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  1. Il-Viaggiatore-Del-Mondo
     
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    Istvàn, La Cittadella della Luce
    Presidio Orientale, Endlos.


    Una pioggerellina debole inumidiva le strade di Istvàn, una delle maggiori città di Chediya - la Valle del Canto del Vento. Nessuno però sembrava intimidito dalle condizioni meteo, forse confidenti della volatilità di quella condizione: lassù in alto nel cielo, le correnti ventose che caratterizzavano la Valle avrebbero presto riportato la luce tipica di Istvàn a quell'ora del mattino.

    Il vecchio ripose delicatamente la penna nella taschina del suo diario. Potersi appoggiare al muro alle sue spalle donò sollievo alla sua schiena - sollievo scoperto giusto quando si mosse per riporre il taccuino delle sue memorie nella sacca a tracolla. Era deciso a rimanere così ancora per qualche minuto: seduto al tavolino appena fuori la porta della casa dove lui e i gemelli avevano trovato riparo, ed osservare i passanti diretti alla via del mercato poco distante.

    Si diceva che la gente dell'est fosse ospitale, ed i naufraghi avevano avuto prova di questa ospitalità nelle figure dei coniugi Taiek, due anziani signori che condividevano con Ismael pressappoco l'età ed il piacere di avere accanto braccia forti e giovani per non ritrovarsi spiazzati di fronte alle sfide imposte dalla vita di tutti i giorni.
    Fu proprio grazie alla presenza dei gemelli infatti che l'ospitalità divenne possibile: all'arrivo ad Istvàn i tre avevano vagato qualche ora per la città in cerca di una sistemazione, chiedendo qua e là se esistessero strutture che fossero potute tornare loro congeniali; ma furono proprio i Taiek a proporsi, all'incrocio sito al fondo di quella stessa via di cui Ismael stava pigramente osservandone il via-vai. Ripercorrendo la memoria di quegli eventi, i pensieri del Viaggiatore-Del-Mondo insistevano sulla fortuna di aver trovato quelle brave persone prima che si fosse fatto buio, in quel dì del loro arrivo ad Istvàn, qualche settimana prima.

    Una voce gentile interruppe il flusso di meditazione in corso.
    «Pensieroso?» La signora Taiek sull'uscio della porta, uno strofinaccio in mano. La donna stava lì, con i suoi interrogativi occhi chiari intenta ad approcciare il suo ospite. Sybil, così si chiamava, aveva mantenuto ciocche di capelli biondi che si confondevano nella ben più estesa parte canuta donandole un'aria in un certo modo giovanile; vederla ricordava ad Ismael una donna che aveva conosciuto ad Amsterdam, tanto tempo prima.
    «Ringraziavo la provvidenza, a dire il vero.», rispose sincero. «Nulla che possa rendermi pensieroso, oggi.»
    La donna sorrise sollevata dalle parole di Ismael, che le sorrise di rimando, e mantenendo quel sorriso aggiunse: «Venga dentro, stiamo per servire la colazione.»

    Dalla porta d'ingresso si accedeva direttamente alla stanza della stufa - dove il profumo di una zuppa a base di funghi che finiva la sua cottura colpiva le narici. Ismael poteva vedere, attraverso la porta posta dalla parte opposta quella d'ingresso, il piccolo orticello ricavato nella limitata corte all'interno dell'edificio: lì Mukhtar stava raccogliendo alcuni ortaggi per conto della signora Taiek.

    Mirek Taiek, il marito, era andato come consuetudine insieme a Hafiz alla fattoria di proprietà appena fuori Istvàn a curare il bestiame, sempre meno numeroso con il passare degli anni: i coniugi Taiek, con l'aiuto dei gemelli avevano guadagnato in termini di fatica da dedicare per tirare avanti, ma avevano ormai optato per coltivare quel che loro serviva - niente di più. Ma ancora una volta, la buona stella in aiuto dei tre naufraghi dimensionali li aveva condotti nella vita dei Taiek al momento giusto perché Mirek percepisse la stanchezza degli anni, ma non troppo successiva perché quella decisione influenzasse la loro capacità di sostentamento, limitandola a solo loro due.
    È così che Ismael e i gemelli trovarono spazio per una base a Chedyia: braccia forti da parte di Hafiz, il supporto in casa di Mukhtar qualche storia da raccontare del Vecchio, in cambio di un tetto sulla testa e la condivisione dei pasti.

    I ragazzi erano forti, e temprati alle fatiche. Quell'attività lasciava loro considerevoli momenti liberi, che erano soliti occupare praticando la loro arte, solitamente nel totale riserbo garantito dalla campagna di Chedyia.

    «Sono bravi ragazzi, i suoi figli.», disse la donna quando Mukhtar si voltò per posare la pentola nuovamente sul fuoco, dopo aver servito nei piatti la pietanza. Ismael aveva preferito semplificare le cose lasciando intendere a Sybil e Mirek che i gemelli avessero un motivo di sangue per chiamarlo baba. Ad ogni riferimento da parte dei Taiek, Ismael si sentiva sempre un po' in colpa per quella menzogna, seppur innocua. «Ci stanno veramente aiutando, qui...»
    Il vecchio alzò lo sguardo dalla zuppa e guardò la giovane ragazza prendere posto, mentre la signora Taiek le carezzò affettuosamente l'avambraccio cercando lo sguardo di lei. Imbarazzata da questo genere di manifestazioni, Mukhtar strinse le labbra su quei suoi bei lineamenti, come tentando un sorriso venuto solo a metà - e iniziò a servirsi. La natura guerriera della ragazza mal si adattava a quei contesti.
    Sybil allora prese di nuovo la parola: «Andrà nuovamente alla biblioteca, oggi?»
    «Sì,» le rispose al-Mokhawi «ho chiesto ai bibliotecari se per caso qualcuno dei magistri...»
    «...dei Custodi.»
    «Sì... se qualcuno dei Custodi fosse stato disponibile per un colloquio in questi giorni. Mi hanno risposto di provare giorno per giorno, e così... provo.» spiegò. «In ogni caso, le letture della biblioteca sono un buon modo per passare il tempo.»
    «Si aiuti con la conoscenza di Palanthas, Ismael: sarà più semplice per un naufrago curioso come lei affrontare la giornata, qui nel semipiano. Noi che qui nel presidio orientale ci abbiamo passato la vita sappiamo bene come voi naufraghi possiate percepire diversamente ciò che per noi è scontato.»

    Era proprio vero. Più Ismael imparava a conoscere Endlos, più quello strano mondo gli risultava incomprensibile - aveva però bisogno di un confronto, una guida che non fosse distante e muta come le sue letture.
    Forse, quella provvidenza che tanto lo aveva aiutato, avrebbe fatto lo stesso quel giorno.


    Salute: 100%
    Energia: 100%
    Classe: Tamer, Rogue, Fighter

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    Tecniche utilizzate: -

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    Ismael:
    Equip.
      Kinjhal della Circassia
        Rara daga dalla lama in acciaio di damasco, ca.55cm: massiccia, a doppio taglio, con scanalature centrali. Il manico è decorato da intrecci floreali ottomani.

        [Arma bianca]

    Passive:
      Il-Viaggiatore-Del-Mondo
        Ismael è la risultante dei "personaggi" che ha interpretato in vita: attraverso numerosi pseudonimi ed altrettante vicissitudini, il Viaggiatore-Del-Mondo ha imparato a conoscere le genti di buona parte del mondo, superando barriere culturali e linguistiche. In termini gdr, Ismael conosce in forma orale e scritta le lingue dove lui ha vissuto: tedesco, italiano, portoghese, spagnolo, turco, arabo, latino, inglese e in via elementare hindi e mandarino/ guanhua ("cinese" degli ufficiali).

        [Passiva multilingue]

      Intendere gli intenti
        Capacità di intuire e riconoscere le intenzioni (aggressivo, amichevole, ecc...) delle persone con cui si interagisce; naturalmente non è automatico capire il motivo di tali scopi.

        [Auspex Empatia]

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    Hafiz:
    Equip.
      Talwaar
        Spada a lama lunga e ricurva, ca. 112cm, realizzata in acciaio wootz, con tagliente sul lato convesso e dorso solido; non presenta il contro-taglio caratteristico della scimitarra vera e propria. Il modello è probabilmente stato prodotto nel nord della costa di Malabar nel Regno di Mysore, come suggerito dalla lama massiccia con curvatura uniforme.

        [Arma bianca]

    Passive:
      Progenitore di Fei-Hung
        L'Hung-gar è il sistema marziale di movimenti legati tra gli altri alla figura della tigre: lo stile dona al buon praticante agilità al di fuori del comune permettendogli movimenti apparentemente inarrivabili per un normale guerriero.

