Through the Emerald Bifrost

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    « Non mi piacciono gli incroci! »
    Si lagnò di nuovo Flute, stavolta a distanza di meno di un quarto d'ora dall'ultima volta. Se qualcuno del piccolo gruppetto superstite al viaggio attraverso il bosco delle terre riscritte pensava che prima o poi l'elfa si sarebbe rassegnata, beh, aveva decisamente toppato. Era già calata la sera sul bordo dell'immenso cratere all'interno del quale sorgeva la sterminata città, relitto trascinato su Endlos dalla risacca del maelstrom, ed ancora i rinforzi tardavano a farsi vedere. Augustus ed i due storm riders rimasti avevano impiegato tutta la mattina per superare la vasta zona di boscaglia sopraggiunta con l'imponente riscrittura che aveva afflitto il Garwec, salvo poi scoprire che si trattava di un gigantesco anello proprio su quell'immenso cratere. Ma la sorpresa più grande era stata scoprire di nuovo Klemvor, novità che aveva obbligato il gruppo a trattenersi dal proseguire ed attendere l'arrivo del corpo principale della spedizione. In mancanza di punti di riferimento o anche solo di un modo per contattare gli altri gruppi sparsi per la zona tornare indietro era rischioso. Augustus stesso aveva proposto di incamminarsi lungo il bordo circolare del cratere per rendersi conto meglio della situazione, ma l'opzione era stata respinta quando uno dei due Storm Riders, Sharyu, aveva improvvisamente lanciato un bengala dichiarandosi certa del fatto che il resto della spedizione li avrebbe trovati a breve. Così si erano risoluti ad attendere, ed i minuti ben presto erano diventati ore, finché il sole non era morto oltre l'orizzonte.

    « Non credo si possa definire questo posto un incrocio, Lady Flute. »
    Portando con se una fascina di legna secca e fine, Sharyu sorrise all'elfa, che depressa dalla situazione si era seduta ai piedi di un albero di dimensioni colossali. L'altro Storm Riders, il Topo, si era messo a dormire quasi subito ed aveva dato prova di riuscire a sonnecchiare senza emettere un suono per tutto quel tempo, in modo continuato neanche fosse nel posto più comodo del mondo.
    « Ed invece sì! Guarda bene. Possiamo proseguire in avanti, oppure tornare indietro... »
    Indicò la città di fronte a se, e la foresta alle sue spalle.
    « Inoltre i bordi di questa strana fossa formano due strade distinte che si intersecano con il posto dove ci troviamo. Non importa da che punto di vista lo guardi, siamo proprio nel bel mezzo di un incrocio! E gli incroci portano malasorte, ed evocano i demoni. »
    Sharyu si lasciò andare ad una risata limpida, trovando divertente quella superstizione nonostante il tono dell'elfa fosse tutt'altro che sereno. Probabilmente Flute aveva solo bisogno di lamentarsi di qualcosa, prima di iniziare a lagnarsi degli incroci aveva già recriminato riguardo gli insetti, del freddo, di quanto inquietante fossero le luci in lontananza che si accendevano una ad una, di quanto brutto fosse il cielo plumbeo del Garwec e perfino di quanto insipide fossero le barrette energetiche che le aveva offerto Sharyu per cenare.

    « Va bene, ammettiamo che si tratti di un incrocio... »
    Rispose in tono materno la Rider, finendo di sistemare a regola d'arte le legna fini.
    « Cosa c'è di brutto in un incrocio...? »

    « I demoni. »
    Rispose secca e risoluta Flute, arricciando il nasino.
    « Mia mamma mi raccontava sempre di stare attenta agli incroci costituiti da quattro vie, e di buttare sale quando si attraversano di notte e da soli. Se non si sta attenti si rischia di incontrare il demone Asmodeus ed il suo stuolo di lacchè e servitori, che con parole suadenti tenterà di ingannarti cercando così di derubarti della virtù. »
    La fanciulla si agitò un po', in cerca di una posizione più comoda, rimpiangendo un mantello più largo in grado di avvolgerla completamente.
    « Io ho tante virtù. » Argomentò solennemente. « Per esempio sono brava nel canto, so suonare l'arpa e so danzare quindici diverse ballate. Se il demone me ne rubasse una ne soffrirei enormemente! »
    Procrastinando di qualche istante l'accensione del fuoco, Sharyu guardò l'elfa stupita, le mani sui fianchi.
    « Sai... non sono proprio sicura che i demoni puntino proprio a quel tipo di virtù. E credo di aver visto demoni del genere anche nei vicoli del Pentauron, specie alla sera. » Chiamò Augustus agitando una mano, salvo poi finalmente accendere il fuoco con l'ausilio di un cerino, « maestro, conosci la fiaba di Cappuccetto Rosso? Che ne dici di raccontarla alla nostra amica elfa? A quanto pare loro hanno i demoni al posto dei lupi cattivi... »

    « E' vicino... »
    Si scosse il topo, che evidentemente non stava dormendo affatto, agitandosi sul posto e tenendosi la testa fra le mani.
    « A chi ti riferisci, Natsuki...? »
    Chiese Sharyu, preoccupata.
    « Il Re del Cielo. Sarà qui fra poco. Dannazione, odio quando succede. »
    « Oh... oh, no. Ne sei certo?? »
    Lasciò perdere il fuoco, che di lì a poco si estinse senza più nessuno a prendersene cura, si alzò e cominciò a guardare nella foresta immersa nell'oscurità della sera, individuando in lontananza i riverberi di due fari che brillavano ad intermittenza fra gli alberi.
    « Maestro... »
    Disse rivolgendosi ad Augustus, il tono di voce in ansia.
    « Credo che fra poco dovrò lasciarvi. E temo che anche Natsuki sarà ben poco utile... »
    _______________________________________

    Scossoni violenti in cui letteralmente si rischiava di saltare sul posto finendo sbalzati dai sedili giustificavano i pesanti braccioli foderati di morbido velluto rosso spesso due dita e larghi il doppio di quelli regolari da saletta teatrale, che quasi imprigionavano i presenti nelle loro sedie ma al contempo risparmiando loro il calvario di quelle autentiche scosse telluriche che arrivavano improvvise e brutali dopo anche venti-trenta minuti di tranquillità. Non fosse per quei sismi rari ma tremendi ed i finestrini corazzati muniti di sbarre, per gli elementi della prima classe della LUXURY si sarebbe detta quasi una crociera di piacere, e non una via di mezzo fra una missione scientifica, di esplorazione e di salvataggio. La saletta dove alloggiavano gli ospiti di lusso era più larga e spaziosa di quella di una limousine di prima categoria, pavimento in linoleum nero foderato di tappeti di velluto rosso come quelli delle sedie, file di lampade che irradiavano una luce uniforme e calda e diffusori di una piacevole musica rilassante posti ai quattro angoli della cabina. C'erano perfino i maggiordomi, anche se non ne avevano proprio l'aspetto. Due elementi della guardia pretoriana del Re del Cielo si affacciava di tanto in tanto alla sala, sempre gli stessi nonostante i presenti avevano avuto modo di intravederne diversi altri alla partenza. Erano uomini di statura variabile, coperti interamente da un pesante cappuccio di pelle nera da cui nemmeno si intravedevano fessure di sorta e con croci bianche all'altezza degli occhi, museruole di metallo con l'aspetto di mandibole di metallo sagomate a forma di denti che ne fasciavano interamente la parte inferiore del viso, con tanto di bulloni di rinforzo all'altezza del collo, speroni e chiodi, lucchetti e catene quasi ci fosse necessità di impedire loro di rimuovere quegli aggeggi autonomamente. Avevano i torsi nudi spesso decorati di tatuaggi a spirale o cicatrici vistose, fisici da culturisti, guanti chiodati anch'essi in pelle nera ed i caratteristici stivali alti diversi centimetri che celavano i meccanismi e le ruote tipiche delle Air Treck e che li definivano come Storm Riders. Si affacciavano ad intervalli regolari portando prima la colazione in carrelli di metallo muniti di ruote, poi il pranzo, infine il tè quando solo un'ora prima la LUXURY era stata costretta ad una sosta, bloccata da un ostacolo sul percorso. Ed ora... dei biscotti fatti a mano. C'era del grottesco e dell'inquietante nel vedere simili bestioni servire pacificamente cibi e bevande ai passeggeri, muovendosi come autonomi in religioso silenzio senza nemmeno rispondere a domande o stimoli esterni, ed ancora più straniante era notare come anche di fronte agli scossoni pesanti sostenuti dal mezzo di trasporto non vacillavano minimamente, del tutto estranei a quel tipo di sollecitazione.

    Gli occupanti della sala erano una variegata collezione di esponenti di spicco dell'entourage dell'ambasciatore dell'est Quarion Galanodel, e per questo era stato loro riservato un posto speciale. Nel vano più capiente e scomodo retrostante erano stipate una trentina di altri individui, anch'essi in qualche modo necessari ai fini della missione, ma non altrettanto fortunati da meritarsi una poltroncina nella stessa saletta del Re del Cielo. Fra i presenti spiccava per importanza il saggio di Palanthas Brifos, accompagnato da un curioso famiglio bianco il cui aspetto ricordava più un peluche bianco simile ad un felino che una creatura vivente, il cavaliere celeste sir Lancelot du Lac, il reporter Denver Brockmann cui avevano consegnato assieme al pranzo un'intera confezione di lussuosi sigari provenienti da Klemvor -e quindi come probabilmente non ne esistevano altri in tutto il semipiano-, più un altro paio di figure della cerchia stretta dell'ambasciatore fra cui il più particolare era certamente un figuro dall'aria trasandata e sciatta, sui sessanta, di carnagione scura e statura ridotta, magro come un chiodo e con sporchi dreadlock corti per lo più di un grigio topo ed occhialini da sole, un camice da laboratorio che aveva smesso di essere bianco immacolato da un po', un maglioncino di un brutto marrone al pari dei pantaloni troppo larghi e con parecchie tasche tutte rigorosamente strapiene di... cose. Materiale su cui probabilmente nessuno aveva interesse ad indagare. Quest'ultimo giaceva scomposto sul suo seggiolino, addormentato e ronfante nonostante si svegliasse regolarmente ad ogni scossone, salvo far comparire una fiaschetta di metallo argentata dal taschino interno contenente un qualche magico elisir in grado di farlo riaddormentare quasi istantaneamente con appena un sorso -probabilmente rum a giudicare dall'odore. Fu la botta più recente che lo fece trasalire sul posto, si tirò su stropicciando gli occhi da dietro gli spessi occhiali da sole e tirò su con naso in modo rumoroso, borbottando maledizioni contro le buche di ogni genere e forma, anche se quasi certamente a provocare le scosse non erano semplici buche, bensì i giganteschi e colossali alberi di dimensioni spropositate che talvolta la LUXURY doveva letteralmente abbattere per farsi largo nel fitto bosco.

    « Siamo già arrivati a Klemvor...? »
    Biascicò il fin troppo giovanile nonnetto, grattandosi lo stomaco in modo decisamente volgare e facendo vagare lo sguardo un po' ovunque nella sala, mentre realizzava che il mezzo era ancora in movimento e quindi il viaggio era ancora in corso. Alzò gli occhiali scuri per vedere meglio e strizzò gli occhi per mettere a fuoco l'orologio da polso, anche se per riuscire nell'impresa dovette praticamente poggiare lo strumento digitale davanti alla propria faccia. Borbottò ancora qualcosa di incomprensibile e come da prassi cercò nell'interno della giacca la propria magica fiaschetta, che però aveva già finito di svuotare.
    « Ehi tu, broaaaah. » Disse sfiatando un rigurgito d'aria mefitica, rivolto al pretoriano più vicino che tuttavia impiegò più di qualche istante per realizzare che si riferiva proprio a lui. « Trovami una bottiglia di scotch, ti va? Ce l'abbiamo del... burp, scotch, da qualche parte? Oddio. Sono l'unico qui che ha lo stomaco che implora pietà? Avevo anche pensato di istallarci un cesso su questo mezzo, poi l'ho cassato per delle batterie di riserva corazzate, qualora quelle principali smettessero di funzionare. »
    Scosse la testa, facendo capire quanto in quel momento ritenesse quella precauzione un errore. Rimise a posto la fiaschetta, tirò fuori dei dosatori in plastica, probabilmente collirio, e spruzzò un paio di gocce di liquido trasparente direttamente negli occhi arrossati, salvo poi rimettere a posto gli occhiali scuri e rimettersi comodo al suo posto. In quel momento si presentò un terzo Storm Rider della guardia pretoriana, uno mai visto fino a quel momento, che attraversò lo stretto corridoio, superò il collega in qualche modo e poi si inginocchiò di fronte a Quarion come un cavaliere giurato si inginocchierebbe di fronte al proprio sire o imperatore.

    « Un razzo segnalatore, dritto di fronte a noi. »
    Proferì il pretoriano con voce cavernosa ed irriconoscibile, distorta dal cappuccio di pelle nero e dalla pesante maschera a forma di fauci.
    « Il conducente ha modificato la traiettoria di alcuni gradi per arrivare al punto segnalato. Due fratelli attendono l'ordine per andare in ricognizione. »

    « Bah, se non siamo ancora in vista di Klemvor allora avrò sbagliato i calcoli di qualche decimale, ci sta. »
    Commentò con noncuranza l'uomo, neanche lontanamente preoccupato. Tutto il viaggio si basava su di una sua teoria del tutto priva di prove concrete, però era assolutamente certo di aver ragione, il che poteva essere molto rassicurante per i presenti oppure tutto l'opposto considerando il soggetto. Guardò l'individuo alla sua destra, ovvero Denver, e gli offrì la boccetta di collirio.
    « Sai, dopo un po' mi stufo di usare le calcolatrici e nella mia testa non riesco a trattenermi dall'arrotondare alla quarta cifra. Sai, tutti quei decimali, che poi tradotti su di una cartina geografica diventano due o tre chilometri del cazzo. Vuoi provarlo? Evita che gli occhi si seccano troppo, a me da un fastidio immenso... »

    CITAZIONE
    Benvenuti in quest, ci ho messo un po' ad aprire la giocata principalmente perché non volevo aprirla e poi non essere in grado di rispondere in tempi decenti, adesso sono abbastanza certo di potervi dedicare il tempo che merita quindi è ora di imbarcarci in questo nuovo capitolo dell'epopea delle Terre Riscritte. Auguro a tutti i partecipanti buona giocata, ricordandovi che si tratta sostanzialmente più di una scena free che di una vera e propria quest, quindi prendetela pure sull'informale!
     
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    "Nella vita ci sono rischi
    che non possiamo permetterci di correre
    e ci sono rischi che non possiamo permetterci
    di non correre".


    (Massimo Bontempelli)

    Interni della LUXURY, Garwec.
    Presidio Orientale, Endlos.

    Con l'aria pacata e tranquilla di un tipico ambasciatore, quanto anche di un padrone di casa, Quarion Galanodel sostava su di un divanetto morbido e con le gambe accavallate. Muovendo le dita sottili e ben curate fra le ciocche del colore dei lapislazzuli, contemplava i presenti con lo sguardo aureo, soffermandosi diverse volte sulla figura di Denver.

    Indugiando sui lineamenti ben definiti del volto, sovente abbassava lo sguardo sotto la cintola, per poi distrarsi con qualcos'altro, solitamente riconducibile all'arrivo dei suoi pretoriani in divisa. Approfittando di alcune interruzioni, si concesse a dei biscotti alla vaniglia distesi con aria invitante e lasciva su un vassoio; tenendoli fra le labbra più del necessario, lanciò nuove eloquenti occhiate al Saggio, così da controllare se era stato visto.

