Un'Intrusa Addormentata

[Intermezzo]

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    « Confermo, »
    ribatte il reporter, il tono di voce di chi non può far altro che alzare le mani, portare pazienza ed issare bandiera bianca. Cos'altro poteva fare, un povero giornalista sballottato qua e là dal fato e da due streghe ingrate? Mettersi a battibeccare con una bambina di undici anni? Inoltre erano lì per chiedere un favore a Riful, indisporla non sembrava una buona idea...
    « Le esperienze, poi, sono state impagabili. »

    « "Impagabili"... »
    Zero fece schioccare la lingua, gustandosi quella parola come se fosse zucchero.
    « Oh, ma immagino che la piccola Riful abbia già provveduto a trovare un equo pagamento per i simili servigi. »
    No, non l'aveva fatto. E Zero lo sapeva bene: ne avevano giusto parlato poco prima, negli appartamenti del Brockmann.
    Riful sembrò esitare, piegò le labbra e sembro fremere dal desiderio di ribattere in tono acido, senza però farlo.
    Elizabeth assisteva la scena con occhi annoiati, palesemente incapace di capire di che parlavano.

    « Come avrei potuto...? »
    Borbottò infine la streghetta.
    « Che avrei dovuto fare, impacchettare un regalo e lasciarglielo sulla soglia di casa...? Sono una strega, non un demone. Non esaudisco i desideri. »
    Successe qualcosa, sul viso di Zero. Denver riuscì ad intuirlo bene, perché era tanto lampante quanto il tono di voce che aveva tenuto finora la maga nel corso della conversazione, ovvero languido e quasi canzonatorio. Adesso mutò rapidamente, era sinceramente stupita.
    « Come puoi dire questo? Una volta, tu... Oh. Non importa. »
    Anche Riful si accorse di quel mutamento, e guardò l'altra senza capire.

    « Basta giocare. Non è una visita di cortesia. »
    Zero tagliò corto improvvisamente, in maniera quasi violenta. Fino a quel momento voleva giocarsela in tutt'altra maniera, era chiaro come il sole che voleva rigirarsi Riful e convincerla ad aiutarla con qualche mezzuccio. Probabilmente, a giudicare da come stava incanalando la conversazione, intendeva convincere Denver a chiederle di aiutare Zero come pagamento per i servigi resi fino a quel momento -che in effetti non erano pochi. Le parole della figlia adottiva di Drusilia però le avevano fatto cambiare idea improvvisamente. Ed in modo assolutamente ingiustificato, in apparenza.
    « Hai viaggiato nel reame delle fiabe, hai visto che le cose non vanno per il meglio. I sovrani diventano incubi uno dopo l'altro, i guardiani non sono in grado di fare alcunché per impedirlo, salvo uccidere le fiabe corrotte devastando però il tessuto di cui è composto il mondo. Ho bisogno di aiuto, ma mi servono dei resonator validi. Non posso evocarne, mi serve qualcuno che lo faccia per me. »

    « Ho bisogno di pietre magiche per farlo. »
    Zero aprì il palmo, ed in una scintilla fiammeggiante apparve una grossa pietra magica che a Denver avrebbe ricordato immediatamente Grusbalesta, la pietra nera perduta per mano di Bahamut. Era u globo d'oro decorato con motivi che lo facevano sembrare un uovo di drago. Aveva attorno una potente aura rossa, che lasciò Riful senza parole.
    « Milest!!! »

    « Se mi aiuti è tua. Come pagamento. »
    Riful prese la pietra dalle mani di Zero con avidità, alzandola al cielo per ammirarla da vicino, contenta come una bambina che ha appena ricevuto un regalo di compleanno in anticipo. Però quella memoria non era una normale pietra magica come quelle nascoste sulla nave di Capitan Uncino, era ovvio perfino per Denver che non ne capiva poi granché di quelle cose. Era pericolosa quanto potente, come lo era Grusbalesta. Inoltre conteneva l'essenza di una persona, che poteva essere riportata in vita, come era capitato a Fiethsing.

