[LAM] Condividere informazioni

Ricevetti una lettera firmata da Augustus il giorno prima, con la richiesta di un incontro per cui non vennero specificate le ragioni.
Confermai ovviamente la mia disponibilità, premurandomi di schedulare gli impegni della giornata in modo da non rimandare od ostacolare la richiesta. Non sarebbe stato un problema: anticipai di qualche ora la sessione di allenamento dell'Esercito, presso la Caserma, in modo da incontrarlo con calma nelle ore successive.
Inutile nascondere come la mente cercasse di anticipare le possibili motivazioni dietro la richiesta; Augustus -oltre ad essere Capitano della squadra Rossa degli Aviatori- era anche fresco di nomina ad Ufficiale... che si trattasse di una missione inerente alla nuova carica? Dopotutto aveva fissato l'incontro in un luogo inusuale.
Di pari passo con la curiosità andava tuttavia un leggero stato d'ansia: sebbene fosse trascorso del tempo ed il Numerologo fosse tornato oramai in vita, la mente continuava ad associare alla sua persona gli spiacevoli ricordi della Notte della Prima. Per quanto continuassero a ripetermi che non avevo colpe per ciò che gli era successo quel giorno, non riuscivo ad accettare alcuna giustificazione. Se fossi stato più forte, o anche solo più scaltro...
Ogni errore, ogni debolezza od indecisione potevano avere conseguenze irreparabili.
Non tutti sarebbero stati in grado di far ritorno dal mondo dei morti come lui.

« Buon pomeriggio, Augustus. »

Lo trovai seduto alla panchina, ad attendermi, all'ora esatta dell'incontro.
Mi presentai come mio solito nella tenuta da soldato: armatura blu-azzurra a proteggere il corpo, circondato da capo a piedi dalle fidate armi da cui raramente mi separavo. Non che ve ne fosse bisogno per l'occasione, ma l'addestramento da soldato imponeva d'esser sempre pronto ad intervenire o partire in qualunque istante.

« Di cosa volevi parlarmi? »

Attesi un suo cenno prima di accomodarmi, per comprendere se volesse proseguire la discussione sul luogo d'incontro e se preferisse spostarsi da qualche altra parte.

Accolsi di buon grado l'invito ad accomodarmi sulla panchina, non prima però di essermi spogliato delle armi più ingombranti: l'arco con la faretra e la lancia, in particolar modo, che poggiai sul lato dove mi sarei seduto. Sempre a portata e sott'occhio.
La ragione dell'incontro venne dunque rivelata fin da subito, con una domanda diretta che mi scoprì sorpreso; l'imbarazzo per l'argomento vicino alla sua morte questa volta restò a bada, poiché soppiantato istintivamente da una serietà -ed una rabbia interiore- che Augustus stesso avrebbe probabilmente letto nel mio volto.
Ricordavo bene quell'incontro... allora fu Mugen a tirarci fuori dai guai, con un colpo di genio ed un sangue freddo a dir poco ammirabili.

« Non Asmodeus in persona, ma il suo servitore. »

Le iridi castane indagarono oltre gli occhialini del Comandante Rosso, per valutare se l'argomento potesse essere ugualmente di suo interesse. Attesi qualche istante, necessario per rimettere in ordine le memorie di quel giorno, dunque proseguii.

« Siamo stati sorpresi nel bel mezzo di un corridoio, in pieno territorio nemico. Ricordo il disprezzo con cui i suoi occhi interrogavano la mia presenza... la Volpe dell'Ovest fu abile ed astuta nel comprendere la situazione, volgendola a proprio favore.
Mi spacciò per suo servitore. La presenza di un umano non era contemplata fra le loro fila, puoi comprendere bene le ragioni... »

...e le sensazioni.
Per loro non eravamo altro che carne da macello, giocattoli con cui intrattenersi e da buttare via una volta stanchi.

« Fu una mossa saggia: così facendo riuscì a spacciarsi per un loro pari, un interlocutore di cui fidarsi.
Scoprì che Asmodeus, Demone dell'Ingordigia, è interessato ai territori del Presidio Settentrionale. Lì svolge il suo commercio, si spaccia per uomo d'affari. Ha detto qualcosa riguardo il realizzare desideri in cambio di anime... »

La mia bocca si storse in un'evidenza espressione di stizza. Il modo in cui quelle creature vedevano gli altri esseri viventi... era difficile contenere il disgusto e la rabbia.
Sospirai, focalizzando la mente su tutte le informazioni che avrei potuto fornirgli ancora.

« Il suo servitore parlò di una collaborazione con un tale Lord Fistadantilus, seppur non fosse a conoscenza dei dettagli.
Parlò tuttavia della nascista un culto... incentrato su di loro. »

Probabilmente non fu un caso la scelta del Presidio Settentrionale: il Nord era in grosse difficoltà. L'Alfiere era vacante, l'organizzazione minima e selvaggia. Mancava una figura di spicco capace di conquistare e mantenere l'equilibrio. Il territorio ideale per agire inosservati...

« Oh. »

L'esclamazione abbandonò di sua spontanea volontà le labbra quando quel ricordo prese il sopravvento nella mia mente.

