Un Nuovo Mondo

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    Fanedell.
    Presidio Orientale, Endlos.

    È una serata tranquilla, sottili aliti di vento serpeggiano tra i rami degli alberi secolari, accarezzando i germogli addormentati, che promettono nuova vita al sorgere del giorno successivo; ma per ora è una pallida stella argentea a splendere nel cielo notturno, cercando di penetrare la fitta coltre di foglie, che protegge la foresta e i suoi abitanti.
    Ma qualcosa nell'aria sta cambiando, un odore nuovo, che contamina la calma cristallina, rendendo i nativi nervosi, ogni novità porta con se sciagure, e l'ultima è nei ricordi di tutti.
    Il vento inizia a sollevarsi, all'inizio con lentezza -come una brezza marina- ma poi aumentando di forza e velocità, graffiando gli alberi, che paiono ritrarsi, i rami mossi a protezione del tronco.
    L'improvviso mutamento del clima sorprende tutti, anche una coppietta di satiri, che -nonostante stiano inseguendo una ninfa- si bloccano immobili, lasciandosi sfuggire la preda, ma i due non se ne preoccupano perché restano pietrificati, ad ascoltare. Un piccolo branco di Pferdagen alzano al cielo i lunghi colli, sono le creature più sensibili e percepiscono le vibrazioni intorno a loro accelerare, sempre più veloci, sempre più acute, tanto da essere quasi insopportabili.
    Al centro di una radura circondata da grosse pietre, il vento inizia a riunirsi, si comprime sempre di più in un minuscolo punto, di un nero profondo quanto il colore del cielo in una notte senza luna. Tutta l'oscurità si avvicina inesorabile a quel nulla assoluto, coprendo i simboli scolpiti sui Dolem, affievolendo la loro luce eterna. Per un attimo i confini dello spazio e del tempo si spaccano e qualcosa viene lanciato attraverso la fessura, che si chiude immediatamente dopo, con un tonfo che rimbomba in tutto l'universo, raggiungendo le terre più lontane, facendo barcollare una solitaria clessidra su un tavolo di legno in una stanza piena di segnatempo.
    In quel momento esatto la tempesta esplode in tutta la sua forza, per un singolo istante il punto nero è al centro di un tornado che sfiora i rami più alti, ma presto, così come è nata, la bufera scompare, lasciando dietro di se un grumo informe, steso a terra immobile.

    Mentre la calma inizia a tornare nella foresta, qualcosa pare agitarsi al centro del cerchio di pietre. Il grumo scuro parve agitarsi, un singulto, solo un movimento irregolare e istintivo, mentre l'oscurità intorno a lui prese ad unirsi, formando una forma sempre più definita, con braccia, gambe e una testa di forma umana.
    I suoi occhi guardarono al cielo notturno, simili a stelle pallide e dimenticate, ma ancora vive nelle profonde e oscure orbite di quel volto completamente nero, irradianti una flebile luce bianca.
    Guardò con confusione le stelle, gli chiese dove fosse e quando, ma non risposero alle sue silenziose domande.
    Con decisione piantò un gomito a terra e si alzò seduto, provando immediatamente un senso di vertigine che gli fece rivoltare lo stomaco, mentre il mondo attorno a lui prendeva a girare come una pazza giostra. Scuotendo la testa riuscì a riprendersi e con attenzione questa volta, si alzò in piedi, barcollando sulle gambe ancora deboli.
    Mosse un piede in avanti, per poi fermarsi in attesa, ma visto che non successe nulla prese a camminare più deciso, acquistando forza ad ogni passo. Una volta controllato che ogni pezzo fosse al suo posto, fece un un aggraziato movimento delle dita nell'aria e la nebbia rispondendo al suo comando, gli cucì attorno una tunica bianca e grigia, che copriva per intero il suo corpo, nascondendo la pelle completamente nera e il volto privo di qualcuna particolarità, senza naso od orecchie, con una singola linea scura a rivelare l'esistenza di una bocca. Prese un lungo respiro e assaporò per la prima volta l'aria di quel nuovo mondo, perché ormai lo aveva capito, quella non era più la terra di Age.
    Ovunque si trovasse, poteva respirare e muoversi in libertà, la gravità era quasi identica a quella del suo mondo d'origine, forse leggermente inferiore, ma con il tempo si sarebbe abituato.
    E ora? Pensandoci bene la prima cosa da fare è cercare più informazioni possibili su quel mondo, perché la conoscenza è potere e la consapevolezza assoluta della realtà è l'eterno obbiettivo di quell'essere.
    Scelse una direzione casuale e si infilò nella boscaglia, lasciando il cerchio di sassi, che lo salutò con un leggero scintillio delle rune.
    La foresta era enorme e ovunque guardasse enormi tronchi raggiungevano il cielo, mentre i loro rami più alti si intrecciavano, creando una cupola di legno e foglie che a malapena faceva passare qualche spiraglio della luce notturna. Sul terreno le ombre coprivano buona parte del sentiero su cui stava camminando, ma non aveva paura del buio, lui lo conosceva e per questo lo dominava. Al suo passaggio una miriade di creature si nascondevano spaventate, piccoli roditori si infilavano negli anfratti sotto le rocce, mentre le ninfe scappavano veloci come cerbiatti, i satiri invece rimanevano a debita distanza, sfidando lo sconosciuto ad avvicinarsi.
    Ignorando la vita attorno a lui Vacui , perché è così che si chiamava quell'entità, continuò per la sua strada, non aveva una meta precisa ma sentiva di stare andando verso la direzione giusta e quando si prendeva un obbiettivo, niente poteva impedirgli di portarlo a termine.
    Mentre procedeva spedito -scostando le fronde che minacciavano di farlo inciampare- pensava al fenomeno che lo aveva trascinato li dal suo mondo.
    Stava correggendo tranquillo una sua opera che narrava degli ultimi cento anni nel regno di Nydoeredia, quando all'improvviso un enorme vento si era alzato nel suo studio, lanciando i suoi appunti per tutta la stanza e sollevando i libri in aria, a formare un vortice di carta, penne e inchiostro che lo attirava inesorabile a se. Nonostante avesse dato fondo ad ogni briciola del suo enorme potere, non era riuscito a scappare da quella forza magnetica ed era stato risucchiato nell'oblio, perdendo ogni contatto con la realtà. Per un periodo di tempo indefinito aveva atteso che qualcosa cambiasse, quando -velocemente come al suo prelievo- era stato sputato sul terreno bagnato ed erboso di quella anonima foresta.
    Da allora la sua mente era affamata di conoscenza, perché senza si sentiva vulnerabile ed era una cosa molto fastidiosa.


    ForestMonster_by_Yonaz

    "Grrrrrrr"
    Un ringhio minaccioso strappò il sottile velo di silenzio che si era posato sulla foresta.
    Rimasi immobile a scrutare la boscaglia attorno a me, mentre nella mia testa si accendevano tutti gli allarmi possibili e immaginabili.
    E poi lo vidi. Attaccato ad un tronco -poco distante da me- si trovava un grosso incrocio tra un armadillo e un mostro della palude Nera, i suoi occhi luminosi mi scrutavano dalla sottile penombra della vegetazione. Per lunghi istanti ci studiammo in silenzio, ognuno attento a cogliere ogni dettaglio dell'altro e nel contempo guardingo, pronto a reagire ad un attacco improvviso.
    Sentii un improvviso afflusso di … paura? Era così tanto che non provavo quell'emozione che subito mi parve estranea e non riuscii a riconoscerla.
    Ma perché stavo provando terrore?
    Scopri la risposta in un istante. Scandagliando me stesso, non riuscii a sentire la consueta forza, percepii che il mio potere era sottile, fragile come il filo di una ragnatela che ondeggiava al vento, pronta a spezzarsi. Si allungava all'infinito, come un ancora che mi teneva -anche se flebile- attaccato alla mia casa.
    Una cosa era certa, non potevo combattere in quelle condizioni. Quindi, dall'alto della mia sapienza, capii quale fosse l'unica scelta possibile.
    Scappare!



    Feci un giro su me stesso e fulmineo mi lanciai tra gli alberi, correndo più veloce che potevo, mentre dietro di me la creatura si lanciava in lunghe falcate, artigliando con ferocia il terreno, già assaporando il banchetto.
    Provai a seminarla con uno slalom, ma ebbi l'unico risultato di accorciare la distanza che ci separava, ora potevo quasi sentire il puzzo del suo alito e il battere dei denti affilati, uno contro l'altro.
    Iniziai a rallentare, nonostante tirassi fuori tutte le mie forze non ero abituato a corse prolungate, usare i miei poteri era diventato così naturale che mi ero dimenticato l'ultima volta che ero stato costretto a fare una simile maratona. Dovevo trovare una soluzione e in fretta, oppure non avrei mai potuto rivedere la mia biblioteca e … beh, solo quella, visto che non avevo amici ad attendermi, non che ne avessi bisogno ovvio.



    La salvezza arrivò inaspettata, da un albero precisamente. Una lunga lancia di legno, scagliata con maestria, si andò a conficcare dritta tra gli occhi del mio inseguitore, uccidendolo all'istante.
    Corsi qualche altro metro prima di fermarmi, senza fiato. Mi guardai attorno con il cuore che batteva a mille, ovunque figure invisibili mi osservavano, giudicandomi, e la cosa non mi piacque affatto.
    Sentii un leggerissimo fruscio alle mie spalle, mi girai all'istante, pronto a tutto.
    Sorpresi qualcosa chinato accanto al corpo del mostro, che con attenzione stava estraendo la lancia dal cadavere, per poi infilarla alle proprie spalle in un'apposita guaina.
    Sembrava un incrocio tra un umano e un animale, con due lunghe corna ramificate e dei vestiti fatti di cuoio e foglie. Appena capì di essere stata scoperta, l'apparizione sparì in un battito di ciglia, scalando uno degli alberi ad una velocità tale da non lasciarmi il tempo di proferire alcun suono.
    Quante cose nuove c'erano da scoprire e io dovevo assolutamente conoscerle!

    Ranger_by_Yonaz.jpg


    Non potevo assolutamente riprendere il viaggio prima di aver controllato il mio stato e quindi mi apprestai a fare alcuni test basilari, per valutare quanto del mio potere originario potessi utilizzare.
    Mi ci volle un po', e quando finalmente ripresi il mio viaggio ormai iniziava ad albeggiare. Un pallido sole dalle sfumature arancioni stava facendo capolino all'orizzonte, tingendo le foglie di rosso e allontanando la cappa di foschia che mi circondava.
    Ma almeno avevo capito i miei attuali limiti; potevo ancora viaggiare tra le ombre e mi pareva che il collegamento con il mondo oscuro fosse apposto, anche se, forse per la stranezza di quel luogo, avevo difficoltà ad attingere dalla dimensione dell'Oblio; inoltre i miei sensi sembravano acuti come un tempo, un po' più lenti del solito a causa della stanchezza. Non potevo mutare il mio aspetto, oppure utilizzare l'Occhio dell'infinito, ma a conti fatti poteva andarmi peggio.

    Una cosa però mi preoccupava e al contempo trovavo eccitante; mentre poco tempo prima stavo spingendo i miei sensi il più lontano possibile, avevo sfiorato un altra coscienza, di potere smisurato -pari a quello che avevo io nel mio mondo- che pareva trovarsi ovunque in ogni momento, diverso da qualunque altra cosa avessi conosciuto prima, un altro mistero da svelare.
    Dentro di me sentivo emozioni che non provavo da moltissimo tempo: euforia, curiosità, incertezza.

    "Sarà interessante, davvero interessante questo viaggio"

    sussurrai tra me e me, con un sorriso sulle labbra.


    Se qualcuno ha consigli da darmi circa il mio modo di scrivere oppure di inserire aggiunte, me lo faccia sapere tramite MP, ho già qualche problema con le dimensioni delle immagini.


    Vi ringrazio per l'aiuto, Vacui


    Edited by Vacui - 24/11/2017, 11:16
     
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    Prince of Laputa

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    "Davanti a ciò che questa vita ha di più crudele, tutti i pensieri talvolta crollano, privi di sostegno,
    e non ci resta altro che domandare agli alberi che tremano sotto il vento
    di apprenderci questa compassione che il mondo ignora".


    (Christian Bobin)


    ???, Fanedell.
    Presidio Orientale, Endlos.

    Le suole degli stivali lasciavano ad ogni suo passo profonde orme nel fango, assieme al rumore del suolo umidiccio che si comprimeva ed alle foglie cadute che scricchiolavano. Sebbene non fosse particolarmente abituato a quel tipo di esperienze, preferendo di gran lunga ambienti meno selvaggi alle scampagnate nei boschi in piena notte, Lowarn Galanodel andò a tastare il tronco di un albero nella speranza di trovare il versante dove cresceva più muschio: ricordava di aver letto che fosse un buon modo per tener sempre presente la direzione nord in assenza di bussole o sotto un cielo privo di stelle. Quella notte era stata particolarmente luminosa, ma per lunghi tragitti il fogliame si era richiuso su di loro in un macabro abbraccio, oscurando la vista e nascondendo le stelle. Trovare quindi delle soluzioni alternative che potessero guidarli verso l'uscita del labirinto era diventata in breve tempo la priorità assoluta del Saggio di Symphonia, non dovendosi preoccupare del buio dato che -per sua natura- nella completa oscurità emanava un pallido candore lunare.

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    -Ehm...- aveva detto tempo prima, notando più di un tentativo di contatto fisico da parte della compagna di sventure, probabilmente nati dal terrore della consapevolezza di essersi persa e terminati con lei che gli si era letteralmente aggrappata ad un braccio -Siamo sicuri che sia conveniente? Non vorrei essere irrispettoso... ecco.

    Che poi -a dirla tutta- non capiva nemmeno come fossero entrambi arrivati a quella situazione: quel giorno era rimasto a studiare spartiti a Palanthas fino a tarda ora, così da avere la notte libera per dedicarsi a letture meno impegnative. Quando -raccolte le sue ultime cose- si era diretto verso l'unica visitatrice di quel giorno per ricordarle l'orario e spronarla a tornare a casa prima che i suoi genitori si allarmassero, questa -interessata forse alla sua compagnia- aveva iniziato a parlare tantissimo dei più svariati argomenti, arrivando addirittura a confonderlo ed a trascinarlo lei stessa fuori dalla biblioteca con la scusa di cercare un bel posto all'aperto per esercitarsi con il violino.
    Immersi in una diatriba riguardo la decomposizione dei corpi dei gatti defunti e non contenti dei giardini che offriva la Capitale dell'Est (troppo colorati per i loro gusti), i due ragazzini avevano varcato le porte della città e... per qualche strana ragione, si erano trovati a Fanedell. Quando il sole era ormai calato, avevano provato a tornare indietro ma, dopo parecchie ore perse nel tentativo di ritrovare la strada già percorsa, erano entrambi convenuti all'idea che proseguire sempre dritto li avrebbe prima o poi condotti da qualche parte. Magari avrebbero incrociato qualche Ranger e chiesto informazioni... eppure, con il cielo che si schiariva e l'alba che ormai giungeva alle porte della notte, la cruda realtà aveva ricordato loro che erano riusciti incredibilmente a non trovare praticamente niente e nessuno nel raggio di chilometri. Nemmeno le bestie feroci o le fate, quasi li stessero evitando.

    Portandosi una ciocca dei lunghi capelli scuri dietro l'orecchio, il Principe di Laputa sospirò avvilito, forse frustrato da quello stato di impotenza: pur sapendo volare, non era riuscito comunque ad approfittare della luce dell'alba per trovare l'uscita a causa della vastità inaudita di quella regione verdeggiante. Inoltre, una nebbia particolarmente fitta aveva reso i contorni dell'orizzonte così sbiaditi da non riuscire a distinguere la terra dal cielo.

    -Mi spiace che ti sia trovata in questa brutta situazione: i tuoi cari, a quest'ora, sicuramente saranno preoccupatissimi- aveva detto alla fanciulla con cui passeggiava -Tuttavia, farò il possibile per ritrovare la strada verso Istvàn, dobbiamo sol...

