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Non appena lo strano Servitore del Re del Tempo ebbe posato una mano sulla spalla del Vampiro, i contorni dello sfarzoso corridoio delle Tribune del Circo -che lo aveva accolto dopo aver misteriosamente lasciato lo studio fotografico di Theobald- persero nitidezza, come velati da un banco di nebbia via via sempre più fitto, scomparendo infine del tutto davanti alle iridi perlacee di Arthur Friederick Giles.
T L I N
Al suono di quello strano tintinnio metallico, il grigiore che lo aveva avvolto virò lentamente in un bianco luminoso ma amorfo, e quando lo scatto si ripeté una seconda volta, il Saggio ebbe la forte l'impressione di avere la vista annebbiata; tuttavia, allontanare quella sensazione sarebbe stato facile: strizzare gli occhi, abbassare le palpebre, massaggiarsi il ponte del naso...
Qualunque gesto avesse compiuto, sarebbe bastato un semplice battito di ciglia perché la realtà intorno a lui tornasse lentamente a schiarirsi, consegnando l'Alchimista del Sangue a ciò che aveva tutta l'aria di essere un qualunque ufficio pubblico del suo mondo: pareti bianche, pavimento bianco, una linea di sportelli numerati dall'uno al dodici lungo tutta la parete -schermati da vetrate robuste-, e spessi cordoni viola intrecciati, tesi da transenna a transenna per dettare una direzione alla folla dei presenti, accalcata nell'attesa. Folla a cui l'Endlossiano si trovava attualmente in testa.
T L I N
Ma Arthur si accorse di quella anonima moltitudine solo quando la gente alle sue spalle cominciò a rumoreggiare, schiarendosi eloquentemente la voce, battendo nervosamente i piedi a terra, o -semplicemente- esortandolo con una certa insofferente fretta a sbrigarsi -visto che era il suo turno-, invece di starsene lì fermo impalato, bloccando la fila.
Quando il Vampiro -pur con tutte le legittime perplessità del caso- raggiunse lo sportello contrassegnato dal numero 2, si ritrovò davanti la faccia sfregiata di un uomo guercio da un occhio (o, almeno, questo suggeriva la benda scura che lo copriva), con lunghi capelli scuri, legati in una coda e striati di bianco; naturalmente, come il tipico impiegato ben poco emotivamente investito nel proprio lavoro (poco o nulla edificante o stimolante, c'era da concederglielo), quello sembrava più interessato alla sua rivistetta patinata, piuttosto che alla persona che gli stava davanti.
« Generalità: nome, cognome, anno di nascita e mondo di nascita. »
Difatti, lo apostrofò con aria monotona e voce monocorde, non solo senza neppure sollevare lo sguardo dalla sua lettura o rivolgere al Saggio un saluto di cortesia, ma persino avvitandosi un indice nella cavità auricolare per esplorazioni che -sinceramente- si poteva far a meno di indagare.
L'unica certezza che Arthur aveva era che quel viaggio ultraterreno -a tratti dantesco-
si stava facendo sempre più surreale.
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"Non esiste un unico tempo assoluto,
ma ogni singolo individuo ha una propria personale misura del tempo,
che dipende da dove si trova e da come si sta muovendo".
(Stephen Hawking)???
I contorni della sua precedente locazione si sfumarono nella luce bianca, ed al vampiro risultò abbastanza complicato tornare in sé e riprendere il controllo della propria vista. Quella strana sensazione simile alla nausea di cui -francamente- non ne capiva l'origine continuava a tormentarlo. Nonostante il malessere, questa non sembrò tuttavia peggiorare, piuttosto scemava lentamente, tranne che durante i suoi spostamenti, in cui restava immutata.
T L I N
Fu a quel punto che il cainita si rese conto di essere finito nuovamente altrove, in questo caso in un ufficio pubblico di cui non ricordava nulla, per quanto l'aspetto non si discostasse troppo da quelli del suo mondo. Un mormorio alle proprie spalle, accompagnato da sbuffi e lamentele, gli diede modo di cogliere il piccolo dettaglio che fosse in testa ad una lunga fila. Alzando lo sguardo grigio e confuso, notò come numero indicativo del suo sportello un semplice "due"; questo gli suonò come un frustrante "nessun indizio", che si traduceva con l'impossibilità momentanea di risolvere i numerosi dilemmi che avevano ormai occupato per intero la sua scatola cranica.
