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.
{ Loggione }
???
Il lento rintocco delle lancette aleggia spettrale nell'aria, sovrastando -senza però soffocarlo- il flebile ma vibrante brusio degli invitati, eminenze grigie dietro le tende rosse delle rispettive tribune, che sperano di poter ingannare la noia, contemplando qualcosa che dia loro l'illusione di un caldo brivido di emozione... sulla pelle di qualcun altro.
Non che sia di un suo qualche interesse starsene lì, a studiare l'attesa quasi religiosa con cui il vario assortimento di mostri, orrori cosmici, e anime perse riempie le balconate a ferro di cavallo del teatro, ma... quel seggio segreto, strutturato in modo da osservare non visti, è il luogo del loro -spera- ultimo incontro, e anche se il suo Complice sta tardando a presentarsi al tête-à-tête (irrispettoso, da parte sua), sotto alla maschera di cerone bianco, il figuro in completo elegante è di buon umore.
Sorride con compiacimento, perché ha la certezza che di lì a poco otterrà ciò per cui ha pagato; pazienta, perché dieci minuti non sono che un battito di ciglia dopo aver aspettato un tempo assai più lungo. Sopporta, con bendisposto distacco, perché al termine di quella serata la transazione sarà conclusa, l'accordo raggiungerà il suo naturale termine, e quella collaborazione verrà opportunamente interrotta.
Ora, c'è solo da chiarire i termini che definiranno la fine del rapporto d'affari, ammirare l'apertura della Gabbia, e consegnare all'Impresario quanto pattuito per il suo rituale; a quel punto... a ognuno il suo, immagina. Dal canto proprio, lui avrà fin troppe cose a cui pensare.
C R O C K
« . . . »
Lo schiocco sordo delle ossa rotte lo riscuote dai suoi pensieri, e lo sguardo ceruleo -uno specchio mendace, troppo puro e troppo sereno per la sua anima torbida- si solleva a guardare l'Orologio: è l'ora, ormai.
Il sipario si alzarà da un momento all'altro...
{ ???? }
Drusilia
Come al solito, quando si è costretti in una condizione che non ci piace, il Tempo è la prima cosa a pesarci come un macigno: non sai dire da quanto sei rinchiusa in quella gabbia per uccelli di taglia umana più di quanto ti sia possibile stimare quando il tuo misterioso carceriere se ne sia andato, così come non sai cosa ne è stato di Yoko, di Kalia, dei tuoi Aviatori o di tutti gli altri innocenti che si sono ritrovati coinvolti in questa invasione, ma... il silenzio e l'immobilità forzata della situazione ti hanno dato abbastanza tempo per riordinare le idee.
E' un buon metodo per farsi compagnia e mantenere la mente lucida,e non pensare alla battuta sui riflettori, che i bastardo ti ha lanciato, uscendo;
dopotutto, là dentro, sei l'unica compagnia che hai.
Ti ritrovi tra le mani qualche pezzo del puzzle, ma non sei troppo sicura di dove andrebbero collocate le tessere; il disegno che ti si dimena intorno è complesso e caotico... e il fatto che -a quanto pare- tu ne faccia parte non fa che limitare il tuo punto di vista: le visioni -o comunque si voglia chiamare ciò che hai visto durante la visita dello psicopatico che tira le fila del Circo-, non si sono ripresentate, ma... anche la nausea che ti aveva rimescolato lo stomaco si è acquietata, la brutta sensazione di essere disconnessa dal resto del mondo è rimasta, e ti provoca un disagio imperituro.
Nel sogno hai visto, vissuto e sperimentato la morte attraverso gli occhi di una certa Ishtar, e quel nome ricorrente è un indizio misterioso e difficile da collocare: quel nome, come una delle poche parole dalla ragazza albina giunta a Laputa senza saper parlare; quel nome, intriso di veleno dalla voce del demone che lo ha pronunciato con fare beffardo, mentre ti girava attorno come un'avvoltoio. Quel nome, come l'invocazione di una preghiera sulle labbra della Luna.
Tap-Tap-Tap-Tap
A primo impatto, sei un po' sorpresa dal rintocco di piccoli passi veloci nell'oscurità, che ti richiama alla realtà strappandoti ai tuoi pensieri; subito dopo, però, ti fai ben guardinga quando -d'un tratto- il rumore in avvicinamento cessa di colpo, interrompendosi in qualche punto alla tua destra: aguzzi la vista per vedere attraverso il fitto velo di oscurità (probabilmente anche arcana) che il Demone di prima ha probabilmente usato per nascondersi al tuo sguardo, e...
- ...kyuuu...
...per un istante il tuo cuore salta un battito e rabbrividisci nel mettere a fuoco un paio di occhi che ti fissano di rimando: sono incastonati sul faccino assorto di una bambina di una decina di anni circa, con i capelli a caschetto e vestita di una salopette con gonnellina scura sopra una camicetta chiara; non sei sicura dei colori, perché l'unica fonte di luce lì dentro è unicamente l'aureola proiettata dalla tua stessa pelle, ma... ti verrebbe da puntare su vestitino verde acqua e camicia bianca.
Tuttavia, i tratti distintivi principali su cui la tua mente si sofferma sono le bianche orecchiucce a punta -da gatto- sopra la sua testolina, e il Marchio della Luna, cose che ti rendono certa che si tratti della stessa bimba-gatto che hai intravisto correre di gran fretta per le vie di Kisnoth quando -uscita dalla Cattedrale in cui eri nascosta con Yoko- correvi in soccorso dei tuoi soldati.
Non capisci come sia arrivata fin lì, e puoi farti le tue idee in merito al perché, ma... c'è un'altra cosa che ti suscita un interrogativo sottilmente inquietante: cos'è che sta guardando? Se ne sta a un passo dal perimetro della tua voliera, con le manine strette attorno alle sbarre, intenta a fissare con insistenza qualcosa. Qualcosa che non sei tu, che non vedi o non intendi, ma che è inequivocabilmente dentro la gabbia. Insieme a te.
{ ???? }
Jester
Quando ne varcate la soglia, la porta della Tribuna contrassegnata dal numero “XIII” si chiude in silenzio alle vostre spalle, escludendo all'istante dall'universo delle tue percezioni la sensazione opprimente che il “Re del Torrone” sembrava inconsciamente promanare intorno a sé: certo, non dovresti, visto che ora tu e la Castellana che hai deciso di proteggere siete di nuovo esposte ad ogni sorta di pericolo, ma... devi ammettere di sentirti un po' più sollevata.
Forse sono stati la stanchezza e il nervosismo con cui quell'interminabile incubo ad occhi aperti ti ha caricato come una molla, forse la causa è semplicemente l'instabilità mentale ed emotiva che caratterizza la tua vita da che ne hai memoria, o anche il fatto che il Principe di Halloween non ti andava per nulla a genio, ma... lì dentro hai avuto proprio un bel crollo, e il pensiero di lasciartene alle spalle ogni traccia o ricordo, e allontanarti in fretta, è senza dubbio un'offerta allettante. ...ma ora la questione si fa spinosa: ne avrai la forza?
Fino a poco fa, tu e la Dama di-nuovo Azzurra eravate in una posizione discretamente sicura: probabilmente avresti potuto giocare meglio le carte che ti erano finite sul tavolo per quella mano relativamente fortunata, ma a volte, le combinazioni vantaggiose sfuggono ai nostri schemi di calcolo, e nemmeno realizziamo quale fortuna ci è sfuggita tra le dita; forse, avresti fatto meglio a fare almeno “buon viso a cattivo gioco”, ma... lo stress ti ha tradito, e -ancora una volta- è stata la fortuna ad assisterti.
L'impertinenza e l'ostilità che hai mostrato verso il vostro ospite non ha avuto per questa volta delle conseguenze, né su di te né sulla persona che intendi proteggere, ma... quanto potrà ancora durare?
Siete di nuovo nel lungo ed elegante corridoio di prima -che continua all'infinito fino a perdersi a vista d'occhio-, sempre rivestito di pregiate stoffe rosse, tappeti e lunghi colonnati... e, intanto, accanto a te Kalia appare molto abbattuta e silenziosa, ma non sai dire in che misura ciò sia dovuto alle rivelazioni che ha ricevuto durante il colloquio appena sostenuto, e quanto c'entri invece l'oggettivo malessere che (come ha specificato l'Arcidemone) l'aura demoniaca del posto le sta provocando.
Clack...
Lo scatto leggero di una serratura che ti mette immediatamente in allerta, e identifichi l'origine del rumore due porte più avanti: il battente della tribuna “XV” si sta aprendo! Ma il Signore delle Zucche non aveva detto che non avreste incontrato nessuno?! Bah! Non che ti sia mai fidata un po' di quel tale...
Recuperi lestamente le tue carte-lama, e ti prepari a mirare al primo punto vulnerabile (occhi, se ne ha!) che il nuovo arrivato ti mostrerà, con l'intento di rallentarlo abbastanza da chiudergli la bocca prima che dia l'allarme, o per far guadagnare alla Dama Azzurra un po' di tempo per scappare; così trattieni il fiato e... ah! Inizi a scorgere qualcosa! Vedi un corno! ...come mai uno solo?
La porta si richiude, e insieme a voi nel corridoio ci sono ora il Kuthiano Bid'daum, il Boggart Zimmer, e23... percepisci una terza presenza, ma non vedi nessuno.
{ ???? }
Bid'daum | Zimmer
Con la buona compagnia dell'alcol sponsorizzato dalla bellaFaridaLust, il breve tempo della vostra permanenza nella tribuna della Famiglia Iblis scorre in maniera quasi sopportabile... sebbene le notizie che apprendete per bocca del vostro collega Pasha sono tutt'altro che confortanti circa le prospettive future del Semipiano.
Stando a quel che vi ha detto Kalanjanus, il suo fantomatico fratellastro e proprietario del Circo risponde al nome di Fistadantilus, e ha da qualche anno stabilito la propria roccaforte nella capitale del Presidio Nord, dove collabora nel governo assieme a un'altra entità che si fa chiamare “Boethiah”... probabilmente un nome in codice.
Inoltre, vi informa di essere anche stato nel Presidio Ovest per svolgere certe investigazioni su degli impianti di qualche tipo che il suo parente gestiva sul territorio di Klemvor, e di essere inciampato in alcuni affari di altri due Demoni (anche loro estranei al Semipiano), probabilmente invischiati nella Guerra Civile.
A proposito del volume che avete trafugato nell'Ufficio del Capo, e che gli avete mostrato, il Moro ha dichiarato che -a un'occhiata superficiale- non sa dire di che si tratti, ma ha chiesto di poter avere il tomo in consegna per approfondire la faccenda e cercare di capirci qualcosa, dal momento che ha più mezzi, risorse e capacità di tenere un basso profilo in certi ambienti; avete accettato -per quanto, per volontà di Zimmer, non in via gratuita- così il librone è rimasto con lui.
Ora non vi resta che radunare le vostre cose, recuperare un silenzioso23Skaro che è stato abbrancato in una disinvolta conversazione con la figlia di Kalanjanus -sotto lo sguardo vigile e imbronciato di quel punk di suo fratello-, e ritirare il secchiello di alcol e ghiaccio che la Segretaria ha preparato per la vostra partenza.
« Buona fortuna. E fate attenzione. »
Quella raccomandazione -banale quanto sentita- vi accompagna mentre varcate la soglia, e la porta della Tribuna contrassegnata dal numero “XV” si chiude in silenzio alle spalle dell'ultimo in coda: immediatamente, dall'universo delle vostre percezioni svanisce ogni traccia del clan Iblis, come se li aveste lasciti in un altro mondo anziché al di là del battente.
...e altre due presenze vicinissime prendono consistenza appena qualche metro più in là, e vi basta spostare lo sguardo per identificarne le sembianze: la prima è una donna dall'inconfondibile (per Bid'daum) aura benigna nonostante l'espressione piuttosto provata, di cui intuite i capelli azzurri, celati alla meglio sotto il cappuccio di una mantella blu scuro; l'altra è una ragazza dalle lunghe chiome castane -imbrigliati in una treccia- e agguerriti occhi d'onice al di sotto del cappello da Guitto. Con un paio di carte affilate nelle dita, pronte a colpire.
{ ???? }
Mugen | Firion
Dopo l'esplosione nelle Cucine e -vi augurate- del Circense in carrozzina che ne aveva fatto il suo regno del terrore, la realtà ha cambiato pelle per consegnarvi alla cornice dell'elegante corridoio infinito in cui ancora adesso vi trovate dispersi; avete appena avuto uno strano incontro con il servitore di un demone -da quanto vi è parso di capire- di un certo rango, e per quanto alto fosse il rischio che la situazione degenerasse da un brutto problema a una vera tragedia, ne siete usciti in maniera brillante e disinvolta.
La prontezza di spirito dimostrata da Mugen nel giocare le carte di cui la sua stessa natura l'ha dotato è stata determinante nel trasformare un potenziale scontro all'ultimo sangue in una chiacchierata quasi amichevole, ma il sangue freddo e la versatilità di Firion nel rispondere a quell'insolito consesso non sono certamente state da meno... sopratutto viste e considerate le brutte notizie di cui siete venuti a conoscenza.
A quanto pare, non solo i mostri infernali si sentono così a proprio agio sulvostroSemipiano da radunarsi nella Capitale dello Stato Centrale per seguire uno spettacolo (come una manica di nobili decadenti e snob andrebbe a teatro), ma alcuni di loro sono anche annidati da chissà quanto tempo nel Presidio Nord, a cercare... non sapete bene cosa, ma ci sono alte possibilità che non sia nulla di buono. E poi c'è quella “Imperatrice” interessata all'Ovest: come se il Presidio Occidentale non avesse patito già abbastanza sotto il giogo degli Usurpatori di Kikio Ho e Usama Kuroi, e non avesse già grosse difficoltà a rimettersi in sesto dopo la perdita di tutte le sue guide.
Il demone-farfalla svanisce dalla vostra vista e dai vostri sensi, lasciandovi soli e liberi di proseguire... ma per andare dove? Non conoscete il luogo in cui vi siete ritrovati, e in giro non scorgete certo cartelli o indicazioni... a parte le targhe sugli architravi delle porte velate dai drappi rossi, che sono comunque scritti in un idioma che non sapete leggere, e perciò... che fare?
Fate vagare lo sguardo in quell'ambiente all'apparenza tranquillo e raffinato, che pure vi trasmette la stessa sensazione di una giungla popolata da bestie feroci, mostri alieni e altri orrori innominabili, ed è allora che sentite la porta alla vostra destra spalancarsi di botto: due figure -che per Firion sono ben familiari- ne attraversano la soglia, richiudendosela alle spalle e poggiandovisi contro con tutto il peso del corpo...
Che può essere poco incisivo nel caso della ragazza -snella e minuta, con lunghi capelli castani-, ma utile a fare la differenza se parliamo del gigante d'ebano coi capelli afro, che la accompagna; a quanto pare, non siete stati i soli superstiti della Sala degli Specchi ad essere arrivati fino a qui...
{ ???? }
Ted | Eva
Quando il grumo pulsante di vita -rinvenuto da Ted in mezzo alla poltiglia che il Circense era stato prima di far innervosire Yoko- è esploso in un bagliore accecante, che gli ha fatto proprio sentire cosa significa morire, avete assaporato un momento di soddisfazione... che si è subito trasformato in cenere sul vostro palato non appena una voce metallica e impostata ha annunciato l'innescarsi di un nuovo “protocollo”, che ha cancellato i contorni del Serraglio intorno a voi e siete sprofondati nel buio.
Dopo, non è affatto andata meglio: vi siete ritrovati in mezzo a un corridoio elegante e all'apparenza infinito... completamente esposti a ogni sorta di pericolo; per non farvi beccare dal primo passante, avete avuto la saggia idea di infilarvi in una delle stanze, così da poter almeno godere del conforto di quattro mura chiuse e rassicuranti entro cui parlare con calma e fare il punto della situazione, ma è esattamente così che vi siete ritrovati intrappolati dalla presenza schiacciante (in senso letterale) di uno strano ospite.
...fortuna nella sfortuna, almeno, quel tale era ubriaco fradicio: talmente poco presente a sé stesso da non aver minimamente indagato chi foste; dal suo biascicare, avete solo capito che vi ha preso per due escort. E deve aver preso roba VERAMENTE pesante per arrivare a scambiare un uomo adulto e palestrato per una “bella cavallona”...
In questa brutta storia, provvidenziale è stata la prontezza di spirito di Ted Carter, che -col nome d'arte di Obscura- ha trovato un modo per far allontanare il figuro... e non appena la forza di gravità ha allentato la morsa su di voi, non ci avete pensato due volte prima di lanciarvi verso la porta per spalancarla, e poi oltre: finalmente, ora siete fuori!
In una perfetta sintonia di intenti, accompagnate il battente a ritroso lungo l'arco dei cardini bene oliati e chiudete bene l'uscio appoggiandovi contro il suo legno pregiato, più per riprendere fiato che non per bloccare un inseguimento decisamente improbabile, viste le condizioni di quel... quel... qualsiasi cosa fosse il Prete Sorridente.
