[C&C] Crepacci di superficie

Per un po' seguitò a sventolare sotto il naso di Augustus l'oggetto appena rubato malamente per soddisfare la sua curiosità molesta preso per un istante allo scopo di guardarlo meglio. Alla lunga di certo sarebbe diventata pure irritante per il povero numerologo, che però sembrava in quel momento concentrato su altro e non prestava la benché minima attenzione alla celebre e celebrata Lepre Bianca di Inaba. Signore? Ehi?? Bimbo?? Bimbo bello??? Guarda, ho uno spallaccio. Di quel materiale strano... che nenache si ricordava più bene come mai era così speciale, però ehi!!! Il GeneràdèDìvisìòCorazzàdèLaLegiòdeLeSà ne aveva parlato tipo che fosse l'arma segreta... sarà pure importante, no?
Sventolò ancora l'oggetto di metallo e ripeté la già citata domanda al saggio di Palanthas.
No, eh?
No, evidentemente. Tant'è che l'aviatore la ignorò e si rivolse a tutti:

Ci sono dei vermi nelle crepe del suolo che vogliono banchettare con i nostri corpi...e stanno arrivando!
Lei neanche batté ciglio. Wow: creature affamate che desiderano mangiarla. E sai che novità?
L'artefatto di materiale magico aveva già perso interesse, quindi la Lepre se ne sbarazzò, buttandolo via in un punto a casaccio alle sue spalle, poi iniziò a pensare. Vermi. Gli umani non ci capiscono granché in materia di vermi, per loro tutto ciò che è insetto, striscia ed è viscido è un verme. In realtà ci sono un sacco di creature con quelle caratteristiche, si va dalle comunissime larve di mosca ai wurm di terra capaci di alterare sensibilmente il paesaggio semplicemente muovendo il loro colossale corpo -trasformando montagne o spianando colline e città.
Per fortuna la Lepre Bianca era in buoni rapporti con tutto ciò che non è un coccodrillo o uno squalo (o uno squalodrillo!), quindi poteva tentare la sorte con un tiro alla cieca su diplomazia.

« Capito. Lasciate fare a me! »
Disse con un sorriso ed un occhiolino, per poi alzare il pollice all'indirizzo di Augustus.
Poi, senza aggiungere altro, saltellò via dal suo nascondino e si recò in direzione delle crepe a cui alludeva il buon aviatore.
« Ehiiii!!! Salve signori, io sono la Lepre Bianca di Inaba!!! Piacere di fare la vostra conoscenza! »
Esclamò tutta felice, cercando di fare buona impressione sui signori vermi nascosti da qualche parte. Per tutti i presenti la sua voce era cristallina, ma in qualche modo l'avrebbero capita pure i malefici vermoni assassini presumibilmente in attesa di sbucare dal nulla per assalirli. E lei era in grado di capire la loro lingua, ovviamente, non per nulla era stata gradita ospite al palazzo di fango e sale del colossale imperatore di tutti gli Anellidi che mangiano la terra!

« Sono in missione per conto dell'Imperatore dei Millenni! E questi signori mi stanno accompagnando. Potrebbero sembrare prede facili, ma in realtà se guardate bene sono tutti soldati preparatissimi e che non si lasceranno mangiare facilmente! ♥ Prendete queltipolì, per esempio... »
E con entusiasmo indicò Augustus con il ditino.
« Può sembrare un individuo abbastanza amorfo e inutile, ma in realtà è cattivissimo, solo ieri ha sconfitto il suo doppelganger strangolandolo a mani nude dopo che gli aveva rubato delle monete finte! Non siamo prede facili, ve lo garantisco io!! »
Avesse avuto a che fare con degli umani, quel modo di fare sarebbe stato completamente privo di senso, ma trattandosi di animali la cosa cambiava radicalmente. Chiaramente la Lepre non aveva ancora capito con chi aveva a che fare, che fossero vermi o qualche altra creatura strana, ma una volta ricevuta una risposta oppure visto da vicino quelle creature, aveva la certezza di riconoscere al volo chi o che cosa fossero, e magari con un po' di fortuna sarebbe riuscita perfino a trattare per la sua pellaccia candida.

Oh, che bello! Dai rumori sembrava che i signori vermi là sotto avevano deciso di risalire! La Lepre non la prese subito come una cosa negativa, al contrario pensò che magari erano individui educati e volevano guardarla in faccia prima di risponderle. Il che non era affatto un male, visto che c'erano davvero ottime possibilità che appartenessero ad una stirpe a lei nota, magari di cui conosceva anche il sovrano! Sorrise e si mise ad aspettare, salvo poi sobbalzare impercettibilmente e poi irrigidirsi quando qualcuno le cinse la vita con una mano. Capì di essere vicinissima ad Alessandro quando questi le si rivolse in tono gentile, invitandola a spostarsi. Subito lei assecondò il gesto, anche se in un primo momento non le fu chiaro il motivo di tanta urgenza.

