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Il mondo era una cella scura stretta attorno ad Ela, ferma in una posizione innaturale
come una bambola di pezza malriposta in un baule.
-Perché no? Vogliamo solo entrare in possesso del Graogramàn, proprio non capisco dove sia il problema. Voi avete bisogno di una ciurma!-
Chiocciò la fanciulla, sostenendo il peso del proprio corpo sulla gamba sinistra mentre la destra era poggiata verticalmente alla parete che le si richiudeva addosso. Dall’altro lato delle sbarre un uomo si stava lisciando i lunghi baffi neri con un sorriso tutt'altro che rassicurante. Ma la fanciulla dalla chioma candida sembrò non curarsene e continuò con la sua lamentela, al che l'uomo rise di gusto prima di parlare.
-Vi interessa avere il mio tesoro? Prendetelo pure se volete… avanti, cercatelo! In esso è racchiuso quanto di più prezioso ci sia al mondo.-
La esortò con enfasi perdendosi in una risata folle. Fu allora che la giovane donna ne approfittò: inclinando il corpo di lato lasciò che un suo braccio flessuoso scivolasse fuori dalla cancellata arrugginita. Le sue dita diafane sfiorarono le vesti da pirata che appartenevano all'anima dannata dell'ultimo capitano del Veliero Maledetto. Le sue iridi di tenebra liquida s'incatenarono con quelli piccoli e arguti dell'uomo.
-Vieni da me!-
Sussurrò la giovane, sparendo poi nel nulla
quando le mura della cella cercarono di schiacciarla.
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Le prime luci dell’alba trafissero la foschia come lame, illuminando le miti acque del Sud solcate placidamente dalla Miriam. Si trattava di una nave dalle modeste dimensioni, il cui equipaggio era formato da una decina di marinai di età compresa tra i trentacinque e i sessant'anni, eccezion fatta per il capitano Ernesto: un vecchio dalla mascella quadrata e l’espressione seria, i cui occhi azzurri mostravano una determinatezza e una forza inusuale per gli uomini di una certa età. Quel giorno Ernesto - o Ciclone, come lo chiamava la sua ciurma - aveva degli ospiti a bordo: un gruppo di persone dai modi strani ma gentili che avevano chiesto un passaggio per il Presidio Meridionale. Di norma il capitano non avrebbe accettato una proposta del genere se non dietro una cospicua somma di denaro, ma questa volta aveva fatto un'eccezione. Non solo perché quelle persone si erano offerte come guardie di scorta al carico, ma anche (e soprattutto) per accontentare sua moglie. La donna aveva avanzato la proposta dopo essere stata aiutata più di una volta da alcuni membri dell’allegra combriccola nella gestione dei suoi affari.
Chiudendo gli occhi e aspirando l'aria salmastra, l’uomo riportò alla mente la prima volta che aveva visto la sua consorte: i riccioli biondi le ricadevano a ciocche bagnate fino alla vita sottile mentre prendeva il sole su uno scoglio con un paio di amiche. Ernesto l’aveva adocchiata subito col suo cannocchiale e, una volta attraccato al porto, si era inventato una scusa per andare a conoscere quella sirena. Diversi anni dopo aveva battezzato la propria nave col nome della sua compagna, Miriam. Da quel giorno sembravano passati secoli e il capitano ne aveva viste di cotte e di crude, tuttavia nemmeno un lupo di mare del suo calibro poteva dirsi preparato a ciò che stava per accadere.
Uno scossone percorse la nave facendola tremare in maniera terribile e un boato assordante fece vibrare l’aria. Quando le iridi cristalline del capitano cercarono la fonte di quel sinistro avvenimento, si scontrarono con uno spettacolo raccapricciante: dalle profondità degli abissi erano sorti tentacoli di dimensioni titaniche e uno di questi aveva appena travolto la poppa della nave. Come se ciò non fosse abbastanza terrificante, Ernesto scorse nella nebbia la sagoma di un grosso vascello che avanzava minaccioso nel silenzio. Il ponte era invaso da fuochi fatui, le vele si ergevano logore e quando il colosso fu abbastanza vicino un’amara consapevolezza colpì il Ciclone, che riconobbe dall’arpia dal volto straziato la polena del leggendario Veliero Maledetto – Graogramàn.
La leggenda narrava che il galeone fosse infestato dagli spiriti delle innumerevoli persone che nel tempo avevano servito nella ciurma. Alcuni pensavano che la nave possedesse una propria volontà, altri sussurravano che fossero le anime incatenate a bordo ad amalgamarsi in un’unica entità ostile. Inoltre si vociferava che quel vascello avesse la capacità di risvegliare esseri immondi e richiamarli dalle viscere del mare e, a giudicare da quei grossi tentacoli, Ernesto fu certo che non si trattasse solo di favole. Il capitano tuttavia non capì il motivo per cui il Graogramàn li stesse attaccando. L’uomo aveva vissuto tra le onde per tutta la vita e quella non era la prima volta che avvistava il Veliero Maledetto, eppure quest’ultimo non si era mai avvicinato tanto. Infatti, fin da quando era un garzone, i marinai più esperti lo avevano rassicurato che gli unici attacchi alle imbarcazioni da parte della bestia erano sempre risposte a tentativi di arrembaggio.
« Per le divinità marine…! »
Esclamò il capitano prima di recuperare il corno ai piedi del timone e dare l’allarme all'equipaggio. Quando il richiamo suonò per la seconda volta la ciurma era già sveglia a causa dall'ennesimo scossone che nemmeno il più inesperto dei mozzi avrebbe associato ad un semplice cavallone. Gli uomini avevano lasciato le proprie brande sottocoperta per affacciarsi sul ponte, dove uno scenario lovecraftiano si stava manifestando: lunghi tentacoli viscidi emergevano dalle acque scure per avventarsi sulla Miriam, che con stoicismo non pareva disposta a cedere. Eppure era palese che quella situazione non potesse continuare in eterno, pertanto era necessario trovare una soluzione al più presto… ma quale?
La ragazza vestita da Guitto a cui Ciclone aveva ceduto la sua cabina personale - perché una signorina per bene non dovrebbe dividere la stanza con degli uomini - trovò la propria risposta lanciandosi giù dalla barca. Chi immaginava di vederla galleggiare o sparire fra le onde avrebbe ben presto scoperto una realtà ben più scioccante: la fanciulla correva sulla superficie del mare come uno spettro, brandendo un hula hoop argenteo in grado di tranciare le appendici come se fossero burro. Poi la giovane lanciò qualcosa verso il grosso veliero fantasma, provocando una detonazione che fece saltare parte del parapetto alla destra della polena. Dopodiché la fanciulla si fece strada attraverso i tentacoli verso la Miriam, seguita dalla nefasta imbarcazione.
