[LAM] Le conseguenze della Superbia

Quest di Presidio

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    Impeto e tempesta

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    LE CONSEGUENZE DELLA SUPERBIA

    GLeQpFj

    "Non essere mai superbo con l’umile. Non essere mai umile con il superbo".

    (Jefferson Davis).


    tNBRqhx

    ???, Berjaska.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    Nel cuore della terra, fiamme crepitanti danzavano entusiaste mentre le ombre dei presenti si stringevano e s'innalzavano sulla pietra, deformandosi in sagome di spettri. Capi chini sotto cappucci ampi di tela rossa, ginocchia sulla terra, gli assassini proni intonavano canti atoni rivolti alla manifestazione terrena del Vero Dio: la dolce Madre, sua amante devota.
    Re della Morte e Signore del Nulla, il Lui era il riposo eterno e lo spegnersi delle stelle. In lei -invece- vi era la Parola ed i Suoi dettami: di fronte alla rovina dell'Ovest, non restava che rivolgere alla Sibilla -e dunque a Met- le proprie preghiere. Lasciare che il Vero Dio si cibasse dei loro desideri, delle ossessioni martellanti e perverse.
    Non giustizia, non vendetta: solo altro caos, altra morte.

    « Figli Miei, il Vero Dio ha accolto le nostre preghiere! »

    Allargando le braccia verso i fedeli inginocchiati, una donna in abiti bianchi e logori, quasi totalmente insozzati di sangue rappreso, sorrise gioiosa alla buona novella appena pronunciata. I numerosi gioielli d'oro e pietre preziose indossati dalla Madre a caviglie, polsi, collo e capo tintinnavano ad ogni movimento; con sguardo assente e volto sporco di cipria bianca, batté le mani rumorosamente: al segnale, due incappucciati varcarono la soglia di quella grotta naturale adibita a Tempio portando con sé una fanciulla dai riccioli biondi legata ed imbavagliata. La carnagione rosea cozzava con l'incarnato cadaverico della Madre e le morbide labbra di pesca -corrugate dal pianto- non erano più vistose del rosso vermiglio spalmato su quelle che le sorridevano.
    Con delicatezza quasi inappropriata, lasciarono stendere la fanciullina al suolo, supina -proprio di fronte la sacerdotessa gioiosa-, tenendola infine ben ferma, bloccandole gambe e polsi. Osservandola dall'alto con curiosità quasi fanciullesca, la Sibilla rifletté fra sé che i tremori della sconosciuta la rendessero meno stoica di un maiale sul punto d'esser sgozzato. Rise all'immagine che le si palesò in testa, poi tornò a rivolgere le sue attenzioni alla platea.

    « Altro Caos ci donerà il Signore del Nulla! Un mare di morte s'abbatterà sull'Occidente come mai prima d'ora fu visto! »

    Levando un pugnale cerimoniale e ponendosi in ginocchio sulla vittima, lo posò esattamente al centro del suo sterno. Una lieve macchia di sangue bagnò la lama, mentre il pianto disperato della ragazza prevalse sulla paura ed ogni altra emozione. In un fiume di parole, giunsero dalla boccuccia angelica suppliche, minacce e bestemmie che suonarono dolci all'orecchio della carnefice, divertita. Ridendo felice, affondò la lama e la lasciò danzare, così che il rumore di carne tranciata e costole incrinate accompagnasse il rituale propizio. Quando fu il momento, estrasse il cuore, mostrandolo a tutti, prima di divorarlo.
    I canti dei fedeli aumentarono d'intensità finché la Sibilla non ebbe un sussulto, gettandosi poi per terra di fianco al cadavere della vergine. Un orecchino scivolò via dal lobo durante numerosi movimenti sconnessi e la bava alla bocca lavò via la cipria da un lato del volto. Infine si placò, levandosi in piedi con volto inespressivo ed occhi totalmente neri.

    « Non v'è Morte che possa tormentare chi mi ha tradito: il Nulla sarebbe solo un premio. »

    La voce innaturalmente roca echeggiava per la caverna, giungendo a tutti i presenti, assieme ad un curioso profumo di lamponi, comparso improvvisamente ed amplificato dall'umidità.

    « Riponete le armi e disperdetevi: la mia punizione è la sua vita... »

    XOkLLmj

    « ...agirò così che colga presto i frutti dei suoi eccessi. »

    Infine la donna svenne, immobile come l'altra di fianco a lei, ancora grondante sangue e con la cassa toracica squarciata.
    Uno dei presenti si alzò dalla propria posizione, levando le braccia al cielo in una esternazione di gioia.

    -Il Vero Dio ha parlato!
    Sia lode a Met e a tutto ciò che domina!


    tNBRqhx

    Via delle Spezie, Qídằo.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    -Attaccheremo esattamente in questo punto: le alture creano una strettoia e non permetteranno loro di muoversi.

    Nubunaga puntellò il ramoscello di bambù al suolo, lì dove aveva ricostruito una mappa improvvisata della zona in cui si trovavano. Erano nei pressi di una strettoia lungo la Via delle Spezie, una strada particolarmente larga e facilmente percorribile rispetto le solite vie del Presidio, usata per secoli come principale rotta commerciale fino all'invasione demoniaca e alla disfatta totale delle Nobili Famiglie. Da allora era stata rivendicata dall'Imperatrice come propria ed abitualmente percorsa da creature abominevoli e potenti, ragion per cui nessun umano aveva più osato percorrerla. Nemmeno loro, in effetti, erano lì; piuttosto la osservavano nascosti nella sterpaglia.

    CN8ZRNx

    Più che eroi, sembravano furfanti... ed anche il piano dell'esperto Nobunaga non appariva particolarmente "onorevole".

    -Attenderemo che il carro raggiunga questa strettoia, così che i mostri siano impossibilitati dal compiere scatti in tutte le direzioni: impedendo loro i movimenti, riusciremo ad ottenere almeno una condizione di "parità" per ciò che riguarda la rapidità del combattimento ed il controllo del campo di battaglia. Sulla forza... spero che la fuga non generi feriti, o quasi.

    Il piano era semplice: si trattava di un banale furto di reliquie, la cui idea si fondava sostanzialmente su una lettera inviata da Goro Gurīn, il mercante salvato nel disastro di Màoyì, contenente importanti informazioni ottenute tramite diversi passaparola.
    Un attacco a sorpresa avrebbe distratto la scorta demoniaca mentre uno di loro avrebbe dovuto raccogliere i tesori: una pietra di giada, uno specchio magico ed una katana. Ovviamente non si trattava di banali artefatti, piuttosto del Tesoro Reale del Nishikaigan: trafugati durante la notte di sangue dello sterminio dei Vuist, erano stati rivendicati dall'Imperatrice come propri ed ora erano in viaggio verso Nord in un semplice carro di legno guidato da cinque Youkai.

    Dall'importanza che Nobunaga stesso dava a quei tre oggetti, era evidente quanto rappresentassero in sostanza la concretizzazione dell'onore perduto del Nishikaigan: recuperarli -a detta sua- avrebbe dato al loro gruppo credibilità, autorevolezza e riportato Shiju alla gloria.
    Per quanto il concetto di "gloria" potesse non essere esattamente lo stesso per tutti, l'autorevolezza e la credibilità del gruppo era oggettivamente un elemento la cui mancanza pesava non poco. Durante una guerra, chiunque aveva bisogno di alleati: con i tre tesori avrebbero potuto addirittura rivendicare lo status di governanti del Nishikaigan e formare un nuovo esercito da usare contro l'empia tiranna.

    -Chi prenderà le relique, fuggirà per il passaggio segreto che si nasconde dietro i rovi sul lato destro della strada, dunque lo percorrerà per qualche ora fino a raggiungere l'uscita nel Nishikaigan, dove lo attendono i ragazzi del Clan Shan Yan, che gli fungeranno da scorta fino alla capitale. Gli altri batteranno in ritirata, disperdendosi, non appena vedremo il ladro sparire tra i rovi, tutto chiaro?

    Turno 1

    Siete nascosti nei pressi di una strettoia della Via della Seta e la vostra missione è quella di attaccare cinque Youkai che trasportano in un carretto i Tre Tesori del Nishikaigan: una pietra di giada, una katana ed uno specchio.
    Il piano è abbastanza semplice ed in questo post potete introdurre i vostri personaggi come desiderate, considerando però che è stato Nobunaga a organizzare il tutto: ciò che ci sta da fare è decidere chi farà il ladro, e dovete deciderlo voi (vi consiglio la persona meno adatta a combattere e/o più veloce e/o più brava a non farsi notare).
    Colui che viene scelto dal party, si offrirà come volontario in questa quest, nel suo post.

    Altra cosa: se avete domande da porre a Nobunaga, vi consiglio questo post, perché nel prossimo si passa direttamente all'azione.

