[MxM] Orrore profondo

Maledizione!

Quella testa quadra di Black Star non si era scusata e ora sarebbe toccato al Giullare smazzarsela. Tirando fuori la propria arma -un hula hoop(?)- la Strega della Luna si mise tra i suoi gildati e la colossale e furente creatura demoniaca ripromettendosi di farla pagare al giovane assassino. Gli avrebbe fatto pulire l'intero veliero, cunicoli compresi, con uno spazzolino da denti sempre e solo in ginocchio!
Lo sguardo della fanciulla si accese e ogni centimetro del suo corpo si tese pronto a scattare, ma non accadde nulla. Una voce sciorinò parole ignote e l'ira dello scagnozzo infernale si placò, o almeno così sembrava. Jester poteva vedere il fuoco nascosto dietro le sue iridi e questo la innervosì ed eccitò al contempo, non sarebbe finita così.

"Sono combattente d'Arena // Dalla mia ho poteri di Strega
Non interessa dove ci si mena // La mia presenza non si nega."

Nel dirlo la Strega rinfoderò la lama mugolando appena mentre uno schizzo d'acido le logorava gli abiti giullareschi fino a fargli sfrigolare la pelle pallidissima del ventre. Un graffio più che superficiale che il Giullare avrebbe potuto evitare con facilità, se solo non fosse stata tanto orgogliosa da voler evitare di schivare quello schifo per nascondere le sue abilità. Meglio farsi arrostire e sudare come un maiale... genia!

"I miei uomini sono gladiatori // Scelti e comprati tra i migliori."
Aggiunse il Giullare aggiungendo un'altra dose di commenti un po' inventati e tutt'altro che specifici.

"L'etichetta non è il loro forte // Ma non li condanno a morte."
Per ora.

Le iridi della Strega s'illuminarono alla vista dei cannoni e, senza pensarci, le sue scarpette dalla punta a ricciolo percorsero velocemente la poca tratta che la divideva da quelle armi.

"Aaaawww <3"

Emozionata la fanciulla posizionò la sua mano lì dove c'era la rientranza che le avrebbe succhiato via il mana per caricare il colpo. Poi la fanciulla si girò nuovamente verso l'interlocutore - tornato alla sua forma di peperoncino- gioendo nel constatare le capacità della polena. Se quest'ultima avesse davvero bloccato la bestia che avrebbero dovuto combattere mentre la ciurma evocava il Kraken e attaccava con i cannoni avevano alte probabilità di uscire vincitori dallo scontro.

"Avanti a tutta dritta // Stasera mistura fritta!"

Chiocciò la Saltimbanco all'intero equipaggio vivo e morto. Era così entusiasta di iniziare quell'avventura da lasciare alle spalle la sfuriata del demonietto alato consumatasi poco prima.

