Invito a Nuovo Valhalla

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    Quelli erano giorni di placido fervore a Palanthas, nonché di una certa placida trepidazione mentre venivano ultimati i pochi ma impeccabili preparativi che precedevano la spedizione esplorativa alle nuove terre del Garwec, più e più volte rimandata ma di fatto mai del tutto accantonata. Il tempo vola in Endlos, ormai era trascorso quasi un mese da quella strana notte in cui i saggi avevano registrato quello sciame inusuale di fenomeni di riscrittura, tutti correlati ad un fenomeno vasto e complesso di magnitudine paragonabile a quella che oltre un decennio prima aveva visto come protagonista Klemvor, e pertanto di altissima rilevanza scientifica. Quel giorno si erano mossi Brifos ed Arthur con l'aiuto dei ranger del Garwec, seguiti a ruota dalla comunità scientifica del Codec in pompa magna. Il fenomeno si era rivelato interessante, ma complesso e molto lungo da studiare, ed alla fine i due saggi avevano dovuto rimandare l'impresa perché si erano resi conto che l'improvvisazione poteva rivelarsi un errore tragico. Nel frattempo però era successo davvero di tutto nel semipiano, e perfino un evento così raro e di vasta scala era diventato secondario davanti a tutta una serie di catastrofi una dietro l'altra. L'ultimo problema -almeno in ordine cronologico- era l'improvvisa scomparsa della città delle macchine ad Ovest accompagnata da un nuovo sciame di fenomeni di riscrittura ad Est. La comunità scientifica si era spaccata in due con una delle "alte cattedre" di Codec -tale Professor Sanchez- fervente sostenitrice dell'ipotesi per cui avrebbero ritrovato la "Città delle Luci e delle macchine" proprio nel cuore del Garwec, magari oltre la temibile e pericolosa barriera di flora e misteri che in un anello circondava la zona appena creatasi nel presidio Est, che nel frattempo aveva già guadagnato il suo nuovo nome, piuttosto anonimo, di "Terre Riscritte". Inaspettatamente ci si era messo di mezzo perfino Quarion, l'ambasciatore dell'Est, che si era scoperto avere certi interessi nel ritrovare Klemvor e che pertanto aveva finanziato senza badare troppo a spese l'esplorazione ufficiale della letale zona boschiva sorta in Garwec, guadagnandosi l'appoggio dei ranger dell'altopiano delle tempeste e di parecchi scienziati interessati a confermare o smentire la teoria secondo cui Klemvor attendeva dietro qualche albero di essere "riscoperta".
    Comunque per le accademie del Codec i guai erano per lo più burocratici, in origine l'esplorazione era stata presa in carico dall'anzianissimo ed in verità non troppo lucido professor Heimerdinger, che Brifos stesso aveva incontrato assieme ad Arthur. L'anziano uomo di scienza era un sentimentale e ci teneva davvero tantissimo ad avvalorare certi teoremi formulati in gioventù assieme al suo antico enturage, tutti uomini e donne di scienza scomparsi da tempo in svariate circostanze, purtroppo però il naturale corso della natura non gliene aveva dato il tempo, ed era spirato solo pochi giorni dopo aver raggiunto il campo lasciando in lutto la comunità scientifica del Codec. Il testimone del suo fervore scientifico e della sua dedizione che l'aveva spinto a cercare l'impresa fino all'ultimo dei suoi giorni era passato a suo nipote e, secondariamente, a Brifos ed Arthur stessi che con l'anziano Donger si erano intrattenuti a lungo pochi giorni prima che partisse per il suo ultimo viaggio. Ora però con pochissima delicatezza il Professor Sanchez intendeva mettersi a capo di tutta la spedizione scientifica sul posto ed aveva come sponsor i soldi e l'influenza di Quarion, appariva quindi chiaro che serviva un intervento super-partes da parte dei Saggi di Palanthas per sbloccare la situazione e non rimandarla oltre, anche perché rapporti secretati avvertivano che se le teorie di Sanchez erano giuste allora c'erano un numero imprecisato di giovani ragazzi e ragazze isolati da quasi un mese chissà dove, prigionieri in Klemvor con pochissime risorse a disposizione. Storm Riders, le Tribù della Tempesta che da sempre formano la vera popolazione indigena fieramente indipendente della città delle macchine.

