[LAM] Ricordi quella volta che un demone voleva mangiarmi?

"Il crimine e il vizio sono le due corna del diavolo".

(Victor Hugo)

Albero Casa, Latifondo.
Presidio Errante, Endlos.

Uno dei luoghi comuni più diffusi su Semipiano affermava che gli abitanti del Presidio Errante -quando non studiavano al Magisterium- fossero tutti grossi e nerboruti. Questo era vero solo in parte, principalmente dipeso dalla leva militare obbligatoria e dalla forma stessa del Presidio Errante, che costringeva i più a grandi spostamenti quotidiani - e quindi tanta attività fisica.

Per chi frequentava la Gilda degli Aviatori da abbastanza tempo, era possibile che si aggiungesse un'altra motivazione allo strano luogo comune; esisteva infatti un vecchio associato -una leggenda, considerando che fosse sempre in giro per altri Presidi- il cui aspetto era quantomai calzante alle dicerie: alto più di due metri, aveva le spalle in grado di rivaleggiare con i più grossi armadi presenti all'Albero Casa. Molto muscoloso e decisamente abile nell'arte della guerra, riusciva facilmente a catturare le simpatie degli associati grazie al suo carattere e a terrorizzarli al tempo stesso con la sola -mastodontica- presenza.

Non sarebbe quindi risultato troppo difficile per il Numerologo vederlo entrare al Moonlight, abbassando leggermente il capo per assicurarsi di non sbattere la testa all'ingresso, troppo basso per lui.
Indossava i soliti pantaloni e stivali scuri, una canottiera (insolitamente) pulita e profumata da cui era possibile scorgere i pettorali gonfi e ben definiti, nonostante non si trattasse più di un ragazzino, ed un mantello scuro e logoro. I capelli rossicci erano ben tirati indietro e -come sempre- quella mattina sembrava aver preferito dormire un'ora in più piuttosto che farsi la barba.

-Oh... ciao, ragazzo!- si sbracciò non appena vide il Numerologo seduto ad un tavolo, dirigendosi poi verso di lui -Ti vedo in gran forma...
Solo allora il suo sguardo si posò sui segni degli occhiali e l'espressione leggermente stralunata.
-...più o meno. Il capo ti ha messo sotto col lavoro?

"Il crimine e il vizio sono le due corna del diavolo".

(Victor Hugo)

Albero Casa, Latifondo.
Presidio Errante, Endlos.

E' per quello che mangi forse?
-Molta carne, pesce, uova e legumi: Yang diceva sempre che le proteine sono importanti per tenersi in forze.
Il gigante di Laputa annuì convinto agli insegnamenti del primo Comandante Blu della gilda -che Augustus conosceva forse solo di nome, avendo costui preceduto il vecchio Khatep- non accennando tuttavia ai vari problemi che avrebbe potuto portare alla lunga un tipo di dieta simile, in particolare alla sua età. Non che temesse colesterolo o altro: era comunque un soldato e l'attività fisica per smaltire tutto non gli mancava.
E comunque sono nella solita forma, direi che sono sempre lo stesso, perchè noti differenze?
-Nel fisico non proprio... ma in generale si. Sai, mi hanno raccontato cose che ti sono successe in questi anni...- spiegò l'omone, che oltre ad essere amico di tutti, si sentiva un po' un papà per ogni Aviatore -Non so cosa hai provato, ma credo che dalla tua nomina ti stia spupazzando troppo: somigli molto a Drusilia, in questo senso. Quando non era Alfiere era molto diversa, sai?
Sorrise con aria bonaria.
-Ci sono cose che dovreste prendere con più leggerezza...- parlò con calma -...ancor più se sono orribili e pesanti. Certi pesi possono schiacciare chiunque, ed i problemi possono essere risolti anche sorridendo.
Terminò il suo divagare ponendolo come semplice consiglio, accogliendo poi di buon grado le richieste del neo-Comandante.

In ogni caso non è stato il Capo. Le ho chiesto di avere i mezzi necessari per portare avanti un mio progetto e lei lo ha reso possibile.
Quindi direi che mi sono messo sotto con il lavoro.
Infatti ti ho chiesto di venire oggi proprio per questo motivo.
Ho deciso di intraprendere una crociata contro il demone Asmodeus.
Quindi ho bisogno di sapere il più possibile su quanto sta avvenendo al Nord e le trame di quel demone.

