Fianchetto

Atto III ~ Upper Stage

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    Fianchetto un sistema di gioco in cui l'Alfiere, dopo lo spostamento di un pedone, viene posto nella casa lasciata libera dallo stesso, davanti al cavallo, acquistando una posizione protetta, ma da cui è in grado di tenere sotto controllo una delle grandi diagonali della scacchiera, esercitando pressione sull'ala opposta dell'avversario.

    jpg

    { ???? }
    Jester

    L'ultima parte dell'incubo in cui ti sei ritrovata catapultata da quando la Barriera è stata innalzata sul Pentauron è stata ridicolmente surreale, forse -folle come sei- persino divertente, ma quando la porta che tu e la Castellana avete scelto come via di fuga si chiude dietro le vostre spalle, e il mondo al di là svanisce dai tuoi sensi come se avesse cessato di esistere... e ti ritrovi ad ammettere a te stessa che la cosa ti provoca un certo sollievo.

    Tuttavia, per quanto ne sai, il sentimento pacifico che poco a poco ti rilassa i nervi potrebbe benissimo essere di nuovo merito colpa di Kalia, che -ferma accanto a te con il fiatone- si tiene una mano premuta contro il petto, come se ciò potesse impedire al cuore di saltare via: dopotutto, nonostante il fisico snello -e la sua condizione di Revenant-, la Dama Azzurra non è certamente abituata a compiere sforzi fisici di tale intensità, eppure... possibile che sia solo questo a farla apparire così provata?

    jpgBoh: magari si sarà presa un spavento!
    In effetto, quel Clown psicopatico era parecchio nervosetto: isterico da far paura...
    O magari le manca già quel bacchettone di Arthur ed è in pena per la sua sorte.

    Una volta sicura che l'Alfiere Orientale stia bene al meglio delle sue possibilità in quella situazione, e che abbia ripreso fiato, muovi gli occhioni scuri in perlustrazione del posto dove siete capitate, e.... vi ritrovate in un lungo corridoio di innaturale bellezza ed eleganza, fatto di stoffe rosse pregiate, tappeti e lunghi colonnati. Intervallate sulla lunga parete alla vostra destra -che continua all'infinito fino a perdersi a vista d'occhio- sono collocate porte tutte uguali, alcune velate da tendaggi rossi, altre scoperte dagli stessi, legati su di un lato grazie ad altri drappi d'oro. Su quelle scoperte, sono presenti strani simboli fatti in oro e pietre preziose, il cui significato va aldidà della tua compresione*, ma che puoi immaginare essere numeri o lettere identificative.

    Con una certa sorpresa, ti accorgi che la porta dietro di voi è invece scomparsa... ma questo non vuol dire che siete al sicuro; infatti, da un capo dell'andito sentite provenire un rumore di passi e l'eco distorto di un numero incerto di voci...

    « Dobbiamo... dobbiamo toglierci da qui... »

    Lo sguardo blu zaffiro incrocia il tuo, e per quanto quello sia un suggerimento tanto buono quanto ovvio, restano le domande: dove andare? Muovervi verso l'altro capo del corridoio nella speranza di lasciare quel settore? Infilarsi in un'altra misteriosa porta? Non capendo il linguaggio delle targhe, una varrebbe l'altra... L'unica distinzione possibile è tra quelle dietro la tenda e quelle con le cortine ammainate... ma c'è differenza? Magari beccate una stanza vuota... e se poi non è vuota?

    Ma, alla fine, a che serve scervellarsi?
    Forse, tanto vale prendere una decisione a caso, e sperare nella fortuna.
    Fino ad ora ha funzionato... no?

    Behind the Curtain

    Benvenuta alla Fase III del Circus Diabolique :woot: Dopo essere sfuggita da Aren in compagnia di Kalia, vi ritrovate in un elegante corridoio; la Dama Azzurra non pare stare molto bene, ma sta arrivando qualcuno, e dovete decidere in fretta cosa fare :pazz:

    Tieni presente che energie sono attualmente ripristinate; eventuali ferite riportate in precedenza non sono invece svanite: le tue condizioni si sono stabilizzate, ma -interpretativamente parlando- sei dolorante e male in arnese, ma i danni ricevuti non ti creano reali impedimenti.

    * In ultimo, i simboli sulle porte sono numeri in aramaico antico - ma il PG (a meno di tecniche o passive inerenti le lingue) non può chiaramente intenderli.

    La scadenza è fissata per il 9 settembre, compreso;
    se servissero chiarimenti o proroghe, sai come contattarmi :grab:

     
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    La Strega non lasciò la mano della Catellana una volta oltrepassata la porta e tanto meno quando questa si dissolse alle loro spalle. La sua stretta sulle dita diafane della donna non era gentile ma neanche rude; e Jester non chiese scusa né per le unghie che le aveva conficcato nel braccio né per il comportamento aggressivo che le aveva riservato. Kalia l'avrebbe perdonata e il Giullare non voleva venire sollevato da quel peso, preferiva espiare i suoi peccati attraverso i sensi di colpa. Tuttavia al momento la fanciulla aveva ben altri problemi di cui occuparsi: era stanca, le faceva male il punto in cui il clown assassino l'aveva colpita e soffriva per la mancanza di sangue. Inoltre sentiva dei bisbigli e non capiva da dove provenissero, se dal fondo dell'infinito corridoio, dalle porte dai tendaggi rossi o dalle pareti.
    Quando poi la la Dama Azzurra espresse la sua volontà di trovare un posto più sicuro Jester annuì e concentrò dell'energia attorno al proprio corpo che si estese in ogni direzione per il raggio di trenta metri. A quel punto la Hunter avanzò trascinando Kalia dietro di sé e avvertendone la stanchezza. Nonostante ciò non le chiese come stava, sarebbe stata bene... c'era lei a proteggerla.
    D'improvviso la Strega si fermò carica d'irritazione, l'En non le rivelava nulla, così decise di usare metodi più ortodossi. Invitò la Castellana a mettersi vicina al muro e fare silenzio lasciandola finalmente libera. Dopodiché spostò una tenda rossa svelando il legno scuro di una porta su cui erano incisi simboli dorati che non riuscì a decifrare e ci poggiò l'orecchio vicino. Provò anche a sbirciare nelle serratura qualora ci fosse. Fece altrettanto con le altre finché non trovò una che le ispirasse abbastanza fiducia, quest'ultima darebbe stata aperta -se possibile- e le iridi di tenebra avrebbe sbirciato il suo interno.

     
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    { Tribune }
    Jester

    Avanzi per il corridoio tirandoti dietro la Dama Azzurra, ed ella ti segue docilmente a un passo di distanza, senza obiettare; nell'intreccio delle vostre mani, senti ancora gentilezza e forza nelle sue dita, ma anche un certo gelo... un segnale che, insieme alla sua espressione un po' provata e assorta, potrebbe darti da pensare. Forse. Oppure no.

    Perché... insomma: Kalia è un tipo delicato, ed è appena stata aggredita verbalmente da uno Psycho-Clown in piena crisi di nervi, poi è scampata all'assalto del suddetto Circense grazie al tuo intervento e a quello del Bacchettone Saggio, e ora è finita separata dal suo devoto e fidato bellimbusto difensore, quindi... puoi capirla, se ha l'aria afflitta, tormentata e sofferente.

    Non la immagini certo abituata a questo genere di cose, ma...
    non c'è da preoccuparsi: ci sei tu con lei, e tu la terrai al sicuro!

    jpg...anche se saresti molto più concentrata su questa sacra missione se solo le tue percezioni ti fossero di qualche aiuto: l'En non individua né presenze né movimenti al di là dei battenti che intervallano quel corridoio, e anzi -ad essere precisi- è come se il mondo che i tuoi sensi percepiscono si interrompa davanti a quelle soglie; il che, è abbastanza strano... quindi, perché non fare ricorso ai vecchi metodi?

    Lasci la mano della Castellana per avere più libertà di manovra, e ti raccomandi con lei perché rimanga ad aspettarti vicino alla parete senza andarsene in giro per conto suo mentre ti avvicini a una delle porte che fiancheggiano l'andito: scostando i drappi rossi con attenzione, accosti l'orecchio al legno e rimani in ascolto un istante; dall'altra parte non senti provenire nessun suono, ma quando ti chini sul buco della serratura per dare una sbirciata, quello che vedi ti lascia per un istante decisamente interdetta.

