Di torte e dintorni

Ricordo bene che era la tua preferita, vero?

Alla domanda -e al sorriso- del giovane riccioluto, la fanciulla rispose con un vigoroso assenso della testolina canuta e un faccino raggiante, dimostrando tutto il suo più sincero apprezzamento prelevando dal piattino un'altra forchettata di dolce e infilandola con una ben visibile soddisfazione tra le morbide labbrucce color corallo; nell'affrontare il successivo argomento, però, il viso del suo amico si fece pensieroso...

Stai tranquilla, quella cattivona nello specifico era semplicemente tanto arrabbiata.

...e la replica che in Numerologo fornì all'albina in merito allo spinoso incidente che era occorso tra Drusilia e Giulietta in occasione della sua Resurrezione, diedero molto da pensare ad Asaliah: se il suo Mentore diceva qualcosa, lei non aveva altro pensiero che fidarsi assolutissimamente, eppure... quella risposta non la rese soddisfatta. In qualche modo, qualcosa non le tornava.

Vero era che, nel corso della sua giovane vita era stata arrabbiata una sola volta (con quel brutto cattivone che aveva picchiato Augustus, durante quello spettacolo che tutti chiamavano “torneo”), però... ecco, mettersi urlare alla Mamma di morire non le sembrava giusto nemmeno così. Era smarrita, perciò, le venne naturale cercare spiegazioni dalla persona che era il suo punto di riferimento.


« A-allora... se sei arrabbiato puoi fare anche le cose brutte? »

Tenendo gli occhioni di rubino pieni di confusione fissi su di lui, Asaliah attese di udire dalle labbra del Numerologo una risposta che potesse fugare le sue incertezze circa il modo di comportarsi, e si sarebbe presa qualche istante per metabolizzare quel che avrebbe udito... e probabilmente, sarebbe stata ancora intenta a vagliare la questione quando l'Aviatore riprese a parlare del desiderio che aveva innocentemente manifestato.

Mi sembra uno scopo nobile. Purtroppo non posso insegnarti molto oltre la Numerologia e le sue applicazioni, però magari potresti prendere qualche lezione con gli aviatori della squadra Verde. Cosa ti piacerebbe imparare?

Oh! Quella era una domanda estremamente facile, così l'albina rispose illuminandosi di un nuovo sorriso, reclinando la testolina da una parte, e cinguettando entusiasta.

« Tutto! »

Perché i bambini sono pieni di energia e voglia di fare...
...ed è compito degli adulti indirizzarli un po'.

Posto davanti alla spinosa domanda della giovane allieva, il Numerologo si prese un istante per rifletterci su, lasciando che gli occhi scuri indugiassero in un punto remoto, dove lui soltanto poteva scorgere il volto dello spettro “incriminato”; guardando il viso del suo amico e Mentore farsi pensoso, la fanciulla non seppe naturalmente indovinare quali pensieri gli si agitassero nella testa, e osservandolo con la preoccupazione di aver detto qualcosa di sbagliato, attese.

Quando Augustus si sfilò gli occhiali dal naso e dette in un sospiro, Asaliah lo fissò sgranando un poco le iridi di rubino... in vero, più catturata dalla maestria con cui il giovane faceva volteggiare l'intelaiatura delle lenti attorno al perno della stanghetta, che dal discorso.

La Rabbia è qualcosa di tanto strano, perchè può nascondere delle sfumature estremamente ampie. Si può essere arrabbiati per amore, per odio, per frustazione e così via...eppure com'è possibile che sentimenti così distanti possano poi suscitare alla fine la stessa reazione? Non sono la persona più adatta per spiegare queste cose, ma immagina la rabbia come la manifestazione di fenomeni diversi...
alzando le spalle, il riccioluto le sorrise in modo rassicurante
Immagina un laghetto, se tiri una pietra si creano delle onde, ma quelle si creano se tiri anche una spada, o se tu fai un tuffo...insomma cose diverse possono creare reazioni comuni...certo, se studi con attenzione la distanze degli anelli, la loro ampiezza, puoi immaginare cosa abbia creato quel fenomo e così renderti conto che quella reazione così simile, ha una sfumatura tutta sua, tutta diversa.

Con la semplicità di un buon insegnante -e le circonvoluzioni di uno inesperto-, nonché la saggezza del filosofo, l'Aviatore snocciolò un'interessante spiegazione sul sentimento della rabbia, con cui -in effetti- la fanciulla aveva poca dimestichezza, e... anche se era arduo riuscire a seguire quel ragionamento su fiumi colpiti da sassi, spade e tuffi mentre gli occhiali dell'altro le roteavano davanti -rapidi ed ipnotici-, Asaliah si sforzò di stare attenta...