        [Passiva]

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    Mukhtar:
    Equip.
      Jiujiebian
        Arma esotica di derivazione orientale, è composta da nove cilindri in acciaio, a sezione ottagonale, collegati da anelli con una lunghezza totale di ca. 140cm; all'estremità si trova un puntale che permette la veloce rotazione dell'arma ed una maggiore efficacia nei colpi di punta. Durante gli attacchi, è possibile sfruttare il moto della catena facendola girare intorno al proprio corpo, in modo da arrestarne o comunque modificarne il movimento ed effettuare attacchi imprevedibili.

        [Arma bianca]

    Passive:
      Concentrazione a nove sezioni
        Data l'effettiva pericolosità nella pratica del Jiujiebian, il praticante deve sviluppare una specifica forma di agilità ed attenzione mentale che deve necessariamente mantenersi a ogni movimento. La pratica in quest'arte letale ha obbligato Mukhtar a gestire un continuo stato di tensione psicofisica che le dona facoltà di iniziativa.

        [Passiva]

    Tecniche:
      Le scintille di Agni
        Un buon utilizzatore di Jiujiebian come Mukhtar è in grado di intimidire i propri avversari con le movenze della propria arma: sguainare la Jiujiebian con movimento rotatorio violento produrrà una scarica di scintille ed un rumore raggelante colpirà l'animo dei malcapitati, impedendo a meno di particolari doti di forza di volontà di agire.

        [Tecnica di supporto, durata breve, natura mentale, portata: area, consumo: MEDIO]

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    Palanthas, Chediya.
    Presidio Orientale, Endlos.

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    Gli occhi argentei del cainita viaggiavano sulle pagine di un tomo ingiallito con attenzione selettiva, e se la rapidità dimostrata avrebbe potuto lasciare intendere della superficialità dovuta forse a troppa sicurezza, nulla di quella sua analisi era lasciato al caso. Aveva già individuato i capitoli per lui interessanti e valutati in proporzione al resto che vi era trattato; non rimaneva che comprendere quanto gli altri argomenti, presi singolarmente, fossero più o meno sostanziosi del suo.

    Gli ci volle poco più di un minuto, prima che lo chiudesse con garbo e lo posasse sul tavolo rotondo attorno cui si erano riuniti. Si tolse gli occhiali da lettura, lasciandoli appesi al proprio collo grazie ad una sottilissima cordicella in cuoio nero e liscio. Lanciò infine ad Uriel e Denver uno sguardo inespressivo al solo scopo di attirarne l'attenzione. Dunque parlò.

    -Storia della fluidodinamica: otto capitoli incentrati sui macchinari in disuso, due su quelli primitivi, tre sulle ragioni storiche e sociali che ne hanno determinato l'evoluzione e solo uno di problematiche etiche nate in seguito ad alcuni esperimenti.
    Attese pochi attimi, così che anche gli altri potessero appuntarsi mentalmente quei dati.
    -Direi che, nonostante il tema centrale appartenga alla Via di Sophia, in questo caso specifico sarebbe più adatto al mio Sentiero: la costruzione di macchinari, anche se non aggiornati, è tipicamente della Via della Genesi.

    Avrebbe atteso il parere dei suoi colleghi prima di passare al successivo tesoro da analizzare: una splendida bibliografia di un acclamato inventore, le cui idee rivoluzionarie finirono per scontrarsi con la religione del suo mondo, generando uno strano effetto a catena che sarebbe terminato con una guerra durata circa un ventennio. Esattamente come per il precedente, si trattava dell'eredità di un nobile di Argenstella molto legato al Presidio Orientale, al punto da donare l'intera sua collezione di libri antichi a Palanthas.
    Ovviamente, i Saggi delle Sette Vie avevano accettato senza indugi, tuttavia avevano scoperto che alcuni testi non rientravano perfettamente nelle loro discipline. Da quel punto a discuterne insieme attorno ad un tavolo, il passo era stato davvero molto bene.

    -Cosa ne pensate?

    Abilità Passive.


    DONO OSCURO:
    Arthur è un vampiro, dunque clinicamente morto. A tale caratteristica conseguono vari vantaggi e/o svantaggi; ad esempio non emana calore, pertanto non può essere rintracciato attraverso strumenti di rilevamento di forme di vita, e non può essere ucciso se non con il famoso paletto in legno di frassino, di Siliquastro (comunemente chiamato "albero di Giuda"), Biancospino o semplicemente la luce del Sole. Ha anche un olfatto estremamente sviluppato, in grado di percepire e distinguere qualunque tipo di odore in un'area di 30m, dote molto utile nella caccia. L'acqua santa gli provoca dolore ma non lo ferisce e tende ad allontanarsi dai crocifissi, nonostante non gli facciano nulla....insomma ha tutte le caratteristiche del classico vampiro. In più odia l'aglio ma solo perchè puzza.
    [Antiauspex + immortalità + Auspex olfattivo = 15 pt].

    VISIONE NOTTURNA:
    Essendo un vampiro, gli occhi di Arthur sono in grado di consentirgli una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; esattamente come se fosse pieno giorno.
    [Auspex: Scurovisione = 5 pt].

    MAESTRO DELLA MENTE:
    Inquanto psion ormai da tempi antichi, Arthur ha ottenuto, grazie ad un'esperienza praticamente millenaria, la capacità di riconoscere qualsiasi attacco psichico atto a ledere o manipolare la sua mente o quella di chi gli sta intorno. In termini di gioco la passiva non serve come protezione ma come sentore di allarme qualora avvenisse un attacco da parte di un nemico, così da ricorrere alle giuste difese. In più funge anche come difesa da malie.
    [Antimalia + sentore raggiri mentali = 10 pt].

    MAESTRO DELL'ALCHIMIA:
    Arthur Friederick Giles, inquanto Corona di Kymeia ed autorità nel campo dell'Alchimia, è certamente in grado di pensare, scegliere componenti o incidere rune con una rapidità quasi inumana. Merito dell'esperienza millenaria e di una buona dose di studio.
    [Instant Casting = 5 pt].

    SAPIENZA - KYMEIA:
    Così come non vi è guerriero senza spada o mago senza arti arcane, allo stesso modo non vi può essere Saggio senza conoscenza. Caratterizzati dalla loro avida sete di sapere, un membro di Gilda sarà sempre alla ricerca di cultura da aggiungere alla propria. C’è chi è arrivato su Endlos possedendo già un sapere pari a quello di migliaia di libri, ma informazioni rare e segrete vengono tramandate tra i Saggi nei tomi che solo loro possiedono. Se a ciò si aggiungono anche quelli del Magisterium allora un membro di Gilda non potrà che divenire un pozzo di sapere che ben pochi potranno guardare come loro pari. In termini di gioco è considerata una passiva di conoscenze nella via che il membro di gilda ha scelto.
    [Passiva di Conoscenza = 5 pt].
     
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    Presidio Orientale, Istvàn
    Palanthas, la Grande Biblioteca


    Mentre il suo collega sfogliava rapidamente le pagine del primo libro da catalogare, Uriel era intento a preparare il tè per i presenti. Non avendo ancora preso posto a sedere, cominciò a disporre le tazze di porcellana bianca accuratamente decorata con motivi floreali sopra i piattini che accompagnavano l'intero servizio sul vassoio d'argento al centro del tavolo. La teiera - anch'essa decorata a fiori - conteneva già l'infuso bollente, quasi pronto per essere servito. In poco tempo, l'aroma della miscela di tè nero si diffuse nella stanza, il sentore di bergamotto a prevalere sugli altri profumi.

    -Direi che, nonostante il tema centrale appartenga alla Via di Sophia, in questo caso specifico sarebbe più adatto al mio Sentiero: la costruzione di macchinari, anche se non aggiornati, è tipicamente della Via della Genesi.
    disse Arthur, che nel frattempo aveva terminato di sfogliare il volume ed era pronto per iniziare la discussione.

    Nel frattempo il Saggio di Dharma afferrò con una mano la teiera e cominciò a versarne il liquido scuro nella prima tazza, mentre con l'altra mano teneva fermo il coperchio affinché non cadesse per via dell'inclinazione. Una volta riempita la tazza fino a metà, passò a quella successiva per fare altrettanto.

    Fnoag

    -Cosa ne pensate?
    chiese infine ai colleghi.

    « Penso che tre capitoli su tredici riguardanti la storia di questi macchinari non bastino a catalogarlo sotto la Via della Storia. »
    espresse la sua opinione, mentre terminava di versare il tè.
    « Per cui, senza pensarci troppo direi che appartiene alla tua Via, Arthur.. »
    concluse, porgendo una tazza prima a Denver - alla sua sinistra - e poi ad Arthur - esattamente di fronte.

    Prese per sé l'ultima tazza, e iniziò a sorseggiare lentamente l'infuso - senza aver prima soffiato per farlo raffreddare non appena lo portò alla bocca.




    AiqaIp8


    Status fisico: ottimale
    Status psicologico: ottimale

    Energia:

    █████████████████████ 110%

    Equipaggiamento:

    » Sagittarius: Arco + frecce (x10)
    » Diario : Un comune diario.

