Dawn of the Hunters

Epilogo ~ Allen & Tasha

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    Viaggiatore dei Mondi

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    Colpirono il pavimento a scacchiera nello stesso momento, producendo un tonfo unisono che echeggiò per un breve istante tra le alte volte del salone, e mentre l'aria immota si riempiva della frequenza bassa e vibrante dei loro respiri, i Gemelli albini giacquero inerti dove erano precipitati -schiena contro il marmo bianco e nero-, stremati e boccheggianti per la rocambolesca fuga che li aveva condotti fuori dalla Sala Comandi del Tendone, senza più fiato.

    La liscia superficie riflettente dietro le loro teste, che ricopriva l'ampia parete che li aveva espulsi, appariva ancora perturbata come una placida polla d'acqua colpita dal lancio di un sasso, e le ci volle ancora qualche lungo istante prima che quelle increspature concentriche si estinguessero, rivelando il liscio riflesso delle finestre allineate sul muro opposto, attraverso le quali cominciava a schiarirsi l'incerto cielo dell'alba.

    Rimasero lì a quel modo per un tempo imprecisato, consci l'uno della presenza dell'altro solo per il fatto di trovarsi spalla a spalla, ascoltando il suono del loro stesso respiro recuperare un ritmo regolare nel silenzio irreale che già dominava quell'area remota e deserta della città di Kisnoth: i polmoni in fiamme, i muscoli indolenziti, la stanchezza diffusa, e quel chiarore che sorgeva da est erano tutti consolanti segnali del fatto che fossero sopravvissuti al labirinto e scampati alla Notte, ma... era abbastanza per sentirsene sollevati?

    Erano giunti nel cuore del Pentauron perché avevano un compito da portare a termine, rintracciare una persona e consegnarla al loro Maestro, ma la Missione era stata sospesa quando la barriera era stata eretta intorno alla città, intrappolandoli all'interno: si erano così ritrovati prima sotto l'attacco di un Circense -vecchia conoscenza, come loro sulle tracce dell'obiettivo-, e poi in fuga per le vie di una città che andava popolandosi di mostri; avevano pensato di dividersi per seminare gli inseguitori, confondendosi nella folla prima di ricongiungersi in un punto stabilito, ma... niente di quanto pianificato era andato per il verso giusto.

    Se non altro, ad Allen era andata meglio che a Tasha, visto che le abilità da saltimbanco del primo gli erano tornate utili per infiltrarsi tra le attrazioni dell'infernale luna-park, mentre l'altro si era beccato uno squarcio a un fianco dalla maledetta Succube.


    « Cosa.... cosa pensi ne sia stato di Miaka...? »

    Non appena fu di nuovo in grado di parlare, con lo sguardo color ametista che vagava per la volta affrescata del soffitto, Tasha lasciò quel pensiero -fino a quel momento ricacciato in un cantuccio della sua mente- libero nell'aria immota, restituendo alle orecchie di entrambi un eco che aveva il retrogusto amaro del senso di colpa: dopotutto, nonostante i tratti felini, Miaka era solo una bambina... Una bambina poco presente a sé stessa, per giunta. Una bambina che il Maestro aveva affidato loro affinché il suo fiuto li aiutasse nella loro ricerca.

    E loro, invece, l'avevano smarrita: avevano perso di vista la bimba-gatto
    non appena la guerriglia era cominciata.


    « Io... io credo che la Maestra abbia pensato anche a lei. »
    replicò lentamente Allen, tirandosi pian piano a sedere
    « Ci ha indicato una strada da percorrere, e ci ha provvisti di una via di fuga,
    perciò... è probabile che abbia fatto lo stesso per il suo Famiglio. »


    Quando il profilo della città era trasfigurato in un delirante luna-park, i Gemelli si erano visti spalle al muro, ma in quell'ora buia la figura di una Dama Bianca era emersa dai loro ricordi perduti come l'eco di un sogno profetico, indirizzandoli: come uno spettro benevolo, pur senza spiegazioni, la donna bionda li aveva messi in condizione di non essere mere vittime in balia del turbine degli eventi, e affidandosi alla sua guida, erano divenuti i suoi agenti... i suoi Cavalieri sulla scacchiera.

    Saltando da una parte all'altra di quel campo di battaglia, si erano dapprima ritrovati tra i soldati di Endlos, fatti prigionieri dal nemico: naturalmente, si erano mossi per liberarli, e da lì in avanti ci avevano pensato i comandanti dei rispettivi eserciti ad organizzare la fuga dal luogo di detenzione e un fronte di resistenza armata, che tenesse gli invasori di Kisnoth impiegati in una guerriglia per le strade della Capitale e l'attenzione degli organizzatori il più possibile lontana dal Tendone.

    Avevano contribuito alla prima incursione, diretta contro la ruota panoramica (Tasha era riuscito a fabbricare degli esplosivi artigianali), ma non erano rimasti abbastanza a lungo da vederne l'esito: attraverso i vetri di una vicina finestra, braccia disincarnate li avevano tratti in salvo dall'imminente pericolo... ma, in compenso, ciò di cui erano stati testimoni sarebbe stato sufficiente a riempire di incubi ben più di una singola vita mortale.