« Generalità: nome, cognome, anno di nascita e mondo di nascita. »
Un uomo guercio da un occhio e dalla faccia sfregiata lo apostrofò con aria monotona e voce monocorde, perfettamente adatta a quello che doveva essere il suo ruolo, e cioè il tipico impiegato annoiato. Il dettaglio che confermò quella sua impressione fu il suo interesse verso una rivistetta patinata e di poco conto che -personalmente, fosse stato ancora vivo- non avrebbe letto nemmeno al wc.
-Arthur Friederick Giles- rispose educatamente alla prima richiesta -Quanto alle altre due domande... temo di non essere in grado di dare una risposta esatta.
Proveniva da Endlos, ma era nativo di un altro mondo. Inoltre, il giovanotto con la mania delle fotografie gli aveva spiegato che fosse anche morto durante la Notte di Kisnoth, pertanto non si sentì nemmeno troppo convinto di quale fosse il suo mondo d'origine o la data di nascita.
Quattrocentodieci avanti Cristo? Opppure Primo Secolo del calendario pre-EoT?
-Sospetto di essermi perso nei continuum.
Un tale Re del Tempo mi ha mandato qui per chiedere informazioni, se è possibile.. -
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-Arthur Friederick Giles. Quanto alle altre due domande...-
rispose con garbo il Vampiro, resistendo stoico all'insensatezza degli eventi
-...temo di non essere in grado di dare una risposta esatta. Sospetto di essermi perso nei continuum.
Un tale Re del Tempo mi ha mandato qui per chiedere informazioni, se è possibile.
« Ah-hn. D'accordo. »
Mentre continuava a far scorrere l'occhio buono verso il fondo della seconda colonna dell'articolo di dubbia attendibilità a cui la sua attenzione pareva essere completamente votata, il guercio mugolò un vago assenso annuendo col capo; intanto, la destra si mosse meccanica fino al portapenne posto vicino alla tastiera del suo terminale, recuperò quella che -per via delle dimensioni- sembrava essere una biro, e la scappucciò... rivelando che non si trattava di una penna, ma di una specie di tampone.
Nemmeno il tempo di accigliarsi, perplimersi, chiedersi se quel tale l'avesse per lo meno ascoltato, o fare domande circa a cosa servisse quell'affare, che se lo ritrovò nel naso: guizzando rapido come una biscia all'attacco, l'impiegato si era proteso in avanti con nonchalance, salvo poi ritrarsi altrettanto rapidamente una volta conclusa l'operazione; infine, incurante di eventuali reazioni o proteste da parte del Saggio, lasciò cadere il bastoncino in un cassettino estraibile del terminale stesso.
« Molto bene: ho trovato un riscontro nel database.
Arthur Friederick Giles: 410 a.C, Grecia, pianeta Terra #052. »
annunciò quel tale, mettendo finalmente da parte la rivista per dedicarsi allo schermo
« Umano di nascita, poi trasformato in Non-Morto di tipo Vampiro secondo la classificazione “Cainita, progenie del Clan Brujah -lignaggio originario-” tramite infezione ematica. »
proseguì, miscelando informazioni già note con altre del tutto sconosciute
« Visto il retaggio del suo Clan, ha un margine di sviluppo nella manipolazione temporale potenzialmente stimato fino al livello 2 - ma per quello le servirà un corso di formazione con un Mentore del suo stesso Clan, e una Licenza. »
Probabilmente, quella sovrabbondanza di notizie e rivelazioni avrebbe finito con l'infliggere un duro colpo alla stabilità del Vampiro: dopotutto, quante domande irrisolte può sopportare la mente di un uomo che ha sempre interamente dedicato la sua vita e la sua morte alla conoscenza e alla ricerca della verità?
Tuttavia, mentre un prevedibile -e comprensibile- nuovo flusso di interrogativi sfrecciava lungo le sinapsi dell'Alchimista, anche l'uomo dietro allo sportello sembrò essere d'un tratto preoccupato da qualcosa: difatti, aveva smesso di leggere a voce alta i dati dello schermo, finendo per aggrottare le sopracciglia e arricciare le labbra in un'espressione confusa e dubbiosa.... -
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"Non esiste un unico tempo assoluto,
ma ogni singolo individuo ha una propria personale misura del tempo,
che dipende da dove si trova e da come si sta muovendo".
(Stephen Hawking)???