    PS: Avendo scelto Mugen per la missione, ho citato ma non coinvolto direttamente il Clan Shan Yan per evitare di sovraccaricare Mistery. Li ho relegati in un ruolo in cui sono coinvolti nella missione, ma non presenti durante il gioco.

    Scadenza: 21 agosto.

     
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    Cosa devi fare per riportare la Pace, le Divinità e scacciare i Demoni invasori?
    Bhè, francamente il Teologo non lo sa.
    Può elencare circa duecento culti differenti con le rispettive divinità e pratiche religiose, ma certo non è un vero esperto di strategia o di come si ribaltano le sorti di un Presidio. Certo, si sta applicando in merito, sta ottenendo conoscenze ed esperienze utili in tal senso, ma certo non è un vero e proprio esperto; per questo demanda tutto al buon Nobunaga.
    Se si parla di reliquie, però, può dire la sua parola. Le reliquie nelle varie religioni occupano sicuramente un ruolo centrale. Riuscire a rendere tangibile, a concretizzare, quello che è il concetto astratto di Divino. Ciò che è surreale non sempre è tangibile, sfugge all'intelletto ed alla praticità; una spada magica che ammazza i demoni, invece, è assai più utile.
    Quindi quando l'ex Samurai ha esposto il suo piano non si è potuto trovare che più in sintonia. Avere dalla loro qualcosa di materiale per dimostrare i propri intenti vale ben più di mille discorsi e predicazioni.
    Osserva la mappa rudimentale disegnata dal Comandante, annuisce mentre riassume le intenzioni del gruppo ed il piano. Riflette qualche secondo spolverando appena i pantaloni color terra che indossa. Dato che è probabile che oggi debbano scappare o combattere, ha preferito indossare abiti più comodi: un paio di pantaloni, una camiciona verdastra e la solita collana-rosario. Il bastone ben stretto nella mano destra.
    Osserva i vari presenti e soppesa mentalmente chi potrebbe essere quello più adatto al furto. Dal canto suo le sue doti fisiche sono scarse, il Samurai e la Volpe potrebbero essere adatti, ma sono elementi più che validi per un potenziale scontro. Resta quindi li Worren.
    Quindi il nostro ruolo sarebbe quello di fungere da diversivo e tenere impegnate le guardie mentre il "ladro" recupera le reliquie e scappa via?
    Domanda per riassumere il discorso. Riflette e poi continua a proporre.
    Tra le mie evocazioni vi è una divinità dai tratti di un abitante dell'Ovest. Potrei evocarla e farle scagliare dardi contro i nemici, così che almeno qualche demone la carichi lasciando sguarnito il carretto.
    Potrei evocarne due in posizioni differenti, diametralmente opposte. O in alternativa associare questa evocazione ad un portentoso flash in grado di abbagliare i nemici.
    Tutto funzionale a guadagnare secondi preziosi per il nostro Ladro.

    Ed ogni volta che nomina il Ladro occhieggia il Worren, sperando che giunga alla medesima conclusione.


    Equipaggiamento: Bastone
    Mana: 110%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Illuminazione Divina: Aumento riserva dai Mana
    Laurea in Teologia: Conoscenza enciclopedica del “divino”

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    Via delle Spezie, Qídằo.
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    -Attaccheremo esattamente in questo punto: le alture creano una strettoia e non permetteranno loro di muoversi.

    Sadwrn annuì, accovacciato fra alcuni cespugli non distanti dalla strada principale, osservando con attenzione il punto indicato dalla punta del rametto di bambù nel terreno. Si grattò la nuca con il manico della zappa, e il viso gli si contrasse in una smorfia pensosa. Ogni tanto i pensieri ritornavano a Màoyì, alle azioni intraprese quella notte fatidica, e al come queste lo avessero condotto ai bordi della Via delle Spezie: un sentiero una volta battuto da dozzine di mercanti, ma ora monopolizzata dalla nuova sedicente sovrana e dal suo esercito. Complottando contro questi ultimi, passando dalla semplice autodifesa ad una vera e propria offensiva. Anche se si trattava di una buona causa, gli occasionali sudori freddi e l'improvvisa nostalgia di casa gli suggerivano quanto poco fosse tagliato per una simile impresa.

    -Attenderemo che il carro raggiunga questa strettoia, così che i mostri siano impossibilitati dal compiere scatti in tutte le direzioni: impedendo loro i movimenti, riusciremo ad ottenere almeno una condizione di "parità" per ciò che riguarda la rapidità del combattimento ed il controllo del campo di battaglia. Sulla forza... spero che la fuga non generi feriti, o quasi.

    Si strinse nelle spalle e scosse la testa. Qualche graffio o delle costole rotte non erano ciò che preoccupava il Worren, o altrimenti non avrebbe nemmeno seguito il samurai fino a lì. Armato, poi.
    Accanto a Sadwrn e Nobunaga c'erano altri due individui: Ego, quell'umano straniero che aveva incontrato a Shiju, e un individuo la cui forma gli ricordava quella di un demone volpe, una vista non delle più comuni nel Presidio Occidentale. Gli era parso di capire che si chiamasse... Mugen Fudo.

    Avevano ricevuto una soffiata preziosa da Goro Gurīn, il mercante che avevano salvato, riguardante il trasporto delle tre reliquie reali verso settentrione da parte dell'imperatrice. Perché lì? A nord, per quanto ne sapesse Sadwrn, vi erano solo le pendici sud-occidentali del Koldran sulle quali viveva egli stesso, nonché Rohkeus, Henki, Lampi e Tuhka.
    A meno che non le volessero trasportare perfino oltre.

    Si diede due schiaffi leggeri alle guance. Ci avrebbe pensato dopo, si disse, le congetture lo avrebbero solo distratto dal loro compito: mentre tre persone all'interno del gruppo avrebbero creato un diversivo, un quarto elemento si sarebbe mosso per sottrarre ai demoni gli artefatti.
    Si sarebbero così impossessati di quegli oggetti, che avrebbero potuto quindi usare per conferire al gruppo, sempre a detta del guerriero, credibilità e autorevolezza con la quale avrebbero potuto riportare Shiju al suo splendore.

    C'era solo una domanda: chi, in assenza di un legittimo sovrano, sarebbe asceso al potere per spodestare Palden Wang-Mu?

    -Chi prenderà le relique, fuggirà per il passaggio segreto che si nasconde dietro i rovi sul lato destro della strada, dunque lo percorrerà per qualche ora fino a raggiungere l'uscita nel Nishikaigan, dove lo attendono i ragazzi del Clan Shan Yan, che gli fungeranno da scorta fino alla capitale. Gli altri batteranno in ritirata, disperdendosi, non appena vedremo il ladro sparire tra i rovi, tutto chiaro?

    Quindi il nostro ruolo sarebbe quello di fungere da diversivo e tenere impegnate le guardie mentre il "ladro" recupera le reliquie e scappa via?
    Chiese Ego, scoccando un'occhiata a Sadwrn mentre pronunciava la parola “ladro”.
    Tra le mie evocazioni vi è una divinità dai tratti di un abitante dell'Ovest. Potrei evocarla e farle scagliare dardi contro i nemici, così che almeno qualche demone la carichi lasciando sguarnito il carretto.
    Potrei evocarne due in posizioni differenti, diametralmente opposte. O in alternativa associare questa evocazione ad un portentoso flash in grado di abbagliare i nemici.
    Tutto funzionale a guadagnare secondi preziosi per il nostro Ladro.


    « Ricevuto. »
    Rispose il Worren, alzando gli occhi al cielo all'ennesimo sguardo ricevuto. Aveva colto gli indizi del monaco, ancora un po' e gli avrebbe posato una mano sulla spalla dicendogli “sì, caspita, ho capito che stai pensando a me, non c'è problema quindi per favore smettila o mi farai davvero sentire come un furfante.” Sottovoce, ovviamente, e magari accorciando un po', ma il succo sarebbe stato quello.
    « Se dovessi partire con un attacco luminoso fammi almeno un segnale che possa cogliere, altrimenti rischio di venire accecato io stesso. » Rifletté un attimo. « Però sono più per le due evocazioni, sai? Credo che così sarebbero più proni a pensare ad un'imboscata, non ad un diversivo. Mi segui, vero? »

    SadwrnStato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Perfetto, un po' riflessivo e nervoso.
    Energia: 100/100
    Passive: Auspex Psion, Auspex Illusorio, Conoscenza della Flora del Presidio Occidentale
    Equipaggiamento: Zappa (Arma Bianca)
     
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    Il piano era semplice.
    Il carro avrebbe di lì a poco raggiunto la strettoia lungo la Via delle Spezie e la loro imboscata avrebbe potuto avere inizio. Il loro compito, come preannunciato da Nobunaga, era quello di distrarre le guardie, mentre uno di loro, il ladro, recuperava la refurtiva e si dava alla fuga attraverso un passaggio segreto nascosto tra i rovi. A quel punto anche il resto del gruppo si sarebbe dato alla fuga disperdendosi nella macchia circostante.