    « Che tipo di resonator devo evocare? »
    Zero sorrise, ma la sua espressione aveva smesso di essere superficiale e leggera ed era diventata più seria.
    « Ho bisogno di una ciurma, per una nave. Marinai, capitani di vascello, mercanti... »
    « Pirati...? »
    Chiese Riful, con naturalezza. Pirati... non era poi così strano che una bambina collegasse una nave a dei pirati.
    « Dei pirati vanno bene, ma deve esserci almeno una donna, fra loro. Che sia di buona compagnia e di bell'aspetto, non ho bisogno d'altro. »
    « Di buona compagnia e di bell'aspetto? Vuoi una piratessa o una cameriera? »
    « Entrambe le cose è chieder troppo...? »
    Era una richiesta abbastanza stramba, ma Riful agitò una mano noncurante. Aveva Milest, un nuovo giocattolo con cui sostituire Grusbalesta, del resto evidentemente le importava davvero poco.
    « Va bene, va bene, non importa. Nel mio libro c'è sicuramente qualcosa, però ti avverto: mi ci vorrà un po' per i rituali di evocazione. »

    « E sia. »
    Sospirò di un soffio Zero, riprendendo un po' del suo normale tono di voce.
    « Verremo in nottata a ritirare quanto pattuito. Ti troveremo ancora qui...? »

    « Ovviamente no! Nelle mie stanze, nell'isola del cielo. »
    « Refarth? »
    Chiese stupita Zero.
    « Si chiama Laputa. E si trova qui su Endlos. »
    « Oh, certo. Ovviamente. »
    Si rivolse poi a Denver.
    « Se hai dei desideri... »
    Lasciò in sospeso quella parola-chiave per un po', accorgendosi di aver scelto un termine incauto.
    « Se vuoi qualcuno o qualcosa di specifico, che ti accompagni... non so. Un destriero adatto ad un cavaliere. Una creatura di qualche sorta... »
    « Un drago? »
    Suggerì Riful, che proveniva da Celentir ed aveva una particolare fissazione per le lucertole sputafuoco con le ali.
    « Una donna. »
    Rincarò invece Zero, che non andava troppo per il sottile.
    « Un sovrano può evocare una pletora piuttosto varia di creature d'ogni sorta e genere, compresi esseri umani che ben si prestano a servire a molti usi. Dal combattere al consigliare, al semplice tenere compagnia, lavare i vestiti... »
    "... Scaldare il letto". Non lo disse, ma era fin troppo esplicito nella frase. Quasi volgare. Praticamente senza troppi giri di parole, Zero stava domandando a Denver se voleva uno schiavo o un animaletto da compagnia, il che la diceva lunga sulla sua etica morale.

    « Adesso vorrei almeno altri due compagni di viaggio. »
    Aggiunse poi, rivolta esplicitamente a Denver. Riful sbuffò.
    « Quando avrai i miei resonator, non avrai bisogno d'altro. »
    Zero però le sorrise. Aveva di nuovo il viso solcato da un'ombra indefinibile.
    « Serve speranza per questa avventura, piccola Riful, e quella non puoi evocarla con la magia. »
    « Beh, questo è stupido. Ci sei tu, il Magus della Speranza, cos'altro vuoi che ti serva? »
    « Già, è giusto. » Annuì Zero, sempre sorridendo. « Diciamo che preferisco essere previdente. »
    Riful la guardò seria, sentendosi presa in giro in qualche modo. Poi fece spallucce e rinunciò a capire. Zero tornò a rivolgersi al reporter.
    « Hai qualche idea...? Qualche nome, magari. Qualche persona su cui possiamo contare, disposta ad aiutarci solo per la nobile causa di salvare un mondo...? »
    Ecco, quello era il centro del problema. Quel tragico istante in cui, saputo che il reame delle fiabe stava per crollare come un castello di carta, Denver si era indignato al punto da arrabbiarsi con Zero. "Vuoi forse dirmi di lasciarli andare?!" aveva detto quel giorno, e lei lo aveva preso alla lettera. Era ovvio che la maga non conosceva nessun altro, era andata da Denver perché era talmente messa male da aggrapparsi ad una mezza frase detta nella foga del momento, poi era andata da Riful per avere un equipaggio reso leale e affidabile dalla magia. Adesso però serviva qualcun altro, qualcuno che portasse speranza. Qualcuno a cui importava, in qualche modo.
    Ma chi...?

     
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    « "Impagabili"... » ripete Zero, schioccando la lingua come se stesse in un certo senso assaporando quella piccola nota di sarcasmo di cui solamente Riful non si è accorta affatto. « Oh, ma immagino che la piccola Riful abbia già provveduto a trovare un equo pagamento per i simili servigi. »
    Oh, perché farglielo notare? Con tutto quello che il giornalista ha passato per colpa di quella ragazzina, egli vorrebbe trovare una valvola di sfogo almeno nelle occasionali sferzate di spirito. Anche se Zero volesse costringere Riful a pagare il dovuto a Denver... Beh, un po' di denaro male non fa di certo, ma sarebbe comunque molto più semplice presentare il conto al Mastio e lasciare che se ne occupi il più maturo Alfiere Errante.

