His Majesty

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    Impeto e tempesta

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    "Un bambino appena nato.
    Un batuffolo di luce lanciato dalle stelle più lontane.
    E dentro ci sono già le leggi della vita, le formule segrete della meraviglia
    e le prime chiavi per aprire le forme del mondo".


    (Fabrizio Caramagna)


    j24wQdq

    Mastio, Città Alta
    Presidio Errante, Endlos

    Tap - tap - tap.

    Il rumore dei tacchi degli stivali dell'Ambasciatore scandivano il tempo trascorso in quel salotto improvvisato con precisione cadenzata, ed ogni volta che ripeteva il suo percorso frenetico -avanti ed indietro- un nuovo dubbio lo assaliva, gettandolo in una spirale d'interrogativi e tormenti.

    A breve sua sorella avrebbe dato alla luce un nuovo appartenente alla loro stirpe e -sebbene Drusilia non avesse mai riservato particolare attenzione nel scegliere il lignaggio dei suoi "amanti"- a Quarion premeva non solo il suo stato di salute, ma che rappresentasse al meglio la stirpe gloriosa che gli aveva dato i natali.

    6h76Qkd

    Dopotutto, era stato cresciuto con l'idea -ancora ben radicata- di essere il futuro Capocasata ed era di fatto lui a stabilire le unioni di tutti i componenti della propria famiglia. Quando aveva scoperto che Drusilia si era più volte unita con quella Volpe lì presente -la stessa che fissava sovente, tra una camminata nervosa e l'altra- aveva deciso di chiudere un occhio sul non esser prima stato interpellato: Yoko era certamente un ladro senza un nome di famiglia e dal retaggio inesistente, ma era molto bello ed affascinante, ragion per cui avrebbe certamente potuto dare un contributo positivo ad una ipotetica prole. I Galanodel -dopotutto- erano straordinariamente belli, e così dovevano restare: non si trattava solo di sterile edonismo, ma di una dimostrazione evidente della loro natura sovrannaturale e delle (lontane) origini divine. Se suo nipote fosse nato brutto, avrebbe dato dimostrazione di essere "uno qualunque", pertanto sarebbe stato inaccettabile, dal suo punto di vista.
    A quell'ipotesi improvvisa, Quarion si arrestò per l'ennesima volta, tornando a fissare il volto del Magister Saddler con più insistenza e sguardo concentrato. Non era infatti detto che i genitori belli dessero vita ad una progenie altrettanto piacente, quindi si sentì in dovere di fissargli ancora il volto, valutando le possibili combinazioni che sarebbero potute capitare all'ignaro infante.
    Così rimase... per oltre dieci minuti.

    Di fianco a Yoko, Lowarn attendeva paziente con sguardo basso, giocherellando distrattamente col plettro di una chitarra trovato fra le cose che si era portato a casa da Palanthas. Rigirandolo fra le dita pallide ed affusolate, si domandava come sarebbe stato per lui avere un fratello più piccolo. Si sarebbe dovuto comportare come Ryusang fece con lui, a sua volta?
    Qualcosa nel profondo del suo animo gli suggerì che non sarebbe stato all'altezza di quel compito: il maggiore si era sempre dimostrato una persona evidentemente protettiva e forte, ragion per cui era conosciuto come uno dei migliori elementi degli Aviatori e di tutto l'Esercito Errante, al pari di Firion. Lowarn era disinteressato quasi a tutto, non particolarmente abile con le armi, e certamente non dava l'idea di essere una colonna portante a cui aggrapparsi. Forse il nascituro non sarebbe stato contento di aver lui -e non Ryusang- come fratello maggiore...
    Sospirò, lanciando un'occhiata impaziente alla porta che lo separava dalla madre.

    Con lei vi erano l'Alfiere Kalia e tutti coloro che potevano reputarsi in grado di aiutarla durante il parto.
    A quel punto, sperò solo andasse tutto per il verso giusto.

     
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    PCDBBSz

    Sarebbe stato all'altezza?
    Quel quesito martellava nella sua testa fin dal primo momento in cui aveva ricevuto la notizia.
    A volte lo tormentava, giorno e notte, gettandolo nei dubbi più cupi e disparati; altri lo rallegrava, come la più lieta e felice delle notizie. Di questo si trattava, si ripeteva continuamente per tranquillizzarsi.
    Così il Demone-Volpe attendeva la nascita del suo erede. Sangue del suo sangue, carne della sua carne.
    Rosicchiava le unghie con i denti, nervoso e visibilmente agitato; eppure al Magisterium l'avevano rassicurato. Ne aveva parlato in prima persona con Aciriyar e Shantotto, Divinità e Rettore, creature antiche ed onniscenti.
    Non si doveva preoccupare, gli avevano risposto più volte alla sua domanda.

    « Yoko, per l'amor del cielo... »

    Perché sì, sarebbe stato all'altezza:

    « Il semipiano Endlossiano è perfettamente in grado di reggere il peso di due intelligenze di quella portata nello stesso momento. »

    Eppure non riusciva a scacciare quella paura dalla sua mente. Non l'avevano preso sul serio, si ripeteva mentre passava con i denti da una mano all'altra. La sola intelligenza di Yoko metteva a serio rischio l'equilibrio di quel mondo, cosa sarebbe successo se da essa se ne fosse generata un'altra?
    Aveva persino indossato quel ciondolo che gli avevano dato, dicendogli che questo -grazie ad una magia speciale- avrebbe contenuto in caso d'emergenza l'intelligenza eccedente. Ma alle sue Percezioni Magiche appariva come un oggetto comune, privo di incanti... che si trattasse di una magia antica a lui ignota?
    ...sì, inevitabilmente. Cos'altro sarebbe stato in grado di mantenere la promessa dei TaruTaru, altrimenti?

