[CSV] The Night Beckons While You Dream

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    « Uhm... »
    Zero indugiava, all'imbocco del viale che conduceva alla biblioteca di Palanthas. La maga sfiorò il mento delicato con l'indice, inclinando lievemente il capo con aria meditabonda. Diversamente dalle sue aspettative, il portale dimensionale non l'aveva condotta direttamente dall'individuo indicato da Denver come il prossimo eroe da reclutare per il salvataggio del regno delle fiabe. Gli incantesimi protettivi intessuti attorno all'edificio avevano disturbato il suo tentativo di traghettare se stessa ed il suo accompagnatore direttamente alla meta, tuttavia la passeggiata serale nei giardini curatissimi ai bordi del grande lago -seppure forzata- era risultata poi più piacevole del previsto. Il clima ad Est era tanto mite da permettere alla custode nera del regno delle fiabe di godersi il tramonto ormai agli sgoccioli senza subire i morsi del freddo, sebbene gli abiti di stoffa leggera non fossero adatti a quegli orari. Anche se la luce della luna esitava a riflettersi sulla superficie placida del lago di fronte alle porte del palazzo, ugualmente al sagoma addormentata del colossale dragone bicefalo abbandonato lì da Riful quasi un mese prima era semplicemente troppo ingombrante per non essere notata, ma ad esso Zero riserbò al massimo un'occhiata veloce, restando però in qualche modo affascinata dall'edificio in se.

    « Sono arcisicura che è la prima volta che giungo in questo luogo. »
    Disse nel tono assorto di chi cerca di ricordare qualcosa, senza successo.
    « Però questa sensazione... quest'aura... oh...! Ma certo! »
    Gli occhi rossi dell'incantatrice si illuminarono all'improvviso.
    « La Biblioteca di Alessandria...! Oh, numi celesti! Questo sì che mi riporta indietro... »
    Intrecciò i capelli corvini attorno al dito indice, rammentando eventi che risalivano a tanto tempo prima.
    Invece Denver, ancora la suo fianco, di certo avrebbe avuto un classico Déjà vu. Quella non era neanche la prima volta che le nominavano quel luogo, che nel mondo da cui proveniva il reporter non era affatto un luogo immaginario.
    « Quindi questo posto è, diciamo... una sorta di biblioteca...? »
    Domandò incuriosita, mentre i tacchi alti battevano ritmicamente sul marmo dell'ingresso.
    « Parlami del tuo amico. Egli lavora qui...? E' il curatore di questo posto...? E' stato lui ad intrecciare questi incantesimi protettivi che circondano la zona...? »
    Una folata di vento spirò dalla superficie del lago, facendo agitare l'abito vaporoso dell'incantatrice, che strinse il cappello -nero anch'esso- per impedirgli di volare via. Poco più in là, la testa draconica di Abbadon sbuffò ed ebbe un sussulto, forse il primo cenno di vita che la mastodontica creatura alata emetteva da settimane senza essere provocata direttamente. Adesso toccava a Denver fare da cicerone. Stavolta giocava in casa, Zero era l'ospite e lui la guida turistica...

     
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    « Uhm... »
    Denver Brockmann si ferma all'imbocco del viale che porta all'ingresso della Biblioteca di Palanthas con le mani nelle tasche dei pantaloni e con il capo rivolto verso la donna da cui è accompagnato. Zero si sfiora il mento con un dito affusolato, assorta.
    « Tutto a posto? Palanthas è giusto in fondo alla via, » le dice, nel caso non sia convinta di trovarsi nel posto giusto; egli sente tuttavia che la ragione di tanta esitazione è un'altra: quando si sono teletrasportati da Rudyard's Peak ad Istvàn, non sono capitati nell'ufficio di Uriel o anche solo all'interno della biblioteca. Ci sono troppi incanti protettivi che permeano l'edificio, del resto; il giornalista non si stupirebbe di scoprire che uno o più di essi possano aver accidentalmente interferito con la magia di Zero. Se i suoi istinti sono corretti, la maga sta analizzando proprio quelli.

    Denver, dal canto suo, ha apprezzato la passeggiata nel parco sul lungolago al tramonto in compagnia di una bella donna – anche se riconosce di non aver sentito alcuna scintilla accendersi. Che sia per il divario di età, per le circostanze in cui si sono conosciuti, o semplicemente perché sì, non c'è alcuna alchimia, ma il giornalista ha fin troppi anni sulle spalle per averne a male per così poco.

    Quando passa accanto ad Abaddon, Denver si attarda ad ammirarlo per molto più tempo di quanto non gli abbia dedicato nelle ultime settimane; dopo aver appena rivisto Riful, si aspetta oramai che il drago apra gli occhi da un momento all'altro, e voli via dalla sua padrona senza rendere conto a niente e nessuno. Tuttavia, la bestia rimane ancora una volta inerte. Il reporter passa una mano sulle sue scaglie con un gesto che esiterebbe a chiamare affettuoso, ma non diverso da una carezza che rivolgerebbe in qualsiasi altra circostanza ad un cavallo o ad un grosso cane.

