[LAM] Numerologia: 9

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    Numerologia 9: Libertà

    VIII piano


    La Rabbia ribolle all'interno della stanza segreta del VIII piano, sembra quasi diventare qualcosa di tangibile, come se fosse una caligine sottile e calda, caldissima.
    La piccola Asaliah si scaglia contro Giulietta, o meglio la manifestazione delle anime del Pastore. Le mani pallide attraversano il viso di Giulietta distorcendolo in una nuvola di fumo. Diversa, però, è quello che accade ora. La figur adi Giulietta, o meglio quella di Augustus e di tutte le sue anime, ora più che mai ha trovato una nuova concretezza, realtà. Appena le mani disgregano il viso della donna un flusso di immagini, sensazioni, sentimenti, voci ed odori attraversa la mente di Asaliah. Un flusso di coscienza, non tuo, diventa parte di te.
    Le rune sono chiare, il momento giusto è questo, la quadrangolazione di Vutyngun è concorde ed anche la Numerologia è in asse.
    Le erbe sono state preparate. I cerchi alchemici sono pronti, mi sembra che la terza intersezione sia un po' sbiadita, dopo devo ripassarla con il sangue di ogre.
    I calcoli sono tutti giusti, è tutto perfetto.
    Devo evocare la Numerologia stessa per dar finalmente una spiegazione alla domanda fondamentale.
    Veramente non riesco a capire perchè nessuno non lo abbia fatto prima. Perchè? Perchè nessuno ha avuto il coraggio di sfidare l'oltre per farsi rispondere alla vera domanda.
    Perchè?
    Perchè esiste questa esistenza? Perchè viviamo? Il nostro scopo qual è?
    Oggi lo scoprirò, oggi finalmente capirò, è scritto nei numeri e nelle stelle!

    Riconosci quei pensieri come non tuoi, lo sai bene che sono di Augustus. Dopo questo flusso quello che ti resta è un profondo dolore alla spalla, come quello di una lama che incide la carne. Odore di sangue che si intreccia al candore ed al gelo della neve. Il numero trentatrè che viene costantemente sussurrato da dieci, cento, mille voci.
    Rivivi una piccola parte di quello che ha vissuto il Numerologo la sera che è diventato quello che è, un Pastore di Anime.
    Tornando a noi quando la caligine spiritica di Giulietta torna a crearsi, una seconda testa è presente sul collo: ed è quella di Augustus che vi sorride e si saluta anche con la mano destra. A mano a mano che vi saluta la mano da femminile si trasfigura in una più maschile, la sua.
    Giulietta, ti prego, sei e siamo tutti feriti, ma non essere così dura.
    Parole gentili, il solito Augustus. La donna dai lineamenti del Nord volta il viso altrove, profondamente indispettiva.
    Abbiamo seguito un idiale, abbiamo sposato auna filosofia di vita.
    L'importante è essere se stessi sino alla fine, a prescindere dalla fine.
    Non è forse così?

    Lo sguardo spiritato, sorridente, si volge verso Drusilia e poi verso Asaliah. E' uno strano Augustus quello che avete davanti, molto più trascendente, distaccato.
    Ma è colpa loro!
    Non è colpa di nessuno. Dobbiamo essere lieti, felici, di aver vissuto pienamente la nostra vita.
    Ma è colpa loro!
    Ricorda il nostro destino, il trentatrè: la ricerca
    Ma è colpa loro!
    Abbiamo avuto una vita piena, abbiamo sempre perseguito il nostro ideale, non possiamo lamentarci, lo sai.
    Ti prego Giulietta, permetti loro di completare il loro sacrificio.

    Le odierò sempre!
    Stai mentendo, lo sai, è solo rabbia.
    ...no!
    Per quanto la risposta sia così negativa la testa di Giulietta comincia a farsi più piccola, e si sposta verso la spalla sinistra che sostituisce completamente. Giulietta è parte di Augustus, come lo è Kayle, Medona, Giulius, Stanfa, Jago, Desio, Jugo, Xuneera, Elikada, Ixidor e tanti altri: un Pastore con il Gregge.
    Gregge che ora affiora con decine e decine di volti su tutto il corpo. Un fitto fitto parolottare in diversi idiomi, intonazioni, sfumature.
    La stramba figura allunga le mani verso di voi, una a testa.
    Grazie per il vostro impegno.
    Vi sorride con gli occhi gonfi di lacrime. Sa benissimo quello che vi sta facendo patire. Non solo a voi, ma a tutti i presenti.
    Virginia urla di sofferenza e vi ordina, alla bene e meglio, di accompagnare lo spirito di Augustus al suo nuovo corpo. Un cammino iniziatico verso la rinascita. Un cammino che può essere spalleggiato solo da voi. Con la consapevolezza che se doveste sfiorare quelle mani spiritiche chissà cosa potreste provare, rivivere.

    La massa verdastra, intanto incalza, come sempre. Grosse mani schiumose di un verde sottobosco impattano contro la barriera in un rombo di tuono che fa da sottofondo alla piccola tragedia umana di Augustus. Aviatori su aviatori si alternano nello scacciare la creatura. Come ha giustamente fatto notare il Gran Maestro, gli aviatori più esperti nella gestione dei problemi spiritici, al momento, sono spiriti dell'oltre.
    Rabbia, rabbia che ribolle e riscalda, continua a riversarsi su tutti voi.
    La manifestazione della Natura, vuole quel corpo.
    La barriera traballa instabile.
    Il tarocco della Morte trema.
    Vostra è la scelta.



     
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    "L’universo non avrà mai fine: proprio quando sembra che l’oscurità abbia distrutto ogni cosa,
    e appare davvero trascendente, nuovi semi della Luce rinascono dall’Abisso".


    Philip K. Dick.


    lqbRWSY

    Albero Casa, Latifondo.
    Presidio Errante, Endlos.

    Grazie per il vostro impegno.

    Quando lo spirito di Augustus riuscì a parlare loro, Drusilia rimase in silenzio a fissarlo.
    Aveva ancora Asaliah fra le braccia: stretta a lei, la Dama del Vento le carezzava il capo e le guance con dolcezza, così da placarle l'animo agitato. Non sapeva quanto una situazione del genere potesse fare effetto su una bambina; a volte, infatti, era fin troppo facile lasciarli involontariamente traumatizzati... mentre in altre occasioni sorprendevano gli adulti per la loro adattabilità alle circostanze più assurde. Come rientrava quell'evento, nel percorso della sua crescita? Lasciarla assistere a qualcosa di simile l'avrebbe migliorata o turbata oltre il necessario?
    Le concesse un altro bacio sulla guanciotta morbida, prima di lasciarla andare.

    hekPJdy

    -Ricordi questo posto, l'Albero Casa?- avrebbe iniziato a cercare il contatto richiesto da Virginia, avvicinandosi all'immagine del Numerologo e cercando di sfiorargli la mano già tesa verso di lei -Ricordi quando a mensa ci scambiavamo la cioccolata? O quando, per farmi ridere alle riunioni, ti nascondevi dietro Khatep e gli facevi le corna?

    Sorrise fra sé, nonostante quella curva rossa di petali morbidi lasciasse spazio alla malinconia.

    -Ricordi Khatep? Non sappiamo cosa gli sia accaduto quella notte...- si fermò un attimo, riflettendo che forse quell'informazione avrebbe potuto turbarlo. Eppure le serviva, forse perché fermamente convinta che lo spirito del suo Aviatore sarebbe rimasto ancorato al mondo solo grazie alla Volontà. Si sarebbe appellata a quella -Ciò che ci è capitato, le forze che ci hanno fatti a pezzi... e che ti hanno ucciso... loro sono ancora in libertà e si prenderanno molto altro se non li fermiamo.

    Respirò profondamente.

