Putting 'Fun' in Funeral

Epilogo ~ Circensi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Moderator
    Posts
    3,131

    Status
    Anonymous

    Titlev2_zpsa15bcd2a

    { Center Stage }
    Aren | Harleen

    In qualche modo, il disastroso Spettacolo di quella notte si era concluso: sebbene in forma diversa da quella che era stata promessa loro, gli Spettatori avevano avuto qualcosa di fuori dall'ordinario con cui intrattenersi, e per quanto l'improvvisazione fosse risultata estremamente poco edificante per gli Artisti, il pubblico aveva almeno avuto ciò per cui aveva pagato... e man mano che l'arena si svuotava del tutto, un silenzio sempre più pesante si dispiegava sul palco.

    Certo, il fatto che il Circo avesse quantomeno evitato il rischio di trovarsi sommerso da richieste di rimborso era poco o nulla con cui consolarsi, soprattutto per uno maniacalmente perfezionista come lui, eppure... mentre la sua credibilità professionale implodeva su sé stessa, più che consumarsi nell'ansia di dover rispondere a tutte le chiamate in arrivo al cerca-persone che trillava impazzito nella sua tasca -pur potendo facilmente indovinare che si trattava del report dei danni-, l'unica cosa su cui gli riusciva a concentrarsi era un altro più flebile suono.

    Spalmato di schiena su uno dei piedistalli di pietra -crollato durante la colluttazione sul fondo dell'anello che circondava il palcoscenico e lo separava dalla platea-, la Maschera ascoltava quel pigolio sommesso in silenzio, senza troppa attenzione, traendone tuttavia un senso di sollievo mentre fissava senza vederla la nera e vuota campitura del soffitto, e passava ritmicamente la destra guantata sulla testolina rosa della fanciulla che gli singhiozzava contro il petto.


    jpg
    « M-mi.... m-mi dispiace... »
    piagnucolò per l'ennesima volta, come un disco rotto, tirando su col naso
    « ...scusa se sono stata catturata... e... e se mi hanno sciolto nell'acido... »

    « Basta. »
    borbottò lapidario l'altro, affondandole dolorosamente le dita nel cranio
    « Sai cosa? Per questa sera non voglio saperne più niente. »

    « ...è ti sto rovinando la camicia...! »
    si disperò allora lei, continuando a piangere nell'abbraccio del Mimo

    « ...ne ho altre. »

    Dopo una intensa pausa, il Clown Bianco corredò quella laconica risposta con un sospiro che attestava in egual misura esasperazione e pazienza, ma -divenuta un fiume in piena di lacrime- l'Augusto aveva ingenuamente pensato di sfogarsi fino in fondo e alleggerirsi la coscienza da un ultimo inconfessato segreto; dopotutto, Aren aveva appena detto che non gli importava più niente della serata, quindi... era il momento migliore per dirglielo, no? Spoiler: no

    « ...e mi dispiace per i lotti dell'Asta! »

    I movimenti gentili e meccanici del Pierrot si interruppero di colpo, e la mano guantata -che un attimo prima era stata così delicata e carezzevole- le afferrò i capelli rosa in un'artigliata che le trasmise all'istante tutta la sua gelida rabbia mentre se la staccava di dosso con uno strattone per poterla guardare in viso.

    jpg
    « Che cosa è successo ai lotti dell'Asta...? »

    E davanti a quello sguardo, pur cominciando a tremare, ad Harleen non rimase altra possibilità che balbettare, annaspare e squittire con un voce flebile quell'ultima catastrofica verità.

     
    Top
    .
  2.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Moderator
    Posts
    3,131

    Status
    Anonymous

    Titlev2_zpsa15bcd2a

    { Camerini degli Artisti - Sala Comune }
    Selina | Ozma | Mattew | Nicolaj | Aloysium

    Sotto le nitide ed algide luci dei lampadari al neon, una parte della banda era riunita per il dopo-serata: da programma -come era stato rito per tutte le altre edizioni- avrebbero dovuto esserci fiumi di alcolici, qualche Primizia da tenere come cibo e come trastullo, aneddoti sugli ospiti, stornelli... e invece, nella Sala Comune dei Camerini degli Artisti, quella notte regnava una strana quiete.