    « Siamo già arrivati a Klemvor...? Ehi tu, broaaaah. Trovami una bottiglia di scotch, ti va? Ce l'abbiamo del... burp, scotch, da qualche parte? Oddio. Sono l'unico qui che ha lo stomaco che implora pietà? Avevo anche pensato di istallarci un cesso su questo mezzo, poi l'ho cassato per delle batterie di riserva corazzate, qualora quelle principali smettessero di funzionare. »

    Ignorando deliberatamente le squallide uscite dello scienziato, si rivolse al vicino Lancelot, come suo solito rigido e concentrato per la missione. Non lo trovò un male, ma rimanere in quello stato per troppe ore poteva risultare stancante... ed era suo compito farlo sentire a proprio agio.
    -Allora, mio adorato Lance ♥ - introdusse, con la medesima posa che avrebbe assunto durante un primo tentativo di flirt -Volevo innanzitutto ringraziarti per questo aiuto che mi dai: davvero non so cosa farei, senza di te ♥
    Lo vezzeggiò con fare malizioso, rimarcando tuttavia quello che era un dato di fatto: il cavaliere aveva davvero molti compiti a cui assolvere. Chiedergli di accompagnarlo portava ovviamente a del tempo sottratto ad altre missioni; ciò nonostante l'Ambasciatore Orientale riteneva fosse l'unico in grado di fungergli realmente da scorta in un territorio potenzialmente molto ostile. Francis -il suo attendente- era un bravo ragazzo, ma troppo abituato ai vizi del proprio status agiato per affrontare le possibili emergenze di quella missione. Allo stesso modo Victor era un abile guerriero, ma più adatto a missioni d'infiltrazione e spionaggio.
    -Desideri qualche biscottino? Sono buoni, sai! Li hanno preparati i miei dolci pretorini. In particolare, credo sia opera di Spitty
    Indicò alcuni dei giovanotti lì presenti, in abbigliamento d'ordinanza non esattamente "dolce".

    Proprio in quel momento, si presentò un altro Storm Rider. Attraversando lo stretto corridoio, superò il collega e poi si inginocchiò di fronte a lui con la medesima attitudine di un cavaliere.
    « Un razzo segnalatore, dritto di fronte a noi. Il conducente ha modificato la traiettoria di alcuni gradi per arrivare al punto segnalato. Due fratelli attendono l'ordine per andare in ricognizione. »
    « Bah, se non siamo ancora in vista di Klemvor allora avrò sbagliato i calcoli di qualche decimale, ci sta.
    Sai, dopo un po' mi stufo di usare le calcolatrici e nella mia testa non riesco a trattenermi dall'arrotondare alla quarta cifra. Sai, tutti quei decimali, che poi tradotti su di una cartina geografica diventano due o tre chilometri del cazzo. Vuoi provarlo? Evita che gli occhi si seccano troppo, a me da un fastidio immenso...»


    L'Ambasciatore -a quella conferma- sospirò con pazienza, acconsentendo col capo alla richiesta.
    Per quanto fosse strambo ed inappropriato, si fidava dei calcoli dello scienziato.
    Agire rapidamente -inoltre- avrebbe potuto salvare molte vite.
    -E sia. Andate pure!

    Abilità Passive

    →VISIONE NOTTURNA»
    Gli occhi d'oro di Quarion, oltre a renderlo una bellezza "esotica", gli conferiscono una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; può vedere nitidamente in condizioni di buio e penombra come se fosse pieno giorno e di guardare chiaramente in condizioni di luce anche a grandi distanze.
    [Scurovisione]


    →PADRONE DELLA MENTE»
    L'esuberanza del Galanodel non ha mai avuto nulla in comune sulla sua sanità mentale; non a caso è noto ad Est per essere un potentissimo psion, in grado di manipolare gli altri ed ottenere tutto ciò che desidera. Leggende a parte, le sue abilità da maestro della mente sono reali: riesce ad esempio a comprendere la vera natura dei suoi interlocutori a prescindere dal loro charme, del carisma o del terrore che essi infondono per natura negli altri oppure è in grado di emanare continuamente onde psioniche nell'ambiente circostante in grado di localizzare qualunque tipo di presenza fisica. Altrettanto invece non sarà possibile per gli altri: le stesse onde psioniche sono in grado di creare interferenze nelle percezioni di chi entra nella sua area d'influenza, che quindi riceveranno risultati "falsati": questo si traduce in un'impossibilità di comprendere la sua esatta posizione nello spazio, nonostante sia comunque possibile percepire la sua presenza. Carpisce inoltre tutte le attività mentali intorno a sé, distinguendo le creature senzienti e intelligenti da eventuali animali istintivi ed irrazionali. E' infine -ovviamente- perfettamente consapevole, quando capita, di essere il bersaglio di una intrusione mentale; per questa ragione saprà quindi difendersene prima che sia troppo tardi.
    [Antimalia + Empatia + Auspex radar + Antiauspex radar + Mindfuck-Alert + Scansione Mentale ]


    →PAROLA DI BUGIARDO»
    Sono in molti ad affermare di percorrere la via dell'inganno ed altrettanti lo fanno del tutto ignari di quanto sia molto più simile ad una vasca di squali, piuttosto che ad un sentiero in discesa. Non basta essere ladri e truffatori per farcela: è necessario sapersi difendere dai tiri mancini e ricambiare la cortesia con ferocia e cuore di ghiaccio.
    Quarion Galanodel è affabile ed estremamente cortese, ciò nonostante può rivelare un animo spietato ed abilità perfettamente attinenti con quelli che potrebbero essere i suoi scopi: da bugiardo sa riconoscere i suoi simili, come anche tutti i tipi di trucchetti utilizzabili per confondere i poveri sempliciotti. Dopotutto, fra predatori vince sempre il più forte e l'Ambasciatore sostiene di esserlo, forte delle sue doti di bugiardo e della sua spietatezza senza eguali.
    [Trick-detector + Auspex bugie + Spara-balle + Apatia]


    →RICH&FABULOUS»
    "Che schifo i poveri" [cit.]
    Spesso si parla di "ricchezza" per riferirsi ai valori morali di una persona o ad una condizione che la rende felice con sè stessa ed in pace con gli altri al punto da non mancare di nulla. Eppure con Quarion la situazione si fa ben diversa: per il Galanodel si tratta di una condizione non solo di agio economico, connessa alla larga disponibilità di beni materiali e denaro, ma addirittura di lusso sfrenato. Forte dei finanziamenti pubblici dovuti alla carica di Ambasciatore, Quarion ha negli anni allargato i suoi affari economici e politici Ad Est, Laputa e Pentauron, divenendo un mecenate della lussuria in tutte le sue forme oltre che primo finanziatore delle più svariate attività convenzionali. Dalle industrie di biscotti a molte case di moda, ha in pugno quantità di denaro addirittura superiori a quelle di molti alfieri. Ciò non cambia le sue caratteristiche fisiche e biologiche, ma sicuramente lo aiuta in molte situazioni spinose.

    [Passiva di ricchezza per background, only gdr]


    →VOLO»
    Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero. Nella norma non può superare i 5m di altezza e viaggia a velocità normale pari a quella di cui il personaggio dispone sul suolo.
    [Passiva di volo]


    →SADOMASO»
    Esistono eroi, uomini dalla grande volontà e dal fisico d'acciaio in grado di andare ben oltre la soglia dell'umano dolore, della stanchezza. E questi uomini potranno affrontare mille torture senza mai lasciar sfuggire un suono dalle proprie labbra, un lamento, una lacrima. Ovviamente, Quarion non fa parte della suddetta categoria. Ebbene si, lui il dolore lo sente, e pure abbastanza bene. Ciò nonostante è perfettamente in grado di superare tranquillamente una sessione di tortura, in parte perché abituato a sedute periodiche ed integrali dall'estetista, in parte perchè perfettamente in grado di portare i tacchi, in parte, soprattutto, perché a quanto pare il dolore gli piace. Si, è esattamente come avete capito. Pensavate davvero che sculacciarlo in quel modo potesse davvero passare inosservato alla sua ben nota quanto temuta libido? Provate a picchiarlo... e capirete da soli perchè nessuno ha mai toccato un tipo del genere...
    [Passiva di eccitazione al dolore]


    →CONOSCENZA DELLE LINGUE»
    Nessun Ambasciatore può considerarsi tale se non possiede una discreta abilità nel destreggiarsi fra diverse culture o se non conosce quantomeno i loro linguaggi. Quarion, nonostante non abbia mai studiato in accademie, è comunque un maestro in materia: forte delle sue passate relazioni con fidanzati/e ed amanti di diverse e svariate culture, saprà sempre rispondere a qualunque tentativo di dialogo come se fosse un madrelingua.
    [Passiva di conoscenza delle lingue]


    →GIOCO DI MASCHERE»
    Quarion è in grado creare una illusione secondo cui appare agli altrui sguardi sotto altre spoglie. Può diventare una ragazza, un animale, un bambino o un altro uomo, o perfino assumere l'aspetto di un pg già esistente. Unica condizione di poter apparire come un pg giocante è quella di averlo già visto.
    [Passiva mutazione + attiva a consumo basso.]
     
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    Numerologia 33: Ricerca


    L'attesa è snervante. In realtà potrebbe anche essere piacevole se non fosse che la povera Flute è sull'orlo di una crisi di nervi, a quanto pare. Cerca di fare del suo meglio per tenere la situazione sotto controllo. Turni di guardia e riposo per tutti, così da riprendere le forze e contemporaneamente restare al sicuro. Il razzo di segnalazione è sicuramente qualcosa di utile, ma potrebbe diventare estremamente pericoloso per le popolazioni sconosciute presenti oltre il baratro su cui stanno danzando.
    E se dovesse arrivare un plotone a sterminarli tutti?
    Purtroppo è qualcosa che il Numerologo non può escludere e può limitarsi a mettersi e mettere tutti in sicurezza.
    Se poi dovesse riuscire ad evitare una crisi di nervi alla cara Flute, non sarebbe una cosa così negativa. Ha quasi pensato di utilizzare la Numerologia per estrarre dalla sua memoria le scene brutali a cui ha assistito, in particolar modo quelle riguardanti un certo braccio, ma forse è meglio limitarsi a qualcosa di meno invasivo.
    Mentre sente batticcare le due donne riguardo gli incroci, spunta un nome che desta la sua attenzione e quella di tutto lo sciame spiritico. Si alza da vicino il fuoco da cui cercava un po' di ristoro e si avvicina alla donna.
    Flute, ti posso assicurare che il demone Asmodeus attenta a ben altre virtù, talvolta non si accontenta nemmeno della tua vita.
    Torvo in viso ha provato in prima persona cosa voglia dire ritrovarsi a patti con quel demone. Incosciente e giovane lo ha evocato per sbaglio, ritrovandosi con l'anima dilaniata e frastagliata. Una trattativa finita male. Così il Numerologo non ha potuto fare altre che utilizzare anime erranti del Presidio Nord come fosse un filo per ricucire e rattoppare la sua anima, divenendo così un vero e proprio Pastore. Non ha mai dimenticato quello che il demone gli ha fatto, ora più che mai. Ora che ha i mezzi per rispondere ed attuare la giusta vendetta.
    Ti raccontava altro di lui tua mamma?
    Magari a missione finita potrebbe andare ad incontrare la mamma dell'elfa in cerca di altri dettagli riguardo il demone. Potrebbe essere una pista da battere in futuro.
    Volgendosi poi verso il limitare della foresta non sembra percepire qualcuno in arrivo, almeno per ora, ma probabilmente gli altri ragazzi sono dotati di percezioni più fini.
    Intendete che sta arrivando finalmente la carovana centrale?
    Bhè, mi sembra un buona notizia, no?

    Non riesce a comprendere pienamente i discorsi dei due, anzi, in verità li guarda anche un po' male.
    Perchè dovrete lasciarci? Stanno finalmente arrivando i rinforzi. Finiremo di leccarci le ferite, faremo il punto della situazione e poi continueremo la nostra esplorazione.
    Magari riusciremo anche a capire cosa è successo alla vostra cara Klemvor!


    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi
    Mana: 110%

    Status Fisico: Ferita bassa alla testa
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico, udito e dei legami nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting ed aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche ed illusorie
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore ed alle malie
    Continuità Spirituale - Telecinesi e cast dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni
    Lettura dell’Anima - Radar bugie e Telepatia
    Corazza spiritica - Armatura naturale, PU Resistenza, Levitazione

    Attive

    Equip esplorazione
    Zaino: zaino di media capienza
    Razioni/Acqua: razioni con barrette ipercaloriche per tre pasti. Una borraccia da un litro.
    Gessetti: sei gessetti (due bianchi, due rossi, due verdi)
    Corde: Due corde di 5 metri ognuna
    Fiammiferi/stracci: Una scatola di fiammiferi (venti in totale) e due semplici stracci di stoffa bianca di circa 50x20 cm.
    Coperta: una coperta di lana sottile.
    Occhiali: semplici occhiali di ricambio.
    Quaderno/penne: Un quaderno con una trentina di fogli, due penne (una nera ed una rossa).
    Provette: tre provette in plastica con tappo ermetico a pressione. Capienza 20 ml cadauna.
    Guanti: un paio di guanti neri con una sottile imbottitura in cuio morbido sul palmo così da essere adatti alle superfici rocciose.
    Scarpe: un paio di scarpe comode dalla suola antisdrucciolo.

    Scheda: Qui

    Riassunto

     
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    Generalmente Denver è un uomo che non ama concedersi di avere troppe certezze nella vita. Gliene sono sempre bastate tre: la morte, le tasse, e il Signore. Oggi tuttavia sente di volere aggiungere alla lista anche il perenne dissestamento dei sentieri del Garwec, almeno al di fuori della città di Codec.
    Ogni scossone equivale al rischio concreto di sbattere il cranio contro le sbarre metalliche dei finestrini al di fuori dei quali si susseguono i paesaggi pianeggianti della regione, la cui monotonia viene spezzata di tanto in tanto da qualche fulmine che rischiara il cielo per una frazione di secondo, permettendo di scorgere in lontananza ora un vecchio albero rinsecchito e carbonizzato, ora alcuni dei pochi animali capaci di sopravvivere a quelle condizioni climatiche così ridicolmente ostili. A volte, perfino pezzi di edifici portati dal Maelstrom e abbandonati nel nulla.
    Certo potrebbe andargli peggio; i sobbalzi sono contenuti dalle dimensioni e dal peso del veicolo sul quale è a bordo, nonché dallo spesso rivestimento dei sedili che rende talvolta difficile perfino muoversi. Questi ultimi sono però un privilegio da prima classe, così come lo è con ogni probabilità la servitù a bordo. A servire Quarion Galanodel e il suo entourage sono due Gravity Children con le bocche coperte, se non perfino sigillate da delle specie di museruole metalliche e i volti nascosti da cappucci – forse per nasconderne lo sguardo vuoto di chi è fisicamente incapace di ribellarsi alla volontà del Re del Cielo – ma dagli scolpiti torsi perennemente scoperti.
    Il giornalista evita di guardarli il più possibile; non sempre si ritrova a condividere dell'Ambasciatore, ammesso sia quello il motivo per cui girano in quel modo. Non reagiscono neppure quando Denver rivolge loro un grazie quando arrivano nella saletta per servire i pasti. Egli ritiene questa cosa ancora più inquietante del vederli rimanere del tutto impassibili alle regolari vibrazioni del LUXURY. Almeno si aspetta già che i Gravity Children siano individui dalle capacità sovrumane.