    Cogli lo scorcio di un lussuoso salotto dagli arazzi in damasco rosso, mobili di pregiato legno con decori laccati in oro, elaboratissimi suppellettili pieni di orpelli e -vicino abbastanza da occupare gran parte del tuo campo visivo- un letto tricliniare dalla tappezzeria color borgogna, il cui schienale asimmetrico -rivolto verso di te- declina fino a sparire a un capo del divano, nascondendo il volto degli occupanti...

    ...ma offrendoti una visuale chiarissima delle loro leve intrecciate in maniera inequivocabile: a malapena nascoste dai pantaloni abbassati e dall'orlo di giacca e camicia che oscillano ad ogni spinta, vedi un paio di gambe tozze e le brutte natiche ad esse attaccate -grassocce, pelose e verdi- mentre si agitano in mezzo a due cosce femminili dalla pelle liscia e ambrata, e resti quasi ipnotizzata da tanta grottesca morbosità. Anche perché hai la netta sensazione che ci sia qualcosa di sbagliato, come se le cose non dovessero andare proprio così.

    Già perché più il tizio verde si da da fare, più lo vedi sparire dietro la spalliera, come risucchiato da qualcosa... eppure la sua partner (o vittima, per quel che ne sai) non sta cedendo terreno di un millimetro dall'altra parte... e nel momento in cui il mostro scompare del tutto dalla tua vista, hai paura di chiederti cosa ne sia stato di lui, visto che la signorina misteriosa accavalla compostamente le gambe e si riaccomoda la lunga gonna davanti alle ginocchia – e una sorta di “ruttino” fa ondeggiare l'orlo del ricco abito di gala.

    ...che-diavolo-hai-appena-visto...?! Te lo chiedi in tutta sincerità, perché... beh, è vero che spesso ti danno della pazza (e forse un pochino lo sei, dai!), però è altrettanto vero che talvolta la realtà ha una gran bella fantasia e spesso un pessimo gusto, e in questo posto non si può certo mettere un limite alle cose bizzarre che non ti aspetteresti mai di vedere, e magari potresti pensare ad una spiegazione, ma...

    jpg
    « No...! Lasciami...! »

    La voce concitata di Kalia richiama immediatamente la tua attenzione nel corridoio, e ti basta voltarti per scorgere l'esile figuretta dell'Alfiere Orientale mentre cerca di divincolarsi dalla presa di uno strano figuro... dalla forma umanoide, ma ammantato da capo a piedi da un velo di ombra nera, densa e fumosa; un'apparizione inquietante, che stringe saldamente il polso della donna cerulea con la destra, cercando nuovamente di tapparle la bocca con la mancina. Purtroppo, però, adesso è troppo tardi: ora che ti sei accorta di lui non gliela farai mica passare liscia, dico bene...?

    Behind the Curtain

    Chiedo sinceramente scusa per il ritardo >*< E... a te la palla, adesso! :shifty:

    La scadenza è fissata per il 22 settembre, compreso; se hai domande, contattami! :kisu:

     
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    La situazione che si presentò dietro alla serratura era del tutto bizzarra e... schifosa.
    Jester non sapeva se avesse davvero capito cosa stesse accadendo, ma le ricordò un film di cui le avevano parlato La vagina coi denti. Credo non ci sia bisogno di aggiungere altro.
    Catturata da quella macabra scena la Strega non si accorse di quel che accadeva alle sue spalle finché le urla dell'Alfiere non la raggiunsero. Girandosi di scatto la fanciulla vide solo un'ombra nera avvolgere la Dama, ma era già in movimento quando finì di raccogliere gli ultimi dettagli. La Hunter avrebbe bruciato la poca distanza che la divideva dagli altri e si sarebbe letteralmente buttata addosso all'aggressore. Avrebbe affondato le carte che aveva in mano nella sua carne -o quello che era. Lo avrebbe morso, preso a testate e a gomitate e, se possibile, lo avrebbe buttato a terra.
    Ogni movimento della giovane sarebbe stato un riflesso condizionato, movimenti meccanici e studiati talmente tante volte ripetuti da essere entrati in lei come un istinto. Non doveva perdere, non poteva farsi portar via Kalia e, non lo avrebbe ammesso facilmente, non era solo affetto. Era stata ferita e umiliata troppe volte negli ultimi tempi e della protezione della Dama ne andava il suo orgoglio.
    Non poteva più cannare, o sarebbe stata bocciata!



    50% agilità + 50% velocità
    carte lama
     
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    { Tribune }
    Jester

    Nell'istante in cui la sua voce allarmata la rende consapevole che la Dama Azzurra è in pericolo, il corpo atletico della giovane Giullare la fa scattare come un ben bilanciato giocattolo a molla: sottile e aggraziato come una ballerina, ma con un furore che non ha nulla da invidiare al guerriero più invasato.

    Bruciata in un sol balzo la distanza tra sé, gli altri due -aggressore e preda-, la fanciulla castana si lancia sull'ombra, scatenandole addosso tutta la violenza di cui è capace; tuttavia le carte-lama -che affondano in rapide pugnalate- incontrano la resistenza praticamente nulla di quella presenza dalla consistenza soffice e quasi impalpabile, e lo stesso risultato ottengono anche i calci, le ginocchiate, le gomitate, i morsi e ogni altro colpo sferrato con le sue nude mani.

    Quando prova a gettare a terra la cosa, la Selvatica vi passa letteralmente attraverso, finendo però nell'inciampare in qualcosa e ruzzolare sul tappeto rosso con qualche capriola... ma non sarà certo lo sgambetto di qualche mostro a metterti fuori combattimento: nossignore!

    Ti rimetti lestamente in piedi, e... dalle tue spalle senti provenire un bizzarro “Pii Pii Pii”, che ti fa girare di scatto alla ricerca della fonte di quello strano pigolio: dietro di te -però- c'è solo il corridoio vuoto, che si perde all'infinito nel suo punto di fuga prospettico; bah, non hai tempo per farti distrarre! Devi salvare Kalia e dare una bella lezione a quel coso-fumoso!

    jpgTrasformando l'indignazione in desiderio di rivalsa, ti volti agguerrita per lanciarti nel secondo round, ma quando i tuoi occhi cercano il bersaglio, ti ritrovi a fissare due paia di gambe. “Gambe di giganti”, pensi, visto che il tuo sguardo arriva alle loro ginocchia. “Gambe di una coppia.” razionalizzi, notando un'evidente differenza di genere tra le gambe che indossano degli eleganti pantaloni neri e quelle velate dalle calze, che si intravedono tra le scarpette da bambola e l'orlo color crema del sottogonna, abbinato al vestitino di un caldo arancione.

    Interdetta dal senso di surrealtà che ti si appiccica addosso come l'umidità -forse un po' confusa, ma decisamente incuriosita-, inclini indietro la testolina per guardare in faccia i due, e... no: il tizio in smoking sei piuttosto sicura di non averlo mai visto in vita tua! Ha il viso intonacato di bianco -come alcuni clown-, e su quel cerone spiccano ancora di più i disegni neri intorno agli occhi (come una mascherina), le labbra dipinte anch'esse di nero, e i capelli di un rosso-arancio fin troppo carico e vistoso che ti ricorda un po' il tuo maestro, che gli coprono un occhio. Non sembra ostile, ma... ha qualcosa che ti inquieta.

    Comunque, no. Proprio non lo conosci... certo, però, che è alto!
    E pure la signorina che lo accompagna! Anche se meno di lui...

    Ecco, a parte il discutibile accostamento di colori del suo abito pieno di trini e merletti, la giovane ti sembra subito molto più rassicurante. E... quella sensazione ti è familiare... e anche i bei lineamenti -deformanti dalla preoccupazione- del suo viso ti sono familiari... e anche gli occhi blu come lo zaffiro che ti fissano sbarrati... e... e... chi ha tinto di nero i capelli di Kalia?!

    « Vi spiego tutto dopo... »
    bisbiglia il gentiluomo in tono cospiratorio, con una certa urgenza
    « Ora, per favore, seguitemi prima che... »

    « Oh, quale sorpresa! Il signor Satana della Superbia! ★ »

    Rintronata da quella voce alta e squillante esattamente sopra di te, non puoi fare a meno di sobbalzare sul posto, e mentre senti di nuovo distintamente un sonoro “Pii” alle tue spalle, quasi vai a sbattere contro un fagotto rosa e voluminoso che scopri essere il corpo di un ombrello chiuso; alzando la testa di scatto per cercare il padrone di quel parapioggia tutto rattoppato, scopri che si tratta di un nuovo spilungone: le prime cose che vedi di lui -risalendo verso l'alto- sono le calze a righe rosa e viola che ti torreggiano di fianco, i pantaloncini bianchi a palloncino, la mantella bianca che ti fa ombra e... aspetta.