Se già la matematica certezza di essere stato drogato pesantemente -forse in chiusura di una qualche burla dal pessimo gusto- rappresentasse per il vampiro valide motivazioni alla sua confusione ed anche l'indignazione verso quella situazione a dir poco surreale, trovarsi un tampone infilato su per il naso all'improvviso risultò probabilmente la famosa "goccia" in grado di far traboccare il suo vaso.
Tirandosi indietro in uno scatto evidentemente stizzito e massaggiandosi le narici con sguardo truce verso quel villano, si trattenne dal lanciarsi in sproloqui nei suoi confronti, appuntandosi mentalmente di parlare prima o poi ai capi del pessimo servizio ricevuto.
« Umano di nascita, poi trasformato in Non-Morto di tipo Vampiro secondo la classificazione “Cainita, progenie del Clan Brujah -lignaggio originario-” tramite infezione ematica. » il Saggio sollevò un sopracciglio nell'ascoltarlo, gioendo in parte di essere ancora il medesimo sé stesso nato in Grecia quattro secoli prima della venuta del Cristo, ma sorprendendosi dell'avere una specie di clan di appartenenza. Non che ne sapesse molto a riguardo, o che fosse in grado di ricordare qualcosa nello specifico. A quei tempi -a quanto gli fu detto dallo stesso Ecatl- era completamente solo nelle selve, incapace d'intendere e volere « Visto il retaggio del suo Clan, ha un margine di sviluppo nella manipolazione temporale potenzialmente stimato fino al livello 2 - ma per quello le servirà un corso di formazione con un Mentore del suo stesso Clan, e una Licenza. »
-Livello 2? Cosa significherebbe? A quale scala si fa riferimento?
Arthur Friederick Giles era un uomo di scienza: conosceva le modalità di classificazione ed anche molti parametri, ma non si era mai interessato alla manipolazione temporale. Nonostante fosse un Saggio, in quel momento si sentì un emerito ignorante.
Avrebbe a quel punto richiesto dove e a chi rivolgersi nel caso, e di che strada prendere per tornare su Endlos... ma l'espressione improvvisamente dubbiosa del suo interlocutore fermò la sua lingua all'istante. Il guercio aveva infatti smesso di leggere i dati dello schermo, aggrottando le sopracciglia ed arricciando le labbra. Sembrava preoccupato.
-... qualcosa non va?. -
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-Livello 2? Cosa significherebbe? A quale scala si fa riferimento?
domandò il Vampiro, confuso, notando poi l'espressione dell'altro
-... qualcosa non va?
Chiuso in un momentaneo mutismo -reso sospetto dall'espressione concentrata che gli aveva accartocciato la faccia in una smorfia perplessa e ridotto l'unico occhio ad una fessura-, l'impiegato di sportello stava continuando a leggere qualcosa sul proprio monitor, ma si riscosse al suono delle domande dell'altro; per la prima volta, il Guercio si degnò di sollevare lo sguardo sulla persona che gli stava davanti, scrutandolo con attenzione per un istante, prima di afferrare una brochure dal cassetto della propria postazione.
« Ecco: legga. »
stiracchiando persino un sorriso di circostanza, cacciò il volantino in mano ad Arthur
« Voglia scusarmi un attimo. »
Con quella semplice richiesta di congedo, l'uomo posò entrambe le mani sul ripiano della scrivania e si diede una spinta, tirando indietro la sedia girevole per allontanarsi dallo sportello e volgere il profilo al Saggio, probabilmente con l'intenzione di interpellare qualcuno per qualche consulto.
« EHI, SECHS! HO UN FASCICOLO CON DATA E CIRCOSTANZE DI MORTE ALLA VOCE “DEBUTTO”: CHE VUOL DIRE?! »
urlò, evidentemente diretto al collega di qualche altro sportello
Dai misteriosi meandri dell'ufficio, l'Alchemista del Sangue sentì provenire una voce nasale, scocciata e che non lesinava l'acredine.
« Che il Crononauta è defunto prima di sbloccare le proprie abilità. »
soffiò l'interpellato, come un gatto che abbia morso un limone
« Se è un fantasma, ha sbagliato fila. »
A quella dichiarazione, lo Sfregiato si spinse in avanti, scivolando sulle rotelline della sedia d'ufficio fino a sporgersi dalla finestrella dello Sportello Due... acchiappando tra pollice ed indice il naso greco di Arthur, schiacciandolo e torcendolo per valutarne la tangibilità, prima di ripetere lo stesso gesto di prima, allontanandosi e tornando a confrontarsi col collega.