    -La tua Missione è la ricerca: ti svelerò tutti i segreti di cui dispongo. Non valgono nulla se non li uso per migliorare la situazione... e molti altri misteri vanno ancora risolti. Ho a che fare con un enigma antico e spaventoso. Quindi, ecco... so che potrebbe farti paura, ma...
    Alzò lo sguardo smeraldino su di lui.
    -Ti andrebbe di lanciarti in una nuova follia... insieme a me?

    GALANODEL »
    « i figli di Dio videro le figlie dell'uomo che erano belle
    e si presero delle mogli fra tutte quelle che scelsero. »
    Bereshit (Genesi) VI,2.

    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo di un Galanodel presenta tratti di entrambe le razze.
    Per comprendere una delle caratteristiche alla base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che, sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo perchè -come gli angeli- i Galanodel sono legati alla Fonte. Questa li rende immuni da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete" quali batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono assolutamente immuni alle malattie e, qualora qualcuno provasse ad avvelenarli, la sostanza tossica verrà assunta senza che il corpo ne subisca effetti deleteri.
    Altra eredità della progenie celeste vi è certamente la capacità di sollevarsi in aria -talvolta generando candide ali sulla schiena- o irradiare luce dalla propria pelle, intensificandola o meno a seconda del caso. Questa non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare. Essendo quindi provvisti di un corpo luminoso, questo non sarà provvisto di ombra ai propri piedi.
    Essendo inoltre il corpo parzialmente costituito di luce, esso avrà capacità di rigenerazione superiori a quella di un normale umano; non conserva inoltre i segni delle cicatrici. Inoltre ha un adattamento alla diversa luminosità che va aldilà dell'umano: è infatti in grado di vedere perfettamente al buio, come se fosse pieno giorno.
    E' infine cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son predilette fanciulle vergini ed infanti. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica e sola fonte di potere.
    Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue di un Galanodel "puro" porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.
    [Resistenza a Veleni e Malattie: 5 | Difesa da Veleni e Malattie: 2 | Volo: 5 | Assenza di Ombra: 5 | Rigenerazione: 5 | Scurovisione: 5 | Malia tramite Sangue: 5]

    GODDESS OF LOVE »
    «Mettimi come sigillo sul tuo braccio, come sigillo sul tuo cuore, perchè forte come la Morte è Amore. Le grandi acque non potrebbero spegnerlo, né i fiumi sommergerlo. Tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma ardente, la fiamma del Signore!»
    Canto dei Cantici VIII,6-7.

    L'Amore è un sentimento intenso e profondo simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile. Impossibile da concepire appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo è rivolto verso una persona, un animale, un oggetto o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse questo a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore -la forza più potente dell'Universo- ed il Libero Arbitrio.
    Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza.
    E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stessa le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
    E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.
    [Malia d'Amore: 5 | Anti-Malia: 5 | Lie-Detector: 5 | Mindfuck-Alert: 5 | Trick-Detector: 5 | Empatia: 5 | +10% di Energia: 5]

    LADY OF THE WIND »
    «L'Amore ci passa accanto, rivestito di soavità, ma noi fuggiamo via impauriti, andiamo a nasconderci nelle tenebre o, ancora, l'inseguiamo per far del male in suo nome. Anche il più saggio tra noi si piega sotto il formidabile peso d'Amore; eppure esso è, in verità, leggero come la brezza lieve del Libano.»
    Kahil Gibran.

    E' innegabile che, dal suo arrivo su Endlos, il potere della Dama del Vento sia sensibilmente cresciuto: questo può essere in parte dovuto al fatto che ella abbia abbracciato il suo destino di guerriero Galanodel -imparando a non lasciarsi più frenare dal suo cuore tenero-, e in parte al fatto che la permanenza presso l'Isola nel Cielo l'abbia portata ad un più alto livello di comunione col suo elemento... Fatto sta che l’ambiente attorno a lei sembra aver sviluppato un legame quasi empatico con Drusilia, reagendo alla sua presenza e riflettendo come uno specchio i suoi stati d’animo. Il potere non genera mai effetti disastrosi o disagevoli, nemmeno per gli avversari, ma è una spia più che utile per capire che aria tira; se -all’improvviso- il cielo si annuvola... e se è stato fatto o detto qualcosa di fuori luogo, sarebbe meglio a preoccuparsi di quei neri cumoli temporaleschi, perché potrebbero essere un terribile presagio di tempesta.
    La comprensione del suo elemento è tale da poter considerarlo "tutt'uno" con la sua Signora. Partendo da tale presupposto, la giovane Galanodel può comandarlo a suo piacimento con rapidità e naturalezza sconosciute ad un mago qualunque. E' anche in grado, attraverso la meditazione, di poter "sentire" ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio, un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro, come anche la composizione chimica in caso di sostanze gassose. Allo stesso modo la sua essenza non è in realtà nemmeno relegata ad uno stato fisico vero e proprio, ma più simile al vento; nonostante Drusilia sia di fatto un corpo, con il tempo ha finito per somigliare al suo elemento al punto da diventare percepibile non solo come soggetto singolo, ma anche come l'aria che la circonda, rendendo di fatto difficile determinati tipi di localizzazione.
    Similmente all'aria è perfino in grado di spostarsi, veloce come il vento di cui è sovrana, ed ha particolarità fisiche quali una elasticità muscolare fuori dalla norma che le permette di compiere movimenti particolarmente complessi con l'aiuto del proprio fisico scattante.
    Mai vi fu nulla più mobile dell'aria e del vento, mai vi fu più grazia di ciò che nel cielo sconfinato si muove.
    [Manipolazione Atmosferica: 0 | Instant Casting: 5 | Antiauspex-Radar: 5 | Auspex “Radar”: 5 | Auspex di Composizione dell'Aria: 5 | Bonus alla Velocità: 5 | Doppio Bonus all'Agilità: 5+5=10]

    GODDESS OF BEASTS »
    «Io sono colei che a notte, nel cielo, riempie di luce il firmamento. Colei che genera il timore e l’inquietudine della notte, sono. Colei che richiama dagli abissi i pesci alla superficie. Dov’è la mia parola perentoria e chiara? In una rete a larghe maglie stesa sui campi. In una rete a strette maglie tirata su dai campi, sì che nessun uccello voli via. La mia parola attraversa il mare ed il mare ne è spaventato. La mia parola attraversa laghi ed acquitrini; penetra la corrente dell’Eufrate e ne diventa essa stessa corrente.»
    Inno a Ishtar.

    Se è vero che, chiunque abbia a che fare con la Dama del Vento, vedrà in lei ciò che desidera nel profondo dell'anima, lo è ancor di più per le creature più istintive: queste subiranno maggiormente l'effetto della sua sola presenza, proprio in virtù della natura emozionale ed istintiva dell'amore stesso.
    Qualunque bestia, mostro o creatura intelligente ma dotata di istinto sarà infatti portata a sentirsi a suo agio in presenza della bella, non percependola mai come una minaccia ma sempre un alleato: una madre, una figlia, un componente del branco o qualcuno verso cui sentirsi invitati ad abbassare le difese. Non sarà quindi insolito che creature anche non solite ad assumere determinati atteggiamenti mansueti, in sua compagnia si riveleranno affettuosi, felici e desiderosi di tenerezza.
    Nell'aiutarla ad ispirare tali sentimenti, vi è anche l'abilità di Drusilia di comprendere perfettamente i linguaggi animali fatti di suoni semplici e gestualità del corpo, interagendoci così con maggior sicurezza e generando danni minori rispetto ad altri.
    [Linguaggio animale: 5 | Malia di serenità per le sole creature istintive: 5]

    AURA DEI GIUSTI »
    «Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto»
    (1 Pt 4,10).

    Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli.
    [Malia di carisma]
     
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    Ce l'aveva fatta: l'attacco era perfettamente riuscito (era anche stato super-efficace!), e la faccia della donna cattiva si era scomposta in nastri di fumo sotto il rimescolare furioso delle sue mani delicate; tuttavia, l'albina non poté godersi quella vista abbastanza a lungo da poterne esserne soddisfatta, perché -d'un tratto- altre immagini si riversarono sul rovescio dei suoi occhi scarlatti... strappandola a quella realtà per scagliarla in un'altra... come solo qualche rara volta le era capitato in passato, quando la donna bionda ancora le appariva.

    In una maniera a cui mai si sarebbe abituata, Asaliah si ritrovò intimamente
    invasa... e mentre un complesso arazzo di sensazioni fantasma sovraccaricava le sue percezioni, la fanciulla cercò di ancorarsi alle uniche cose che fossero per lei familiari in quel marasma vorticoso di voci, pensieri, odori ed immagini: la confortante presenza di Augustus, il modo frenetico che egli aveva di ragionare, l'entusiasmo innocente che aveva di dedicarsi a qualcosa, il dolore che incide la pelle, l'odore ferrigno del sangue, il rosso brillante che colora la neve...

    -atretrentatretrentatretrentatretrentatretrentatretrentatretrentatretrentatretrentatretrentatretrentatretrentatretrentatretrentatretrentatretrent-

    Trasalendo un poco per la sorpresa, la ragazza si riscosse da quella visione solo quando sentì sulle spalle il tocco fermo di mani gentili, il contatto materno di un morbido abbraccio contro la schiena, e il suono melodioso di una voce nota che le accarezzava l'orecchio.

    -Asaliah, non devi arrabbiarti anche tu...
    Le persone a volte diventano cattive quando soffrono.

    stava spiegandole Drusilia, con pazienza, sfiorandole gentilmente una guancia
    -Chi aiuta gli altri, deve affrontare anche questo: il male non si distrugge con le armi,
    ma sopravvive nel cuore delle vittime.


    Respirando il profumo dolce che l'angelo promanava per rasserenarsi, Asaliah abbassò le braccia lungo in fianchi e ubbidì a quelle esortazioni, imbronciandosi un poco per una discreta quantità di ragioni: tanto per cominciare, non le piaceva di doversi ritirare in buon ordine davanti a quella cattiva che non aveva ancora sputato il Numerologo e non aveva affatto chiesto scusa per tutte le cose brutte che aveva detto. E c'era un'altra cosa -tra quelle che Drusilia aveva appena detto- che non la convinceva...

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    « ...mph... però... se non chiede scusa fa male... »
    borbottò tra sé e sé, in un mormorio bassissimo e masticando le parole
    « ...se ti fa male, poi... poi diventi cattiva tu... »

    ...ma non era sua intenzione fare polemica (dato che, probabilmente, neppure sapeva cosa fosse), così quella rimostranza non sarebbe stata nulla più che un mugugno indistinto, e su cui lasciò che la Dama del Vento soprassedesse con un casto bacio e un abbraccio avvolgente.

    -Se Augustus vorrà tornare, la affronterà lui stesso. Anche Augustus è un eroe, come tutti gli altri: sconfiggerà il male, perché è quello che gli Aviatori fanno.

    Con ancora il faccino imbronciato, la giovane annuì e alzò gli occhi di rubino sull'alveare di spettri che ancora sostava davanti al cerchio di sale, e... le risollevò sensibilmente l'umore vedere come il fumo avesse riconfigurato i connotati della presenza, disegnando sulla linea delle spalle una seconda testa, che aveva per volto i lineamenti simpatici del suo amico, disegnati in uno dei suoi sorrisi luminosi e rassicuranti.

    Giulietta, ti prego, sei e siamo tutti feriti, ma non essere così dura. Abbiamo seguito un ideale, abbiamo sposato una filosofia di vita. L'importante è essere se stessi sino alla fine, a prescindere dalla fine. Non è forse così?

    Il Numerologo stava salutando lei e la Mamma con la destra,
    così all'albina venne spontaneo ricambiare il cenno con la manina.


    Ma è colpa loro! Non è colpa di nessuno. Dobbiamo essere lieti, felici, di aver vissuto pienamente la nostra vita. Ma è colpa loro! Ricorda il nostro destino, il trentatrè: la ricerca Ma è colpa loro! Abbiamo avuto una vita piena, abbiamo sempre perseguito il nostro ideale, non possiamo lamentarci, lo sai. Ti prego Giulietta, permetti loro di completare il loro sacrificio. Le odierò sempre! Stai mentendo, lo sai, è solo rabbia. ...no!

    Mentre il cranio della ostinata Giulietta si ridimensionava per tornare a fondersi con la spalla del Pastore, Asaliah -sempre tra le braccia di Drusilia, che la coccolava, e sempre poco tollerante verso il tono antipatico della donna purpurea- ne salutò la scomparsa portando un'indice sotto l'occhio, tirando un poco la pelle dello zigomo verso il basso, e facendole una linguaccia.

    Grazie per il vostro impegno.

    Quando il Numerologo si rivolse a lei e al Gran Maestro, l'albina si ricompose all'istante, sussultando di vivo dispiacere quando lo sguardo cremisi si intrecciò agli occhi gonfi di lui: certo, Augustus sorrideva, ma... vederlo con quell'espressione le diede la spiacevolissima sensazione che qualcosa le si accartocciasse nel petto.

    Stava già tendendo la destra verso la mano che lo spirito le porgeva, quando Virginia -l'amica della Mamma- urlò loro qualcosa che interruppe il suo gesto; gli schianti con cui l'ectoplasma verdastro abbatteva ora altri colpi sulla barriera la fece sobbalzare...


    -Ricordi questo posto, l'Albero Casa? Ricordi quando a mensa ci scambiavamo la cioccolata? O quando, per farmi ridere alle riunioni, ti nascondevi dietro Khatep e gli facevi le corna? Ricordi Khatep? Non sappiamo cosa gli sia accaduto quella notte...-

    ...ma non doveva preoccuparsi, né sentirsi smarrita; come le ricordò il bacio che la donna le depose sulla guancia prima di lasciarla andare, Drusilia era al suo fianco, e Augustus era proprio davanti a lei, che aveva bisogno anche del suo aiuto.

    -Ciò che ci è capitato, le forze che ci hanno fatti a pezzi... e che ti hanno ucciso... loro sono ancora in libertà e si prenderanno molto altro se non li fermiamo. La tua Missione è la ricerca: ti svelerò tutti i segreti di cui dispongo.
    asserì la Dama del Vento, avanzando fino all'Aviatore disincarnato
    -Non valgono nulla se non li uso per migliorare la situazione... e molti altri misteri vanno ancora risolti. Ho a che fare con un enigma antico e spaventoso. Quindi, ecco... so che potrebbe farti paura, ma... Ti andrebbe di lanciarti in una nuova follia... insieme a me?

    Poiché nessuno le aveva spiegato con troppa precisione cosa fosse accaduto nella terribile Notte in cui sia la Mummia che il Numerologo erano scomparsi, Asaliah non fu sicura di aver capito bene ciò che l'Alfiere aveva appena detto, e -per un istante- ristette, dubbiosa e preoccupata, rimbalzando lo sguardo cremisi dall'una all'altro e soppesando quei discorsi e quelle parole che facevano un po' paura; poi, un istinto quanto mai pragmatico le suggerì di accantonare quell'argomento e tutti gli interrogativi ad esso connessi, almeno per il momento...

    jpgSi disse di non perdere tempo, e di non distarsi dal motivo per cui era lì, e di concentrarsi di più su quello che doveva fare, che non poteva lasciare sola la Mamma nel compito che la suorina aveva urlato, e che doveva trovare anche lei qualcosa per convincere Augustus a tornare... ma cosa poteva fare? Cosa poteva dire? Non aveva granché da offrire, però.. ecco... però qualcosa poteva trovarlo!