    « Come avrei potuto...? » ribatte Riful.
    « Cash, » le risponde giocosamente il reporter.
    « Che avrei dovuto fare, impacchettare un regalo e lasciarglielo sulla soglia di casa...? Sono una strega, non un demone. Non esaudisco i desideri. »
    Denver fa per reiterare il concetto, ma si ferma quando nota il mutamento repentino nell'espressione di Zero che, se prima era a tutti gli effetti leggera e burlesca, ora è dipinta delle tinte decise della sorpresa.
    « Come puoi dire questo? Una volta, tu... Oh. Non importa. »
    Sia Denver che Riful la guardano confusi.

    « Basta giocare. Non è una visita di cortesia. »
    Ora il reporter si può dichiarare definitivamente privo di una vaga idea di cosa stia succedendo. Se prima la maga sembrasse cercare di intortare la ragazzina con modi gentili e amichevoli, per quanto scanzonati, ora si è fatta d'improvviso dura, come se qualcosa le avesse fatto cambiare idea. Che siano state le parole della streghetta? Riful ha –o aveva– davvero il potere di esaudire i desideri?
    « Hai viaggiato nel reame delle fiabe, hai visto che le cose non vanno per il meglio. I sovrani diventano incubi uno dopo l'altro, i guardiani non sono in grado di fare alcunché per impedirlo, salvo uccidere le fiabe corrotte devastando però il tessuto di cui è composto il mondo. Ho bisogno di aiuto, ma mi servono dei resonator validi. Non posso evocarne, mi serve qualcuno che lo faccia per me. »

    « Ho bisogno di pietre magiche per farlo. »
    Afferma la bambina. In tutta risposta, Zero si limita ad aprire il palmo della mano, sul quale il giornalista osserva materializzarsi dal fuoco una pietra dal colore dell'oro, lambita da riflessi arancioni come fiamme. Tutt'attorno, un'aura rossa. Riful fissa l'oggetto con occhi sgranati.
    « Milest!!! »

    « Se mi aiuti è tua. Come pagamento. »
    Senza avere quasi il tempo di finire la frase, la maga si vede il globo strappato via dalle sue mani da quelle avide della streghetta. Denver ne segue con gli occhi il repentino passaggio di proprietà senza capire perché quella specie di biglia emana un qualcosa che il giornalista non riesce a non trovare in un certo senso familiare. Si tratta di una sensazione che egli ha già sentito in passato, solo in modo diverso.
    Con Grusbalesta.


    « Che tipo di resonator devo evocare? »
    Zero sorride, ma stavolta sul suo volto si delinea un sorriso meno “sciocco” e più... genuinamente cortese ed amichevole, forse.
    « Ho bisogno di una ciurma, per una nave. Marinai, capitani di vascello, mercanti... »
    « Pirati...? »
    Denver solleva un sopracciglio. Perché proprio dei pirati?!
    « Dei pirati vanno bene, ma deve esserci almeno una donna, fra loro. Che sia di buona compagnia e di bell'aspetto, non ho bisogno d'altro. »
    « Di buona compagnia e di bell'aspetto? Vuoi una piratessa o una cameriera? »
    « Entrambe le cose è chieder troppo...? »
    « Va bene, va bene, non importa. Nel mio libro c'è sicuramente qualcosa, però ti avverto: mi ci vorrà un po' per i rituali di evocazione. »

    « E sia. » risponde Zero con un sospiro, « Verremo in nottata a ritirare quanto pattuito. Ti troveremo ancora qui...? »

    « Ovviamente no! Nelle mie stanze, nell'isola del cielo. »
    « Refarth? »
    « Si chiama Laputa. E si trova qui su Endlos. »
    « Oh, certo. Ovviamente. »
    La maga si volta ora verso il reporter, dicendogli:
    « Se hai dei desideri... »
    Denver reclina il capo di pochi gradi, scrutandola con un'espressione interrogativa.
    « Se vuoi qualcuno o qualcosa di specifico, che ti accompagni... non so. Un destriero adatto ad un cavaliere. Una creatura di qualche sorta... »
    « Un drago? »
    Perché no? Ha sempre voluto provare come ci si sente a cavalcare un cavallo come i Rudi Incursori che adorava quando era piccol-
    « Una donna. »
    -o. Denver aggrotta le sopracciglia con fare pensieroso. Anche quella è un'idea.
    Poi realizza che è stata pronunciata davanti ad una bambina di appena undici o dodici anni.
    « Un sovrano può evocare una pletora piuttosto varia di creature d'ogni sorta e genere, compresi esseri umani che ben si prestano a servire a molti usi. Dal combattere al consigliare, al semplice tenere compagnia, lavare i vestiti... »
    Il giornalista può solo immaginare quale tipo di compagnia intenda Zero e... Oh, al diavolo.
    « Beh, una massaggiatrice esperta potrebbe farmi comodo. Dio solo sa quanto fosse a pezzi la mia schiena dopo la mia ultima visita. »
    Se poi è anche come una di quelle del Baccello Segreto, tanto di guadagnato.
    « Tanto meglio se graziosa e di buona compagnia, a questo punto. »
    E non aggiungerà altro.