« Il biglietto da visita. Il servitore lo diede a Mugen per permettergli di contattarlo! »

Come avevo fatto a scordarlo? Chissà se la Volpe ne era ancora in possesso..?
Prima ancora di cercare una risposta a quei quesiti, lo sguardo si spostò severo su Augustus.

« Posso chiedere per quale motivo ti stai interessando al Demone dell'Ingordigia? »

Sperai che non stesse architettando qualcosa di rischioso...

L'entusiasmo mostrato da Augustus confermò l'utilità delle informazioni in mio possesso. Mugen era stato abile -non mi stancherò mai di ripeterlo- nel recuperarle salvandoci al contempo da una situazione scomoda, e forse sarebbero state persino d'aiuto per provare a recuperare la situazione del Presidio Settentrionale.
Fui molto sorpreso invece nell'apprendere del passato del Comandante Rosso; aveva già incontrato Asmodeus? Il sangue si raggelò, soprattutto quando precisò di essere andato vicino alla mort...

« ...mi spiace. »

...fortunatamente, al tempo un altro Aviatore riuscì laddove io fallii.
Le attenzioni si spostarono dunque sulle ragioni dell'interessamento di Augustus al Demone, sul suo servitore e sulla Volpe.. Decisi di rispondere per prime a quest'ultime domande, per tornare invece in seguito sulla faccenda personale -che avrei voluto approfondire.

« Mugen... certo, organizzerò un incontro. Lo considero un alleato prezioso e fidato, sono certo che sarà lieto di collaborare! »

La sua conoscenza è stata probabilmente l'unica nota positiva che avrei potuto ricavare dalla disavventura del Pentauron... un guerriero di grande esperienza, una mente arguta, ma sopratutto un compagno valido e leale. Mi ero ripromesso che l'avrei introdotto con i dovuti onori al cospetto di Drusilia, Alfiere del Presidio Errante; un'ottima occasione per far coincidere il mio desiderio con la necessità di Augustus.

« Per quanto riguarda il servitore... era anche lui un Demone. Aveva sulle spalle delle enormi ali da farfalla, un tratto distintivo piuttosto caratteristico di contorno a sembianze tutto sommato umane. Un tipo bizzarro: disprezzava la mia natura, ma al tempo stesso si premurò di dispensare consigli sul come avrei dovuto servire al meglio il mio padrone. »

In effetti era un tipo enigmatico...

« ...oh. »

Sì, ancora una volta quell'esclamazione improvvisa.
Le mani cominciarono a scandagliare l'armatura come se fossero alla ricerca di un qualcosa... non un'arma, un oggetto di piccole dimensioni, nascosto forse dietro... eccolo!

« Questo. »

Mostrai fra le dita di una mano quello che sembrava essere un fiore, all'apparenza piuttosto anonimo ed insignificante.

« Diede il bigliettino d'oro a Mugen, e questo fiore a me.
Mi disse che avrei potuto usarlo per chiamarlo a me e chiedergli consiglio su come servire al meglio il mio padrone. »

Possibile che avessi scordato tutte queste informazioni chiave? Forse... quell'esperienza fra la vita e la morte aveva avuto qualche contraccolpo nella mia testa?
Era incredibile: quella che sembrava essere una semplice ed innocua chiacchierata per uno scambio di informazioni, iniziava ad assumere improvvisamente i contorni di una nuova missione.

L'ennesima reazione favorevole da parte di Augustus mi tranquillizzò: per qualche istante pensai di aver perso un po' di credibilità ai suoi occhi; possibile che non avevo pensato di comunicargli fin da subito informazioni di quella portata? Ad occhio esterno poteva sembrare quasi che me ne fossi ricordato per caso...
Ad essere sincero mi sorpresi io stesso del mio comportamento, ma evidentemente la mia mente era ancora confusa e ferita. La possessione di quell'Angelo dopo esser stato strappato brutalmente alla Morte doveva aver generato un po' di caos nella mia persona.

« Sì... mi aveva detto di strappare tutti i petali per attivare il potere del fiore, ma penso che tu abbia ragione: potremmo chiedere anche il supporto del Magisterium. »

Sarebbero stati in grado di ricavare un modo per tracciare-richiamare altri Demoni a comando, magari? Un'abilità non da poco.

« Ovviamente ti aiuterò. »

Precisai un istante dopo, rispondendo alle sue parole. Era la questione in sospeso che avevo volutamente tralasciato poco prima, e che desideravo approfondire una volta chiuse le faccende "di contorno".

« Sono creature pericolose... abbiamo visto di cosa sono capaci, non possiamo permetterci di lasciarli a piede libero.
E' mio dovere... no, nostro dovere in quanto Aviatori fermarli. »

E -sopratutto- non erano certo nemici da sottovalutare e affrontare singolarmente... troppe persone avevano già perso la vita a causa loro.
Accettai dunque di buon grado la stretta di mano, ricambiando con una tanto energica quanto motivata.

« Bene, non c'è tempo da perdere allora: contatterò Mugen ed organizzerò un incontro quanto prima.
Ti terrò aggiornato. A presto, Augustus! »

Un cenno della mano, il tempo di recuperare le armi poggiate precedentemente intorno alla panchina, e sarei partito subito per le Terre Occidentali.