    Preso alla sprovvista da qualcosa che sentì solo lui, il giovane si paralizzò all'istante: gli occhi smeraldini, sbarrati dalla sorpresa, non fissavano alcun punto in particolare, piuttosto le orecchie tese erano alla ricerca della fonte di quel rumore profondamente diverso da tutti quelli ascoltati di notte nella foresta. Che si trattasse di qualcosa di vivo, gli fu praticamente scontato e la logica avrebbe potuto suggerire la presenza di un abitante della foresta. Ciò nonostante, la cacofonia della terra e del fogliame al suo passaggio suonava decisamente poco naturale... e l'idea che -oltre a loro due- ci fosse un altro intruso fece capolino fra i suoi pensieri confusi.

    Teso ed irrigidito dalla novità, il bel giovane voltò il viso d'angelo verso la ragazzina alla sua sinistra, indicando con lo sguardo un punto lontano di fronte a loro.
    Non erano soli e non gli servì parlare per comunicarlo: non restava che decidere come comportarsi.

    Equipaggiamento:

    ♪ Ombra »
    Ricevuto in dono dal Magister Saddler in occasione della sua partenza verso Palanthas, altro non è che un violino, strumento musicale della famiglia degli archi dotato tradizionalmente di quattro corde intonate ad intervalli di quinta. E' di fatto lo strumento più piccolo e dalla tessitura più acuta tra i membri della famiglia. Ciò che lo rende diverso dagli altri esemplari è il colore -nero come l'ombra di cui porta il nome- ed il potere magico in esso infuso. Solitamente è il tramite più usato dal Principe per liberare i propri poteri fondati sul suono e la musica. Ciò non toglie che possa adoperare qualunque altro strumento.


    ♪ Archetto »
    In apparenza è un semplice archetto per violino. E' tuttavia abbastanza resistente ed affilato da fungere come lama.
    • Caratteristiche passive: Arma Nascosta»
      Costruito infondendo la magia delle Ombre e materiali della Forgia, l'archetto presenta le caratteristiche di una lama senza tuttavia trascurare il suo scopo originario: la sua corda, estremamente sottile e tesa, è abbastanza affilata da sgozzare un uomo adulto con il minimo sforzo.

    Rigenerazione»
    Qualora si rompessero gli strumenti musicali, questi saranno in grado -in caso di necessità- di sciogliersi sottoforma di ombra per poi ricomporsi completamente integri. La rigenerazione dell'arma consuma l'energia vitale del proprietario, e sarà considerata al pari di una tecnica a consumo Basso.


    Caratteristiche Passive:

    Orecchio Assoluto
    Si dice che in media solo una persona su cinquantamila può vantare di possedere l'orecchio assoluto, abilità innata che permette di identificare una nota musicale -anche ascoltata una sola volta ed in totale assenza dell'ausilio di un suono di riferimento- così da determinarne la frequenza. Nonostante questo talento sia totalmente slegato al tipo di vita condotta dall'individuo, indica comunque una certa attitudine ed il gusto per la musica; chi ha orecchio è infatti capace di riprodurre qualsivoglia melodia, registrandola nella propria mente al medesimo istante della sua esecuzione.
    Possessore dalla nascita di questo talento, Lowarn è in grado di discernere le note vibranti celate nelle intonazioni vocali, il battito cardiaco e lo stesso respiro delle persone che lo circondano, rendendolo di fatto capace di intuire le loro emozioni e -in molti casi- anche le intenzioni di ciascun individuo, riuscendo ad individuare perfino i bugiardi. Per tale ragione sarà in grado di "prevedere" in anticipo di pochissimi millesimi di secondo le loro mosse, riuscendo così a rispondere più rapidamente ad ogni stimolo esterno, sia fisicamente che magicamente.
    Oltre a tali abilità, è anche portatore di un udito decisamente fuori alla norma: nel raggio di quindici metri è in grado di sentire qualunque cosa provochi vibrazioni, anche impercettibili come il battito cardiaco di un vivente.
    [Auspex(radar)passivo 15m + Instant Casting + Bonus PU Agilità/Destrezza + Empatia emozioni + Discernimento Bugie].

    Librarsi in volo
    Poichè i Galanodel derivano da creature del cielo, se ben allenati, sono in grado di sollevarsi in aria, galleggiando in essa grazie al pensiero. Il volo è a volte accompagnato dall'apparizione di un paio d'ali bianche che, tuttavia, hanno puro effetto scenico.
    [Volo fino a 5 m dal suolo]

    Legame con la Fonte
    Per comprendere una delle caratteristiche base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo, perchè come gli angeli, i Galanodel sono legati alla Fonte, ed è questa a non renderli intaccabili da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete", come batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono tendenzialmente immuni agli agenti esterni.
    [Immunità agli agenti esterni passiva + attiva variabile].

    Corpo Celeste
    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo del Principe presenta tratti di entrambe le razze. Fra le caratteristiche angeliche ereditate vi è certamente la capacità di irradiare luce dalla propria pelle, ed è in grado di intensificarla o meno a proprio piacimento. Questa tuttavia non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare.
    [Emana Luce (spiegazione di alcuni poteri attivi)].

    Linfa degli Angeli
    E' cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son state sempre predilette le fanciulle vergini. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica fonte di potere. Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli, o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste, si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue del Principe, porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.
    [Proprietà di bg del sangue].

    Autorevolezza
    E' questo un suono che tutti possono udire, perché scaturito dall'alta sapienza di coloro che lo pronunciano; la volontà dei Saggi muove questo potere, così che dalla loro giusta voce escano parole che agli altri appaiono profondamente sapienti, e pertanto degne di rispetto, così come degno di rispetto sarà, per chi ascolta, colui che parla. Una malia, un'azione per convincere anche i più scettici della grandezza dei Sapienti di Endlos, sicché al volere di questi le parole diventino capaci di infondere nella mente di chi le oda un tale rispetto per queste e per i Saggi, che certamente non dubiteranno della loro veridicità, e se verrà pronunciato un comando, vorranno eseguirlo senza proteste, quasi fosse l'ordine del loro più caro e severo dio.
    [Malia passiva].

    Sapienza
    Così come non vi è guerriero senza spada o mago senza arti arcane, allo stesso modo non vi può essere Saggio senza conoscenza. Caratterizzati dalla loro avida sete di sapere, un membro di Gilda sarà sempre alla ricerca di cultura da aggiungere alla propria. C’è chi è arrivato su Endlos possedendo già un sapere pari a quello di migliaia di libri, ma informazioni rare e segrete vengono tramandate tra i Saggi nei tomi che solo loro possiedono. Se a ciò si aggiungono anche quelli del Magisterium allora un membro di Gilda non potrà che divenire un pozzo di sapere che ben pochi potranno guardare come loro pari. In termini di gioco è considerata una passiva di conoscenze nella via che il membro di gilda ha scelto.
    [Passiva di conoscenze enciclopediche].
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Quando di buon mattino aveva varcato i confini della Dogana di Istvàn, non era stata affatto sua intenzione prolungare quella prima visita alla città oltre il tramonto, ma -come spesso accade nella vita di chiunque- la sua agenda aveva subito un inevitabile cambio di programma davanti a uno dei più fastidiosi imprevisti che avrebbe potuto prevedere. Perché essere pedinata e tampinata da quel tizio non era un'esperienza nuova, e sebbene non avrebbe mai sospettato di correre anche solo il rischio incontrarlo proprio nel Presidio Orientale di Endlos, l'esperienza e l'abilità l'avevano aiutata a depistarlo, fino a fargli perdere le sue tracce.
    Brutta cosa, gli stalker...

    In attesa che le acque si calmassero, e che il suo insistente corteggiatore si convincesse a lasciare il campo, la signorina aveva pensato di infilarsi in un edificio pubblico che potesse garantirle l'anonimato, avendo cura di scegliere un posto dove il suo inseguitore avesse poco interesse (se non vera e propria avversione) ad entrare: aveva optato per la Biblioteca, e lì si era persa felicemente in mezzo a labirinti di scaffalature di legno antico e alle pagine di cultura millenaria, lasciando che il tempo passasse rapido e piacevole con la buona compagnia di un romanzo gotico... e il delicato sottofondo musicale di un violino solitario.

    Con gli occhi dorati immersi tra le righe stampate in inchiostro, non si era più di tanto curata di scoprire da dove quelle melodie provenissero: per quanto ne sapeva lei, poteva benissimo trattarsi di una registrazione per allietare i frequentatori o per celebrare qualche iniziativa accademica (a detta di suo padre, una pratica comune nelle città d'arte), e... sarebbe rimasta di quell'idea, se a un certo punto, mentre la trama della storia raggiungeva il
    climax e lei era più assorbita nella lettura, un ragazzino che dimostrava circa la sua età -lunghi capelli scuri e limpidi occhi verdi- non fosse emerso dall'ambiente rimasto deserto per avvertirla dell'imminente orario di chiusura.

    Lei aveva notato il suo violino nella custodia e gli spartiti sottobraccio, e lui aveva riconosciuto il libro che lei stava leggendo... così, senza averlo in alcun modo premeditato, i due avevano cominciato ad analizzare insieme il simbolismo delle morti occorse nei capitoli che la visitatrice aveva già letto, e a collocarle in una classifica (parziale, finché lei non fosse arrivata in fondo alla storia), iniziando a chiacchierare di quelli e molti altri temi correlati. E continuarono a farlo fino a quando un signore basso e tarchiato -abbigliato con la tonaca blu del personale della Biblioteca- non li invitò ad uscire per procedere alla chiusura.

    Alma -così si era presentata la fanciulla- non era riuscita a terminare il racconto, e aveva dovuto riconsegnare il libro alla Veste Blu, e così -per riaversi da quella piccola delusione, a cui niente impediva di porre rimedio l'indomani- aveva deciso che si sarebbe consolata ascoltando ancora le nostalgiche note del violino. Certo, lei non aveva mai imparato a suonarlo, ma... aveva appena trovato qualcuno che potesse farlo per lei, quindi non c'era ragione di desistere da quel suo innocente capriccio.

    jpgUn po' per ingenuità, un po' per evidente gentilezza d'animo, Lowarn -questo, il nome del suo nuovo amichetto- si era lasciato convincere a trovare un grazioso posto all'aperto dove continuare i suoi esercizi nonostante fosse ormai calata la sera, e...

    Fu così che i due ragazzi si ritrovarono a passeggiare a braccetto per i sentieri del bosco fatato di Fanedell: camminare nel folto di una foresta a tarda notte non era un'esperienza del tutto nuova per lei, sebbene farlo con quelle scarpette eleganti alzasse il livello di difficoltà, ma... con a disposizione un accompagnatore a cui aggrapparsi per bilanciare il proprio equilibrio ad ogni passo, non era certo qualcosa di impossibile a farsi; tanto più che l'incarnato del Musicista splendeva nel buio, proiettando convenientemente attorno a loro un'aureola di luce, assai utile per evitare di incespicare in fossi, sassi affioranti, radici sporgenti e ogni altro ostacolo che avrebbe facilmente causato loro qualche infelice capitombolo.


    -Ehm... Siamo sicuri che sia conveniente?-
    le aveva chiesto a un certo punto Lowarn, con tono sinceramente preoccupato
    -Non vorrei essere irrispettoso... ecco.

    « Ti prometto che non farò nulla per attentare alla tua virtù. »

    Incatenando le iridi d'oro a quelle verdi del giovane Violinista, il tono di voce della fanciulla venne fuori vagamente civettuolo nel rimbeccarlo con quella replica, sebbene il sorriso sornione che già le arcuava le labbra avrebbe dovuto stemperare la tensione e rivelare l'intento scherzoso, ma... a giudicare dal colorito paonazzo che aveva imporporato le sue gote, Alma intuì che il suo interlocutore non dovesse essere troppo versato il quel genere di giochi.

    « Purtroppo, il terreno è più scosceso di quanto pensassi, e senza il tuo aiuto rischierei di slogarmi una caviglia o rompermi qualcosa cadendo in un fosso. »
    aveva spiegato allora, con disinvoltura, per confortare il giovane ammutolito
    « Non ho pensato che potesse esserti di incomodo: scusami tanto... ♥
    Vorrà dire che proverò a muovermi da sola, e... »


    Un “no, non ti preoccupare, non fa niente” farfugliato timidamente dal suo nuovo amico mise fine a quel buffo scambio, e anche se Alma si ritrovò a sogghignare sotto i baffi (divertita, e un poco intenerita da quell'attitudine), ebbe presto di che rammaricarsi dell'innocua punzecchiata che aveva inflitto al suo anfitrione.

    Essendo nuova in città, lei non era ancora mai stata a Fanedell, e anche se il pensiero di gironzolare senza meta non le pesava poi troppo, non le sfuggì il fatto che neppure più Lowarn sembrasse avere un'idea troppo chiara della strada da prendere... e la sensazione di avere in parte responsabilità nell'accesso di confusione che l'aveva colpito le incurvò le labbrucce ben disegnate in un sorrisetto pestifero.
    Quel ragazzo era così innocente...!

    Evidentemente costernato da quell'incidente, Lowarn cominciò cavallerescamente a prodigarsi per risolvere la situazione e ritrovare l'orientamento: lo vide tastare tronchi e rocce alla ricerca del muschio, frugare le chiome degli alberi con lo sguardo -naso per aria- per individuare uno scampolo di cielo dove puntare alla stella polare, e persino alzarsi in volo per ottenere una più chiara visione del circondario... ma né la posizione sopraelevata, né l'arrivo incipiente dell'alba furono d'aiuto a discernere la via di casa tra il verde lussureggiante e indistinguibile e i fitti bachi di nebbia serpeggiante.

    -Mi spiace che ti sia trovata in questa brutta situazione:
    i tuoi cari, a quest'ora, sicuramente saranno preoccupatissimi-

    confessò mestamente il Musico, affiancandola mentre girovagavano senza meta
    -Tuttavia, farò il possibile per ritrovare la strada verso Istvàn, dobbiamo sol...

    Incuriosita da quella frase rimasta in sospeso, e dal suo repentino pietrificarsi sul posto, Alma indagò il viso del suo compagno di ventura con le iridi d'ambra: sembrava aver sentito qualcosa, o essere stato folgorato da un pensiero, o magari gli era preso un ictus celebrale improvviso e fulminante come al personaggio del romanzo (stroncato a sorpresa alla chiusura del capitolo sette), ma... non riuscendo a definire a cosa quella sua reazione fosse dovuta, si limitò ad osservarlo e a ravvivare la conversazione.

    « Oh, non angustiarti; nella mia famiglia siamo tutti tipi in gamba:
    sanno che so cavarmela – e se dovessi avere bisogno, potrei sempre chiamare aiuto. »

    replicò la fanciulla, alzando le spalle con aria indifferente e abbozzando un sorriso
    « E poi, perdermi in un bosco non è la cosa peggiore che mi è capitata. »

    Teso come la corda di un impiccato, Lowarn si volse a guardarla con aria un po stranita; poi, appuntò lo sguardo in una qualche direzione, e -dopo essere rimasta a fissarlo di rimando con aria interrogativa- le ci volle qualche istante prima di capire che quello era il suo modo di indicarle la direzione; cosa avrebbe trovato ad attenderla dall'altra parte di quel muro di vegetazione, Alma non lo sapeva, ma non si attardò nemmeno a chiederglielo, preferendo piuttosto passare all'azione e puntare alla meta in rapide falcate che non tradivano alcuna esitazione.

    Camminando sicura -stranamente, rispetto a quanto dichiarato poc'anzi- la ragazzina dai corti capelli neri e sbarazzini raggiunse il limitare del sentiero, aggirò alcuni spessi tronchi d'albero, scavalcò qualche basso cespuglio e spostò le felci che penzolavano troppo vicine al suo grazioso visetto da bambola... e aguzzando la vista nella penombra boschiva,
    lo vide.