Di nuovo in piedi nel corridoio, l'Istinto di Eva e il Radar di Ted li avvertono immediatamente delle due presenze, in piedi a poca distanza da loro... ed è così che vi ritrovate davanti -a un paio di porte di distanza- una Volpe antropomorfa alta due metri e in abiti tipici del Presidio Occidentale, e un bel giovane in armatura, dall'aria familiare, la pelle bronzea e i capelli albini.
Allora... che effetto fa vedere un volto amico dopo tante peripezie?
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Yoko
Pigramente, l'oro scivola sulla superficie di un rosso specchio liquido come un elegante airone sorvola a pelo d'acqua l'oceano al tramonto, percorrendolo senza neppure sfiorarlo con la punta delle ali, distrattamente, già rivolto ad altri orizzonti... tale appare il tuo sguardo e il tuo pensiero, mentre le iridi affondano nella pozza cremisi che si è raccolta attorno alle tue piante carnivore – e alla loro carneficina.
Quello spettacolo non ti entusiasma particolarmente: la crudeltà ce l'hai messa, certo, ma... l'insulsa e deleteria creatura che hai appena condannato a morte non vale nemmeno il palpito di un momento di soddisfazione mentre senti la sua agonia trascinarsi come un lombrico nella terra ormai già da diversi minuti-
La Traditrice sta soffrendo, ma -se avessi tempo da perdere per dedicarlo alla riflessione- questo è né più né meno ciò che lei stessa ha seminato intorno a sé nell'arco della sua intera esistenza; morirà senza possibilità di scampo, ma non è per goderti il momento che hai deciso di fermarti un poco in quella stanza, con la musica poco prima sparata al massimo volume per soffocare le sue suppliche e le sue grida, ora del tutto cessate: con lo strano specchio di Aisiling in una mano -nella cui superficie si riflette la tua amata, chiusa in gabbia-, stai provando a ragionare.
Dopotutto, mentre -pur a tua insaputa- tutto intorno gli eventi vorticano come un folle uragano, tu ti sei ritrovato in un fin troppo placido occhio del ciclone... e non puoi far a meno di questionare la tua situazione, chiederti dove sia tenuta prigioniera Drusilia, ma -soprattutto- come raggiungerla... come liberarl-.
D'un tratto, senza che alcun effetto speciale ne dia in qualche modo avvisaglia, i tuoi sensi ti avvertono che non sei più da solo: delle presenze sono d'un tratto comparse nel tuo raggio di percezioni... e non fatichi ad individuarla a pochi metri da te.
Prima che tu possa reagire, battendo sul tempo i nuovi arrivati, le doppie ante dell'enorme armadio -che riveste la parete alla tua destra- si spalancano di colpo.
{ ???? }
Arthur | Uriel
Dopo essere passati per i freddi vetri della Casa degli Specchi, ciascuno di voi ha dovuto affrontare un percorso diverso, e superare con tenacia le mille insidie di questo Circo degli Orrori, popolato da mostri,drogatie squilibrati: chi scampando ai fumi tossici e al calore di un vecchio cinema in fiamme, chi attraversando al buio un serraglio infestato da belve aliene -vessate e affamate per chissà quanto tempo- lasciate a piede libero, e chi dovendo sfuggire a un inseguimento con un Aren inferocito; queste sono le condizioni in cui vi siete infine ritrovati attorno al tavolo di Madame Endora.
Con il vostro ingegno, e -non si può negarlo- un certo aiuto da parte di una bambina albina evasa dalla sua reclusione, un vecchio Youkai emaciato sopravvissuto ad anni di torture, e un Violinista dalla mente stravagante ma non per questo priva di intuito, siete riusciti a ricostruire un quadro generale della situazione -per quanto ancora confuso e lacunoso-, tenendo così ben alta la meritata reputazione di cui già godete nel Presidio Est, in qualità di menti più brillati del Semipiano.
Certo, non ci si aspetterebbe nulla di meno dai Saggi di Palanthas... ma, stavolta, vi siete proprio superati: perché esser venuti a capo di ciò in cui consiste la tanto chiacchierata Asta, aver scoperto l'esistenza di una Gabbia contenente qualche antica mostruosità in procinto di essere scoperchiata su Endlos, e aver appreso del coinvolgimento della Curtis nei piani del misterioso Impresario, non vi metteva mica automaticamente in condizione di impedire uno di questi eventi, eppure -con mente lucida- siete riusciti a far fruttare al meglio tutte le poche risorse che avevate a disposizione. E a massimizzare il danno al nemico.
Stilando un ordine di priorità, avete investito la maggior parte delle monete di cui siete riusciti ad impadronirvi nel mandare all'aria l'Asta dei demoni, disperdendone i lotti (cosa che vi è costata la scomparsa improvvisa di Raizen e Riful), e avete poi deciso di richiedere un passaggio alla Chiromante, così da raggiungere l'ubicazione del prossimo Sigillo e adoperarvi di persona alla sua strenua difesa. Ma a quale prezzo? Letteralmente, non siete in grado di definirlo, dal momento che Owl ha insistito per contrattare; con qualche riserva, pur messi a parte delle sue condizioni, vi siete persuasi ad acconsentire... e tutto diventa nero.
E quella stessa fonda oscurità è ciò che vi accoglie ovunque vi ritroviate ora: si tratta di un ambiente piccolo, a giudicare da come siete costretti in piedi e addossati l'uno all'altro, pressati da una massa voluminosa ed ingombrante -tutto sommato soffice-, che al tatto e alla Scurovisione potete riconoscere come stoffe pregiate e tessuti di vario genere; una persona normale -a questo punto- avrebbe di certo problemi a respirare normalmente, ma dal momento che siete un Nephilim, un Vampiro e un Semidio, il poco ossigeno non è una questione così vitale.
Tuttavia, contemporaneamente, c'è anche un'altra sfilza di dati che riuscite a percepire con i vostri sensi soprannaturali: tanto per cominciare, c'è una musica assordante e cacofonica -fortunatamente attutita- che proviene da oltre la parete che avete davanti, poi l'Olfatto vi Arthur è letteralmente stuprato da un opprimente odore di sangue, e -infine- i sensi di Uriel rilevano due fiammelle vitali a pochissimi metri da loro... o meglio, una fiammella vitale e una brace in procinto di spegnersi, che ne serba solo il ricordo.
Poi, senza che abbiate modo e tempo di mettere insieme le informazioni e decidere come muovervi, Kerobal sferra un calcio all'anta dell'armadio-guardaroba dentro cui vi siete materializzati, e -oltre le ante spalancate- vi trovate a scorgere la strana scena di una donna massacrata, sbocconcellata da un drappello di piante carnivore; poco più in là, a una distanza sufficiente da non sporcarsi nel lago di sangue che ne è derivato, il loro evocatore se ne sta seduto sul letto... con uno specchio in mano, gli occhi dorati rivolti su di voi, e le orecchie volpine ben tese.
E nel silenzio raggelato di quell'istante, in mezzo allapessimamusica che si riversa fuori da uno stereo, il primo a reagire è il Principe-Demone, che -dopo aver gettato una rapida occhiata panoramica alla stanza- commenta la scena con un lungo fischio di apprezzamento.
A quanto pare, avete ritrovato Yoko! Ma...
Questo cosa c'entra Yoko con ciò che avete desiderato?
Edited by Madhatter - 10/2/2018, 19:31. -
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"Le pareti di pietra non fanno una cella,
e nemmeno le sbarre di ferro una prigione
La mente innocente e tranquilla,
le prende per una pausa di riflessione".
(Richard Lovelace)
Quando fu abbandonata al silenzio della sua gabbia -dopo aver sopportato i passi del bastardo che si allontanavano con naturalezza, fino a perdersi nella completa ed assoluta oscurità- allora Drusilia comprese che era tutto vero. Quella notte era vera, quelle sbarre lo erano, esattamente come il senso di isolamento e solitudine... o la morte che le soffiava sul collo con sadico interesse. Sentiva che la sua intera vita era stata spazzata via in quel preciso istante. Tutti i suoi sacrifici, le lotte, il lavoro meticoloso ed ispirato per rendere Endlos un posto migliore di quello da cui era naufragata... era finito tutto in pochi attimi, una fortezza di piccoli castelli di carta lanciati via alla prima folata di vento.
Così Drusilia si era seduta per terra, tirandosi le ginocchia al seno e fissandosi la punta dei piedi con sguardo truce. Non le restava più niente, solo una serie interminabile di attimi, minuti... ore, per pensare.
La sua mente volò all'amato Yoko, a Kalia che era accorsa da lei, ai suoi Aviatori e ad Endlos nel suo complesso, domandandosi cosa ne sarebbe stato dei sopravvissuti, da quel momento in poi. Il Pentauron era già in mille pezzi, ma se colpire il Semipiano esattamente al suo cuore era risultato così facile per dei semplici abomini, non dubitava che quell'invasione sarebbe durata davvero poco, generando il peggiore fra gli scenari possibili.
E poi... le visioni. Quelle immagini che potevano essere un ricordo, ma anche un messaggio, sussurri d'informazioni sconnesse ed ispiratrici di sensazioni destabilizzanti. Quel nome "Ishtar" era collegato a molti -troppi- elementi del suo presente e del suo passato, e se anche il dubbio che non fosse un tentativo del suo aguzzino di confonderla le avesse solleticato l'ingegno più di una volta, la Dama del Vento non riusciva nemmeno a concepire che fosse stata qualcun altro, prima di allora.
Qualcuno che aveva vissuto, forse fino alla sua età... e che certamente era morto, proprio come aveva visto. Immobilizzata dal branco e poi sgozzata. Sola, in un luogo qualunque, senza amore o amici che fossero lì a lottare per lei o con lei. Una morte orribile senza alcun dubbio... non troppo diversa dalla sua condizione attuale.
Ma chi era prima? Chi era Ishtar?
Che cosa aveva fatto di così grave da esser costretta a pagare per una colpa che nemmeno ricordava?
Che senso aveva tutto quel dolore, quella violenza, quell'accanimento?
Non riusciva ad immaginare nulla che lo giustificasse.
Nulla.
Un senso di profonda impotenza la scosse nelle viscere, assieme allo smarrimento ed al disonore di non riuscire a proteggere nemmeno sé stessa; si portò una mano al ventre, lì dove riposava il suo bambino, e -in silenzio- abbassò il capo sulle ginocchia con il chiaro intento di nascondersi la faccia. Tentò disperatamente d'irrigidire ogni singolo muscolo del corpo ma, nonostante gli sforzi, le spalle si mossero più volte, condizionate da piccoli scatti del diaframma, a stento trattenuti. Il respiro le venne quasi a mancare, un dolore al petto la trafisse ogni volta in cui cercava di controllare i singhiozzi o le lacrime.
Nel buio della prigionia, si strinse a sé, trovandosi a sussurrare una preghiera con voce bassa e tremolante.
Per un attimo, uno solo, credette davvero che qualcuno potesse sentirla.
Solo dopo ebbe modo di ricordarsi che -per esperienza- nessun Dio serbava pietà nei suoi confronti.
Si morse quindi la lingua con rabbia, costringendosi ad accettare la situazione e smetterla di vaneggiare. Il mondo -dopotutto- non sarebbe mai cambiato grazie ad una preghiera. Non era in quel modo che funzionavano le cose...
Tap-Tap-Tap-Tap
Piccoli passi rapidi la misero immediatamente in allerta. Nonostante s'interruppero in qualche punto fuori alla gabbia, L'Alfiere rimase rigida e pronta a scattare al primo movimento errato. Aguzzò la vista... e trovò una bambina con le orecchie di gatto dall'aria familiare e con l'evidente Marchio della Luna addosso.
- ...kyuuu...
La prima -ovvia- domanda che le giunse per la testa fu come esattamente quella bambina fosse arrivata da lei.
Poi notò l'espressione del volto... e la direzione dello sguardo; nonostante si fosse infatti attaccata alla gabbia e vi guardasse all'interno, non era Drusilia l'oggetto delle sue attenzioni. Quella creatura osservava qualcosa. Qualcosa che era nella gabbia assieme a lei e che non poteva vedere.
Le si gelò il sangue, lasciandola immobile per alcuni secondi. Certo, fino a quel momento non era ancora finita uccisa -ragion per cui si convinse che mimare una statua l'avrebbe lasciata in vita ancora per qualche ora- ma poi finì per riflettere che, in ogni caso, a breve sarebbe morta comunque. Sbranata da quella presenza invisibile? Trucidata da qualche bestia? Sgozzata dagli sgherri dell'imbecille?
Non poteva dirlo... ma rimanere lì ad attendere la morte era semplicemente stupido.
Il mondo non mutava grazie ai miracoli. Erano le azioni a farli verificare: se non si fosse alzata da terra, sarebbe certamente finita male. Forse avrebbe fallito anche provandoci, ma avrebbe almeno sfruttato il beneficio del dubbio. E poi non voleva morire, dannazione! Suo figlio doveva nascere, aveva un intero popolo a cui badare. Soprattutto... aveva un nemico da fare a pezzi.
Un uomo a cui avrebbe osservato il volto, un uomo su cui si sarebbe vendicata per ogni orrore possibile.
Quelle morti, quel dolore... quell'accanimento avevano finalmente un senso.
Era ovvio che lei ne fosse testimone: li avrebbe conservati gelosamente nella propria testa, così che il sollievo della sopravvivenza non riuscisse comunque ad ammorbidirla e farla desistere dalla ricerca del colpevole. Lo avrebbe trovato e gli avrebbe fatto scontare ogni singolo dolore che aveva causato a lei e a chiunque altro, vivo o morto che fosse, prosciugandolo di ogni stilla di sangue da lui versata, in un crudele contrappasso che nemmeno l'inferno gli avrebbe mai concesso.
Lo avrebbe annientato. Ma i grandi piani vanno realizzati per gradi, ed il primo passo era fuggire.Non si mosse di scatto, piuttosto cercò di mantenere un'apparenza vagamente rilassata, quasi avesse scoperto solo in quel momento di essere nella tana di un leone e cercasse di non disturbare la belva. Si sarebbe avvicinata alla bambina dai tratti felini con cautela, abbassandosi circa alla sua altezza e lanciando qualche occhiata al punto vuoto da lei osservato. Ovviamente non trovò niente.
-Ma che bella gattina abbiamo qui!
Lo disse sussurrando, ma deformando la voce in un tono allegro e scherzoso. Ad osservare quella bambina ed i suoi comportamenti, aveva pensato che trattarla più da gatto che da umana sarebbe stato in qualche modo vantaggioso.
-E chi è la micina più bella-belliccima del mondo? Sei tuuuu ♥
Con cautela, allungò il braccio per tentare un contatto con una carezza o un tenero grattino. Prima, però, si sarebbe lasciata annusare, se la piccola avesse mostrato timori verso lei.
Poi sarebbe passata alle domande, ovviamente adattate al suo interlocutore.
-E chi c'è lì? Chi c'è? Micia-micia-micia... cosa vedi là?SPOILER (clicca per visualizzare)Passive Utilizzate.
GALANODEL »
« i figli di Dio videro le figlie dell'uomo che erano belle
e si presero delle mogli fra tutte quelle che scelsero. »
Bereshit (Genesi) VI,2.
Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo di un Galanodel presenta tratti di entrambe le razze.
Per comprendere una delle caratteristiche alla base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che, sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo perchè -come gli angeli- i Galanodel sono legati alla Fonte. Questa li rende immuni da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete" quali batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono assolutamente immuni alle malattie e, qualora qualcuno provasse ad avvelenarli, la sostanza tossica verrà assunta senza che il corpo ne subisca effetti deleteri.
Altra eredità della progenie celeste vi è certamente la capacità di sollevarsi in aria -talvolta generando candide ali sulla schiena- o irradiare luce dalla propria pelle, intensificandola o meno a seconda del caso. Questa non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare. Essendo quindi provvisti di un corpo luminoso, questo non sarà provvisto di ombra ai propri piedi.
Essendo inoltre il corpo parzialmente costituito di luce, esso avrà capacità di rigenerazione superiori a quella di un normale umano; non conserva inoltre i segni delle cicatrici. Inoltre ha un adattamento alla diversa luminosità che va aldilà dell'umano: è infatti in grado di vedere perfettamente al buio, come se fosse pieno giorno.
E' infine cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son predilette fanciulle vergini ed infanti. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica e sola fonte di potere.
Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue di un Galanodel "puro" porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.
[Resistenza a Veleni e Malattie: 5 | Difesa da Veleni e Malattie: 2 | Volo: 5 | Assenza di Ombra: 5 | Rigenerazione: 5 | Scurovisione: 5 | Malia tramite Sangue: 5]
GODDESS OF LOVE »
«Mettimi come sigillo sul tuo braccio, come sigillo sul tuo cuore, perchè forte come la Morte è Amore. Le grandi acque non potrebbero spegnerlo, né i fiumi sommergerlo. Tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma ardente, la fiamma del Signore!»
Canto dei Cantici VIII,6-7.
L'Amore è un sentimento intenso e profondo simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile. Impossibile da concepire appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo è rivolto verso una persona, un animale, un oggetto o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse questo a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore -la forza più potente dell'Universo- ed il Libero Arbitrio.
Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza.
E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stessa le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.
