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Squadra Α (Alpha)

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    Risvegliati dal sogno onirico che vi ha ricongiunto in altri lidi, non avete più avuto notizie dai vostri committenti.

    Il sole è sorto ed è calato sei volte sul vostro capo, dandovi il tempo di prepararvi al meglio a quello che vi aspetta.
    Sapete che in qualche modo dovrete raggiungere l’Etlerth, l’enorme distesa di ghiaccio che occupa gran parte del Presidio Nord del SemiPiano.
    Lì, dovrete raggiungere una foresta, dove il vostro obiettivo è tenuto in ostaggio.

    Al settimo giorno, una busta vi raggiunge.
    L’aura che scaturisce dalla carta è la stessa che vi ha richiamato la prima volta.
    All’interno, un foglio bianco piegato in tre parti vi spiega come raggiungere il punto di incontro: un grosso albero all’inizio di un sentiero che si snoda in una foresta.


    BONX’ BOX #1
    Eccoci arrivati al corpo principale di questa avventura!
    Sono passati sette giorni da quando siete tornati dal Piano Astrale. Come avete speso il tempo che vi è stato dato per prepararvi lo potete sapere solo voi.
    Ovunque vi troviate, una busta vi raggiunge per spiegarvi dove si trova il punto d’incontro fissato.

    Come sempre, per qualsiasi cosa potete scrivermi liberamente.

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    Il ragazzo camminava a passo lento, sotto un leggero filo di luce lunare. che passava attraverso le nuvole che dominavano il cielo.
    Il paesaggio già imbiancato da uno strato di neve, stava lentamente ricevendo un ulteriore strato di fiocchi gelati, mentre il vento faceva smuovere i rami degli alberi morti, dando l'impressione di vita in una terra così desolata.
    L'unica cosa che separava Kagayaku dal gelo era un cappotto di pelle completamente nero e una maglietta bianca, nonostante ciò, il freddo si faceva sentire ugualmente, poteva sentirlo attraversare le proprie ossa per poi essere contrastato dal proprio tepore corporeo e svanire.
    Si fermò un momento a guardare il paesaggio, che fino a pochi giorni fa poteva solo immaginare attraverso le parole dei libri.
    Qualcosa attirò l'attenzione del ragazzo, tra i rami morti di un albero qualcosa sventolava e produceva un rumore stridulo, di carta che urlava.
    Si avvicinò e poté vedere con i suoi occhi l'origine di tale frastuono, una busta, dalla quale proveniva lo stesso tipo di aura che era emanata dalla busta che aveva ricevuto una settimana prima, andò e aprì la busta senza un attimo di esitazione e tirò fuori un foglio un foglio su cui vi era illustrato il punto di ritrovo dello sgangherato gruppo del quale faceva parte.

    Devo trovare un grosso albero che si dirama in un bosco, sembra una cosa molto semplice in una foresta.

    Disse con tono sarcastico Kagayaku mentre continuava a leggere sul foglio le varie indicazioni che dava.
    Guardò attentamente come arrivare al punto seguendo le indicazioni scritte sul foglio di carta e si avviò.
    Ogni tanto tirava fuori il foglio per controllare che quella che stava percorrendo fosse la direzione giusta, altrimenti il ragazzo infreddolito se ne stava con le mani in tasca e con le spalle alzate che, grazie al colletto del cappotto, andava a proteggere il collo.

    Salute: 100%

    Energia: 100%

    Classe: Fighter [Primaria] | Elementalist

    Passive:

    - Day form: Il suo corpo è in grado di catturare e immagazzinare raggi UV dati dal sole che verranno poi trasformati passivamente in energia cinetica che Kagayaku canalizza nel proprio corpo naturalmente.
    Facendo ciò il suo corpo cresce esponenzialmente per sostenere l'energia cinetica canalizzata.
    Ciò aumenta forza, velocità e agilità di Kagayaku esponenzialmente in base all'orario.
    Nel caso non fosse possibile trasformarsi, Kagayaku sarebbe ancora in grado di utilizzarla ma non al suo pieno potenziale o nel caso usasse il 100% il suo corpo riceverebbe gravi ustioni e lesioni.
    Uno volta raggiunto un picco a mezzogiorno, il suo potere inizierà a diminuire fino al tramonto, al contrario tra l'alba e mezzogiorno ci sarà un continuo aumento di potere.
    [Bonus: Forza | Velocità | Agilità {Malus: Pomeriggio}]

    - Nigth form: Durante la notte, in base al tipo di luna(nuova, piena, ecc..), grazie alla luce che viene riflessa dalla luna, Kagayaku è in grado di manipolare la luce che viene immagazzinata nel corpo.
    [Cambio elemento + Bonus diurni]

    Metamorfosi: Durante il giorno Kagayaku assume le sembianze di un biondo muscoloso ma al calare della notte i suoi muscoli si "sgonfiano" lasciando spazio ad un gracile ragazzino con i capelli neri.
    [Metamorfosi Scenica]

    Equipaggiamento:
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    La strana esperienza della convocazione in sogno l'aveva chiaramente messa su di giri. Anche dopo che il sogno era terminato, ci aveva messo quasi due ore prima di dimenticarsi completamente di cos'era successo, e c'era voluto addirittura un graziosissimo coniglietto albino in fuga da una lince per farle dimenticare l'impegno preso in sogno e l'importante missione da svolgere. Considerando il soggetto c'era da sentirsi lusingati.
    Little Red aveva trascorso un intero pomeriggio a giocare a rincorrersi, poi si era annoiata e aveva sbranato la lince ed appeso il coniglietto a testa in giù su di una quercia, per poi fare amicizia con le averle che avevano iniziato a divorarne il corpo mentre era ancora vivo, grate per quella facile preda. Con la pancia piena aveva dormito due giorni interi sotto un albero finché un cantastorie di passaggio non l'aveva attirata col suono della sua voce, quindi si era divertita con lui giocando a "trova-il-mio-tesoro", dove il tesoro in questione era un gigantesco ammontare d'oro e gioielli nascosto nella tana di un drago. Solo che non c'era nessun drago... e nemmeno il tesoro, naturalmente. L'unica cosa che c'era davvero era la tana, e dentro vi abitava un grosso orso dal pelo nero e con un occhio guercio che odiava gli umani. Little Red aveva riso un giorno intero quando il cantastorie era stato sollevato da terra di peso e poi squarciato in più parti dalla belva. Si stava giusto annoiando ed era in cerca dell'ispirazione per la marachella successiva, quando la lettera con le indicazioni l'aveva raggiunta.