    All'inizio, le parve solo il frutto di qualche strano gioco di chiaroscuri, prodotto dalla rifrazione della luce attraverso il fitto fogliame di quel posto, ma... più lo osservava -e più si avvicinava a lui- più la signorina realizzava che quella presenza lugubre e un po' spettrale fosse fisica e concreta, nera come un'ombra tridimensionale, e anche dotata di vita e intelletto; così, intrecciando le mani dietro la schiena per apparire minuta e inoffensiva, la fanciulla vestì il suo miglior sorriso e gli rivolse la parola per attirarne l'attenzione.

    jpg
    « Mi scusi, Signore! Lei è per caso una delle creature magiche del luogo? »
    cinguettò gentile e squillante la sua voce morbida e musicale
    « ...perché io e il mio amico abbiamo smarrito la strada, e le saremmo davvero molto riconoscenti
    se fosse così gentile da indicarci la direzione per fare ritorno alla Capitale. »


    Nessun timore e nessuna esitazione: dritta al punto.
    Come al solito.



    Edited by - Destino - - 9/11/2017, 00:24
     
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    Fanedell.
    Presidio Orientale, Endlos.

    Camminavo da ore ormai, senza vedere niente che fosse più grande di un pipistrello o di un tassoBarbaro, ma qualcosa mi diceva che il mio obbiettivo si stava avvicinando, una strana sensazione mi cresceva nello stomaco, leggermente fastidiosa, ma c'era. Presto sarebbe successo qualcosa e avrei dovuto essere pronto, per questo avevo interrotto i miei viaggi tra le ombre e da qualche miglio procedevo a piedi, un modo estremamente scomodo e lento di viaggiare, ma permetteva una maggiore attenzione rispetto all'altro metodo. Ogni volta che viaggiavo nell'ombra, tutte le cose intorno a me sparivano, il buio eterno mi circondava completamente; in mezzo a quel nero sconfinato si possono vedere delle pallide stelle -quasi invisibili per gli occhi meno allenati- quelle sono le “porte”, come le chiamo io, funzionano in entrambi i sensi e dove portano lo puoi scoprire solo se sei sufficentemente esperto da collegarti con il mondo al di là, a volte si tratta del filo nero che parte dalla base di un lampione, un armadio chiuso, mi è persino successo di cadere da un albero, dopo essere uscito sotto una foglia, cosa molto spiacevole; ma mentre si è in quel mondo fatto di oscurità e sussurri silenziosi, il tempo sembra non scorrere, e i normali sensi non funzionano, compreso quello del pericolo. Nel mondo delle ombre tutto accade nello stesso luogo e nel medesimo istante, è impossibile prevedere gli attacchi, perché non si ha il tempo di percepirli, senza ulteriori informazioni riguardo a quello che doveva accadere, era meglio evitare le ombre per un po'.

    Dando calci ai sassi e scrutando con sguardo diffidente gli alberi, procedevo per il mio cammino, quando qualcosa di inaspettato mi intralciò la strada. Per un attimo rimasi esterrefatto nel guardare la cosa che mi si era parata davanti d'improvviso. Pardòn, precisamente si trattava di un esemplare di essere umano, di sesso femminile, piuttosto giovane, provvisto di tutte due le braccia, le gambe e il resto, e pareva anche in ottima salute. Subito dopo aver compreso cos'era, arrivò la rabbia, mi infiammò tutto, ma seppi dominarla per un soffio, non era verso quella creatura, ma contro me stesso, come diavolo aveva fatto a sorprendermi? Ma la frittata era fatta, come dicevano gli stessi umani, e quindi la cosa migliore era prendere la situazione in pungo prima di altri imprevisti.

    « Mi scusi, Signore! Lei è per caso una delle creature magiche del luogo? »

    La prima frase che la ragazzina disse, fu abbastanza cortese, anche se non usò i giusti titoli che gli spettavano e che si era sudato, la perdonò per la sua svista, non poteva saperli dopotutto. Aveva una voce delicata, quasi simile al suono delle arpe di legno dorato, magari strimpellate sotto il chiaro di luna.

    « ...perché io e il mio amico abbiamo smarrito la strada, e le saremmo davvero molto riconoscenti
    se fosse così gentile da indicarci la direzione per fare ritorno alla Capitale. »


    Continuo la ragazza, senza mostrare tracce di timore o esitazioni, cosa che apprezzai molto, il coraggio è una virtù rara, la malignità e la codardia invece, crescono come erbacce nei cuori degli uomini. Questo non significava che mi sarei fidato ciecamente, qualcosa nella sua voce flautata mi accese nella testa innumerevoli segnali di allarme, come riflesso dei miei pensieri, i miei occhi si strinsero, fino a diventare due sottili falci di luna.
    Qualcosa nella frase che aveva appena detto, mi suonò pericolosa, analizzai le parole una ad una, fino a trovare il problema, che fece salire il livello della mia rabbia alle stelle, se avessi potuto mi sarei preso a dare testate ad un albero, probabilmente frantumandolo al terzo colpo, ma rimasi perfettamente immobile, senza mostrare tracce del fremito che mi scuoteva dentro.

    Un amico!
    Non uno, ma due umani erano riusciti a sfuggirmi, un errore così ti poteva costare caro, molto caro, e sentendo la mia attuale debolezza, non potevo sbagliare. Se fossi nel mio mondo…. Già se e se e se, così non andavo da nessuna parte.
    Continuando l'analisi mi accorsi di altri dettagli, sembrava che si fossero persi come me e stavano cercando di tornare in un posto chiamato “La Capitale”, il cui significato era palese, anche se come nome mi pareva troppo scontato. Avrei dovuto scoprire qualcosa sulla loro scienza dei nomi, ma per ora appuntai questo pensiero nella mente, per dopo.

    Cosa fare?
    Di certo mi stavano chiedendo indicazioni che non potevo fornirgli e la posizione del suo amico mi era ancora sconosciuta, ma risolsi il problema in un attimo. Espansi la mia consapevolezza oltre il corpo e scandagliai tutto attorno a me, per diversi metri, fino a trovarlo. Era dietro al muro di vegetazione da cui era sbucata la ragazzina pochi istanti prima, ma nonostante la delicatezza del mio tocco, parve accorgersi della mia presenza e mosse lo occhi intorno a se, fino a incatenarli ai miei. Quindi ha la “sensibilità”, interessante, ed era anche preciso, un briciolo di ammirazione si fece strada nel mio essere, solo un pizzico, ci voleva ben altro per suscitarmi emozioni più forti.

    Ci era voluto appena un istante, e quando tornai nel mio corpo il tempo parve riprendere a muoversi, quindi rivolsi di nuovo la mia attenzione al problema che dovevo affrontare.
    Non potevo dirgli che non sapevo niente, ma guardando il dilemma da tutti i punti di vista, non trovai altra soluzione.

    “Cara ragazza, non sono una creatura di questo luogo e me ne dispiace, altrimenti saprei dove si trova il centro che te chiami Capitale.
    Ma sono una creatura magica, se così le chiamate. Il mio nome è Vacui.”


    Dopo la dovuta presentazione, mi misi ad attendere la sua risposta, sperando che nel frattempo il suo amico si facesse vedere, altrimenti avrei dovuto andare a prenderlo di persona e sarebbe stato scortese, gli diedi un paio di minuti per decidersi da solo.


    P.S. Ho notato che il font da me scelto si vede piccolo sul cellulare, e sul PC io lo vedo in modo ancora più diverso, ditemi pure se per voi dovrei aumentare il font o se mi consigliate altri stili simili.


    A voi la parola, Vacui


    Edited by Vacui - 24/11/2017, 11:16
     
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    "Davanti a ciò che questa vita ha di più crudele, tutti i pensieri talvolta crollano, privi di sostegno,
    e non ci resta altro che domandare agli alberi che tremano sotto il vento
    di apprenderci questa compassione che il mondo ignora".


    (Christian Bobin)


    ???, Fanedell.
    Presidio Orientale, Endlos.

    « Oh, non angustiarti; nella mia famiglia siamo tutti tipi in gamba:
    sanno che so cavarmela – e se dovessi avere bisogno, potrei sempre chiamare aiuto.
    E poi, perdermi in un bosco non è la cosa peggiore che mi è capitata. »


    Nonostante le rassicurazioni della bambina, il Saggio di Symphonia non era parso affatto rincuorato. La sua nuova amica parlava di sapersela cavare, di poter chiamare aiuto (e, allora, perché non lo aveva ancora fatto?) ma, soprattutto, di quanto fosse abituata a situazioni ben peggiori, e questa consapevolezza tinse l'animo del violinista di cupa angoscia. Cosa mai avrebbe potuto tormentare una ragazza così giovane?
    Non rispose, limitandosi ad assecondarla, ma avrebbe tanto voluto conoscerla un pochino di più, così da poterle essere in qualche modo da supporto. Non era raro sentire qualche frequentatore della Biblioteca affermare che la vera sofferenza non fosse solita apparire nelle lacrime dei deboli, ma nei silenzi dei forti... ed Alma appariva ai suoi occhi abbastanza forte da tacere al dolore ed altrettanto spavalda da avanzare di fronte al pericolo con convinzione, senza apparire mai una sprovveduta. Questo non fece altro che confermare l'idea che si era fatto di lei.

    « Mi scusi, Signore! Lei è per caso una delle creature magiche del luogo?
    ...perché io e il mio amico abbiamo smarrito la strada, e le saremmo davvero molto riconoscenti
    se fosse così gentile da indicarci la direzione per fare ritorno alla Capitale. »


    “Cara ragazza, non sono una creatura di questo luogo e me ne dispiace, altrimenti saprei dove si trova il luogo che te chiami Capitale.
    Ma sono una creatura magica, se così le chiamate. Il mio nome è Vacui.”


    Mentre la seguiva, avanzando lentamente, il Principe percepì della forte rabbia in quel tale e -nonostante avesse dovuto allarmarsi per questo- l'idea che non fosse quel tipo di musica ostile che spesso percepiva nei cuori di chi viveva lontano da Chediya lo mantenne calmo e perfettamente lucido. Uscì dai cespugli, anticipato dal candore lunare della sua pelle.
    -Stai attenta, potresti cadere!- avrebbe rimproverato la ragazzina, anche se i toni non erano troppo convincenti. Non la guardava nemmeno in volto, preferendo fissare il ramo di un albero lì vicino, arrossendo un pochino -Non vorrei che ti facessi male...

    Quando anche le sue orecchie divennero rosse, il ragazzino decise che sarebbe stato il caso di parlare col povero sconosciuto che sostava loro innanzi. Dopotutto provava sentimenti negativi, sebbene non fossero ostili: avrebbero dovuto placarli per evitare che la situazione peggiorasse, pertanto tentare con un approccio amichevole era stata certamente la mossa più saggia.

    -Mi dispiace, signor Vacui, per questa situazione. Deve essere davvero fastidioso trovarsi in un posto completamente diverso da casa- osservò -Ma non si preoccupi, se si è perso anche lei e le serve un aiuto, basta chiedere: il mio nome è Lowarn Galanodel e sono un Saggio di Palanthas... che è tipo una biblioteca... ecco.
    La sicurezza con cui si era mostrato vacillò al dato di fatto che una carica autorevole non riuscisse nemmeno a trovare la strada di casa.
    Se ne vergognò tantissimo.
    -Ecco... se riuscissi ad arrivare lì, potrei aiutarla, si.

    Equipaggiamento:

    ♪ Ombra »
    Ricevuto in dono dal Magister Saddler in occasione della sua partenza verso Palanthas, altro non è che un violino, strumento musicale della famiglia degli archi dotato tradizionalmente di quattro corde intonate ad intervalli di quinta. E' di fatto lo strumento più piccolo e dalla tessitura più acuta tra i membri della famiglia. Ciò che lo rende diverso dagli altri esemplari è il colore -nero come l'ombra di cui porta il nome- ed il potere magico in esso infuso. Solitamente è il tramite più usato dal Principe per liberare i propri poteri fondati sul suono e la musica. Ciò non toglie che possa adoperare qualunque altro strumento.


    ♪ Archetto »
    In apparenza è un semplice archetto per violino. E' tuttavia abbastanza resistente ed affilato da fungere come lama.
    • Caratteristiche passive: Arma Nascosta»
      Costruito infondendo la magia delle Ombre e materiali della Forgia, l'archetto presenta le caratteristiche di una lama senza tuttavia trascurare il suo scopo originario: la sua corda, estremamente sottile e tesa, è abbastanza affilata da sgozzare un uomo adulto con il minimo sforzo.

    Rigenerazione»
    Qualora si rompessero gli strumenti musicali, questi saranno in grado -in caso di necessità- di sciogliersi sottoforma di ombra per poi ricomporsi completamente integri. La rigenerazione dell'arma consuma l'energia vitale del proprietario, e sarà considerata al pari di una tecnica a consumo Basso.


    Caratteristiche Passive:

    Orecchio Assoluto
    Si dice che in media solo una persona su cinquantamila può vantare di possedere l'orecchio assoluto, abilità innata che permette di identificare una nota musicale -anche ascoltata una sola volta ed in totale assenza dell'ausilio di un suono di riferimento- così da determinarne la frequenza. Nonostante questo talento sia totalmente slegato al tipo di vita condotta dall'individuo, indica comunque una certa attitudine ed il gusto per la musica; chi ha orecchio è infatti capace di riprodurre qualsivoglia melodia, registrandola nella propria mente al medesimo istante della sua esecuzione.
    Possessore dalla nascita di questo talento, Lowarn è in grado di discernere le note vibranti celate nelle intonazioni vocali, il battito cardiaco e lo stesso respiro delle persone che lo circondano, rendendolo di fatto capace di intuire le loro emozioni e -in molti casi- anche le intenzioni di ciascun individuo, riuscendo ad individuare perfino i bugiardi. Per tale ragione sarà in grado di "prevedere" in anticipo di pochissimi millesimi di secondo le loro mosse, riuscendo così a rispondere più rapidamente ad ogni stimolo esterno, sia fisicamente che magicamente.
    Oltre a tali abilità, è anche portatore di un udito decisamente fuori alla norma: nel raggio di quindici metri è in grado di sentire qualunque cosa provochi vibrazioni, anche impercettibili come il battito cardiaco di un vivente.
    [Auspex(radar)passivo 15m + Instant Casting + Bonus PU Agilità/Destrezza + Empatia emozioni + Discernimento Bugie].

    Librarsi in volo
    Poichè i Galanodel derivano da creature del cielo, se ben allenati, sono in grado di sollevarsi in aria, galleggiando in essa grazie al pensiero. Il volo è a volte accompagnato dall'apparizione di un paio d'ali bianche che, tuttavia, hanno puro effetto scenico.
    [Volo fino a 5 m dal suolo]

    Legame con la Fonte
    Per comprendere una delle caratteristiche base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo, perchè come gli angeli, i Galanodel sono legati alla Fonte, ed è questa a non renderli intaccabili da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete", come batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono tendenzialmente immuni agli agenti esterni.
    [Immunità agli agenti esterni passiva + attiva variabile].

    Corpo Celeste
    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo del Principe presenta tratti di entrambe le razze. Fra le caratteristiche angeliche ereditate vi è certamente la capacità di irradiare luce dalla propria pelle, ed è in grado di intensificarla o meno a proprio piacimento. Questa tuttavia non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare.
    [Emana Luce (spiegazione di alcuni poteri attivi)].

    Linfa degli Angeli
    E' cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son state sempre predilette le fanciulle vergini. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica fonte di potere. Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli, o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste, si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue del Principe, porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.
    [Proprietà di bg del sangue].

    Autorevolezza
    E' questo un suono che tutti possono udire, perché scaturito dall'alta sapienza di coloro che lo pronunciano; la volontà dei Saggi muove questo potere, così che dalla loro giusta voce escano parole che agli altri appaiono profondamente sapienti, e pertanto degne di rispetto, così come degno di rispetto sarà, per chi ascolta, colui che parla. Una malia, un'azione per convincere anche i più scettici della grandezza dei Sapienti di Endlos, sicché al volere di questi le parole diventino capaci di infondere nella mente di chi le oda un tale rispetto per queste e per i Saggi, che certamente non dubiteranno della loro veridicità, e se verrà pronunciato un comando, vorranno eseguirlo senza proteste, quasi fosse l'ordine del loro più caro e severo dio.
    [Malia passiva].

