[C&C] Crepacci di superficie

Alysa, Alessandro, Augustus, Lepre Bianca di Inaba

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    CREPACCI DI SUPERFICIE
    Punto della situazione. Congratulazioni. Rammarico. Sospiri di sollievo. Cure ai bisognosi. Chiacchiericcio per sdrammatizzare. Nuova esplorazione.

    Senza perdere troppo tempo nel riassumere le azioni di ognuno -limitandosi quindi a procedere oltre- il gruppo scampato ad un incontro per certi versi caotico e per altri tuttora misterioso muove i successivi passi verso l'oscurità che prima stava alla rispettiva sinistra... e che ora, per quanto si opponga a dirimpetto, non sembra volerne sapere di scemare: densa, fitta e picea essa si trattiene saldamente ancorata alle pareti ed al suolo, tutt'altro che disposta ad andarsene man mano che gli avventurieri le avanzano contro.
    E' così che -se questi non s'arresteranno prima- Alessandro, Alysa, Augustus e la Bianca Lepre di Inaba si ritroveranno letteralmente a brancolare nel buio, aiutati forse dalle rispettive abilità che -nonostante tutto- si pongono comunque limitate: radar, auspex, faretti artificiali e quant'altro solitamente supplisce il fallimento dei sensi canonici avvizziscono ben presto e per certo entro qualche metro appena, rendendo la traversata del buio difficile anche per chi è abituato ad essere di più.
    Anzi! Proprio questi -nell'istinto maturato con l'addestramento o nella voce di Giulietta- son coloro cui l'ambiente ostile e cieco suggerisce di procedere con maggior cautela, filtrando una netta sensazione di pericolo diffuso quanto improvviso, mettendoli fortemente a disagio nella scelta di avanzare per davvero o, piuttosto, fermarsi e pianificare un'alternativa: le scarse minacce fin qui affrontate di sono fatte sempre gestibili ma... è pur vero che di tutte vi è stato almeno un sacrosanto preavviso che -com'è ovvio- il gruppo non avrebbe nelle condizioni in cui ora versa. Che, a conti fatti, potrebbe pure essere questo spiacevole ed impalpabile monito.

    Che fare, allora? Che fare? Fuggire? Perire? Aspettare o avanzare?
    Il buio pazienta, non ha fretta alcuna. Il buio vi scruta, legge ogni vostra paura!
    Post microscopico per permettervi di tirare un po' il fiato (in qualità di player) ma che potrebbe mettervi ugualmente alla prova (in qualità di PG).
    Le tenebre s'infittiscono col vostro procedere nella caverna e -come sempre avviene nelle situazioni più scomode- i sensi extra sembrano impotenti nel mezzo di quella picea coltre: la scelta allora si fa ardua, ma nondimeno una scelta sarà da compiersi.

    Ragionateci bene, descrivetelo meglio!
    Vi aspetto con la prossima scadenza lunedì 30 luglio.

    (Per ogni dubbio o simili, sapete dove trovarmi!)
     
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    Il buio si fece sempre più fitto, ma quando anche i faretti della nanotuta parvero spegnersi di colpo e il suo visore notturno non riuscì più a distinguere niente, Alysa fu consapevole di aver sconfinato in qualcosa di ben più nero della comune oscurità sotterranea.

    « Upperdark. »

    Un nome sufficiente a far gelare le vene di qualunque abitante della Tana. Alcuni lo conoscevano come il “Grande Oblio”, un appellativo che forse si avvicinava di più alla natura recondita del fenomeno. Perfino un Generale della Legione era inerme al cospetto delle tenebre antiche, pertanto il corso d’azione poteva essere soltanto uno.

    « Proseguire in questa direzione sarebbe troppo rischioso. Suggerisco di tornare nella grotta di partenza e d’imboccare il cunicolo verso nord, sperando che ci conduca lontano dal fenomeno. »

    Avrebbe girato i tacchi per tornare sui propri passi, lontano dalla maledizione dei cunicoli. Non esistevano bottini o ritrovamenti che potessero ricompensare una passeggiata nel Ventre dell’Abisso: fin troppi esploratori esperti che si erano inoltrati nelle Tenebre non avevano più fatto ritorno – condannati a brancolare nel buio in eterno, secondo alcuni… oppure inghiottiti da una falla nello scafo della realtà, secondo altri.


    Stato fisico: contusioni sparse di entità bassa
    Stato mentale: allarmata
    Energia: 90%
    Equipaggiamento:
    Cybersuit [ Armatura | Bonus Resistenza | Peso Trascurabile | Assenza di Aura | Mente Vuota | Schermatura Termica | Aderenza alle Superfici | Resistenza ai Fattori Ambientali | Auto-Riparazione ]

    Cyberhelmet [ Casco | Bonus Resistenza | Monitoraggio Segni Vitali | Filtri dell’Aria | Ossigeno Extra | Vista Cieca | Radar | Scurovisione | Visione Telescopica ]

    Bowblade [ Spada Laser | Arco al Plasma | Bonus Resistenza | Passiva di Ritorno | Sistema di Puntamento | Resistenza alle Manomissioni ]

    Dotazione Gdr-Only: Razioni istantanee (sei pasti) e quattro litri d’acqua negli alloggiamenti della nanotuta, faretti avveniristici innestati, kit di pronto-soccorso (sei interventi di primo soccorso).

    Passive:
    Superhuman [ Cinque Sensi Ipersviluppati | Percezione del Pericolo | Mira & Riflessi Potenziati | +50% a Forza, Resistenza, Velocità & Agilità]

    Hyperbody [ Salti Potenziati | Movenze Acrobatiche | Resistenza a Dolore, Fatica & Tossine | Rigenerazione delle Ferite | +10% Mana | Metabolismo & Idratazione Migliorati ]

    Mastermind [ Anti-Malie | Mindfuck-Alert | Trick Detector | Lie-detector | Conoscenza Enciclopedica Militare ]

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    Numerologia 33: Ricerca


    La simpatica esplorazione prosegue nel cunicolo.
    Incassa in silenzio il consiglio della Generalissima, si, dovrebbe aver maggior consapevolezza dell'ambiente esterno. La verità è che dovrebbe imparare a "capire" più cose sui propri avversari. Con il passare del tempo e grazie alla guida illuminata, in tutti i sensi, di Khatep ha compreso che la conoscenza è spesse volte l'arma più pericolosa di tutte.
    Imparerà, se lo ripromette.
    Sempre che torna vivo da questo stramba e folle esplorazione.
    Dopo aver dato un paio di sorsate alla borraccia che ha portato con sè, così da tenersi idratato ma senza esagerare per avere poi problemi vescicali, si mette in cammino dietro la guida.
    Avanza in silenzio nelle tenebre. Giulietta e tutti gli spiriti gli cantano dei pericoli presenti. Percepisce che si trova davanti a qualcosa ben più pericoloso di quello che sembra. Rallenta mentre allunga una mano verso il cunicolo, come a voler "sentire" dove si trova, visto che la vista non aiuta.
    Ma è normale questa tenera?
    Attende la risposta della donna senza comprendere pienamente la situazione. Non è nativo del presidio e non conosce così bene le sue leggende, o i suoi pericoli.
    Si limita ad annuire in silenzio e segue così il cordone umano verso la nuova destinazione. Pare che le tenebre li abbiano costretti ad una decisione obbligata, tanto meglio, così non potranno rimpiangere la propria scelta.
    Al solito si posiziona al centro della carovana umana con gli spiriti sparpagliati pronti a dare una mano e percepire eventuali pericoli, rumori nel circondario.