    Aveva completamente rimosso quanto avvenuto una settimana prima, quindi in un primo momento credette di aver ricevuto una missiva diretta a qualcun altro. Probabilmente al cantastorie che aveva condotto ad una morte orribile il giorno prima, che non era neanche così impossibile visto che si era presa il suo mantello da viaggio ancora sporco di sangue come trofeo. L'idea di rispondere alla convocazione rivolta a qualcun altro le sembrò bellissimo, e non perse tempo ad accorrere alla chiamata, presentandosi al luogo di ritrovo con evidente anticipo poiché non vi era ancora anima viva sul posto. Era di buon umore, e aveva dormito molto nei giorni precedenti, cosa che comunque non le impedì di raggiungere uno dei rami più bassi ed accoccolarsi alla mantella con la folta coda da lupo che la copriva per metà come un lenzuolo di peluche per sonnecchiare ancora qualche ora. Bastò l'approssimarsi di un'aura umana per destarla dal sonno leggero, agitò le orecchie animali e balzò al ramo più vicino al nuovo giunto, mentre sotto il cappuccio si delineava un sorriso maligno. Arrivata in posizione, si aggrappò con braccia e gambe alla fronda, per poi lasciarsi andare a testa in giù. Infine lasciò la presa rimanendo appesa solo con le gambe, sbucando dalle frasche con un suono di foglie e ramoscelli spezzati.

    « BUHHH!!! »
    Gridò con l'intento di cogliere di sorpresa il nuovo arrivato, la faccia con tanto di cappuccio rosso che sbucava dal nulla da sopra la testa del viandante, apparendo giusto a due palmi dal suo naso. Aspettandosi una reazione da quest'ultimo, gli scoppiò a ridere in faccia. Lo sconosciuto aveva un aspetto buffissimo, tutto intirizzito con la faccia affondata in un colletto alto e le mani ben piantate nelle tasche. Gli umani sono deboli e buffi, lei aveva corso a piedi nudi nelle lande del nord assieme ad un branco di lupi grigi e non aveva provato nemmeno un brivido.
    « Nyahahahahah! Ciao, tu chi sei? »
    Gli domandò divertita.
    No, non ricordava di averlo mai incontrato prima. E probabilmente per Kagayaku era meglio così.

     
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    Colto da depressione, un uomo accantonò il grimorio, lasciando che la rilegatura serpentina scivolasse tra le sue dita. Cercò sollievo nel sonno, ma lo trovò tormentato da sussurri ripugnanti. Stelle oscure rischiararono una regione recondita dei suoi sogni, dove le impronte lasciate su di una battigia venivano erose dallo sciabordio di un lago. La foschia velava le sue acque scure, attraversate da echi di urla sconvolte provenienti da torri lontane. Qualcosa d’inumano infestava quell’incubo, un’ombra dorata che strisciava sempre al limitare del campo visivo.

    L’uomo si accorse troppo tardi che quella voce disperata era la propria.
    Si svegliò di soprassalto stringendo compulsivamente il simbolo del Re.
    Un nuovo suddito si era unito alla Corte.

    L’abominio fu raggiunto da un altro incarto, indicante un vegetale germogliato al limitare della taiga. L’Innominabile strisciò nella notte artica, coperto solo dai propri stracci dorati. Giunse nel luogo indicato e ritrovò alcuni degli umanoidi incontrati tempo prima nel reame onirico. La figura dorata si fermò al cospetto della conifera. Una pallida maschera insondabile copriva il suo volto e le tracce che lasciava sulla neve non parevano nemmeno lontanamente umane.

     
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    Etlerth
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    Le coordinate che vi sono state fornite portano sotto un grande albero da cui si snoda un sentiero brullo nella foresta. La vegetazione si infittisce progredendo al suo interno e ciò vi rende impossibile riuscite a vedere cosa si trova oltre i primi venti metri. Il sole, intanto, inizia la sua parabola in discesa nel cielo e la volta celeste comincia ad oscurarsi.

    È sul calare della sera, quindi, che vedete una figura avvicinarsi lungo il sentiero che porta dai villaggi vicini al punto in cui vi trovate. L’anziano signore che vi viene incontro è curvo per l’età e quei pochi capelli che fuoriescono dal cappello imbottito sono vistosamente grigi. Anche se indossa abiti pesanti per proteggersi dal freddo, potete intuire che sotto agli strati e strati di vestiario si nasconda un corpo abbastanza esile.

    « Oplà… »
    Esordisce, percorrendo gli ultimi metri che vi separano.
    Gli occhi sono rivolti verso il basso. Velati dall’età, probabilmente non gli consentono di vedervi bene.

    « Voi dovete essere i giovani che stavo aspettando. »
    La fioca voce del vecchio per poco non viene coperta dal vento.
    « Mi è stato chiesto di portarvi questo. »

    Da sotto il giubbotto, l’uomo estrae un piccolo portagioie in legno, molto semplice. Come lo apre, tre auricolari neri fanno la loro comparsa di fronte a voi, pronti a essere posti nelle vostre orecchie o cavità simili. Un solo pulsante sul lato esterno della scocca aspetta che una lieve pressione li attivi.

    Una piccola interferenza statica arriva a voi da quegli oggettini.
    Dura solo un attimo, il tempo che la comunicazione venga stabilita.

    « Ben arrivati. »
    La voce familiare del vostro datore di lavoro e dei suoi simili risuona nelle vostre cavità uditive.
    « Questa sarà la nostra unica comunicazione fino alla fine della missione. Al centro di questa foresta si trova l’ingresso per le caverne dove viene tenuto il vostro obiettivo. Non c’è sentiero che possa portarvici. Per questo, abbiamo predisposto un altro regalo per voi. Lo troverete tra le radici del grosso albero. »
    Un’altra interferenza statica termina la comunicazione, che si riapre poco dopo.
    « Dimenticavo: non lasciate testimoni. »


    BONX’ BOX #2
    Arrivate in momenti separati della giornata, a voi decidere in che orario.

    Sul calare della sera, un vecchietto della zona vi porta i tre auricolari con cui potete ascoltare le direttive del vostro datore di lavoro. Finite le comunicazioni, i dispositivi si spengono. Se premete il tasto sulla scocca, potrete usarli per parlare tra di voi su un canale di comunicazione criptato.
    Scavando sotto l’albero, troverete un nuovo scrigno, leggermente più grande di quello del vecchio. All’interno ci sono tre orologi digitali che, sul display, invece dell’ora hanno una freccia che segna dritto per il sentiero che si snoda nella foresta.

    Vi chiedo cortesemente di inserire ad ogni post lo specchietto riassuntivo con stato, energie, passive ed equipaggiamento, anche se non utilizzate tecniche, così da aiutarmi nel tenerne conto per i futuri sviluppi.

    Come sempre, per qualsiasi cosa potete scrivermi liberamente.