    Sapienza
    Così come non vi è guerriero senza spada o mago senza arti arcane, allo stesso modo non vi può essere Saggio senza conoscenza. Caratterizzati dalla loro avida sete di sapere, un membro di Gilda sarà sempre alla ricerca di cultura da aggiungere alla propria. C’è chi è arrivato su Endlos possedendo già un sapere pari a quello di migliaia di libri, ma informazioni rare e segrete vengono tramandate tra i Saggi nei tomi che solo loro possiedono. Se a ciò si aggiungono anche quelli del Magisterium allora un membro di Gilda non potrà che divenire un pozzo di sapere che ben pochi potranno guardare come loro pari. In termini di gioco è considerata una passiva di conoscenze nella via che il membro di gilda ha scelto.
    [Passiva di conoscenze enciclopediche].
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Con l'incedere indolente e barcollante di chi è ancora mezzo addormentato, mosse qualche passo strascicato lungo il corridoio che separava la sua stanza dalla cucina, scortato dal ticchettio ritmico delle unghiette che il suo amico quadrupede produceva nel trotterellargli accanto; con lo sguardo ancora appannato dal sonno nonostante fosse già pomeriggio inoltrato, e le palpebre abbassate per metà sulle iridi dorate, il ragazzo dagli ispidi capelli corvini claudicò in direzione dei pensili, compiendo i gesti della sua routine con il fare assente e meccanico di un automa.

    Recuperò la sua scatola di cereali al triplo cioccolato dal proprio armadietto, afferrò una scodella smaltata di nero -con disegnato su il musetto di un gatto- che usava sempre, si munì di cucchiaio, e pescò il cartone del latte dal frigorifero; poi, raggiunse il tavolo, e mentre il dobermann prendeva posto sotto il mobile come sempre, il suo padrone si lasciò cadere a peso morto sulla sedia più vicina, contemplando inebetito il volteggiare ipnotico delle particelle di pulviscolo, investite nel raggio di luce che entrava dalle finestre. Solitamente, si sarebbe anche divertito a cercare di afferrarli per giocherellarci, ma.... nah: troppo faticoso, a stomaco vuoto.

    Evitando di sprecare le forze in vano, il giovanotto convogliò le proprie rare e preziose energie per assemblarsi la tardiva colazione e iniziare a consumarla -lentamente e distrattamente-, e mentre gli zuccheri compivano pian piano la loro magia, risvegliandolo e rendendolo consapevole della realtà che ora lo circondava, il suo sguardo notò il quotidiano ordinatamente ripiegato sul posto vuoto a capotavola.

    Sopra, non ci trovò nessuna notizia rilevante, e tuttavia... fu proprio leggendolo che si accorse di come ci fosse qualcosa che non andava, quel giorno, in casa Iblis... ma gli ci volle una buona mezz'ora prima di realizzare cosa fosse: nessuna voce cinguettante, nessun agguato alle spalle, e in casa c'era
    silenzio.
    Troppo silenzio.

    « ….ma dov'è Alma? »

    Guardandosi intorno con fare circospetto, scambiò un'occhiata interrogativa con il suo fedele amico; sollevando la testa dalle orecchie appuntite, il cane lo fissò di rimando, senza risposta a quel quesito.

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    « Già, hai ragione: sta tramando qualcosa di sicuro...! »
    affermò con tono inquisitorio, pescando un biscotto dal porta-bon-bon a centrotavola
    « ...toh! ♥ Bravo cane! »

    png

    La tenebrosa creatura la squadrò per un istante da capo a piedi con i suoi strani ma incantevoli occhi luminescenti -bianchi e sottili come lame ricurve che scintillano nell'oscurità-, e sebbene le iridi d'oro di lei non riuscissero a discernere i lineamenti, la bambina ebbe la netta sensazione che qualcosa avesse contrariato il suo interlocutore; stando a quel che sapeva del folklore, i Fatati di Fanedell erano entità piuttosto “schive e istintive”, che ben poco apprezzavano il contatto con gli umani, perciò... pensò probabile che -avvicinandolo in maniera tanto diretta- potesse averlo innervosito.

    Non percependo alcuna manifesta ostilità al suo indirizzo -o essendo semplicemente convinta di non aver pericoli da temere-, Alma si limitò a contemplarlo con gli occhi d'ambra, in paziente attesa di un qualunque segno, rimanendo perfettamente immobile per non allarmarlo.


    “Cara ragazza, non sono una creatura di questo luogo e me ne dispiace,
    altrimenti saprei dove si trova il centro che te chiami Capitale.”

    esordì l'Ombra, con un eloquio forbito che le fece subito un'ottima impressione
    “Ma sono una creatura magica, se così le chiamate. Il mio nome è Vacui.”

    Tuttavia, la risposta che udì proferire dalle labbra imperscrutabili dell'altro le fece istintivamente reclinare la testolina corvina da una parte, in un genuino moto di sorpresa: non che le fossero del tutto nuove le creature magiche, ma...ognuna di esse tende sempre a rappresentare delle particolarità tutte sue, e la possibilità di conoscerne una dall'aspetto così carino le fece immediatamente accantonare ogni urgenza di concludere quell'escursione, certo piacevole per la presenza del Saggio, ma resa un po' fiacca dall'assenza di una meta o di uno scopo. Almeno, fino a quel momento.

    -Stai attenta, potresti cadere!-

    La voce del suo amichetto -troppo premurosa per suonare un rimprovero- la raggiunse prima ancora che il giovane Violinista facesse la sua comparsa nella radura, emergendo dallo schermo di felci e arbusti quasi fosse di un'apparizione divina circonfusa di luce, e -rivolgendogli lo sguardo aureo- un sorrisino sornione ridisegnò la curva delle labbra della fanciulla nel notare come un vivido rossore congestionasse ancora le guance di lui.

    -Non vorrei che ti facessi male...

    jpgA quanto pareva, doveva aver preso molto sul serio la possibilità da lei paventata di slogarsi una caviglia senza il suo appoggio... anche se l'indole timida lo faceva sentire più a suo agio a tenere gli occhi verdi fissi su un tronco piuttosto che su di lei; in altre circostanze -e con altre persone- avrebbe anche potuto offendersi per una cosa simile, ma... Lowarn era semplicemente buffo.

    « Scusami tanto...! ♪ »
    chiocciò innocentemente, mettendoglisi sottobraccio una volta che l'ebbe raggiunta
    « ...non intendevo farti preoccupare o lasciarti indietro. »

    Chissà a quali gradazioni di rosso poteva arrivare la sua faccia?
    Prendendo mentalmente nota di monitorarlo, la signorina dai corti capelli nerissimi tornò a concentrarsi sulla conversazione che il Musico stava avviando, trovando degno di merito il fatto che avesse spontaneamente deciso di prendere in mano le redini del discorso, dato che -tra i presenti- era sicuramente quello più ferrato sulla geografia del Semipiano.

    -Mi dispiace, signor Vacui, per questa situazione.
    Deve essere davvero fastidioso trovarsi in un posto completamente diverso da casa-

    principiò il ragazzo, dimostrando una neutra empatia di certo apprezzabile
    -Ma non si preoccupi, se si è perso anche lei e le serve un aiuto, basta chiedere: il mio nome è Lowarn Galanodel e sono un Saggio di Palanthas... che è tipo una biblioteca... ecco.
    a quel punto, il giovane tentennò nel giungere al tasto dolente della questione
    -Ecco... se riuscissi ad arrivare lì, potrei aiutarla, si.

    Senza rivelare sul suo faccino nulla più che un'espressione attenta, Alma scrollò interiormente il capo in segno di disapprovazione: il suo amico era partito piuttosto bene, ma ora rischiava di impantanarsi in un silenzio impacciato, perché... dopotutto, Lowarn era un ingenuo (questo lo aveva capito fin dall'inizio), ma la sua fortuna in quel momento era che ci fosse lì lei a tenere sotto controllo la situazione.

    « Il mio nome -invece- è Alma Cordelia Iblis,
    e sono molto lieta di poter fare la sua conoscenza, Lord Vacui. »


    Staccandosi dal braccio del suo nuovo amico per presentarsi come si deve, accompagnando una riverenza a quelle parole pronunciate con un tono gioviale e sbarazzino che ben si addiceva alle sue sembianze, la fanciulla ebbe premura di mostrarsi allegra e compiacente, ma -naturalmente- con tutto il garbo e la cortesia confacenti al suo rango, che le erano stati trasmessi da suo padre in qualità di base per una solida educazione.

    « Sa, anche io mi trovo su Endlos da poco – ah, Endlos è il nome di questo mondo...! »

    Nonostante le informazioni di cui disponeva fossero di seconda mano -recuperate da libri o da qualche frammento di discorso captato in giro-, Alma cercò ugualmente di fare gli onori di casa all'ospite extra-planare, così da guadagnare tempo per permettere al suo amico di riaversi dal momentaneo di smarrimento.

    « E' un mondo diviso in cinque macro-aree geopolitiche chiamate Presidi,
    ciscuna governata da degli “Alfieri”; attualmente, ci troviamo nei domini dell'Est. »

    spiegò allo Straniero con tono colloquiale, sperando di tranquillizzarlo
    « La mia famiglia si è trasferita qui per alcuni affari di Papà, così ne stavo approfittando per visitare il posto... lei, invece? Come mai si trova qui? »


    CITAZIONE (Vacui @ 15/11/2017, 17:20)
    Ho notato che il font da me scelto si vede piccolo sul cellulare, e sul PC io lo vedo in modo ancora più diverso, ditemi pure se per voi dovrei aumentare il font o se mi consigliate altri stili simili.

    Non saprei davvero cosa consigliarti, Vacui: sia dal mio telefono che dal mio PC, io vedo il font più grande dello standard – ma mi sembra sempre chiaro e leggibile, quindi pensavo si trattasse solo di una scelta stilistica :flwr:
     
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    Con piacere vidi uscire dal cespuglio, la testa e poi il resto del corpo del ragazzo percepito poco prima. Era vestito bene, e teneva i capelli lunghi fino alle spalle, aveva sottobraccio un violino che pareva molto pregiato; immaginai fosse un musico o qualcosa di simile, quello però che mi attirò di più furono i suoi occhi, di un colore verde profondo, perennemente incatenati ai miei, mi guardava con sospetto, ma sapeva dissimulare bene le sue emozioni, questo mi strappò un leggero sorriso.
    Lo vidi rimproverare la ragazzina, ma con poca convinzione nella voce, piuttosto tra i due sembrava lui quello dispiaciuto, non faceva che arrossire fino alle orecchie.

    “Stai attenta, potresti cadere!”

    Disse, con un tono molto più vicino al farfugliare di un giovane, che al timbro deciso di una persona matura.

    “Non vorrei ti facessi male...”

    Continuò, o almeno sembrò provarci, visto che perse le parole verso la fine, rimanendo qualche secondo a fissare il ramo di un albero li vicino.
    Finalmente decise di rivolgere la sua attenzione al sottoscritto.

    “Mi dispiace, signor Vacui, per questa situazione. Deve essere davvero fastidioso trovarsi
    in un posto completamente diverso da casa -osservò- Ma non si preoccupi, se si è perso anche lei e le serve un aiuto, basta chiedere: il mio nome è Lowarn Galanodel e sono un Saggio di Palanthas... che è tipo una biblioteca... ecco.”


    Fastidioso? Mi sa che non ha la minima idea di quello che si provi a perdere ogni contatto con la propria casa, un conto è farlo volutamente, non era estraneo ai viaggi tra dimensioni, ma contro la propria volontà… no quello era davvero spiacevole.
    Mi parve leggere buone intenzioni nelle sue parole, ma mi sorse il dubbio di avere appena incontrato il più inetto dei rappresentanti di quel mondo, la vista della sua pelle che arrossiva per la seconda volta in pochi secondi, rese certa la mia opinione.

    “Ecco… se riuscissi ad arrivare lì, potrei aiutarla, si.”

    Li, ovvio, ma li non era qui, sbaglio? Questo però non lo dissi, mi limitai a guardare il ragazzo dall'alto in basso, senza dire una parola, o fare un movimento.

    Tutto questo parlare venne “rovinato”, dall'intervento dell'altra estranea, che tornò ad inserirsi nella conversazione, prendendo sotto braccio il ragazzo, dicendo.

    “Scusami tanto…! Non intendevo farti preoccupare o lasciarti indietro.”

    La cosa era molto divertente, non poteva non notare l'imbarazzo del giovane crescere a livelli sempre nuovi, trattenne per un soffio una leggera risata, non poteva permettersi passi falsi, non per il momento. Se avessi trovato un vantaggio nel ridere, lo avrei fatto, se dovevo piangere, anche, non avevo molti scrupoli nel fingere, se necessario a farmi nuove “amicizie”, perché una cosa che avevo scoperto, era che grazie agli sconosciuti potevi magari trovare conoscenze particolari e dimenticate.

    “Il mio nome -invece- è Alma Cordelia Iblis, e sono molto lieta di poter fare la sua conoscenza, Lord Vacui.”

    Lord? Non finivano mai di stupirlo, certamente si poteva ritenerlo un Lord, ma di cosa? Poteva avere tutto quello che desiderava; ma questo nel suo vero mondo, concluse con una piccola sofferenza; in questo non era che un bambino appena nato, non sapeva niente, ma comunque apprezzò il titolo, rimanendo comunque guardingo.
    Era più inaffidabile il tonto? Che forse fingeva, o la ragazzina tanto dolce quanto abile con le parole? Che per condire le parole appena espresse, si prodigò a fare una riverenza molto aggraziata e vista la sua naturalezza, sembrava abituata a farla, quindi frequentava gente di lignaggio elevato, notoriamente detentori di raffinata conoscenza.

    “Sa, anche io mi trovo su Endlos da poco -ah, Endlos è il nome di questo mondo…!”

    “E' un mondo diviso in cinque macro-aree geopolitiche chiamate Presidi,
    ciascuna governata da degli “Alfieri”; attualmente, ci troviamo nei domini dell'Est.”


    “La mia famiglia si è trasferita qui per alcuni affari di Papà, così ne stavo approfittando per visitare il posto...lei, invece? Come mai si trova qui?”

    Continuò con scioltezza, dandomi informazioni molto preziose. Ma allo stesso tempo costringendomi a ricambiare, questo non mi piacque molto, ma essere scortesi sarebbe stato maldestro, quindi -dopo averci ragionato un po'- decisi di rivelare qualcosa.

    “Come ormai credo lei abbia capito, io vengo da un'altra dimensione, simile alla vostra in qualcosa e invece molto diversa in altre. Li la magia è scomparsa quasi completamente, io sono rimasto uno degli ultimi a detenere le antiche conoscenze. Sono qui perché una forza a me sconosciuta, mi ha prelevato piuttosto rudemente, e in modo ancora più brusco, mi ha sputato su una radura poco lontano da qui.”

    E ora la parte del “Des”.

    “Sai dirmi come raggiungere il centro abitato più vicino? Desidero accedere ad un'area di conoscenza, anche voi la chiamate biblioteca?”

    Poi mi rivolsi all'altro giovane.

    “Vedo che hai un violino, potresti suonare qualcosa di veloce, sarei onorato di udire musiche di altri mondi.”

    Cercai di mettere una vena gentile nella voce, sperando di metterlo a suo agio, se tanto amava suonare, strimpellare qualcosa avrebbe rotto gli indugi, poteva rivelarsi anche lui una buona fonte di informazioni.


    A voi la parola, Vacui.
     
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    "Davanti a ciò che questa vita ha di più crudele, tutti i pensieri talvolta crollano, privi di sostegno,
    e non ci resta altro che domandare agli alberi che tremano sotto il vento
    di apprenderci questa compassione che il mondo ignora".