-Sono felice tu me lo abbia chiesto- ammise -Devi comunque sapere che considero la mia missione a Nord come uno dei grandi fallimenti della mia carriera di Aviatore, almeno per ciò che riguarda l'obbiettivo principale per cui fui inviato a Najaza.
Sospirò.
-Quando gli Aviatori aprirono bottega su Laputa, non lo fecero per prendere il controllo politico dell'isola, come invece è accaduto. L'idea era quella di diffondersi su tutta Endlos e proteggere il Semipiano. Per questo si allearono immediatamente con l'Est. Il loro secondo obbiettivo era il Nord dell'Alfiere Moloch: era nei piani ottenere l'approvazione per la costruzione di una filiale che avrebbe gestito Yang, il Comandante Blu. Io dovevo occuparmi di ottenere i permessi.
Considerando quanto Augustus ne sapeva -e ne sapeva parecchio, considerando che fosse a capo delle spie-, a distanza di dieci anni non era stata eretta alcuna filiale LAM a Nord, e questo spiegava come mai Gildarts ritenesse la propria missione un fallimento.
-Ai tempi non fu per me troppo complicato salire: oggi sarebbe stato quasi impossibile- continuò -Nonostante ciò, rimasi bloccato in beghe burocratiche per anni... e se inizialmente credevo che fossero solo persone noiose, in grado di creare problemi dove non esistevano, ad un certo punto ho iniziato ad insospettirmi. Dopo tanto tempo, ritenni evidente che cercassero di tenermi distante dai loro affari.
Si sporse sul tavolo a cui era accomodato, posando i gomiti delle braccia muscolose su di esso ed avvicinandosi ad Augustus con aria greve.
-A quel punto mandai al diavolo quegli sportelli infernali ed usai il tempo che mi restava per gironzolare in città. Fu in quel periodo che ci incontrammo, fortunatamente.

"Il crimine e il vizio sono le due corna del diavolo".

(Victor Hugo)

Albero Casa, Latifondo.
Presidio Errante, Endlos.

Ecco. E' proprio questo che volevo chiederti. Cioè, ho letto i rapporti e posso solo vagamente immaginare le difficoltà che hai vissuto a Najaza. Quello che vorrei sapere è quello che hai scoperto gironzolando in città. Gli umori dei cittadini, l'eventuale presenza di demoni è nota? E' data per scontata? Che aria si tira lassù?
Ed ancora, sucsa se continuo ad investirti di domande, ma ti è più capitato di tornarci? E' cambiato qualcosa? Hai avuto più modo di salire su Najaza o magari di tornare all'abitazione di quel demone?
Ah...per caso ti è mai capitato di sentir parlare di un tale Fistadantilus?

Perplesso dalle domande e dalla piega che stava prendendo la loro discussione, il gigante si grattò la testa con l'aria di chi cercava di ricordare qualcosa molto lontana nel tempo.
-Beh, Najaza è molto simile ad Altatorre, per quanto ho potuto vedere: in maggioranza sono nobili o famiglie davvero benestanti: gli unici servi presenti sono inviati lì da altri territori o nascono come figli di altri schiavi.
Una città mediamente molto ricca -dunque- tranne che per la servitù, spesso straniera e ben separata dalle linee di sangue.
-Come tutti i nordici, tendono a vivere per conto proprio, ma nel loro caso si rinchiudono in magioni e castelli. Non mi è parso che volessero intrecciare rapporti particolari con gli stranieri; anche fra di loro la situazione non cambia molto ed il vivere in società è abbastanza diverso da quello che intendiamo noi su Laputa. Non ci si incontra quasi mai per strada o in taverna, ad esempio: le loro frequentazioni si limitano quasi solo ad eventi mondani... e più che incontri mi hanno dato l'idea di gare di ostentazione. Molto snobbismo, molte spese inutili e molta etichetta.

Terminò quella breve considerazione alzando le spalle e gli occhi al cielo.
Considerando il carattere dell'uomo, non dovevano essergli risultati troppo simpatici.

-Quanto ai demoni, so che gli abitanti ne riconoscono l'esistenza, ma non siano molto legati ad essi. Le uniche "entità" sovrannaturali considerate vive e presenti in zona sono una sottospecie di spiriti protettori delle famiglie più importanti: Ashmo-Dai, Clavicus Vile e Nymeria-Lys. Credo siano i loro dei, come per noi sono gli Dei Erranti.
Si soffermò qualche attimo a ripercorrere quanto avesse appena affermato, così da accertarsi di aver detto tutto.
-Purtroppo non ho avuto modo di capire quali siano esattamente le famiglie che li venerano: dopo il tuo salvataggio, mi è stato permesso di risalire una sola volta sulla capitale, un paio di anni fa. Dopo i permessi mi son stati tutti negati e non son riuscito a scoprire altro.
Le labbra virili si strinsero in una smorfia, segno che quella novità lo aveva non poco infastidito.
-Quanto al tuo Fistadantilus... sinceramente non ho idea di chi sia.

"Il crimine e il vizio sono le due corna del diavolo".

(Victor Hugo)

Albero Casa, Latifondo.
Presidio Errante, Endlos.

Ricambiò la battuta del ragazzo con un sorriso divertito, consapevole che -con la nuova vita più sedentaria ed in un posto decisamente più caldo del gelido Nord- anche lui avrebbe dovuto iniziare ad andarci piano con il cibo.