    Abilità Passive:

    » Expanded Mind: Memoria illimitata, +10% energia, Instant-casting
    » Innocent Aura: Auspex spirituale
    » Autorevolezza: Aura di carisma
    » I See the Light: Scurovisione
    » Perfect Body: Rigenerazione out-of-combat


    Abilità Attive:



    Note:

     
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    Biblioteca di Palanthas, Istvàn.
    Presidio Orientale, Endlos.

    Denver sfoglia pazientemente un vecchio tomo, annotando di volta in volta gli argomenti trattati in ciascun capitolo, apportando di tanto in tanto correzioni laddove si accorge di aver scritto male qualcosa, o male interpretato alcuni passaggi.
    Gli serve un po' più di tempo rispetto al collega Arthur, seduto dall'altra parte del tavolo, ma il giornalista non ha né la sua esperienza in materia né la sua attitudine da vero e proprio topo di biblioteca. Tuttavia, laddove manca in velocità di lettura, egli compensa in dedizione e precisione, doti nelle quali sente di pareggiare con la Corona di Khymeia.

    Appoggia il libro sul tavolo nel momento in cui vede il collega chiudere il suo, e alza gli occhi su di lui.
    -Storia della fluidodinamica: otto capitoli incentrati sui macchinari in disuso, due su quelli primitivi, tre sulle ragioni storiche e sociali che ne hanno determinato l'evoluzione e solo uno di problematiche etiche nate in seguito ad alcuni esperimenti.
    Annuisce; sta ascoltando con attenzione.
    -Direi che, nonostante il tema centrale appartenga alla Via di Sophia, in questo caso specifico sarebbe più adatto al mio Sentiero: la costruzione di macchinari, anche se non aggiornati, è tipicamente della Via della Genesi.

    Uriel, intanto, sta versando il tè nelle tazze di tutti i presenti al tavolo: cioè, oltre a Uriel stesso, solo Arthur e Denver. Meno della metà delle sette vie manca quindi di rappresentanti, ma fortunatamente nessuno è lì a competersi libri.

    -Cosa ne pensate?

    « Penso che tre capitoli su tredici riguardanti la storia di questi macchinari non bastino a catalogarlo sotto la Via della Storia. » commenta. « Per cui, senza pensarci troppo direi che appartiene alla tua Via, Arthur.. »

    « Se quegli otto capitoli sono incentrati sulla descrizione e sul funzionamento di quei macchinari, allora sì, direi che è materia di Khymeia. »
    Anche se il titolo è tanto fuorviante da farlo sembrare metà materia di Sophia, e metà di Regalia.
    Sospira, accettando la tazza di tè -ringraziando Uriel sussurrandogli un “grazie” con un sorriso- e lanciando un'occhiata al libro che ha già quasi finito di analizzare.
    Soffia, e prende un piccolo, rapido sorso della sua bevanda, prima di riprendere a lavorare, e dedicarsi l'ultimo capitolo.
    Legge il titolo. Ridacchia.

    « Questo è un trattato di... cucina. » spiega Denver. « Parla dei piatti tradizionali del popolo Cerast. Va perlopiù a periodi storici, con una prefazione ad ogni capitolo che presenta il contesto appunto storico. All'interno dei capitoli stessi, ci sono le ricette e, sotto molte di esse, alcune note sul come queste siano nate nello specifico. L'ultimo capitolo, a quanto vedo, è dedicato ad alcuni piatti “sacri” che vengono o venivano preparati solo durante determinate ricorrenze. Un altro, invece, è dedicato a quelli preparati per gli infermi. »
    Fa una pausa, abbassando il capo, imbarazzato. È un libro bizzarro, senza alcun dubbio.
    « Ora, non credo che un capitolo per i piatti sacri basti a classificarlo sotto la Via dello Spirito, stesso discorso per quella della Guarigione in merito ai piatti per i malati.. Rimango però in dubbio se collocarlo nella Via della Storia o in quella della Genesi. Insomma, è praticamente metà gastronomia e metà antropologia. »

     
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    La via pullulava di vita.

    Giorno dopo giorno, quei suoi passi lenti seppur decisi avevano fatto guadagnare ad Ismael una certa abitudine nel percorrere il tragitto che separava la sua abitazione dalla culla del sapere del presidio est: come quando da ragazzo mise per la prima volta piede al di fuori della sua città, e tutto gli pareva estraneo, meraviglioso e al contempo spaventevole, Istvàn tutta andava a stuzzicare corde che lui stesso credeva sopite ormai da tempo. Occhi costantemente sopra la linea dell'orizzonte, lo sguardo alla ricerca di dettagli - a volte architettonici, altre nella bizzarra civiltà che lo circondava. Si sentiva spaesato come un turista, lui, che del mondo - del suo mondo - aveva solcato le strade, concorso a modificare destini e speranze della propria gente.

    Ma Endlos era diverso.

    Nulla, lì, poteva essere dato per scontato - gli spazi, il tempo stesso; come stessero vivendo tutti in una dimensione onirica, distante dal reale. Eppure, anche la creatura più eccentrica e le ricorrenze più inusuali trovavano spazio nella realtà del semipiano.
    Passare per le strade della città, superare i gradini che lo avrebbero avvicinato un po' di più al palazzo de "La Biblioteca", erano tutte occasioni per imparare qualcosina in più.
    Odori di persone, e di altro che probabilmente di umano non aveva nulla, impregnavano il colorato mosaico di quelle vie labirintiche, mentre i ritmi di una vita pressoché normale batteva i tempi di mortali allo stesso modo di esseri mostruosi e semi-dei che abitavano quei luoghi.

    Si era chiesto spesso, come fossero arrivati lì. Anche il confronto con i gemelli non aveva dato risultati: a domanda, Mukhtar ed Hafiz si chiudevano in un silenzio profondo, e quando erano sicuri che Ismael non vedesse, i fratelli si scambiavano sguardi il cui significato era precluso a chi come loro ha condiviso l'atto di nascere.
    Ricordi vuoti, colorati di un bianco latte, impedivano di richiamare alla mente la situazione che li aveva trascinati nel semipiano di Endlos.

    La sommità dell'edificio sede della biblioteca si faceva sempre più vicina, ed entro breve il vecchio avrebbe varcato quella soglia come ormai sua personale consuetudine.

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    Palanthas possedeva, oltre che volumi propriamente incantati, trattati di magia e simili, anche libri che, sembrava, non appartenessero alla cultura di Endlos stessa. Scritti che - in qualche modo apparentemente provenienti da diverse dimensioni, ma anche da diverse epoche - erano accuratamente archiviati e custoditi in quel paradiso di sapienza.
    Come melanconico del mondo che si era lasciato alle spalle, quel giorno Ismael aveva richiesto di poter consultare un tomo riguardante la "sua" realtà, e stava percorrendo il crudele svolgersi degli eventi negli anni (e secoli!) - per lui - futuri dell'umanità del mondo da quando lo aveva in qualche modo lasciato. Dopotutto, erano settimane che, al contrario, concentrava le sue attenzioni sulla storia ed i costumi di Endlos.

    «Ismael al-Mokhawi?»
    La voce gentile ed appena udibile di un uomo giovane si fece largo nel silenzio totale della sala dove il vecchio si era appoggiato.
    «Sì, sono io.»
    «Mi hanno riferito di avvisarla nel momento in cui qualcuno dei Custodi fosse stato presente. Oggi potrebbe essere possibile un incontro.», disse sottovoce il monaco dell'ordine della Veste Blu che gli si era avvicinato per quella comunicazione. Ismael non poteva sapere che l'oggetto dell'adunanza era, quanto meno in quel preciso momento, la catalogazione di libri - tra i più disparati, per giunta.
    «Grazie.», rispose allora il vecchio. «C'è una qualche zona di attesa, oppure...?»
    «Attenda qui, continui la sua lettura. Non è dato sapere quando, né chi tra i Saggi potrà riceverla.» ribatté il giovane monaco, con il distacco gentile di chi non può occuparsi come una bambinaia di tutte le esigenze degli avventori della biblioteca. Ismael lo osservò nel congedo muto che seguì quella risposta, e mentre il monaco riprese la via percorsa all'andata per tornare da dove era venuto, il vecchio riportò l'attenzione alla sua lettura, per ingannare l'attesa.


    line

    Ismael
    PG

    Salute:
    ¬ 100 %

    Energia:
    ¬ 100 %

    Hafiz
    Famiglio

    Salute:
    ¬ 100 %

    Mukhtar
    Famiglio

    Salute:
    ¬ 100 %



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    Tecniche utilizzate:

    Note:

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    Ismael:
    Equip.
      Kinjhal della Circassia
        Rara daga dalla lama in acciaio di damasco, ca.55cm: massiccia, a doppio taglio, con scanalature centrali. Il manico è decorato da intrecci floreali ottomani.