[Malia d'Amore: 5 | Anti-Malia: 5 | Lie-Detector: 5 | Mindfuck-Alert: 5 | Trick-Detector: 5 | Empatia: 5 | +10% di Energia: 5]
LADY OF THE WIND »
«L'Amore ci passa accanto, rivestito di soavità, ma noi fuggiamo via impauriti, andiamo a nasconderci nelle tenebre o, ancora, l'inseguiamo per far del male in suo nome. Anche il più saggio tra noi si piega sotto il formidabile peso d'Amore; eppure esso è, in verità, leggero come la brezza lieve del Libano.»
Kahil Gibran.
E' innegabile che, dal suo arrivo su Endlos, il potere della Dama del Vento sia sensibilmente cresciuto: questo può essere in parte dovuto al fatto che ella abbia abbracciato il suo destino di guerriero Galanodel -imparando a non lasciarsi più frenare dal suo cuore tenero-, e in parte al fatto che la permanenza presso l'Isola nel Cielo l'abbia portata ad un più alto livello di comunione col suo elemento... Fatto sta che l’ambiente attorno a lei sembra aver sviluppato un legame quasi empatico con Drusilia, reagendo alla sua presenza e riflettendo come uno specchio i suoi stati d’animo. Il potere non genera mai effetti disastrosi o disagevoli, nemmeno per gli avversari, ma è una spia più che utile per capire che aria tira; se -all’improvviso- il cielo si annuvola... e se è stato fatto o detto qualcosa di fuori luogo, sarebbe meglio a preoccuparsi di quei neri cumoli temporaleschi, perché potrebbero essere un terribile presagio di tempesta.
La comprensione del suo elemento è tale da poter considerarlo "tutt'uno" con la sua Signora. Partendo da tale presupposto, la giovane Galanodel può comandarlo a suo piacimento con rapidità e naturalezza sconosciute ad un mago qualunque. E' anche in grado, attraverso la meditazione, di poter "sentire" ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio, un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro, come anche la composizione chimica in caso di sostanze gassose. Allo stesso modo la sua essenza non è in realtà nemmeno relegata ad uno stato fisico vero e proprio, ma più simile al vento; nonostante Drusilia sia di fatto un corpo, con il tempo ha finito per somigliare al suo elemento al punto da diventare percepibile non solo come soggetto singolo, ma anche come l'aria che la circonda, rendendo di fatto difficile determinati tipi di localizzazione.
Similmente all'aria è perfino in grado di spostarsi, veloce come il vento di cui è sovrana, ed ha particolarità fisiche quali una elasticità muscolare fuori dalla norma che le permette di compiere movimenti particolarmente complessi con l'aiuto del proprio fisico scattante.
Mai vi fu nulla più mobile dell'aria e del vento, mai vi fu più grazia di ciò che nel cielo sconfinato si muove.
[Manipolazione Atmosferica: 0 | Instant Casting: 5 | Antiauspex-Radar: 5 | Auspex “Radar”: 5 | Auspex di Composizione dell'Aria: 5 | Bonus alla Velocità: 5 | Doppio Bonus all'Agilità: 5+5=10]
GODDESS OF BEASTS »
«Io sono colei che a notte, nel cielo, riempie di luce il firmamento. Colei che genera il timore e l’inquietudine della notte, sono. Colei che richiama dagli abissi i pesci alla superficie. Dov’è la mia parola perentoria e chiara? In una rete a larghe maglie stesa sui campi. In una rete a strette maglie tirata su dai campi, sì che nessun uccello voli via. La mia parola attraversa il mare ed il mare ne è spaventato. La mia parola attraversa laghi ed acquitrini; penetra la corrente dell’Eufrate e ne diventa essa stessa corrente.»
Inno a Ishtar.
Se è vero che, chiunque abbia a che fare con la Dama del Vento, vedrà in lei ciò che desidera nel profondo dell'anima, lo è ancor di più per le creature più istintive: queste subiranno maggiormente l'effetto della sua sola presenza, proprio in virtù della natura emozionale ed istintiva dell'amore stesso.
Qualunque bestia, mostro o creatura intelligente ma dotata di istinto sarà infatti portata a sentirsi a suo agio in presenza della bella, non percependola mai come una minaccia ma sempre un alleato: una madre, una figlia, un componente del branco o qualcuno verso cui sentirsi invitati ad abbassare le difese. Non sarà quindi insolito che creature anche non solite ad assumere determinati atteggiamenti mansueti, in sua compagnia si riveleranno affettuosi, felici e desiderosi di tenerezza.
Nell'aiutarla ad ispirare tali sentimenti, vi è anche l'abilità di Drusilia di comprendere perfettamente i linguaggi animali fatti di suoni semplici e gestualità del corpo, interagendoci così con maggior sicurezza e generando danni minori rispetto ad altri.
[Linguaggio animale: 5 | Malia di serenità per le sole creature istintive: 5]
AURA DEI GIUSTI »
«Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto»
(1 Pt 4,10).
Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli.
[Malia di carisma]. -
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Presidio Centrale, Kisnoth
Circus Diabolique, ???Nonostante viaggiare tra dimensioni, spazio o tempo che sia non provochi in Uriel né nausea né disgusto alcuno, all'interno del Circo si stava trasformando in una questione non poco piacevole. Il continuo catapultarsi all'interno di quella dimensione oscura più e più volte, senza conoscere la destinazione prossima né chi fosse il responsabile dei continui cambi di location - quando nemico e quando alleato - era una cosa che lo stressava terribilmente. E se in tutto questo includiamo la perenne aura demoniaca che permeava l'etere a gravare sulle sue spalle, il suo malessere veniva in qualche modo raddoppiato.
Ciò nonostante, non appena riaprì gli occhi in quello che sembrava aprima vistaprimo acchito un ambiente decisamente stretto e buio, il Semidio si sentì un po' meno a disagio del solito, sapendo che questa volta era stata una sua richiesta l'essere spedito assieme agli altri Saggi nell'ubicazione in cui uno dei Sigilli si trovava. Ora, restava solo da capire dove questo fosse, ma ancor prima capire dove fossero loro.
A giudicare dalla posizione alquanto stretta in cui i tre si trovavano e dalla quantità di materiale soffice al tatto, Uriel azzardò di trovarsi all'interno di un armadio. A confermare tutto ciò - inoltre - era la presenza di una musica proveniente da oltre la parete, la quale smorzava di poco quell'assordante melodia di dubbio gusto.
E poi... c'erano due entità. La prima di queste era in perfetta salute e aveva un qualcosa di familiare, di già percepito, mentre la seconda entità stava lentamente ma inesorabilmente svanendo. Non fu nemmeno capace di ragionare un istante sul da farsi, che Kerobal sfondò l'anta con un calcio ben assestato, aprendo così l'armadio e permettendo al gruppo di saltare fuori allo scoperto.Ciò su cui i suoi occhi si focalizzarono immediatamente fu la vasta chiazza rosso cremisi sul pavimento e delle piante carnivore che banchettavano con le spoglie di una ragazza. In quell'istante, il senso di nausea che lo accompagnava da quando era entrato a Kisnoth lo colpì all'improvviso come un pugno allo stomaco.
Rapido, il suo sguardo roteò a scandagliare la sala - una camera da letto femminile - in cerca dell'altra presenza, la quale li fissava di rimando seduta placidamente sul letto, le iridi affilate e le orecchie volpine.
Il Magister Yoko Saddler, senza dubbio.
« Y-Yoko. Cos'è successo qui? »
fuoriuscì quasi automaticamente dalle sue labbra, incurante che la musica a volume alto potesse rendere quasi incomprensibili le sue parole.
« N-no, non c'è tempo per questo. »
disse scuotendo la testa, ricordandosi per quale motivo si trovassero lì.
Endora li aveva mandati lì per un motivo: il Sigillo. E dovevano fare in fretta a scoprire cosa fosse, in modo da proteggerlo per evitarne la rottura. Il suo sguardo si mosse incuriosito verso lo specchio che il Magister teneva tra le mani, un oggetto di cui il Semidio era quasi certo non appartenesse alla Volpe.
Con fatica, i passi che sembravano ancora pesanti come macigni, raggiunse lo Youkai accerchiando la pozza di sangue che li separava, e onde evitare una reazione negativa da parte sua, portò lentamente le braccia verso l'oggetto in questione per fargli intendere di non voler strapparlo dalle sue mani ma solamente di toccarlo.
Un rapido appello alle sue energie e la natura dello specchio si palesò nella sua mente, come una risposta ad una domanda che Uriel aveva posto, come stesse esaminando l'Essenza e - di fatto - il motivo della sua esistenza.
Sfortunatamente però, nonostante lo specchio fosse effettivamente incantato, il suo scopo era lontano da ciò che cercavano, rivelandosi uno strumento per vedere cose e persone lontane.
Si voltò verso Arthur scuotendo la testa, mostrando uno sguardo in qualche modo deluso.
E se stessero sbagliando a porre la domanda? Se anziché domandarsi cosa fosse il Sigillo, sarebbe stato più corretto domandarsi chi?
Immediatamente il suo voltò mutò in preoccupazione, e lanciando un fugace sguardo alla donna agonizzante ne scambiò uno d'intesa col Vampiro, sicuro che avesse capito anche lui la gravità della situazione in cui si trovavano - se i due avessero avuto ragione.SPOILER (clicca per visualizzare)♦ Status fisico: ottimale
♦ Status psicologico: ottimale
♦ Energia:
█████████████████████ 105%
♦ Equipaggiamento:
» Sagittarius: Arco + frecce (x10)
» Diario : Un comune diario.
♦ Abilità Passive:
» Expanded Mind: Memoria illimitata, +10% energia, Instant-casting
» Innocent Aura: Auspex spirituale
» Autorevolezza: Aura di carisma
» I See the Light: Scurovisione
» Perfect Body: Rigenerazione out-of-combat
♦ Abilità Attive:
» Comprensione: Quale dovere maggiore, per un Saggio, della conoscenza di ogni cosa, capendone il significato intrinseco, il perché ed il come? Se le grandi menti dell'Est non avessero il dono di Sapere, non potrebbero brillare, non potrebbero essere Corone. Ecco che, allora, questa sapienza si rivela al mondo intero quando il Saggio entra a contatto con oggetti, o sostanze inanimate come le pietre od i muri, oppure ancora con gli alberi e, in definitiva, con ogni cosa che non abbia voce udibile da tutti.
Al momento del contatto, dunque, ciascun Saggio ne apprenderà l'identità, riuscendo a catalogarlo, e cosa in sé nasconde, ciascuno però secondo la propria appartenenza alle Vie: coloro che seguono Symphonia, ad esempio, toccando un violino potranno apprendere il modo in cui è stato costruito, chi lo ha suonato e dove; coloro che seguono Dharma, invece, ne apprenderanno il motivo della realizzazione, e quale potrà essere lo scopo dell'oggetto nel futuro.
[Tecnica di Gilda][Consumo Basso]
♦ Note: Utilizzo Comprensione per capire se lo specchio possa essere il Sigillo. Poi mi volto verso Arthur per fargli capire che non lo è, e lanciandogli uno sguardo gli faccio intendere che forse è il caso di controllare Aisiling, prima che muoia.. -
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Non appena il Demone prese le distanze, scomparendo definitivamente dalla nostra vista, fu impossibile per me trattenere un profondo sospiro di sollievo. Avrei voluto scaricare in un solo istante tutta l'ansia accumulata in quei frangenti, ma... l'adrenalina era ancora troppo forte, ed i muscoli non riuscivano a scrollarsi di dosso la tensione che sinora li aveva tenuti allerta.
C'eravamo andati vicini. Veramente vicini. Se solo quel figuro avesse dato l'allarme in quel posto, certo di esser circondato da suoi simili...
« Grazie, Mugen... »
Difficilmente ci saremmo salvati senza il suo ingegno. La prontezza di pensiero della Volpe colmò le evidenti lacune tattiche mostrate dalla mia persona. Non bastava saper combattere per sopravvivere, non in quel posto. L'altro grande merito del guerriero -oltre all'aver tenuta salda ed integra la nostra vita- fu quello di esser riuscito a recuperare preziose informazioni sul nostro nemico. Il Pentauron non era il solo ad essere minacciato... ma noi eravamo ancora lì, intrappolati, incapaci di lanciare l'allarme ai Presidi del nostro mondo. Avremmo dovuto trovare i nostri alleati, scappare da quel posto, organizzare una controffensiva!
« Dobbiamo »
Le parole successive rimasero strozzate in gola.
Una porta si aprì d'improvviso alle mie spalle, cogliendomi per l'ennesima volta di sorpresa. Avrei cercato di afferrare un'arma, alzandola in direzione del nuovo pericolo quando...
« Ted? Eva?! »
Il loro peso spinto contro il mio corpo impedì -fortunatamente- qualunque tipo di iniziava. In un primo istante cercai di spingerli via con le braccia solo per sincerarmi della loro persona... erano veramente loro? Stavano bene?
Al diavolo!
« Sono così felice di vedervi! »
...vivi. Lo pensai, ma riuscii a trattenere la paura nella mia mente. Ed allora il tentativo di spostarli divenne esattamente l'opposto, afferrandoli in una presa che li racchiudeva fra le mie braccia e li tirava a me.
Sì, li stavo abbracciando. Probabilmente non era il momento opportuno per farlo, ma non importava. Solo allora la tensione che aveva tenuto rigidi i miei muscoli si sciolse completamente, e con essi ritrovò speranza anche la mente.SPOILER (clicca per visualizzare)Maestro d'arme
Il giovane Firion è un genio delle armi, un talento innato da lasciar senza parole coloro che si ritrovano a guardarlo con una qualsiasi arma in mano. Sia essa una spada, un bastone, una trave di legno, un giocattolo per bambini o la più esotica delle armi da lancio, lui saprà usarla in ogni caso, con entrambe le mani, anche contemporaneamente. Inutile da dire, lui è unico nel suo genere.
Filo incantato
Il legame che Firion ha con le sue armi è unico, indissolubile. Al punto che ciascuna di esse risulta essere letteralmente legata al suo corpo: esiste un filo di energia magica che collega le armi al loro padrone, un vincolo che consente al guerriero di richiamare a se il suo equipaggiamento qualora questo gli venissero sottratto o fosse da lui stesse scagliato.
Volontà del Guerriero
Forza, onore e coraggio sono le armi predilette di un guerriero. Ma la volontà, più di ogni altra cosa, è l'essenza capace di spingere oltre ogni limite il corpo ancor più della mente. Firion è unico nel suo genere, per la mole di armi da cui mai si separa, ma portarle sempre indosso tutte insieme richiede uno sforzo non indifferente, che col passare del tempo ha fortificato il suo fisico.
In termini di gdr la passiva rappresenta un power up del 50% alla destrezza, che consente al maestro d'armi di spostarsi in battaglia e non solo, con al seguito ogni suo singolo equipaggiamento, senza che ne risenta in alcun modo.
NB: se privato del suo equipaggiamento, la passiva rappresenta a tutti gli effetti un miglioramento dell'agilità dei movimenti.
Percezione
L'addestramento a cui Firion si è sottoposto insieme al Gran Maestro ha consentito al guerriero di liberare e padroneggiare l'energia racchiusa nel suo corpo, il Nen.
Il cavaliere è stato fin da subito in grado di apprendere una delle manifestazioni base della propria aura, l'En: la forza del Maestro d'Arme si è rivelata sin da subito tale da consentirgli di emanare la propria energia per un raggio di 30 metri intorno a lui. In questo modo egli sarà in grado di avvertire la forma e il movimento di qualsiasi cosa entri nel raggio d'azione del suo Nen.
[Passiva auspex di tipo Radar]
Volontà Eroica
Si dice che ci sia una ragione per cui il Gran Maestro pretenda che la sua gilda resti composta da volontari. Nessun professionista profumatamente pagato, nessun favoritismo, solo stipendi in grado a stento di garantire la sopravvivenza dell'associato a prescindere dalla sua carica, del tutto dissimili quelli che potrebbe ricevere un qualunque mercenario; questo per dissuadere il più delle anime venali e particolarmente volubili.
Il Gran Maestro non ha bisogno di esperienza, professionalità o forza: secondo lei sono tutte caratteristiche acquisibili con l'allenamento. Ciò che le interessa in un Aviatore è la volontà di scendere in campo per cambiare realmente le cose, la convinzione di essere in grado di rendere il mondo un posto migliore attraverso la propria opera. "Perché se un guerriero crede nei miracoli, i miracoli cominciano ad accadere".
Individui simili sono per natura cocciuti, particolarmente capaci di prefissarsi uno scopo e procedere a testa bassa, incuranti di ogni avversità. Qualora fossero in grado di riconoscere un tentativo di manipolazione mentale o di natura illusoria, non sarà loro quindi troppo difficile opporre resistenza: combatteranno con tutte le loro forze e sconfiggeranno il nemico come hanno sempre fatto. Anche nella loro testa.
[Passiva di mindfuck-alert + trick detector]
Equipaggiamento:- Arco Lungo + frecce (10)
- Lancia Lunga
- Spada ad una mano
- Ascia Monopenne
- Morningstar
- Pugnale [x2]
- Armatura Completa
- Scudo piccolo
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Quando Arthur riaprì gli occhi, trovandosi improvvisamente in un luogo del tutto diverso alla dimensione di Endora, le pupille gli si strinsero in due fessure sottili e verticali, così da adattarsi alla luce praticamente assente. Avevano domandato alla Chiromante di raggiungere il sigillo prossimo alla rottura... e si erano ritrovati dentro un armadio. Un armadio ricolmo di abiti da cortigiana.