    Basta, doveva smetterla di farsi paranoie.
    Doveva concentrarsi solo sul lieto evento, su Drusilia, su ciò che lo circondava e le persone che erano accorse quel giorno. Come Quarion, il fratello dell'Alfiere: l'agitazione montava visibilmente anche in lui, poteva avvertirlo nelle sue occhiatine.
    E Lowarn, chiuso nel silenzio come suo solito, forse in ansia per la madre? O per se stesso, su come sarebbe cambiata d'ora in avanti la sua vita?
    E... Quarion, che ancora una volta gli passava davanti, fissandolo un pochino... torvo. Forse..? No, stava pensando troppo.
    Vi era anche Firion, poco più in la, che attendeva solare e speranzoso! Era piacevole vedere qualcuno dall'animo vispo in quella stanza, seppur tuttora armato e ricoperto delle sue... armi.
    ...e Quarion, che... continuava a fissarlo storto e...
    Ora si era fermato dinnanzi a lui, scrutandolo a distanza estremamente ravvicinata.

    Allora...
    PoD8uO6
    ...sapeva?

    Era anche lui a conoscenza di quel segreto? Com'era possibile?! Era certo che Aciriyar e Shantotto non ne avrebbero parlato con nessuno! Ed ora? Stava complottando contro di lui? Era per quello che Firion portava con se le armi anche in un giorno di gioia?! ERA PRONTO AD INTERVENIRE PER UCCIDERLO NEL CASO IL SEMIPIANO COMINCIASSE A COLLASSARE SU SE STESS-

    Ciaff

    « FI - NI - SCI - LA. »

    A denti stretti e sollevata in aria per l'occasione dalla magia vi era proprio il Rettore dell'Accademia, che... beh, aveva rifilato un sonoro schiaffo contro la guancia del Prorettore. Aciriyar poco più in la rideva di gusto, poiché come la sua compagna era stato in grado di decifrare quali fossero i pensieri della Volpe esclusivamente osservando le espressioni del suo volto.
    Ed allora l'Elessedil scosse il capo da solo, come per destarsi dalla confusione della sua testa. L'ansia decisamente non sortiva un buon effetto su di lui.
    Accidenti... quanto mancava ancora?

     
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    Cra

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    mjo9om

    Numerologia 1: Inizio


    Sapete come si organizza un partoparty?
    Bhè, Augustus no. Però per sua fortuna nella schiera spiritica che lo segue ed insegue c'è una giovane levatrice che gli ha rivelato ogni dettaglio. Anzi, solitamente quello spirito è una burlona che si prende sempre gioco di lui, ma a questo giro è stata invece molto gentile ed ha rivelato al Numerologo tutti i segreti dell'antica arte del partoparty. Dopo un brain-storming durato circa un paio di giorni, ha escluso le idee più rumorose e bizzarre (la gran parte, perchè non ha potuto dire di no ai fuochi d'artificio alchemici a cose fatte), quelle troppo complesse, ha escluso di trampoli, gli elefanti ed i costumi da giullare. Però, nonostante questo, ha roganizzato tutto abbastanza con cura.
    Primo passo: recuperare in pasticceria tanta, ma tanta cioccolata. Sicuramente Drusilia si stancherà molto durante il parto, esaurirà la sua scorta di cioccolato, quindi è necessario rimpizzarla immediatamente. Quindi ha ordinato 17 kg di cioccolata, di vario genere, forma, formato, dalle praline, alle tavolette, passando per la frutta rivestita. Un grosso cartone, imballato con una carta piena di volpini, viene trasportato dal suo corteo di spiriti tramite la telecinesi.
    Secondo passo: adeguato rinfresco per tutti gli invitati, tenendo ovviamente conto delle intolleranze, delle abitudini alimentari (una volpe preferisce un piccione arrosto o una salamandra in salmì?) e delle preferenze.
    Terzo passo: adeguato intrattenimento musicale, magari qualche siparietto comico per spezzare la tensione e chissà che altro.
    Quarto passo: un piccolo cadeaux per ricordarsi del lieto evento. E qui il povero Numerologo si è trovato in difficoltà, ma grazie ai suoi poteri shamanici, dopo un paio di rituali di sangue, tre sacrifici e qualche omelia è riuscito a triangolare il luogo dove avrebbe trovato la sua risposta: una cartoleria poco prima dell'uscita per il latifondo. Ha trovato della bellissime penne a cui ha aggiunto una coccarda rossa ed un bigliettino con su scritto "Grazie per essere stato presente alla mia nascita!!!".
    Il Numerologo, che per l'occasione indossa una camicia verde acqua su un semplice jeans, sale a quattro a quattro le scale verso la sala. Gli spiriti portano il regalo di Drusilia, ai polsi si è caricato quattro bustoni della spesa e come se non bastasse porta anche due vassoi pieni di tartine e tramezzini dai gusti più disparati (vegani, vegetariani, vampireschi, per i raffinati ed anche per chi segue una dieta brontosaurica o tirannosaurica, c'è proprio tutto). Purtroppo Asaliah ha dovuto recuperare il cane maledetto che si rifiutava di camminare, quindi gli tocca portare tutto.
    Mi raccomando, quando canterai la canzone della felicità e del benvenuto, cerca di non stonare sull'acuto? Va bene?
    E' frenetico nel pensiero di cercare di coordinare tutto per il meglio. Fa così il suo ingresso nella "sala d'attesa" salutando tutti con un gran sorriso.
    Salve a tutti! Tanta gioia a tutti!
    Lascia i vassoi per qualche secondo per cominciare a tirare fuori dalle buste le bibite, i bicchieri, i tovaglioli e tutto il necessario. Ovviamente è tutto a tema piccola volpe.
    Prego, prego!
    Recupera i due vassoi e comincia a girare tra i presenti.
    Favorite! Favorite! Come va?