    (Christian Bobin)


    ???, Fanedell.
    Presidio Orientale, Endlos.

    “Come ormai credo lei abbia capito, io vengo da un'altra dimensione, simile alla vostra in qualcosa e invece molto diversa in altre. Li la magia è scomparsa quasi completamente, io sono rimasto uno degli ultimi a detenere le antiche conoscenze. Sono qui perché una forza a me sconosciuta, mi ha prelevato piuttosto rudemente, e in modo ancora più brusco, mi ha sputato su una radura poco lontano da qui.”

    Mentre lo sconosciuto parlava della propria casa, Lowarn non poté non ricondurre quella generica descrizione all'unica terra extraplanare abbastanza conosciuta -soprattutto ad Est- di cui erano stati conservati documenti storici recenti, pur consapevole che con molta probabilità non si trattava dello stesso posto. Il suo nome era Endolas: terra ormai svuotata di magia e che -in preda ad un disperato tentativo di riprendersela- aveva anni prima invaso i confini di Endlos, generando l'ultima reale guerra avvenuta su suolo orientale... invero l'unica, in molti secoli di governo della Dama Azzurra.

    Per fortuna, nonostante lo sconveniente vantaggio dell'invasore nel disporre di soldati immortali, l'Est era riuscito a contenerlo, aiutato anche dal Presidio Errante suo alleato, comandato da Drusilia Galanodel che -fra le varie cose- era anche sua madre. Nonostante fosse il figlio di uno dei capi degli eserciti coinvolti, Lowarn non aveva mai avuto modo di ascoltare un solo racconto di guerra dalle sue labbra, anche perché era abbastanza evidente che la mamma non amasse parlare di sangue ed ingiustizie ai figli, piuttosto di avventura, giochi ed amore. Cose felici, insomma: ogni volta che lui virava su argomenti più macabri o tristi, lei lo assecondava... specificandogli tuttavia che la vita era già abbastanza crudele di suo, e non vi fosse alcun bisogno di andare in giro a cercare il dolore quando non era necessario.

    “Vedo che hai un violino, potresti suonare qualcosa di veloce, sarei onorato di udire musiche di altri mondi.”

    Il Principe di Laputa non rispse alla prima domanda, lasciando all'amica interpellata tutto ciò che andava detto, piuttosto rimase perplesso dalla richiesta di quel tale.
    -Qui?- domandò, forse sorpreso da una proposta simile e in una situazione del genere -...adesso?
    Solo dopo convenne che -vista la sua inutilità- forse suonare non sarebbe risultata poi una pessima idea. Dopotutto... era l'unica cosa da fare, per lui. Almeno li avrebbe distratti e, con il trascorrere del tempo, qualche ranger sarebbe stato sicuramente attirato dal suo violino.

    -Va bene.

    Chiudendo gli occhi e prendendo il respiro, rifletté sulla melodia da eseguire. Considerando la foresta in cui erano immersi, optò per una che -per molte sfumature- gli ispirava l'immagine di una libellula in volo su uno stagno. Porgendo il legno nero sulla spalla e lasciando scivolare l'archetto sulle corde, tornò a respirare piano, contando i propri battiti.
    La musica iniziò.
    Tutto il resto tacque.




    Equipaggiamento:

    ♪ Ombra »
    Ricevuto in dono dal Magister Saddler in occasione della sua partenza verso Palanthas, altro non è che un violino, strumento musicale della famiglia degli archi dotato tradizionalmente di quattro corde intonate ad intervalli di quinta. E' di fatto lo strumento più piccolo e dalla tessitura più acuta tra i membri della famiglia. Ciò che lo rende diverso dagli altri esemplari è il colore -nero come l'ombra di cui porta il nome- ed il potere magico in esso infuso. Solitamente è il tramite più usato dal Principe per liberare i propri poteri fondati sul suono e la musica. Ciò non toglie che possa adoperare qualunque altro strumento.


    ♪ Archetto »
    In apparenza è un semplice archetto per violino. E' tuttavia abbastanza resistente ed affilato da fungere come lama.
    • Caratteristiche passive: Arma Nascosta»
      Costruito infondendo la magia delle Ombre e materiali della Forgia, l'archetto presenta le caratteristiche di una lama senza tuttavia trascurare il suo scopo originario: la sua corda, estremamente sottile e tesa, è abbastanza affilata da sgozzare un uomo adulto con il minimo sforzo.

    Rigenerazione»
    Qualora si rompessero gli strumenti musicali, questi saranno in grado -in caso di necessità- di sciogliersi sottoforma di ombra per poi ricomporsi completamente integri. La rigenerazione dell'arma consuma l'energia vitale del proprietario, e sarà considerata al pari di una tecnica a consumo Basso.


    Caratteristiche Passive:

    Orecchio Assoluto
    Si dice che in media solo una persona su cinquantamila può vantare di possedere l'orecchio assoluto, abilità innata che permette di identificare una nota musicale -anche ascoltata una sola volta ed in totale assenza dell'ausilio di un suono di riferimento- così da determinarne la frequenza. Nonostante questo talento sia totalmente slegato al tipo di vita condotta dall'individuo, indica comunque una certa attitudine ed il gusto per la musica; chi ha orecchio è infatti capace di riprodurre qualsivoglia melodia, registrandola nella propria mente al medesimo istante della sua esecuzione.
    Possessore dalla nascita di questo talento, Lowarn è in grado di discernere le note vibranti celate nelle intonazioni vocali, il battito cardiaco e lo stesso respiro delle persone che lo circondano, rendendolo di fatto capace di intuire le loro emozioni e -in molti casi- anche le intenzioni di ciascun individuo, riuscendo ad individuare perfino i bugiardi. Per tale ragione sarà in grado di "prevedere" in anticipo di pochissimi millesimi di secondo le loro mosse, riuscendo così a rispondere più rapidamente ad ogni stimolo esterno, sia fisicamente che magicamente.
    Oltre a tali abilità, è anche portatore di un udito decisamente fuori alla norma: nel raggio di quindici metri è in grado di sentire qualunque cosa provochi vibrazioni, anche impercettibili come il battito cardiaco di un vivente.
    [Auspex(radar)passivo 15m + Instant Casting + Bonus PU Agilità/Destrezza + Empatia emozioni + Discernimento Bugie].

    Librarsi in volo
    Poichè i Galanodel derivano da creature del cielo, se ben allenati, sono in grado di sollevarsi in aria, galleggiando in essa grazie al pensiero. Il volo è a volte accompagnato dall'apparizione di un paio d'ali bianche che, tuttavia, hanno puro effetto scenico.
    [Volo fino a 5 m dal suolo]

    Legame con la Fonte
    Per comprendere una delle caratteristiche base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo, perchè come gli angeli, i Galanodel sono legati alla Fonte, ed è questa a non renderli intaccabili da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete", come batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono tendenzialmente immuni agli agenti esterni.
    [Immunità agli agenti esterni passiva + attiva variabile].

    Corpo Celeste
    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo del Principe presenta tratti di entrambe le razze. Fra le caratteristiche angeliche ereditate vi è certamente la capacità di irradiare luce dalla propria pelle, ed è in grado di intensificarla o meno a proprio piacimento. Questa tuttavia non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare.
    [Emana Luce (spiegazione di alcuni poteri attivi)].

    Linfa degli Angeli
    E' cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son state sempre predilette le fanciulle vergini. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica fonte di potere. Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli, o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste, si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue del Principe, porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.
    [Proprietà di bg del sangue].

    Autorevolezza
    E' questo un suono che tutti possono udire, perché scaturito dall'alta sapienza di coloro che lo pronunciano; la volontà dei Saggi muove questo potere, così che dalla loro giusta voce escano parole che agli altri appaiono profondamente sapienti, e pertanto degne di rispetto, così come degno di rispetto sarà, per chi ascolta, colui che parla. Una malia, un'azione per convincere anche i più scettici della grandezza dei Sapienti di Endlos, sicché al volere di questi le parole diventino capaci di infondere nella mente di chi le oda un tale rispetto per queste e per i Saggi, che certamente non dubiteranno della loro veridicità, e se verrà pronunciato un comando, vorranno eseguirlo senza proteste, quasi fosse l'ordine del loro più caro e severo dio.
    [Malia passiva].

    Sapienza
    Così come non vi è guerriero senza spada o mago senza arti arcane, allo stesso modo non vi può essere Saggio senza conoscenza. Caratterizzati dalla loro avida sete di sapere, un membro di Gilda sarà sempre alla ricerca di cultura da aggiungere alla propria. C’è chi è arrivato su Endlos possedendo già un sapere pari a quello di migliaia di libri, ma informazioni rare e segrete vengono tramandate tra i Saggi nei tomi che solo loro possiedono. Se a ciò si aggiungono anche quelli del Magisterium allora un membro di Gilda non potrà che divenire un pozzo di sapere che ben pochi potranno guardare come loro pari. In termini di gioco è considerata una passiva di conoscenze nella via che il membro di gilda ha scelto.
    [Passiva di conoscenze enciclopediche].
     
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    Con le mani ben calcate nelle tasche del chiodo di pelle, camminava lentamente per le strade della cittadine, seguendo la guida che il suo amico quattrozampe gli offriva -camminandogli davanti- e facendo vagare lo sguardo aureo per quell'ambiente sconosciuto.

    Era ancora nuovo al Semipiano, ma era piuttosto certo che sua sorella si fosse diretta lì: le ultime ricerche che aveva effettuato da casa vertevano sul Presidio Est, e in camera sua aveva trovato in bella mostra sulla scrivania alcune brochure riguardanti la Capitale, con tutti i suoi luoghi d'arte e -cerchiati in rosso- i punti di particolare interesse... pertanto, da bravo fratello responsabile, si era messo sulle sue tracce, per assicurarsi che non avesse in mente nulla di
    troppo losco.

    Così eccolo a passeggiare per i quartieri di Istvàn, apprezzandone l'armonia delle architetture, i colori delle merci sui banchi del mercato e sui fiori dei vasi alle finestre, e soprattutto i dolcetti (buonissimi e a poco prezzo) che aveva acquistato in una bella bancarella specializzata; e mentre frugava di tanto in tanto il grosso sacchetto di carta in cui aveva fatto mescolare le tante varietà, sbocconcellando col gusto della scoperta, respirava la tranquillità e il buonumore della gente che abitava quel luogo pittoresco, assaporando il sibilo del vento che aleggiava come un quieto e tranquillizzante sottofondo... un suono che gli ricordò il battito del cuore della mamma, quando la notte lo stringeva per aiutarlo a dormire sereno.

    jpg« Ma se quello non è il mio cognatino Vanitas! ★ »

    La sgradevolezza della nuova presenza lo raggiunse prima ancora che il padrone di quella voce si facesse vedere, emergendo da una diramazione della via che stava percorrendo, mandandogli di traverso il boccone con un pesante accesso di nausea, e tagliando la strada al giovanotto sovrappensiero e al suo hellhound perfettamente addestrato, che si immobilizzò all'istante, piantando le zampe sul lastricato, incassando il collo nelle spalle, e cominciando a ringhiare all'indirizzo di quello che aveva tutta l'aria di essere un liceale qualsiasi.

    Certo, il vestiario griffato, ricercato e alla moda -insieme ai vari accessori in oro che portava- faceva presupporre provenisse da una famiglia altolocata, e i capelli di un carminio carico -il cui ciuffo della frangia emergeva dal cappuccio della felpa- facevano pensare tanto ad un tipo eccentrico e abbastanza egocentrico da voler attirare l'attenzione su di sé, ma... al di là di quelle mere sembianze, si celava un'entità imprevedibile e insospettabile.

    E se c'era qualcosa nelle apparenze di Lapìs che più del resto traeva in inganno, quello era senz'altro il sorriso -cordiale e affabile solo in apparenza- che spesso e volentieri gli atteggiava il volto giovane e imberbe in qualcosa che somigliava più a una paresi facciale che non all'espressione di un reale sentimento.

    Ad ogni modo, dal momento che l'altro sembrava ancora troppo gelato dalla sorpresa per spiccicar parola e ricambiare il suo saluto, il nuovo arrivato -che sembrava avere un certo amore per il suono della propria voce- decise di fargli il favore di proseguire; dopotutto, si trattava del fratellino della sua amata, e
    un giorno sarebbero stati un'unica famiglia.

    « ...scommetto che è stata la mia cara bambolina che ti ha mandato qui,
    in avanscoperta, per spiarmi e avere informazioni sulle mie mosse. »

    raccontò a sé stesso, con convinzione, descrivendo improbabili voli pindarici
    « Prima l'ho sorpresa a passeggiare nel quartiere della caserma, ma la timidezza l'ha sopraffatta, ed è scappata senza riuscire a dirmi una sola parola. »
    si illuse, del tutto avulso all'idea di non essere per nulla ricambiato
    « E' così tenera quando fa la tsundere...! ♥ »

    « ...bleah. »
    trasalì il moro, mentre un brivido gli cavalcava la schiena
    « Perché non ti fai entrare in testa che non le piaci? »

    « Perché è così che funziona! E' il gioco delle parti:
    semplicemente, le donne sono prede, e gli uomini cacciatori, quindi... »


    Un nuovo brivido di ribrezzo percorse di nuovo la spina del punk, e -per auto-preservarsi da pensieri a così alto contenuto di ignoranza- il suo cervello attivò il super-potere della disattenzione selettiva, e staccò ogni collegamento con quel tale; dopotutto, aveva già ottenuto tutte le informazioni che gli servivano: Alma era effettivamente lì quel giorno, ma incappare nella presenza molesta del suo stalker doveva averle fatto cambiare programmi... quindi, conoscendola, si era cercata un posto sicuro dove aspettare che Lapìs togliesse il disturbo.

    « ...bla bla bla bla bla bla bla bla... »

    Restando impermeabile ai suoi commenti, il ragazzo estrasse la brochure di cartoncino dalla tasca interna della giacca di pelle, e -sfruttando l'appoggio del davanzale che aveva vicino- posò il sacchetto dei dolci e aprì la mappa cittadina con entrambe le mani libere, scrutandola con le iridi dorate: in quella zona c'erano tre edifici pubblici, e poteva scommettere che sua sorella avesse cercato rifugio in uno di quelli... quale? Era presto detto.

    Non la caserma di Taldor: per quanto potesse essere la soluzione migliore in situazioni di pericolo, Lapìs era semplicemente una seccatura molesta, e Alma avrebbe trovato inutile e controproducente attirare le attenzioni delle autorità senza un reale motivo; si poteva escludere anche il complesso scolastico di Miséricorde: confondersi in un posto pieno di bambini e ragazzini vocianti avrebbe persino potuto indurre quell'esibizionista a seguirla lì, generando situazioni potenzialmente problematiche, e perciò...


    Non restava che la Biblioteca di Palanthas: tempio della cultura e del sapere, accesso libero per chiunque, palazzo storico... un luogo in cui a sua sorella non sarebbe pesato trascorrere diverse ore e dove avrebbe potuto tenere un basso profilo; inoltre, tanti libri e l'obbligo del silenzio erano il deterrente perfetto per tenere fuori il suo inseguitore, quindi... di certo doveva essersi diretta lì!

