[LAM] Le conseguenze della Superbia

Quest di Presidio

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    Aveva a malapena fatto in tempo ad afferrare il sacchetto nel quale ebbe presunto ci fosse il gioiello di giada, che Sadwrn si sentì afferrare il polso. Nella bizzarramente densa oscurità del carretto, il Worren cercò il proprietario della mano che l'aveva appena fermato, incrociando gli occhi dorati di un quinto demone a cui, nella fretta disgraziata, non aveva fatto caso.

    Sadwrn riuscì a distinguere alcuni tratti di costui: i segni triangolari ai lati del volto che si allungavano a coppie fino alle guance, quello a quarto di luna sulla fronte, le orecchie appuntite, i capelli lunghi e chiari, e l'armatura che che lo identificava come un'altra delle guardie poste a protezione del tesoro reale.
    Ma, soprattutto, quell'odore.

    « Avrei dovuto immaginarlo che ci fossero anche quelli come te » Commentò il demone con fare sprezzante, ottenendo in tutta risposta uno sguardo perplesso da parte di Sadwrn. « Avrò tutto il tempo per indagare, comunque »

    Con il sudore freddo che gli scendeva sulla fronte e sulle tempie, il druido portò cautamente una mano a Kuwa, lanciando nient'altro che una rapida occhiata verso l'esterno quando sentì il cavallo nitrire, ma lo scossone che ne seguì lo fermò, facendolo trasalire.
    Perché caspita il carro si stava muovendo?

    « Ti prometto una fine dignitosa, se mi dirai chi ti ha mandato da noi »

    « Eh... » Sadwrn forzò sé stesso a sorridere. Fu un sorriso particolarmente nervoso. « ”Quelli come me” chi? Appartieni per caso al Clan Sousousha? »
    Cercò di divincolarsi dalla presa, ma invano. Scosse poi la testa; Worren e Sousousha erano sempre riusciti a convivere pacificamente, a volte stringendo perfino rapporti di amicizia e non solo. Se quell'uomo fosse stato uno di loro, per quale ragione provava una così istintiva repulsione nei suoi confronti?

    « Lascia perdere. » Disse subito dopo. Sadwrn vide la sua mano libera tremare d'eccitazione, e dovette combattere il bisogno di ruggire in faccia al demone, impugnare la sua arma e colpirlo fino a quando non ne sarebbe rimasto altro che un corpo inerme. Quegli istinti non appartenevano al Worren, e così doveva rimanere. Allora perché erano emersi proprio con costui? « Cosa dovrebbe significare una promessa simile? Non esiste un modo di morire che io tema più o meno di un altro. Non ha senso nella nostra cultura. »
    Lasciò andare il sacchetto, cercando tuttavia di fare in modo che esso finisse sotto il suo piede o il suo corpo in generale. Senza tuttavia provare a calciarlo via dal carretto, almeno per il momento. Si trattava di un rischio che non poteva ancora permettersi di correre, non in una posizione simile. Anche attaccare, a quel punto, sembrava una pessima idea. Si limitò a sospirare.
    « Davvero non credo di capirti. »

    SadwrnStato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Teso
    Energia: 100/100
    Passive: Auspex Psion, Auspex Illusorio, Conoscenza della Flora del Presidio Occidentale
    Equipaggiamento: Zappa (Arma Bianca)
     
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    Gli interrogativi di Mugen sulla temibile fama dei guerrieri di Palden Wang-Mu trovarono presto risposta. Come c’era tra l’altro da aspettarsi da qualsiasi demone che si rispetti anche quelle guardie sembravano possedere delle doti nascoste che gli permettevano di vedere nonostante il lampo accecante di Ego. In ogni caso, quale che fosse la ragione, le scaglie di Anguirel non impensierirono il Demone Alato che, ruotando la sua lancia, fu in grado di respingere i colpi della lama nera con una facilità disarmante. Anche l’avversario di Nobunaga, il Demone Rettile, riuscì bloccare l’impetuoso assalto del vecchio samurai senza difficoltà.

    Poco male! Il loro scopo non era tanto quello di finire le guardie con un colpo solo, sebbene sarebbe risultato più che gradito, quanto quello di dare
    la possibilità a Sadwrn di salire sul carro indisturbato. E in almeno in quello avevano avuto successo. Impegnati com’erano nello scontro l’uomo gatto era riuscito a saltare sulla vettura senza essere attaccato.

    -Dannazione!

    L’esternazione di Nobunaga mise però in chiaro che, a dispetto degli sforzi combinati, i loro avversari avevano deciso di contrattaccare. L’area si fece calda d’un tratto e i tre si ritrovarono ben presto con i piedi su un terreno che minacciava di inghiottirli, quasi fossero delle sabbie mobili. Mentre affondava la Volpe si maledì per non aver sfruttato i poteri del suo haori. Se avesse avuto i riflessi del Demone Alato - o la conoscenza di quanto stava per accadere - avrebbe potuto affrontare il nemico ad armi pari. E invece no, mentre questi gli si scagliava incontro pronto ad affondarlo con la sua lama Mugen inesorabilmente sprofondava, trascinato verso il basso dal suo stesso peso.

    La Volpe mantenne la calma e irrigidì d’un tratto ogni fibra del suo corpo.
    Muscoli e ossa reagirono di risposta indurendosi e mutando -temporaneamente- consistenza. Così la lancia, colpendolo, andò a schiantarsi contro una pelle robusta e impenetrabile, senza riuscire a scalfire le carni del Demone dalla pelliccia rossa.

    Reagire, contrattaccare o scappare?
    La Volpe non ebbe modo di prendere una decisione dopo quell’assalto violento. Il Caso o il Fato scelsero per lui. Ne aveva avvertito il sentore mentre si avvicinava, ma concentrato com’era sulla battaglia quell’essenza umana era finita in secondo piano. Per qualche istante aveva anche pensato che la sua mente gli stesse giocando un brutto scherzo. E invece no! Un vecchio amico e compagno di avventure, Firion l’Aviatore, era inspiegabilmente comparso in suo soccorso. Mentre si preparava ad affrontare il Demone Alato il guerriero, compagno di tante battaglie, gli lanciò vicino una delle sue armi. D’istinto, conoscendo le doti del Maestro d’Armi, Mugen non mancò d’afferrarla.

    Con un tempismo perfetto, una volta impugnata, l’arma lo trascinò fuori dalla morsa che lo aveva tenuto prigioniero. La forza della spinta fu tale che stava quasi per schiantarsi sul terreno adiacente alla strada. Ma, finalmente libero, riuscì a ritrovare il controllo del suo corpo e potè finalmente sfruttare i poteri concessigli dalla reliquia in suo possesso. Come il Demone Alato prima di lui adesso anche la Volpe si librava in volo. Non ci fu tempo di ringraziare l'amico, ci avrebbe pensato più tardi. In quel momento aveva questioni più urgenti di cui occuparsi.

    Nobunaga!
    Senza perdere tempo, mentre la battaglia continuava ad infuriare, Mugen si lanciò in direzione del samurai ancora intrappolato. Fluttuando radente al suolo per evitare di essere inghiottito nuovamente si avvicinò al guerriero. Infilò quindi una mano sotto il braccio dell’alleato per dargli una spinta vigorosa, dal basso verso l’alto. Il contatto avrebbe lasciato Nobunaga indenne mente l’energia si sarebbe dissipata in tutto il suo corpo, risultando in una spinta capace di sollevarlo via dalle sabbie mobili.

    Una volta fuori lo avrebbe poi portato in volo su un terreno sicuro, qualora il terreno lì vicino fosse ancora pericoloso.
    Cercò di fare il tutto velocemente, sperando che intanto la battaglia tra Firion, Ego e i demoni non avesse preso una brutta piega.



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ottime
    Energie: 90%-10%-10%=70%
    Riassunto: Mugen si difende dal colpo di lancia irrigidendo il corpo (corazza del guerriero) e una volta libero usa la spazzata del grande demone su Nobunaga per spingerlo fuori dal terreno.
    Tecniche utilizzate:
    ~Corazza del guerriero
    Mugen si concentra sul suo corpo irrorando di una nuova energia ogni fibra del suo essere. Questo stato quasi meditativo è in grado di potenziare le sue normali caratteristiche fisiche rendendo le sua carne, le sue ossa e la sua pelle più simili alla roccia e al metallo per quanto riguarda la consistenza. Diventa così in grado di resistere agli urti e ai tagli senza ferirsi o rimanere danneggiato.

