[H] Giuramenti Rinnovati

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  1. The Hush
     
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    Tempio del Silenzio, Kisnoth.
    Presidio Centrale, Endlos.

    Quello che un tempo fu il nucleo vivo e pulsante del Pentauron, il suo eterno cuore, il centro di un mondo che mutava infinite volte, rimanendo tuttavia sempre fedele a sé stesso, a circa un anno di distanza dai tragici eventi che avevano scosso tutto il Semipiano si mostrava ai presenti come uno splendido quartiere fantasma.
    Si dice tuttavia che l'ordine naturale delle cose non possa essere realmente mutato, ma soltanto "scosso", e come spinte a ritrovare l'equilibrio perduto, le genti di Endlos avevano ricominciato ad abitare il suo cuore ferito. Rimasta quasi totalmente intatta, nonostante vuota delle variopinte e brulicanti anime che la popolavano, Kisnoth era sul punto di rinascere.

    Tra i primi compratori degli edifici sventrati, due nomi in particolare avevano attirato non poca curiosità dagli abitanti del Pentauron: due Alfieri -Errante ed Orientale- avevano apposto la propria firma all'acquisto di uno dei palazzi delle vie centrali. Chiuso immediatamente al pubblico, per mesi aveva ricevuto visite da parte di numerose personalità appartenenti ad entrambi i presidi: dai Cavalieri Celesti ed i Saggi di Palanthas agli Aviatori stessi, in molti avevano varcato le soglie sbarrate, apponendo cambiamenti più o meno evidenti alla struttura.

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    Il tempo trascorse lentamente, dilatato all'infinito dal silenzio di una piazza vuota su cui sarebbe stato possibile ascoltare solo i passi di qualche Aviatore o Cavaliere in viaggio. A circa un anno dal genocidio di Kisnoth, il quartiere non si era ancora realmente ripopolato, eppure molti teli caddero da quel palazzo e le ultime impalcature furono presto smontate.
    Sui muri, su alcune finestre ed agli ingressi, un simbolo nuovo appariva evidente: qualcosa che -anche prima di esistere- aveva probabilmente salvato tutti gli occupanti del Palazzo e tutti coloro che -in quel giorno di sole- avevano reso gremita la strada nei pressi di un'enorme balconata, la più grande e centrale della struttura. Su di essa, le due proprietarie osservavano la folla, ergendosi fiere una al fianco dell'altra.

    -Figli di Endlos, Fratelli e Sorelle: ritrovarsi ad un anno dalla tragedia nel medesimo posto in cui essa ha così duramente colpito è senz'altro un segno di grande coraggio, e di questo desideriamo per prima cosa ringraziarvi... perché serve coraggio per non distogliere lo sguardo da quanto è accaduto, per non dimenticare ciò che che ci è stato strappato, e per continuare a vivere ogni giorno con il timore che potrebbe succedere ancora

    Quando la Dama del Vento prese la parola, tra la folla sottostante nella piazza antistante il palazzo si dipanò il silenzio, ma un mormorio comprensibilmente preoccupato si levò diffusamente dagli astanti: quella che i due Alfieri stavano comunicando alla popolazione non era una verità rosea e rassicurante, ma mai come in quel momento era indispensabile guardare in faccia la realtà...

    -In molti tra quelli qui presenti oggi hanno vissuto o assistito da vicino a quegli eventi dolorosi, soffrendo il peso della perdita come quello della sopravvivenza, ma tutti abbiamo dovuto rinunciare a qualcosa nell'arco di quella terribile Notte. Senza differenza alcuna di razza, provenienza o estrazione sociale, senza distinzione di bandiera, dialetto o Presidio, ogni abitante di Endlos ha visto messa a repentaglio l'inviolabile sicurezza delle nostre case, la spensieratezza di una vita serena, la fiducia in un futuro felice...-

    « La profonda ferita che è stata inflitta al cuore del nostro mondo non si è mai rimarginata... »
    esordì la Dama Azzurra, subentrando all'amica e sfiorandole un braccio per farle sentire la sua vicinanza
    « Ma la Speranza è rimasta: l'abbiamo trovata nell'ora più buia, ne abbiamo fatto lume per i nostri passi malfermi dopo la caduta, e abbiamo preso la decisione di cullare questa fiamma, alimentarla e darle forza, difenderla e diffonderla... »
    proseguì, cercando con la sinistra la mano di Drusilia e stringendosi la destra sul petto, come a trattenere il cuore fremente
    « ...finché non diventerà una luce capace di far tremare la notte. L'arma per riconquistare quella sicurezza, quella serenità e quel futuro che ci sono stati sottratti. »

    Come spesso le capitava di fare fin da quanto era ragazza, quando le emozioni minacciavano di sopraffarla, Kalia si prese un momento per inspirare a fondo, prima di lasciar andare l'aria e la tensione con singolo soffio; quando riprese a parlare, in lei era tornata a vibrare la placida fermezza che derivava dalla loro comune determinazione.

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    « In questo tempo ci siamo presi cura dei feriti, abbiamo compianto i morti e i dispersi, e lavorato con impegno per rimettere in sesto la città di Kisnoth e noi stessi: lo abbiamo fatto stringendoci insieme, perché solo uniti in un comune ideale è possibile fare la differenza davanti all'insonne malanimo che minaccia il Semipiano. »

    -Ed è stando insieme che facciamo voto di prodigare ogni nostro sforzo e risorsa perché sia fatta luce sugli eventi del Pentauron. Perché quello di cui siamo stati testimoni non accada mai più alle genti del nostro mondo. Perché i colpevoli siano fermati e perché sia fatta giustizia su di loro.-

    Sentendo la mancina dell'amica sfiorarle la pelle con gentilezza e l'emozione manifesta nei suoi respiri, l'Alfiere Errante si voltò ad osservarla, sorridendole. Nonostante le ferite del proprio cuore sanguinassero ancora e la rabbia bruciasse al pari di una fiamma inestinguibile, sapeva di dover pazientare, ricostruire tutto e ricominciare da zero, passo dopo passo. Kalia l'avrebbe tuttavia accompagnata e -nel bene quanto nel male- avrebbero dovuto imparare a comprendersi davvero fondo, sostenersi a vicenda. Ricambiò il suo tocco con la sua mano destra, non più alleate ma realmente sorelle.

    « A fronte di questa decisione, vi annunciamo la nascita di un nuovo corpo scelto che si dedicherà d'ora in avanti alla tutela e alla salvaguardia del Semipiano. »
    avanzando un po', la Dama si fermò a ridosso della balconata, abbracciando la folla con uno sguardo degli occhi blu zaffiro
    « E siamo qui per chiedervi di lottare con noi ed essere nostri compagni: aiutateci a riconquistare un domani migliore per tutte le genti di Endlos. »

    Censimento

    Sono ormai trascorsi quasi dieci anni dall'inizio del nostro percorso di gilde endlossiane.
    Partite in tre con ideali simili ma diverse prospettive, le gilde degli Aviatori, dei Cavalieri e dei Saggi hanno superato a modo loro mille difficoltà, momenti di profonda crisi quanto di gloria e piacevolissime soddisfazioni. Dalle lotte per l'affermazione sul territorio a missioni su vasta scala come la guerra al Drago Divoramondo, le nostre gilde sono cresciute, distinguendosi per meriti sul campo e per un vivo interesse alla salvaguardia di tutto Endlos, aldilà di quali potessero essere le fazioni in gioco o degli equilibri di potere.

    A seguito degli eventi accaduti durante la Notte della Prima, è risultata quantomai palese l'impossibilità di affrontare una delle emergenze più tragiche e spaventose che il Semipiano avesse mai ospitato -non tanto per il numero altissimo delle vittime, quanto per le modalità e la crudeltà dei carnefici- da soli, e se da un lato le alleanze erano servite a questo scopo, dall'altro si è giunti alla conclusione che non fossero abbastanza.
    Se è vero che lo scopo dei Cavalieri Celesti, dei Custodi delle Sette Vie e dei Liberi Aeris Milites fosse quello di proteggere gli innocenti e quanto di bello ancora esiste nel loro mondo, l'unica via di salvezza -l'ultima speranza contro gli invasori- resta quella del fondersi in un'unica identità, più grande e più potente, crescendo assieme e completandosi vicendevolmente.