    Tutto quanto si sarebbe risolto in fretta e per il meglio appena i saggi di Palanthas avrebbero messo piede sul posto, o almeno questo era ciò che tutta la comunità scientifica del Codec si augurava. In realtà c'erano davvero tantissime incognite, prima fra tutte la visione del passato che poi era la principale motivazione che aveva spinto all'epoca Brifos ed Arthur a ritirarsi dal Garwec.
    Mentre le ultime Vesti Blu della biblioteca più grande ed importante del semipiano si affrettavano a portare gli ultimi bagagli sui carri diretti al campo scientifico allestito nel Garwec sotto la supervisione dei ranger, un'ombra minuta saltellava inseguendo la figura colossale di Brifos, che non avrebbe faticato affatto a percepire e riconoscere quella presenza fantasma che da un anno o poco più infestava la biblioteca, una sorta di parodia di un spirito protettore che non si impegnava neanche troppo per fingersi tale. Aveva l'aspetto di un peluche animato di colore bianco rappresentante una sorta di micetto grazioso con un musetto tondo e pacioso, occhietti rosso sangue solitamente molto poco espressivi, soffici orecchiucce come quelle dei conigli, graziosamente sormontate da piccole macchie rosa confetto, ed infine una lunga e morbidosa coda simile a quella delle volpine, abbastanza grande e larga da permettere alla creaturina di avvolgersi in essa. Il suo nome era Kyubey, e per sua stessa ammissione era un avatar artificiale utilizzato da una civiltà extraplanare per comunicare con civiltà più primitive (gli umani, eventualmente), ed era arrivato su Endlos per caso, salvo rimanere intrappolato su di esso con pochissime "parti di ricambio" a disposizione e senza più alcuna funzione effettiva. Di fatto, stando alle parole di Kyubey stesso, era in una sorta di stand-by in attesa di esaurire le energie a disposizione e spegnersi. Nel frattempo bighellonava nei dintorni della biblioteca senza disturbare nessuno, al contrario per esempio del colossale drago nero dormiente che da una settimanella infestava l'esterno della biblioteca e ostruiva il passaggio ai carriaggi.

    « Buongiorno, Brifos ♥ »
    Esordì la bestiolina alzando la zampa in cenno di saluto, in un tono finto-allegro che faceva parte della sua programmazione. Quel tipo di tono e gesticolazione lo rendeva palesemente affabile e riusciva a ben predisporre nei suoi confronti anche un umano adulto, permettendogli ad esempio di scroccare senza troppe difficoltà dei biscotti dalle cucine oppure un libro di storia locale dagli scaffali.
    « Ho visto i preparativi. Siete diretti alle coordinate AA11E-140308, giusto...? »
    Brifos era probabilmente l'unica creatura nel raggio di parecchi chilometri capace di interpretare al volo i codici utilizzati dal Kyubey per indicare un luogo specifico nel semipiano di Endlos. Gli umani fanno un errore di base stabilendo arbitrariamente la presenza di un "Nord", un "Sud", un "Ovest" ed ovviamente un "Est" all'interno del mappamondo di Endlos, ma si tratta appunto di una loro disposizione arbitraria priva di basi logiche. In realtà Endlos non ha dei poli magnetici e le bussole non funzionano nemmeno per sbaglio, quindi "l'Est" è tale solo perché sono gli umani a chiamarlo così. Allo stesso tempo in un posto così soggetto a cambiamenti repentini anche una mappa perde molto del suo senso, basta pensare al Garwec che nel giro di un mese ha visto riscritta la sua superficie per ben due volte. Il Kyubey invece utilizza un sistema molto più semplice basato sull'unico punto fermo di cui lui ed il suo interlocutore potevano essere assolutamente certi: la loro posizione. Anche se tutto il mondo attorno a loro poteva cambiare nel giro di uno schiocco di dita, Brifos e Kyubey si trovavano lì a Palanthas, e quella era una verità inconfutabile. A quel punto la bestiolina stabiliva un piano cartesiano con lui come centro, ci inseriva le coordinate necessarie ed ecco fatto. Un po' scomodo ed era necessario fare dei calcoli mentali che ad una persona normale richiederebbe una calcolatrice, una lavagna e qualche minuto come minimo, ma bastava rivolgersi alla persona giusta e non era un linguaggio così assurdo. Anzi, al contrario era il più corretto in assoluto...

    « Ti posso accompagnare...? »
    Esordì senza mezzi termini la creaturina aliena.
    Quella era senza dubbio un'anomalia, anche più anomala di un gigantesco fenomeno di riscrittura duplice come quello che Brifos si apprestava ad affrontare. In oltre un anno di permanenza di Endlos, il Kyubey non si era interessato davvero praticamente a nulla, e quella non era certo la prima riscrittura avvenuta in zona...