Come prestabilito dai membri della MxM, Jester aveva attirato l’attenzione su di sé in modo che il Graogramàn si affiancasse alla nave mercantile per permettere ai compagni di salirci. Se tutto fosse andato secondo i piani, quest'ultima non avrebbe dovuto rimetterci, o almeno non troppo: il Giullare aveva incaricato skekDor e Van Vite di occuparsi del capitano Ernesto, spiegandogli la situazione e porgendo le più sentite scuse da parte della Marina x Mercantile. Quest'ultima rappresentava la minaccia che aveva attirato il Veliero Maledetto e si auspicava di non rispondere al fuoco per non aizzare ulteriormente la creatura degli abissi. Nel frattempo Black Star e Daligar si sarebbero occupati di sorvegliare i cannoni ai lati dell'imbarcazione fino all’inizio dell'arrembaggio al Graogramàn. Ovviamente il compito si sarebbe rivelato tutt'altro che semplice, in quanto si sarebbero presentati gruppi di marinai in preda al panico e desiderosi di affondare la minaccia a colpi di artiglieria. Che fosse il caso di cercare qualche altro volenteroso alleato per affrontare un vascello pieno di entità sovrannaturali?SPOILER (clicca per visualizzare)@ Nightrun – Blain: Ci tocca una giocata flash in chat per stabilire cosa sarà detto col capitano Enrico.
@ Mugna – Bonx: Dato che state aspettando le revisioni dei poteri vi lascio questo turno del tutto autoconclusivo. Potete comportarvi come più vi piace coi png che tenteranno di utilizzare i cannoni, sempre che vogliate attuare il piano prestabilito.
@ Animo: Hai carta bianca. Fai come desideri: puoi attaccare, metterti d'accordo con un membro della MxM, affogare tutti... sorprendici!
Per eventuali dubbi e domande il bando in bacheca è a vostra disposizione. La scadenza è fissata a 28 gennaio.. -
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Edited by Black__Star - 25/1/2018, 10:51. -
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Quanto tempo era passato dal loro incontro a Undarm? Oddio, ma chi se ne frega?! Il ragazzo si lasciò ciondolare sull’amaca che gli era stata assegnata nel grosso stanzone dove dormivano tutti gli uomini a bordo. Solo Jester aveva avuto una stanza a parte. Una vera fortuna non avere quella furia sotto forma di donna sempre vicino! Abbozzò un sorriso al pensiero, mentre ripensava alla vita trascorsa nella cittadina nel Presidio Ovest. Niente di speciale, eppure dubitava avrebbe rivisto un periodo di pace del genere da quel momento in avanti. Aveva scelto di seguire quella pazza e la sua ciurma e doveva tirare avanti.
I suoi compagni di viaggio non dovevano essere più normali di lui, ma si sa: chi va con Jester impara a…jestare? No, com’era quel detto? Vabeh, meglio riposare. Il suo compito era stato quello di trovare informazioni sul Veliero Maledetto e lo aveva fatto. Ora, doveva aspettare che si presentasse per abbordarlo e sarebbe dovuto essere in forze. Chiuse gli occhi e si lasciò cullare.
Non seppe dire quanto tempo era passato da quando aveva chiuso gli occhi ai primi scossoni. Sperò tanto. Guardando fuori dall’oblò accanto la sua amaca vide la nebbia addensarsi. Era uno dei segnali. Scese da quel letto -se così si voleva chiamare- e si infilò con calma gli anfibi. Non erano particolarmente comodi, troppo rigidi per i suoi gusti, ma non aveva avuto scelta: lavorando al porto le sue scarpe solite si erano distrutte quasi subito per l’umidità e aveva dovuto adattarsi. Per l’occasione si era anche comprato una giacca in pelliccia, che lo tenesse al caldo quando spirava il vento della bonaccia -o un qualsiasi altro vento gelido. Gli calzava a pennello e la sfoggiava con un certo orgoglio: nera, lunga fino ai fianchi e le maniche coprivano perfettamente gli arti fino al polso, lasciando che i guanti dello stesso colore coprissero il resto. Un ultimo sguardo fuori dall’oblò gli rivelò ciò che già sospettava: a coprire l’apertura nel legno vi era una vistosa ventosa e parte di un gigantesco tentacolo. Il momento era arrivato.
Si incamminò per le scale mentre si udivano le prime urla di panico. Urtò un paio di marinai sbiancati e ne superò un altro in preda a un attacco di vomito. Ma forse era solo in post-sbornia. Lasciò che se ne occupassero i suoi compari, lui aveva di meglio da fare. Si accese una sigaretta e prese le scale che salivano al livello del ponte, dove si trovavano i cannoni. Black Star stava urlando in preda a un’eccessiva masturbazione -o mancata tale?- mentre colpiva un marinaio. Furbo.
Ognuno fa quel che può per sopravvivere, no? Beh, lui andò dal lato opposto della nave. Voglia di dirgli qualcosa non ne aveva. Lasciò girovagare lo sguardo verso l’acqua sottostante: Jester stava facendo i suoi soliti giochi di prestigio. Era proprio buffa. Si fece una grassa risata, mentre la sigaretta gli cadeva fuori bordo. La guardò precipitare, mentre alcuni marinai iniziavano ad affollare il suo lato del ponte.
«Ohi, ohi!» sbraitò a sua volta, spostando un cannone con un piede e dirigendolo verso gli altri armamenti «Fossi in voi non lo farei.»
Sotto gli occhi increduli dei marinai, si accese una sigaretta e tirò una lunga boccata, tenendo l’accendino con la destra vicino alla miccia del cannone. Quale modo migliore di tenerli lontani che prepararsi a sparargli addosso?SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: illeso.
Energia: 100%
Parte Tecnica:
Braccio sinistro: Una protesi di uno speciale metallo più resistente del metallo comune, creata con una tecnologia particolare che consente, tramite un computer installato nel cervello, di poter venire modificata da chi la controlla. Tuttavia, al momento, le modifiche presenti consistono solo nell’estrazione di una lama o di una canna come quella di una pistola.
[Braccio bionico - 1pt.] - [Passiva di Robustezza – 5pt.] - [Lama – 1pt.] - [Pistola – 2pt.]
Allenamento: I combattenti si allenano fino alla morte e spesso anche oltre. Questo consente loro di sviluppare le capacità del proprio corpo, che normalmente resterebbero sopite o poco sfruttate. Questo continui mantenersi in esercizio consente loro di possedere riflessi sviluppati, agilità superiore al normale, senza considerare forza e resistenza.
[Fighter] - [Passiva di Riflessi aumentati – 5pt.] - [Passiva di Agilità aumentata – 5pt.] - [Passiva di Resistenza aumentata – 5pt.]
Note: Dal prossimo post non citerò la parte tecnica già citata per intero, limitandomi a segnare nomi ed effetti.
Buona quest a tutti.. -
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.Decidi di imbarcarti sulla nave conosciuta come “Miriam”, nome della moglie del capitano che la guida: Ernesto detto il Ciclone.