    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi
    Mana: 80%

    Status Fisico: Ferita bassa alla testa
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico, udito e dei legami nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting ed aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche ed illusorie
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore ed alle malie
    Continuità Spirituale - Telecinesi e cast dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni

    Attive

    Equip esplorazione
    Zaino: zaino di media capienza
    Razioni/Acqua: razioni con barrette ipercaloriche per tre pasti. Una borraccia da un litro.
    Gessetti: sei gessetti (due bianchi, due rossi, due verdi)
    Corde: Due corde di 5 metri ognuna
    Fiammiferi/stracci: Una scatola di fiammiferi (venti in totale) e due semplici stracci di stoffa bianca di circa 50x20 cm.
    Coperta: una coperta di lana sottile.
    Occhiali: semplici occhiali di ricambio.
    Quaderno/penne: Un quaderno con una trentina di fogli, due penne (una nera ed una rossa).
    Provette: tre provette in plastica con tappo ermetico a pressione. Capienza 20 ml cadauna.
    Guanti: un paio di guanti neri con una sottile imbottitura in cuio morbido sul palmo così da essere adatti alle superfici rocciose.
    Scarpe: un paio di scarpe comode dalla suola antisdrucciolo.

    Scheda: Qui

    Riassunto

     
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    Avanzo nel cunicolo facendo luce con la torcia, ma quando il fascio viene inglobato dalla fitta oscurità non riesco a reprimere l'ansia che mi cresce nel petto. Così con la mancina cerco appoggio sulla parete rocciosa ma sono costretto a fare a meno di quel sostegno non appena il dolore si propaga fino al gomito, forse mi sono slogato qualcosa.... ignoro.
    "Che c'è... paura del buio?"
    Chiedo divertito al ricciolino accennando un sorriso beffardo impossibile da vedere in quelle tenebre. Tuttavia annuisco sollevato quando il Generale in gonnella propone di cambiare corridoio.
    "Approvo!"
    Mi limito a blaterale mentre giriamo i tacchi con l'intenzione di tornare sui nostri passi.


    Energia: 90%

    Roba accettata dal master:

    •borraccia d'acqua da 1 litro.
    •un pacchetto di gomme alla fragola da 20.
    •marijuana e hashish per almeno 15 filtrini ognuno (30 in tutto).
    •tabacco per 20 sigarette. Ne sta fumando una.
    •50 filtrini
    •un accendino
    •un coltellino svizzero
    •una torcia

    Equipaggiamento

    • Cellulare: E' dove mette i codici per gli attacchi (Gratis)
    • Sigaretta: Serve ad Alessandro per creare il fumo che serve nelle tecniche dove si modificano le molecole dell'aria.

    Passive

    • Compiacimento: Sia maschi che femmine sono attirati dai modi di fare di questo ragazzo, per cui saranno ben disposti ad ascoltarlo e tener conto delle sue richieste. (malia passiva)
    • Sincerità: Nessuno sarà in grado di mentirgli almeno che non adeguatamente protetto. (lie detector)
    • Potenza: 50% In più di forza fisica
     
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    Non riusciva a capire il motivo, ma gli altri optarono per un repentino quanto inatteso dietrofront, di fronte ad una zona che ai suoi occhi appariva semplicemnte un po' più buia del resto. La Lepre si limitò a guardarsi attorno sorridendo, passando il peso da una gamba all'altra con fare impaziente facendo da spettatrice. Appreso che la decisione di voltarsi era definitiva, si limitò a prendere atto e zampettare in coda al gruppo.

    « Come mai ci voltiamo? »
    Chiese in tono curioso e del tutto innocente, sinceramente incapace di capire non essendo nativa del sud.

     
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    CREPACCI DI SUPERFICIE
    Il «dietrofont!» è immediato, repentino e senza discussioni di sorta: forte di un'autorità guadagnata sul campo, affinata poi con l'esperienza diretta e nondimeno conferitale ufficialmente dalle istituzioni merovishe, il Generale delle Sabbie fa prevalere la propria decisione insindancabile di voltare le spalle al buio -quel buio beffardo ed impermeabile che vi scruta andarvene, scivolando viscido lungo le pareti della spelonca- per riguadagnare gli ambienti già visitati al vostro arrivo. E fa bene, apparentemente: per chi conosce le dicerie che rimbalzano di bocca in bocca alla Tana -per chi si fa tanto erudito d'aver sfogliato le macilente pergamene delle Cave ricercando la voce Upperdark- non v'è dubbio che affrontare la Maledizione dei Cunicoli sia l'ultimo errore concesso a monarchi e mendicanti, a saggi e stolti così come a naufraghi e nativi: la tenebra che alberga nelle profondità inesplorate sotto Merovish custodisce infatti il segreto della propria esistenza assieme a quelli di chiunque vi si sia avventurato, perduto ed infine dimendicato al suo interno -nell'oscurità che risale dagli abissi si celano orrori corporei ed immateriali per lo più inconcepibili sin alle soglie dell'estrema verifica, là dove non v'è ritorno alcuno nè direzione altra verso cui proseguire.
    Non è dunque da biasimare il sospiro di sollievo geneale che si leva alla prospettiva di ritornare sui propri passi, tenendo la destra per infilarsi nel breve budello che sfocia sull'ampia camera dove l'odierna esplorazione ha preso avvio: ciò che stupisce, tuttavia, è che la permeante sensazione di pericolo (per chi è dotto di questo genere d'avvisaglie) non sembra voler scemare pur avendo abbandonato l'alcova del buio e -là dove quest'ultimo si è arrestato al suddetto corridoio e non mostra segni d'ulteriore progressione- il ripercorrere ambienti a voi già noti non dona alcun conforto o facilitazione. Sempre all'erta toccherà allora procedere, osservando con cura maniacale e sfibrante nervosismo se vi siano impronte nuove od orme altrui dal vostro ultimo passaggio, se il braccio solitario levantesi dalla sabbia che ricopre il suolo abbia subito mutamenti inconsulti o se dalla scalinata maleodorante e dalle relative profondità sia riemerso un chicchessia. Il tutto, incredibilmente, per attestare che no, niente di nuovo ha sconvolto la primissima sala nè si possono rinvenire tracce d'ospiti indesiderati: il silenzio la fa ancora da padrone, benchè il caldo del deserto soprastante cominci a filtrare a poco a poco nella camera rendendovi consci che -come già alcuni hanno provveduto- bere per contrastare la sudorazione si rende una necessità quanto una salutare pratica.
    Ciò considerato, allora, ci si potrà infine introdurre verso quell'ignoto numero uno che costituisce lo sbocco a nord: tale è la scelta che vi vede snobbare invece la seconda galleria -quella vagamente disturbata, stando ai sensori della nanotuta di Alysa- ma anche qui, a guardar bene, l'androne verso cui protendete emana un nonsochè di azzardato ed imprudente, come se il cammino a qualche metro appena debba farsi subdolamente arrischiato e difficoltoso. Eppure, salvo che vogliate gettare la spugna e ritornarvene alla ben nota ed accogliente capitale del Sud, questa è una delle poche vie rimastevi: per tale ragione, allora, (nonchè per risparmiare un turno altrimenti futile) autoconclusivamente imboccherete il tragitto che vi lascia dubbiosi ed irti di sospetto, scoprendo allora che...



