    Semplice, no?
    Bisognava solo decidere chi avrebbe avuto l’ingrato compito di prelevare i tesori del Nishikaigan -il loro obiettivo- dal carro e chi invece avrebbe distratto i demoni incaricati di trasportare quei beni trafugati dalla Capitale per ordine di Palden Wang-Mu. Gli occhi dorati della Volpe si spostarono quindi dalla mappa improvvisata ai suoi compagni di avventura: il samurai, il teologo e l’uomo-gatto.

    Nobunaga, il samurai, era la mente dell’operazione.
    Colui che aveva ideato e proposto e il piano e probabilmente l’unico che, in quanto nativo di quelle terre e conoscitore di quelle genti, poteva comprendere fino in fondo la reale importanza e il vantaggio che il recupero di quelle reliquie avrebbe potuto portare. In quel piano, in apparenza tutt’altro che onorevole, difficilmente avrebbe lasciato ad altri il compito di combattere quei mostri che avevano messo in ginocchio la sua terra e portato morte e distruzione alla casata che aveva servito per anni.

    Ego, il teologo, sebbene non sembrasse a prima vista l’archetipo del guerriero aveva comunque controllo di una branca delle arti arcane. Tra le sue doti vi era la facoltà di evocare -tra le tante- una creatura, una divinità, dalle sembianze umane in grado di scagliare dardi a comando. Era sua intenzione evocarne due ai lati della strada in modo da utilizzarli come pedine contro le guardie demoniache. In alternativa avrebbe potuto accecare i loro avversari con un flash, dando loro un ulteriore vantaggio e la possibilità al ladro di avvicinarsi al carro con una maggiore copertura. Dalle sue parole lasciava dunque intendere di non essere interessato o adatto al ruolo di ladro. Ruolo che venne raccolto dall’ultimo componente della compagnia.

    Sadwrn, il Worren, l’uomo-gatto, aveva accettato quel ruolo tacitamente assegnatogli con giusto un appunto. Avrebbe preferito evitare il flash abbagliante in favore delle due evocazioni. Un’obiezione più che ragionevole pensò Mugen. Se abbagliati difficilmente si sarebbero allontanati dal carro. E per quanto ne sapevano anche quei demoni - come la Volpe - potevano avere altri sensi molto affinati.

    Meglio quindi distrarli con un’altra minaccia.

    “Sono d’accordo, meglio distrarli con qualcosa in grado di allontanarli dal carro.”

    Prese una pausa per pensare in che modo avrebbe potuto meglio contribuire alla riuscita della missione.

    “Per quanto mi riguarda posso attaccarli dalla distanza e in caso di bisogno potrei con un ruggito provare a domare le bestie che usano per trainare il carro.”


    Parlò poi delle altre doti in suo possesso che magari potevano essere scontate.

    “Posso inoltre mettere al vostro servizio le mie orecchie e il mio fiuto. Vi avviserò qualora entrassero nel mio raggio d’azione prima di essere visti o sentiti da tutti.”



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ottime
    Energie: 100%

    Riassunto: //
    Tecniche utilizzate: //
    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Bonus alla Forza
    Auspex Olfattivo
    Auspex Uditivo
    Visione Notturna
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]


    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Passiva di volo
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]


    ~Ombra del Drago
    Malia di riverenza quando impugna Anguirel
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)


    Equip:

    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    "Non essere mai superbo con l’umile. Non essere mai umile con il superbo".

    (Jefferson Davis).


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    Tra le mie evocazioni vi è una divinità dai tratti di un abitante dell'Ovest. Potrei evocarla e farle scagliare dardi contro i nemici, così che almeno qualche demone la carichi lasciando sguarnito il carretto. Potrei evocarne due in posizioni differenti, diametralmente opposte. O in alternativa associare questa evocazione ad un portentoso flash in grado di abbagliare i nemici.
    Tutto funzionale a guadagnare secondi preziosi per il nostro Ladro.

    « Ricevuto. Se dovessi partire con un attacco luminoso fammi almeno un segnale che possa cogliere, altrimenti rischio di venire accecato io stesso. » Rispose il Worren al monaco « Però sono più per le due evocazioni, sai? Credo che così sarebbero più proni a pensare ad un'imboscata, non ad un diversivo. Mi segui, vero? »
    “Sono d’accordo, meglio distrarli con qualcosa in grado di allontanarli dal carro.” continuò la Kitsune “Per quanto mi riguarda posso attaccarli dalla distanza e in caso di bisogno potrei con un ruggito provare a domare le bestie che usano per trainare il carro.”
    Nobunaga annuì con aria grave, senza in alcun modo proferir parola.
    Dopotutto, non ve ne era bisogno.

    “Posso inoltre mettere al vostro servizio le mie orecchie e il mio fiuto. Vi avviserò qualora entrassero nel mio raggio d’azione prima di essere visti o sentiti da tutti.”

    os2yhjH

    Fortuna volle che non ve ne fu particolare bisogno, almeno in quel momento: il suono delle ruote in legno di un carro (che doveva esser molto pesante, o almeno questo avrebbe potuto capire la Volpe) giunse quasi contemporaneamente alle orecchie di tutti, merito anche delle alture circostanti che ne amplificavano il rumore sulle pietre.

    Nobunaga si voltò, guardingo, scoprendo col suo solo occhio che alla guida del mezzo era presente e ben visibile solo un semplice essere umano... almeno in apparenza. Dall'aspetto abbastanza anonimo ed i tipici tratti somatici degli occidentali endlossiani, non dava nemmeno l'idea di un guerriero: era sovrappeso e poco muscoloso, sudaticcio per l'umidità di quei luoghi e con abiti semplici da viaggio. Nobunaga sollevò un sopracciglio quando notò sul volto pacioso una calma innaturale per chi -come quel tale- non aveva speranze di sopravvivenza in quei luoghi spaventosi.

    -Gli umani non percorrono la via delle Spezie da almeno tre lune- avrebbe argomentato a bassa voce, colto di sorpresa -Non ci sono demoni, ma credo sia quello il nostro bersaglio.

    In effetti, il carro guidato da quel tale era abbastanza grosso e completamente coperto, in grado forse di trasportare comodamente sedute circa quattro persone, nel caso non avessero portato bagagli con loro, ragion per cui poteva benissimo esserci qualcuno dentro a sorvegliare le reliquie. La presenza dell'umano non avrebbe saputo spiegarla, tuttavia -da uomo pragmatico quale era- ritenne che al loro arrivo sarebbe scappato in caso di prigionia. Magari avrebbe chiesto loro aiuto: in caso contrario, lo avrebbe considerato un nemico.

    -Siamo giunti al momento decisivo.

    Turno 2

    Nonostante vi sia solo un umano, esiste la possibilità che i demoni si trovino dentro al carro. Ci sta però da dire che l'Auspex olfattivo di Mugen e quello uditivo rivelano due dettagli importanti: l'umano non respira e puzza di youkai e putrefazione.

    Detto ciò, oragnizzatevi e postate pure. Siete liberi di iniziare ad attaccare come meglio credete: Nobunaga vi seguirà comunque, basandosi su come vi siete organizzati in-game e in base a ciò che si dice in chat. La scadenza lunga l'ho messa perché stanfa sarà assente dal 25 al 2, quindi vi consiglio comunque di postare in questa settimana, così potete muovervi assieme.
    Per qualunque cosa, sapete dove trovarmi.

    Scadenza: 30 agosto.

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Mugen se ne stava in attesa, con i sensi in allerta.
    Come il predatore in attesa della sua preda, le orecchie erano ben tese e le narici avidamente pronte ad analizzare con scrupolo ogni nuovo odore. Il suo cuore pompava ritmicamente, e così concentrato com’era riusciva anche a captare ogni suono emesso dai suoi compagni ed ogni rumore prodotto nella macchia in cui si erano nascosti.
    Nonostante tutta quella concentrazione l’arrivo del loro obiettivo non fu certo dei più discreti. Il rimbalzare delle ruote di legno sulle pietre della Via delle Spezie riecheggiava per tutta la zona, forse amplificato dall’eco delle alture circostanti. Segno che quei Demoni ormai si muovevano per le terre dell’Ovest senza alcun timore.

    Mugen non aveva difficoltà ad immaginare che coloro che avevano distrutto le grandi casate dell’Ovest non avessero alcuna preoccupazione nell’incontrare qualche sprovveduto viandante. Anzi, per quel poco che conosceva di quelle creature diaboliche probabilmente ben auspicavano l’incontro con qualche ignaro umano.

    “Il carro è pesante.”

    Annunciò ai compagni, ma non appena la vettura divenne visibile, trainata da due cavalli, non era che guidata che da un solo individuo. Era facile immaginare che gli altri demoni potessero trovarsi all’interno della struttura, forse a guardia delle reliquie. Particolare inquietante fu notare che il guidatore non aveva le fattezze di un demone. Sembrava un normale abitante dell’Ovest, sovrappeso e sudaticcio, dai lineamenti anonimi e dal semplice abbigliamento.