    « ...perciò, insomma, hai capito. »

    Nel sentire una lieve pressione all'altezza della spalla, Vanitas realizzò al volo la sgradevole verità: Lapìs lo stava toccando, e lui non poté trattenersi dal trasalire disgustato e arretrare per sottrarsi a quel contatto: certo, avrebbe potuto prenderlo a pugni e cominciare una rissa, ma... il cielo era così limpido... il sole del tramonto così poetico... quella cittadina così tranquilla, e -soprattutto- il canto del vento così rilassante, che...non valeva proprio la pena di rovinare una così bella giornata per un idiota.

    jpg
    « Basta, me ne vado. »
    annunciò, girando i tacchi, e -con un breve fischio- il cane lo seguì
    « Dì alla mia diletta che ho molto apprezzato la sua visita! »
    « Ma perché non muori...? »
    sbottò il moro, con acredine, scoccandogli uno sguardo bieco da sopra una spalla
    « Rigenerazione. »

    E con un ultimo sbuffo sonoro, Vanitas si allontanò in tutta fretta, diretto alla Biblioteca di Palanthas;
    non che sperasse troppo di trovarla ancora aperta, ma...

    png

    Ignara del fatto che il proprio fratello si stesse avventurando alla sua ricerca -convenientemente per gli esiti di questa storia- la fanciulla dai corti capelli corvini era ancora concentrata sul mandare amabilmente avanti una conversazione con la misteriosa creatura appena incontrata nella Foresta di Fanedell, apparentemente più interessata a godersi quella passeggiata nei boschi con il Musicista, che non a preoccuparsi della loro comune condizione di “bimbi sperduti”.

    Dopo essersi concesso un istante per metabolizzare le nozioni che lei gli aveva così disinvoltamente offerto, l'Ombra proferì di nuovo parola, presentando loro a grandi linee le circostanze del suo ben inatteso arrivo sul mondo di Endlos...


    “Come ormai credo lei abbia capito, io vengo da un'altra dimensione, simile alla vostra in qualcosa e invece molto diversa in altre. Li la magia è scomparsa quasi completamente, io sono rimasto uno degli ultimi a detenere le antiche conoscenze.”

    ...e delineando subito ai suoi occhi dorati la radice delle sue inclinazioni un po' altezzose e diffidenti: quando diventi una personalità importante, e conquisti le vette del tuo orizzonte, diventa normale acquisire quel genere di sicurezza. E la cosa non le dispiaceva particolarmente, visto che -membro di una potente famiglia- lei stessa amava indulgere in quel piccolo peccato di superbia. Anche se il suo Papà la metteva spesso in guardia sulle insidie di quell'atteggiamento.

    “Sono qui perché una forza a me sconosciuta, mi ha prelevato piuttosto rudemente, e in modo ancora più brusco, mi ha sputato su una radura poco lontano da qui.”

    « Sembrerebbe proprio un Rapimento del Maelstorm... »
    commentò a mezza voce, senza aggiungere altro per non interrompere l'interlocutore

    “Sai dirmi come raggiungere il centro abitato più vicino?
    Desidero accedere ad un'area di conoscenza, anche voi la chiamate biblioteca?”

    le chiese allora il figuro, lasciandola incuriosita, per poi rivolgersi all'altro
    “Vedo che hai un violino, potresti suonare qualcosa di veloce,
    sarei onorato di udire musiche di altri mondi.”


    Ora... Come detto, la nobiltà e i suoi eccessi non la scandalizzavano, e la cosa non le pesava fintanto che a rimetterci non era qualcuno della sua cerchia, e.. anche se l'aveva appena conosciuto, Lowarn era il suo violinista, e non le fece un'impressione troppo buona la velata sufficienza con cui Vacui dispose che il Galanodel suonasse per lui in quel momento poco opportuno. Ma ora glielo avrebbe fatto presente l'interessato, giusto?

    -Qui? ...adesso?
    domandò il Saggio, visibilmente perplesso
    -Va bene.

    ...sbagliato. Evidentemente, come il suo comportamento nel tempo trascorso insieme le aveva ampiamente dimostrato, il carattere mite del Musico era espressione di una natura fin troppo gentile, e questa sarebbe potuta facilmente diventare la sua rovina, un giorno non lontano; sospirando con pazienza, Alma si limitò a prendere atto del fatto che avrebbe dovuto pensarci lei: magari -date le attenuanti del caso, per il primo richiamo ci sarebbe andata molto leggera; dopotutto, l'Ombra non poteva aver idea dell'identità del timido giovanotto che aveva davanti.

    Anche perché, a ben pensarci, intonare quella melodia -così netta al di sopra dei rumori notturni della natura- in una zona così lontana dal sentiero, avrebbe potuto facilmente attirare l'attenzione dei guarda-boschi che, stando alle informazioni, sorvegliavano la regione... e la cosa non era poi un'idea malvagia.


    « Lowarn è davvero talentuoso...! E la sua arte è così struggente...! ♥
    Trovo sia stato molto magnanimo ad accettare di esibirsi per noi, nonostante le circostanze...! »

    bisbigliò a portata d'orecchio di Vacui, a voce bassa per non disturbare l'esecuzione
    « Non conosco molti altri principi, nobili o figli di regnanti che avrebbero fatto lo stesso. »

    Naturalmente, quella sarebbe parso un candido commento da fanciulla, mosso dall'entusiasmo, dall'ammirazione e da qualche frivolo e vezzoso interesse sentimentale, ma... non dubitava che il Viandante di un altro mondo, così abile nel distillare informazioni dalle sue chiacchiere da ragazzina, avrebbe colto il messaggio implicito tra le righe.

    E se era così scaltro come Alma ipotizzava, avrebbe con buona probabilità riconsiderato i potenziali vantaggi che offriva il godere delle simpatie dell'erede di un sovrano; soprattutto se si trattava di uno dei pochi contatti di cui disponi in un mondo a te alieno. Ad ogni modo, attese che il brano al violino terminasse, prima di rispondere alla domanda di Vacui, approfittando della pausa per scegliere le parole e valutare una volta di più le sue intenzioni.


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    « Il mio Papà dice sempre che “la conoscenza è potere”. »
    esordì, con tono spigliato e un bel sorriso, rivolgendo entrambi all'incappucciato
    « Lei ha qualche motivo particolare per cercarla? ♪ Tipo: un mistero da svelare, o uno scopo da raggiungere...? O si tratta di puro interesse accademico? »

    Domande in apparenza innocenti, con un senso più profondo, ma -in ogni caso- legittime: in fondo, non voleva mica rischiare di consegnare ad un'entità antica, potente e sconosciuta delle conoscenze potenzialmente vitali e/o pericolose di nuovo.



    Edited by - Destino - - 1/1/2018, 21:22
     
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    Rispondendo prontamente alla mia cortese richiesta il ragazzo dai capelli lunghi appoggiò delicatamente il violino sulla spalla e dopo qualche leggera correzione alla tensione delle corde, iniziò a suonare una melodia leggera, tanto piacevole e paradisiaca da farmi perdere per qualche momento; molti artisti avevo sentito nella mia lunga vita, ma pochi potevano sperare di eguagliare questo giovane.
    Rimasi qualche secondo ad ascoltare rapito, mentre il vento cantava scivolando tra gli alberi e facendo frusciare le foglie verdi e appuntite, in lontananza un lupo ululò al cielo e come un armonia i due suoni si unirono dando vita ad un'atmosfera selvaggia, ricca di immagini e sensazioni.

    A interrompere la mia tranquilla contemplazione dell'artista e della sua arte, furono le parole dell'altra umana, la ragazza, che disse a bassa voce:

    « Lowarn è davvero talentuoso...! E la sua arte è così struggente...! ♥
    Trovo sia stato molto magnanimo ad accettare di esibirsi per noi, nonostante le circostanze...! »


    Il suo intento era ovviamente fare conversazione e intanto mostrare palesemente la sua ammirazione per il ragazzo, ma queste intenzioni mi avevano distratto e la cosa mi irritò, per quanto solo leggermente.

    « Non conosco molti altri principi, nobili o figli di regnanti che avrebbero fatto lo stesso. »

    Principe? La parola non mi sfuggì, per assicurarmi che l'informazione fosse giusta iniziai ad osservare meglio il violinista all'opera, si muoveva con sicurezza, senza mostrare la minima paura nei confronti della foresta e dei suoi antri oscuri, questo in parte perché stava facendo quello che amava, ma è risaputo che chi è abituato ad essere più in alto nella scala sociale sviluppi una maggiore sicurezza in se stesso, per quanto solo legata alla sua posizione; ho visto molti diventare peggiori delle creature più spietate del mio mondo, dopo aver perso il potere che tanto amavano.

    Mossi lo sguardo verso la ragazzina, e mi venne il dubbio di trovarmi davanti non ad una semplice umana, ma ad una creatura più scaltra e che sicuramente bisognava prendere con i guanti.

    Ebbi conferma delle mie supposizioni, quando lei continuò a parlare.

    « Il mio Papà dice sempre che “la conoscenza è potere”. »
    « Lei ha qualche motivo particolare per cercarla? ♪ Tipo: un mistero da svelare, o uno scopo da raggiungere...? O si tratta di puro interesse accademico? »


    La conoscenza è potere”… ohh… non sai quanto è vero, quel potere mi ha permesso di sopravvivere ai lunghi inverni del Nord, quando grazie ad un'informazione ottenevo un pasto caldo e una stanza nella migliore locanda, oppure è grazie al mio sapere che molti mi riservavano i posti migliori durante i tornei o gli eventi del mio mondo. Ancora mi ricordo quando ho partecipato al “Consiglio dei Lord”, organizzato da me, dove ho aiutato i più grandi potenti a trovare finalmente un breve periodo di pace, e tutto grazie alle mie informazioni; minacciare un uomo potete per fargli fare quello che vuoi può essere giustificato dagli effetti benefici che quest'azione porta?
    Ma non mi serve fare questa domanda ad altri, so già la risposta.

    Vidi un lampo d'acciaio negli occhi della ragazza, che mi convinse ancora di più a stare attento, con lei non si scherzava; ero ancora vivo anche grazie al mio istinto, che raramente sbagliava.
    Voleva avere ovviamente una risposta e gliela diedi, cercando di essere più cortese possibile.

    “Suo Padre è un uomo saggio, e mi auguro un giorno di avere l'onore di conoscerlo e di intrattenermi con lui, condividendo storie del passato e potendo così mettere in comune idee e informazioni.”
    La prima parte fu piuttosto normale, forse leggermente troppo sincera, ma sono tipo da non usare molti giri di parole.

    “Signorina, lei mi chiede quale sia il mio obbiettivo… beh… è molto semplice, sono qui, in un mondo che non conosco e il mio primo desiderio è raggiungere una fonte di conoscenza per informarmi, una volta scoperte sufficienti informazioni potrò iniziare l'esplorazione di questa Terra.
    Il mio scopo? Si può descrivere con due parole, trovare il “Sapere assoluto”, perché sono un amante delle storie e delle leggende, e mi piace conoscere le persone e le loro vicende, solo arrivando a conoscere ogni cosa, ci si può definire veramente onnipotenti.
    Spero di aver risposto alla sua domanda con sufficiente perizia.”


    Una volta concluso il mio piccolo discorso, tornai in silenzio, aspettando la sua reazione e nel mentre mi misi ancora una volta ad ascoltare la melodia che si diffondeva lentamente nell'aria.
    Pensai, “Questo artista ha il vero talento”, ma preferii tenere la considerazione per me, in modo da non turbare l'atmosfera.
     
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    Il sole aveva ormai iniziato a calare sulla pacifica capitale dello sconosciuto Presidio Est quando -sempre affiancato dal suo quadrupede- il ragazzo dagli ispidi capelli neri aveva infine raggiunto la successiva tappa della sua questua, la Grande Biblioteca di Palanthas.

    Che fosse “grande” lo si capiva già solamente dalle maestose linee architettoniche che si stagliavano in lontananza, disegnando la sagoma dell'edificio contro il cielo violetto del crepuscolo; che potesse essere un luogo gradevole in cui cercare rifugio per la sua capricciosa sorella, gli fu confermato già dallo scorcio dei giardini che si intravedevano attraverso le monumentali inferriate dell'ingresso, e...

    Woof...!

    Che fosse già arrivato l'orario della chiusura serale -che l'avrebbe vista riaprire i battenti solo l'indomani- gli fu ricordato dalla resistenza dei cancelli inamovibili, e dal cartello con gli orari di apertura che il suo fido amico portò alla sua attenzione abbaiando e puntando il muso verso la targa dorata affissa alla colonna in cui le grate erano incardinate.


    « ...ovviamente. E ti pareva? »

    Brontolando con tono vagamente seccato, il giovanotto volse gli occhi dorati al cielo: non che la cosa costituisse alcun tipo di problema nella sua ricerca, ma... ecco, non gli sarebbe dispiaciuto approfittare dell'occasione per visitare a sua volta quel Tempio della Cultura; i libri gli piacevano: erano stati i suoi genitori a farglieli amare, quando -almeno una volta la settimana- si accoccolavano tutti e quattro sul tappeto davanti al camino, e leggevano racconti per interi pomeriggi.

    Un buon metodo per fargli superare la fobia delle librerie.
    E aveva funzionato piuttosto bene!

    jpgScosse la testa, riscuotendosi dai ricordi e concentrandosi sul presente: che la sua meta fosse inaccessibile non fu un grande inconveniente; in vero, a dirla tutta, gli facilitò le cose, perché se la Biblioteca aveva chiuso all'orario riportato sul cartello, voleva dire che sua sorella doveva essersi diretta altrove da relativamente poco tempo... perciò c'era da scommettere che per il suo cane non sarebbe stato troppo difficile ritrovare le sue tracce.


    « Troviamo quella peste alla svelta, così possiamo tornarcene a casa per cena! »

    Così, ripercorrendo i passi che Alma aveva compiuto quel giorno, e guidato dal fiuto del disciplinatissimo hellhound, Vanitas percorse le poco trafficate vie cittadine e superò senza intoppi la dogana della porta ovest, addentrandosi all'imbrunire nella rigogliosa vegetazione della Foresta di Fanedell.

    png

    Mentre seguitavano a dialogare con nei modi la discrezione di cortigiani consumati, e negli sguardi l'attenzione analitica di chirurghi esperti, la fanciulla e l'incantatore si studiavano a vicenda: l'ultimo scambio aveva evidenziato per la ragazzina un impercettibile miglioramento nelle attitudini del Naufrago delle Dimensioni nei confronti dei due ragazzini, e sebbene non bastasse così poco per poter cantare vittoria in quel silenzioso confronto -in cui il reciproco rispetto era oggetto di contesa-, si trattò ai suoi occhi aurei di un segnale decisamente positivo.

    “Suo Padre è un uomo saggio, e mi auguro un giorno di avere l'onore di conoscerlo e di intrattenermi con lui, condividendo storie del passato e potendo così mettere in comune idee e informazioni.”

    Nonostante la passeggiata non fosse andata come l'aveva immaginata, e quell'incontro fortuito si fosse rivelato meno scontato di quanto avrebbe potuto supporre, Alma poté sentirsi subito piuttosto tranquillizzata e compiaciuta dal fatto di non avere a che fare con uno stupido.

    « Glielo farò presente. »

    Perché al contrario della follia -che pure conserva un suo schema-, gli stupidi erano (anche a detta di suo padre) la categoria più difficile con cui dover avere a che fare: fraintendono quello che dici, parlano quasi sempre a sproposito, e sono perfettamente capaci di provocare una quantità di danni spropositata a sé stessi e a chiunque abbia la sfortuna di stargli intorno... il tutto nella più beata ignoranza, visto che non capiscono neppure quello che fanno; lei, semplicemente, li trovava insopportabili.

    “Signorina, lei mi chiede quale sia il mio obbiettivo… beh… è molto semplice, sono qui, in un mondo che non conosco e il mio primo desiderio è raggiungere una fonte di conoscenza per informarmi, una volta scoperte sufficienti informazioni potrò iniziare l'esplorazione di questa Terra. Il mio scopo? Si può descrivere con due parole, trovare il “Sapere assoluto”, perché sono un amante delle storie e delle leggende, e mi piace conoscere le persone e le loro vicende, solo arrivando a conoscere ogni cosa, ci si può definire veramente onnipotenti.
    Spero di aver risposto alla sua domanda con sufficiente perizia.”


    Davanti alle argomentazioni del Viandante, snocciolate con una logica inoppugnabile, la graziosa ragazzina dai corti capelli corvini si limitò a mostrare un'aria pensosa e ad annuire in modo condiscendente.

