[LAM] Le conseguenze della Superbia

Quest di Presidio

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    1,734

    Status
    Offline


    Nobunaga aveva dato voce ad un pensiero che aveva già attraversato la mente del demone Volpe. Se prigioniero -e ancora vivo- Sadwrn poteva essere al momento rinchiuso in una delle tante celle ancora integre del Picco della Pena.

    Mugen ricordava ancora bene l’assalto all’ultimo baluardo degli Oppressori dell’Ovest. Mai e poi mai avrebbe potuto dimenticare l’orrore che aveva visto nelle prigioni sotterranee dell’Enclave e i volti sofferenti di tutti quegli innocenti tenuti in gabbia. E adesso, nonostante avessero annientato il regime Usama Kuroi e Kikio Ho, il loro alleato rischiava di essere tenuto prigioniero in una di quelle tante celle destinate alla soppressione dei diversi.

    Inutile dire che il suo pensiero era allineato perfettamente con quello del samurai e dell’amico aviatore. La vita del loro alleato veniva prima delle reliquie trafugate. Se c’era ancora qualche possibilità di salvare il worren dovevano agire e in fretta.

    -Propongo di seguire la nostra Volpe, e salvare il nostro amico.

    « Direi che abbiamo un piano: il nostro obbiettivo sono le celle del Picco della Pena, e ci arriveremo con cautela ricercando un percorso sicuro grazie ai sensi sviluppati di Mugen ed il mio Nen. »

    Mugen diede un cenno d’assenso ai due compagni e, dopo aver aspettato un segnale favorevole da parte del teologo, avrebbe cominciato a muoversi verso la città.

    “Andiamo.”

    Muovendosi con cautela avrebbe guidato i suoi alleati verso le mura della città. Il loro primo obiettivo era trovare un ingresso sicuro in uno dei tanti punti in cui erano crollate. Una volta oltrepassato quel primo ostacolo, memore degli eventi dell’ultimo assedio, avrebbe cercato di guidare il gruppo fino al Picco della Pena.

    I suoi straordinari sensi di Volpe -olfatto e udito- erano tesi al massimo, cercando di captare ogni minimo segno di una possibile minaccia. Qualora avesse percepito qualcosa avrebbe modificato il percorso di conseguenza, attento anche a qualsiasi segnale potesse arrivare dai poteri di Firion o dalle conoscenze di Nobunaga



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ottime
    Energie: 70%
    Riassunto: //
    Tecniche utilizzate: //
    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Bonus alla Forza
    Auspex Olfattivo
    Auspex Uditivo
    Visione Notturna
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]

    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Passiva di volo
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]

    ~Ombra del Drago
    Malia di riverenza quando impugna Anguirel
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)


    Equip:

    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Cra

    Group
    Staffer
    Posts
    4,626

    Status
    Online
    Schermata_2018_03_04_alle_14_28_41


    E' vero, lui non dovrebbe essere così. Dall'alto dei suoi studi Teologici e dopo aver avuto un breve colloquido con la divinità prima dell'universo dovrebbe aver imparato a raggiungere una pacifica rassegnazione. Ci sta provando, si impegna grandemente per riuscirci, ma il problema al momento è che quando si trova in una situazione diversa, nuova, cade come al solito nello sconforto.
    Se vogliamo parlare del Marxismo e della sua etica del lavoro, è subito pronto.
    Se vogliamo discorrere sul concetto del "tutto scorre" è pronto a lanciarsi con lunghe orazioni.
    Se vogliamo disegnare i principali Kami del presidio, è abbastanza pronto e sicuro.
    Il problema è che non ha la minima istruzione di guerriglie, battaglie e cose del genere. No, non è per nulla pronto a fare qualcosa del genere.
    Ascolta i "grandi" parlare tra loro e si sente molto inutile. L'unica cosa che può concretamente fare è rivolgere il suo pensiero ad un Kami della salvezza, un simpaticissimo mostriciattolo su un carro pieno di vivande e primizie che distribuisce ai bisognosi. In realtà è anche portatore di fortuna e buona sorte.
    Ne hanno grande bisogno in questo momento.
    Il piano che viene sviscerato sembra avere un suo senso, al momento hanno una buona idea di dove può trovarsi il collega di sventure, probabilmente qualcuna delle reliquie ed un modo abbastanza sicuro per giungere a destinazione. Il Bonzo vorrebbe obiettare che se anche giungessero sul posto, come potrebbero fronteggiare i demoni presenti? La verità è che qualsiasi scelta venga operata è ricca di rischi ed incertezze.
    Questa cosa va accettata ed è così necessaria una pacifica rassegnazione davanti agli eventi.
    Tira un lungo sospiro, lancia ancora un paio di pensieri al caro Kami e spera nella sua benevolenza. Vorrebbe fare una piccola offerta, ma al momento non ha nulla di utile per farlo.
    Va bene, dal canto mio attraverso le mie evocazioni divine posso creare dei diversivi se dovessimo trovarci davanti a qualche difficoltà.
    Certo non si azzarderebbe ad evocare umani o cose umanoidi, troppo visibili e potenzialmente dubbie, ma nel suo arsenale ha anche un paio di animali che potrebbero risultare più utili e credibili.
    Armato del suo bastone, che stringe come un piccolo bambino stringe la sua copertina preferita, si incammina dietro il gruppo.
    Che i Kami ce la mandino buona!



    Equipaggiamento: Bastone
    Mana: 45%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Illuminazione Divina: Aumento riserva del Mana
    Laurea in Teologia: Conoscenza enciclopedica del “divino”

    Attive


    Scheda: Qui

    Riassunto

     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Impeto e tempesta

    Group
    Member
    Posts
    1,057

    Status
    Anonymous

    LE CONSEGUENZE DELLA SUPERBIA

    GLeQpFj

    "Non essere mai superbo con l’umile. Non essere mai umile con il superbo".

    (Jefferson Davis).


    tNBRqhx

    Picco della Pena, Sequerus.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    POV: Sadwrn.

    « Oi, oi, oi. »
    Il Worren si destò ed i mostri si avvicinarono alla grata, visibilmente interessati.
    « Aspettate un momento, signori: chi avrei tradito, di preciso? Spero non vi dispiaccia spiegarmelo, poiché non vorrei essere stato scaraventato in un simile casino senza che mi fosse stata raccontata tutta la storia. » vi fu un attimo in cui i due si scambiarono un'occhiata indecisa « Anche se mi diceste che è comunque troppo tardi per me, non mi importa. Capite cosa intendo dire? »

    Del silenzio che nulla aveva di raccolto o consenziente -piuttosto carico di tensione- riempì tutto lo spazio che intercorreva fra loro, e se da un lato sembrava davvero che non importasse nulla il pensiero di un prigioniero, dall'altro era evidente che mai era loro capitata una situazione simile, dall'inizio di quella strana invasione: i samurai rinchiusi fino ad allora si limitavano ad inneggiare parlando di codici, morale ed idiozie simili, mentre i comuni umani non facevano altro che salmodiare suppliche e versare lacrime, rendendogli la cosa più semplice e divertente. Quel traditore, invece... non rientrava in nessuno dei due casi, e ciò era quantomeno strano.

    -Sarà l'Imperatrice a decidere il tuo destino- ruppe il silenzio uno, liberando sé stesso e l'altro dalla morsa del dubbio -Ti condurremo da lei, come ci fu ordinato.

    Entrambi entrarono nella cella e lo presero: lo liberarono dalle catene che lo legavano costringevano vicino alla parete, legandogli i polsi e le caviglie con altre che a stento gli permettevano di camminare. Infine lo avrebbero condotto dall'Imperatrice, mansueto come un gattino.

    tNBRqhx

    Dal Picco della Pena al Picco del Forte, Sequerus.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    POV: Ego, Firion e Mugen.

    Aiutati dalle conoscenze di chi già aveva percorso quelle strade, unendo i sensi e tutte le accortezze del caso, il gruppo riuscì facilmente a spingersi verso il Picco della Pena senza farsi notare. Quando giunsero all'ingresso -tuttavia- lo trovarono sbarrato e sorvegliato, come era ovvio che fosse. A quella vista, Nobunaga fece cenno ai compagni di arrestare l'avanzata, nascondendosi verso un cumulo di detriti, resti di un qualche edificio in legno.

    Sebbene fosse palese il suo desiderio di pianificazione, i tempi non lo permisero: dopo un forte rumore metallico che li richiamò all'attenzione, il gruppo riuscì a scorgere due soldati uscire dalle prigioni... con Sadwrn nel mezzo, incatenato ma vivo.
    Con un peso in meno nel petto, i rivoltosi avrebbero tuttavia compreso di non essere in alcun modo nell'attimo propizio e riprendersi il compagno si sarebbe rivelata un'azione troppo visibile (in pieno centro e di giorno, davanti a molti nemici) che li avrebbe sicuramente condotti ad una morte certa. Fu così che scelsero di rimanere nell'ombra, seguendoli a distanza di sicurezza, passando tra vicoli e strettoie come ratti.

    L'inseguimento li condusse al Picco del Forte, precedente dimora degli Alfieri Occidentali e del tiranno Kikio-Ho; durante la guerra, l'edificio era stato in parte sventrato dalle esplosioni, tuttavia i nuovi occupanti avevano avuto la brillante idea di riparare le zone danneggiate con travi lignee finemente decorate, placcate in oro ed intarsiate di pietre preziose al punto da rendere la struttura nel complesso più grottesca che elegante.
    Essendo -almeno in teoria- lontano da invasioni e probabilmente fin troppo sicura del potere dei suoi sottoposti più vicini, la sedicente Imperatrice aveva inoltre deciso di non andarci troppo pesante col numero di soldati a palazzo, preferendo piuttosto mandare i più in giro per il Presidio, generando tutte le oscenità di cui già gli intrusi erano consapevoli. Per questa scelta probabilmente poco lungimirante, il gruppetto di ladri e salvatori approfittò di un ingresso secondario poco visibile e su un edificio adiacente -lo stesso da cui Nobunaga era riuscito ad entrare, durante la guerra- per accedere a delle vie sotterranee e poi al palazzo ingioiellato senza alcun problema, evitando facilmente quel poco di sorveglianza che sembrava essere stato scelto più per vantarsi che per reale utilità.

    Quando raggiunsero la sala del trono, trovarono le porte assenti e -sul fondo- le spalle del loro amico, in piedi ed in presenza di uno Youkai sconosciuto, delle due guardie che lo avevano condotto in quella sala e di una ragazzina...

    tNBRqhx

    Picco del Forte, Sequerus.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    POV: tutti.

    Seduta in modo scomposto su di un trono che riteneva legittimo, Palden Wang-Mu osservava con evidente indolenza uno strano anello. La pietra sembrava cristallo, ma di un rosa tenue e lucido; la struttura in oro era sottile e delicata a confronto, ma troppo larga per le sue dita sottili ed aggraziate: ogni volta che tentava d'infilarlo ad un suo dito, il monile non rimaneva mai fermo.
    Infastidita all'idea che qualcosa di così bello non fosse stato creato per lei, o quantomeno "donato", passava dall'amore all'odio in ben poco tempo; così non era insolito vederla muoverselo fra le dita o addirittura rischiare di romperlo, facendolo roteare con rabbia sul sottile medio come un hula-hoop.