Non è la prima volta che sali a bordo di una nave, spesso l’hai dovuta usare per spostarti all’interno dei mari del tuo vecchio mondo. Ti sdebitavi con i marinai aiutandoli con gli ormeggi, le vele e perfino a scaricare il carico una volta giunti a destinazione. Però non dovrai fare nessuna di queste cose durante questo “passaggio”.
Decidi di metterti su un punto isolato del ponte, a prendere il sole e a meditare. La concentrazione rende la tua mente più ferma e stabile, pronta a prendere le decisioni giuste nel caso ci fossero combattimenti.
Jester ti ha avvertito su quello che state andando incontro e tu non hai paura. Sai che se la cosa finirà liscia la MxM ne otterrà un grande vantaggio.
Il momento arriva prima di quanto avessi sperato e ciò ti confonde le idee.
Prima senti un colpo alla nave e ti risvegli dal tuo profondo stato di meditazione, particolarmente profondo dato che sei riuscito a ignorare un tipo rumoroso come Black Star per tutta la durata del tragitto.
Quando vedi la nave fantasma capisci che tu e skekDor, lo strano volatile, dovete andare a parlare con Ernesto, provandolo a calmare.
Dapprima nemmeno con i vostri sforzi riuscite a convincere il capitano Ernesto, che lentamente però si tranquillizza quando iniziate a promettere di attivare i servizi che avete offerto a lui e alla sua nave.
"Sarebbe il caso che io e il mio compagno andassimo fuori a prendere posto per la battaglia”
Provi a dire.
"La soluzione? I nostri uomini migliori sono già sul campo. Lei mantenga il controllo e noi pensiamo al resto. Vero skekDor?! "
Continui incalzando.
"Penso che l'attacco sia stato molto improvviso, ha scosso persino noi e siamo venuti a tranquillizzarla. Lei mantenga il sangue freddo là fuori ci pensa la MxM"
Concludi infine con skekDor a darti sostegno.
Il capitano inizia a riporre fiducia in voi, che nel mentre uscite fuori pronti a prendere posto sul campo di battaglia.
Alzandosi da terra lo vedi partire per la nave nemica. D’altro canto tu non vuoi rimanere indietro e il sangue che ti scorre nelle vene ti dice di andare ad aiutare il tuo compagno di gilda.
Da dietro la schiena recuperi il tuo fedele bastone: L’indistruttibile.
Con una piccola corsa guadagni velocità e usando la tua arma come asta, decidi di piantarla sulle assi della nave e usarla come leva per darti più spinta.
Grazie alla giullare la nave si è affiancata e riesci ad atterrare poco distante da skekDor.
"Non è buona educazione lasciare i compagni di gilda da soli. "
Il bastone inizia ad essere impugnato con più forza e a tornare alla sua funzione primaria, cioè essere un’arma.SPOILER (clicca per visualizzare)Vite Van Dukge
Stato fisico: Ottimo
Stato mentale: Ottimo
Mana: 100 %
Passive:
L’indistruttibile:
Un semplice bastone, ad una prima occhiata, lungo un metro e venti coperto in più punti da lunghe fasce rosso ruggine. Il colore del legno è grigio cenere e per quanto esile, il suo punto di forza sta proprio nell’essere duro come il più puro dei metalli. Una mazzata da parte sua sicuramente si ricorda per un bel po’.
- (Arma bianca; Duro come metallo)
Patto degli Antichi Alberi:
Legame sviluppato con gli Alberi Antichi al fine di poter evocare in qualsiasi momento i bastoni che avevano da offrirgli. Per poter siglare il patto ho dovuto cedere il suo occhio destro e giurare sulla sua vita di non venire mai meno agli accordi imposti.
- (Passiva Only gdr)
Asso nei bastoni:
Vite è a tutti gli effetti un provetto guerriero nell’uso dei bastoni. Grazie a questa abilità riesce perfino a impugnare le sue armi con le dita dei piedi, menando colpi come se gli impugnasse direttamente nella mano buona. Questa sua bravura gli è stata trasmessa dal patto con gli Antichi Alberi che, vedendolo degno, gli hanno anche insegnato come evocare le sue armi con agilità fulminante.
- (Maestria nell’uso dei bastoni da combattimento; Insta-casting). -
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VOREL ¤ OF THE HULL CLADE SIMIC ¤ ¤ ¤ 90% Una battaglia -da quanto non partecipava ad una battaglia? Una di quelle serie, s'intende, una vera battaglia. Non uno scontro tra pari, non un duello d'addestramento, non una prova d'abilità: una battaglia propriamente detta, ove gli schieramenti si delineano chiari e -procedendo corali- si fondono in un clangore di urla e di armi. Una battaglia insomma. Una di quelle che Vorel, ad essere onesti, non ha mai esperito.
Là su Ravnica, nella matassa cittadina di viuzze e di regolamenti, dare battaglia era probito: al più ci si concedeva qualche rissa (o qualche razzia) ma il tutto rapidamente e nel segreto, per poi fuggire prima dell'arrivo dei guardiani dell'ordine. E Vorel, figlio di un passato non troppo ligio, ne sapeva per certo qualcosa: non era forse stato un Gruul turbolento? Un capobanda riottoso, una testa calda? Per merito suo le gilde rivali avevano subito parecchi disguidi e la città stessa aveva più volte arrestato la sua incessante fame nei confronti delle terre selvagge. Però, di qui a dire che Vorel aveva mai partecipato ad una vera battaglia, faceva una gran differenza: quello odierno sarà dunque il suo primo battesimo -così che, nel suo futuro imminente(lassù a Nord, dove i Lich lo aspettano a sua insaputa), il mutaforma possa vantare nuove e corroboranti esperienze.Ehi, Boss! Che devo fare?
Un grido sostenuto in direzione della ragazzina che lo aveva arruolato, una richiesta di direttive per il marinaio improvvisato che era: non che Vorel fosse digiuno d'acqua -era un tritone, che diamine!- eppure la sua perizia si limitava al nuoto autonomo, svolto di persona e senza gli schemi che una nave comportava. Perchè, a conti fatti, chi mai le aveva viste imbarcazioni tanto grosse lungo gli stretti canali di un quartiere dove murature e vetrate cristalline si accatastavano le une sulle altre per contendersi la vetta di Ravnica?Hai bisogno di una mano?
Perciò, quando il Biomante aveva deciso di salpare alla volta del Sud -quando, smarrito rapidamente il proprio obiettivo dalle terre appestate dell'Ovest, s'era ripromesso di riprendere a viaggiare per esplorare con più cura il semipiano tutto- senza troppe preoccupazioni egli aveva preso postazione entro la ciurma e s'era dato da fare con i lavori più umili che fossero di competenza d'un mozzo: non amava spazzolare il ponte, già meglio con cime e vele, ma la sua specialità -aveva scoperto- era scrostare la chiglia di tutta la fauna e la flora marina indesiderate. E si può ben dire: per chi non nutre difficoltà nel respirare sott'acqua (o nel muoversi tra i flutti a suo pieno agio) un lavoro del genere può addirittura svolgersi mentre la navigazione è in corso -e tanto sta avvenendo anche quando gli enormi tentacoli degli abissi si palesano prima a Vorel e poi, sul ponte, al resto dell'equipaggio.Sì, forse è il caso...