    Così si portò una manina sul petto, trasse un profondo respiro per calmarsi, e avanzò verso l'alveare di spettri con un pacato sorriso, sollevando entrambe le mani verso quella che il Pastore di Anime tendeva verso di lei.


    « Se torni da noi, ti lascio tutti i miei dessert a mensa...! »

    Sì, anche quello al cioccolato, che Drusilia le aveva spiegato essere il migliore di tutti, perché poter vedere Augustus mangiarlo l'avrebbe fatta molto più contenta che goderselo da sola; e poi... dai, il dessert al cioccolato che arriva direttamente dal Dolci Grazie: come rifiutare una simile offerta?

     
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    Numerologia 9: Libertà

    VIII piano


    Fate le vostre offerte allo spirito di Augustus ed al suo gregge. La risposta che ottenere è un vivido sorriso e la commozione di sapere che c'è qualcuno, tra i vivi, che si sta prodigando proprio per lui, lui che non ha mai avuto nessuno, o quasi.
    Lo spirito brilla di un eco grigiastro che si fa più intenso appena sfiorate le mani protese verso di voi.
    Il tempo si congela, si cristallizza in una perfetta essenza. I tempi che scandiscono il vivere delle anime hanno un fuso-orario proprio. Vivete in pochi secondi una vera e propria esperienza mistica.

    Drusilia
    Percepisci concitazione mentre quello che vedi è appannato da un manto biancastro. Una neve fitta fitta rende tutto candido così da esaltare al meglio il rosso cremisi del sangue. Sono le urla disperate di una donna che rendono tutto più nitido. Ti trovi all'interno di una tormenta e sei tutt'uno con un gracile e pallido Numerologo ben più giovane di adesso. Volendo esser precisi ha già inciso il 33 dietro la spalla, quindi è già a tutti gli effetti un Figlio dei Numeri. Ti trovi in un piazzale di pietra brulla, vedi persone scappare all'interno di piccole abitazioni, si tratta del villaggio natale di Augustus. Noncurante del pericolo il Numerologo avanza nella neve e si dirige contro un gruppo di cinghiali che stanno attaccando un povera donna. La sorella urla e chiede aiuto, ma di fronte a tale violenza il villaggio è indifeso. Percepisci i glifi arcani che vorticano intorno a te mentre imbrigliate il potere dei Numeri per scacciare via i cinghiali. Percepisci la soddisfazione, ma al contempo la pensate ed oscura cappa di pregiudizio che incombe sul Numerologo. La scena si sfoca ed ora senti le voci dei cittadini: alcuni lo additano come demonio, altri come stregone oscuro che porterà solo morte, alcuni lo vogliono uccidere, altri biasimano quel povero padre (unico dottore del villaggio) come scienziato pazzo che ha fatto sperimentazioni sul figlio...e non parliamo dei pensieri sulla madre del povero studioso. Su di te, come se una diga si fosse appena rotta, incombe tutto il pesante fardello emotivo che ha scolpito l'animo di Augustus. Curioso, gentile, eppure brutalmente emarginato.

    Asaliah
    Torni a rivevere quello che hai già visto. La notte del rituale. Rispetto a prima, però, si aggiungono nuovi dettagli. Vedi Augustus che incide glifi arcani e lunghe equazioni di meta-matematica, orina su teschi di pollo e sputa su perle grosse neonati. Una malgama confusionaria che è necessaria al fine di creare il rituale perfetto che risponderà alla domanda delle domande.
    Sangue e Magia viene intrecciata per aprire un portale attraverso il quale riuscire ad evocare qualcosa o qualcuno che si cela oltre i piani dello spazio tempo, qualcuno in grado di rispondere alle vere domande che ha da porre il Numerologo.
    Ma, come si era giustamente domandato, perchè nessuno ci ha provato?
    Perchè per evocare l'Uno che unifica tutto per comprendere le basi stelle della vita, c'è bisogno di molto di più di orina, polli e qualche formula matematica.
    La collera si riversa contro Augustus e smembra la sua Anima sino alla perdizione. Cosa fare, quindi?
    Morire?
    Ha uno scopo, una meta, una volontà ed è questa che lo salva. La sua missione diviene ago e le anime perse, smarrite, impaurite, senza meta, non volute, scacciate, le anime del limbo, divengono il filo che tiene insieme tutto.
    Questo è Augustus, un riccioluto Icaro che ha sfidato il sole, è caduto, ed è stato salvato dagli ultimi che sono diventati parte di sè.
    Augustus il Pastore ed il suo gregge di Anime.

    Quando le vostre visioni scemano vi ritrovate davanti la figura di Augustus che si disgrega in sottili scie grigiastre che si portano nel naso, nelle orecchie, negli occhi ed in ogni dove. Lo sguardo senza vita di quel manichino di colpo si abita e dal vitreo potete nuovamente, ancora una volta, ritrovare gli occhi del solito Numerologo.
    Vi guarda piangendo, sorride e crolla in un tonfo rumoroso. Per la cronaca respira, è solo svenuto.
    Come rumorosa è la rotazione della carta dei tarocchi, la Morte, che concluso il rituale si capovolge sancendo la fine ed il nuovo inizio del ciclo.
    Virginia come una pera cotta sviene.
    Concluso il tonfo rumoso ne seguono altri con un ritmo sempre più concitato.
    La massa verdastra è ormai grande come mezza stanza e con propaggini muschiose continua a colpire la barriera magica creata dagli avitatori che vi si rifuggiano all'interno. Sono tutti esausti e sudati. La trasparenza cristallina della barriera comincia ad essere crepata da sottili linee di luce perlacea. Qualsiasi cosa sia quella cosa verde avete la tremenda sensazione che sta arrivando da voi.
    Presto.


     
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    "L’universo non avrà mai fine: proprio quando sembra che l’oscurità abbia distrutto ogni cosa,
    e appare davvero trascendente, nuovi semi della Luce rinascono dall’Abisso".


    Philip K. Dick.


    lqbRWSY

    Albero Casa, Latifondo.
    Presidio Errante, Endlos.

    Un vivido sorriso colmo di riconoscenza si dipinse sui lineamenti di quell'essere di fronte a loro. Le mani si unirono e per un istante il tempo parve fermarsi, intrecciarsi in un modo bizzarro ed incomprensibile, permettendo ai vivi di entrare in contatto con il mondo del morto.

    GgvqqmL

    Circondata dal pallore di una neve molto fitta, tipica del presidio del Nord, Drusilia ebbe per un attimo la sensazione di essersi persa, ma l'urlo di una donna la richiamò bruscamente a cosa realmente le stava accadendo. Era all'interno di una tormenta e vedeva le immagini dagli occhi di un Augustus molto più giovane, ma già forte del suo legame con i numeri. Avanzava nella neve con convinzione nel tentativo di fermare l'aggressione di una donna da un gruppo di cinghiali, incurante del pericolo e della fuga di tutti gli altri.
    Ovviamente riuscì nell'impresa -dopotutto, l'Alfiere conosceva già i limiti e la forza dei poteri di Augustus- ma di fronte a tale vittoria, la gente che per anni lo aveva visto crescere ed aiutare gli altri iniziò a nutrire del pregiudizio. Per quanto triste, la Dama del Vento non si sorprese; era infatti raro che gli umani dessero del peso al sacrificio o agli atti di carità. Molto più forte in loro era il sentimento di paura verso lo sconosciuto, il diverso, una condizione mentale estremamente individualista e folle che peggiorava con lo scorrere degli anni, anche nell'uomo più virtuoso o nelle vittime stesse di altri pregiudizi. Era un male incurabile che andava di pari passo con la vecchiaia ed il decadimento del corpo.