    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi
    Mana: 110%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico, udito e dei legami nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting ed aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche ed illusorie
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore ed alle malie
    Continuità Spirituale - Telecinesi e cast dai tarocchi
    Lettura dell'Anima - Telepatia e Radar bugie
    Corazza spiritica - Armatura naturale
    Velo dell'Anima - Visioni

    Attive

    Scheda: Qui

    Riassunto
     
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    Cherish

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    Alfiere
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    Per chiunque abbia il coraggio di contemplarlo, il miracolo della vita è un evento stupefacente (sconvolgente, per alcuni!), e per quanto quella non fosse assolutamente la prima volta che vi assisteva, vedere quella magia avverarsi non perdeva mai la sua straordinarietà.

    Anzi, nella particolare situazione di quel giorno, il lieto evento non poteva che risultare ancora più unico e speciale: non solo per il prezioso valore simbolico che quella nascita acquisiva dopo tutte le orribili vicende che avevano luttuosamente colpito il Semipiano, o per l'intenso coinvolgimento emotivo che l'investiva nel prestare assistenza alla donna che -a volte come una sorella, a volte come una figlia- era diventata una delle persone più importanti della sua vita, ma anche da un punto di vista più... come dire?
    Accademico.

    Sebbene non avesse mai sperimentato la maternità in prima persona, Kalia aveva ormai alle spalle un'esperienza da levatrice lunga alcuni secoli, e... pur avendo nel tempo appreso da Quarion della costituzione sovrumana dei Galanodel, non aveva potuto far a meno di notare con un interesse quasi scientifico la relativa facilità con cui Drusilia stava attraversando il parto, ma... oltre ad una qualche predisposizione genetica, la cosa era con ogni probabilità dovuta anche alla sua forza d'animo e alla sua straordinaria capacità di resistere al dolore – doni acquisiti a caro prezzo con un passato di sofferenze e una onorata carriera da guerriero veterano.

    « Coraggio, Drusilia... ci siamo quasi: un ultimo sforzo. »

    E una nuova esistenza venne alla luce.

    png

    « AAAAAAH »

    Il grido della Dama del Vento vibrò d'improvviso nel silenzio del locale predisposto a sala operatoria, risuonando senza dubbio anche nella stanza contigua, destinata all'attesa di amici e parenti, lì radunatisi per partecipare al lieto evento; tuttavia, tralasciando l'effetto sorpresa che esso avrebbe certamente suscitato nella piccola folla di congiunti, non c'era di che allarmarsi... sia perché non c'era sofferenza nella voce della puerpera, ma soprattutto perché ne divenne subito dopo ben chiaro il motivo alla base.

    « VOPPINOH! »

    In piedi di fianco al letto di degenza, la Dama Azzurra sostò in mezzo alla Suorina e all'uomo composto ed inflessibile insieme ai quali tutte le operazioni erano state svolte con solerzia e competenza, osservando con un sorriso dolce la gioia e la tenerezza che rischiarava il viso angelico della Galanodel mentre stringeva contro il petto il suo frugoletto; dopo averlo aiutato a venir fuori, e averne opportunamente ispezionato le condizioni di salute, il neonato era stato ripulito e consegnato alla madre perché lo vedesse...

    ...e quando -poco dopo- giunse il momento di presentarlo anche al padre e al resto della famiglia, alla Castellana diede un certo dispiacere il dover separare madre e figlio, anche se solo per breve tempo: si trattava di una questione di natura pratica, dal momento che Drusilia -per quanto forte- non poteva certamente ancora mettersi a deambulare, e che non era assolutamente proponibile trasferire la truppa lì dentro.


    « Credo sia ora di portare il piccolo dal padre. »
    annunciò la donna cerulea, sfiorando il braccio dell'uomo in green
    « Restate voi due assieme a Drusilia? »

    Mentre la buona Virginia già accorreva allegramente al fianco della sua amica di infanzia, gli occhi grigi dell'interlocutore -unica parte del suo volto che fosse visibile al di là della mascherina chirurgica- accettarono quella richiesta con un cenno affermativo del capo; poi, non senza un lieve broncio di riluttanza da parte della Dama del Vento, la Signora dell'Est trasse gentilmente il fagottino tra le braccia e di diresse alla porta.

    jpg
    « Eccoci qui... Abbiamo un nuovo arrivato in famiglia...! »

    Bastò un passo oltre la soglia perché tutti gli occhi dei presenti convergessero su di loro, e -con un sorriso incoraggiante sulle labbra ben disegnate- Kalia avanzò verso Yoko per rassicurarlo.

    « Drusilia sta bene: ha solo bisogno di un po' di riposo. »

     
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    Impeto e tempesta

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    Un batuffolo di luce lanciato dalle stelle più lontane.
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    e le prime chiavi per aprire le forme del mondo".


    (Fabrizio Caramagna)


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    « FI - NI - SCI - LA. »

    Quando il rumore di un ceffone riportò l'Ambasciatore in sé -rapito dai suoi stessi pensieri a fissare il vuoto- l'immagine del Dreamer col volto appena inclinato gli provocò un fremito lungo la schiena che trattenne a stento, mordendosi le labbra e soffocando un gemito.
    Fortunatamente si riteneva un professionista delle apparenze, pertanto si sentì alquanto soddisfatto nello scoprirsi perfettamente in grado di salvarle anche in quell'occasione: non di fronte a suo nipote, di cui si era autoproclamato tutore legale e morale con improbabili scuse che la sorella aveva saggiamente lasciato correre pur di farlo tacere.