Peccato che, là sotto la nave dov'è ora, per quanto egli si sgoli le sue parole non giungeranno mai alla Circense: l'acqua deforma i suoni, spezza la proposta del giovane, filtra il dialogo con spruzzi ed onde dimodochè Jester non colga (a ragione) l'intento del tritone.
Poco male: tra i compiti per i quali è stato ingaggiato -tra le mansioni ch'è tenuto a svolgere- vi è pure la salvaguardia della Miriam (quella nave su cui presta servizio). E pertanto, senza pensarci poi troppo a lungo -dando sfogo all'impulsività che gli è propria- Vorel passa all'azione contro le appendici robuste del kraken perso nell'oscurità più profonda: non gli serve che mutare leggermente aspetto -sarà sufficiente guadagnare fauci temibili e mandibole adatte- per poi azzannare il gigantesco mollusco. E chissà che non sia anche buono, che dopo tanto faticoso lavoro un po' d'appetito in effetti gli stava brontolando nello stomaco.PASSIVE SKILLS BIOSHIFT METAMORFOSI SCENICA SYNCOPATE MINDFUCK-ALERT (AUSPEX) EQUIPMENT SLAUGHTERHORN TRIDENTE (ARTEFATTO) ◼ SIMIC CHARM METAMORFOSI CONGIUNTA ◼ ACTIVE SKILLS MEDIO ADAPTIVE SNAPJAW O F I S . -
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Il capitano della Miriam stava suonando il corno per la seconda volta quando due degli ospiti che aveva a bordo lo raggiunsero: si trattava dell'uomo dalla benda sull'occhio e l'inquietante rapace umanoide.
«Siamo qui per fare scorta al veliero e al suo carico. Ci manda la giullare»
«E se avrai la piacenza di non far troppo chiasso, mortale, magari riuscirò a trovare la concentrazione adatta per impedire che la tua bagnarola subisca troppi danni. Mh?»
Il primo a parlare fu Van Vite subito seguito dal pennuto, Ciclone ignorò l'arroganza di quest'ultimo e con voce autoritaria ordinò.
«Parlate!»
«Siamo semplicemente qui per aiutare, alleati per tirarla breve. Basta che ci dica dove c'è carenza di personale»
«Cercherò di esprimermi con semplicità: la MxM, la società che rappresentiamo, è pronta a offrirti i suoi servigi. Lascia fare a noi, umano, e perdonaci per aver messo un po' di pepe in questa giornata di bonaccia.»
A prendere la parola fu nuovamente l'umano seguito dal suo compare e il lupo di mare non poté che inacidirsi a quelle stupide dichiarazioni.
«Una ciurma fantasma ci sta attaccando, direi che dovremmo distruggerla...» Il suo sguardo si spostò dall'unico occhio visibile del giovane a quelli rossi della creatura poi cosa intende con aver messo un po' di pepe?»
La domanda era carica di sospetto, erano forse stati loro provocare l'ira del Graogramàn?
«Niente, non se ne preoccupi Capitano ci pensiamo noi a questa situazione spinosa. Come possiamo creare un'offensiva per rispondere al nemico?»
Negò subito Van Vite, poi fu lo Skeksis di aprir becco.
«Vedi... sarebbe proprio questa la nostra intenzione. Occuparci del vascello e impedire che si perdano inutilmente vite umane. Se volessi farci la cortesia di concordare con noi la giusta strategia da seguire, te ne saremmo estremamente grati. E in cambio, faremmo del nostro meglio per concludere la faccenda in fretta. Cosa ne pensi di questa proposta, capitano?»
Ernesto poggiò una mano sul fianco con fare esasperato mentre con l'altra teneva saldamente il timone. L'espressione sul suo volto era glaciale e le sue parole appena sussurrate cariche di minaccia.
«Se solo uno dei miei uomini dovesse perire andrete a fare compagnia ai pesci.»
Il rapace sembrò illuminarsi a quelle parole e sostenne lo sguardo del capitano.
«La morte non è che uno stato momentaneo, per chi è in grado di vedere i fili che animano la marionetta. Offrici il tuo aiuto, e noi in cambio rispetteremo gli accordi.»
Blaterò subito interrotto da “un occhio”.
«Guardi, la prego di scusarci per la situazione. In qualità di guardie del corpo stiamo cercando di fare del nostro meglio e sono sicuro che chi ci coordina abbia già preso le giuste contromisure.»
Come se il fato si stesse beffando di loro in quel preciso istante un nuovo scossone percorse la barca ed Enrico dovette far fede a tutto il suo equilibrio per non cadere.
«Lo spero per voi!» Annunciò quasi ringhiando «E lei la smetta con questi discorsi»
Disse rivolgendosi al pennuto.
«Esigo una soluzione al più presto.»
I due lo accontentarono.
«La soluzione? I nostri uomini migliori sono già sul campo. Lei mantenga il controllo e noi pensiamo al resto. Vero skekDor?!»
«Puoi offrirci il supporto richiesto, capitano? Non è difficile. Voglio solo che ti occupi della tua nave, gestendo i tuoi uomini al meglio. Ci rivedremo alla fine di tutto questo. Fino ad allora, vorrei che ostentassi l'apertura mentale di non tirar le somme prematuramente.»
Concluse, e poi rivolse l'attenzione al suo compagno «Sì, è tempo di andare in battaglia.»
Ma prima che i due potessero andare il Ciclone espresse i suoi pensieri più a sé stesso che direttamente ai due interlocutori.
«Allora dirò ai miei uomini di aprire il fuoco, mi sorprende non l'abbiano già fatto.»
«Penso che l'attacco sia stato molto improvviso, ha scosso perfino noi e siamo venuti a tranquillizzarla. Lei mantenga il sangue freddo là fuori ci pensa la MxM»
A quell'annuncio l'umanoide intervenne preventivamente, non prima di lanciare un'occhiataccia al compare.
«L'hai detto tu, no? Che quella nave sembrava piena di anime erranti? Il male genera solo altro male, capitano. Sparargli, potrebbe rendere il vascello più forte. O peggio, convincere quella ciurma che sei tu la creatura da temere di più, qua sopra. Lascia che se ne occupi la MxM. Abbi fiducia in noi, in ciò che ti abbiamo detto finora. E proteggi la tua nave, mentre noi penseremo al resto.»
Il capitano soppesò le sue parole poi chiese nuovamente se fossero loro la minaccia che attirava il Veliero fantasma, ma anche questa volta risposero negativamente.