    « Di certo, il suo è uno scopo ambizioso e non facile a realizzarsi, Lord Vacui... ♪ »
    osservò la giovinetta, sorridendo nel suo solito modo dolce, allegro e spensierato
    « ...ma il mio Papà sostiene che bisogna sempre puntare alla Luna per ritrovarsi tra le stelle. »

    In effetti, suo padre la metteva giù in maniera piuttosto poetica, ma il messaggio era abbastanza chiaro: bisogna sempre scegliere l'obiettivo più grande e luminoso che l'infinità del cielo offre, e impegnarsi per raggiungerlo, senza esitazioni, senza risparmiarsi e senza compromessi... così da trovarsi in alto e in una buona posizione anche in caso di mancato raggiungimento.

    In ogni caso, a giudicare da quello che le dicevano le sue intuizioni, lo Straniero non sembrava avere altri secondi fini oltre a quelli dichiarati -almeno per il momento-, perciò era quasi persuasa a portare infine a conclusione quell'escursione notturna quando...


    GRAAAOOOWL

    Un ruggito furioso e tonante -di sicuro prodotto da qualcosa di grande, grosso e certamente ben pericoloso- squarciò improvvisamente la notte, sovrastando la musica del violino del Saggio e catalizzando all'istante l'attenzione della ragazzina nella direzione da cui quel grido bestiale era provenuto: vicinissimo alla radura in cui il trio si era arrestato -troppo per poterlo semplicemente ignorare-, come se a separarli dalla creatura che lo aveva emesso non si trovasse che una decina di metri scarsi e la barriera offerta dall'oscurità, qualche albero e alcuni bassi cespugli di felci.

    jpg
    « Ehm... Lowarn, Lord Vacui... »
    esordì con voce pacata la signorina, rivolgendosi dubbiosa agli astanti
    « Credo che sarebbe più prudente spostarci da qui. »

     
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    "Davanti a ciò che questa vita ha di più crudele, tutti i pensieri talvolta crollano, privi di sostegno,
    e non ci resta altro che domandare agli alberi che tremano sotto il vento
    di apprenderci questa compassione che il mondo ignora".


    (Christian Bobin)


    ???, Fanedell.
    Presidio Orientale, Endlos.

    « Lowarn è davvero talentuoso...! E la sua arte è così struggente...! ♥
    Trovo sia stato molto magnanimo ad accettare di esibirsi per noi, nonostante le circostanze...!
    Non conosco molti altri principi, nobili o figli di regnanti che avrebbero fatto lo stesso. »


    Nonostante Alma parlasse a voce bassa, l'orecchio del musico riuscì a captare quel commento senza enormi difficoltà.
    Per quel motivo, arrossì prepotentemente e -nonostante riuscì senza alcun problema a terminare il suo brevissimo concerto- non riuscì nemmeno a fissarli per i successivi minuti. Rimase con lo sguardo smeraldino basso, il colorito di gote ed orecchie più simile al papavero che al suo solito incarnato pallido e perfino la luce naturale da lui emanata sembrò deviare su una sfumatura lievemente più rosea del solito.

    Non si preoccupò nemmeno troppo di riprendere in mano la situazione, in particolare quella del naufrago: Alma era una conversatrice eccellente e, nonostante si conoscessero da poco, per qualche strana ragione gli riusciva facile fidarsi di lei e dei suoi talenti.
    Era forse l'istinto a parlare?

    GRAAAOOOWL

    Un ruggito furioso e tonante giunse a loro con violenza e -ragionando fra sé e terminando l'esecuzione- Lowarn pensò che dopotutto se lo sarebbero dovuti aspettare; il baccano avrebbe potuto attirare certamente dei soccorsi, ma anche individui e creature con pessime intenzioni.
    Nota dolente della situazione: preso come era nella sua arte, non era riuscito ad anticipare i movimenti di qualunque cosa avesse generato quel verso bestiale, ed ora era vicinissimo alla radura in cui si trovavano.

    « Ehm... Lowarn, Lord Vacui... Credo che sarebbe più prudente spostarci da qui. »

    Mantenendo una lucidità assurda, forse eccessiva per un ragazzino, Lowarn ripose il violino con dei movimenti fluidi, caricandoselo immediatamente addosso. Dunque, senza battere ciglio, fece per allontanarsi con il gruppo al completo... tenendosi tuttavia molto vicino ad Alma.
    Qualora un predatore avesse tentato uno scatto per colpirli, lui l'avrebbe trascinata in aria con sé, senza alcun indugio.


    Equipaggiamento:

    ♪ Ombra »
    Ricevuto in dono dal Magister Saddler in occasione della sua partenza verso Palanthas, altro non è che un violino, strumento musicale della famiglia degli archi dotato tradizionalmente di quattro corde intonate ad intervalli di quinta. E' di fatto lo strumento più piccolo e dalla tessitura più acuta tra i membri della famiglia. Ciò che lo rende diverso dagli altri esemplari è il colore -nero come l'ombra di cui porta il nome- ed il potere magico in esso infuso. Solitamente è il tramite più usato dal Principe per liberare i propri poteri fondati sul suono e la musica. Ciò non toglie che possa adoperare qualunque altro strumento.


    ♪ Archetto »
    In apparenza è un semplice archetto per violino. E' tuttavia abbastanza resistente ed affilato da fungere come lama.
    • Caratteristiche passive: Arma Nascosta»
      Costruito infondendo la magia delle Ombre e materiali della Forgia, l'archetto presenta le caratteristiche di una lama senza tuttavia trascurare il suo scopo originario: la sua corda, estremamente sottile e tesa, è abbastanza affilata da sgozzare un uomo adulto con il minimo sforzo.

    Rigenerazione»
    Qualora si rompessero gli strumenti musicali, questi saranno in grado -in caso di necessità- di sciogliersi sottoforma di ombra per poi ricomporsi completamente integri. La rigenerazione dell'arma consuma l'energia vitale del proprietario, e sarà considerata al pari di una tecnica a consumo Basso.


    Caratteristiche Passive:

    Orecchio Assoluto
    Si dice che in media solo una persona su cinquantamila può vantare di possedere l'orecchio assoluto, abilità innata che permette di identificare una nota musicale -anche ascoltata una sola volta ed in totale assenza dell'ausilio di un suono di riferimento- così da determinarne la frequenza. Nonostante questo talento sia totalmente slegato al tipo di vita condotta dall'individuo, indica comunque una certa attitudine ed il gusto per la musica; chi ha orecchio è infatti capace di riprodurre qualsivoglia melodia, registrandola nella propria mente al medesimo istante della sua esecuzione.
    Possessore dalla nascita di questo talento, Lowarn è in grado di discernere le note vibranti celate nelle intonazioni vocali, il battito cardiaco e lo stesso respiro delle persone che lo circondano, rendendolo di fatto capace di intuire le loro emozioni e -in molti casi- anche le intenzioni di ciascun individuo, riuscendo ad individuare perfino i bugiardi. Per tale ragione sarà in grado di "prevedere" in anticipo di pochissimi millesimi di secondo le loro mosse, riuscendo così a rispondere più rapidamente ad ogni stimolo esterno, sia fisicamente che magicamente.
    Oltre a tali abilità, è anche portatore di un udito decisamente fuori alla norma: nel raggio di quindici metri è in grado di sentire qualunque cosa provochi vibrazioni, anche impercettibili come il battito cardiaco di un vivente.
    [Auspex(radar)passivo 15m + Instant Casting + Bonus PU Agilità/Destrezza + Empatia emozioni + Discernimento Bugie].

    Librarsi in volo
    Poichè i Galanodel derivano da creature del cielo, se ben allenati, sono in grado di sollevarsi in aria, galleggiando in essa grazie al pensiero. Il volo è a volte accompagnato dall'apparizione di un paio d'ali bianche che, tuttavia, hanno puro effetto scenico.
    [Volo fino a 5 m dal suolo]

    Legame con la Fonte
    Per comprendere una delle caratteristiche base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo, perchè come gli angeli, i Galanodel sono legati alla Fonte, ed è questa a non renderli intaccabili da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete", come batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono tendenzialmente immuni agli agenti esterni.
    [Immunità agli agenti esterni passiva + attiva variabile].

    Corpo Celeste
    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo del Principe presenta tratti di entrambe le razze. Fra le caratteristiche angeliche ereditate vi è certamente la capacità di irradiare luce dalla propria pelle, ed è in grado di intensificarla o meno a proprio piacimento. Questa tuttavia non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare.
    [Emana Luce (spiegazione di alcuni poteri attivi)].

    Linfa degli Angeli
    E' cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son state sempre predilette le fanciulle vergini. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica fonte di potere. Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli, o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste, si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue del Principe, porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.
    [Proprietà di bg del sangue].

    Autorevolezza
    E' questo un suono che tutti possono udire, perché scaturito dall'alta sapienza di coloro che lo pronunciano; la volontà dei Saggi muove questo potere, così che dalla loro giusta voce escano parole che agli altri appaiono profondamente sapienti, e pertanto degne di rispetto, così come degno di rispetto sarà, per chi ascolta, colui che parla. Una malia, un'azione per convincere anche i più scettici della grandezza dei Sapienti di Endlos, sicché al volere di questi le parole diventino capaci di infondere nella mente di chi le oda un tale rispetto per queste e per i Saggi, che certamente non dubiteranno della loro veridicità, e se verrà pronunciato un comando, vorranno eseguirlo senza proteste, quasi fosse l'ordine del loro più caro e severo dio.
    [Malia passiva].

    Sapienza
    Così come non vi è guerriero senza spada o mago senza arti arcane, allo stesso modo non vi può essere Saggio senza conoscenza. Caratterizzati dalla loro avida sete di sapere, un membro di Gilda sarà sempre alla ricerca di cultura da aggiungere alla propria. C’è chi è arrivato su Endlos possedendo già un sapere pari a quello di migliaia di libri, ma informazioni rare e segrete vengono tramandate tra i Saggi nei tomi che solo loro possiedono. Se a ciò si aggiungono anche quelli del Magisterium allora un membro di Gilda non potrà che divenire un pozzo di sapere che ben pochi potranno guardare come loro pari. In termini di gioco è considerata una passiva di conoscenze nella via che il membro di gilda ha scelto.
    [Passiva di conoscenze enciclopediche].


    Edited by Drusilia Galanodel - 9/1/2018, 17:09
     
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    Non aveva mai avuto nulla contro il campeggio, ma... a differenza di sua sorella -che nutriva un'autentica passione per i luoghi remoti, gotici e spettrali-, aggirarsi da solo in una fitta foresta all'imbrunire non era esattamente nella classifica dei suoi modi preferiti di trascorrere la serata; avrebbe potuto starsene a letto a guardare qualche serial televisivo, o sul divano a sbafarsi dolcetti, o sul tappeto a leggere un libro alla sua muta di cani... Invece era tutta la giornata che camminava per il Presidio Orientale.

    Era quello il motivo per cui, mentre il suo amico quadrupede seguiva le tracce di Alma, Vanitas non seppe trattenersi dallo sbuffare sonoramente... e fu proprio perché la sua mente si era astratta dalla realtà, per valutare questioni di primaria importanza sui massimi sistemi, quali il cosa mangiare per cena, che non fece troppa attenzione al momento esatto in cui il soffice tappeto di foglie sotto i suoi piedi mutò in una salita più solida ma accidentata.

    A ridestarlo fu il ringhio basso e deciso del Mastino Infernale, arrestatosi a un paio di metri da lui, in linea d'aria; abbassando lo sguardo dorato per cercarne il muso con aria interrogativa e chiedergli che problema ci fosse, l'occhio gli cadde sulla consistenza lucida e compatta del dosso sopra cui sostava... e quel che accadde dopo fu un avvicendarsi frenetico di azioni e reazioni a catena.


    « ...cavolo. »

    La grossa creatura serpentiforme che stava calpestando scelse quel momento per disincagliare le spire dal terriccio come in un moto di allarme, e il giovanotto incespicò qualche istante per mantenere l'equilibrio e non finire malamente disarcionato; il Punk aveva appena ristabilito il suo baricentro, che si ritrovò però schiacciato contro un tronco dalla coda guizzante del bestione, che doveva averlo assai probabilmente scambiato per un aggressore.

    Pur lasciandolo senza fiato, l'impatto non fu troppo violento, ma l'inequivocabile gesto compiuto dalla Bestia di Fanedell fu più che sufficiente a metter il cane sul piede di guerra, e il Mastino Infernale non ci pensò due volte prima di gettarsi sul segmento di scaglie che tratteneva il suo padrone, ancorandovisi alla meglio con gli artigli e tirando un morso deciso a quel gigantesco nemico.


    GRAAAOOOWL!

    Con un ruggito possente -più di disappunto che di dolore- la creatura fatata cominciò a dimenare le spire, liberando così il giovanotto dalla pressione e permettendogli di atterrare agilmente ai piedi dell'albero, ma principalmente scrollandosi di dosso il cane da guardia, che colpì il terreno con un guaito sofferente e preoccupante... che certamente non lasciò insensibile il Punk.

    « EHI! »

    Ora decisamente irritato, il ragazzo partì verso il fianco del suo bersaglio con uno scatto rapido, e gli assestò una pedata sulla pelle squamosa; naturalmente, il colpo suscitò l'ira dell'antica creatura, ma questo era esattamente nei piani del ragazzo... perché ogni istante in cui riusciva a concentrare su di sé l'attenzione del bestione, era del tempo in cui teneva il pericolo lontano dal suo amico.

    « Che c'è?! Cerchi botte?! Viecce! »

    Infastidito forse più dal tono strafottente che non dalla provocazione, l'essere serpentiforme sollevò le spire e vibrò una spazzata orizzontale con la sua lunga coda.

    png

    Su suo saggio suggerimento, il terzetto cominciò a spostarsi nella direzione opposta a quella da cui era provenuto il ruggito, e -senza falsa modestia- la cosa si rivelò una decisione semplicemente provvidenziale, perché -subito dopo- un bel numero di tronchi al limitare della radura fu schiantata a metà dal colpo di frusta di una coda squamata e gigantesca.

    Liberando nell'aria un tripudio di schegge di legno, la grossa creatura serpentiforme (lunga più di una decina di metri dalla coda a freccia, al muso quasi canino e insolitamente simpatico) comparve nel loro campo visivo... e, insieme ad essa, anche un giovanotto vestito di una giacca di pelle e dagli ispidi e caratteristici capelli neri -che richiamavano con una forte rassomiglianza quelli della stessa Alma-, impegnato a lottarci. O, per lo meno, a schivare con un alto salto acrobatico i pezzi di albero smembrati che minacciavano di seppellirlo.
    Imprecando, naturalmente.

    « Ti spacco! »

    Perché se devi sembrare minaccioso mentre affronti una specie di Drago Fatato,
    urlargli improperi in faccia è un'idea buona quanto un'altra.


    « Uff... »

    Contemplando quella scena in silenzio, Alma si staccò da Lowarn con un sospiro seccato, abbassò lo sguardo dorato sul prato per controllare dove mettere i piedini, e mosse un paio di passi per allontanarsi dal Naufrago e dal Violinista; dopodiché, picchettò per terra la punta della graziosa scarpina per terra, e la sua ombra cominciò a contrarsi come una cosa viva.

    « Laplace... separali. »

    In risposta a quell'ordine laconico, una nuova presenza si affacciò ai sensi degli astanti, e una bizzarra creatura emerse dall'ombra della ragazzina; a giudicare dallo smoking nero ed elegante che indossava, e dai guanti bianchi che gli rivestivano le mani dalle dita affusolate, sarebbe stato facile etichettarlo come una specie di maggiordomo, ma... due elementi lasciavano intendere con una certa eloquenza che quell'entità non fosse <u>umana <u>: l'aura demoniaca che il figuro promanava, e la testa da coniglio bianco.

    jpg

    Fluttuando ad una spanna dal suolo, la manifestazione -alta il doppio della fanciulla- sancì il suo assenso ripiegando il braccio destro contro il petto e abbassando il capo in un inchino; poi, mentre il Coniglio si gettava nel polverone alzato da un nuovo movimento di spire dell'Essere Serpentiforme, Alma sgambettò agilmente sul sottobosco della radura per raggiungere il Fratello, ripiegato con un balzo fino ai margini dalla nube per non restarne coinvolto.