    Sfoglia distrattamente il rapporto di un esploratore indipendente che aveva percorso quelle terre prima di loro, inviato a Palanthas qualche tempo fa da una biblioteca situata addirittura in un'altra dimensione. Sono poche dozzine di pagine scritte, con grande sorpresa di Denver, in lingua inglese. Se la natura del semipiano rende la volontà inconscia di comprendersi quasi una legge fisica, al reporter manca un po' il piacere di leggere qualcosa nella propria lingua madre. Qualcosa che non abbia scritto egli stesso, almeno.
    All'interno viene narrata innanzitutto l'avventura vissuta dall'autore, che ha tuttavia evitato accuratamente di scendere troppo nei dettagli rispetto ai motivi che l'avevano spinto fin laggiù. Subito dopo vi sono menzioni di una foresta nella quale si aggirerebbe una presenza estremamente pericolosa, e a pochi chilometri da essa una metropoli circondata da gigantesche colonne di “vanarium”. Di quest'ultima egli avrebbe visitato solo una minuscola parte della periferia, prima di tornare sui propri passi.
    Ci sono poi accenni rispetto all'organizzazione sociale di quel centro abitato, introdotti da una nota in cui l'uomo si scusa per la mancanza di approfondimento dovuta alla sua breve permanenza e al fatto che fosse non un sociologo ma uno zoologo, e dunque non si trattava del suo campo di competenza.
    Assai più minuziose sono però le descrizioni dedicate alle caratteristiche e ai pericoli del Gene Gastrea, che gli scienziati dell'Accademia dove l'autore risiede sarebbero riusciti ad isolare in laboratorio a fini di ricerca a partire da un campione genetico di Aura Lloyd, di anni otto. La figlia adottiva dell'avventuriero.
    Nelle Terre Riscritte, una bambina maledetta, una “Cursed Child”. Apparentemente ce ne sono tante come lei, e il governo locale starebbe dando loro la caccia poiché pericolose “bombe biologiche” (definizione virgolettata anche nel rapporto). Alcune, come questa Aura, trovano rifugio nei sotterranei della città, accudite in via del tutto clandestina da altre persone.
    Il documento si conclude con un bizzarro allegato: un complesso disegno magico che dovrebbe rappresentare un sigillo estremamente potente in grado di stabilizzare le bambine infette, testato con successo su Aura, e un secondo biglietto sul quale sono state scritte a penna blu in stampatello due lapidarie parole.
    Help them.

    Chiude il quaderno e lo appoggia su un tavolino, lanciando un'occhiata eloquente a Brifos. Denver non sarebbe in grado di accendere nemmeno una fiammella senza un accendino, ma la Corona di Regalia dovrebbe essere al contrario estremamente preparata in materie magiche. Lui soltanto, fra i presenti, dovrebbe essere in grado di decifrare quella specie di equivalente taumaturgico di una cianografia – forse con l'eccezione dello stesso Quarion, ma il giornalista non ci metterebbe la mano sul fuoco.
    Oltre a loro ci sono un curioso animaletto bianco mai visto prima d'ora, il celeberrimo Lancelot Du Lac dei Cavalieri Celesti, la confezione di sigari pregiati servita a Denver insieme al pranzo, e...

    « Siamo già arrivati a Klemvor...? »
    ...Rickton Sanchez, nonno di Justin “Byakko” Sanchez nonché uno scienziato di Codec che il giornalista aveva tempo fa quasi cacciato a pedate dalla sala degli interrogatori nella quale era in corso l'interrogazione dei membri di Trident responsabili del rapimento dell'Ambasciatore diventato in seguito Re del Cielo.
    Ogni tanto Denver lo vede svegliarsi di soprassalto in concomitanza con gli scossoni, solo per poi recuperare una fiaschetta piena di rum dall'inferno delle sue tasche e riaddormentarsi subito dopo.
    Stavolta, però, è vuota; ancora un po' e il reporter si sarebbe chiesto se non si riempisse automaticamente.
    « Ehi tu, broaaaah. » chiamò, liberando nel privé una tremenda zaffata di alcool di bassa qualità. Denver non riesce a capire a chi si stia riferendo di preciso, né gli interessa particolarmente. « Trovami una bottiglia di scotch, ti va? Ce l'abbiamo del... burp, scotch, da qualche parte? Oddio. Sono l'unico qui che ha lo stomaco che implora pietà? Avevo anche pensato di istallarci un cesso su questo mezzo, poi l'ho cassato per delle batterie di riserva corazzate, qualora quelle principali smettessero di funzionare. »
    Denver alza gli occhi al cielo, ma poi si volta verso Rickton con un misto di perplessità e irritazione.
    « Ci sono una quarantina di persone qui dentro, Rick. »
    Scuote la testa; oramai è troppo tardi per lasciarsi andare e dargli del coglione, avrebbe dovuto protestare diverse ore di viaggio fa. Mentre Rickton fa cadere delle gocce di collirio negli occhi irritati, un ennesimo Gravity Child fa il suo ingresso nella saletta e si inchina davanti al suo re.

    « Un razzo segnalatore, dritto di fronte a noi. Il conducente ha modificato la traiettoria di alcuni gradi per arrivare al punto segnalato. Due fratelli attendono l'ordine per andare in ricognizione. »

    « Bah, se non siamo ancora in vista di Klemvor allora avrò sbagliato i calcoli di qualche decimale, ci sta. » commenta noncurante Rickton, offrendo anche a Denver la stessa boccetta di collirio. « Sai, dopo un po' mi stufo di usare le calcolatrici e nella mia testa non riesco a trattenermi dall'arrotondare alla quarta cifra. Sai, tutti quei decimali, che poi tradotti su di una cartina geografica diventano due o tre chilometri del cazzo. Vuoi provarlo? Evita che gli occhi si seccano troppo, a me da un fastidio immenso... »
    Denver agita una mano in segno di rifiuto.
    « A posto così, grazie. »

    -E sia. Andate pure!
    Risponde invece Quarion al pretoriano, sospirando nel frattempo con più calma di quanta Denver ritenga ammissibile concedere invece a quell'odioso balordo.
    Nel frattempo, il giornalista medita l'idea di ricavare per sé un piccolo appartamento a Klemvor. Oramai gli Storm Rider dovrebbero essere abituati a lui; finché si mantiene lontano da quelli più squinternati, non dovrebbe neppure avere troppi problemi. Anche le macchine assassine sono una compagnia preferibile a quella di, per esempio, Nonon Jakuzure.

    Denver BrockmannStato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Annoiato
    Energia: 100/100
    Passive: Anti-Malia, Rilevazione Bugie, Rilevazione Pericoli, Auspex Scoop, Auspex Psion, Trick Detector
    Scenici: N/A
    Equipaggiamento: M1917 Revolver
    Armatura: Armament: Hardening
    Artefatti: Unguento di Rendalim, Cuscino Astrale, Interprete di Babele, Proiettile del Destino, Maschera del Mistero, Rampino del Gentiluomo, Mantello dell'Invisibilità.
     
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    Il tonfo gentile di un libro che si chiude gli notificò che il Giornalista Denver Brockman aveva a sua volta terminato la lettura del dossier, e quando quello sollevò gli occhi alla ricerca del collega Brifos, lo trovò compostamente seduto su una della poltroncine imbottite ed elegantemente foderate di velluto che il Comandante Galanodel aveva messo a disposizione dei suoi ospiti.

    Rigirandosi tra le dita affusolate uno dei biscottini di pasta-frolla offerti dalla guardia pretoriana, il Raitei lo spezzò in due parti, portandosene una metà alle labbra con un'attenzione eccessivamente ricercata ed accademica per un gesto così semplice, e porgendo l'altro all'Incubator che se ne stava pacatamente acciambellato sul suo grembo, al pari di un qualsiasi gatto domestico.

    Sul sedile accanto al quello dell'Amal, invece, Lancelot affilava e lucidava in silenzio tutte le sue lame, prestando orecchio e (molto più raramente) voce al collega Quarion, che -nella inconsapevole concentrazione con cui tutti gli altri si preparavano alla missione- ben si prodigava a mantenere alto il morale e lieto lo spirito con qualche argomento gioviale; tuttavia, era all'occupante della seggiola davanti alla propria che Brifos sembrava dedicare maggior attenzione, trovando intrinsecamente affascinante il suo modo di affrontare la traversata.


    « Siamo già arrivati a Klemvor...? »

    Risvegliandosi per lo scossone di una buca, l'anziano scienziato che era con loro si grattò la pancia, e sollevò gli occhiali dalle lenti scure per darsi un'occhiata intorno, prima di portare il quadrante dell'orologio da polso ad un palmo dal proprio naso per leggervi l'ora; potendo trarre da solo una risposta alla propria domanda, borbottò qualcosa di intelligibile, e pescò una fiaschetta di metallo da una delle sue tasche solo per scoprirla vuota.

    « Ehi tu, broaaaah. Trovami una bottiglia di scotch, ti va? Ce l'abbiamo del... burp, scotch, da qualche parte? »
    biascicò Rickton Sanchez, rivolgendosi ad uno dei pretoriani in bondage
    « Oddio. Sono l'unico qui che ha lo stomaco che implora pietà? Avevo anche pensato di istallarci un cesso su questo mezzo, poi l'ho cassato per delle batterie di riserva corazzate, qualora quelle principali smettessero di funzionare. »

    « Ci sono una quarantina di persone qui dentro, Rick. »
    commenta Denver, trattenendo a stento una certa insofferenza

    -Allora, mio adorato Lance ♥ Volevo innanzitutto ringraziarti per questo aiuto che mi dai: davvero non so cosa farei, senza di te ♥
    ignorando il vecchietto, l'Ambasciatore si rivolse al suo collega Lancelot
    -Desideri qualche biscottino? Sono buoni, sai! Li hanno preparati i miei dolci pretorini. In particolare, credo sia opera di Spitty

    « Le sue parole gentili mi onorano, e vi sono riconoscente per l'offerta, Milord, ma devo declinare: tendo ad avere lo stomaco chiuso quando sono in missione. »
    replicò con garbo il Cavaliere del Lago, al solito serissimo e formale
    « In ogni caso, non avete alcun motivo di sentirvi in debito per i miei servigi: questo viaggio è parimenti finalizzato al mantenimento della pace, tanto gradita alla Regina che entrambi serviamo. »

    Mentre la conversazione tra i Cavalieri si svolgeva, e il vecchietto conciliava i rimpianti con una spruzzata di collirio negli occhi arrossati, un terzo Storm Rider fece il suo ingresso in cabina, marciando fino allo scranno del Galanodel per inginocchiarsi al suo cospetto e fare rapporto sulle novità.

    « Un razzo segnalatore, dritto di fronte a noi. Il conducente ha modificato la traiettoria di alcuni gradi per arrivare al punto segnalato. Due fratelli attendono l'ordine per andare in ricognizione. »

    « Bah, se non siamo ancora in vista di Klemvor allora avrò sbagliato i calcoli di qualche decimale, ci sta. Sai, dopo un po' mi stufo di usare le calcolatrici e nella mia testa non riesco a trattenermi dall'arrotondare alla quarta cifra. »
    commentò Rickton, rivolto a Denver, come fosse una cosa da nulla
    « Sai, tutti quei decimali, che poi tradotti su di una cartina geografica diventano due o tre chilometri del cazzo. Vuoi provarlo? Evita che gli occhi si seccano troppo, a me da un fastidio immenso... »

    « A posto così, grazie. »
    rifiutò Denver, accompagnando alle parole un cenno della mano

    -E sia. Andate pure!

    Con un sospiro paziente, Quarion mosse quella concessione ai propri uomini, e fu allora che -mentre l'Incubator veniva ricollocato sulla sua spalla- il Demone delle Tempeste si alzò lentamente dalla propria poltroncina, rivolgendo gli occhi grigi e insondabili proprio al Galanodel, e mentre il corno aureo emetteva una crepitante scintilla azzurrina gli rivolse una semplice domanda, come uno scolaro in classe.

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    « Posso andare anche io? »

     
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    Flute, ti posso assicurare che il demone Asmodeus attenta a ben altre virtù, talvolta non si accontenta nemmeno della tua vita.
    Flute sembra irrigidirsi, appuntando i grandi occhi azzurri su Augustus stranita da quella risposta.
    Ti raccontava altro di lui tua mamma?

    « La mia mamma è maestra dell'immagine e della parola. »
    Spiegò l'elfa, rannicchiandosi sulla difensiva ed apparendo più che mai come una bambina.
    « Lei conosce tutte le leggende del mondo, e può leggere in sogno anche altre storie ancora che devono ancora essere narrate. Però i racconti dei demoni sono storie di paura, servono ad ammonire ed a trarre insegnamenti, non ad intrattenere. Sono racconti proibiti che vanno narrati solo in certe circostanze, e mai per intero. »

    Intendete che sta arrivando finalmente la carovana centrale?
    Natsuki teneva la testa bassa, aveva intrecciato le dita dietro la nuca e le premeva con la faccia di uno affetto da nausea. Sharyu si avvicinò per poggiare la mano sulla sua spalla in cenno consolatorio, ma guardò Augustus per rispondere ed annuì in cenno affermativo.
    Bhè, mi sembra un buona notizia, no?
    La scimmia ricambiò l'occhiataccia ricevuta dal maestro con un sorriso tirato che poteva voler dire tutto e niente.

    Perchè dovrete lasciarci? Stanno finalmente arrivando i rinforzi. Finiremo di leccarci le ferite, faremo il punto della situazione e poi continueremo la nostra esplorazione.
    Magari riusciremo anche a capire cosa è successo alla vostra cara Klemvor!

    Sharyu scuote il capo, sempre abbozzando un mezzo sorriso forzato.
    « Non ti preoccupare maestro, riguarda solo me e coloro che come me sono nati con la nostra stigma genetica. Natsuki è fortunato, lui è "nato dal grembo materno", quindi può restare al cospetto del Re del Cielo senza perdere il suo io. Invece noi... io e Dotsuku intendo, e tutti gli altri come noi, subiamo l'influenza del "sovrano" che con il suo solo essere è in grado di cancellare la nostra coscienza. »
    Affatto consolato dalla presenza della collega più anziana, il topo gemette e nascose la faccia fra le mani, dondolandosi sul posto come un bambino autistico in preda ad una crisi.

    « Non credevo fosse così violento perfino a questa distanza. Io non sento nulla... »
    Ammise Sharyu, sinceramente perplessa.
    « Ha effetto solo se lo vedi, o senti la sua voce o percepisci il suo odore. »
    Lei inarcò un sopracciglio, guardò obliquo il ragazzo.
    « Ah. »
    Si alzò di scatto, saltando via e passando di fianco al maestro per raggiungere la sacca contenete le sue cose, non prima di sussurrare piano al Numerologo "E' facilmente suggestionabile..." per spiegare meglio la situazione. In pratica, quindi... Il Topo non stava realmente soffrendo, ma stava solo subendo le conseguenze di una sorta di auto-condizionamento da malato mentale. Senza prestare più troppa attenzione al compagno, Sharyu aprì la sacca mostrandone il contenuto al compagno di avventure.
    « Te l'affido, magari potrebbe servirvi più avanti. Dunque, qui ci sono le razioni di emergenza, devi aprire queste buste e immergere la polverina che contengono in un po' d'acqua, sono un po' insipide ma forniscono energia per andare avanti una mezza giornata, qui ci sono i medicinali, antibiotici per il tetano, il morso di animali rabbiosi, questo kit serve per i veleni dei serpenti, e poi... »
    Aveva di tutto in quella sacca, e andò avanti per qualche minuto finché non si udì in lontananza il rombo dei giganteschi alberi che venivano abbattuti uno ad uno. A quel punto Sharyu interruppe la spiegazione, per guardare allarmata in quella direzione.

    « Natsuki, sono i pretoriani? »
    Lui gemette in cenno affermativo, annuendo anche col capo. Sharyu si affrettò a rimettere tutto a posto e chiudere la sacca.
    « E' la guardia del corpo del Re del Cielo. Sono tutti condizionati quindi non provare ad interagire con loro, tendono ad essere molto violenti. Resta fermo e aspetta, il Re del Cielo non può essere troppo lontano altrimenti loro non sarebbero qui. »
    Sessanta metri più in là, entro il confine della foresta, uno dei colossi arborei venne sfondato alla base, cadendo lateralmente e schiantando sotto il suo peso altri due titani verdi limitrofi. Una figura umana balzò dal caos di polvere e detriti generato dalla catena di impatti, atterrando proprio di fronte al trio formato da Sharyu, Augustus e Flute, che nel frattempo si era alzata per assistere alla scena, subito chiamata a se dalla scimmia che ora le cingeva la spalla con fare protettivo. L'essere mostruoso che apparve agli occhi del Numerologo sembrava uscito da un girone infernale: reso imponente dagli stivali chiodati alti diversi centimetri e dalla ingombrante maschera munita di museruola metallica, superava l'aviatore di tutta la testa. Catene ai polsi ed alle cinture legate in vita, torso nudo che sottolineava la muscolatura imponente e quasi grottesca, la maschera che quasi non lo faceva sembrare umano, nascondendo tanto i lineamenti del viso rendendolo un nessuno, una macchina bellica schiava e priva di coscienza e di io. Rialzatosi in posizione eretta, avanzò di qualche passo sbuffando sonoramente come un toro che si prepara alla carica, avvicinando la faccia di veramente troppo, terrorizzando Flute che si ritrasse spaventata ed invadendo senza timore lo spazio personale dei presenti, ultimo fra tutti Augustus stesso che si ritrovò a pochi millimetri dalla faccia la maschera di pelle nera piatta e priva perfino di fori per gli occhi o le narici...