«Affatto. Dico solo che non avete motivo, voi della nave, di mostrarvi ostili. Lo faremo noi, per voi. E questo dovrebbe attirare la loro attenzione, e quindi il loro fuoco, lontano dalla nave. Non è questo che vuoi, in fin dei conti?»
A quel punto il vecchio annuì con convinzione pronto a collaborare con quella strana combriccola che, a quanto pareva aveva anche un nome.
«MxM»
Ripeté per tenerlo bene a mente, poi chiamò un marinaio che conosceva ormai da un'eternità e che aveva una certa autorità su tutto l'equipaggio.
«Orlando, da il mio ordine a tutti i marinai di aprire il fuoco tra venti minuti se l'attacco non sarà cessato – non prima!»
L'altro gli lanciò un'occhiata carica di domande, ma prima che aprisse bocca il Ciclone lo precedette.
«Facciamo guadagnare il viaggio alle nostre guardie.»
Non dovette aggiungere altro che l'uomo era già corso verso i cannoni.
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Un gran caos percorse tutto l'equipaggio quando il vascello fantasma arrivò al fianco della Miriam torreggiando su questa con i suoi quindici metri d'altezza e quaranta d'ampiezza. Eppure non tutti si fecero prendere dal panico. SkekDor spiccò il volo in direzione del Graogramàn, al seguito Van Vite s'impprovvisò atleta di salto in alto usando il suo bastone allungabile come asta.
I due atterrarono sul ponte superiore della nave e immediatamente avvertirono l'aura minacciosa di quel colosso: sembrava che gli spiriti li scrutassero da dietro le logore vele e gli scricchiolii sinistri sotto i loro piedi lasciavano presagire che il pavimento avrebbe ben presto ceduto. Come se ciò non bastasse l'andatura ondeggiante del galeone avrebbe dato la nausea ai più deboli di stomaco e nel silenzio si potevano ascoltare risa di scherno, urla e pianti provenire dalla porta del sottocoperta. Questa si spalancò con un rumore secco e dall'oscurità al suo interno si condensò una nuvoletta grigia da cui vennero sparati due raggi unidirezionali diretti ai due membri della MxM. Gli attacchi sarebbero stati visibili solo pochi secondi prima di colpire i bersagli, invece la nuvoletta sarebbe persistita. Il Graogramàn difendeva sé stesso.
L'acqua era scura e salmastra, i tentacoli grassi e gustosi eppure la creatura a cui appartenevano sembrava non apprezzare quelle tue attenzioni. Le sue appendici si nascondevano nelle tenebre degli abissi aggrovigliandosi fra loro con l'unica speranza -voglia- di arrotolarsi attorno a te. Eppure tu continuavi imperterrito il tuo attacco, ma era difficile stabilire se fosse possibile distruggere quel titano a morsi, avresti avuto abbastanza appetito?
Eri ancora immerso in quelle domande quando davanti a te apparve il Giullare che avevi conosciuto sulla Miriam, la sua gamba era artigliata della bestia che la trascinava giù. La donna non sembrava troppo spaventata dalla cosa e, con la lama del suo hula hoop, riuscì a tranciare di netto la carne del Kraken, poi portò la sua attenzione su di te – era come se avesse percepito la tua presenza molto prima. Iniziò a fare segni bisbetici e confusi indicandoti la superficie e ti segnalò un punto preciso nell'oscurità marina. Dopodiché il suo corpo si mosse per risalire in un modo che un essere umano avrebbe definito veloce, ma buffo e goffo se paragonato alle tue capacità. A quel punto – lì dove la saltimbanco ti aveva indicato – un tentacolo più grosso degli altri arrivò veloce come una saetta con il palese intento di travolgerti.
Eri guardato con astio -Black Star- dal marinaio col culo a terra e i suoi compari, stavano quasi per ringhiarti qualcosa contro, o attaccarti, quando un uomo sulla cinquantina dal fisico asciutto vi raggiunse con passi veloci e misurati.
«FERMI!»
Ordinò con voce decisa e allarmata al contempo.
«Il capitano da ordine di non aprire il fuoco per i prossimi 20 minuti!»
Non appena finita la frase dall'altro lato della Miriam, dove affiancava il Graogramàn, due appendici si ersero dal mare: la prima si scagliò sul parapetto facendo cedere parte della balaustra, mentre la seconda sembrava mirare alla colonna di cannoni dove stava operando Daligar. Se qualcuno non avesse fatto qualcosa si sarebbe schiantata addosso ad un marinaio e poi lo avrebbe trascinato tra le onde.
Nel tempo che avrebbe impiegato il Maestro d'armi per raggiungere la scena il primo tentacolo si sarebbe nuovamente eretto con l'intenzione di distruggere le vele della nave.
Una volta che la Strega raggiunse la superficie si sorprese nell'avvertire a ore due del suo radar, per una distanza di undici metri, le familiari forme di skekDor e Van Vite. A giudicare dall'assenza degli spari i due avevano svolto bene il loro compito sulla Miriam, tuttavia Daligar e Black Star dovevano trovarsi ancora lì. Il Giullare non volle domandarsi quanto la nave avrebbe retto sotto l'attacco del Kraken e preferì infilzare sushi concedendo altri tre minuti all'uomo dai poteri acquatici. A proposito... non riusciva più a percepire la sua presenza, era stato fatto fuori?SPOILER (clicca per visualizzare)@Nightrun&Blain
-Se qualcuno ha un aspex spirituale percepisce un numero indistinguibile di spiriti attorno che appaiono, spariscono e si mischiano fra loro. La nuvoletta verde non fa eccezione – era uno spirito.
-Van Vite capisce che il legno della nave è in ottimo stato.
-Due raggi unidirezionali sono due offensive magiche da consumo medio (10%), chi ha un auspex spirituale riduce l'attacco ad un basso(5%) potendolo avvertire fin dall'inizio.
@Animo
-L'attacco è un medio(10%) fisico e si riduce a basso (50%) se hai un auspex (spirituale o non).
@Daligar&Black Star
-Il primo tentacolo distrugge la balaustra, poi si erge con la palese l'intenzione di distruggere le vele con un consumo medio (10%).
-Il secondo tentacolo vuole pestare e trascinarsi dietro un marinaio con cui Daligar sta amabilmente dialogando.
Per eventuali dubbi e domande il bando in bacheca è a vostra disposizione. La scadenza è fissata a 14 febbraio.
Edited by Jester - 7/2/2018, 00:28. -
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Cosa c’è di peggio che cercare di farsi ammazzare da dei marinai spaventati? Farsi ammazzare. I marinai l’avevano capito piuttosto bene, dato che nessuno toccò i cannoni. Certo, la paura della bestia marina era forte e qualche sventurato stava ancora valutando se testare le intenzioni del giovane dai capelli corvini. Dall’altro lato del ponte, le cose erano più o meno le stesse. Qualcuno aveva dato ordine di fermarsi e aspettare. Peccato che quello era un vero casino.
