Guilty Pleasure

Non sbagliavo invero: Seele Corporation, tal era la nomea di possibili rivali tra cui esperti di esseri a me pari, demonologi invischiati nel traffico d'anime e desideri, un impiccio che avrei sicuramente dovuto eliminare, o surclassare pur di esser il migliore sulla piazza dello smercio di spiriti: il potenziale spirituale corrotto di quella città, beh mi faceva Gola -dopotutto era il mio peccato-, e lasciar in mano altrui tanto ben di Satana non rientrava nel mio disegno.
Mentre io e la dama mia guida ci muovevamo nei cunicoli della cattedrale dello Yuzrab, Kaeddyn, nel momento in cui raggiungemmo un cunicolo tempestato di gemme, dalle quali potevo quasi sentir il profumo dello spirito macchiato di tenebra contenuto in ognuna di esse, mi disse che la Seele sembrava esser già fuori dai giochi del traffico spirituale, ma bisognava sempre esser cauti e sicuri dell'effettiva estromissione di possibili rivali dal giro, ed era ciò di cui ella mi voleva far accertare: che la Seele Corporation non mi fosse di intralcio.
E così arrivammo nel loco ove la sede dell'azienda possibilmente mia rivale era locata, il Soul Light, tale il nome dell'edificio in cui la Seele era stabilitasi, e con l'arrivo sul poso, Kaeddyn mi dovette lasciare: scomparì tra le genti di quell'infame agglomerato urbano, lasciandomi però un biglietto da visita della mia rivale in affari, un biglietto da visita estremamente particolare, in quanto firmato niente popodimeno che dal Pasha Lazav.
Risi, un riso compiaciuto e quasi gutturale mentre leggevo tal nome sul bigliettino riportante l'occulto marchio della gilda di spiritisti, Le vie del destino sono sempre particolari, mi dissi, Esser guidato da uno dei capi del luogo, il fato mi riserva sol piacevoli sorprese da quando son qui, commentai tra me e me, prima di incamminarmi verso il Soul Light: era il momento di vedere se questa Seele Corporation era ancora da temere, o se il soverchiarla mi sarebbe stato non dissimile dal rubare dolci ad un ingenuo marmocchio.