    Al suo fianco, fermo e dall'aria perennemente impeccabile, Inugami -il suo Cane Demoniaco, nonché l'unico ad aver terminato con successo la missione di portarle i tre Tesori del Nishikaigan che, in quel momento, sostavano in una cesta ai suoi piedi, di fianco ad un'altra con le armi del prigioniero- la osservava con pazienza ed un certo stoicismo; quando poi vide il Worren arrivare in presenza della sua Padrona, si limitò a voltare il capo in sua direzione, osservandolo con attenzione quasi molesta.

    qt5B1HM

    « Inchinati alla presenza dell'Imperatrice Palden Wang-Mu, amata figlia di Xi Wang Mu, la Regina Sciamana d'Occidente, guardiana dei frutti dell'Immortalità, dea della morte e madre delle pestilenze »

    Nel sentire il proprio nome in quell'annuncio, la fanciulla sul trono si levò in piedi con superbia, mettendo in chiaro con la differenza di statura -data anche dal trovarsi a ben sette gradini di differenza rispetto ad un Sadwrn ancora incatenato- chi fosse l'unica Signora e chi invece doveva limitarsi ad una silente e rassegnata sottomissione.

    Contemporaneamente, al passivo ascolto di quei titoli, il Worren, la Kitsune, il Ronin e perfino Ego (che -intanto- si era documentato sulle religioni e credenze dell'Ovest) finirono per ripescare dalla propria memoria una strana profezia che girava ormai da anni in molte tribù: si trattava della leggenda di una Sibilla di Berjaska che, secoli prima, aveva annunciato la venuta della Morte stessa sulle terre Occidentali. Secondo tale profezia, tramite la Mano e la Falce, avrebbe percorso i boschi, le spiagge e le alture fino a salire su un trono vuoto di una capitale defunta che l'avrebbe attesa intere stagioni in silenzio. Ad annunciarla sarebbero stati quattro cataclismi: un terremoto, uno tsunami, una eruzione vulcanica ed infine una terribile tempesta.
    E -in effetti- un insolito terremoto era già avvenuto in tutto il Presidio dell'Ovest: i viaggiatori dicevano che Klemvor non fosse più come prima, da allora. Che fosse davvero lei l'Alfiere predestinato?

    Nel vederla, chiunque avrebbe pensato che fosse straordinariamente bella: i lunghi capelli neri erano lucidi e profumati, gli occhi pozzi senza fondo in cui perdersi. La pelle diafana le conferiva nobiltà e femminilità, esattamente come i preziosissimi abiti da lei indossati, probabilmente intessuti di fili alieni ad Endlos, forse più adatti al mondo degli dèi.

    « Inugami, ti chiesi tre tesori e Mi hai anche portato un traditore della sua Stirpe » lo apostrofò indirettamente la fanciulla, vezzeggiando chi lo aveva in effetti sconfitto ed imprigionato « ...un traditore che pagherà per averMi affrontata, dopo che gli avremo dato modo di parlare... e pentirsi d'essere nato! »

    Nonostante il peso delle sue parole, non sembrava affatto turbata o pienamente consapevole: ne parlava come se fosse un gioco per bambini, una disputa fra adolescenti. Nel farlo, prese nuovamente ad agitare l'anello che portava fra le mani, ed uno strano presentimento che centrasse qualcosa con il vecchio nell'armatura trovato nelle prigioni avrebbe travolto il povero Sadwrn come un fiume in piena.
    Cosa avrebbe dovuto fare in una situazione simile?
    Come avrebbero dovuto reagire gli altri, nascosti dietro le porte d'ingresso?

    Turno 8

    Sadwrn

    Purtroppo sei legato abbastanza bene e suppongo ti sia complicato muoverti. Quindi -purtroppo- l'unica cosa che puoi fare ora è rispondere in qualche modo o tacere. Al momento non ti accorgi che i tuoi amici sono arrivati: ammesso che tu abbia auspex, comunque nella zona in cui ti trovi non funzionano benissimo.

    Ego, Firion, Mugen.

    Siete attualmente nascosti ai lati della porta che da sulla sala del trono. Gli auspex (da quando siete entrati a palazzo) non funzionano per qualche strano motivo, ma tanto siete comunque in grado di sentire i discorsi, dato che la sala del trono ha pure una buona acustica.
    Potrete fare ciò che volete. Anche non far nulla rientra tra le cose da fare.

    Tutti
    Il terremoto di cui parlo si riferisce ad un evento di un'altra campagna a Klemvor. Non si è ancora verificato nel gioco, ma nella cronologia "in-game" si, quindi i vostri pg lo hanno sentito in qualche modo. Tuttavia è improbabile che i pg (tranne Firion) sappiano già quale sia la ragione del terremoto, quindi vi interessa poco, in realtà.
    Ci sarà un altro post dopo il mio. In quel post vi sarà data la scadenza ed il via per postare.

     
    Top
    .
  4.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    3,131

    Status
    Anonymous

    jpg
    « Inugami, ti chiesi tre tesori e Mi hai anche portato un traditore della sua Stirpe... un traditore che pagherà per averMi affrontata, dopo che gli avremo dato modo di parlare... e pentirsi d'essere nato! »

    Le profonde ed oscure iridi della piccola Imperatrice indugiarono con un infantile compiacimento sulla figura ordinaria e dimenticabile dell'interrogato che sostava in catene al proprio cospetto; certo, nell'immagine mentale che le sue aspettative avevano intessuto in attesa di quel momento, la posizione di inferiorità dell'altro sarebbe dovuta risultare più accentuata dal rialzo dai gradini, ma... non aveva tenuto in considerazione l'eventualità che il prigioniero potesse essere così alto.

    In ogni caso, più propensa ad auto-assolversi che a criticarsi, non ne fece un dramma: dopotutto, lei era ancora in rodaggio, così si limitò a prendere mentalmente nota per la prossima volta di ricordarsi di far gambizzare i detenuti dalle guardie prima di incontrarli.

    In realtà, si sentiva piuttosto galvanizzata dell'entusiasmo verso i primi esercizi di dominio assoluto, pertanto evitò di imbronciarsi per il piccolo inconveniente: quando condannava a morte gli sconfitti, la sua nobile Madre non perdeva mai la propria pacata maestosità, perché ogni sentenza doveva essere amministrata con lo stesso distacco con cui una divinità guarderebbe un lombrico, e... se anche nella collera bisognava essere gelidi e composti, che problema poteva essere per lei riuscirci ora, che era di ottimo umore?

    Dalla cima della breve rampa di scale su cui si ergeva orgogliosamente in piedi, la fanciulla lasciò che il silenzio si dispiegasse nella sala del trono per un momento, attendendo senza fretta (quasi le importasse davvero avere una spiegazione) che il traditore formulasse la sua confessione; almeno finché non sollevò la destra in un gesto imperioso, e la tese in avanti per puntargli contro il cristallo rosa del gioiello con cui si era fino a quel momento gingillata.

    In fondo, il prigioniero poteva tranquillamente pesare le parole da usare in propria difesa anche nel frattempo che la pelle gli raggrinziva, i capelli si ingrigivano e diradavano, e la schiena gli si rattrappiva ed incurvava... la qual cosa, a ben pensarci, avrebbe anche ovviato al dislivello insufficiente per i suoi criteri estetici; chissà che faccia buffa avrebbe fat-..?!

    « . . . »

    Gli occhi della ragazzina si sbarrarono in un puro accesso di panico nel ritrovarsi a contemplare il dorso nudo della bianca manina: l'anello con il diamante rosa non era al suo posto, cioè attorno al dito sottile attorno a cui -fino ad un istante prima, ne era sicura!- avvertiva la presenza traballante della montatura in oro, il significativo peso della gemma, e il calore che la magia al suo interno le irradiava sulla pelle.

    La prima idea che raggelò la mente di Palden Wang-Mu fu che -in qualche modo- il monile fosse scappato alla sua presa, e la cosa comportava una mole rovinosa di effetti disastrosi; per prima cosa -dato che non ne aveva minimamente testato i limiti-, il prezioso artefatto poteva finire in qualche modo danneggiato, ma soprattutto: che figura ci faceva alla sua prima sentenza capitale? Per di più davanti a un traditore e alla servitù!

    Eppure, mentre pianificava di rimuovere quel momento imbarazzante dall'esistenza semplicemente eliminando chi ne era stato testimone, nel raggelato silenzio che rendeva di piombo quegli istanti, la ragazzina si rese conto di non aver udito alcun tonfo echeggiare per le alte travi del suo palazzo, e... essendo l'anello più pesante di quanto apparisse, se le fosse davvero sfuggito di mano, lo avrebbero sentito fin sulle coste di Undarm. Strano. Molto strano.

    Brancolando in quel mistero, fece per voltarsi, e fu allora che le iridi scure -che percorrevano rapide il pavimento in cerca del gioiello- si accorsero di qualcosa che (ne era assolutamente certa) solo un attimo prima non era lì... dapprima, lo sguardo di Palden notò un paio di stivali fino al polpaccio, poi risalì lungo il pacchianissimo pattern a strisce rosa e borgogna del panta-collant innestato in quelle calzature, e adocchiò con diffidenza i ridicoli pantaloncini a palloncino bianchi, in cui quelle calze colorate svanivano... e dopo aver rischiato di sbatterci contro, si ritrovò a squadrare dal basso uno strano uomo, alto e allampanato, ammantato da una voluminosa cappa bianca, e dal capo sormontato da un cilindro bianco dalle finiture viola e rosa.

    Una sola occhiata registrò la fisionomia di quel tale come sgraziata e spiacevole, certamente a causa della barbetta a punta -viola come i capelli che gli incorniciavano il viso-, dei lineamenti spigolosi, delle nere occhiaie tra cui si ergeva il ponte del naso, e della punta dei canini che affioravano dalle labbra pallide e arricciate in una smorfia contrariata; ciò che tuttavia suscitò le ire dell'Imperatrice fu scorgere il Suo anello nelle grinfie adunche di quel vecchiaccio.

    ...così, anziché focalizzarsi su questioni più rilevanti quali il chi fosse quel losco figuro, come fosse riuscito a comparire dal nulla ad un passo dalla più alta autorità della zona, e -soprattutto- perché avesse compiuto con tanta leggerezza un simile affronto, la prima indignatissima reazione di Palden Wang-Mu si orientò su altro.

    « Quello è il Mio anello! »

    jpgL'intruso, infastidito dal tono acuto di quella vocetta petulante, si degnò di staccare le iridi verdi dalle profondità cristalline del diamante per volgerli alla ricerca di chiunque gli avesse appena rivolto la parola... ma non vide nessuno, così tornò ad esaminare l'anello, sollevandolo verso lo squarcio nel tetto per studiarlo in controluce.

    « Tu osi ignorarMi?! Miserabile ladro! Quello è MIO! »

    La reiterata interruzione molesta disegnò un leggero cipiglio sulla fronte del nuovo arrivato, ma -questa volta- gli occhi smeraldini trovarono la fonte dello strepitare, e si soffermarono un istante a squadrarla dall'alto in basso con aria di sufficienza; poi, la bocca gli si arcuò in un mezzo sorriso che di cortese o allegro non aveva nulla.

