Guilty Pleasure

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    LAZAV
    LAZAV ¤ DIMIR MASTERMIND
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    Kaeddyn
    E così è deciso. Anzi: e così ha deciso.
    Tanto dolci le parole di Kaeddyn -tanto ammalianti le presentazioni ordite per opera di un Lazav come di consueto sotto mentite spoglie- che Hitoku si ravvede dall'iniziale desiderio d'esplorare Endlos tutta per calarsi invece nelle viscere oscure della capitale meridionale -inabissandosi tra le sabbia al fin di scoprire la patria d'ogni crimine e d'ogni perdizione. E certo non mancherà di trovarle, tra i cunicoli lordi di sangue fresco, nelle bettole i cui pagliericci sono ancora caldi e sudati (benchè sia pomeriggio inoltrato e non il primo mattino), al bazaar sulle bocche di consumati truffatori o nelle mani dei volgari tagliaborse che un po' ovunque battono i vicoli alla ricerca di nuove, facoltose vittime.

    Sono ben lieta di constatare che hai deciso di offrire a questi luoghi almeno una possibilità!

    Ad essere onesti la lista non ha peraltro motivo d'interrompersi qui, se non il buonsenso e la pudicizia onde evitare dettagli ben più scabrosi: ogni qual cosa di turpe l'animo umano (così come la mente diabolica) degli inquilini del Sud abbia potuto ambire -ogni qual cosa, non importa quanto sbagliata, si sia generata dal disperato bisogno di peccare- ecco ch'essa trova forma, luogo e tempo in questo o in quell'altro distretto di Merovish -se non, ancora, entro i sei quartieri principali, la periferia e gli anfratti ai più ignoti sapranno per certo rimediare.

    Vedrai che non te ne pentirai: Merovish ha così tanti gusti che ciascuno può ritrovare il proprio ed assecondarlo... e tanto è vero che nessuno se ne è mai andato di qui insoddisfatto!

    Così facendo, allora, chi si concede un singolo sfizio nel girone della Tana finisce invece per venirne catturato in un orgiastico appagamento dei sensi, abbracciato nell'intimo dal soddisfarsi d'ogni desiderio e -più oltre- ne rimane stolido e beato come sotto gli effetti di un narcotico -vagamente cosciente, per lo più allegro, fondamentalmente incapace di comprendere o di uscirne. Laddove invece i più scaltri (o i più cauti) si premuniscano dallo sprofondare in quella pece dall'aspetto invitante -laddove qualcuno perduri nella propria consapevolezza e si adoperi per andarsene non appena svelato il tranello- il tributo che la stessa Merovish ha estorto per quella singola prova (per quel solo, innocuo vizio in cui ci si è dilettati) si rivelerà anzi indelebile quanto un marchio nell'anima: dovunque si provi a fuggire -quantunque si provi a fare per cancellarne la stretta- la Tana tornerà sempre e comunque ai pensieri, con il suo irresistibile richiamo pronto a sopraffarci al minimo segno d'insicurezza.

    Dimmi, allora: dove vuoi che ti accompagni?

    Perchè, di fatto, non c'è punto modo di sfuggire a se stessi e -una volta abbracciato il credo merovisho- non c'è quindi margine di salvezza alcuno.
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    Hitoku Ijinshu
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    Oltre le petree mura che facevano da ingresso a quella infame e sinistra cattedrale del deserto, trovai ciò che per me si presentò come il paradiso: potevo quasi sentire come l'odore dei peccati, dei vizi che giorno dopo giorno in quel loco venivano consumati, delle tentazioni a cui gli abitanti di quel teatro di nefandezze d'ogni genere si lasciavano andare; era una visione sensazionale quella della Tana, una sensazione affascinante, assaporare la pura essenza della tentazione terrena dell'animo, che mi offriva così tanti sbocchi, così tante vie per trovare la mia in quel mondo.
    Non ho mai proferito verbo a riguardo del non voler dare una chance a codesta città, replicai alle di lei parole: anche se in principio aveo considerato come una immediata partenza potesse giovarmi rispetto al rimanere nella desertica regione meridionale, l'aver scoperto quanto il marcio prepotentemente fuoriuscisse dall'animo di ogni abitante di quella città di rifiuti della società, mi aveva fatto rivalutare la mia scelta, facendo sì di farmi prendere la decisione di una permanenza prolungata nel tempo, e non una fugace come inizialmente pianificato, il tutto nella speranza d'essere come ogni altro viandante che avesse camminato attraverso quelle vie: soddisfatto, come Kaeddyn diceva, di ciò che la Tana del Sud avea da offrire.
    Dove voglio che mi guidi? Domandai, Oh beh, sinceramente non saprei: non conosco nulla di questo insediamento quindi...fai pure strada. Vorrei conoscere i luoghi nevralgici di codesta città, così da ambientarmi al meglio, e trovare la mia via, tra le possibilità che Merovish può offrire, risposi al suo quesito: volevo conoscere i luoghi di maggior interesse, quelli più frequentati della città, così da avere idea rispetto ad ove avrei potuto trovare buoni clienti per il mio servizio. Dopotutto, se c'era una cosa che mi piaceva fare, era guadagnare dalle tentazioni umane, e quale luogo migliore, se non la patria d'ogni illegalità nel semipiano, avrebbe potuto fornirmi ciò che volevo?

    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Psicologico://
    Energia:100%



    Abilità Passive
    A Deadly Sin Never Die: Il Peccato è un qualcosa che sin dalla nascita fa parte dell'essere umano, un qualcosa di imprescindibile, etereo, un vizio che seppur controllato, non può mai essere effettivamente eliminato. Essendo Hitoku la personificazione del Peccato di Gola, segue anch'egli questa regola: il demone non può morire, e dopo ogni scontro, seppur si trovi sulla soglia del decesso, ritornerà in perfetta forma, come se i segni del conflitto non lo avessero minimamente toccato.
    [Passiva di Immortalità (a fine scontro si ritornerà tranquillamente in vita come se non si avesse subito niente; mentre in quest bisognerà accordarsi col master)]

    Can You Trust Me:La facciata che Hitoku mostra al prossimo, ovvero i suoi modi forbiti ed accattivanti, uniti alla sua parlantina, fa si che chiunque gli si trovi vicino provi un senso di fiducia nei suoi confronti, riuscendo difficilmente ad associarlo ad una persona maligna, nonostante il suo aspetto mostruoso. Questa sensazione però, sarà efficace solo su chi non conosce la vera natura del demone, che se conosciuta, farà invece si di far cadere il senso di fiducia nei confronti del Peccato di Gola.
    [Passiva di Charme]

    Gluttony Size:Essendo stato generato con l'energia del Peccato di Gola di ogni individuo del suo mondo, Hitoku è notoriamente composto da una grande quantità di materia, che quindi lo rende un demone di taglia grande.
    [Passiva di Dimensioni Aumentate]

    Deadly Gluttony:Essendo la personificazione del Peccato di Gola, Hitoku è notoriamente ingordo e famelico, non facendosi problemi nel divorare ogni singola parte delle sue vittime, dal corpo sino all'anima. La sua insaziabile fame, sfocia in un'abilità alquanto singolare: la possibilità di ingoiare vivi esseri grandi quanto un uomo adulto e poterli trasportare dentro di se per tempi prolungati, annullando la digestione, senza il minimo sforzo.
    Ovviamente, per questioni di spazio, il demone ha delle limitazioni: potrà trasportare al suo interno al massimo un altro personaggio o famiglio, che sia di taglia inferiore alla sua, ovvero potrà portarsi dentro solo esseri di taglia media o piccola.
    [Passiva di Tasca Dimensionale]