Un tentacolo del Kraken si erse sopra la nave, distruggendo la balaustra e tornando alla carica. Era abbastanza palese che quella barchetta era niente a confronto della potenza della bestia. Chissà se il Giullare sapeva che li aveva condannati a morte? Chissà se gliene fregava.
Un attimo dopo la distruzione dall’altro lato del ponte, un nuovo tentacolo si erse davanti al giovane, puntando il suo lato della nave. Spostò il cannone verso l’arto del mostro e fece fuoco, ma dubitava che, anche centrandolo, sarebbe riuscito a perforare la pelle del Kraken. E, infondo, nemmeno gli importava più di tanto. Non era la sua ciurma.
Due dei suoi compagni si erano allontanati dalla nave, atterrando sul veliero fantasma. Sfruttando l’attimo di vicinanza delle due navi e il casino provocato dal mostro acquatico, Daligar puntò il lato del ponte che si affacciava sul loro obiettivo. Prese la rincorsa e si lanciò di corsa verso il ponte dove stavano i suoi compagni, afferrando una fune penzolante dall’albero maestro e lanciandosi verso l’altra nave.
Perché lanciarsi nel vuoto appeso a una fune? Perché la Miriam sarebbe presto colata a picco. Tanto valeva provarci o precederla.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: illeso.
Energia: 100%
Parte Tecnica
Braccio sinistro: [Braccio bionico] - [Passiva di Robustezza] - [Lama] - [Pistola]
Allenamento: [Passiva di Riflessi aumentati] - [Passiva di Agilità aumentata] - [Passiva di Resistenza aumentata]. -
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VOREL ¤ OF THE HULL CLADE SIMIC ¤ ¤ ¤ 70% Il menu odierno: insalata di polpo, contorno di alghe ed un calice di acqua salmastra. Qualcosa di ripugnante per chi non è abituato a procacciarsi il cibo nelle profondità marine. Ma per Vorel -per quel tritone mutaforma ch'è diventato- si potrebbe dire ordinaria amministrazione.
O almeno, così dovrebbe essere: in realtà il giovane sfoggia queste forme da non troppo tempo -ha lasciato le pelli da umano da qualche stagione appena- perciò l'intera esperienza serba comunque qualcosa di nuovo. Riuscirà allora il biomante a dimostrarsi all'altezza della situazione? Riuscirà il mercenario improvvisato a resistere in questo frangente? Deve. Perchè il suo boss temporaneo -quella lunatica e strampalata ragazzina che l'ha assoldato- conta su di lui. Chiari sono i di lei segni nell'affidargli la lotta contro il gigantesco kraken, impossibili da fraintendere. Cioè... secondo Vorel, ovviamente: egli li interpreta come sproni per reiterare la lotta, per chiuderla anzi a proprio vantaggio; il Giullare manifesta la necessità di riemergere ma -consapevole che qualcuno deve pur tenere a bada il mostro- si spende allora in gesti inconsulti che dal punto di vista del mutapelle hanno un solo significato: inabissati e colpisci. Distruggilo.
E ci sarebbe da dire che Vorel non ha motivo di esigere la vita di quel colosso tentacolato salvo per la propria salvaguardia personale -in assenza di evidenti minacce di larga portata, sarebbe suo compito tutelare tanto l'assalitore quanto le vittime: probabilmente c'è uno scenario nel quale tutti sopravvivono e -al contempo- il suo commitente ottiene quanto desidera -se Vorel fosse dotato di una mente strategica e fosse in grado di applicare i fini calcoli che la scienza militare richiede, ecco allora che potrebbe profilarsi una risoluzione di comodo, pulita e priva di contrasti. Ma il biomante, purtroppo, non può contare su troppo raziocinio -non è uno stolto, certo, ma vive d'istinti: la concitatissima circostanza nella quale si ritrova gli impone una scelta fulminea, senza profonde riflesioni e così... se qualcuno deve perire, ovviamente, sarà quel cefalopode risvegliatosi dagli abissi.Conta pure su di me, Boss!
Un sorriso smagliante in direzione di Jester, un pollice alto ad indicare -oltre che con le parole- la promessa d'occuparsene.
Peccato che, nel far questo, egli non s'accorga dell'assalto mirato alla sua persona -peccato che, in quegli avvertimenti che la ragazza della Luna gli rivolge, il mutapelli avrebbe dovuto leggerci un pericolo in arrivo: la stoccata che sfreccia nelle acque scure lo coglie di sorpresa, lo colpisce, lo travolge e lo spinge tra i flutti incontrollati. La propaggine colma di ventose lo avrebbe sbalzato sì lontano in terra che l'impatto successivo non avrebbe di certo giovato al biomante; fortunatamente, comunque, la battaglia si sta svolgendo in un fluido e questo, oltre a frenare la deriva del giovane, attutisce in parte il colpo ricevuto.Ah, picchi duro... vuoi le maniere forti, allora!
Un modo di dire, ovviamente, una provocazione alla quale non giungerà risposta verbale dalla piovra. Ma a Vorel tanto basta per spegnere dubbi e concentrarsi sul proprio obiettivo -affinando la vista e nuotando a tutta velocità egli si lancia contro il buio in cui immagina covare il corpo principale del nemico. L'intento è di scontrarvisi direttamente, di sbattervi contro in piena carica, d'impalarlo con una serie di aculei ossei e d'altri rostri che il mutaforma stesso fa crescere su di sè per l'occasione: come un puntaspilli realmente minaccioso egli si getta verso la propria meta, convinto di poter fare la differenza.PASSIVE SKILLS BIOSHIFT METAMORFOSI SCENICA SYNCOPATE MINDFUCK-ALERT (AUSPEX) EQUIPMENT SLAUGHTERHORN TRIDENTE (ARTEFATTO) ◼ SIMIC CHARM METAMORFOSI CONGIUNTA ◼ ACTIVE SKILLS ALTO URSAPINE O F I S . -
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"Gran ben salto, mortale. Non avevo dubbi che mi avresti raggiunto. Ihihih!"
Gli lanci un’occhiataccia.
L’ultima volta che l’hai usata hai fatto appassire una piccola pianta di pomodoro
”La prossima volta gradirei comunque un passaggio. Se non ti è di disturbo per le tue vecchie ossa.”
Con il bastone ti viene naturale picchiettare le assi della nave. Il loro inquietante rumore non ti riesce a mettere a tuo agio.
Noti però come il legno della nave sia in ottime condizioni, capendo così come mai la giullare si voglia impossessare di quel fatiscente vascello: vuole fare le cose in grande.
La nave non ha però solamente l’aspetto pericoloso, perfino che vi “abita” lo è. Il mistico di Cristallo fa appena in tempo a comunicarti la minaccia che un raggio parte nella tua direzione.
Svelto ricorri al potere di evocazione che ti hanno offerto gli Alberi ed evochi … un pezzo di corteccia?