    ...come di consueto, bisogna ricondursi alla MAPPA!

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    Il piccolo stanzino che vi si apre innanzi si rivela sin da subito piuttosto monotono: spoglio, vuoto e privo di qualsivoglia particolarità esso soggiace alla natura delle caverne e -a parte qualche cumulo di sabbia un poco più consistente che altrove, probabilmente a causa dello scarso ricircolo- nulla sembra volervi trattenere dal procedere oltre. C'è giusto un'apertura, di nuovo sulla destra, che a seguito di una curva secca (una curva che stranamente non dovrebbe esserci, visto che in quella zona si apriva il condotto numero due) si getta infine su di una più ampia grotta invitandovi ad avanzare... se non fosse che una cospicua frana vi blocca la via, lasciando soltanto intravedere cosa ci sia oltre quel cumulo scomposto di macigni ed altri frammenti di roccia.
    Al lavoro, dunque: c'è da liberare il passaggio, rimuovere i detriti, aprire uno spiraglio che... ehi, perchè mai? Basta prendere la scorciatoia, basta fare retromarcia per l'ennesima volta e -in barba alle anomalie inspiegabili- utilizzare il giusto ingresso: così facendo la vasta sala che vi aspetta sarà scevra di ostacoli e potrete esplorarla (o saccheggiarla) come vi conviene!

    In effetti -deserta com'è la camera- verrebbe proprio voglia di scoprirla rapidamente, indagando ogni anfratto per capire che oltre ad un'enorme voragine centrale (un vero e proprio pozzo buio, il cui fondo non si può udire nemmeno lanciandoci dentro qualcosa) si dispone un campo abbandonato, con tanto di tende semidistrutte ed un braciere spento da chissà quanto. Sul medesimo lato, un'apertura a metà parete svela anzi delle grate divelte, come fossero il contenimento di una gabbia al cui interno i precedenti inquilini hanno avuto cura di lasciare catene infrante e pesi di costrizione dai quali in qualche modo si sono liberati. Altrove, invece, rastrelliere di legno consumate dall'usura e per certo pure da una furia distruttiva -rabbiosa e devastante, invero- giacciono a pezzi assieme al loro contenuto non più integro (armi e pezzi d'armatura ammaccati o spezzati, in totale spregio del loro valore). Poco più oltre una scala a spirale identica a quella che vi è già nota si apre verso le profondità, emanando immancabilmente il lezzo cadaverico di cui la gemella aveva dato prova. Infine, negli estremi rispetto al vostro punto d'ingresso, una fossa irta di spuntoni in parte rovinati (ma probabilmente ancora affilati) ed accompagnata da ossa ingiallite monta guardia per l'acesso ad uno strettissimo budello, al cui termine si possono scorgere degli scrigni spaccati ed ormai vuoti.

    Pur tuttavia, memori di quella sgradevolissima sensazione di pericolo che non pare abbandonarvi più -come si fosse fissata, al di là di ogni evidenza- forse sarà bene muovere ogni singolo passo con la cautela e le precauzioni tipiche di un saggio avventuriero: i miei racconti si fanno celeri e forse riduttivi ma... per chi avanza contro l'ignoto, ogni avvisaglia ed ogni stortura son da rispettare con la massima attenzione! Così i dettagli, invero -così i segreti sparsi in ogni dove.
    Non è sadismo (perchè la mappa è già tracciata ed io mi limito a scoprirvi le zone che esplorate) ma ovviamente tra le varie opzioni avevate scelto quella che non porta a niente! *risata*
    Per evitare un altro turno morto, allora, vi ho mosso automaticamente io per condurvi al successivo aggiornamento succoso ed invero -come potete notare dalla mappa ricca di particolari- a questo giro avete sufficiente carne al fuoco per le vostre elucubrazioni. La via si interrompe ancora, portandovi ad una camera senza sbocchi ma... a ben vedere, non siete davvero ad un vicolo cieco.
    Occhio alla mappa, allora -e divertitevi: vi aspetto con post pregni di azione venerdì 17! (non siete scaramantici, vero?)
     