    Salve a tutti! Tanta gioia a tutti!
    In ritardo -ma non troppo- giunse anche il servizio catering dell'Alfiere Errante -agli occhi del buon Quarion davvero misero, nonostante comprendesse quanto sia Drusilia che il suo Presidio non navigassero certo nell'oro, come era suo solito fare due volte alla settimana-, che consisteva in null'altro che un Aviatore sommerso di buste e pacchi ed un'adorabile fanciullina con un cane da borsetta molto grasso. L'ambasciatore fissò la bestia inarcando un sopracciglio, indeciso se trovarlo adorabile o una palla di lardo. Decise comunque di risparmiarlo dalle critiche più moleste, visto il suo pelo curato e profumato.
    Prego, prego! Favorite! Favorite! Come va?
    -Bene, caro ♥ - cinguettò di rimando, lanciandogli un bacino volante -Accomodatevi pure, adesso! Mangiate e riposatevi anche voi: deve essere stato molto faticoso viaggiare con bagagli così pesanti!
    A quel punto si sarebbe voltato a fissare il cane fra le braccia di Asaliah, rimarcando in silenzio la necessità di metterlo urgentemente a dieta, se solo le urla della sorella non avessero distratto tutti. Urla di gioia -suppose- considerando la sua passione maniacale per le volpi.

    « Eccoci qui... Abbiamo un nuovo arrivato in famiglia...! »
    Fu a quel punto un grazioso angelo ceruleo a portare a tutti loro la buona notizia, e con essa il sangue del suo sangue racchiuso in un piccolo fagotto. Regina indiscussa di grazia e leggiadria, il suo adorato Alfiere Orientale avanzò cautamente, avvicinandosi alla Kitsune con gli stessi modi eleganti ed amorevoli che da decenni lo affascinavano ogni volta che la guardava. E fu così che i passi del Galanodel si mossero da soli, sempre più rapidi ed in direzione della donna; posando una mano sulla spalla di un Firion disgraziatamente sulla sua traiettoria, lo scostò con uno strattone distratto, rapito da quella visione.
    Raggiunse Kalia immediatamente, ma gli occhi d'oro scesero sul neonato, carichi di angoscia.

    -Ma è bellissimo!

    by8gRMG

    L'esclamazione di Lowarn fu il primo segnale di uno scampato pericolo: carezzando i tratti demoniaci dell'infante con lo sguardo, Quarion ne studiò i dettagli del volto, dalle piccole orecchie pelose e candide al viso perfettamente tondo e paffuto. C'era simmetria e -se era vero che la somiglianza con il padre fosse a dir poco palese- l'oggettiva bellezza del piccolo lo rendeva certamente degno di portare il loro nome di famiglia.
    Sospirò, finalmente rasserenato: suo nipote era indubbiamente bellissimo.
    Si commosse per questo, ma trattenne le lacrime.

    -Non ho mai visto una faccia così tonda!- continuò Lowarn, osservando il fratellino mentre lo zio soffocava i singhiozzi -Quasi non sembra vero...
    Preso dalla curiosità, avvicinò la mano per carezzargli il volto... e poi affondare l'indice in una delle guance paffute.
    Sorrise divertito, trovandolo buffo.

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Mi raccomando, quando canterai la canzone della felicità e del benvenuto,
    cerca di non stonare sull'acuto? Va bene?


    Sebbene il Mentore non potesse vederla, intento com'era a camminarle davanti -di gran carriera e per di più carico come un mulo da soma-, Asaliah annuì lo stesso con fare serissimo nell'arrancargli dietro, cercando al contempo di star al passo delle ampie falcate dell'altro e di non scuotere troppo violentemente il tozzo cagnolino dal pelo bianco che racchiuso tra le braccia.

    Principalmente, era proprio a causa del botolo se il Numerologo aveva dovuto -contrariamente al programma originario- sobbarcarsi di ogni peso, ma... piuttosto che imputar qualche responsabilità alla povera ed innocente bestiola, l'albina ne faceva una colpa a sé stessa; anzi, due: non solo aveva costretto il suo povero amico ad affaticarsi senza poter contare sul suo aiuto, ma temeva di aver anche deluso le aspettative della Mamma, dato che era stata lei ad affidarle le cure del cagnetto...

    Non sapeva dire cosa gli fosse preso, ma -ad un certo punto- Polpetta si era fermato in mezzo alla strada, rimanendo indietro: la fanciulla se ne era accorta quando ormai molti metri li separavano, e -dopo aver invocato l'aiuto di Augustus- era tornata sui suoi passi per recuperarlo, ma... alle sue esortazioni ad affrettarsi, il quadrupede si era limitato a fissarla con gli occhietti semichiusi, rifiutando di muovere un solo passo; così, a lei non era rimasto altro da fare se non rendere i vassoi all'Aviatore e prendere in braccio l'animale. Sperando di non aver commesso qualche errore.


    Salve a tutti! Tanta gioia a tutti!
    esordì lo Spiritista, posando finalmente i bagagli e apparecchiando il rinfresco
    Prego, prego! Favorite! Favorite! Come va?

    Intanto che Augustus cominciava il proprio giro di offertorio, porgendo il contenuto dei vassoi agli astanti, la ragazza dagli occhi di rubino si attardò sulla soglia con le migliori intenzioni di chiudere la porta dietro di sé, ma... la cosa non si dimostrò facile a farsi con le mani occupate (non senza rischiare di fare baccano e disturbare tutti, almeno), e per qualche istante le iridi scarlatte rimbalzarono dal battente alla bestiola tra le sue braccia.