    « Sono arcisicura che è la prima volta che giungo in questo luogo. »
    Afferma Zero, ancora pensosa. Denver alza brevemente le sopracciglia come per dire “chi lo sa?”; del resto il giornalista non lavora alla biblioteca da chissà quanto tempo. Per quanto gli riguarda, la maga potrebbe essere stata qui da bambina mentre egli viveva ancora a Chicago, e non ricordarselo.
    « Però questa sensazione... quest'aura... oh...! Ma certo! »
    « Cioè? »
    « La Biblioteca di Alessandria...! Oh, numi celesti! Questo sì che mi riporta indietro... »
    Denver si guarda attorno, certo di non trovarsi sulla costa mediterranea dell'Egitto, ma sospira non appena si ricorda di come Riful stessa avesse chiamato Palanthas in quel modo tempo addietro. In fin dei conti, non è raro che il Maelstrom trascini via con sé pezzetti di altri mondi, oltre alle sole persone.
    « Quindi questo posto è, diciamo... una sorta di biblioteca...? » domanda Zero, salendo la scalinata davanti all'ingresso accompagnata da un ritmico battere di tacchi alti.
    Denver ne tiene il passo, camminando alla sua destra.
    « Questo posto è la più grande biblioteca del semipiano, » le risponde.
    « Parlami del tuo amico. Egli lavora qui...? E' il curatore di questo posto...? E' stato lui ad intrecciare questi incantesimi protettivi che circondano la zona...? »
    « Uriel sì, lavora qui, ed è una delle figure più importanti qui dentro. Qui concepiamo la conoscenza come... diciamo definibile in sette vie. Ogni via ha una Corona, ovvero una sorta di guida intellettuale, ed Uriel è una di queste. La Corona di Dharma, appunto. » Denver apre la porta per Zero, lasciandola passare per prima. « Non credo che sia stato lui ad avere apposto gli incanti, però, ma glielo dovrei chiedere per essere certo. »

    Dopo aver oltrepassato la Sala Terrena, Denver guiderà la donna attraverso labirinti di scaffali traboccanti di tomi, in una biblioteca che, ora che è calata la sera, è quasi deserta. Pressoché ogni persona che il giornalista riconosce è o un saggio o una Veste Blu. Ad alcuni rivolge dei rapidi cenni di saluto, che vengono puntualmente ricambiati.
    « La Via dello Spirito, Dharma, si focalizza molto su materie quali teologia, filosofia e metafisica, » spiega a Zero, « e si dice che chi può comprenderla a fondo possa piegare al suo volere perfino il Destino. »
    Qualunque cosa questo significhi.
    « Kerobal invece è anch'egli una Corona, quella di Nazara però. Architettura, scultura, pittura... Il suo campo è tutto ciò che cada nella categoria delle belle arti, insomma. Quanto a me, sono un adepto della Via di Sophia, che si occupa di tutto ciò che è tipico degli umani e... degli esseri senzienti in generale. Storia, miti, leggende, culture, potrei andare avanti per giorni.
    Ahimè, a differenza di loro non sono una Corona.
    »
    Sorride sornione.
    « Almeno, non ancora. »

     
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    « Kerobal invece è anch'egli una Corona, quella di Nazara però. Architettura, scultura, pittura... Il suo campo è tutto ciò che cada nella categoria delle belle arti, insomma. Quanto a me, sono un adepto della Via di Sophia, che si occupa di tutto ciò che è tipico degli umani e... degli esseri senzienti in generale. Storia, miti, leggende, culture, potrei andare avanti per giorni.
    Ahimè, a differenza di loro non sono una Corona.
    »
    Concluse Denver, mentre affiancava Zero lungo i corridoi interminabili di Palanthas, circondato da pile di libri e pergamene.
    « Almeno, non ancora. »

    « Tutto ciò che è... tipico degli umani...? »
    Domandò in un tono curioso, che Denver avrebbe facilmente riconosciuto come falso, il tono usato da chi volutamente si finge ingenuo e vuole che l'altro lo sappia. Un modo di parlare, quello, malizioso al punto da dare ansia, un'esclusiva del sesso femminile capace di mettere a disagio chi non conosce bene le regole del gioco.
    « Dimmi una cosa, Denver cavaliere delle fiabe ed aspirante Corona della via di Nazara... io quindi sarei nientemeno che parte della tua "via"? »
    C'era un sospiro simile ad una risata nascosto fra le parole, c'era da cercarlo bene per assicurarsi che esisteva davvero.
    « Non dirmi che ti capita spesso di avere a che fare con una maga del mio livello. Inoltre, qualora te lo stessi domandando, sebbene i miei poteri e le mie responsabilità siano entrambe ben al di là dei limiti imposti dal mio essere, ciò non toglie che la mia essenza sia indiscutibilmente umana. »
    Oh, le donne sono semplicemente insuperabili quando c'è da strappare con la forza elogi gratuiti, e se c'era un difetto di cui Zero andava apertamente fiera era il suo essere tremendamente vanesia senza farne alcun mistero.