    Lo stesso è accaduto al di fuori del gioco: negli ultimi anni i Capi-gilda -ridotti a due soltanto, dai tre iniziali- si son presto resi conto di non riuscire a gestire come era loro desiderio più di una gilda, sia come responsabili che come giocatori in un'altra. La soluzione è giunta quindi spontanea: unire le forze, così da concentrarsi su una fazione soltanto. Questa scelta -si spera- aumenterà l'attività di gioco ed eviterà più del solito i possibili "tempi morti" dovuti all'assenza temporanea di uno dei capi.
    _______________________________________

    Terminata la doverosa premessa, è bene spiegare la natura di questo censimento: rivolto solo ai giocatori già iscritti ad una gilda, permette loro di confermare la propria presenza anche in futuro. Tale conferma è di tipo vincolante; per questo motivo il post è rivolto solo ai giocatori già iscritti: costoro hanno avuto (ed avranno modo, nel caso contattino Madhatter o Drusilia) di informarsi sulle nuove regole di gilda (già stilate, e presto pubblicate in via ufficiale nel topic ufficiale sul forum di Endlos) e tutto ciò che è di loro interesse ben prima che siano completate le pratiche burocratiche necessarie alla fusione.

    Per confermare la propria adesione alla nuova gilda sarà necessario inviare un solo post (o uno per personaggio) in cui si assiste al discorso dei due Alfieri fra la folla nel piazzale: sarà possibile far parlare fra loro i personaggi, come limitarsi alla semplice introspezione; coloro che non invieranno alcun post saranno automaticamente considerati fuori dai ranghi e svincolati dai giuramenti, mentre chi citerà solo alcuni dei suoi personaggi associati, otterrà la nuova nomina solo per quelli presenti al discorso.

    Postare entro il: 1 Giugno, ore 23:59.
    In caso di ritardi, basta comunicare tutto ad una delle due responsabili.

     
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    "La grandezza, di un uomo o di un popolo,
    non è colorita, sonora, applaudibile, rapida:
    è una cosa intensa, lenta;
    si nutre di silenzio e di tempo".


    (Massimo Bontempelli)

    Piazzale antistante il Tempio del Silenzio, Kisnoth.
    Presidio Centrale, Endlos.

    Sotto un cielo sgombro di nubi, nel cuore ferito di Endlos, una chioma azzurrina danzava leggera ad ogni folata di vento. Muovendosi lenta e poi rapida, disegnando vortici ed onde gradevoli alla vista, carezzava soavemente i lineamenti androgini di un'uomo dalla bellezza esotica, davvero molto simile ad entrambe le fanciulle presenti sulla balconata. Se da un lato -infatti- il colore dei capelli avrebbe potuto trarre in inganno i meno attenti, lasciando supporre un qualche legame di parentela fra l'uomo e l'Alfiere Orientale, la forma del volto e molte espressioni ricordavano piuttosto quello Errante, esattamente come l'aroma lieve di rose fresche, in lui reso più pungente da una buona dose di profumo.
    Indossava una divisa color indaco, dalla quale erano ben visibili alcune medaglie e numerosi gioielli, dalle spille agli anelli. Gli occhi d'oro erano fissi su entrambe, ed un sorriso compiaciuto disegnava una suadente curva asimmetrica.

    Quarion Galanodel, fratello gemello dell'Alfiere Errante ed Ambasciatore del Presidio Orientale, era già a conoscenza dei dettagli dell'annuncio: ottimo anello di congiunzione fra le tre gilde, merito i suoi trascorsi in entrambi i Presidi ed una infinità di conoscenze e legami, in quei mesi si era occupato di coordinare alcuni lavori nella struttura.
    Nonostante l'avesse trovato oltremodo gravoso rispetto alle solite mansioni, aveva deciso di dedicarcisi totalmente, così da velocizzare i tempi e rimediare alla "colpa" di non esser stato presente in quei durante la tragica Notte, impegnato com'era nel gestire alcune questioni nel Garwec.

    -Ed è stando insieme che facciamo voto di prodigare ogni nostro sforzo e risorsa perché sia fatta luce sugli eventi del Pentauron. Perché quello di cui siamo stati testimoni non accada mai più alle genti del nostro mondo. Perché i colpevoli siano fermati e perché sia fatta giustizia su di loro.

    Contento della virata storica, di certo positiva ed ottimistica rispetto ad un'altrettanto probabile chiusura dovuta a paure e timori più che comprensibili, riconobbe che in quel discorso entrambe avevano deciso di mettere del proprio. Dove Drusilia ricercava la verità, Kalia parlava di prendersi cura degli altri come di sé stessi, dove la Dama del Vento reclamava giustizia, quella Azzurra invocava la speranza.

    « A fronte di questa decisione, vi annunciamo la nascita di un nuovo corpo scelto che si dedicherà d'ora in avanti alla tutela e alla salvaguardia del Semipiano. E siamo qui per chiedervi di lottare con noi ed essere nostri compagni: aiutateci a riconquistare un domani migliore per tutte le genti di Endlos. »

    Sospirando profondamente, l'Ambasciatore si portò una ciocca ribelle dietro le orecchie.
    Nascondendo l'oro del proprio sguardo sotto un groviglio di ciglia folte e nerissime, si riscoprì pensatore di idee ciniche e sconfortanti. La logica -dopotutto- rendeva le loro possibilità di successo inferiori a quanto molti vaneggiavano.
    Ciò nonostante... pensò di voler seguire anche lui quel cammino di speranza.
    Comunque sarebbe andata a finire, infondo, l'avrebbe affrontata rimanendo esattamente in quello che era sempre stato al suo posto.
    Al fianco della propria famiglia.

     
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    Mozart von Baltasar

    ಸುಳಿವು

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    PRESENTAZIONE

    ಅನಗ್ರಾಫ್


    C'era un buon odore, un profrumo gradevole. L'aria era limpida e il cielo aveva serbato per sé le nubi, nascondendole oltre un orizzonte che, ad occhio, sembrava non voler conoscere nuove tempeste per molto tempo a venire. Una leggera brezza sospirava gradevole al tatto, come una carezza d'estate; sul volto sereno del musico, ivi giunto per assistere a un grande evento, cullato dalla fresca atmosfera e dalla fragranza dei fiori a decorare le strade.
    Ma non era sempre stato così. Mozart non riusciva a distogliere dalla mente sua l'orrore, la fatica, il dolore e il sangue; li aveva visti grondare, come pioggia torrenziale, sulle vite di quell'antro di mondo. Un massacro, perpetrato ai danni di civili e innocenti. Una strage a cui tutte le gilde animate dal senso di giustizia avevano posto strenua resistenza, e a cui il musico aveva provato a porre rimedio con le sue abilità da guaritore. Non era però stato in grado di aiutare la Dama Azzurra come voluto: un colpo alle spalle, un attacco a tradimento, lo aveva lasciato incosciente e in gravi condizioni. Non era ancora riusciuto a chiedere scusa a Dama Khalia per quel suo fallimento. L'Alfiere, però, era stato buono. Sapeva non nutrisse alcun risentimento verso di lui, ciò però non alleggeriva il peso che sentiva nel cuore.

    Mozart inspirò a pieni polmoni. C'era una aria nuova, quel giorno. E non era solo la speranza incalzante di un domani scevro di violenze, né del giorno nuovo che, con sé, avrebbe portato guarigione al prezzo di un rimbocco di maniche. No, non erano soltanto tutte queste cose. C'era elettricità. Stavano calvalcando la punta di un'alta e meravigliosa onda: la sensazione di essere lì, in quel piccolo antro di Semipiano, chiamati a rispondere a una nuovo ruolo, contro le forze del vecchio e del male. Lo poteva sentire, tanto nelle parole dell'Alfiere errante quanto in quelle della Dama Azzurra, come qualcosa che avrebbe cambiato per sempre la storia di quel mondo.