    Consumo: Variabile (usata a medio) Durata: Istantanea
    ~Spazzata del Grande Demone
    Sofisticata tecnica per il combattimento corpo a corpo. Nota anche come la tecnica che non ferisce, almeno direttamente. All'apparenza un vigoroso colpo portato con una o entrambe le mani. La particolarità del colpo è che questi non produce alcun danno da impatto sul bersaglio, il quale percepirà come semplice tocco il contatto col Demone Volpe. L'unicità della tecnica sta appunto nel mondo in cui viene trasmessa e dissipata l'energia impiegata da Mugen. Al bersaglio verrà trasmessa infatti una sorta di spinta diffusa su tutto il corpo, che tenterà di scagliarlo all'indietro. Eventuali danni saranno dovuti magari all'impatto successivo con ostacoli di qualche tipo.

    Consumo: Variabile (usata a medio) Durata: istantanea

    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Bonus alla Forza
    Auspex Olfattivo
    Auspex Uditivo
    Visione Notturna
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]

    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Passiva di volo
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]

    ~Ombra del Drago
    Malia di riverenza quando impugna Anguirel
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)


    Equip:

    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    LE CONSEGUENZE DELLA SUPERBIA

    GLeQpFj

    "Non essere mai superbo con l’umile. Non essere mai umile con il superbo".

    (Jefferson Davis).


    tNBRqhx

    Dentro il carro delle Reliquie, Qídằo.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    POV: Sadwrn.

    « Eh... ”Quelli come me” chi? Appartieni per caso al Clan Sousousha? »

    La fredda determinazione con cui lo Youkai teneva imprigionato il Worren non gli concesse alcuna espressione facciale, ragion per cui sarebbe stato letteralmente impossibile capire se quel nome gli fosse conosciuto o meno. Come il soldato più ligio al dovere, quel cane si limitava a ciò che doveva essere la sua missione e a reagire al nemico assecondando quello per cui era stato addestrato un ben preciso schema.

    « Lascia perdere. Cosa dovrebbe significare una promessa simile? Non esiste un modo di morire che io tema più o meno di un altro. Non ha senso nella nostra cultura. » continuò il "ribelle", almeno dal punto di vista del rapitore « Davvero non credo di capirti. »

    Quando il sacchetto afferrato dal ladro cadde al suolo, le orecchie del canide si mossero appena sulla folta chioma candida; la reazione a quel segnale fu uno spintone contro il telo del carro. Sfortuna volle che la schiena fosse diretta sull'anima rigida (forse legno, o addirittura ferro) che teneva su l'impalcatura di stoffe e pelli, e per questo il Worren avrebbe accusato un bel mal di schiena per i minuti successivi.
    Contemporaneamente alla spinta, gli avrebbe lanciato contro una cordicella precedentemente nascosta sotto una delle ampie maniche: questa s'allungò e si avvinghiò al povero Sadwrn, impedendogli definitivamente movimenti che andassero oltre il muovere la testa o il diaframma per respirare.

    « Risposta sbagliata ».
    La carezza che giunse nuovamente su quel medaglione dorato che portava indosso non riguardò questa volta il moto del carretto su cui si trovavano. Piuttosto, il prigioniero avrebbe improvvisamente percepito i suoi nervi impazzire... ed una prolungata sensazione di dolore intenso e diffuso coinvolgere ogni singola parte del suo corpo.
    « Chi ti ha mandato qui a fare il ladro? ».

    Avanzando di un passo e chinandosi appena, raccolse la gemma nei suoi artigli.
    Si risollevò, riponendola in una tasca dell'abito.

    tNBRqhx

    Via delle Spezie, Qídằo.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    POV: Ego, Firion e Mugen.

    Charun, accompagna i miei nemici verso la dipartita
    Dopo essersi liberato degli impedimenti, il buon Eco evocò un enorme martello: nel momento in cui volse il corpo verso un qualunque luogo che fosse distante dal campo di battaglia, poté comunque osservare la sua creazione abbattersi su uno dei due mostri scimmieschi. Al fianco del primo -ancora tormentato dai volatili- le ossa del gemello si sentirono scricchiolare sotto il peso di Charun; sarebbe stato inquietante da osservare il corpo rimasto vivo dopo il colpo brutale, ma del tutto scomposto nelle articolazioni ed impossibilitato a muoversi nel breve termine.

    Una fine simile giunse agli altri due, nelle retrovie: dopo esser stato tirato su dalla Volpe, Nobunaga levò la Katana in propria difesa da un colpo avversario, per poi abbassarla nuovamente all'altezza delle gambe nell'istante in cui atterrò al suolo. Batté con forza il suo sandalo sulla lama, generando uno strano rumore stridulo e penetrante che sarebbe risultato estremamente fastidioso anche per i suoi compagni: coloro verso cui le onde sonore erano indirizzate, invece, ne furono addirittura storditi. Così il rettile si portò le mani alle tempie, ruggendo e crollando in ginocchio, mentre il demone dai tratti di rapace urlò prima per l'affondo del Comandante degli Aviatori -giunto a segno, passandolo da parte a parte- e poi cadendo al suolo, del tutto privo di equilibrio.

    A dispetto delle aspettative, la situazione -almeno momentanea- del conflitto armato si placò nel modo più roseo possibile. Tuttavia molte cose andavano ancora fatte... ed avevano appena perso un compagno.

    Turno 5

    Sadwrn

    Considera l'attacco che ti lancia come una attiva psion di solo dolore (come una maledizione Cruciatus di Harry Potter, per intenderci) a consumo critico Quella corda che ti ha lanciato, invece, è un artefatto alieno ad endlos, senza consumo ed assimilabile a un oggetto del Mercante: al momento il tuo pg è bloccato in modo definitivo.

    Ovviamente son turni in cui l'interpretazione è fondamentale: per qualunque cosa, sai dove trovarmi.

    Ego, Firion, Mugen.

    Vista la situazione positiva, avete 3 scenari possibili.

    1) Fuggire via in via definitiva, abbandonando la quest.
    2) Fuggire per nascondersi, rischiando di farsi trovare e/o che gli altri youkai tornino sul carro (se non trovate un modo per indirizzare altrove le loro attenzioni), e poi raggiungere il vostro amico in un secondo momento.
    3) Partire all'inseguimento della carrozza, col nemico poco dietro di voi.

    Prendete una decisione fra le tre (o una alternativa a queste) e scrivetela in spoiler al vostro prossimo post. Potete agire in gruppo o meno, non importa: se vi attardate a scegliere in un turno successivo, gli Youkai torneranno rapidamente attivi e perderete il vantaggio. Ovviamente, ciò che accadrà al pg di Kuma sarà fortemente influenzato dalle vostre decisioni.

    Scadenza: 27 settembre.

     
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    Il demone fu troppo veloce. Appena il sacchetto ebbe toccato il legno sottostante, Sadwrn fu spinto con forza contro una delle travi che sorreggevano il telo di cui era ricoperto il carro. Gemette, e fece per portare la mano -finalmente libera- alla schiena, ma fu sorpreso prima da una sottile cordicella che avviluppò rapida il Worren. Quest'ultimo scoprì quindi non senza stupore che i suoi muscoli avevano appena smesso di rispondere ai suoi comandi.

    « Oh, diamine. »
    Sadwrn non era solito imprecare. Solo davanti alla prospettiva di essere appena stato del tutto immobilizzato, e privato di conseguenza perfino della possibilità di reagire alla situazione in cui versava, egli aveva deciso di concedersi quantomeno lo sfogo di una parola grossa.
    Ciò che gli bruciava di più, però, era non essere nemmeno riuscito a portare in salvo almeno uno dei tre tesori...