    Equipaggiamento

    OGGETTISTICA


    Soulbringer Ring [X]: Un anello dorato, dalla decorazione che ricorda la bocca del demone, formando i denti di essa con dei piccoli diamantini, oltre i quali nel gioiello è incastonata una pietra spirituale dalla tonalità sanguigna. Tramite questa pietra, il gioiello funge per Hitoku, da contenitore per la valuta dei suoi contratti, le anime, le quali potranno essere contenute nell'anello sino a un centinaio di unità.
    Il potere dell'anello, può fare si, che con un consumo medio, la pietra spirituale incastonata oltre i diamanti, possa assorbire o espellere una o più anime simultaneamente.
    Attualmente il potere dell'anello, dopo il viaggio dimensionale è stato annichilito, rendendo quindi il gioiello, un temporaneo pezzo di inutile bigiotteria.
    [Oggetto Scenico]


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    LAZAV
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    Kaeddyn
    Il demone è attento, ma nemmeno troppo. Scaltro, benchè solo fino ad un certo punto. Lazav pone estrema attenzione a come il pescegatto umanoide risponde alle varie provocazioni -ai tranelli, agli inganni, alle contraddizioni di cui il mutaforma è anzi consapevole artefice- e quanto ne ottiene è un sommario profilo che non lo stupisce ma -al contempo- non lo disgusta: il tempo che sta dedicando ad invischiare il nuovo arrivato entro le trame di Merovish offre ancora largo margine di guadagno in quanto -per di lui stessa, inconscia ammissione- Hitoku non sembra affatto dispiaciuto d'insozzarsi nel lerciume peccaminoso che lambisce e fa proprie le fondamenta della Tana.

    Non serve che tu lo faccia, invero: credi di essere il primo viandante che accolgo nel mezzo del deserto? L'unico pesce a smarrirsi tra le sabbie? Il principale demone che approda su Endlos?

    Kaeddyn muta allora il suo precedente tono vocale lasciando filtrare ora una leggerissima traccia di stupore e di divertimento -come una sorta di derisione che non voglia farsi offensiva ma che, per contro, non si possa nemmeno occultare.

    Per chi non vive questa città essa appare un putrido covo dal quale è meglio tenersi alla larga. La maggior parte di chi finisce a Sud per sbaglio la visita ignaro di cosa vi può trovare e poi ne rifugge spaventato o turbato; chi invece viene avvertito per tempo della natura di Merovish per lo più la evita, ben felice di non calarsi nel sordido con cui la si dipinge.

    Ma quale che sia l'arguzia con la quale ella ti apostrofa -che sia una guida seriosa, una maestra severa o un'amica gioviale- i cunicoli vi scivolano di dosso rapidi e tutti uguali, in un dedalo oscuro dove perdersi è d'obbligo e ritrovarsi è la reale sfida. La giovane donna non mostra però tentennamenti di sorta, abile nel tratteggiare la via pur là dove le gemme di luce si fanno rade e la tenebra prende il sopravvento; infine, dopo un discreto dislivello, innumerevoli bivii ed altrettanti echi misteriosi, ecco che sul fondo del presente budello di roccia s'intravede allora un tenue bagliore di speranza.

    Ma ciò che rende questo ambiente tanto desiderabile e liberatorio è proprio l'ammassarsi del marcio e del disonesto, del volgare e dell'abietto: Merovish è, a tutti gli effetti, il putrido covo che appare. Ma è solo vivendola dal dentro, annaspando nei liquami della sua perversione, che si può comprenderla appieno.

    C'è del fanatismo in queste parole, un febbricitante velo di convizione che -senza sforare nella follia- risulta però a tratti incomprensibile ed eccessivo -forse sbagliato. Il perchè, tuttavia, appare ovvio ed è anzi contenuto in quelle stesse parole: il sapore di un cibo prende forma solo quando lo si assaggia, al di là di ogni invitante profumo o di una ben curata presentazione. E' povero di sale? Gli elementi contrastano? C'è armonia con il contorno o il piatto manca di salsa? Prego, prendine un morso. Un boccone. Prova tu stesso. Scoprirai che quell'azzardo culinario su cui non avresti mai e poi mai scommesso -che quell'inusitato accoppiamento d'ingredienti a prima vista inconciliabili- non ha punto paragone con i meravigliosi, impeccabili classici cui sei abituato. Ha qualcosa di più. Qualcosa che ti rispecchia nell'intimo.

    Ed allora non si desidererà altro: benvenuto -finalmente- a Merovish.
    La nostra prima tappa è Babylonia.

    Il cunicolo si apre allora su di un largo spiazzo brulicante di gente e gli occhi -dovunque si posino- avranno di che raccontare.
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    Hitoku Ijinshu
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    Ovunque in quel loco posassi lo sguardo, trovavo pura corruzione dell'anima a mostrarsi alla mia mia vista: tutto in quella città era pervaso dall'essenza dei vizi, delle tentazioni morbose e immortali di ogni essere vivente, tanto che ne potevo quasi sentire il dolce ed inebriante profumo, una sensazione splendida, tale da farmi desiderare di addentrarmi sempre più negli anfratti più marci ed oscuri dell'insediamento così da potermi beare del peccaminoso spirito di Merovish.
    Assottigliai gli occhi alle parole della mia guida, attento a ciò ch'ella disse, a come mi definì: demone. Così mi chiamò, quand'io mai avevo detto lei quale fosse la mia natura, un avvenimento che invero mi lasciò l'amaro in bocca, nel dubbio del fatto che Kaeddyn potesse aver dato sguardo nel mio essere, dubbio di cui però preferì non approfondire la risposta, che in quel contesto era del tutto fuori luogo. Le di lei parole, soavi alle mie orecchie come il canto d'un'ammaliante sirena mentre proferiva verbo a riguardo dello sprofondare nella vita Merovisha, mi intrigavano sempre più, potevo solo immaginare tutte le possibilità che quel covo di tenebre potesse offrire, e ad ogni passo che facevamo, i miei occhi scintillavano d'eccitazione nel posarsi su ogni peccaminoso spiraglio d'ombra del luogo, sinché la mia guida non mi diede il vero e proprio benvenuto nella città, mostrandomi un loco alla vista del quale, un largo sorriso ricolmo di gioia mi si stampò in viso: Babylonia, un casinò.
    Era il mio paradiso. Ciò che in quello schifo di mondo era stato strappato via con la forza, era tutto concentrato in quel solo ed unico brulicare di gente: dai ricchi avventori giunti per divertirsi e scommettere nel gioco d'azzardo, impegnati nelle più sfrenate dimostrazioni d'Avarizia e Superbia, ai furfanti e straccioni che potevano solo guardare gli altri tentare la sorte in preda all'Ira ed all'Invidia, il tutto attorniato da genti devote alla Lussuria partecipi nel tentativo di flirtare coi potenti, ed altrettanti che indecisi se tentare o meno la fortuna in quel covo d'inganni, non facevano nulla completamente assuefatti dall'Accidia.
    Dinnanzi a quella sfinge, insidioso simbolo di trucchi e menzogne, potevo vedere come i miei fratelli su Endlos fossero più vivi che mai nel loro etereo agire, inducendo subdolamente i viventi a sottostare al loro volere, condizionati dalla peccaminosa tentazione: un banchetto ciò che mi trovavo dinnanzi, un compendio di così tanti generi di essenze da gustare e divorare, che quasi mi faceva venir voglia di prendere il primo che capitava ed ingurgitarlo anima e corpo, pur di aver l'occasione di assaporare qualche anima corrotta di Merovish.
    Meraviglioso, semplicemente meraviglioso, non potei che commentare con un famelico luccichio negli occhi, dinnanzi a tutte quelle possibili eteree pietanze che sfilavano innanzi alla mia vista.