        [Arma bianca]

    Passive:
      Il-Viaggiatore-Del-Mondo
        Ismael è la risultante dei "personaggi" che ha interpretato in vita: attraverso numerosi pseudonimi ed altrettante vicissitudini, il Viaggiatore-Del-Mondo ha imparato a conoscere le genti di buona parte del mondo, superando barriere culturali e linguistiche. In termini gdr, Ismael conosce in forma orale e scritta le lingue dove lui ha vissuto: tedesco, italiano, portoghese, spagnolo, turco, arabo, latino, inglese e in via elementare hindi e mandarino/ guanhua ("cinese" degli ufficiali).

        [Passiva multilingue]

      Intendere gli intenti
        Capacità di intuire e riconoscere le intenzioni (aggressivo, amichevole, ecc...) delle persone con cui si interagisce; naturalmente non è automatico capire il motivo di tali scopi.

        [Auspex Empatia]

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    Hafiz:
    Equip.
      Talwaar
        Spada a lama lunga e ricurva, ca. 112cm, realizzata in acciaio wootz, con tagliente sul lato convesso e dorso solido; non presenta il contro-taglio caratteristico della scimitarra vera e propria. Il modello è probabilmente stato prodotto nel nord della costa di Malabar nel Regno di Mysore, come suggerito dalla lama massiccia con curvatura uniforme.

        [Arma bianca]

    Passive:
      Progenitore di Fei-Hung
        L'Hung-gar è il sistema marziale di movimenti legati tra gli altri alla figura della tigre: lo stile dona al buon praticante agilità al di fuori del comune permettendogli movimenti apparentemente inarrivabili per un normale guerriero.

        [Passiva]

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    Mukhtar:
    Equip.
      Jiujiebian
        Arma esotica di derivazione orientale, è composta da nove cilindri in acciaio, a sezione ottagonale, collegati da anelli con una lunghezza totale di ca. 140cm; all'estremità si trova un puntale che permette la veloce rotazione dell'arma ed una maggiore efficacia nei colpi di punta. Durante gli attacchi, è possibile sfruttare il moto della catena facendola girare intorno al proprio corpo, in modo da arrestarne o comunque modificarne il movimento ed effettuare attacchi imprevedibili.

        [Arma bianca]

    Passive:
      Concentrazione a nove sezioni
        Data l'effettiva pericolosità nella pratica del Jiujiebian, il praticante deve sviluppare una specifica forma di agilità ed attenzione mentale che deve necessariamente mantenersi a ogni movimento. La pratica in quest'arte letale ha obbligato Mukhtar a gestire un continuo stato di tensione psicofisica che le dona facoltà di iniziativa.

        [Passiva]

    Tecniche:
      Le scintille di Agni
        Un buon utilizzatore di Jiujiebian come Mukhtar è in grado di intimidire i propri avversari con le movenze della propria arma: sguainare la Jiujiebian con movimento rotatorio violento produrrà una scarica di scintille ed un rumore raggelante colpirà l'animo dei malcapitati, impedendo a meno di particolari doti di forza di volontà di agire.

        [Tecnica di supporto, durata breve, natura mentale, portata: area, consumo: MEDIO]

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    Palanthas, Chediya.
    Presidio Orientale, Endlos.

    « Questo è un trattato di... cucina. » iniziò Denver, quando fu appurato ogni cosa riguardo il precedente volume « Parla dei piatti tradizionali del popolo Cerast. [...] Ora, non credo che un capitolo per i piatti sacri basti a classificarlo sotto la Via dello Spirito, stesso discorso per quella della Guarigione in merito ai piatti per i malati.. Rimango però in dubbio se collocarlo nella Via della Storia o in quella della Genesi. Insomma, è praticamente metà gastronomia e metà antropologia. »

    Ponderò a lungo ed in silenzio la questione, trovando il pensiero del collega assolutamente corretto.
    -Questo si che è un problema...- Parlava con tono grave, nonostante si trattasse di un semplice libro di cucina. Tuttavia, per chi lo conosceva abbastanza, lo humor quasi assente del vampiro era cosa assodata e riconosciuta praticamente da tutti -... A questo punto, lo valuterei in base all'utilità che ne verrebbe averlo in una o l'altra branca.

    Con delicatezza, prese la tazza di bevanda fumante fra le dita, sorseggiando elegantemente e senza far rumore. In genere, quando era solo con Brifos, si concedeva correggere le bevande con del sangue fresco, così che alle sue papille giungesse l'ombra di qualche sapore, ma sapeva delle origini e della natura di Uriel, come anche quelle di Denver, dunque preferì non turbarli in quel momento di raccoglimento.

    TwVPlFV

    -Sei molto bravo, Uriel: devo farti i miei complimenti.

    Non sorrise, tuttavia gli lanciò un'occhiata di approvazione. Poi, improvvisamente, lo sguardo color acciaio cambiò direzione... e probabilmente sarebbe stato lo stesso anche per gli altri. Qualcuno li cercava -loro sapevano tutto- ma, da bravi accademici quali erano, l'idea di allontanarsi in quel modo barbaro dal tavolo dove erano radunati non sembrava fra le prime scelte. Fu quindi Arthur a convocare una Toga Blu in attesa, proprio vicino a loro, così che recapitasse il messaggio.

    -Fa che l'ospite ci raggiunga direttamente qui.

    Abilità Passive.


    DONO OSCURO:
    Arthur è un vampiro, dunque clinicamente morto. A tale caratteristica conseguono vari vantaggi e/o svantaggi; ad esempio non emana calore, pertanto non può essere rintracciato attraverso strumenti di rilevamento di forme di vita, e non può essere ucciso se non con il famoso paletto in legno di frassino, di Siliquastro (comunemente chiamato "albero di Giuda"), Biancospino o semplicemente la luce del Sole. Ha anche un olfatto estremamente sviluppato, in grado di percepire e distinguere qualunque tipo di odore in un'area di 30m, dote molto utile nella caccia. L'acqua santa gli provoca dolore ma non lo ferisce e tende ad allontanarsi dai crocifissi, nonostante non gli facciano nulla....insomma ha tutte le caratteristiche del classico vampiro. In più odia l'aglio ma solo perchè puzza.
    [Antiauspex + immortalità + Auspex olfattivo = 15 pt].

    VISIONE NOTTURNA:
    Essendo un vampiro, gli occhi di Arthur sono in grado di consentirgli una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; esattamente come se fosse pieno giorno.
    [Auspex: Scurovisione = 5 pt].

    MAESTRO DELLA MENTE:
    Inquanto psion ormai da tempi antichi, Arthur ha ottenuto, grazie ad un'esperienza praticamente millenaria, la capacità di riconoscere qualsiasi attacco psichico atto a ledere o manipolare la sua mente o quella di chi gli sta intorno. In termini di gioco la passiva non serve come protezione ma come sentore di allarme qualora avvenisse un attacco da parte di un nemico, così da ricorrere alle giuste difese. In più funge anche come difesa da malie.
    [Antimalia + sentore raggiri mentali = 10 pt].

    MAESTRO DELL'ALCHIMIA:
    Arthur Friederick Giles, inquanto Corona di Kymeia ed autorità nel campo dell'Alchimia, è certamente in grado di pensare, scegliere componenti o incidere rune con una rapidità quasi inumana. Merito dell'esperienza millenaria e di una buona dose di studio.
    [Instant Casting = 5 pt].

    SAPIENZA - KYMEIA:
    Così come non vi è guerriero senza spada o mago senza arti arcane, allo stesso modo non vi può essere Saggio senza conoscenza. Caratterizzati dalla loro avida sete di sapere, un membro di Gilda sarà sempre alla ricerca di cultura da aggiungere alla propria. C’è chi è arrivato su Endlos possedendo già un sapere pari a quello di migliaia di libri, ma informazioni rare e segrete vengono tramandate tra i Saggi nei tomi che solo loro possiedono. Se a ciò si aggiungono anche quelli del Magisterium allora un membro di Gilda non potrà che divenire un pozzo di sapere che ben pochi potranno guardare come loro pari. In termini di gioco è considerata una passiva di conoscenze nella via che il membro di gilda ha scelto.
    [Passiva di Conoscenza = 5 pt].
     
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  7. Il-Viaggiatore-Del-Mondo
     
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    Di gran lunga più silenzioso fu il secondo monaco della Veste Blu che lo raggiunse alle spalle per la convocazione. Non per l'aver colto Ismael di sorpresa, quello no: nell'immobilità quasi surreale della biblioteca, nonostante i numerosi frequentatori, sarebbe stato facile per chiunque, anche per l'anziano tedesco, cogliere movimenti indiscutibilmente indirizzati alla propria persona. Fu invece il silenzio che la toga blu mantenne per tutto il tragitto che incuriosì il vecchio: appurato di aver catturato lo sguardo di Ismael infatti, il monaco comandò di essere seguito con un semplice gesto della mano e quasi camminando senza far rumore condusse l'anziano anabattista lungo un percorso che terminò dinanzi una porta lasciata aperta, perché potesse entrare nell'ampia sala conseguente. Neanche a dirlo, una volta arrivati a destino la toga blu non proferì parola, e si congedò con un inchino lieve - probabilmente più per il rispetto per il luogo raggiunto che per l'uomo accompagnato.
    Ismael ringraziò il monaco rispecchiandone il gesto e tornò alla destinazione indicatagli.