    _______________________________________

    « Sono contento che siamo usciti all'aperto, Brifos. ♥ »
    Ammise l'Incubator, il faccino perennemente sorridente che appariva più che mai soddisfatto mentre dall'alto della sua posizione privilegiata sul testone del Raitei procedeva nella foresta devastata, sulla scia del quartetto di Pretoriani della guardia personale di Quarion. Stranamente la bestiolina bianca non era né preoccupata né infastidita dalle erratiche scariche di energia emesse dal corno aureo del demone, ed aveva guadagnato quella posizione rialzata per godersi meglio lo spettacolo dei colossali alberi della foresta che venivano fatti a pezzi e scagliati a destra ed a sinistra dal gruppo di Storm Riders mediante semplici calci con l'ausilio delle ruote potenziate dai motori incastonati nelle calzature, per permettere l'avanzata del leviatano su ruote motrici LUXURY. Di tanto in tanto le imponenti ruote del mezzo impattavano con violenza su ciò che restava della base degli alberi oppure sui tronchi riversi al suolo, sfondando il legno e sollevando nubi di terriccio e sottobosco. Anche con tutta l'efficacia degli ammortizzatori delle enormi ruote dentate del mezzo, i tremendi scossoni all'interno non dovevano stupire troppo.

    « Il karma delle persone in quella stanza non mi piaceva per niente. Cerchiamo di evitarli in futuro, se possibile. Però i biscotti erano buoni. »
    Kyubey aveva impiegato una soddisfacente manciata di secondi per rosicchiare tutto il mezzo biscotto offerto gentilmente dal suo mezzo di trasporto blu cornomunito, sbriciolando allegramente sul divanetto e sulla spalla del demone delle tempeste.
    « Da quella parte, Brifos! »
    Lo yōkai avrebbe avuto bisogno di alzare gli occhi al cielo per intravedere la zampina della creaturina bianca indicare decisa una direzione alla sua destra, dove nel caos provocato dall'abbattimento di un trio di querce di dimensioni monolitiche giaceva a pezzi una creatura che solo vagamente poteva definirsi un canide, smembrato il più parti, le viscere sparse un po' ovunque ed il cranio mozzato parzialmente schiacciato. A giudicare dalle dimensioni delle zampe e della testa doveva aver avuto dimensioni almeno tre volte maggiori rispetto a quelle di un comune lupo, inoltre aveva più file di zanne all'interno della bocca, come gli squali, ed il cranio vantava non meno di una mezza dozzina di pustole rosse in luogo degli occhi, quasi tutte esplose eccetto due, sul lato ancora sano della testa, che si mossero di scatto puntandosi dritti su Brifos che stava sopraggiungendo direzionato dall'Incubator. Sotto lo sguardo del demone, la testa mozzata aprì leggermente le fauci semidistrutte, fece fuoriuscire una lingua nera ed insanguinata ed emise un basso ringhio prima di far scattare le zanne come tenaglie.

    Incurante dei pericoli e della sagoma sbuffante gas di scarico della LUXURY che sopraggiungeva, Kyubey discese con piccoli saltelli dal testone dell'Amal verso una delle membra della bestia, dove si avvicinò ad una massa fumante di interiora ancora calde, annusandole un po' come farebbe un vero micetto. Poi, con cautela, si avvicinò ancora immergendo il faccino nella massa di viscere iniziando a divorare parte dopo parte, con morsi piccoli ma continui come quelli di un criceto che divora pezzo dopo pezzo il seme di girasole, finché nel giro di pochi attimi la terra era completamente ripulita della minima ombra di materia organica animale e nulla era rimasto. Il musetto della creaturina, d'altronde, era pulito e lindo come sempre, dunque senza attendere oltre saltò di nuovo sul suo mezzo di trasporto per permettere a Brifos di scansarsi mentre la LUXURY sopraggiungeva e li superava schiacciando sotto le gigantesche ruote la zona dove giacevano i resti della creatura deforme.

    « Uhmmm, adesso andiamo di là. »
    Dalla spalla dello yōkai, l'avatar bianco lo direzionò sulla scia dei quattro pretoriani, che avevano terminato di sgombrare aprendo un sentiero dove non c'erano altro che alberi. Il panorama che avrebbe atteso il saggio di Palanthas sarebbe stato certamente inatteso, ma la sua attenzione sarebbe stata certamente catalizzata dalla situazione più immediata, che prevedeva un minaccioso Pretoriano particolarmente invasivo intento a studiare da vicino tre figure in piedi di fronte ad esso, oltre ad un quarto individuo di sesso maschile più giovane, forse ferito, che si trovava seduto ai piedi di un albero di dimensioni più normali del solito. Quest'ultimo sembrava tenersi la testa come in preda di un'emicrania, mentre gli altri tre erano un maschio e due femmine, una delle quali chiaramente non-umana come si intuiva facilmente dalle graziose orecchie appuntite...

    CITAZIONE
    Turnazioni: Augustus - Brifos - QM
     
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    Numerologia 33: Ricerca


    Raccoglie qualche altra informazione sul caro Asmodeus. Si segna mentalmente che dovrà far visita alla madre dell'elfa per cercare qualche altro dettaglio sulla leggenda che riguarda il satanasso. Anche piccoli dettagli potrebbero essere fondamentali per la sua ricerca, o chissà magari aprire qualche altro spiraglio o filone di ricerca da battare.
    Passando poi alla questione dei ragazzi speciali di quella che fu Klemvor finalmente riesce ad ottenere qualche informazione in più. In realtà, per quanto il battibecco tra i due gli dia qualche spunto, non riesce proprio a capire i termini di quello di cui parlano.
    Quindi non sono umani? E perchè mai il fratello di Drusilia dovrebbe avere un potere così forte su di loro e soltato loro. Insomma i dubbi sono tanti, ma la ragazza si affretta a restituirgli quanto è necessario per il prosieguo della missione.
    Bhè, ma il vostro Re del Cielo non può semplicemente dirvi di restare voi stessi quando arriva?
    Così da poter proseguire la missione insieme?

    Forse è una domanda stupida, banale e che contravviena ad una regola fondamentale del gruppo dell'ex Ovest. Però, dal canto suo, proprio non riesce a comprendere i termini degli accordi tra Quarion e questi strani ragazzi.
    Il rumore di alberi spezzati viene amplificato dai suoi sensi spiriti e lo sciame si comincia ad agitare con forza quando "i pretoriani" sono ormai prossimi a giungere sul posto.
    Lo schieramento spirito è quasi da battaglia, ma è consapevole che per quanto ci siano delle stranezze, quelli che stanno per giungere sono amici. O almeno così gli è stato detto e ripetuto.
    Diciamo che l'aspetto non è proprio rassicurante e probabilmente i ragazzi palestrati, oltre a pesi e corsette, dovrebbero anche fare un corso di bon-ton per comprendere meglio il concetto di spazio personale e comfort-zone.
    Il Numerologo dal canto suo si lascia avvicinare. Proprio come si fa con un cane rabbioso. Non è che si finge morto, ma ci va veramente molto vicino. Resta zitto con il cuore in gola. Osserva gli occhi del Pretoriano in avvicinamento e quando questo è dannatamente vicino che non sa se baciarlo o tirargli una testata, cerca di raccimolare quanto più coraggio ha in corpo per chiedere.
    Cortesemente potrebbe avvisare che Augustus Asensi e sua figlia Flute con i loro rispettivi gruppi sono qui ad aspettarlo?
    Braccia lungo i fianchi, muscolatura contratta in attesa di scattare per difendersi dal morso del cagnaccio.
    emh...grazie
    Cortesia prima di tutto.

    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi
    Mana: 110%

    Status Fisico: Ferita bassa alla testa
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico, udito e dei legami nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting ed aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche ed illusorie
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore ed alle malie
    Continuità Spirituale - Telecinesi e cast dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni
    Lettura dell’Anima - Radar bugie e Telepatia
    Corazza spiritica - Armatura naturale, PU Resistenza, Levitazione

    Attive

    Equip esplorazione
    Zaino: zaino di media capienza
    Razioni/Acqua: razioni con barrette ipercaloriche per tre pasti. Una borraccia da un litro.
    Gessetti: sei gessetti (due bianchi, due rossi, due verdi)
    Corde: Due corde di 5 metri ognuna
    Fiammiferi/stracci: Una scatola di fiammiferi (venti in totale) e due semplici stracci di stoffa bianca di circa 50x20 cm.
    Coperta: una coperta di lana sottile.
    Occhiali: semplici occhiali di ricambio.
    Quaderno/penne: Un quaderno con una trentina di fogli, due penne (una nera ed una rossa).
    Provette: tre provette in plastica con tappo ermetico a pressione. Capienza 20 ml cadauna.
    Guanti: un paio di guanti neri con una sottile imbottitura in cuio morbido sul palmo così da essere adatti alle superfici rocciose.
    Scarpe: un paio di scarpe comode dalla suola antisdrucciolo.

    Scheda: Qui

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    « Sono contento che siamo usciti all'aperto, Brifos. ♥ Il karma delle persone in quella stanza non mi piaceva per niente. Cerchiamo di evitarli in futuro, se possibile. Però i biscotti erano buoni. »

    La vocetta dell'Incubator -preimpostata per essere cordiale, propositiva e sottilmente entusiasta in ogni situazione- si lasciò stranamente andare a quell'osservazione in via del tutto autonoma, inducendo il corno aureo del Raitei a produrre un basso ronzio e un piccolo crepitio in riflesso alla sua perplessità: da che ricordava, durante il tempo trascorso insieme -prevalentemente a Palanthas-, l'animaletto non aveva mai mostrato abbastanza interesse da esprimere un giudizio personale di quel tipo.

    « Alla situazione attuale, trovo improbabile la possibilità evitarli: siamo in missione insieme in qualità di squadra, e questo implica un rapporto di cooperazione per il raggiungimento del comune obiettivo. »
    spiegò Brifos in tono neutro, rivolgendosi al proprio passeggero
    « Se intervenissero cause di forza maggiore, le priorità andrebbero riorganizzate in conseguenza agli eventi, ma in condizioni normali è più appropriato restare in contatto, e possibilmente avvertire se fosse necessario o preferibile procedere lungo percorsi separati. »

    E di quello, la solida angolarità dei fatti l'aveva piuttosto convinto: una passata spedizione a Fanedell -la medesima in cui era venuto a contatto con l'Incubator, tra l'altro- gli aveva lasciato vividi ricordi e profondi traumi di cosa succede quando gli elementi di un gruppo non sono coordinati o cominciano ad agire (o a non agire) in maniera irragionevole, insensata ed erratica.

    « Non poter contare su tutte le risorse in propria dotazione
    è molto limitante nel conseguimento di un risultato. »


    E rendeva il conseguente fallimento molto più frustrante. In ogni caso, non era necessario scendere nei dettagli ed indugiare nelle reminiscenze; anche perché c'era un altro argomento di cui avrebbe voluto discutere.

    « Sai spiegarmi quali informazioni hai dedotto dalla percezione del loro karma? »

    Mentre aspettava, ascoltava e soppesava l'eventuale risposta dell'Incubator, il Demone delle Tempeste seguì levitando nell'aria la scia di distruzione lasciata dai Riders, seminata per aprire un varco alla Luxury nel folto della foresta...

    jpg« Da quella parte, Brifos! »

    ...almeno finché le indicazioni dell'animaletto -la cui zampina bianca si affacciò nel suo campo visivo- non lo invitarono ad una piccola deviazione nei pressi di grossi alberi caduti, dove poté notare un cadavere animale, le cui dimensioni anormali e altre mutazioni facevano chiaramente intendere essere contaminato dal Gastrea (il virus di cui aveva letto nei rapporti), reagire alla sua presenza.

    Tenendosene a distanza di sicurezza, l'Amal non ebbe bisogno di interrogarsi su cosa farsene, perché -zampettando giù dalla sua testa, come uno scoiattolo da una sequoia-, Kyubey si premurò di divorare pustole e budella del mostro decapitato; con una bassa scintilla azzurrina a percorrergli il corno dorato, la Corona di Regalia trovò quella pratica un procedimento molto utile per la raccolta di campioni biologici. Ammesso che...

    « Il materiale che compone il tuo contenitore è a prova di biohazard? »

    Sebbene sarebbe stato sensato considerare la domanda come una lecita preoccupazione davanti al concreto rischio di contagio, quello del Saggio era mero interesse accademico; soddisfatta la propria curiosità, dopo aver evitato di finire investito della fortezza mobile del Galanodel, Brifos si rimise in movimento non appena l'alieno bianco ebbe preso posizione sulla sua spalla e gli ebbe indicato una nuova direzione da seguire.

    « Uhmmm, adesso andiamo di là. »

    Fu così che gli occhi bigi del Demone della Folgore si trovarono davanti un curioso quadretto, che vedeva riuniti i quattro Pretoriani e altri quattro individui, probabilmente gli stessi responsabili del razzo di segnalazione che aveva dato origine a quella escursione boschiva... e subito, ricordando che le varie squadre di ricognizione erano state organizzate per razza di appartenenza, notò che quegli esploratori sembravano provenire da gruppi diversi.

    Registrò la presenza di due femmine -di cui una di origini probabilmente fatate- e due maschi, uno dei quali rannicchiato vicino ad un albero poco distante, intento a reggersi la testa con aria sofferente; accantonando il pensiero che potesse essere ferito, stanco, oppure
    contagiato, si avvicinò al capannello per scrutare la quarta presenza (tra quelle concrete, per lo meno) che i suoi Auspex avevano rilevato... ma che i suoi occhi bigi non erano riusciti a vedere, al di là della stazza del Pretoriano a cui stava dirimpetto.

    Cortesemente potrebbe avvisare che Augustus Asensi
    e sua figlia Flute con i loro rispettivi gruppi sono qui ad aspettarlo?