    « Oh, ne dubito: questo non è un giocattolo. »

    Lo sconosciuto puntualizzò le sue parole con tono pungente, dondolando il monile sotto al nasino di Palden, che cercò immediatamente di riappropriarsene con uno scatto smanioso; tuttavia, la piccola artigliò solamente aria, perché lo spilungone aveva prontamente sollevato l'oggetto del contenzioso oltre la sua portata, sfruttando l'eccessivo divario di altezza tra di loro e osservando con un certo compiacimento i vani tentativi dell'altra di raggiungere l'oggetto del suo capriccio, saltellando sul posto. Divertente, sulle prime... ma la cosa si fece ben presto tediosa.

    « Non è roba che i marmocchi -o gli incantatori sottodotati- dovrebbero maneggiare, quindi consideralo sequestrato. E ora torna a fare la bella statuina sulla tua sediolina da casa delle bambole. »

    Con lo stesso gesto annoiato della mano guantata con cui si allontanerebbe una mosca, il figuro mosse un cenno in direzione del trono... e fu quello l'esatto momento in cui, furente per l'offesa come lo sarebbe una qualunque ragazzina abituata a nutrire un'opinione troppo alta di sé stessa, Palden Wang-Mu sbarrò gli occhi in un'espressione inizialmente incredula. Poi, indescrivibilmente adirata.

    « Come osi parlarMi in questo modo?! Io sono l'Imperatrice dell'Ovest! »
    strepitò la giovane Youkai, mentre il nervosismo le acuiva la voce di un'ottava o due
    « Io sono Palden Wang-Mu, figlia della Regina Sciamana d'Occidente Xi Wang Mu, guardiana dei frutti dell'Immortalità, dea della morte e mad- »

    « Senti, cosetta. »
    l'interruppe con sbrigativa esasperazione l'uomo in bianco
    « Avrai l'onore di contrattare con me quando ci sarà qualcosa che sai fare da sola – oltre ad elencare i titoli di tua madre. Perciò adesso... »

    jpg
    « Inugami! »
    con un urlo, la ragazzina piantò i piedi per terra e gli puntò l'indice contro
    « ConsegnaMi la testa di questo patetico ladro sacrilego...! »

    ...e per quanto la situazione stesse iniziato a galoppare verso una direzione bizzarra e imprevedibile oltre ogni dire, per i paladini delle genti dell'Ovest, le cose parvero volgere verso un vantaggio inaspettato: Palden Wang-Mu era distratta, e così anche il suo insidioso cane da guardia; se era un momento buono per togliersi da lì che gli avventurieri aspettavano, non ne sarebbe arrivato uno migliore.


    Turno 8

    Mille scuse per il ritardo :flwr: La scadenza è fissata per sabato 24 novembre.

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Now with 200% more old lady

    Group
    Staffer
    Posts
    8,382
    Location
    Bergamo

    Status
    Anonymous
    -Sarà l'Imperatrice a decidere il tuo destino- decretò un carceriere, dopo un lungo silenzio fatto di persone che avevano deciso di ponderare molto bene la loro risposta. Scelsero infine di non concedere al Worren nemmeno quella misera soddisfazione. -Ti condurremo da lei, come ci fu ordinato.

    Alzando gli occhi al cielo, Sadwrn offrì ai suoi aguzzini i polsi e le gambe, che vennero adornati di nuove, pesanti e scomode catene. Senza un fiato, se non uno sbuffo non appena uscito dalla cella, permise alle due creature di scortarlo dall'imperatrice in persona. Li seguì praticamente a saltelli.

    ---

    Durante il tragitto dalla cella fino a quella che aveva presunto essere la sala del trono, Sadwrn approfittò del silenzio degli altri due youkai per riflettere sulla sua situazione corrente; non gli era rimasto molto altro da fare, e non aveva nulla da perderci, né una ragione valida per disperarsi. Aveva ben poco da rimproverarsi, se non una (fatale) mancanza di attenzione ai suoi dintorni quando irruppe nel carro.

    Avrebbe abbandonato quelle sue spoglie mortali nella consapevolezza che qualcuno, da qualche parte, avrebbe continuato a resistere al suo posto. Nobunaga e la sua resistenza, i clan Worren disseminati a Ponente, i Shan Yan loro nuovi alleati, e magari qualcuno che, toccato dalla testimonianza di quel mercante di Màoyì, avrebbe dato vita a qualcos'altro ancora, e così via. O forse quel tipo, Zakar, che chissà dove fosse ora e cosa stesse facendo, o che cosa avesse avuto in mente.

    Sadwrn concluse di trovarsi a Sequerus. Quei filamenti strani nelle celle, i vari saliscendi incontrati sul percorso, e il fatto stesso che la sedicente imperatrice Palden Wang-Mu si trovasse esattamente di fronte a lui. Quale altro posto avrebbe occupato una persona simile per legittimare la propria autorità, se non la capitale?

    « Inchinati alla presenza dell'Imperatrice Palden Wang-Mu, amata figlia di Xi Wang Mu, la Regina Sciamana d'Occidente, guardiana dei frutti dell'Immortalità, dea della morte e madre delle pestilenze »

    Il Worren incrociò gli occhi dello stesso youkai che lo aveva immobilizzato nel Qídằo poco tempo prima; difficile stabilire se si trattasse di ore o addirittura di giorni. Lo stava guardando in cagnesco, ed era difficile stabilire fino a che punto con una persona simile si potesse parlare di “modo di dire.” Sadwrn strinse nervosamente i denti, ma si sforzò poi di rivolgergli un sorriso educato.
    Che si fece presto imbarazzato.

    Scosse eventualmente il capo per poi voltarsi verso quella giovane donna che nel frattempo si era alzata in piedi, ma era arrivato a tanto così dal chiedergli se quell'enorme sfilza di titoli tanto altisonanti quanto ridicoli appartenessero a lei o alla madre, poiché effettivamente non era riuscito a capirlo.

    Fingendo un colpo di tosse per riguadagnare un poco di contegno, squadrò con curiosità la figura della famigerata Palden Wang-Mu. Aveva lunghi capelli corvini, portati sciolti, splendenti e profumati, e che davano l'idea di essere soffici come la seta, gli occhi anch'essi neri e profondi, e la pelle candida come la neve.
    Sadwrn non poté negarne la beltà, rovinata solamente da quell'immagine generale di “fragilità” che emanava, per quanto fittizia potesse essere.

    Si ricordò nel frattempo di una vecchia profezia che si tramandava nella sua e in molte altre tribù, secondo la quale una veggente proveniente da una città lontana avrebbe previsto l'arrivo della Morte sull'Occidente, annunciata da quattro forze della natura: l'Ira della Terra, l'Ira del Mare, l'Ira della Montagna e l'Ira del Cielo. Dopodiché, questa avrebbe occupato il trono vuoto di una capitale abbandonata.

    Ciò aveva sempre rappresentato per i Worren la Discesa della Notte, in seguito alla quale il mondo terreno e il mondo degli antenati sarebbero diventati una cosa sola, e il cielo sarebbe stato per sempre ricoperto di stelle. A guardare quella donna, però, pareva che la profezia potesse prestarsi ad una diversa interpretazione, specie ora che qualche tempo fa si era verificato un terremoto che, da quanto aveva potuto capire, si era sentito in tutto il Presidio.
    L'Ira della Terra era giunta, e Palden Wang-Mu sedeva ora orgogliosa sul trono di Sequerus. Con almeno tre Ire di anticipo.

    Quindi non era lei ad essere destinata a regnare.
    Palden Wang-Mu non era né Notte né Morte, era solo... un'usurpatrice, e se la profezia si fosse rivelata vera, allora quella donna era destinata a cadere. Questo, però, forse era meglio non farglielo notare.

    « Inugami, ti chiesi tre tesori e Mi hai anche portato un traditore della sua Stirpe » disse lei, riproponendo la storia del tradimento. Sadwrn alzò gli occhi al cielo esasperato. « ...un traditore che pagherà per averMi affrontata, dopo che gli avremo dato modo di parlare... e pentirsi d'essere nato! »

    Palden Wang-Mu prese ad armeggiare con un anello troppo largo per le dita fini di lei, e Sadwrn si preparò al peggio con le labbra serrate. Che fosse lo stesso trattamento riservato al samurai che era rinchiuso nella sua stessa cella? Nel frattempo, notò con la coda nell'occhio due ceste: una con le tre regalie che non era riuscito a sottrarre, e l'altra con Kuwa, che gli era stata requisita.

    « . . . »

    Quando smise di distogliere gli occhi dall'imperatrice, che all'apparenza sembrava addirittura un'umana, egli trovò il faccino di lei improvvisamente corrugato in una smorfia di sorpresa. Nel frattempo, il gioiello era scomparso dalle sue mani.

    « Quello è il Mio anello! »

    Esclamò stizzita, rivolta al diretto responsabile di quella mancanza. Si trattava di un uomo di alta statura, dai capelli lisci e viola come il suo pizzetto, le orecchie a punta e gli abiti perlopiù bianchi, con qualche tocco rosa, rossastro o viola sulle calze e su quel bizzarro, ma affascinante cappello a tuba.

    « ...Eh? »
    Si lasciò scappare Sadwrn, tentando invano di capire esattamente quando fosse apparso quel tipo e, soprattutto, come. Quel tipo che stava addirittura ignorando più o meno volutamente la donna, concentrandosi sul diamante.

    « Tu osi ignorarMi?! Miserabile ladro! Quello è MIO! »
    Il nuovo arrivato si limitò a darle in risposta un'occhiata di sufficienza, sfoggiando poi un sorriso che poteva essere descritto solo come “sfrontato.”
    « Oh, ne dubito: questo non è un giocattolo. »
    Ribatté poi, dondolando l'oggetto davanti al naso di Palden, solo per poi sollevarlo oltre la sua portata ogni volta che quest'ultima tentava pateticamente di riappropriarsene balzando sul posto come un bambino a cui avevano appena sottratto un... giocattolo, appunto, sotto gli occhi increduli di Sadwrn.

    « Non è roba che i marmocchi -o gli incantatori sottodotati- dovrebbero maneggiare, quindi consideralo sequestrato. E ora torna a fare la bella statuina sulla tua sediolina da casa delle bambole. »

    « Come osi parlarMi in questo modo?! Io sono l'Imperatrice dell'Ovest! »
    « Insomma. »
    Commentò sottovoce il Worren.
    « Io sono Palden Wang-Mu, figlia della Regina Sciamana d'Occidente Xi Wang Mu, guardiana dei frutti dell'Immortalità, dea della morte e mad- »

    « Senti, cosetta. »
    La interruppe il figuro. Sadwrn dovette mordersi la lingua per non scoppiare a ridere.
    « Avrai l'onore di contrattare con me quando ci sarà qualcosa che sai fare da sola – oltre ad elencare i titoli di tua madre. Perciò adesso... »

    « Inugami! »
    Chiamò infine Palden, rivolta all'unica guardia lì presente.
    « ConsegnaMi la testa di questo patetico ladro sacrilego...! »

    ...l'unica guardia, a cui era stato appena ordinato di occuparsi dell'intruso.
    L'unica guardia.
    Se quello era un dono della Notte, non era intenzione di Sadwrn sprecarlo. Così, dopo essersi assicurato che nessuno stesse badando a lui, cominciò ad avvicinarsi cautamente alla sua zappa, con tutta l'intenzione di recuperarla. Qualunque cosa avesse tentato, del resto, non avrebbe potuto farcela senza almeno un'arma con cui difendersi e, possibilmente, liberarsi di quei fastidiosi legami.
    Si chinò su una delle ceste, dunque e, una volta ripreso possesso della sua arma, avrebbe eventualmente provato ad afferrare rapidamente almeno una delle tre regalie: la pietra.