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    Kaeddyn
    Perfetto: Hitoku sembra abboccare in pieno alla prima esca e -spandendosi in altisonanti lusinghe per il casinò presso cui Lazav l'ha portato- a stento pare trattenersi dal gozzovigliare in prima persona in quel marasma di vizi.

    Vuol dire forse che ho indovinato i tuoi gusti?

    Scherza anzi la giovane donna, mostrando i propri occhi iridescenti come ammantati di un divertimento senza pari. Qualcosa, in quello sguardo, sembra tradire una piena padronanza di sè, un'astuzia ed una malizia cui nessun demone -nè peccato in sè- può anche solo lontanamente sperare di rivaleggiare. Più propriamente, si potrebbe addirittura sospettare ch'ella non sia altro che una sorella dello stesso pescegatto, opportunamente occultata dietro veli e veli di sapiente perizia ma, in sostanza, una personificazione endlosiana delle trasgressioni già evidenti in Babylonia.

    E pensare che siamo solo all'inizio... ma se così preferisci, possiamo fermarci qui. Le slot-machines saranno ben liete di vederti loro ospite, per non parlare del cartello che gestisce l'intera struttura.

    Cartello che, invero, si è così consolidato all'interno dell'economia del presidio d'aver guadagnato una certa forma di autonomia del vero nucleo pulsante della Tana -quel bazar tristemente noto per un'infinità di turpi eventi tra l'irripetibile ed il quotidiano. In effetti, da lungo tempo a questa parte, Babylonia sembra quasi aver perso di splendore agli occhi degli stranieri, guadagnandone invece alle menti di chi a Sud ci vive: il vizio della routine, il pervertimento dell'abitudine e la sfortuna della speranza (o del riscatto) s'insediano infatti con più facilità in chi, prostrato dalle misere condizioni di vita della capitale meridionale, si gioca l'ultima chance senza nemmeno ben sapere cosa aspettarsi (ma, piuttosto, credendo che i miracoli accadano a chi persevera in genere, a prescindere dal fatto che stia sguazzando nella propria inanità). Lo stesso, immancabilmente, può dirsi anche per chi non soffre condizioni d'indigenza ma, afflitto dalla noia, cerca uno svago apparentemente innocuo col quale trascorrere le torride giornate caratterizzanti il presidio.

    Su, forza: a te l'onore di varcare la soglia della Sfinge!

    Ed ella non perde quindi occasione d'irretire il proprio ospite e di sospingerlo in quel covo di zombie delle fisches: non che voglia condannarlo a svuotarsi completamente sin dal suo primo approccio a Merovish -per quanto concerne i di lei (i di lui) piani Hitoku serve ben in possesso delle proprie capacità- ma... suvvia, un primo giro non si nega mai a nessuno, no? Tanto più che -come ho già detto più sopra- per comprendere appieno bisogna sperimentare in prima persona e ciò richiede dunque che lo stesso demone della Gola ceda al compare Avidità.

    Ah, quasi dimenticavo: il buffet è libero. Ed è -incredibilmente- uno dei pochi luoghi qui a Merovish dove rinvenire cibo perlopiù commestibile.

    Perlopiù.
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    Hitoku Ijinshu
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    Invero, non sono un giocatore d'azzardo, non è nel mio interesse tentar la sorte per volgare denaro, non è quello che mi intriga di codesto loco... replicai al dire di Kaeddyn quand'ella mi domando se quel luogo era di mio gradimento, proponendomi inoltre di tentar la fortuna alle Slot Machines, non era quello ciò che mi interessava, v'era bensì altro che nel casinò mi attirava, un qualcosa che neppure tutto il denaro di ogni mondo avrebbe mai potuto comprare ...il campionario di peccatori ed anime corrotte qui presente, è questo ciò che mi affascina di Babylonia.
    Quelle furono le mie parole, prima che la guida che mi stava portando sempre più nelle tenebre e nel peccato di Merovish, mi invitasse a varcare la soglia della personificazione degli inganni, la dorata sfinge che faceva da ingresso al covo di vizi che era Babylonia; le lanciai un'occhiata colma di malizia ed un sorriso altrettanto eloquente quando, come a volermi spingere sempre più verso quella pozza di vizi devoti al gioco, mi disse del buffet libero, e a detta sua, uno dei pochi avente cibo effettivamente commestibile nella baraccopoli del sul. Un risolino provenne dalle mie labbra, a cui portai gli artigli della mano sinistra, come ad enfatizzare, Un'offerta allettante, non posso dir di no, ma se devo render onore al vero, il vero buffet si staglia qui innanzi ai miei occhi, portai lo sguardo su tutti gli avventori del casinò, che come falene attirate dalla luce vi si dirigevano quasi privi di volontà, per poi riposare le iridi sulla mia accompagnatrice, con un'occhiata più seria, curiosa di trovar risposte a delle domande che da quando l'aveo conosciuta mi frullavano nella testa, bloccate ed assillanti sino a che non avessero trovato risposta.
    Presi parola: Mia cara, io non ho mai proferito verbo riguardo a chi io realmente sia, ma tu sembri aver compreso sin troppo bene chi ti si trova innanzi: più d'una volta, mentre giungevamo a Merovish, parlandomi d'essa, nel portarmi in questo splendido luogo di pure tenebre dell'animo, hai fatto leva sui peccati, sui vizi che ammantano la città, e precedentemente, senza che io abbia mai accennato alla mia natura demoniaca, tu mi hai appellato come tale.
    Non mi so spiegare come tu abbia fatto a capire, né lo voglio sapere, ma nonostante presumo tu abbia già compreso chi io sia, penso ci voglia un'adeguata presentazione
    , eseguì un ennesimo inchino, togliendomi la bombetta in segno di rispetto, per poi rialzarmi e riprender parola ancora una volta: Hitoku Ijinshu, Demone del Peccato di Gola, dissi quindi presentandomi come si deve. In quanto tale, esordì riferendomi al mio esser demone dell'Ingordigia, Il mio palato apprezza il cibo comune, ma v'è qualcosa che però mi delizia ancor più: le anime. Lo spirito degli esseri viventi è ciò che più mi soddisfa, non ve n'è una simile all'altra, e quelle che più apprezzo e bramo, dopo anni in cui mio malgrado non ho potuto gustarne, sono quelle corrotte, pregne di oscurità d'ogni genere, che qui a Babylonia vedo, ma dubito di poter anche solo sfiorare: dopotutto questo è un luogo di estrema rilevanza qui a Merovish, almeno presumo visto che mi hai portato qui, e divorare anima e corpo un qualche sventurato, beh, potrebbe risultare alquanto sconveniente, o sbaglio? Domandai infine alla ragazza, attendendo sue repliche, riflessioni, pareri, dopo che per lei aveo messo a nudo la mia identità.
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    Deadly Gluttony:Essendo la personificazione del Peccato di Gola, Hitoku è notoriamente ingordo e famelico, non facendosi problemi nel divorare ogni singola parte delle sue vittime, dal corpo sino all'anima. La sua insaziabile fame, sfocia in un'abilità alquanto singolare: la possibilità di ingoiare vivi esseri grandi quanto un uomo adulto e poterli trasportare dentro di se per tempi prolungati, annullando la digestione, senza il minimo sforzo.
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    Il potere dell'anello, può fare si, che con un consumo medio, la pietra spirituale incastonata oltre i diamanti, possa assorbire o espellere una o più anime simultaneamente.
    Attualmente il potere dell'anello, dopo il viaggio dimensionale è stato annichilito, rendendo quindi il gioiello, un temporaneo pezzo di inutile bigiotteria.
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    LAZAV
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    Kaeddyn
    Cade il sipario, si svela il nascosto, taccion gli astanti perchè le quinte son ora in vista: Hitoku rivela la propria natura di demone a chi già l'ha compresa. Egli spiega anzi minuziosamente il proprio io, l'interesse e l'essenza he lo caratterizzano. E così, concluse le presentazioni cui l'altro sembra tenere particolarmente, Lazav si ritrova nella scomoda posizione di dover negare altrettanto al proprio ospite (perchè, ovviamente, il Genio non è davvero tenuto a mettersi a nudo per chicchessia, figurarsi snocciolare la serie d'intrighi e d'inganni su cui quotidianamente opera e dietro ai quali la sua ultima identità è celata).

