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Istvàn
Presidio OrientaleLa carrozza oscilla e sobbalza percorrendo il lastricato di Istvàn, capitale del Presidio Orientale. Seduto piuttosto comodamente, nonostante il lungo viaggio e i movimenti bruschi che di tanto in tanto ti fanno perdere aderenza alla seduta, osservi dall’interno dell’abitacolo il susseguirsi di scenari; prima Argenstella -tuo punto di partenza- con le sue abitazioni dallo stile molto rassomigliante a quello orientale, per poi attraversare l’antica Foresta di Fanedell, giungendo in seguito nelle distese verdeggianti di Chediya e infine l’ambientazione cittadina di Istvàn.
Il rumore di zoccoli che fino a poco tempo prima ti aveva accompagnato viene via via sovrastato dal vociare della vita pubblica che si riversa lungo la strada. Il brusio prosegue per un’altra decina di minuti, ma si affievolisce non appena la carrozza si addentra verso il quartiere signorile, dove la sua corsa comincia a rallentare fino ad arrestarsi davanti ad una casa che ha tutta l’aria di appartenere ad una famiglia aristocratica.
Il cocchiere apre la porta sul lato sinistro e attende che tu scenda per poi ripartire salutando con un gesto del cappello.
I tuoi occhi si soffermano sul lussuoso edificio del colore dell’avorio, decorato di colonne finemente lavorate e ricco di intarsi che ne abbellivano la struttura. Di contrasto, una grande porta di legno scuro con la figura di un leone dorato a tenere tra le fauci un anello ne segnala l’ingresso… ed è proprio lì che una Guardia dall’armatura lucente ti attende immobile, quasi fosse parte dell’architettura della villa.
Tuttavia, egli non può fare a meno di notare che -in strada- tu sia l’unico che si sia soffermato a guardare più del necessario, come se fossi giunto a destinazione.
Ti si avvicina dunque con fare curioso, domandandoti:
« È lei l’investigatore di Argenstella? »
Una semplice domanda che necessita di una semplice risposta.
Prima di rispondere, comunque, fai mente locale sul perché proprio tu -uno straniero- sia stato mandato lì: per sopperire la mancanza di personale che al momento è indaffarata per via della recente tragedia avvenuta a Kisnoth da parte del Circus Diabolique, ti è stato chiesto di investigare su di un multiplo omicidio avvenuto all’interno di una villa aristocratica nell’Est, dove il padrone di casa e la cameriera sono stati assassinati.
Edited by _Maffy_ - 26/4/2019, 16:56
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« Ispettore Clifford, c'è un caso per lei », l'agente entrò nel mio ufficio con circospezione vedendomi assorto nella stesura di un rapporto. Alzai lo sguardo verso di lui « Mi dica ».
« Un duplice omicidio in una villa, le vittime erano il padrone di casa e la cameriera », mi disse leggendo con attenzione dal fascicolo che teneva in mano. « E in che zona è avvenuto? », chiesi. « Ad Istvàn. » « Ad Istvàn? » sul momento mi allarmai, era insolito che arrivassero incarichi esterni al Pentauron. « Vede, ispettore, con quello che è successo al circo... », alzai gli occhi al cielo, come avevo potuto dimenticare una cosa del genere? « Oh... Giusto... ». Presi il fascicolo dalle mani dell'agente, lo aprii e lessi l'indirizzo « Mi chiami una carrozza per cortesia. Parto subito ».
Decisi di leggere le informazioni preliminari del caso durante il viaggio ma c'era davvero poco: qualche generalità sulle due vittime, una descrizione approssimativa del luogo del delitto e sul contesto in cui si trovava e un paio di ipotesi improbabili su cosa poteva essere accaduto. Finii di leggere il fascicolo giusto in tempo per godermi il panorama che offriva la foresta di Fanedell. Dopo qualche ora avevamo raggiunto la capitale del Presidio Orientale, passando per le distese di Chediya. Entrando nella zona commerciale della città mi tornò in mente il ricordo di Yasul e del negozio dei miei genitori, gestito ormai interamente da mio fratello « Quando avrò finito qui dovrei fare un salto da Basil e vedere come se la passa... ».