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    Numerologia 33: Ricerca


    Non si era mai fiondato in una tenebra così palpabile ed oscura. Questi popoli del Sud hanno dei segreti oscuri e vi convivono senza farsi tanti problemi. Come dev'essere vivere, anzi, sopravvivere in un luogo del genere?
    In ogni caso il Numerologo con tutta la sua schiera errante si limita a seguire il Generale. Imboccano il primo cunicolo e si trovano davanti ad un simpatico vicolo cieco. Sarebbe anche pronto ad utilizzare la sua alchimia per trasformare quella frana in banale sabbia o qualcosa di più semplicemente spostabile, ma alla fine si decide di imboccare la sua alterna, con gran soddisfazione.
    Meglio riposarsi nei limiti del possibile.
    Avanza nel nuovo anfratto illuminato dalla super-figo-tuta del Generale. La stanza si illumina davanti agli occhi del Numerologo e cerca di comprendere il senso di quello che sta osservando.
    La grata divelta, l'accampamento, il pozzo, quel piccolo anfratto con gli scrigni. Cosa stanno osservando?
    Una prima ipotesi è collegata a quanto hanno già visto: un piccolo accampamento di schiavisti, la loro personale prigione, il piano inferiore a mò di cimitero, e poi il piccolo angolo per contenere i propri proventi. Ma perchè quei pesi? Solitamente gli schiavi si trovano in una condizione di inferiorità, non necessitano di simili misure di sicurezza...e poi, ancora, cos'è successo? Cosa è cambiato? Perchè quel monito sinistro della statua?
    I conti non tornano, sta sottovalutando qualcosa. Il compare della serpe, infatti, ha interagito con quelle specie di demonietti che sono appunto sbucate dal sottosuolo, non si può ignorare una simile informazione.
    Nella sua mente si dipingono scenari più macabri, se possibile. Qualche strano culto demoniaco con i propri sacrifici?
    Gli sembra qualcosa di più plausibile, ma ancora da compredere.
    Non gli resta che utilizzare nuovamente i suoi spiriti per raccogliere informazioni e magari rafforzare una delle sue tesi. Gettarsi in quel buco profondo e trovarsi assiepati dai demoni non è una prospettiva piacevole.
    Cede il suo potere ad uno degli spiriti del suo corteo e lo manipola attraverso i dettami dei segreti. Lo scopo è far vibrare lo spirito con la stessa frequenza del passato e così "vedere" quanto è accaduto in questo luogo, in particolar modo la sua attenzione si focalizza intorno al grande cratere centrale, alle scale ed ai scrigni divelti. Dettagli, di questo ha ed hanno bisogno per far luce sulle fitte tenebre di questa esplorazione.


    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi
    Mana: 80-5: 75%

    Status Fisico: Ferita bassa alla testa (medicata)
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico, udito e dei legami nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting ed aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche ed illusorie
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore ed alle malie
    Continuità Spirituale - Telecinesi e cast dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni

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    ۸ Numerologia: 18, Segreto
    Attraverso lo studio delle pratiche occulte Augustus è divenuto padrone di una strana arte magica che sfrutta contemporaneamente la manipolazione della materia, degli spiriti e della mente.
    Richiamando a sè uno o più spiriti e bisbigliandogli il numero diciotto Augustus è in grado di plasmare lo spirito secondo quelli che sono i dettami associati al numero.
    Diciotto è il numero dei segreti e dei misteri. Augustus sarà in grado di utilizzare uno spirito, dopo aver pagato un obolo adeguato, per interagire con qualsiasi tipologia di oggetto/ambiente. Lo spirito potrà recuperare informazioni sul passato dell'oggetto e sugli eventi che lo hanno riguardato. Nella pratica il QM può fornire informazioni sull'oggetto e sul suo passato.
    Tipologia: Attiva
    Consumo: Basso
    Durata: Un turno

    Equip esplorazione
    Zaino: zaino di media capienza
    Razioni/Acqua: razioni con barrette ipercaloriche per tre pasti. Una borraccia da un litro.
    Gessetti: sei gessetti (due bianchi, due rossi, due verdi)
    Corde: Due corde di 5 metri ognuna
    Fiammiferi/stracci: Una scatola di fiammiferi (venti in totale) e due semplici stracci di stoffa bianca di circa 50x20 cm.
    Coperta: una coperta di lana sottile.
    Occhiali: semplici occhiali di ricambio.
    Quaderno/penne: Un quaderno con una trentina di fogli, due penne (una nera ed una rossa).
    Provette: tre provette in plastica con tappo ermetico a pressione. Capienza 20 ml cadauna.
    Guanti: un paio di guanti neri con una sottile imbottitura in cuio morbido sul palmo così da essere adatti alle superfici rocciose.
    Scarpe: un paio di scarpe comode dalla suola antisdrucciolo.

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    Alysa fu sconcertata dall’apprendere che nessuno dei presenti conoscesse l’Upperdark e i suoi pericoli – se non nello specifico, quanto meno di nomea! Cercò di non pensare a cosa sarebbe successo ai tre mercenari sprovveduti in sua assenza.

    « Se ci tenete alla vostra incolumità, state sempre alla larga da quella tenebra impenetrabile. »

    Lasciandosi alle spalle il Grande Oblio, il Generale Lehming guidò la spedizione verso la grotta di partenza. Quest’ultima non mostrò segni di cambiamento, presentandosi esattamente come l’avevano lasciata. Il cunicolo imboccato si rivelò invece ostruito da uno smottamento, facilmente aggirabile una volta esaminata la mappatura in tempo reale operata dai sensori di prossimità della nanotuta.

    « Per di qua. »

    La galleria affianco condusse il quartetto in una spelonca adibita ad accampamento provvisorio. La cenere nel falò era fredda, i tendaggi erano dismessi, la cella era sfondata da un’evidente evasione e naturalmente anche i forzieri erano stati razziati.

    « Fate attenzione, soprattutto a quel pozzo. »

    Pur potendo aderire alle pareti e sondare il buio senza fondo, non si sarebbe arrischiata a calarsi nella voragine per perlustrarla: quel terreno probabilmente pullulava di creature sotterranee, come avevano già osservato nell’anfratto denso di crepe. Setacciò invece le tende e la prigione, forzando a sua volta catene e sbarre per saggiarne l’effettiva resistenza, nonché cercando degli indizi sui carcerieri e sugli incarcerati: un flebile rimasuglio d’odore, una scheggia che normalmente passerebbe inosservata, o addirittura gli avanzi di un pasto terminato nel peggiore dei modi.


    Stato fisico: contusioni sparse di entità bassa
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    Sono davvero felice di essermi allontanato da quella tenebra e da quanto mi sembra di capire è piuttosto comune sul semipiano, o almeno qui nei dintorni. Tuttavia non mi sorprende non esserne a conoscenza, sono da così poco tempo su Endlos e non mi sono mai allontanato da Merovish, quindi come potevo saperlo?

    “Da cosa è causato un fenomeno del genere?”
    Chiedo alla Generale mentre do un’occhiata attorno; infatti, dopo aver imboccato un nuovo cunicolo, ci siamo ritrovati in un’ampia spelonca dall’aria abbandonata. Subito mi dirigo verso delle rastrelliere e cerco tra i resti delle armature qualcosa che possa essere vagamente utile: un’arma, un oggetto da rivendere… qualsiasi cosa.

    “Come siete capitati nel presidio Sud voi? Siete nativi o vi ci hanno catapultato?”
    Chiedo distrattamente per fare due chiacchiere continuando la mia ricerca fino a quel momento infruttuosa.




    Passive.