    « A fronte di questa decisione, vi annunciamo la nascita di un nuovo corpo scelto che si dedicherà d'ora in avanti alla tutela e alla salvaguardia del Semipiano. E siamo qui per chiedervi di lottare con noi ed essere nostri compagni: aiutateci a riconquistare un domani migliore per tutte le genti di Endlos. »


    Un tonfo al cuore sorprese il musico. Un soffio di vento sollevò le ciocche dorate e liberarono il viso, ora disteso con lo stupore vibrante negli occhi smeraldini. Sapeva che c'era qualcosa in ballo, che l'Alfiere dell'Est era stato molto indaffarato dopo gli eventi del Massacro, ma aveva pensato fossero legati alle sue opere di bontà e diplomazia. Che stesse pianificando di riorganizzare i Cavalieri Celesti, seppur questi fossero già da tempo fiaccati e indeboliti, non gli era però passato per la mente. Né che, addirittura, programmasse di unificarlo ai Liber Aeris Milites.
    Sono uno stupido.
    Fece il possibile per trattenere le lacrime, ma fu tutto invano.
    ofAwj81
    Chiuse gli occhi per un preve momento. Il tocco dolce della brezza sfiorò la sua commozione, che discese a grandi perle salate lungo le gote arrossate. A cosa aveva pensato lui, dopo l'incidente? A sentirsi in colpa, a punirsi, a dirsi di non aver degnato l'Alfiere dei suoi servigi. Invece, la Dama Azzurra aveva messo il suo dolore da parte, per indirizzarlo verso un futuro migliore. Cosa che, in realtà, avrebbe dovuto fare anche lui. Perché, invece, aveva preferito altrimenti? Aveva ancora molto da imparare, ma, dal profondo del cuore, sentì risalire un tepore rinfrancante: aveva ancora molto tempo per imparare da Dama Khalia. E, quel giorno terso e sgombro di nubi, sentì il peso sulla sua anima affievolirsi. Non perché avesse di già perdonato a se stesso le proprie mancanze, ma perché sentiva essere quella una nuova occasione per rimediare, per rimboccarsi le maniche e rinnovare i suoi voti. Mozart riaprì allora gli occhi, il volto ammorbidito da un sorriso. Sollevò le mani e fece un breve applauso.
    C'era un buon odore, quel giorno. E tutto sembrava dovesse andare per il meglio.



    { INDICE - ABILITÀ}

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    Abilità

    ಕೌಶಲ್ಯ


    mozart1

    Stato Fisico † In perfette condizioni.
    Stato Emotivo † Sereno.
    Mana Residuo † 100%
    Mana Speso † 0%
    GildaCavalieri Celesti
    Rango † Le Spade di Istvàn
    Conto53/86

    RevisioneQui


    Abilità Passive
    Golden Experience
    Categoria: Malia.
    Raggio: 30 metri.
    Tipologia: Benessere.
    Limitazioni: QM.

    Sixth Sense
    Prima Passiva
    Categoria: Passive Sfondo Cosmico.
    Raggio: Ambientale.
    Tipologia: Effetto Senico.
    Limitazioni: Tutte.

    Seconda Passiva
    Categoria: Condivisione Emotiva.
    Raggio: 30 metri.
    Tipologia: Role Play
    Limitazioni: Giocatori.
    Abilità Attive † Nessuna


    Riassunto

    Nada, partecipo alla scena per rinnovare il mio interesse verso la nuova gilda, con tutto ciò che ne seguirà :D NDR: corretti alcuni errori.

    { POST - INDICE}





    Edited by flama - 16/5/2019, 01:42
     
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    C'era un sole splendido e il cielo era sgombro di nuvole, una giornata ideale per un discorso alla folla. Drusilia doveva fare un annuncio e Thory, accompagnato dal fedele compagno Mr.Doge, si sentiva in dovere di ascoltarla. Dopo i recenti disastri, che per sua fortuna ne aveva solamente sentito parlare e quindi non era testimone diretto dei fatti, si sentiva un Aviatore inutile. Non aveva fatto niente fin'ora e il minimo che poteva fare era almeno ascoltare il proprio Alfiere.
    Per la strada tirava un venticello fresco e leggero che rendeva la permanenza nel piazzale antistante la balconata dove Drusilia avrebbe fatto il discorso, molto godibile. Questa brezza accarezza in modo dolce la pelle liscia e candida del ragazzo e il pelo corto del cagnolino. I due, ormai rilassati grazie al dolce venticello, attesero con pazienza l'inizio.
    Sulla Balconata erano presenti due donne, una era l'Alfiere del presidio Errante e l'altra di quello Orientale. L'Alfiere Errante fu la prima a prendere la parola:

    -Figli di Endlos, Fratelli e Sorelle: ritrovarsi ad un anno dalla tragedia nel medesimo posto in cui essa ha così duramente colpito è senz'altro un segno di grande coraggio, e di questo desideriamo per prima cosa ringraziarvi... perché serve coraggio per non distogliere lo sguardo da quanto è accaduto, per non dimenticare ciò che che ci è stato strappato, e per continuare a vivere ogni giorno con il timore che potrebbe succedere ancora

    Il ragazzo rimase in silenzio, ascoltando con attenzione ogni singola parola del suo comandante, stringendo i pugni e serrando i denti per la rabbia di non essergli stato utile.
    Poco dopo, il discorso dell'Alfiere Errante venne fermato dalla Dama Azzurra che prese la parola al suo posto. Le sue frasi erano piene di parole come luce, forza e speranza. Questo fece infiammare l'animo del ragazzo e del cagnolino. Se non avevano fatto niente fin'ora, allora avrebbe fatto tutto in futuro, altrimenti non si sarebbero più potuti guardare allo specchio dalla vergogna.
    « A fronte di questa decisione, vi annunciamo la nascita di un nuovo corpo scelto che si dedicherà d'ora in avanti alla tutela e alla salvaguardia del Semipiano. »
    « E siamo qui per chiedervi di lottare con noi ed essere nostri compagni: aiutateci a riconquistare un domani migliore per tutte le genti di Endlos. »

    Sentendo questo, Thory prese la sua decisione, avrebbe seguito Drusilia e la Dama Azzurra in questa nuova avventura. Cosi si rivolse al fedele compagno: -Doge, io voglio seguirle. Tu seguirai me?
    -CertoWoof
     
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    Ancora un anno.
    Gli sembra che siano passati appena una manciata di mesi da quando a trentasette anni aveva mosso i suoi primi, esitanti passi sulle colline erbose di Chediya e, subito dopo, sulle larghe e affollate strade lastricate di Istvàn. Quando ancora non aveva ancora incontrato altro che esseri umani in vita sua, e aveva rivolto sorrisi forzati a chiunque avesse le orecchie appuntite o il cui colore della pelle sarebbe risultato innaturale su un homo sapiens.
    Denver credeva che sarebbe restato un anno, due al massimo; il tempo necessario per rimettersi finanziariamente in sesto, raccogliere le proprie memorie e tornare a testa alta a Chicago a testa alta per saldare i propri debiti e ricominciare da dove aveva lasciato. Ciò che non aveva mai considerato erano gli ostacoli a cui sarebbe andato inevitabilmente incontro, nonché il fatto che la sua permanenza sul semipiano sarebbe diventata molto più di una semplice parentesi caotica e addirittura favolistica in una vita da normale cittadino degli Stati Uniti d'America.

    Perché esiste una linea sottile che separa il semplice abitare in un posto dal viverci, una che il reporter ha oltrepassato inconsapevolmente diverso tempo fa – si tratta di un processo graduale, fatto di tanti minuscoli passi che ti avvicinano ad una persona, ad un luogo, ad una causa man mano che realizzi che la realtà che ti circonda è complessa tanto quanto quella del tuo mondo, e non composta di paesaggi idilliaci (o ridicolmente pericolosi) e creature macchiettistiche con le quali si deve convivere.