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    « Oplà… »
    Disse un umano, accolto da un ridacchiare infantile da parte di Little Red.
    Di buonumore, accordò al vecchio un po' di attenzione, mentre seguitava a dondolarsi appesa a testa in giù, le gambe ben salde su di un ramo e le mani distese verso il suolo.
    « Voi dovete essere i giovani che stavo aspettando.
    Mi è stato chiesto di portarvi questo. »

    « Nyah ahahah! »
    Esclamò la fiaba rossa.
    « Ma che dici, vecchio...? Siamo noi che aspettavamo te. Io sono qui che aspetto da ben tre giorni! »
    Mentì lei, sventolando con orgoglio indice, medio e anulare a sottolineare quella cifra falsa.
    Quando comparve il portagioie, Cappuccetto Rosso saltò giù con un balzo e si avventò sugli auricolari per prima, strappandone uno dal suo alloggio all'interno della piccola custodia e sventolando allegramente mentre saltellava sul posto, la folta coda da lupo che si agitava placida.
    « Preso! Preso! Siete leeeeeeeeeeeeenti! »
    Prese una delle due estremità e la azzannò con un morso, strappando il piccolo oggetto elettronico e masticandone la plastica dura e la disgustosa gomma che copriva i cablaggi, fino a scoprire i diversi filamenti di rame al suo interno e poi sputare il tutto, disgustata.
    « Oh. Era rotto. »
    Disse un po' delusa, salvo gettare di malagrazia la carcassa rimanente. Con un gran sorriso maligno saltò allora di un balzo addosso al ragazzino mezzo congelato, che sarebbe ben presto servito da riserva di cibo di emergenza appena fossero entrati in territorio nemico e si sarebbe reso necessario sbranare qualcuno per non morire di fame. Si sarebbe appiccicata con le braccia sul suo collo, per poi piazzarsi alle sue spalle ridacchiando.

    « Neh, neh. Senti un po', il mio non funziona più tanto bene, facciamo a metà del tuo!!! Dai, non essere ingordo, tanto ha due estremità, vedi?? Si può sentire benissimo anche con una sola. »
    Scoppiò di nuovo a ridere. La situazione era esilarante, era tutto talmente divertente che decise che non avrebbe ucciso nessuno, per il momento.
    « Ben arrivati. »
    Gracchiò una voce attraverso l'auricolare. Le orecchie da lupo di Little Red fremettero, da sotto il cappuccio. Era metallica ed artificiale, non riusciva a ricondurla a nessuna persona che conosceva, ma sopratutto c'erano un sacco di fastidiosissime interferenze sullo sfondo, a cominciare dal respiro del proprietario della voce. Non sapeva chi era, ma di sicuro le stava già antipatico.
    « Questa sarà la nostra unica comunicazione fino alla fine della missione. Al centro di questa foresta si trova l’ingresso per le caverne dove viene tenuto il vostro obiettivo. Non c’è sentiero che possa portarvici. Per questo, abbiamo predisposto un altro regalo per voi. Lo troverete tra le radici del grosso albero. »
    Oh. Interessante.
    « Di che missione parla??? ♥ Di che parla, che roba è l'obbiettivo?? ♥ »
    Interloquì tutta contenta. Più o meno in quel frangente, si rese conto dell'effettiva esistenza di un quarto individuo in quella combriccola. Era un tipo vestito tutto dorato, con abiti stracciati ed un tremendo odore addosso che lì per lì Cappuccetto Rosso non seppe identificare bene. Lo guardò e sorrise anche a lui, per buona misura.
    « Ciao! ♥ Tu lo sai di che parla questo...? »
    Chiese, mentre la voce finiva la sua spiegazione.

    « Dimenticavo: non lasciate testimoni. »
    Concluse. Più o meno contemporaneamente, la testa mozzata del vecchio volò in aria, l'espressione impagabilmente stupida immutata sulla faccia tempestata di rughe, mentre negli ultimi momenti della sua esistenza faticava a realizzare come mai riuscisse a vedere il proprio corpo afflosciarsi al suolo. E' bellissimo quando stacchi la testa a qualcuno: il cervello impiega qualche attimo a morire per la cessazione delle funzioni vitali, ed i nervi spesso restano paralizzati così com'erano nell'istante in cui la vita viene recisa. Little Red si staccò dal compagno di viaggio e fuggì dietro al cranio, che nel frattempo era rimbalzato al suolo parecchi metri più in là e stava rotolando via come un pallone da calcio. Ridendo, gli gridò di non scappare, poi lo prese e tornò indietro correndo per ricongiungersi agli altri due. Teneva la testa mozzata in grembo, macchiando di rosso la mantellina già cremisi ed imbrattando il grazioso grembiulino, prima immacolato. E' figo vestirsi di rosso, non devi preoccuparti troppo delle macchie di sangue.

    « Tieni!! Te lo regalo!! »
    Disse, scagliando repentinamente qualcosa di molto piccolo diretto al petto di Kagayaku. Un gesto del genere di solito viene accolto con una reazione semi-involontaria di prendere al volo ciò che viene scagliato, o quanto meno raccoglierlo mentre cade. Perché se il ragazzo non avrebbe fatto nulla, il piccolo oggettino lanciato da Little Red gli sarebbe rimbalzato dritto sul petto per poi cadere al suolo, ed in tal caso si sarebbe trovato a fissare direttamente un occhio strappato di netto dal suo alloggio nell'orbita destra del vecchio, con ancora attaccati tutti i fasci di nervi originariamente collegati al cervello. Il resto del cranio lo avvicinò al mostro dorato fatto di stracci ed oscurità, per niente intimorita dal suo aspetto o dalla sua aura.

    « Questo è per te! ♥ »
    Cinguettò appioppandogli il cranio mozzato e privo di entrambi i bulbi oculari.
    Poi, per gioco, spruzzò qualche goccia di sangue dritta su di lui, agitando le dita della mano destra.
    « Puzzi un sacco. » Affermò senza malizia, poiché si trattava di una mera affermazione e non di un insulto. « Bagnati un po' con lui! L'odore di rosso mi piace di più di quello che hai addosso. »
    Detto questo si affrettò ad esaudire le direttive della voce attraverso l'auricolare, affrettandosi in direzione delle radici dell'albero, frugando fra di esse per estrarne un piccolo bauletto. Lo aprì, tirò fuori uno dei tre orologi e si gettò alle spalle il resto con noncuranza, e la custodia si fracassò malamente per il volo, gettando qua e là i restanti due strumenti. Little Red guardò affascinata il giocattolo e la grossa freccia che capeggiava dove normalmente c'era l'ora, lo addentò di buona misura, premendo forte con i canini riuscendo però a malapena a scalfirlo, nonostante gli sforzi fatti. Decise che le piaceva di più di quell'altro oggettino fragile dal sapore disgustoso e per un po' volle giocare a seguire la freccia.

    « Tutti in missioneeeeehh!!! Nyahahahahah!!! »
    Cinguettò allegramente, sventolando al cielo la mano che stringeva l'orologio e mettendosi in marcia, immaginando gli altri due che si accodavano.
    Dovevano accodarsi a lei. Era ovvio che dovevano fare squadra, per il momento. Anzitutto perché così era molto più divertente, ma secondariamente anche perché lei in realtà non aveva la minima idea di cosa stava andando a fare e perché, quindi per riuscire nell'impresa aveva bisogno di loro. Altrimenti avrebbe ucciso entrambi, poi avrebbe cercato la voce dell'auricolare e avrebbe ucciso anche lei assieme a tutte le persone che aveva attorno, per buona misura. E' semplice, no? ♥

    CITAZIONE
    Status: Perfetto.
    Energia: 110%
    Equipaggiamento: Strambo orologio stranezza con le frecce incluse.

