Semina

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  1. Clan Shan Yan
     
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    Tutto quel parlare di redenzione e perdono aveva creato qualche perplessità non solo nel giovane Shùgàn, ma anche nel nuovo alleato del clan Shan Yan. Nobunaga si mise allora a spiegare il significato delle sue affermazioni. Parlò loro delle tradizioni della sua gente e dalle sue parole emergevano con forza
    gli echi dolorosi degli orrori passati, ma ancora recenti, che le terre e i popoli d’Occidente avevano subito. Nonostante Rohkeus avesse qualche difficoltà ad inquadrare tutto quello che stava accadendo in un disegno divino, il giovane guerriero non poteva che essere d’accordo su quello che era invero il piano d’azione del samurai. La redenzione di cui si faceva promotore non era preghiera ma azione. Lo scopo a cui avrebbe dedicato la sua vita era la ricostruzione di ciò che era stato distrutto.

    In questo non poteva che aiutarlo e appoggiarlo pienamente, e concordare con il rappresentante del clan di Hokuga-yama.

    “Concordo con Mawrth-san.”

    A rafforzare poi l’idea che non avevano bisogno di seguire il loro credo per collaborare ci pensarono le parole del teologo.

    Anche se non credete, ma volete il bene di questo Presidio, l'unico modo che vi è di andare avanti è scacciare il nemico. Trovare un nuovo equilibrio ed è in questo che noi vi chiediamo assoluto aiuto.
    Se, poi, non credete e non volete farlo per i Kami, almeno fatelo contro i demoni.


    Rohkeus era un guerriero, un tipo d’azione. Aveva ascoltato i discorsi di Nobunaga e di Ego da un punto di vista operativo e pratico. Lo scopo di quell’incontro era per lui capire gli intenti dei suoi interlocutori, in che modo progettavano di raggiungerli e come potevano essere di aiuto. Kami o non Kami quello su cui era pienamente allineato era lo scopo. Aiutare i più deboli e sconfiggere i demoni che avevano deciso di portare scompiglio in un Presidio già ampiamente ferito e divorato dalla guerra era la priorità assoluta. Non c’era davvero bisogno di discussione alcuna su quel punto. I fatti di Màoyì non dovevano più ripetersi.

    Ma Lampi era un Beej, forse l’unico nel gruppo dei Ciclopi della Montagna a capire fino in fondo i discorsi dei due umani. Così, quasi inaspettatamente, il più minuto dei quattro si fece avanti con un tono quasi solenne.

    “Anche noi abbiamo i nostri dei.
    Dall’alba dei tempi vegliano sul popolo Shan Yan e sono sempre con noi.”

    Come studioso dei sacri misteri aveva imparato a riconoscere la presenza degli dei in ogni elemento della Natura, dal fruscio del vento tra le foglie di un albero fino ad arrivare al moto lento e intangibile delle stelle nel cielo. Le azioni dei mortali potevano inquinare questo contatto e rendere difficile scorgere la presenza divina, ma in cuor suo sapeva che non erano mai completamente soli.

    “Oh, grazie!”

    Lampi fu il primo dei quattro Shan Yan ad accettare di buon grado l’infuso offerto dal nuovo venuto e -dopo le dovute presentazioni- la conversazione giunse al nodo cruciale.

    Se non ci sono ulteriori questioni sulla Redenzione, Nobunaga, i nostri giovani amici dovrebbero far ritorno ai loro villaggi e prepararsi per la prima fase della Redenzione, giusto?

    Rohkeus lanciò un’occhiata ai fratelli prima di rivolgersi nuovamente al samurai.

    “Avete già qualcosa in mente?”



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: Ottime
    Energie: 100%

    Famigli:
    Henki (Supporter)
    Henki è uno Yèzi. È quello che di più ha assorbito gli insegnamenti degli Amhunnasses. Di natura estremamente pacifica cerca di evitare la violenza ad ogni costo. Suo malgrado è disposto a scendere in battaglia, o più che altro a dare il suo contributo, solo ed esclusivamente su ordine di Rohkeus. Ha una spiccata sensibilità, è un instancabile ottimista e cerca di guardare il lato positivo di ogni cosa. È alto all’incirca un metro e quaranta, ha la pelle dalle tonalità verdazzurrine ed è solito indossare abiti di foggia orientale. Come Rohkeus ha un grande occhio dorato al centro del viso, ma a differenza sua ha un solo corno al centro della fronte. È uno dei tre fratelli di sangue di Rohkeus e lo segue fin da bambino. Lui e gli altri tre sono cresciuti insieme e sono legati da una profonda amicizia.
    Tuhka (Supporter)
    Tuhka è una Yadon. Introversa e silenziosa non discute mai gli ordini e i comandi di Rohkeus, ma non nasconde il suo disappunto in caso di scelte estremamente stupide o illogiche. Animata da una mente pragmatica e fortemente analitica si è spesso dimostrata in grado di ragionare in modo freddo e distaccato anche in situazioni molto difficili. È tecnicamente in grado di parlare, ma è solita comunicare esclusivamente con i propri fratelli di sangue utilizzando il canale telepatico che condividono. 
Non è chiara la sua reazione di fronte alla scelta di abbandonare le aspre vette in cui lei e gli altri hanno dimorato per tutta la vita. È di qualche anno più grande dei suoi fratelli di sangue e come Henki non supera il metro e quaranta. Fisicamente non somiglia molto agli altri membri del piccolo gruppo Shan Yan. Non ha corna, ma ha la pelle grigia e liscissima ed un insolito -e stupendo- occhio rosso fuoco al centro del viso. È solita vestire gli abiti tradizionali della casta Yadon in varie tonalità di grigio.