    « Risposta sbagliata »
    Sentenziò poi il demone. Sousousha? Quel tipo aveva deciso di non negare né di confermare, ma con ogni probabilità la risposta era “no.” Lo vide accarezzare ancora quel bizzarro medaglione e...
    « AAAARGH! »
    ...giunse il dolore. Sadwrn sentì all'improvviso ogni fibra del suo corpo pulsare e bruciare, come attraversata da una presenza maligna, o da uno spirito particolarmente adirato. Urlò, strinse i denti, e nella sofferenza si sforzò di prendere un respiro profondo e di fare ciò che gli era stato insegnato durante il suo (ancora incompiuto) addestramento: chiudere gli occhi, ed erigere una barriera intorno alla propria anima, affinché nessun'anima male intenzionata possa tentare di farsi incanalare dallo sciamano.
    Funzionò, o almeno Sadwrn credeva di essere riuscito ad evitare il grosso del dolore. Rimase a fissare il soffitto con occhi gonfi di lacrime, saliva che colava dalla bocca aperta a metà.
    « Chi ti ha mandato qui a fare il ladro? »

    « La Terra. » rispose, la voce del demone che era arrivata alle sue orecchie ovattata; a malapena lo stava ascoltando. « Ne sento il lamento, ed è per Essa che mi sono spinto fino a qui. A fare il ladro, come dici giustamente tu. Sono il solo responsabile della mia decisione, se è questo che volevi sapere. »

    SadwrnStato fisico: Scombussolato e pure parecchio.
    Stato mentale: Spaventato, ma risoluto.
    Energia: 80/100
    Passive: Auspex Psion, Auspex Illusorio, Conoscenza della Flora del Presidio Occidentale
    Equipaggiamento: Zappa (Arma Bianca)

    Slot #1
    Benedizione della Notte
    Anche quando sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, i Worren sono in grado di uscire deliberatamente dallo stato di trance in cui entrano di propria spontanea volontà. Così, già in grado di riconoscere quando la loro mente viene ingannata da fonti esterne, con uno sforzo adeguati essi possono spezzare quegli incantesimi, impedendo che offuschino la loro mente.
    [Consumo Variabile Alto | Difesa Mentale | Istantaneo]
     
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    La battaglia proseguiva senza sosta.
    Mentre Ego continuava ad occuparsi dei demoni scimmia e Firion era intento a combattere il volatile, Mugen si stava occupando di tirar via dalle sabbie mobili il samurai. Dal canto suo Nobunaga, una volta libero dall’impedimento, non perse tempo e dopo aver bloccato un colpo avversario con la sua katana batté con forza la lama contro il sandalo. L’udito della Volpe venne travolto da un fastidioso frastuono, ma gli effetti si rivelarono ben più dolorosi e debilitanti per i soldati di Palden Wang-Mu.

    I loro avversari -per un motivo o per un altro- sembravano momentaneamente impossibilitati a combattere mentre Mugen, Ego, Nobunaga e l’appena giunto Firion sembravano trovarsi in una situazione apparentemente a loro favorevole.
    Il loro piano iniziale era quello di ingaggiare battaglia con le guardie col solo scopo di distrarle. Ed anche se il vantaggio era dalla loro parte la melma nera si era impossessata di un cavallo e il carro stava ormai sparendo lontano con a bordo il loro alleato.

    Per quanto volesse dare un colpo di grazia agli sgherri dell’Imperatrice quel giorno la missione aveva la priorità. Il carro con a bordo Sadwrn e i tesori del Nishikaigan si allontanavano a gran fretta ad ogni istante che passava. Dovevano agire e in fretta. Il samurai e il teologo lo sapevano bene, ma Firion? Il guerriero di Laputa non poteva certo sapere in che cosa si era imbattuto.

    Mugen gli si avvicinò e gli toccò una spalla per poi indicare il carro che si allontanava, o comunque la direzione presa dalla vettura, per fargli capire che quello era il loro obiettivo. A quel punto il Maestro d’armi doveva aver intuito gli schieramenti data la situazione di stallo, ma la Volpe per non correre rischi indicò anche gli altri due umani per poi invitare tutti a seguirlo.

    Fatto ciò Mugen si diresse allora verso il folto della foresta nel tentativo di allontanarsi dalla strada e nascondersi dai soldati prima che si riprendessero dalle offensive subite.

    Sperava poi che Firion avesse capito le sue intenzioni e che i compagni facessero altrettanto.



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ottime
    Energie: 70%
    Riassunto: //
    Tecniche utilizzate: //
    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Bonus alla Forza
    Auspex Olfattivo
    Auspex Uditivo
    Visione Notturna
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]

    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Passiva di volo
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]

    ~Ombra del Drago
    Malia di riverenza quando impugna Anguirel
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)


    Equip:

    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    L'affondo fulmineo a cui diedi vita colpì nel segno: spiazzato forse dalla comparsa improvvisa della mia figura, il demone-alato venne trafitto da parte a parte, alleviando Mugen dalla presenza di un nemico. Esito positivo ebbe anche il tentativo di liberare il compagno dalla morsa del terreno, e questo ebbe conseguenze immediate su un samurai lì vicino da lui aiutato; iniziai a comprendere gli schieramenti di quella battaglia... ulteriormente confermati dall'attacco del monaco nei confronti del demone-scimmia.
    Se non avevo sbagliato le valutazioni si trattava di un 3 vs 4.

    Le sorti della battaglia parvero volgere tuttavia a nostro favore: l'abilità dei compagni di Mugen emerse nel momento di difficoltà, ribaltando la situazione di gioco. Al martello che colpì la scimmia fece seguito il potere a cui fece ricorso il samurai -una bordata sonora che disturbò persino i miei sensi-, l'occasione ideale per dare il colpo di grazia e chiudere i conti.
    Ma fu in quel momento che il Demone-Volpe, avvicinatosi nel frattempo alla mia posizione, poggiò una mano sulla mia spalla per richiamare le attenzioni. L'altra mano indicò invece la carrozza in lontananza, la stessa che qualche istante prima avevo scorto di sfuggita; il silenzio con cui si premurò di aggiornarmi sulla situazione, confermando allo stesso modo quali fossero i suoi alleati, mi fece intuire che avrei dovuto mettere temporaneamente da parte le armi.
    L'impressione venne confermata un istante dopo, quando la Volpe si avventurò nella foresta ignorando i demoni tuttora storditi: non avevo motivo per dubitare delle sue intenzioni. Un istante dopo mi sarei dunque mosso dietro i suoi passi, avventurandomi nei cespugli il più lontano possibile dagli altri demoni, affinché ai loro sensi fosse impossibile individuarci.

    Mana: 70%

    Riassunto post: seguo le direttive di Mugen e mi allontano-nascondo nella foresta.

    Passive:
    • Maestro d'arme: capacità di usare con maestria qualsiasi arma.
    • Filo incantato: legame magico che gli permette di richiamare a se le sue armi.
    • Volontà del Guerriero: power-up del 50% alla destrezza (NB: con le armi indosso gli consente semplicemente di avere un'agilità normale nonostante il peso, se disarmato rappresenta a tutti gli effetti un +50%)
    • Percezione: auspex di tipo radar
    • Volontà Eroica: mindfuck-alert + trick detector

    Equipaggiamento: (immagine)
    • Arco Lungo + frecce
    • Lancia Lunga
    • Spada ad una mano
    • Ascia Monopenne
    • Morningstar
    • Pugnale [x2]
    • Armatura Completa
    • Scudo piccolo
     
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    Le cose non sono andate diversamente rispetto a quanto immaginato, ma nella sostanza, forse, nemmeno troppo. Lo sguardo del Teologo si muove rapido tra i nemici e poi indugia qualche secondo in più sul nuovo arrivato.
    La strategia che era stata ponderata prevedeva di stordire i nemici e quindi scappare con le reliquie.
    Almeno la prima fase può dirsi completata.
    Lo studioso quindi aiutandosi con il bastone si sposta verso il folto della foresta, gestiti rapidi con il cuore che si contrae vigoroso nel petto. Non è un guerriero, quindi trova grande difficoltà a muoversi in questa intricata danza di guerra.
    Quando è quasi sul limitare della foresta, però, si ferma un secondo. Si ferma colto da una specie di divina lucidità mentre i colleghi di scampagnata gli corrono oltre.
    Si concentra, accumula nuovamente il suo potere e cerca di plasmarlo nella figura orientale della divinità-arciere. Attende che la creatura prende forma prima di gettarsi nel folto e seguire il gruppo di compagni. Prima di tutto si devono allontanare dalla strada, prendere un po' di distanza dal nemico, quindi muoversi verso la carovana in cui sono contenuti i tesori.
    Yi, l'evocazione, intanto prepara il suo primo dardo, lo incocca e prende la mira contro il collo del rettile. Scagliato il suo dardo l'orientale comincia a muoversi lungo il limitare della boscaglia nella direzione opposta rispetto il gruppo. Lo scopo, ovviamente, è quello di arrecare danno al nemico e poi fungere da esca per portare il nemico altrove.