« NON É UN FANTASMA! É TANGIBILISSIMO! HO CONTROLLATO!
DEVE ESSERCI QUALCHE ERRORE NEL DATABASE! »
« Impossibile. Non esistono errori nel Database del Tempo. »
lo zittì categorico l'altro, con ben poca voglia di partecipare a quella discussione
« Deve trattarsi di un Caso Speciale: controlla tra quelli. »
Il Guercio annuì appena, e tornò a smanettare alla tastiera del suo computer; dopo poco -senza neppure stavolta preoccuparsi della persona all'altro lato dello sportello-, tornò a gridare al suo collega.
« QUI NON STA SEGNATO NIENTE! CHI É IL LAVATIVO CHE SI OCCUPA DEL DATABASE DEI CASI SPECIALI? »
Lo sbuffo dell'altro, stavolta, sembrò quasi un ringhio.
« C'è solo una persona con un tale controllo sul Tempo per piegarne le regole. »
« E SI SARÁ DIMENTICATO DI SEGNARLO! ORMAI É UN VECCHIO RINCOGLIONITO! »
« Obiezione, vostro strillone! E ti invito a moderare il linguaggio quando parli di Lui: sono uno dei suoi Legali - e ha querelato per molto meno. »
« MEH...! MA QUINDI CHE FACCIO COL CRONONAUTA DI SCHRÖDINGER? »
« Contatta la Direzione e chiedi direttive. »
« NON PUOI PARLARCI TU? »
« Tuo lo sportello, tuo il caso. »
« Tsk, che palle... »
Brontolando a voce bassissima, il Guercio tornò ad incassarsi nella propria scrivania allo sportello Due, rivolgendo ad Arthur un sorriso cordialissimoe fintissimo.
« Scusi, sa: c'è qualche piccolo problema tecnico. »SPOILER (clicca per visualizzare)La brochure che è stata data ad Arhur illustra il seguente schema:Livelli di Cronomanzia
LvL 4 – Lurker: possono vedere eventi del passato, del presente o del futuro dal punto di vista di una persona presente sulla scena e con cui hanno un qualche legame; nessuna possibilità di interazione con gli elementi del continuum.
LvL 3 – Farseer: possono presenziare a 360° gradi ad eventi passati, presenti e futuri con un punto di focalizzazione assoluto, legato ad un oggetto o a un luogo; nessuna possibilità di interazione con gli elementi del continuum.
LvL 2 – Traveller: possono fisicamente traslarsi in un altro punto della propria linea temporale -passata o futura- ancorandosi alle memorie di un luogo, di un oggetto o di una persona; possono interagire con tutti gli elementi del continuum, ma produrre cambiamenti solo in quanto concerne la sfera peripersonale.
LvL 1 – Doctor: possono fisicamente traslarsi in un altro punto di qualsiasi linea temporale -passata o futura- ancorandosi alle memorie di un luogo, di un oggetto o di una persona; possono interagire con tutti gli elementi del continuum, e produrre ogni genere di cambiamenti.
Avvertenza - l'azione elastica prodotta dal mutamento indotto può produrre Effetti Farfalla di magnitudo e portata difficilmente prevedibili: la presenza di anomalie verrà riportata alle autorità competenti, e ogni possibile conseguenza -e spesa legale- sarà a carico dei trasgressori.. -
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"Non esiste un unico tempo assoluto,
ma ogni singolo individuo ha una propria personale misura del tempo,
che dipende da dove si trova e da come si sta muovendo".
(Stephen Hawking)???
« Ecco: legga. Voglia scusarmi un attimo. »
Decidendo di soprassedere a quei modi di fare barbari, il vampiro prese fra le mani il volantino appena ricevuto, cercando di memorizzare quanto scritto. Il "Livello2" si riferiva ad una certa voce "Traveller" che -nel suo piccolo- interpretò come la figura del viaggiatore del tempo classico nelle storie di fantasia.
« EHI, SECHS! HO UN FASCICOLO CON DATA E CIRCOSTANZE DI MORTE ALLA VOCE “DEBUTTO”: CHE VUOL DIRE?! »
« Che il Crononauta è defunto prima di sbloccare le proprie abilità. Se è un fantasma, ha sbagliato fila. »
A quell'ultimo commento gli si gelò il sangue, metaforicamente parlando dato che... era morto.
In tutti i sensi possibili, in quella circostanza.