    “Quell’uomo… non respira.”

    Disse a bassa voce e con aria grave.

    “E puzza. Puzza di Youkai e putrefazione.”

    Gli occhi di Mugen si volsero allora verso i compagni fino ad incrociare quelli del teologo. Non aveva senso uscire allo scoperto quando ancora buona parte delle forze avversarie si trovava -con buona probabilità- al sicuro all’interno del carro. Così la Volpe non fece altro che dare voce a quelle che probabilmente erano le conclusioni a cui tutti erano giunti, giusto per essere sicuro di essere in sintonia col gruppo. Bisbigliando, propose quindi una linea di azione.

    “Ego, direi di procedere con le tue evocazioni. Finché qualche altra guardia non viene allo scoperto ci conviene restare nascosti.”



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ottime
    Energie: 100%

    Riassunto: //
    Tecniche utilizzate: //
    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Bonus alla Forza
    Auspex Olfattivo
    Auspex Uditivo
    Visione Notturna
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]


    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Passiva di volo
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]


    ~Ombra del Drago
    Malia di riverenza quando impugna Anguirel
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)


    Equip:

    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    Il Worren coglie le sue allusioni, forse sin troppo bene. Si dispiace un po' per i modi rozzi, ma non gli sembrava il caso di perdere tempo. La strategia è piuttosto chiara e non ci dovrebbero essere punti poco chiari.
    Perfetto, eviterò il flash, al massimo li utilizzerò quando dovremmo fuggire se necessario.
    Asciutto, conciso, resta accucciato nella selva in attesa che il piano prenda vita. La grossa volpe amica di Nobunaga (certo che ha raccattato proprio degli strani amici) è la prima ad accorgersi che il nemico si avvicina. Cosa però più importante li avverte sull'inganno che cela quel sacco di pelle.
    Lo Studioso osserva con sguardo attento l'uomo che si avvicina. Ha avuto già un primo incontro ravvicinato con quei demoni, è consapevole della loro forza e del loro essere infidi e maligni. Le conseguenze della Superbia sono la discesa delle tenebre che impedisce alla Divinità di porgere lo sguardo cristallino su queste terre. La Redenzione come una spugna cancellerà questa cortina demoniaca e riporterà la Pace e l'Ordine Divino.
    Grazie
    Si limita a rispondere per le informazioni ricevute. Con lo sguardo a mandorla osserva il carretto avvicinarsi. La sua portata è limitata per quanto le divinità nel suo Pantheon sono diverse e varie. Tra le varie una in particolar modo risulterà essere piuttosto utile. Attende che il carretto sfili fischiante quasi davanti a loro prima di cominciare la sua concentrazione.
    Resta inginocchiato con le mani poggiate sulle ginocchia, cerca di restare un po' chino così da risultare coperto dalla bosciaglia al sicuro. Cerca un piccolo spioncino utile per avere un minimo di visuale.
    A labbra strette comincia ad intonare qualche parola di evocazione. Con le sue energie cerca di imbrigliare l'essenza divina dell'Arco Cinese e la prova ad incanalare in due figure umanoidi dai tratti orientali, molto simili agli abitanti del Presidio. Le due divinità, vestite con abiti tradizionali e dotate di lunghi archi dovrebbero prender vita nel folto per poi avanzare nel mezzo della strada. Le evocazioni gemelle si cercheranno di posizionare davanti il carretto ed il secondo leggermente in obliquo, circa dietro il carro ma abbastanza laterale da mantenere una linea pulita di tiro. Le evocazioni urleranno "Traditore" prima di incoccare i propri dardi e cominciano a scagliare le loro frecce contro il corpo flaccido e contaminato del portatore. Se possibile il primo Yi, quello davanti, cercherà di colpire una gamba del nemico, così da limitarne il movimento alla luce di future fughe; il secondo Yi, invece, si concentrerà sulla schiena del nemico.


    Equipaggiamento: Bastone
    Mana: 110-10-10=90%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Illuminazione Divina: Aumento riserva del Mana
    Laurea in Teologia: Conoscenza enciclopedica del “divino”

    Attive
    Ode n° 37, Yi
    Nella mitologia cinese Yi è la divinità dell’arco. Attraverso quest’ode il Teologo è in grado di evocare questa divinità che si materializza armato del suo fido arco e scaglia dardi contro i nemici. [Tecnica Magica; Consumo Medio; Durata 2 turni]

    Scheda: Qui

    Riassunto
    Quando il carretto sfila circa davanti il gruppo Ego provvede ad evocare due Yi (Consumo Medio per due turni; quindi due attacchi Bassi per questo giro) che si posizionano davanti il carretto e di lato/dietro cominciando a scagliare i loro attacchi dopo aver urlato "Traditore".
     
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    Si udì un cigolio di ruote da poco lontano, quelle in legno di un anonimo carro che incedeva lungo la Via delle Spezie. Completamente coperto, esso era condotto da un umano sovrappeso e dall'aria innocua, nonché del posto. Sadwrn lo guardò perplesso; ma gli umani non avevano smesso di percorrere quella strada da quando si era insediata la nuova imperatrice?

    -Gli umani non percorrono la via delle Spezie da almeno tre lune- Confermò sottovoce Nobunaga. Il samurai pareva sorpreso almeno quanto lui. -Non ci sono demoni, ma credo sia quello il nostro bersaglio.

    Nulla, rifletté il Worren, poteva però impedire ai nuovi sedicenti padroni di impiegare esseri umani per svolgere alcuni compiti. In cambio del servizio, potevano offrire protezione al collaboratore e alla sua famiglia, un'offerta ragionevolmente allettante per chiunque. Non c'erano nemmeno troppi dilemmi morali da affrontare: si trattava solo di trasportare alcuni beni da qualche altra parte. Nessun sacrificio, nessuna morte. Non per cause dirette, almeno.

    Questo non cambiava comunque la situazione: potevano esserci benissimo degli abusivi nascosti dentro al carro. Ciò avrebbe certo giustificato le dimensioni cospicue del traino.

    -Siamo giunti al momento decisivo.
    Annunciò il samurai.
    Mugen Fudo intervenì.
    “Il carro è pesante.”
    Sadwrn aguzzò lo sguardo e annuì, convenendo. Anche se il carro era grande, i solchi lasciati nel terreno dalle ruote erano davvero più profondi di quanto non avrebbero dovuto essere.
    “Quell’uomo… non respira.”
    Stavolta il Worren sbarrò gli occhi, con il cuore che aveva mancato un battito.
    “E puzza. Puzza di Youkai e putrefazione.”
    Infine si irrigidì, stringendo Kuwa più forte nella mano destra.
    “Ego, direi di procedere con le tue evocazioni. Finché qualche altra guardia non viene allo scoperto ci conviene restare nascosti.”

    Sadwrn non disse niente, limitandosi ad un breve “mmh” di assenso senza nemmeno cambiare posizione. Ascoltò Ego pronunciare qualche parola arcana, e guardò due persone pressoché identiche materializzarsi in mezzo alle fronde, avanzando poi sulla strada e parandosi davanti al carro. “Traditore,” esclamavano, mosse a mo' di marionette dalle mani capaci del monaco.

    Nel migliore degli scenari, si sarebbero liberati di uno degli youkai malvagi già così, attirandone così almeno un altro di fuori, ammesso ce ne fossero degli altri (ma erano i tesori reali, doveva esserci almeno una guardia di scorta). Viceversa, quelle due evocazioni avrebbero potuto non impensierire neppure il solo conducente. Se così fosse stato, Sadwrn pregò che Nobunaga avesse un piano di riserva. Qualcosa che non richiedesse al Worren di improvvisarsi un ladro.

    SadwrnStato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Nervoso
    Energia: 100/100
    Passive: Auspex Psion, Auspex Illusorio, Conoscenza della Flora del Presidio Occidentale
    Equipaggiamento: Zappa (Arma Bianca)
     
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    LE CONSEGUENZE DELLA SUPERBIA

    GLeQpFj

    "Non essere mai superbo con l’umile. Non essere mai umile con il superbo".

    (Jefferson Davis).


    tNBRqhx

    Via delle Spezie, Qídằo.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    Mentre il gruppo attendeva fra le fronde, poco distante due divinità -vestite con abiti tradizionali e dotate di lunghi archi- si avvicinarono alla strada, puntando al carretto. Prima d'incoccare i loro dardi, urlarono un semplice "Traditore", attirando l'attenzione di chi guidava il mezzo. Quest'ultimo sollevò la testa, ma rimase immobile, come se non temesse alcuna conseguenza di quell'attacco. Quando poi il primo Yi riuscì a colpire la gamba del nemico, questo alzò lo sguardo ed il resto del proprio capo verso il cielo, lanciando un urlo acuto e violentissimo, e questo ebbe un che di profondamente grottesco, sicuramente non umano.
    Fu allora che il secondo Yi gli colpì la schiena, ed allora una strana melma dai toni bruni gli uscì da ogni orifizio possibile: bocca, orecchie, naso e perfino gli occhi si riempirono di quella cosa viva e dalla consistenza liquida. La melma sgorgò via dal corpo finché non fu esaurita, buttandosi a terra e sparendo, assorbita dalle zolle fra i ciottoli.