    L'angolazione è pessima, e quindi ti rende un po' difficoltosa la visuale, ma quello riconosci immediatamente.
    Perché è lo stesso idiota che, quando ti trovavi per le vie di Kisnoth, ti ha investito con la sua limousine rosa.

    Provi ad alzare la voce e gridargli qualcosa, ma dalla gola ti escono sono solo suoni carini, gorgoglianti e disarticolati; cerchi di andare in escandescenze, richiamando il tuo Nen, ma... per qualche ragione, non ci riesci, ed è con un'inquietudine crescente che abbassi lo sguardo su di te: ti guardi la mano... ma quello che trovi al suo posto è solo un tondeggiante rigonfiamento di tela imbottita, con una cucitura vistosa e grossolana a rifinirlo! Anche il tuo braccio è di tela! E i tuoi vestiti sono diversi e strani! E... e... muovendo qualche passettino più in là - “Pii Pii Pii”- ti sporgi oltre il tappeto rosso per sbirciare il tuo riflesso nel lucido pavimento di marmo, e....

    Oltre ad esserti abbassata ad una statura di forse cinquanta o sessanta centimetri,
    la tua faccia... la tua testa... sei un-... sei una zucca. Che cavolo ti è successo?!
    Che cavolo ti hanno fatto?!

    « Ehm... veramente no. »

    Del tutto avulsa alla tua esistenza e alla tua tragedia, la conversazione prosegue: il Rosso risponde con tono cortese e un sorriso paziente al tizio con il pizzetto caprino, e solo una Dama Non-Più-Azzurra -sempre più pallida, e comprensibilmente sulle spine- continua a lanciarti occhiate accorate e preoccupate... per quanto il braccio del tizio in smoking, che le avvolge la vita e la sostiene in un gesto fin troppo confidenziale per i tuoi gusti, pare ammonirla dall'allontanarsi dal suo fianco per correre da te.

    jpg« Oh, cielo! Con questo look, finisco per confondervi sempre! »
    minimizza Barbetta-a-punta, ridacchiando senza il minimo pentimento
    « Allora... Cosa fa di bello il Re del Torrone prima dello Spettacolo? »

    “Re del Torrone”...? A giudicare dal lieve imbarazzo che colora il sorriso cordiale dell'Arcidemone dal volto dipinto, è piuttosto facile intuire che deve esserci qualcosa di sbagliato in quel titolo, ma... nonostante la lieve perplessità, l'altro non sembra intenzionato a correggere la svista.

    « Una semplice passeggiata per salutare un amico... » « Oh, ma che caro! Parla di me? » « Ehm... no. » « Lo sospettavo. » « Comunque non c'era. » « Ma che disdetta. » « Così sto tornando alla mia tribuna. » « Mi sembra logico. » « E devo proprio tornarci subitissimo. » « Ma che gran peccato: ci siamo appena incontrati...! » « Per essere il Re del Tempo, ha un tempismo sfortunato... » « Me lo dicono spesso! »

    Per un attimo, tra loro cala il silenzio: magari, stanno solo entrambi riprendendo fiato; difatti, si guardarono in faccia e ridono, ed è uno di quegli scrosci di risa brevi e nervosi, spruzzati di isteria e densi di d i s a g i o. Dopo, gli occhi verdi dell'uomo in bianco si assottigliano in due fessure penetranti e affilate, e il suo sguardo freddo e diffidente si posa su Kalia come se si fosse appena accorto della sua presenza.

    « ...e lei chi è? »

    La Castellana -pur nel camuffamento- rimane composta, ma è facile immaginare la tensione che la paralizza, facendola tentennare in quella situazione; non sa davvero cosa potrebbe dire, perché -ovviamente- presentarsi come sé stessa è fuori discussione, ma fortunatamente per lei -e per Endlos- il Rosso agisce senza battere ciglio: probabilmente, si era aspettato quella domanda, e non ha esitazioni di sorta quando reclina il capo contro la testolina della donna, scostandole i capelli nerissimi dalle spalle e snudando il suo candido collo da cigno.

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    « Oh, lei è Sephrine, la mia accompagnatrice. »

    Dopo aver presentato la falsa identità dell'Alfiere e aver spiegato il suo ruolo in quella recita, il Re del -ehm- “Torrone” avvicina il viso per posare un lieve bacio sulla guancia della Dama; questo dovrebbe chiudere la questione... e invece no.

    « Accompagnatrice...? » « Sì, proprio così: mi accompagna alle feste e durante gli eventi. » « Come un servitore, o una borsetta? » « Mh... no. » « Fa lo stesso: è molto interessante... » « ...ok. Beh. Coraggio, Rin, ora dobbiamo andare: non essere timida, e saluta il Re del Tempo. »

    Arrossendo un poco per l'imbarazzo, e frastornata da quella situazione paradossale, Kalia si affretta a scusarsi con quel signore alto ed emaciato, e rigirandosi nella stretta del suo presunto Cavaliere, esegue col fare l'impeccabile dato dall'abitudine alla vita di corte un inchino con riverenza al suo indirizzo.

    « Oh... perdonatemi: non volevo essere maleducata...! E' che... sono...
    Sono davvero lusingata e... onorata, di fare la vostra conoscenza, Re del Tempo. »


    « Sì, sì... è comprensibile: non crucciarti, cara fanciulla. »
    commenta quello, con tono comprensivo e annuendo benevolo
    « Vi lascio andare: ci vediamo al Ricevimento, allora! Baci! »

    E senza aggiungere altro, o aspettare un replica, lo strampalato Re del Tempo li supera e si allontana verso l'altro capo del corridoio, roteando il suo ombrello rosa pieno di strane toppe e lasciandovi ben presto da soli; quello è anche il momento in cui il “Re del Torrone” posa lo sguardo sulla piccola Testa-di-Zucca, degnandosi finalmente di prenderla in considerazione.

    « Non temere, Esmeralda: l'incanto è reversibile. »
    dice, in tono calmo e sommesso, chiamandoti con un nome che ti riporta indietro a un ricordo preciso
    « ...ma adesso è meglio affrettarci. Nella mia tribuna staremo tranquilli.
    E potremo parlare... »


    E tu speri davvero tanto che sia così, perché hai proprio bisogno di dirgliene quattro.
    Così, mentre quel tizio misterioso prosegue per il corridoio, sostenendo l'incedere affaticato di una Kalia pallida e debole, a te non resta che seguirli sulle tue corte gambette. E sopportare il grazioso e buffo “Pii Pii Pii” che i tuoi piedini pigolano ad ogni passo.

    Behind the Curtain

    E.... sequenza un po' lunga, ma spero non troppo noiosa >w</

    La scadenza è fissata per il 1° ottobre, compreso;
    se servissero chiarimenti o proroghe, contattami come preferisci :kisu:

     
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    "Pii Pii" fu tutto quello che poté dire con vocetta stridula mentre cercava di correre con le sue piccole gambette di stoffa e spugna. Ad ogni passo le sembrava di ricadere su sé stessa e la sua testa da zucca tanto pesante non migliorava le cose. Attorno a lei figure altissime si muovevano per il corridoio e la piccola ci mise un po' a capire di essere lei quella ad aver cambiato statura. Pian piano riconobbe nella donna dai capelli neri la figura della Castellana, accanto a lei un uomo la teneva sotto braccio e il cuore di Jester perse un colpo. Ma fu un solo battito, uno solo! Perché nonostante il colore dei capelli e il tono di voce fossero simili a quelli del suo maestro, la Hunter non si sarebbe mai confusa nel riconoscerlo. La terza figura era una di quelle che non si scordano facilmente, il tipo che l'aveva ammazzata quella mattina. La fanciulla provò a dirgli qualcosa ma tutto quello che biascicò fu all'ennesimo "Pii", così si ammutolì piena di rabbia. Si sentiva debole e indifesa come una bambina davanti a un malintenzionato, ma dovette cancellare quel pensiero dalla sua testona arancione scuotendola. No! No! No! Non avrebbe perso la calma, lei era una Strega della Luna, lei era una Hunter e un'aviatrice. Lei era temuta e rispettata!