    • Compiacimento: Sia maschi che femmine sono attirati dai modi di fare di questo ragazzo, per cui saranno ben disposti ad ascoltarlo e tener conto delle sue richieste. (malia passiva)

    • Sincerità: Nessuno sarà in grado di mentirgli almeno che non adeguatamente protetto. (lie detector)

    • Potenza: 50% In più di forza fisica
     
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    In coda al gruppo, subito dopo Alessandro, la Lepre Bianca di Inaba incedeva tranquilla, di tanto in tanto mugolando motivetti allegri nonostante solo poco prima dei lumaconi demoniaci le avevano azzannato un arto con il chiaro intento di staccarlo e mangiarselo. A dire il vero non aveva un reale motivo di sentirsi di cattivo umore: la missione tutto sommato procedeva divertente, tutti i membri della spedizione sembravano simpatici ed avevano cercato di proteggerla poco prima, cosa mai poteva andare storto?

    « Se ci tenete alla vostra incolumità, state sempre alla larga da quella tenebra impenetrabile. »
    Obbedì a quell'ordine alzando una zampina al soffitto ed esclamando in tono allegro:
    « Yay!!! Signorsì, signore! »
    Neanche l'ordine fosse quello di gettarsi in una taverna e bere e fare baldoria a volontà!

    Tornarono di nuovo nella solita caverna di partenza, a cui ormai aveva fatto l'abitudine. Da lì proseguirono nella direzione giusta, e la Lepre fu lieta di capire che stavolta non si sarebbero voltati quasi subito in modo totalmente casuale e imprevisto. Il generàdelalegiòdelesà li condusse in quello che sembrava un posto dove gente sconosciuta si era messa a bivaccare, salvo poi decidere per qualche motivo di levare le tende, senza però riprendersi le tende, che infatti stavano ancora lì. La Lepre Bianca saltellò da un posto all'altro tutta contenta, sbirciando curiosa nell'accampamento senza sapere nemmeno lei cosa stava cercando veramente.

    “Come siete capitati nel presidio Sud voi? Siete nativi o vi ci hanno catapultato?”
    Quando Alessandro avanzò quella domanda distrattamente, lei subito si catapultò nelle vicinanze, ben felice di raccontare la sua storia:
    « Io vengo dal palazzo lunare di Lady Kaguya!!! Sono in missione per conto dell'Imperatore dei Millenni, sto cercando una sposa adatta a lui ♥ Deve essere bella, colta, affabile, di sangue nobile, nella giusta età da marito, ancora vergine e deve avere dei seni delle dimensioni giuste in modo da soddisfare sua maestà imperiale! »
    Disse in tono allegro, come se tutti i requisiti sciorinati non fossero niente di che. Infine prima di riprendere a frugare qua e là aggiunse, con una certa noncuranza:
    « Altrimenti giustizierà i nobili della luna... Ho un po' sete, qualcuno ha da bere? »

     
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    CREPACCI DI SUPERFICIE
    Bisogna ammettere che Augustus ha naso per queste cose. Naso e pure occhio, come si suol dire: collegando poco alla volta tutti i tasselli di cui è in possesso -frammenti di visioni, perspicaci osservazioni, realtà dei fatti e pure una discreta dose d'intuito personale- egli si profila l'eventualità che gli sprovveduti schiavisti di prima siano in qualche modo connessi all'accampamento di ora, che lo scopo ultimo della prigionia non sia la rivendita bensì il sacrificio (in ottica demoniaca, come testimoniano le Fauci Abissali levatesi fameliche ad attaccarvi) e che dunque che la devastazione di questa medesima sala appaia oltremodo sospetta, specie se si considera che non vi sono tracce evidenti del perchè tutto sia andato a catafascio.
    Beh, che dire? Che in larga parte ci ha preso, ecco! Non tutti i dettagli si incastrano ancora al loro giusto posto -non tutti i misteri si sono svelati- ma grosso modo il passato ch'egli indaga per mezzo degli spiriti confermerà proprio la versione di cui si è fatto un film. Film che scorre rapido, fluido, pienamente aderente alle sue aspettative: gli spettri rievocano per sommi capi un campo ove una modesta tribù di gnoll detiene avventurieri (come voi) ed altro genere di viandanti recuperati contro il loro volere dalla miriade di cunicoli che scavano la periferia della Tana, pellegrini che -smarrita la via o rapiti con la forza- vengono poi stipati in quella cella di cui v'è tuttora testimonianza. Alcuni muoiono per le precarie condizioni e così vengono gettati nell'Abisso. Altri muoiono per il sadico diverimento dei carcerieri (in quelle che, agli occhi dell'aviatore, sono becere torture e non reali ricreazioni) e perciò vengono gettati nell'Abisso. Nell'Abisso finiscono pure carcerati in salute -dal momento che con il loro chiasso infastidiscono la tribù- galeotti in sovrannumero -perchè in un'occasione le celle nemmeno si chiudevano più tale era stata l'abbondanza del raccolto!- ma talvolta le motivazioni che hanno spinto a quell'empio atto erano votate alla volontà d'incutere terrore, destinando all'Abisso un recluso qualsiasi, senza ulteriori specifiche. Abisso che, invero, si mostra pure la via più semplice per risolvere le crescenti diatribe interne sulla spartizione dei tesori strappati agli sfortunati ora in gabbia -Abisso che, senza giudizio di sorta, vede precipitare al proprio interno dapprima insubordinati fallimentari (comunque beneaccetti dalle tenebre) nonchè in seguito quello stesso capogruppo cui è sfuggita di mano la situazione (e nuovamente il buio non fa distinzioni, ingurgitandoli tutti senza un rifiuto).
    Il perchè nell'Abisso ci siano finiti tutti -o le ragioni dell'abbandono delle tende- rimangono tuttavia senza risposta alla mente di Augustus: ad un certo punto, dalla voragine in esame, si leva infatti una densa e picea coltre che insozza ogni dettaglio con il proprio nero liquido, costringendo così il numerologo a distogliere l'attenzione da quella tenebra totalizzante ed indagare anzi il passato della rimanente stanza. Le scale su cui concentra la propria attenzione, allora, rivelano d'essere invece l'accesso ad un condotto sotterraneo, artificiale come previsto e in origine destinatario della dispensa... o almeno così parrebbe, giacchè gli spiriti riportano che da quelle profondità gli gnoll emergevano con il necessario per nutrirsi senza dover attingere ai sacrifici per l'Abisso -cosa che, in effetti, avrebbe visto un conflitto d'interessi tra gli inflessibili dettami del culto e la necessità prettamente mondana di cibarsi per sopravvivere e perciò continuare con le offerte. Quanto agli scrigni, invece... se già le succitate scene lasciavano presagire una sorta di tesoretto sottratto ai disgraziati in catene, nuove prospettive spiritiche sottolineano la curiosa prassi di rimestare nello stesso prima d'immergersi nelle profondità della presunta dispensa -come se, prima di dedicarsi al piacere del cibo, vi fosse un tributo materiale da spendere (e sì, sapessero gli gnoll utilizzare i distributori automatici di merendine, vi sareste già dati una risposta semplice ed immediata). Fatto sta che, nell'avvicinarsi a quell'antro stretto e prezioso (proprio per permettere al corteo di rilevare il passato dello stesso), crepitii ed altri rumori d'osso si agitano tra gli spuntoni della trappola antistante, esattamente come se qualcosa li stesse muovendo pur in assenza di correnti d'aria o altri intelleggibili attori del gesto.
    Ah, le meraviglie del non riuscire a levarsi di dosso la sensazione di pericolo! Ogni minimo dubbio lascia allora lo spazio ad un dramma da cui cautelarsi, ogni sussurro nell'ombra è il respiro di un assassino alle spalle, ogni vibrazione imprevista annuncia un terremoto catastrofico! Ma -soprattutto- ogni passo snervante levato in questo clima porta ad abituarsi a quello stesso pericolo da cui ci si dovrebbe guardare, ogni occhiata alle penombra rivela soltanto ciò che già s'era visto e così -con la forza dell'uso comune e vittime dell'assuefazione- ogni stortura perde d'allarme e diviene materia banale, di cui dimenticarsi è d'obbligo perchè ricordarsene genera ansia.