    « Ciao, Fratellino. »

    « ...ah, ciao, Alma. »

    Scandagliando il fitto pulviscolo con sguardo torvo, il Punk ricambiò distrattamente il saluto, ma non appena realizzò di aver alfine trovato quello che stava cercando, si voltò a scoccarle un'occhiata perplessa; tornò poi a fissare il cuore nella cappa di polvere, al cui interno il Serpentone Fatato sembrava aver terminato di agitarsi indignato, e infine riportò le iridi giallo oro sul faccino della Sorella.

    « Ehi! Guarda che non avevo bisogno del tuo aiuto! »
    protestò il giovanotto dalla chioma ispida, torreggiando sulla ragazzina
    « Stavo per dargli una lezione, e l'avrei benissimo steso da solo! »

    « Oh, ma non ne dubito affatto, Fratellino... »
    annuì Alma con fare condiscendente, prima di fingere un benevolo rammarico
    « ...ma poi sarebbero arrivati i Ranger ad investigare sull'aggressione ad una creatura fatata di classe speciale -quale il Signore della Siepe è-, e saremmo stati trattenuti dalle autorità, e a quel punto... »
    intrecciando le mani dietro la schiena sospirò e lasciò cadere il discorso
    « Cos'ha detto papà stamattina? »

    Un po' spiazzato da quella domanda, il Punk sbatté le palpebre confuso,
    e rispose la prima cosa che gli venne in mente.


    « Di... prendere le vitamine? » « Oltre a quello. » « Di non fare casini. » « Quasi. » « Basso profilo? » « Basso profilo. »

    Lentamente, la quiete tornò a regnare sul bosco di Fanedell: la polvere si ridepositò, il silenzio si librò nella fresca aria notturna, e il Drago-Fatato parve aver recuperato la calma quando gli astanti lo videro agitare il testone cornuto per comandare agli alberi danneggiati di tornare a vivere; poi, il Signore della Siepe scomparve tra la vegetazione, lasciando al trio di dispersi l'occasione di rallegrarsi (oppure no?) per lo scampato pericolo e -forse- qualche ovvio interrogativo sul conto del nuovo arrivato.

     
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    "Davanti a ciò che questa vita ha di più crudele, tutti i pensieri talvolta crollano, privi di sostegno,
    e non ci resta altro che domandare agli alberi che tremano sotto il vento
    di apprenderci questa compassione che il mondo ignora".


    (Christian Bobin)


    ???, Fanedell.
    Presidio Orientale, Endlos.

    Non appena si furono spostati, dei tronchi al limitare della radura finirono spezzati letteralmente a metà, cosa che impressionò non poco il povero Saggio. Per ciò che ricordava, in vita sua non si era mai ritrovato in situazioni simili di pericolo... e la paura che potesse finire molto male gli gelò il sangue.

    Come annunciato dalla distruzione di quel lembo di bosco, una creatura serpentiforme lunga più di una decina di metri comparve fra i detriti ed il polverone sollevato, ma fortuna volle che non fossero loro i suoi obbiettivi; un giovanotto con la giacca di pelle indosso balzava come un acrobata fra una sferzata e l'altra, affrontando la bestia in modo un pochino goffo, ma sicuramente efficace. A quel punto, il Principe fu combattuto fra il rimanere fermo ad ammirare i volteggi -sicuramente non comuni, per un ragazzino- o proporre all'amica di approfittare di quel momento per darsela tutti a gambe levate, ma...

    « Ti spacco! »
    « Uff... »
    ...Alma lo anticipò.
    « Laplace... separali. »

    Dall'ombra della ragazzina comparve un coniglio umanoide dal portamento che gli ricordò quello di un maggiordomo. Non era evidentemente umano, ma nemmeno una presenza positiva, pur considerando che era lì per salvarli -e ci riuscì senza problemi. Che fosse di matrice demoniaca sarebbe risultato abbastanza evidente a chiunque e... non che lui fosse il tipo che poteva permettersi di giudicare qualcuno (senza un genitore dalla nascita, aveva scelto proprio in un demone la sua figura paterna) ma iniziò a provare una strana sensazione che non gli piacque particolarmente. Non seppe darle un nome, però. Era nuova e fastidiosa: i suoi battiti cardiaci avevano iniziato ad accelerare ed il cervello iniziava a ragionare troppo rapidamente per i suoi standard. Non era paura, né disgusto. Sospetto? Forse la sensazione che qualcosa -in quella situazione- non quadrava affatto. Mostro a parte, ovviamente.

    « Di non fare casini. » « Quasi. » « Basso profilo? » « Basso profilo. »

    Ecco, appunto.

    -Alma, aspettami!
    Raggiunse la sua compagna di disavventure ed il fratello cercando di districarsi fra la sterpaglia, cosa affatto semplice e che gli costò quasi un paio di cadute lungo il percorso e del fiatone abbastanza imbarazzante. Fu in quel caso ben attento a non avvicinarsi troppo ad Alma: Kerobal gli aveva già spiegato che a volte i fratelli tendevano ad essere molto protettivi con le sorelle minori e non era sua intenzione infastidire l'acrobata.
    -In che senso "basso profilo"?- si trovò a domandare, lasciando che la curiosità superasse il buonsenso di tacere -Siete qui per qualche ragione in prarticolare... che necessita un profilo basso?

    Equipaggiamento:

    ♪ Ombra »
    Ricevuto in dono dal Magister Saddler in occasione della sua partenza verso Palanthas, altro non è che un violino, strumento musicale della famiglia degli archi dotato tradizionalmente di quattro corde intonate ad intervalli di quinta. E' di fatto lo strumento più piccolo e dalla tessitura più acuta tra i membri della famiglia. Ciò che lo rende diverso dagli altri esemplari è il colore -nero come l'ombra di cui porta il nome- ed il potere magico in esso infuso. Solitamente è il tramite più usato dal Principe per liberare i propri poteri fondati sul suono e la musica. Ciò non toglie che possa adoperare qualunque altro strumento.


    ♪ Archetto »
    In apparenza è un semplice archetto per violino. E' tuttavia abbastanza resistente ed affilato da fungere come lama.
    • Caratteristiche passive: Arma Nascosta»
      Costruito infondendo la magia delle Ombre e materiali della Forgia, l'archetto presenta le caratteristiche di una lama senza tuttavia trascurare il suo scopo originario: la sua corda, estremamente sottile e tesa, è abbastanza affilata da sgozzare un uomo adulto con il minimo sforzo.

    Rigenerazione»
    Qualora si rompessero gli strumenti musicali, questi saranno in grado -in caso di necessità- di sciogliersi sottoforma di ombra per poi ricomporsi completamente integri. La rigenerazione dell'arma consuma l'energia vitale del proprietario, e sarà considerata al pari di una tecnica a consumo Basso.


    Caratteristiche Passive:

    Orecchio Assoluto
    Si dice che in media solo una persona su cinquantamila può vantare di possedere l'orecchio assoluto, abilità innata che permette di identificare una nota musicale -anche ascoltata una sola volta ed in totale assenza dell'ausilio di un suono di riferimento- così da determinarne la frequenza. Nonostante questo talento sia totalmente slegato al tipo di vita condotta dall'individuo, indica comunque una certa attitudine ed il gusto per la musica; chi ha orecchio è infatti capace di riprodurre qualsivoglia melodia, registrandola nella propria mente al medesimo istante della sua esecuzione.
    Possessore dalla nascita di questo talento, Lowarn è in grado di discernere le note vibranti celate nelle intonazioni vocali, il battito cardiaco e lo stesso respiro delle persone che lo circondano, rendendolo di fatto capace di intuire le loro emozioni e -in molti casi- anche le intenzioni di ciascun individuo, riuscendo ad individuare perfino i bugiardi. Per tale ragione sarà in grado di "prevedere" in anticipo di pochissimi millesimi di secondo le loro mosse, riuscendo così a rispondere più rapidamente ad ogni stimolo esterno, sia fisicamente che magicamente.
    Oltre a tali abilità, è anche portatore di un udito decisamente fuori alla norma: nel raggio di quindici metri è in grado di sentire qualunque cosa provochi vibrazioni, anche impercettibili come il battito cardiaco di un vivente.
    [Auspex(radar)passivo 15m + Instant Casting + Bonus PU Agilità/Destrezza + Empatia emozioni + Discernimento Bugie].

    Librarsi in volo
    Poichè i Galanodel derivano da creature del cielo, se ben allenati, sono in grado di sollevarsi in aria, galleggiando in essa grazie al pensiero. Il volo è a volte accompagnato dall'apparizione di un paio d'ali bianche che, tuttavia, hanno puro effetto scenico.
    [Volo fino a 5 m dal suolo]

    Legame con la Fonte
    Per comprendere una delle caratteristiche base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo, perchè come gli angeli, i Galanodel sono legati alla Fonte, ed è questa a non renderli intaccabili da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete", come batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono tendenzialmente immuni agli agenti esterni.
    [Immunità agli agenti esterni passiva + attiva variabile].

    Corpo Celeste
    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo del Principe presenta tratti di entrambe le razze. Fra le caratteristiche angeliche ereditate vi è certamente la capacità di irradiare luce dalla propria pelle, ed è in grado di intensificarla o meno a proprio piacimento. Questa tuttavia non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare.
    [Emana Luce (spiegazione di alcuni poteri attivi)].

    Linfa degli Angeli
    E' cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son state sempre predilette le fanciulle vergini. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica fonte di potere. Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli, o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste, si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue del Principe, porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.
    [Proprietà di bg del sangue].

    Autorevolezza
    E' questo un suono che tutti possono udire, perché scaturito dall'alta sapienza di coloro che lo pronunciano; la volontà dei Saggi muove questo potere, così che dalla loro giusta voce escano parole che agli altri appaiono profondamente sapienti, e pertanto degne di rispetto, così come degno di rispetto sarà, per chi ascolta, colui che parla. Una malia, un'azione per convincere anche i più scettici della grandezza dei Sapienti di Endlos, sicché al volere di questi le parole diventino capaci di infondere nella mente di chi le oda un tale rispetto per queste e per i Saggi, che certamente non dubiteranno della loro veridicità, e se verrà pronunciato un comando, vorranno eseguirlo senza proteste, quasi fosse l'ordine del loro più caro e severo dio.
    [Malia passiva].

    Sapienza
    Così come non vi è guerriero senza spada o mago senza arti arcane, allo stesso modo non vi può essere Saggio senza conoscenza. Caratterizzati dalla loro avida sete di sapere, un membro di Gilda sarà sempre alla ricerca di cultura da aggiungere alla propria. C’è chi è arrivato su Endlos possedendo già un sapere pari a quello di migliaia di libri, ma informazioni rare e segrete vengono tramandate tra i Saggi nei tomi che solo loro possiedono. Se a ciò si aggiungono anche quelli del Magisterium allora un membro di Gilda non potrà che divenire un pozzo di sapere che ben pochi potranno guardare come loro pari. In termini di gioco è considerata una passiva di conoscenze nella via che il membro di gilda ha scelto.
    [Passiva di conoscenze enciclopediche].
     
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    -Alma, aspettami!

    Esaltata dal silenzio di Fanedell, ristabilitosi in tutta la sua purezza dopo il ritiro in buon ordine del Signore della Siepe Fatata, la voce del giovane Musico risuonò chiara e limpida, richiamando immediatamente sulla sua esile figura l'attenzione di due paia di occhi d'oro; tuttavia, se l'interpellata si limitò a rivolgergli un'occhiata pacata e un mezzo sorriso, il Fratello prese atto dell'esistenza del Violinista con uno sguardo sgranato dall'allarme.

    « ...Alma! »
    abbaiò il Punk, torreggiando sulla Sorella con aria inquisitoria
    « Perché sei in un bosco sperduto, di notte, e con un ragazzo?! »

    « Non facevamo niente di male. »
    la ragazza alzò le spalle con espressione neutra e tranquilla
    « Stavamo solo chiacchierando e passeggiando. »

    Ah, che scena tenera a vedersi! Un fratello maggiore, talmente protettivo nei confronti della sua dolce e innocente sorellina al punto da lasciarsi andare a pubbliche ed eclatanti scenate di gelos-...!

    « Cosa hai fatto a questo povero bambino, tu, nanerottola malefica?! »

    ...no, ok. Forse no.
    Sospirando impercettibilmente esasperata, la Bambolina in abito scuro si fece scivolare addosso quella berciata con pazienza, abbassando il capo e scuotendo la testa sconsolata: il suo fratellino si scaldava sempre troppo; quando Lowarn ebbe infine faticosamente raggiunto i due, in un attimo si ritrovò le mani di Vanitas saldamente posate sulle spalle -un tocco fermo, ma rassicurante-, e il viso serissimo del moro si avvicinò al suo, incatenando i loro sguardi in un nodo fatto di intensa solennità.

    « Non preoccuparti, giovanotto: ti ripoterò sano e salvo a casa, dalla tua famigl- »
    -In che senso "basso profilo"?

    ...ma il Musico era giunto fino a loro sospinto da un'emozione e una domanda, e quella curiosità trovò la propria strada fuori dalle sue labbra in controtempo davvero azzeccato, sovrapponendosi quasi alla strampalata promessa del Punk.

    -Siete qui per qualche ragione in particolare... che necessita un profilo basso?

    Inarcando un sopracciglio con perplessità, genuinamente preso in contropiede dalla questione, Vanitas si volse per scambiare con Alma -che aveva sollevato il capo, incuriosita- un'occhiata interrogativa e un'alzata di spalle: i fratelli si guardarono in faccia un istante, sbatterono le palpebre all'unisono con aria dubbiosa, e poi tornarono entrambi a posare le iridi auree su Lowarn come se la risposta fosse ovvia.

    « Beh... Papà dice che non bisogna attirare troppa attenzione quando si entra in un qualsiasi mondo: sia essere più forti che essere più deboli degli autoctoni può creare situazioni spiacevoli. »
    spiegò la ragazzina dai corti capelli neri, prendendo pacatamente la parola
    « Se ti riveli superiore, verresti considerato una pericolosa minaccia e trattato di conseguenza; se mostri debolezza, diventeresti una preda o una risorsa di cui impadronirsi per essere sfruttata. »
    con calma serafica, la spiegazione di quella spietata lezione raggiunse la conclusione
    « Perciò, basso profilo: non cercare guai, comportarsi come gli altri abitanti,
    e giocare secondo le regole. »


    « ...sì, quello che ha detto lei. »
    assentì il ragazzo, incrociando le braccia al petto e annuendo con convinzione
    « Fare troppo rumore sarebbe da cafoni. »

    Un vicino uggiolare interruppe quello scambio, perché non appena il dobermann fece capolino dagli alberi, il Punk dimenticò tutto il resto e gli corse incontro per sincerarsi delle sue condizioni; mettendosi ubbidientemente seduto al minimo cenno del padrone, il cane gli permise di controllare l'entità dei danni subiti, ma poiché dalla colluttazione con il Faeriewurm non aveva riportato che un volo di qualche metro e una lieve botta al fianco, fu presto possibile passare alla parte migliore di quella riunione.

    « Bravo-cane-bravo-cane-bravo-cane...! ♪ »
    lo vezzeggiò Vanitas, abbracciandolo e stropicciandogli il muso a suon di coccole
    « Ti meriti un biscotto...! Certo che te lo meriti! »

    jpg
    « Come immaginavo, c'è anche Fluffolo con lui:
    vedrai che, col suo naso, troveremo la strada di Istvàn in un attimo... »

    sorridendo enigmatica, Alma si affiancò a Lowarn e lo prese a braccetto
    « Andiamo: ti riaccompagniamo a Palanthas....! ♥ »

    E, senza ulteriori disavventure, al termine della notte,
    quella piccola compagnia si lasciò alle spalle la Foresta di Fanedell.

     
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14 replies since 31/10/2017, 23:05   385 views
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