     
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    « Buongiorno, Brifos ♥ »

    In risposta a quella voce allegra e affabile, una crepitante scintilla azzurrina risalì il corno dorato del gigante, ma non gli fu necessario scollare le iridi color ardesia dalle righe manoscritte del report per controllarne la provenienza o riconoscerne il proprietario: spinta da un'abitudine di cui non gli era ben comprensibile la radice, la creatura sintetica denominata Kyubey -che gli aveva raccontato essere l'avatar di interfaccia di una civiltà extraplanare- era ormai divenuta solita trascorrere quasi tutto il suo tempo in compagnia del Saggio...

    « Ho visto i preparativi. Siete diretti alle coordinate AA11E-140308, giusto...? »

    ...pertanto, Brifos si limitò a salutare il suo arrivo allungando distrattamente la mano per strofinare delicatamente le dita sul dorso dell'esserino bianco, imitando il gesto che aveva spesso visto Kalia o Drusilia riservare ai piccoli animali.

    « Sì. »

    « Ti posso accompagnare...? »

    Silenzio. Poi, un crepitio interdetto si stiracchiò in barbagli di luce algida sulla punta del corno d'oro, e il Demone delle Tempeste sollevò il testone coronato dai crespi ciuffi blu cobalto per appuntare le iridi grigie negli occhietti vermigli e vacui dell'Incubator.

    jpg
    « È anomalamente inconsueto. »
    asserì l'Amal, proferendo l'ovvio, ma incuriosendosi per la novità
    « C'è qualcosa che ti interessa nella Zona Riscritta? »

     
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    « È anomalamente inconsueto. »
    Disse Brifos, mentre concedeva alla creaturina bianca delicati grattini sul dorso, che questi accettò di buon grado, salvo trotterellare su se stessa in modo da invitare le dita del demone delle folgori a proseguire sulla nuca, zona che sembrò gradire particolarmente.
    « C'è qualcosa che ti interessa nella Zona Riscritta? »

    « Oh, sì! » Esclamò di colpo Kyubey, sgranando i grandi occhi rossi nel rispondere prontamente, come capitava sempre quando si trattava di una domanda diretta. « Abbiamo formulato diverse teorie, e desideriamo nuovi dati da confrontare con quanto già in nostro possesso. In concomitanza con quel fenomeno che voi chiamate riscrittura nelle zone comprese in un raggio di circa quindicimila chilometri, più o meno fra le coordinate AA13E-140893 e AA15E-141291 abbiamo captato segnali inconfondibili, adesso vorrei solo recarmi sul posto di persona per capire meglio. Purtroppo, a mia disposizione ho pochissima energia dalle rovine del tempio Irochese, se mi incamminassi senza protezione rischierei l'integrità strutturale del mio avatar, inoltre ci impiegherei letteralmente settimane per raggiungere il luogo. »
    Agitò la folta codina bianca con entusiasmo, lasciando che Brifos traesse le sue conclusioni. In pratica il Kyubey voleva... una scorta, anzitutto, ma anche e sopratutto un mezzo di trasporto, e guarda caso il raitei corrispondeva perfettamente alle sue esigenze ed andava proprio nella direzione giusta...

     
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    « Oh, sì! Abbiamo formulato diverse teorie,
    e desideriamo nuovi dati da confrontare con quanto già in nostro possesso.
    »
    prestandosi alle coccole del gigante, la risposta dell'animaletto non si fece attendere
    « In concomitanza con quel fenomeno che voi chiamate riscrittura nelle zone comprese in un raggio di circa quindicimila chilometri, più o meno fra le coordinate AA13E-140893 e AA15E-141291 abbiamo captato segnali inconfondibili, adesso vorrei solo recarmi sul posto di persona per capire meglio. »
    rivelò l'Incubator, senza troppi giri di parole né alcun mistero
    « Purtroppo, a mia disposizione ho pochissima energia dalle rovine del tempio Irochese, se mi incamminassi senza protezione rischierei l'integrità strutturale del mio avatar, inoltre ci impiegherei letteralmente settimane per raggiungere il luogo. »

    In contemporanea, mentre la creaturina dal pelo candido sferzava l'aria con la sua voluminosa codina, una crepitante scintilla azzurrina risalì il corno dorato che sormontava il testone del Demone delle Tempeste: sorvolando sull'ovvia necessità di protezione e trasporto che il Kyubey gli aveva appena espresso, Brifos analizzò le sue parole, e se poteva arrivare a congetturare che il plurale con cui era solito esprimersi fosse riferito all'intera civiltà che l'utilizzava come avatar, non aveva alcun indizio in merito a cosa l'alieno volesse intendere con segni inconfondibili.