    SadwrnStato fisico: Buono, ma impedito nei movimenti.
    Stato mentale: Confuso e molto teso.
    Energia: 80/100
    Passive: Auspex Psion, Auspex Illusorio, Conoscenza della Flora del Presidio Occidentale
    Equipaggiamento: Zappa (Arma Bianca)
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Cra

    Group
    Staffer
    Posts
    4,626

    Status
    Online
    Schermata_2018_03_04_alle_14_28_41


    Muoversi per la città è una speciale esperienza surreale che il Teologo potrà aggiungere alla sua personale classifica. Muoversi nelle ombre della città che un tempo fu generò una strana angoscia nell'animo dello studioso, che però, aveva invocato il benestare dei Kami prima di questa missione. Conosceva il loro potere, quindi doveva proseguire calmo e sicuro per la sua strada. Tutto sarebbe andato per il meglio.
    In silenzio, aiutandosi con il bastone per mantenere il passo marziale dei suoi compagni, con sguardo vispo si è osservato intorno. Una strana combinazione di emozioni. Giunti presso le prigioni della città, da quello che è riuscito a capire il Teologo, i Kami hanno mostrato il primo segno della loro presenza: il caro Sadwrn è ancora vivo. Tira un bel sospiro di sollievo e sente il proprio animo alleggerirsi. In verità si sentiva non poco in colpa per aver autonomamente deciso che il collega dovesse essere la loro avanguardia nella precedente missione. Vederlo vivo, grazie ai Kami, è sicuramente un buon segno.
    Confabula con i colleghi decidendo di seguire il ragazzo senza intervenire almeno per ora. Si trattata di una situazione troppo delicata per agire così vistosamente. a breve giro seguono le guardie che il bonzo studia con attenzione. Prima o poi dovranno agire e lì il tutto si complicherà. Sono praticamente allo stremo delle forze, è evidente, e questa prova potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso.
    Stringe le labbra sottili pensieroso ma si limita con la squadra a seguire il bersaglio. Giunto al Picco del Forte, poi, il gruppo è costretto ad una lunga deviazione per riuscire a trovare un diverso ingresso. Per fortuna la conoscenza della Volpe e del Samurai della zona ha reso tutto più semplice. Chiaramente anche questo è un segno di benevolenza dei Kami. Tutto sta andando per il meglio, tutto si sta sistemando. Deve essere così. O almeno lo spera!
    Zigzagano per i corridoi in silenzio, evitando le sparute guardie, giungono finalmente nella sala del trono. La celebre Imperatrice (bambina) è seduta sul trono in compagnia del suo segugio e si diverte a seviziare, per ora solo verbalmente il povero collega. Osserva in silenzio scambiandosi occhiate varie con gli altri per decidere e pianificare al meglio quando intervenire. Hanno bisogno di un diversivo che l'evocatore può semplicemente evocare: un grosso mostro infernale dovrebbe essere perfetto a questo scopo. Peccato che l'ingresso in scena di un demone stravolge tutti gli equilibri. Si sente spettatore di una strna commedia infernale. Nota con piacere il cipiglio di emozione negli occhi del Samurai che è forse il più pronto insieme al combattente Firion. Saranno loro ad agire per recuperare il collega e la cesta. Il Teologo si limita a restare nelle retrovie, così da tenere aperta una vita di fuga degna di questo nome e per potersi rivelare, se dovesse servire, elemento utile di sorpresa.
    I Kami! Questi sono tutti segni dei Kami!

    Equipaggiamento: Bastone
    Mana: 45%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Illuminazione Divina: Aumento riserva del Mana
    Laurea in Teologia: Conoscenza enciclopedica del “divino”

    Attive


    Scheda: Qui

    Riassunto

     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar


    Group
    Ufficiale
    Posts
    273
    Location
    Salamand

    Status
    Anonymous

    xu6gXEM

    La prima parte del nostro piano si svolse alla perfezione: guidati dalle conoscenze di Nobunaga e dalle abilità sensoriali del gruppo, riuscimmo a raggiungere le prigioni senza incappare in un alcun mostro. Il problema sorse quando incontrammo uno dei due ricercati, Sadwrn, incatenato ed accompagnato da due soldati; il pensiero fu silenzioso ma condiviso: per quanto l'occasione sembrasse ghiotta, agire in quel momento sarebbe equivalso ad un suicidio. Troppo vicine le altre creature, e con essa le prigioni ed altre eventuali guardie. Se Augustus si fosse trovato al suo interno sarebbe stato praticamente impossibile recuperarlo, in stato di allerta.
    Non restava altro da fare che osservare i loro spostamenti, aspettando il momento ed il luogo propizio...

    « Inchinati alla presenza dell'Imperatrice Palden Wang-Mu, amata figlia di Xi Wang Mu, la Regina Sciamana d'Occidente, guardiana dei frutti dell'Immortalità, dea della morte e madre delle pestilenze »

    ...che non giunsero mai. Per quanto possibile -semmai- la situazione degenerò ulteriormente.
    Non solo non vi erano state aperture nel percorso lungo il quale li pedinammo, ma i due soldati ci portarono al cospetto dell'Imperatrice... e finalmente il volto della sovrana dell'Ovest prese forma e colori, dopo le voci che Mugen era stato in grado di estrapolare al Circo.
    Certo fu una sorpresa: aggraziata, minuta, dai lineamenti incantevoli. Ben differente dalle fattezze con cui l'avevo immaginata a suo tempo, e ben poco adeguate ai titoli di cui si faceva vanto...

    « Inugami, ti chiesi tre tesori e Mi hai anche portato un traditore della sua Stirpe »

    Solo allora le sue parole spostarono la mia attenzione sulla cesta situata ai piedi della guardia. Oltre a delle armi vi erano in effetti tre oggetti... che fossero quelle le reliquie ricercate dai miei compagni? Il riscontro visivo che ottenni interrogando il volto di Nobunaga fu ben più che esplicativo: annuì non appena mi voltai in sua direzione, aveva già compreso cosa avrei voluto domandargli.
    Mancava solo Augustus, pensai... sperando che un processo di quel tipo non fosse già avvenuto per lui in precedenza. Fu allora che realizzai di esser stato spogliato delle mie percezioni: il Nen che aveva funzionato fino a qualche istante prima sembrava ora fuori uso, come disturbato.
    In quelle condizioni sarebbe stato persino più difficile escogitare una strategia, trovare un varco per distrarli, intervenire e...

    « Quello è il Mio anello! »

    Contro ogni previsione, un individuo comparve assolutamente dal nulla, contrapponendosi senza alcun timore alla figura autoritaria dell'Imperatrice. Il confronto in altezza era impietoso, e lei sembrava non conoscerlo assolutamente.

    « Tu osi ignorarMi?! Miserabile ladro! Quello è MIO! »
    « Oh, ne dubito: questo non è un giocattolo. »


    Lo scambio di battute andò avanti, ma a quel punto il contenuto non importava: che fosse un figuro alleato o nemico, quell'intervento era esattamente ciò di cui avremmo avuto bisogno. Un istante ancora, un cenno di reazione...

    « Inugami! ConsegnaMi la testa di questo patetico ladro sacrilego...! »

    Ora.
    Fu in quel preciso istante che la mia figura si mosse, sporgendosi dalla porta dove finora eravamo rimasti nascosti.
    L'ascia monopenne impugnata nella mano destra, il coltello affidato alla mancina: due ampi movimenti delle braccia, coordinati e sequenziali, affinché la prima arma venisse scagliata in direzione di Sadwrn -per incastrarsi nelle catene che lo legavano-, e la seconda a conficcarsi nel cesto che conteneva le reliquie. A quel punto il risultato sarebbe stato ovvio: facendo leva sul Filo incantato che vincolava le armi al mio corpo avrei simultaneamente ritirato contro il mio petto entrambe le braccia, affinché i due bersagli potessero essere attirati con energia e vigore al mio cospetto. Un colpo da ladro ben poco adatto ad un guerriero ma... se funzionale, ci avrebbe permesso di recuperare in un colpo solo l'alleato e le reliquie.

    Mana: 70 - 10% - 5% = 55%

    Riassunto post: casto due volte la tecnica Gancio d'arme in combinazione con la passiva Filo incantato per attirare a me Sadwrn ed il cesto con le reliquie.

    Passive:
    • Maestro d'arme: capacità di usare con maestria qualsiasi arma.
    • Filo incantato: legame magico che gli permette di richiamare a se le sue armi.
    • Volontà del Guerriero: power-up del 50% alla destrezza (NB: con le armi indosso gli consente semplicemente di avere un'agilità normale nonostante il peso, se disarmato rappresenta a tutti gli effetti un +50%)
    • Percezione: auspex di tipo radar
    • Volontà Eroica: mindfuck-alert + trick detector

    Equipaggiamento: (immagine)
    • Arco Lungo + frecce
    • Lancia Lunga
    • Spada ad una mano
    • Ascia Monopenne
    • Morningstar
    • Pugnale [x2]
    • Armatura Completa
    • Scudo piccolo

    Tecniche:
    • Gancio d'arme: non solo forza bruta, ma anche ingegno. Per sfruttare al meglio il suo equipaggiamento Firion ha elaborato un espediente tanto originale quanto efficace: lanciando una delle sue armi, il Cavaliere tenterà di incastrarla al corpo o all'armatura del proprio avversario (o su un oggetto presente nell'area circostante), come fosse un rampino. In questo modo, utilizzando la sua abilità del richiamo attraverso il filo magico, sarà in grado di trascinarlo con forza verso di se o scagliarlo verso (o contro) un altro punto da lui desiderato.
      Consumo: Variabile. (medio + basso)


    Edited by Firion - 23/11/2018, 21:20
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    1,734

    Status
    Offline


    La Volpe ricordava fin troppo bene le vie della perduta Sequerus.
    Passo dopo passo ogni sentiero, ogni vicolo ed ogni palazzo era stato conquistato a fil di spada. Molti ribelli avevano dato la vita per fare breccia in quelle mura e dare una nuova speranza ai popoli d’Occidente.
    Era strano per lui muoversi nuovamente tra i Picchi della Capitale.
    Proprio per quelle vie Mugen aveva combattuto fianco a fianco con lo Scorpione. Battaglia dopo battaglia, contro ogni aspettativa, erano riusciti a vedere la fine di quella sanguinosa guerra e a liberare i non-umani prigionieri dell’Enclave.
    Eppure Sequerus, seppur libera dalla tirannia di Kikio Ho, non era mai diventata un nuovo simbolo di speranza per l’Ovest. I Lacci erano stati sostituiti dalle guardie demoniache dell’Imperatrice del Makai e Mugen poteva solo immaginare - ben consapevole delle loro azioni nel resto del presidio - quali torture e orrori fossero riservati ai malcapitati prigionieri.

    Fortunatamente, una volta raggiunto il Picco della Pena, l’insolito quartetto si imbatté in un Sadwrn prigioniero, forse malconcio, ma vivo. Tenendosi nell’ombra seguirono il worren, e le guardie che gli facevano da scorta, fino ad una restaurata sala del trono.

    Non c’erano guardie all’ingresso e le porte erano assenti.
    Così, dalla distanza, la Volpe e i suoi compagni poterono finalmente posare lo sguardo sulla misteriosa Imperatrice.