    Hollow Inside: Bonus alla Forza. Bonus all'Agilità. Bonus alla riserva di Mana. Artigli retrattili.
    Faceless: Udito Sovrasviluppato. Olfatto Sovrasviluppato. Auspex Spiritico. Mindfuck-Alert. Trick Detector. Immortalità.
    Fiend of Dark Pyre: Levitazione passiva.
     
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    « BUHHH!!! »

    MERDA-

    Il ragazzo gridò lanciandosi all'indietro atterrando sul proprio fondoschiena dallo spavento.
    Chi se lo poteva immaginare che la serial killer poteva tendergli un agguato.

    Bene, ora tenta di ammazzare anche me, fantastico oserei dire.

    Ma invece di sentire i denti della ragazzina affondargli sul collo lei iniziò a ridere di buon gusto, ovviamente il ragazzo ancora per terra era rimasto alquanto stupefatto dalla reazione, così senza aggiungere una parola si rialzò, scuotendo i propri vestiti ormai inzuppati dalla neve in alcuni punti.

    « Nyahahahahah! Ciao, tu chi sei? »

    Guardò la ragazzina con uno sguardo confuso, ora che rifletteva meglio, nessuno dei membri della squadra sgangherata in cui si ritrovava sapeva l'identità l'uno dell'altro.

    Il mio nome è Kagayaku... il tuo?

    Proferì con tono indeciso, sempre pronto a difendersi nel caso la ragazza attentasse un colpo al suo collo.
    Iniziarono poi insieme a dirigersi al punto di incontro, Kagayaku a terra, mentre la ragazza volteggiava tra i rami degli alberi.
    Una volta giunti al luogo di ritrovo furono accolti da un vecchio, che gli porgeva gentilmente degli strani apparecchi di metallo e plastica, la ragazzina impaziente afferrò il suo prima di lui e dell'essere che nel frattempo era arrivato.
    Con calma prese il suo e dopo un’attenta analisi udì una voce e prontamente decise di posizionare lo strumento nell'orecchio destro con molta difficoltà, era la prima volta che utilizzava un dispositivo simile.
    La ragazza intanto aveva ormai rotto il suo e stava ascoltando la conversazione con il loro datore di lavoro mentre era attaccata al collo del giovane che disperato la lasciò fare.

    « Ben arrivati. »

    Annunciò una voce che proveniva dal dispositivo, corrotta da strani ronzii nel sottofondo.

    « Questa sarà la nostra unica comunicazione fino alla fine della missione. Al centro di questa foresta si trova l’ingresso per le caverne dove viene tenuto il vostro obiettivo. Non c’è sentiero che possa portarvici. Per questo, abbiamo predisposto un altro regalo per voi. Lo troverete tra le radici del grosso albero. »

    « Di che missione parla??? ♥ Di che parla, che roba è l'obbiettivo?? ♥ »

    Dobbiamo recuperare il fratello dei due tizi che ci hanno mandato qua, sperando che sia effettivamente ancora vivo, magari è già stato ammazzato, chissà.

    Informò la ragazza che ancora penzolava da dietro la sua schiena, sarebbe però una vera scocciatura se la persona che stanno cercando di salvare fosse già passata a miglior vita.
    Nel caso ciò accada forse i loro reclutatori non avrebbero dato l'eventuale pagamento che gli spettava, anche se... nessuno aveva mai parlato di portare a casa loro fratello vivo.

    « Dimenticavo: non lasciate testimoni. »

    Furono le ultime parole che udì prima che la voce scomparve e la testa del vecchio iniziò a rotolare per terra.
    La ragazzina aveva già iniziato a mostrare i propri artigli, ciò nonostante, fu gentile da parte sua porre fine alla vita dell'anziano individuo in una maniera il meno dolorosa possibile.
    La cosa che lo fece riflettere però fu proprio quest'ultima richiesta, molto probabilmente nelle caverne di cui parlava pocanzi era molto protette e dovevamo fare attenzione, molto premuroso da parte sua~.

    « Tieni!! Te lo regalo!! »

    Kagayaku che fino ad ora era rimasto a riflettere vide arrivare qualcosa nella sua direzione che quasi prontamente afferrò, era scivoloso e quindi gli sfuggì di mano un paio di volte, ma finalmente poté vedere con i suoi occhi cosa gli era stato dato.
    Un occhio.
    In particolare, l'uomo dell'anziano signore appena decapitato.
    Decise silenziosamente di raccoglierlo e tenerlo in una tasca, forse gli sarebbe stato utile più avanti.
    Si iniziò a dirigere verso l'albero menzionato poco fa ma fu superato ancora una volta dall'esaltata ragazzina che iniziando ad aggeggiare tra le radici sotto il grande ceppo, lanciando qualcosa alle sue spalle.
    Tra i frammenti dell'oggetto distrutto vi erano altri due arnesi ancora integri, notandoli il ragazzo li prese entrambi e mentre uno veniva analizzato con una veloce occhiata l'altro era stato porto all'essere.
    Una volta messo al polso notò la strana freccia che puntava nella stessa direzione che la ragazza stava iniziando ad intraprendere.
    Fece un sospiro, sperando con tutto il suo cuore di farla finita presto, trovare il tipo e tornarsene a casa a leggere un libro.
    Era chiedere troppo?
    Molto probabilmente sì, ma in fondo non gli importava un granché, l'importante è portare la pelle a casa prima di tutto.
    Iniziò a seguire Little Red, rigorosamente con le mani in tasca e cappuccio alzato, faceva un freddo cane.


    Salute: 100%

    Energia: 100%

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    Passive:

    - Day form: Il suo corpo è in grado di catturare e immagazzinare raggi UV dati dal sole che verranno poi trasformati passivamente in energia cinetica che Kagayaku canalizza nel proprio corpo naturalmente.
    Facendo ciò il suo corpo cresce esponenzialmente per sostenere l'energia cinetica canalizzata.
    Ciò aumenta forza, velocità e agilità di Kagayaku esponenzialmente in base all'orario.
    Nel caso non fosse possibile trasformarsi, Kagayaku sarebbe ancora in grado di utilizzarla ma non al suo pieno potenziale o nel caso usasse il 100% il suo corpo riceverebbe gravi ustioni e lesioni.
    Uno volta raggiunto un picco a mezzogiorno, il suo potere inizierà a diminuire fino al tramonto, al contrario tra l'alba e mezzogiorno ci sarà un continuo aumento di potere.
    [Bonus: Forza | Velocità | Agilità {Malus: Pomeriggio}]

    - Nigth form: Durante la notte, in base al tipo di luna (nuova, piena, ecc..), grazie alla luce che viene riflessa dalla luna, Kagayaku è in grado di manipolare la luce che viene immagazzinata nel corpo.
    [Cambio elemento + Bonus diurni]

    - Metamorfosi: Durante il giorno Kagayaku assume le sembianze di un biondo muscoloso ma al calare della notte i suoi muscoli si "sgonfiano" lasciando spazio ad un gracile ragazzino con i capelli neri.
    [Metamorfosi Scenica]

    Equipaggiamento:

    Auricolare: Semplice dispositivo elettronico su un canale criptato, per poter parlare con altri possessori di tale dispositivo è necessario premere un piccolo bottone sul congegno.