    "Esmeralda"
    Sentirsi chiamare con quel nome dopo tanti anni scosse qualcosa in Jester, ma lei non seppe dire cosa. Nostalgia? Orgoglio? Tutto venne soppresso dalla razionale comprensione che tutti quei folli venivano dal suo mondo natio. Ecco spiegata la tecnologia, l'alfabeto che comprendeva e, soprattutto, perché era stata riconosciuta. Chi era quell'uomo? Un hunter o un suo fan? Forse entrambi!
    La fanciulla seguì lui e la dama, o per meglio dire li rincorse, accompagnata dal solito "Pii Pii" e con il forte desiderio che non si trattasse dell'ennesimo Frollo.

     
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    { Tribune }
    Jester

    Sconsolata, ma anche stizzita per l'ennesima piega frustrante che gli eventi hanno preso, costringi le tue corte gambette di spugna alla massima velocità che ti riesce, e mentre i tuoi piedini pigolano teneramente ad ogni breve passo che fai (“Pi-Pi-Pi-Pi-Pi”), segui la coppia fino a una bella porta di legno intarsiato, incorniciata da drappi di velluto rosso ammainati; nonostante il divario di altezza, riesci non rimanere indietro per il corridoio, ma... probabilmente è "merito" del fatto che Kalia sembra procedere davvero lentamente e a fatica, e che l'attuale Cavaliere al suo fianco non solo la sorregge, ma è quasi costretto portarla di peso.

    La Dama non-più Azzurra non sembra stare troppo bene, ma -in ogni caso- non puoi accertarti delle sue condizioni finché non avrai di nuovo l'uso della parola... cosa che speri accada presto, dal momento che il “Re del Torrone” ti ha promesso che avreste parlato a breve, e che sta proprio adesso scortando la sua accompagnatrice oltre la soglia di una Tribuna, lasciando il battente aperto per te.

    Ti insinui rapidamente all'interno, e non appena l'uscio si chiude alle tue spalle avverti un vago ma persistente senso di inquietudine che ti ghermisce lo stomaco: è una sensazione istintiva -come l'impressione di sentirti sopraffatta da qualcosa di più grande di te-, ma non percepisci nessuna minaccia manifesta nel ricco ambiente di quell'ampia camera, e senza smettere di tener d'occhio il tizio coi capelli rossi -impegnato a sistemarsi l'Alfiere su una poltroncina, come fosse una bambola- ti metti a studiare guardinga quel posto sinistro...

    ...ma affascinante, in quanto ha un tocco cupo ed eccentrico che tutto sommato non ti dispiace, dove l'elegante opulenza degli arredi -allo stesso livello di quelli della della stanza che poco prima hai spiato dal buco della serratura- si differenzia per una serie di dettagli che trasformano l'atmosfera da accogliente a lugubre: al posto dei toni voluttuosi del rosso, la tappezzeria di pareti e mobilio è caratterizzata da un viola profondo, mentre gli orpelli in oro e i soprammobili dal gusto rococò sono stati sostituiti dal nero del ferro battuto, modellato secondo linee contorte e grottesche, più tendenti al gotico e dal gusto macabro; l'unica nota di colore e allegria, che ravviva un po' quell'ambiente deprimente, è dato dalle numerose zucche -di varie forme e dimensioni- disseminate qui e là sui mobili e per la stanza, che paiono fissarvi con le loro facce intagliate - ora buie, ora rischiarate dal lume di una candela al loro interno.

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    « Quindi... lei non è il Cappellaio... »

    Naturalmente, visto il siparietto a cui avete poc'anzi entrambe assistito, la voce della Castellana non fa mistero della sua esitazione nel tirare nuovamente in ballo lo scambio di persona, ma... per quanto imbarazzante possa essere l'argomento, si tratta di un ottimo punto di partenza per cercare di afferrare il senso della situazione; anche perché, mentre osserva da vicino i lineamenti di quel viso bianchissimo -che le sorride in maniera composta e cordiale-, non può che notare ella stessa una forte somiglianza tra quella creatura e il Diavolo della Curtis.

    « No, Milady. Ma non si preoccupi: come avrà sentito, ci confondono spesso. »
    replica conciliante l'interpellato, ancora piegato su un ginocchio, davanti al seggio della fanciulla
    « Il mio nome è Salem, il Samhain: Re delle Zucche, Autunno Nero, Signore degli Incubi,
    Principe di Halloween, eccetera eccetera... »


    Frattanto che le presentazioni hanno luogo, le tue sembianze trasfigurano senza quasi che tu te ne accorga, e d'un tratto sei di nuovo la solita te stessa di sempre... ad eccezione dell'abbigliamento e dell'acconciatura, che paiono essersi adattati all'ambiente: ora indossi un vestito da bambolina dark al posto dei tuoi sgargianti abiti da giullare, e i lunghi capelli castani sono sciolti dalla consueta treccia e liberi sulle spalle.

    « Ehm... io sono Kalia. Kalia Menethil... A-alfiere del Presidio... Orientale. Di Endlos. »
    oltre la circostanza paradossale, il malessere che prova rende tutto ancor più confuso
    « E'... un piacere conoscerla, Milord... Ma... se posso fare una domanda... »

    « Ma sicuro! »

    « E-ecco... A-allora... perché ci sta aiutando? »

    jpgDavanti al quesito della Dama non-più Azzurra -e ancor di più al suo timoroso smarrimento-, gli occhi color ghiaccio dello Spettro si incatenano a quelli di lei, e un sorriso enigmatico gli ridisegna la curva delle labbra scure.

    « Perché esiste un Patto tra la Corte a cui appartiene lei,
    e la Legione di cui faccio parte io... »


    Sebbene quella spiegazione a te paia priva di senso, il modo in cui vedi sbarrarsi le iridi blu zaffiro di Kalia ti fa intuire che -al contrario- lei ha invece ricollegato qualcosa, ma la risposta del Re delle Zucche non è terminata, e quando lo vedi rimettersi in piedi per voltarsi nella tua direzione, non puoi far a meno di sentire un brivido elettrizzante ed inquietante che ti cavalca la schiena con un senso di anticipazione.

    « ...e perché la mia amica Luna soffrirebbe enormemente, se qualcosa dovesse accadere a uno di quelli che vestono il suo Marchio. »

    E nel sentire i l'occhio chiaro e freddo del Samhain -l'unico visibile oltre il ciuffo rosso- che ti trafigge,
    non hai alcun dubbio che ce l'abbia proprio con te.

    Behind the Curtain

    La scadenza è fissata per il 13 ottobre, compreso;
    se servissero chiarimenti o proroghe, contattami come preferisci :grab:

     
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    Nell'ambiente lussuoso le sfumature del viola e i mobili in ferro andavano a creare un'atmosfera gotica accentuata dalle zucche che facevano da soprammobili. Mentre la Castellana veniva fatta sedere dal suo accompagnatore ostentando una certa debolezza anche Jester si accorse di essere stanca, eppure non si accomodò e corse al fianco della Dama Azzurra. Nell'avviarsi i suoi passi si fecero più leggeri e avvertì i capelli sciogliersi lunghi e ondulati sulle spalle, inoltre le pezze che indossava si trasformavano in un abito nero che le fasciava la vita e ricadere ampio fino ai piedi. Nonostante ciò la giovane non si compose, non avrebbe mai accettato di apparire più confusa e agitata di quanto già non fosse.


    -Lei come conosce Kora // Mi ha già vista prima d'ora?-
    Chiese la fanciulla gesticolando mentre con una certa soddisfazione notava di essersi riappropriata della propria voce oltre che dell'aspetto. Ma non si fermò a quelle sole domande e sciorinò ancora...

    -Come ci salviamo // cos'accade al semipiano?
    Qual'è la causa in fondo? // Lei è del mio mondo? -

    La parlantina fu quasi logorroica e nervosa finché la Hunter non raggiunse l'ultima frase che fu accompagnata da un sorriso e un tono rilassato. Improvvisamente l'ansia che il luogo le procurava divenne quiete e la Strega dovette concedersi un movimento circolare e lento del collo per rilassarsi e non scoppiare in una risata infantile. Le sue dita andarono a attorcigliarsi con le ciocche e godé nel rendersi conto quanto fossero lunghe, ma non era il momento per pensare a quello. Stava facendo qualcosa di serio e doveva concentrarsi e fare il punto della situazione. Era necessario cancellasse l'espressione folle che andava a dipingersi sul suo volto accentuando la sua aria inquietante. Tuttavia quando la sua espressione smise di tradire una qualunque emozione e i suoi occhi di tenebra andarono a incontrare quelli di Semhain l'effetto che ottenne fu semplicemente quello di sembrare una bambola gotica proprio come il suo aspetto esternava.

