[MxM] Il Veliero Maledetto

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    Da un posto EPICANTE

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    Appoggiasti la schiena contro la porta che avevi deciso di non passare.
    L’occhio era fisso su Vorel che fino a quel momento non si era mosso.
    Sospirasti.

    "Io di risposte non ne ho, mai avute e mai ne avrò. Di domande, ne ho quante ne vuoi Vorel ..."

    Apristi la mano e, immaginando cosa stava per succedere, evocasti due tappi ricavati dal tronco di un sughero.
    Con forza te li mettessi fino in fondo all’orecchio giusto in tempo per non sentire le urla dei poveri disperati che venivano sacrificati.
    Preferisti non pensare a quello che stava succedendo e chiudesti lo sguardo.

    "... questo non mi rende migliore di quel bastardo che uccise i miei genitori per poi scappare. Mi rende come lui, ma non posso farcela senza la MxM. Fosse in fondo allo spirito sono rimasto sempre lo stesso contadino ingenuo. Spero solo che skekDor faccia un buon lavoro quando mi eliminerà la memoria."

    Per sicurezza passasti qualche altro minuto con i tappi negli orecchi, prima di farteli sparire per poi entrare nella stanza.
    Però non entrasti subito, aspettando qualche altro secondo per sicurezza.

    Quando apristi la porta la scena si presentò subito cruda e macabra.
    Poche erano le cose che ti facevano sperare in meglio.

    "Alla fine è andata proprio come avevate detto, un vero peccato ...", con la mano sana ti strapasti un brandello di pelle e carne dal taglio fatto da Daligar, "... quando sarai pronto a cancellare i miei ricordi skekDor, ti seguirò senza esitare. "

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    [MxM] Il Veliero Maledetto
    Fase: XIII
    “… In quel selvaggio abisso,
    grembo della natura e, forse, tomba,
    che non è mare o sponda, aria ne fuoco.
    Ma lor cause pregnanti in se commiste confusamente,
    in una lotta eterna,
    Se il Giullare riuscirà a costringere Queste oscure materie a farsi mondi,
    nell’abisso selvaggio, cauto,
    Satana sostava sull’orlo del mare, e vide,
    ponderando cosi il viaggio di quelle flebili anime che insane
    un patto vollero stringere con l’Inferno…”


    Pioggia. La più crudele e macabra delle piogge. Non per la sua forza distruttrice o l’incontrollabile e imprevedibile potenza, ma per il significato che quella pioggia rappresentava: flebili gocce che cadevano dal piano superiore andando cosi a concludere il diabolico rituale per entrare a far parte integrante di quella nave ricolma di anime che hanno perduto la via per l’aldilà, ma rimanendo ancora nel mondo dei vivi forgiando cosi le loro fragili menti, mettendole alla prova e testando se pure loro come mortali potessero sopportare la sofferenza e il sacrificio che quell’aure incorporee hanno dovuto sopportare avendo visto la morte in faccia. Quelle erano le lacrime di dolore e frustrazione che il demone dormiente ma sempre vigile dal fondo degli abissi voleva vedere che versassero in prova della loro fede e della loro forza.
    Le gocce rosse e pesanti più della semplice acqua presto divennero un ruscello di disperazione finendo per sfociare in una piccola cascata color sangue che inondò il nuovo capitano come un grezzo battesimo dell’abisso e al col tempo riempiendo il vuoto che il rituale chiedeva. Lo sguardo del più giovane fra i presenti, difronte a quella scena non era timoroso o impaurito, ma disgustato da quel teatro tanto crudele quanto ripugnante e l’espressione seria si tramutò in una ancor più evidente smorfia di disprezzo quando l’odore di sangue e di morte si riversò nell'intera stanza tanto da costringerlo a coprire le sensibili narici da quel tanfo insopportabile per un comune mortale come lui era.
    Forse fuori luogo rispetto alla situazione triste e impressionante alla quale si trovava di fronte, ma probabilmente data anche la giovanissima età, la mente del ragazzo cercava di escludere e combattere quella scena rivoltante per rafforzarlo e renderlo più pronto in futuro a situazioni simili, ma al tempo stesso l’avrebbe reso più debole ripresentando quei terribili ricordi in un momento di debolezza.
    Non capiva a pieno l’espressione di follia del semidio, che scoppiò in una sgraziata risata alla vista di quella scena ignorando cosi quest’ultimo dopo un fugace sguardo da parte sua mentre ancora metà del viso era coperto per l’insopportabile odore.
    Il candido spirito che si spacciava per la rappresentazione di Jester, raccolse il corpo della giullare ormai stremato e prosciugato per poi asserire che come quello pagato dal capitano anche loro dovevano dare un pegno alla nave, anche se grazie all'enorme dono offerto poco prima dal capitano il loro prezzo da pagare sarebbe stato molto minore.
    Ognuno fece il suo contributo, e come Deligar fece prima di lui, anche Black si strappo un paio di capelli per poi donarli alla nave.
    Tutta quella situazione aveva sfinito pure uno come lui che era sempre pronto a spingersi sempre oltre il proprio limite. Lasciando le cure del capitano al candido spirito, si sarebbe diretto sul ponte, prendendosi il suo tempo per osservare le innumerevoli stanze della sua nuova casa, passando cosi le ore successive in tranquillità mentre prendeva confidenza col nuovo ambiente, domandandosi nel mentre quale sarebbe stata la prossima mossa della MxM.
    »Energia: 35%
    »Lucidità: 80%
    »Stato fisico: lieve ferita all'occhio
    »Stato mentale: disgustato, stanco
    »Passive: Eco dell'anima:+ 10% energia Max - Il corpo di un Dio: Potenziamento alla forza - Tasca Dimensionale:Trasporto armi/Eliminazione peso
    »Equipaggiamento:
    »Slot I:
    »Slot II:
    »Note:

     
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