    Fatta eccezione per il Mangiafuoco e il suo grottesco cagnolino, beatamente stravaccati sopra al divanetto nell'angolo -verde a pois bianchi, e dall'aria alquanto vissuta-, e per lo Schiavo in Catene, che la sua padrona aveva mandato a chiudersi in uno dei bauli a suon di sputi, calci e frustate -probabilmente dettati dalla frustrazione accumulata prima, durante e dopo lo Spettacolo-, gli altri tre erano tutti seduti al lungo tavolo dalle sedie spaiate, e tra loro aleggiava un'atmosfera vibrante di tensione.

    La Medusa dai capelli rosa, la discinta Domatrice e il Prestigiatore sedevano attorno a uno dei capi della tavolata, intenti a giocare una mano di poker e a studiarsi vicendevolmente con la massima attenzione; nessuno voleva che uno di loro prevalesse sugli altri, così tutto veniva monitorato con scrupolosa diffidenza: il più piccolo gesto distratto delle mani, i leggeri e casuali cambi di postura,
    variazioni nelle rughe espressive del viso, ogni contrazione delle pupille...


    jpg
    « Si può sapere quando arriva la cena?! »
    sbottò Ozma con insofferenza, scoccando occhiate irritate al gateway
    « Che cavolo sta facendo il Vecchio Mike? Ha deciso di affamarci? »

    « É morto. »
    spiegò Aloysium, sostituendo con calma delle carte dalla sua mano

    « ...ah. »
    commentò la Dominatrice, accantonando la cosa con un'alzata di spalle
    « Beh, chiamate quell'asociale di Vivian e fategli portar su un paio di prigionieri. »

    « Anche lui è morto. »

    « Cosa? Quando? »
    saltò su Selina, sorpresa da quella rivelazione

    « Povero... Povero Vivian... Era bravo ragazzo... »
    costernato, con l'inconfondibile accento slavo, Nicolaj si tirò a sedere di scatto
    « Non voleva mai che io entrare in suo atelier – “tu brucia tutto” diceva...
    ma sua bambola giocava sempre con mio Bubbles... »


    Amareggiato per la perdita del collega con cui più andava d'accordo, l'Uomo Rosso afferrò il suo animaletto dalla testolina cucita per tenerlo sospeso davanti al viso scarnificato, e mentre quello -non capendone la preoccupazione- scodinzolava genuinamente contento di avere l'attenzione del padrone, il Mago preferì non menzionare (così, per delicatezza) il fatto che l'intero cinema a cui il Ventriloquo era preposto -insieme all'atelier e a lui stesso- era effettivamente andato distrutto da un incendio.

    « Uffa... certo che è proprio una cosa inconcepibile...! »
    brontolò di nuovo Ozma, perché era di malumore e nessuno faceva nulla a riguardo
    « Siamo le stelle di questa baracca, la gente viene da altri mondi e fa la fila per vederci, e dallo staff non vengono nemmeno ad assicurarsi se possiamo aver bisogno di qualcosa! »

    « Senti, cocca: se vuoi davvero qualcosa da mangiare,
    perché non alzi il tuo bel culetto dalla sedia, e non lo muovi per andare a prendertelo da sola? »

    la apostrofò la Medusa, con un sorrisetto provocatorio
    « Naturalmente, se lo fai rinunci alla posta in gioco, ma non farti problemi:
    se ti ritiri dalla partita, non si offende nessuno. »


    « Ti piacerebbe. »

    jpg
    « Perché voi no dividere? »
    domandò innocentemente il Rosso, incuriosito, restando seduto sul divano
    « Loro è tre, voi è tre: fate una a testa. »

    Tre sbuffi all'unisono furono la sola risposta che ottenne.
    Gli oggetti della contesa a cui il Mangiafuoco aveva fatto riferimento giacevano sul tavolo da gioco, in un punto equidistante dai tre Circensi: più piccole di un bambino e più perfette di quanto un qualunque vivente sarebbe mai potuto essere, le bambole di porcellana se ne stavano sedute sul ripiano di legno, perfettamente inerti ed immobili, con gli occhi chiusi a simulare un placido sonno.