    Non si sorprese ma provò della tristezza: per anni aveva tentato di combatterlo, da quando da bambina finiva emarginata per lo status della madre o perché donna -differentemente da suo fratello Quarion- a quando da adulta fu classificata con gli epiteti più discriminatori, da gente che poco o nulla comprendeva qualcosa della situazione: Abusiva, Strega, Tiranna.
    Rimase in silenzio, nel suo dolore, che in quel momento era il male di entrambi.
    Provò tristezza perché conosceva bene il retrogusto amaro di quelle sensazioni.

    La figura di Augustus si disgregò in sottili scie grigiastre non appena la visione scomparve e l'Alfiere si ritrovò nuovamente nell'Albero Casa, a Laputa. Queste scivolarono nel naso, negli occhi e dove era possibile all'interno del nuovo corpo del Numerologo. Quello che prima era un vuoto involucro prese finalmente vita, e fu la vita di Augustus a risorgere. Finalmente.
    La guardò con le lacrime agli occhi ma sorridente, prima di crollare per terra in un tonfo. Svenuto.
    Ne seguirono altri, di rumori, e fu allora che Drusilia si guardò intorno: la massa verdastra era diventata enorme e cercava di colpire la barriera magica creata dagli avitatori che vi si rifuggiavano all'interno, esausti. Notando le crepe sottili, l'Alfiere pensò che non sarebbe durata molto, perciò si lanciò nell'unica offensiva che in quel momento riuscì a venirle in mente.

    -Provo a fermarlo... o a fargli perdere del tempo- avrebbe detto, per niente sicura di ciò che diceva -Asaliah, cerca di svegliare Augustus. Lui sa come fermare quel mostro.
    Si sarebbe diretta verso la barriera, ergendosi dritta di fronte a quella... cosa.
    Non aveva idea di cosa fosse o come si fermasse, ma non poteva certo rimanere nella barriera a piangere.
    -NON ROMPERE LA BARRIERA.- avrebbe detto all'agglomerato di fumo e muschio, per poi urlarlo una seconda volta, incanalando nella voce la propria Volontà -NON ROMPERE LA BARRIERA!

    A quel punto, sperò solo le il nemico possedesse un qualche istinto a cui appigliarsi...

    Energia: 110-10= 100%

    Passive.

    GALANODEL »
    « i figli di Dio videro le figlie dell'uomo che erano belle
    e si presero delle mogli fra tutte quelle che scelsero. »
    Bereshit (Genesi) VI,2.

    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo di un Galanodel presenta tratti di entrambe le razze.
    Per comprendere una delle caratteristiche alla base della stirpe dei Galanodel, è necessario approfondire un aspetto storico relativo alla loro creazione. Questi altro non sono che il risultato dell'unione di una creatura celeste con un essere umano. Ciò significa che, sebbene manifestino aspetti del tutto umani, la loro vita è tuttavia slegata dalle funzioni del corpo perchè -come gli angeli- i Galanodel sono legati alla Fonte. Questa li rende immuni da agenti esterni, come ad esempio il tempo, o magari cose più "concrete" quali batteri, tossine o organismi non loro. Ciò implica che sono assolutamente immuni alle malattie e, qualora qualcuno provasse ad avvelenarli, la sostanza tossica verrà assunta senza che il corpo ne subisca effetti deleteri.
    Altra eredità della progenie celeste vi è certamente la capacità di sollevarsi in aria -talvolta generando candide ali sulla schiena- o irradiare luce dalla propria pelle, intensificandola o meno a seconda del caso. Questa non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare. Essendo quindi provvisti di un corpo luminoso, questo non sarà provvisto di ombra ai propri piedi.
    Essendo inoltre il corpo parzialmente costituito di luce, esso avrà capacità di rigenerazione superiori a quella di un normale umano; non conserva inoltre i segni delle cicatrici. Inoltre ha un adattamento alla diversa luminosità che va aldilà dell'umano: è infatti in grado di vedere perfettamente al buio, come se fosse pieno giorno.
    E' infine cosa ben nota che il sangue di una creatura pura contenga un potenziale nettamente superiore a quello di un comune vivente; non a caso nei sacrifici umani son predilette fanciulle vergini ed infanti. Ora, si immagini questo potenziale amplificato in modo esponenziale, tanto da rendere il sangue stesso non più un comune componente di pozioni o riti, ma l'unica e sola fonte di potere.
    Questo è quello che si verifica con il sangue degli angeli o di creature che fanno parte della loro discendenza. Coloro che ingeriscono qualche stilla della linfa vitale di un appartenente ad una stirpe celeste si ritrovano vincolati da un legame di natura mistica molto forte che si concretizza con un netto prolungamento della vita del soggetto, la cui intensità dipende dalla quantità di sangue assunto e la cui efficacia trascende qualsiasi razza, genere, classe sociale e (soprattutto) la natura soprannaturale: ha effetto su chiunque, chiunque egli sia e qualsiasi cosa sia. L'allungamento della vita dipende dalla razza, dalla quantità di sangue ingerito e molti altri fattori. Orientativamente, una goccia del sangue di un Galanodel "puro" porta in un essere umano qualunque un aumento della vita di circa cento anni.
    [Resistenza a Veleni e Malattie: 5 | Difesa da Veleni e Malattie: 2 | Volo: 5 | Assenza di Ombra: 5 | Rigenerazione: 5 | Scurovisione: 5 | Malia tramite Sangue: 5]

    GODDESS OF LOVE »
    «Mettimi come sigillo sul tuo braccio, come sigillo sul tuo cuore, perchè forte come la Morte è Amore. Le grandi acque non potrebbero spegnerlo, né i fiumi sommergerlo. Tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma ardente, la fiamma del Signore!»
    Canto dei Cantici VIII,6-7.

    L'Amore è un sentimento intenso e profondo simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile. Impossibile da concepire appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo è rivolto verso una persona, un animale, un oggetto o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse questo a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro sono gli Amanti, incarnano l'Amore -la forza più potente dell'Universo- ed il Libero Arbitrio.
    Loro sono quella fiamma viva in grado di animare ciascun animo verso il desiderio massimo del proprio esistere. Per tale ragione la bella è in grado di esercitare numerose malie sugli altri. Ciò che tuttavia non accade è la situazione inversa: nulla è in grado di scalfire la sua volontà, mentirle o ingannarne i sensi, forte del suo potere e della sua stessa essenza.
    E' inoltre empatica, capace di comprendere appieno lo stato d'animo altrui. Significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". Drusilia può mettere in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stessa le esperienze e le percezioni di chi le sta intorno. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna al come invece si sente interiormente, cercando di guardare attraverso i suoi occhi.
    E' per tutto questo che, chiunque ha a che fare con la Dama del Vento, vede in lei ciò che desidera; il musicista la sognerà come propria musa o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, il pittore la vedrà come opera d'arte vivente ed il chierico si stupirà nel riconoscere in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontrano, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.
    [Malia d'Amore: 5 | Anti-Malia: 5 | Lie-Detector: 5 | Mindfuck-Alert: 5 | Trick-Detector: 5 | Empatia: 5 | +10% di Energia: 5]

    LADY OF THE WIND »
    «L'Amore ci passa accanto, rivestito di soavità, ma noi fuggiamo via impauriti, andiamo a nasconderci nelle tenebre o, ancora, l'inseguiamo per far del male in suo nome. Anche il più saggio tra noi si piega sotto il formidabile peso d'Amore; eppure esso è, in verità, leggero come la brezza lieve del Libano.»
    Kahil Gibran.