Ormai distante dalla calca la carrozza frenò: la destinazione era raggiunta, finalmente. Salutai il cocchiere con un gesto della mano e iniziai ad osservare la grande villa che avevo di fronte. Il cancello in ferro battuto era aperto, un giardino bellissimo circondava la villa con delle siepi e delle aiuole di fiorellini azzurri: erano dei Myosotis, i famosi "Non-ti-scordar-di-me". Le colonne del porticato incorniciavano un'entrata di lusso: un grande portone di legno scuro, probabilmente mogano, con un batacchio leonino dorato.
« È lei l’investigatore di Argenstella? » balzai in aria dalla sorpresa, ero talmente assorto dal guardare la villa da non vedere avvicinarsi una guardia in armatura « Oh mio dio! Sì, sono io! » sbottai, arrabbiandomi. Frugai nella tasca della mia giacca e cercai di ricompormi velocemente « Ecco, il mio distintivo. Sono l'Ispettore Clifford. »
Edited by Kandino - 20/5/2019, 21:12. -
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Istvàn
Presidio OrientaleDel tutto disinteressato dalla tua reazione spaventata, la Guardia si limita a fissarti e attendere una risposta, che non tarda comunque ad arrivare. Ti ricomponi quindi in fretta e furia, e dopo aver frugato nella tasca della giacca esibisci il tuo distintivo.
« Oh mio dio! Sì, sono io!
Ecco, il mio distintivo. Sono l'Ispettore Clifford. »
La Guardia osserva per un istante il distintivo, per poi annuire con convinzione e presentarsi a sua volta.
« Efelanto. Sono qui per assistervi durante la sua permanenza, Ispettore.
Ora, se volete seguirmi... »
Così dicendo, il soldato ti volta le spalle e si avvia verso l’ingresso della villa. Giunto sull’uscio, quindi, spalanca la grande porta e assieme ne varcate la soglia per venire accolti da un ampio atrio.
Non ti ci vuole molto per capire che l’esterno non tradiva affatto ciò che l’edificio contiene al suo interno; mobili ricercati e di alta fattura, affreschi, marmi e ogni sorta di chincaglieria abbellisce la sala, ampiamente illuminata dalle grandi vetrate che l’immobile possiede, velate di tende di seta bianca per evitare che qualche curioso ficcanasasse o semplicemente per oscurare l’ambiente all’occorrenza.
Sulla destra un caminetto in marmo per dare conforto durante la stagione fredda, e al di sopra di questo un enorme dipinto che raffigura un uomo di mezza età in abiti da cerimonia, con molta probabilità l’uomo di casa. I due divanetti posti perpendicolarmente al camino, separati da un tavolino da caffè, lasciano intendere che il salotto sia un’estensione dell’atrio, e a darne conferma è un piccolo carrello sull’angolo su cui poggia un vassoio contenente un servizio da tè di finissima porcellana.
« La casa apparteneva ad un certo William Le Blanc. Il suo corpo è stato trovato rinchiuso all’interno della dispensa al piano interrato, mentre la sua governante nella camera degli ospiti, nascosta dentro l’armadio. Entrambi pugnalati al cuore. »
La Guardia attende un istante per darti il tempo di assimilare le informazioni, poi riprende il discorso.
« Qualche ora fa, l’Ambasciatore di Laputa è stato qui. Sostiene di essere stato condotto qui in seguito ad una richiesta di aiuto partita da una giovane donna, la stessa che lo ha accolto in questa dimora. Doveva trattarsi d’un trucco, però, perché non appena i due si sono trovati da soli, la ragazza dai capelli rosa lo ha attaccato con l’intento di catturarlo.
Oh, a proposito, l’Ambasciatore si scusa per non essere qui a testimoniare al mio posto, ma vede: è anche una delle Corone di Palanthas, e ha molto lavoro da fare. »
Nel pronunciare le ultime parole, la Guardia esibisce un inchino come se volesse scusarsi lui stesso, ma che con molta probabilità gli era stato chiesto dall’Ambasciatore in sua vece.
Quindi, ora, che fare?
Edited by _Maffy_ - 27/4/2019, 01:40. -
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« Efelanto. Sono qui per assistervi durante la sua permanenza, Ispettore.