    Naturalmente, la cosa lo interessò, ma... una volta apprese le dinamiche di funzionamento del ciclo con cui gli Icubator creavano le Puelle, Kalia -che si era da quel momento occupata di Iade, la fanciulla del Tempio Irochese che ne era stata vittima parte- sembrava aver trovato motivo di riprovazione in quel meccanismo, e aveva ammonito ogni tentativo di suo reitero entro i confini dell'Est e nell'intera estensione del Semipiano.

    Dal momento che i mezzi dell'alieno erano stati comprovati essere oggettivamente limitati dalle interferenze del Maelstorm, e che Brifos sembrava avere una curiosità accademica nei confronti di quest'ultimo, la Dama Azzurra aveva nominato il Saggio come suo responsabile, quindi...


    jpg« Non ho obiezioni alla tua richiesta, ma ci sono condizioni da porti. »
    espose, con il solito tono di voce neutro e lo sguardo incolore
    « Come già sai, ti è interdetta la formulazione di contratti nella giurisdizione di Kalia; in secondo luogo, non dovrai allontanarti da me oltre la portata delle mie percezioni. »
    limitazione cautelativa per entrambi, che concedeva comunque un ottimo raggio d'azione
    « In ultimo, sarei interessato a conoscere il significato dei “segni inconfondibili” che hai menzionato: a cosa ti riferisci? »

    ...tenendo ben presenti quelle che erano state le raccomandazioni ricevute in merito, il Raitei ripose sul tavolo il fascicolo dattiloscritto di cui aveva interrotto la lettura e puntellò un gomito sul ripiano ligneo per usare la mano relativa come appoggio per il mento.

     
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    « Non ho obiezioni alla tua richiesta, ma ci sono condizioni da porti. »
    La creaturina bianca inclinò la testolina a lato, i grandi e perfettamente rotondi occhietti rossi che fissavano inespressivi il gigante blu, mentre il perenne sorriso artificiale dipinto sul musetto da gattino sembrava quasi beffardo.
    « Come già sai, ti è interdetta la formulazione di contratti nella giurisdizione di Kalia; in secondo luogo, non dovrai allontanarti da me oltre la portata delle mie percezioni. »
    « Uhm... »
    La creaturina socchiuse gli occhi con fare sornione, quasi divertito, sebbene fosse davvero difficile leggere le espressioni su di un volto perennemente pacioso ed innocuo come il suo, forse perfino progettato per apparire in quel modo.
    « Si tratta della stessa Kalia che domina su questa porzione di semipiano, giusto? Posso supporre quindi che si tratta di una sua preoccupazione, ovvero lei teme un tentativo di avviare il ciclo della strega anche entro il suo regno... » Kyubey sospirò, come un adulto che ha a che fare con dei bambini. « Ma è veramente illogico, Brifos. Lo scopo finale del ciclo della strega è quello di ottenere energia scaturita dall'entropia. Che senso avrebbe sforzarsi tanto per generare energia che poi non possiamo raccogliere ed usare? Inoltre, allo stato attuale, non siamo comunque in grado di dare il via a nulla di simile poiché ci mancano i mezzi. E poi credimi... »
    Forse per un gioco di luci, forse per uno scherzo dell'immaginazione, un'ombra sembrò passare sul visino della creatura.
    « L'universo da cui proveniamo abbonda di nuove potenziali sacerdotesse, tutte ben liete di offrirsi spontaneamente senza che dobbiamo inimicarci interi popoli per ottenerne di nuove. Comunque... »
    La bestiola alzò una zampina, scuotendo il capo in cenno rassegnato.
    « Se è per rassicurare la più alta autorità in capo degli umani in questa parte di mondo, allora prometto che non tenterò mai di formulare contratti con nuove candidate, per nessun motivo. Nemmeno se fossero loro stesse a chiedermelo. E prometto anche di rimanere sempre con te, ovviamente, ma ad una condizione. »
    Alzò la zampina, indicando la porzione superiore del massiccio yokai delle tempeste.
    « Vorrei avere il tuo permesso di alloggiare sulle tue spalle, e che in casi particolarmente gravi che vanno oltre la tua comprensione prenderai seriamente in considerazione l'idea di dirigerti esattamente dove ti indicherò, rimandando le domande ad un secondo momento. »