Jester aveva quasi perso la speranza anche se di tanto in tanto si ritrovava a scrutare l'orizzonte alla ricerca della preda. Intanto il mare non smetteva di sorprendere la ciurma: quella mattina delle creature bizzarre erano balzate fuori dalle onde così in alto da arrivare fino sopra il ponte del Graogramàn.
"Oggi mangiamo tanto pesce // Dalle orecchie ci esce!"
Aveva urlato la giovane all'equipaggio recuperando un barile pieno d'acqua marina e sgambettando per la nave nel raccogliere quelle creature squamose dalle strane alette.
Da quel momento non era successo molto e la Strega si era ritrovata ben presto nella sua grande stanza da capitano nel penultimo livello del Veliero. Aveva arredato la sala -prima spartana- con un grande letto a baldacchino dalle lenzuola bordeaux datate ma d'ottima fattura, una scrivania era vicino ad una libreria piena di tomi antichi raccattati nella nave, tutto in ebano, per le pareti aveva lasciato la lacca rossa del suo precedessore. La particolarità era l'assenza di un armadio, il Giullare non ne aveva bisogno -schioccò le dita e il suo abito giullaresco divenne una bianca e lunga camicia da letto. Al che la Selvatica si buttò sul materasso e si stiracchiò alla luce di rossi e gialli fuochi fatui.
"Io mi concedo un sonno // Chiamatemi se appare il Tonno!"
Chiocciò il guitto sbadigliando mentre uno dei fuocarelli corse attraversò in tutta fretta le pareti per portare il messaggio a uno dei fantasmi in vedetta.
Quando la Strega della Luna si svegliò trovando sdraiata accanto a lei il corpo lungo della sua bimba che la guardava con gli occhietti intelligenti di serpe. Il Giullare le sorrise e ne accarezzò le scaglie dorate -era cresciuta.
"Come stai bambina? // Dov'è l'altra birichina?"
Il basilisco sibilò e la Strega rise di gusto alzandosi a sedere.
"Non sarà contento // Ma ormai mi arrendo!"
Cinguettò la ragazza mentre Michelle le scivolava attorno al collo e una corrente d'aria gelida invadeva la camera.
"Spirito entra pure // tra le mura dure"
A quel permesso uno spirito dall'aspetto giovane e spensierato attraversò il legno scuro della porta.
"Capitano, sono qui per il presunto avvistamento del Tonno!"
La fanciulla sorrise a quelle parole e liberandosi della bimba -era pesante- balzò giù dal giaciglio sfoggiando un meraviglioso vestito da guitto forse un po' troppo vistoso, ma a lei piaceva quello stile.
Una volta sul ponte superiore vide le che nuvole si rincorrevano nel cielo azzurro ballando attorno al sole dalla cui posizione si poteva intendere fossero le due di pomeriggio: erano passate otto ore dall'apparizione del demonietto e del tanto agognato mostro neanche l'ombra.
Da un cannocchiale che gli porse il giovane spettro vide la superficie dell'acqua colorarsi di rosso: quattro narvali erano apparsi e un'enorme balena bianca di almeno venti metri che ne aveva attaccato uno gli spiegarono e lei non stentava a crederlo...
"Ho fame e ora ti mangio, ti mangio, ti mangio!"
Sentiva l'eco dell'essere che borbottava.
Però qualcosa non quadrava... la creatura che le avevano descritto le sembrava troppo piccola! Su Endlos aveva visto creature più grosse, addirittura un drago -o lo aveva sognato?- non poteva essere quello il Dio degli abissi. Così, senza pensarci troppo, la Strega salì sul parapetto della nave e urlò a squarciagola alle onde.
"Hai per caso visto il Dio abissale? // Credo sia di dimensione colossale!"

“Anch’io sono delusa // E anche un po’ confusa!”

Rispose la Strega della Luna al ragazzino dalla chioma turchina riferendosi alla taglia dell’animale, si aspettava qualcosa di più grosso. A quel punto la giovane si sentiva anche un po’ idiota a non aver chiesto al demonietto informazioni sull’essere che stavano cercando, come poteva essere stata così idiota? Rifletté senza staccare gli occhi dalla caccia: l’enorme cetaceo continuava il suo attacco e le prede, con astuzia, si divisero disorientando l’assalitore in uno sfondo blu e vermiglio. Davvero una scena magnifica! Persa in quella scena il Giullare ci mise un po’ -ma neanche troppo- a rendersi conto che oggetti di grossa entità erano entrati nel raggio d’azione del suo En. Con uno scatto la Strega si girò, sempre sul parapetto, giusto per vedere navi -più piccole del Veliero- essere sputate fuori da varchi dai colori rosei e purpurei. Poi qualcosa venne lanciato sul ponte a pochi metri dal capitano che si stupì nel constatare che non si trattava di una bomba, bensì di una… chiocciola?

L’esserino tirò fuori -chissà da dove- un microfono e si rivolse alla Strega presentando la compagnia del cactus fiorito e affermando che il “Padrone” l’aveva indirizzata da loro come supporto.
“Daligar, Black venite // Ci sono visite gradite!”
Richiamò la Strega ai pochi membri della MxM.
“Qui Capitano Jester risponde // Formazione Emme tra le onde
D’attuale schema espandiamo // Prima possibile lo arpioniamo
L’acchiappa i due avanguardia // Chi è retro rimanga in guardia
Noi vi raggiungiamo al centro // Vedete di non penderci dentro”

Chiese il Giullare dopo aver dato le indicazioni dello schema della battaglia; non era molto pratica del campo marino ma pensava che una formazione a “M” potesse essere la migliore. Praticamente il suo intento era quello di circondare l’animale e arpionarlo in modo che non potesse fuggire sott’acqua.
“Anche Lei mi ha sentito? …”
Urlò la donna al fuoco fatuo al timone che quella mattina gli aveva dato lezioni di guida per poi borbottare a bassa voce.
“… Scemo d’un vecchio avvizzito!”
Lo spirito non diede risposta, ma avrebbe seguito quanto l’ora capitano del Graogramàn ordinava.
“Da vicini usiamo la polena // Nostra sarà la balena!”
Disse ai due giovani per poi tornare velocemente alla lumaca e chiedere…
“Ma non commettiam sbaglio? // Siete così sicuri del bersaglio?”