    E' innegabile che, dal suo arrivo su Endlos, il potere della Dama del Vento sia sensibilmente cresciuto: questo può essere in parte dovuto al fatto che ella abbia abbracciato il suo destino di guerriero Galanodel -imparando a non lasciarsi più frenare dal suo cuore tenero-, e in parte al fatto che la permanenza presso l'Isola nel Cielo l'abbia portata ad un più alto livello di comunione col suo elemento... Fatto sta che l’ambiente attorno a lei sembra aver sviluppato un legame quasi empatico con Drusilia, reagendo alla sua presenza e riflettendo come uno specchio i suoi stati d’animo. Il potere non genera mai effetti disastrosi o disagevoli, nemmeno per gli avversari, ma è una spia più che utile per capire che aria tira; se -all’improvviso- il cielo si annuvola... e se è stato fatto o detto qualcosa di fuori luogo, sarebbe meglio a preoccuparsi di quei neri cumoli temporaleschi, perché potrebbero essere un terribile presagio di tempesta.
    La comprensione del suo elemento è tale da poter considerarlo "tutt'uno" con la sua Signora. Partendo da tale presupposto, la giovane Galanodel può comandarlo a suo piacimento con rapidità e naturalezza sconosciute ad un mago qualunque. E' anche in grado, attraverso la meditazione, di poter "sentire" ogni molecola d'aria presente nel raggio di 15m da lei; quando qualcosa si trova all'interno dell'area, la Dama è in grado di stabilire la sua esatta posizione nello spazio, un suo qualsiasi movimento o un semplice respiro, come anche la composizione chimica in caso di sostanze gassose. Allo stesso modo la sua essenza non è in realtà nemmeno relegata ad uno stato fisico vero e proprio, ma più simile al vento; nonostante Drusilia sia di fatto un corpo, con il tempo ha finito per somigliare al suo elemento al punto da diventare percepibile non solo come soggetto singolo, ma anche come l'aria che la circonda, rendendo di fatto difficile determinati tipi di localizzazione.
    Similmente all'aria è perfino in grado di spostarsi, veloce come il vento di cui è sovrana, ed ha particolarità fisiche quali una elasticità muscolare fuori dalla norma che le permette di compiere movimenti particolarmente complessi con l'aiuto del proprio fisico scattante.
    Mai vi fu nulla più mobile dell'aria e del vento, mai vi fu più grazia di ciò che nel cielo sconfinato si muove.
    [Manipolazione Atmosferica: 0 | Instant Casting: 5 | Antiauspex-Radar: 5 | Auspex “Radar”: 5 | Auspex di Composizione dell'Aria: 5 | Bonus alla Velocità: 5 | Doppio Bonus all'Agilità: 5+5=10]

    GODDESS OF BEASTS »
    «Io sono colei che a notte, nel cielo, riempie di luce il firmamento. Colei che genera il timore e l’inquietudine della notte, sono. Colei che richiama dagli abissi i pesci alla superficie. Dov’è la mia parola perentoria e chiara? In una rete a larghe maglie stesa sui campi. In una rete a strette maglie tirata su dai campi, sì che nessun uccello voli via. La mia parola attraversa il mare ed il mare ne è spaventato. La mia parola attraversa laghi ed acquitrini; penetra la corrente dell’Eufrate e ne diventa essa stessa corrente.»
    Inno a Ishtar.

    Se è vero che, chiunque abbia a che fare con la Dama del Vento, vedrà in lei ciò che desidera nel profondo dell'anima, lo è ancor di più per le creature più istintive: queste subiranno maggiormente l'effetto della sua sola presenza, proprio in virtù della natura emozionale ed istintiva dell'amore stesso.
    Qualunque bestia, mostro o creatura intelligente ma dotata di istinto sarà infatti portata a sentirsi a suo agio in presenza della bella, non percependola mai come una minaccia ma sempre un alleato: una madre, una figlia, un componente del branco o qualcuno verso cui sentirsi invitati ad abbassare le difese. Non sarà quindi insolito che creature anche non solite ad assumere determinati atteggiamenti mansueti, in sua compagnia si riveleranno affettuosi, felici e desiderosi di tenerezza.
    Nell'aiutarla ad ispirare tali sentimenti, vi è anche l'abilità di Drusilia di comprendere perfettamente i linguaggi animali fatti di suoni semplici e gestualità del corpo, interagendoci così con maggior sicurezza e generando danni minori rispetto ad altri.
    [Linguaggio animale: 5 | Malia di serenità per le sole creature istintive: 5]

    AURA DEI GIUSTI »
    «Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto»
    (1 Pt 4,10).

    Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli.
    [Malia di carisma]

    Attive.


    Dominazione »
    Questa disciplina permette di controllare i pensieri e le azioni delle creature dotate di istinto o degli altrui supporter, famigli o mascotte "sovrapponendo" degli aspetti della volontà del domatore -in questo caso Drusilia- sulla loro mente. In questo caso, la Dama del Vento potrà imporre un comando vocale semplice, che dovrà essere seguito istantaneamente in assenza di difese adatte. L'ordine deve inoltre essere chiaro, udibile e privo di ambiguità, oltre che impartito ad un solo soggetto.
    Tipologia: attacco.
    Consumo: variabile Medio.
     
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    Un sorriso commosso e due occhi lucidi furono il dono con cui il Pastore di Anime accolse e contraccambiò le offerte di due tra i viventi che probabilmente più lo amavano su quella terra, e non appena le sue mani eteree sfiorarono quelle di Drusilia e Asaliah, la bruma che componeva e circondava la sua figura disincarnata poté risplendere più vivida e algida; il cuore del mondo rallentò il ritmo dei suoi battiti, e... una nuova visione prese forma nella mente della ragazza.

    In realtà, non era esattamente una visione
    “nuova”, perché (se ne accorse dopo un istante) si ritrovò nella stessa caverna in cui era ambientato il ricordo che aveva sbirciato prima -quando aveva rimescolato i connotati di Giulietta-, nel corso della stessa notte che aveva già visto in precedenza, e in compagnia dello stesso Numerologo, intento a operare le stesse azioni per il medesimo Rituale... solo, questa volta, presentatole con una maggiore chiarezza e più dettagli.

    Seguì con lo sguardo di rubino la mano del giovanotto mentre tracciava misteriosi segni sulla pietra, rimase perplessa e incuriosita nel vederlo far pipì sui teschi, e scosse la testolina arricciando il naso poco convinta quando quegli sputò sopra strane sfere perlacee: la visitatrice fantasma non capiva completamente cosa il suo amico stesse facendo, né per quale esatto motivo, ma... per quanto non approvasse gli sputi (le avevano insegnato che si trattava di una cosa brutta da farsi), continuò a contemplare quasi affascinata il fervore e la dedizione con cui Augustus lavorava alacremente.

    Tuttavia, quando il portale si aprì, scagliando l'ira di chissà quale atavico essere sul Numerologo, il cuore di Asaliah saltò un battito, e una malinconica inquietudine le si aggrappò all'animo con le sue zampe di ragno... perché ciò che il Pastore aveva ottenuto in cambio di quel dolore era un dono meraviglioso e terribile al tempo stesso.

    Perché... come possono la mistica trascendenza che sempre investe chi scopre di essere destinato a un qualche scopo, e il senso di comunione che sperimenta chi possiede una vocazione che lo rende parte di qualcosa di più grande, prescindere dal presagio di venirne un giorno inghiottiti o dalla sensazione di non avere a volte né scelta né controllo...?

    In un istante, la fanciulla albina si sorprese di quei pensieri, si chiese quale parte di lei avesse potuto concepirli, e -rabbrividendo- ne ebbe persino
    paura, ma il concludersi della visione e il conseguente ritorno alla realtà la aiutò a scrollarsi di dosso quel sentimento di angoscia: la sagoma eterea di Augustus si disgregò in pennacchi di fumo, che fluttuarono fino al guscio di carne e sangue che era la sua giusta dimora per prenderne nuovamente possesso, e Asaliah lo seguì con lo sguardo, sentendo il gelo che l'aveva ghermita sciogliersi in lenti rivoli -insieme alle lacrime del Pastore- quando incontrò il suo sorriso.