Rimase per qualche attimo immobile -perplesso, più che altro- a fissare le stoffe e domandarsi se fosse tutto uno scherzo, ma altre sensazioni lo costrinsero a rivalutare ogni cosa. Una musica assordante e cacofonica li raggiungeva con violenza, nonostante le ante fossero ancora ben chiuse, ed altrettanto accadeva per l'intenso odore del sangue che -visti i trascorsi con l'Alfiere Orientale- non poteva fare altro che annunciare molti sforzi da parte sua per mantenere l'autocontrollo. Si portò una mano sul naso, digrignando i denti fino a farsi male, ingoiando più volte la saliva molto più abbondante del solito e fissando con la coda dell'occhio il collo dei suoi due compagni di sventura, trovandoli fin troppo invitanti.
Fortunatamente per tutti, Kerobal sfondò la soglia con un calcio e -nonostante l'odore più intenso lo invitasse a banchettare- la bizzarra scena che gli si presentò unita alla missione che avrebbe dovuto portare a termine per non ridurre Endlos ad un ammasso di pietre fumanti riuscirono in qualche modo a distrarlo.
« Y-Yoko. Cos'è successo qui? »
Differentemente dallo sgomento di Uriel e dagli apprezzamenti di Kerobal, Arthur si limitò ad un'espressione intellegibile, sia per la sua natura compita che per il tentativo disperato di non lasciarsi andare ad efferatezze insensate e sconvenienti. Un rivolo di sangue gli scese dalla bocca, ma fu solo il doloroso effetto di un morso alla propria lingua.
« N-no, non c'è tempo per questo. »
Osservando il Semidio raggiungere lo specchio, il cainita intuì immediatamente il piano, conoscendo le abilità di tutti i Saggi della congrega; in quella camera doveva esserci uno dei sigilli ed Uriel desiderava capire quale fosse, uno sul punto di essere distrutto, o magari ancora integro ma in pericolo. Lo specchio nelle mani del Magister Saddler era la soluzione più semplice, ma nell'osservare il volto deluso del collega, fu palese che avessero entrambi preso un granchio. Ma allora cosa?
... oppure, chi?
-MAGISTER, RITIRI LE PIANTE: E' UNA TRAPPOLA!
Ad ampie falcate raggiunse il letto della donna, estraendo una pozione color miele dalla propria giacca.
Mordendo il tappo, lo strappò letteralmente dal contenitore, dunque versò tutto il liquido addosso alla donna, cercando di mirare i punti vitali, approfittando dell'improvviso momento di quiete delle piante carnivore. Le si sarebbe buttato infine addosso, a cavalcioni, approfittando della debolezza della morente per legarle i polsi fra loro con il nastro che portava fra i capelli neri, cercando di rendere il nodo più complesso possibile. Avrebbe anche bagnato la stoffa in una delle pozze di sangue, così che si inumidisse e diventasse più resistente allo strappo.
-Il fine ultimo di questa manifestazione è aprire la dimensione della Pandorica attraverso la rottura ordinata di 66 sigilli. Vi sarà una catastrofe come mai se ne sono presentate e -quasi certamente- tutti i nostri alleati nel tendone moriranno. Noi, i nostri Alfieri, i soldati ed anche i prigionieri.
Lo avrebbe spiegato mentre si sarebbe messo alla ricerca di qualcosa in grado di non farla parlare... o peggio gridare, nel caso fosse tornata cosciente. Avrebbe strappato infine due semplici lembi di lenzuolo, aiutandosi con le unghie affilate, appallottolandone uno ed infilandoglielo con forza nella bocca.
-Lei è quasi certamente un sigillo. Non abbiamo idea di quali siano gli altri.
Il lembo restante sarebbe servito ad avvolgerle la parte bassa del viso e fissare la precedente opera, impedendole di sputarla.SPOILER (clicca per visualizzare)ENERGIA: 100-20=80%Equipaggiamento.
¬ ARTIGLI: Nonostante in molti esemplari possano sembrare semplici unghie, quelle dei vampiri risultano molto più resistenti delle unghie umane, estremamente simili agli artigli di una bestia. In alcuni casi, Arthur preferisce tagliarle in modo da risultare appuntite, così da avere la possibilità di graffiare i propri simboli arcani su superfici molto dure, in assenza di altri strumenti o mezzi. [Armi Naturali]
¬ SACCA DI SANGUE
¬ ANELLO GALANODEL
¬ PROVETTE VUOTE
¬ SIRINGA
¬ BISTURI
¬ OCCHIO DEL DRAGO
¬ REVOLVERAbilità Passive.
DONO OSCURO:
Arthur è un vampiro, dunque clinicamente morto. A tale caratteristica conseguono vari vantaggi e/o svantaggi; ad esempio non emana calore, pertanto non può essere rintracciato attraverso strumenti di rilevamento di forme di vita, e non può essere ucciso se non con il famoso paletto in legno di frassino, di Siliquastro (comunemente chiamato "albero di Giuda"), Biancospino o semplicemente la luce del Sole. Ha anche un olfatto estremamente sviluppato, in grado di percepire e distinguere qualunque tipo di odore in un'area di 30m, dote molto utile nella caccia. L'acqua santa gli provoca dolore ma non lo ferisce e tende ad allontanarsi dai crocifissi, nonostante non gli facciano nulla....insomma ha tutte le caratteristiche del classico vampiro. In più odia l'aglio ma solo perchè puzza.
[Antiauspex + immortalità + Auspex olfattivo = 15 pt].
VISIONE NOTTURNA:
Essendo un vampiro, gli occhi di Arthur sono in grado di consentirgli una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; esattamente come se fosse pieno giorno.
[Auspex: Scurovisione = 5 pt].
MAESTRO DELLA MENTE:
Inquanto psion ormai da tempi antichi, Arthur ha ottenuto, grazie ad un'esperienza praticamente millenaria, la capacità di riconoscere qualsiasi attacco psichico atto a ledere o manipolare la sua mente o quella di chi gli sta intorno. In termini di gioco la passiva non serve come protezione ma come sentore di allarme qualora avvenisse un attacco da parte di un nemico, così da ricorrere alle giuste difese. In più funge anche come difesa da malie.
[Antimalia + sentore raggiri mentali = 10 pt].
MAESTRO DELL'ALCHIMIA:
Arthur Friederick Giles, inquanto Corona di Kymeia ed autorità nel campo dell'Alchimia, è certamente in grado di pensare, scegliere componenti o incidere rune con una rapidità quasi inumana. Merito dell'esperienza millenaria e di una buona dose di studio.
[Instant Casting = 5 pt].
SAPIENZA - KYMEIA:
Così come non vi è guerriero senza spada o mago senza arti arcane, allo stesso modo non vi può essere Saggio senza conoscenza. Caratterizzati dalla loro avida sete di sapere, un membro di Gilda sarà sempre alla ricerca di cultura da aggiungere alla propria. C’è chi è arrivato su Endlos possedendo già un sapere pari a quello di migliaia di libri, ma informazioni rare e segrete vengono tramandate tra i Saggi nei tomi che solo loro possiedono. Se a ciò si aggiungono anche quelli del Magisterium allora un membro di Gilda non potrà che divenire un pozzo di sapere che ben pochi potranno guardare come loro pari. In termini di gioco è considerata una passiva di conoscenze nella via che il membro di gilda ha scelto.
[Passiva di Conoscenza = 5 pt].Attive utilizzate.
¬ ELISIR RINVIGORENTE
Altro non è che una fialetta contenente un liquido del colore del miele, avente pressoché il medesimo sapore. Questo viene assimilato per ingestione o tramite pelle e permette di curare totalmente ferite leggere e parzialmente quelle più gravi. Funziona su qualunque tipo di creatura vivente e non, come vampiri o non-morti.
[Tecnica attiva -variabileAlto.]. -
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Con lo sguardo fisso sullo specchio, e sull'immagine che rifletteva, il Demone sfuggì agli orrori di quella stanza.
La musica non era più assordante: un silenzio improvviso l'aveva avvolto, incapace di raggiungerlo nei pensieri. Le sue creature non esistevano, così come la donna che di quel lago di sangue era la fonte.
Nello sguardo spento dell'Elessedil non vi era alcuna emozione, né rabbia, né soddisfazione. Vi era solo un freddo raziocinio nella sua mente, un solo obiettivo, una sola ossessione.
Doveva trovare Drusilia e suo figlio.
Un rumore sordo ed improvviso riportò la mente del Magister all'interno del suo corpo. Un suono capace di sovrastare persino il baccano circostante e, ancor peggio... la percezione di ben tre presenze a pochi metri di distanza. Quando il Demone si voltò alle sue spalle con le unghie affilate e pronte ad aggredire il nuovo bersaglio, la visione di persone a lui note, per di più alleate, lo riportò alla cruda realtà della stanza che lo circondava.
« Y-Yoko. Cos'è successo qui? »
Aisling, la musica assordante, il sangue che bagnava i suoi piedi.
Cercò di voltarsi in direzione del letto, forse per far ordine nei pensieri e trovare il miglior punto di inizio da cui raccontare quanto accaduto -come se lui stesso dovesse ricostruire quegli istanti-, ma
« N-no, non c'è tempo per questo. »
il Saggio parve interromperlo portando le attenzioni sullo specchio che stringeva fra le mani. Sapeva di cosa si trattava?
Nonostante un primo istinto gli suggerì di ritirarlo a se, forse riflesso incondizionato a protezione dell'unico legame che aveva al momento con la sua compagna, la ragione corresse immediatamente il tiro, permettendogli di afferrarlo.
Fu quanto vide alle spalle di Uriel ad allertare brutalmente l'Elessedil.
« ...Arthur? »
Non era certo la sua presenza ad aver suscitato stupore e preoccupazione nella mente della Volpe, quanto più la pozione che stringeva fra le sue mani. La mano era posizionata per un lancio in direzione di... Aisling?
« Che cosa... »
Questa volta non dovette lottare contro il suo istinto, ma con la sua ragione.
Volevano salvarla? Erano giunti in quella stanza per salvare lei?
-MAGISTER, RITIRI LE PIANTE: E' UNA TRAPPOLA!
Quando il Saggio si avvicinò alla donna e le rovesciò la pozione addosso, le piante dell'Elessedil parvero riattivarsi come in presenza di un nemico. La mente fu reattiva a sufficienza da fermare l'incanto quando le fauci erano prossime ad afferrare il braccio del Vampiro.
Le iridi dorate del Demone tornarono tuttavia affilate, e lo sguardo severo rivolto all'alleato intimarono che quello status era stato appena messo in discussione.
-Il fine ultimo di questa manifestazione è aprire la dimensione della Pandorica attraverso la rottura ordinata di 66 sigilli. Vi sarà una catastrofe come mai se ne sono presentate e -quasi certamente- tutti i nostri alleati nel tendone moriranno. Noi, i nostri Alfieri, i soldati ed anche i prigionieri.
Aveva ipotizzato si trattasse di un falso.
Un mutaforma, un illusionista capace di sovrastare le sue percezioni; non riusciva a mettere a fuoco quello che occhi e orecchie gli avevano appena comunicato.
-Lei è quasi certamente un sigillo. Non abbiamo idea di quali siano gli altri.
« Aisling... un sigillo? »
Il tono della voce con il quale sentenziò quella domanda suggeriva quanto più scetticismo potesse avere in corpo.
E, ancor più delle spiegazioni per le gesta del Vampiro, furono le conseguenze a catalizzare le sue attenzioni.
« Stai cercando di dirmi che dovrei lasciarla vivere? »
Vi era un profondo disprezzo nelle sue parole.
L'unica motivazione plausibile che riusciva a trovare per l'utilizzo della pozione era prolungare le sofferenze di quella feccia. Uno spettacolo che si sarebbe goduto molto volentieri -segno che la calma e la freddezza di qualche istante prima erano ormai un ricordo-, ma che non trovava un riscontro nelle sue attuali priorità.
Lui la conosceva. Lui sapeva chi era quella donna.
No... la determinazione che ardeva nelle sue iridi lasciava intendere che quella spiegazione a malapena arrangiata non gli sarebbe bastata.SPOILER (clicca per visualizzare)Passive
Instant Casting
Se c'è una cosa che la Volpe d'Argento ha imparato nel corso della sua lunga esistenza, è l'importanza di saper reagire con un pronto tempismo al momento giusto. La magia è un'arte sublime, potente ed imponente, eppure richiede il suo tempo per essere realizzata: il flusso magico deve essere concentrato e manipolato al punto giusto, prima di riuscire ad esternarne la forma.
Ma come il guerriero può fortificare i suoi muscoli al fine di velocizzare i suoi affondi, allo stesso modo un mago esperto può essere in grado di ridurre l'attesa necessaria fra il richiamo di un incantesimo e la sua effettiva concretizzazione.
Per quanto riguarda il Demone Volpe, Artis Doctus degli Elessedil e rinomato magister di Laputa, l'intervallo temporale necessario per la manifestazione delle sue magie risulta praticamente nullo, istantaneo.
Riserva Energetica
Fra le più disparate caratteristiche che differenziano il mondo di Endlos da quello di Celentir, senza dubbio una delle più ostiche per il demone d'argento è la differenza di potenziale energetico richiesto per richiamare i suoi incantesimi. Per favoreggiare la sua innata passione, dunque, è stata premura della Volpe sottoporre il suo spirito ad un duro allenamento, permettendogli non senza fatica di oltrepassare i limiti normalmente imposti.
In termini di gdr, la passiva consente a Yoko di avere un 10% aggiuntivo in mana, arrivando dunque al 110%.
Percezione Magica
La magia è ben più che una passione per la Volpe. Pochi possono vantare una conoscenza così premurosamente approfondita, al punto da riuscire ad individuarla con una naturalità disarmante.
Peculiarità del demone-argentato è infatti quella di essere in grado di percepire la presenza di trame magiche (relative ad incanti od oggetti incantati) entro un raggio di 30 metri.
[Auspex di tipo magico]
Vento Magico
A volte anche le menti più geniali devono ammettere di saper copiare.
Non se ne fa certo una vergogna il Demone-Volpe, quando qualcuno si rende conto del vento magico che lo circonda: un sesto senso, oserebbe definirlo. Un'essenza magica in grado di avvolgerlo costantemente da ogni lato per un raggio di 30 metri, un'estensione naturale alle proprie percezioni. Non vi sarà spostamento all'interno dell'area di suo interesse che sfuggirà all'occhio magico e sempre vigile del Magister.
Come fosse un tutt'uno con l'aria che lo circonda.
Il copyright? Alla Signora dei Venti, nonché sua amante e musa ispiratrice.
[Auspex di tipo Radar]
Schermo di Pensieri
L'abbandono del casato Elessedil ha comportato per il Demone-Volpe la perdita del potere innato che Byruum stesso gli aveva tramandato. Conscio tuttavia -grazie all'esperienza accumulata proprio nel regno di Celentir- di quanto una protezione da poteri di natura mentale sia assolutamente vitale, il Magister è stato in grado di ricreare con il supporto della sua magia un incanto capace di simulare in tutto e per tutto i medesimi effetti difensivi dell'ormai rimosso Dono Innato.
Yoko sarà dunque in grado di mantenere perennemente elevato uno schermo magico di pensieri vacui e confusi, tali da impedire ad eventuali malie di sortire effetto. Sarà inoltre in grado percepire attività psichiche e illusorie dirette verso di lui, permettendogli dunque, a fronte di un adeguato impiego di mana, di potersi difendere dalle relative offensive.
[Passiva di difesa dalle malie + passiva di Mindfuck Alert + passiva di Trick-Detection Alert + tecnica a consumo variabile di difesa mentale]
Maestro degli Inganni
Furbizia, intelligenza, inganno: mai più adatte furono delle parole per descrivere la natura di una Volpe.
A che serve disporre di incantesimi e stregonerie devastanti, se prevedibili e facilmente intercettabili? Nasce da questo problema l'idea di Yoko, scaltro ed astuto mago dalla millenaria esperienza, di alterare il flusso magico delle sue creazioni; grazie a questo potere, infatti, le creature evocate dal Demone-Volpe sfuggono e lottano contro ogni logica.
Sebbene si tratti di creature realmente esistenti e tangibli le sue evocazioni saranno prive di aura, ed i loro movimenti saranno fisicamente impercettibili. Esattamente come lui... un Ladro e tutti gli effetti.
Difficile distinguerli dalle illusioni... vero?
[Anti-auspex per Percezione Magica + Radar sulle evocazioni]
[Anti-auspex per Percezione Magica + Radar sul personaggio]
Equipaggiamento
Lacrima dell'Alfiere
Anello d'oro con incastonato un diamante; sull'intera superficie è intarsiato da rune magiche in grado di azionare i poteri su di esso inseriti. Riguardo al monile girano voci di corridoio: queste affermano che le rune siano solo un abbellimento in memoria del vecchio Alfiere, e che in realtà il potere magico dell'artefatto risiede nella gemma. I pettegolezzi dei più romantici danno molto credito a questa versione, ed aggiungono che le gemme di questi anelli altro non sono che le lacrime versate dall'Alfiere prima dello scontro finale con Cesare, in seguito raccolte dai suoi seguaci e trasformate poi in diamanti. Da qui deriva il nome degli anelli.