    AiNySiVOramai alla soglia dei quarantadue anni, il giornalista ascolta il discorso congiunto dell'Alfiere Orientale e Errante con il naso puntato sul terrazzo dal quale le due donne si affacciano, e non riesce a pensare a nessun altro posto dove egli senta di dover essere.
    Quattro anni e mezzo per i parametri usati sulla Terra per misurare il tempo, o poco più di cinque per quelli di Endlos. Denver Brockmann, Corona di Sophia, non osa neppure sussurrare – si limita a guardarsi intorno di tanto in tanto per ammirare quel massiccio raccoglimento di coloro che prima di quel momento erano Saggi, Aviatori e Cavalieri Celesti.
    Passa lo sguardo sui volti di chi a differenza di lui ha avuto modo di vivere l'orrore di quella notte a Kisnoth un anno prima. All'epoca, del resto, non era altro che un semplice accolito, e non era stato chiamato a unirsi agli altri sulla linea del fronte, rimanendo invece in attesa a Palanthas per assicurarsi che tutto filasse liscio nella biblioteca.
    Cerca tuttavia più di tutti gli occhi di Uriel, fortunatamente sopravvissuto all'ordalia di quel diabolico circo e, se li troverà, si avvicinerà al semidio per posargli una mano sulla spalla, rimanendo in silenzio per poter dire con un gesto tutto ciò che non può esprimere con le sole parole.

    Lascia che ti aiuti, poiché di qui in poi combatteremo fianco a fianco.
    Lascia che ti aiuti, poiché di qui in poi non voglio essere lasciato indietro.


    Guarda ancora Kerobal, Brifos, Quarion e tutti quegli altri saggi, aviatori e cavalieri con i quali potrebbe avere o meno condiviso esperienze.

    Quelle persone sul terrazzo gli hanno dato troppo perché il giornalista non ricambi il favore.
    Chicago può andare al diavolo ancora per un altro po'.

     
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    Kisnoth - Presidio Centrale, Endlos.
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    Al fianco di numerosi compagni, amici ed alleati, volgevo lo sguardo sul balcone da cui la Dama del Vento e la Dama Azzurra avrebbero preso la parola. Fiere e rispettose, al cospetto di chi fino ad allora le aveva seguite in ogni impresa.
    Quel giorno avrebbe rappresentato un nuovo inizio, ne ero consapevole: Endlos era cambiata. Noi eravamo cambiati. Le ferite che ci furono inflitte quella Notte non avrebbero mai conosciuto la pace, così come le nostre menti non si sarebbero mai liberate dal tormento. Ma la consapevolezza di esser deboli, vulnerabili, non sarebbe diventata una catena.
    La folla riunita in quella piazza era la più forte e significativa risposta che il nostro mondo avrebbe potuto urlare. Dinnanzi alla guerra, ad un conflitto imminente, alla paura della morte ed al rischio di vedere cancellato ogni sforzo finora profuso, Endlos aveva deciso di riunirsi.
    Ora come quella Notte, l'uno al fianco dell'altro, per un bene comune.

    -Ed è stando insieme che facciamo voto di prodigare ogni nostro sforzo e risorsa perché sia fatta luce sugli eventi del Pentauron. Perché quello di cui siamo stati testimoni non accada mai più alle genti del nostro mondo. Perché i colpevoli siano fermati e perché sia fatta giustizia su di loro.-
    « A fronte di questa decisione, vi annunciamo la nascita di un nuovo corpo scelto che si dedicherà d'ora in avanti alla tutela e alla salvaguardia del Semipiano.
    E siamo qui per chiedervi di lottare con noi ed essere nostri compagni: aiutateci a riconquistare un domani migliore per tutte le genti di Endlos. »


    La voce delle due rose divenne dunque un dolce vento, una carezza che sfiorò il volto e mosse all'aria il mantello.
    Una spinta verso il domani, una certezza che ci avrebbe guidato e mai abbandonato; questo era stato Drusilia per i Liberi Aeris Milites: una famiglia.

    Allora sciolsi la bandana dai capelli argentei per legarla al braccio, in segno di lutto, e lo alzai contro il cielo per rinnovare il mio giuramento.
    In silenzio, per rispetto e ricordo dei caduti, ma saldo e forte nella sua presa, poiché tale era la volontà dei vivi.
    Nel cuore del Pentauron ardeva ancora un fuoco, alimentato dalle fiamme della speranza di coloro che avevano risposto alla chiamata.
    Endlos era vivo, e la sua luce non avrebbe mai smesso di brillare.

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    Numerologia 2: Union


    E' passato già così tanto tempo?
    E' veramente possibile?
    Sarà che la sua esperienza di morte-premorte-nonsolopiùmorte ha sfasato completamente i suoi ritmi e la sua considerazione del tempo. Eppure, se gli sembra appena ieri che gli eventi del Presidio Centrali si siano intrecciati tra loro, di contro sono successe tante, tante cose in questo ridotto periodo di tempo. Ha recuperato parte della sua memoria, è stato nominato Ufficiale del Presidio Errante, ed ora c'è anche tutta la questione del demone Mephisto. Quante cose per un solo anno di vita!
    Torna a camminare in quella strada, verso la piazza, gli riporta la mente al giorno in cui gli eserciti riuniti si son diretti contro la cupola maledetta. Marciare al fianco di Firion, e degl altri Aviatori, lo ferisce in profondità. Chissà Khatep dove si trova in tutto questo. Gli è stato spiegato che è stato allontanato per questioni di Stato, ma si è molto rammaricato che il suo mentore non sia andato a salutarlo nemmeno una volta.
    Avanza in silenzio mentre la memoria viaggia addietro e si colora di tutti gli eventi trascorsi nell'ultimo anno. Resta in silezio rispettoso, cosa che fanno stranamente anche tutti i suoi spiriti. Tutti, stretti in una sorta di collona, di abbraccio, restano in silenzio. Solo Giulietta, moggia e lugubre, intona una cantilena molto conosciuta nel Presidio Nord, utilizzata durante i funerali o per evocare gli antichi avi. Rispettoso il Numerologo stringe le mani davanti al pure e china appena il capo. Per l'occasione invece della solita camicia bianca ne indossa una nera, sopra un pantalone color grigio topo. Un semplice impermeabile in cui ci sono i suoi tarocchi.
    Avanza in silenzio, tra la folla in cui riconosce visi conosciuti, sorrisi e lacrime. Capisce bene come possano sentirsi e vorrebbe poter fare molto, molto di più. Ricordare è doveroso, è giusto, ma a volte è necessario muoversi di anticipo, evitare che simili catostrofi prendano vita. E' in questo senso che il Pastore si sta muovendo. O almeno vorrebbe.
    Alza appena il capo occhialuto per osservare le due donne che tengono il loro discorso. Profondo. Sentito. E' pienamente consapevole dell'impegno che la Dama del Vento ha profuso in questi mesi nel cercare di fare la differenza e quella di riunirsi sotto una comune stella non può che essere la soluzione più adeguata. Lì, tutti insieme, hanno condiviso la vita e la morte, ed agli occhi del Numerologo i legami tra i presenti si alzano al cielo come una specie di arcobaleno. Un coro, un vero e proprio intreccio sinestetico di passioni, amicizia e volontà di combattere un nemico comune.
    Le donne chiedono di unirsi appianando le differenze, ma Augustus già vede che quest'unione esiste, è palpabile, è reale.
    Sorride annuendo appena. Resta in silenzio, ma già si schiera nella nuova e comune speranza.
    Questo è un nuovo inizio, questo è il primo passo verso la sconfitta del nemico.

    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi
    Mana: 110%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico, udito e dei legami nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting ed aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche ed illusorie
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore ed alle malie
    Continuità Spirituale - Telecinesi e cast dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni
    Lettura dell’Anima - Radar bugie e Telepatia
    Corazza spiritica - Armatura naturale, PU Resistenza, Levitazione

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    "Un modo molto importante per farci amico il dolore è farlo uscire dall'isolamento
    e condividerlo con qualcuno che può accoglierlo."

    (Henri Nouwen)


    Kisnoth
    Presidio Centrale


    Un intero anno era ormai passato da quando Kisnoth era stato il teatro dello spettacolo più macabro che Endlos avesse visto. Nonostante fosse passato del tempo, per lui il ricordo era ancora vivido, come fosse accaduto solamente a distanza di pochi giorni. Sapeva di non essere l'unico a provare lo stesso identico sentimento, in mezzo a quella folla composta da compagni e alleati, ora uniti per abbracciare l'obiettivo comune.
    Un anno prima aveva fatto un giuramento, ed ora era finalmente giunto il momento di dimostrare che le parole dette allora non avevano perso minimamente il loro valore, più che mai convinto di fare la scelta giusta.