    « Sono entusiasta di conoscere questo Uriel. Corona di Dharma suona davvero come un titolo eccelso, inoltre dici che si tratta di un pari di quel tale affascinante che ho incontrato nella fiaba di Biancaneve! Oh, di certo ho molte aspettative! ♥ Pensare che non nutrivo più grandi aspettative per il regno delle Fiabe e lo davo per spacciato, adesso invece... chissà? Magari salvarlo sarà una passeggiata, una semplice formalità! ♬ »
    Qui intervenne il sesto senso di Denver a fargli capire che la donna non stava certamente mentendo in quell'avventata esternazione di ottimismo, ma che al contempo sotto-sotto nemmeno lei ci credeva. Perché no: quella che si stava preparando non sarebbe stata mai nella vita una passeggiata!

     
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    « Tutto ciò che è... tipico degli umani...? »
    Denver aggrotta le sopracciglia. Ha già intuito dove la maga sta per andare a parare. Il giornalista si è appena messo alle corde da solo con le sue stesse parole; se lo sente nel sangue. Non importa quanto un uomo sia bravo a riconoscere quel tono di voce quando lo sente, egli non sarà mai cauto abbastanza da evitare le circostanze in cui esso è normalmente udito.
    Anche se a dire il vero, a molti piace così.
    « Dimmi una cosa, Denver cavaliere delle fiabe ed aspirante Corona della via di Nazara... io quindi sarei nientemeno che parte della tua "via"? »
    Il reporter reagisce con un sorriso a metà fra il divertito e il nervoso.
    « Non dirmi che ti capita spesso di avere a che fare con una maga del mio livello. Inoltre, qualora te lo stessi domandando, sebbene i miei poteri e le mie responsabilità siano entrambe ben al di là dei limiti imposti dal mio essere, ciò non toglie che la mia essenza sia indiscutibilmente umana. »

    « Oof, » sospira l'uomo, elaborando una risposta nella sua mente con accortezza quasi matematica, « non intendevo certo deumanizzarti. Forse sarebbe stato meglio dire che tutto ciò che è umano è oggetto d'interesse per la Via di Sophia. Io e te compresi: siamo umani, come hai detto tu, e cosa c'è di più umano di un umano? »
    Fa una pausa per rielaborare i propri pensieri, e per prendere atto dell'aver probabilmente detto una montagna di puttanate. D'altro canto, non è possibile spiegare tutte le sfumature della sua via senza dilungarsi in discorsi che prevederebbero già di per sé una certa familiarità con il mondo degli umani, e più in generale di quello degli esseri senzienti.
    « Anche se è più che evidente che tu ne abbia trasceso i comuni limiti. Né le tue abilità né la tua bellezza sono di questo mondo, o di molti altri. »
    Le sorride cortese, sperando che quelle adulazioni bastino a placarla.

    « Sono entusiasta di conoscere questo Uriel. Corona di Dharma suona davvero come un titolo eccelso, inoltre dici che si tratta di un pari di quel tale affascinante che ho incontrato nella fiaba di Biancaneve! Oh, di certo ho molte aspettative! ♥ Pensare che non nutrivo più grandi
    aspettative per il regno delle Fiabe e lo davo per spacciato, adesso invece... chissà? Magari salvarlo sarà una passeggiata, una semplice formalità! ♬
    »
    Denver alza il braccio destro, e batte tre colpi sulla Porta di Dharma, che è situata al centro del primo piano della Biblioteca, e alla quale si affiancano quella di Sophia a destra, e quella di Regalia a sinistra.
    « Sono certo che non rimarrai delusa. »
    La rassicura il giornalista, senza però aggiungere altro. Solleva la mancina per posargliela sulla spalla, per farle coraggio. Se salvare un intero mondo fosse davvero così facile, Zero ce la farebbe perfino da sola. Tutto ciò che Denver può prometterle è che combatterà insieme a lei.

     
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    Palanthas, la Grande Biblioteca



    « Avanti. »
    si sentì pronunciare da oltre la porta.

    Nel varcare la soglia dell'ufficio di Dharma, una qualunque persona si aspetterebbe di trovare esattamente ciò che la parola ufficio suggeriva: una stanza, quattro pareti, una scrivania ricolma o meno di libri e tante, tante scartoffie sparpagliate qua e là. Ed effettivamente si potrebbe dire che è proprio così che si presenterebbe il più delle volte... eccezion fatta quando Uriel si trova al suo interno.
    Ciò che gli ospiti avrebbero visto -dunque- non era affatto una stanza, ma un paesaggio. I muri e il soffitto erano stati abbattuti per dare spazio ad un cielo stellato che si estendeva a perdita d'occhio, il pavimento un soffice manto erboso. Un piccolo sentiero in terra battuta serpeggiava dall'uscio fino ai piedi di un grande albero dalle fronde iridescenti, creando un gioco di luci suggestivo. Lì -seduto su di una panchina- stava Uriel intento a rimirare la volta celeste.

    « Ah, Denver! Entra pure! »
    disse, voltandosi verso l'amico. Poi, le iridi violacee del semidio incontrarono quelle della ragazza che lo accompagnava.

    t9CXW
    « Posso fare qualcosa per voi? »
    domandò curioso, sfoggiando un sorriso amichevole alla ragazza.