    « Inchinati alla presenza dell'Imperatrice Palden Wang-Mu, amata figlia di Xi Wang Mu, la Regina Sciamana d'Occidente, guardiana dei frutti dell'Immortalità, dea della morte e madre delle pestilenze »


    Palden Wang-Mu.
    Colei che aveva spinto la Volpe ad un ritorno affrettato nel Presidio Occidentale e che minacciava di portare nuove sofferenze ad un popolo già devastato dalla guerra e dalla tirannia. Eppure, a guardarla da lontano e ascoltando quei suoi titoli, la Volpe non potè che rammentare quell’antica profezia che si tramandava di tribù in tribù. Quattro cataclismi avrebbero preannunciato la venuta della Morte stessa sulle terre occidentali. Ed un terremoto c’era già stato…

    Che fosse davvero lei la predestinata a sedere sul trono dell’Ovest?
    In tal caso, come poteva quella nuova Resistenza opporsi al volere del Destino?

    In ogni caso, il loro obiettivo era recuperare Sadwrn e provare ad uscire sani e salvi dal cuore del territorio nemico. Non ci fu tempo - e bisogno - di escogitare un diversivo che l’occasione giusta si presentò quasi spontaneamente. L’Imperatrice e la sua guardia vennero infatti distratti da un’insolita schermaglia con un misterioso figuro.

    Che il tipo fosse un nuovo nemico o un nuovo alleato poco importava.
    Quella era loro occasione per fare qualcosa e Firion si stava già dando da fare. La Volpe vide l’Aviatore scagliare le sue armi in direzione di Sadwrn e delle reliquie e comprese all’istante cosa aveva in mente. Firion voleva recuperare il worren e i tesori senza uscire allo scoperto, utilizzando quegli stessi poteri che poco prima lo avevano tirato fuori dalle sabbie mobili.

    Non sapendo se avrebbe avuto successo Mugen si preparò comunque ad intercettare uno dei bersagli che eventualmente sarebbero stati scagliati nella loro direzione di lì a poco.

    Una volta agguantata la refurtiva, i tesori e l’uomo gatto, non gli sarebbe rimasto altro che darsi alla fuga.



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ottime
    Energie: 70%
    Riassunto: //
    Tecniche utilizzate: //
    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Bonus alla Forza
    Auspex Olfattivo
    Auspex Uditivo
    Visione Notturna
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]

    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Passiva di volo
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]

    ~Ombra del Drago
    Malia di riverenza quando impugna Anguirel
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)


    Equip:

    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.
     
    Top
    .
  9.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    3,131

    Status
    Anonymous

    Rialzato sul resto della sala monumentale dalla piccola rampa di gradini, il podio che ospitava il Trono dell'Imperatrice era diventato il palcoscenico di un improvvisato atto del teatro dell'assurdo, e mentre gli intrusi trattenevano il fiato in attesa del momento più opportuno per agire, gli attori recitavano una parte che avrebbe presto portato gli eventi al culmine della tragedia.

    « Inugami!
    ConsegnaMi la testa di questo patetico ladro sacrilego...! »


    ...ma dal momento che non si sarebbe trattato della loro tragedia, quella fu l'esatta finestra di tempo che i paladini dell'Ovest scelsero per muoversi: Sadwrn ne approfittò per appropinquarsi alle ceste ai piedi del podio e recuperare la propria arma -abbrancando anche uno dei Tre Tesori, già che c'era-, e intanto che Ego e Mugen si tenevano pronti ad intervenire contro ogni eventuale minaccia fosse giunta nella loro direzione, Firion scagliò con rapidità e precisione il proprio Gancio d'Arme, centrando senza errore tanto il compagno in catene quanto l'intera cesta delle Reliquie.

    ...e mentre veniva rimorchiato in salvo con uno strattone dell'Aviatore, l'uomo-gatto potè assistere da una posizione privilegiata allo svolgersi della scena-madre; non tanto per una reale curiosità nelle vicende, quanto per il pratico interesse nel non esserne coinvolto, perché -dopotutto- non era esattamente in una situazione ottimale ad attirare su di sé delle attenzioni sgradite.

    Nemmeno il tempo di formulare quel pensiero, che lo sguardo del prigioniero incrociò le iridi verdi del bizzarro figuro in bianco, richiamate dal tintinnare metallico delle catene che lo insalamavano... e tuttavia, l'unica reazione sul pallido viso smunto dello sconosciuto fu una distratta presa visione dell'esistenza degli Endlossiani, condita da una pacatissima scrollata di spalle: probabilmente, perché qualsiasi motivazione l'avesse portato lì non aveva chiaramente nulla a che fare con loro, o forse perché si ritrovò ad avere altro a cui pensare.

    Mentre se ne distanziava sempre più, Sadwrn vide il Demone-Cane -lo stesso responsabile della sua cattura- materializzarsi accanto alla vittima designata, così come vide chiaramente l'uomo col cilindro roteare gli occhi in un'espressione esasperata mentre la lama dello Youkai fendeva l'aria per spiccargli la testa dal collo... e altrettanto chiaramente vide la spada colpire il vuoto, mancando il bersaglio di una buona dozzina di centimetri: non perché Inugami avesse sbagliato mira, ma perché -in qualche modo, con chissà quale velocità sovrumana- lo spilungone non era più dove avrebbe dovuto trovarsi.

    « Boop! »

    Allungando un indice ossuto, lo strampalato visitatore batté un colpetto sul braccio dell'aggressore con la punta del dito, come un bambino schiaccerebbe un bottone, e tanto bastò affinché il feroce Inugami svanisse nel nulla, come se non fosse mai esistito; a quel punto, considerando la faccenda ufficialmente archiviata, lo strano tipo tornò a dedicarsi agli affari propri, rigirarsi tra le mani l'anello dalla gemma rosa e riprendendo a scrutarlo con attenzione.

    jpg
    « I-Inugami... »

    Sbarrando i grandi occhi scuri con fare incredulo, raggelata dall'inattesa quanto sgradevole svolta negli eventi, la giovane Palden contemplò invece sconvolta il vuoto dove un istante prima si ergeva il suo più fedele e solerte servitore...

    « Inugami...! Inugami! Torna subito qui!
    Te lo oridino! »


    jpg...perché il suo cane da guardia si era dissolto nell'etere senza lasciare traccia alcuna di ciò che gli fosse capitato, e il fatto che non rispondesse al suo richiamo, che non accorresse per eseguire i suoi comandi, le annebbiò la mente con una sensazione così irreale e sbagliata da farla vacillare; senza che se ne rendesse conto, le gambe cedettero e si ritrovò in ginocchio sul pavimento di marmo, e sebbene quel lieve tonfo richiamò su di lei le iridi verdi dell'entità sconosciuta, l'uomo in bianco fu ben felice di tornare ad ignorarla dopo un'occhiata.

    Era un bene che la mocciosa si fosse zittita, perché oltre ad aver bisogno di concentrazione per concludere la valutazione, calma e silenzio sarebbero state oltremodo gradite per digerire gli aspetti più irritanti di quel non facile compito: a testimonianza dell'uso maldestro che ne era stato fatto, evidenti e sgraziate impronte erano rimaste impresse sulle sfaccettature della pietra, ma a quelle sarebbe stato facile porre rimedio con una bella lucidata; la montatura dell'anello, invece, gli strappò una smorfia inorridita: era una bruttura di bassa bigiotteria, un'aggiunta fatta a posteriore che sminuiva la perfezione cristallina della gemma e toglieva valore all'oggetto.

    Quel che maggiormente lo disturbava era la lieve increspatura interna alla struttura del minerale, ma -anche qui- nulla di irreparabile con i mezzi di cui disponeva; in ogni caso, poté affermare senza dubbi che si trattava di uno degli Occhi di Ananke -il destro, decisamente-, ma... l'ombra fosca di un cruccio si allungò sulla sua fronte alta davanti al ventaglio di implicazioni che si apriva davanti ad un diverso quesito, ovvero: che cosa ci faceva quell'artefatto ?

    O meglio: perché non si trovava al suo posto designato, cioè nel Santuario dell'Isola in cui sarebbe dovuto essere custodito? Come ci era finito laggiù? Evidentemente, qualcuno non aveva fatto il proprio dovere. Plausibilmente, non gli avrebbe richiesto troppo sforzo condurre indagini per scoprire chi... ma qualcuno, alla fine, l'avrebbe scontata – e la punizione sarebbe stata proporzionale allo spreco di tempo e pazienza che quell'impresa gli stava costando.

    « ..Inugami...ridaMmi il Mio servo... »

    La voce dell'Imperatrice le risalì la gola con fatica, suonando come uno squittio lamentoso più isterico che sofferente, uno sfogo di frustrazione a cui l'unico interlocutore rimasto in prossimità -data la fuga degli Endlossiani e il dileguarsi della coppia di guardie rimaste a debita distanza- fu naturalmente propenso a sottrarsi, rifiutandosi di darle alcun peso... almeno finché le urla non esplosero all'esterno, insieme ad una sacrilega aureola di energia purpurea.

    jpg« RiportaMi Inugami! Riportalo qui! »

    Chi l'avrebbe mai detto che uno scricciolo simile potesse raggiungere una tale volume?Il figuro con la barbetta caprina no di certo, eppure neanche a quel punto volle tributare alcuna attenzione alla sedicente Regina dell'Ovest: avrebbe fatto orecchie da mercante ai suoi capricci, deciso ad ignorarla ad oltranza, fino a farle dubitare della propria esistenza se fosse stato necessario, perché sarebbe stata la soluzione migliore. Per tutti.

    Quel piccolo screzio si sarebbe potuto concludere per il meglio, in sordina, serenamente... se solo, in un raptus di furia e avventatezza, la piccola non si fosse d'improvviso scagliata contro l'oggetto del suo rancore, colmando la manciata di metri che la separavano dallo sconosciuto e aggrappandosi alla stoffa bianca dei suoi abiti con nessun altro intento che colpirlo con la pestilenza di cui il miasma promanato dalla sua aura era veicolo; effettivamente, quel gesto provocò una reazione nell'astante, ma... non quella che Palden si sarebbe aspettata. E, certamente, non una che le sarebbe piaciuta.

    « Ma cosa tocchi?! »

    Con una voce dura come mai le era stata rivolta -e più nessuna pazienza a mitigarne i modi-, l'uomo trafisse quella ragazzina alta la metà di lui con uno sguardo affilato, apostrofandola con un secco rimprovero e torreggiando su di lei con fare decisamente intimidatorio: la postura rigida e severa
    del figuro trasudava un senso di minaccia che a Palden ricordò in maniera vivida le ire della sua Nobile Madre, e se già tanto era bastato a dare alla sua rampante collera l'equivalente di uno schiaffo in pieno viso...

    ...la sensazione di aver appena commesso un grosso errore le piombò addosso come una condanna inappellabile quando quegli occhiacci dalla pupilla di rettile si staccarono dal suo faccino pallido per contemplare le condizioni del panciotto, ora intinto di un nero icore ectoplasmatico; l'uomo col cilindro fissò la macchia per un momento che parve dilatarsi all'infinito, poi inspirò profondamente e a lungo.