    Orologio: Sembrerebbe un orologio normalissimo ma sul piccolo schermo vi è una freccia che indica la strada da intraprendere per arrivare all'ingresso delle caverne.

     
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    Un umanoide avvizzito raggiunse i tre al punto di ritrovo e consegnò loro altrettanti congegni primitivi. Per quanto non si aspettasse granché da quegli esseri primitivi noti come “umani”, dopo la convocazione onirica aveva immaginato che adottassero dei mezzi di comunicazione più efficaci delle rozze onde elettromagnetiche. Si affiancò al portagioie e - con un guizzo tentacolare - si rassegnò a prelevare uno degli auricolari.

    Il datore di lavoro diede le ultime indicazioni sul recupero del sequestrato e si raccomandò di non lasciare testimoni. L’ominide femmina ubbidì all’istante, decapitando il messaggero per poi sollazzarsi con il cranio mozzato. Quando poi glielo offrì in sacrificio, il Re Aureo accolse il teschio canuto sotto i propri stracci e lo prosciugò delle poche gocce di potenziale psichico spremibili da un cervello eccessivamente stagionato.

    « Un pasto così misero non può saziare il mio appetito, ma lo accetto in anticipazione di una più corposa libagione. »

    Lasciò cadere la testa spremuta e ormai irriconoscibile, ignorò i commenti sul proprio lezzo e afferrò un ulteriore dispositivo - stavolta di orientamento - messo a disposizione per raggiungere le caverne nel cuore della foresta. A quel punto si avviò con gli altri, reprimendo momentaneamente la fame per altre menti fresche da spolpare.


    Stato fisico: ottimale
    Stato mentale: lievemente affamato
    Energia: 100%
    Equipaggiamento:
    Otherwordly Anatomy
    Ho contemplato qualcosa che non dovrebbe esistere: qualcosa di estraneo, alieno e inconcepibile. Un surreale abominio che piega le leggi della realtà per com’è intesa dai comuni mortali. Nessuno sa da dove sia giunto - se sia un rigurgito del Maelstrom o un’anomalia autoctona di questo mondo - né che cosa sia veramente: le appendici tentacolari che talvolta straripano dai suoi cenci d’oro seguono i dettami di una geometria a me ignota. La conformazione di quei criptici barbigli non gli ha comunque impedito di strisciare sul soffitto, per poi sgusciare agilmente alle spalle del mio scudiero e strangolarlo senza pietà coi due prolungamenti più estesi.
    [Due appendici aggiuntive | Aderenza alle superfici]

    Passive:
    Unspeakable Presence
    Fissando il vuoto mi sono sentito impotente al suo cospetto. La sola vicinanza di quell’essere mi ha fatto dubitare del mio raziocinio. Non potevo accettare ciò che stava succedendo, dovevo svegliarmi subito da quell’incubo. Pizzicarmi nervosamente la pelle fino a sanguinare non è bastato a far smettere quella colata di metallo fuso nel mio cervello. Quando sono rinvenuto dallo stato catatonico ho preferito negare l’accaduto, anche di fronte ai cadaveri e alla scia di miseria che si era lasciato alle spalle. Era stata solo un’orribile allucinazione… niente di più.
    [Aura di alienazione]

    Golden Glyph
    L’icona dell’Innominabile è una triscele deforme e repellente, con cui in breve tempo ha inquinato gli angoli più frequentati del Presidio, riuscendo al contempo a celarla agli sguardi coscienti. Il Glifo Aureo si rivolge infatti al subconscio, come un messaggio subliminale occultato nei luoghi più disparati: tra gli incastri delle fronde nella foresta boreale, nella foschia che risale le pendici montuose, perfino sull’acciottolato delle piazze in cui gli ignari popolani subiscono una prolungata esposizione al simbolo. Una volta familiarizzate le masse con un tappezzamento tanto pervasivo, l’attivazione del marchio provoca una risposta morbosa negli astanti, che si scoprono mentalmente assuefatti al suo fascino magnetico – come se un paraocchi etereo impedisse loro di rivolgere l’attenzione sul resto del mondo.
    [Grafia su qualunque superficie | Malia variabile di dipendenza]

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    La testa dell’anziano signore vola nel cielo con uno schizzo di sangue tra ossa rotte e tessuti dilaniati, lasciando al pover uomo giusto il tempo di ripercorrere la propria vita e accasciarsi al suolo con un tonfo secco.
    Dopo aver giocherellato con la sua testa, e succhiato quel poco che v’era rimasto dentro, vi incamminate nella boscaglia, Little Red in testa.

    Il sentiero che percorrete si snoda dritto di fronte a voi per una ventina di metri prima che, seguendolo, perdiate contatto visivo col corpo morto che vi siete lasciati alle spalle a monito per chi volesse seguirvi.
    Camminate per almeno altri venti metri nella boscaglia che intorno a voi si infittisce, prima che il sentiero svolti a destra, perdendosi nel verde. Tuttavia, la freccia dei vostri orologi, arrivati alla curva, punta a sinistra, dentro la vegetazione.

    Nel rendervi conto di questo cambio di rotta, iniziate a sentire un suono rompere il silenzio del luogo proveniente da poco più avanti lungo il sentiero. Qualche flebile nota che richiama la vostra attenzione verso un punto indistinto più avanti.

    Intorno a voi, intanto, il buio comincia a infittirsi.


    BONX’ BOX #3
    Ucciso l’anziano signore, vi addentrate nella foresta.
    Arrivati a una svolta a destra del sentiero, la freccia dell’orologio punta a sinistra. Intanto, qualche nota risuona nell’aria da poco più avanti nel sentiero, ma anche sporgendovi non riuscite a vederne la fonte.

    Considerate le note come una malia passiva che vi invita a continuare lungo il sentiero. Qualora decidiate di seguire il sentiero, vi ritrovereste nuovamente sotto l'albero da cui siete partiti.

    Come sempre, per qualsiasi cosa potete scrivermi liberamente.