     
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    Nel varcare la soglia degli appartamenti della Corona di Dharma, Denver avrebbe potuto dire che Zero sembrava apprezzare il repentino cambio di panorama, frutto di un qualche incantesimo applicato a quella particolare zona di spazio-tempo all'interno della grande biblioteca di Palanthas. L'espressione della donna si era fatta compiaciuta, vagava con lo sguardo da un lato all'altro del luogo incantato e senza alcun dubbio si sentiva a suo agio. Magari non era una reazione troppo comune, ma considerando che qualche ora prima la maga aveva proposto al giornalista di traslare la sua camera da letto in una nave fantasma volante costruita sulla carcassa di un drago non c'era poi troppo da stupirsi.

    « Ah, Denver! Entra pure! »
    Li accolse il padrone di casa in tono benevolo.
    « Posso fare qualcosa per voi? »
    A questo punto l'etichetta imponeva a Denver di fare le presentazioni, giacché era stato lui a condurre Zero al cospetto della Corna di Dharma. Il Magus dell'Ombra però fece un passo a lato, scoccò uno sguardo complice al reporter ed eseguì un accenno di inchino con cui cortesemente volle prendere la parola, in modo da prendere per se l'indubbio onore di presentare la sua illustre persona. Al che, tornando a rivolgersi ad Uriel, distese il braccio verso l'alto lasciando cadere la mano col palmo aperto assumendo una posa leziosa ed elegante, poi passò ad introdurre se stessa con voce melodiosa:

    « E' un onore fare la vostra conoscenza. »
    Proclamò con un pizzico di entusiasmo nella voce.
    « Il mio nome è Zero, Magus dell'Ombra, ultimo dei Sette Saggi, custode del regno delle fiabe e non ultimo amica di lungo corso del qui presente sir Denver! »
    Porse il dorso della mano destra al semidio per concedere un doverosissimo baciamano, a questo punto immancabile. Dopodiché annuì in direzione del povero Denver, che in quel momento avrebbe immediatamente intuito quanto difficile sarebbe stato di lì a poco colmare le lacune delle spiegazioni di Zero, che al pari di quelle di Riful non erano mai abbastanza chiare e scevre di fregature, ma sopratutto poco chiare nei dettagli che riguardano questioni pericolose e potenzialmente mortali.
    « Dunque, il reame di cui sono custode è in tremendo pericolo a causa di un terribile cataclisma incombente, una pestilenza che affligge interi popoli e che solo degli eroi possono debellare! Per questo motivo mi è stata affidata la missione di cercare quelle anime eroiche in grado di ripristinare l'ordine e l'armonia perduti, ed il mio incantesimo di divinazione mi ha indicato proprio... Sir Denver! Vostro illustre compagno, che ha manifestato la sua stima ed il suo apprezzamento per le vostre doti, motivo che mi porta qui ad implorare il vostro aiuto! »
    Che poi detta così aveva davvero tutta l'aria della missione nobile, epica e memorabile! Zero a parte gli abiti neri ed i modi giusto un po' pieni di se era perfetta nel ruolo della guida di una compagnia di grandi eroi e valorosi cavalieri! Peccato che questo aveva ben poco a che fare con la realtà, come per fortuna Denver ben sapeva! Ora stava al reporter decidere che fare, se dar corda a Zero o se mettere da subito in guardia Uriel circa quale immane casino era invitato a prender parte!

     
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    « Avanti. »
    Denver spalanca la porta dello spazio personale della Corona di Dharma – il giornalista non riesce a definirlo davvero un ufficio, non quando non è neppure sicuro se, proseguendo in avanti, egli si stia addentrando in una stanza oppure uscendo dalla biblioteca verso un luogo all'aperto.
    Sotto quel cielo stellato, gli sembra di aver fatto tutte e due le cose.
    « Ah, Denver! Entra pure! »
    Uriel è seduto sulla stessa panchina dove l'aveva conosciuto poco tempo fa, contemplando assorto un firmamento forse artificiale, forse naturale. Denver è stato lì solo una volta prima d'ora, e non ha mai chiesto all'amico se quello spazio avesse dei limiti ben precisi, o continuasse indefinitivamente come frammento di un mondo più grande.
    « Posso fare qualcosa per voi? »

    Zero distoglie presto il reporter dalle sue elucubrazioni. Denver non fa nemmeno in tempo a presentare la maga al Saggio, che questa prende subito l'iniziativa in barba a ogni senso delle convenzioni sociali a cui l'uomo sia abituato.
    « E' un onore fare la vostra conoscenza. » dice, una nota di eccitazione nella voce, « Il mio nome è Zero, Magus dell'Ombra, ultimo dei Sette Saggi, custode del regno delle fiabe e non ultimo amica di lungo corso del qui presente sir Denver! »
    Cosa?
    Il giornalista aggrotta le sopracciglia nel sentire l'ultima parte. Si sono a malapena incontrati qualche settimana fa nel regno delle fiabe, e si sono rivisti per la prima volta da allora appena qualche ora fa. A malapena Denver la definirebbe una conoscente, figurarsi un'amica – addirittura di lungo corso, tra l'altro.
    Alza brevemente gli occhi al cielo con tutta l'intenzione di farsi notare da Uriel. Gli spiegherà certi dettagli secondari più tardi, con calma e fuori dalla portata dell'udito di Zero.
    « Dunque, il reame di cui sono custode è in tremendo pericolo a causa di un terribile cataclisma incombente, una pestilenza che affligge interi popoli e che solo degli eroi possono debellare! Per questo motivo mi è stata affidata la missione di cercare quelle anime eroiche in grado di ripristinare l'ordine e l'armonia perduti, ed il mio incantesimo di divinazione mi ha indicato proprio... Sir Denver! Vostro illustre compagno, che ha manifestato la sua stima ed il suo apprezzamento per le vostre doti, motivo che mi porta qui ad implorare il vostro aiuto! »