    Sebbene la porta fosse spalancata, la stanza all'interno si sviluppava alla sinistra dello sguardo di chi fosse sopraggiunto e pertanto Ismael non avrebbe avuto idea di chi avesse risposto alla sua richiesta fintantoché non avesse varcato la soglia. Il tentennamento non gli era mai appartenuto, e nemmeno in quel momento così formale si fece cogliere impreparato. Solo... percepì una vibrazione nell'aria, come gli era capitato unicamente nei luoghi sacri, dove l'energia che alcuni avrebbero definito mistica poteva percepirsi viva, sulla pelle, come fosse materia concreta - un soffio alimentato dallo spirito dei credenti. Questa sua sensazione, suggeriva all'ex sovversivo di Wittemberg di trovarsi in qualche modo in un luogo magico e per abitudine dettata dalla sua provenienza, Ismael pensava a tale magia in termini metaforici - ma stava imparando che in Endlos, non poteva esserci nulla di più vero.

    A riconferma di ciò sarebbero stati i racconti e le informazioni che Il-Viaggiatore-del-Mondo avrebbe raccolto in seguito, proprio riguardo le figure che lo avevano fatto chiamare - in maggioranza non prettamente umane.
    Una volta guadagnata l'entrata nell'ampio salone, le vide; come appartenenti a un ritratto perfetto, tre presenze riempivano il quadro: due uomini giovani ed un ragazzo - suggeriva l'apparenza. Nei giorni seguenti infatti, Ismael avrebbe facilmente scoperto come i due uomini che sul momento giudicò i più giovani del gruppo avevano in realtà l'età più avanzata, un'età impensabile per parametri umani del tardo XVI secolo.
    Elementi di contesto: una tavola rotonda, libri antichi ordinatamente impilati, teiera e tazze di tè.

    Quegli uomini avrebbero sicuramente sentito i passi dell'uomo poggiarsi sul laminato scuro della sala, ma il vecchio preferì tuttavia annunciarsi.
    «Signori,» cominciò con tono umile, interrompendo il suo incedere verso di loro; sapeva essere buona norma attendere esplicita autorizzazione al libero movimento, in casa d'altri. « vi ringrazio molto per l'udienza che mi accordate. Mi chiamo Ismael. Vi ho scomodato perché sono in cerca di un aiuto.»

    Non era il caso di imporre immediatamente la presentazione dei suoi dilemmi ai Saggi. Avrebbe atteso uno scambio di introduzioni cercando di capire se coloro che aveva davanti erano effettivamente i Custodi di cui aveva letto e sentito raccontare dai Taiek, oppure qualche sorta di segretari e portaborse di una incomprensibile scala gerarchica di cui non era a conoscenza.
    Di sicuro una volta introdotti, le sue domande sarebbero state semplici nella formulazione: chi erano tutte queste persone ed esseri che popolavano Endlos? E perché le loro esistenze erano lì?

    Implicitamente, il suo pensiero vagava verso la situazione sua e dei gemelli - perché noi? E come?
    Ma riservò queste domande per dopo, a meno di non venire tradito dalla sua espressione facciale, palesemente caratteristica di chi ha domande pronte per essere formulate.


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    Ismael
    PG

    Salute:
    ¬ 100 %

    Energia:
    ¬ 100 %

    Hafiz
    Famiglio

    Salute:
    ¬ 100 %

    Mukhtar
    Famiglio

    Salute:
    ¬ 100 %



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    Tecniche utilizzate:

    Note:

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    Ismael:
    Equip.
      Kinjhal della Circassia
        Rara daga dalla lama in acciaio di damasco, ca.55cm: massiccia, a doppio taglio, con scanalature centrali. Il manico è decorato da intrecci floreali ottomani.

        [Arma bianca]

    Passive:
      Il-Viaggiatore-Del-Mondo
        Ismael è la risultante dei "personaggi" che ha interpretato in vita: attraverso numerosi pseudonimi ed altrettante vicissitudini, il Viaggiatore-Del-Mondo ha imparato a conoscere le genti di buona parte del mondo, superando barriere culturali e linguistiche. In termini gdr, Ismael conosce in forma orale e scritta le lingue dove lui ha vissuto: tedesco, italiano, portoghese, spagnolo, turco, arabo, latino, inglese e in via elementare hindi e mandarino/ guanhua ("cinese" degli ufficiali).

        [Passiva multilingue]

      Intendere gli intenti
        Capacità di intuire e riconoscere le intenzioni (aggressivo, amichevole, ecc...) delle persone con cui si interagisce; naturalmente non è automatico capire il motivo di tali scopi.

        [Auspex Empatia]

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    Hafiz:
    Equip.
      Talwaar
        Spada a lama lunga e ricurva, ca. 112cm, realizzata in acciaio wootz, con tagliente sul lato convesso e dorso solido; non presenta il contro-taglio caratteristico della scimitarra vera e propria. Il modello è probabilmente stato prodotto nel nord della costa di Malabar nel Regno di Mysore, come suggerito dalla lama massiccia con curvatura uniforme.

        [Arma bianca]

    Passive:
      Progenitore di Fei-Hung
        L'Hung-gar è il sistema marziale di movimenti legati tra gli altri alla figura della tigre: lo stile dona al buon praticante agilità al di fuori del comune permettendogli movimenti apparentemente inarrivabili per un normale guerriero.

        [Passiva]

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    Mukhtar:
    Equip.
      Jiujiebian
        Arma esotica di derivazione orientale, è composta da nove cilindri in acciaio, a sezione ottagonale, collegati da anelli con una lunghezza totale di ca. 140cm; all'estremità si trova un puntale che permette la veloce rotazione dell'arma ed una maggiore efficacia nei colpi di punta. Durante gli attacchi, è possibile sfruttare il moto della catena facendola girare intorno al proprio corpo, in modo da arrestarne o comunque modificarne il movimento ed effettuare attacchi imprevedibili.

        [Arma bianca]

    Passive:
      Concentrazione a nove sezioni
        Data l'effettiva pericolosità nella pratica del Jiujiebian, il praticante deve sviluppare una specifica forma di agilità ed attenzione mentale che deve necessariamente mantenersi a ogni movimento. La pratica in quest'arte letale ha obbligato Mukhtar a gestire un continuo stato di tensione psicofisica che le dona facoltà di iniziativa.

        [Passiva]

    Tecniche:
      Le scintille di Agni
        Un buon utilizzatore di Jiujiebian come Mukhtar è in grado di intimidire i propri avversari con le movenze della propria arma: sguainare la Jiujiebian con movimento rotatorio violento produrrà una scarica di scintille ed un rumore raggelante colpirà l'animo dei malcapitati, impedendo a meno di particolari doti di forza di volontà di agire.

        [Tecnica di supporto, durata breve, natura mentale, portata: area, consumo: MEDIO]

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    Risolta la questione su un libro, i Saggi si dedicarono subito al successivo. A prendere la parola questa volta fu Denver, con un libro di cucina alla mano. Se all'apparenza potesse sembrare un libro facile da collocare, ben presto scoprirono che non è così semplice.

    « Ora, non credo che un capitolo per i piatti sacri basti a classificarlo sotto la Via dello Spirito, stesso discorso per quella della Guarigione in merito ai piatti per i malati.. Rimango però in dubbio se collocarlo nella Via della Storia o in quella della Genesi. Insomma, è praticamente metà gastronomia e metà antropologia. »

    Mentre il Saggio di Sophia prendeva parola, Uriel rimirava la tazza di tè tra le mani con aria di riflessione. La cucina poteva rappresentare molteplici cose per gli esseri viventi, assumendo svariate sfumature e molteplici significati. Non si trattava solamente di come preparare del cibo.

    -... A questo punto, lo valuterei in base all'utilità che ne verrebbe averlo in una o l'altra branca.
    suggerì il Vampiro.

    « Se consideriamo al cibo come il racconto di come vive un popolo, della sua cultura e di come si sia evoluto nel tempo, allora riguarda Sophia, senza dubbio... »
    si fermò per un momento, immerso nel suo ragionamento.
    « ... tuttavia, se seguissimo il ragionamento di Arthur, trova più utilità nella Via della Genesi. Se considerassimo il cibo come Vita, così come vale per ogni specie vivente, allora forse vale di più classificarlo sotto questa branca. Khymeia è la Via che più si avvicina all'origine della Vita, ma anche come mantenerla intatta è fondamentale. »
    Attese poi una risposta affermativa o negativa dai compagni.