     
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    Jester

    Cercando di mostrarti calma e risoluta, anche se in realtà la situazione non ti è affatto chiara (e la cosa ti snerva), sfili sul pavimento a scacchi di quella strana stanza fino a raggiungere il fianco della Dama non-più Azzurra: più pallida del solito (o forse è l'eccessivo stacco cromatico dei capelli ora corvini?) non sembra essere troppo in forma, ma... ora come ora la tua attenzione è tutta per quel misterioso “benefattore” che vi ha abbrancato nel corridoio e portato nella sua cabina.

    Eh, no: non suona affatto rassicurante detta così – ma è esattamente quel che è successo.
    In più, non sei ancora del tutto certa che non sia un nemico, perché -dopotutto-, nonostante lo stile chic, quel tizio è pur sempre un Clown... e lo sanno tutti che i Clown sono persone infide e pericolose, come i Circensi, come quell'Aren, e come te il tuo Maestro.

    -Lei come conosce Kora // Mi ha già vista prima d'ora?
    Come ci salviamo // cos'accade al semipiano?
    Qual'è la causa in fondo? // Lei è del mio mondo? -


    Con eleganti gesti da teatrante, ti rivolgi al Principe di Halloween. straparlando forse un poco per l'ovvio nervosismo che tutta la situazione ti carica sulle spalle, per l'inquietudine e la diffidenza che quella stanza esercita su di te, e -soprattutto- per la soggezione che la figura esile e slanciata di quell'uomo dal viso intonacato di bianco ti trasmette... perché la sottile sensazione di timore che senti vibrare nell'aria si origina da lui; di questo, il tuo istinto, affinato dall'adolescenza trascorsa nei boschi di Montecchio e intessuto nella fibra del tuo carattere impulsivo e focoso, è più che certo.

    Una sensazione di paura ancestrale, che ti mette un po' a disagio anche al di là della tua distaccata maschera di deliziosa bambola gotica, ma di cui il diretto interessato sembra non tenere minimamente conto... come se non se ne accorgesse. O come se ci fosse abituato.

    jpg
    « Kora, esatto...! Si chiamava così, l'ultima volta...! »
    cinguetta allegro lo Spettro, sorridendo e battendosi un pugno sull'altro palmo
    « Quando vi ho visto, eravate insieme in un teatro di un mondo del Boundary Ring...
    Mi pare che qui lo chiamiate “Mirach”. »


    Tra i vuoti di memoria di cui la tua mente instabile soffre, e le cose strane che quel “Re del Torrone” sta buttando lì -come chiacchierando del più e del meno-, non sei sicura di capire perfettamente la sua risposta: che vuol dire “l'ultima volta”? E che è questo “Boundary Ring?” Si mangia? Che cosa sarebbe “Mira-” ah no, questo lo sai! E' il nome di una delle Lune di Endlos. E di un mese del calendario. Ma... che c'entra nel discorso? Boh!

    Di certo, la cosa lascia spazio e spunti per farti un'idea in merito, ma... è principalmente un'altra la questione su cui si concentrano i tuoi pensieri: nel corridoio ti ha chiamato “Esmeralda”, e di certo si riferiva alla volta in cui hai dovuto sostituire la Prima Ballerina nel famoso incidente durante il Vertice dei V6, quando un misterioso attentatore ha sequestrato il teatro in cui i politici più illustri del tuo mondo (e molte altre persone) si erano riuniti per assistere alla piéce. L'ultima volta che hai visto Kora, prima della sua scomparsa.

    « Oh... Sono davvero pessimo!
    Vi ho invitate ad accomodarvi, e non vi ho nemmeno offerto un the! »

    esclama d'un tratto il padrone di casa, battendosi un colpetto sulla fronte
    « ...ma dove accidenti ho la testa...?! »

    Davanti ai tuoi occhi color onice, lo vedi voltarsi a destra e a sinistra, perlustrando la stanza con lo sguardo alla ricerca di qualcosa... e la sua espressione si illumina quando le iridi chiarissime si posano su una grossa zucca intagliata che indossa un cappello a cilindro, sistemata in trionfo sopra un mobiletto a cassetti.

    jpg« ...ah, eccola là! »

    Quando raggiunge l'ortaggio alla sua postazione, il Samhain vi bussa gentilmente sopra due volte, e sebbene il rintocco confermi la presenza di vuoto al suo interno, uno spettrale bagliore verdognolo fuoriesce dalla bocca ghignante che è stata incisa nella buccia arancione... e nel tempo di un battito di ciglia, mentre quel fuoco fatuo danza attorno alle dite di quella mano guantata di nero, gli arredi della stanza trasfigurano in un lampo non appena il vostro ospite muove un cenno.

    Ora siete tutti e tre -tu, lui e Kalia- comodamente seduti alle poltroncine di un largo tavolo rotondo, addobbato con tutto quel che occorre per il thé: oltre l'eccentrico set di porcellane nere e arancioni, decorato con motivi a tema (vale a dire ragnatele, pipistrelli, ossa, zucche e fantasmi) e dal design asimmetrico e vagamente grottesco, ci sono guantiere di dolcetti, vassoi con la torta, porta bon-bon pieni di frutta secca e tante tante caramelle gommose dalle forme inquietanti (vermi di liquirizia, teschietti colorati, occhi gelatinosi)... tutto sui toni dell'autunno. Quindi, niente limone.

    « Allooora...! Dicevamo...? Qualcosa sulla Festa, giusto? »
    esordisce colloquiale il vostro cicerone, sorseggiando thé da una tazzina smaltata
    « Principalmente, io vengo qui per fare qualche acquisto all'Asta, ma... a quanto ho sentito, ci sono stati un po' di cambi di programma dell'ultimo minuto! E ci saranno dei lotti misteriosi...! »

    Evidentemente entusiasta a quel pensiero, il “Re del Torrone” dondola un poco sulla sua sedia come un bambino in attesa di scartare i regali di Natale, ma... un movimento strano e improvviso proprio sotto al tuo naso ti congela sul posto, catalizzando la tua attenzione sul tuo posto-tavola. Dove c'è una teiera dotata di zampe di ragno che sta provvedendo a versarti un profumato infuso dalla trasparenza rosso sangue nella tazza che ti è stata assegnata...

    « Scusate se sono stato un po' rude poco fa, in corridoio, ma... »
    aggiunge in tono gioviale, sgranocchiando un biscottino alla zucca
    « ...per stasera, il proprietario ha organizzato un ricevimento dopo lo Spettacolo, e ci sono un po' di facce nuove in giro: non mi fiderei a lasciare due fanciulle incustodite. »

    ...e accanto alla tua tazza, c'è una zuccheriera dotata di piccole braccia nodose,
    che -pur senza avere occhi o una faccia- pare fissarti, aspettando istruzoni.

    Behind the Curtain

    La scadenza è fissata per il 20 ottobre, compreso;
    se hai bisogno di qualunque informazione, contattami! :kisu:

     
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    Le risposte del Samhain furono del tutto insoddisfacenti e quando la conversazione fu sviata e portata sull'argomento della cortesia un moto d'irritazione non poté che montare nel Giullare. Tutto quell'inutile cianciare le dava sui nervi e inoltre si sentiva soffocare da un'opprimente sensazione fomentata dal ricordo della sera al teatro. La sera in cui debuttava come Hunter, veniva respinta dal suo maestro e Kora spariva nel nulla.
    Neanche quando l'ambiente attorno a Jester cambiò e davanti a lei sfilò un set da thé incluso di zampe -versione macabra di quello della "Bella e la bestia"- riuscì a calmarsi. In circostante normali i suoi occhi di tenebra avrebbero brillati ma ora erano seri e folli, nascondevano una bomba all'orologeria. Così la Hunter ascoltò quello che il "Re del Torrone" aveva da dire tuffandosi nell'infuso scuro che le era stato assegnato per poi emergere solo quando fu il suo turno di prendere la parola.

    -Cosa acquista all'asta // La scelta è vasta?
    Oppure punta qualcosa // Forse molto costosa? -

    Chiese con tono squillante ma coinciso fissando il fondo della tazza come se attendesse di vedere qualcosa fra i residui di zucchero e foglie.