    A parlare era stato un giovane Ningen dai capelli ricci e gli occhiali, singolarmente circondato da un nugolo di fantasmi; la postura rigida con cui era intento ad interfacciarsi a uno degli inviati del Re del Cielo -che incombeva minacciosamente su di lui- esprimeva un visibile nervosismo, ma anche una certa tenacia, e il Raitei lo contemplò per qualche momento.

    emh...grazie

    « Siete di squadre di ricognizione differenti. »
    esordì il Gigante, probabilmente richiamando l'attenzione su di sé
    « State procedendo insieme per scelta, o c'è stata qualche necessità lungo il percorso? »


    jpg

    Poteri Passivi


    Mantra
    Grazie alla particolare genesi, il Raitei è sensibile alle alterazioni del campo magnetico emesso dalla massa dei corpi e dagli spostamenti d'aria attorno a lui, ricavandone la capacità di vedere a 360° -sia alla luce del giorno che nell’oscurità più fonda- e di captare gli spostamenti di qualsiasi cosa entro un raggio di 30 metri, individuando nemici nascosti (mimetizzati, sdoppiati et similia) dall’esposizione all’elemento.
    Tale abilità sfrutta un livello superiore di percezione che viene anche chiamato “occhio interiore”: si vocifera che alcuni ciechi siano in grado di utilizzarlo in sostituzione della normale vista, e molti sostengono che in realtà le percezioni sono offuscate dall’inganno dei sensi, senza i quali sarebbe possibile oltrepassare senza difficoltà quelli che gli umani credono i loro limiti; questa consapevolezza rende più sensibili e difficilmente influenzabili da allucinazioni, suggestioni e concretizzazioni psichiche.
    [Vista Cieca | Radar | Auspex Spiritico | Trick-Detector | Mindfuck-Alert]


    Levitazione
    L'empatia esistente tra il Demone delle Tempeste e il vento -che per metà compone il suo essere- gli permette di galleggiare liberamente nell'aria e librarsi in volo senza il minimo sforzo ogni volta che lo desidera; sfruttando le correnti atmosferiche, può sollevarsi ad una distanza massima di 5 metri dal suolo.
    [Volo]


    Hado
    Secondo la tradizione spirituale giapponese, ogni cosa possiede una forza vitale, un’energia dotata di proprietà speciali e potere di trasformazione; questa prende il nome di "Hado" -che tradotto letteralmente significa "movimento ondulatorio" o "vibrazione"-, e la credenza che sia con esso possibile far fronte alle difficoltà non è del tutto infondata.
    Brifos è uno degli Xolot, personificazione degli elementi che la Notte della Grande Tempesta gli diedero i natali, e un'eco di queste forze -da sempre rappresentazione del potere più selvaggio- ancora permane dentro di lui, conferendogli un supplemento di energia con cui fronteggiare le avversità.
    [+10% di Mana]


    Memento
    Memento è una parola latina traducibile come “Ricordati”, un monito spesso associato ad altre locuzioni che recano -in molte varianti- il senso intrinseco di conservare sempre una piena consapevolezza di sé stessi in ogni situazione, senza dimenticare la transitorietà delle cose e il fatto che tutto può cambiare in un momento; avendo fatto suo questo principio -pur adattandolo al proprio stile di vita-, Brifos ha imparato a sviluppare una prontezza istantanea nel richiamare ogni genere di suo potere, esternando tutta la propria forza senza necessità di ricorrere al filtro del ragionamento.
    [Istant-Casting]


    Ataraxia
    L'Atarassia è un termine filosofico -tipico dell'epicureismo e dello scetticismo- che indica una condizione esistenziale ideale, caratterizzata da assoluta imperturbabilità di fronte alle passioni... e, perciò, esente da ogni dolore.
    L’estrema impassibilità del Demone delle Tempeste, unita alla forza sviluppata per sopravvivere alle asprezze della sua terra natia e alla filosofia maturata con i suoi lunghi studi, gli ha permesso di imparare ad esercitare quel distacco, e non solo dalle rare emozioni che talvolta si affacciano nell’orizzonte dei suoi imperscrutabili pensieri, ma anche -se non soprattutto- in reazione agli stimoli fisici, rendendo Brifos immune ai naturali handicap che il dolore comporta.
    [Resistenza al Dolore | Anti-Malia]


    Intuizione
    La presenza di un gran numero di anime compresse nell’essenza del Figlio della Tempesta è rimasta per lungo tempo tra le latenti potenzialità inespressa del Raitei, fino a che la meditazione, lo studio e l’ascesi lo hanno inconsciamente portato a comprendere le essenze con una nuova accezione: quella dei legami empatici possono mettere in connessione due o più spiriti. Questa passiva permette di vedere i legami karmici (flussi di natura energo-emotiva) tra due creature, permettendo di riconoscere il vincolo che lega due amici, due innamorati, un allievo e un discepolo, ma anche ciò che si instaura tra un mago e i suoi famigli - o evocazioni.
    [Vista Karmica]


    Rianimazione
    L’elettricità che scorre nel suo essere, come il sangue nelle vene, fa in modo che il Ratei non muoia mai: gli impulsi elettrici continuano ad alimentare l’encefalo, a mantenere attivo il circolo cardiaco e a preservare perfettamente reattive le funzioni motorie e i suoi riflessi. Può restare K.O. per qualche tempo, ma il Signore del Fulmine si riprenderà sempre, dopo la sconfitta.
    [Immortalità]


    Autorevolezza
    E' questo un suono che tutti possono udire, perché scaturito dall'alta sapienza di coloro che lo pronunciano; la volontà dei Saggi muove questo potere, così che dalla loro giusta voce escano parole che agli altri appaiono profondamente sapienti, e pertanto degne di rispetto, così come degno di rispetto sarà -per chi ascolta- colui che parla.
    Una malìa, un'azione per convincere anche i più scettici della grandezza dei Sapienti di Endlos, sicché al loro volere il verbo infonda in chi le oda un tale rispetto da non dubitarne, e se verrà pronunciato un comando, vorranno eseguirlo senza proteste, quasi fosse l'ordine del loro più caro e severo dio.
    [Aura di Saggezza - Passiva di Gilda]


    Sapienza
    Così come non vi è guerriero senza spada o mago senza arti arcane, allo stesso modo non vi può essere Saggio senza conoscenza. Caratterizzati dalla loro avida sete di sapere, un membro di Gilda sarà sempre alla ricerca di cultura da aggiungere alla propria. C’è chi è arrivato su Endlos possedendo già un sapere pari a quello di migliaia di libri, ma informazioni rare e segrete vengono tramandate tra i Saggi nei tomi che solo loro possiedono. Se a ciò si aggiungono anche quelli del Magisterium allora un membro di Gilda non potrà che divenire un pozzo di sapere che ben pochi potranno guardare come loro pari. In termini di gioco è considerata una passiva di conoscenze nella via che il membro di gilda ha scelto.
    [Conoscenza - Passiva di Gilda]



    Edited by Brifos - 12/6/2019, 21:42
     
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    Bhè, ma il vostro Re del Cielo non può semplicemente dirvi di restare voi stessi quando arriva?
    Così da poter proseguire la missione insieme?

    « Ahah, potrebbe essere un'idea. Vorrei tanto proporla io stessa al Re del Cielo, ma va oltre le mie possibilità. Sai, in realtà io non ho nemmeno idea di che aspetto abbia. E' strano pensare che esiste una persona che ha disposto della mia vita più e più volte e può farlo in qualunque momento, eppure io non conosco nemmeno il suo aspetto. »
    Dette di gomito ad Augustus, facendogli l'occhiolino.
    « Potresti proporre la tua idea al Re del Cielo, e magari anche descrivermelo bene quando ci incontreremo di nuovo ed io sarò in me. »
    Furono le parole della scimmia prima che il Pretoriano irrompesse nella scena, proprio mentre Brifos passeggiava nel sottobosco devastato, a pochi passi dalla Luxury che avanzava a fatica fra i giganteschi alberi schiantati al suolo.

    « Non poter contare su tutte le risorse in propria dotazione
    è molto limitante nel conseguimento di un risultato. »

    Assiso sulla spalla massiccia del raitei, Kyuubei fece ondeggiare la testolina qua e là, la coda che si muoveva a sua volta. A guardarlo sembrava assolutamente innocuo, un animaletto con un sorriso pacifico stampato sul musetto grazioso che ascolta senza interrompere il proprio mezzo di trasporto. Anche il suo tono di voce era docile ed inoffensivo, le sue parole però erano quasi una minaccia.
    « I risultati che cercate sono molto diversi dai nostri, Brifos. ♥ Qualche capriccio degli oceani eterei, oppure un pugno di naufraghi rimasti aggrappati a questo scoglio con un piede nell'irreale comportano più problemi etici che minacce. »
    Stavolta più che mai, l'ambiguo utilizzo dell'incubator del plurale e del singolare rendeva quanto mai strana quella frase. Il tono serafico e quasi noncurante con cui ne parlava, invece, era in stridente contrasto con le sue parole, che suonavano allarmanti quasi quanto una profezia catastrofica.
    « Invece un ciclo della strega senza delle puellae in grado di difendervi è come introdurre una violenta peste in un organismo del tutto privo di anticorpi. »
    ... E può condurre all'estinzione. Questo il Kyuubei non lo disse perché era implicito nelle sue parole. Era uno dei motivi per cui quello strano micetto preferiva Brifos al di sopra di ogni altro a Palanthas: c'era bisogno di usare molte meno parole per comunicare in modo efficace, l'unicorno traeva da solo le proprie conclusioni tanto obbiettive e asettiche da essere molto vicine, se non identiche, a quelle implacabilmente logiche dell'incubator. Quelle stesse parole rivolte ad un individuo emotivo potevano essere male interpretate, potevano essere lette come una minaccia, o un tentativo di plagio. Era vero che il piccolo avatar bianco voleva indirizzare Brifos in una certa direzione, ma era anche vero che i loro scopi coincidevano. Uno voleva scoprire la natura di una fonte, l'altro individuava in quella stessa fonte una potenziale minaccia all'intero semipiano.

    « Sai spiegarmi quali informazioni hai dedotto dalla percezione del loro karma? »
    L'animaletto mugolò per qualche secondo, portando la zampina alla bocca immobile con fare meditabondo.
    « Mmmm~ difficile. Confuso. Estremamente problematico. C'era tanto di quel karma negativo in quel veicolo a motore che posso quantificarla come un ottavo di quanto se ne troverebbe normalmente in una metropoli di medie dimensioni di età post-industriale. »
    "Stai scherzando?" era la classica risposta di una persona normale. Chiunque l'avrebbe presa come un'esagerazione, una manciata di individui che coprono la negatività di diverse centinaia di migliaia di individui. Ma il kyuubei non è quel genere di creatura, la sua era una stima vaga e molto approssimativa ma realista, non voleva impressionare il suo interlocutore, bensì tentare di trasmettere un concetto astratto con delle cifre.
    « Gli esseri umani sono creature prive di logica. Noi preferiamo interagire con individui in età post-puberale, Brifos. Il loro karma è ancora pulito, la speranza che possono spargere nell'entropia potenzialmente enorme, le loro possibilità pressappoco illimitate. Circondarsi di entità come quelle che ci siamo lasciati alle spalle può solo rivelarsi una seccatura e fonte di imprevisti. »

    « Il materiale che compone il tuo contenitore è a prova di biohazard? »
    Chiese improvvisamente il gigante cobalto, come se avesse improvvisamente realizzato qualcosa di importante. Il Kyuubei rispose senza esitare, tranquillo e pacifico come suo costume, mentre ancora si leccava la zampina di un bianco immacolato alla maniera dei veri gatti.
    « Sintetico. » Disse semplicemente, già quello bastava a scongiurare il problema implicito nella domanda. « Emula la materia organica, ma non soffre i virus biologici. Non ho nemmeno dei fluidi con cui veicolarlo, solo sinto-polimeri per le analisi. Ho messo in relazione quell'essere con le creature, ma non hanno niente in comune. Non sono armi biologiche create dai vichinghi per portare la guerra, e non sono nemmeno opera degli esseri umani. Una falsa pista, non può riguardare nulla che ha a che fare direttamente con una qualsiasi versione alternativa della mia civiltà. »
    Quindi i gastrea non erano una versione alternativa delle bestie d'ombra incontrate da Brifos nel santuario morente comparso nei cieli di Fanedell, anzi non avevano neanche a che fare con gli incubator e questa non poteva che essere una buona notizia. Allontanava enormemente il rischio di imbattersi in delle puellae, e quindi in un ciclo della strega.

    Cortesemente potrebbe avvisare che Augustus Asensi e sua figlia Flute con i loro rispettivi gruppi sono qui ad aspettarlo?
    Furono le parole che Brifos e l'incubator udirono appena giunti al delimitare della linea degli alberi, oltre la quale si estendeva il cratere enorme che conteneva tanto l'infinita metropoli circondata dall'anello di monoliti neri, tanto la vasta Klemvor -che adesso sembrava tanto piccola da non fare nemmeno impressione a fronte della sterminata città cui era collegata come una pustola su di un cadavere.
    emh...grazie.

    « Siete di squadre di ricognizione differenti. »
    Furono le parole usate da Brifos per attirare l'attenzione su di se.
    « State procedendo insieme per scelta, o c'è stata qualche necessità lungo il percorso? »
    Ancora attaccato alla sua spalla, Kyuubei emise uno sbuffo delicato.
    « Anche qui nulla di interessante. »
    Commentò sornione, suonando quasi impaziente, anche se pure la fretta era decisamente un'anomalia nel suo comportamento.

    « Quello non è un pretoriano. »
    Disse la ragazza più bassa, umana, occhiali da vista sugli occhi castani, distraendosi dalla guardia personale del Re del Cielo, che nel frattempo passò oltre, ora ignorando del tutto il trio di avventurieri per concentrarsi sul topo, ancora K.O seduto ai piedi della quercia, tenendosi le mani sulla testa come se fosse preda di un brutto incubo. Un secondo pretoriano era comparso alle sue spalle, e aveva preso a scrutarlo con aria minacciosa, nell'indifferenza generale. Augustus, Sharyu e Flute erano salvi dalle attenzioni inquietanti dei bestioni sottoposti alla volontà del Re del Cielo. Toccava chiaramente al povero numerologo rispondere alla figura anch'essa non proprio rassicurante di Brifos.

    Più o meno allora la imponente sagoma della LUXURY irruppe rombando nella scena, superando infine l'ultimo ostacolo costituito da un moncone spezzato di quercia e procurando l'ennesimo scossone violento agli occupanti. Una risoluta vampata di fumo acre di un nero infernale emerse dagli scarichi rialzati del veicolo, mentre i quattro motori tossivano gli ultimi schianti metallici ed infine i freni morsero la spessa gomma delle enormi ruote dentate, ciascuna più grande di un normale veicolo a motore. Per ultimo un boato emerse dai cassoni posteriori, che rincularono con malagrazia fermandosi infine di traverso sulla sagoma supina dell'ultimo gigante arboreo abbattuto dagli apripista, pendendo pericolosamente di un buon venti gradi al punto che veniva da domandarsi se non ci fosse il rischio concreto che le due sezioni posteriori del veicolo fossero prossime a ribaltarsi. Sbuffi di polvere, detriti e vapore emersero poi dai portelli, che aprendosi permisero agli occupanti di ammirare il panorama ed abbandonare infine il veicolo dopo una crociera durata ore, quando ormai il sole era morente all'orizzonte. L'altezza dei portelloni della LUXURY era circa due metri e mezzo dal suolo, l'unica agevolazione a scendere una scomodissima scala ricavata all'interno della carrozzeria per non agevolare eventuali assalti da parte di elementi ostili, un'accortezza che fortunatamente si era rivelata superflua ma quanto meno comprensibile visto che tutta la missione era praticamente un tuffo nell'ignoto. Solo dopo che tutti gli occupanti di prima classe furono sbarcati, Lancelot, Denver, Rickton con evidenti difficoltà a mantenere l'equilibrio e non per via dell'età avanzata e gli altri fra cui uno ad uno quattro massicci pretoriani, finalmente venne disteso un vasto tappeto in spesso velluto rosso, sotto cui uno ad uno i giganti della guardia personale del Re del Cielo andarono ad affollarsi. Subito ad essi si unirono i quattro elementi che si trovavano in avanguardia, compresi i due che avevano inquisito il gruppo di Augustus, che assieme agli altri quattro dell'equipaggio della LUXURY andarono a comporre una complessa sagoma fatta di corpi, arti, spalle massicce, trasformandosi di fatto in una solida, perfetta, elegante scala umana sormontata da un tappeto pronto ad essere calcato dall'unico membro di prima classe che mancava all'appello, cui non sarebbe certo spettata l'agonia di rischiare l'osso del collo ad ogni gradino per scendere dal veicolo di sua proprietà.
    Dal vano retrostante scese allora una lenta e meccanica processione di una dozzina di ragazzi, i più giovani di sedici/diciassette anni circa fino ai venticinque/trenta. Occhi spenti, sguardo immobile, tutti si presentarono uno ad uno di fronte alla scala umana formata dai pretoriani e si inginocchiarono all'unisono. A loro si erano già uniti Sharyu ed il Topo, anche loro sudditi del Re del Cielo e quindi tenuti a salutarlo mentre torna al suo popolo. Una scena maestosa, in un certo senso, ma anche inquietante nel silenzio religioso in cui veniva svolta.