Tecnica: Richiamo Celeste.
Derivazione: Ramo incantatore.
Descrizione: Pagando un consumo medio, è possibile richiamare a sè l'Alfiere, ovunque esso si trovi. E' evidente che funge come tecnica di teletrasporto.
Tipo: Supporto, Only-gdr. In quest previo consenso del QM.
Durata: Istantanea.
Consumo: Basso.
Occhio della Notte
Battezzato in onore della vistosa pietra blu che sormonta la spessa fascia d'argento -decorata da motivi simmetrici- che lo compone, questo monile conserva una intrinseca eleganza e sobrietà che lo ha reso fedele compagno di sovrani, eroi, stregoni ed eruditi in più di un piano dimensionale... e non certo soltanto per questioni di estetica!
Si tratta infatti di un anello incantato in grado di immagazzinare al suo interno il potere di una qualsiasi Tecnica, cosa che conferirà alla gemma una particolare lucentezza mistica: per attivarlo, il giocatore dovrà pagare l'intero costo di Mana e consumare uno dei suoi Slot Tecnica; ricorrendo all'Occhio della Notte, il potere non verrà tuttavia sfogato all'istante (come normalmente accade), ma verrà memorizzato nell'Anello e potrà essere attivato gratuitamente -senza quindi occupare un nuovo Slot Tecnica- in uno qualunque dei turni successivi... purché, ovviamente, non oltre il termine della giocata.. -
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TRUE LOVE IS POSSIBLE ONLY IN THE NEXT WORLD — FOR NEW PEOPLE. IT IS TOO LATE FOR US. WREAK HAVOC ON THE MIDDLE CLASS.
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Quell'intermezzo non era stato esattamente piacevole o particolarmente tranquillo ma, grazie alle doti diplomatiche di Zimmer, per lo meno non si era buttata una probabilmente utile alleanza in cazzotti.
Lord Iblis.
Il Boggart si concesse una generosa sorsata del drink che la bella Lust gli aveva gentilmente preparato in quel pittoresco calice. Letteralmente, una secchiata d'alcol.
Lasciò che il liquore gli bruciasse la gola e gli scaldasse la mente, in modo da poter rimettere in ordine i propri pensieri.
Non poteva dire che quella situazione gli piacesse. Proprio per niente. Eppure, riconosceva il fatto che avere alleati in questa ora così critica poteva fare la differenza fra una sofferta vittoria o una sonora sconfitta.
Ad ogni modo, aveva assolto al suo ruolo di diplomatico, ora si sarebbe dedicato solo all'open bar, lasciando al caro Bid'daum il compito di collezionare qualsiasi indizio che quel demone in formato famigliare poteva elargire.
Gli lasciarono perfino quello strano tomo, recuperato dagli uffici nei quali erano finiti ore prima, nella speranza che potesse trovarci qualcosa di interessante su quel luogo.
Quando poi venne il momento di separarsi nuovamente, nessuno era morto, nessuno sanguinava, nessuno aveva occhi neri e denti mancanti. Non solo: Zimmer era anche piacevolmente allegro, col suo secchio carico di torcibudella di lusso stretto al petto, come se fosse un piccolo tesoro. La diplomazia Boggart colpiva ancora.
“Ah! Fortuna serve a elfi per perdere verginità. Noi è di Merovish! Noi sopravvive a sabbia e fiamme, e certo no per fortuna.” rispose con un ghigno, mentre i due Eversori varcavano la soglia.
La porta si chiuse dietro di loro in un silenzio spettrale, ributtandoli in quell'incubo.
Di nuovo in trincea, dove clown psicotici uscivano dai quadri pronti a strangolarli nel buio.
Zimmer, da qualche parte, aveva un lanciafiamme. Ne era sicuro, perché era segnato nella sua pagina di Conto... e aveva tutte le intenzioni di trovarlo e usarlo su tutto. Quadi, pareti, la fottuta moquette, se ne avesse trovata.
Invece, ciò che trovarono erano altre due presenze, dal lato opposto di quel corridoio.
Una donna incappucciata e una ragazza da uno stravagante copricapo, armata da quelle che sembravano solo carte da gioco, ma che visto l'andazzo potevano benissimo essere pericolose come due pinguini tattici nucleari.
Una cappello da guitto, delle carte da gioco... in un diabolico circo dove i Clown regnavano col terrore e la violenza, era l'equipaggiamento giusto per rendersi molto, molto minacciosi.
Zimmer reagì di istinto, portandosi di lato e alzando il braccio sinistro perpendicolare al corpo, armato dell'Aspide, in avanti. Il bracciale a forma di serpente era pronto a lanciare le sue avvelenate zanne... ma per il momento, tacque.
“Bel cappello, Bipede.”
La mano destra reggeva ancora il secchio, tenendolo stretto al corpo e allo stesso tempo il più lontano possibile da qualsiasi cosa potesse minacciare di rovesciarlo.
Anche Skaro si palesò, lasciandosi scivolare via il suo manto fatto di ombre e invisibilità.
“Siete anche voi ospiti di questo incubo, o ne fate parte?" domandò con voce piatta, anche lui con le sue armi sguaiate e pronte, in caso, ad usarle.
Edited by Kami della Falsa Speranza - 17/2/2018, 01:13. -
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La Strega percorse quell'infinito corridoio a lunghi passi seguita dalla Castellana che aveva assunto nuovamente il suo aspetto turchino. Jester era sollevata di non trovarsi più immersa all'opprimente presenza di quel Signor Torrone e avrebbe voluto confortare la Cartellana. Mgari dicendole che sarebbe andato tutto bene e cercando di strapparle un sorriso, eppure non disse una parola. Era troppo imbarazzata per ciò che stava accadendo e chiacchierare per lei significava rischiare essere perdonata - non si sentiva degna per questo.
Anche se il suo En indicava la presenza di Kalia a qualche centimetro da lei preferiva comunque lanciarle un'occhiata di tanto in tanto per assicurarsi che fosse davvero lì. Tuttavia quando captò tre forme in avvicinamento non dubitò delle sue percezioni: raccattò immediatamente due carte-lame e le puntò verso quelle potenziali minacce. Non abbassò le armi neanche quando ebbe la conferma che la figura cornuta materializzata nella sua mente apparteneva a Bid daum. Se avesse voluto vedere il bicchiere mezzo vuoto si sarebbe detta sfortunata a non incontrare uno dei suoi amici, ma in quel momento le sembrava di aver vinto alla lotteria. Forse non le avrebbero amputato un braccio!
Comunque i suoi occhi d'onice si puntarono sul compare sconosciuto e poi sulla terza figura - ma non c'era nessuno! Stava impazzendo? Ah no, si palesò quello che doveva essere un famiglio?
-Rispondendo in rima // Direi proprio la prima-
Sciorinò Jester alla domanda dello sconosciuto. Poi fece un bel respiro ma non riuscì a rilassarsi.
-Abbiamo conosciuto un diavolo // e ha firmato lui i permessi, cavolo!-
Quei pensieri alla mente la riportarono al suo sclero, ma cercò di cacciarlo via con un ringhio. Eppure la rabbia era intrinseca nella sua voce quando tornò a parlare.
-E voi che avete scoperto? // Portato alla luce qualche reperto?-
Lo chiese gesticolando e brandendo le lamine in modo piuttosto minaccioso. Poi cercò di darsi un contegno ritraendone solo una, ma continuò a muoversi nervosamente come se si aspettasse di essere attaccata da un momento all'altro. Al contempo guardava di sottecchi la Dama Azzurra, non voleva spaventarla, ma forse era troppo tardi per quello.
Edited by Jester - 17/2/2018, 12:25. -
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Lasciarono la tribuna di Lord Iblis in possesso di nuove informazioni e di nuovi interrogativi. Il libro lasciatogli in custodia sarebbe stato un rilievo della lealtà di Kalanjanus al Presidio Sud: al loro prossimo incontro la sua idoneità come Pasha sarebbe stata vagliata anche in virtù di ciò che aveva spremuto da quelle pagine.
Una volta tornati nel corridoio infinito furono raggiunti in fretta da altre presenze. Riconobbe subito l’identità di due fanciulle piuttosto legate tra loro, che lo avevano affiancato - più o meno controvoglia - nelle precedenti traversie presso i camerini.
« Pasha Zimmer, Skaro, potete abbassare le armi: loro sono Lady Kalia e Miss Jester, anch’esse militanti contro i Circensi. »
Né il luogo né il momento erano adatti per delle presentazioni istituzionali, senza contare che la falsa cortesia di Bid’daum tradiva il fatto che non fosse un diplomatico disposto a sciorinare elenchi interminabili di titoli.
« Abbiamo scoperto che il proprietario di questo Circo è un demone di nome Fistadantilus che da anni si è insediato a Najaza, dove collabora con un certo “Boethiah”. Altri due demoni non identificati sono stati probabilmente invischiati nella Guerra Civile del Presidio Ovest. »
Rispondendo alla Giullare disse la verità ma omise volontariamente le circostanze dell’Ufficiale Meridionale loro pari: la questione era troppo delicata per poter essere sbandierata ai quattro venti.
« Lo spettacolo imminente terrà impegnati i Circensi, perciò potremmo ancora avere un margine di manovra nel resto della struttura. »
Si guardò intorno in cerca di eventuali indicazioni o passaggi per altri settori di quell’architettura impossibile. Poi fissò lo sguardo sull’Alfiere Orientale e la interpellò.
« La chiamata alle armi è partita da lei, Dama Azzurra: pensa di poter ancora sostenere l’assalto in queste condizioni? Se l’autorità di Lord Aeon è stata scavalcata da un manipolo di creature esterne al semipiano, che forse a sua insaputa si sono addirittura appropriate della capitale del Nord, mi chiedo se il Signore della Chiave non sia indifferente a quest’invasione – o, ancor peggio, connivente. »
Non fidarsi di nessuno era il mantra di uno Sciamano Nero. Il Comandante era abituato ad esercitare il dubbio e non concederne il beneficio agli altri. Ma cosa sarebbe successo all’intero mondo di Endlos se fosse crollata la fiducia per il sistema stesso che ne consentiva l’esistenza?SPOILER (clicca per visualizzare)Stato fisico: bruciature di entità bassa sul corpo
Stato mentale: sospetto
Energia: 105%
Equipaggiamento:Kuthian Armour [ Armatura | Peso trascurabile | Bonus Resistenza ]
Comet Hammer [ Arma bianca ]
Tàmerlein [ Spada | Vibrazione ultrasonica | Ferimento spirituale ]
Bussola dei Desideri [ Oggetto GDR ]
Istrice Maledetto [ Set di dieci spilli | tecnica a consumo medio di trasmutazione in acido ]
Passive:Risorse Criminali [ +10% di mana ]
Oltre la Realtà [ Auspex Spiritico | Percezione Magica ]
Senso di Morte [ Auspex Radar ]
Burattinaio [ Telecinesi dell’equipaggiamento ]
Anatema del Re Implacabile [ Immunità alla fatica | Immunità al dolore ]
Tentacoli di un solo Abominio [ Casting dall’equipaggiamento ]
Insano [ Instant Casting ]
Impaccio della Carne [ Assenza d’interiora | Rigenerazione gdr-only | Anti-sanguinamento | Tasca dimensionale ]
Matrice dello Spirito [ Conoscenza enciclopedica dello sciamanesimo ]
Dedalo Mentale [ Mindfuck-Alert | Trick Detector | Anti-malia | Difesa mentale variabile ]
Attive utilizzate: /. -
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Ted Carter
"Sam mi ha detto che dopo la notte arriva sempre l’alba. Eppure mi sento così lontano ..."
L’avventura con Zakar lo avrebbe dovuto far sentire bene, non tanto per essere stato scambiato per una donna ed essersi finto una prostituta, tanto per non essere più sotto la sua “schiacciante” presenza.
Nonostante la forza fisica fosse indubbiamente uno dei suoi cavalli da battaglia, la strana pressione che circondava quel buffo uomo, lo aveva letteralmente smorzato.
Per lui fu un vero toccasana allontanarsi da quella stanza.
Eppure nei suoi pensieri vi era sempre un doloro chiodo fisso: la sua morte.
Anche durante la sua ridicola messa in scena per evitare un combattimento inutile, non era riuscito a pensare ad altro.
Lui, Ted Carter, era ufficialmente morto eppure per qualche strano scherzo poteva ancora camminare tra i vivi.
"Perchè sono ancora qui? Non mi sembra ancora vero. Che sia stato la volontà di qualcuno a riportarmi in vita? Quando mi sono ripreso ho sentito l'altoparlante esclamare qualcosa di un Protocollo Rebbot … questo potrebbe dire che anche il circense è vivo."
Stanco per il susseguirsi di eventi, si grattò la testa con fare ansioso.
L’essere ritornato in vita doveva essere un suo problema oppure no?
Sicuramente si sarebbe dovuto occupare di altro, dato che due “entità” entrarono nel suo raggio d’azione.
Non avrebbe retto un’altra volta alla parte della prostituta.
"Fi-Firion?!"
Riusciva a stento a credere che quello davanti a lui fosse un compagno di gilda, un altro che era sopravvissuto al terribile sterminio di quella notte.
Non appena se lo vide arrivare incontro. lo abbracciò con tutta la sua forza ma per solo pochi attimi, lo voleva in salute per quello che gli aspettava.SPOILER (clicca per visualizzare)Ted Carter
Stato Fisico: Ottimo
Stato Mentale: Ottimo
Mana: 110%N o t e
+10% mana; Rigenerazione corpo (Only Gdr); Anti - Sanguinamento; Auspex: Radar; Maschera dell’Anima; Mindfuck-alertThe Energy:
Fin dal primo giorno che Ted è arrivato su Endlos qualcosa in lui è cresciuto drasticamente: la propria energia. Da prima presente, ma silenziosa, è cresciuta a tal punto da sviluppare una serie di bonus che il corpo del pugile riesce a sostenere. Un’aumento delle energie di base è stato uno dei primi bonus che ha percepito il pugile. Con il tempo ha iniziato anche a sviluppare peculiari abilità, come la capacità di percepire cosa si muovesse intorno a lui nel raggio di quindici metri o perfino di occultare la propria anima ai mali intenzionati. Inoltre la sua rigenerazione è aumentata in maniera esponenziale tanto che, fuori dai combattimenti, è riuscito perfino a riattaccassi arti persi o guarirsi da ferite profonde, le quali non perdevano neanche un goccio di sangue grazie all’energia che bloccava le varie emorragie creando una barriera protettiva intorno alla ferita. Allenandosi, con il capitano della divisione verde Firion, Ted è stato in grado di modificare ulteriormente la sua energia che ha iniziato a captare anche i vari attacchi mentali che potrebbero colpirlo, un segnale di pericolo lo avvertirà in caso si trovasse sotto attacco da parte di un'offensiva mentale.P
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aN o t e
+50% Forza; +50% Agilità; +50% Resistenza; Immunità al dolore; Pelle dura come RocciaThe Champion:
Potendo vantare il titolo di campione mondiale di Boxe, il corpo di Ted è per antonomasia più robusto e tonico rispetto a molti altri. Le continue sessioni di allenamento gli hanno permesso di potenziare la forza (Aumentata ulteriormente dal Bracciale di Ercole), l’agilità e la resistenza portandole ad un livello superiore a quelle del comune essere umano. L’energia poi ha valorizzato quelli che erano già alcuni dei suoi punti forti. Da un giorno ad un’altro, Ted, ha smesso di provare dolore, qualsiasi esso fosse, come se i suoi nervi fossero stati bruciati dall’improvviso aumento di energia. La pelle, già coriacea di suo, con il tempo e i combattimenti, ha sviluppato una durezza paragonabile a quella delle rocce.P
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Resistenza alla fatica; Telepatia con il Pet; Vista condivisa; Istan-CastingThe Training:
Da quando Agrodon Mustang ha iniziato a seguire il percorso del pugile attraverso la magia, quest’ultimo, si è ritrovato costretto a studiare e ad allenarsi per migliorare le sue capacità nel padroneggiarla. Per quanto Ted preferisca dire che non è merito di nessuno, questi studi gli hanno permesso di sviluppare una certa resistenza alla fatica, che solitamente incrementerebbe con l’abbassare delle energie, ciò gli permettere di essere più lucido durante i combattimenti. Quando però raggiunge la soglia minima, Carter sviene come chiunque altro. Inoltre è stato possibile notare come la velocità nel lanciare qualsiasi tipo d'attacco o difesa sia aumentata, permettendogli così di diventare ancora di più un'avversario temibile. Gli allenamenti in coppia, hanno inoltre intensificato il contatto mentale fra i due, ottenuto originalmente da un contratto con la Seele. Adesso fra i due vi è un forte canale telepatico, nel quale riescano a scambiarsi informazioni e anche immagini.P
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-Siete molto gentile, Signore. Che possiate trascorrere una splendida serata.