    Equipaggiamento: Bastone
    Mana: 55-10=45%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Illuminazione Divina: Aumento riserva del Mana
    Laurea in Teologia: Conoscenza enciclopedica del “divino”

    Attive
    Ode n° 37, Yi
    Nella mitologia cinese Yi è la divinità dell’arco. Attraverso quest’ode il Teologo è in grado di evocare questa divinità che si materializza armato del suo fido arco e scaglia dardi contro i nemici. [Tecnica Magica; Consumo Medio; Durata 2 turni]



    Scheda: Qui

    Riassunto
    Ego utilizza Yi a consumo Medio (un Basso per due turni) con tanto di dardo scagliato contro il rettile. L'evocazione resta al limitare della boscaglia muovendosi in direzione contraria rispetto quella della carovana, verso cui si muove nel fitto il gruppo.

     
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    Impeto e tempesta

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    LE CONSEGUENZE DELLA SUPERBIA

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    "Non essere mai superbo con l’umile. Non essere mai umile con il superbo".

    (Jefferson Davis).


    tNBRqhx

    Dentro il carro delle Reliquie, Qídằo.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    POV: Sadwrn.

    « La Terra. » rispose il Worren, e per qualche attimo il cane rimase in attento silenzio, forse credendo che il suo prigioniero fosse sul punto di confessare qualcosa « Ne sento il lamento, ed è per Essa che mi sono spinto fino a qui. A fare il ladro, come dici giustamente tu. Sono il solo responsabile della mia decisione, se è questo che volevi sapere. »

    La smorfia di profonda disapprovazione che apparve sul volto dello Youkai rese abbastanza palese che quella fosse nuovamente -almeno, ai suoi occhi- una risposta pessima. Fosse stato il tipo da seguire gli impulsi, del tutto privo di autocontrollo e disciplina, il rapitore lo avrebbe certamente ucciso. Eppure quel misterioso soldato alle dipendenze della sedicente "imperatrice" sapeva bene che il felino cleptomane fosse quasi certamente a conoscenza d'informazioni preziose; lo stesso attacco ad un carretto volutamente anonimo alla ricerca di almeno uno dei loro "tesori" ne era l'evidente conferma. Inoltre, se non parlava, era probabilmente fedele a qualcuno o qualcosa - come lo era lui stesso alla Signora: immedesimandosi nell'altro, giunse quindi alla conclusione che nessun tentativo di coercizione avrebbe sortito effetti graditi.
    Lo fissò a lungo con astio. Poi sbuffò.

    « Se è per Essa che giungi, ricambierò il favore: i tuoi lamenti La raggiungeranno presto, più chiari e disperati di quanto Lei ti abbia reso capace. ».

    Gli si avvicinò con uno scatto; la mano artigliata si serrò, piombandogli sul cranio.
    La vista del Worren si tinse di rosso.
    Infine divenne tutto nero.

    tNBRqhx

    Via delle Spezie (verso Sequerus), Qídằo.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    POV: Ego, Firion e Mugen.

    Approfittando della situazione favorevole e depistando il nemico in modo da partire all'inseguimento di Sadwrn, il gruppo di alleati riuscì prima a seminarli grazie all'evocazione di Ego ed a diverse trappole create in fretta e furia dal buon Nobunaga, poi a non perdersi lungo il tragitto, scegliendo sempre il sentiero giusto grazie al fiuto di Mugen.
    Ovviamente non riuscirono a raggiungere il carro, trainato da equini (quasi) letteralmente impazziti, tuttavia trovarono rapidamente la base verso cui il mezzo si era diretto.

    Sorpresa delle sorprese, non si trattava di un campo e nemmeno di un castello arroccato su qualche picco: il gruppo avrebbe scoperto ben presto di trovarsi in un ambiente già visto in passato, dal vivo o su qualche pergamena. Quasi levitante su uno strano miasma che distorceva la luce diurna, riflettendo solo sfumature verdognole, tutto ciò che restava di Sequerus dall'ultimo assedio si ergeva infatti maestoso e sinistro: numerosi erano i punti d'accesso di una città ormai violata, altrettante le creature losche e pericolose che giravano libere al posto degli antichi cittadini, occupandone probabilmente molte dimore.

    Eppure, nonostante il miasma ed il non irrilevante dettaglio che non vi fosse alcun umano fra di loro, una strana calma -quasi cordiale- aleggiava in tutte le rovine della vecchia capitale: Firion, Mugen e Nobunaga, qualora li avessero visti, avrebbero capito immediatamente che non vi fosse alcuno stato di allerta, e questo giocava certamente a loro favore, nel caso in cui avessero voluto continuare con il piano di partenza.
    Non restava che capire dove esattamente andare e come arrivarci.
    Dopotutto, l'attenzione generale era bassa... ma loro non erano certamente invisibili.

    tNBRqhx

    Picco della Pena, Sequerus.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    POV: Sadwrn.

    Dopo essere stato tramortito dal colpo di quel cagnaccio, il Worren si risvegliò in un ambiente mai visto, ma sicuramente diverso dal carretto in legno in cui aveva perso conoscenza. Si trattava di una prigione sventrata che forse un tempo doveva essere stata bella, pulita e sicura... ma che ormai si riduceva a lamiere, muri in pessime condizioni, fili elettrici penzolanti e dei catenacci di metallo che centravano davvero poco con essa - probabilmente installazioni successive all'assedio.
    Uno di essi era ben sigillato attorno alla sua caviglia, esattamente come doveva essere anche per l'altro prigioniero della cella, ammesso che fosse ancora in vita: emaciato, denutrito ed evidentemente debole, minuscolo in un'armatura da samurai che quasi non sembrava la sua, ciò che restava di un essere umano respirava appena, ormai vicino alla morte. Portava capelli bianchi e radi e... sembrava vecchio. Molto vecchio.

    -Credo che andrò a controllare se è sveglio- avrebbe sentito il Worren, da qualche punto fuori dalla sua cella -l'Imperatrice è una Signora impaziente.
    Quella appena giunta era una voce gutturale, maschile e probabilmente non umana... ma (per fortuna?) non apparteneva al cagnaccio con cui aveva ancora un conto in sospeso. Che parlasse di Sadwrn, era cosa abbastanza probabile -soprattutto considerando le condizioni dell'altro prigioniero- ma non era ancora chiaro cosa volesse con esattezza. O cosa avesse in mente la tanto nominata Imperatrice.

    Turno 6

    Sadwrn

    Considera autoconclusivo lo stordimento: se i tuoi amici avessero scelto di continuare a combattere o di fuggire, quella scena sarebbe durata ancora. Ora ti svegli invece in una prigione in compagnia di un altro prigioniero vecchio e morente: non puoi non notare dei dettagli alquanto bizzarri. Ad esempio, sembra davvero vecchio e l'età lo ha letteralmente consumato ma... l'armatura che indossa è più grossa e non sembra minimamente la sua.
    Contemporaneamente senti una voce poco umana parlare con qualcuno che non risponde ancora: decidi che fare.
    Anche non fare niente è una scelta che incide sulla situazione.

    Ego, Firion, Mugen.