    Tuttavia, non ebbe neppure il tempo di concludere che -arrivati a destinazione- fosse ora di rimettere Polpetta in equilibrio sulle proprie zampine e darsi da fare per riscattarsi del mancato impegno con Augustus, che una presenza nera ed incombente si materializzò al suo fianco, chiudendo delicatamente il battente per lei... ma bloccandola così a ridosso della parete.


    jpg
    « Lasci che la aiuti, Signorina...! »

    A rivolgerle la parola era stato un giovane alto e slanciato, dagli occhi magenta e i capelli scuri, che riconobbe come il terzo ospite arrivato dal Presidio Est: nonostante il sorriso affabile, qualcosa nella mimica dei suoi tratti affilati le trasmetteva un vago senso di disagio... e mentre la ragazza lo guardava di rimando -con aria confusa e un po' impacciata-, senza prestare troppa attenzione alle parole che l'altro le stava rivolgendo e cercando piuttosto di mettere a fuoco cosa fosse a procurarle quella strana sensazione, fu il piccolo Polpetta a cavarla d'impaccio.

    Dopo essersi rigirato tra le braccia della sua graziosa ancella, il cane era rimasto a fissare dal basso l'espansivo Nephilim con sguardo insistente e un'espressione poco sveglia negli occhietti seminascosti dalle palpebre; poi, aveva rumorosamente starnutito addosso all'affascinante giovanotto, costringendolo così a ritrarsi con uno scatto, ma... neppure il disgusto con cui questi fulminò la bestiola con un'occhiata torva delle iridi purpuree riuscì a disfare il tiratissimo sorriso affettato che prontamente e tenacemente celò la repulsa dietro la cortesia.

    « De-devo aiutare Augustus...! »
    farfugliò frettolosamente l'albina, approfittando dello spiraglio apertosi per smarcarsi
    « Grazie per la porta! »

    Marciando via come un anatroccolo, la fanciulla si avvicinò al Pastore di Anime che costituiva uno dei punti fissi della sua comfort-zone, mise giù il botolo dopo averlo ringraziato con un abbraccio, e si guardò intorno, alla ricerca di qualcosa da fare: la Signora Azzurra che era amica della Mamma era appena uscita dalla stanza con in braccio la copertina che avvolgeva il nuovo fratellino, e... sebbene gli occhi rossi le brillarono di entusiasmo all'idea di correre a vederlo, il fatto che già tutti i presenti stessero scemandogli intorno la convinse ad aspettare che la situazione si calmasse un pochettino, prima di andare a salutare il bebè, a presentarsi come da buona educazione, e a cantargli la canzone della felicità e del benvenuto che le aveva insegnato Augustus.

    Ma nel frattempo...
    che cosa poteva fare? Istintivamente, le iridi cremisi raggiunsero la porta che conduceva all'altra stanza: vero era che l'aveva vista solo poco tempo prima, ma... le mancava un po' il sorriso della Mamma... e poi voleva essere sicura che stesse bene come aveva detto Lady Kalia... così si avvicinò a recuperare il pacco regalo con la carta a volpini -quello contenente la cioccolata- che gli Spiriti avevano trasportato, e trotterellò verso il suo amico Numerologo.

    jpg
    « Uhm... Augustus...? Posso andare a portarla alla mamma?” »

     
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    Il motivo per cui il Demone-Volpe continuava ad occupare la mente con pensieri più o meno stupidi era perché voleva evitare di fermarsi a riflettere. Ritrovarsi da solo dinnanzi alle sue preoccupazioni, alle sue paure.
    Era vero che aveva accumulato un po' di esperienza con Ryusang e Lowarn in questi anni, ma in questo caso... sarebbe stato diverso. Li aveva adottati, amati ed accuditi al meglio che aveva potuto - certo, e per loro avrebbe dato la vita. Ma questa volta si parlava del suo sangue, della sua carne, di una diretta discendenza. Con le emozioni, i pregi, i difetti ed i timori che questo avrebbe potuto comportare.

    Salve a tutti! Tanta gioia a tutti!

    Ecco, il baccano era esattamente quello di cui avrebbe avuto bisogno in quel momento. Rifiutò il cibo che gli venne gentilmente offerto -stomaco chiuso per la troppa tensione-, ma apprezzò quell'intervento solare e propositivo. Si dispiacque di dedicargli solo la smorfia tirata di un sorriso, ma era certo che Augustus avrebbe compreso il nervosismo che lo dilaniava dall'interno.
    La mamma però avrebbe certamente apprezzato la quantità esagerata di oggetti a tema volp-

    « AAAAAAH »

    Silenzio improvviso, immobilità generale, occhi letteralmente sbarrati.
    Era... la voce di Drusilia quella...?
    Qualcosa... qualcosa era andato storto? Era un urlo di dolore? Di disperazione? Le palpitazioni iniziarono a diventare sempre più forti ed assordanti, ad un punto in cui la testa rischiava di esplodere. Doveva entrare nella sala, doveva capire ed aiutar-

    « VOPPINOOO! »

    Smise di respirare. Ancora una volta, letteralmente.
    La bocca leggermente aperta, il corpo come congelato nel movimento che l'aveva spinto in precedenza a farsi avanti. L'aver udito nuovamente la sua voce fu un segnale positivo, elaborò stordito il cervello, faticando a mettere a fuoco il significato della seconda esclamazione. Il panico era ancora troppo forte per riuscire a realizzare, ma quando finalmente vi riuscì...

    « ... »

    ...non seppe se sentirsi ancora più impanicato, felice o terrorizzato di quanto già non fosse.
    Voppino. Voppino. Poteva voler dire solo una cosa.

    « Eccoci qui... Abbiamo un nuovo arrivato in famiglia...! »

    Solo allora riuscì ad abbandonare l'apnea che lo stava soffocando, con un sospiro liberatorio che confermò indirettamente il buon esito del parto. L'urlo non era per una causa preoccupante...
    Lasciò a Quarion e Lowarn la possibilità di vedere per primi il bambino, ancora per timore ed esitazione. Ma infine tirò un profondo respiro, e quando Kalia giunse a lui vicina

    KkKQJ61

    « Drusilia sta bene: ha solo bisogno di un po' di riposo. »

    il Demone-Volpe fu avvolto d'improvviso da un calore che abbracciò il suo animo.
    E fu una sensazione devastante, che ribaltò mente e corpo in un modo che mai sarebbe stato in grado di descrivere.
    Era così... piccolo, eppure... non aveva mai stretto qualcosa di così pesante e prezioso fra le sue dita.

