[MxM] Orrore profondo

La bocca della Strega disegnò una piccola "o" alla vista dell'enorme balena bianca che veniva trafitta e trascinata nelle acque da quello che parve un pungiglione gigante. Eppure neanche quella terribile -e al contempo immemorabile- scena, accompagnata dalle bestemmie del cetaceo verso Cthulhu fermò la ragazza dagli abiti giullareschi. La giovane si sporse dalla balaustra e ascoltò la tela tessuta dal suo En per calcolare la posizione della bestia... ebbe un tuffo al cuore!
Si aspettava che l'altezza della nave e l’immersione della creatura le avrebbero reso il compito difficile, ma non credeva che le dimensioni dell’essere le avrebbero impedito di farsi un’idea approssimativa.

A distogliere l’attenzione del Giullare da quelle veloci analisi, che le avevano rubato solo una trentina di secondi, fu Daligar. Il giovane dal braccio bionico le propose una strategia navale e lei fu felice di ascoltarla; infatti, seppur veterana di molti scontri, gestire cinque navi non era proprio tra le skill della Hunter. Così la giovane acconsentì, sapeva che la decisione che avrebbero preso in quel momento sarebbe stata cruciale, ma non avevano il tempo per mettersi a tavolino. Di sicuro in futuro avrebbe cercato qualche spirito del Graogramàn in grado di escogitare strategie navali; ma chi avrebbe previsto una tale eventualità? Solo il Diavoletto probabilmente.

“Accerchiamola come una pressa // Allargandoci dalla emme stessa
Noi tre seguiam la rotta mancina // Le destre curvan sulla loro linea.”
Il Giullare usò rime semplice e lasciò a casa le parole arzigogolate, non poteva permettersi che qualcuno la fraintendesse. Quel momento era davvero cruciale e più che sbagliare si sarebbe fatta tradotte da Daligar come era successo poco prima. Le sue frasi erano dette ad altissima voce in modo che lo spirito al timone potesse seguire le sue indicazioni; il Graogramàn stava già cambiando rotta per chiudere la fila dietro al Cactus quando tornò a parlare alla lumaca.
“La coda risale tra poco // Sparate tutti la stessa mano
Un ottavo o più di fuoco // Scusate il Graog è lontano.”
Disse la Strega indicando di sparare alla coda che stava riemergendo e scusandosi per non poter intervenire con quell’azione. Finché la formazione non era completata, loro che erano terzi in coda, rischiavano di colpire la nave che li precedeva.

Il cuore della Strega perse un colpo alla vista dell’immensa creatura che, ergendosi dalle acque, mostrò la sua vera natura. Si trattava di un immenso crostaceo dalla corazza oscura e impenetrabile, o perlomeno così si disse Jester vedendo il modo in cui ignorava i colpi di cannone. L’essere sopraffò la prima nave delle tre che formavano la linea immaginaria a cui apparteneva il Graogramàn e Jester non esitò.

“Continuiamo la formazione // Allargandoci con attenzione
La fila del Veliero sarà interna // Mentre a destra la coppia esterna."
Ordinò la giovane che non aveva alcuna voglia di scontrarsi con le altre navi. Poi il suo sguardo andò nuovamente all'essere immondo: forse le giunture e il volto della creatura erano le parti meno protette. Magari smembrarlo come se fosse un gamberetto gigante sarebbe stata un'ottima idea.

La nave che è attaccata // Non passi inosservata
Artiglieria a tutta forza // Strappiamogli la scorza
Mirino a zampe e occhi // Saran gli ultimi rintocchi.”
Sciorinò la Strega alla chioccia per poi chiedersi di chi fosse davvero l’ultima ora: la coda dell’essere si era attorcigliata attorno allo scafo di quell’imbarcazione e questo significava che presto quella -non ricordava il nome- sarebbero caduta a picco. Forse la ciurma si sarebbe salvata utilizzando uno dei portali da dove erano sbucati poco prima, non che al Giullare importasse davvero. Quello che premeva a Jester era la sicurezza dei suoi uomini e il Veliero. Il suo sguardo di tenebra si posò su Daligar e poi cercò la figura di Black Star… l’esasperazione montò nella Selvatica quando vide quest’ultimo intento a legarsi una fune attorno alla vita e salire sul cornicione della nave.

“Hey tu, non ci pensare neanche // Aiuta invece ‘ste braccia bianche.”
Urlò la Strega alzando le maniche della propria veste e mostrando gli arti dal pallore innaturale mentre si dirigeva verso la polena della nave.