    Ti conosco di già. Ti ho accolto non senza un motivo.

    Replica invece usando la voce di quella giovane donna ammantata di stoffe sì utili nel deserto quanto comuni tra i cunicoli merovishi.

    E sono qui a guidarti per quest'esatta ragione: se ti dessi alla libera caccia qui a Babylonia ti ritroveresti rapidamente vincolato alle carceri sotto l'Arena, senza possibilità d'opporti al giudizio che seguirà immantinente.

    Perchè, demone o divinità che il pescegatto possa essere, le rade leggi di Merovish sono ferree quanto amministrate con ligio rigore -in un mondo ove il caos la fa da padrone, quei pochi pilastri su cui si regge il potere dell'Esarcato va difeso senza mezzi termini. Ed in ciò l'operato della falange armata -nonchè degli arcani che permeano la Tana tutta- non mostra sbavature di sorta: i trasgressori degli accordi commerciali incorrono in sofisticate misure di sicurezza e, loro malgrado, si ritrovano alla mercè del Castigo (il quale adora portare all'estremo i giocattoli nuovi, se non troppo noiosi).

    E dubito sia il tuo scopo. Il mio intuito suggerisce che vuoi preservare la libertà ma, al contempo, poterti dedicare ai tuoi gozzovigli... perciò di questi luoghi puoi far uno ed un solo uso: osserva con cura chi ha perduto tutto, chi è pronto ad uno scambio in tuo vantaggio, chi non può più essere munto dal gioco e quindi non attirerà su di te le sgradite attenzioni di chi amministra Babylonia.

    Fondamentale è infatti comprendere rapidamente quali sono le potenziali vittime da chi invece serba tuttora artigli affilati (o protettori nascosti), fondamentale per la Tana è comprendere quale sia il proprio ruolo e quello degli altri nel grande gioco dei reciproci inganni: ogni passo falso potrebbe costare caro, essere l'ultimo o produrre ripercussioni troppo ingenti da poter gestire da soli (mettendo in moto una serie d'eventi che, immancabile, prima o poi si ritorcerà contro).

    Quando avrai localizzato il tuo bersaglio non ti rimane che seguirlo: i vicoli dei distretti sono molti e buii... ed un povero disperato non ha amici che rischino la pelle per lui, nella solitudine di un agguato.

    Un sorriso affilato. Una doppia fila di denti brillanti. Degli occhi che lampeggiano di sfida e di divertimento.
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    Hitoku Ijinshu
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    Come a voler rimarcare ciò che poc'anzi avevo io stesso esposto nel mio rivelar la mia natura, ella mi disse d'aver già compreso ch'io fossi, non avendomi indi scortato in quel loco senza motivazione, ed anzi, era lì appunto per farmi da guida, ed impedire che la mia persona si ritrovasse a far conto alla legislatura locale per i misfatti che avrei potuto compiere nella cattedrale di pietra del Sud. Tutto ciò mi parve detto come se per lei fossi uno sprovveduto, qualcuno che già non avesse capito da se che sfogare senza ritegno le proprie onnipresenti ed insistenti pulsioni sui locali, sarebbe stato solo controproducente per l'ambientazione nel semipiano; non tardò infatti a propormi un metodo da utilizzare, all'udire il quale, un lieve risolino pervenne dalle mie labbra: Mi tratti al pari d'un novizio, mia cara, come se simili accorgimenti a fossero sconosciuti, esordì, Ma ho abbastanza esperienza nel raggirar le anime in pena che predo: la disperazione è sì un ottimo mezzo, ma è solo uno dei tanti; i peccati insiti nell'animo di qualsivoglia individuo, sono sempre terreno fertile per la stesura d'un contratto, chiunque spinto dal desiderio o dall'ambizione può cadere nel baratro della necessità, ed è lì, che la mia figura si farà avanti tendendo la mano, pronta poi a reclamare ciò che dal contratto mi spetta, continuai, esplicandole il mio modus operandi: certo, la disperazione poteva essere un buon inizio, ma il peccato dell'anima si poteva sviluppare in cotante modalità differenti, che per me stipulare un contratto sarebbe potuto rivelarsi altresì semplice; In ogni caso, non dubitar che farò tesoro del tuo consiglio, dopotutto, in ogni cosa, si deve far gavetta prima di giungere alla vetta, nevvero? Domandai quindi retoricamente, sorridendole.
    Luogo interessante Babylonia, non v'è che dire, ma perché non mi mostri altri lochi qui in città, che potrebbero destar il mio interesse? Domandai infine, esortandola a scortarmi altrove, così che potessi conoscer più a fondo il mio futuro terreno di caccia per le prelibate anime corrotte dal peccato.
    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Psicologico://
    Energia:100%



    Abilità Passive
    A Deadly Sin Never Die: Il Peccato è un qualcosa che sin dalla nascita fa parte dell'essere umano, un qualcosa di imprescindibile, etereo, un vizio che seppur controllato, non può mai essere effettivamente eliminato. Essendo Hitoku la personificazione del Peccato di Gola, segue anch'egli questa regola: il demone non può morire, e dopo ogni scontro, seppur si trovi sulla soglia del decesso, ritornerà in perfetta forma, come se i segni del conflitto non lo avessero minimamente toccato.
    [Passiva di Immortalità (a fine scontro si ritornerà tranquillamente in vita come se non si avesse subito niente; mentre in quest bisognerà accordarsi col master)]

    Can You Trust Me:La facciata che Hitoku mostra al prossimo, ovvero i suoi modi forbiti ed accattivanti, uniti alla sua parlantina, fa si che chiunque gli si trovi vicino provi un senso di fiducia nei suoi confronti, riuscendo difficilmente ad associarlo ad una persona maligna, nonostante il suo aspetto mostruoso. Questa sensazione però, sarà efficace solo su chi non conosce la vera natura del demone, che se conosciuta, farà invece si di far cadere il senso di fiducia nei confronti del Peccato di Gola.
    [Passiva di Charme]

    Gluttony Size:Essendo stato generato con l'energia del Peccato di Gola di ogni individuo del suo mondo, Hitoku è notoriamente composto da una grande quantità di materia, che quindi lo rende un demone di taglia grande.
    [Passiva di Dimensioni Aumentate]

    Deadly Gluttony:Essendo la personificazione del Peccato di Gola, Hitoku è notoriamente ingordo e famelico, non facendosi problemi nel divorare ogni singola parte delle sue vittime, dal corpo sino all'anima. La sua insaziabile fame, sfocia in un'abilità alquanto singolare: la possibilità di ingoiare vivi esseri grandi quanto un uomo adulto e poterli trasportare dentro di se per tempi prolungati, annullando la digestione, senza il minimo sforzo.
    Ovviamente, per questioni di spazio, il demone ha delle limitazioni: potrà trasportare al suo interno al massimo un altro personaggio o famiglio, che sia di taglia inferiore alla sua, ovvero potrà portarsi dentro solo esseri di taglia media o piccola.
    [Passiva di Tasca Dimensionale]