    -Sei molto bravo, Uriel: devo farti i miei complimenti.
    proseguì Arthur, riferendosi al tè. Il Semidio ricambiò con un sorriso quasi imbarazzato.
    « Beh, quando passi quasi più di un secolo a prepararlo, diventa naturale. »

    Volgendo lo sguardo altrove, distraendosi quindi per un istante dal dialogo con il collega, l'occhio della mente lo portò a vedere oltre la sala, notando che qualcuno aveva richiesto di vedere i Saggi. Lanciò uno sguardo ai presenti, sicuro che avessero visto anche loro la scena nelle loro menti, Uriel fece per chiamare una Toga Blu ma venne anticipato da Arthur.
    Un signore anziano li raggiunse poco dopo, salutando il gruppo di eruditi rimanendo a distanza, attendendo il permesso di farsi avanti. E in questo fu il Semidio il primo a dargli il benvenuto.

    « Signori, vi ringrazio molto per l'udienza che mi accordate. Mi chiamo Ismael. Vi ho scomodato perché sono in cerca di un aiuto.»

    « Prego, si faccia pure avanti. »
    esordì con un sorriso, alzandosi dalla sua sedia e facendo gesto di raggiungerli.
    « Io sono Uriel, Saggio della Via di Dharma. Loro invece sono Denver Brockmann e Arthur Friederick Giles, rispettivamente Saggio della Via di Sophia e di Khymeia. »
    proseguì, indicando prima sé stesso e poi i suoi compagni.
    « Si sieda pure qui accanto a me. Gradisce forse del tè? »
    domandò in fine, nel tentativo di far sentire l'ospite come a casa sua.




    AiqaIp8


    Status fisico: ottimale
    Status psicologico: ottimale

    Energia:

    █████████████████████ 110%

    Equipaggiamento:

    » Sagittarius: Arco + frecce (x10)
    » Diario : Un comune diario.

    Abilità Passive:

    » Expanded Mind: Memoria illimitata, +10% energia, Instant-casting
    » Innocent Aura: Auspex spirituale
    » Autorevolezza: Aura di carisma
    » I See the Light: Scurovisione
    » Perfect Body: Rigenerazione out-of-combat


    Abilità Attive:



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    -Questo si che è un problema...- commenta il signor Giles, forse con un tono un po' troppo grave rispetto alla reale portata del problema. -... A questo punto, lo valuterei in base all'utilità che ne verrebbe averlo in una o l'altra branca.

    Denver annuisce, pienamente d'accordo, mettendo per un attimo il libro da parte, decidendo di ponderare in quale via collocarlo con calma, dopo aver esaminato tutti gli altri.
    « Se consideriamo al cibo come il racconto di come vive un popolo, della sua cultura e di come si sia evoluto nel tempo, allora riguarda Sophia, senza dubbio... » interviene Uriel. « ... tuttavia, se seguissimo il ragionamento di Arthur, trova più utilità nella Via della Genesi. Se considerassimo il cibo come Vita, così come vale per ogni specie vivente, allora forse vale di più classificarlo sotto questa branca. Khymeia è la Via che più si avvicina all'origine della Vita, ma anche come mantenerla intatta è fondamentale. »

    L'intervento dell'amico fuga tuttavia ogni dubbio da parte del giornalista, il quale afferra ora di nuovo il libro, appoggiandolo ancora una volta direttamente davanti a sé.
    « Vero, ma credo a questo punto che chi si interessa della cucina di un singolo popolo, in un volume che ne insegna anche storia, usanze e costumi, dia la priorità più al popolo stesso, che al fatto che si tratti di cucina. » afferma Denver. « Pertanto, spero che questo non sia interpretato come un voler tirare acqua al “mio” mulino (anche perché la conoscenza è di tutti, e sempre a Palanthas rimane), ma ritengo a questo punto che sia più adeguato alla Via della Storia. »

    Arthur nota all'improvviso (o forse no) una presenza all'interno della biblioteca, e convoca quindi una Toga Blu affinché sia essa a portare fino al loro tavolo il loro ospite. Anche perché al momento hanno le mani piuttosto piene. Letteralmente.

    -Fa che l'ospite ci raggiunga direttamente qui.

    Questa si allontana, tornando poco dopo con un'altra persona, accompagnati da un ritmico rumore di passi. A presentarsi ai tre Saggi è un uomo anziano, intorno ai sessant'anni di età (sempre si tratti di un normale essere umano), il cui incedere però pare non essere affatto influenzato dal peso degli anni, così come la sua postura.

    «Signori,» esordisce, fermandosi educatamente a qualche passo da loro. « vi ringrazio molto per l'udienza che mi accordate. Mi chiamo Ismael. Vi ho scomodato perché sono in cerca di un aiuto.»

    « Prego, si faccia pure avanti. »
    risponde Uriel, lesto, alzandosi dalla sedia e invitando l'uomo ad avvicinarsi.
    « Io sono Uriel, Saggio della Via di Dharma. Loro invece sono Denver Brockmann e Arthur Friederick Giles, rispettivamente Saggio della Via di Sophia e di Khymeia. » Si sieda pure qui accanto a me. Gradisce forse del tè?

    « Buongiorno. »
    si limita a dire Denver, esitando su cosa potrebbe aggiungere. Il suo sesto senso gli sta suggerendo che, di qualunque cosa si tratti ciò che sta per chiedere, non si tratterà di una faccenda da poco, anzi.
    « Come possiamo aiutarla? »



    Edited by Kuma. - 6/3/2018, 09:45
     
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    «Herren, nuovamente grazie.» rispose quindi alle presentazioni dei tre che gentilmente l'avevano accolto.

    Procedendo verso la seduta invitatagli dal Saggio della via di Dharma, l'anziano signore rifiutò con un sorriso ed una mano alzata simile a un saluto, ma che chiaramente significava grazie, niente tè per me; ne aveva perso l'abitudine nei suoi anni passati a Mokha in favore del qishr, un infuso che, a detta del suo buon amico Ali Hassan, sembrava fosse stato consegnato addirittura da Allah a Maometto attraverso l'intercessione dell'Arcangelo Gabriele.

    Quando fu seduto, Ismael riprese a parlare.
    «Come aiutarmi, herr Brockmann? Ho il timore che il come sarà sicuramente precluso a me che qui ho messo piede solo da poco tempo. Ma forse voi - che di questo mondo siete l'emanazione del sapere, dal visibile all'invisibile... sì, forse voi potete aiutarmi a capire.»
    Scrutò brevemente i suoi interlocutori.
    Agli occhi delle più alte figure di Palanthas sarebbe stato chiaro che, attraverso l'allusione del visibile e l'invisibile, Ismael si stava proprio riferendo a quella saggezza che loro, solo loro, sarebbero stati in grado di portare: per i suoi interrogativi Sophia, Khymeia e Dharma erano esattamente ciò di cui aveva bisogno - la chiave giusta per riaprire quegli scrigni della memoria o rispondere ai dubbi che gli attanagliavano la mente. La via di Sophia e quella di Khymeia insieme avrebbero potuto sicuramente illustrargli cosa fosse Endlos, chi i suoi strani abitanti - e, magari, la via dello Spirito lo avrebbe potuto aiutare a comprendere il perché.
    Il vecchio aveva fatto i compiti.
    Non indugiò in attese, andando avanti con la sua presentazione: «Ho espresso richiesta di potervi vedere, magistri, perché mi è difficoltoso trovare una spiegazione a questo mondo: mi sono state illustrate parole come "piano di esistenza", "semi-piano"... e forse le ho intese, ma ancora non capisco. Come, tutte queste persone... tutti quegli esseri -dalle forme e le intenzioni più strane- si sono trovate a vivere qui? A che scopo... tutti qui?», chiese. «E, nonostante possa sembrare una domanda troppo personale... perché io e le due povere anime che mi accompagnavano nella vita che ho lasciato a Mokha, ci siamo risvegliati in un simile mondo?»

    Ismael mosse lo sguardo dalle decorazioni a fiori così curate del servizio da tè, e che avevano accompagnato il suo flusso di pensieri, verso i Saggi. Spese un po' di attenzione nel guardarli, ora che aveva scoperto le sue carte, illustrato la sua ragione di aver rubato un po' di quel tempo prezioso ed essere lì, in quel posto, con loro.
    Si trovò a considerare che fosse naturale che le persone comuni, come i Taiek, parlassero con così forte devozione dei custodi: che essi stessero seguendo le parole del vecchio o divagando su distrazioni personali, all'attenzione del sessantenne non poteva sfuggire come gli occhi dei custodi del sapere possedessero una luce unica, un baluginio di estrema profondità di senno, un equilibrio sulle questioni dell'esistenza che trascende il tempo e lo spazio.
    «La conoscenza codificata nei testi è grande e immortale, » continuò, «ma a volte quello che serve ad uno spirito smarrito è l'interazione che, sola, può colmare le distanze per un uomo piccolo e mortale.»