    Contemporaneamente, a rispondere a quel richiamo, quattro Youkai uscirono fuori dal carretto, rimasto fermo. Lievemente confusi durante l'uscita dal mezzo -improvvisamente fermo- compresero immediatamente di esser sotto attacco non appena posarono gli occhi sulle due evocazioni di Ego.
    Due di loro avevano tratti scimmieschi, uno ricordava vagamente un rettile, l'altro indossava abiti simili a quelli di un monaco e teneva chiuse sulle spalle -similmente ad un mantello- lunghe ali nere; disponendosi attorno al carro, dandogli la schiena, estrassero prontamente le loro armi -una spada il rettile, una lancia la creatura alata- , pronti a combattere. I due demoni-scimmia -gli unici "disarmati"- ebbero l'idea di spartirsi le prede: uno sulla prima divinità e l'altro sulla seconda, si gettarono con violenza e rapidità inaudita. Dopo essere saltati sui loro divini corpi, avrebbero tirato un morso all'altezza della giugulare con la volontà di ucciderle (o, in questo caso, farle svanire). Gli altri rimasero immobili, in trepidante attesa.

    -E con questi, siamo a cinque- commentò Nobunaga tra i cespugli, sospettando nella melma nera una presenza demoniaca -Direi che abbiamo quello che ci serve.

    Turno 3

    I demoni scimmieschi compiono un balzo assimilabile ad uno scatto di livello basso in direzione delle evocazioni, con la volontà di neutralizzarle con un morso (anche questo è un'attiva con consumo basso).
    Spero che la situazione sia chiara, ovviamente sapete dove far domande. Ho postato prima, così avete più tempo per leggere, pensare e organizzarvi.

    Scadenza: 5 settembre.



    Edited by Drusilia Galanodel - 27/8/2018, 22:14
     
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    Il suo piano sembra sortire un certo effetto, con i suoi pro ed i suoi contro. Sicuramente il corpo del primo demone è stato eliminato, il quartetto di nemici si è esposto ed addirittura due si sono anche depiazzati. Ma come giustamente fa notare il buon Samurai i nemici sono cinque, almeno, ed uno è potenzialmente scappato nel sottosuolo o chissà dove.
    Ovviamente il piano non può fermarsi solo per questo piccolo inconveniente, ma deve proseguire. Si volge verso i colleghi e spiega.
    Avevo detto che non avrei utilizzato il lampo di luce se non per la fuga, ma utilizzandolo potrei darti la possibilità di avvicinarti furtivamente.
    Si rivolge al contadino indicando i due nemici che sono rimasti vicino il carretto. Sicuramente il Samurai e la Volpe si potrebbero occupare di loro, ma chi si occuperà dei demoni scimmia?
    Riflette brevemente su ciò che può e non può fare, osserva le distanze ed avvisa i compari della sua strategia.
    Chiudete gli occhi, il mio lampo di luce vi darà un po' di iniziativa. Inoltre cercherò di tenere a bada quelle scimmie. Ho imparato come fare.
    Cerca lo sguardo del Samurai, suo maestro in questo campo. Prima di tutto avanza appena appena nel cespuglio così da avere una visuale completa, se la distanza lo permette resterà per ora accucciato nella selva continuando ad utilizzare le sue abilità dalle retrovie.
    Prima di tutto i due Yi gemelli restanno inermi davanti l'offensiva dei mostri. Cercheranno nel loro piccolo di scagliare altri dardi, ma la vicinanza con il nemico è assai breve. Il risultato dovrebbe essere che le evocazioni esploderanno in un pulviscolo di stelle sotto i fendenti. Sfruttando questo frangente di sorpresa il Bonzo andrà ad accumulare il suo potere divino, incanalando il suo potenziale tra le mani in un soffuso bagliore. Concentrato si limiterà a spingere le mani in avanti, con i palmi rivolti verso i nemici. Gli occhi chiusi e la concentrazione alta. La sfera di luce dovrebbe percorrere la breve distanza prima di esplodere in un flash portentoso che ha lo scopo di abbagliare i due nemici, o magari anche gli altri se si dovessero voltare. Non teme di mostrare la sua posizione, visto che di lì a breve i compagni dovrebbero uscire dal nascondiglio per dar battaglia.
    In un movimento continuo, le braccia ora si vanno ad allargare portando i palmi diretti verso i due nemici scimmia diametralmente opposti. La concentrazione ancora alta mentre cerca di incalare il potere divino ancora una volta.
    Horus, divorali.
    Bisbiglia chiaramente mentre continua a cantilenare un mantra profondo e sommesso, a mò di caffettiera che borboglia. Lo scopo del successivo colpo è quello di evocare uno stormo di falchi, per esser precisi quattro falconi si dovrebbero librare nel cielo per poi dividersi in due squadre di due rapaci, una per nemico. I falchi cercheranno grazie ai loro becchi ed artigli di colpire il viso dei due nemici. Lo scopo è quello di accecarli, ma anche di rendere il loro olfatto ed udito inermi. La strategia del Bonzo resta quella di garantirsi una ritirata serena e tranquilla.
    Conclusa l'offensiva le mani scendono e vanno a stringere il bastone, pronto per eventuali assalti.


    Equipaggiamento: Bastone
    Mana: 90-5-10=75%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Illuminazione Divina: Aumento riserva del Mana
    Laurea in Teologia: Conoscenza enciclopedica del “divino”

    Attive
    Ode n° 9, Helios
    Nella mitologia greca Helios è la divinità dell’astro solare. Attraverso quest’ode il Teologo è in grado di evocare questa divinità che si manifesta sotto forma di sfera luminosa che genera un flash nelle immediate vicinanze, illuminando ed abbagliando i presenti. [Tecnica Magica; Area 5 m; Consumo Basso]

    Ode n° 22, Horus
    Nella mitologia egizia Helios rappresenta un’importante divinità del pantheon, spesso raffigurato come un falco. Attraverso quest’ode il Teologo è in grado di evocare questa divinità che si manifesta sotto forma di grossi falconi che predano il nemico grazie ai loro becchi aguzzi e zampe acuminate. [Tecnica Magica; Consumo Variabile; 4/6/8 falconi; Durata 1 o 2 turni]

    Scheda: Qui

    Riassunto
    Dopo aver avvisato gli altri del piano, e dopo che gli Yi scompaiono sotto i colpi dei nemici, utilizza la tecnica Helios a consumo Basso per accecare i due demoni rimasti vicino il carretto. Sucessivamente usa Horus a consumo Medio (quindi consumo Basso, 4 falchi, spalmato su due turni) inviando due falchi per ciascun demone scimmia con bersaglio il viso dei demoni.
     
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    Una prima freccia si conficcò nella gamba del carrettiere, sicché egli volse il capo verso l'alto e lanciò un urlo stridulo e potente che nulla aveva di umano, che lacerò i timpani di Sadwrn. Quando la seconda lo colpì alla schiena, uno strano liquido brunastro iniziò a sgorgare da ogni cavità di quella persona, come acqua da una sorgente, eccetto per il fatto che quella melma pareva fuggire dal corpo come se dotata di una volontà propria. Si lasciò infine cadere sulla strada, scomparendo nel terreno da cui venne assorbita... o in cui si era infiltrata forzatamente. Il corpo rimanente parve rimanere senza vita.

    Quattro demoni uscirono dal carretto, richiamati dall'urlo del loro compagno scomparso. Si erano sorpresi dell'imprevisto, ma vi erano comunque preparati abbastanza dal comprendere e reagire con prontezza non appena videro i due arcieri.
    Metà di quel piccolo manipolo era già passato all'attacco degli unici due nemici visibili, mentre l'altra rimase al proprio posto, mettendo correttamente in conto che doveva trattarsi di un assalto ben più elaborato di due sparuti umani che si erano appena parati loro davanti.
    Sadwrn li analizzò: quelli già impegnati a combattere erano disarmati, ma compensavano con il loro stesso corpo. Gli altri due impugnavano invece una spada e una lancia, ed avevano tratti rispettivamente da rettile e da volatile.
    Ovvero, almeno uno di loro sapeva volare.

    -E con questi, siamo a cinque- commentò un Nobunaga che pareva a Sadwrn più che mai sicuro di sé. -Direi che abbiamo quello che ci serve.