    « In ultimo, sarei interessato a conoscere il significato dei “segni inconfondibili” che hai menzionato: a cosa ti riferisci? »
    « Beh, ecco... »
    Per un paio di istanti Kyubey mosse la testolina a destra ed a sinistra, come un pendolo, mentre formulava una risposta a quella domanda che sembrava meno ovvia del previsto..
    « In realtà quando ho detto che si tratta di segnali intendevo proprio quello. Sono come... segnali radio, volendo usare un termine paragone facile ed immediato. Però dovrebbero essere molto difficili da captare per gli umani, anche con a disposizione tecnologie molto avanzate. E' per questo che li abbiamo definiti inconfondibili, e da qui il nostro ovvio interesse. Siamo assolutamente certi che esiste solo una razza in tutto il nostro universo in grado di emettere segnali del genere... »
    Stavolta il visetto del Kyubey sembrò illuminarsi di un sorriso allegro e vivace.
    « ... Si tratta di noi medesimi, Brifos. E' per questo che siamo abbastanza sicuri troverete prezioso il nostro consiglio, non trovi? ♥ »



    Edited by Yomi - 25/4/2019, 17:12
     
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    Quando l'animaletto bianco reclinò la testolina orecchiuta da una parte, fissandolo con gli occhi rossi, tondi e vacui, Brifos già sapeva che una buona parte della lunga risposta che avrebbe ricevuto sarebbe stata devoluta a puntualizzazioni, specifiche e panegirici.

    « Uhm... Si tratta della stessa Kalia che domina su questa porzione di semipiano, giusto?
    Posso supporre quindi che...
    »

    ...così -con un'abilità che raramente gli umani sono in grado di padroneggiare altrettanto bene- non appena l'Incubator imbastiva il proprio discorso (su cui non si trovava peraltro in disaccordo), una crepitante scintilla azzurrina risalì il corno aureo del Demone delle Tempeste mentre questi si limitava a registrare passivamente le sue parole, abbassando al contempo lo sguardo sul foglio che gli stava davanti e riprendendo a leggere dal punto in cui si era precedentemente interrotto.

    « ...allora prometto che non tenterò mai di formulare contratti con nuove candidate, per nessun motivo. Nemmeno se fossero loro stesse a chiedermelo. E prometto anche di rimanere sempre con te, ovviamente, ma ad una condizione. »
    proseguì Kyubey, alzando la zampina per indicare il suo quieto interlocutore
    « Vorrei avere il tuo permesso di alloggiare sulle tue spalle, e che in casi particolarmente gravi che vanno oltre la tua comprensione prenderai seriamente in considerazione l'idea di dirigerti esattamente dove ti indicherò, rimandando le domande ad un secondo momento. »

    « Bene. »

    Con quel commento asciutto e neutro del Raitei sancì il suo assenso e proseguì la lettura, ma l'indeciso tentennare dell'altro lo spinse ad accantonare nuovamente il report per concentrare le iridi color ardesia sulla creaturina bianca, che ciondolava la testolina, come sovrappensiero.

    « In realtà quando ho detto che si tratta di segnali intendevo proprio quello. Sono come... segnali radio, volendo usare un termine paragone facile ed immediato. Però dovrebbero essere molto difficili da captare per gli umani, anche con a disposizione tecnologie molto avanzate. E' per questo che li abbiamo definiti inconfondibili, e da qui il nostro ovvio interesse. »
    provò a spiegare, catalizzando nuovamente tutta l'attenzione dell'Amal
    « Siamo assolutamente certi che esiste solo una razza in tutto il nostro universo in grado di emettere segnali del genere... Si tratta di noi medesimi, Brifos. E' per questo che siamo abbastanza sicuri troverete prezioso il nostro consiglio, non trovi? ♥ »

    jpg
    « Avrebbe senso, ma non mi è ancora ben chiara la questione. »
    assentì l'interpellato, piegando da un lato il testone blu cobalto
    « Intendi che il fenomeno che sta interessando Garwec è legato alla razza degli Incubator o a quella dei vostri creatori? »

     
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    « Avrebbe senso, ma non mi è ancora ben chiara la questione. »
    Interloquì il demone blu, ottenendo uno sguardo curioso dalla bestiolina bianca.
    « Intendi che il fenomeno che sta interessando Garwec è legato alla razza degli Incubator o a quella dei vostri creatori? »