    « Adesso vorrei almeno altri due compagni di viaggio. »
    Aggiunge la maga, rivolta ancora una volta al giornalista.
    « Quando avrai i miei resonator, non avrai bisogno d'altro. »
    Zero rivolge a Riful un sorriso appena accennato.
    « Serve speranza per questa avventura, piccola Riful, e quella non puoi evocarla con la magia. »
    « Beh, questo è stupido. Ci sei tu, il Magus della Speranza, cos'altro vuoi che ti serva? »
    « Già, è giusto. Diciamo che preferisco essere previdente. »
    Riful non sembra convinta; la maga si gira di nuovo verso il reporter.
    « Hai qualche idea...? Qualche nome, magari. Qualche persona su cui possiamo contare, disposta ad aiutarci solo per la nobile causa di salvare un mondo...? »

    « Hmm, » mormora Denver, tenendosi il mento fra il pollice e l'indice e abbassando lo sguardo verso il terreno, « qualche idea ce l'ho. »
    Alza gli occhi sulle signorine presenti, sfoggiando un sorriso eccitato.
    « La prima persona che mi viene in mente è Uriel, Corona della Via di Dharma e mio amico. Se non è in viaggio da qualche parte, possiamo trovarlo a Palanthas. »
    Solleva il dito indice, suggerendo che si tratta del primo di una lunga lista di candidati.
    « Ci sono poi Lowarn Galanodel e Kerobal- » si rivolge a Riful, « -quei due che hai trascinato nel mondo delle fiabe l'ultima volta. Anche se non so quanto si siano sentiti coinvolti l'ultima volta. Infine... »
    Sul sorriso di Denver appare all'improvviso una lieve nota di quello che un osservatore poco attento potrebbe definire una vena di sadismo.
    « ...last but not least, se dovessimo ricevere due o più rifiuti, voglio proporre anche Ahri Kobayashi. Ha un cuore più buono di quanto non dia di solito a vedere, e credo che per lei potrebbe trattarsi anche di un'esperienza... istruttiva, diciamo. »

     
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    « Beh, una massaggiatrice esperta potrebbe farmi comodo. Dio solo sa quanto fosse a pezzi la mia schiena dopo la mia ultima visita. Tanto meglio se graziosa e di buona compagnia, a questo punto. »
    Riful arricciò il nasino, contrariata.
    « Se vuoi un drago puoi affidarti al mio giudizio. Nessuno su questo misero semipiano è competente tanto quanto me in materia. Ma se vuoi un animaletto da compagnia, allora è meglio che te lo scegli! Sono una strega, non una schiavista. Capire i gusti di una persona va al di là delle mie abilità. »
    Problema risolto. Presto Zero avrebbe avuto la sua ciurma, e Denver la sua dama di compagnia. E massaggiatrice. Ma prima c'era da radunare il resto della compagnia di eroi che avrebbe salvato il regno delle fiabe dal male che vi si annida. Stavolta Zero si rivolge a Denver: è lui che deve indicare un nome. Il giornalista pone il mento fra indice e pollice, lo sguardo pensieroso.

    « Hmm, qualche idea ce l'ho. »
    Dice con un gran sorriso incoraggiante.
    « La prima persona che mi viene in mente è Uriel, Corona della Via di Dharma e mio amico. Se non è in viaggio da qualche parte, possiamo trovarlo a Palanthas. »
    Zero annuisce, ed inizia a comporre da subito una serie di lettere lucenti nell'aria, un incantesimo simile almeno in apparenza a quello praticato da Riful nel bel mezzo della biblioteca di Palanthas, solo senza un libro di fiabe fluttuante. Denver intuisce che quel primo nome le è piaciuto, anche se probabilmente la maga era andata a fiducia, forte del fatto che effettivamente il reporter sembrava proprio convinto nell'indicare Uriel come possibile candidato.
    « Ci sono poi Lowarn Galanodel e Kerobal- » si rivolge a Riful, « -quei due che hai trascinato nel mondo delle fiabe l'ultima volta. Anche se non so quanto si siano sentiti coinvolti l'ultima volta. Infine... »
    « Io non ho trascinato proprio nessuno! » Protestò Riful, punta sul vivo. « Sono loro che si sono buttati nel portale! »
    Denver però non ha finito. Ha ancora un nome da proporre.
    « ...last but not least, se dovessimo ricevere due o più rifiuti, voglio proporre anche Ahri Kobayashi. Ha un cuore più buono di quanto non dia di solito a vedere, e credo che per lei potrebbe trattarsi anche di un'esperienza... istruttiva, diciamo. »

