[H] Giuramenti Rinnovati

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    Hit Once, Hit Hard

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    Da un posto EPICANTE

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    Antonio Banderas


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    Soltanto un coraggioso contadino aveva avuto il coraggio di dirgli quello che era successo al Pentauron, lasciando di fatto il mugnaio sbalordito e inorridito allo stesso tempo.
    Per sua fortuna lo stesso narratore della storia si era sentito male a metà del racconto, rivangare i fatti successi l’anno prima lo rendevano nervoso e ciò gli faceva calare tremendamente gli zuccheri nel sangue, per fortuna Antonio aveva dei biscotti pronti per quell’occasione.
    Anche i suoi collaboratori erano rimasto alquanto scossi, affermando però che se messi alle strette sarebbero riusciti a proteggere il mulino al meglio delle loro capacità.
    In una simile occasione anche lui, pacifista per natura, si sarebbe ritrovato a dover lottare per un bene superiore e non potè far a meno di pensare al suo giuramento.

    Quarion lo aveva convinto ad entrare a far parte della sua gilda e lui aveva dato la fedeltà eterna alla causa: avrebbe combattuto anche contro i circensi se fosse riuscito a salvare qualche vita in più.

    "Scusatemi, vorrei passare e andare più … vicino. Ecco, da bravi su. Faccio veloce giuro. Scusate ancora."

    Qualcuno sicuramente più grosso di lui, lo spinse leggermente di lato per potersi avvicinare al balcone da dove stava avvenendo il discorso. Come non capirlo? Una timida lacrima si lasciò scivolare lungo la guancia di Banderas, tanto quelle parole erano intense e meravigliose.
    Avrebbe voluto abbracciare tutti, dare baci e dirgli che tutto sarebbe andato per il meglio. Le parole avevano un peso, essendo un attore lo sapeva bene, e quello in particolare premeva contro la sua cassa toracica e il suo cuore.

    ”C’è tanto bene in questo mondo. Vale la pena combattere per quello.”

    Disse infine.

    Biscotti deliziosi:
    Maestro nell’arte del modellare la pasta frolla, Banderas riesce a metterci un amore che solo in pochi riescono ad emulare. La fragranza, la inzupposità e perfino il sapore, cambiano di persona in persona, fino a renderli perfetti persino per i palati più fini.
    Nessuno avrà da ridire dopo aver assaggiato una delle sue piccole creazioni.

    -(Biscotti dal gusto perfetto per chiunque gli assaggi)

    Linguaggio animale: Livello scolastico
    Ogni giorno sul set era qualcosa di speciale per Banderas e non per gli splendidi collaboratori e il lavoro manuale della lavorazione dei biscotti. Il motivo era solo uno e uno soltanto: Rosita.
    Un’amica di cui Antonio non riesce a fare a meno, una preziosa alleata nel momento del bisogno e del pericolo. Peccato che non la capisca più di tanto.

    -(Dialoga solo con Rosita, capendo in minima parte il senso.)

    Star del Cinema:
    Per quanto la gente continui a dire che è caduto in basso, Banderas non si è mai sentito così in pace con sé stesso. La gioia del lavorare la pasta frolla lo ha reso un uomo nuovo e migliore per certi versi. Queste emozioni le esterna continuamente, contagiando perfino chi ha intorno. A renderlo ancora più affascinante, è il fisico che è rimasto invariato durante gli anni. Ancora compatto e muscoloso per via degli allenamenti che si sottoponeva da giovane, i quali comprendevano attività fisiche di ogni genere, perfino camminare su una fune.

    -(Malia: Carisma; Malia: Tranquillità;+ 50% Agilità; + 50% Velocità; Equilibrio perfetto)
     
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    A Random Frigobar Over There

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    Narrato | Parlato | Pensato | Frigobar23

    Il campanaro se ne stava incollato ad un muro, in disparte. Non gli era mai andata a genio un gran numero di persone riunite in un solo luogo, e sembrava che qua non ci fosse scampo da nessuna parte. Ovunque cercava dozzine di persone attendevano lì, ce n'erano di tutti i tipi. Chi si disperava, altri invece sembravano lasciarsi andare alle emozioni e crollare a piangere, altri si contenevano e così via.

    ... Mi spieghi perchè sono qua?

    Questi qua se la stanno passando un pò da come puoi notare, mi farebbe piacere se tu aiutassi in qualunque modo e forma.