    -O magari siamo lotti misteriosi // Cambi di programma minacciosi?-

    Azzardò attribuendosi decisamente un po' troppa importanza, perfettamente conscia di non far paura a nessuno.
    Così, prima che l'altro potesse rispondere, si concesse una risata sguaiata sprofondando nella comoda poltrona che le era apparsa dietro e schioccando le belle labbra per assaporare meglio il retrogusto dolciastro della bevanda calda. Quando poi sembrò finalmente calma lasciò che le sue iridi d'onice liquida si immergessero in quelle d'acqua marina dell'interlocutore inclinando leggermente il capo e assumendo un'espressione inquietante che trasudava però un certo intrigo.

    - Mi dica quant'è per la libertà // Lei deve andar via di qua!-
    Disse facendo cenno alla Dama non più azzurra, devota com'era alla priorità di portarla in salvo.

     
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    { Tribune }
    Jester

    Tutt'altro che rassicurata dal consesso in cui ti ritrovi -dietro le linee nemiche!-, cominci a covare una sempre maggiore irritazione per la passività dentro cui sembri intrappolata da quando la crisi è esplosa nelle strade della città di Kisnoth: non solo ti tocca sentir rievocare quella che ricordi (o, per esattezza, cerchi di evitare di ricordare) come una delle storiche giornate storte della tua vita, ma devi sopportare anche il disagio che la presenza sinistra di quel tale promana pur non dando l'impressione di volerlo fare...!

    Per quanto ti piacerebbe scrollarti di dosso quella sensazione di inerzia forzata, e prendere a calci i brutti pensieri scaturiti da quell'infelice argomento di conversazione -così da confinarli di nuovo in un angolo della tua mente-, non osi ancora scatenarti in un qualche scatto inconsulto (ah, ma quanto liberatorio!), perché... hai giurato a te stessa di proteggere Kalia, e -al momento- non sembra affatto in grado di reggere un combattimento o di correre per mettersi in salvo mentre tu tieni occupati i nemici.

    Tu sei una combattente fiera e battagliera, e una Strega della Luna -immortale, finché avrai la determinazione per lottare-, e il pericolo non ti spaventa... ma non vorresti mai che il prezzo delle tue azioni si ripercuotesse su una persona come l'Alfiere; così non puoi che trattenerti e aspettare che quell'infinito blaterare senza senso giunga alla sua conclusione. Fortuna che almeno il thé che ti è stato offerto è davvero, davvero buono.

    -Cosa acquista all'asta // La scelta è vasta? // Oppure punta qualcosa // Forse molto costosa? -
    chiedi con tono squillante, fissando il fondo della tazzina di porcellana
    -O magari siamo lotti misteriosi // Cambi di programma minacciosi?-

    « Beh... ho sentito che dovrebbero esserci una partita di Ragn- »

    La risata scomposta che ti risale la gola in quell'istante cala come una lama di ghigliottina sulla voce del “Re del Torrone”, interrompendolo in una maniera un pochino brutale, che lo lascia tuttavia più sorpreso ed incuriosito, che non realmente offeso; dopo aver reclamato su di te l'attenzione della ristretta tavolata, sprofondi nella soffice poltroncina e ti prendi il tuo tempo per restare in silenzio, lasciando agli astanti un momento per dilatare la loro perplessità e metabolizzare il tuo intervento -da brava teatrante-, prima di incatenare le iridi d'ossidiana a quelle color ghiaccio del vostro ospite.

    - Mi dica quant'è per la libertà // Lei deve andar via di qua!-

    Reclinando la testolina da una parte, come una bambolina gotica deliziosamente inquietante, muovi un cenno per indicare la Dama non-più Azzurra, ed è con un lieve accenno di imbarazzo che vedi lo Spettro di Halloween stringere le labbra fino a ridurle ad una linea sottile, solo per poi tornare a schiudere la bocca dipinta di nero in un sorriso affettato e un po' desolato.

    jpg« Naturalmente, ne convengo: io e te possiamo solo immaginare a grandi linee come debba essere opprimente per un'anima tanto nobile e pura sopportare un'esposizione così prolungata all'aura demoniaca di questo posto... »
    spiega comprensivo e composto il Re delle Zucche, sostenendo il tuo sguardo
    « ...ma sarebbe più prudente attendere l'inizio dello Spettacolo vero e proprio, prima di accompagnare la Papessa fuori di qui: uno spirito così luminoso attirerebbe l'attenzione di molti. Attenzioni sgradite. »
    mentre sottolinea il pericolo cui andreste incontro, mordicchia distratto un biscottino
    « Non so se lo sapete, ma il Circense in carica di coordinatore dell'evento tende a diventare davvero perfezionista, pignolo e ostinato, quando si tratta del suo lavoro: ha del maniacale, quel tipo...! Meglio aspettare che i loro occhi siano puntati da un'altra parte... non pensi, Esmeralda? »

    « Il Coordinatore... »

    Sentendosi chiamare in causa dai due commensali (che ne parlano tra loro come se lei non fosse lì), la Castellana scuote un poco il capo per ricacciare indietro lo stordimento e la nausea che le stanno pian piano avviluppando la mente, e -raddrizzando la schiena per ricomporsi-, alza la voce a un tono più normale di quel flebile esordio; dopotutto, la donna cerulea non può certo permettersi il lusso di farsi sfuggire quell'opportunità solo perché non si sente bene...

    « Sarebbe quel signore con la maschera bianca e la giacca rossa...? »

    « Sì, esatto, proprio lui! Il suo nome d'arte è “Aren: il Clown Bianco”: è un Mimo molto capace – ed è strano dirlo, per uno che si nasconde la faccia! Certo, da un Clown ti aspetteresti che fosse più amichevole e simpatico, ma... »

    Il Semipiano è in pericolo, e se il Destino le ha regalato la chance più unica che rara di imbattersi in un potenziale alleato, che sembra per di più bene addentrato nelle dinamiche di quella misteriosa invasione, sarebbe semplicemente imperdonabile non sfruttare l'occasione per capire cosa accidenti sta succedendo a Kisnoth – e perché.

    « Quando l'abbiamo incontrato... sosteneva di avere dei “permessi”... »

    « Beh, è naturale: il Pentauron -Kisnoth specialmente- è territorio della Legione...
    E nessuno vorrebbe far arrabbiare il Padre - neppure quando è dormiente da secoli. »


    Sconvolta da quelle parole, che tanto suonano come una conferma,
    l'Alfiere dell'Est è percorsa da un tremito, e si sente raggelare.

    « Quindi... è davvero così...?
    Lord Aeon ha autorizzato tutto... tutto questo...? »


    « Aeon? Oh, no!
    A lui non interessano le Feste: è un tipo noioso, così seeerio... »

    risponde con tono conviviale il Samhain, ignaro dello sconcerto dell'altra
    « Ho firmato io le autorizzazioni...! »

    In quel momento, attorno al tavolo cala un silenzio pesante come una cappa di piombo... e tu non hai bisogno di guardare gli occhi blu zaffiro della Dama sbarrarsi nell'incredulità per capire -e forse condividere- la sua sorpresa; anche perché pure il tuo sguardo nero come l'abisso si concentra sul volto pallido della creatura, che -con aria perfettamente serena- porge la tazzina di ceramica alla mostruosa teiera-ragno per farsi versare altro thé... almeno finché il tiro delle iridi azzurre non torna su di voi, notando le vostre espressioni.

    « ...cosa c'è...?»

    Nell'epifania che vi colpisce in quell'istante, lasciando impietrite sia il Giullare che la Castellana, il viso cordiale e sorridente del Re delle Zucche vira allora in un'espressione interdetta e preoccupata: ha detto qualcosa che non va...? In effetti, mentre ci pensa, sembra accorgersi dell'errore commesso, e una risatina nervosa -e un sorriso di scuse- ridisegna la curva delle labbra nere.

    jpg
    « ...accidenti! Perdonami: non dovevo dire che Aeon è noioso davanti a te! »
    si giustifica, rivolgendosi a Kalia e alzando le spalle con aria desolata
    « Non volevo offendere, so che siete -circa- “amici”: sono cose che si dicono, tra Fratelli... così, senza rancore... E poi, insomma: non è che non lo sappia cosa penso di lui, ecco... »

    Ma cosa sta dicendo...? Sul serio pensa che sia questo il problema? Se non fosse abituata ad avere a che fare con squilibrati come il suo primo Maestro -che non danno alcun peso alla vita umana: non per crudeltà, ma per semplice disinteresse-, la Selvatica potrebbe pensare che sia una specie di scherzo o una qualche forma di tortura ai danni della Dama non-più Azzurra... ma ti basta guardare la genuina perplessità sui lineamenti imbiancati dal cerone del vostro anfitrione per capire che gli sfugge davvero la causa delle condizioni della sua “accompagnatrice”...