    Lampi (Mascotte)
    Lampi è il Beej del gruppo. È un ciclope timido ed introverso ed ha un’anima nobile e gentile. Ha ricevuto un’educazione molto severa come membro della casta sacerdotale ed ha quindi studiato i sacri misteri tramandati di generazione in generazione. È alto poco meno un metro e quaranta, ha la pelle rosea ed un grande occhio color rame. Come Tuhka non ha corna ed è solito indossare la sua semplice tunica da monaco. Nonostante sia il più istruito dei quattro è molto intimorito dal mondo al di là del proprio villaggio. Disdegna ogni forma di violenza ed ama trascorrere lunghi periodi in meditazione.
    Abilità Passive:
    Fratelli Di Sangue ~ Legame inscindibile
    I fratelli di sangue sono una rappresentazione in piccola scala della società Shan Yan. In un periodo in cui il popolo ha raggiunto dei numeri così esigui sono anche un’occorrenza assai rara, ma questo legame che unisce il quartetto di ciclopi va ben oltre le convezioni sociali o le semplici tradizioni. Tra i quattro si forma un legame molto profondo che conferisce loro delle doti particolari. A seguito di questo legame Rohkeus -come leader del nucleo- ha acquisito l'abilità di comunicare telepaticamente con i suoi fratelli.

    (Passiva di telepatia: 5 punti)
     
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    Impeto e tempesta

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    "Una generazione pianta gli alberi; un’altra si prende l’ombra".

    (Proverbio Cinese)


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    Shiju, Capitale del Nishikaigan.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    « Comunque, siamo lieti che sia questa la Redenzione di cui avete parlato. Abbiamo già versato abbastanza sangue e abbastanza lacrime, non avremmo tollerato altre azioni distruttive. Prendere atto delle proprie responsabilità, raccogliere i cocci di questa società e iniziare a costruire qualcosa di nuovo e migliore... Ah, sarà un impegno notevole! »

    Sia Nobunaga che il giovane figlio annuirono con fare solenne ed occhi tutto sommato sereni; vista la tempra di cui -almeno il Ronin- era sembrato portatore, la difficoltà o meno di quella missione non gli sarebbe stata comunque eccessiva per non mollare. Quel desiderio di redenzione era diventata la sua unica ragione di vita, ed era ormai evidente a tutti. Un cinico avrebbe persino ammesso che non si trattasse solo di un nobile proposito, ma nell'unico modo per non cadere in una depressione da cui nessuno sarebbe più uscito.

    Se non ci sono ulteriori questioni sulla Redenzione, Nobunaga, i nostri giovani amici dovrebbero far ritorno ai loro villaggi e prepararsi per la prima fase della Redenzione, giusto?

    Intanto Ego era giunto in supporto del vecchio Ronin, rimarcando quelle che erano le loro intenzioni ed invogliando anche chi non comprendeva le loro ragioni squisitamente teologiche e tradizionali. Nobunaga -da parte sua- non avrebbe mai immaginato che un religioso potesse scegliere determinati discorsi o concetti nelle sue arti, tuttavia ne rimase compiaciuto, perché nel loro gruppo di sognatori sarebbe stato fondamentale qualcuno in grado di parlare alle folle più o meno omogenee.

    -Esatto- annuì -La prima mossa è diffondere questa idea e cercare alleati.

    A quel punto non restava che congedarsi, ma Nobunaga ristette alcuni attimi, quasi si fosse reso conto di non aver ancora completato del tutto quell'incontro. Ad anticiparlo vi fu Rohkeus, sul quale finì l'occhiata riconoscente del Samurai.

    “Avete già qualcosa in mente?”

    Nobunaga annuì, estraendo dei vecchi rotoli di pergamena che portava nelle maniche.

    -Solo delle mappe... ed un piano per organizzarci.

    Dettagli di Ambientazione

    Scena conclusa.

     
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