“Col muso rivolto alla creatura // Incatenarla sarà nostra premura
Ma non appena il lancio è partito // Continuare il cerchio sarà gradito!”
Sempre attaccata al telefono alla chioccia il Giullare si rivolse sia allo spettro a guida del Veliero che ai suoi uomini, poi senza pensarci un attimo raccolse una carta-lama da una tasca e disegnò un taglio abbastanza profondo sul suo palmo sinistro. Così gocce scarlatte iniziarono a impreziosirle la pelle chiarissima prima che questa le donasse alla polena da cui sarebbe sbucata una corda che dritta diritta sarebbe andata addosso alla creatura marina.

“Black vuoi darmi una mano // O vai a riposare su un divano?”
Rinforzò la propria richiesta in modo che il giovane assassino fosse dissuaso dal compiere atti scellerati come buttarsi contro quel gigante. Quelli erano da lasciare alla fine... magari più tardi ci sarebbe andata lei stessa a prendere a calci quel mostro.

Il Re abissale era davvero temibile, sembrava che i colpi di cannone servissero a ben poco, anche il cappio che la MxM aveva allacciato al collo della bestia sembrava non averlo turbato. Tuttavia il Giullare aveva alcuna voglia di mollare la presa.

“Non saranno solo sferzi // Se attaccano nuovamente
Su occhi e zampe lo sente // Usando di forza due terzi”
Sciorinò la Strega alla chioccia in un chiaro ordine di attacco per poi passare l’animaletto a un fantasma di un giovane mozzo raccomandandosi di non schiacciarlo. Un’azione svolta in un brevissimo frangente prima che Jester pescasse quattro lamine dalla saccoccia e corresse -letteralmente- a dare il benvenuto agli ospiti. Si trattava di tre creature simili a dei cavalli rosa, queste erano appena state “sparate” dal dorso del mostro fino al ponte del Graogramàn.

Prima di bruciare la distanza la Strega avrebbe lanciato quattro carte-lame mirando alla testa della bestia più vicina. Dopodiché avrebbe raccattato l’hula hoop dal fodero sulla sua schiena e, tenendo una delle due cordicine d’acciaio attaccate al diametro della strana arma, l’avrebbe lanciata verso al “cavallo” mirando alle zampe con l’intenzione di tranciargliele.

Nel mentre di quelle azioni il cuore della donna avrebbe perso un battito sentendo che le sue bimbe erano sempre più vicine. Probabilmente le due serpi dovevano esser attirate da tutte quel baccano...

Jester riuscì a colpire la belva e non si sorprese particolarmente nel vedere liquido verdastro uscire dalle sue ferite. Da qualche parte aveva letto che alcuni pesci avevano sangue blu, o verde e non sarebbe stato tanto strano se quelli in realtà fossero animali marini quanto terrestri.
Facendo leva sulle catene il Giullare recuperò l’hula hoop che aveva appena spezzato la zampa dello strano cavallo,che però non si lasciò sopraffare dalla sua furia. Infatti l’essere si trasformò in una specie di palla di cannone e la caricò. Al che la Hunter rafforzò il proprio corpo con il ken in modo da rendersi impenetrabile per l’unicozzo e, nel mentre, cercando di sfuggire alla traiettoria della creatura. Tuttavia la rapidità dell’animale fu tale da non permetterle di fuggire e la ragazza si ritrovò sbalzata in aria dove si esibì in una piroetta tutt’altro che aggraziata. Infine, usando la sua straordinaria agilità, riuscì ad atterrare a quattro zampe con un sorriso beffardo sul volto. Un solo pensiero “a morte!”. I danni riportati erano d'urto e di lieve entità, ma lei non avrebbe mai perdonato un tale affronto.


Così la Strega, senza perdere un attimo, avrebbe staccato un campanello dal suo abito e lo avrebbe lanciato verso la creatura mirando al capo. Ancor prima che il tiro fosse andato a segno -o meno- la sua attenzione fu attirata però da un “crack” sinistro. Il suo En avrebbe continuato guardingo a percepire ciò che le accadeva attorno, mentre il suo sguardo avrebbe seguito quel rumore per vedere ciò che sapeva. Il Colosso era libero e aveva abbattuto la nave.

“Black la polena // La bestia mena!”
Avrebbe urlato la giovane mentre il proprio sonaglio detonava...