    « Ehm. Ciao papino... »
    Disse Flute con una vocetta sommessa, quasi sottovoce, sollevando una manina in cenno di saluto quasi avesse paura di disturbare tutte quelle persone che si erano inginocchiate. Infine dal fondo del cassone da cui erano emersi i gravity children arrivò un chiacchiericcio che ruppe del tutto la solennità del momento, e ne uscirono quattro ragazzini tutti purtroppo assai familiari a Denver Brockmann. Un alunno delle medie grosso come un armadio e dalla faccia perennemente incazzata col mondo, un ragazzetto di colore bassino che col camice bianco adesso somigliava davvero a suo nonno, una bella ragazza dai capelli rossi e dai modi furtivi ed infine un ragazzo albino dal portamento nobile che perfino mentre scendeva dal veicolo manteneva lo sguardo alto e seguitava a sistemarsi la cravatta dell'uniforme scolastica.
    Adesso erano davvero tutti.

    CITAZIONE
    Benissimo, in questo turno si concludono ufficialmente le introduzioni e si comincia con il corpo principale della quest. Le turnazioni sono Denver/Quarion in ordine sparso e poi Brifos/Augustus sempre in ordine a vostra preferenza, opzionalmente se vi mettete d'accordo potete benissimo alterare la turnazione come preferite, se lo ritenete necessario. Avete TOTALE libertà di decisione su cosa fare, dove andare, come farlo e quando farlo, tutta la nuova sezione è a vostra disposizione e nessuno vi vieta alcuna opzione. A voi.
     
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    Stringe i braccioli del suo sedile, mentre il LUXURY travolge l'ennesimo ingombro sul sentiero, il quale scricchiola in modo sinistro sotto i cingoli del blindato. Stavolta, più che uno scossone, il giornalista ha avuto per un momento l'impressione di essere in procinto di decollare; l'intralcio stavolta deve essere stato parecchio grosso, come la carcassa abbandonata di un animale o un pezzo di tronco.
    Finalmente si fermano; la frenata faticosa del veicolo è spiacevole quasi quanto il resto del viaggio, fra il rinculo che si sente dai vagoni posteriori e gli ultimi sferragliamenti dei motori che vengono spenti. Una zaffata di fumo nero appanna il vetro del finestrino, ma il reporter si accontenta di non sentirne almeno l'odore.
    Dopodiché, i portelloni si aprono con degli sbuffi di polvere, vapore e sabbia. Denver tira un sospiro di sollievo e, ancora floscio sulla poltrona, lancia un'occhiata al mondo di fuori. Sbuffa seccato quando realizza che il sole sarebbe tramontato di lì a non molto, ma se non altro non dovranno lanciarsi in ricerche nel cuore della notte.
    Se i calcoli di Sanchez sono giusti, dovrebbero trovarsi esattamente nel luogo dove li attendono coloro che sono giunti proprio per recuperare, insieme ai due uomini dell'Ambasciatore, Brifos, e infine il coso che porta sulla sua spalla, tutti andati avanti in avanscoperta.
    Si alza dalla sua poltrona con uno sbadiglio, stiracchiandosi e concedendosi qualche esercizio per distendere e rilassare i muscoli prima di anche solo considerare l'idea di scendere. Lascia che il ben più giovane Lancelot scenda prima di lui, sorprendendosi tuttavia che egli abbia deciso di prendere una simile iniziativa; Denver si aspettava di vederlo appena precedere Quarion.
    Precede Rick Sanchez nell'uscita dal mezzo. Appoggia prudentemente un piede alla volta su quell'instabile scala ricavata malamente dalla carrozzeria del LUXURY, prima di perdere la pazienza appena tre gradini dopo e scendere creandosi i propri, molto più comodi appoggi a mezz'aria. Potrebbe aiutare anche il vecchio ingegnere. Potrebbe, ma si diverte decisamente di più ad osservarlo combattere contro la scomodità della sua stessa creazione.
    Quarion, invece, riceve un trattamento differente. Quando Quarion Galanodel si accinge a scendere a sua volta, i quattro energumeni accorrono per assemblare, come dei circensi, una scala umana per far scendere il loro sovrano. Con tanto di tappeto rosso.
    Dal vano posteriore cominciano ad uscire gli altri Gravity Children, in tutto una dozzina di giovani dallo sguardo spento che marciano in silenzio verso il Re del Cielo e, come un sol uomo, vi si inginocchiano davanti. Denver nota che a loro si era aggiunta anche Sharyu.

    Prima di essere colto da un brutto groppo alla gola, il giornalista viene distratto da un improvviso parlottare dal fondo del vagone, segnalando che mancano alcune persone all'appello, e nessuna di esse è un Gravity Child. Perché in caso contrario sarebbero anch'esse andate a rendere omaggio all'Ambasciatore.
    « Certo, ci siete anche voi. Come ho potuto non prevederlo, » osserva con un misto di sommessa irritazione e rassegnazione, passando lo sguardo sui quei quattro ragazzini che conosce fin troppo bene.
    A cominciare da quell'enorme sedicenne dall'aria ancora più innervosita della sua...
    « Darius. »
    ...continuando con il giovanissimo e prodigioso nipote dell'odioso ubriacone con cui ha viaggiato...
    « Justin. »
    ...passando poi per quell'inquietante ragazzino amnesiaco per colpa del giornalista...
    « Vladmyr. »
    ...e concludendo infine un'adolescente tanto bella quanto impertinente ed irresponsabile, per colpa della quale ha passato una notte parecchio movimentata di quanto necessario a Bloodrunner.
    « Ahri. »
    Pronuncia l'ultimo nome a denti stretti, incapace di nascondere quanto poco sia contento di vederla lì. Già ha faticato a tenerla fuori dai guai in un Distretto che conosce relativamente bene, figuriamoci in terre ignote e in compagnia dei suoi altrettanto scalmanati amici.
    « Spero abbiate fatto un buon viaggio. Kumagawa non è con voi? Non l'ho visto neppure in compagnia del Re del Cielo... »
    Che sia rimasto alla Quarion Tower o nella magione dell'Ambasciatore? Poco importa, a dire il vero, anche se è l'unico membro di Trident con cui Denver non ha mai avuto il “piacere” di parlare. A prescindere dal tipo di persona che potrebbe essere, chiunque riesca a tenere insieme un gruppo simile è quantomeno degno della curiosità del giornalista.

    « Scusate solo un momento, » dice infine, allontanandosi in direzione dell'Ambasciatore per chiedergli, a bassa voce, se sia possibile affrancare almeno Sharyu dall'incantesimo delle regalie, mormorando ancora più discretamente ciascuno dei motivi dietro una simile richiesta.
    Anche se, visti i trascorsi, Ahri probabilmente non ne sarà molto felice.

    Denver BrockmannStato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Irritato
    Energia: 100/100
    Passive: Anti-Malia, Rilevazione Bugie, Rilevazione Pericoli, Auspex Scoop, Auspex Psion, Trick Detector, Volo
    Scenici: N/A
    Equipaggiamento: M1917 Revolver
    Armatura: Armament: Hardening
    Artefatti: Unguento di Rendalim, Cuscino Astrale, Interprete di Babele, Proiettile del Destino, Maschera del Mistero, Rampino del Gentiluomo, Mantello dell'Invisibilità.
     
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    "Nella vita ci sono rischi
    che non possiamo permetterci di correre
    e ci sono rischi che non possiamo permetterci
    di non correre".


    (Massimo Bontempelli)

    Appena fuori dalla LUXURY, Garwec.
    Presidio Orientale, Endlos.

    Il modo con cui il Galanodel scese dalla scalinata umana fu qualcosa di decisamente insolito, anche per gli standard endlossiani, sia per ciò che riguardava gli abiti dei presenti, sia per l'attitudine con cui l'intero piano era stato gestito: un misto fra una cerimonia religiosa, una parata militare ed un concerto di Madonna.

    -Certo che è stato davvero un viaggio stancante ♥
    Terminato quella specie di spettacolino, l'Ambasciatore si avvicinò all'amico Lancelot, posando una mano sulla sua spalla con l'aria svenevole di una damigella in difficoltà e poco abituata a determinati sforzi. Che desiderasse attenzioni o essere portato fra le braccia del Cavaliere, sarebbe tuttavia rimasto ignoto ai più, in particolare perché una ragazzina gli lanciò un saluto timido, interrompendo il suo flirt.
    « Ehm. Ciao papino... »
    Si trattava di Flute, una dei tanti bambini che aveva generato con altrettante fanciulle nel Presidio Orientale. Sua madre in particolare -se non si confondeva con qualcun'altra- doveva essere una fata: prima della partenza, gli aveva fatto recapitare una lettera su cui era stato avvisato della presenza della piccola durante la missione.

    -Macciao, confettina bellissima del papinoH ♥ - cinguettò alla ragazzina, rendendo la sua voce più acuta per qualche attimo ed invitandola ad avvicinarsi. Poi continuò a parlare con Lancelot, questa volta con lo scopo di introdurre una presentazione informale -Lei è una dei miei figlioletti, lo sai? Non trovi che sia una gioia per gli occhi?
    Quarion Galanodel era un abile mentitore, tuttavia quel commento non contrastava con il suo gusto estetico: particolarmente famoso per essere un amatore esperto e magnanimo, era tuttavia molto attento nel generare prole; gli unici rapporti non protetti corrispondevano infatti a donne bellissime e di ogni razza esistente. A quel punto era ovvio che -qualunque fosse la percentuale genetica del nascituro- sarebbe cresciuto sempre e comunque in grazia e bellezza.
    -Flute, lui è Sir Lancelot Du Lac: è un mio carissimo amico! Quindi, se ti trovi in difficoltà e papino non è presente, ricordati che puoi fidarti di lui, va bene?

    Una volta introdotti, lasciò loro tempo e spazio per scambiare convenevoli, così da concentrarsi su Denver, il quale gli aveva chiesto se fosse stato possibile arrestare il proprio influsso da Re del Cielo su alcuni elementi. A quella domanda, l'Ambasciatore sospirò affranto, ricordando un discorso simile intrapreso con sua sorella molto tempo prima.

    -Mi dispiace, caro: la mia vicinanza li trasforma in entità non pensanti a prescindere da quelli che sono i miei ordini. Questo si verifica solo in mia presenza e la vicinanza o meno alla mia persona cambia da ragazzo a ragazzo... ma tornano in sé solo quando mi sono fisicamente distanti.

    Abilità Passive

    →VISIONE NOTTURNA»
    Gli occhi d'oro di Quarion, oltre a renderlo una bellezza "esotica", gli conferiscono una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; può vedere nitidamente in condizioni di buio e penombra come se fosse pieno giorno e di guardare chiaramente in condizioni di luce anche a grandi distanze.
    [Scurovisione]


    →PADRONE DELLA MENTE»
    L'esuberanza del Galanodel non ha mai avuto nulla in comune sulla sua sanità mentale; non a caso è noto ad Est per essere un potentissimo psion, in grado di manipolare gli altri ed ottenere tutto ciò che desidera. Leggende a parte, le sue abilità da maestro della mente sono reali: riesce ad esempio a comprendere la vera natura dei suoi interlocutori a prescindere dal loro charme, del carisma o del terrore che essi infondono per natura negli altri oppure è in grado di emanare continuamente onde psioniche nell'ambiente circostante in grado di localizzare qualunque tipo di presenza fisica. Altrettanto invece non sarà possibile per gli altri: le stesse onde psioniche sono in grado di creare interferenze nelle percezioni di chi entra nella sua area d'influenza, che quindi riceveranno risultati "falsati": questo si traduce in un'impossibilità di comprendere la sua esatta posizione nello spazio, nonostante sia comunque possibile percepire la sua presenza. Carpisce inoltre tutte le attività mentali intorno a sé, distinguendo le creature senzienti e intelligenti da eventuali animali istintivi ed irrazionali. E' infine -ovviamente- perfettamente consapevole, quando capita, di essere il bersaglio di una intrusione mentale; per questa ragione saprà quindi difendersene prima che sia troppo tardi.
    [Antimalia + Empatia + Auspex radar + Antiauspex radar + Mindfuck-Alert + Scansione Mentale ]


    →PAROLA DI BUGIARDO»
    Sono in molti ad affermare di percorrere la via dell'inganno ed altrettanti lo fanno del tutto ignari di quanto sia molto più simile ad una vasca di squali, piuttosto che ad un sentiero in discesa. Non basta essere ladri e truffatori per farcela: è necessario sapersi difendere dai tiri mancini e ricambiare la cortesia con ferocia e cuore di ghiaccio.
    Quarion Galanodel è affabile ed estremamente cortese, ciò nonostante può rivelare un animo spietato ed abilità perfettamente attinenti con quelli che potrebbero essere i suoi scopi: da bugiardo sa riconoscere i suoi simili, come anche tutti i tipi di trucchetti utilizzabili per confondere i poveri sempliciotti. Dopotutto, fra predatori vince sempre il più forte e l'Ambasciatore sostiene di esserlo, forte delle sue doti di bugiardo e della sua spietatezza senza eguali.
    [Trick-detector + Auspex bugie + Spara-balle + Apatia]


    →RICH&FABULOUS»
    "Che schifo i poveri" [cit.]
    Spesso si parla di "ricchezza" per riferirsi ai valori morali di una persona o ad una condizione che la rende felice con sè stessa ed in pace con gli altri al punto da non mancare di nulla. Eppure con Quarion la situazione si fa ben diversa: per il Galanodel si tratta di una condizione non solo di agio economico, connessa alla larga disponibilità di beni materiali e denaro, ma addirittura di lusso sfrenato. Forte dei finanziamenti pubblici dovuti alla carica di Ambasciatore, Quarion ha negli anni allargato i suoi affari economici e politici Ad Est, Laputa e Pentauron, divenendo un mecenate della lussuria in tutte le sue forme oltre che primo finanziatore delle più svariate attività convenzionali. Dalle industrie di biscotti a molte case di moda, ha in pugno quantità di denaro addirittura superiori a quelle di molti alfieri. Ciò non cambia le sue caratteristiche fisiche e biologiche, ma sicuramente lo aiuta in molte situazioni spinose.

    [Passiva di ricchezza per background, only gdr]


    →VOLO»
    Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero. Nella norma non può superare i 5m di altezza e viaggia a velocità normale pari a quella di cui il personaggio dispone sul suolo.
    [Passiva di volo]


    →SADOMASO»
    Esistono eroi, uomini dalla grande volontà e dal fisico d'acciaio in grado di andare ben oltre la soglia dell'umano dolore, della stanchezza. E questi uomini potranno affrontare mille torture senza mai lasciar sfuggire un suono dalle proprie labbra, un lamento, una lacrima. Ovviamente, Quarion non fa parte della suddetta categoria. Ebbene si, lui il dolore lo sente, e pure abbastanza bene. Ciò nonostante è perfettamente in grado di superare tranquillamente una sessione di tortura, in parte perché abituato a sedute periodiche ed integrali dall'estetista, in parte perchè perfettamente in grado di portare i tacchi, in parte, soprattutto, perché a quanto pare il dolore gli piace. Si, è esattamente come avete capito. Pensavate davvero che sculacciarlo in quel modo potesse davvero passare inosservato alla sua ben nota quanto temuta libido? Provate a picchiarlo... e capirete da soli perchè nessuno ha mai toccato un tipo del genere...
    [Passiva di eccitazione al dolore]


    →CONOSCENZA DELLE LINGUE»
    Nessun Ambasciatore può considerarsi tale se non possiede una discreta abilità nel destreggiarsi fra diverse culture o se non conosce quantomeno i loro linguaggi. Quarion, nonostante non abbia mai studiato in accademie, è comunque un maestro in materia: forte delle sue passate relazioni con fidanzati/e ed amanti di diverse e svariate culture, saprà sempre rispondere a qualunque tentativo di dialogo come se fosse un madrelingua.
    [Passiva di conoscenza delle lingue]


    →GIOCO DI MASCHERE»
    Quarion è in grado creare una illusione secondo cui appare agli altrui sguardi sotto altre spoglie. Può diventare una ragazza, un animale, un bambino o un altro uomo, o perfino assumere l'aspetto di un pg già esistente. Unica condizione di poter apparire come un pg giocante è quella di averlo già visto.
    [Passiva mutazione + attiva a consumo basso.]
     