    Non che ci voglia un genio a capirlo

    Pensò lasciando un piccolo sospiro.
    Si guardò un’ultima volta attorno per andare a vedere il viso delle persone lì riunite.
    Qualcosa gli era familiare.
    Una strana sensazione iniziò a viaggiare attraverso il suo corpo, andando a non solo a toccare i ricordi ma passando per ogni senso a disposizione dell'uomo.
    Poteva sentire la densità del sangue sulla sua pelle.
    Poteva vedere la gente correre via in preda al panico.
    Poteva sentire le grida delle persone nei suoi timpani.
    Poteva odorare il fetore di morte.
    Passò qualche secondo e finalmente reagì.

    Beh il mio intento era pur sempre venire qua per aiutare il prossimo, male che vada andrò ad ammazzare qualche altro demone o due se mi capitano sotto tiro

    Iniziò ad avviarsi fuori dal Pentauron, assieme alla larga folla, cercando di evitare di essere strattonato via dalla massa.
    Finalmente in un vicolo calmo si poté fermare e riflettere al meglio la situazione.


    Chissà cosa erano quelle immagini di prima, tu non sai nulla?

    Incrociò le braccia e iniziò a fissare il cielo, ma nessuno rispose ai suoi pensieri.
    Più solo e confuso di prima, si mise in moto verso la sua amata chiesetta, finalmente costruita.

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    "La cosa più preziosa che puoi ricevere da chi ami è il suo Tempo.
    Non sono le parole, non sono i fiori, i regali.
    È il Tempo.
    Perché quello non torna indietro e quello che ha dato a te è solo tuo,
    non importa se è stata un’ora o una vita".


    (David Grossman)

    Tempio del Silenzio, Kisnoth.
    Presidio Centrale, Endlos.

    -Ed è stando insieme che facciamo voto di prodigare ogni nostro sforzo e risorsa perché sia fatta luce sugli eventi del Pentauron. Perché quello di cui siamo stati testimoni non accada mai più alle genti del nostro mondo. Perché i colpevoli siano fermati e perché sia fatta giustizia su di loro.

    Non troppo distante dal piazzale su cui era distribuita la maggior parte di associati e gildanti, la Corona di Khymeia -Via della Genesi- partecipava in disparte a quel rinnovato giuramento, ben coperto dall'ombra di un palazzo. Da buon cainita quale era, pur non temendo la luce del sole per via di un anello magico, non apprezzava comunque il suo contatto diretto. Non se ne era tuttavia mai lamentato, considerandosi un "caso a parte" rispetto quella vastità di anime e preferendo per questo non imporsi eccessivamente sulle necessità del gruppo.

    « A fronte di questa decisione, vi annunciamo la nascita di un nuovo corpo scelto che si dedicherà d'ora in avanti alla tutela e alla salvaguardia del Semipiano. E siamo qui per chiedervi di lottare con noi ed essere nostri compagni: aiutateci a riconquistare un domani migliore per tutte le genti di Endlos. »

    In particolare, dal suo ritorno su Endlos a seguito di quella tremenda Notte, si era chiuso in uno stato di riservatezza forse eccessivo, colpa probabilmente di quanto aveva appreso e vissuto nell'odissea che lo aveva portato a nuova vita ed infine condotto dai propri cari.

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    Attese che due fra le sue ragioni di vita terminassero di parlare, unendo la propria Volontà alla loro in un silenzio eloquente quanto religioso. Se era ancora lì, seguendo il proprio cammino in compagnia di quelle persone, era esattamente per esaudire il loro desiderio. Testimone della Notte e dei suoi orrori, avrebbe combattuto al fianco di quelle due regine fino alla fine del suo Tempo, ed anche oltre.

    -...

    Con un movimento rapido e quasi meccanico, la mano pallida andò ad infilarsi in una tasca della giacca elegante, estraendone un orologio da taschino. Osservando quasi distrattamente le lancette nel quadrante, trasse un profondo respiro, dunque lo ripose con eleganza.
    Indietreggiò di alcuni passi, prima di sparire oltre l'angolo di un palazzo vuoto.

     
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    Keyblade-Master


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    Era da un po' che Sasha andava in giro senza la sua mantella nera.
    In teoria non ne aveva strettamente bisogno: vero, doveva tenere sotto controllo ogni sbalzo di Oscurità che il suo Cuore potesse avere, ma finché non decideva di aprire un Corridoio Oscuro e spostarsi di mondo non era veramente a rischio. E non è che avesse molti motivi per gironzolare nell'universo, di recente. O che volesse causare a Kalia altri problemi; ne aveva già abbastanza senza che ci si mettesse anche lui.
    - c'era anche il leggero dettaglio che Kalia e suo padre non gli avrebbe certo permesso di andarsene a zonzo da solo, ma questo non l'avrebbe mai ammesso -