    Erano le stesse che la Sposa del Padrone aveva usato contro di loro durante le ultime fasi dello Show, dopo che i vandali del Semipiano avevano completato la loro uscita di scena: insieme alla nanerottola con le orecchie da gatto, i tre fantocci in forma di bambina li avevano tenuti lontani mentre l'ospite a sorpresa compiva il suo piccolo gioco di prestigio sulla Gabbia; tuttavia, non era passato molto dall'ultima performance con gli specchi, che la mocciosa felina si era imbambolata a fissare il vuoto per un lungo istante, prima di tagliare la corda e sparire tra i meandri del dietro le quinte, mentre le altre tre...

    Le Bambole si erano semplicemente
    disanimate, crollando al suolo come giocattoli rimasti privi di carica; Aloysium, che di quelle cose ne capiva, aveva spiegato loro che quel genere di artefatti sostenta il suo funzionamento con le forze del proprietario a cui è legato, quindi... con la Signora in Bianco dietro le sbarre, i loro rifornimenti energetici erano stati tagliati, e le pupattole erano divenute inoffensive. E visto che erano davvero degli oggetti ben fatti, la contesa era iniziata.

    Il Mago ne voleva una per studiarla e, segretamente, per farne dono alla futura consorte, la Medusa aveva invece reclamato la coppia di gemelle (quella color malva, con la benda sull'occhio sinistro, che faceva evidentemente
    pendant con quella rosa pastello e una rosa che sbocciava nell'orbita destra del cranio), mentre la Domatrice aveva insistito per avere la sua parte... così, senza nessuna effettiva o particolare motivazione; nell'impossibilità di trovare un accordo, la soluzione più equa era stata giocarsi a carte il bottino.

    « Comunque, c'è una cosa che non ho capito... »
    esordì Selina, giocando il suo turno e sostituendo alcune carte dalla mano
    « Se la Gabbia del Padrone è isolata dalle forze esterne,
    come ha fatto Atomica Bionda a sostituirsi a Xena la Principessa Guerriera? »


    jpg
    « Beh... è una meccanica complessa – parlando in termini di arti arcane. Anche se la distanza tra i due corpi era apparentemente di pochi metri, in realtà si trattava di due diversi livelli di realtà, quindi... »
    principiò a spiegare Aloysium, il più competente in materia - oltre che l'unico
    « ...per aprire un varco, sarebbero innanzitutto necessarie delle ampie conoscenze sui viaggi extra-planari, poi -successivamente- un potere in grado di squarciare la fibra di una dimensione, e uno o più catalizzatori adatti allo scopo. Suppongo gli specchi avessero questa funzione: sono oggetti particolarmente indicati in Magia. »

    Di certo, era un'occasione più unica che rara assistere ad un soliloquio da parte del Prestigiatore, che mai era stato visto parlare così tanto e soprattutto spontaneamente, ma si trattava di un argomento molto vicino alle sue naturali inclinazioni intellettuali, quindi... era facile immaginare che la domanda della Medusa -e la relativa riflessione innescata- avesse risvegliato la sua curiosità di accademico, ispirandolo a quella vivisezione del miracolo.