    Dopo la prima scelta, ve ne offro una seconda in virtù di ciò che è accaduto. Le reliquie e il vostro amico sono in un qualche punto dentro Sequerus, la vecchia capitale. Questa volta il fiuto di Mugen non aiuta, perché ci sono odori di troppi Youkai in giro. In ogni caso, chi è già stato in città ai tempi in cui era abitata può muoversi facilmente, conoscendone la planimetria ed alcuni luoghi di interesse. Viste le condizioni in cui vi trovate, potete:

    1) Fuggire via in via definitiva, abbandonando la quest.
    2) Entrare d'ignoranza, e vedere che succede.
    3) Tentare di entrare di soppiatto (in questo caso dovreste inventarvi un piano su come non farvi notare).
    4) Sfruttare l'architettura e la planimetria della città nella speranza di trovare passaggi "sicuri", ovviamente in base alle esperienze dei pg che già l'hanno visitata.

    Prendete una decisione fra queste (o una alternativa) e scrivetela in spoiler al vostro prossimo post. Potete agire in gruppo o meno, non importa. Al momento siete fuori dalle mura cittadine, ma potete facilmente entrare da un punto qualsiasi in cui son crollate. A questo giro avete comunque più turni per parlare fra voi e decidere: a tal proposito vi invito a trattare ciò che è stato detto a Firion durante l'inseguimento (e se il Comandante Verde ha deciso di aiutarli).
    Ovviamente, ciò che accadrà al pg di Kuma sarà fortemente influenzato dalle vostre decisioni e dalle vostre tempistiche.

    Scadenza: 14 ottobre.

     
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    Sadwrn vide nel demone di cui era prigioniero qualcuno che non era rimasto soddisfatto della sua risposta. Nulla di sorprendente, e il Worren non si era preoccupato troppo nemmeno di aver lasciato intendere di stare effettivamente lavorando per qualcuno: era già ovvio che fosse questo il caso, e tutto ciò che il raccoglitore stava cercando di guadagnare in quella situazione era un po' di tempo. Quello che sarebbe servito a Nobunaga e agli altri per raggiungerlo, sempre fossero riusciti a sbarazzarsi delle altre quattro guardie.

    Anche se non fossero giunti per lui, del resto, rimanevano da recuperare ancora tutte e tre le regalie, troppo preziose per rinunciarvi con tanta facilità: finché Sadwrn e i tre tesori si trovavano nello stesso posto, un “tradimento” suonava molto meno probabile rispetto ad un fallimento.
    Sadwrn sospirò, e lanciò un'occhiata al suo aguzzino.

    « Se è per Essa che giungi, ricambierò il favore: i tuoi lamenti La raggiungeranno presto, più chiari e disperati di quanto Lei ti abbia reso capace. »
    « Ma non funziona pro- gh! » protestò Sadwrn, senza poter tuttavia finire la frase. Perché dopo che il demone scattò in avanti e calò un pugno sulla sua testa, tutto si era fatto all'improvviso prima rosso, e poi nero.

    ---

    Si svegliò in un altro ambiente chiuso, più ampio dell'interno del carretto. Il pavimento su cui giaceva era freddo al tatto, e dal soffitto penzolavano dei fili mai visti prima.
    Ancora una volta, all'interno di una prigione. Sadwrn sbuffò; era la seconda volta in neanche due mesi, e stavolta non vedeva provvidenziali Zakar nei paraggi. Con sé non aveva neppure la zappa, segno che dovevano averla riconosciuta come arma e di conseguenza requisita. Di nuovo.
    Notò il catenaccio legato alla caviglia: neppure poteva muoversi liberamente, quindi.
    Accanto al Worren c'era un altro prigioniero, all'apparenza un essere umano molto anziano, emaciato e denutrito. A giudicare dall'odore, e dalla debolezza del suo respiro, pareva oramai sul punto di morire da un momento all'altro. A sorprenderlo, però, era l'armatura: enorme, rispetto alla stazza reale dell'uomo, tanto da dare l'impressione che non gli appartenesse nemmeno; dunque perché l'aveva indosso?

    -Credo che andrò a controllare se è sveglio- disse una voce sconosciuta da fuori dalla cella. -l'Imperatrice è una Signora impaziente.
    Non era il demone di poco fa, e nemmeno uno dei suoi compagni. A giudicare dalla situazione, Sadwrn intuì che poteva trattarsi di uno dei carcerieri del luogo, e... Se il Worren era arrivato così lontano, il motivo doveva essere uno: i suoi compagni non ce l'avevano fatta.

    Chiuse di nuovo gli occhi, fingendo di dormire. Fermo restando che non avrebbe frugato nell'armatura di un uomo prossimo al finire i propri giorni, non gli restava altro che restare buono, tenere bene aperte le orecchie, e aspettare un'occasione.
    Se voleva almeno tentare a fuggire di lì, avrebbe dovuto farcela con le sue sole forze.

    SadwrnStato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Inquieto
    Energia: 100/100
    Passive: Auspex Psion, Auspex Illusorio, Conoscenza della Flora del Presidio Occidentale
    Equipaggiamento: Zappa (Arma Bianca)
     
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    Arrivare, utilizzare un diversivo e quindi recuperare le reliquie e scappare via più veloci della luce.
    Questo doveva essere il piano.
    Cosa è andato storto?
    Il Bonzo non può che continuare ad interrogarsi su cosa sia andato storto rispetto le iniziali previsioni. La cosa lo lascia piuttosto preoccupato. Volendo essere cinici il problema non è tanto il compagno di sventura che è stato catturato dal nemico, quanto piuttosto l'eco del fallimento. Se si venisse a sapere che questa già sgangherata resistenza ha fallito nel suo piano, la popolazione come reagirebbe?
    Sicuramente male, di questo ne è convintissimo.
    Vorrebbe esser capace di evocare qualche enorme divinità vendicativa e pericolossima così da poter castigare queste malevole creature, ma purtroppo forse nel gruppo è quello meno adatto a poter concretamente dare una mano.
    Mentre segue la grossa volpe che segue l'odore del povero agricoltore rivolge a quest'ultimo una serie di mantra per favorire la fortuna in questo momento buio, ma è sin troppo consapevole che non cambieranno le sorti già scritte.
    Mentre si avvicinano a quella che sembra una strana città fantasma il Monaco non sembra comprendere completamente le ripercussioni della cosa. Ha bisogno di avvicinarsi a Nobunaga e chiedergli un paio di informazioni per capire che si tratta della vecchia capitale oscurata dai miasmi ed assediata dai demoni.
    La situazione, quindi, è ancora più complicata del previsto. Riflette appoggiato al bastone nodoso. Non hanno molte opzioni utili allo scopo. Riunito il gruppetto, continuando ad osservare la città il Bonzo cerca di trovare una soluzione, un piano utile allo scopo. La celebre divinità gigante e vendicatrice gli sembra sempre la soluzione migliore.
    Personalmente non conosco questi luoghi, qualcuno di voi saprebbe muoversi con naturalezza per queste strade? O magari ha idea di dove sia andato il demone?
    Espone il primo problema. Sposta tutto il peso sul bastone e ciondola appena un po' a destra e manca. La situazione è intricata e non sarà per nulla semplice riuscire a trovare una risposta adatta.
    Anche se riuscissimo ad entrare in città per qualche via secondaria e riuscissimo ad evitare i demoni disseminati qui e lì ed ancora riuscissimo a ritrovare le tracce del carretto...poi cosa faremo? Siamo solo noi quattro, già fiaccati dal precedente scontro, contro una città assediata da miasmi e satanassi.
    Non vuole essere troppo pessimista, ma se già il gruppo ha fallito a fronteggiare contro cinque demonietti presi di sorpresa, come dovrebbe fare ora a respingere il potenziale di un'intera città maledetta?
    Dovremmo diventare invisibili per i demoni, arrivare a destinazione, liberare Sadwrn, recuperare le reliquie e poi fuggire.
    Torna lo sguardo a viaggiare tra i palazzi immersi nei miasmi, la mano libera sfiora la pelata liscia e poi sfiora i grani del rosario.
    Dubito che senza il supporto di una milizia possiamo fare qualcosa di utile.
    Magari creando un tafferuglio potremmo calamitare l'attenzione in una parte della città, o magari creando un piccolo incendio.
    Però, anche se fosse, raggiunto il carretto, come fronteggiamo chi c'è dentro ed i suoi gregari?