    Fu un istante, ma fu sufficiente: il Numerologo crollò a terra con un tonfo, seguito con un breve scarto dalla suora bionda, la Carta della Morte smise di vorticare, e la fanciulla dagli occhi rossi si sentì nuovamente in grado di muoversi; fece per scattare in avanti, desiderosa di controllare da vicino che il suo amico stesse bene, ma una sequenza di schianti fin troppo vicini la allarmò, facendola immobilizzare come una lepre nell'erba alta, mentre voltava la testolina verso l'origine di quei suoni: il coso verde, che prima la aveva salutata facendo un verso buffo, era cresciuto ancora di più... e stava picchiando la barriera oltre cui tutti gli Aviatori avevano trovato riparo... e oltre cui Augustus dormiva.


    -Provo a fermarlo... o a fargli perdere del tempo-
    sempre pronta ad aiutare gli altri, la Mamma -che le stava al fianco- si rivolse a lei
    -Asaliah, cerca di svegliare Augustus. Lui sa come fermare quel mostro.

    La Dama del Vento raggiunse lo scudo arcano in rapide falcate, e dopo essersi soffermata a lanciare un'occhiata un po' dubbiosa e preoccupata all'attaccante, la ragazza le trotterellò dietro per eseguire la richiesta che l'Alfiere le aveva fatto...

    -NON ROMPERE LA BARRIERA. NON ROMPERE LA BARRIERA!

    ...e, tuttavia, prima di varcare il sigillo, si volse un attimo indietro per rivolgere alla donna castana una preghiera un po' strana.

    jpg
    « Ehm... Mamma... se puoi, non fargli male... »

    Dopodiché si immerse nella piccola umanità che affollava il cerchio alchemico, dove le fu necessario qualche istante di intenso sgomitare per raggiungere il Numerologo, e solo quando ci fu riuscita poté accoccolarsi accanto a lui e -non senza un certo sforzo muscolare- provare a rigirarlo in posizione prona; poi, con un profondo sospiro, contemplò per un istante i lineamenti distesi di Augustus, gli scostò gentilmente i ricci dal viso con un gesto delicato e carezzevole delle dita affusolate, e... gli chiuse con decisione le narici tra pollice e indice.

    L'aveva visto fare in alcuni albi illustrati che aveva rinvenuto nella biblioteca del Magisterium: uno dei personaggi aveva perso conoscenza, e -per risvegliarlo- un suo amico gli chiudeva il naso, così da mandarlo in apnea e farlo svegliare di soprassalto; lì per lì, Asaliah non aveva affatto capito il senso di quella dinamica, così aveva chiesto una spiegazione ad una delle guardie... Sicuramente un autentico genio, a cui recapitare i propri rispetti di persona.

    « Svegliati, Augustus! Devi aiutare Mamma! »

    Sempre se l'Aviatore fosse sopravvissuto alla propria resurrezione.

     
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    Numerologia 9: Libertà

    VIII piano


    La ragnatela di luci che crepa sempre più rapidamente la barriera magica. Pezzi di luce crollano dalla volta di protezione e cadono verso il suolo in una pioggia di lucine.
    La massa verdastra muschiosa si infiltra tra le crepe come se fosse un tumore che rapido si insinua nel soffice tessuto sano. Avanza verso di voi con propaggini verdastre e caustiche che cercano di esser scacciate dai pochi Aviatori superstiti ancora in forze.
    Utilizzare questa stanza è stata una misura di sicurezza estrema, necessaria per la pericolosità del rituale che si doveva tenere. Purtroppo, però, questo ha reso anche l'ingresso di "altri" assai più complesso. Senza contare che il personale specializzato in faccende di anima ed affini è già presente e stremato.
    Insomma, ci si trova in una situazione piuttosto complessa.
    Tentacoli di muschio si avvicinano inesorabili ai corpi stremati di chi già riposa tra gli aviatori. Un corpo incosciente non è certamente una bambola vuota da controllare, ma è sempre qualcosa da cui partire. Il corpo di Virginia, poi, è così carino ed appetitoso per l'incarnazione della Rabbia che può andare più che bene. Si fionda su quel dolcetto di carne ed ossa che è quasi lì a lambirlo...che la voce perentorea e risonante dell'Alfiere giunge a destinazione. Certo, quell'ammasso di emozioni in tempesta non è propriamente qualcosa di dotato di intelletto, ma sicuramente ha una volontà che può essere plasmata secondo i dettami del Gran Maestro.
    I tentacoli verdi indietreggiano per qualche secondo, si fermano a mezz'aria ed appena il vigore della costrizione si allenta, si rituffano come una cascata verde praticamente su ogni cosa. Un turbinio di oggetti che salta a mezz'aria, la barriera che si frantume in un mare di stelle, urla, disperazione e tanta tanta rabbia esplode in una nebulosa verdastra.
    Un sospiro, profondo come il vagito di un neonato che si presenta al mondo, spezza la disperazione del momento.
    Un nuova vita dalla non vita si riporta in questo piano dell'esistenza.
    Un mare di riccioli neri accompagna il viso pallido come un sudario che viene calato oltre la maschera di cera.
    Augustus, tossicchiando, torna alla vita.
    Augustus, il Numerologo, è tornato, ma appare ancora in una sorta di meccanicità non sua.
    Lo sguardo, velato, non è quello del Pastore, ma di una delle sue Pecore.
    Chi potrebbe meglio fronteggiare colui che della Rabbia è diretta emanazione?
    Chi potrebbe volersi sfogare sfoggiando un sempreverde occhio per occhio?
    Giulietta, ancora alle redini della situazione, dischiude le labbra del Numerologo in una semplicissima frase.
    Numerologia trentatrè
    Brucia come sale sulla ferita quella parola, arde la scarnificiazione sulla spalla che ha reso il Numerologo ciò che è, mentre l'energia spiritica di Giulietta si condensa e prende forma.
    La Rabbia prende forma sulla Rabbia.
    Spire viola dipartono dal corpo del Numerologo e con gesti calmi e sapienti di un'amante si avvolgono intorno i tralci verdi della muffa-spiritica. Li accarezza mentre in una spirale erotica si fondono al punto che una maglia viola sapientemente intessuta si ricama sul nemico. Lo sguardo di donna fissa la Rabbia personificata e con odio si sfoga dandogli il nutrimento di cui ha bisogno.
    La Ricerca
    E così fiorisce il ricamo in milioni di spine che trafiggono l'anima verde dilaniandola. La Rabbia di Giulietta sin ora alimento essenziale della creatura di muschio diviene castigo e valvola di sfogo. Giulietta plasma le sue emozioni e le rende evidenti in quel rovo di spine e brandelli di anima. Ha perso la sua personalissima battaglia, ma ne ha compreso i motivi. Ha accettato questa nuova vita ed il suo intervento ne è la prova tangibile.
    La violetta fiorisce nel muschio di Rabbia e lo dissipa in una caligine sottile.
    La barriera, la personificazione della Rabbia, Giulietta stessa, scompaiono lasciando i protagonisti alle loro vite, come se nulla fosse accaduto.
    Augustus, che sembra più Augustus al momento, resta seduto al suolo in palese debito d'ossigeno visto i sospironi che tira. Gli occhietti piccoli fissano ora il Gran Mastro ora Asaliah.
    Perplesso.
    Attonito.
    Chi siete?
    Stupefatto domanda.


     
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    Sotto i colpi dell'ammasso verde, la barriera eretta attorno al Numerologo cominciò a dare evidenti segni di cedimento, eppure -anche in mezzo alla distruzione che seminava- gli occhi di rubino della ragazza non poterono che guardare con pietà alla disperazione con cui quell'essere sembrava bramare un corpo da prendere a dimora... Era come vedere un'esistenza negata agognare di venire al mondo.