Con un profondo inchino il servitore del Satana dell’Ingordigia prese educatamente congedo dai due intrusi, per poi allontanarsi lungo il corridoio alle loro spalle come se nulla fosse. Mugen non osò proferire parola finché il demone farfalla poteva essere ancora a portata d’orecchio e la loro copertura saltare in qualsiasi momento. Erano riusciti -contro ogni aspettativa- a farla franca senza scatenare nessun allarme o attirare altre attenzioni sgradite. Non poteva certo dirsi una vittoria quanto più una magra e molto misera consolazione. Abbassare la guardia adesso era fuori discussione.
Non appena l’uomo farfalla sparì dalla sfera dei suoi sensi la tensione accumulata durante quell’apparente chiacchierata tra simili -o possibili soci in affari- sembrò rilasciarsi di colpo sul Demone Volpe.
Mugen aveva fatto leva sulla sua natura demoniaca per spacciarsi per uno degli invitati a quell’evento infernale e trattare con altri demoni, sebbene di diverse vedute, era qualcosa a cui in fondo era abituato. Per certi versi erano più simili a lui di quanto lo fossero molti umani. Non così tante generazioni fa un Demone Volpe del suo stesso clan non avrebbe avuto nessuna riserva morale a godersi l’evento e le sue attrazioni per quanto scabrose potessero essere. Ma le informazioni che avevano raccolto dallo zelante servitore erano state dure da digerire e mantenere la calma durante quella chiacchierata era stata una vera e propria prova di forza.
« Grazie, Mugen... »
Mugen non poteva che immaginare quale difficile situazione dovesse essere stata per Firion. Anche come servo o schiavo di Mugen la sua situazione era decisamente precaria, soprattuto se avessero incontrato qualcuno molto meno educato dell’uomo farfalla.
“Di niente, Firion.”
Guardando il compagno di disavventure cercò di non tradire la sicurezza che lo aveva accompagnato finora. Insieme avevano affrontato molte difficoltà ed erano sopravvissuti, ma la loro missione andava ora ben oltre la mera sopravvivenza personale e dovevano farsi forza a vicenda.
Prima che potessero definire un nuovo piano, una strategia o semplicemente decidere le prossime mosse ecco uscire d’improvviso da una porta alla loro destra due nuovi figuri, un uomo ed una donna. Firion fu il primo a reagire lanciandosi sui nuovi arrivati con emozione.
« Ted? Eva?! »
« Sono così felice di vedervi! »
Altri sopravvissuti della Casa degli Specchi…?
Il Demone Volpe era contento per l’Aviatore.
Non dubitava che ricongiungersi con lo Scorpione gli avrebbe fatto lo stesso effetto, e lo scoprire che non fossero quindi gli unici sopravvissuti della Casa degli Specchi non faceva che accendere la speranza che magari, proprio da una di quelle porte, uscisse da un momento all’altro proprio il suo amico fidato. Così come gli ambienti al di là di quelle porte erano precluse ai suoi sensi, magari anche gli occhi di Amon erano impediti in quel posto maledetto e non aveva modo di rintracciarlo.
Ti troverò, pensò, l’Ovest è di nuovo in pericolo.
“Non possiamo rimanere qui. Questo posto è pericoloso e dobbiamo andare via di qui prima che ci scoprano. A proposito… io sono Mugen.”
Avanzò lentamente verso i due umani mostrando i palmi. In fondo era pur sempre un Demone, e se questo lo aveva salvato poco prima questa volta poteva scatenare reazioni meno gradite dai suoi stessi alleati.
Prima di procedere con qualsiasi piano doveva mettere al corrente i due di quanto avevano scoperto. Altre forze maligne avevano preso di mira gli altri Presidi, anche scampando a quel Circo Maledetto molte battaglie dovevano ancora cominciare. Il Presidio Occidentale aveva conquistato la pace col sangue di molti innocenti e il prospetto di un’invasione inaspettata rischiava di fare terra bruciata di un popolo già ridotto in ginocchio.
Molte forze erano già attive nel Pentauron, chi rimaneva a difesa del semipiano?
“Abbiamo scoperto che anche altri Presidi sono in pericolo.
Un’imperatrice del Makai, Palden Wang-Mu, pianifica di invadere il presidio Occidentale con il suo esercito di demoni e da qualche parte parte nel Presidio Nord altri due demoni, Asmodeous e Fistadantilus, tramano nell’ombra. Pare siano alla ricerca di qualcosa e allo stesso tempo stanno avviando un culto incentrato su di loro.”
Il Demone si fermò qualche istante per dare loro il tempo di assimilare quanto stava raccontando. Non conosceva i legami che i due potevano avere con i due presidi e quindi l’effetto che quelle notizie avrebbero avuto su di loro.
“Se anche uno solo di noi riuscisse ad uscire vivo da qui… deve trasmettere queste informazioni.”CITAZIONECondizioni fisiche: contusioni sparse
Energie: 100%
Tecniche utilizzate: //
Passive:
~Retaggio di una volpe Rossa:
Bonus alla Forza
Auspex OlfattivoSPOILER (clicca per visualizzare)Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
[Bonus forza +50% (5 punti), Auspex olfattivo (5 punti), zanne e artigli (2 punti); Caratteristiche bloccate: Vista notturna, Auspex uditivo (5 punti)]
~Reliquie di una volpe Bianca:
Passiva di voloSPOILER (clicca per visualizzare)Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
[Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]
~Ombra del Drago
Malia di riverenza quando impugna AnguirelSPOILER (clicca per visualizzare)Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)
Equip:
Biglietto dorato
~AnguirelSPOILER (clicca per visualizzare)Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.
Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.
Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.
La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.
Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.
Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.. -
°Shannon°.
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Eva - Mistress of Creatures «
Narrato - Parlato - Pensato» circus diabolique «Volti Noti
Finalmente eravamo fuori. La nostra avventura con quel prete folle era conclusa. Eppure Ted sembrava turbato.
Dai non fare così! Mi spiace che ti abbia scambiato per un cavallo, era completamente ubriaco! Si vede che sei un umano,
non ti preoccupare.
Gli appoggiai una mano al braccio sorridendogli. In realtà sapevo cosa lo turbasse: era morto. Doveva essere stata un'esperienza devastante, non osavo nemmeno immaginarla. Tuttavia, cercai di distrarlo fingendo di aver frainteso il motivo del suo umore.
Il mio tentativo fu aiutato dalla comparsa di due nuove figure che sicuramente avrebbero impiegato la sua mente distraendolo dal resto: finalmente, volti noti.
Senza perdere nemmeno un secondo, gli corsi incontro tirando un sospiro di sollievo.Status Fisico — Illesa
Status Psicologico — Sollevata
Mana — 110%
Abilità Passive — ~ Charme sugli Animali
La ragazza possiede inoltre uno charme innato che porta le creature animali ad obbedirle o per lo meno a non etichettarla come un potenziale nemico.
~ Istinto Animale
Durante le ore di buio, la ragazza manifesta la sua forma animale. In questa versione le sue capacità fisiche aumentano: i suoi sensi di udito ed olfatto infatti divengono ipersviluppati, entro un raggio d'azione di trenta metri. [In Funzione Solo di Notte]
~ Dragon Hearted: solo chi possiede il cuore di un drago può stipulare un accordo con questi animali mitologici e, dal momento che Eva lo ha fatto, si può concludere che possieda questa particolare caratteristica. Il cuore del drago conferisce un potere fuori dal comune che consiste nel dono dell'immortalità al suo possessore oltre che di una potenzae una velocitàdi utilizzo degli incantesimi fuori dal comune. [Abilità Passiva - Immortalità + 10% di mana+ Istant-Casting]
Abilità Attive — //
Pet — //
Azioni — //
Note — //» Even a creature with an iron spirit can be bent by kindness and will «code ©. -
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Lo sguardo indugia sul quadrante dell'orologio da taschino, tirando le somme della serata mentre le lancette si inseguono senza sosta; molti erano gli eventi in programma, ma altrettanto numerosi sono stati anche gli imprevisti, e anche se non a tutto potrà porre rimedio, l'essenza di ogni partita si riduce -ancora una volta- a una questione di priorità: cosa sei disposto a fare per ottenere quello che vuoi?
Non ha mai pensato di uscirne del tutto indenne, ma le scommesse funzionano così: “go big, or go home”, punta in alto o lascia perdere... e un'occasione come quella non ricapiterà una seconda volta; piazzarsi a Kisnoth a quel modo è stata una mossa eclatante, ma... infondo, era un rischio calcolato.
L'uccellino che ha intrappolato in gabbia, invece, è una merce di scambio più unica che rara... e finché rimane in suo possesso, sa che nulla potrà allontanarlo dal suo obiettivo: è tutta, solo una questione di tempo... e già che il vantaggio è ormai assicurato, perché non mettere al sicuro il risultato...? Sarebbe sciocco non raccogliere alti punti per quel gioco, quando un pezzo da 90 ti passa a così breve distanza da sotto il naso.
Con un gesto secco della mano guantata, richiude lo sportello dell'orologio a cipolla, e lo inabissa nella tasca della giacca elegante; la stessa da cui tira fuori un telefono portatile, da cui fa partire una chiamata.
« Una donna dai capelli azzurri si aggira per l'ala Est delle Tribune. »
annunciò alla Sicurezza, all'alto capo della chiamata
« Voglio che la catturiate e la portiate al Back Office. Ora.
E badate che mi serve sufficientemente viva. »
{ Corridoio delle Trìbune }
Jester | Bid'daum | Zimmer
“Ah! Fortuna serve a elfi per perdere verginità.
Noi è di Merovish! Noi sopravvive a sabbia e fiamme, e certo no per fortuna.”
Suscitando un sorriso divertito nelPashaVisconte Iblis, il vecchio Boggart stringe al petto il secchiello di latta pieno di alcol e ghiaccio come un bambino allegro farebbe col suo peluche, ed è così il primo a varcare la soglia della Tribuna XV per tornare in corridoio... e ad imbattersi nelle due figure femminili, come loro da poco uscite dalla porta del XIII.
Certo, all'apparenza sembrerebbero solo due innocue femmine bipedi, ma... non serve ricordarvi che vi trovate pur sempre all'interno di un Circo degli Orrori, dove non c'è nulla che non sia brutale, crudele o anche semplicemente grottesco, così il buon Zimmer ha tutte le regioni del mondo per crederle nemiche non appena nota che una delle due ha un copricapo a sonagli in testa e delle carte da gioco in mano.
“Bel cappello, Bipede.”
Questo è il suo commento, mentre -reggendo il secchiello con la destra- il piccolo abitatore dei Cunicoli si proietta lateralmente e solleva la mancina, armando così il bracciale a dardi venefici dalla forma serpentina, e -spogliandosi del manto che gli garantiva l'invisibilità- Skaro fa prontamente eco al suo ex-padrone, spianando le armi e inquisendo le nuove presenze.
“Siete anche voi ospiti di questo incubo, o ne fate parte?"
Con un po' di sorpresa per aver visto quel giovanotto albino sbucar fuori dal nulla nel bel mezzo del corridoio, è proprio a questi che il Giullare si rivolge. Sempre che -pure stavolta- non si tratti di una qualche allucinazione...
-Rispondendo in rima // Direi proprio la prima-
-Abbiamo conosciuto un diavolo // e ha firmato lui i permessi, cavolo!-
spiega la fanciulla dalla lunga treccia castana, incupendosi nel rievocare l'esperienza
-E voi che avete scoperto? // Portato alla luce qualche reperto?-
Gesticolando in modo poco rassicurante con le carte-lama sempre in mano, Jester è visibilmente nervosa (a giusto titolo, verrebbe da dire), e anche un pochino preoccupata per le condizioni della Dama Azzurra, ma... ella sembra ancora mestamente assorta in altri foschi e pesanti pensieri, tanto che neppure quella situazione riesce realmente a riscuoterla dal suo sofferente mutismo.
« Pasha Zimmer, Skaro, potete abbassare le armi... »
garantisce Bid'daum, inserendosi nel discorso e sciogliendo quel nodo di tensione
« Loro sono Lady Kalia e Miss Jester, anch’esse militanti contro i Circensi. »
Quanto mai opportuno -a tal proposito- si rivela essere l'intervento del Comandante della Legione, che si fa avanti come ponte tra i due gruppi, prendendo la parola; purtroppo, quel che ha da dire non sono buone nuove, ma solo altre sgradite notizie, per di più del tutto inedite; se non altro, hanno l'indubbio pregio di richiamare la Castellana alla realtà di quell'istante.
Sforzandosi di accantonare in un angolo della mente lo stato d'animo in cui versa -afflitta e scoraggiata-, la donna cerulea alza gli occhi di zaffiro nelle iridi rosse del Khutiano, concentrandosi sulle informazioni che le sta consegnando e cercando di filtrarle attraverso quelle che sono le sue conoscenze... ma, la cosa non porta a nessuna epifania risolutiva: i brandelli di verità tratteggiano qualche dettaglio nelle situazioni più nebulose, ma i pezzi del puzzle non combaciano nell'incastro.
« Abbiamo scoperto che il proprietario di questo Circo è un demone di nome Fistadantilus che da anni si è insediato a Najaza, dove collabora con un certo “Boethiah”. Altri due demoni non identificati sono stati probabilmente invischiati nella Guerra Civile del Presidio Ovest. Lo spettacolo imminente terrà impegnati i Circensi, perciò potremmo ancora avere un margine di manovra nel resto della struttura. »
Certamente, il Nord è sempre stato isolato rispetto al resto di Endlos, e a fare un paragone tra le notizie che vi giungevano in passato, e gli sporadici contatti odierni con l'esterno, non si ravvisa alcuna differenza, ma... da qui a pensare che due demoni abbiano sottratto il comando a Moloch... ancora una volta, senza che Lord Aeon facesse la sua mossa...
L'ultima notizia che la Dama aveva ricevuto dal Settentrione -anni addietro- riguardava un attacco a Najaza da parte di creature semi-divine chiamate Aenemos, uno scontro in cui un suo Cavaliere era rimasto casualmente coinvolto per riferirglielo... ma né quel soldato né l'Alfiere del Nord (cui Kalia aveva inviato missive per sincerarsi delle condizioni sue e della popolazione) avevano menzionato il nome di “Fistadantilus” o del suo tale socio “Boethiah”, né di eventuali strascichi di problemi in genere. “L'ordine è stato ristabilito”, recitava tra poche altre cose la breve replica... e, senza motivo o diritto di far ingerenza al sovrano legittimo, la Castellana gli aveva creduto.
Sapere che il Settentrione è ora divenuto la base del nemico è allarmante, e l'Alfiere Orientale non può far a meno di ipotizzare che -se nulla c'entrano gli Aenemos in quella faccenda- di certo hanno lasciato aperta una qualche porta dietro di loro... o lasciato lo schivo Moloch privo di difese...
Le scarne novità sull'Occidente, invece, non fanno che consolidare un sospetto già comprovato dal rapporto che Lancelot e Quarion le hanno presentato al loro ritorno a Est al termine della Guerra Civile dell'Ovest: l'aura malefica che ha costretto gli abitanti dei Picchi ad abbandonare l'antica Sequerus è certamente di origine demoniaca, ma... è sempre difficile contrastare una minaccia sconosciuta. Perché se non sai chi è il nemico e cosa vuole, non hai modo di sapere che cosa farà dopo...
« La chiamata alle armi è partita da lei, Dama Azzurra:
pensa di poter ancora sostenere l’assalto in queste condizioni? »
di seguito, Bid'daum interpella la Dama, strappandola alle proprie elucubrazioni
« Se l’autorità di Lord Aeon è stata scavalcata da un manipolo di creature esterne al semipiano, che forse a sua insaputa si sono addirittura appropriate della capitale del Nord, mi chiedo se il Signore della Chiave non sia indifferente a quest’invasione – o, ancor peggio, connivente. »
Sentire quell'accusa a carico di Lord Aeon le fa un effetto piuttosto bizzarro, e il modo in cui sgrana gli occhi blu zaffiro non ne fa certamente mistero: non la si può dire sorpresa, perché -nell'intimità della sua stessa mente- non può negare che chiunque la penserebbe allo stesso modo, e neppure indignata per quell'illazione che -con serenità e coscienza- rifiuta, ma è piuttosto evidente che non la Dama condivide né apprezza l'uscita del Mercenario; tuttavia, sul suo viso eburneo non c'è condanna, ma solo una comprensione quasi materna -sebbene un po' amareggiata da un'ombra di delusione- nei confronti del portavoce di quel pensiero.
« Comprendo la vostra preoccupazione, e non vi biasimo per l'accusa tremenda che avete imputato a Rivenore: cercare un colpevole a portata di mano, a cui addossare responsabilità dei problemi che ci affliggono, è una risposta umana... ma non sempre è quella giusta. »
replica con fermezza, sostenendo lo sguardo dello Sciamano Nero
« Il concetto “Dividi et impera” vi sarà noto: se permettiamo che la diffidenza, la paura e il sospetto ci facciano rivoltare contro noi stessi, allora il nostro nemico ha già vinto. »
con un sospiro avvilito, la Castellana scocca un'occhiata a una delle porte
« Come accennava Jester, abbiamo appreso di più sulle “autorizzazioni” di cui parlava l'Uomo con la Maschera, e... Non è semplice da spiegare: per farla breve, i permessi non sono stati rilasciati da Lord Aeon, ma... da qualcun altro, con dei poteri in comune con lui, che ne ha fatto le veci – probabilmente a sua insaputa. »
Probabilmente, sarebbe suonato come un piccolo panegirico, ma era la definizione più calzante e vicina al vero che le venisse in mente in quel frangente; purtroppo, al di là dei vincoli di segretezza,
spiegare l'esistenza di realtà particolari e astratte come la Mente-Legione o la Curtis Arcana -cui apparteneva lei stessa- era una cosa oggettivamente complicata... e si trattava di un discorso in cui non poteva certo impelagarsi in quel momento: il Guerriero del Sud si era rivolto a lei in cerca di direttive, e -in quanto Regina e in quanto sua datrice di lavoro- l'Alfiere dell'Est non poteva permettersi di tergiversare ulteriormente.