    Si sta ripetendo, lo sa, ma tutte le vie che esplora mentalmente cozzano sempre con dei paletti fermi che, almeno a suo avviso, non sono valicabili.


    Equipaggiamento: Bastone
    Mana: 45%

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    La tattica improvvisata dal gruppo sembrò funzionare: la confusione generata dal samurai unita alle presenze fasulle del monaco portò i nemici in direzione opposta alla nostra. Ci costò un'ulteriore perdita di terreno nei confronti della carrozza, ma certamente meno di quanto ci sarebbe costato proseguire con il combattimento...

    Una volta certi di non esser seguiti, forti anche delle trappole preparate dal guerriero alleato, fu compito del ritrovato Demone-Volpe aggiornarmi sui dettagli essenziali: il monaco ed il samurai del gruppo erano Edo e Nobunaga, mentre il compagno ricercato si chiamava Sadwrn. Insieme cercavano di recuperare i tesori del Nighikaigan, oggetti di potere che -a quanto avevo capito- servivano loro per ottenere autorevolezza nel Presidio. Ulteriore conferma sullo stato di agitazione in cui versavano quelle terre...
    L'assalto tuttavia non era andato molto bene, considerando la fuga della carrozza ed un membro del party disperso.
    La vicenda probabilmente non mi sarebbe dovuta riguardare, considerando la missione che mi era stata affidata dall'Alfiere... ma pensai che unirmi a loro mi avrebbe permesso di recuperare informazioni su Augustus stesso. Dopotutto non avevo alcuna pista da seguire, e ricercare delle tracce in compagnia era certamente più sicuro che non avventurarmi in solitaria; sperai, forse troppo ottimisticamente, che seguire le tracce del loro compagno mi avrebbe condotto indirettamente all'Aviatore scomparso.

    fO3EY4j

    Guidati dal fiuto di Mugen riuscimmo infine a raggiungere quelle che parevano essere le rovine di Sequerus; una città preda dei demoni, ancor peggio di quanto ci saremmo potuti immaginare...

    Personalmente non conosco questi luoghi, qualcuno di voi saprebbe muoversi con naturalezza per queste strade? O magari ha idea di dove sia andato il demone?

    Quando gli occhi del monaco fecero il giro, posandosi anche sulle mie iridi castane, avrebbero incrociato purtroppo un cenno negativo da parte del mio capo. Non conoscevo così a fondo il Presidio Occidentale, e a dire il vero faticavo a ricordare di essere mai stato da quelle parti.
    Non ero tuttavia d'accordo sul pessimismo riguardo la nostra situazione, e presi per questo la parola:

    « Per il momento eviteri di attirare le attenzioni dei demoni altrove: ci darebbe un vantaggio nelle fasi iniziali, ma innalzerebbe in ogni caso il livello di allerta del nemico. Fintanto che ci troviamo nell'ombra è bene restarvi il più a lungo possibile...
    Non sono al corrente delle vostre capacità, ma io posso avvertire la presenza di invidui grazie alla propagazione del Nen; se utilizziamo questo potere in combinazione con l'olfatto di Mugen dovremmo cavarcela... »


    L'unione delle due forze difficilmente ci avrebbe spinti fra le braccia di quelle creature, o avrebbero permesso ai demoni di sorprenderci senza il dovuto preavviso.

    « E' chiaro che dobbiamo evitare ad ogni costo il conflitto, ma i nostri poteri ci permetteranno di trovare un percorso relativamente sicuro. A meno che Nobunaga non sia in grado di guidarci per i vicoli di questo posto. »

    Lo sguardo si sarebbe spostato a quel punto sul samurai, prima di concludere per lasciare la parola ai miei compagni.

    « Quanto al momento in cui raggiungeremo la carrozza... beh, a quel punto probabilmente dovremo fare ricorso al diversivo. Ma una volta recuperato il vostro e -spero- il mio compagno, dovremo solo darcela a gambe. »

    A quel punto il breve vantaggio generato dalla confusione sarebbe stato sì vitale e necessario, molto più che all'inizio dell'operazione di infiltraggio.

    « Purtroppo non abbiamo molto tempo, dobbiamo decidere ed agire alla svelta... »

    Mana: 70%

    Riassunto post: propongo di sfruttare il mio auspex radar (Percezione) unito all'auspex olfattivo di Mugen per identificare un percorso di spostamento sicuro verso la carrozza

    Passive:
    • Maestro d'arme: capacità di usare con maestria qualsiasi arma.
    • Filo incantato: legame magico che gli permette di richiamare a se le sue armi.
    • Volontà del Guerriero: power-up del 50% alla destrezza (NB: con le armi indosso gli consente semplicemente di avere un'agilità normale nonostante il peso, se disarmato rappresenta a tutti gli effetti un +50%)
    • Percezione: auspex di tipo radar
    • Volontà Eroica: mindfuck-alert + trick detector

    Equipaggiamento: (immagine)
    • Arco Lungo + frecce
    • Lancia Lunga
    • Spada ad una mano
    • Ascia Monopenne
    • Morningstar
    • Pugnale [x2]
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Aiutati dall’ennesima evocazione di Ego e dalle trappole preparate dal buon Nobunaga i quattro riuscirono ben presto a lasciarsi i guerrieri di Palden Wang-Mu alle spalle, senza la preoccupazione di essere seguiti. Sfortunatamente, per quanto il loro passo potesse essere rapido nella boscaglia, non poterono fare nulla per raggiungere la carrozza che a gran fretta correva lungo la via delle Spezie. Però, grazie al fiuto di Mugen, riuscirono quantomeno a non perdersi.

    Mentre avanzavano la Volpe non mancò poi di aggiornare Firion sulla situazione nella quale era, suo malgrado, capitato. Gli presentò Ego e Nobunaga e gli spiegò il loro intento iniziale di recuperare i tesori trafugati del Nighikaigan.
    Le reliquie si trovavano al momento sulla vettura che stavano seguendo, assieme al compagno che si era inizialmente offerto di recuperare la refurtiva.

    Al corrente delle loro intenzioni, l’Aviatore decise di unirsi a loro nella speranza che aiutandoli avrebbe potuto in qualche modo recuperare informazioni utili sulla sua di missione. Nonostante il fallimento catastrofico del loro piano iniziale, a quel punto Mugen era solo grato di poter contare nuovamente sull’appoggio del Comandante Verde. Sapeva di potersi fidare ciecamente di lui e delle sue abilità. Sul campo di battaglia questo poteva fare la differenza tra la vita e la morte. Non che non avesse fiducia nel teologo e nel samurai, ma lui e Firion erano sopravvissuti a davvero tante disavventure insieme.
    E a ben pensarci erano insieme quando per la prima volta aveva sentito il nome dell’Imperatrice Palden Wang-Mu.

    Intanto, man mano che avanzavano, divenne sempre più chiara la destinazione verso cui la vettura con a bordo gli agognati tesori e lo sventurato compagno si stavano dirigendo.

    Sequerus, la perduta capitale, ancora avvolta dai miasmi. Posare lo sguardo su quelle mura e su quei palazzi non fece che rammentare al Demone di tutto il sangue versato per conquistare quei picchi e liberare il Presidio dai suoi oppressori. E così come allora, la Capitale continuava a dare dimora alle forze che minacciavano la pace e la serenità dei popoli d’Occidente.

    “Conosco questi luoghi.”

    Annunciò grave il Demone, mentre nella sua mente affioravano le urla dell’ultimo assedio, il rombo delle armi da fuoco e delle esplosioni e il lezzo di polvere da sparo. Con gli occhi chiusi cercò di visualizzare quanto ricordava di quella città maledetta. Aveva conosciuto Sequerus in tempo di guerra e credeva di essere in grado di guidare i compagni per le strade cittadine. Ma ahimè non poteva garantire loro una via sicura, lontana da occhi indiscreti, né poteva garantire che la città fosse ancora come la ricordava.

    “Una volta dentro so come raggiungere il Picco della Pena, dove sorgevano le vecchie prigioni, o il Picco del Forte, sede delle dimore delle Nobili Famiglie e del palazzo del governo.”