    « Ho visitato il mondo delle fiabe qualche settimana fa, mentre accompagnavo la principessa Riful Galanodel, » spiega “sir” Denver, « e ho potuto osservare che molte fiabe stanno in un certo senso “marcendo”, nel senso che le ho viste distorcersi in modi orrendi e... corrompersi. Ho incontrato Zero sempre in questa occasione, e se ho accettato di seguirla è anche perché in quel mondo è rimasto un mio caro amico, Rhaziel, e non voglio che perisca insieme a tutto il resto. »
    Fa una pausa. Sospira.
    « I saggi Kerobal e Lowarn erano con me, ma il secondo è ancora un ragazzo, mentre il primo... » esita un momento, insicuro di come impostare nella maniera più innocua ciò che vuole esprimere « ...i suoi meriti sono stati molteplici e le sue capacità innegabili, ma sento che i motivi che l'hanno spinto fossero un po' circostanziali: voleva assicurarsi la salvezza del principe, ma non sono certo che sarà disposto a mettersi così un gioco per un mondo che non gli appartiene. Capisci cosa intendo? »
    Altrimenti Zero sarebbe giunta dinanzi alla Corona di Nazara, e non nella camera da letto di qualcuno che, durante quella spedizione, non ha fatto altro che assistere confuso al susseguirsi degli eventi.

     
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    « E' un onore fare la vostra conoscenza. Il mio nome è Zero, Magus dell'Ombra, ultimo dei Sette Saggi, custode del regno delle fiabe e non ultimo amica di lungo corso del qui presente sir Denver! »

    Il Saggio volse il suo sguardo verso il collega, ma prima ancora di porgli qualsiasi domanda notò il repentino aggrottarsi della sopracciglia di lui, e un breve innalzamento degli occhi al cielo gli fecero intendere che le cose non stavano esattamente così. In quella buffa situazione, le labbra di Uriel si piegarono in un mezzo sorriso divertito, e incrociando nuovamente lo sguardo di Zero ne afferrò la mano che la Magus gli aveva allungato, costringendolo ad un baciamano.

    « Il piacere è tutto mio. »

    Terminati i convenevoli, la ragazzina non perse tempo e passò subito a spiegare il motivo per cui i due erano venuti a bussare all'ufficio della Corona di Dharma.

    « Dunque, il reame di cui sono custode è in tremendo pericolo a causa di un terribile cataclisma incombente, una pestilenza che affligge interi popoli e che solo degli eroi possono debellare! »
    D'improvviso, lo sguardo di Uriel si fece serio.
    « Per questo motivo mi è stata affidata la missione di cercare quelle anime eroiche in grado di ripristinare l'ordine e l'armonia perduti, ed il mio incantesimo di divinazione mi ha indicato proprio... Sir Denver! Vostro illustre compagno, che ha manifestato la sua stima ed il suo apprezzamento per le vostre doti, motivo che mi porta qui ad implorare il vostro aiuto! »

    « Ho visitato il mondo delle fiabe qualche settimana fa, mentre accompagnavo la principessa Riful Galanodel, e ho potuto osservare che molte fiabe stanno in un certo senso “marcendo”, nel senso che le ho viste distorcersi in modi orrendi e... corrompersi. Ho incontrato Zero sempre in questa occasione, e se ho accettato di seguirla è anche perché in quel mondo è rimasto un mio caro amico, Rhaziel, e non voglio che perisca insieme a tutto il resto. »
    il Saggio di Sophia fece una pausa, poi sospirò.
    « I saggi Kerobal e Lowarn erano con me, ma il secondo è ancora un ragazzo, mentre il primo... »
    Denver esitò per un momento, e le sopracciglia di Uriel s'aggrottarono nel sentire il nome di Kerobal.
    « ...i suoi meriti sono stati molteplici e le sue capacità innegabili, ma sento che i motivi che l'hanno spinto fossero un po' circostanziali: voleva assicurarsi la salvezza del principe, ma non sono certo che sarà disposto a mettersi così un gioco per un mondo che non gli appartiene. Capisci cosa intendo? »

    Lentamente, il paesaggio intorno a loro si fece evanescente, lasciando intravedere una scrivania e diversi scaffali. L'illusione del cielo stellato era ormai scomparsa, rivelando le vere sembianze dell'ufficio del Saggio. Chinando la testa, lo sguardo perso nel vuoto, il semidio cominciò a riflettere su tutto ciò che gli era stato detto.