Come facevi a salire su Najaza? Utilizzavi le normali vie? Facevano bere anche a te qualcosa da una coppa? Hai idea di cosa sia? Hai avuto modo di conoscere, o incontrare, dei mercanti? Hai idea di come sia regolamentato il loro accesso?
A quelle richieste, l'Aviatore lanciò al ragazzo uno sguardo perplesso. Che fossero domande lecite, era innegabile, tuttavia qualcosa di insolito aveva attirato la sua attenzione.
-Una coppa? No... non credo di aver mai bevuto da una coppa.
Lo disse con sguardo serio, contemplando fra le tante cose la possibilità che Augustus fosse stato condotto nella villa maledetta dopo la somministrazione di droghe molto potenti. Accantonò solo momentaneamente la questione, rispondendo al resto.
-Najaza ha sempre avuto un Approdo nell'Etlerth: una volta raggiunto, bastava manifestare a gran voce la propria volontà di salire, ed una strana creatura si manifestava all'improvviso, conducendoti alla capitale attraverso delle strane arti magiche. Come già ti ho detto, da un po' mi è difficile accederci, ed uno dei motivi riguarda il fatto che -giunto all'Approdo- questa creatura non si manifesta.

In passato, la scomparsa della creatura era stato il primo campanello d'allarme che l'aveva spinto a cercare più risposte nei dintorni, ed in effetti era riuscito ad accumulare altre informazioni preziose che -tuttavia, nel suo caso specifico- si erano rivelate fallimentari agli scopi della missione.

-A quanto ne so, il mercato di Najaza avviene nei territori sottostanti: l'Enclave valuta la merce visitando i villaggi vicini o terre distanti, dunque invia soltanto i prodotti necessari o richiesti. Mi è sembrato che mostrassero un'attenzione maniacale sui loro confini: so che attualmente gli unici a varcarli son muniti di particolari lasciapassare.
Le labbra mascoline e screpolate si deformarono in una smorfia di dissenso.
-Sapendo che anche la loro "forza lavoro" è considerata fra le merci, ho provato a propormi assieme a ragazzini di vari villaggi, intenzionati a raggiungere la capitale per trovare fortuna... ma l'Enclave mi ha scartato. A quanto pare son troppo vecchio.
Nonostante Gildarts portasse egregiamente i propri anni, era comunque un cinquant'enne. Come motivazione poteva aver senso, anche se -in effetti- ad una semplice occhiata quell'omone tutto muscoli poteva ispirare molte più abilità in manovalanza rispetto ad un sedicenne malnutrito.
-Non son riuscito ad incontrare nemmeno i ragazzi dopo le selezioni: non ti saprei quindi nemmeno dire in che consistono questi lasciapassare.

"Il crimine e il vizio sono le due corna del diavolo".

(Victor Hugo)

Albero Casa, Latifondo.
Presidio Errante, Endlos.

Bene, invierò qualche uomo nel mio villaggio natio spacciandosi per mercante. Magari lo doteremo di merci rare apprezzate dai benestanti. Magari cadranno nella nostra trappola, così da poter recuperare qualche informazione in loco. La mia idea era quella di tornare su Najaza e poi utilizzare le mie abilità di Numerologo per scavare nel passato del luogo nativo del demone. Studiare il suo passato, sfogliare gli archivi della memoria.
Ma se non posso accadere alla Capitale, tutto sarà più difficle!
Ma magari con l'aiuto di qualche aviatore rosso ancora sconosciuto nel Presidio Nord, potremmo avere qualche possibilità. Unicamente devo chiederti un favore. Attiva la tua rete di conoscenze per chiedere di questa coppa. Quando Asmodeus mi conduse su Najaza sono certo che le guardie di confine mi diedero da bere una specie di latte prima di poter entrare in città. Magari si trattava solo di un benvenuto per un facoltoso signore che torna a casa...ma potrebbe trattarsi di altro. Investiga in questo senso.

Gildarts annuì poco convinto.
Non era in disaccordo con il Numerologo né riteneva le sue motivazioni misere, se paragonate alla difficoltà del proposito, tuttavia non era mai stato uno stratega troppo bravo, né si riteneva tale. Tutta la sua vita era fondata, infatti, sulla pura e semplice azione ed ogni scelta compiuta era più dettata dall'istinto che da un vero e proprio raziocinio. Si limitò quindi ad accogliere le sue idee, fidandosi di Augustus. Dopotutto, era pur sempre il Comandante Rosso.
-Aye, sarà fatto.

Senti un po'...ma quella rossa?
Quella con cui ti ho visto la scorsa settimana?
Dopo un attimo di sorpresa, entrambi si scambiarono occhiate molto eloquenti.
Eh? Allora?!? Dici la verità!

L'omone mimò un sospiro stanco, pur non riuscendo completamente a mascherare un mezzo sorriso molto compiaciuto. Alzò la mano, attirando lo guardo del personale del locale. Era tempo di ordinare.
-Abbiamo bisogno di alcolici qui!- disse ad alta voce, lasciando presagire l'argomento attorno cui sarebbe ruotato il suo aneddoto -Molti, e pesanti.