    « Un cuore puro? »
    Si informa Zero distrattamente, mentre finisce di disegnare rune nell'aria con il dito indice intriso di magia.
    « Ci farebbe comodo qualcuno del genere, ma sono difficili da trovare. Intanto reclutiamo l'altro tuo amico. Il primo che hai nominato... come hai detto che si chiamava, esattamente? "Corona della via del Dramma" è un epiteto o...? »
    « Dharma... » Interviene Elizabeth, che era rimasta in disparte ed in silenzio per tutto il tempo, al punto che Zero si era perfino dimenticata della sua presenza. Il suo intervento fece quasi sobbalzare la maga, che la guardò stupita. Non si aspettava di essere corretta proprio da lei. « E' sanscrito. » Disse ancora la piccola presenza, quasi a volersi giustificare.
    « Tu sei una strega. »
    Disse il Magus dell'Ombra, in tono a metà fra l'affermazione e la domanda. Squadrò di nuovo il fantasma del cimitero di Rudyard's Peak con espressione critica. Elizabeth non aveva proprio un aspetto glorioso, gli abiti malconci, il faccino sporco ed i capelli che avevano urgentemente bisogno di un trattamento a base di sapone.

    « Smettila. La stai mettendo a disagio. »
    Brontolò Riful, contrariata. Elizabeth aveva distolto lo sguardo, in imbarazzo.
    « E' il precedente possessore del mio libro. Ce l'aveva lei, prima che arrivasse a me. »
    L'enorme tomo magico da cui Riful era solita prendere i suoi incantesimi, ovvero Il Libro delle Anime Ritrovate fluttuava placidamente di fianco a lei, assieme al frammento di IA di Rhaziel cosparso di sigilli e le pietre d'acqua sottratte alla Jolly Roger. La streghetta lasciò andare la pietra dorata chiamata Milest, ed essa andò a collocarsi fra gli altri artefatti, fra barlumi inquietanti di saette cremisi. L'aura della Pietra Magica per qualche attimo divenne quasi visibile ad occhio nudo come un velo rosso, poi lentamente si disperse come nebbia al mattino.
    Zero fece spallucce. I suoi pensieri erano quasi trasparenti, in quel momento: Elizabeth la incuriosiva, ma non era nulla di rilevante, né poteva cavarci qualcosa di buono. La salvezza del regno delle fiabe aveva la precedenza, quindi meglio non perdere altro tempo e correre a reclutare gli ultimi due membri della compagnia.

    « Uno dei due che hai nominato è in realtà il Principe Grimm. Ci ho parlato, quando ci siamo incontrati, e non sembrava molto... » esitò un momento. Volle scegliere con cura l'aggettivo da usare, « entusiasta del suo ruolo. Preferisco di gran lunga qualcuno di più propenso a rimanere coinvolto. Abbiamo bisogno di speranza, non senso del dovere. Inoltre entrambi erano compresi nel mio incantesimo di divinazione, che però contro ogni mia aspettativa mi ha condotto da te. Significa che fra tutti coloro che ho incontrato in un lasso di tempo molto lungo, tu sei il più adatto a questa missione. »
    Guardò Riful, con un sottointeso che la streghetta non colse. Denver era più adatto perfino di lei, il che la diceva lunga.
    « Il portale è pronto. »
    Annunciò infine la maga, per poi rivolgere un grazioso accenno di inchino rivolto a Riful.
    « Verremo in tarda nottata a ritirare ciò che abbiamo richiesto. »
    Riful annuì, poi allungò il braccio ed evocò un vecchio manico di scopa.
    « Sta bene. »
    Barlumi e scintille iniziarono a danzare attorno a Denver e Zero, poi in uno scoppio di fulmini globulari l'incantesimo di teletrasporto li scagliò altrove, lontano dal Rudyard's Peak Cemetery e dai suoi fantasmi...

     
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