    Dal canto suo il Generale non è da meno (o forse sì, un pochino, in contesti come questi dove ella non può granchè) e come tale sguinzaglia i propri finissimi sensi alla ricerca d'indizi e di segreti ai quali appellarsi per chiarire la situazione: a seguito di un avvertimento ai propri compagni circa l'Abisso che si apre al centro della sala, Alysa si avventura dunque tra le tende e nelle carceri, saggiando innanzitutto come il lusso di quei padiglioni non sia stato pienamente compreso dai loro occupanti giacchè entro le tende non c'è cura di sorta, lasciando anzi spazio al completo degrado che culmina con escrementi ormai secchi sparsi tra avanzi di cibo muffito, utensili di dubbio uso e qualche appunto vergato su pergamena. Appunti! Da quando gli gnoll sono noti per essere studiosi? L'attenzione della nativa meridionale si porta perciò a quella grafia difficilmente comprensibile, decifrandola in una sorta di profezia dalle tinte fosche e dai presagi tutt'altro che chiari: "Upon the Twilight of Time, in the Forest of Iron, the Sunless Tower shall be found". Chissà che significa. Ed a cosa si dovrebbe applicare. Quando cioè. Da parte di chi. E per quale ragione. Sempre ammesso di essere riusciti ad interpretare correttamente il senso ultimo della frase. O, più banalmente, di non aver confuso le lettere ed aver mancato una precisa comprensione del testo.
    Procedendo più oltre, invece, l'antro adibito a precedente prigione svela che le sbarre sono state divelte dall'esterno, come per opera di chi non possedesse la chiave per liberare gli sventurati o -più facilmente- per poterli consumare là dove sembravano potersi dire protetti: l'interno dello spiazzo si fa infatti foriero di segni che testimoniano una lotta impari -quasi un massacro- operato dall'invasore violento nei confronti delle povere vittime sacrificali. Morsi ed unghiate dettati da una frenesia incontrollabile trovano facilmente riscontro negli schizzi di sangue scuritisi all'aria o nelle fonde incisioni che gli strumenti di contenimento riportano sulle rispettive superfici, conferendo ad Alysa la sicurezza che il metallo era saldo e resistente prima dell'avvento di un qualcuno -o qualcosa- in grado di tranciarlo con le proprie fauci (forse persino corrosive, visto e considerato che la ruggine fa da padrone sulle scanalature intaccate delle catene e dei ceppi).

    Il buon Alessandro, invece, si dedica al saccheggio tra i resti dell'armamentario un tempo appartenuto agli gnoll; egli osserva con cura se tra le lance spezzate, le spade infrante, gli elmi ammaccati e gli scudi incrinati -se tra bastoni di legno tranciati, pettorali di cuoio strappati, funi sfibrate ed otri squarciati- vi sia alcunchè di utile od utilizzabile, di integro o rivendibile, di lucrevole o di interessante per i propri fini (quali od altri che essi possano essere). Invero, con suo sommo rammarico, niente di quanto presente conserva la propria funzione primaria -armi senza bilanciamento ed egide prive di protezioni, oggettistica vuota di senso, arnesi fin troppo rovinati- eppure non tutto è perduto: con un po' d'inventiva, di spirito d'adattamento e di cautela (per non rischiare di tagliarsi con i frammenti acuminati di ciò che è spezzato là ove non dovrebbe esserlo) sarà infatti possibile recuperare qualche bizzarro strumento o un'arma non convenzionale -montando i pezzi gli uni sugli altri ed evitando di focalizzarsi sui difetti immancabili, non sarebbe poi strano recuperare un mazzafrusto di fortuna, una lente scheggiata o (chessò!) un imbuto ed uno scolapasta (uno scola-che?)!
    Niente è impossibile per il figlio delle necessità -e di necessità ne avete a bizzeffe, pur senza ancora saperlo!

    Ultima ma non ultima, La Bianca Lepre aiuta i compari per come le è consono, vale a dirsi osservando tutto senza focalizzarsi su nulla -saltellando qui e là allegra, ciarliera e completamente scevra da preoccupazioni che non siano ultimare la propria missione per conto dell'Imperatore dei Millenni. Tristemente, però, nessuna giovane donzella procace spunta tra i cumuli di detriti, oltre il bordo dell'Abisso o sul limitare della scalinata verso il basso... nessuna a parte ella stessa, invero! Bella, colta, affabile, di sangue nobile, nella giusta età da marito, ancora vergine e con i seni delle dimensioni giuste in modo da soddisfare sua maestà imperiale è esattamente ciò ch'ella può scorgere su di uno specchio in più punti crepato e dal quale le viene restituito il proprio riflesso pur se distorto quel tanto che basta per convincerla di quanto sopra: che si riconosca o meno in quell'immagine traffaldina, tuttavia, non è il punto cruciale della questione, in quanto nessuno dei colleghi investigatori che setacciano la caverna aveva infatti notato la superficie specchiante semisepolta dalla frana nel diverticolo a nord-nord-ovest (o forse sì, ad essere onesti, considerato che i sensori della nanotuta avevano precedentemente tracciato una sorta di anomalia in quella zona) e quindi -su tutti- l'originaria di Inaba potrà sfoggiare la propria sfacciata fortuna per abilità ed indefesso impegno!
    Non vogliatemene a male ma la sezione per Augustus è più vasta delle altre perchè ha strumenti più efficaci per estrarre informazioni dall'ambiente. Ciononostante tutti gli interventi di cui siete portati a conoscenza hanno il loro perchè e -nonostante non tutti vi porteranno nella stessa direzione, alle medesime conclusioni o ad un comune accordo- si collocano esattamente dove devono essere senza volontà d'intralciarvi o di guidarvi per mano: la scelta di che fare, di cosa pensare e di dove andare è sempre vostra -ed io vi aspetto qui per Domenica 26 o nel bando/in chat per dubbi e proposte!