    Cinque, rifletté Sadwrn, perché quella specie di fanghiglia poteva ancora essere in circolazione. Senza contare che potevano essercene perfino di più all'interno del carro, magari dei demoni particolarmente poco ingombranti, ma anche considerata quella possibilità tutto sommato remota, era ovvio che quella missione presentasse un rischio concreto. Solo che, a differenza di Màoyì, lì il Worren non avrebbe affrontato una sicura condanna a morte qualora avesse deciso all'inizio di rifiutare. Stavolta aveva davvero qualcosa da perdere.

    Avevo detto che non avrei utilizzato il lampo di luce se non per la fuga, ma utilizzandolo potrei darti la possibilità di avvicinarti furtivamente.

    « Intesi, allora mi preparo. »
    Sadwrn si girò verso Mugen e Nobunaga, annuendo loro come per comunicare loro che aveva bisogno che qualcuno gli coprisse le spalle, poiché l'accecamento non sarebbe naturalmente durato per sempre.

    Chiudete gli occhi, il mio lampo di luce vi darà un po' di iniziativa. Inoltre cercherò di tenere a bada quelle scimmie. Ho imparato come fare.

    Annuì, ed eseguì. Se Ego fosse riuscito nel suo intento, non avrebbero dovuto più preoccuparsi dello svantaggio numerico. Quando giunse il bagliore, Sadwrn era preparato. Aprì gli occhi solo quando fu sicuro che il peggio fosse finito, e sarebbe infine uscito dal suo nascondiglio insieme ai due guerrieri.

    Avrebbe corso al loro fianco senza sussurrare nemmeno una parola, mentre un piccolo stormo di falchi li avrebbe sorpassati, volando in picchiata verso i due demoni disarmati. Mentre Mugen e Nobunaga si sarebbero occupati di tenere a bada i due nemici rimanenti, Sadwrn sarebbe balzato rapido all'interno del carro, la zappa allacciata alla schiena affinché avesse entrambi le mani libere per cercare meglio i tre artefatti, intascando immediatamente la pietra di giada (più piccola e meglio trasportabile) qualora l'avesse trovata, per poi afferrare anche specchio e spada.
    Balzando infine fuori e puntando subito verso i rovi indicati poco prima dal samurai per raggiungere il passaggio segreto, se non ci fossero stati altri imprevisti. Prima che qualcuno provasse a catturarlo.

    SadwrnStato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Agitato
    Energia: 100/100
    Passive: Auspex Psion, Auspex Illusorio, Conoscenza della Flora del Presidio Occidentale
    Equipaggiamento: Zappa (Arma Bianca)
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    I due Yi evocati da Ego scattarono all’attacco e, dopo aver attirato l’attenzione del conducente, cominciarono a scoccare dei dardi con i loro lunghi archi. Inizialmente l’uomo sembrò non reagire, ma quando i colpi lo raggiunsero, conficcandosi nella gamba e nella schiena, emise un urlo grottesco e decisamente poco umano prima che una melma scura gli abbandonasse il corpo per svanire poi assorbita tra i ciottoli della strada.
    Ne avevano fatto fuori uno, forse, ma altri quattro uscirono dal carro in risposta al richiamo del loro cocchiere. Condividevano tutti e quattro fattezze demoniache. Alla Volpe sembrò di riconoscere due demoni Scimmia, un Rettile ed un’altra creatura alata.

    La loro strategia sembrava aver sortito gli effetti sperati, quantomeno le guardie demoniache erano venute allo scoperto. Se non volevano perdere quel piccolo vantaggio dovevano agire in fretta. Ego si fece quindi avanti avvertendoli che avrebbe utilizzato l’incanto menzionato poco prima, il lampo di luce, per dar loro un ulteriore vantaggio.

    Mugen rispose alla strategia proposta, e poi all’uomo-gatto, con un cenno del capo. Con quel gesto mirava a rassicurarlo che si sarebbe anche lui preoccupato di dargli la copertura opportuna. Il guerriero chiuse quindi gli occhi ferini e solo quando fu sicuro che il lampo evocato dal teologo aveva fatto il suo corso uscì dal nascondiglio -insieme ai suoi compagni- per lanciarsi all’assalto del carro. Il suo obiettivo non era invero il carro in sé, di quello e del suo prezioso contenuto se ne sarebbe occupato Sadwrn. Lui e Nobunaga avevano il compito di distrarre le guardie e dare la giusta occasione al compagno per intrufolarsi nella vettura e recuperare i tesori del Nishikaigan.

    Avanzando cominciò a roteare la lama scura di Anguirel in direzione dei nemici, ma non era solo per intimidirli. Ad ogni fendente che tagliava l’aria la spada chiese in pegno al guerriero parte delle sue energie, affondando delle fauci invisibili attorno al suo braccio. Un piccolo prezzo da pagare per ottenere in cambio parte del suo potere. Ad ogni fendente infatti la spada si liberò del suo strato più esterno liberando nell’aria una mezzaluna metallo-cheratinosa.
    Uno, due, tre, quattro. Ad ogni colpo una scaglia si mise a volare in direzione del demone alato con la lancia. Due miravano a raggiungerlo tra collo e fronte e due al busto, all’altezza del basso ventre. Mugen aveva deciso che in caso di fuga avrebbe preferito non avere alle calcagna un Demone alato. Se non fosse riuscito a farlo fuori sperava comunque di ferirlo il più possibile.

    Inoltre, non conoscendo le doti del samurai, immaginava di essere il più adatto ad attirare le attenzioni di un nemico che poteva librarsi in volo.

    In ogni caso la battaglia era cominciata ed erano usciti allo scoperto. Di lì a poco avrebbe testato in prima persona se questi guerrieri di Palden Wang-Mu erano davvero così temibili come si mormorava.



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ottime
    Energie: 100%-10%=90%
    Riassunto: Mugen esce dal nascondiglio e avanzando verso i nemici di guardia al carro lancia quattro mezzelune (consumo Medio) contro la creatura alata.
    Tecniche utilizzate:
    ~Rilascio delle Scaglie
    Le scaglie del drago proteggevamo il corpo della creatura che in passato ha tentato di distruggere Endlos. Ora alcune scaglie sopravvissute si ritrovano a proteggere un'anima lignea discendente dal mistico legno di Fanedell in una lega metallo-cheratinosa.
    Così anche l'armatura esterna di Anguirel può crescere e rigenerarsi sostituendo lo strato esterno. Attingendo alle energie del Demone Volpe la lama si libera del suo filo più esterno generando a sua volte delle scaglie che prenderanno la forma di mezzelune ed potranno essere usate per attaccare i nemici nel processo di rinnovazione. Solitamente il guerriero accompagna il tutto con un rapido fendente o con una rotazione a 360 della lama in modo da imprimere più vigore alle scaglie liberate.

    Consumo: Variabile (usata a medio) Durata: Istantanea

    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Bonus alla Forza
    Auspex Olfattivo
    Auspex Uditivo
    Visione Notturna
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]

    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Passiva di volo
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]

    ~Ombra del Drago
    Malia di riverenza quando impugna Anguirel
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)


    Equip:

    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
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    Impeto e tempesta

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    LE CONSEGUENZE DELLA SUPERBIA

    GLeQpFj

    "Non essere mai superbo con l’umile. Non essere mai umile con il superbo".

    (Jefferson Davis).


    tNBRqhx

    Via delle Spezie, Qídằo.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    POV: Ego e Mugen.

    Mentre sostavano in accorta attesa, pronti ad aggredire qualunque umano si fosse frapposto fra loro ed il compimento della missione, una strana sfera luminosa fece capolino dai cespugli, destando la loro curiosità ed -in effetti- anche una certa confusione, segno che non si aspettavano certo qualcosa di simile. Seguita con lo sguardo dalle scimmie, quasi fosse un nuovo giocattolo da studiare, la creazione di Ego percorse una breve distanza prima di esplodere in un flash portentoso.

    Tutti i demoni finirono accecati: le scimmie lanciarono un urlo spaventato, per poi tirarsi le mani sugli occhi e lagnarsi come bambini. Gli altri due mantennero la calma, e fu probabilmente sintomo di una maggiore esperienza in battaglia... o della sicurezza di chi non ha ancora svelato le proprie carte a suo favore; quando infatti Mugen avanzò verso il demone alato, scagliando dalla sua spada i resti di un'antica e potente creatura, questo sollevò prontamente la propria lancia, lasciandola roteare ad una velocità assurda perfino per un giocoliere. Straordinariamente, gli attacchi rimbalzarono sull'improvvisato scudo, conficcandosi per terra tutti intorno. Allo stesso modo il rettile riuscì a bloccare facilmente il fendente di Nobunaga che -intanto, con uno scatto- si era lanciato su di lui al massimo della potenza, sperando forse di chiudere la questione il più rapidamente possibile.