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    « I risultati che cercate sono molto diversi dai nostri, Brifos. ♥ Qualche capriccio degli oceani eterei, oppure un pugno di naufraghi rimasti aggrappati a questo scoglio con un piede nell'irreale comportano più problemi etici che minacce. Invece un ciclo della strega senza delle puellae in grado di difendervi è come introdurre una violenta peste in un organismo del tutto privo di anticorpi. »

    jpgSprigionando un ronzio esitante e una incerta scintilla lungo il corno dorato, al Raitei fu necessario qualche secondo per capire che l'Incubator aveva del tutto frainteso le sue parole: il pensiero che aveva esposto era un assioma ipotetico e assoluto, il riferimento ad una semplice, generica ed estemporanea condizione ideale di “miglior situazione possibile” - e non un riferimento a quello o altri specifici scenari; difatti, la frustrazione di cui la fallimentare missione a Fanedell gli aveva lasciato indelebile ricordo era scaturita non tanto dall'aver dovuto rinunciare a una seconda Lancia di Luce, ma dalla consapevolezza che una miglior gestione e coordinazione dei propri alleati avrebbe prodotto esiti di gran lunga più efficienti.

    In ogni caso, ripiegando un braccio verso la spalla, Brifos elargì un grattino sulla testa bianca della bestiola con l'indice e soprassedette a correggerlo; dopotutto, per quanto sofisticata e solida fosse la logica inscritta in quelle creaturine, osservandone l'esemplare in sua dotazione, Brifos aveva iniziato a notarne i limiti oggettivi: alla stregua di un computer avanzatissimo, Kyubey era capace di elaborazioni straordinarie e stupefacenti, ma probabilmente non possedeva la scintilla creativa e innovativa per muoversi al di fuori di quello che doveva essere la cerchia offerta dalle diramazioni del proprio protocollo di programmazione, cogliendo quindi il senso di meccanismi più sottili ed evolvendo come è dato ad alcune singolarità tra i viventi...

    Lo pungolò l'idea che -di questo passo- l'Incubator sarebbe finito per diventare obsoleto,
    e si ritrovò a chiedersi se...
    chissà che non ci fosse un modo per aggiornarlo...?

    « Mmmm~ difficile. Confuso. Estremamente problematico. C'era tanto di quel karma negativo in quel veicolo a motore che posso quantificarla come un ottavo di quanto se ne troverebbe normalmente in una metropoli di medie dimensioni di età post-industriale. Gli esseri umani sono creature prive di logica. Noi preferiamo interagire con individui in età post-puberale, Brifos. Il loro karma è ancora pulito, la speranza che possono spargere nell'entropia potenzialmente enorme, le loro possibilità pressappoco illimitate. Circondarsi di entità come quelle che ci siamo lasciati alle spalle può solo rivelarsi una seccatura e fonte di imprevisti. »

    La seconda domanda -quella sul Karma- funzionò invece un po' meglio, e l'animaletto vi rispose battendosi pensosamente una zampina sul musetto indeformabile mentre forniva notizie abbastanza criptiche, ma valide per aprire al Demone delle Tempeste interessanti spunti di riflessione; la curiosità sorta invece attorno all'eventualità di rischio biologico portò all'attenzione del Saggio altri pezzi del puzzle “Gastrea”...

    « Sintetico. Emula la materia organica, ma non soffre i virus biologici. Non ho nemmeno dei fluidi con cui veicolarlo, solo sinto-polimeri per le analisi. Ho messo in relazione quell'essere con le creature, ma non hanno niente in comune. Non sono armi biologiche create dai vichinghi per portare la guerra, e non sono nemmeno opera degli esseri umani. Una falsa pista, non può riguardare nulla che ha a che fare direttamente con una qualsiasi versione alternativa della mia civiltà. »

    ...di cui ancora non sapeva la collocazione nel disegno generale, ma che si sarebbe certamente premurato di conservare in un cassetto della sua mente; così, aveva ripreso l'avanzata verso i ricognitori.

    png

    « Anche qui nulla di interessante. »

    Arrivati al limitare dell'anello di alberi, mentre Brifos rivolgeva la parola agli esploratori intenti a confrontarsi con i Pretoriani, il Kyubey dette cenni di impazienza con un lieve sbuffo; giunti quasi in vista della lontana metropoli circondata dai neri monoliti di Vanarium, e dell'innesto urbano che Klemvor era venuta a costituirvi per mezzo dell'anomalo fenomeno di Riscrittura che l'aveva vista protagonista ad Ovest, l'animaletto doveva chiaramente avere altre idee circa il come procedere alla raccolta di informazioni.

    « Quello non è un pretoriano. »
    commentò la ningen con gli occhiali

    Mentre la domanda del Raitei restava sospesa nell'aria, in attesa che qualcuno vi desse risposta, gli uomini della guarda di Quarion si mossero verso il ragazzo accasciato ai piedi dell'albero, in preda a qualche strano malessere... e spostando il tiro delle iridi color ardesia in quella direzione, il Demone delle Tempeste pensò di aggiungere un nuovo quesito a quelli sul piatto.

    « Sapete cos'ha il vostro compagno? E' in quelle condizioni da molto? »

    Fu quello il momento in cui l'imponente sagoma della LUXURY fece irruzione sulla scena, rombando e smarmittando in maniera davvero appariscente, e quando il portellone dell'area destinata ai passeggeri di prima classe si aprì ad un paio di metri dal suolo, fedele al suo ruolo di guardia, la figura di Sir Lancelot DuLac fu la prima a saltare agilmente giù, atterrando con grazia su di un ginocchio nonostante il peso dell'armatura e l'ingombro del mantello.

    Quando fu per il Re del Cielo in persona il turno di abbandonare il veicolo, mentre tutti i pretoriani in zona si radunarono per dar forma -con l'incastro dei loro corpi statuari e uno spesso mantello di velluto rosso- ad una scala per il loro sovrano, dal retro del mezzo una truppa di ragazzini scese in silenzio per allinearsi ed inginocchiarsi ai piedi dei gradini. E fu una scena...
    bizzarra.

    Poco incline a considerare i risvolti più sinistri di quella cieca devozione, giacché la sua formazione cavalleresca non vi trovava poi troppo di anomalo, una volta che quegli fu sceso al livello del suolo, Lancelot si affiancò al Galanodel per ascoltare il resoconto degli esploratori e partecipare alla pianificazione delle prossime fasi di quella missione.

    -Certo che è stato davvero un viaggio stancante ♥

    Con fare svenevole e un po' civettuolo, Quarion passò una mano sulla spalla del Cavaliere, inscatolata nell'armatura, e quello lo lasciò fare senza darvi troppo bado, in fondo abituato agli atteggiamenti espansivi del suo Pari; tuttavia, prima che la situazione potesse virare verso un qualunque scambio, una fanciulla dai tratti chiaramente fatati si inserì nella conversazione, dirottando l'attenzione del vivace dell'Ambasciatore.

    « Ehm. Ciao papino... »

    -Macciao, confettina bellissima del papinoH ♥ -
    l'accolse gioiosamente quello facendole cenno di avvicinarsi e rivolgendosi a Lance
    -Lei è una dei miei figlioletti, lo sai? Non trovi che sia una gioia per gli occhi?
    cinguettò l'uomo dalle chiome cerulee, tornando alla ragazzina
    -Flute, lui è Sir Lancelot Du Lac: è un mio carissimo amico! Quindi, se ti trovi in difficoltà e papino non è presente, ricordati che puoi fidarti di lui, va bene?

    jpg
    « Milady... »

    E laconico come suo solito, dopo aver rivolto alla giovane fata nulla più che quella parola, uno sguardo degli occhi verde-acqua ed un ossequioso inchino del capo, il Cavaliere del Lago tornò a focalizzare la propria mente sulla missione.

     
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    Numerologia 33: Ricerca


    Per fortuna che sulla scena arriva mezzo esercito riunito della salvezza e della speranza. Perchè restare a così stretto contatto con quella strana creatura-uomo-ragazzino gli stava mettendo una certa agitazione. Non che percepisse la paura o la necessità di difendersi da un pericolo, ma per uno come il Numerologo che è a disagio a dare la mano a qualcuno, bhè, risulta essere piuttosto invasiva la presenza di chiunque ad una distranza così ridotta...se poi sbava, meglio evitare.
    Il primo che cattura la sua attenzione è il tizio corno-munito. Deve averlo visto da qualche parte, ma non ne ha piena memoria. Forse è qualche ricordo che risale alla Notte della Prima, che risultano ancora ad oggi piuttosto fumosi e frammentati.
    Si, siamo di gruppi differenti.
    Conferma rapidamente mentre osserva sbalordito il risultato della sola presenza di Quarion sui ragazzi di quella che fu (e forse sarà) Klemvor. Resta francamente interdetto, mentre il suo sguardo dell'oltre studia i fitti legami che si tessono tra i vari presenti. Un arcobalena di colori e fili che gli desta una certa confusione.
    Durante l'esplorazione siamo stati attaccati da alcune strane creatura, delle specie di talpe-insetto e una sorta di grosso cinghiale mutato. Per quanto ho percepito la presenza nella foresta di qualcosa di ben più pericoloso di quei mostri, anzi, probabilmente la madre di tutte queste chimere.
    Per fortuna, però, non abbiamo avuto incontri ravvicinati con questa cosa.
    Un nostro compagno dovrebbe esser tornato indietro ad intercettarvi e fornirvi la posizione della squadra di elfe, di cui faceva parte Flute. Sono state attaccate e sono ferite. Siete riusciti a prestar loro soccorso?

    Una lunga, lunghissima pausa mentre sente la bocca impastata. Lancia uno sguardo a Flute che sembra finalmente essersi tranquillizzata, ma ora che torna a parlare delle sue perdite, potrebbe non esser proprio contenta. Il fatto di non vedere Montecristo lo lascia perplesso, se deve aggiungere sulla sua coscienza la morte del ragazzo, potrebbe non essere proprio un buon inizio.
    Tornando però a rivolgersi al gruppo di nuovi arrivati, in particolar modo all'Ambasciatore, continua la sua spiegazione.
    Siamo riusciti ad uscire dalla foresta e ci siamo accampati qui in attesa che arrivaste.
    Come vedete abbiamo scoperto...una grande anomalia, ecco. Klemvor compresa. A tal proposito uno dei membri della mia squadra si è lanciato verso quella direzione e non siamo riusciti a fermarlo.

    A questo punto gli sembra di aver fatto un buon sunto della situazione. Osserva i due colleghi ed il loro stato catatonico. Sente senza problemi, grazie all'udito sviluppato, le parole del Re del Cielo. Trova quindi la risposta alla domanda che stava per porre.
    Direi che dobbiamo decidere cosa fare con...emh...questa cosa
    Gesticola abbondantemente mentre cerca di allargare le braccia ad inglobare l'enorme, giganesca, garganturesca, riscrittura che ha davanti.
    A conti fatti lui era stato pagato ed assoldato per arrivare qui. Missione compiuta, yuppi! Nessun demone in giro, quindi si sente sollevato. Non deve prendere altre decisioni.

    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi
    Mana: 110%

    Status Fisico: Ferita bassa alla testa
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico, udito e dei legami nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting ed aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche ed illusorie
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore ed alle malie
    Continuità Spirituale - Telecinesi e cast dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni
    Lettura dell’Anima - Radar bugie e Telepatia
    Corazza spiritica - Armatura naturale, PU Resistenza, Levitazione

    Attive

    Equip esplorazione
    Zaino: zaino di media capienza
    Razioni/Acqua: razioni con barrette ipercaloriche per tre pasti. Una borraccia da un litro.
    Gessetti: sei gessetti (due bianchi, due rossi, due verdi)
    Corde: Due corde di 5 metri ognuna
    Fiammiferi/stracci: Una scatola di fiammiferi (venti in totale) e due semplici stracci di stoffa bianca di circa 50x20 cm.
    Coperta: una coperta di lana sottile.
    Occhiali: semplici occhiali di ricambio.
    Quaderno/penne: Un quaderno con una trentina di fogli, due penne (una nera ed una rossa).
    Provette: tre provette in plastica con tappo ermetico a pressione. Capienza 20 ml cadauna.
    Guanti: un paio di guanti neri con una sottile imbottitura in cuio morbido sul palmo così da essere adatti alle superfici rocciose.
    Scarpe: un paio di scarpe comode dalla suola antisdrucciolo.

    Scheda: Qui

    Riassunto

     
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    « Certo, ci siete anche voi. Come ho potuto non prevederlo, »
    Il primo a notarlo fu Darius, che proprio in quel momento sollevava un'ascia bipenne dall'aspetto eccentrico, palesemente ricavata da una mazza da baseball a cui era stata debitamente fissata una testa metallica parecchio affilata che con ogni probabilità veniva da materiali di recupero di Klemvor, che gli Storm Riders hanno usato per anni come un'autentica miniera di acciaio e metalli lavorati. Mentre sfilava di fianco a Denver rimase a fissarlo con un sorrisetto di sfida stampato sul faccione squadrato, la fidata Spaccanegri ora poggiata sulle spalle massicce.

    « Darius. »
    « Gembu! »
    Gli rispose lui, di getto.
    « Justin. »
    « Eh...? »
    Il nipotino di Rick stava armeggiando con un aggeggio tecnologico e alzò gli occhi sentendosi chiamare.
    « Vladmyr. »
    « Preferirei evitare il mio vero nome in codesto ambiente. Qui sono Seiryu. »
    Disse l'albino, tornando a tormentare il nodo della cravatta che sembrava non dargli pace.
    « Ahri. »
    Concluse infine Denver.
    « Spero abbiate fatto un buon viaggio. Kumagawa non è con voi? Non l'ho visto neppure in compagnia del Re del Cielo... »
    Al che l'unica ragazza del gruppo dai folti capelli rossi e con delle peculiari quanto curiose orecchie da volpe incrociò le braccia, sbuffò sonoramente e si incamminò in una direzione diametralmente opposta a quella a cui si trovava Denver, che di lì a poco si vide sfilare Justin sotto il naso.

    « Ecco, sì. » Confermò il ragazzo, puntando entrambi gli indici sul giornalista. « Ed a me devi chiamare Byakko, capito? »
    Più o meno allora barcollò sulla scena anche il nonno di quest'ultimo, che chiamò a se il nipote blaterando qualcosa riguardo strumenti di rilevazione che il ragazzino teneva stipati in uno zainetto.

    « Misogi è rimasto intrappolato a Klemvor quando è scomparso. Pensavo non l'avremmo mai più rivisto. »
    Finalmente qualcuno si degnò di rispondere al quesito del reporter, e con sorpresa questi fu proprio Vlad, non certo la figura più amichevole che il saggio di Palanthas poteva attendersi in quella nutrita compagine. Lì accanto però c'era anche Darius Nox, cui non era sfuggita la scenetta in cui Ahri letteralmente ignorava Denver. Questi rimase sul posto mentre Denver colloquiava con Quarion, palesemente morendo dalla voglia di rimbeccarlo. Appena l'attenzione del Re del Cielo fu assorbita dagli altri elementi presenti sulla scena, ecco che Darius suonava la carica:
    « Ah, vedo che sei stato rifiutato, Romeo. Niente sveltine in sala stampa con la tua Giulietta stavolta? »
    Rincarò la dose con un gesto decisamente volgare, rimbeccato però seduta stante da Vlad, che si trovava proprio lì accanto.

    « Mi stupisce che un idiota illetterato come te conosca Romeo e Giulietta, Gembu. Cos'è, di recente ti hanno letto le fiabe della buonanotte? »
    « Chiudi il becco, frocio. Per tua informazione ho passato tre fottute settimane a spolverare in una fottuta biblioteca con centotrentadue copie di quella fottuta opera teatrale. »
    Vlad inarcò un sopracciglio.
    « TU conosci la differenza fra un romanzo ed un'opera teatrale? »
    Darius alzò un braccio e batté in ritirata.
    « Ma andatevene tutti affanculo. »
    Curiosamente rimasero sulla scena proprio Denver e Vlad, ironico visto che solo qualche mese fa avevano tentato di uccidersi a vicenda... e Denver ci era praticamente riuscito, dato che aveva ficcato un proiettile in testa a quel ragazzino, che dio solo sa come diavolo faceva a starsene lì tranquillo senza nemmeno un graffio o una cicatrice.