Non sembra una buona mossa contro un raggio spiritico, eppure riesce a fare egregiamente il suo lavoro, assorbendo perfino tutto il potere del nemico.
Al termine del colpo scompare.
”Grazie skekDor mi hai risparmiato del dolore inutile.”
Dici mentre alzi il bastone davanti a te.
Prendere a bastonate un fantasma? Mossa furba almeno quanto quella di andare a stuzzicare il campione mondiale di boxe.
Se fai lavorare il cervello almeno un attimo, si ecco così da bravo.
L’occhio si apre leggermente e abbassi l’arma. Finalmente hai capito che loro stanno in qualche modo proteggendo la loro nave ed essere pronto a fare a botte non è il migliore dei messaggi di pace.
”Siamo venuti in pace. Non siamo qui per farvi del male.”
Ti sembra che skekDor l’abbia presa troppo sul personale, tu però provi a fare del tuo meglio in ogni caso.SPOILER (clicca per visualizzare)Vite Van Dukge
Stato fisico: Ottimo
Stato mentale: Ottimo
Mana: 90 %
Passive:
L’indistruttibile:
Un semplice bastone, ad una prima occhiata, lungo un metro e venti coperto in più punti da lunghe fasce rosso ruggine. Il colore del legno è grigio cenere e per quanto esile, il suo punto di forza sta proprio nell’essere duro come il più puro dei metalli. Una mazzata da parte sua sicuramente si ricorda per un bel po’.
- (Arma bianca; Duro come metallo)
Patto degli Antichi Alberi:
Legame sviluppato con gli Alberi Antichi al fine di poter evocare in qualsiasi momento i bastoni che avevano da offrirgli. Per poter siglare il patto ho dovuto cedere il suo occhio destro e giurare sulla sua vita di non venire mai meno agli accordi imposti.
- (Passiva Only gdr)
Asso nei bastoni:
Vite è a tutti gli effetti un provetto guerriero nell’uso dei bastoni. Grazie a questa abilità riesce perfino a impugnare le sue armi con le dita dei piedi, menando colpi come se gli impugnasse direttamente nella mano buona. Questa sua bravura gli è stata trasmessa dal patto con gli Antichi Alberi che, vedendolo degno, gli hanno anche insegnato come evocare le sue armi con agilità fulminante.
- (Maestria nell’uso dei bastoni da combattimento; Insta-casting)
Corteccia:
Gli Antichi Alberi hanno visto molto nel giovane umano che si è presentato dinanzi a loro. Nei suoi occhi bruciava un fuoco intenso, tanto che perfino loro ne sono rimasti meravigliati. Le stesse fiamme bruciavano nonostante la perdita dell'occhio destro e il rigido giuramento da mantenere. Per questo hanno deciso, in comune accordo, di staccarsi un pezzo della loro stessa corteccia e donarla a lui. Vite infatti potrà evocare un pezzo di corteccia sul campo di battaglia, più precisamente sul braccio. Essa lo proteggerà sia d'attacchi di natura magica e fisica, incassando il colpo al posto suo.
- Consumo: Media. -
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Le anime del Graogramàn erano inquiete e imprevedibile: vagavano senza meta per quel colosso di legno, poi si agglomeravano fra loro abbandonando la propria individualità e adottandone una comune.
Attraverso i suoi sensi amplificati skekDor si rese conto della peculiarità della cosa e, nella fetta di nave da lui ispezionata, poté contare un’infestazione di circa un centinaio di spiriti. Tra questi si nascondevano pallide ombre di una vita, “vive” anime e nuclei brulicanti di spettri che ne valevano come un singolo. Dalla lucentezza delle loro essenze si potevano cogliere le sfumature flebili e mutevoli delle loro emozioni: molti di quei dannati si sentivano prigionieri, altri non sembravano neanche consapevoli della loro condizione, mentre alcuni erano forti nella loro posizione immortale. Tuttavia tutte quelle creature erano accomunate da un obiettivo comune, ovvero la difesa del Graogramàn, poiché solo attraverso di questo potevano persistere nel mondo.
I membri della MxM riuscirono ad affrontare gli attacchi dello spirito che si era palesato sotto forma di nuvola e il rapace non ebbe problemi nel riconoscere in esso una legione. Questa si dissolse e le anime schizzarono in ogni direzione come impazzite nascondendosi nei meandri del veliero. In quel momento un familiare rumore di campanelli catturò la vostra attenzione e dalla balaustra della nave fece capolinea Jester. Il fondatore della Morte x Multicolore lasciò che l’affilato hula hoop roteasse attorno al suo braccio fasciato in un lungo guanto d’acciaio in tinta con lo stravagante abito cremisi – strano che neanche una goccia d’acqua fosse intrisa nelle sue vesti. Quel giorno i basilischi non erano con lei e nessuno sapeva dove la Strega li avesse lasciati, neanche al suo fedele skekDor era stato rivelato quel segreto. La giovane si era difesa facendo presente il suo dovere in quanto protettore di quelle creature, eppure era palese che questo sfociasse in un ambito quasi materno.
Qualche secondo dopo fecero la loro comparsa anche Black Star e Daligar, ormai solo troppi pochi metri distanziavano la Miriam dal Gragromàn e questo significava che dovevano agire alla svelta.
«Il tritone non è emerso // Credo lo abbiam perso»
Avvisò subito del loro compagno tritone non più emerso, poi indicò la creatura degli abissi.
«L’invocazione svanisce // Se la minaccia perisce
Ora noi siamo il fardello // Quindi la causa del bordello
Una volta entrati tornerà la calma // O raccoglierem qualche salma.»
Detto questo un rumore assordante riempì l’aria mescolato alle urla dell’equipaggio della Miriam, una volta voltata la MxM si trovò davanti ad uno spettacolo inquietante: le vele della nave erano state squarciate dal kraken e uno dei marinai trascinato fuori bordo.
Jester corse alla balaustra in preda all’ansia per la sorte dell’uomo che era stato risucchiato dalle onde del mare. Solitamente il Giullare avrebbe fatto spallucce davanti ad una scena del genere, ma in quella occasione era diverso. La ragazza sentiva una grande responsabilità per la sorte di quei mercanti essendo amica della moglie del capitano. Se quel marinaio fosse morto ci sarebbe stata un’alta probabilità che il capitano Ernesto sarebbe corso alle armi. Nonostante ciò cosa poteva fare la Strega? Era impossibile percepire la posizione di quell’uomo e tantomeno stabilire se fosse ancora in vita. Come se ciò non bastasse nessuno dei suoi compari ancora in gioco era in grado di muoversi nell’ambiente marino. Stringendo il legno sotto le dita la giovane tentò di darsi un contegno;
“però che cavolo! Potevano stare un po’ più attenti! AVEVO DETTO CHE LA SICUREZZA DELLA MIRIAM ERA UNA PARTE SALIENTE DEL NOSTRO PIANO!"