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    Ismael
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    Tecniche utilizzate:

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    Ismael:
    Equip.
      Kinjhal della Circassia
        Rara daga dalla lama in acciaio di damasco, ca.55cm: massiccia, a doppio taglio, con scanalature centrali. Il manico è decorato da intrecci floreali ottomani.

        [Arma bianca]

    Passive:
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        Ismael è la risultante dei "personaggi" che ha interpretato in vita: attraverso numerosi pseudonimi ed altrettante vicissitudini, il Viaggiatore-Del-Mondo ha imparato a conoscere le genti di buona parte del mondo, superando barriere culturali e linguistiche. In termini gdr, Ismael conosce in forma orale e scritta le lingue dove lui ha vissuto: tedesco, italiano, portoghese, spagnolo, turco, arabo, latino, inglese e in via elementare hindi e mandarino/ guanhua ("cinese" degli ufficiali).

        [Passiva multilingue]

      Intendere gli intenti
        Capacità di intuire e riconoscere le intenzioni (aggressivo, amichevole, ecc...) delle persone con cui si interagisce; naturalmente non è automatico capire il motivo di tali scopi.

        [Auspex Empatia]

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    Hafiz:
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      Talwaar
        Spada a lama lunga e ricurva, ca. 112cm, realizzata in acciaio wootz, con tagliente sul lato convesso e dorso solido; non presenta il contro-taglio caratteristico della scimitarra vera e propria. Il modello è probabilmente stato prodotto nel nord della costa di Malabar nel Regno di Mysore, come suggerito dalla lama massiccia con curvatura uniforme.

        [Arma bianca]

    Passive:
      Progenitore di Fei-Hung
        L'Hung-gar è il sistema marziale di movimenti legati tra gli altri alla figura della tigre: lo stile dona al buon praticante agilità al di fuori del comune permettendogli movimenti apparentemente inarrivabili per un normale guerriero.

        [Passiva]

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    Mukhtar:
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      Jiujiebian
        Arma esotica di derivazione orientale, è composta da nove cilindri in acciaio, a sezione ottagonale, collegati da anelli con una lunghezza totale di ca. 140cm; all'estremità si trova un puntale che permette la veloce rotazione dell'arma ed una maggiore efficacia nei colpi di punta. Durante gli attacchi, è possibile sfruttare il moto della catena facendola girare intorno al proprio corpo, in modo da arrestarne o comunque modificarne il movimento ed effettuare attacchi imprevedibili.

        [Arma bianca]

    Passive:
      Concentrazione a nove sezioni
        Data l'effettiva pericolosità nella pratica del Jiujiebian, il praticante deve sviluppare una specifica forma di agilità ed attenzione mentale che deve necessariamente mantenersi a ogni movimento. La pratica in quest'arte letale ha obbligato Mukhtar a gestire un continuo stato di tensione psicofisica che le dona facoltà di iniziativa.

        [Passiva]

    Tecniche:
      Le scintille di Agni
        Un buon utilizzatore di Jiujiebian come Mukhtar è in grado di intimidire i propri avversari con le movenze della propria arma: sguainare la Jiujiebian con movimento rotatorio violento produrrà una scarica di scintille ed un rumore raggelante colpirà l'animo dei malcapitati, impedendo a meno di particolari doti di forza di volontà di agire.

        [Tecnica di supporto, durata breve, natura mentale, portata: area, consumo: MEDIO]

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    Edited by Il-Viaggiatore-Del-Mondo - 6/3/2018, 23:08
     
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    Aveva ascoltato le parole dello straniero di nome Ismael con calma serafica ed in concentrato silenzio, dirigendo ogni sua attenzione sulla sua persona e degnandolo solo di un lieve cenno del capo al suo ingresso, così da non risultare ineducato.

    «Ho espresso richiesta di potervi vedere, magistri, perché mi è difficoltoso trovare una spiegazione a questo mondo: mi sono state illustrate parole come "piano di esistenza", "semi-piano"... e forse le ho intese, ma ancora non capisco. Come, tutte queste persone... tutti quegli esseri -dalle forme e le intenzioni più strane- si sono trovate a vivere qui? A che scopo... tutti qui? E, nonostante possa sembrare una domanda troppo personale... perché io e le due povere anime che mi accompagnavano nella vita che ho lasciato a Mokha, ci siamo risvegliati in un simile mondo?»

    Annuì garbatamente all'ospite, aggiustandosi gli occhiali sul proprio naso.

    «La conoscenza codificata nei testi è grande e immortale, ma a volte quello che serve ad uno spirito smarrito è l'interazione che, sola, può colmare le distanze per un uomo piccolo e mortale.»

    -Signor Ismael, comprendo perfettamente le difficoltà di un Naufrago, essendolo stato io stesso. La natura fisica e morfologica di questo mondo è estremamente singolare ed aliena per molti sistemi "esterni", quindi è perfettamente comprensibile nutrire dubbi ed insicurezze su questo tema.
    Cercò di essere rassicurante, perché infondo anche i più elevati esperti in materia non erano altro che studenti con più esperienza. Null'altro.
    -Su Endlos il concetto di "Semipiano" è più metaforico che fisico, innanzitutto- avrebbe iniziato a spiegare il vampiro, con calma e voce profonda -Non esistono prove scientifiche ad avvallare la reale natura di Endlos: potrebbe essere un pianeta come anche un frammento di terra piana. Il Maelstrom che circonda i quattro Presidi limitrofi ha infatti reso sempre difficoltosa la ricerca di una risposta esatta a riguardo. Chi prova ad oltrepassarne i confini, muore o non torna. Nel migliore dei casi riappare dopo anni, dicendo di essere stato trasportato in un altro mondo, completamente estraneo al Semipiano.

    Concluse quella spiegazione con un sospiro rassegnato. Vi erano molte teorie su Endlos, ma a parte antichi racconti o filosofie e religioni, le prove scientifiche scarseggiavano.

    -In poche parole, Endlos consiste in null'altro che un agglomerato di territori separati da ogni altra cosa grazie ad un confine chiamato Maelstrom. Il confine è tuttavia mutevole, e talvolta porta al suo interno intere regioni o individui esterni. A volte, invece, li espelle.

    Abilità Passive.


    DONO OSCURO:
    Arthur è un vampiro, dunque clinicamente morto. A tale caratteristica conseguono vari vantaggi e/o svantaggi; ad esempio non emana calore, pertanto non può essere rintracciato attraverso strumenti di rilevamento di forme di vita, e non può essere ucciso se non con il famoso paletto in legno di frassino, di Siliquastro (comunemente chiamato "albero di Giuda"), Biancospino o semplicemente la luce del Sole. Ha anche un olfatto estremamente sviluppato, in grado di percepire e distinguere qualunque tipo di odore in un'area di 30m, dote molto utile nella caccia. L'acqua santa gli provoca dolore ma non lo ferisce e tende ad allontanarsi dai crocifissi, nonostante non gli facciano nulla....insomma ha tutte le caratteristiche del classico vampiro. In più odia l'aglio ma solo perchè puzza.
    [Antiauspex + immortalità + Auspex olfattivo = 15 pt].

    VISIONE NOTTURNA:
    Essendo un vampiro, gli occhi di Arthur sono in grado di consentirgli una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; esattamente come se fosse pieno giorno.
    [Auspex: Scurovisione = 5 pt].

    MAESTRO DELLA MENTE:
    Inquanto psion ormai da tempi antichi, Arthur ha ottenuto, grazie ad un'esperienza praticamente millenaria, la capacità di riconoscere qualsiasi attacco psichico atto a ledere o manipolare la sua mente o quella di chi gli sta intorno. In termini di gioco la passiva non serve come protezione ma come sentore di allarme qualora avvenisse un attacco da parte di un nemico, così da ricorrere alle giuste difese. In più funge anche come difesa da malie.
    [Antimalia + sentore raggiri mentali = 10 pt].

    MAESTRO DELL'ALCHIMIA:
    Arthur Friederick Giles, inquanto Corona di Kymeia ed autorità nel campo dell'Alchimia, è certamente in grado di pensare, scegliere componenti o incidere rune con una rapidità quasi inumana. Merito dell'esperienza millenaria e di una buona dose di studio.
    [Instant Casting = 5 pt].

    SAPIENZA - KYMEIA:
    Così come non vi è guerriero senza spada o mago senza arti arcane, allo stesso modo non vi può essere Saggio senza conoscenza. Caratterizzati dalla loro avida sete di sapere, un membro di Gilda sarà sempre alla ricerca di cultura da aggiungere alla propria. C’è chi è arrivato su Endlos possedendo già un sapere pari a quello di migliaia di libri, ma informazioni rare e segrete vengono tramandate tra i Saggi nei tomi che solo loro possiedono. Se a ciò si aggiungono anche quelli del Magisterium allora un membro di Gilda non potrà che divenire un pozzo di sapere che ben pochi potranno guardare come loro pari. In termini di gioco è considerata una passiva di conoscenze nella via che il membro di gilda ha scelto.
    [Passiva di Conoscenza = 5 pt].