Ora, se volete seguirmi... » si presentò così la guardia che mi aveva spaventato. Subito dopo si voltò e mi accompagnò all'interno della villa. L'ampio atrio in cui mi trovai era finemente decorato, eccezion fatta per le cianfrusaglie preziose che erano state messe in giro come soprammobili. La stanza era illuminata dalla luce solare grazie alle grandi finestre, smorzata soltanto dalla seta delle tende bianche leggermente chiuse. Sopra al caminetto l'immancabile ritratto del padrone di casa, probabilmente.
« La casa apparteneva ad un certo William Le Blanc. Il suo corpo è stato trovato rinchiuso all’interno della dispensa al piano interrato, mentre la sua governante nella camera degli ospiti, nascosta dentro l’armadio. Entrambi pugnalati al cuore » mi disse la guardia, fermandosi in mezzo alla stanza « Qualche ora fa, l’Ambasciatore di Laputa è stato qui. Sostiene di essere stato condotto qui in seguito ad una richiesta di aiuto partita da una giovane donna, la stessa che lo ha accolto in questa dimora. Doveva trattarsi d’un trucco, però, perché non appena i due si sono trovati da soli, la ragazza dai capelli rosa lo ha attaccato con l’intento di catturarlo.
Oh, a proposito, l’Ambasciatore si scusa per non essere qui a testimoniare al mio posto, ma vede: è anche una delle Corone di Palanthas, e ha molto lavoro da fare ». Il racconto, per quanto interessante, non gli era di aiuto poi molto, infatti l'unico dettaglio interessante poteva essere quello dell'identità dell'aggressore « Capisco... »
Sarebbe stato interessante capire che rapporto avevano l'Ambasciatore di Laputa e il signor Le Blanc, ma ci sarebbe stato modo successivamente di capirlo, magari con l'aiuto della corrispondenza. Per curiosità decisi comunque di chiedere quale fosse stata la scusa con cui la Corona era stata attirata nella villa « Saprebbe dirmi cosa veniva chiesto nella richiesta d'aiuto inviata all'Ambasciatore? Inoltre potrei sapere se i corpi sono stati rinvenuti dall'Ambasciatore stesso? »; in ogni caso sarebbe stato più comodo vedere le singole scene del crimine e cercare di capire cosa fosse avvenuto in base alle evidenze « Prima di rispondere le chiedo di iniziare ad accompagnarmi in dispensa, grazie ».
Edited by Kandino - 20/5/2019, 21:11. -
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Istvàn
Presidio Orientale« Capisco... »
ti limiti a dire, forse assorto nei tuoi pensieri o forse intento ad elaborare le informazioni che ti sono appena state date.
« Saprebbe dirmi cosa veniva chiesto nella richiesta d'aiuto inviata all'Ambasciatore? Inoltre potrei sapere se i corpi sono stati rinvenuti dall'Ambasciatore stesso?
Prima di rispondere le chiedo di iniziare ad accompagnarmi in dispensa, grazie. »
Senza perdere tempo, Efelanto fa un cenno col capo in segno di assenso e comincia ad avviarsi verso la dispensa, mentre comincia a rispondere alle tue domande.
« Secondo il racconto dell’Ambasciatore, la ragazza sosteneva di aver bisogno d’aiuto con un libro, dichiarando che tale libro non poteva essere spostato dall’abitazione e che avesse evocato per errore delle creature. Per assolvere ai suoi doveri di Saggio, l’Ambasciatore ha accettato l’incarico portandosi al seguito una scorta. Una volta giunti qua, la ragazza con una scusa ha separato l’Ambasciatore dal gruppo e lo ha attaccato... »
Dopo aver percorso il breve atrio e aver raggiunto il salotto, svoltate a sinistra e lì varcate la porta che vi conduce in cucina. La stanza si presenta come un piccolo ambiente illuminato e ordinato, ma un dettaglio di non poca importanza balza subito all’occhio: una delle credenze è completamente distrutta, in terra cocci e pezzi di legno sparpagliati nei suoi pressi.
Ciononostante, la Guardia ignora il disordine e prosegue dritto per la sua strada, prestando attenzione a non pestare i detriti.
« … non c’è mai stato nessun libro; era soltanto una scusa per attirarlo fuori Palanthas, dove l’Ambasciatore vive durante il suo soggiorno nel nostro Presidio.