    Perché basta guardare l'espressione vitrea delle sue iridi blu zaffiro per capire quanto l'Alfiere sia sotto shock a quella notizia: probabilmente, uno schiaffo in viso o qualunque forma di violenza fisica o verbale le avrebbe fatto meno male del sapere una flebile speranza di aiuto così brutalmente disillusa...

    « Ma... perché!? Perché ha fatto una cosa simile?! »

    « Beh... perché... è una di quelle Feste in cui ognuno contribuisce con qualcosa -chi pensa al cibo, chi si occupa dell'animazione, chi monta le infrastrutture-, e... »
    lo Spettro risponde, a disagio, ma... continua a non avere idea di cosa sta succedendo
    « ...e visto che quest'anno non avevo ancora organizzato i festeggiamenti per Celldara, io... »

    A questo punto, sarebbe più che comprensibile per chiunque andare in escandescenze, ma la collera non è un sentimento vicino alla Castellana, ed ella è sopra ogni altra cosa allibita... ciò non di meno fa davvero uno strano effetto vederla così indignata mentre fa leva sulle braccia sul bordo del tavolo per mettersi in piedi, e si ritrova persino al alzare la voce.

    « Tutta Endlos è nel caos...! Gli eserciti sono schierati in assetto da battaglia!
    Interi quartieri della città sono stati distrutti...! »


    « Ma poi rimettiamo a posto...! »

    Incassando le spalle nell'alto schienale del suo scranno, e alzando le mani per rivolgere i palmi guantati alla Dama -come se potesse con quel gesto conciliare le intemperanze della Dama- il Samhain continua a non afferrare il punto... e se là fuori la situazione non fosse orribilmente tragica, la Selvatica avrebbe certamente di che ridere davanti a quella scena surreale. Soprattutto quando Kalia abbatte i palmi sul ripiano di legno, facendo tremare le porcellane e sussultare il padrone di casa.

    jpg
    « Delle persone sono morte! »
    « Oh. Ah... e -ehm- non è... quello che -beh- fanno i mortali...? »

    Se non fosse che c'è in gioco il destino del mondo che abitate, la reazione sinceramente confusa e infantilmente buffa del Principe di Halloween sarebbe comica in maniera quasi surreale...

    Ma non c'è davvero nulla di divertente in un Immortale che -nella propria eternità e potenza- non sembra neppure capace di anche solo concepire l'immane e dolorosa tragedia di una vita che si spezza... e davanti alla consapevolezza di quel limite, dell'incolmabile profondità dell'abisso che li separa, la Castellana non può che sentirsi avvilita e disarmata.

    Perché non c'è nessun miracoloso metodo per poter far capire a quella creatura la vastità del danno che hanno prodotto le sue azioni... e mentre abbassa il capo sconfitta, sospirando avvilita, l'Alfiere si rende conto di non averne neppure il tempo: dopotutto, non è importante che capisca – basta che la aiuti a fermare quella catastrofe.

    « Questi “permessi” che sono stati accordati... si possono revocare? »
    « Beh, ecco... temo di no: oramai, la serata è quasi al culmine. »
    « Allora non possiamo trattenerci oltre. »

    Gli occhi della Dama non-più Azzurra si spostano così a cercare quelli del Giullare
    -occhi blu zaffiro, stanchi e avviliti... soprattutto delusi, ma ancora determinati-,
    e sulle sue labbra pallide aleggia un'unica semplice domanda.

    « Jester... te la senti di tornare là fuori? »

    Behind the Curtain

    La scadenza è fissata per il 7 novembre, compreso;
    se serve qualche ulteriore specifica, scrivimi! :flwr:

     
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    Il volto della Strega si riempì di tristezza, ma i suoi pensieri non andarono alle vittime di quel massacro bensì alla Castellana. Quella donna a cui teneva tanto stava soffrendo e ora anche lei le avrebbe rincarato quella già di per sé pesante dose.

    -Non ce la faccio // Il pensiero non scaccio-
    Le mani sul cuore a stringendo il tessuto morbido sopra al corsetto con aria visibilmente tormentata. Non poteva crederci, non era da lei comportarsi in quel modo. Eppure era con le mani legate: non poteva lasciare la Dama sola con quel tipo, ma se fossero uscite avrebbe condannato a morte Kalia. Così la Strega calò il capo nascondendosi dietro la lunga e ondulata chioma castana, poi iniziò a scuotere la testa furiosamente mentre dei violenti scossoni la percorrevano...


    -Non posso proteggerla // La mia azzurra perla!
    Non posso proteggerla // La mia azzurra perla!
    Non posso proteggerla // La mia azzurra perla!
    Non posso proteggerla // La mia azzurra perla!
    Non posso proteggerla // La mia azzurra perla!
    Non posso proteggerla // La mia azzurra perla!
    ...-


    Iniziò a ripetere in un loop che sembrava non voler scemare prima ridendo come la folle che era, poi piangendo in preda alla più cupa disperazione.

     
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    { Tribune }
    Jester

    -Non ce la faccio // Il pensiero non scaccio-

    Quelle poche parole attirano su di te l'attenzione di due paia di occhi cerulei: blu zaffiro, quelli della Dama dell'Est, premurosi e preoccupati; azzurro ghiaccio, quelli dello Spettro di Halloween, sorpresi e un poco a disagio.

    « Ah... ehm... mi dispiace che vi siate arrabbiate... »
    ...anche se continuava bene a capire il perché.

    Tuttavia, qualunque cosa il “Re del Torrone” intendesse dire per proseguire viene interrotta dall'improvviso break-down della Saltimbaco: le mani che ti stringi sul cuore rendono lampante la tua sofferenza interiore, ma quando il tormento della tua anima lacerata si riversa sulla superficie già incrinata della tua mente deformata dall'insania, il crollo è inevitabile.

    Cali il capo, sconfitta dal senso di impotenza con cui quella situazione senza vie di uscita di pugnala al cuore, e mentre i lunghi capelli castani si riversano oltre la linea sottile delle spalle -come un pietoso sipario sul prologo della tragedia-, scivoli in ginocchio e cominci a scuotere furiosamente il capo, tremando e sussultando per il pianto e le risa, amalgamate insieme in una vera e propria crisi isterica.

    -Non posso proteggerla // La mia azzurra perla! | Non posso proteggerla // La mia azzurra perla! | Non posso proteggerla // La mia azzurra perla! | Non posso proteggerla // La mia azzurra perla! | Non posso proteggerla // La mia azzurra perla! | Non posso proteggerla // La mia azzurra perla!
    ...-


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    « Jester... no... calmati... »

    Immediatamente, ti ritrovi tra le braccia della Castellana, ma questo -al solito- anziché placare le tue ansie non fa che acuire il malessere, il senso di colpa e il senso di inadeguatezza che ti dilaniano; così, cerchi di ritrarti da lei, per sottrarti a quella gentilezza indesiderata in quel momento di vulnerabilità, che vorresti tanto poter cancellare o -almeno- mantenere privato, e... nel vederti così infastidita, Kalia -pur senza allontanarsi dal tuo fianco- sembra cedere alle tue resistenze, e lasciarti abbastanza spazio per sfogarti.

    E, stranamente, senti davvero come se il peso che ti schiaccia le viscere e ti spreme il cuore si stia progressivamente attenuando, lasciandoti una quiete che somiglia di più a un senso di vuoto, accompagnato da una lucidità a cui non sei abituata; potresti pensare che sia stata -di nuovo- opera della Dama non-più Azzurra, ma... riaprendo le palpebre, i tuoi occhi d'onice si ritrovano davanti il volto dipinto in bianco e nero del Re delle Zucche.

    « ...le tue paure hanno un sapore così dolce. »
    sospira, inalando a fondo l'aria, come stesse fiutando un profumino delizioso
    « Era da tempo che non assaggiavo qualcosa così corposo e intenso...! ♪ »

    Non capisci esattamente di cosa stia parlando -anche se puoi fartene un'idea- e non sai distinguere tu stessa se ora ti senti meglio o peggio di prima, ma l'inquietudine e il nervosismo che quel tipo ti ispiravano sembra essersi anch'essi un pochino affievoliti. Per ora.
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    « Visto che ho molto apprezzato la tua offerta...
    Mi permetteresti di contraccambiare? »


    Piegato su di un ginocchio, lo Spettro ti pone quella domanda con cortesia e un sorriso appena accennato, porgendoti il palmo della mano guantata, in un muto invito ad affidargli la tua.