    Edited by AnimeHunter - 13/10/2018, 08:57
     
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    Numerologia 33: Ricerca


    Ma quante informazioni!
    Gli spiriti scorpaggiano il passato come dei ciccioni bulimici. Ingurgitano informazioni, le raccolgono con la pala, con le trivelle ed anche con le stesse mani lattigionose e poi le rivomitano nella testa del povero Numerologo che resta quasi sconvolto da una simile violenza di immagini. Oltre che per il contenuto che già di per sè è piuttosto forte ed aggressivo, ma anche proprio per la mole enorme di immagini che riesce a scrutare.
    Si vede costretto a fermarsi qualche secondo, con le palpebre calate ma gli occhi che si muovono in maniera isterica dietro il sottile velo di pelle. Osserva i prigionieri accalcati all'interno delle celle, i prigionieri che brutali li scagliano nelle ombre. Trova quindi conferma di quel suo pensiero, collega i sospetti con la realtà. Ma ci sono ancora una serie di informazioni a cui non sa dare alcuna risposta.
    Resta piuttosto turbato da quello che vede, le immagini sono forti e dure, si sente come se fosse preso a sassate. Ma non può permettersi di piangere su qualcosa che è già accaduto e di cui non può cambiare gli eventi.
    Il volto una maschera di tristezza. Prende lunghi respiri per poi avvicinarsi al gruppo. Cerca di ritrovare la propria serenità o quantomeno un po' di mente salda.
    Questa stanza veniva usata dai carcerieri gnoll per stipare le loro vittime, passanti, carovane di mercanti e chissà cosa, all'interno della grande cella. Queste persone venivano spogliate dei loro beni, accumulati in quei forzieri, e poi sacrificate alla grande oscurità presente nel pozzo centrale.
    Non riesco a comprendere di cosa si tratti, probabilmente deve avere qualche collegamento con le Tenebre che abbiamo visto primo o con i Demoni armati di denti che ci hanno assaltato...o ancora con entrambe le cose. Non ne sono sicuro.
    In ogni caso gli gnoll, per procurarsi il cibo, non potendo cibarsi delle loro vittime, scendevano quelle scale e pagando un pegno materiale tornavano qui con il cibo.

    Fa una breve pausa cercando di comprendere come collegare tutte le informazioni ricevute.
    Forse vi è qualche collegamento con delle vie battute dai mercanti ed attraverso il baratto si procuravano il cibo.
    Ipotizza banalmente. Si morde il labbro secco mentre la testa pulsa ancora di un vago dolore.
    O forse si tratta di qualcosa di più magico o meglio mistico. Nel qual caso dovendo esplorare quelle scale sarebbe il caso di portare qualche pegno materiale con noi.
    Occhieggia le armature ammaccate e le cianfrusaglie presenti. Ancora però non si piega lo stato di totale abbandono. Forse il pozzo non è stato completamente soddisfatto e si è rivoltato contro gli gnoll, però perchè poi lasciare l'accampamento integro? Piuttosto sembra che sono scappati. Magari avendo finite le vittime e non avendo modo di rimpiazzarle in tempi brevi sono scappati tutti. Ma anche qui, un popolo fedele ad una divinità è disposto ad abbandonarla così facilmente? Il discorso non gli torna.
    Inoltre Giulietta continua a lagnarsi del pericolo presente. Se ne rendo conto, si sente osservato, pedinato, inseguito da qualcosa o qualcuno, eppure nessuna delle sue abilità riesce a capacitarsi di questa presenza. Che sia il Buio stesso?
    Bhè, lo scopriranno presto.
    Penso che dovremmo comunque esplorare le scale...per quanto, bhè, come dire...ho una strana sensazione.
    Continua a guardarsi intorno, in paritoclar modo quel pozzo nero. Si avvicina ad un residuo bellico, qualche corazza o qualcosa del genere, qualcosa di piccolo e facile da trasportare, ma che al contempo possa avere qualche valore e si avvia verso la scala. Il Generale dovrebbe aver autorizzato il piano, quindi non resta che proseguire. Al solito si piazza nel mezzo, nè come primo nè come ultimo, pronto a dar supporto dove è necessario.

    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi
    Mana: 75%

    Status Fisico: Ferita bassa alla testa (medicata)
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico, udito e dei legami nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting ed aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche ed illusorie
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore ed alle malie
    Continuità Spirituale - Telecinesi e cast dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni

    Attive

    Equip esplorazione
    Zaino: zaino di media capienza
    Razioni/Acqua: razioni con barrette ipercaloriche per tre pasti. Una borraccia da un litro.
    Gessetti: sei gessetti (due bianchi, due rossi, due verdi)
    Corde: Due corde di 5 metri ognuna
    Fiammiferi/stracci: Una scatola di fiammiferi (venti in totale) e due semplici stracci di stoffa bianca di circa 50x20 cm.
    Coperta: una coperta di lana sottile.
    Occhiali: semplici occhiali di ricambio.
    Quaderno/penne: Un quaderno con una trentina di fogli, due penne (una nera ed una rossa).
    Provette: tre provette in plastica con tappo ermetico a pressione. Capienza 20 ml cadauna.
    Guanti: un paio di guanti neri con una sottile imbottitura in cuio morbido sul palmo così da essere adatti alle superfici rocciose.
    Scarpe: un paio di scarpe comode dalla suola antisdrucciolo.

    Scheda: Qui

    Riassunto

     
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    Pretender

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    Apprezzò che almeno lo spacciatore Alessandro fosse interessato a capire meglio la Grande Tenebra dei cunicoli, tuttavia nemmeno un Generale della Legione poteva essergli d’aiuto per indagarne la genesi: troppi interrogativi circondavano il fenomeno più insondabile della Tana e secoli d’investigazioni avevano rischiarato solo una frazione infinitesima dell’oscura verità.

    « L’origine dell’Upperdark è tutt’oggi sconosciuta. Circolano diverse storie in merito, ma non credo siano rilevanti per la nostra spedizione. »

    In seguito rinvenne tra il sozzume delle tende un foglio di cartapecora vergato d’inchiostro e condivise con gli altri il contenuto della scoperta.

    « Su questa pergamena ho trovato scritto che “Al Crepuscolo del Tempo nella Foresta di Ferro si troverà la Torre Senza Sole”. Non sono sicura che sia correlato, ma ho letto qualcosa di simile in una raccolta di leggende Uthgardt: un lupo mitologico nato in una foresta di ferro che alla fine dei tempi divorerà il sole. »

    Alysa conosceva la leggenda di Skǫll per merito di un prestito interbibliotecario di molti anni prima tra l’Obelisco della Spina di Najaza e le Cave del Sapere di Merovish, avvenuto quando ancora le due lontane capitali erano interessate a scambi culturali.