"Fanciulla, perdonami ma non credo che siano alla tua altezza."
In tutta risposta la Lepre sbatté gli occhioni rosso sangue, con un gigantesco punto interrogativo dipinto in viso.
« Ah! ♥ Questa la so, è come quando gli umani ti guardano malissimo perché stai cercando delle monetine d'oro dalla loro scarsella e ti fanno una faccia cattivissima e dicono 'sei un verme!!' »
Disse in tono allegro puntando il ditino sulla faccia del ragazzo, felice una volta tanto di aver afferrato al volo un modo di dire così complicato che è proprio degli umani, arrivando anche al punto di imitare il vocione profondo e roco di quel tizio grasso e unto incontrato due sere prima. Nel frattempo Alessandro aveva scoperto che la piccola Lepre non opponeva alcuna resistenza ai suoi gesti né sembrava intenzionata a divincolarsi, il che magari poteva sembrare equivoco, se non fosse che in realtà si trattava dell'ennesima straordinaria abilità speciale di quello spirito bianco di Inaba: una innata abilità nel farsi salvare la pellaccia da terzi! E altrimenti come cacchio faceva a campare per millenni una tizia con lo stesso istinto di conservazione dei coniglietti suicidi di Andy Riley?
D'istinto sapeva che farsi scostare da lì delicatamente da Alessandro era una buona idea. Infatti di lì a poco le divorarono due lembi di carne della zampa, invece che strapparle tutto l'arto in un sol boccone come sarebbe sicuramente successo se non si fosse mossa subito.

"Hei, credo che Aly sia in difficoltà, che ne dici se interveniamo?"
« Urgh. Ahio!!! Cavolo, fa male! »
Esclamò in tutta risposta la Lepre, ancora stretta fra le braccia di Alessandro, che quindi era portato a pensare in un primo momento di averle fatto male in qualche modo, magari la cenere della cicca che le era finita sulla pelle. E invece no. Invece c'aveva due bestiacce cavernicole che le stavano morsicando malamente le caviglie, azzannando la pelle diafana attraverso le vesti fino a spillare sangue.

« Siete dei rozzi cafoni incivili cavernicoli!!!!!! »
Ringhiò in tutta risposta la Lepre in tono afflitto e risentito, attaccandosi ancora di più al suo compagno di avventure e praticamente obbligandolo a frapporsi fra se e le bestie.
« Se proprio dovete mangiarmi almeno prima provate a cuocermi su di un fuoco!!! E... oh, ma questi non sono vermi! »
Insorse infine in tono critico, dando loro una seconda occhiata e poi indicandoli con il dito indice.
« Guardate! Hanno delle braccine! E i dentini!! E... direi che non sanno parlare. Direi che sembrano più una qualche progenie, o scarti di genesi abissale. Demoni, comunque... »

Rovinò malamente al suolo, la gamba ferita che le faceva male ed un sacco di aggettivi non particolarmente lusinghieri che le passavano per la mente, tutti rivolti a quei demoniacci cafoni che non avevano rispetto nemmeno per un'autorità fra gli spiriti come lei. Una creatura dotata di più amor proprio probabilmente si sarebbe sentita offesa a morte e avrebbe cercato vendetta in qualche modo, tuttavia trattandosi della Lepre Bianca di Inaba non era materialmente in grado di essere arrabbiata per più di cinque minuti, quindi come riuscì a ricomporsi e rimettersi sulle due gambe si limitò frettolosamente a spazzolarsi i vestiti dai colori sgargianti e sistemarsi le calze di seta strappate in più punti da cui mescevano rivoli di sangue.

Tutto bene ragazzi? Scusate se non sono stato in grado di proteggervi.
La Lepre Bianca si mise in posa, le braccia ben piantate sui fianchi ed un'espressione fiera e sorridente in viso.
« Ah! ♬ Non temere, giovane umano! Come ben vedi, in quanto spirito di livello superiore non mi si sono assolutamente scombinati i capelli! »
Disse lei in tono serissimo, mentre per dimostrare quanto diceva si accarezzava i lunghi capelli del colore dei gigli fioriti, ignorando il fatto che una simile ostentazione stonasse davvero molto con le calze strappate e le ferite alle caviglie che sprizzavano sangue.
« Dovremmo piuttosto stare bene attenti, da ora in poi! »
Proseguì, sollevando un ditino con un sorriso convintissimo.
« Non è la prima volta che qualcuno mi assaggia, e tutti quanti sono universalmente concordi nel definire la mia carne assolutamente buonissima e di prima qualità! Non mi stupirei se quelle creature provassero di nuovo ad assalirci per prendersi anche tutto il resto! Ahahah... ah. ❤ »
Ripensandoci meglio, non era qualcosa di particolarmente positivo, motivo per cui sul finale della frase la sua espressione diventò abbastanza preoccupata per la propria incolumità. Farsi sbranare non è proprio divertentissimo...

"Tu come stai?"
Si accorge che il giovane Alessandro le sta fissando le ferite alle gambe, quindi anche a lui rivolge un bel sorriso tranquillo.
« Non temere, ci sono abituata! Non è la prima volta che succede. Guarirà con un po' di saliva... credo. »
"Ti fanno molto male? Riesci a camminare?"
« Ahah, certo che riesco a camminare! »
Disse con noncuranza, però appena le vennero offerte bendaggi e disinfettanti lasciò fare tutta contenta, per poi seguire il gruppo ovunque avessero deciso di muoversi. Perché... sì, beh, era abituata anche a farsi salvare-aiutare-medicare-guidare-difendere-ecc, privilegi di secoli passati a fare da palla al piede in centinaia di party come quello!