    RvBGW

    Per questo motivo Uriel, Corona di Dharma, non tiene lo sguardo alzato verso Lady Kalia, perché lui stesso incarna le parole dell'Alfiere Orientale; per lei sarebbe stato un faro di Speranza.
    E per ragioni analoghe, l'Ambasciatore di Laputa non posa lo sguardo nemmeno su Lady Drusilia, perché già ne sposa la sua causa da tempo; sarebbe stato un portatore di Giustizia ovunque necessario.
    Non ha bisogno di guardare le sue Signore, perché già sa che cosa deve fare.

    La mano del suo amico e collega Denver si posa sulla spalla del Saggio, distogliendolo dai suoi pensieri. Lo guarda in silenzio, capendo che quel gesto di vicinanza sarebbe bastato per esprimere ciò che egli provava. Uriel gli sorride debolmente e lo emula, poggiando a sua volta la mano sulla spalla del collega. Avrebbero combattuto fianco a fianco per il bene comune, d'ora in poi.
    Non più Saggi, non più Cavalieri, non più Aviatori.
    Solo Silenzio.

     
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    "Il silenzio è la forma più alta della parola;
    comprenderlo è la forma più alta dell’essere umano".


    (EliSaby)

    Tempio del Silenzio, Kisnoth.
    Presidio Centrale, Endlos.

    In quel giorno di sole, a turbare il silenzio nel cuore del Pentauron furono prima numerosi rumori secchi di suole rigide sorprese a colpire la pietra. Poi il mormorio concitato di alcuni presenti, intervallato da sospiri esausti e parole di conforto. Lowarn Galanodel era rimasto lì in silenzio, abbracciato dalla folla dai cuori scalpitanti, ma completamente solo.

    -Figli di Endlos, Fratelli e Sorelle: ritrovarsi ad un anno dalla tragedia nel medesimo posto in cui essa ha così duramente colpito è senz'altro un segno di grande coraggio, e di questo desideriamo per prima cosa ringraziarvi... perché serve coraggio per non distogliere lo sguardo da quanto è accaduto, per non dimenticare ciò che che ci è stato strappato, e per continuare a vivere ogni giorno con il timore che potrebbe succedere ancora.

    tndyJmh

    Ascoltando in religioso silenzio il discorso dei due Alfieri, il Principe si riscoprì meno emozionato di quanto si aspettasse. Dal giorno in cui era giunto a conoscenza della fine del suo Maestro, qualcosa dentro di lui si era infatti rotto: non era più riuscito a comporre della musica che riuscisse realmente ad apprezzare ed i moti burrascosi del proprio cuore si erano placati in un silenzio placido ed immutabile.
    Compreso di non poter continuare gli studi in quello stato, aveva scelto di fermarsi per qualche tempo, ritornare a casa dalla propria famiglia. In quei mesi era rimasto al fianco della propria madre, fatto visita a Rysang e cercato di integrarsi come meglio poteva in un contesto che gli suonava alieno. Per quanto fosse a tutti gli effetti un laputense, il giovane Galanodel non si era infatti mai sentito un uomo d'azione o un potenziale eroe. Amava la musica, le emozioni ed innocenti futilità che -nel suo contesto sociale- non erano spesso nemmeno considerate.

    Eppure... si era impegnato lo stesso, probabilmente nel desiderio di placare quel senso intimo di solitudine, o forse nella consapevolezza della possibilità di perdere le persone che davvero amava. Forse derivava tutto dal reale senso di colpa per non aver mosso un dito in quella faccenda... e -quindi- di meritarsi in qualche modo tutto quel dolore.
    In ogni caso, aveva deciso di porvi rimedio... o quantomeno aveva cercato di correggere il tiro. Una vita di musica ed emozioni era certamente la sua vocazione, tuttavia isolarsi o dedicarsi alla sola passione lo avrebbe allontanato dai propri cari, rubandogli quel poco tempo assieme che era stato loro concesso.

    « A fronte di questa decisione, vi annunciamo la nascita di un nuovo corpo scelto che si dedicherà d'ora in avanti alla tutela e alla salvaguardia del Semipiano. E siamo qui per chiedervi di lottare con noi ed essere nostri compagni: aiutateci a riconquistare un domani migliore per tutte le genti di Endlos. »

    Prese un profondo respiro, lanciando uno sguardo comprensivo nella direzione di Uriel e Denver.
    Per la prima volta nella propria vita, sentì il proprio cuore battere all'unisono con quelli di tutti i presenti: alzando lo sguardo al cielo, pensò che qualunque destino fosse stato loro riservato, non sarebbe più rimasto a guardare.

     
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    .†.Amakudari.†.

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    Tempio del Silenzio, Kisnoth.
    Presidio Centrale, Endlos.


    In piedi nell'ampia piazza antistante il Tempio del Silenzio, il Demone delle Tempeste si ergeva quieto e tranquillo in mezzo alla delegazione di Palanthas, a cui era sempre appartenuto fin dal suo arrivo sul mondo di Endlos.

    -Figli di Endlos, Fratelli e Sorelle: ritrovarsi ad un anno dalla tragedia nel medesimo posto in cui essa ha così duramente colpito è senz'altro un segno di grande coraggio, e di questo desideriamo per prima cosa ringraziarvi... perché serve coraggio per non distogliere lo sguardo da quanto è accaduto, per non dimenticare ciò che che ci è stato strappato, e per continuare a vivere ogni giorno con il timore che potrebbe succedere ancora

    Per quanto la Storia non fosse esattamente la sua Via di competenza, come ogni studioso che avesse interesse per la reale fibra delle cose, anche il Raitei era però in grado di avvertire con chiarezza il potenziale intrinseco di quell'evento, perché l'impatto che esso avrebbe esercitato sul mondo da quel momento in avanti sarebbe stato in grado scuotere e riplasmare le fondamenta di Endlos.

    Come il proverbiale sasso scagliato in uno stagno, grandi onde vi si sarebbero sollevate intorno nell'immediato, e increspature sempre più ampie di sarebbero allargate sull'acqua, generando così riverberi capaci di spingersi a una straordinaria distanza... e intanto, il fondale limaccioso ne sarebbe stato smosso, liberando qualcosa che vi giaceva sepolto e trasformandone la fisionomia ben più in profondità di quanto l'occhio avrebbe potuto esteriormente carpire.

    Così, mentre ripercorreva i fatti di cui era stato testimone nel corso di quella Notte, l'Amal ascoltò con particolare attenzione le parole con cui Kalia e Drusilia stavano segnando la fine di un'epoca
    e l'inizio di un'altra; il ricordo delle vittime era certamente rimasto impresso nella sua memoria, eppure -avendoci riflettuto ininterrottamente- a tormentarlo con l'insistenza di un'ossessione, non erano tanto i sentimenti spiacevoli e opprimenti di quel giorno funesto, quanto la consapevolezza che fin troppi nodi erano rimasti irrisolti.

    jpgLe modalità dell'attacco erano in parte state rivelate alla Dama Azzurra grazie ad una conversazione avuta con uno degli ospiti del Circus Diabolique, ma il suo mandante e le relative motivazioni contro la Curtis -a cui pure apparteneva- non erano stare ancora pienamente comprese nelle loro origini e dinamiche... e si trattava di lacune che la Corona di Regalia intendeva trovare un modo di colmare.

    Perché non gli piaceva non capire.

    « A fronte di questa decisione, vi annunciamo la nascita di un nuovo corpo scelto che si dedicherà d'ora in avanti alla tutela e alla salvaguardia del Semipiano. E siamo qui per chiedervi di lottare con noi ed essere nostri compagni: aiutateci a riconquistare un domani migliore per tutte le genti di Endlos. »

    Così, mentre una crepitante scintilla azzurrina percorreva il corno dorato, il Figlio della Folgore rinnovò la sua devozione alla causa della conoscenza, la propria fedeltà alla Famiglia di cui sempre sarebbe stato parte, e il proprio patto di alleanza verso tutti coloro che sarebbero stati pronti a perseguire la verità sui fatti della Notte di Kisnoth.

     
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    Quella di Kisnoth, oltre che una terribile tragedia e tutto il resto, deve essere stata probabilmente una delle crisi immobiliari più catastrofiche e al tempo stesso interessanti che abbiano mai colpito il semipiano. Centinaia di migliaia di persone scomparse nel giro di un puf. Chissà se riusciranno mai a fare ritorno.