    Molti edifici erano caduti durante l’assedio e molti altri, ancora in piedi, portavano comunque i segni dell’aspra battaglia. Non aveva modo di sapere dall’esterno, quali zone i demoni avessero occupato e che uso stessero facendo delle vecchie strutture.

    Rivolgendosi direttamente a Firion, per poi guardare direttamente gli altri alleati, si riallacciò alla proposta dell’Aviatore concordando con il suo piano.

    “Si. Combinando le tue percezioni con il mio olfatto e il mio udito dovremmo essere in grado di rimanere lontani da occhi indiscreti. Ma…”

    Ed era un grosso ma.

    “… anche se riuscissimo a raggiungere la carrozza indisturbati, dubito che i tesori e Sadwrn siano ancora lì dentro. Dobbiamo anche tenere in considerazione la possibilità che difficilmente li tengano -anche se sorvegliati- nello stesso posto.“

    In ogni caso non c’era tempo da perdere.

    “Non abbiamo molte alternative, non ci resta che provare a seguire le tracce del carro finché possibile. Anche solo capire che direzione hanno preso dopo le mura può darci qualche indizio sulla loro destinazione finale.”



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ottime
    Energie: 70%
    Riassunto: //
    Tecniche utilizzate: //
    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Bonus alla Forza
    Auspex Olfattivo
    Auspex Uditivo
    Visione Notturna
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]

    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Passiva di volo
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]

    ~Ombra del Drago
    Malia di riverenza quando impugna Anguirel
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)


    Equip:

    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    Impeto e tempesta

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    LE CONSEGUENZE DELLA SUPERBIA

    GLeQpFj

    "Non essere mai superbo con l’umile. Non essere mai umile con il superbo".

    (Jefferson Davis).


    tNBRqhx

    Picco della Pena, Sequerus.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    POV: Sadwrn.

    La creatura grottesca appena giunta alla soglia della sua cella -dalla pelle bluastra e butterata come poche- reclinò la testa, mentre gli occhi si assottigliavano per fendere la penombra e capire se da dietro le sbarre il Worren fosse ancora privo di sensi. Eppure Sadwrn non si mosse, tenendo gli occhi ben chiusi...
    -Dovremmo svegliarlo?- chiese ad un altro mostro, probabilmente nascosto da una parete -L'Imperatrice potrebbe non apprezzare di perderci del tempo, se non si sveglia.

    Alcuni passi lo raggiunsero, restituendo alla vista -nel caso il prigioniero avesse aperto le palpebre- uno Youkai altrettanto grosso, ma con tratti di anfibio.

    -Il Capo ha detto che forse i nativi hanno iniziato ad unirsi per combatterci- commentò, rendendo chiara che, qualunque soluzione avessero scelto, era necessaria più attenzione del solito -Quel traditore non sembra voler parlare: l'unica soluzione è che ci pensi l'Imperatrice stessa, come ha fatto con l'altro.
    Sul volto animalesco si stampò un sorriso strano, in parte carico di sadismo.
    -E poi... sarà desiderosa di vedere se i Tesori del Nishikaigan funzionino come nella Leggenda.

    Sghignazzarono assieme ma non si mossero, forse nella tacita decisione di attendere ancora un po', così da non innervosire la loro Signora.

    tNBRqhx

    Via delle Spezie (verso Sequerus), Qídằo.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    POV: Ego, Firion e Mugen.

    Personalmente non conosco questi luoghi, qualcuno di voi saprebbe muoversi con naturalezza per queste strade? O magari ha idea di dove sia andato il demone?
    Fu Ego il primo ad esporsi, ponendo loro una domanda più che lecita, in quella situazione.
    “Conosco questi luoghi.” rispose prontamente la kitsune “Una volta dentro so come raggiungere il Picco della Pena, dove sorgevano le vecchie prigioni, o il Picco del Forte, sede delle dimore delle Nobili Famiglie e del palazzo del governo.”
    -Lo stesso vale per me- intervenne il ronin -Agivo in passato nella guardia, e durante la guerra sono andato verso il centro del potere, pertanto posso portarvi attraverso vie sicure solo al Picco del Forte e a quello della Guardia.
    A quel punto, le "vie più sicure" erano solo tre.

    Anche se riuscissimo ad entrare in città per qualche via secondaria e riuscissimo ad evitare i demoni disseminati qui e lì ed ancora riuscissimo a ritrovare le tracce del carretto...poi cosa faremo? Siamo solo noi quattro, già fiaccati dal precedente scontro, contro una città assediata da miasmi e satanassi.
    Nobunaga rimase in un silenzio assorto, dando tuttavia ragione al suo compare con un sospiro avvilito.
    Dovremmo diventare invisibili per i demoni, arrivare a destinazione, liberare Sadwrn, recuperare le reliquie e poi fuggire.
    Dubito che senza il supporto di una milizia possiamo fare qualcosa di utile.
    Magari creando un tafferuglio potremmo calamitare l'attenzione in una parte della città, o magari creando un piccolo incendio.
    Però, anche se fosse, raggiunto il carretto, come fronteggiamo chi c'è dentro ed i suoi gregari?

    « Per il momento eviteri di attirare le attenzioni dei demoni altrove: ci darebbe un vantaggio nelle fasi iniziali, ma innalzerebbe in ogni caso il livello di allerta del nemico. Fintanto che ci troviamo nell'ombra è bene restarvi il più a lungo possibile...
    Non sono al corrente delle vostre capacità, ma io posso avvertire la presenza di invidui grazie alla propagazione del Nen; se utilizziamo questo potere in combinazione con l'olfatto di Mugen dovremmo cavarcela... »

    Nel suo silenzio, Nobunaga apprezzò l'ottimismo di quel cavaliere. Lui, per natura e per vissuto, non si sentiva così positivo... tuttavia era un bene che vi fosse almeno una persona nel gruppo a vederla in quel modo.
    « E' chiaro che dobbiamo evitare ad ogni costo il conflitto, ma i nostri poteri ci permetteranno di trovare un percorso relativamente sicuro. A meno che Nobunaga non sia in grado di guidarci per i vicoli di questo posto. Quanto al momento in cui raggiungeremo la carrozza... beh, a quel punto probabilmente dovremo fare ricorso al diversivo. Ma una volta recuperato il vostro e -spero- il mio compagno, dovremo solo darcela a gambe. Purtroppo non abbiamo molto tempo, dobbiamo decidere ed agire alla svelta... »
    “Si. Combinando le tue percezioni con il mio olfatto e il mio udito dovremmo essere in grado di rimanere lontani da occhi indiscreti. Ma… anche se riuscissimo a raggiungere la carrozza indisturbati, dubito che i tesori e Sadwrn siano ancora lì dentro. Dobbiamo anche tenere in considerazione la possibilità che difficilmente li tengano -anche se sorvegliati- nello stesso posto.“
    Nobunaga annuì all'indirizzo della Volpe.
    “Non abbiamo molte alternative, non ci resta che provare a seguire le tracce del carro finché possibile. Anche solo capire che direzione hanno preso dopo le mura può darci qualche indizio sulla loro destinazione finale.”

    -Credo che abbiate tutti ragione... a parte per una cosa- osservò il Ronin, palesando i suoi pensieri per ultimo -Siamo in una base ed il carro era solo un mezzo di trasporto creato per non destare sospetti lungo il tragitto. Ovunque sia, ora è certamente vuoto.
    Sospirò, forse poco felice di aver dato loro quella pessima -ma per lui banale- notizia.
    -Quei mostri hanno dei tesori ed un prigioniero: l'unico luogo adatto a rinchiudere qualcuno in zona è -e resta- il Picco della Pena. Fu violato durante l'ultimo attacco alla città, ma molte celle son certamente integre ed utilizzabili. Potrei scommettere tutti i miei averi che il nostro alleato, se ancora vivo, sia lì.
    Si carezzò il mento con fare assorto, analizzando la situazione.
    -I tesori, invece, restano un mistero: ci son diversi posti in cui potrebbero trovarsi, ma forse Sadwrn sa qualcosa a riguardo. La mia idea è di cercare prima il nostro compagno, poi decidere se proseguire con i tesori o meno. Non sono altro che reliquie: ci sarebbero utili, ma la vita di un prezioso alleato è per me più importante di un oggetto. Inoltre la sua morte potrebbe incrinare l'alleanza con la sua tribù, nel caso gestissero male la perdita di un loro simile.