Per rispondere all’altra vostra domanda: il corpo della cameriera è stato rinvenuto da uno dei suoi aiutanti, mentre il signor Le Blanc è stato rinvenuto solo una volta passato il pericolo. La confusione che ha visto poco fa -invece- è merito di uno scontro tra uno degli aiutanti dell’Ambasciatore e un’altra ragazza, sicuramente alleata con la colpevole. »
Proseguite scendendo per una stretta e breve rampa di scale di legno che scricchiolano sotto ogni vostro passo, immergendovi lentamente nella penombra. Non appena i gradini eseguono una curva a L, ecco pararvisi di fronte un piccolo corridoio illuminato artificialmente. Ai lati del corridoio quattro porte di legno -due per lato- lasciano intendere che al loro interno vi siano state scavate delle piccole stanze o mensole incassate per conservare il cibo. Sul pavimento, una lunga scia di sangue striscia da dove ti trovi ora fino all’unica porta aperta più in fondo, sulla sinistra.
Efelanto si ferma proprio all’inizio del corridoio e ti indica la porta spalancata.
« Ecco, il signor Le Blanc è stato trovato all’interno di quella dispensa. Non so perché sia stato nascosto al suo interno, vista la scia di sangue. Sul corpo non c’è stato alcun segno di colluttazione, solo una pugnalata netta al cuore.
Non abbiamo trovato nemmeno l’arma del delitto. »
sospira, lasciando un lungo momento di pausa.
« Ispettore, esattamente cosa spera di trovare? Non abbiamo l’arma, non abbiamo trovato niente di particolarmente utile, non sappiamo né chi sia la ragazza né da dove venga. Per quel che ne sappiamo, potrebbe essere chiunque. »
ti domanda, il tono della voce leggermente sconfortato.
Edited by _Maffy_ - 6/5/2019, 01:36. -
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Ascoltai attentamente il racconto della guardia e capii subito che non ne avrei ricavato molte informazioni e che era inutile tentare di approfondire, mi trovavo letteralmente di fronte ad un "rapporto" in carne, ossa e latta. Passando per la cucina notai con stupore che una delle credenze era distrutta, il resto della stanza però era immacolato. Questo, di solito, può voler dire poche cose: chi è entrato stava cercando qualcosa di specifico, magari nascosto in un pannello segreto, nel mobile e lo ha demolito per fare in fretta oppure la distruzione della credenza è il risultato di una colluttazione nei pressi della stessa. Decisi di approfondire la cosa poco prima che una delle due ipotesi mi venne confermata dalla guardia stessa.
Arrivati alla dispensa ascoltai il racconto e alcune considerazioni della guardia. « Efelanto... Vede... Abbiamo un paio di problemini. Prima di tutto l'arma potrebbe essere stata evocata e quindi impossibile da trovare, solo un'approfondita analisi sul corpo potrà verificare questo dettaglio. In secondo luogo potremmo ipotizzare che l'assassino non aveva pianificato l'uccisione del signor Le Blanc. Se lo avesse fatto non avrebbe assolutamente lasciato questa scia di sangue. Inoltre, non avendo pulito nulla qui, sappiamo che il colpevole ha agito di fretta ma non è inesperto visto che ha ucciso la vittima con un colpo molto preciso. » mi fermai un attimo e iniziai ad osservare la scena del crimine « E ricordi: chi agisce di fretta lascia molte tracce dietro di sé, io quindi cerco proprio quelle. »
Mi concentrai, cercando di visualizzare la scena. La scia di sangue ci indicava che il corpo era stato trascinato, quindi l'uccisione con molta probabilità era avvenuta nel punto in cui la scia partiva. Stando alla ricostruzione l'omicidio di Le Blanc potrebbe essere avvenuto dopo l'arrivo dell'ambasciatore visto che l'omicida si è dovuto scontrare con uno degli aiutanti. In alternativa l'assassino potrebbe essere stato scoperto dall'aiutante mentre nascondeva il corpo. Gli elementi erano ancora poco chiari. Mi concentrai ulteriormente, tentando di isolare la mente dagli stimoli superflui e allargai la zona di ricerca anche dove la scia terminava.
Edited by Kandino - 20/5/2019, 21:15. -
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Istvàn
Presidio OrientalePerfettamente immobile, Efelanto ascolta attentamente ciò che hai da dire come se le parole che escono dalla tua bocca fossero oro colato, limitandosi a fare un cenno d’assenso non appena terminato il discorso.