    « ….adesso basta. »

    Infine, gli occhi scuri dell'Imperatrice lo persero di vista: le sue dita ghermivano il vuoto, perché da un momento all'altro, proprio come era successo poco prima con l'attacco di Inugami, l'uomo non era più al suo posto; guardandosi intorno, lo ritrovò in piedi alle proprie spalle, a qualche metro di distanza, con l'indice della destra teso in verticale davanti a sé e un occhio chiuso, intento a calcolare le distanze tra i suoi due problemi e -piegando appena il collo da una parte- a calibrare la giusta forza e traiettoria della propria imminente soluzione.

    jpg
    « La faccenda è chiusa. »

    L'indice si abbassò per ricomporre il pugno, ma solo per aprirsi a mostrare il palmo; dopodiché, il ruggente erompere di un biancore abbagliante fu l'ultima cosa che Palden Wang-Mu vide, prima che il mondo svanisse nella luce e nel buio.

     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Impeto e tempesta

    Group
    Member
    Posts
    1,057

    Status
    Anonymous

    LE CONSEGUENZE DELLA SUPERBIA

    GLeQpFj

    "Non essere mai superbo con l’umile. Non essere mai umile con il superbo".

    (Jefferson Davis).


    tNBRqhx

    Picco del Forte, Sequerus.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    POV: tutti.

    « La faccenda è chiusa. »

    Quando la mano ossuta del figuro si spalancò, una luce abbagliante si diffuse in ogni dove, accecandoli tutti.
    Improvvisamente, nei cuori e nelle menti di quegli eroi occidentali, la fine di Palden o le loro missioni persero importanza, schiacciati dall'urgenza e dalla paura di chi si ritrovava completamente cieco alla mercé di chissà cosa. Questo perché -nonostante le percezioni annebbiate- molti dei loro sensi funzionavano ancora, ed il boato delle mura di palazzo che si squarciavano ad un tremendo impatto, le fondamenta -già instabili dall'ultimo assedio- che amplificavano il colpo, tremando sotto di loro e poi cedendo più volte, o la puzza dei detriti che si levavano sarebbero parsi a tutti come chiari presagi di una morte certa.

    Eppure... nessuna Falce calò su di loro ed un venticello che odorò di cenere e zolfo all'arrivo di un secondo boato -questa volta più distante- carezzò le loro vesti, peli e capelli, dopo essersi insinuato molesto tra numerose assi di legno ed i mattoni ammassati disordinatamente fra loro. La vista tornò solo dopo alcuni minuti, lasciando che gli eroi si riscoprissero superstiti di un crollo dell'intera struttura. Miracolosamente incolumi grazie un vuoto formatosi sotto le macerie, sarebbero facilmente riusciti anche a tirarsi fuori da quella trappola, accolti da un'aria più secca e calda del solito.

    Incuriosito da un cambiamento che gli sembrò più inquietante della disavventura nel Palazzo malconcio degli antichi Alfieri, Nobunaga lanciò uno sguardo perplesso ai suoi compagni e prese ad annusare l'aria, non capendo esattamente di cosa si trattasse. Circondati come erano da catene montuose e picchi -inoltre- non potevano certo scrutare a grosse distanze, e se quel tanfo non proveniva dalle foreste vicine, certamente arrivava dal mare... e proveniva da qualcosa di enorme.

    DtTi7TF

    Fu in quel momento che qualcosa si levò dall'orizzonte: una nube nera e spaventosa, alta centinaia di chilometri, si propagò da sud-ovest a velocità inquietante. La terra tremò ancora sotto i loro piedi, anche se lievemente, e l'unico indizio che il Ronin avrebbe colto sarebbe stato lo sguardo affilato dello spilungone in bianco -anche lui rimasto illeso dal crollo- in piedi e nello stesso punto in cui lo avevano perso di vista. Era immobile come una statua, l'ampio mantello era appena scosso dal vento assieme ai capelli scuri, tenuti sempre ordinati dalla morsa del cilindro. Osservava qualcosa verso sud, direzione Undarm, e la sua bocca sottile dava segni d'insoddisfazione, lasciando che s'intravedessero i denti aguzzi di un predatore.

    La nube -intanto- continuò a diffondersi, così che la cenere piovesse su territori vicini in uno spettacolo a dir poco spaventoso. Il figuro, dopo un lungo silenzio, lanciò un sospiro insofferente -facendo poi spallucce- e decidendo di muoversi verso alcuni dei corridoi sventrati, ma non del tutto crollati. Cercando qualcosa... o qualcuno, con tutta la serenità del mondo.
    Fischiettando.

    Turno 9

    Siamo vicini alla conclusione della quest, che terminerà al turno 10.
    In questo turno avete vissuto parecchie brutte esperienze: la disputa tra Panden e lo spilungone, la cecità con un palazzo che vi crollava addosso, l'uscita dalle macerie, la nube nera e il tizio che se ne va tranquillo. Potete aggiungere che vedete Youkai in fuga, quindi non temete attacchi di sorta.
    In aggiunta potete parlare (o far quello che volete) ed indirizzarvi già all'imminente conclusione.
    Per qualunque domanda, sapete dove trovarmi.

    Scadenza: martedì 11 dicembre, ore 23.59

     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Cra

    Group
    Staffer
    Posts
    4,626

    Status
    Online
    Schermata_2018_03_04_alle_14_28_41

    Ma sul serio?
    Sul serio gli occhietti del Bonzo vedono la realtà? Sul serio tutto questo sta succedendo proprio a lui? Proprio lui?
    Ha semplicemente passato la sua vita a studiare il mondo mistico e la teologia. E' sempre stato uno studente diligente. La pratica più pericolosa era cancellare qualche appunto preso a penna con una gomma ruvida, invece che con il bianchetto. Insomma, cose veramente pericolose.
    Da quando ha conosciuto Nobunaga, a cui deve la sua vita, ha stravolto completamente la sua routine. E' passato da evocare Kami e scrivere preghiere, a combattere demoni e cercare di non morire sepolto sotto un palazzo imperiale.
    Il corpo dello studioso è teso mentre lo sguardo è catturato dalle movenze del cavaliere che li sta supportando in questa missione. Ha già visto questo gesto atletico e spera vivamente di riuscire a recuperare sia il collega che le reliquie. Ricordiamo che la priorità è ottenerle nuovamente così da poter guadagnare "punti" con la popolazione tutta.
    Visto che non sembra giungere nessuno, si avvicina rapidamente al collega appena recuperato e lo aiuta come può a liberarsi dalle catene che lo mantengono costretto. Spostato com'è riesce a godersi pienamente lo spettecolo che prende vita nella sala del trono. Lo sguardo strabuzza sul viso glabro osservando la scena.
    Nella sua mente la famigerata Imperatrice era una creatura dai poteri sovraumani, ma probabilmente quello strambo tizio è ben più potente di quello che sembra. I suoi spostamenti, i gesti rapidi, i boati di energia, gli fanno venire il concreto dubbio che possa trattarsi di una divinità in terra. Esclude questa possibilità, perchè è in grado di nominarle tutte e novemilasettecentodiciotto.
    Ma che Anubi....
    Mentalmente prega i Kami protettori della patria e delle terre dell'Ovest affinchè giungano in soccorso al gruppo. Si lancia a difesa di Sadwrn cercando di fargli da scudo con il suo stesso corpo. O almeno ci prova visto che lo sguardo è completaemnte annebbiato. La preghiera ai Kami nella sua mente si fa furente ed utilizza anche le evocazioni più spinte ed esotiche. Mentre rivede la sua vita scorrerergli davanti agli occhi serrati (inutilmente) riesce addirittura a ricordarsi una serie di strane litanee aramaiche molto utili nei momenti di disperazione. Utilizza tutto l'utilizzabile, consapevole che forse la sua missione divina si è conclusa, così, miseramente e rapidamente.
    Il cuore continua a tamburellare con forza. Una danza tribale di sopravvivenza che gli rimbomba nelle orecchie. E nello specifico continua a farlo. Segno che forse non è concretamente morto il Bonzo. Anzi, il fatto che stia ancora pensando deve essere spia di vita. Cogito ergo sum. Il pensiero è sinonimo di essere. Riapre gli occhi mentre un dolore diffuso gli attraversa il corpo. Non vede granchè, percepisce una nube biancastra, come una patina sovrapposta. Spinge con la schiena qualcosa che cade poco più in là in un tonfo rumoroso, forse un'asse di legno mentre aiutandosi con il bastone si rimette in piedi.
    State bene?
    La domanda giunge spontanea mentre con lo sguardo innevato cerca i colleghi, che sembrano essere tutti salvi. Come se non bastasse, poi, si aggiunge anche un terremoto. Punta ben il bastone a terra per avere adeguato supporto. Si volge verso il mare lontano osservando le nuvole nere cariche di morte.
    Riflette brevemente che i segni dell'arrivo del nuovo Alfiere sono sempre più concreti. La Profezia si sta svelando a mano a mano e magari che sia proprio quello strambo tizio il designato? Anche se forse sembrava più interessato all'anello che ad altro.
    Youkai in fuga vengono accolti con gioia dal Bonzo che si tranquillizza. Osserva appena il tizio inmantellato allontanarsi ed è quasi dubbioso se seguirlo o meno. Al momento non gli sembra la priorità, quindi si limita a controllare che le reliquie siano ancora presenti ed aggiunge.
    Andiamo via, prima che ci crolli qualche altra cosa contro!
    Molto saggio lui, molto coraggioso lui.
    Gli sembra di aver sfidato la morte abbastanza nella giornata di oggi.


    Equipaggiamento: Bastone
    Mana: 45%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Illuminazione Divina: Aumento riserva del Mana
    Laurea in Teologia: Conoscenza enciclopedica del “divino”

    Attive


    Scheda: Qui

    Riassunto

     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Now with 200% more old lady

    Group
    Staffer
    Posts
    8,382
    Location
    Bergamo

    Status
    Anonymous
    Appena ebbe assicurato il gioiello in una tasca, Sadwrn vide un coltello conficcarsi improvvisamente nella cesta in cui erano rimaste le altre due reliquie. Fece appena in tempo a girarsi nella direzione da cui era giunta l'arma, che un'altra, un'ascia bipenne, sfrecciò in mezzo alle sue gambe. Fermandosi come se avesse appena perso il suo slancio all'improvviso, agganciandosi alle catene legate alle caviglie del Worren come se fosse stata l'estremità di un rampino il cui filo non si poteva vedere. Infine ci fu uno strattone.

    « EEK! »

    Cadde a terra a pancia in giù, allontanandosi contro la sua stessa volontà dall'imperatrice, da Inugami e da quel terzo, misterioso individuo. Con la zappa nella destra e il gioiello (scivolato fuori durante il tragitto e prontamente recuperato) nella mancina, Sadwrn notò la cesta con le altre due reliquie sfrecciare via accanto a lui nella stessa direzione. Quando volse il capo dietro di sé, vide Nobunaga, Ego, Mugen nei pressi della porta d'ingresso e, insieme a loro, un altro uomo misterioso. Quello che lo stava trascinando in... salvo?

    Sadwrn aveva smesso di scalciare e di agitarsi in futili tentativi di liberarsi, ed era ritornato ad osservare la scena che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi in massimo silenzio. Per un momento, gli parve perfino di incrociare gli occhi verdi di quell'uomo in bianco, che si limitò tuttavia a liquidare la sua stessa presenza con una noncurante alzata di spalle.

    Anche Inugami aveva deciso di non parlare, ma per altre ragioni. Sebbene si fossero conosciuti per non più di qualche minuto, quel tempo era stato sufficiente al Worren per capire almeno cosa aspettarsi da un simile individuo almeno in situazioni così. Nessuna parola, perché il fiato andava risparmiato, quel ladro non meritava alcuna parola e la sua signora gli aveva ordinato di portarle la sua testa, e la signora andava obbedita senza discussioni. O qualcosa del genere.