    « Capisco perfettamente. Hai fatto bene a chiamarmi, Denver. »
    disse, rialzando lo sguardo verso i due per poi fare un cenno col capo
    « Sarò felice di aiutarvi. »

     
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    « Me-ra-vi-glio-so!!! »
    Esclamò con entusiasmo il Magus dell'Ombra sorridendo radiosa, affatto turbata dal repentino cambiamento del paesaggio ed anzi felicissima di vedere la compagnia ingrossarsi di un nuovo elemento, per lo più con le apparenze così assolutamente affidabili quali era Uriel.
    « Adesso però lasciatemi aggiungere giusto un paio di piccole precisazioni... ♥ »
    Aggiunse in tono allegro, poi unì pollice ed indice in un gesto lezioso che ricordava un po' quello di un mercante di animali esotici impegnato a sminuire certi impercettibili difetti della propria mercanzia a potenziali acquirenti ormai prossimi all'acquisto.

    « Duuunque... poc'anzi mi sono presentata con l'appellativo di custode del regno delle fiabe, ma ai fini squisitamente formali non ho più il diritto di definirmi tale, ecco. Diciamo che il mio è stato un... lapsus. Tuttavia potrebbero capitare situazioni in cui sarò costretta a mentire fingendomi ancora tale, ed in tal caso voglio che siate entrambi a conoscenza di questo piccolo dettaglio. » Il tono di voce virò un po' sul meno entusiasta riguardo quella precisazione, ma solo per un breve istante. « Secondo: come ha già anticipato il vostro stimato collega, il regno delle fiabe sta effettivamente collassando, ma la causa non risiede in qualche signore dei demoni o... maleficio da abbattere. Si tratta di ben altro, qualcosa che potrebbe generare in voi, diciamo, piccoli scrupoli morali. »
    Denver già lo sapeva. Beh, per meglio dire: aveva avuto qualche accenno alla cosa, adesso però Zero stava già sbattendo loro in faccia la nuda e cruda verità, quindi serviva essere risoluti fin da subito...
    « Lasciate che vi spieghi tutto con calma. Il reame delle fiabe è essenzialmente un enorme conglomerato all'interno del mare etereo, simile per certi versi a questo semipiano che voi chiamate Endlos, ma soffice, perché slegato per massima parte dalla realtà. Come un sogno, però reale. Motivo per cui moltissime leggi fisiche non hanno senso. Le varie "zone" all'interno del regno delle fiabe sono plasmate e sostenute da entità dotate di grande forza di volontà che vengono chiamate sovrani. Normalmente sono quiescenti, sostengono il loro mondo con la propria volontà ma non interagiscono con esso. Sono però potenzialmente in grado di alterare le leggi fisiche ed esercitare la propria volontà sulla materia stessa del mondo che alimentano, ed in tal caso si parla di un sovrano risvegliato. »
    Fece una pausa, ci pensò un po' su e poi aggiunse.
    « Mai affrontare un sovrano risvegliato nel suo mondo. »
    Ridacchiò divertita, poi accennò al reporter di fianco a lei come se si fosse improvvisamente ricordata di qualcosa di buffo.
    « Ufuf, sir Denver ne sa qualcosa! »
    Poi probabilmente le sovvenne anche il dettaglio della sua bellissima nave-drago accartocciata come un pezzetto di carta straccia e le passò la voglia di ridacchiare sotto i baffi, quindi decise di proseguire.

    « Dunque, il motivo per cui le fiabe si stanno corrompendo è che alcuni sovrani sono stati rimpiazzati da impostori provenienti da reami materiali. Sono in due, hanno usurpato il ruolo di Alice nel Paese delle Meraviglie e di Scheherazade. La prima è già fuggita nel vostro adorabile semipiano, ma un mio collega le sta dando la caccia. Il nostro obbiettivo sarà quindi colei che sta impersonando la principessa Scheherazade. Non voglio girarci troppo attorno, ma c'è un solo modo per recidere il loro legame con il regno delle fiabe. Il peggiore, ed il più definitivo. Ho bisogno che la cosa vi sia chiara fin da subito... »

     
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    Uriel accetta di buon grado senza neppure chiedere dettagli su cosa esattamente andranno a fare, lasciando interdetto il giornalista che si ritrova così a guardarlo con occhi sbarrati. Fosse stato al posto del Saggio, Denver avrebbe sommerso i suoi due interlocutori di domande, per poi probabilmente rifiutare a causa dell'assurdità della faccenda. La Corona di Dharma, invece, neppure esita nel dare la risposta opposta.

