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Le gocce d’umidità che scendevano dalle pareti rocciose echeggiavano nella semioscurità di quel luogo. Il silenzio ne era sovrano ormai da lunghissimo tempo, reggente di una città interamente scavata nella roccia secoli or sono da un popolo di cui si persero le tracce all’improvviso. Un numero indefinito di candele illuminava ogni corridoio, ogni passaggio, ogni singolo ambiente -domestico e non-, come se gli abitanti di quella città sotterranea il giorno prima avessero deciso di andarsene dimenticando le luci accese. Ma spesso le apparenze ingannano, perché quelle fiammelle avevano bruciato per molti e molti anni, incantate da chissà quale sorta di incantesimo.
Le scaglie della sua coda graffiarono il pavimento mentre strisciava per raccogliersi intorno al suo portatore. I suoi artigli si mossero per darsi una sgranchita, e il suo soffio sulfureo smosse la polvere che si era depositata negli anni, cenere compresa. Otachi sospirò ancora, annoiato da quella giornata incredibilmente monotona. Guardiano dei segreti da quando ne aveva memoria, il drago non aveva mai abbandonato il grande salone dove stava rannicchiato gran parte delle sue giornate, intento a proteggere fino alla fine dei suoi giorni i libri che lo circondavano, ed in particolar modo…
“ Chi è là? “, ruggì il drago non appena un bagliore fece comparire al suo cospetto una sagoma umana.. -
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« Il mio nome è Uriel, Uriel di Tetros. Provengo da terre lontane, probabilmente da un altro mondo. Alcuni appunti ritrovati nel mio mondo mi hanno condotto qui. »
Era da moltissimo tempo che Otachi non vedeva un essere umano, né udiva una voce che non fosse la sua, e per un attimo il drago fu lieto di sentirne il suono, così diverso dal tintinnio dell'acqua che si infrange sulle pozzanghere, o dall'eco dei piccoli frammenti di roccia che staccandosi dal soffitto cadono al suolo producendo dei tonfi sordi.
Il drago non proferì parola, attendendo con pazienza quello che l'avventuriero aveva da dire, agitando lentamente la coda dalla curiosità.
« … sono in cerca di informazioni su, Kantys, la bestia fedele ai Titani… »
A quelle parole, le pupille draconiche si assottigliarono in due fessure nere come la pece, e uno sbuffo smosse una piccola nube polverosa, segno che quel tale di nome Uriel aveva detto qualcosa che catturò il suo interesse... o una parola di troppo. Ciononostante, la reazione della creatura si limitò solo a quello e non dava segni di agitazione o allarmismo, né risultò più minacciosa di prima. Invece, parlò con calma e solennità.
“ Io sono il Guardiano di questi libri. Proteggo la conoscenza e i segreti che si celano al loro interno. Il tomo che cerchi è il pezzo più prezioso di questa collezione... e il più pericoloso. “, disse, posando i suoi occhi sulle iridi violacee dell'avventuriero.
" Se veramente desideri il libro dovrai dimostrami il tuo valore, Uriel di Tetros. Mostrami la natura della tua magia e del tuo animo, e forse non lascerai questo posto a mani vuote. ", pronunciò, osservando una sua eventuale reazione con gli occhi di un giudice; la prova di valore era appena cominciata.. -
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Edited by mugna97 - 29/5/2019, 00:14. -
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Nella sua lunga vita di Guardiano, Otachi aveva incontrato diversi individui bramosi di conquistare uno dei tanti volumi che quella biblioteca custodiva; alcune volte le prove per ottenerli consistevano in una semplice offerta, se il libro conteneva informazioni poco importanti, altre volte invece il drago richiedeva reliquie particolari, e altre volte ancora gli bastava uno sguardo per scrutare nell'anima dell'individuo e considerarlo degno o meno. Alcuni riuscivano nel loro intento, alcuni no. I più impazienti - o coloro che venivano respinti - tentavano di affrontare il Guardiano, andando incontro a morte certa. E Otachi di certo non si lamentava troppo in quei casi; dopo secoli passati a mangiare esclusivamente ratti giganti non disdegnava assolutamente un cambio di menu ogni tanto; gli arroganti li preferiva al sangue, i folli erano squisiti ben cotti.
Osservò quindi in religioso silenzio mentre il Saggio si circondava della sua stessa magia evocativa, incidendo rune e cerchi magici nell'etere a creare portali per altre dimensioni. Rimase piacevolmente sorpreso quando vide alle sue spalle le due creature angeliche, percependo il grande potere che entrambe emanavano e con quanta facilità erano state richiamate per rimanere al fianco del loro evocatore.
“ Impressionante, Uriel di Tetros. Possiedi il giusto potere per reclamare il libro... “, disse, la lingua biforcuta a tastare l'aria pregna della magia del giovane.
" ... ma ti avviso che questo è soltanto l'inizio: per poter evocare il Kantys avrai bisogno di tutti gli 88 Tomi della Costellazione del Kantys. Ognuno di essi si trova in un differente universo, e potresti dover affrontare prove ben peggiori di quella a cui oggi sei stato sottoposto.
Alla luce di questo, sei ancora convinto di volere il Tomo? ", domandò curioso.. -
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“Quindi si, sono pronto a intraprendere un simile cammino”
“ Molto bene allora. “
Gli occhi di Otachi si illuminarono di un blu acceso; non molto lontano da lì, sullo scaffale di una delle librerie che ricoprivano le mura dell'ampia sala un libro cominciò a brillare della stessa luce, cominciando a fluttuare verso il drago come se avesse vita propria. Non appena il grande tomo fosse al cospetto dei due, per Uriel non sarebbe stato difficile allungare la mano e afferrarlo. Dalla copertina in cuoio viola e le rilegature dorate, le antiche pagine emanavano un'energia particolare, a tratti sinistra. Tuttavia, non v'era dubbio alcuno che fosse esattamente ciò che il Saggio stava cercando, poiché se fosse stato attento alle rune incise sulla costa ne avrebbe sicuramente riconosciuta qualcuna.
" Buona fortuna, Uriel di Tetros. "
Ora che il ragazzo aveva quello per cui era venuto, Otachi tornò a rannicchiarsi su sé stesso per schiacciare un pisolino in attesa che un altro avventuriero varcasse la soglia di quelle rovine in cerca di ricchezze o potere.
Chissà, magari la prossima volta sarebbe stata quella dello spuntino.
Magari qualcuno più in carne..