    -Non ho mai visto una faccia così tonda!-
    Le persone cominciavano a stringersi intorno a lui, ma l'Elessedil fu incapace di vederle,
    -Quasi non sembra vero...
    o anche solo sentirle.
    -AHI! Mi ha morsicato!
    ...mi ha morsicato! Ma ha già i denti!


    Era come se la sua intera esistenza avesse acquisito improvvisamente un significato.

     
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    Numerologia 1: Inizio


    Gira a destra e manca portando i vassoi pieni di delizie. Dove non riesce ad aiutarsi con le mere forze fisiche dispiana il suo esercito spiritico. Giulietta con solerzia psionica solleva bicchieri mentre Unda versa le bevande e poi il piccolo Rin lo porta tra le mani ora dell'Ambasciatore, ora di Firion. Insomma Augustus si sta improvvisando una specie di one-man-show.
    Quando Quarion gli suggerisce di risposarsi, sorride gentile, ma rifiuta e continua con il suo bel da fare.
    Mentre zigzaga tra i presenti snocciolando qualche parola educata e di giubilio, si rende conto di uno strano incontro di Asaliah con un tizio che non conosce. E' contento nel vedere che la ragazza riesce a sguisciare oltre la creatura bavosa e le sorride gentile. Tiene ben a mente il suo viso, prima o poi dovrà discutere lungamente con il figuro ed impartirgli una doverosa lezione. Quando la sua protetta si avvicina le regala un dolcetto-premio e continua il suo giro.
    Giro che in verità viene interrotto prematuramente dalle urla di Drusilia oltre la porta. Si paralizza. In verità nella sua vita ha aiutato più volte il padre ha far partorire le donne del villaggio, solitamente era addetto ai catini ed agli stracci puliti. Quindi di norma ben conosce le urla, i respiri, i sospiri ed anche la complicanze che possono avvenire durante un parto. Dovrebbe. O meglio le conosce, ma non riesce proprio ad applicarle alla Dama del Vento. Non se la immagina lì che urla, strepita e mentre la piccola testa del volpino esce da...lì, insomma. No, assolutamente, no. Drusilia è una sorta di bambola, di queste cose non si può parlare e non sono immaginabili.
    Punto.
    Si concentra sul nuovo arrivato, lascia che la calca diradi leggermente prima di avvicinarsi al nuovo arrivato. Non vuole certo rubare la scena, ma è solo curioso di vedere il neonato. Sorride ebete ed è contento nell'incrociare gli occhi del volpino. Gli occhi brillano e gli spiriti già si assiepano intorno al neonato curiosi della nascita. Il suo gregge è sempre molto interessato ai neonati, come se questi generassero una specie di magnetismo, la nuova vita che attrae l'oltre-morte.
    Che carino!
    Glissa sulla questione denti-killer e si sofferma invece con la somiglianza del padre. Non poteva nascere qualcosa di brutto dall'unione dei due, a ben pensarci.
    Oh, certo Asaliah vai pure dalla mamma.
    E quando la vedi non stringerla troppo forte, dovrà riposare per riprendersi dallo sforzo.
    Ah...e dalle....falle un sorriso da parte mia.

    Annuisce sistemandosi gli occhiali ed armandosi delle penne regalo che comincia a distribuire ai presenti!

    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi
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    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

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    Sussurri - Auspex spiritico, udito e dei legami nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting ed aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche ed illusorie
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore ed alle malie
    Continuità Spirituale - Telecinesi e cast dai tarocchi
    Lettura dell'Anima - Telepatia e Radar bugie
    Corazza spiritica - Armatura naturale
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    In un primo momento, gli astanti rimasero come congelati al loro posto... e Kalia non si sentì certamente di biasimarli, ben consapevole di quanto dovesse sembrare stupefacente ed irreale che l'evento atteso in modo così trepidante si fosse infine avverato; non di meno, fu grata a Quarion per la prontezza di spirito che -come suo solito- seppe dimostrare nel farsi, sfilando con grazia davanti a quegli animi attoniti ed infondendo nuova vita nella piccola folla.

    Con Yoko ancora troppo sopraffatto dall'emozione per flettere un solo muscolo, l'Ambasciatore fu il primo a farlesi incontro, e mentre gli occhi d'oro del Galanodel contemplavano con concentrazione assoluta i lineamenti del faccino del neonato, fu la voce delicata del giovane Lowarn a risuonare nel silenzio, spezzando definitivamente l'incantesimo.


    -Ma è bellissimo!
    esclamò il ragazzino, mentre -accanto a lui- lo zio sospirava commosso
    -Non ho mai visto una faccia così tonda! Quasi non sembra vero...

    Riuscendo infine a vincere l'apnea che già da un po' lo aveva lasciato senza parole e senza respiro, il Demone Volpe si riscosse in quell'istante dal suo stato contemplativo e raccolse tra le braccia il fagotto che la Castellana gli stava porgendo: sorridendo benevola, intenerita da quella scena dolcissima, la Dama Azzurra mosse un passo indietro per lasciare anche ad altri la possibilità di avvicinarsi, ma rimase in prossimità del pargolo, pronta ad intervenire nel caso ci fosse stato bisogno di lei.

    Immediatamente, i presenti fecero capannello attorno al Papà, ma la Kitsune non vi badò: in quel frangente doveva essere completamente investito dalla marea di sensazioni che comprensibilmente stava provando, tanto che non fece una piega nemmeno quando il Principe di Laputa fece una strana scoperta punzecchiando con un indice la guanciotta del fratellino.


    jpg-AHI! Mi ha morsicato!
    trasecolò Lowarn, ritraendo la mano ed esibendo il dito offeso
    -...mi ha morsicato! Ma ha già i denti!