    Equipaggiamento

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    Soulbringer Ring [X]: Un anello dorato, dalla decorazione che ricorda la bocca del demone, formando i denti di essa con dei piccoli diamantini, oltre i quali nel gioiello è incastonata una pietra spirituale dalla tonalità sanguigna. Tramite questa pietra, il gioiello funge per Hitoku, da contenitore per la valuta dei suoi contratti, le anime, le quali potranno essere contenute nell'anello sino a un centinaio di unità.
    Il potere dell'anello, può fare si, che con un consumo medio, la pietra spirituale incastonata oltre i diamanti, possa assorbire o espellere una o più anime simultaneamente.
    Attualmente il potere dell'anello, dopo il viaggio dimensionale è stato annichilito, rendendo quindi il gioiello, un temporaneo pezzo di inutile bigiotteria.
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    LAZAV
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    E altri luoghi siano! E' evidente che il demone non l'abbia presa bene -le di lui parole rimestano il malumore d'esser istruito nel campo in cui egli stesso vanta d'eccellere. E allora, senza strafare nè indispettire quella pedina, Lazav-Kaeddyn accoglie la richiesta di lasciarsi alle spalle Babylonia per esplorare le altre meraviglie della città sepolta: dopotutto Merovish è vasta, particolareggiata e ricca di locations -talvolta persino troppo ricca, visto che luoghi come il casinò stesso o le prigioni abbandonate si è proni a dimenticarsele per far spazio all'onnipresente bazar.

    Ti tratto per il meglio o non avrei atteso la tua venuta tra le sabbie per condurti qui e lasciarti fallire alla prima occasione: non dubito delle tue capacità, nè dubito di quelle dei governanti d'Endlos, perciò mi baso sulle precedenti esperienze cui sono incorsi novizi ben più incauti di te.

    Non è una paternale quella che accompagna il duo nell'imboccare un nuovo cunicolo, non c'è saccenza o fastidio nelle parole che filtrano oltre le sembianze della giovane donna: Lazav non vuole rendersi antipatico ma deve ammettere che di tanti giunti sul semipiano con grandiose prospettive i più terminano i loro giorni in un'impetosa sanzione di morte, frutto questa della perizia e dell'esperienza che gli attuali governanti hanno maturato sulla loro stessa pelle (naufraghi pur loro o avventurieri nativi, comunque esperti dei pericoli che s'annidano in questo crogiolo dei mondi).

    Ad ogni modo farò come il mio signore comanda: per di qua, ci spostiamo verso il fulcro della città.

    Il viaggio -se così si può dire- si fa allora tranquillo e breve, trattandosi invero di appena una manciata di svolte lungo cunicoli ampi, luminosi e ventilati -addirittura impreziositi di un costante andirivieni di gente, ben dissimile dagli anfratti oscuri o da quelli secondari che collegano la Tana col deserto. Il vociare costante aumenta anzi d'intensità, l'odore di spezie sovrasta quello di sudore, la volta rocciosa si apre in grandi ed abbacinanti lenti di vetro come oblò sull'esterno; su tutto, il caos comincia a prendere il sopravvento, la frenesia la fa da padrone, il movimento, le grida, la moltitudine divengono una cosa sola: il Bazar delle Talpe. Centro mercantile, cuore pulsante, anima di Merovish. Tutto e il contrario di tutto, come si addice ad un autentico bazar.

    Sembrerà ovvio -e forse è così- ma questa città prospera principalmente per gli accordi commerciali con l'esterno: le derrate alimentari e la scorte d'acqua interne al Presidio meridionale sono scarse, mentre abbondano quelle minerarie ch'è possibile estrarre dalle profondità oscure ancora più sotto.

    La donna indica con poco sforzo una generica sezione di spazio in direzione del pavimento battuto, fornendo informazioni veritiere e comprovate (in special modo visto che di quelle attività estrattive detiene segretamente il monopolio).

    Perciò il mercato è, come da tradizione, il meccanismo che regge l'intera baracca: avidi, truffatori e ladri sono soltanto una delle realtà su cui poggia il dominio economico dei sei Pasha -uno per distretto del bazar- perchè chi non sceglie di vivere a Merovish ma vi è costretto spesso imbocca la via dell'illecito, di fatto costituendo un contrabbando pubblico e tutt'altro che nascosto.

    Eh sì, sotto quest'ottica si può giustamente affermare che la Tana è il centro di contrabbando di tutto il semipiano, ampiamente tollerato vuoi per l'assenza d'un alfiere della sabbie vuoi per la connivenza di chi amministra in sua vece il cospicuo volume d'introiti che ne deriva.
    Ma poi, perchè dovrebbe essere altrimenti? Il pescegatto lo sa dal principio -anzi, ha scelto di visitarla proprio per quest'esatto motivo: ciò che di torbido rifugge altrove, qui a Sud è ben accolto, celebrato e reso imperituro in un'estasi fanatica che ha tutto il sapore della follia e dell'umano bisogno.
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    Hitoku Ijinshu
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    E così, come da mia richiesta, la dama delle sabbie mi guidò attraverso i cunicoli dell'infame città del sud, allontanandosi da Babylonia: ci lasciammo alle spalle la dorata casa delle slot machine, che tanto avea da offrire ricchezze e sfarzo, quanto da togliere, lasciando nello sconforto più totale chi si ritrovava col fato avverso, un luogo che ormai da ove ci trovammo successivamente, era simile quanto differente.
    Ciò che mi si stagliava innanzi agli occhi, era un loco a me molto più congeniale rispetto a Babylonia, un luogo ove troneggiavano contratti ed inganni, truffe e ruberie, un dominio, quello, in cui mi sarei potuto immergere completamente, dove avrei potuto esplorare il marcio più corrotto e subdolo di tutta Merovish portando all'oblio chi a me si sarebbe rivolto per i miei contratti: un Bazar.
    Il centro nevralgico della cattedrale nel deserto, ecco cosa mi trovavo innanzi, in tutto lo splendore della sua illegalità più esplicita che mai, dimostrata trai contrabbandi delle merci più nefaste del semipiano, e dalle anime corrotte da ogni genere di peccato, le quali albergavano nei puerili involucri che erano i corpi vivi della gente, uno spettacolo ai miei occhi magnifico, persino più allettante ed invitante di quello offerto dal casinò visitato poc'anzi.
    Merovish si dimostra sempre più attraente ai miei occhi ad ogni minuto che passa, commentai con un lieve riso ed un ghigno malefico in volto, E dimmi, cara Kaeddyn: che individui sarebbero questi Pasha di cui parli? E tramite loro, sarebbe altresì possibile che io possa aprir bottega qui in città, per offrir a questo covo di lussureggiante illegalità i miei servigi? Domandai lei, curioso di sapere se tramite i grandi del posto, avrei potuto mettere a frutto i miei poteri "legalmente", così da non ritrovarmi contro le autorità locali nel caso qualche sventurato fosse scomparso a seguito di contratti col sottoscritto.
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    Ovviamente, per questioni di spazio, il demone ha delle limitazioni: potrà trasportare al suo interno al massimo un altro personaggio o famiglio, che sia di taglia inferiore alla sua, ovvero potrà portarsi dentro solo esseri di taglia media o piccola.
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    Il potere dell'anello, può fare si, che con un consumo medio, la pietra spirituale incastonata oltre i diamanti, possa assorbire o espellere una o più anime simultaneamente.
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    Addirittura i Pasha?! Sì, vero che la stessa Kaeddyn li ha nominati (non avrebbe dovuto, forse?) ma... beh, qui spariamo alto: di tutta Merovish forse giusto un pugno di persone ha mai conosciuto di persona i sei più influenti commercianti della Tana, mentre quelli che possono vantare di averli visti non superano la capienza dell'Arena Nera -giacchè, talvolta, qualcuno dei suddetti ricconi si fa vedere in pubblico per assistere agli spettacoli riservati alle celebrità. Di qui a conteggiare coloro che effettivamente dicono di conoscerli -perchè, si sa, a parole son bravi tutti- si passa inequivocabilmente per il grado di fiducia assai scarso da attribuirsi alle chiacchiere serpeggianti per la città sotterranea ma... ancora, senza remora alcuna, siamo agli estremi di un caso del tutto particolare (qualcosa che, in effetti, non interesse nè alla donna delle sabbie nè, probabilmente, al demone pescegatto): la domanda ch'egli le ha posto s'incentra infatti sulla curiosità di conoscerne indole e fama, non tanto sulla possibilità di stringer loro la mano o colloquiare direttamente (perchè, banalmente, l'affarista d'anime non è uno sciocco e ben s'immagina che un naufrago da poco giunto non abbia argomenti tali da scomodare i vertici della presente piramide sociale).