    « Quanto al procedimento: la Gabbia del Padrone è repellente alle interazioni con il mana provenienti dall'esterno, e ne sopprime le attività all'interno, perciò... »
    rimuginò il Mago, carezzandosi il mento e rivolgendo lo sguardo all'interlocutrice
    « Per effettuare lo scambio, l'Incantatore deve aver sfruttato una sorta di àncora: un punto di potere piazzato in precedenza. Sarà entrata in contatto con la Gabbia prima dello Spettacolo? »

    « ...e io come faccio a saperlo? »
    brontolò la Medusa, perdendo rapidamente interesse – restando inascoltata

    « In ogni caso, sospetto non fosse nulla di stabile o duraturo, altrimenti avrebbe avuto più senso limitarsi ad estrarre la prigioniera senza prenderne il posto... E ora che si trova dall'altra parte, eventuali ponti con le altre dimensioni risultano tagliati – prova ne è il fatto che gli artefatti sono tornati inerti... »
    tirò le somme Aloysium, profondamente concentrato nel suo monologo
    « ...pertanto, potrebbe voler dire che il rito non sia completamente riuscito:
    forse qualcosa è andato storto, o magari la procedura è incompleta, ... »


    « Uffaaa! »
    lo sbuffo esasperato ed insofferente di Ozma zittì (e offese) il quasi-ex-collega
    « Non possiamo semplicemente parlare di cose più divertenti, come le new-entry di quest'anno, l'entourage degli abitué, o i vestiti delle accompagnatrici? »

    « No, spiacente: Azshara è l'unica che si occupa di queste chiacchiere morte. »
    ribatté Selina con un'alzata di spalle, lieta del ripristinato silenzio

    « Ma, a proposito: dov'è andata a cacciarsi quella Biscia? »
    si interrogò la Domatrice, scoccando un'occhiata alla porta del camerino della Strega
    « E' dalla baruffa sul palco che non la vedo... »

    jpg
    « E' da Endora: ha detto che aveva una cosa da fare. »

     
    Top
    .
  3.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Moderator
    Posts
    3,131

    Status
    Anonymous

    Titlev2_zpsa15bcd2a

    { Antro della Chiromante Madame Endora }
    Endora | Azshara

    Nella penombra che circondava la postazione della Chiromante -e del suo consultante di turno-, il gioco prodotto dalle luci soffuse e dal loro riverbero distorto dalla nebbiolina nell'aria rendevano i contorni della stanza sfumati e rarefatti, fino ad annullarli nell'oscuro nulla di un infinito spazio siderale, e... per quanto soverchiante apparisse quella vastità, la solitudine onirica e il silenzio mistico che avvolgevano l'antro costruivano l'impressione di trovarsi all'interno di un segreto.

    Con tutta la calma del mondo, dissimulando il vago disagio che le trasmetteva quel luogo, cercò una posizione più comoda sull'accogliente poltroncina foderata di velluto, e accavallò elegantemente le gambe al di sotto del ripiano di legno, allineando davanti a sé -sul drappo di seta che ricopriva il tavolo- tre pile di monetine di metalli diversi -oro, argento e rame-, sollevando gli occhi verde giada sulla figura incappucciata che sedeva di fronte a lei, al di là del tavolo circolare.


    jpg« Benvenuta nel mio antro, Incantatrice di Serpenti. »
    solenne e composta, la voce di un Vecchia scricchiolò fragile nell'aria
    « Avvicinati pure. Permettimi di appagare la tua sete di nozioni. »

    Storcendo la bocca in una smorfia altezzosa, l'interpellata squadrò per un istante la donna che le stava davanti: nonostante gli occhi della Cartomante fossero nascosti da un velo -che le copriva i capelli e mascherava le fattezze di buona parte del suo visole-, le labbra rosse e gli scampoli di pelle liscia offrivano uno scorcio della sua fresca immortalità, eppure... per lei era sempre oltremodo disturbante contemplarei quelle sembianze troppo giovani per quella roca voce da anziana.