    « Me-ra-vi-glio-so!!! »
    Interviene Zero, comprensibilmente soddisfatta.
    « Adesso però lasciatemi aggiungere giusto un paio di piccole precisazioni... ♥ »
    Denver si gira verso di lei, le sopracciglia aggrottate.
    « Adesso? » domanda. « ”Piccole?!” » aggiunge subito dopo, giocando d'anticipo sulla propria stessa scetticità.
    Quel suo unire pollice ed indice come a voler segnalare che si tratta di una quisquilia presagisce in realtà un catastrofico eufemismo. Oramai il reporter ritiene di aver avuto modo di conoscere la maga abbastanza da non contemplare neppure la possibilità di avere torto.
    « Duuunque... poc'anzi mi sono presentata con l'appellativo di custode del regno delle fiabe, ma ai fini squisitamente formali non ho più il diritto di definirmi tale, ecco. Diciamo che il mio è stato un... lapsus. Tuttavia potrebbero capitare situazioni in cui sarò costretta a
    mentire fingendomi ancora tale, ed in tal caso voglio che siate entrambi a conoscenza di questo piccolo dettaglio.
    » Denver annuisce, ascoltando interessato ma senza capire del tutto. « Secondo: come ha già anticipato il vostro stimato collega, il regno delle fiabe sta effettivamente collassando, ma la causa non risiede in qualche signore dei demoni o... maleficio da abbattere. Si tratta di ben altro, qualcosa che potrebbe generare in voi, diciamo, piccoli scrupoli morali. »
    Stavolta è rivolta esclusivamente ad Uriel. Denver già è bene o male al corrente della situazione; non ha paura di sporcarsi le mani di sangue se questo significa proteggere una marea di persone innocenti, fra cui un suo caro amico. Ha già combattuto una guerra, del resto. Se i loro bersagli sono inoltre elementi così caotici e destabilizzatori, allora i rimorsi saranno ancora meno.
    « Lasciate che vi spieghi tutto con calma. Il reame delle fiabe è essenzialmente un enorme conglomerato all'interno del mare etereo, simile per certi versi a questo semipiano che voi chiamate Endlos, ma soffice, perché slegato per massima parte dalla realtà. Come un sogno, però reale. Motivo per cui moltissime leggi fisiche non hanno senso. Le varie "zone" all'interno del regno delle fiabe sono plasmate e sostenute da entità dotate di grande forza di volontà che vengono chiamate sovrani. Normalmente sono quiescenti, sostengono il loro mondo con la propria volontà ma non interagiscono con esso. Sono però potenzialmente in grado di alterare le leggi fisiche ed esercitare la propria volontà sulla materia stessa del mondo che alimentano, ed in tal caso si parla di un sovrano risvegliato. »
    Leggi fisiche ancora più inconsistenti che su Endlos? Ciò spiegherebbe come egli si fosse ritrovato all'improvviso con un grosso uncino dorato al posto della mano sinistra, e in qualche modo in grado di volare mentre scappava da Blazer. Anche se forse quest'ultima era un'abilità che aveva “sempre” avuto, tant'è che Denver è stato in grado di riprodurla una volta tornato nel mondo... “reale”, in mancanza di parole migliori.
    « Mai affrontare un sovrano risvegliato nel suo mondo. » continua Zero, voltandosi nel frattempo verso il giornalista ridacchiando divertita, « Ufuf, sir Denver ne sa qualcosa! »

    « Già, » conferma, rivolto a Uriel, « non credo che riuscirò più a leggere Biancaneve con gli stessi occhi, almeno non per un po' di tempo. »
    Gli servirà ancora almeno un'altra settimana o due per metabolizzare del tutto quell'incontro. Certo, era finito per il meglio e Bianca era stata liberata dalla sua... corruzione, ma Lisa non era tornata in vita, e Helena era a sua volta sopravvissuta per miracolo. Helena, la stessa donna che aveva quasi incenerito da sola un'intera squadra di Aviatori e Denver. Cinque dannatissimi combattenti.

    bXeVn0t« Dunque, il motivo per cui le fiabe si stanno corrompendo è che alcuni sovrani sono stati rimpiazzati da impostori provenienti da reami materiali. Sono in due, hanno usurpato il ruolo di Alice nel Paese delle Meraviglie e di Scheherazade. La prima è già fuggita nel vostro adorabile semipiano, ma un mio collega le sta dando la caccia. Il nostro obbiettivo sarà quindi colei che sta impersonando la principessa Scheherazade. Non voglio girarci troppo attorno, ma c'è un solo modo per recidere il loro legame con il regno delle fiabe. Il peggiore, ed il più definitivo. Ho bisogno che la cosa vi sia chiara fin da subito... »

    « Stai parlando di quel terrificante clown che ti scarrozzavi dietro, vero? Blazer. »
    Sbianca in volto al solo ricordo. Quando erano tornati a Palanthas, Denver aveva notato che era egli era rimasto in qualche modo con loro. Straordinariamente, non ha più visto né neppure sentito parlare di quel folle scatenato, pericoloso e irascibile da allora.
    Sospira. Se non altro quella specie di demone non sta creando problemi.
    « Sono pronto, e mi auguro che tu abbia già un'idea di dove cominciare a cercare. Prima ancora però vorrei chiederti chi avrebbe deciso di prendere il posto di Alice e Scheherazade, e soprattutto perché. Avrò bisogno di saperlo, qualora tornerò vivo per compilare un resoconto di questa nostra impresa. »



    Edited by Kuma. - 18/6/2019, 23:03
     
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    « Me-ra-vi-glio-so!!! »
    esclamò la ragazza, facendo sobbalzare dalla sorpresa il Saggio.
    « Adesso però lasciatemi aggiungere giusto un paio di piccole precisazioni... ♥ »

    La reazione del suo amico e collega Denver lasciavano intendere al semidio che forse aveva accettato l'incarico con troppa leggerezza, e che la situazione in realtà fosse molto più complicata di quanto pensasse. Tuttavia Uriel aveva già accettato, e non aveva intenzione di rimangiarsi la parola data. Ascoltò dunque prestando la massima attenzione ad ogni singola parola uscire dalle labbra di Zero come vittima di un'ipnosi che non gli permetteva di distrarsi da alcun fattore esterno. Molti dei concetti esplicati gli erano completamente nuovi, ma tutto sommato semplici da comprendere.