    « Una bestia - probabilmente dalla bava corrosiva - ha sterminato i prigionieri. Potrebbe essere il “Feroce Signore” a cui si riferiva lo gnoll di prima. »

    Le informazioni ricavate dall’ispezione della cella combaciavano con quanto rivelato dal sensitivo Augustus. Il Generale Lehming annuì quindi alla proposta di proseguire l’esplorazione percorrendo la rampa di scale.

    « Scendiamo con cautela. »

    Dopo aver recuperato dai resti della rastrelliera qualcosa di vagamente integro,
    Alysa avrebbe fatto da apripista verso i livelli inferiori.


    Stato fisico: contusioni sparse di entità bassa
    Stato mentale: attenta
    Energia: 90%
    Equipaggiamento:
    Cybersuit [ Armatura | Bonus Resistenza | Peso Trascurabile | Assenza di Aura | Mente Vuota | Schermatura Termica | Aderenza alle Superfici | Resistenza ai Fattori Ambientali | Auto-Riparazione ]

    Cyberhelmet [ Casco | Bonus Resistenza | Monitoraggio Segni Vitali | Filtri dell’Aria | Ossigeno Extra | Vista Cieca | Radar | Scurovisione | Visione Telescopica ]

    Bowblade [ Spada Laser | Arco al Plasma | Bonus Resistenza | Passiva di Ritorno | Sistema di Puntamento | Resistenza alle Manomissioni ]

    Dotazione Gdr-Only: Razioni istantanee (sei pasti) e quattro litri d’acqua negli alloggiamenti della nanotuta, faretti avveniristici innestati, kit di pronto-soccorso (sei interventi di primo soccorso).

    Passive:
    Superhuman [ Cinque Sensi Ipersviluppati | Percezione del Pericolo | Mira & Riflessi Potenziati | +50% a Forza, Resistenza, Velocità & Agilità]

    Hyperbody [ Salti Potenziati | Movenze Acrobatiche | Resistenza a Dolore, Fatica & Tossine | Rigenerazione delle Ferite | +10% Mana | Metabolismo & Idratazione Migliorati ]

    Mastermind [ Anti-Malie | Mindfuck-Alert | Trick Detector | Lie-detector | Conoscenza Enciclopedica Militare ]

    Attive utilizzate: /
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    "Se fossi questo imperatore non mi lascerei sfuggire te."
    Dico alla leprotta fingendo interesse per la sua assurda storia mentre le passo la borraccia d'acqua che sgancio dalla cintura dove ho anche la torcia.
    "Comunque cara dovresti imparare a portare sempre una bottiglia d'acqua con te! Al sud fa caldo."

    Dico con un occhiolino per poi rivolgere l'attenzione nuovamente al resto della squadra. Ascolto le loro storie e capisco che non ci attende nulla di buono. Bestie che mangiano il sole e sputano acido...
    "Io qui non ho trovato molto... sono riuscito a rimediare una lente scheggiata, un mazzafrusto peggiore del gatto a nove code e... un elmetto già bucato..."
    All'ultima frase indosso quella specie di scolapasta sperando di strappare un sorriso a una delle due fanciulle.
    "...in caso qualcuno voglia diventare un pastafariano."
    Ridacchio per poi rendermi conto che nessuno coglierà il mio riferimento. Sbuffo e lascio cadere a terra il copricapo di fortuna.
    "Facciamo che questo lo lascio e vediamo l'arma quanto dura."
    Metto la lente in tasca e m'incammino verso le scale sfoggiando uno dei miei sorrisi migliori.
    "Vamos!"



    Energia: 90%

    Raccatta:

    •lente scheggiata
    •mastafrusto (quasi)

    Roba accettata dal master:

    •borraccia d'acqua da 1 litro.
    •un pacchetto di gomme alla fragola da 20.
    •marijuana e hashish per almeno 15 filtrini ognuno (30 in tutto).
    •tabacco per 20 sigarette. Ne sta fumando una.
    •50 filtrini
    •un accendino
    •un coltellino svizzero
    •una torcia

    Equipaggiamento

    • Cellulare: E' dove mette i codici per gli attacchi (Gratis)
    • Sigaretta: Serve ad Alessandro per creare il fumo che serve nelle tecniche dove si modificano le molecole dell'aria.

    Passive

    • Compiacimento: Sia maschi che femmine sono attirati dai modi di fare di questo ragazzo, per cui saranno ben disposti ad ascoltarlo e tener conto delle sue richieste. (malia passiva)
    • Sincerità: Nessuno sarà in grado di mentirgli almeno che non adeguatamente protetto. (lie detector)
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    « ... Se solo fosse possibile, non c'è abitante della luna che non si sarebbe volentieri donato anima e corpo all'Imperatore dei Millenni! »
    Rispose in tono neutro la Lepre, che non aveva minimamente afferrato il tono da avance di Alessandro, che pure aveva provato ad abbozzare un complimento. Accettò con un sorriso la borraccia e bevve un lungo sorso, prima di restituirla al legittimo proprietario e tornarsene a rovistare nei dintorni.
    « Sta aspettando la sua promessa sposa, la Principessa Kaguya! Non può certo scegliere una di noi conigli come concubina, sarebbe uno scandalo enorme!! Sarebbe come se... un Re o una Regina umana scegliesse un gatto come suo amante, ecco! Da sempre l'Imperatore dei Millenni sceglie come sue compagne dee oppure umane, in attesa del ritorno della principessa della luna. »
    Nel mentre stava setacciando i dintorni, e credeva di aver trovato qualcosa. Aveva visto luccicare un'immagine riflessa sotto le macerie, e la cosa l'aveva attratta al punto da cercare di districare quell'oggetto da là sotto. Gli oggetti luccicanti avevano sempre il loro fascino, anche fra le lepri dell'isola di Inaba.

    « Scendiamo con cautela. »
    Sentì dire al generà proprio in quel momento, ma era ancora impegnata a tirare fuori l'artefatto.
    « A... aspettatemi!! Arrivo, arrivo!!! »
    Disse in tono frenetico, valutando il ritrovamento. Lo specchio era scheggiato e malridotto, cosa che ne riduceva notevolmente l'attrattiva, qualora fosse stato ingombrante o pesante l'avrebbe semplicemente poggiato a terra e lasciato lì, per correre dietro al resto del party e non essere lasciata indietro. Qualora fosse stato di dimensioni abbastanza ridotte da essere trasportato senza ingombro, se lo sarebbe tirato dietro almeno per il momento, come souvenir improvvisato...

     
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