    Le lunghe propaggini della Rabbia erano quasi giunte a ghermire il corpo della suora quando la voce di Drusilia lo indusse a trattenersi; tuttavia, quell'imposizione di stasi durò solo un momento, e -subito dopo- l'ectoplasma maligno tornò ad imperversare contro lo scudo magico con un rinnovato vigore, mandandolo definitivamente in pezzi e scatenando il panico.


    Fu allora che il Pastore di Anime si risvegliò, tossicchiando e annaspando in cerca di aria, e la fanciulla, che aveva prontamente rimosso la morsa delle dita dal suo naso, sempre accoccolata accanto a lui, cercò di aiutarlo come poté, strofinandogli gentilmente una mano sulle spalle... ma non si trattava di Augustus.

    Numerologia trentatrè. La Ricerca

    Interdetta dalla visione degli occhi del suo amico -ora velati da una sinistra patina opaca-, Asaliah fece in tempo a spostare lo sguardo sul mostro verde solo per vederlo esplodere in una nebbiolina verde muffa, dilaniato da rovi violacei che non seppe ricondurre alla donna cattiva... e quello fu l'unico motivo per cui non ricominciò a sbraitarle contro affinché chiedesse scusa alla Mamma.

    Lo spettro che li minacciava era stato distrutto, e lei se ne dispiacque un pochino, ma...riportando le iridi di rubino sull'Aviatore, l'albina dimenticò ben presto ogni emozione negativa: il Numerologo era provato e frastornato, ma... era lì, era vivo, e questo la faceva smisuratamente felice; fu per quello che non fece minimamente caso a eventuali risvolti e implicazioni della strana domanda che il riccioluto rivolse agli astanti.


    jpgChi siete?

    « Io sono Asaliah...! »
    esordì -entusiasta e sorridente-, indicando i nominati puntandoli con il ditino
    « La Mamma, Drusilia...Virginia... Circe... Will e... e... »

    Tacque di colpo, passando in rassegna con aria accigliata i volti degli altri Aviatori: i loro nomi non li sapeva, maaa.... non era importante in quel momento, no? Potevano presentarsi da soli più tardi, una volta svegliatisi e/o ripresisi.

    Così, tornando a sorridere, la fanciulla dagli occhi rossi fece spallucce e tornò a rivolgersi al Pastore di Anime: si allungò sul pavimento cosparso di detriti per recuperare il paio di occhiali servito al rituale, e -sollevandosi sulle ginocchia- si avvicinò al giovanotto per inforcargli gentilmente le stanghette sopra le orecchie e adagiarglieli delicatamente sul naso; poi gli allacciò le braccia al collo, e incastrò la testolina argentea nell'incavo della sua spalla.


    « Bentornato! »

     
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    "L’universo non avrà mai fine: proprio quando sembra che l’oscurità abbia distrutto ogni cosa,
    e appare davvero trascendente, nuovi semi della Luce rinascono dall’Abisso".


    Philip K. Dick.


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    Presidio Errante, Endlos.

    In un certo senso, Drusilia si sentì estremamente fiera di se' stessa nell'aver in qualche modo contribuito alla salvezza di Virginia, in particolare verso qualcosa che non era solita combattere.
    A concentrare ogni sua attenzione ed orgoglio fu però la piccola Asaliah che -con aria risoluta e nervi d'acciaio, considerando che fosse ancora una bimba- riuscì ad agire ed ottenere il suo piccolo, grande risultato: risvegliare Augustus.

    Certo, non era esattamente il loro Augustus, ma una versione più "spiritata": con azioni che solo lui conosceva, riuscì comunque a domare il problema più urgente. Fu così che milioni di spine trafissero l'anima verde, dilaniandola. Una violetta fiorì nel muschio verdognolo e disgustoso, facendo si che questo si dissipasse in caligine sottile.
    Tutto scomparve ed Augustus parve finalmente riprendere coscienza di sé, rimanendo tuttavia ben saldo al suolo ed ansimante. Con sguardo perplesso ed in parte sconvolto, fissò le uniche due persone che avevano deciso di riportarlo indietro.

    Chi siete?

    « Io sono Asaliah...!
    La Mamma, Drusilia...Virginia... Circe... Will e... e... »


    La prima a rispondere fu la piccola Asaliah. Drusilia le si avvicinò piano, aggiustandosi la veste ed accovacciandosi di fianco a lei. Quasi fosse una congratulazione, le carezzò dolcemente la testolina con fare materno, stampandole un bacino sulla guanciotta mentre lei era tutta presa ad indicare gente con il ditino. Accadde poco prima di allungarsi sul pavimento per recuperare gli occhiali del Numerologo e rimetterli sul suo viso pallido e malaticcio. Infine lo abbracciò, e Drusilia fu felice di rivederli di nuovo assieme.

    « Bentornato! »
    Sorrisero.
    -Bentornato, Augustus.

     
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    Numerologia 9: Libertà

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    Resta imbambolato al suolo il povero Numerologo mentre viene investito da un trottare di nomi, visi, suoni, ricordi, odori, ricordi ed ancora ricordi.
    Dire che è frastornato è un semplice eufemismo. La ragazzina le si butta al collo e gli poggia gli occhiali sul naso.
    Avete presente com'è soffocare? Non che uno ne abbia spesso esperienza ma magari da piccoli durate le lotte in acqua è capitato di cercare di trattenersi troppo oltre. Ecco, la mente di Augustus è proprio in questa situazione: un mare di ricordi, di memorie, di conoscenze, lo sta sommergendo ottundendo tutti i suoi sensi.
    Osserva il viso orecchiuto della ragazza che lo abbraccia ed il sorriso sereno della donna che gli sta poco più in là.
    Cerca di ricordare mentre annaspa in quel mare di informazioni che dallo spirito cominciano a colonizzare la nuova mente. Lo spirito funge da nave madre per guidare la spedizione verso la terra vergine del nuovo cervello. Lo abita e sfrutta i nativi del luogo, questi strambi neuroni, a fondersi e prendere connessione secondo i proprio dettami. In breve i ricordi-conquistadores dello spirito del Numerologo plagiano i neuroni-nativi a seguire una precisa religione, cioè un preciso disegno tridimensionale di interconnessioni, che altro non sono che ricordi, competenze e conoscenze.
    Quando si sente affogare sempre più, ecco che finalmente la mente riemerge, nuova e riplasmata.
    Un lungo sospiro mentale mentre il Numerologo strabuzza gli occhi e boccheggia mentre tutti i ricordi si gettano nella mente come un mare in piena.
    Piange, mentre allunga ed allarga le braccia per accogliere la piccola Asaliah in un tenero abbraccio.
    Scherzavo!
    Sdrammatizza il momento facendo una bella linguaccia a condire il tutto.
    Ma riavere indietro così tanto, tutto insieme, è troppo anche per la sua mente alveare. E così, stanco, chiude gli occhietti svenendo.
    Penso di dover fare un...emh...sonnellino
    Mente spudoratamente poco prima di svenire per non dar troppi pensieri alla piccola Asaliah.
    Sorride, sereno.
    E poi è trambusto di Aviatori. Ovunque, come calabroni che sciamano nella stanza per aiutare i feriti, rinforzare barriere e rendersi utili affinchè tutto torni alla normalità.


    E serpeggia impalpabile e sottile.
    Striscia sibilando parole fredde come lame.
    Soffia trasformando tizzoni in fuochi ardenti.
    Ma non basta.
    Ha bisogno di qualcosa di diverso.
    Ha bisogno di qualcosa di più.
    Ha bisogno di qualcosa di speciale.
    E lo troverà.
    Sibila con la lingua biforcuta.
    Sta seguendo le sue orme, come spietato cacciatore.
    Eccola, oramai è vicina.
    Vicina.


    Un pettirosso in gabbia
    scatena in tutto il cielo Rabbia.
    (William Blake)


     
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