    Uno stormo di falchi scese in picchiata verso le scimmie, e queste urlarono ancora -probabilmente incapaci di far meno chiasso- muovendo le mani in modo sconnesso nel tentativo evidentemente inutile di placare le bestie alate. Presi come erano dai loro problemi, non sembravano intenzionati ad attaccare, tuttavia l'area intorno a loro mutò improvvisamente temperatura, riscaldandosi, e se l'afa non sarebbe risultata certo un problema per individui in perfetta salute come gli aggressori, diverso sarebbe stato per la terra sotto di loro.

    -Dannazione!

    L'esternazione di Nobunaga giunse assieme all'improvvisa consapevolezza di essere tutti su un terreno ben diverso a prima, più simile a sabbie mobili e già sul punto d'inghiottire completamente i loro piedi. Quasi contemporaneamente, la creatura alata aveva avuto modo di librarsi in aria in tempo per non finire coinvolta in quello strano contrattacco dei compagni scimmieschi -diversamente dal rettile, che parve non approvare affatto, mentre affondava anche lui-, con il solo scopo di lanciarsi sulla Kitsune in un violento affondo della sua lancia.

    La situazione -da favorevole- iniziò a non andare più come sperato. A concludere il ciclo di sfortune -colpa di qualche Kami dispettoso?- la creatura (?) prima scomparsa nel suolo risalì nuovamente sul carro, impossessandosi di un cavallo dopo essergli entrata da un orifizio. Questo s'imbizzarrì, salendo sulle zampe posteriori e nitrendo all'impazzata... spaventando gli altri. Il risultato fu che il carro -con ancora Sadwrn all'interno- partì all'improvviso, lasciando il resto del gruppo in spiacevole compagnia.

    tNBRqhx

    Via delle Spezie, Qídằo.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    POV: Firion.

    Percorrere la Via delle Spezie non era stato affatto semplice: dopo aver abbandonato la scorta al confine con Klemvor, Firion era stato spesso costretto ad affrontare demoni di piccola o media taglia lungo il tragitto. Sebbene non fossero parsi che piccole mosche a confronto delle mostruosità affrontate in passato, nella mente del Comandante Verde -ad ogni passo- sarebbe affiorata la preoccupazione che Augustus fosse stato attratto da qualcuno o qualcosa che non era riuscito a gestire, nemmeno dopo l'esperienza del Circo. Con queste preoccupazioni (e forse molte altre ancora) il Cavaliere laputense decise comunque che avrebbe continuato ad avanzare in silenzio e con gli occhi bene aperti, mantenendo fede alla missione con rigore marziale e perseveranza.

    Si dice tuttavia che non sempre si è destinati a raggiungere ciò che si cerca... ma che ad ogni viaggio, qualcosa d'importante si trova comunque lungo il cammino. Su quella strada così pericolosa e crocevia di numerosi destini che s'intrecciavano e separavano come fili di una bellissima tela, Firion non trovò mai lo scomparso Augustus... ma un amico in difficoltà.
    Dopo aver sentito chiaramente il suono metallico delle armi ed urla bestiali, il giovane Comandante degli Aviatori si sarebbe riscoperto ad accelerare la propria andatura, guidato da uno strano presentimento. Qualcosa in lui suggeriva di proseguire senza indugio; fu così che si sarebbe ritrovato davanti ad una scena di guerriglia.

    Una lotta rapida e cruenta fra creature d'ogni tipo. In quella strana ed inspiegabile matassa, il folto pelo rossiccio di una volpe avrebbe attratto il suo sguardo verso una figura fatalmente familiare.
    Mugen Fudo, la Kitsune.

    tNBRqhx

    Dentro il carro delle Reliquie, Qídằo.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    POV: Sadwrn.

    Sorpassando rapidamente il nemico, distratto dagli altri complici in una battaglia rapida quanto violenta, Sadwrn avrebbe approfittato della confusione per addentrarsi all'interno del carro che avrebbe dovuto trasportare le tre reliquie. L'interno era stranamente buio; con la zappa allacciata alla schiena a favore di entrambi le mani libere, avrebbe tastato in giro alla ricerca di quello che serviva. Trovò un sacchetto con dentro qualcosa di duro -probabilmente la pietra- ma non ebbe modo di ritirare la mano nelle tasche che qualcosa finì per agguantarlo al polso.

    NYUUhBS

    Sollevando lo sguardo, avrebbe incrociato quello composto ed inquietante di uno Youkai dall'aria particolarmente pericolosa e potente. Gli occhi d'oro, i disegni sul volto ed il manto chiaro lo facevano apparire bello e regale, tuttavia l'armatura indossata rendeva particolarmente chiaro che fosse una delle guardie delle reliquie, probabilmente rimasta a sorvegliarle.

    « Avrei dovuto immaginarlo che ci fossero anche quelli come te »avrebbe detto sibillino e con toni evidentemente dispregiativi. Peccato che il "ladro" non avrebbe potuto comprendere totalmente quella sua uscita « Avrò tutto il tempo per indagare, comunque ».

    Con le dita artigliate della mano rimasta libera avrebbe accarezzato un medaglione dorato che portava al collo. Poco dopo, dall'esterno del carro, sarebbe giunto il violento nitrire dei cavalli ad avvertirli che qualcosa di strano li aveva appena spaventati. Una scossa rapida fu la ciliegina sulla torta: il carro partì a tutta velocità, lasciando in dietro tutti gli altri, alleati e nemici.

    « Ti prometto una fine dignitosa, se mi dirai chi ti ha mandato da noi ».

    Turno 4

    Ego e Mugen.

    Al vostro attacco si aggiunge Nobunaga che -con uno scatto a consumo Basso + un fendente a consumo Alto- prova a oneshottare il demone dall'aspetto di rettile, fallendo.

    I nemici si difendono in questo modo: le scimmie si beccano tutti i colpi, rimanendo ferite al volto. Gli altri due demoni si beccano anche loro il flash di luce, rimanendo accecati. Nonostante questo, pare abbiano degli Auspex ad aiutarli nel gestire queste brutte situazioni. Il rettile si difende con scatto a Basso (per contrastare la rapidità di Nobunaga, altrimenti fatale) + una difesa fisica a consumo Alto. Il Demone Alato si limita invece ad uno scudo generato dal movimento della sua lancia, consumo Medio.

    Per ciò che riguarda i contro-attacchi, di "colpo" ci sta solo quello del demone alato che, dopo essersi difeso, si solleva in aria e poi si lancia su Mugen in un affondo, nella speranza di trafiggerlo (consumo Medio). I demoni-scimmia non danno segni di attaccare, tuttavia l'area attorno a loro (due tecniche ad area, ciascuna a consumo Alto) si fa calda e la terra inizia ad inglobare i piedi di tutti gli aggressori presenti che restano a terra... quasi fossero sabbie mobili.

    Firion.

    Continua da [QUI].
    La scena a cui assisti è abbastanza chiara. Scegli che fare, considera che sei fuori dall'area delle tecniche attualmente in uso. Questo si traduce nel dover scrivere che prima ti avvicini (ammesso che tu voglia intervenire subito) e perdendo tentativi di effetti-sorpresa sul nemico (essendo anche umano).

    Sadwrn.

    Per la gioia del tuo pg, sei in carrozza con un demone-cane. La sensazione di disagio è dovuta alla naturale contrapposizione fra felini e canidi che si traduce in una sua malia passiva (interpretativa) di antipatia/terrore. Nota bene, funziona a vicenda: anche se non la possiedi, è evidente che non sei simpatico a questo pg.
    Ti trattiene per un polso, usando una pressione con la mano a consumo Critico che non fa danno, ma ti debilita per due turni, in modo tu non riesca a divincolarti. Dopo che il suo ciondolo s'illumina, il carro parte, lasciando gli altri indietro e te solo con lui.
    Considera l'azione dell'agguantarti autoconclusiva.

    Scadenza: 19 settembre.



    Edited by Drusilia Galanodel - 20/9/2018, 15:36
     
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    I primi passi mossi a Qídằo diedero conferma immediata alle voci che erano giunte alle mie orecchie: il Presidio Occidentale era preda nel caos assoluto, dilaniato dai conflitti e senza una guida forte in grado di dominare quelle terre. Non che gli youkai di basso conto incontrati sulla mia strada potessero ritenersi minacce degne di tal nome, ma la libertà con la quale agivano ed attaccavano ignari viandanti era a dir poco preoccupante... le inquietudini di Drusilia divennero presto le mie: questo era solo l'inizio, Augustus poteva esser finito preda di creature molto più pericolose.
    Sebbene l'infiltrazione non fosse dunque la mia arte principale, convenni che un passo moderato e silenzioso -per quanto mi era possibile, visto l'arsenale che trasportavo indosso- fosse la miglior via da intraprendere. Una scelta che si rivelò saggia e conveniente, quando il rumore metallico di armi, di incantesimi che si scontravano ed urla mi fece intendere di ritrovarmi vicino ad un conflitto.
    La speranza di incontrare fin da subito Augustus fu chiaramente elevata, ma durò ben poco: nascosto dietro un albero ed un ammasso di cespugli vidi in lontananza demoni di ogni tipo; urlanti, alati, rettiliani... in un primo istante pensai si trattasse di una contesa territoriale, ma la vista di un monaco ed un samurai impegnati nel conflitto, non troppo distanti da un altro demone, stavolta volp-...
    Un momento. Mugen?! Assottigliai gli occhi ad una fessura nella speranza di scorgere qualche dettaglio aggiuntivo, per evitare di fraintendere ma... sembrava esattamente lui, riconobbi la lama in suo possesso.
    Sembrava imprigionato nel terreno, e... quel demone alato stava piombando su di lui con una lancia! Che avesse avuto a che fare con Augustus o meno poco importava: dei demoni stavano attaccando qualcuno, non mi sarei mai tirato indietro.