    « Mmmmh... »
    Il Kyubey socchiuse gli occhietti, poggiò la zampina sulle labbra perennemente arricciate in un sorriso da peluche, meditabondo.
    « E' una domanda cui non so rispondere direttamente. Non ho abbastanza dati, Brifos. Diciamo... »
    Piegò la folta codina a formare una specie di punto interrogativo molto appropriato al suo tono di voce.
    « Non c'è risposta più corretta di: quel segnale non è in alcun modo correlato a nessuno che proviene dal nostro piano di realtà, oppure da qualsivoglia piano dimensionale a noi noto. »
    Il genere di risposta che probabilmente avrebbe infastidito ed irritato un essere umano, che non spiega alcunché ma di per se dice tutto ed è anzi l'unica risposta corretta e obbiettiva al quesito di Brifos. All'Incubator mancavano dati, l'aveva già premesso in precedenza. Anzi: era proprio perché desiderava nuovi dati che voleva imbarcarsi in quella spedizione in compagnia di Brifos. Per quanto ne sapeva, era possibile che laggiù ci fossero effettivamente membri della sua stessa razza, oppure i suoi stessi creatori, dunque non poteva affatto rispondere alla domanda di Brifos con un secco no. Al contempo, non era da escludere si trattasse di creature o entità che per puro caso emettevano segnali che potevano essere fraintesi con gli stessi utilizzati dalla specie di cui Kyubey stesso è l'avatar. Insomma: l'unica cosa che poteva dire per certo era che lui non c'entrava direttamente con quei segnali radio, però era possibile si trattasse di una sua versione alternativa, il che era potenzialmente catastrofico. Una o più puellae introdotte nel semipiano di Endlos potevano comportarsi proprio come un virus alieno introdotto in un organismo del tutto privo di un sistema immunitario adatto a combatterlo, le streghe nate dalla disperazione infusa nella soul gem sono del tutto impossibili da rilevare anche mediante gli auspex, trascinano vittime ignare nel loro mondo e possono riprodursi emettendo brandelli della loro stessa esistenza, che poi uccidendo crescono a loro volta fino a maturare come una Strega indipendente dall'originale.
    Certo, Endlos non è certo un mondo nuovo a minacce del genere. Se anche scoppiasse una piaga del genere in qualche modo avrebbero trovato una soluzione, se esiste. Ma questo era certamente uno di quei casi in cui è meglio agire alla radice, e subito, ogni ora che passa può rivelarsi fatale mentre il ciclo della strega continua e le puellae maturano, un passo alla volta in direzione della trasformazione definitiva in streghe. Se nel Garwec sono sbarcate alcune puellae come Iade, allora chissà che Kalia stessa si sarebbe ritrovata a rimpiangere l'incapacità dell'Incubator di stringere patti con altre fanciulle...?

     
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    « Mmmmh... E' una domanda cui non so rispondere direttamente.
    Non ho abbastanza dati, Brifos. Diciamo... Non c'è risposta più corretta di...
    »
    asserì l'animaletto bianco, arcuando la codina in un punto interrogativo
    « …“quel segnale non è in alcun modo correlato a nessuno che proviene dal nostro piano di realtà, oppure da qualsivoglia piano dimensionale a noi noto. »

    Nonostante la risposta dell'Incubator ebbe il risultato di riuscirgli del tutto insoddisfacente, il Raitei -essendo prima di ogni altra cosa uno studioso- non parve né crucciarsene, né tanto meno farne una colpa di qualche sorta alla bestiola.

    Dopotutto, davanti a molti degli ultimi accadimenti occorsi nel Semipiano, lui stesso si era trovato nella medesima situazione: incapace di fornire spiegazioni a fenomeni in cui la mancanza di dati certi costringeva l'intera comunità mondiale a rimanere sospesa in equilibrio, al centro di lacune cognitive, come funamboli appesi a fili di teorie, labili come tela di ragno.


    jpg« Capisco. »

    Contrariamente a Kyubey, Brifos parlava poco (a meno che non avesse qualcosa di complesso ed importante da esternare), ma quella singola ed asciutta parola, asserita con tono neutro e pacato era stata il frutto della stessa analisi sui fattori di rischio che anche la mente del Saggio aveva in parallelo elaborato circa la possibilità che un nuovo innesto del Ciclo Puella-Strega venisse a verificarsi in un ecosistema differente dall'originale.

    « Allora andremo a raccogliere dei dati sufficienti a capirlo. »

    E con un crepitio azzurrino lungo il corno dorato,
    l'Amal chinò il capo e tornò a leggere i report delle spedizioni.

     
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