Tornando a noi, quindi, diverse cose possono generare rabbia, ma poi questa ti può far fare cose brutte? Non c'è secondo me una risposta esatta. Essere pieni di rabbia è come portare degli occhiali che ti fan vedere le cose in maniera diversa, sbagliata. Quindi magari non ti rendi conto che quello che fai è qualcosa di brutto, semplicemente perchè in quel momento a te, semplicemente, non sembra di star agendo male; ma è solo una questione di prospettive.

...ma non appena gli occhiali smisero di roteare, e il Pastore di Anime si concesse un attimo per massaggiarsi il naso arrossato, l'albina si riebbe sbattendo le palpebre un paio di volte; ripassando in rassegna quanto appena ascoltato, la ragazza si rese però conto che la parte che le stava più a cuore della faccenda era rimasta fuori da quel discorso, lasciando i suoi dubbi ancora intatti, e di quella confusione il suo faccino non fece mistero.

Ricorda quando vedi una persona piena di rabbia, non giudicarla subito, cerca di metterti nei suoi panni, perchè se vedi le cose dal suo punto di vista, magari potresti accettare le sue decisioni. Ovvio che poi esistono azioni sempre brutte, che la rabbia non può e non deve giustificare.

Alla già lunga e complessa spiegazione, Augustus aggiunse quell'ultimo consiglio pratico, forse nel tentativo di fornirle delle delucidazioni che fossero risolutiva, ma Asaliah -con un sincero smarrimento stampato sul visetto eburneo- abbassò lo sguardo, e non perché non afferrasse la questione; dopotutto, aveva letto abbastanza favole per capire che quando qualcuno si arrabbia, le cose vanno male, e nessuno è davvero felice dopo, eppure...

Muovendosi a disagio sulla seggiolina del bar, l'albina cercò di metter in luce ciò che la tormentava, perché capire le ragioni delle cattive azioni degli altri (che magari per loro non erano sbagliate) era importante -il Numerologo aveva detto così, quindi si fidava-, però...

« Pe-però... quando si litiga... anche se si è arrabbiati...
...non si dovrebbe chiedere scusa per le cose brutte...? »
domandò un po' titubante la fanciulla, alzando di nuovo il musetto verso l'altro
« Se no... poi, anche gli altri si arrabbiano... e fanno cose brutte ad altri... che fanno altre cose brutte... e dopo sono <u>tutti arrabbiati e tutti fanno cose brutte, e... »

Seguendo il filo del proprio ragionamento man mano che questo prendeva forma assieme alle proprie parole, Asaliah si ritrovò invischiata nell'immagine troppo vivida di un catastrofico scenario apocalittico, dove tutte le persone di Laputa iniziavano a litigare e urlare paroloni terribili, aggrottando le ciglia con espressioni arrabbiate e cattivissime.

Il primo era il fornaio della Città Bassa, che si arrabbiava perché un sacco di farina gli cadeva sui piedi mentre si metteva al lavoro, e il fornaio poi riempiva di brutte parole la signora Gina che era entrata lì per comprare dei panini, la quale si arrabbiava e poi scappava via in lacrime, ma una volta tornata alla fattoria si arrabbiava con un vicino, e anche loro due litigavano, e poi il vicino sfogava l'ira tirando un calcio alle galline, che poi andavano in giro becchettando i passanti, e tutti si arrabbiavano, e la collera di spandeva come un virus, contagiando tutta l'Isola Errante...


« . . . »

Tutto eh? Quindi ti piacerebbe prendere qualche lezione di difesa personale?
a salvarla da quell'immagine terrificante, giunse la voce del suo amico
Ti insegnerebbero a difendere te stessa e chi ti sta vicino dalle persone cattive!

Ancora un po' scossa dalle elucubrazioni di poco prima, la ragazza riportò gli occhi di rubino sul volto rassicurante dell'Aviatore, inarcò le sopracciglia bianche e sottili in un accesso di perplesso interesse e cauta curiosità, e reclinò la testolina argentea da una parte, assumendo un'espressione meditabonda mentre ci pensava un attimo su; poi, strinse i piccoli pugni con determinazione, e annuì con fare agguerrito e uno sguardo deciso.

« Sì, voglio imparare! Così posso aiutare te e la mamma! »