    Turni: //
    Scadenza: 8 febbraio


    Edited by Bonx - 27/1/2019, 14:51
     
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    Lo strano gruppo si iniziò ad avventurare, era tutto silenzioso per i gusti del ragazzo.
    Si era abituato al caos di Laputa che nel bene o nel male rendeva la città molto viva e quel silenzio quasi uccideva la sua, se ben poca, felicità al momento.
    Rendeva tutto cupo, la neve intorno a lui ormai aveva spogliato la vegetazione della loro vita, lasciando solo i sempreverdi in piedi, sovrani della distesa di ghiaccio.
    Tenendo fissi gli occhi sul sentiero che stavano percorrendo, Kagayaku rifletteva sulle parole dette dal loro datore, dando ogni tanto un occhiata veloce al loro marchingegno da polso per controllare che la direzione intrapresa fosse quella corretta.
    Passati pochi momenti il nel percorso si presentò una curva a destra ma l'ago della loro bussola poco convenzionale diceva tutt'altro indicando loro di abbandonare il sentiero per proseguire verso la meta desiderata, proprio come il tipo della radio li aveva avvertiti.

    Sembra proprio che da qua in poi sarà necessario proseguire nella neve

    Disse il ragazzo guardando la strada segnalata dall'apparecchio.
    Dopo pochi istanti il silenzio si frantuma, e un suono richiama l'attenzione di tutti, la pace che prima si imponeva sulla foresta è andata e un dubbio cresceva dentro di lui, quello di seguire la fonte della canzone.

    ... ma perché dovrei farlo? Il tipo ci ha espressamente detto che nessun sentiero ci avrebbe portato al luogo, per lo più ci ha anche dato questi cosi per non perderci.

    Si fermò e attese un parere dei compagni, nonostante il suo desiderio di continuare sul sentiero fosse forte, i fatti dicevano tutt'altro.

    Salute: 100%

    Energia: 100%

    Classe: Fighter [Primaria] | Elementalist

    Passive:

    - Day form: Il suo corpo è in grado di catturare e immagazzinare raggi UV dati dal sole che verranno poi trasformati passivamente in energia cinetica che Kagayaku canalizza nel proprio corpo naturalmente.
    Facendo ciò il suo corpo cresce esponenzialmente per sostenere l'energia cinetica canalizzata.
    Ciò aumenta forza, velocità e agilità di Kagayaku esponenzialmente in base all'orario.
    Nel caso non fosse possibile trasformarsi, Kagayaku sarebbe ancora in grado di utilizzarla ma non al suo pieno potenziale o nel caso usasse il 100% il suo corpo riceverebbe gravi ustioni e lesioni.
    Uno volta raggiunto un picco a mezzogiorno, il suo potere inizierà a diminuire fino al tramonto, al contrario tra l'alba e mezzogiorno ci sarà un continuo aumento di potere.
    [Bonus: Forza | Velocità | Agilità {Malus: Pomeriggio}]

    - Nigth form: Durante la notte, in base al tipo di luna (nuova, piena, ecc..), grazie alla luce che viene riflessa dalla luna, Kagayaku è in grado di manipolare la luce che viene immagazzinata nel corpo.
    [Cambio elemento + Bonus diurni]

    - Metamorfosi: Durante il giorno Kagayaku assume le sembianze di un biondo muscoloso ma al calare della notte i suoi muscoli si "sgonfiano" lasciando spazio ad un gracile ragazzino con i capelli neri.
    [Metamorfosi Scenica]

    Equipaggiamento:

    Auricolare: Semplice dispositivo elettronico su un canale criptato, per poter parlare con altri possessori di tale dispositivo è necessario premere un piccolo bottone sul congegno.

    Orologio: Sembrerebbe un orologio normalissimo ma sul piccolo schermo vi è una freccia che indica la strada da intraprendere per arrivare all'ingresso delle caverne.

     
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    Dobbiamo recuperare il fratello dei due tizi che ci hanno mandato qua, sperando che sia effettivamente ancora vivo, magari è già stato ammazzato, chissà.

    « Nyahahahah! Sarebbe divertente! Divertente! Diiii-veeeer-teeeeennn-te!!! Nyahahahah! »
    Oh sì, più o meno ricordava qualcosa del genere. Si riferiva alla fiaba della Fata Bugiarda, del cavaliere blu ingenuo, del bardo stolto e credulone e del verme grasso e rigonfio. Era tutto abbastanza disgustoso, tuttavia quel giorno aveva fatto una promessa. Non a quella strana voce nascosta dietro gli strumenti elettronici, no di certo! Aveva fatto una promessa, e aveva detto una bugia. Mentre proseguiva lungo il sentiero Little Red sorrise. Ben presto, tuttavia, alcune note si sparsero nell'aria e le orecchie da lupa di Little Red fremettero da sotto il cappuccio scarlatto. I suoi sensi riconobbero del veleno intriso nella nenia, ma non era niente di troppo pericoloso. Almeno per lei.
    Si accorse che la sua riserva di cibo d'emergenza stava esitando, indifeso davanti a quel tipo di attacco. Probabilmente ci sarebbe cascato anche il mostriciattolo vestito di stracci accodato al gruppo, che continuava a puzzare in modo incredibile anche dopo che si era sbranato la testa con tutte le ossa. L'idea di cascare con tutti i piedi dentro un tranello così stupido e brutto non le piaceva, anche perché non sembrava per nulla divertente.

    « Se andate di là... »
    Disse tendendo l'indice in direzione del sentiero.
    « Dovrete passare da un ponte. Sotto il ponte vive un troll, che vi afferrerà e vi spaccherà in due per poi divorare le vostre interiora. »
    Guardò l'orologio. Poi volse lo sguardo in direzione della freccia.
    « Andiamo da questa parte. »
    Ghermì malamente Kagayaku per i vestiti e lo tirò davanti a se con forza, strattonandolo se necessario. Poi tornò in testa al gruppo, ridacchiando maligna...

    CITAZIONE
    Status: Perfetto.
    Energia: 105%
    Equipaggiamento: Strambo orologio stranezza con le frecce incluse.

    Hollow Inside: Bonus alla Forza. Bonus all'Agilità. Bonus alla riserva di Mana. Artigli retrattili.
    Faceless: Udito Sovrasviluppato. Olfatto Sovrasviluppato. Auspex Spiritico. Mindfuck-Alert. Trick Detector. Immortalità.
    Fiend of Dark Pyre: Levitazione passiva.

    Lying - Inganna i nemici, inganna gli amici, inganna fratelli e sorelle, il padre e la madre, il Dio del cielo e l'umile contadino che lavora la terra. Ingannali tutti, compreso te stesso. Fintanto che le menzogne di Little Dread sono più potenti degli inganni altrui, non esiste alcuna malia di natura psionica in grado di lederle. Non ne è affatto immune, tuttavia può cancellarla con una bugia di pari livello annullandone l'effetto. (Consumo Basso)

    Azioni: Little Red individua la presenza di una malia grazie alle passive, poi la supera usando una apposita tecnica difensiva di Consumo Basso, obbligando inoltre il resto del gruppo a seguirla per bypassare il blando effetto della nenia.
     