    Oggi non sono rimasti che tantissimi edifici vuoti dove quasi nessuno vuole più vivere, e di conseguenza il loro prezzo è crollato in modo vertiginoso. Addirittura ghiotto per chi ha denaro, progetti e la volontà di rischiare per metterli a frutto. Pur senza essere per forza delle speculatrici edilizie, anche Drusilia Galanodel e Kalia Menethil soddisfano tutti e tre questi requisiti.
    Ho trovato infatti ben poche ragioni di meravigliarmi quando è giunta alle mie orecchie la notizia che queste avevano comprato un enorme palazzo nelle zone centrali. Almeno, non è stato l'acquisto in sé. Ciò che mi ha messo in allerta è stata la decisione di farlo congiuntamente.

    Quanto alla risposta di Altatorre, molti immobili sono poi passati nelle mani di Evangeline Raillier-Lanty e di Warren Harding – questo, però, non dovrebbe aver stupito nessuno, anche quando gli acquisti sono stati separati. Sono sorpreso invece che siano stati in pochissimi fra gli abitanti della parte sotterranea del Distretto ad approfittare della situazione. Chissà se non abbia sottovalutato i timori delle persone in seguito all'apparizione di quel gigantesco tendone.
    Francamente, non vedo perché un tale fulmine debba colpire due volte nello stesso punto. Se ricordo bene ciò che ho letto nelle testimonianze e nei rapporti compilati nei giorni successivi a quella disavventura, la prima di quel circo è stata un mezzo fiasco perfino per i suoi organizzatori.
    Fuochi, merce che (fortunatamente per noi) scompare nell'etere, spettacoli rovinati da ogni possibile imprevisto, e l'incolumità dello stesso pubblico compromessa. Quei demoni hanno decimato le nostre forze e quelle alleate, ma al tempo stesso hanno perso il controllo della situazione abbastanza da, credo, fare una figuraccia colossale davanti a chi ha pagato per il biglietto. Dubito vogliano ripetere lo show. Non a Kisnoth, almeno.

    Pensandoci, se i locali vaporizzati dovessero davvero riapparire in qualche modo nel distretto, non oso immaginare i casini che salterebbero fuori fra gli abitanti originali e i nuovi inquilini, e tutto il colossale lavoro di ricollocamento che salterebbe fuori. Chissà se Rivenore non sgancerà i giusti indennizzi...
    ...oh, al diavolo. Oggi sono qui per ben altri mal di testa.

    -Figli di Endlos, Fratelli e Sorelle: ritrovarsi ad un anno dalla tragedia nel medesimo posto in cui essa ha così duramente colpito è senz'altro un segno di grande coraggio, e di questo desideriamo per prima cosa ringraziarvi... perché serve coraggio per non distogliere lo sguardo da quanto è accaduto, per non dimenticare ciò che che ci è stato strappato, e per continuare a vivere ogni giorno con il timore che potrebbe succedere ancora

    Ascolto le parole di Drusilia riecheggiare dal terrazzo del Tempio del Silenzio attraverso tutta la piazza. Sotto, uno stuolo di aviatori, cavalieri celesti e saggi ascolta il discorso senza fiatare – il che è effettivamente in tema con la location. Scorgo Quarion, Doge, Thory, Augustus, il principe Lowarn, Firion, Brockmann, Uriel...

    -In molti tra quelli qui presenti oggi hanno vissuto o assistito da vicino a quegli eventi dolorosi, soffrendo il peso della perdita come quello della sopravvivenza, ma tutti abbiamo dovuto rinunciare a qualcosa nell'arco di quella terribile Notte. Senza differenza alcuna di razza, provenienza o estrazione sociale, senza distinzione di bandiera, dialetto o Presidio, ogni abitante di Endlos ha visto messa a repentaglio l'inviolabile sicurezza delle nostre case, la spensieratezza di una vita serena, la fiducia in un futuro felice...-

    ...Alcuni cominciano a mormorare, ma non riesco a distinguere niente di ciò che viene detto fra la folla, anche perché mi trovo da tutt'altra parte. Sono sul tetto di un edificio poco distante, la mia figura celata da un terrazzo di pietra e cemento massicci. Qualcuno si sarà pure accorto della mia presenza, ma non importa un granché, perché non è per non essere visto che mi sono nascosto in questo modo grossolano.

    « La profonda ferita che è stata inflitta al cuore del nostro mondo non si è mai rimarginata... Ma la Speranza è rimasta: l'abbiamo trovata nell'ora più buia, ne abbiamo fatto lume per i nostri passi malfermi dopo la caduta, e abbiamo preso la decisione di cullare questa fiamma, alimentarla e darle forza, difenderla e diffonderla... finché non diventerà una luce capace di far tremare la notte. L'arma per riconquistare quella sicurezza, quella serenità e quel futuro che ci sono stati sottratti. »

    Né è per verificare se “si nota di più se non vado?” o altre simili stronzate da vecchie galline dell'alta società altatorrese (oltre che di quella di buona parte del multiverso). Chiamiamola una presa di posizione, per chi dovesse avvertirmi. Perché per quanto mi vada di condividere gli ideali che stanno spingendo alla creazione della più grossa organizzazione che il semipiano abbia mai conosciuto, esiste una nota in ciò che ho potuto sbirciare a riguardo che non mi è del tutto piaciuta.

    « In questo tempo ci siamo presi cura dei feriti, abbiamo compianto i morti e i dispersi, e lavorato con impegno per rimettere in sesto la città di Kisnoth e noi stessi: lo abbiamo fatto stringendoci insieme, perché solo uniti in un comune ideale è possibile fare la differenza davanti all'insonne malanimo che minaccia il Semipiano. »

    Oh, Kalia, arriva al punto.
    Qualcuno di voi due si sbrighi a dire che chi vorrà seguirvi sarà costretto a scegliere se essere vincolato fino a nuovo ordine o condannato all'irrilevanza. Il problema è che uno può dire quel cazzo che vuole, ma sono e rimango nell'osso un cane randagio, e in quanto tale mi rifiuto di venire incatenato ad una causa, anche una che condivido. Sarebbe come accettare di farsi addomesticare.

    -Ed è stando insieme che facciamo voto di prodigare ogni nostro sforzo e risorsa perché sia fatta luce sugli eventi del Pentauron. Perché quello di cui siamo stati testimoni non accada mai più alle genti del nostro mondo. Perché i colpevoli siano fermati e perché sia fatta giustizia su di loro.-

    Drusilia, se c'è qualcosa che apprezzo dei Liberi Aeris Milites, è la parte del nome in cui viene specificato che siamo, appunto, liberi. Rimembri il motivo per cui mi sono unito a te? Perché io sì, e ricordo distintamente che si trattava di una stronzata: “noia.”
    Noia perché non riuscivo più a trovare un reale stimolo nel semplice sopravvivere ad ogni giorno che passava – e ne sono passati fin troppi per quanto mi riguarda, perché sono ancora qui vivo e vegeto a sentirti parlare a trentasette anni suonati. Volevo e vorrei tutt'ora trovare qualcosa o qualcuno in grado di farmi seriamente temere per la mia vita e, se ne è capace, addirittura terminarla. Ho vissuto abbastanza, di certo non avrei rimpianti.

    « A fronte di questa decisione, vi annunciamo la nascita di un nuovo corpo scelto che si dedicherà d'ora in avanti alla tutela e alla salvaguardia del Semipiano. E siamo qui per chiedervi di lottare con noi ed essere nostri compagni: aiutateci a riconquistare un domani migliore per tutte le genti di Endlos. »

    Vedrò di dare una mano dove posso, ma alle mie condizioni.
    Voglio avere tutto il potere che mi serve e al tempo stesso completa autonomia decisionale, e purtroppo so che non troverò quello che cerco in quello che sta per nascere. Qualcuno mi chiamerà avido o che altro, ma non è ancora arrivato il giorno in cui mi farò mettere una catena al collo per noia.



    Edited by Kuma. - 30/5/2019, 01:37
     
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    Hic iacet Arthurus, Rex quondam Rex futurus.