    Cercando di conciliare quel piccolo incidente, la Donna Cerulea posò le mani sulle spalle del Violinista e lo attirò delicatamente verso di sé, carezzandogli affettuosamente le spalle in un gesto di conforto, prima di portare la destra alla piccola ferita del giovane e risanarla.

    « Di certo è un bambino straordinario sotto più di un punto di vista,
    e i suoi primi anni saranno pieni di sorprese. Anche per te è stato così, Lowarn, sai? »

    proseguì, rivolgendosi al fanciullo che amava come un proprio nipote
    « Perciò, come fratello maggiore, ti aspetta un lavoro molto delicato: stargli vicino e prenderti cura di lui non sarà sempre facile, ma... sono certa che ce la farai. »

    Dopotutto, durante l'infanzia, aveva avuto Ryusang come modello... E se il Nibbio era riuscito a fare un buon lavoro, Lowarn -con la sua superiore sensibilità- non sarebbe di certo stato da meno.

     
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    Come sempre, il Numerologo accolse il suo arrivo con un sorriso, e se a quello la fanciulla era naturalmente preparata a rispondere sorridendogli di rimando, fu decisamente una sorpresa ricevere dalle sue mani un dolcetto: lo accettò con un misto di curiosità e perplessità, dal momento che -dopo aver lasciato il suo amico a portare tutti i pesi da solo- non le sembrava affatto di essersi meritata un premio, ma... non fece domande, dal momento che l'ovvia spiegazione a quel gesto stava nel fatto che Augustus è sempre tanto buono e gentile.

    Oh, certo Asaliah vai pure dalla mamma.
    accondiscese l'Aviatore, annuendo e sistemandosi gli occhiali sul naso
    E quando la vedi non stringerla troppo forte, dovrà riposare per riprendersi dallo sforzo.
    Ah...e dalle....falle un sorriso da parte mia.


    « Ve bene! »

    Tenendo bene a mente le raccomandazioni fatte dal suo Mentore, la ragazza albina imbracciò la voluminosa scatola cassa di cioccolatini involta nella carta-regalo con fantasia volpina e si diresse alla porta che separava la sala d'attesa dalla sala operatoria; dopo essersi data una rapida controllata per assicurarsi di essere in ordine -così che la Mamma la trovasse al meglio-, la giovane bussò brevemente ed entrò.

    Sfilando loro davanti, salutò la Suorina col velo blu e l'uomo con la mascherina verde, e si lanciò -letteralmente- verso la Galanodel, mettendole in braccio il pacco-regalo, allacciandole le braccia al collo, accoccolandosi nell'incavo dell'elegante collo da cigno, e rimanendo in quella posizione per un lungo momento mentre sorridendo felice che Drusilia stesse bene.


    jpg
    « Ciao, Mamma! CongratulazioniH per il bambino-volpino! ♪ »
    cinguettò con voce dolce, ritraendosi un poco e restando sul bordo del materasso
    « Augustus ti manda il regalo e un sorriso! »

    Fiera della spiegazione che era stata in grado di fornire con rara chiarezza, l'albina annuì con convinzione muovendo un cenno con la testolina... prima che un ticchettio proveniente dai dintorni dei suoi piedi la facesse trasalire.

    Nell'attraversare la soglia, Asaliah non si era minimamente accorta che il cagnolino le si fosse accodato, ma abbassando lo sguardo cremisi e vedendolo muoversi per andare ad accucciarsi accanto letto -in linea d'aria con il cuscino dell'Alfiere- la fanciulla non poté che provare in cuor suo un forte senso di sollievo, perché il senso di colpa l'aveva enormemente angustiata lungo il tragitto, e aveva temuto davvero il pensiero di dover dire alla Mamma che il cagnetto che le aveva affidato non camminava più, ma...


    Per fortuna, non si era rotto! Polpetta aveva ripreso a funzionare!

     
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    Impeto e tempesta

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    "Un bambino appena nato.
    Un batuffolo di luce lanciato dalle stelle più lontane.
    E dentro ci sono già le leggi della vita, le formule segrete della meraviglia
    e le prime chiavi per aprire le forme del mondo".


    (Fabrizio Caramagna)


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    Mastio, Città Alta
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    « Di certo è un bambino straordinario sotto più di un punto di vista, e i suoi primi anni saranno pieni di sorprese. Anche per te è stato così, Lowarn, sai?
    Perciò, come fratello maggiore, ti aspetta un lavoro molto delicato: stargli vicino e prenderti cura di lui non sarà sempre facile, ma... sono certa che ce la farai. »

    Massaggiandosi il dito e gonfiando le guance, il Principe lanciò un'occhiata poco convinta verso la Dama Azzurra. Ciò nonostante, il suo dolce sorriso e la presenza accogliente finirono irrimediabilmente per tranquillizzarlo, nonostante lo zio Quarion poco distante smorzasse quelle sensazioni con gridolini compiaciuti. Socchiudendo gli occhi con aria paziente, tirò un respiro profondo, per poi buttare in un soffio tutte le negatività che gli si celavano nella testa. Quando riportò gli occhi smeraldini su di lei, sorrideva.
    -Va bene, ci proverò.

    « Ciao, Mamma! CongratulazioniH per il bambino-volpino! ♪ Augustus ti manda il regalo e un sorriso! »

    Quando Asaliah raggiunse l'Alfiere, l'avrebbe trovata già in buono stato. I capelli castani erano leggermente scompigliati, ma aveva avuto modo e tempo per farsi cambiare veste e lenzuola. Accolse quindi la ragazzina fra le braccia, pizzicandole le guance tenere e morbide e riempiendole di baci. Le carezzò i capelli, notando solo a quel punto la presenza di Polpetta.