    « L'Uomo dell'Ovessst a cui ho dato l'invito... sssi è pressentato? »
    « Il prezzo è l'Argento... ma ti costerebbe meno, se conoscessi almeno il suo nome. »
    « Non voglio sssaperlo. »

    Per quanto fosse suo consueto difetto di pronuncia, la Strega sibilò con tono secco e scontroso: non amava che qualcuno ficcanasasse nel suo patetico passato, la infastidiva anche il solo pensiero che quell'essere ne fosse già virtualmente a conoscenza, e detestava anche il semplice fatto di doverlo ricordare... pur non riuscendo mai davvero ad impedirselo.

    Perché di quell'uomo senza nome ricordava i lunghi capelli neri e ribelli, il viso dai tratti esotici e dalla carnagione abbronzata, gli occhi verdi e il loro virare all'iridescenza delle perle quando il potere li irradiava.
    Ed era già abbastanza.

    Perché quello sconosciuto aveva mostrato dolore e preoccupazione quando lei e Steel gli avevano sottratto la Succube Rossa per il Rituale del Cliente, avevano confrontato la sua determinazione e la sua collera mentre cercava di riprendersela, e Azshara aveva compreso il modo incosciente e stupido che lo Scorpione aveva di amare. Ed era stato davvero troppo.

    Perché, mentre si portava distrattamente una mano al ventre, ripercorrendo a memoria con le dita la porzione di stoffa sotto la quale nessuna cicatrice -se non quella rimasta impressa sulla sua anima- testimoniava ciò che le era stato fatto, le bruciava con un'amarezza inestinguibile il fatto che lei non fosse stata invece altrettanto fortunata. E quel pensiero era insopportabile.

    Così, tagliò corto facendo scorrere un dischetto di metallo bianco sul drappo della tovaglia.

    « É giunto a Kisnoth attraverso il Distretto di Bloodrunner,
    alcune ore prima dello Spettacolo; Harleen l'ha accolto al suo arrivo. »

    narrò Madame Endora, scrutando la realtà nella sfera di cristallo tra le sue mani
    « Era in compagnia di una Kitsune, un guerriero del Clan dei Demoni-Volpe,
    e questo gli ha permesso di mescolarsi al pubblico dell'Outer-Stage restando incolume. »


    E così lo aveva fatto davvero: quello stupido umano aveva seriamente raccolto la sua sfida e si era gettato nell'occhio del ciclone con probabilmente addosso ancora i postumi del veleno dei suoi aspidi... e tutto per recuperare una donna che non aveva sofferto più di tanto la loro separazione, e che non aveva anzi opposto il minimo ripensamento alla prima frottola che il Padrone le aveva propinato per rabbonirla e convincerla a starsene buona e tranquilla fino al momento del suo sacrificio. Come una vacca al macello.

    Eppure... dove era l'Egiziano quando il Rituale veniva completato squarciando il ventre della donna Rossa? Azshara era sicura di non averlo visto in mezzo agli intrusi sul palco del Center Stage, perciò... se non era riuscito ad avvicinarsi, se aveva fallito, poteva essere rimasto fuori... magari era stato catturato...magari era tornato alla sua dimora...


    « Cosa ne è stato di lui? »
    anticipando la procedura, spinse un secondo gettone d'Argento verso la Veggente

    jpg« Per permettere ai suoi compagni di mettersi in salvo, è caduto in battaglia, affrontando Vivian insieme ad uno degli Arcani. »
    divinò con tono composto la donna velata
    « Le sue spoglie sono finite consumate dalla distruzione della Soulgeme dall'incendio della sua stanza. »

    A quella notizia, un'inconsueta ambivalenza palpitò nel suo cuore da rettile a sangue freddo, lasciando interdetta la Strega per un lungo istante, perché se da una parte si scherniva -amaramente scettica- all'idea di essere forse ancora in grado di provare dispiacere per qualcun altro, apprendere della morte di quell'uomo la fece d'altro canto crogiolare in una strana sensazione di sollievo...