    Voltò lo sguardo in direzione di Mugen, che aveva detto di conoscere le prigioni.

    -Propongo di seguire la nostra Volpe, e salvare il nostro amico.

    Turno 7

    Sadwrn

    Il fingerti ancora privo di sensi ti ha fatto guadagnare un turno (ottenendo anche delle informazioni). Ora però i nemici visibili (nel caso il tuo pg apra gli occhi) son due, e sono esattamente davanti la porta della tua cella, e fissano il micio.

    Ego, Firion, Mugen.

    Nobunaga è abbastanza sicuro di voler andare dall'amico, mettendo da parte il piano originale. Decidete il da farsi: basterà scrivere la meta, il modo in cui vi muovete e le abilità che intendete usare (in sostanza, che scriviate il vostro piano d'azione finale). Al resto ci penso io, compreso dirvi cosa vi accade e se funziona.
    Ovviamente, ciò che accadrà al pg di Kuma sarà fortemente influenzato dalle vostre decisioni e dalle vostre tempistiche.

    PS: vi mando a un topic in cui appaiono i vari posti in cui potreste dirigervi (alcuni dei quali son già stati nominati). [Antica Sequerus]

    Scadenza: 31 ottobre.

     
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    Le parole di Mugen e Nobunaga diedero nuova linfa alle mie speranze: entrambi possedevano conoscenze del posto, il che rendeva realmente fattibile l'intera operazione. Il piano dopotutto era funzionale: sfruttare una combinazione di abilità per muoversi in terra ostile senza essere scoperti.
    L'unico problema risiedeva nelle considerazioni finali, ovvero: la collocazione di Sadwrn e delle reliquie, probabilmente ben lontane l'uno dalle altre. E quasi certamente ben custoditi...
    La nostra missione richiedeva dunque una possibile prioritizzazione, e

    la vita di un prezioso alleato è per me più importante di un oggetto.

    fui ben felice di trovare immediato riscontro nelle intenzioni del samurai; il codice d'onore della classe guerriera era vivo e forte nella sua persona. Quel Presidio aveva ancora speranze di risollevarsi, fintanto che uomini di quel calibro combattevano per la sua libertà.

    « Sono d'accordo. Non conosco il vostro compagno, ma la sua vita ha la priorità massima. »

    In quanto Aviatore non avrei esitato un solo istante nel rischiare la mia stessa vita per aiutarlo.
    Alle reliquie avremmo pensato dopo, qualora si fosse presentata l'occasione.

    « Direi che abbiamo un piano: il nostro obbiettivo sono le celle del Picco della Pena, e ci arriveremo con cautela ricercando un percorso sicuro grazie ai sensi sviluppati di Mugen ed il mio Nen. »

    Cercai una conferma nel volto dei miei compagni, ed a quel punto saremmo stati pronti per iniziare la missione.
    Le prigioni del Picco della Pena... chissà che Sadwrn non fosse già in compagnia di Augustus..?

    Mana: 70%

    Riassunto post: confermo il piano. Si va verso il Picco della Pena guidati da Mugen e Nobunaga, cercando un percorso sicuro e senza incontri sfruttando i sensi sviluppati di Mugen e la mia Percezione Nen.

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    -Dovremmo svegliarlo?- domandò ancora quello stesso individuo al quale Sadwrn non poteva permettersi neppure di dare una sbirciata; poco importava, però, se costui avesse avuto il pelo lungo o corto, le squame o le scaglie, almeno in quel momento. -L'Imperatrice potrebbe non apprezzare di perderci del tempo, se non si sveglia.

    Oh, chissà che smacco sarà per lei, poveretta, gli rispose il Worren unicamente nella sua mente. Aggiunse, sempre nella sua testa, ma in un pensiero stavolta era rivolto solo a sé stesso: d'altro canto, potrei non apprezzare io ciò che potrebbe fare lei a me.
    Nel frattempo, udì un rumore di passi che si facevano via via più vicini. Si trattava di almeno due persone, al massimo una in più; comunque troppe per essere affrontate disarmato, in buona parte legato e senza una più pallida idea di cosa fare dopo, qualora fosse riuscito a vincere grazie a qualche prodigio o pazzesco colpo di fortuna.

    Aveva perso i sensi nel carretto, e poco prima il demone che pareva un Sousousha gli aveva anticipato che sarebbe stato interrogato da qualcuno. Considerato come i carcerieri avessero menzionato Palden Wang-Mu come se si trovasse nei paraggi, e il fatto che era finito lì dopo aver cercato di rubare le tre reliquie reali... non rimaneva più alcun dubbio.
    Era finito dritto nella tana del lupo.

    -Il Capo ha detto che forse i nativi hanno iniziato ad unirsi per combatterci- disse la seconda persona. Cogliendo tra l'altro nel segno: c'erano altre alleanze di umani e non-umani, o aveva appena scoperto l'alleanza stipulata fra i Worren di Hokugayama e i relativamente vicini Shan Yan? Se fosse stato quest'ultimo caso, allora come avevano fatto? -Quel traditore non sembra voler parlare: l'unica soluzione è che ci pensi l'Imperatrice stessa, come ha fatto con l'altro.
    Traditore? In quale caspita di mondo...?! No, al di là del lato morale della faccenda, quella parola implicava un elemento di cui fino ad ora non era minimamente a conoscenza. C'era un “noi” e c'era un “loro,” com'era naturale che fosse, ma lì sembrava di capire che Sadwrn, dal punto di vista dei suoi aguzzini, fosse “uno di noi” che aveva tuttavia deciso di schierarsi dalla “loro” parte.
    Questo significava due cose: o che quei tizi erano genuinamente convinti che Palden Wang-Mu fosse la soluzione migliore per riportare stabilità all'Ovest, e che resisterle poteva significare mettere in pericolo tutto il Presidio, oppure non si era mai trattata solo di una questione di “invasori” contro “nativi.” Si trattava piuttosto di una guerra fra “umani” contro “non-umani.” Stavolta, però, con questi ultimi a fungere da persecutori.
    Ciò però non aveva comunque senso: perché era stato imprigionato allora a Màoyì con gli Shan Yan quel vecchio insieme a tutti gli altri esseri umani?
    -E poi... sarà desiderosa di vedere se i Tesori del Nishikaigan funzionino come nella Leggenda.
    Si spiegava infine anche il motivo per cui Nobunaga e l'Imperatrice volevano entrambi mettere le mani su quegli oggetti. Non era quindi una questione di semplice legittimità...

    Se si fosse finto ancora incosciente, era quasi certo che i due youkai lo avrebbero portato così com'era al cospetto dell'imperatrice, di fatto sigillando il fato del Worren per sempre; inutile quindi continuare. Se voleva guadagnare altro tempo, allora doveva fare in modo di dare una ragione valida ai carcerieri di tenerlo lì ancora un po'.
    A costo di doversene guadagnare le simpatie.

    « Oi, oi, oi. » intervenì, “destandosi.” « Aspettate un momento, signori: chi avrei tradito, di preciso? Spero non vi dispiaccia spiegarmelo, poiché non vorrei essere stato scaraventato in un simile casino senza che mi fosse stata raccontata tutta la storia. »
    Ciò era, in un certo senso, vero. Anche se mai avrebbe tollerato ciò che aveva subito in quel villaggio più di un mese fa, né su di sé né sul prossimo, conoscere il punto di vista dell'altro non poteva fare male.
    « Anche se mi diceste che è comunque troppo tardi per me, non mi importa. Capite cosa intendo dire? »

    SadwrnStato fisico: Buono
    Stato mentale: Incuriosito
    Energia: 80/100
    Passive: Auspex Psion, Auspex Illusorio, Conoscenza della Flora del Presidio Occidentale
    Equipaggiamento: Zappa (Arma Bianca)
     
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49 replies since 17/8/2018, 11:45   1208 views
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