    « [...] Il nostro obbiettivo sarà quindi colei che sta impersonando la principessa Scheherazade. Non voglio girarci troppo attorno, ma c'è un solo modo per recidere il loro legame con il regno delle fiabe. Il peggiore, ed il più definitivo. Ho bisogno che la cosa vi sia chiara fin da subito... »

    Uriel aggrottò leggermente la fronte, come se fosse contrariato a sentir pronunciare quella frase. In veste di Saggio, Uriel si sentiva paciere che cerca sempre di risolvere le situazioni a parole... ma se le cose stavano come aveva detto Zero, non si sarebbe tirato indietro.

    « Capisco. »

    « Sono pronto, e mi auguro che tu abbia già un'idea di dove cominciare a cercare. Prima ancora però vorrei chiederti chi avrebbe deciso di prendere il posto di Alice e Scheherazade, e soprattutto perché. Avrò bisogno di saperlo, qualora tornerò vivo per compilare un resoconto di questa nostra impresa. »

    « Quando vuoi possiamo partire, Zero. »
    pronunciò, la fronte ancora leggermente corrucciata.

     
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    « Stai parlando di quel terrificante clown che ti scarrozzavi dietro, vero? Blazer. »
    Chiese il reporter, con una punta di inquietudine dovuta a brutti ricordi.
    « Scegliere i propri alleati è un lusso, Sir Denver Cavaliere dei Mondi. »
    Lo blandisce Zero in tono di lusinga, per poi sollevare il braccio al cielo in un movimento teatrale che fece volteggiare i tessuti scuri del lungo abito nero.
    « Un drago contaminato da sangue demoniaco con l'aspetto di un clown ed i modi di un folle non è certo il tipo di compagnia con cui amo intrattenermi. Io, Zero, un tempo mi intrattenevo con anime alte e potenti ed ero onorata e rispettata. Ma ahimè, quei tempi sono svaniti nel nulla! Ma stavolta il fato è stato gentile con me, poiché ha messo sul mio cammino due grandi eroi! ♥ »
    Concluse in tono allegro e civettuolo, che ancora una volta non faceva presagire niente di buono.

    « Sono pronto, e mi auguro che tu abbia già un'idea di dove cominciare a cercare. Prima ancora però vorrei chiederti chi avrebbe deciso di prendere il posto di Alice e Scheherazade, e soprattutto perché. Avrò bisogno di saperlo, qualora tornerò vivo per compilare un resoconto di questa nostra impresa. »
    Zero alzò gli occhi al cielo e poggiò l'indice sulle proprie labbra con fare meditabondo.
    « Oh... loro. »
    Scosse una mano con fare aggraziato, come a voler scacciare una quisquilia da nulla.
    « In realtà, nessuno di importante. Due ragazzine umane di un luogo chiamato Terra che ora non esiste più. Un luogo ameno dove la magia era morta da tempo, spazzato via tempo fa da un cataclisma. Non erano nessuno, solo due normali esseri umani con il dono, potenti sognatrici che nemmeno sapevano di esserlo. Sono le ultime superstiti di quel loro mondo, sono fuggite nelle fiabe che tanto amavano ed ora le stanno distruggendo senza saperlo. Anime sventurate, il destino ha riserbato per loro una crudeltà dietro l'altra, eppure vanno abbattute come animali idrofobi. Non passerà molto tempo che la loro corruzione distruggerà l'intero mondo delle fiabe, che collassando cancellerà anche la loro stessa esistenza. »
    Fece spallucce.
    « Tanto vale salvare il salvabile. La vita di due umane contro quella di un intero piano di esistenza. »

    « Quando vuoi possiamo partire, Zero. »
    Di nuovo raggiante in viso, Zero sorrise unendo le mani in un cenno entusiasta.
    « Benissimo!!! Non sapete quanto il vostro zelo mi rassicuri! ♥ Non ci resta altro da fare che reclutare l'altro amico proposto da Sir Denver e recuperare i resonator che ho commissionato a Riful, dopodiché ci imbarcheremo all'istante per il reame della Persia! A proposito... »
    Si accostò di nuovo a Denver con fare civettuolo, accostando la propria spalla a quella del reporter.
    « Ho davvero grandi aspettative! Se il terzo membro della nostra compagnia vale almeno la metà di quanto vale il nobile Uriel la missione sarà senza dubbio una passeggiata! ♥ »
    Tempo di dirigersi nel Pentauron, quindi...

     
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