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    Elysandra aveva sentito parlare del Pentauron, il Presidio Centrale, qualche piccola storia su come fosse sostanzialmente un pentagono e... in realtà poco altro, la giovane Lyvellin preferiva altri tipi di racconti quando era bambina.
    La giovane si guardava intorno con curiosità, la mano sinistra appoggiata pigramente sull'elsa di Alabastre, che aveva nel fodero legato alla sinistra. Camminava lentamente per le strade di quella nuova e sconosciuta città, dirigendosi verso la meta che i suoi superiori le avevano ordinato di raggiungere: la piazza vicina al Tempio del Silenzio.
    In realtà la nuova recluta dei Cavalieri Celesti non aveva ancora ben compreso il motivo di quell'ordine, d'altronde era stata giusto appena informata che aveva superato la prova d'ingresso e conosceva davvero poco le dinamiche interne del proprio ordine, così come conosceva poco le relazioni e le alleanze che i Cavalieri avevano con altre potenti organizzazioni, ma... era il suo primissimo incarico!
    Doveva comunque trattarsi di qualcosa di importante, e questo rendeva la Lyvellin orgogliosa e decisamente emozionata, quindi decise effettivamente di aumentare il passo per raggiungere la piazza, non importava che l'armatura che indossava avrebbe fatto un baccano assurdo, doveva arrivare a destinazione il prima possibile.
    Dopo tutto quello che aveva affrontato, non poteva deludere nessuno.
    Ci mise un quarto d'ora buono per trovare il largo spiazzo che ospitava il Tempio, era sufficientemente affollato, non rischiava di soffocare o di far male qualcuno muovendosi con tutto quell'acciaio addosso che indossava. Facendosi educatamente largo tra le persone, la nobildonna arrivò al centro della piazza, abbastanza vicino per poter osservare per bene la balconata dalla quale avrebbero tenuto presto un discorso.
    Non rimaneva che aspettare pazientemente, solo dopo un bel po' la ragazza si accorse di essere arrivata un tantino in anticipo.
    L'entusiamo iniziale andò a scemare, almeno fin quando l'ennesimo sbuffo non fu interrotto dall'arrivo di due personalità decisamente importanti, una delle quali poteva dire di conoscerla personalmente.
    L'Alfiere dell'Est e l'Alfiere del Presidio Errante incominciarono finalmente il discorso, ma Ely era talmente presa dall'osservare quelle due figure che le prime parole le entrarono in un orecchio e uscirono dall'altro. Fortunatamente si riprese quasi subito scuotendo la testa e prestando più attenzione alle parole.

    ...finché non diventerà una luce capace di far tremare la notte.

    Quando udì questa frase Elysandra sussultò, anche se non riusciva a comprendere bene il motivo: era certamente una bellissima frase con un forte significato, eppure... magari è per quella connessione che ha con la luce stessa? La Lyvellin corrugò la fronte, perplessa, ritornando a concentrarsi sul resto del discorso.
    La nascita di un nuovo corpo scelto?
    Non aveva compreso bene tutte le dinamiche, e conoscendo poco tutti gli eventi passati che erano successi non poteva contestualizzare benissimo, ma Elysandra sapeva che, in quell'istante, avrebbe preso parte ad un evento che avrebbe segnato la storia, una piccola impronta nel tempo che è in continuo divenire.
    Nonostante la leggera confusione che provava, il cuore non poteva che battere più forte dopo che era stata messa di fronte a parole tanto incoraggianti e tante pregne di significato, non restava che dare il meglio di sè per il domani incerto.

     
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    Da un posto EPICANTE

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    Ted Carter



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    Vi erano molte facce quel giorno, un mare di volti che riusciva a scorgere tutti grazie alla sua particolare altezza.
    Il luogo, i compagni e forse anche qualcosa di più, gli ricordarono quella notte maledetta. Il tendone, i circensi e tutte le crudeltà che aveva potuto assistere con i suoi occhi. La possessione demoniaca, l’occhio che veniva esportato come una parte malata e l’esplosione finale infine.
    Una moltitudine di frammenti che potevano soltanto sfiorare la realtà che aveva vissuto al circo.

    "Scusatemi, vorrei passare e andare più … vicino. Ecco, da bravi su. Faccio veloce giuro. Scusate ancora."

    Non era facile muoversi in mezzo ad una folla quando si era grandi come l’armadio della nonna. Eppure aveva fatto tutto il possibile per essere lì con i suoi compagni, nonostante tutti i problemi che stava affrontando negli ultimi tempi.
    La partenza di Agrodon era riuscita a fargli provare una profonda sensazione di vuoto e solitudine, un torpore freddo che gli attanagliava il cuore.
    Aveva provato allora a fissare il suo interesse sul set di Ercole, qualcosa dentro di lui urlava però il contrario facendolo sentire profondamente turbato.
    Rinnovare il suo giuramento da Aviatore assieme ai suoi compagni sarebbe stato quindi un toccasana per lui e i suoi propositi per il futuro.

    Ascoltò con molto interesse il discorso di Kalia, una donna meravigliosa che aveva visto ben poche volte, e Drusilia, la splendida figura dell’alfiere errante, applaudendo nei momenti che lo colpirono di più.
    Stava bene su Endlos e avrebbe usato la sua forza per far stare bene anche gli altri.




    Ted Carter
    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Ottimo
    Mana: 110%

    N o t e
    +10% mana; Rigenerazione corpo (Only Gdr); Anti - Sanguinamento; Auspex: Radar; Maschera dell’Anima; Mindfuck-alert

    The Energy:
    Fin dal primo giorno che Ted è arrivato su Endlos qualcosa in lui è cresciuto drasticamente: la propria energia. Da prima presente, ma silenziosa, è cresciuta a tal punto da sviluppare una serie di bonus che il corpo del pugile riesce a sostenere. Un’aumento delle energie di base è stato uno dei primi bonus che ha percepito il pugile. Con il tempo ha iniziato anche a sviluppare peculiari abilità, come la capacità di percepire cosa si muovesse intorno a lui nel raggio di quindici metri o perfino di occultare la propria anima ai mali intenzionati. Inoltre la sua rigenerazione è aumentata in maniera esponenziale tanto che, fuori dai combattimenti, è riuscito perfino a riattaccassi arti persi o guarirsi da ferite profonde, le quali non perdevano neanche un goccio di sangue grazie all’energia che bloccava le varie emorragie creando una barriera protettiva intorno alla ferita. Allenandosi, con il capitano della divisione verde Firion, Ted è stato in grado di modificare ulteriormente la sua energia che ha iniziato a captare anche i vari attacchi mentali che potrebbero colpirlo, un segnale di pericolo lo avvertirà in caso si trovasse sotto attacco da parte di un'offensiva mentale.

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    N o t e
    +100% Forza; +100% Agilità; +100% Resistenza; Immunità al dolore; Pelle dura come Roccia

    The Champion:
    Potendo vantare il titolo di campione mondiale di Boxe, il corpo di Ted è per antonomasia più robusto e tonico rispetto a molti altri. Le continue sessioni di allenamento gli hanno permesso di potenziare la forza (Aumentata ulteriormente dal Bracciale di Ercole), l’agilità (Aumentata ulteriormente dalla cavigliera di Ercole) e la resistenza (Aumentata ulteriormente dal Bracciale di Ercole) portandole ad un livello superiore a quelle del comune essere umano. L’energia poi ha valorizzato quelli che erano già alcuni dei suoi punti forti. Da un giorno ad un’altro, Ted, ha smesso di provare dolore, qualsiasi esso fosse, come se i suoi nervi fossero stati bruciati dall’improvviso aumento di energia. La pelle, già coriacea di suo, con il tempo e i combattimenti, ha sviluppato una durezza paragonabile a quella delle rocce.

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    N o t e
    Resistenza alla fatica; Telepatia con il Pet; Vista condivisa; Istan-Casting

    The Training:
    Da quando Agrodon Mustang ha iniziato a seguire il percorso del pugile attraverso la magia, quest’ultimo, si è ritrovato costretto a studiare e ad allenarsi per migliorare le sue capacità nel padroneggiarla. Per quanto Ted preferisca dire che non è merito di nessuno, questi studi gli hanno permesso di sviluppare una certa resistenza alla fatica, che solitamente incrementerebbe con l'abbassarsi delle energie, ciò gli permette di essere più lucido durante i combattimenti. Quando però raggiunge la soglia minima, Carter sviene come chiunque altro. Inoltre è stato possibile notare come la velocità nel lanciare qualsiasi tipo d'attacco o difesa sia aumentata, permettendogli così di diventare ancora di più un avversario temibile. Gli allenamenti in coppia, hanno inoltre intensificato il contatto mentale fra i due, ottenuto originariamente da un contratto con la Seele. Adesso fra i due vi è un forte canale telepatico, nel quale riescono a scambiarsi informazioni e anche immagini.