Ti concentri per figurare nella tua testa l’immagine dell’accaduto, ma gli elementi che hai a disposizione non sono poi molti, e fare chiarezza è piuttosto difficile.
Provi dunque a percorrere il corridoio con occhio vigile in cerca di qualcosa, un indizio che potesse essere sfuggito ad occhi meno attenti, confidando tanto nelle tue parole quanto nella negligenza dell’assassino nel nascondere le prove.
Una volta raggiunta la dispensa dove il corpo del Signor Le Blanc era stato inutilmente nascosto, hai modo di notare che lo stanzino era particolarmente piccolo e spoglio; un paio di sacchi di iuta se ne stanno poggiati a terra sul lato destro, accanto ad un barile riempito probabilmente di vino. Al livello degli occhi, diverse mensole contengono diversi tipi di spezie rinchiuse in boccette di vetro. Sul lato sinistro, infine, una chiazza di sangue macchia il pavimento proprio dove il cadavere era stato fatto sedere. Ti accucci per osservare meglio la scena, e subito noti un particolare: sul confine della pozza trovi una piccola fogliolina dai bordi frastagliati in una forma asimmetrica, anch’essa macchiata di sangue. Raccogliendola, ti accorgi che un lungo filamento si è attorcigliato debolmente tra le fessure della foglia: un capello di colore rosa.. -
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Lungo il corridoio nulla aveva attirato il mio sguardo, procedetti quindi verso la dispensa rimasta aperta. Il vano si presentava come un angolino buio e umido in cui erano stati riposti dei sacchi di iuta, un barile e spezie conservate gelosamente in bocce e altri contenitori simili in vetro. Pur essendo sigillate l'odore era acre. Gli scaffali non erano ricoperti di polvere, perciò era uno spazio utilizzato spesso e di conseguenza tenuto pulito. Il corpo, giustamente, era stato poggiato a terra, di fianco al barile, nell'unico spazio libero della dispensa.
Proprio a terra, dove il cadavere era stato rinvenuto, notai che nonostante l'umidità una chiazza di sangue era totalmente seccata. « Interessante... » mi accucciai per dare uno sguardo approfondito e seguendo il bordo della macchia rossa trovai una piccola foglia. Dalla giacca, in cui avevo riposto alcuni attrezzi, presi la pinzetta per le prove più minute e raccolsi con estrema cura la fogliolina. Nel guardarla più da vicino scorsi qualcosa di ancora più insolito: un capello rosa.
Con la mano libera presi una bustina di carta dalla giacca, la aprii e vi infilai con cautela foglia e capello. Non riconobbi la foglia, ad essere sincero non l'avevo nemmeno mai vista nei trattati di botanica che avevo letto, certo è che la mia conoscenza in materia non era comunque delle migliori. Il dettaglio più curioso stava nella forma totalmente asimmetrica, cosa poco consueta nella flora. Sicuramente valeva la pena cercare di capire da dove venisse quella foglia poiché due sole spiegazioni erano possibili: la foglia si trovava sul corpo dell'assassino o su quello della vittima.
Tornando alla situazione generale, e con nuovi elementi, iniziai a capire: la vittima doveva essere stata trascinata per via della scia, di conseguenza, non potendo alzare il corpo per evitare di lasciare tracce, l'assassino essere esile rispetto alla vittima. Arrivato alla dispensa però ha un problema: aprire la porta. A questo punto tenta di sollevare il corpo e di poggiarlo su di sé, la cosa più naturale in questi casi è spostare il peso in verticale e sostenerlo su una spalla, in questo modo si ha la visuale libera e si possono usare le mani. A questo punto apre la porta, poggia il corpo e la testa del signor LeBlanc poggia su quella dell'assassino, portando con sé e facendo cadere la foglia e il capello. Una fortunata coincidenza.
« Efelanto, abbiamo qualcosa e penso di aver finito qui. Dovremmo spostarci di sopra. »
Edited by Kandino - 20/5/2019, 22:29. -
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Istvàn
Presidio Orientale« Efelanto, abbiamo qualcosa e penso di aver finito qui. Dovremmo spostarci di sopra. »
Come un giocattolo a molla che viene caricato e fatto uscire di scatto dalla sua scatola, Efelanto balza sull’attenti non appena gli richiedi di portarvi al piano superiore, limitandosi ad un cenno del capo per esprimere assenso e facendo un mezzo giro su sé stesso per risalire i gradini dello scantinato.