    Ah, bella domanda! Che individui sarebbero? Difficile a dirsi, non è un segreto... specialmente perchè quel poco che si sa al loro riguardo è gonfiato d'incredibili dettagli e avvelenato da immancabili invidie.

    Nel mentre la guida ammantata di vesti se non per il volto procede facendosi largo tra la calca, tale da permettere all'altro di seguirla rapidamente in scia prima che il mare di folla si richiuda al di lei passaggio: sperando che nessuno provi a depredarli (giacchè gli scippi son tanti quanti i respiri di quella brulicante massa di corpi) il duo s'imbatterà nondimeno nella difficoltà di procedere e, dovendosi adattare alla situazione senza produrre eccessivo clamore, converrà ch'è meglio pazientare e dar corda alla voce, colloquiando circa la materia d'interesse di Hitoku.

    L'elemento per certo più curioso è che si assomigliano ben poco, quasi sotto ogni aspetto: c'è chi è estremamente avido e chi più interessato al potere, chi amministra il tutto come fosse un gioco e chi governa il proprio distretto senza inflessioni di sorta -chi opera senza mai scoprire le proprie carte, chi sembra mosso da nobili propositi e... beh, c'è anche chi non è più tra noi...

    In questo caso Kaeddyn si riferisce al recente omicidio di Pasha Preek ma -per un attento conoscitore della politica merovisha- la medesima ingerenza potrebbe declinarsi pure per il destituito signore delle Ceneri: parecchie cose sono infatti cambiate all'ultimo Concilio delle Sabbie, per quanto le riunioni dell'Esarcato non siano di dominio pubblico e dunque ben poche di queste informazioni sian giunte sulla bocca del popolino.

    Ma a conti fatti sono discorsi poco fruttiferi: non servirà scomodarli se il tuo scopo è di aprire un'attività in questo marasma pulsante! Fintantochè non pesti i piedi ai tizi sbagliati -e ti limiti a rilevare una baracca come le altre, senza sfociare nello sfarzo e nei deliri di conquista- qui al Bazar sei beneaccetto come chiunque altro... tantopiù che questo ambiente si auto-regola secondo le norme dei profitti e della concorrenza (leale o meno che essa sia) e perciò sarà tua responsabilità sopravvivere per continuare ad offrire ogni qual sorta di servigi tu sia capace di proporre.

    Anche perchè, nel campo d'interesse del demone, il predominio di una certa Seele Corporation sembra essere sbiadito fino a farsi del tutto assente...
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    Hitoku Ijinshu
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    Al mio quesito, prima che gli venisse data replica, fui trascinato dalla mia accompagnatrice nei meandri della folla, facendomi largo tra la calca di feccia corrotta, le cui anime eran un pensiero talmente allettante ed inebriante, che facevo a dir poco fatica a non tentar la sorte divorando qualcuno di quegli sciagurati a me vicini; altre però eran le mie priorità, e quando mi trovai con Kaeddyn dinnanzi all'impossibilità di andar avanti, ella replicò alla mia domanda: tutto ciò che si sapeva sui Pasha, era quasi sempre gonfiato da pareri e menzogne, invidia e adulazione, tutto ciò che poteva far sì di render più ammantate di mistero tal figure, ognuna con aspetto e caratteristiche differenti, uno dissimile dall'altro, e trai quali, a detta della dama mia guida, c'era qualcuno che avea abbandonato la vita terrena.
    Ciò che più mi interessava però, aprir lochi di guadagno spirituale per me medesimo, a quanto pare esulava dall'autorità di tali Pasha: avrei dovuto far attenzione a non mettermi contro i potenti, senza mettermi troppo in evidenza, ed un posto nella tal casa d'affari che era il Bazar mi starebbe stato concesso, a patto che io stesso riuscissi a sostenermi e sopravvivere in quel mar di putridume che era la compravendita della capitale del Sud di Endlos.
    Invero, molto, molto interessante, iniziai con un sorriso maligno stampato sulle labbra, Aveo pensato, che in quanto Signori della città, i Pasha regolassero la possibilità di iniziar attività in codesto loco, ma se non è tal la realtà, tanto meglio per me: non ho particolari desideri di sfarzo, un qualsiasi locale sarà per me perfetto.
    Dopotutto, perché covar desio, quando esaudir l'altrui è il mio volere?
    Domandai lei, sogghignando. Quella città, totalmente diversa dal mio schifoso mondo, era splendidamente marcia e corrotta sino al midollo, un luogo che mi suscitava sempre più ammirazione e gioia ad ogni secondo che calpestavo l'asciutto suolo della cattedrale nel deserto, pregno egli stesso, di ogni peccato che tra le mura della Tana si era consumato.
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    Can You Trust Me:La facciata che Hitoku mostra al prossimo, ovvero i suoi modi forbiti ed accattivanti, uniti alla sua parlantina, fa si che chiunque gli si trovi vicino provi un senso di fiducia nei suoi confronti, riuscendo difficilmente ad associarlo ad una persona maligna, nonostante il suo aspetto mostruoso. Questa sensazione però, sarà efficace solo su chi non conosce la vera natura del demone, che se conosciuta, farà invece si di far cadere il senso di fiducia nei confronti del Peccato di Gola.
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    Gluttony Size:Essendo stato generato con l'energia del Peccato di Gola di ogni individuo del suo mondo, Hitoku è notoriamente composto da una grande quantità di materia, che quindi lo rende un demone di taglia grande.
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    Deadly Gluttony:Essendo la personificazione del Peccato di Gola, Hitoku è notoriamente ingordo e famelico, non facendosi problemi nel divorare ogni singola parte delle sue vittime, dal corpo sino all'anima. La sua insaziabile fame, sfocia in un'abilità alquanto singolare: la possibilità di ingoiare vivi esseri grandi quanto un uomo adulto e poterli trasportare dentro di se per tempi prolungati, annullando la digestione, senza il minimo sforzo.
    Ovviamente, per questioni di spazio, il demone ha delle limitazioni: potrà trasportare al suo interno al massimo un altro personaggio o famiglio, che sia di taglia inferiore alla sua, ovvero potrà portarsi dentro solo esseri di taglia media o piccola.
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    Attualmente il potere dell'anello, dopo il viaggio dimensionale è stato annichilito, rendendo quindi il gioiello, un temporaneo pezzo di inutile bigiotteria.
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    LAZAV
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    Un qualsiasi locale. Non che sia difficile da trovare, tra le cose: tra espropri, fallimenti e misteriose sparizioni il Bazar offre parecchie alternative al riguardo. Si va allora dai caseggiati fatiscenti alle botteghe vittima di qualche incidente non meglio identificato, dalle bettole senza più clienti ai bordelli ancora sozzi delle malattie dei loro precedenti occupanti. Vi sono anche alloggi ben più modesti, rivendite incredibilmente legali (persino secondo i canoni di altri presidi) e gli immancabili rifugi sicuri per chiunque debba sparire dalla circolazione per un po'. In tutto questo marasma di offerte, dunque, il demone pescegatto potrà compiere la propria scelta di business senza nemmeno rischiare di sborsare copiose quantità di denaro (che, invero, all'atto corrente egli non possiede). Di qui, con oculatezza, pregno senso degli affari ed un'adeguata dose di pubblicità egli potrebbe persino riuscire a sbarcare per davvero il lunario, attestandosi qual un servizio dalla celebrità crescente e dal giro di affari incredibilmente gustoso.
    Ma c'è un ma -come in tutte le cose, specialmente quelle che si pongono più semplici, un'ostacolo attende al varco: la concorrenza a Merovish è spietata (e questo già gli è stato riferito), giacchè chiunque per vendere afferma di esaudire i desideri più assillanti del potenziale acquirente. Mai veduto uno stiletto in grado di rimuovere con maestria senza pari i residui di cibo tra le gengive? E che dire di quell'intruglio esplosivo che -in assenza di scenari bellici- è perfetto per dissodare la terra e prepararla alla coltivazione (ammesso di possedere un piccolo appezzamento in prossimità degli oblò di vetro, ovvio)? Le leggende annoverano anche miracolose statuette raffiguranti monaci imperscrutabili e nondimeno foriere della verità assoluta, nonchè lampadine rotte che... onestamente non ricordo, ma sono certo che andavano per la maggiore. Anzi, addirittura a ruba! E conoscendo il venditore ed il suo temibile temperamento (ma soprattutto sapendo ch'egli ora è uno stimato Pasha dell'Esarcato), non stento a credere che buona parte della fortuna che quel boggart s'è costruito derivi anche dai risarcimenti non-del-tutto-consenzienti che lo stesso ha preteso da chiunque cercasse di truffarlo. Ovverosia tutti quelli che lui stesso non aveva già derubato smerciando cianfrusaglie in vece di artefatti portentosi.