« Purtroppo, tali permessi non sono revocabili nemmeno da chi ne è stato l'artefice, perciò... per rispondere alla sua domanda, temo che -a questo punto- non ci resti altro da fare che cercare un modo per uscire da questa dimensione distorta, Comandante. »
asserisce, riportando gli occhi di un blu profondo quanto l'oceano su Bid'daum
« Quando saremo tornati su Endlos, vaglieremo assieme tutte le nozioni di cui siamo entrati in possesso, e andremo a parlare con il Signore della Chiave: avrà molto di cui essere informato – e di cui rispondere. »
La tensione sembra allentarsi appena, come spesso succede quando si fa chiarezza in mezzo al caos e si trova -per quanto generica- una direzione da seguire... ma se pensate di potervi rilassare, vi sbagliate di grosso; se non altro, lo capisce al volo il Khutiano, non appena i suoi sensi cominciano ad avvertire delle nuove presenze in avvicinamento: due, cinque, una dozzina... e la loro origine è uno dei dipinti poco lontano. Quello dove una piccola orda sgargiante di inquietanti pagliacci avanza dal punto di fuga di un quadro raffigurante un luna-park rugginoso, per farsi sempre più grande man mano che si avvicina alla cornice.
Poi, da un punto più avanti come un filo rosso in grado di guidarvi in mezzo al dedalo di architetture irrazionali di quel corridoio infinito, udire giungere -netto, prolungato e distante- un suono familiare per tutti i Merovishi che siano soliti frequentare l'anello di ossidiana dell'Arena Nera: uno scroscio di applausi.
{ Camera Rossa }
Yoko | Arthur | Uriel
« Y-Yoko. Cos'è successo qui? »
un sussurro si libra fuori dalle labbra pallide di Uriel, che poi scuote il capo
« N-no, non c'è tempo per questo. »
La vista del Magister Saddler -compagno nell'inferno del Circus-, pacatamente seduto poco distante dalla mattanza, fa certamente un effetto strano al Semidio, ma... nonostante la sorpresa, sebbene ovvi interrogativi affiorino spontaneamente alle sue labbra, egli è il primo a spezzare l'immobilità di quel quadro a tinte cremisi e ad uscire dall'armadio per portare avanti la loro missione; Arthur -proprio accanto a lui-, con una mano sul volto a far pressione sul naso per inibire l'olfatto, ha bisogno ancora di un momento per dominarsi e ridurre gli istinti sanguinari della sua natura vampirica alla consueta disciplina.
Dopo aver gettato alla camera da letto un'occhiata panoramica, costringendosi ad avanzare e stando attento a non mettere i piedi dentro il lago scarlatto che inzuppa il tappeto, Uriel circumnaviga la pozza di sangue per avvicinarsi lentamente a Yoko: il Saggio è interessato allo specchio che l'altro ha in mano, ma persino la pacata neutralità che il suo atteggiamento lascia chiaramente intendere è sufficiente a rendere guardingo il Magister; tuttavia, la Kitsune non asseconda il suo primo istinto di ritrarre l'oggetto, e al Semidio basta sfiorare la cornice dell'artefatto per comprenderne la natura e il destino ultimo, e... sebbene gli riesca facile capire che si tratta di un utile oggetto arcano, progettato per vedere cose e persone lontane, la brutta notizia è che non è ciò che stanno cercando.
Il Custode degli Spiriti Stellari si volta verso i colleghi di Palanthas con espressione delusa sul viso, e scuote il capo in un cenno negativo: non è quello il Sigillo che stanno cercando; eppure... deve essere in quella stanza... e se non fosse un “qualcosa”, potrebbe essere un “qualcuno”... e se non si tratta della Volpe... allora non può che essere...
Nel seguire quel flusso di pensieri, ora è la preoccupazione a colorare il viso eburneo dell'accolito di Dharma, e basta che le iridi grigio-perla si posino sui mal masticati resti della ragazza sbranata perché il suo presentimento raggiunga la Corona di Khymeia con un muto sguardo di intesa; di nuovo pienamente padrone di sé, Arthur si lancia fuori dall'armadio per avventurarsi in mezzo alla piccola selva di piante demoniache già brandendo una pozione curativa... ed è proprio questo gesto a catalizzare all'istante l'attenzione, il sospetto e l'indignata incredulità del Magister.
« ...Arthur? Che cosa... »
domanda al Vampiro, che stappa la boccetta coi denti e la rovescia sulla donna rossa
-MAGISTER, RITIRI LE PIANTE: E' UNA TRAPPOLA!
Nonostante la Foresta del Pianto sia percorsa da un fremito quando il Vampiro si avvicina alla loro preda, il controllo mentale dell'Evocatore è sufficientemente saldo e reattivo da soggiogarle prima che le fauci spietate si chiudano sul braccio del Corona di Khymeia, ma naturalmente quelle poche parole non bastano a spiegare come mai l'Alchimista stia spargendo sull'ormai più carcassa che corpo di Aisiling una pozione curativa, con l'intento di... salvarle la vita?
-Il fine ultimo di questa manifestazione è aprire la dimensione della Pandorica attraverso la rottura ordinata di 66 sigilli.
spiega rapidamente Arthur, nel gelo diffidente che il suo interlocutore promana
-Vi sarà una catastrofe come mai se ne sono presentate e -quasi certamente- tutti i nostri alleati nel tendone moriranno. Noi, i nostri Alfieri, i soldati ed anche i prigionieri.
Probabilmente complice il fatto che egli non abbia riconosciuto l'identità della morente, il Vampiro si prodiga per stabilizzare e immobilizzare la giovane martoriata, e -per quanto efficace la pozione sia- pur puntando a tamponare i danni risanando gli organi vitali, è utopico sperare che basti a mettere la ragazza fuori pericolo: quando Arthur le si mette sopra a cavalcioni per legarle i polsi, gliene resta uno in mano, staccandosi dall'avambraccio sbocconcellato; quando le infila la stoffa appallottolata in bocca per prevenire delle eventuali grida, le guance lacere a cui mancano interi brani di pelle e carne rendono tragi-comicamente complicata l'operazione.
-Lei è quasi certamente un sigillo. Non abbiamo idea di quali siano gli altri.
Il Magister ci è andato giù molto pesante con lei, perciò...
Il meglio che si può sperare è di rimandare la morte di qualche momento ancora.
« Aisling... un sigillo? »
incredulità e disprezzo nella voce della Volpe sono una forza concreta nell'aria
« Stai cercando di dirmi che dovrei lasciarla vivere? »
Magari, sentir pronunciare quel nome potrebbe cambiare qualcosa per il Vampiro, o forse no... fatto sta che, nonostante in quella stanza siate tutti alleati, le vostre idee sul da farsi hanno appena mosso un passo su strade divergenti: la tensione nell'aria e palpabile, e quella musica molesta e frivola certamente non aiuta.
Quando la cacofonia cessa di colpo, i vostri occhi convergono su Kerobal che -in piedi vino allo stereo- ha appena messo a tacere quella diavoleria, eppure un inquietante senso di disagio vi si abbraccia all'anima non appena vi accorgete della presenza di altri suoni, fino a poco prima soffocati dalle brutte canzoni della playlist di Aisiling: sono ovattati, come se giungessero da lontano, però... siete unanimemente sicuri che si tratti di... applausi. Applausi di un'enorme numero di mani. E ci sono voci, anche: migliaia di voci (alcune decisamente non-umane), che acclamano.
YO-KO! YO-KO! YO-KO! YO-KO! YO-KO!
Non fate in tempo a guardarvi intorno per identificare l'origine di quell'ovazione che -sotto i vostri occhi- il mobilio della sala scompare, dissolvendosi come cenere sotto il soffio del vento, i contorni dell'ambiente si oscurano, e gli angoli squadrati della grande sala iniziano a brillare e inclinarsi verso l'esterno: la stanza si apre come una scatola in sezione, e mentre le luci dei riflettori vi piovono addosso, vi ritrovate al centro di un palcoscenico, circondati da una platea di balconate, disposte a ferro di cavallo.
YO-KO! YO-KO! YO-KO! YO-KO! YO-KO!
Le voci entusiasmate della folla si fanno festanti, e crescono fino al parossismo.
A quanto pare, lo Spettacolo comincia – e voi ci siete dentro.
{ Corridoio delle Tribune }
Mugen | Firion | Eva | Ted
« Grazie, Mugen... » “Di niente, Firion.” « Dobbiamo... »
Quando la porta in prossimità della Volpe Rossa e dell'Aviatore Albino si spalanca di botto, la loro prima reazione è -giustamente- l'allarme; dopotutto, per legge statistica e comprovata esperienza pratica, se qualcosa di nuovo e inaspettato si verifica in quel Circo Diabolico è inevitabilmente qualche sorpresa sgradita: così, entrambi rinsaldano la presa sulle proprie armi, si preparano a fronteggiare la nuova minaccia, e...
Dai non fare così! Mi spiace che ti abbia scambiato per un cavallo...
esordisce la ragazza sbucata dalla porta, dando una pacca all'omone afro che è con lei
...era completamente ubriaco! Si vede che sei un umano, non ti preoccupare.
Una battuta decisamente non-sense, quella di Eva, ma che pure lascia intuire al duo che se li è appena visti comparire davanti l'esistenza di aneddoti brillanti alle sue fondamenta; chissà se quelle parole improvvisate per sdrammatizzare riusciranno a distogliere Ted Carter dall'angoscioso tentativo di elaborare il trauma della propria morte...?
« Ted? Eva?! … Sono così felice di vedervi! »
"Fi-Firion?!"
Dapprima incredulo, poi sinceramente felice, il Maestro d'Arme si slancia di getto sui due compagni Laputensi per stringerli in un abbraccio, e -guardando la loro riunione- Mugen non può fare a meno che il pensiero corra al disperso compagno Amon,ignaro di quale triste destino abbia in vero incontrato lo Scorpionema... purtroppo, non c'è tempo per assaporare la gioia di ritrovare un volto amico in mezzo alle difficoltà, e sta proprio alla Kitsune farlo notare.
“Non possiamo rimanere qui. Questo posto è pericoloso e dobbiamo andare via di qui prima che ci scoprano. A proposito… io sono Mugen.”
esordisce lo Youkai avvicinandosi al gruppo con le mani alzate per non allarmarli
“Abbiamo scoperto che anche altri Presidi sono in pericolo: un’imperatrice del Makai, Palden Wang-Mu, pianifica di invadere il presidio Occidentale con il suo esercito di demoni, e da qualche parte parte nel Presidio Nord altri due demoni, Asmodeous e Fistadantilus, tramano nell’ombra. Pare siano alla ricerca di qualcosa e allo stesso tempo stanno avviando un culto incentrato su di loro.”
li informa, condividendo le recenti scoperte fatte chiacchierando con la Farfalla
“Se anche uno solo di noi riuscisse ad uscire vivo da qui…
deve trasmettere queste informazioni.”
E mentre ciascuno indugia nei propri pensieri, elaborando quelle terribili notizie, escogitando la prossima mossa da fare, e vagliando la possibile direzione da prendere per raggiungere l'esterno e lasciarsi alle spalle quel labirinto infinito, un sono improvviso echeggia per le pareti che sembrano ripetersi uguali a loro stesse fino a perdita d'occhio: in mezzo al dedalo di architetture irrazionali di quel corridoio senza fine, udite giungere -netto, prolungato e distante- un sonoro scroscio di applausi...
Potreste azzardare l'ipotesi che lo Spettacolo stia cominciando, e -in teoria- dovreste allontanarvi dall'epicentro di quei rumori il più possibile, ma...non siete nemmeno un pochino curiosi?qual'è la direzione giusta da prendere? Appesi qui e lì ci sono dei quadri, e -intorno alle porte- anche alcune targhe, però... purtroppo, non siete in grado di leggere il linguaggio in cui sono scritti, né di farvi un'idea sul dove dirigervi.
Anche se... Non tutti voi, per lo meno.
{ Stanza della Voliera }
Drusilia
Non hai la più pallida idea di che possa significare la strana piega presa dalla tua ristagnante situazione, ma... un po' ti inquieta: non tanto per la bambina-gatto, che -ne sei piuttosto sicura- non rappresenta una minaccia (solo un mistero, dato che non immagini come sia potuta arrivare fino a lì), quanto per... per... l'altra cosa. Qualunque essa sia. Perché di certo non sai cosa la piccola sta fissando con tanta insistenza, ma visto il luogo dove ti trovi, anche quell'indizio è più che abbastanza da spingerti comunque ad allontanarti con rapidità e circospezione dal punto dove ti trovo per accostarti alla nuova arrivata e tentare di dialogarci per scoprirlo.
Dopotutto, da un nemico così spietato da commettere tante atrocità -o da avallare che i suoi tirapiedi lo facciano- c'è da aspettarsi di tutto... e se quel pazzo ti ha rinchiusa con qualche mostruosità a sorpresa -potrebbe averlo fatto-, giusto per rendere il tuo soggiorno più piacevole... beh, vorresti quantomeno saperlo. Per essere pronta. Per sfogare un po' la rabbia e la frustrazione. O anche solo per passare il tempo.
Con cautela, raggiungi la piccina e ti accoccoli vicino a dove lei ancora sosta, lanciando qualche occhiata al punto dove il suo faccino continua a puntare imperterrito; non sembra consapevole della tua presenza e del fatto che ti sei avvicinata, proprio come non è raro veder fare ad alcuni gatti domestici, quando i loro occhi felini si incantano in un punto; ora a dividervi ci sono solo le sbarree chissà quanti livelli di protezioni arcane, così tenti un approccio più concreto per attirare la sua attenzione.
-Ma che bella gattina abbiamo qui!
-E chi è la micina più bella-belliccima del mondo? Sei tuuuu ♥
mormori vezzeggiativa, tendendo lentamente la mano per carezzarle il capo
-E chi c'è lì? Chi c'è? Micia-micia-micia... cosa vedi là?
A sentire quel contatto, la bambina sbatte le palpebre perplessa e posa gli occhioni scuri su di te, prendendo atto della tua esistenza; poi, reclina la testolina canuta da una parte, e la vedi sospirare, emettendo uno strano e basso uggiolio che suona come il “kyuu” che hai udito anche prima.
-...il gomitolo. Il gomitolo di padroncina.
Lo risponde con vocina sottile e serissima, scandendo bene le parole con quel tono un po' impostato che i bambini assumono quando non parlano bene... e tu sei liberissima di prenderti il tuo tempo per elaborare la cosa, mentre la bimba-gatto punta gli occhi d'onice nelle tue iridi di smeraldo, con una intensità accigliata, come se stesse anche lei pensando a qualcosa, o sforzandosi di richiamare alla mente qualche ricordo o nozione sepolta.
D'un tratto -però- il suono secco di uno schiocco fa sussultare la tua voliera, ed è drizzando le orecchie che la piccina si ritrae all'istante, balzando indietro e nascondendosi nelle ombre fino a che la perdi di vista... soprattutto complice il fatto che la luminosità del pavimento oltre il perimetro della tua prigione inizia a farsi più intenso, lasciandoti abbacinata per un istante: la sensazione di movimento sotto i tuoi piedi, tuttavia, ti fa ben intendere che la tua prigione si sta muovendo.
La gabbia sta venendo calata verso il basso, e la prima cosa che puoi udire risalire dall'abisso luminoso che si stende sotto il fondo della gabbia è un sonoro scroscio degli applausi, e anche se le luci dei riflettori ti impediscono di mettere a fuoco la platea di teatro che si staglia in lontananza attorno a te, in semicerchio, puoi stare certa che non la cosa non promette nulla di buono.
YO-KO! YO-KO! YO-KO! YO-KO! YO-KO!
Tuttavia, quando quelle ovazioni ti raggiungono l'orecchio causandoti un tuffo al cuore, non sono che una conferma di quanto la Risonanza già canta nel tuo animo nel sintonizzarsi con la particolare frequenza di quell'essenza... e se pure non puoi vedere attraverso il punto cieco che il solido pavimento crea sotto i tuoi piedi, sai di avere ritrovato il tuo Dreamer.
Edited by - Destino - - 27/2/2018, 17:58. -
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"Le pareti di pietra non fanno una cella,
e nemmeno le sbarre di ferro una prigione
La mente innocente e tranquilla,
le prende per una pausa di riflessione".
(Richard Lovelace)-...il gomitolo. Il gomitolo di padroncina.
...il gomitolo di chi?