    Edited by Drusilia Galanodel - 7/3/2018, 16:43
     
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    «Herren, nuovamente grazie.»

    Herren. Quest'uomo è tedesco, o almeno deve avere avuto qualche legame piuttosto forte con la Germania. A vederlo, però, faticherebbe quasi a crederci: la sua pelle gli ricorda più quella di un uomo del mediterraneo, quella di un italiano o di un greco, e il nome con cui si è presentato è pure piuttosto inusuale.

    Su Endlos, però, queste cose non importano più. Diavolo, anche se non ci fossero di mezzo le particolari leggi di questo semipiano a semplificare la comunicazione con pressoché chiunque, Denver avrebbe comunque poco da condividere con questo tale Ismael: i nonni del giornalista sono sì tedeschi; lui, però, no. Oramai, sa a malapena parlare la lingua dei suoi avi.
    Ismael rifiuta educatamente il tè offertogli, e prende posto a sedere.

    «Come aiutarmi, herr Brockmann? Ho il timore che il come sarà sicuramente precluso a me che qui ho messo piede solo da poco tempo. Ma forse voi - che di questo mondo siete l'emanazione del sapere, dal visibile all'invisibile... sì, forse voi potete aiutarmi a capire.»

    Gli occhi dell'uomo scrutano tutti e tre i saggi attorno al tavolo. Denver annuisce, ma vorrebbe sparire in quel preciso istante: già sta subodorando una domanda estremamente complicata e astratta alla quale, ne è sicuro, non sarà affatto in grado di rispondere. Nel peggiore dei casi, sarà anche una questione di stretta competenza della Via dei Mondi.

    «Ho espresso richiesta di potervi vedere, magistri, perché mi è difficoltoso trovare una spiegazione a questo mondo: mi sono state illustrate parole come "piano di esistenza", "semi-piano"... e forse le ho intese, ma ancora non capisco. Come, tutte queste persone... tutti quegli esseri -dalle forme e le intenzioni più strane- si sono trovate a vivere qui? A che scopo... tutti qui?» Denver sorseggia un altro po' di tè, e lancia un'occhiata di sottecchi ad Uriel. «E, nonostante possa sembrare una domanda troppo personale... perché io e le due povere anime che mi accompagnavano nella vita che ho lasciato a Mokha, ci siamo risvegliati in un simile mondo?»

    Mokha... Yemen. Si tratta anch'egli di un terrestre, con ogni probabilità. Se quest'uomo viveva davvero nella penisola arabica, ciò spiegherebbe la sua pelle abbronzata, anche se è presumibilmente di origini europee. A differenza di Denver, una delle pochissime persone giunte qui di propria sponte, egli è un naufrago. Uno giunto qui da poco, e in urgente cerca di risposte.

    «La conoscenza codificata nei testi è grande e immortale, » prosegue. «ma a volte quello che serve ad uno spirito smarrito è l'interazione che, sola, può colmare le distanze per un uomo piccolo e mortale.»

    -Signor Ismael, comprendo perfettamente le difficoltà di un Naufrago, essendolo stato io stesso. La natura fisica e morfologica di questo mondo è estremamente singolare ed aliena per molti sistemi "esterni", quindi è perfettamente comprensibile nutrire dubbi ed insicurezze su questo tema.
    risponde Arthur per primo.
    -Su Endlos il concetto di "Semipiano" è più metaforico che fisico, innanzitutto- espone la Corona di Khymeia. -Non esistono prove scientifiche ad avvallare la reale natura di Endlos: potrebbe essere un pianeta come anche un frammento di terra piana. Il Maelstrom che circonda i quattro Presidi limitrofi ha infatti reso sempre difficoltosa la ricerca di una risposta esatta a riguardo. Chi prova ad oltrepassarne i confini, muore o non torna. Nel migliore dei casi riappare dopo anni, dicendo di essere stato trasportato in un altro mondo, completamente estraneo al Semipiano.
    Denver annuisce, seguendo il discorso, come a voler dare una conferma in più ad Ismael.
    -In poche parole, Endlos consiste in null'altro che un agglomerato di territori separati da ogni altra cosa grazie ad un confine chiamato Maelstrom. Il confine è tuttavia mutevole, e talvolta porta al suo interno intere regioni o individui esterni. A volte, invece, li espelle.

    Questo dovrebbe bastare per spiegare il come. Quanto al perché, beh, questa è materia di Dharma. Ciò di cui si occupa Denver, del resto, altro non si tratta del chi, del quando, del dove e del cosa.

    « Quanto a me, mi risulta che siano stati riportati casi di persone in grado di viaggiare di propria spontanea volontà, e con destinazioni deliberate, attraverso il Multiverso. Ad essere onesto, sono giunto qui proprio così, ma non sono certo se sia possibile risalire al mondo e all'epoca esatta di provenienza di qualcuno arrivato qui come naufrago. » interviene il giornalista. « Se vuole tornare, chiaramente. Mi è parso cosa giusta avvisarla. Tuttavia, così facendo le dovrei allo stesso tempo sconsigliare di basare troppe speranze su questa informazione. I viaggiatori interdimensionali sono rari già di per loro, oltre al resto del discorso appena fatto. »

    Poggia entrambe le mani sul tavolo, l'espressione seria.

    « Se c'è una ragione per cui siamo qui tutti, però, non sono certo io a conoscerla. »



    Edited by Kuma. - 31/3/2018, 01:36
     
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    « Ho espresso richiesta di potervi vedere, magistri, perché mi è difficoltoso trovare una spiegazione a questo mondo: mi sono state illustrate parole come "piano di esistenza", "semi-piano"... e forse le ho intese, ma ancora non capisco. Come, tutte queste persone... tutti quegli esseri -dalle forme e le intenzioni più strane- si sono trovate a vivere qui? A che scopo... tutti qui?»
    domandò l'uomo, mentre Uriel si accorse dell'occhiata che Denver gli aveva lanciato.
    «E, nonostante possa sembrare una domanda troppo personale... perché io e le due povere anime che mi accompagnavano nella vita che ho lasciato a Mokha, ci siamo risvegliati in un simile mondo?»

    Il primo a rispondere fu Arthur.

    -Signor Ismael, comprendo perfettamente le difficoltà di un Naufrago, essendolo stato io stesso. La natura fisica e morfologica di questo mondo è estremamente singolare ed aliena per molti sistemi "esterni", quindi è perfettamente comprensibile nutrire dubbi ed insicurezze su questo tema[...]

    Mentre ascoltava le parole del collega, il Semidio aveva modo di osservare in silenzio l'anziano ospite in modo quasi minuzioso, cercando di collocarlo in un determinato universo, mondo e infine periodo storico.

    « Quanto a me, mi risulta che siano stati riportati casi di persone in grado di viaggiare di propria spontanea volontà, e con destinazioni deliberate, attraverso il Multiverso. Ad essere onesto, sono giunto qui proprio così, ma non sono certo se sia possibile risalire al mondo e all'epoca esatta di provenienza di qualcuno arrivato qui come naufrago. » interviene il giornalista. « Se vuole tornare, chiaramente. Mi è parso cosa giusta avvisarla. Tuttavia, così facendo le dovrei allo stesso tempo sconsigliare di basare troppe speranze su questa informazione. I viaggiatori interdimensionali sono rari già di per loro, oltre al resto del discorso appena fatto. »
    proseguì Denver, rispondendo alla seconda domanda.
    « Se c'è una ragione per cui siamo qui tutti, però, non sono certo io a conoscerla. »

    « E purtroppo, temo di non conoscerla nemmeno io, Signor...? »
    con tono dispiaciuto, Uriel attese una risposta alla sua domanda, prima di proseguire.
    « Il Destino non è certo cosa facile. E' malleabile, mutevole, sfuggente. »
    poggiò la tazzina di tè ormai vuota sul piattino un'ultima volta, per poi spingere il tutto delicatamente verso il centro del tavolo.
    « Nonostante sia possibile interrogarlo, la risposta che riceverebbe sarebbe criptica, lontana da una semplice comprensione. Non resta altro modo se non quello di lasciarsi cullare tra le sue braccia. »
    concluse, sperando che addolcendo la pillola in extremis potesse aiutarlo a non cadere preda dello sconforto, in seguito a una risposta così inconcludente.




    AiqaIp8


    Status fisico: ottimale
    Status psicologico: ottimale

    Energia:

    █████████████████████ 110%

    Equipaggiamento:

    » Sagittarius: Arco + frecce (x10)
    » Diario : Un comune diario.

    Abilità Passive:

    » Expanded Mind: Memoria illimitata, +10% energia, Instant-casting
    » Innocent Aura: Auspex spirituale
    » Autorevolezza: Aura di carisma
    » I See the Light: Scurovisione
    » Perfect Body: Rigenerazione out-of-combat


    Abilità Attive:



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