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    -I regali più belli che possiate farmi sono la vostra presenza e i vostri abbracci.
    Sorrise intenerita, stringendola forte a sé.
    -Quando mi sentirò meglio, prometto che ti insegnerò anche a cucire!
    Così potremo fare tanti begli abitini per il piccolino della famiglia, va bene?


    Presa da quella possibilità, la piccola Asaliah ebbe un sussulto, prima di iniziare a esultare felice. Avrebbero passato del tempo assieme, e questo la esaltò... prima di essere fermata da un pensiero funesto, che la paralizzò all'istante.
    « ...ma quindi non la vuoi la cioccolata? »
    Sbarrò gli occhi, coprendosi la boccuccia.

    -Ciomp-ciomp... eh?
    Ne seguì uno strano silenzio, con le due che si fissavano. La faccia dell'Alfiere era deformata in due enormi bozzi e le labbra rosse erano quasi interamente ricoperte di cacao. Le avvicinò lentamente la scatola, magicamente aperta nel giro di un nanosecondo, giusto il tempo degli esulti.
    -Ciomp... ehm... vuoi?

     
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    Numerologia 1: Inizio


    Si sta impegnando tantissimo nel mandare avanti la cerimonia nel migliore dei modi: il rinfresco, le canzoni, le penne ricordo, è tutto molto complicato ma assolutamente necessario affinchè tutto vada per il meglio e così Drusilia possa essere felice doppiamente del lieto evento che tutti festeggiano.
    Osserva ancora il bimbo volpino tra le braccia ora del padre, ora del fratello o della Dama Azzurra. In questi casi si sente sempre un po' a disagio, piccole cose, ma non ha proprio feeling con loro. Il corteo spiritico, invece, è tutto urla, schiamazzi e moine. A dire il vero Giulietta sarebbe stata un'ottima madre, nutrice o badante del caso.
    Finita la consegna dei vari ricordini si limita a chiacchierare con i presenti. Ovviamente ringrazia di cuore Firion per tutto quello che sta facendo per lui in altri ambiti.
    Sposta i residui dei vassoi e li raduna tutti insieme, mette da parte il resto già utilizzato. Vorrebbe andare a salutare la cara neo-mamma, ma pare che la sua stanza sia una specie di ambiente barricato per gli uomini, medici esclusi. Si immagina che stan lottando contro strane entità mistiche, mostri di placenta o simili. Povera Asaliah.
    Sghignazza e continua a chiacchierare allegramente. Si lancia anche in un "pappagugugu" per il povero volpino dentato. Si sta proprio lasciando andare, son piccole vittorie.

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    I suoni e le voci dei presenti cominciarono pian piano a far nuovamente breccia nella mente della Volpe, ben lontana dal sentirsi a proprio agio in quella situazione, ma un pochino meno sopraffatta dallo scorrere degli eventi.
    Allora si premurò di sollevare il capo verso le persone che erano accorse intorno al bambino, al padre ed alla madre. E finalmente sorrise, nel realizzare quanto quell'evento avesse trasmesso loro gioia ed entusiasmo.
    Non era per nulla scontato, e lo apprezzò moltissimo.

    « ...ha gli occhi della madre. »

    Trovò buffa la sua stessa -prima- considerazione: stringeva fra le mani una sua fotocopia precisa e spiccicata in miniatura, eppure evidenziò subito i tratti distintivi della compagna. L'immagine che sperava di vedere in suo figlio, ancor più della propria.

    « Come te! »

    Il Magister si rivolse allora a Lowarn, il fratello maggiore visibilmente colpito e travolto da un senso di responsabilità che l'Elessedil stesso avrebbe dovuto contribuire ad alleviare. Poteva comprenderlo... il Musicista era forse quello emotivamente più vicino al padre stesso, in quel momento.

    « Sono certo che andrete d'amore e d'accordo. »

    ...ha... reagito alle sue parole con una smorfia? Il bimbo... ha mostrato un dentino affilato dietro un sorrisino beffardo, o...
    No, stava decisamente ricominciando a viaggiare troppo con la sua mente. Chiaramente non poteva averlo fatto, alla peggio si sarà trattato di un riflesso involontario del piccolo, era impossibile altrimenti.

    « Avete già scelto un nome? »

    Anche Firion prese finalmente coraggio, avvicinandosi con la massima discrezione. Finora si era tenuto molto in disparte, rispettoso e composto come suo solito. La Volpe fu però molto lieta di quella domanda, poiché diede lui modo di comunicare quella che era già stata la loro scelta.

    « Ren. »

    Avrebbe commentato da prima, laconico, alzando lo sguardo ad incrociare lo sguardo di tutte le persone che erano accorse quel giorno.

    « Ren Galanodel. »

    Come da volontà comune, il piccolo Youkai-Angelo avrebbe portato con se il cognome della madre. Una scelta avanzata dal Magister stesso: dopotutto lui non ne possedeva nemmeno uno... era stato un ladro, tutt'altro che nobile. Quelli della sua specie erano riconosciuti a malapena per la razza.
    Non voleva un futuro del genere per il proprio figlio.
    E... beh, non poteva desiderare per lui un modello da seguire migliore della sua compagna.

    « Penso che sia il momento di riportare il piccolo dalla mamma... ma vi prego: continuate con i festeggiamenti. »

    Un sorriso affettuoso della Volpe abbracciò tutti i presenti, prima di stringere nuovamente il bimbo fra le braccia pronto ad incamminarsi oltre la porta laddove Drusilia si riposava.
    Non vedeva l'ora di condividere con lei quel momento...

    « E... grazie. A tutti voi. »

    Chissà quanti di loro sapevano quanto sarebbe cambiata la loro vita da quel giorno.

     
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