    Non fraintendermi: i Pasha controllano il mercato libero di Merovish secondo i propri esclusivi interessi ma... lo fanno in un modo non direttamente percepibile: le loro scelte si riversano come mode e correnti inoppugnabili, eppure solo col senno di poi appare evidente il loro intervento.

    Perchè a conti fatti sono i Sei a tenere le redini del commercio -e del potere- della Tana nel sottosuolo, così come loro soltanto possono impugnare l'ultima parola circa la prosperità delle varie attività redditizie: è dunque sicuro che inimicarsi uno dei succitati Pasha porti ad un rapido e silenzioso declino delle proprie mire di successo (a parte rari casi in cui, per dar giusto monito alla restante popolazione, la cessata attività non venga imposta con gran clamore ed eguale perdita per il trasgressore, non da ultimo via veri e propri scandali o sciagure tali da investire il malcapitato e rischiare di trascinarlo definitivamente oltre questa misera vita), così come si vocifera che ben più di qualche conclamato pilastro nella rete commerciale del Bazar sia stato cospicuamente aiutato in termini economici da patroni misteriosi e, banalmente, riconducibili proprio agli interessi di un Signore della città.

    Considerato però che non ti ci puoi opporre... credo sia inutile preoccuparsene; i tuoi crucci dovrebbero essere altri, ad esempio l'antagonismo diretto di chi già opera nel tuo stesso settore.

    E' allora di vitale importanza prestare la massima attenzione a ciò che Kaeddyn sta per rivelare -nell'ottica di insediare uno scambio tra anime e desideri da realizzare, invero, non può che giovare conoscere di più rispetto al cartello pregresso in quella medesima attività:

    Hai mai sentito parlare della Seele Corporation?

    E con quello il Genio sotto mentite spoglie riserva al suo ospite un enigmatico sorriso d'oltre il velo che ne cela le sembianze di donna, afferrandogli poi una delle mani (delle zampe?) e trascinandolo nuovamente nel caos multiforme della folla, diretti a passo spedito verso una nuova meta di quello stesso Bazar.
    PASSIVE SKILLS
    DIMIR DOPPELGANGERMETAMORFOSI SCENICA
    QUICKCHANGEMETAMORFOSI DELL'ANIMA
    UNDERWORLD CONNECTIONSRICCHEZZA
    TAVERN SWINDLERSPARABALLE (ANTI-AUSPEX)
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    WAY OF THE THIEFINIZIATIVA
    EQUIPMENT
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    Dark Side of Super Sayan

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    Hitoku Ijinshu
    CITAZIONE
    Narrato-Parlato-Pensato

    I Pasha, signori di quella infame città, divenivano ai miei occhi figure sempre più interessanti ed attraenti: direttori invisibili di sinfonie di illegalità, che manovravano il mercato dalle ombre, con correnti di pensiero e di compravendita che solo a posteriori divenivan note come da loro decise, delle figure...affascinanti, in grado di governare quel covo di corruzione senza muovere un dito, come dei burattinai nascosti dalle tenebre, che tiravano le fila di tutta Merovish.
    Sensazionale, davvero sensazionale.
    Non eran loro però, a parer della dama che stava guidando i miei passi, di cui mi doveo preoccupare: la rivalità nel mio stesso settore, nella compravendita di anime e desideri, sarebbe dovuta essere la mia principale preoccupazione. Nel sentir tali parole, effettivamente rimasi leggermente stupito, non aspettandomi vi fosse qualcuno che già operasse nel mio campo, ma beh, non avevo di certo terrore: seppur non fosse il mio Peccato, la superbia viveva in me, e quindi ero certo di poter togliere di mezzo la concorrenza senza problemi.
    E proprio di tal concorrenza, volle parlarmi Kaeddyn, prendendomi nuovamente la mano e guidandomi attraverso la corrotta marmaglia che abitava l'infame agglomerato urbano, chiedendomi se conoscevo una certa Seele Corporation. Ridacchiai compiaciuto a tal quesito.
    No, mia dama, non conosco coloro di cui parlate, anche se, dal discorso che avete precedentemente tenuto, presumo siano effettivamente coloro che dovrei temere come concorrenza nel mio campo, nevvero? Domandai quindi, lasciando che ella mi portasse alla tappa successiva di quel tour della città.