    « Allora recupera i sssuoi resssti -riplasssma le sssue osssa, ssse ssserve- e ressstituisscilo al bosssco dell'Ovessst. »

    E mentre si alzava dalla poltrona del consultante per abbandonare l'Antro di Madame Endora, lasciando sul tavolo tre monete d'oro, Azshara non seppe spiegarsi se quel suo senso di sollievo fosse dovuto al pensiero che lo Scorpione fosse almeno rimasto fedele alla sua stoltezza -rifiutando caparbiamente di rinunciare alla sua donna-, o al fatto che non avrebbe più rischiato di incrociare lo sguardo dei suoi occhi verdi.

     
    Top
    .
  4.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Moderator
    Posts
    3,131

    Status
    Anonymous

    Titlev2_zpsa15bcd2a

    { Camerini degli Artisti - Sala Comune }
    Aren | Harleen | Selina | Ozma | Mattew | Nicolaj | Aloysium | Azshara

    Quando Azshara aveva fatto ritorno all'area comune, insinuandosi silenziosamente all'interno con discrezione, si era ritrovata puntati addosso gli occhi dei presenti: alcuni l'avevano istintivamente adocchiata per accertarsi dell'identità del nuovo arrivato, e altri con la concreta speranza di poter veder finalmente arrivare la cena, ma un fugace istante era bastato perché quelle occhiate scivolassero via con rinnovato disinteresse – e un poco di delusione.

    Dopo aver scoccato un'occhiata interrogativa e piccata al gruppetto attorno al tavolo, e aver tradotto in uno sbuffo di disappunto l'affronto deliberato alla propria vanità -ferita dal non aver ricevuto neppure un saluto-, l'Incantatrice di Serpenti si era diretta al divanetto per prendere posto accanto al Mangiafuoco e chiedergli che diavolo stessero facendo di così importante quei tre, ma prima che potesse anche solo formulare la domanda -o schiudere le labbra per ammonire quel suo grottesco botolo pulcioso dall'avvicinarlesi-, la porta dei Camerini si spalancò all'improvviso e con veemenza, strappando un sobbalzo agli occupanti della stanza...

    ...non tanto per lo schianto improvviso con cui il battente si abbattè contro la parete,
    quanto per la livida ondata di furia e istinto omicida che dilagò da oltre la soglia, raggelandoli.

    jpg
    « Tutti i lotti dell'Asta ci sono stati sottratti. »

    Con una pacatezza tanto inumana da dare i brividi, la Maschera lasciò cadere quella notizia senza preamboli di sorta, e avanzò nella sala dipanando una fredda sensazione di pericolo; fu quella la ragione per cui gli astanti ristettero in silenzio, limitandosi a scambiarsi occhiate dubbiose, senza osare dar voce a nessuno degli interrogativi che -a quel punto- sarebbero spontaneamente sorti nelle loro teste: chi era il colpevole del furto? Che qualcuno avesse sfruttato il trambusto generato dagli intrusi per impadronirsi dei tesori raccolti con tanta fatica? Come avevano fatto i ladri a portar via tutta quella roba dal Back-Office senza che nessuno notasse nulla? E a loro che importava?

    « ...perciò, vi concedo trenta minuti per radunare gli Artefatti di rango A ed S in vostro possesso e consegnarli ad Harleen per la schedatura. »

    La postura rigidamente dritta e le mani guantate serrate dietro la schiena esprimevano perfettamente la palese ostilità del Clown Bianco, e per quanto la sua voce suonò pacata, tutti poterono percepirla sibilare nell'aria con la stessa algida ed inflessibile minaccia di una lama, pronta a colpire chiunque indiscriminatamente al primo segno di resistenza... e se la cosa spinse più di uno a trattenersi dall'esplodere in proteste, si trattò di un invito tutt'altro che allettante da cogliere.