Rimproverò mentalmente la sua ciurma in un moto infantile, però si trattenne. Era stata lei a immischiare quei poveri disgraziati in quella brutta avventura, si sarebbe presa l’intera responsabilità.
«Ora noi procediamo // Oltre non attendiamo!»
Esordì senza esitazione la donna lasciandosi alle spalle quel disastro e passando oltre i suoi compagni col passo deciso di chi si aspetta di essere seguita. Una volta arrivata alla porta attese il resoconto di skekDor e Van Vite, poi diede un’occhiata veloce all’interno invitando anche gli altri a fare lo stesso. Scoprirono che si poteva camminare in fila per due, tutto era fatto in legno e ferro e ad illuminare i corridoi vi erano a mezz’aria colorati fuochi fatui. Nel corridoio si respirava un odore agrodolce e ai lati vi erano quattro porte che finivano all’iniziare di una scala che si perdeva nell’oscurità.
«Controlliamo tutte le sale // Stiamo cercando la principale!
Nella cabina del capitano // Il potere è a portata di mano»
Fece una pausa passando a rassegna tutti i membri della Morte x Multicolore, poi tornò a parlare.
«Qualcuno ha trovato anomalie? // In tal caso fate pure le spie.»
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«Capitano! Ilie è stato trascinato in mare e quei tentacoli non la smettono di attaccare. Dobbiamo rispondere col fuoco!»
Ernesto si voltò verso Orlando, il suo sottoposto aveva il viso pallido e l’espressione terrorizzata – non lo aveva mai visto così.
«No, andiamocene da qui. Le guardie si occuperanno di coprire la ritirata, abilita tutti gli uomini all’uso dei remi»
Ma il marinaio più giovane scosse la testa.
«I ragazzi della scorta hanno abbandonato la Miriam e le vele sono state distrutte da quella cosa, ci serve troppo tempo per sostituirle. Attacchiamo prima che ci ammazzi tutti!»
Il capitano si fece silenzioso. Aveva creduto che il Graogramàn li avesse attaccati perché a bordo vi fosse qualcuno che li stesse minacciando, ma se la Morte x Multicolore era tutta all’assalto del Veliero Fantasma perché usare il kraken? Niente e nessuno stava attaccando la creatura o il suo sinistro padrone. A quel punto doveva supporre di essersi sbagliato e che tutto l’equipaggio della Miriam fosse stato etichettato come nemico e, seppur le speranze erano misere, c’era una sola cosa che poteva salvarli…
«Preparate i cannoni. Affonderemo il Graogramàn.»
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Negli abissi la lotta continuava frenetica e, a infiniti metri di profondità, il volto del kraken si svelava: si estendeva per cinquanta metri e si perdeva nelle oscurità marina, un agglomerato di carne viscida che impregnava l’acqua rendendola vischiosa. Anche per un tritone come te sarebbe stato difficile respirare in quella melma dove anche i movimenti e la vista erano intaccati. Inoltre le appendici della creatura aumentavano di numero e dimensioni, d’altro canto avevano movimenti più goffi ed era semplice sgusciare via dalle loro grinfie tanto erano oleose.
Nel bel mezzo di quelle costatazione -come una lampadina- una luce brillò sopra la superficie del mare e un rumore attutito arrivò fino a te facendo vibrare il mondo marino. Una volta che il tuo volto si prestò a seguire la scia di quel caos scoprì due puntini – corpi di uomini- galleggiare abbracciati dalle ventose dell’essere. Cosa fare? Saresti in grado di distruggere quella cosa da solo? Prestare soccorso a quei uomini sperando siano in vita? Magari andrai a vedere cos’era stata quell’esplosione? Le cose potrebbero aver preso una brutta piega lassù.SPOILER (clicca per visualizzare)@Nightrun e chi ha un auspex spirituale. Ci sono spettri dappertutto: in tutte le camere, nelle mura e -puoi SOLO intuire poiché è scaduta la tua tecnica- anche i fuochi fatui sono spettri.
@Blain. Tutto legno e ferro di ottima qualità.
@Tutti. L’aroma agrodolce nella nave/l’olio del Kraken è veleno che gioca con la lucidità di ognuno di voi. Da ora in poi avrete un:
- 100% Lucidità
E ne toglierete un 5% a turno.
Viene escluso a chi possiede passive contro il veleno e ovviamente se ne accorge chi ha passive per percepire il veleno.
Il topic è a disposizione per eventuali chiarimenti.
Scadenza 28 febbraio
Edited by Jester - 22/2/2018, 13:43. -
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Edited by Nightrun - 22/2/2018, 13:46. -
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Il viaggio appeso alla fune non durò molto. Le navi erano sufficientemente vicine da permettere al giovane di raggiungere il ponte del veliero maledetto senza troppa difficoltà. Alle sue spalle, il Kraken stava distruggendo la Miriam senza pietà. Non che ci fossero alternative, a meno di andare a caccia della nave misteriosa in barca a remi.
Si girò sul ponte e diede un occhio ai suoi compagni di viaggio. Oltre a Jester, vi erano altri tre individui oltre a lui. Anche il rumoroso compagno che aveva spintonato i marinai impauriti sulla Miriam aveva lasciato il posto assegnatogli per salire a bordo. Era ovvio. Nessuno vuol rimanere su un relitto che cola a picco. Tanto meno se ad aspettarti in mare c’è una belva inferocita. Anche in questo caso, il Miriam faceva al caso loro: il Kraken si sarebbe concentrato su quei poveri sciagurati e li avrebbe lasciati liberi di prendere il controllo del veliero senza immischiarsi.
Non sarebbe stato facile, questo era certo. Secondo uno dei loro - faticava a ricordare tutti i nomi - la nave pullulava di spiriti. Beh, doveva aspettarselo, ma ora la domanda era: come di combatte uno spirito? Sperò che i suoi compagni sapessero rispondere.
Entrò appresso a Jester nella pancia del veliero e si trovò in un corridoio dallo strano odore. Un aroma agrodolce aleggiava negli interni, quasi volesse soffocarli. Il corridoio procedeva fino a una scala e lungo i lati si aprivano quattro porte. Mentre uno dei compagni si avvicinava alla seconda porta sulla destra, lui andò alla prima sullo stesso lato. Tastò il legno, che sembrava aver visto giorni migliori - ma non era un requisito delle navi fantasma essere vecchie e diroccate? - e, con il braccio bionico, diede un pugno con tutta la sua forza mirando alla serratura, con l’intendo di romperla e aprire la porta.
O forse doveva solo bussare?SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: illeso.
Lucidità: 95%
Energia: 100%
Parte Tecnica
Braccio sinistro: [Braccio bionico] - [Passiva di Robustezza] - [Lama] - [Pistola]
Allenamento: [Passiva di Riflessi aumentati] - [Passiva di Agilità aumentata] - [Passiva di Resistenza aumentata].