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    Il ritorno alla sua vecchia professione di guardia del corpo fu alquanto bizzarro, per Jattur.

    Da una parte l'entità delle minacce di cui tener conto era notevolmente diminuita rispetto al passato. Il livello tecnologico di Endlos era pre-industrializzazione, quindi nessun bisogno di assicurarsi il controllo orbitale o di temere incursioni aeree. Una minore comprensione dei processi chimici esotermici comportava esplosivi meno potenti, più grossi e difficili da usare, con un conseguente controllo anti-bombe straordinariamente semplificato. L'idea stessa di drone non esisteva, cosa che aveva consentito a Jattur (e alle forge nanitiche dell'Argonath) una copertura dell'area totale e incontestata. Una pacchia, considerate alcune... 'situazioni' cui il suo Imperatore lo aveva cacciato.

    Dall'altra parte, a volte Jattur aveva l'impressione che Drusilia e l'Alfiere Kalia non avessero alcun senso di autopreservazione. Nessuna controfigura o proiezione olografica a negare un bersaglio ad opponenti politici violenti. Nessuna guardia fisicamente presente assieme alle due - si, Jattur capiva il bisogno politico di dare un messaggio, ma era a questo che esistevano i dispositivi di occultamento! Balconata esposta in bella vista? Solo dipingendo la facciata dietro le due donne in cerchi concentrici rossi e bianchi le Alfiere avrebbero potuto presentare un bersaglio migliore. Tra l'altro, chi aveva avuto l'idea di un discorso all'aperto, in una piazza letteralmente straripante di postazioni utili ad un eventuale cecchino? Un ricevimento all'interno avrebbe scongiurato il pericolo di un'eventuale pioggia (e dato a Jattur l'opportunità di installare un posto di controllo nascosto all'entrata).

    Per gli standard di Asghabard: un incubo.

    Per fortuna gli standard di Asghabard di rado si applicano su Endlos pensò Jattur, osservando dal binocolo un simpatico cittadino impegnato in una spedizione mineraria nelle sue cavità nasali. Niente armi, proprie o improprie; bene. Potrei avere un attacco di coronarie altrimenti. A voce alta disse: « Argonath, novità sul tuo fronte? »
    +++ Nessuna minaccia credibile, potenziale o reale, in un raggio interessante. +++ gli comunicò l'AI. +++ La ricezione del messaggio è positiva, la folla appare predominata dall'ottimismo e il pericolo più grande per i VIP è il gossip. La strategia operativa consigliata è di scendere dai tetti e godersi la giornata. +++
    Una pausa. « Stai bene? » domandò Jattur. « Necessiti di un controllo di integrità o un defrag? »
    L'alzata d'occhi dell'intelligenza artificiale fu percepibile. +++ La qualità del tuo humor è in marcata diminuzione, soldato. +++ commentò con levità. +++ Nella remota eventualità che il ridicolo Fattore Assurdità di Endlos venisse a rovinare l'inaugurazione, ricordo che il tempo massimo di esecuzione di un teletrasporto per due è di .68 secondi. Rilassati. O meglio ancora, parla con qualcuno. +++
    Ah. Ancora quella discussione. « Non sono ancora pronto a farlo. »
    +++ Prima inizi a pianificare un'attività, prima sarai pronto a realizzarla. Ti sto chiedendo di effettuare quelle attività di confort emotivo necessarie ad assicurarsi uno stato mentale proficuo ad un processo decisionale adeguato ed efficiente in termini di costi/benefici, come necessario nell'attuale situazione di rinnovata attività governativa. Non ti sto chiedendo di selezionare il primo civile per strada e discutere della sensazione di impotenza che provi all'essere scaraventato dieci anni nel futuro senza alcun preavviso. +++

    Il Non ancora fu sentito, chiaro e forte, da entrambi.

    Un sospiro. « Ci penserò. » promise Jattur.

    Il binocolo si spostò su un altro civile.

     
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    Il sudore scendeva dalla fronte dell'armadio di muscoli mentre accorreva al Pentauron.
    « Sarà tenuto un evento di grande valore oggi al Pentauron, assicurati di dargli un occhiata. »
    Queste erano le parole di alcune guardie che avevano avvertito il ragazzo.
    Mentre si faceva strada la folla iniziava ad accumularsi più che cercava di addentrarsi.

    « Penso di esserci quasi... »

    Era ancora relativamente lontano ma si fermò appena udì una voce

    Figli di Endlos, Fratelli e Sorelle: ritrovarsi ad un anno dalla tragedia nel medesimo posto in cui essa ha così duramente colpito è senz'altro un segno di grande coraggio, e di questo desideriamo per prima cosa ringraziarvi... perché serve coraggio per non distogliere lo sguardo da quanto è accaduto, per non dimenticare ciò che ci è stato strappato, e per continuare a vivere ogni giorno con il timore che potrebbe succedere ancora

    Iniziò a riflettere tra sé e sé, aveva letto di qualche tragedia durante le sue notti insonne. Ascoltò il resto del discorso in religioso silenzio. Iniziò dunque a ricordare alcuni disastri accaduti al semipiano, almeno quelli riportati su carta.
    Guardò a terra, concentrato nel vuoto mentre attorno a lui la folla iniziava a reagire alle parole sia di Drusilia che Kalia.
    Cosa poteva fare lui?
    Un grosso omaccione che aveva perso recentemente la memoria, incapace di difendersi contro qualche lupo, figuriamoci con i mostri veri.
    Si ricordò poi di lui.
    Alì.

    Il Magister che mi ha insegnato la Necromanzia era un Aviatore. Credo sia stato il più grande Necromante su Endlos. Era potente come mago ed era un Ufficiale di questo Presidio... ed è morto. Se sei uno di loro, non importa quanto tu sia forte: la Falce ti può colpire in ogni istante.

    « Devo provarglielo... che non importa morire o vivere se non riesci a lasciare un impronta. »

    Girò i tacchi e iniziò ad addentrarsi nei gironi diretto verso i famosi giardini del quarto girone.

    « Aspetta e vedrai... ti dimostrerò che la speranza non muore così in facilmente. »



    Abilità
    Salute:Perfetta
    Energia: 100%
    Classe: Fighter [Primaria] | Elementalist
    Passive:

    - Day form: Il suo corpo è in grado di catturare e immagazzinare raggi UV dati dal sole che verranno poi trasformati passivamente in energia cinetica che Kagayaku canalizza nel proprio corpo naturalmente.Facendo ciò il suo corpo cresce esponenzialmente per sostenere l'energia cinetica canalizzata.
    Ciò aumenta forza, velocità e agilità di Kagayaku esponenzialmente in base all'orario.
    Nel caso non fosse possibile trasformarsi, Kagayaku sarebbe ancora in grado di utilizzarla ma non al suo pieno potenziale o nel caso usasse il 100% il suo corpo riceverebbe gravi ustioni e lesioni.Uno volta raggiunto un picco a mezzogiorno, il suo potere inizierà a diminuire fino al tramonto, al contrario tra l'alba e mezzogiorno ci sarà un continuo aumento di potere.
    [Bonus: Forza | Velocità | Agilità {Malus: Pomeriggio} Attuale: +10%]

    - Nigth form: Durante la notte, in base al tipo di luna (nuova, piena, ecc..), grazie alla luce che viene riflessa dalla luna, Kagayaku è in grado di manipolare la luce che viene immagazzinata nel corpo.
    [Cambio elemento + Bonus diurni]

    - Metamorfosi: Durante il giorno Kagayaku assume le sembianze di un biondo muscoloso ma al calare della notte i suoi muscoli si "sgonfiano" lasciando spazio ad un gracile ragazzino con i capelli neri.
    [Metamorfosi Scenica]

    Equipaggiamento:
    //

    Tecniche attive utilizzate:
    //

     
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