    Nel silenzio del mio riparo sfoderai dunque due armi: la spada cremisi, la Wild Rose, nella mano destra. La mazza contundente, la morning star, nella mancina.
    Piegai le gambe in preparazione allo slancio, tenendo gli occhi ben fissi sul demone alato; la traiettoria della caduta, la velocità... ora.
    Il corpo si mosse in un solo istante, con una rapidità tale da proiettarmi in un battito di ciglia a ridosso della creatura. La spada tesa in avanti avrebbe lasciato spazio a pochi dubbi: l'intenzione era quella di trafiggerlo in pieno petto, travolgerlo ed allontanarlo dalla Volpe suo bersaglio. Senza dimenticarmi tuttavia dell'alleato, poiché forte della mia maestria d'armi una volta sfiorata l'aria a lui vicina avrei gettato in sua direzione la morning star, affinché il guerriero stesso potesse stringerla in una presa. La coordinazione del corpo a quel punto sarebbe stata la chiave: la spinta data dalla rotazione del mio busto avrebbe tirato via Mugen dal terreno in cui era incastrato, senza intaccare in alcun modo la forza e l'efficacia dell'affondo che avrebbe forse giovato persino di una nuova forza centrifuga.
    Una combinazione offensiva e di supporto estremamente minuziosa, ma che si sarebbe dovuta rivelare altrettanto efficace.

    Mana: 100% - 20% - 10% = 70%

    Riassunto post: cerco di sfruttare il fattore sorpresa per attaccare il demone alato con Affondo Fulmineo. Vista la grande maestria di Firion nel padroneggiare le armi, sfrutto l'istante in cui sono vicino a Mugen per provare ad incastrare la morning star nella sua armatura, per tirarlo fuori dal terreno grazie a Gancio d'arme. Lascio alla Volpe l'eventuale gestione della traiettoria e atterraggio.

    Passive:
    • Maestro d'arme: capacità di usare con maestria qualsiasi arma.
    • Filo incantato: legame magico che gli permette di richiamare a se le sue armi.
    • Volontà del Guerriero: power-up del 50% alla destrezza (NB: con le armi indosso gli consente semplicemente di avere un'agilità normale nonostante il peso, se disarmato rappresenta a tutti gli effetti un +50%)
    • Percezione: auspex di tipo radar
    • Volontà Eroica: mindfuck-alert + trick detector

    Equipaggiamento: (immagine)
    • Arco Lungo + frecce
    • Lancia Lunga
    • Spada ad una mano
    • Ascia Monopenne
    • Morningstar
    • Pugnale [x2]
    • Armatura Completa
    • Scudo piccolo

    Tecniche attive:
    • Affondo Fulmineo.
      Servendosi della sua considerevole prestanza fisica, Firion imprimerà nella proprie gambe una forza tale da consentirgli di realizzare un'improvviso e fulmineo scatto della durata di qualche brevissimo istante. In questo modo, sfruttando la forza generata dalla spinta, sarà in grado di dar vita ad un affondo dalla velocità tutt'altro che trascurabile.
      Consumo: Alto.
    • Gancio d'arme.
      Non solo forza bruta, ma anche ingegno. Per sfruttare al meglio il suo equipaggiamento Firion ha elaborato un espediente tanto originale quanto efficace: lanciando una delle sue armi, il Cavaliere tenterà di incastrarla al corpo o all'armatura del proprio avversario (o su un oggetto presente nell'area circostante), come fosse un rampino. In questo modo, utilizzando la sua abilità del richiamo attraverso il filo magico, sarà in grado di trascinarlo con forza verso di se o scagliarlo verso (o contro) un altro punto da lui desiderato.
      Consumo: Variabile (medio)


    Edited by Firion - 18/9/2018, 09:33
     
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    Come al solito quando le cose si cominciano a fare serie, tutto precipita con un ritmo che incalza e lascia il bonzo senza fiato. Non ha esperienze dirette di battaglie, guerre o quel che sia. Ha letto tanto, ha studiato, ma non può certo dire di essere un guerriero. Tutta la sua esperienza è stata maturata grazie a Nobunaga ed agli scontri occasionali con i demoni trovati sul loro cammino.
    Una cosa è leggere un libro.
    Una cosa è affrontare un demonietto con Nobunaga vicino.
    Una cosa è affrontare cinque demoni in una specie di farwestiano assalto alla diligenza.
    Diligenza che poi scappa via con il simpatico agricoltore. Non ha ben capito come, ma spera vivamente che sia qualcosa di voluto dal compagno di sventura per rubare più facilmente le reliquie...altrimenti, bhè, meglio invocare qualche kami utile allo scopo!
    Prima di tutto si ritrova immerso in una specie di melassa calda. Se la mente è lenta a muoversi in questo scontro per la poca pratica, l'istinto di autoconservazione, invece, è ben pronto a scattare. Concentra rapidamente le sue energie che cerca poi di disperdere intorno a sè sottoforma di un grassoccio signore sorridente che splende di luce dorata.
    Buddha, proteggimi
    Lo invoca con semplicità mentre l'emanazione divina dovrebbe disperdere la maledizione terrestre permettendo così ad Ego di afferrare il suo bastone da combattimento ed alzarsi in piedi. Ora che osserva la situazione, si rende conto dell'arrivo di un nuovo figuro, che però sostiene ed aiuta Mugen, quindi dovrebbe trattarsi di un alleato.
    Un rapido respiro mentre osserva la situazione. Il suo compito è quello di occuparsi delle scimmie e così continuerà a fare. Sfruttando i falconi che continuano a calare con forza cercando di artigliare il viso dei demoni, creando quindi adeguato scompiglio e distrazione, il Monaco torna ad evocare i suoi poteri divini. Plasma la sua invocazione con la mano libera dal bastone, che si muove a trasformare la sua energia divina in qualcosa di estremamente tangibile e corporeo: un martello.
    Charun, accompagna i miei nemici verso la dipartita
    Come al solito parla diretta alla sua creazione, che nello specifico dovrebbe essere un grosso martello da fabbro, con tanto di impugnatura rivestita di lunghe fasce di cuoio. La mano che ha plasmato la creatura va ad indirizzare la creazione verso una scimmia, quello verso cui la traiettoria è più libera e sgomba da amici ed alleati. Il teologo cercherà di colpire il nemico tra petto e collo, lo scopo principale è quello di danneggiare le vie aeree, così magari da portare a rapida morte la creatura, e secondariamente sbalzarla il più lontano possibile.
    Ricordiamo che il piano prevedeva la fuga immediata, quindi sgomberati i nemici o resi inermi, devono scappare!


    Equipaggiamento: Bastone
    Mana: 75-10-10=55%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Illuminazione Divina: Aumento riserva del Mana
    Laurea in Teologia: Conoscenza enciclopedica del “divino”

    Attive
    Ode n° 5, Buddha
    Buddha è colui che raggiunge l’illuminazione. Il Teologo non ha ben compreso se ha raggiunto o meno questo livello, ma ha compreso che tramite quest’ode è in grado di evocare un simulacro di Buddha che ingloba la sua persona o un bersaglio e lo protegge da insulti fisici, magici o invasioni mentali. [Tecnica di difesa fisica e mentale a Consumo Variabile; Tecnica di difesa mentale a Consumo Medio]

    Ode n° 65, Charun
    Nella mitologia etrusca Charun è uno psicopompo sovrapponibile alla figura di Caronte, sebbene a differenza di quest’ultimo, portava sempre con sé un martello. Attraverso quest’ode il Teologo è in grado di evocare questa divinità che si manifesta sotto forma di grosso martello che si materializza nelle immediate vicinanze del Teologo e si scaglia contro il nemico. [Tecnica Magica; Consumo Medio]


    Scheda: Qui

    Riassunto
    Ego si difende grazie a Buddha a consumo Medio annullando il vincolo al suolo ed allontanandosi dalle sabbie mobili. Prima di farlo però scaglia Charun a consumo Medio contro un demone scimmia. Intanto resta attivo Horus (quindi consumo Basso, 4 falchi, secondo turno) quindi i falconi continuano a cercare di graffiare il viso delle scimmie.
     
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