Compagni di Merende

"I due maggiori tiranni del mondo: il Caso e il Tempo".

(Johann Gottfried Herder)

Appartamenti dell'Alfiere, Mastio.
Presidio Errante, Endlos.

« Lo vedrai con i tuoi occhi! ★ Sarà una sorpresa...!
...ma posso assicurarti che sarà divertente, come è vero che mi chiamo... »

Dopo esser rabbrividita fin nel profondo della propria anima all'idea che tutto ciò sarebbe stato per lui "divertente", ben cosciente di quale fosse il concetto di divertimento di quelle bestie infernali, l'Alfiere Errante si concesse qualche attimo per fissarli, ragionando sulle prossime mosse da compiere.

« Midas! Qual'è il nome che ho scelto per questo mondo? »
« Mephisto, Padrone: Mephisto Pheles. »

Premesso che non fosse assolutamente propensa a credere alla parola di un tipo losco che -pur di spiarla- l'aveva tratta in inganno, tramutandosi in un cagnolino sovrappeso col solo fine di manipolarla, Drusilia ritenne che non fosse utile rendere di pubblico dominio quell'orribile maledizione in cui era finita per colpa di una semplice spilla -perché di quello si trattava, visto il soggetto con cui aveva a che fare. Un annuncio avrebbe spinto qualche stolto a fare l'eroe, pur di ricevere le sue attenzioni, e sarebbe finita probabilmente molto male.
Nonostante ciò sapeva anche di non poter gestire da sola quell'emergenza e, se Yoko in quel periodo non era presente su Laputa, avrebbe dovuto parlarne almeno con Cesare ed Augustus.
Augustus in particolare avrebbe potuto darle qualche dritta, occupandosi di anime e -forse- anche maledizioni.

-Capisco.

Terminò il proprio dolce in totale silenzio. Li congedò quando ebbe finito, dirigendosi poi alle ale del Mastio dedicate agli appartamenti dei propri figli. Avrebbe detto loro di non avvicinarsi, parlare o giocare con quel tipaccio, almeno fino al momento in cui avrebbe trovato valide contromisure alla sua presenza.
Sperò solo di avere abbastanza tempo per occuparsi di tutto.