    Congelati ai rispettivi posti, i Circensi si fissarono a vicenda per un lungo momento, non soltanto indecisi tra lo spezzare il silenzio con domande che avrebbero probabilmente scatenato la furia del Mimo, e il rompere la loro immobilità per obbedirgli, accettando così di rinunciare ai propri tesori... ma soprattutto determinati a trovare uno di loro su cui rimbalzare quella scomoda responsabilità; in più, a ricordar loro quanto poco tempo avessero per compiere una scelta, Aren ruppe la posa per controllare il quadrante del suo orologio da polso.

    « Vi restano ventisette minuti. »

    A quell'annuncio, capendo quanto il loro superiore facesse sul serio, alcuni trasalirono sotto il peso ora accentuato dell'incertezza e dell'urgenza di prendere una decisione... e udire la calma voce del Mago dispiegarsi nell'aria non dette agli altri alcun sollievo.

    « Chiedo scusa, Aren, ma... vale anche per me? »

    La Maschera si volse verso il coraggioso interlocutore,
    trafiggendolo soppesandolo con una breve occhiata insondabile.

    jpg« No, Aloysium, la cosa non ti riguarda: con stasera il tuo servizio al Circo si è esaurito. »
    replicò con fare educato, prima di abbracciare con uno sguardo funesto tutti gli altri
    « ...perciò il Padrone non si rivarrà su di te come è sua facoltà fare per i contratti ancora in vigore. »

    Mentre il Prestigiatore accoglieva la notizia con una quieta scrollata di spalle -assaporando non senza una certa soddisfazione la propria immunità-, i suoi ex-colleghi incassarono l'ultima sferzata sgranando gli occhi, improvvisamente colpiti da una a lungo sopita consapevolezza: che la collera del Padrone fosse qualcosa in cui evitare accuratamente di incorrere era un concetto quanto mai ovvio e scontato... ma data la grande autonomia che l'Impresario aveva sempre concesso alla loro piccola Compagnia, era stato facile dimenticare il rischio di diventarne il bersaglio.

    Solitamente, bastava seguire il programma che il Clown Bianco preparava per la truppa con cura maniacale e paranoico anticipo per non avere problemi di sorta, ma ora... come avrebbe potuto reagire il Grande Capo, alla notizia che -dopo lo Spettacolo- anche l'Asta rischiava il flop?

    Scattando all'unisono, determinati a scongiurare l'eventualità di scoprire la risposta, i Circensi si misero in moto: Nicolaj posò a terra il suo Bubbles e si catapultò verso la propria stanza, così come Azshara scivolò sinuosamente fino alla sua porta; con stizzita risolutezza, Selina lasciò cadere le sue carte con un gesto secco e indignato, abbandonando la competizione, e -con fare ben più restio- Ozma la imitò, sbuffando di malavoglia e trascinandosi lentamente verso la propria soglia.

    Rimasto l'unico contendente al tavolo, il Mago abbassò pacatamente la sua sfortunata combinazione di carte, si disse che -tutto sommato- quella era una notte piuttosto fruttuosa per lui, e tese le mani per reclamare la posta in gioco: si prese un momento per apprezzare la trama ricercata delle stoffe che componevano gli abitini delle tre Bambole, ammirò la maestria con cui i loro visi di porcellana erano stati levigati, accarezzò i loro capelli lunghi e soffici più di quanto un qualunque mortale potrebbe mai essere e... quando fece per trarle a sé, incontrò la resistenza della mano guantata del Mimo.

    « Queste le prendo in custodia io:
    sono state rinvenute nelle pertinenze del Circo, perciò vanno alla direzione. »

    dichiarò Aren, spingendo le pupattole verso la seggiola su cui Harleen aveva preso posto
    « ...andranno bene come lotti singoli per l'Asta. »

    Serrando le labbra già pallide in una linea sottile, i due si scambiarono un'occhiata torva,
    ma Aloysium non ebbe nulla da eccepire.

     
    Top
    .
3 replies since 26/9/2018, 23:01   150 views
  Share  
.