    Se il demone-cane era stato rapido nell'apparire come dal nulla accanto all'intruso, quest'ultimo fu possibilmente ancora più veloce nell'evitare quel tondo che avrebbe decapitato anche i guerrieri più esperti nel giro di un battito di ciglia. Scomparve, per poi rimaterializzarsi meno di un istante dopo poco lontano.

    « Boop! »

    Un leggero tocco sul braccio dopo, Inugami svanì. Come aveva fatto lo stesso avversario appena un attimo prima. Solo, quel Sousousha che non era un Sousousha non tornò. Come se fosse stato appena cancellato dall'esistenza, o almeno trasportato parecchio lontano dal palazzo.
    Con un semplice tocco.

    « I-Inugami... »

    Oramai ricongiunto ai suoi compagni e di nuovo eretto, Sadwrn si limitò ad assistere alla sedicente imperatrice sbarrare gli occhi... se non del tutto terrorizzata, almeno molto scossa. Con il passare dei secondi, il Worren si convinse sempre di più della propria versione, ovvero che non sarebbe stata lei a porre la minaccia più grande all'Occidente.
    Ancora tre segni...

    « Inugami...! Inugami! Torna subito qui!
    Te lo oridino! »


    Straparlava, Palden Wang-Mu. Il druido poté giurare, dall'altra parte della sala del trono, di averla vista farsi in qualche modo ancora più bianca in volto. Crollò infine in ginocchio, mentre i suoi rinforzi ancora non arrivavano. Fortunatamente, aggiunse il già ex-prigioniero fra sé.
    Nel mentre, l'uomo in bianco appariva totalmente indifferente a lei, concentrandosi invece sull'anello che aveva appena sottratto.
    Perché? Perché proprio quell'artefatto magico in particolare?

    « ..Inugami...ridaMmi il Mio servo... »

    Oramai il gruppo aveva già cominciato ad allontanarsi dalla sala del trono, il Worren oramai libero dalle sue catene grazie ad un po' di pazienza e la collaborazione del buon Ego. Scomparso Inugami, e Palden rivelatasi molto meno impressionante di quanto non si sarebbe aspettato, Sadwrn aveva evitato di proporre di rapirla solamente perché si trovavano comunque a Sequerus, e se non dentro, fuori avrebbero comunque trovato tanti, troppi youkai fedeli all'imperatrice. Infine, anche se non fosse stata particolarmente forte, era saggio assumere che i suoi compagni erano a loro volta stremati dal viaggio fino alla capitale. Non valeva la pena, dunque, correre un simile rischio. Almeno non ancora. Le reliquie erano già in salvo, tanto.

    « RiportaMi Inugami! Riportalo qui! »

    Sadwrn non si girò. Non ne ebbe bisogno. Egli aveva appena avvertito l'aura della giovane, o almeno credeva di averlo fatto. Aveva avvertito come dei gelidi tentacoli sfiorargli la schiena, e la sensazione che qualcosa di molto, molto sinistro fosse stato appena liberato alle sue spalle. Cautamente, si concesse di voltarsi ancora una volta, appena in tempo per essere testimone dell'imperatrice che si abbarbicò disperatamente ai vestiti del ladro dalle orecchie appuntite.

    Fu il primo e unico gesto che riuscì a catturare l'attenzione dell'uomo. L'espressione che costui rivolse alla fanciulla suggerì che poteva trattarsi anche dell'ultimo. Perfino Palden stessa parve essere dello stesso avviso.

    « Ma cosa tocchi?! »

    L'uomo scomparve, ancora una volta. Ancora una volta, riapparì subito dopo. Stavolta, alle spalle della sedicente sovrana. Sadwrn si fermò, impietrito. Gli abiti di lui si stavano tingendo tutto ad un tratto di nero.

    « ….adesso basta. »
    Disse infine, il braccio destro puntato verso la youkai (o umana?), il dito indice tenuto ritto e un occhio chiuso. Come se stesse facendo calcoli.
    « La faccenda è chiusa. »

    Furono le ultime parole che Sadwrn gli sentì dire, prima che il mondo svanisse nel bianco.

    ---

    Non aveva perso i sensi. Qualcosa lo aveva accecato, certo, ma il Worren ebbe modo di ascoltare ogni tremore della terra, ogni boato delle mura, delle fondamenta e del tetto del palazzo che collassavano su sé stessi. Aveva anche sentito il tocco di qualcuno gettarsi su di lui per proteggerlo (non Mugen Fudo – non c'erano stati peli di mezzo), guidato presumibilmente da sensi diversi dalla vista, seguito poco dopo da un inspiegabile vento caldo che odorava di cenere e di qualcos'altro – qualcosa di malsano e che non aveva mai avuto modo di annusare prima d'ora. Questo filtrava fra le macerie in cui erano sepolti... senza che non una singola asse o mattonella lo avesse sfiorato.

    Qualche minuto più tardi, la vista gli ritornò e il bianco fece spazio al nero della semi-oscurità in cui erano immersi, ma non ancora per molto. Un braccio fece energicamente breccia fra le macerie soprastanti, una zappa impugnata nella mano. Si erse rigido e immobile per diversi secondi, prima di essere seguito prima dall'altro, e poi dal resto di Sadwrn, che tossì non appena ebbe modo di riuscire a prendere una boccata di aria fresca...
    ...no, non era aria fresca. Non ci assomigliava nemmeno. Puzzava ed era satura di cenere e di polvere, e ci vollero diversi colpi di tosse e un paio di conati di vomito prima che il Worren si abituasse.

    Sbatté via dello sporco dai propri vestiti e dai propri capelli, e si accorse finalmente di Ego e Nobunaga, che erano emersi poco prima di lui. Fece per rivolgere loro la parola, ma si accorse del loro sguardo fisso nella direzione di... nella direzione di...

    « Oh, benedetta la Notte... »
    ...di Undarm. Certo, erano parecchio lontani, ma erano pur sempre circa sulla cima di una delle montagne più alte del Presidio! Da una simile posizione se ne potevano osservare senza troppi problemi i quattro angoli (o almeno due o tre), incluso quello che Sadwrn riconobbe come l'Isola di Berjaska.
    « L'Ira della Montagna. »
    Si limitò a commentare fra sé e sé.

    « Sto... bene. »
    Rispose distrattamente ad Ego, il suo sguardo fisso sul vulcano in eruzione. Solo il fischiettio dell'uomo-non-così-tanto-in-bianco riuscì in qualche modo a distrarlo. Giusto, c'era anche lui. Quasi sicuramente era stata la causa di quel disastro. Non l'eruzione, il crollo.
    Il Worren gli rivolse la parola.
    « Hey! Er... Immagino che non fosse una tua intenzione, ma grazie mille per avermi cavato da quell'impiccio! Sul serio! Avrei solo una domanda, però: posso chiederti chi sei? »

    SadwrnStato fisico: Buono.
    Stato mentale: Scosso.
    Energia: 80/100
    Passive: Auspex Psion, Auspex Illusorio, Conoscenza della Flora del Presidio Occidentale
    Equipaggiamento: Zappa (Arma Bianca)
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar


    Group
    Ufficiale
    Posts
    273
    Location
    Salamand

    Status
    Anonymous

    xu6gXEM

    Avrei voluto esultare.
    Per un istante, per una piccola vittoria: essere riusciti a trarre in salvo l'alleato tenuto prigioniero ed aver recuperato le reliquie. Era l'obbiettivo della loro missione, dopotutto... certo, mancava da ultimare la mia, ritrovare Augustus. Ma sarebbe stata un primo importante, no..?
    Nient'affatto.
    Perché la tensione accumulata in quegli istanti concitati esplose -letteralmente- dinnanzi ai nostri occhi. Quella creatura, quell'individuo che con il suo intervento ci aveva in qualche modo favoriti... chi, no, cosa diavolo era?! L'anomalia nei suoi movimenti e la facilità con cui eliminò la guardia sarebbero state meritevoli di per se di preoccupazione e timore, ma quello... quello...

    Chiusi gli occhi, accecato.
    E laddove non giunse la vista sopperì l'udito, ed il tatto un istante dopo. Un crollo? L'intero edificio ci stava crollando addosso?!
    Alzai lo scudo sopra la testa, chinando le gambe a rannicchiare il corpo. come se potesse servire ad attutire un'impatto che di lì a breve avrei temuto... ma che non avvenne.
    Quando timidamente riuscii ad osservare lo scenario circostante con i miei stessi occhi, scoprii di esser vivo per miracolo. Salvato da chissà quale coincidenza benevola, e non solo io: anche i miei compagni -e le reliquie- sembravano essere integre.

    State bene?

    Annuii in direzione del monaco, frastornato ma ancora integro... almeno per ora, poiché la terra prese improvvisamente a tremare, nel contempo che l'aria si macchiava sempre più di cenere.
    Che cosa... aveva fatto quel mostro? Era stato lui? Con quel semplice, inoffensivo gesto..?

    « Che... diavolo... »

    ...sta succedendo su questo semipiano?!
    Prima i Circensi che devastano il Pentauron per un loro gioco, ora individui sconosciuti in grado di ribaltare con un palmo della mano mezzo Presidio Occidentale...
    Seriamente, che diavolo stava succedendo?

    Andiamo via, prima che ci crolli qualche altra cosa contro!

    Le iridi castane tornano sul bonzo, che spinto forse dall'istinto di sopravvivenza fu il primo a prendere l'iniziativa.

    « Sì... credo che ci conven- »
    « Hey! Er... Immagino che non fosse una tua intenzione, ma grazie mille per avermi cavato da quell'impiccio! Sul serio! Avrei solo una domanda, però: posso chiederti chi sei? »
    « ... »

    Avrei voluto riprendere la parola, ma la bocca rimase semiaperta come fosse paralizzata. Lo sguardo si sarebbe voluto soffermare sull'alleato appena recuperato, o forse per logica conseguenza sulla figura dell'individuo in lontananza, che sembrava intenzionato ad allontanarsi.
    Ed invece riuscì solo a posarsi sui due compagni di avventura, Mugen e Ego. Per interrogarli silenziosamente sullo stato di sanità mentale della persona che avevano recuperato.
    Perché... sì, forse rivolgergli la domanda era una soluzione migliore del provare a conficcargli una freccia nella schiena, ma... forse, l'idea del monaco sarebbe stata la via da intraprendere, vista la situazione...

    Mana: 55%

    Passive:
    • Maestro d'arme: capacità di usare con maestria qualsiasi arma.
    • Filo incantato: legame magico che gli permette di richiamare a se le sue armi.
    • Volontà del Guerriero: power-up del 50% alla destrezza (NB: con le armi indosso gli consente semplicemente di avere un'agilità normale nonostante il peso, se disarmato rappresenta a tutti gli effetti un +50%)
    • Percezione: auspex di tipo radar
    • Volontà Eroica: mindfuck-alert + trick detector

    Equipaggiamento: (immagine)
    • Arco Lungo + frecce
    • Lancia Lunga
    • Spada ad una mano
    • Ascia Monopenne
    • Morningstar
    • Pugnale [x2]
    • Armatura Completa
    • Scudo piccolo
     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    1,734

    Status
    Offline


    Palden Wang-Mu.
    Per il demone Volpe quello era un nome che evocava terrore. Quello era il nome della sedicente Imperatrice che con il suo esercito di demoni sanguinari aveva dato il via ad una terribile guerra di conquista. I signori dell’Ovest erano già caduti di fronte ai suoi guerrieri e i suoi sgherri avevano in poco tempo fatto onore alla loro fama disumana. Per contrastare quella nuova minaccia Mugen Fudo si era ancora una volta alleato ad altri valorosi guerrieri. I loro cuori erano uniti e votati a difendere il Presidio da quell’orda spietata.