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    Il sentiero s’inoltrava nella foresta boreale, titillando i viandanti con vibrazioni delicate che premevano delicatamente i giusti tasti dell’encefalo, inducendo il sistema motorio a proseguire in traiettoria circolare fino a tornare inevitabilmente al punto di partenza. Un’intromissione tanto blanda sarebbe scivolata addosso alla psiche abissale senza sortire alcun effetto, tuttavia l’araldo di quest’ultima era ancora ad uno stadio incompleto: non era che un Re vestito di stracci a malapena capace d’incanalare una frazione infinitesima del potere dell’Antico.

    Giunto al bivio esitò insieme all’umanoide, ma uno strattone psichico carico di menzogne lo riscosse dal dilemma, permettendogli di calcare il manto nevoso a sua volta. Al suo passaggio avrebbe lasciato un Glifo Aureo su ogni corteccia, incidendo ciascuna triscele deforme in un battito di ciglia. Mentre l’emblema dell’Innominabile lambiva i vegetali suscitando un silente raccapriccio in quell’angolo di taiga, il Re si concentrò per rintracciare un richiamo del subconscio ben più profondo di qualche nota estraniante – una forza magnetica proveniente dal lontano occidente che riverberava nel caotico tessuto della realtà e lo stava chiamando a sé.


    Stato fisico: ottimale
    Stato mentale: vagamente esitante
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    Otherwordly Anatomy [Due appendici aggiuntive | Aderenza alle superfici]

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    Unspeakable Presence [Aura di alienazione]

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    Senza perdere tempo appresso alla strana litania che si propaga dalla foresta, Little Red prende il giovane Kagayaku e lo porta sulla retta via, quella che si dirama nella foresta davanti a voi.
    L’oscurità si propaga sempre più, mentre gli ultimi raggi di sole si nascondono ormai dietro la vegetazione e le stelle han fatto capolino da dietro le fronde dei sempreverdi. Persino la Luna sembra essere rimasta a dormire per non disturbare la vostra missione, limitando al contempo il campo visivo già ostacolato dagli arbusti e dai cespugli che ricoprono il terreno accidentato.

    Mentre vi fate largo lungo la strada senza sentiero, seguendo la freccia che continua a indicare dritto di fronte a voi, alcuni suoni giungono prima alle orecchie di Little Red e, poi, a tutti voi. Ringhi gutturali, mandibole che masticano, ossa che si spezzano.
    Dietro alcuni cespugli che vi bloccano la visuale, c’è una piccola radura dove stanno sostando tre figure umanoidi accovacciate su dei resti che si direbbero umani. Due stanno litigando per un busto di donna, a cui sono state staccate le gambe e la testa, mentre una terza mastica delle ossa rumorosamente. Ai loro piedi giacciono due teste che si direbbero strappate a morsi, le espressioni ancora deturpate in urla strazianti. Resti di braccia, gambe, mani e piedi sono sparsi qua e là, presi a calci dalle due figure litiganti.

    Come vi avvicinate, tutte e tre si fermano e annusano l’aria. Nonostante il fetore di morte che permea la radura, sembra che abbiano fiutato l’odore di sangue fresco che vi ricopre dopo che Little Red ha deturpato il cadavere dell’anziano signore e ne ha sparso parti del cranio addosso ai compagni. Mollati i resti che stanno consumando, si scagliano verso di voi con furia cieca.

    Il primo che riesce a raggiungervi si lancia su Little Red con tutto il suo peso, cercando di azzannarla alla giugulare. Gli altri due, non più cauti dell’altro, si lanciano di peso su Kagayaku e il Re Aureo, cercando di trascinarli a terra e squarciargli il ventre.

    Intanto, la freccia sugli orologi segna dritto di fronte a voi.


    BONX’ BOX #4
    Riuscite a liberarvi dalla malia della foresta senza troppi problemi e puntate dritti verso la direzione indicata dalla freccia. Dopo poco tempo, arrivate a una piccola radura dove tre figure umanoidi, armate di artigli e zanne, sentendo odore di sangue fresco, si lanciano su di voi.
    Ogni attacco conta come una tecnica di livello Alto di tipo fisico.

    Come sempre, per qualsiasi cosa potete scrivermi liberamente.

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    Il dubbio iniziava ad assalire il ragazzo che adagio continuava a spostare lo sguardo in una direzione e poi nell'altra.
    Solo la ragazza riuscì a catturare l'attenzione dicendo

    « Se andate di là... »

    Kagayaku come d'incanto smise di controllare ansiosamente i cammini a loro disposizione per concentrarsi sulle parole della piccola.

    « Dovrete passare da un ponte. Sotto il ponte vive un troll, che vi afferrerà e vi spaccherà in due per poi divorare le vostre interiora. »

    Il ragazzo fissò confuso la ragazza. Cosa diavolo era un troll?

    « Andiamo da questa parte. »

    Lasciò andare un sospiro mentre veniva afferrato dalla ragazza e spintonato sulla retta via.
    Essere sbranato non era esattamente nella sua lista di cose da provare, ne avrebbe fatto volentieri a meno.
    La calma della loro passeggiata sembrò durare poco, uno strano baccano proveniva oltre un cespuglio, una baraonda animalesca in festa a giudicare dai rumori.
    Non curanti del pericolo, il gruppo continua l'avanzata finché non vengono attaccati.
    Il ragazzo si poteva aspettare di tutto, ma quegli affari proprio non gli erano venuti in mente.
    Degli esseri antropomorfi, o forse solo animali selvatici dalle sembianze umane, si accingevano ad attaccare la comitiva.
    Il ragazzo badò poco ai suoi compagni, fiducioso che sarebbero in grado di proteggersi da soli.
    La ragazza ha già dimostrato un’abilità da guerriero più che formidabile, e l'altro... beh aveva fiducia in lui, magari avrebbero potuto usare il suo cadavere come esca per attirare l'attenzione di quegli strani esseri e darsela a gambe.
    Però prima di pensare a come darsela a gambe, doveva ragionare su come liberarsi di una delle tre creature che al momento lo stava caricando.
    Portando leggermente il piede destro all'indietro si mise in una posizione di semi-guardia, era troppo tardi per poter schivare l'attacco, l'unica soluzione era prenderlo in pieno nel modo migliore possibile, ovviamente riservando lo stesso trattamento che stava per ricevere.
    Con un piccolo scatto frontale, il ragazzo portò il piede sinistro leggermente avanti, ruotando il busto mentre andava a portare la mano sinistra sulla fronte, per una migliore protezione da eventuali altri attacchi. Ponendo la sua mano destra al petto, il suo gomito iniziò naturalmente ad uscire, sfruttando la rotazione del busto per dare maggiore forza alla gomitata che stava cercando di assestare all'aggressore, mirando alle sue fauci, speranzoso di poterne bloccare l'utilizzo per quanto fosse necessario nella sua prossima mossa.
    La mano sinistra avrebbe tentato di toccare repentinamente la testa dell'assalitore due volte, concentrando le proprie energie in particolar modo sulla seconda, aumentando la velocità di essa a tal punto da rendere quasi invisibile ad occhio nudo, e indolore al tatto.