    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Psicologico://
    Energia:100%



    Abilità Passive
    A Deadly Sin Never Die: Il Peccato è un qualcosa che sin dalla nascita fa parte dell'essere umano, un qualcosa di imprescindibile, etereo, un vizio che seppur controllato, non può mai essere effettivamente eliminato. Essendo Hitoku la personificazione del Peccato di Gola, segue anch'egli questa regola: il demone non può morire, e dopo ogni scontro, seppur si trovi sulla soglia del decesso, ritornerà in perfetta forma, come se i segni del conflitto non lo avessero minimamente toccato.
    [Passiva di Immortalità (a fine scontro si ritornerà tranquillamente in vita come se non si avesse subito niente; mentre in quest bisognerà accordarsi col master)]

    Can You Trust Me:La facciata che Hitoku mostra al prossimo, ovvero i suoi modi forbiti ed accattivanti, uniti alla sua parlantina, fa si che chiunque gli si trovi vicino provi un senso di fiducia nei suoi confronti, riuscendo difficilmente ad associarlo ad una persona maligna, nonostante il suo aspetto mostruoso. Questa sensazione però, sarà efficace solo su chi non conosce la vera natura del demone, che se conosciuta, farà invece si di far cadere il senso di fiducia nei confronti del Peccato di Gola.
    [Passiva di Charme]

    Gluttony Size:Essendo stato generato con l'energia del Peccato di Gola di ogni individuo del suo mondo, Hitoku è notoriamente composto da una grande quantità di materia, che quindi lo rende un demone di taglia grande.
    [Passiva di Dimensioni Aumentate]

    Deadly Gluttony:Essendo la personificazione del Peccato di Gola, Hitoku è notoriamente ingordo e famelico, non facendosi problemi nel divorare ogni singola parte delle sue vittime, dal corpo sino all'anima. La sua insaziabile fame, sfocia in un'abilità alquanto singolare: la possibilità di ingoiare vivi esseri grandi quanto un uomo adulto e poterli trasportare dentro di se per tempi prolungati, annullando la digestione, senza il minimo sforzo.
    Ovviamente, per questioni di spazio, il demone ha delle limitazioni: potrà trasportare al suo interno al massimo un altro personaggio o famiglio, che sia di taglia inferiore alla sua, ovvero potrà portarsi dentro solo esseri di taglia media o piccola.
    [Passiva di Tasca Dimensionale]


    Equipaggiamento

    OGGETTISTICA


    Soulbringer Ring [X]: Un anello dorato, dalla decorazione che ricorda la bocca del demone, formando i denti di essa con dei piccoli diamantini, oltre i quali nel gioiello è incastonata una pietra spirituale dalla tonalità sanguigna. Tramite questa pietra, il gioiello funge per Hitoku, da contenitore per la valuta dei suoi contratti, le anime, le quali potranno essere contenute nell'anello sino a un centinaio di unità.
    Il potere dell'anello, può fare si, che con un consumo medio, la pietra spirituale incastonata oltre i diamanti, possa assorbire o espellere una o più anime simultaneamente.
    Attualmente il potere dell'anello, dopo il viaggio dimensionale è stato annichilito, rendendo quindi il gioiello, un temporaneo pezzo di inutile bigiotteria.
    [Oggetto Scenico]


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    LAZAV
    LAZAV ¤ DIMIR MASTERMIND
    DIMIREVERSORI DI MEROVISH100%
    No, ovvio che no. E come potrebbe mai? Hitoku Ijinshu è approdato su Endlos da così poco tempo che -anche volendo- non avrebbe avuto modo di prendere contatto con la sfitta gilda di spiritisti trasferitasi da quel di Laputa alle caldissime sabbie meridionali.
    In effetti, a ben pensarci, è stato lo stesso Lazav ad accoglierlo tra le dune -quando il demone ancora era sperso e dubbioso della realtà dipanatasi innanzi- perciò la questione or ora posta non può che essere retorica ed insostanziale. In perfetto stile del Genio, peraltro.

    Con piena esattezza: a loro fan capo demonologi ed affini dediti al traffico d'anime e di desideri, tal quale ti proponi.

    Sciorina allora la dama che guida di cunicolo in cunicolo il proprio ospite, lasciando il fulcro del Bazar per dedicarsi ad uno dei suoi Distretti periferici: la via conduce invero entro una caverna tappezzata di gemme bluastre, tali da gettare in ogni dove un ectoplasmico bagliore cobalto e -per contro- riflettere sotto prospettive irreali i fumi ignoti che si levano da botteghe d'alchimisti e chissà che altre illecite attività simil-scientifiche.

    Per quanto sia da ammettere che le ultime voci li dipingono a personale estremamente ridotto, praticamente non più in attività.

    Motivo, questo, che non dovrebbe far temere alcuna reale concorrenza, perciò... per quale ragione Kaeddyn ci tiene tanto a presentargli detta Seele Corporation quando i suoi attenti informatori le hanno già da tempo assicurato che essa non nutre alcun organico e può dirsi a tutti gli effetti smantellata?

    Eppure ufficialmente essa è ancora aperta: talvolta qualcuno vi entra e talvolta qualcuno vi esce.
    Non sempre in quest'ordine, in verità, ma non dovrebbe stupirti se già conosci l'ambiente e le metodiche del giro. Ancor meno a Merovish, in effetti.

    Semplice. Semplicissimo invero: prima di pestare i piedi ad una congregazione potenzialmente problematica è bene informarsi circa una sua reale silente laboriosità -prima di decidere se sgombrare con la forza (o con l'inganno) un peso morto per la collettività è fondamentale comprendere se essa è tuttora in esercizio.
    In caso contrario gli ambienti verranno prontamente riallocati ed ogni risorsa sarà acquisita con metodo ed anonima influenza dallo stesso Lazav (già esperto di questo genere di intrighi, giacchè tramite essi ha guadagnato la resposabilità del Kanti), fino ad allora, però... si rende necessario indagare. Possibilmente senza sacrificare pedine proprie (anche quelle, purtroppo, in recente scarsità numerica e motivazionale) ma sfruttando anzi quelle che un'oculata gestione del Destino e della feccia sanno porre entro il piatto delle disponibilità gratuite. Possibilmente -con altri vocaboli- qualcuno come il qui presente Hitoku.

    Bene, eccoci giunti: alle tue spalle la loro sede merovisha -il Soul | Light!

    Il caseggiato spicca infatti tra i vicini per un tono in certa misura eclettico ma ugualmente raffinato, laddove si tratti essenzialmente dell'ennesima attività propria del distretto (e perciò, stando ai sussurri delle Voci, nient'altro che una copertura per ogni altra sorta di fervore nascosto tipico di quelle zone).

    E ciò significa pure che ci separeremo qui: non hai più bisogno di me, là dentro, anche se...

    La giovane donna sembra frugare sotto alle proprie vesti ai fini di estrarvi un microscopico talloncino di carta -ella rimesta tra i propri effetti personali prima di porgere al demone un bigliettino da visita alquanto particolare: esso riporta il marchio della Seele -una serpe stretta attorno ad un pomo, su di uno sfondo triangolare tappezzato di sette occhi affilati- inciso a caratteri scarlatti sopra il bianco stropicciato del cartoncino. Sul retro, inaspettatamente, una scritta vergata con un'elegante calligrafia femminile riporta beffardamente il nome di Pasha Lazav, nientemeno che uno dei Sei figuri misteriosi al cui riguardo l'incarnazione della Gola si era in precedenza mostrato estremamente curioso.

    ...questo potrebbe servirti! Per la presentazione, insomma!

    Ella si appresta perciò a chiudere il viaggio graziando il proprio ospite con un ultimo ammaliante, enigmatico sorriso perchè poi -appena quello si deciderà a voltarsi verso la bottega di gilda, ignorandola anche solo per un istante appena- il Genio Dimir possa muovere qualche passo verso il flusso di gente lungo la via principale: in quel caos cangiante quanto inarrestabile il recente Pasha si preoccuperà allora di sparire mutando in un battito di ciglia le proprie sembianze ed i relativi abiti, senza però perder traccia dello scenario da lui innescato e con tutta probabilità assai prossimo al pieno svolgimento.
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