    Eppure, mai e poi mai la Volpe avrebbe potuto immaginare che la missione per il recupero delle reliquie potesse finire in quel modo.

    « La faccenda è chiusa. »

    Quando la mano dell’uomo in bianco -che si era già liberato della guardia canina- si spalancò il Demone e i suoi compagni vennero accecati da una luce abbagliante.

    Ancora una volta privato della vista Mugen cercò di dare un senso a quanto stava accadendo intorno a loro. Ma nonostante tutti i suoi sforzi non poteva che rimanersene lì fermo e pietrificato mentre tutto attorno a loro si scatenava l’inferno. La vista gli tornò solo dopo alcuni minuti e fu sorpreso di ritrovare tutti i suoi compagni illesi in un vuoto creatosi tra le macerie.

    State bene?

    Il teologo fu il primo a reagire e uno dopo l’altro i compagni diedero un segno di vita. Anche Mugen, incapace di esprimere pensieri troppo complessi, diede giusto un cenno col capo. La loro priorità in fondo non era cambiata, erano solo cambiate le ragioni. Dovevano in ogni caso andarsene e in fretta!

    Andiamo via, prima che ci crolli qualche altra cosa contro!

    Ego, nuovamente, diede per primo voce a quelli che dovevano essere in quel momento i pensieri di tutti. O quasi…

    « Hey! Er... Immagino che non fosse una tua intenzione, ma grazie mille per avermi cavato da quell'impiccio! Sul serio! Avrei solo una domanda, però: posso chiederti chi sei? »

    L’uomo gatto appena recuperato si rivolse al pericoloso uomo in bianco, che giustamente gli era sconosciuto. Date le circostante Firion rimase paralizzato e mosse uno sguardo perplesso e interrogativo in direzione della Volpe e del teologo. Mugen, spiazzato come l'amico, mosse lo sguardo dall’uno all’altro prima di prendere la parola.

    “Credo ci convenga andare via prima che sia troppo tardi!”

    Senza indugiare oltre, come aveva già fatto il buon Ego, invitò quindi i compagni a mettersi in movimento.



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ottime
    Energie: 70%
    Riassunto: //
    Tecniche utilizzate: //
    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Bonus alla Forza
    Auspex Olfattivo
    Auspex Uditivo
    Visione Notturna
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), udito iper sviluppato (5 punti), zanne e artigli (2 punti), Vista notturna (5 punti).]

    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Passiva di volo
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]

    ~Ombra del Drago
    Malia di riverenza quando impugna Anguirel
    Ogniqualvolta Mugen si ritrova ad impugnare Anguirel contro un nemico, questi si ritrova a fare i conti non solo con la ferocia del Demone Volpe ma anche con l'antico retaggio della spada. Infatti Anguirel riversa ai danni dei nemici di Mugen un'aura di sottomissione. (Malia di riverenza)


    Equip:

    ~Anguirel
    Anguirel è stata forgiata per volere dello stesso Mugen Fudo con elementi da lui raccolti nel corso delle sue avventure su Endlos.
    Sebbene sia una spada di recente fattura nei suoi costituenti si nasconde una storia molto antica. É stata forgiata utilizzando alcune scaglie della corazza di Khellendros, il gigantesco drago Divora-Mondo, e il leggendario bokken di Fanedell, artefatto donato dalla foresta alla Volpe Rossa in segno di gratitudine per aver combattuto contro un nemico che ne minacciava il secolare equilibrio.

    Con queste premesse non è difficile immaginare come Anguirel sia una spada straordinaria e unica nel suo genere. Dal punto di vista puramente strutturale la lama è stata forgiata colando e temprando più volte attorno all'anima lignea una lega di acciaio e scaglie di Khellendros.
    La lama raggiunge con facilità il metro e venti di lunghezza, perfetta e bilanciata con uno spessore di circa due centimetri nella nella sezione centrale, che assottigliandosi sempre più verso i bordi crea un doppio filo estremamente tagliente ed una terribile punta acuminata.

    Esteticamente la sezione centrale centrale è di color chiaro, rivelando appunto l'anima dell'artefatto ricavata utilizzando il legno di Fanedell, che in questa parte della lama è abbracciata da un sottile strato di metallo che la rende comunque visibile. Spostandosi verso i bordi la densità della lega aumenta virando la colorazione verso un nero scuro e opaco ai bordi, ma passando attraverso varie increspature di grigio lungo la superficie.

    La guardia, di fattura apparentemente più rozza, deriva da un intaglio grezzo delle scaglie e riporta dei glifi in basso rilievo. Mentre l'impugnatura è tutt'uno col corpo centrale dell'oggetto in legno di Fanedell, coperto in questa sezione da una fettuccia si seta e pelle atta a rendere l'impugnatura più comoda e salda.

    Per quanto riguarda il peso non supera i tre chilogrammi.
    Normalmente è riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la Volpe tiene al fianco sinistro.

    Come legittimo discendente del bokken di Fanedell anche Anguirel è in grado di attingere alle energie di Mugen Fudo, ma forse per una memoria ancestrale custodita al suo interno la lama chiederà un doppio pegno. Mugen avvertirà le sue energie fluire nell'arma in maniera violenta e a volte dolorosa, come se la stessa Anguirel gli stesse mordendo il braccio e la mano in cambio del suo supporto in battaglia.


    Edited by MysteryBox - 11/12/2018, 06:52
     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Impeto e tempesta

    Group
    Member
    Posts
    1,057

    Status
    Anonymous

    LE CONSEGUENZE DELLA SUPERBIA

    GLeQpFj

    "Non essere mai superbo con l’umile. Non essere mai umile con il superbo".

    (Jefferson Davis).


    tNBRqhx

    Picco del Forte, Sequerus.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    POV: tutti.

    « Hey! Er... Immagino che non fosse una tua intenzione, ma grazie mille per avermi cavato da quell'impiccio! Sul serio! Avrei solo una domanda, però: posso chiederti chi sei? »

    Quando il Worren gli rivolse la parola, il figuro in bianco ci mise qualche momento prima di realizzare che l'interlocutore designato fosse proprio lui... e quando lo fece, la sua schiena si irrigidì un poco; rimase immobile in quella posizione per qualche istante, vagliando tanto la possibilità di ignorarlo e allontanarsi quanto quella di rispondere e cosa dirgli, e alla fine si voltò lentamente quanto bastava a rivolgere il profilo spigoloso al gruppo di Endlossiani.

    « Mi chiamo Bond, James Bond,
    Gran Marchese di 'Ntecchio nelle lontane terre di Pimpumpam del Presidio ϓςѠϬ »

    esordì serissimo, portandosi una mano alla faglia del cilindro, in segno di saluto
    -e strascicando le parole sulla sua provenienza, rendendole inintelligibili-

    « In ogni caso, accetto graziosamente i vostri ringraziamenti, e... se permettete... »
    proseguì, recuperando un orologio da taschino dal panciotto, sbirciando l'ora
    « ...sta per iniziare un'altra parte della Profezia, perciò io me ne andrei. »

    E senza lasciar tempo di replica a nessuno, girò i tacchi e sparì dietro il più vicino cumulo di macerie.

    tNBRqhx

    Fuori dalle mura, Sequerus.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    POV: tutti.

    Scampato quel tremendo pericolo, ma percependo chiaramente l'ombra della minaccia incombere su tutti loro, il gruppo decise di assecondare il pensiero di alcuni ed allontanarsi dalla città maledetta, ricolma di miasmi e tremendi ricordi.
    Superate le mura, Nobunaga afferrò le reliquie nelle proprie mani, rigirandole più volte fra di esse, quasi nel tentativo di accertarsi che fossero vere; dopotutto era appartenuto all'entourage del precedente Signore del Nishikaigan e -con buone probabilità- era entrato in qualche modo già entrato in contatto con gli oggetti leggendari. Nessuno più di lui -tra i viventi- era quindi in grado di riconoscere un vero da un falso.

    -Sono proprio loro.
    Disse infine, sospirando.
    -Io... non vi sarò mai abbastanza grato per tutto ciò che avete fatto, per me e per l'Ovest- si sarebbe lasciato sfuggire, abbassando il capo e continuando a camminare verso casa-Questa follia, questi orrori... non dovrebbero essere vissuti da nessuno.
    Seguì del silenzio teso e doloroso, un amaro ricordo -fin troppo vivido- di tutti i morti incontrati fino a quell'istante, tutte le vite spente in un battito di ciglia. Tutti loro sapevano che non sarebbe finita... ma se nessuno avesse alzato lo sguardo alla ricerca della luce, se nessuno avesse concretamente mosso dei passi, non sarebbero mai usciti fuori da quel lungo tunnel.
    -Non siamo altro che poveri mortali alla deriva di un mondo folle, ma quello che vedete non è una vittoria e nemmeno una disfatta: ho intenzione di usare queste reliquie per ottenere abbastanza autorevolezza da sedare i dissidi interni della mia gente, riunire il Nishikaigan e poi... voglio attraversare i confini, riunire gli intenti anche degli altri feudi. Non posso più sopportare un Ovest diviso. Non posso più tollerare di assistere inerme alle continue offese che gli son fatte.
    Gli occhi a mandorla si posarono su ciascuno di loro, ed in essi ardeva una fiamma che niente e nessuno era ancora riuscito a soffocare.

    -Ho intenzioni serie verso queste terre, e vorrei non essere solo: sareste disposti a continuare questa battaglia? Sareste disposti a seguirmi come gerarchi?
    Infine, con tono grave parlò ad Ego, posandogli una mano sulla sua spalla.
    -Ego, saresti disposto a proseguire questa Missione come mio pari e a prendere il mio posto, qualora cadessi in battaglia?

    Turno 10

    Scena conclusiva e vostro ultimo post: siete all'inizio della strada che vi porta lontani da Sequerus e l'intenzione è quella di raggiungere le vostre dimore. Nobunaga vi spiega che non è cambiato nulla, e (anzi) la situazione ha smosso il suo animo verso una soluzione più netta: non solo espiazione, ma riunificazione politica delle terre occidentali, in modo da riacquistare la forza perduta.

    Da come si evince, si è auto-nominato Ufficiale di Presidio. Lo stesso ruolo è proposto ad Ego (e quindi a Stanfa).
    La proposta che fa agli altri è comunque di continuare a lottare per il presidio come suoi gerarchi (carica squisitamente off-game), ma rilevante nel bg del presidio e molto utile nella futura campagna di Alfierato.

    Rispondete pure come vi aggrada. Chiudete anche come preferite, considerando che è il vostro ultimo post in questa avventura.
    PS: vi ringrazio con tutto il cuore per il vostro sostegno, la vostra competenza e la gentilezza che mi mostrate sempre, sia in-game che in off.

    Scadenza: giovedì 20 dicembre, ore 23.59

     
    Top
    .
49 replies since 17/8/2018, 11:45   1208 views
  Share  
.