    A cuccia.

    Disse freddamente il ragazzo, digrignando i denti dal dolore dell'attacco subito.
    Una dolce sensazione di rabbia e dolore cresceva in lui, sapeva di poter uccidere facilmente quella cosa ringhiosa, bastava solo menare le mani e far scorrere un pò di sangue.


    Salute: Danni al gomito/braccio destro [lvl Alto]

    Energia: 80% [-20% | SlothWave]

    Classe: Fighter [Primaria] | Elementalist

    Passive:

    - Day form: Il suo corpo è in grado di catturare e immagazzinare raggi UV dati dal sole che verranno poi trasformati passivamente in energia cinetica che Kagayaku canalizza nel proprio corpo naturalmente.
    Facendo ciò il suo corpo cresce esponenzialmente per sostenere l'energia cinetica canalizzata.
    Ciò aumenta forza, velocità e agilità di Kagayaku esponenzialmente in base all'orario.
    Nel caso non fosse possibile trasformarsi, Kagayaku sarebbe ancora in grado di utilizzarla ma non al suo pieno potenziale o nel caso usasse il 100% il suo corpo riceverebbe gravi ustioni e lesioni.
    Uno volta raggiunto un picco a mezzogiorno, il suo potere inizierà a diminuire fino al tramonto, al contrario tra l'alba e mezzogiorno ci sarà un continuo aumento di potere.
    [Bonus: Forza | Velocità | Agilità {Malus: Pomeriggio} Attuale: +10%]

    - Nigth form: Durante la notte, in base al tipo di luna (nuova, piena, ecc..), grazie alla luce che viene riflessa dalla luna, Kagayaku è in grado di manipolare la luce che viene immagazzinata nel corpo.
    [Cambio elemento + Bonus diurni]

    - Metamorfosi: Durante il giorno Kagayaku assume le sembianze di un biondo muscoloso ma al calare della notte i suoi muscoli si "sgonfiano" lasciando spazio ad un gracile ragazzino con i capelli neri.
    [Metamorfosi Scenica]

    Equipaggiamento:

    Auricolare: Semplice dispositivo elettronico su un canale criptato, per poter parlare con altri possessori di tale dispositivo è necessario premere un piccolo bottone sul congegno.

    Orologio: Sembrerebbe un orologio normalissimo ma sul piccolo schermo vi è una freccia che indica la strada da intraprendere per arrivare all'ingresso delle caverne.

    Tecniche attive utilizzate:

    - Gentle Style: SlothWave
    Kagayaku colpisce l'avversario con un semplice pugno o spingendolo con un palmo della mano, al momento del contatto, la mano del ragazzo tornerà indietro di qualche centimetro per poi ritornare alla posizione di contatto, il movimento è talmente veloce che è quasi impercettibile.
    Ciò crea una seconda onda se una volta arrivata a contatto con la prima causerà danni ingenti interni.
    Perché la tecnica deve attendere lo scontro e stabilizzazione delle 2 onde d'urto, non è istantanea ma bensì avverrà pochi secondi dopo il contatto, nell'attesa, se colui che viene colpito è senziente, non sentirà alcun dolore inizialmente.
    [Consumo Alto | Attivazione: Azione istantanea {Malus: Effetti in ritardo, Distanza ravvicinata per l'attivazione}]

    Sintesi:

    Non avendo modo di schivare l'attacco, o nel caso riuscire a difendersi, Kagayaku cerca di bloccare il gomito destro nelle fauci dell'assalitore, facendo un piccolo passo avanti con il piede sinistro per riuscire a raggiungere meglio l'obbiettivo.
    Una volta che l'avversario è indaffarato a masticare il suo gomito, il ragazzo utilizza una delle sue tecniche mirando al cranio dell'aggressore cercare di provocare ingenti danni interni al cervello della creatura.

     
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    Una radura pregna di fetore cadaverico rivelò la presenza di tre predatori intenti a cibarsi di carcasse smembrate. L’odore di sangue fresco attirò la loro attenzione, portandoli ad aggredire chi stava transitando nel loro territorio di caccia. Il buio notturno non consentì al Re Aureo di scansare l’aggressore, che si gettò su di lui senza esitare dinanzi alla sua aura inesplicabile e fondamentalmente sbagliata: forse la fame istintiva di queste creature stava aggirando ogni sorta d’istinto di auto-conservazione.

    Gli artigli del necrofago non affondarono nella carne ma in un groviglio vischioso e purulento, la cui consistenza aliena avrebbe suscitato ribrezzo anche al più famelico dei mostri. L’ammasso mucoso si rapprese per impedire che l’affondo lo trapassasse da parte a parte, bloccando le grinfie nemiche poco oltre la patina melmosa celata dai suoi cenci dorati. Sfruttando lo sbilanciamento dell’aggressore, proprio un lembo dei suoi stracci avrebbe cercato di coglierlo di sorpresa, calando come una ghigliottina di stoffa affilata sul collo della creatura umanoide per tentare di decapitarla.


    Stato fisico: danni di entità media alla zona ventrale
    Stato mentale: imperscrutabile
    Energia: 100 – 10 – 10 = 80%
    Equipaggiamento:
    Otherwordly Anatomy [Due appendici aggiuntive | Aderenza alle superfici]

    Passive:
    Unspeakable Presence [Aura di alienazione]

    Golden Glyph [Grafia su qualunque superficie | Malia variabile di dipendenza]

    Attive utilizzate:
    Legendary Resistance
    Ormai abbiamo tentato di colpirlo con tutto ciò che avevamo: lame, dardi infuocati, talismani purificatori, qualcuno deve aver perfino cercato di violare la sua mente; purtroppo pare essere resiliente a qualsiasi attacco. Sono terrorizzato dalla prospettiva che sia stato tutto vano, che queste giovani vite sacrificate dalla mia scelleratezza non abbiano mai avuto un briciolo di possibilità d’intaccarlo. Ad ogni fendente sviato e ad ogni fiammata estinta un presentimento si è insinuato fin nel midollo: è possibile che stia affrontando soltanto l’ombra proiettata da qualcosa di ancor più mastodontico?
    Consumo: variabile (usato a medio)

    Tattered Lash
    L’abominio va soppresso, ora o mai più. Dentro di me so di star conducendo i miei uomini verso morte certa, ma non appena ordino la carica una sorta di tenue speranza offusca quell’inquietudine: noi siamo un centinaio, lui è da solo… possiamo farcela. Purtroppo una doccia gelida di disillusione mi riporta subito alla realtà, non appena i lembi delle sue vesti si estendono per metri, assumono la consistenza di lame metalliche e decapitano con agghiacciante disinvoltura la prima fila del plotone.
    Consumo: variabile (usato a medio)

    Riassunto: Smorza i danni con una difesa fisica a consumo medio e poi cerca di decapitare l’assalitore cogliendolo alle spalle con una tecnica fisica a consumo medio.
     
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