Fissandola per un attimo perplessa, Drusilia cercò di connettere le proprie sensazioni -fra cui quella della chiara presenza del Marchio- con la strana parola pronunciata dalla gattina, ma vista la situazione poté pensare solo a due cose: la prima era che nessuna delle idee che le ronzavano in testa avrebbe mai avuto fondamenta solide; quel nome poteva voler dire qualunque cosa e riferirsi ad un qualsiasi abominio presente in quell'inferno in terra. Non si trovava esattamente nel posto migliore per valutare la situazione non ottimismo senza sembrare fuori di testa e, dopotutto, la micetta aveva accennato ad una "padrona", cosa plausibilissima dato che fosse praticamente certa la pratica dello schiavismo in un posto dove gli umani finivano mangiati. Il suo secondo pensiero fu invece rivolto a Kora, ed a quel punto finì per sperare che magari lei fosse lì -chissà- nascosta in qualche punto, magari pronta ad uscire fuori dalle tenebre, aprire la sua gabbia e fuggire via con lei come un principe azzurro accorso nel momento peggiore.
Peccato che -visto come le era andata la vita fino a quel momento- dubitava fortemente che sarebbe giunto un miracolo, piuttosto avrebbe dovuto muoversi -ed anche in fretta- prima che la situazione riuscisse a precipitare ancora, ben oltre quelle che erano le sue effettive e quasi inesistenti possibilità di farcela. Perché era ovvio che sarebbe andata sempre peggio: l'unica soluzione era darsi una mossa e reagire, affrontando il problema di petto.
Ma... come fare?
Improvvisamente -disturbandola dalle sue riflessioni- uno strano rumore anticipò il sussultare la gabbia in cui si trovava, facendo spaventare la bambina, che rapidamente si ritirò nelle ombre. Drusilia sbuffò, ma non poté farci niente: considerando la sensazione di movimento sotto i suoi piedi unita al rumore di chiassosi applausi, ipotizzò immediatamente che -con molte probabilità- era giunto il momento tanto atteso in cui si sarebbe dovuta "godere i riflettori". Questo -però- non la spaventò affatto, piuttosto le ricordò l'urgenza di trovare una soluzione e fuggire una volta per tutte. Non aveva tempo per aver paura, piagnucolare o sperare di far pena a quei mostri: c'erano in ballo la sua vita e quella di suo figlio. Per questo, si aggrappò all'unica (vaghissima) speranza di ottenere qualcosa di buono. Prendendo un profondo respiro, si diresse nel punto esatto dove la gattina sembrava aver guardato il gomitolo invisibile. Dunque si mise a carponi e -consapevole della sua incapacità di localizzare l'oggetto- iniziò a toccare il pavimento a caso, come un quattrocchi in cerca dei propri occhiali da vista.
YO-KO! YO-KO! YO-KO! YO-KO! YO-KO!
Fu quando sentì il nome del suo Dreamer che l'Arcano s'arrestò per un attimo, rimanendo immobile e con occhi sbarrati. Gli applausi e le grida non completamente umane la costrinsero a fantasticare sugli scenari peggiori, e se lei aveva in qualche modo del sangue angelico, questo non bastò per tutti gli dei, i santi ed i beati che tirò giù dal Paradiso in quel momento, sussurrando a denti stretti. Se gli avessero toccato Yoko, non li avrebbe "solo" ammazzati tutti. Sarebbe finita molto, molto peggio.
Ma no, non era il tempo nemmeno per la furia: la sua priorità era fuggire e -qualunque cosa stesse impegnando il Magister sotto la gabbia- tentare di farsi notare lo avrebbe solo distratto e messo in pericolo. Non avrebbe nemmeno potuto proteggerlo, in quello stato di prigionia: se davvero voleva rendersi utile, doveva almeno evitare di essere un peso per gli altri.
Respirò profondamente, quindi tornò alla sua disperata ricerca del misterioso gomitolo invisibile.
In quella posizione scomoda (probabilmente anche ridicola) si era ritrovata a pensare a quanto le fosse andata splendidamente con il frustino consegnatole da Kalia. Un gomitolo invisibile doveva necessariamente servire a qualcosa, dopotutto. Di cosa fosse capace -ovviamente- non ne aveva la minima idea... ma se lo avesse trovato avrebbe certamente tentato d'improvvisare qualcosa.
In un modo o nell'altro.SPOILER (clicca per visualizzare)GALANODEL »
« i figli di Dio videro le figlie dell'uomo che erano belle
e si presero delle mogli fra tutte quelle che scelsero. »
Bereshit (Genesi) VI,2.
Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo di un Galanodel presenta tratti di entrambe le razze.
Per comprendere una delle caratteristiche alla base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che, sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo perchè -come gli angeli- i Galanodel sono legati alla Fonte. Questa li rende immuni da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete" quali batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono assolutamente immuni alle malattie e, qualora qualcuno provasse ad avvelenarli, la sostanza tossica verrà assunta senza che il corpo ne subisca effetti deleteri.
Altra eredità della progenie celeste vi è certamente la capacità di sollevarsi in aria -talvolta generando candide ali sulla schiena- o irradiare luce dalla propria pelle, intensificandola o meno a seconda del caso. Questa non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare. Essendo quindi provvisti di un corpo luminoso, questo non sarà provvisto di ombra ai propri piedi.
Essendo inoltre il corpo parzialmente costituito di luce, esso avrà capacità di rigenerazione superiori a quella di un normale umano; non conserva inoltre i segni delle cicatrici. Inoltre ha un adattamento alla diversa luminosità che va aldilà dell'umano: è infatti in grado di vedere perfettamente al buio, come se fosse pieno giorno.
E' infine cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son predilette fanciulle vergini ed infanti. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica e sola fonte di potere.
Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue di un Galanodel "puro" porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.
[Resistenza a Veleni e Malattie: 5 | Difesa da Veleni e Malattie: 2 | Volo: 5 | Assenza di Ombra: 5 | Rigenerazione: 5 | Scurovisione: 5 | Malia tramite Sangue: 5]
GODDESS OF LOVE »
«Mettimi come sigillo sul tuo braccio, come sigillo sul tuo cuore, perchè forte come la Morte è Amore. Le grandi acque non potrebbero spegnerlo, né i fiumi sommergerlo. Tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma ardente, la fiamma del Signore!»
Canto dei Cantici VIII,6-7.
L'Amore è un sentimento intenso e profondo simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile. Impossibile da concepire appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo è rivolto verso una persona, un animale, un oggetto o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse questo a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore -la forza più potente dell'Universo- ed il Libero Arbitrio.
Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza.
E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stessa le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.
[Malia d'Amore: 5 | Anti-Malia: 5 | Lie-Detector: 5 | Mindfuck-Alert: 5 | Trick-Detector: 5 | Empatia: 5 | +10% di Energia: 5]
LADY OF THE WIND »
«L'Amore ci passa accanto, rivestito di soavità, ma noi fuggiamo via impauriti, andiamo a nasconderci nelle tenebre o, ancora, l'inseguiamo per far del male in suo nome. Anche il più saggio tra noi si piega sotto il formidabile peso d'Amore; eppure esso è, in verità, leggero come la brezza lieve del Libano.»
Kahil Gibran.
E' innegabile che, dal suo arrivo su Endlos, il potere della Dama del Vento sia sensibilmente cresciuto: questo può essere in parte dovuto al fatto che ella abbia abbracciato il suo destino di guerriero Galanodel -imparando a non lasciarsi più frenare dal suo cuore tenero-, e in parte al fatto che la permanenza presso l'Isola nel Cielo l'abbia portata ad un più alto livello di comunione col suo elemento... Fatto sta che l’ambiente attorno a lei sembra aver sviluppato un legame quasi empatico con Drusilia, reagendo alla sua presenza e riflettendo come uno specchio i suoi stati d’animo. Il potere non genera mai effetti disastrosi o disagevoli, nemmeno per gli avversari, ma è una spia più che utile per capire che aria tira; se -all’improvviso- il cielo si annuvola... e se è stato fatto o detto qualcosa di fuori luogo, sarebbe meglio a preoccuparsi di quei neri cumoli temporaleschi, perché potrebbero essere un terribile presagio di tempesta.
La comprensione del suo elemento è tale da poter considerarlo "tutt'uno" con la sua Signora. Partendo da tale presupposto, la giovane Galanodel può comandarlo a suo piacimento con rapidità e naturalezza sconosciute ad un mago qualunque. E' anche in grado, attraverso la meditazione, di poter "sentire" ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio, un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro, come anche la composizione chimica in caso di sostanze gassose. Allo stesso modo la sua essenza non è in realtà nemmeno relegata ad uno stato fisico vero e proprio, ma più simile al vento; nonostante Drusilia sia di fatto un corpo, con il tempo ha finito per somigliare al suo elemento al punto da diventare percepibile non solo come soggetto singolo, ma anche come l'aria che la circonda, rendendo di fatto difficile determinati tipi di localizzazione.
Similmente all'aria è perfino in grado di spostarsi, veloce come il vento di cui è sovrana, ed ha particolarità fisiche quali una elasticità muscolare fuori dalla norma che le permette di compiere movimenti particolarmente complessi con l'aiuto del proprio fisico scattante.
Mai vi fu nulla più mobile dell'aria e del vento, mai vi fu più grazia di ciò che nel cielo sconfinato si muove.
[Manipolazione Atmosferica: 0 | Instant Casting: 5 | Antiauspex-Radar: 5 | Auspex “Radar”: 5 | Auspex di Composizione dell'Aria: 5 | Bonus alla Velocità: 5 | Doppio Bonus all'Agilità: 5+5=10]
GODDESS OF BEASTS »
«Io sono colei che a notte, nel cielo, riempie di luce il firmamento. Colei che genera il timore e l’inquietudine della notte, sono. Colei che richiama dagli abissi i pesci alla superficie. Dov’è la mia parola perentoria e chiara? In una rete a larghe maglie stesa sui campi. In una rete a strette maglie tirata su dai campi, sì che nessun uccello voli via. La mia parola attraversa il mare ed il mare ne è spaventato. La mia parola attraversa laghi ed acquitrini; penetra la corrente dell’Eufrate e ne diventa essa stessa corrente.»
Inno a Ishtar.
Se è vero che, chiunque abbia a che fare con la Dama del Vento, vedrà in lei ciò che desidera nel profondo dell'anima, lo è ancor di più per le creature più istintive: queste subiranno maggiormente l'effetto della sua sola presenza, proprio in virtù della natura emozionale ed istintiva dell'amore stesso.
Qualunque bestia, mostro o creatura intelligente ma dotata di istinto sarà infatti portata a sentirsi a suo agio in presenza della bella, non percependola mai come una minaccia ma sempre un alleato: una madre, una figlia, un componente del branco o qualcuno verso cui sentirsi invitati ad abbassare le difese. Non sarà quindi insolito che creature anche non solite ad assumere determinati atteggiamenti mansueti, in sua compagnia si riveleranno affettuosi, felici e desiderosi di tenerezza.
Nell'aiutarla ad ispirare tali sentimenti, vi è anche l'abilità di Drusilia di comprendere perfettamente i linguaggi animali fatti di suoni semplici e gestualità del corpo, interagendoci così con maggior sicurezza e generando danni minori rispetto ad altri.
[Linguaggio animale: 5 | Malia di serenità per le sole creature istintive: 5]
AURA DEI GIUSTI »
«Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto»
(1 Pt 4,10).
Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli.
[Malia di carisma]. -
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Nel tentativo di legare la donna "quasi-salva" dall'esser divorata viva, il cainita si trovò inavvertitamente un suo polso nella propria mano. Lo fissò per alcuni attimi finché, riflettendo che non rientrasse nell'insieme di quelli che considerava "organi vitali", non fece spallucce, lanciandosi il pezzo mutilato alle spalle con tranquillità.
« Aisling... un sigillo?
Stai cercando di dirmi che dovrei lasciarla vivere? »
Nel sentire quel nome, Arthur si arrestò di colpo, fissando la demonessa con un occhio diverso. Il suo era sempre uno sguardo freddo ed intellegibile, ma l'odio provato riusciva in qualche modo a scalfire l'aria impostata ed elegante, riempiendo l'aria di un'aura tossica non indifferente. Nonostante tutto -però- sua priorità era evitare l'Armageddon, quindi avrebbero solamente rimandato la vendetta a quando sarebbero stati tutti al sicuro.
-Dimentichi che anche io ero presente, quella notte.
Lo disse con voce calma e profonda, quasi a far notare che -in un certo senso- tutti lì dentro avevano delle ottime ragioni per farla fuori. Dovevano tuttavia far di necessità virtù, pensare innanzitutto alle priorità e a sopravvivere.
Kerobal -forse disturbato dal chiasso dello stereo- lo mise immediatamente a tacere, eppure la presenza di altri suoni sorprese tutti, lasciandoli in un disagio imbarazzante. Prima ovattati, poi sempre più forti, si rivelarono applausi ed urla acclamanti, quasi tutte disumane.
YO-KO! YO-KO! YO-KO! YO-KO! YO-KO!
Fu allora che il mobilio si dissolse per magia, lasciando posto ai riflettori ed un palcoscenico circondato da una platea di balconate, disposte a ferro di cavallo. In quel momento, il Saggio si sentì umiliato come non mai: lanciando poi un'occhiata seccata alla kitsune, come a volergli suggerire "visto che era una trappola?", scelse di non aggiungere spiegazioni per convincere il Magister. Aveva già parlato troppo... e TUTTI avevano ascoltato.
Che vergogna.
Retrocedette di un passo -dopotutto, detestava essere al centro dell'attenzione, soprattutto su di un palco- ed iniziò a guardarsi attorno con aria nervosa, cercando disperatamente una via di fuga. Prima sui lati, poi -magari- oltre il palco, prima di raggiungere la platea.SPOILER (clicca per visualizzare)ENERGIA: 80%Equipaggiamento.
¬ ARTIGLI: Nonostante in molti esemplari possano sembrare semplici unghie, quelle dei vampiri risultano molto più resistenti delle unghie umane, estremamente simili agli artigli di una bestia. In alcuni casi, Arthur preferisce tagliarle in modo da risultare appuntite, così da avere la possibilità di graffiare i propri simboli arcani su superfici molto dure, in assenza di altri strumenti o mezzi. [Armi Naturali]
¬ SACCA DI SANGUE
¬ ANELLO GALANODEL
¬ PROVETTE VUOTE
¬ SIRINGA
¬ BISTURI
¬ OCCHIO DEL DRAGO
¬ REVOLVERAbilità Passive.
DONO OSCURO:
Arthur è un vampiro, dunque clinicamente morto. A tale caratteristica conseguono vari vantaggi e/o svantaggi; ad esempio non emana calore, pertanto non può essere rintracciato attraverso strumenti di rilevamento di forme di vita, e non può essere ucciso se non con il famoso paletto in legno di frassino, di Siliquastro (comunemente chiamato "albero di Giuda"), Biancospino o semplicemente la luce del Sole. Ha anche un olfatto estremamente sviluppato, in grado di percepire e distinguere qualunque tipo di odore in un'area di 30m, dote molto utile nella caccia. L'acqua santa gli provoca dolore ma non lo ferisce e tende ad allontanarsi dai crocifissi, nonostante non gli facciano nulla....insomma ha tutte le caratteristiche del classico vampiro. In più odia l'aglio ma solo perchè puzza.
[Antiauspex + immortalità + Auspex olfattivo = 15 pt].
VISIONE NOTTURNA:
Essendo un vampiro, gli occhi di Arthur sono in grado di consentirgli una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; esattamente come se fosse pieno giorno.
[Auspex: Scurovisione = 5 pt].
MAESTRO DELLA MENTE:
Inquanto psion ormai da tempi antichi, Arthur ha ottenuto, grazie ad un'esperienza praticamente millenaria, la capacità di riconoscere qualsiasi attacco psichico atto a ledere o manipolare la sua mente o quella di chi gli sta intorno. In termini di gioco la passiva non serve come protezione ma come sentore di allarme qualora avvenisse un attacco da parte di un nemico, così da ricorrere alle giuste difese. In più funge anche come difesa da malie.
[Antimalia + sentore raggiri mentali = 10 pt].
MAESTRO DELL'ALCHIMIA:
Arthur Friederick Giles, inquanto Corona di Kymeia ed autorità nel campo dell'Alchimia, è certamente in grado di pensare, scegliere componenti o incidere rune con una rapidità quasi inumana. Merito dell'esperienza millenaria e di una buona dose di studio.
[Instant Casting = 5 pt].
SAPIENZA - KYMEIA:
Così come non vi è guerriero senza spada o mago senza arti arcane, allo stesso modo non vi può essere Saggio senza conoscenza. Caratterizzati dalla loro avida sete di sapere, un membro di Gilda sarà sempre alla ricerca di cultura da aggiungere alla propria. C’è chi è arrivato su Endlos possedendo già un sapere pari a quello di migliaia di libri, ma informazioni rare e segrete vengono tramandate tra i Saggi nei tomi che solo loro possiedono. Se a ciò si aggiungono anche quelli del Magisterium allora un membro di Gilda non potrà che divenire un pozzo di sapere che ben pochi potranno guardare come loro pari. In termini di gioco è considerata una passiva di conoscenze nella via che il membro di gilda ha scelto.
[Passiva di Conoscenza = 5 pt]..