    « Tra non molto, lo Spettacolo avrà inizio: se gli occhi di tutti saranno puntati sul Center-Stage, con un piccolo extra, potresti farcela a raggiungere l'uscita insieme alla Papessa. »

    La spiegazione dell'uomo dai capelli rosso-arancio ti arriva accompagnata da un sorriso privo di aspettative,
    che ti fa sentire decisamente sottovalutata, come se dubitasse della tua capacitò di riuscita...
    Come se ti stesse sfidando.

    « Ma ci sarà da avere paura e da essere coraggiosi lungo il tragitto, e a voler essere franchi... mi sembri già un pochino al limite. Perciò, se non te la senti, non sforzarti: puoi restare qui a piangere finché la serata non termina! Per me non c'è problema. »

    Certo, quella proposta potrebbe sembrare un'offesa o una provocazione, ma...
    il peggio è che la brutale e spassionata sincerità del Principe di Halloween
    vorrebbe pure essere il suo modo di fare il gentile...!

    Behind the Curtain

    La scadenza è fissata per il 20 novembre, compreso;
    se serve qualche ulteriore specifica, scrivimi! :kisu:

     
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    La Strega si asciugò gli occhi pieni di lacrime con le maniche, nel farlo cercò di salvaguardare al meglio il trucco che credeva di avere. Dopodiché alzò lo sguardo scuro incatenandolo a quello cristallino del Re delle Zucche che tirando su con il naso. L'espressione della fanciulla era sospettosa ed irritata. Le stava dando della vigliacca? L'aveva forse presa per una bambina?
    Probabilmente quell'uomo, se era uno uomo, non aveva capito la sua posizione. Lei ce l'avrebbe fatta benissimo da sola, ma lei era con la Dama e questo rallentava e la portava a combattere propria la stessa indole destabilizzandola. Non per questo Jester considerava la Castellana un peso, assolutamente no! Per lei si trattava di un dolce cucciolo da portare in salvo. Come uno di quei neonati che salvava dalle mani delle Streghe della Luna durante alcuni dei loro riti.

    -Sei solo un cane // dalle parole strane!-
    Sciorinò velocemente la fanciulla con la voce carica di stizza afferrando e storcendo il polso della mano che l'altro le porgeva.


    -Puoi andare all'inferno // Sottoscrivo e confermo! -
    Disse liberando l'altro dalla sua stretta con un movimento schifato per poi alzarsi e continuare a fissarlo con aria di superiorità. Il tutto con gli occhi ancora lucidi e le gote arrossate dal nervosismo e la rabbia.

     
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    { Tribune }
    Jester

    Ti asciughi le lacrime sulla manica del vestitino gotico, ma non certo perché le parole dello Spettro ti siano state di conforto; anzi... il suo intervento ti ha reso ancora più tetra e insofferente di prima, e anche se il sospetto e la collera sono reazioni quantomai legittime davanti alla proposta di quel tipo strampalato, decisamente non lo è l'idea di rivolgerti a quel modo all'ospite presso cui ricevete asilo e protezione.

    -Sei solo un cane // dalle parole strane!-
    sbotti stizzita, allontanando il polso della mano che ti era stata porta
    -Puoi andare all'inferno // Sottoscrivo e confermo! -

    Con aria sdegnosa, gli occhi lucidi e le guance rubizze, ti rimetti in piedi, e in quel lungo momento surreale puoi assaporare l'ebrezza di sovrastare in altezza il tuo interlocutore, che -ancora piegato sul ginocchio- guarda in alto verso di te, fissandoti di rimando con l'iride azzurra (l'unica visibile a dispetto del ciuffo fulvo), in un'espressione tranquilla, un poco perplessa, ma in parte curiosa... come un accademico che osservi un buffo animaletto comportarsi in una maniera bizzarra, di cui gli sfugge il senso etologico.

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    « V-vi prego di scusarla... »

    Tuttavia, il contatto visivo è presto interrotto dal frapporsi in mezzo ai due della Dama non-più Azzurra, che -logicamente allarmata dalla facilità con cui la situazione potrebbe degenerare a quel punto- si para davanti all'incauta ragazzina per coprirla alla vista dell'altro, dedicando al loro ospite un sguardo mortificato degli occhi blu zaffiro, e levando le mani candide con i palmi rivolti verso di lui in un gesto conciliante.

    Una vera fortuna che non si possa aggiungere il pallore di questo spavento a quello per la nausea che l'aria nefasta del Circo provoca alla Castellana, altrimenti -con una carnagione già così chiara- non ci sarebbe da stupirsi nel vederla diventare trasparente.

    « Oh, non c'è nessun problema. »
    la tranquillizza lo Spettro, tirandosi in piedi con un sorriso bonario
    « So come reagiscono i topolini, quando sono molto spaventati. »

    « ...ah. S-sì. Beh... bene!
    Allora... con permesso, noi adesso ce ne andiamo...! »


    Nel timore che la Strega della Luna decida di tentar la fortuna una volta di troppo, facendosi magari venire in mente di correggere il “Re del Torrone” per dirgli che, no, non è né spaventata né un topolino, rincarando la dose con qualcosa di sgarbato annesso, detto alla leggera e per il semplice e comprensibile bisogno di sfogare la frustrazione, Kalia fa per voltarsi verso Jester con l'idea di lanciarle qualche segnale, ma... anche il semplice sforzo che compie girandosi repentinamente verso la Saltimbanco le causa un capogiro e un accesso di debolezza, che la sbilancia un poco.

    « ...sicura di non voler rimanere a riposarti ancora un po'? »
    chiede ancora Salem, dubbioso, sostenendola prontamente quando la donna vacilla

    « Non è davvero possibile. »
    ribadisce l'Alfiere, recuperando l'equilibrio e raggiungendo il fianco del Giullare
    « La ringrazio per la pazienza, l'ospitalità e il thé, ma... ora dobbiamo proprio andare. »

    Per quanto possa essere pericoloso -e forse anche stupido- abbandonare quel rifugio per tornare là fuori, la Dama non-più Azzurra è fermamente convinta che si tratti della soluzione migliore, se non forse l'unica possibile: pur con a suo carico l'orribile responsabilità di aver autorizzato quella manifestazione su suolo Endlossiano, il Samhain è per lei un alleato che sarebbe in grado di garantirle protezione e sicurezza, ma...

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    « Oh, capisco... se volete così... d'accordo; non voglio certo trattenervi... »
    acconsente il Re delle Zucche, sinceramente dispiaciuto, sfilandosi il cappello il segno di saluto
    « Mi spiace vi siate arrabbiate per la Festa, ma... come ho detto: metteremo a posto. »

    Le intemperanze di Jester potrebbero renderlo un pericolo per l'incolumità della giovane: date le condizioni in cui versa, Kalia dubita fortemente che avrebbe la forza e le capacità di contrastare quella creatura, se questa dovesse decidere di averne avuto abbastanza di risposte sgarbate. D'altro canto, l'insofferenza della Selvatica è un chiaro segno del fatto che anche lei stia soffrendo per quella situazione, e non si può certo pretendere di costringerla a farsi piacere la compagnia di qualcuno, e questo rende la Castellana ancora più convinta della sua decisione.

    Soprattutto perché non possono essere d'aiuto a nessuno, rimanendo rinchiuse lì, al sicuro. E poi...come ha detto il loro cicerone, ora saranno tutti distratti, quindi... se può esserci un buon momento per avventurarsi nei corridoi di un teatro gremito di mostri, demoni, divinità oscure e simili... beh, è senza dubbio quello.

    « In ogni caso, lo Spettacolo sta iniziando, quindi dubito incontrerete qualcuno;
    nel dubbio, fate attenzione in ogni caso... »


    « Non mancheremo. »

    E mentre il Principe di Halloween saluta entrambe agitando la mano guantata di nero con un sorriso gioviale ,
    alla Dama non-più Azzurra non resta che sospingere gentilmente il Giullare
    oltre la porta della tribuna numero XIII.

    Behind the Curtain

    E con questo, si chiude anche per Jester questo segmento della Fase III! :grab:
    Ringraziando per la pazienza e la perseveranza nel seguirmi, rinnovo l'appuntamento per la prossima parte :kisu:

     
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