    Avevano attraversato diversi ambienti, e nell'ultimo tratto del viaggio si erano ritrovati all'interno di una Galleria piena di macabre opere, a cominciare da una folla di manichini decapitati, disposti in circolo ed inginocchiati in preghiera; districarsi tra indovinelli e mostri lì disseminati non era stato facile, ma l'eco della Risonanza li aveva guidati in una precisa direzione... e lì, duramente provato tanto dagli scontri quanto dall'aria malsana del Circo -di cui sembrava risentire particolarmente- avevano trovato il Sole.

    Insieme a lui avevano trovato la Sala Comandi, e -con l'intento di disattivare la Barriera esterna- i Gemelli si erano messi al lavoro sugli aggeggi con cui avevano una certa familiarità; tuttavia, quando la situazione sul Palco Centrale era iniziata a precipitare, l'Arcano si era allontanato con la speranza di poter intervenire in qualche modo in favore della sua Famiglia: quella era stata l'ultima volta che lo avevano visto, dato che -poco dopo- avevano ricevuto visite sgradite, ed erano stati in principio costretti a difendere la posizione fino al completamento della loro task, e a cercare una via di fuga subito dopo.


    « Faremmo meglio a muoverci senza perdere altro tempo. »
    riprese Allen, controllando la mobilità delle gambe, ripiegando un ginocchio al petto
    « Siamo tornati in città, ma dobbiamo verificare che la Barriera sia caduta sul serio,
    controllare che ci siano superstiti, vedere di dare una mano... »


    jpg« ...rintracciare Leon. »
    lo interruppe Tasha, restando ancora schienato a terra, con aria meditabonda
    « Forse, la Maestra ci ha condotti da lui per qualche motivo.
    Forse può aiutarci nella nostra ricerca. »


    « Questo sarà meglio evitarlo, cari giovani – almeno per il momento. »

    Il risuonare di quella terza voce strappò immediatamente -come naturale, date le circostante- un sussulto ad entrambi, ma l'agitazione degli albini si placò non appena i loro occhi conversero sulla figura seduta su una delle ricche poltrone disposte davanti al camino spento scoppiettante, riconoscendo la figura familiare di un vecchio uomo -tondo come un buddha- abbigliato secondo la moda del Presidio Occidentale, dall'alta stempiatura e i lunghi capelli canuti: nessuno dei loro sensi lo aveva percepito prima, eppure... Eccolo là, l'Asso di Spade.

    « La Luna è stata catturata dal Nemico,
    e ora nemmeno i mezzi della Corte sono più in grado di raggiungerla. »

    esordì con voce grave, stringendo tra le mani una tazza cinese colma di thé
    « In queste condizioni, dobbiamo muoverci con cautela: siamo costretti a considerare l'eventualità che la connessione tra Arcani possa comportare una fuga di informazioni... perciò è preferibile che nessuno di loro conosca la vostra vera missione e il suo andamento. »
    spiegò l'anziano, con lo sguardo perso tra le fiamme guizzanti
    « In effetti, sarebbe meglio se limitaste il più possibile i contatti con loro e vi concentraste sul vostro scopo – almeno fino a nuovo ordine. »

    « Quindi... dovremmo lavarci le mani di quello che sta succedendo a questo mondo? »
    si inalberò il giovane dagli occhi ametista, scattando su
    « Dopo le cose che abbiamo visto questa notte? È questo che stai dicendo, Vecchio?! »

    Tirandosi in piedi a propria volta, quello con le iridi cerulee affiancò il compagno, posandogli una mano sulla spalla più in un gesto che gli manifestasse la sua vicinanza, che non per l'intento di trattenerlo fisicamente; questa volta, a riprova del suo sostanziale accordo con il ben più irascibile amico, Allen mancò di riprendere Tasha circa l'appellativo irrispettoso usato per il loro Maestro.

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    « Maestro Iroh... Se hanno catturato la Maestra, penso che dovremmo collaborare con tutti per contrastare il Nemico e cercare di liberarla. »

    « So che siete dei cari ragazzi, e che siete armati delle migliori intenzioni... ma vi assicuro che la vostra missione è di importanza cruciale. »
    replicò l'anziano, con tono stanco e sinceramente afflitto
    « Se vi stanno a cuore le sorti di questo mondo e delle sue genti, assolvere il vostro compito è assolutamente prioritario. »

    Come per un mistico effetto di dissolvenza, la figura del vecchio Iroh sublimò fino a svanire dai loro sensi, lasciando i Gemelli da soli nel salone di una villa pian piano invasa dalla luce dell'alba incipiente...

    « Trovatelo e proteggetelo fino al momento del suo Risveglio:
    trovate il Papa... »


    ...e tuttavia, il pensiero di quante cose in sospeso ancora gravitassero attorno a quella tragedia fu più che abbastanza per avere l'impressione che quella traversata nelle tenebre non fosse ancora finita.



    Edited by Madhatter - 12/5/2019, 22:01
     
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