    Ma forse di problemi ce ne sarebbero stati di meno, dopo la giornata di oggi - e dopo l'inaugurazione. Anche se Kalia non gli aveva detto nulla, Sasha sapeva che l'Alfiere dell'Est non aveva esattamente preso bene ciò che era accaduto a Kisnoth. Unire i difensori di Endlos avrebbe rimpolpato le loro fila, aumentato le linee di comunicazione, ridotto i problemi logistici, semplificato la burocrazia.
    - si, era parola per parola ciò che dicevano i libri che suo padre gli aveva dato da leggere. se proprio doveva accollarsi millemila tomi polverosi, almeno che servissero a qualcosa! -
    Quanto a lui... beh, prima si sarebbe buttato a capofitto nella sfida, pronto a tutto. Ora...
    ...
    ...ora doveva fare i conti col fatto che non c'era un granché che lui potesse fare per aiutare.

    Sasha sapeva tirare con l'arco e combattere con l'arma bianca. Essere un Custode del Keyblade era molto figo e un grandissimo vantaggio tattico... o per meglio dire lo sarebbe stato, se lui avesse idea di come usarli a parte come spade. Viaggiare due anni da un mondo all'altro restando molte volte giusto il tempo di massacrare qualche dozzina di Heartless non aveva giovato alla sua istruzione. Quanto alla magia, sapeva fare una tazza di té. Se gli davano una bustina.

    Il suo sguardo si abbassò per un istante, incupito. Suo padre gli aveva detto che era naturale, che ora che il suo Cuore si era stabilizzato avrebbe imparato nuovi incantesimi praticamente da solo, ma...
    ...beh, doveva vederlo di persona. E poi, forse, avrebbe potuto dare veramente una mano.

     
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    Il Nibbio

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    ???

    Pallidi come perle rotolate su un manto di velluto blu -profondo ed infinito come un oceano capovolto-, astri distanti proiettavano la loro luce soffusa su di lui, permeando l'aria di una fosforescenza mistica che avvolgeva ogni suo movimento in un gentile abbraccio di quiete.

    jpg

    In piedi sui merli di pietra delle mura, mettendo così alla prova non solo il suo equilibrio ma anche la rapidità del proprio gioco di gambe, il Nibbio brandiva la spada alternativamente con la destra e con entrambe le mani, provando e riprovando le proiezioni che conosceva, sperimentando nuove tecniche di scherma, ed allenandosi con esercizi che la routine gli aveva reso naturali... ma che, per qualche strano motivo, gli sembrava di non praticare da secoli.

    La brezza profumata che spazzava la sera gli scompigliò la zazzera dorata, ma pur non sbilanciando affatto i suoi movimenti, vi era in essa qualcosa che lo indusse a fermersi; abbassando le palpebre sulle iridi cerulee, Ryusang chiuse gli occhi e inalò a fondo ciò che quel vento gli portava, e sentì nel suo cuore che quella era aria di cambiamento: un cambiamento che aveva l'odore dolce e nostalgico dei Gigli e delle Rose... che pur sospingendo la sua schiena verso il futuro gli ricordava il passato, racchiudendo in sé gli aromi del bosco di Fanedell e dei fiori della Valle di Chediya tra cui aveva passato la sua infanzia, ma anche l'effluvio della corteccia dell'Albero-Casa e dell'umidità insita nelle nuvole mutevoli che solcavano i cieli del Latifondo.

    Quando riaprì gli occhi, il biondo spinse lo sguardo sulla città che si stendeva ai suoi piedi... e nel notare architetture che non riconobbe, si chiese se Laputa fosse sempre stata così tanto
    piena di Torri; fu allora che -in basso rispetto al suo punto d'osservazione- scorse Kalia e Drusilia sulla balconata di un grandioso palazzo: erano in piedi l'una vicino all'altra, si tenevano per mano, e stavano facendo un qualche discorso ad una folla che gremiva la piazza sottostante, ma... era troppo lontano! Non riusciva a capire cosa le due stessero dicendo...

    Magari, costeggiando quel tratto di mura, saltando su quel tetto e percorrendo quella passerella sarebbe riuscito a raggiungerle, così rinfoderò la spada e fece per passare all'azione... ma, insieme ad una forte sensazione di deja-vu, giunse anche la voce della donna bionda ad ammonirlo.

    « Non andare... »

    Così come ogni volta, Ryusang fece per voltarsi a fronteggiare la Dama con espressione interrogativa, ma tutto ciò che vide fu un turbine di petali bianchi, che lo costrinse a rinserrare le palpebre... sospingendolo in luoghi ancora più profondi del suo inconscio.

     
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