Spaventato all'idea di essere scoperto e mettere quindi a repentaglio un ritorno tranquillo su Endlos, fu tentato di indietreggiare lentamente ed allontanarsi dallo sportello... ma una mano gli prese il naso alla sprovvista, torcendoglielo e confermandogli che l'impiegato fosse una qualche evoluzione malriuscita di scimmia.
-Ma che problemi ha con il mio naso?!? MI LASCI!
« NON É UN FANTASMA! É TANGIBILISSIMO! HO CONTROLLATO!
DEVE ESSERCI QUALCHE ERRORE NEL DATABASE! »
Sistemandosi gli occhiali e cercando di ricomporsi, il Vampiro iniziò a mostrare un'espressione meno stabile del solito, più feroce ed adatta alla sua indole, soprattutto quando si ritrovò di nuovo la faccia del guercio a circa un metro di distanza, dopo che ebbe a lungo parlato con l'altro, senza ottenere niente.
« Scusi, sa: c'è qualche piccolo problema tecnico. »
Nonostante l'istinto di buttare giù lo sportello e prenderlo a schiaffi fosse abbastanza forte, compreso quello di minacciarlo di varie ed eventuali ritorsioni a quelle mancanze di cortesia e rispetto per il cliente, Arthur Friederick Giles chiuse gli occhi per un attimo, ripetendosi che lui era un Saggio di Palanthas ed inquanto tale non doveva ricorrere alla violenza. Non funzionò particolarmente bene, ma almeno evitò la rissa negli attimi immediatamente successivi.
-Qualunque sia il problema, mi basta tornarmene su Endlos, dimensione in cui mi sono trasferito di recente.
Non ho intenzione di creare problemi: mi basta che mi indichiate la strada.. -
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Il discorso che Arthur udì rimbalzare tra il Guercio e il suo collega senza volto ebbe il potere di catalizzare istantaneamente la sua attenzione, orientandola verso lo spettro di un potenziale allarme: il suo unico desiderio era riuscire a fare ritorno su Endlos -il mondo che aveva imparato a considerare la sua casa, dalle persone che amava e che avevano costituito la sua famiglia-, ma ora... che cosa avrebbe potuto fare, se il suo caso anomalo avesse finito per costituire un impedimento al raggiungimento di quell'obiettivo?
-Ma che problemi ha con il mio naso?!? MI LASCI!
Dopo aver sopportato un ultimo attentato alla sua persona e aver resistito all'ennesimo deliberato assalto alla sua pazienza, la Corona di Khymeia si sistemò gli occhiali sul naso offeso e cercò di ricomporsi... ma gli fu comprensibilmente difficile dissimulare il suo viscerale intento di prendere a ceffoni quell'insopportabile impiegato di sportello.
E nonostante ciò, chiudendo gli occhi grigi e facendo appello alle più alte virtù della conoscenza, il Vampiro seppe dominarsi e concentrarsi sul proprio scopo.
-Qualunque sia il problema, mi basta tornarmene su Endlos, dimensione in cui mi sono trasferito di recente.
Non ho intenzione di creare problemi: mi basta che mi indichiate la strada.
« Senta, scusi, è una cosa un po' complicata, perciò...
le dispiace aspettare oltre quella porta? »
E l'indice destro -inguantato di nero- dello Sfregiato, si mosse ad indicare un bianco battente sulla sinistra: con ben poche altre opzioni, nessuna delle quali apparentemente vantaggiosa, il Vampiro si congedò quindi dall'impiegato, e mentre la fila dietro di lui riprendeva il proprio scorrimento, si avvicinò all'uscio, lo aprì e lo attraversò.
Quando varcò la soglia, il Saggio si ritrovò dall'altra parte,ma... nello scoprirsi in coda alla fila chilometrica del medesimo ufficio, un brutto sospetto l'avrebbe sicuramente colto... e il timore di essere semplicemente stato rimbalzato divenne un'atroce certezza non appena -voltandosi- poté constatare come il passaggio appena percorso fosse banalmente dissoltosi alle sue spalle.
A quanto pare, in quel monumento burocratico all'incompetenza, nessuno sapeva cosa gli stesse succedendo – e nessuno voleva occuparsene. Ma se pensavano che se ne sarebbe rimasto lì senza tentare di escogitare qualcosa con la sua testa, ebbene: si sbagliavano! Si sbagliavano di grosso..
The Strange Case of Arthur Friederick Giles[CSV] |