Tornate quindi sui vostri passi, passando per la cucina, poi l’atrio, e da lì salite la rampa di scale in granito che vi conducono al piano superiore. Lì, il corridoio rivestito di una moquette rosso rubino prosegue in direzioni opposte, ma Efelanto non sembra affatto confuso su quale strada prendere, voltando subito verso destra e sulla prima porta aperta che incontrate, anch’essa sulla destra.
L’ampia finestra inonda di colori aranciati la camera da letto grazie alla luce del sole in procinto ormai di tramontare. Per il resto, la stanza si presenta alquanto spoglia, se messa a confronto con l’atrio ed il salotto pieni di chincaglierie - si può dire che abbia solamente lo stretto indispensabile: un letto matrimoniale. un paio di comodini ai lati, uno specchio rettangolare e un armadio. Ed è proprio lì che Efelanto si ferma, aprendo entrambe le ante e scostandosi perché tu possa vedere al suo interno.
« Qui è dove la cameriera è stata trovata. Come può vedere, ci sono solo alcuni abiti e nessuna traccia di sangue. »
Ti è sufficiente una rapida occhiata per constatare che la Guardia dice il vero; il legno del mobilio è pulito, sia internamente che esternamente. Con molta probabilità, in quella stanza non avresti cavato un ragno dal buco…
« Mi scusi, Ispettore… ho visto che ha trovato una foglia prima, nella dispensa. Ecco, sono quasi certo che si tratti di una pianta che cresce nella Foresta di Fanedell. Credo che se chiedesse ad un qualsiasi Ranger di Fanedell saprebbe indirizzarla meglio. ». -
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Ci incamminammo verso l'entrata principale, passando di nuovo dal luogo dello scontro, la cucina. Dall'atrio procedemmo sulla scalinata di granito che portava ai piani superiori. Andammo verso destra, le pareti e il pavimento del corridoio erano immacolate, davano l'impressione di non essere parte di una scena del crimine.
Efelanto ed io entrammo nella prima stanza a destra: la luce del sole stava calando, rendendo difficile l'osservazione, eppure balzava all'occhio come quella stanza fosse diversa da quello che avevo visto fino ad allora. Nessuna opulenza in questo caso, l'arredamento era basico ed essenziale, al limite dello spartano. Efelanto mi fece avanzare sino all'armadio e aprì le ante « Qui è dove la cameriera è stata trovata. Come può vedere, ci sono solo alcuni abiti e nessuna traccia di sangue ».
Gli elementi erano talmente pochi e confusi che non era possibile in alcun modo ipotizzare cosa fosse successo. Nessuna traccia di sangue sul pavimento, nemmeno nell'armadio. Probabilmente dopo l'esecuzione l'assassino si era preoccupato di cancellare ogni traccia, riuscendoci bene peraltro. « Nulla di nulla... Non capisco... Dovrei ricontrollare con la luce del giorno e con tranquillità » borbottai fra me e me. Vedendomi confuso Efelanto cercò di darmi un consiglio che, alla luce dei fatti, risultò essere un'ottima pista da seguire « Mi scusi, Ispettore… ho visto che ha trovato una foglia prima, nella dispensa. Ecco, sono quasi certo che si tratti di una pianta che cresce nella Foresta di Fanedell. Credo che se chiedesse ad un qualsiasi Ranger di Fanedell saprebbe indirizzarla meglio... » « Efelanto, non sono un esperto di piante ma se lei suppone questo con quasi assoluta certezza allora penso valga la pena controllare » decisi quindi di fare una piccola ricerca la sera stessa con l'aiuto di un manuale di botanica « Se dovesse avere ragione comunicherò al suo capo la dedizione che mette nel suo lavoro, glielo assicuro. Adesso però devo andare, la ringrazio ancora agente e non si preoccupi, ricordo la strada per uscire. Arrivederci! »
Forse avevo una pista da seguire. Mi accontentai comunque dei piccoli progressi fatti nell'esame della scena del crimine, perciò andai in un albergo poco distante a riposare qualche ora prima di iniziare l'analisi di quella piccola ma interessante fogliolina..
Let's investigate! |