    « Suppongo di doverti ringraziare. »
    Disse lui in tono quieto, rinunciando per un momento a sistemarsi il nodo della cravatta, salvo poi scioglierlo direttamente.
    « Ahri mi ha raccontato tutto su quel che è successo all'incoronazione del Re del Cielo. Non ti biasimo per averle chiesto di mentire, vuol dire che ci tieni alla tua vita. Anche se non approvo il fatto che hai costretto uno dei miei compagni a mentirmi... »
    Socchiuse gli occhi. Era tremendamente calmo ma al contempo emanava un'aura di minaccia palpabile.
    « Sei la prima persona che riesce a ferirmi in quel modo e sopravvive. Dovrei essere in collera con te, ma dopotutto è anche merito tuo se ho trascorso il campus a Chediya. In un certo senso... ti sono debitore. Dopotutto non mi importa più: io sono vivo, Satsuki Kiryuin è un cadavere. Quel che è stato è stato... »
    Ahri si era allontanata un bel po', Darius e Justin le erano praticamente corsi dietro. Mentre Vlad parlava stavano bisticciando fra loro, un quadretto quasi carino se non fosse che probabilmente stavano volando insulti di tutti i tipi. Per fortuna Denver non poteva capire bene.
    « Certo sei riuscito davvero a farla incazzare, vero? Beh: ti consiglio di chiederle scusa il prima possibile. E' pur sempre una ragazza, anche se tutti la giudicano male. Magari portale un regalo. Una volta a Klemvor chiedi al tuo capo un paio di Air Treck di un modello che supporta bene la Flame Road, al momento ai piedi ne ha un paio adatte alla Rumble Road e non le calzano nemmeno bene. Vedrai che ti perdonerà. »

    Nel frattempo poco più in là Quarion era appena disceso dalla passerella umana distesa di fronte a lui, ed appena i suoi piedi calcarono il pavimento di terra al di fuori del tappeto di velluto rosso lo stuolo di Gravity Children in ginocchio di fronte a lui come un sol uomo si alzarono, in piedi senza dire una parola, ordinatamente disposti in tre file di volti spenti ed occhi fissi come preda di ipnosi. A quel punto si era presentata Flute, e con lei Augustus.

    -Macciao, confettina bellissima del papinoH ♥ -
    La creatura fatata metà Galanodel fece timidamente qualche passo in risposta ad un gesto di invito del padre, il faccino di chi non sa bene cosa aspettarsi. Era chiaro come il sole che non fosse granché abituata alla presenza paterna, sebbene in quel momento i suoi occhi erano per lo più catturati dal cavaliere in armatura scintillante al fianco dell'ambasciatore, e lo guardava in qualche modo rapita ed intimorita.
    -Lei è una dei miei figlioletti, lo sai? Non trovi che sia una gioia per gli occhi?
    Lei arrossì visibilmente, in imbarazzo di fronte a quei complimenti. In realtà era certamente una visione dolcissima, il visetto grazioso e rotondo, i capelli di un oro finissimo e le orecchie appuntite che contribuivano ad un tocco esotico alle apparenze delicate. Non si presentava però nelle migliori condizioni: i vestiti verde scuro da ranger strappati in più punti, le mani nascoste dietro la schiena perché ancora sporche di terra, le guance graffiate dai rami ed in generale un aspetto piuttosto trasandato che non le si addiceva per niente.
    -Flute, lui è Sir Lancelot Du Lac: è un mio carissimo amico! Quindi, se ti trovi in difficoltà e papino non è presente, ricordati che puoi fidarti di lui, va bene?

    « Milady... »
    Fu la risposta piuttosto formale del cavaliere, che si esibì in un inchino educato prima di rivolgere altrove la sua attenzione. Flute divenne un melone maturo e con un guizzo andò a nascondersi completamente dietro la schiena di Augustus che si trovava di fianco a lei, da cui per un bel po' sarebbe sbucata soltanto la testolina intenta a sbirciare in direzione di Lancelot.

    « Brifos... »
    In tutto questo, la vocina delicata dell'incubator si affacciò troppo flebile per essere udita da qualcuno che non fosse il gigante blu cobalto, come una coscienza piuttosto inaffidabile oppure forse un diavoletto tentatore travestito da gattino bianco. La bestiola sintetica discese di qualche passo il faccione del suo mezzo di trasporto vivente, indicando con la zampina una zona in lontananza oltre l'orizzonte, verso il cuore pulsante della gigantesca città che si stagliava sullo sfondo a perdita d'occhio.

    « Abbiamo trovato qualcosa. Fra AA11L-140338 ed il '44 passando in un semicerchio irregolare per '30, '31, '34, poi una retta quasi perfetta con un difetto meno di un chilometro. »
    Non era immediato tradurre in una direzione precisa le indicazioni del kyuubei. Erano termini facilmente risolvibili con pochi calcoli matematici, e Brifos aveva avuto modo di abituarsi col tempo a quel particolare modo di indicare posizioni e luoghi, a tutti gli altri presenti sulla scena era del tutto impossibile capirci qualcosa. Il punto esatto, comunque, era ben al di là del circolo di monoliti neri, proprio nella parte più urbanizzata e presumibilmente densamente popolata della città. Poco decentrato a nord rispetto a dove si trovavano del centro esatto del cratere. Le indicazioni descrivevano una lunga scia serpeggiante che deviava più volte.
    « E' una faglia dimensionale che adesso è quiescente ma ha attorno energia residua. Si è aperta da poco. Stimiamo appena poche ore, ieri notte. Ma la cosa più importante è che... è artificiale, Brifos. Non è casuale, qualcuno l'ha messa lì in bella vista. Credo che il livello tecnologico degli umani che abitano quel luogo non sia sufficiente a rilevarla, altrimenti sarebbero già fuggiti tutti quanti. »

    Mentre il Kyuubei parlava, sullo sfondo, Augustus stava già esponendo la sua versione dei fatti. Brifos per qualche momento avrebbe dovuto udire contemporaneamente le parole dell'aviatore da un lato, e la vocetta incolore dell'avatar bianco dall'altra. L'attenzione del resto del gruppo, comunque, era catturata dal primo.

    Durante l'esplorazione siamo stati attaccati da alcune strane creatura, delle specie di talpe-insetto e una sorta di grosso cinghiale mutato. Per quanto ho percepito la presenza nella foresta di qualcosa di ben più pericoloso di quei mostri, anzi, probabilmente la madre di tutte queste chimere.
    Per fortuna, però, non abbiamo avuto incontri ravvicinati con questa cosa. Un nostro compagno dovrebbe esser tornato indietro ad intercettarvi e fornirvi la posizione della squadra di elfe, di cui faceva parte Flute. Sono state attaccate e sono ferite. Siete riusciti a prestar loro soccorso?

    Nessuno aveva incontrato anima viva, durante il tragitto. I pretoriani sono figure terribilmente efficienti, non muove foglia senza che il Re del Cielo sia informato. Se non hanno riferito di un umano di ritorno dalla missione di esplorazione, era perché semplicemente non si sono mai imbattuti in lui. Magari era ancora là dentro, da qualche parte... assieme ad altri cinque gruppi, fra cui le compagne di Flute. Dentro un drappo all'interno dello zaino di Sharyu, Augustus aveva con se ancora i resti di un braccio divorato da una bestia e recuperato direttamente dal suo stomaco.

    Siamo riusciti ad uscire dalla foresta e ci siamo accampati qui in attesa che arrivaste.
    Come vedete abbiamo scoperto...una grande anomalia, ecco. Klemvor compresa. A tal proposito uno dei membri della mia squadra si è lanciato verso quella direzione e non siamo riusciti a fermarlo.

    Questo era potenzialmente un problema. Solo Quarion era a conoscenza di un certo dettaglio riguardo i tre Gravity Children inviati in esplorazione in compagnia di Augustus, ovvero il loro status molto... peculiare. Sharyu, Natsuki e Dotsuku erano tre membri dell'unità di crisi formata utilizzando dodici Storm Rider in precedenza esiliati da Klemvor, quasi tutti Gravity Children graziati dei loro peccati da un editto del Re del Cielo. Avevano tutti accettato di tornare in seno alla comunità delle Tribù della Tempesta sotto lo stendardo di Quarion Galanodel, ma erano comunque individui potenzialmente molto pericolosi, che in origine erano stati allontanati dagli altri riders proprio per le disgrazie che hanno procurato. Individui tanto instabili da essere considerati pericolosi al punto da essere esiliati perfino da una comunità composta da pazzi senza legge come le Tribù della Tempesta. Ed uno di loro, Dotsuku il cane, era appena fuggito uscendo al di fuori del raggio d'azione delle Regalia del Cielo ed è attualmente disperso in Klemvor.
    Direi che dobbiamo decidere cosa fare con...emh...questa cosa

    « Chiamala col suo ---bruuuh. Nome, Ragazzo. »
    Intervenne Rickton, lo scienziato sul libro paga di Quarion. In qualche modo si era procurato chissà dove una bottiglia di scotch dall'aspetto costoso, mentre parlava ne stava travasando una dose generosa nella fiaschetta di metallo argentata che si portava dietro e che aveva svuotato durante il viaggio, ma a giudicare dal rutto mefitico ne aveva già tracannato una dose generosa. Riempito la boccetta, consegnò la bottiglia vuota per metà a suo nipote, che sospirando lo assecondò e chiuse il tappo, dopodiché quell'eminente figura di spicco fece sparire nel camice bianco la sua scorta di alcool, ora nuovamente colma, e riprese a rivolgersi ad Augustus con uno sguardo in realtà piuttosto scocciato ed un tono abbastanza saccente da farsi odiare.
    « Insomma, con quel che ti pagano potresti anche dimostrarti professionale. Questo genere di robe vanno normalizzate, altrimenti sembrano strane... »
    Si avvicinò al bordo del cratere ed alzò un braccio indicando con sufficienza la città appena scoperta.
    « E dai, cosa c'è da preoccuparsi. E' solo una città. E poi quella è Klemvor, è talmente ben nota da essere quasi noiosa. Piuttosto, dovremmo dare un nome a questo posto. Che ne dite di "Rickland"? Suona bene. Anzi, no! Ho un'idea migliore, chiamiamola "Quarionland". »
    Ebbe un singulto tremendo, che mise subito a tacere con un sorso rapidissimo di scotch dalla boccetta.
    Di fianco a lui, il nipotino si spalmò una mano sulla faccia, decisamente in imbarazzo.
    « Nonno, sei ubriaco... »
    Piagnucolò nel tentativo disperato di placare le velleità del parente, che tuttavia scacciò l'idea agitando una mano.
    « Impara, Justin. Devi sempre dare importanza a chi ti paga. Senza i soldi, non si va da nessuna parte in questo mondo... ed anche in tutti gli altri. Io ho iniziato dando i nomi dei miei mecenate alle costellazioni. Ed infatti mi hanno dato una cattedra e parecchi fondi. Poi hanno smesso di pagarmi quando hanno scoperto che di tanto in tanto le costellazioni di Endlos cambiano in modo del tutto casuale. Però non mi sono certo perso d'animo! Ho solo trovato altri modi di farmi pagare. E questo... burp. Perché sono un fottuto genio. »
    Di fianco a lui, Justin aveva la faccia di uno che voleva solo piangere...

    CITAZIONE
    Benissimo, in base alla situazione avete principalmente cinque scelte su cui muovervi, sebbene seguendo la filosofia dell'Open World potete benissimo muovervi in una qualsiasi direzione a vostra scelta, senza alcuna limitazione da parte del QM. Principalmente i filoni narrativi principali sono cinque:

    1) Verso Klemvor. Questa è la più scontata ed ovvia. Proseguire dritto verso la sagoma in lontananza del Big Bird, storica sede della megastorm di Genesis che fin dall'insediamento delle Tribù della Tempesta in Klemvor è il polo di tutta la comunità, ed ora è anche sede materiale del Re del Cielo. Ovvero... lo era. Visto che Quarion non rientra in Klemvor fin dalla sua scomparsa, più di tre settimane fa.

    2) In cerca del fuggitivo. Dotsuku, "il cane" dell'unità di crisi di Gravity Children aggregato alla squadra di esploratori fra cui figura Augustus, è fuggito in direzione di Klemvor, senza attendere l'arrivo del Re del Cielo. Il motivo di tanta foga è un mistero, potrebbe anche non essere un problema... o forse no?

    3) Salvare il salvabile. Mancano all'appello cinque squadre di esploratori, più un membro del gruppo di Augustus. Forse sono da qualche parte nella foresta, forse sono incappati in un agguato da parte delle creature insidiose che popolano la foresta. Tornare indietro a cercarli può sembrare un atto dovuto, o forse rischia di tramutarsi in una situazione tremenda in cui la squadra di soccorso finisce a sua volta nei guai?

    4) La Nuova Valhalla. Sebbene sul momento sia scontato che dirigersi a Klemvor è la scelta più ovvia, in realtà non sapete ancora un bel niente sulla nuova, gigantesca città che è appena approdata su Endlos. Anche dirigersi direttamente sul posto e fare da subito la conoscenza degli abitanti e dei loro capi può essere una buona scelta...

    5) La minaccia nascosta. Brifos al momento è l'unico membro della spedizione a conoscenza di un certo... potenziale pericolo non ben identificato, non ben quantificabile, e di cui in sostanza non si sa praticamente un bel niente. Tranne che c'è una faglia dimensionale bene in vista nel cuore della vasta città ancora da esplorare. Meglio accantonare per il momento il problema oppure meglio investigare fin da subito?
     
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    Impertubabile come i laghi montani di Shea -da cui mutuava il proprio titolo- il Cavaliere rimase concentrato sui motivi della propria presenza lì, e se pur si avvide della timida reazione della giovane Fata -che Lord Galanodel gli aveva presentato come sua figlia-, non parve darvi alcun bado; dopotutto, l'altro Esploratore -quello dietro cui la fanciulla si era nascosta- stava iniziando il proprio resoconto, e l'erede dei DuLac era particolarmente interessato a quelle informazioni.

    Durante l'esplorazione siamo stati attaccati da alcune strane creature, delle specie di talpe-insetto e una sorta di grosso cinghiale mutato. Per quanto ho percepito la presenza nella foresta di qualcosa di ben più pericoloso di quei mostri, anzi, probabilmente la madre di tutte queste chimere.
    Per fortuna, però, non abbiamo avuto incontri ravvicinati con questa cosa. Un nostro compagno dovrebbe esser tornato indietro ad intercettarvi e fornirvi la posizione della squadra di elfe, di cui faceva parte Flute. Sono state attaccate e sono ferite. Siete riusciti a prestar loro soccorso?


    Nel silenzio interdetto che seguì a quella domanda, con una flemma analoga a quella dello Spadaccino dell'Est, il Demone delle Tempeste prestò quietamente orecchio tanto alle parole del Numerologo quanto a quelle dell'Incubator, ma se registrare mentalmente entrambi i messaggi -nonostante l'interferenza dell'uno sull'altro- non gli richiese troppa fatica, dovette concedersi qualche istante di silenzio per elaborare gli stimoli ricevuti, decodificarli e metabolizzarli entrambi.

    jpg« Brifos... Abbiamo trovato qualcosa. Fra AA11L-140338 ed il '44 passando in un semicerchio irregolare per '30, '31, '34, poi una retta quasi perfetta con un difetto meno di un chilometro. »
    spiegò Kyubey, puntando la zampina bianca verso l'orizzonte e la metropoli aliena
    « E' una faglia dimensionale che adesso è quiescente ma ha attorno energia residua. Si è aperta da poco. Stimiamo appena poche ore, ieri notte. Ma la cosa più importante è che... è artificiale, Brifos. »
    proseguì la bestiola, suscitando nel gigante un moto di curiosità e un crepitio elettrico
    « Non è casuale, qualcuno l'ha messa lì in bella vista. Credo che il livello tecnologico degli umani che abitano quel luogo non sia sufficiente a rilevarla, altrimenti sarebbero già fuggiti tutti quanti. »

    Sciogliendo parzialmente il nodo che gli teneva le braccia conserte sul petto, l'Amal prese a carezzarsi pensosamente il mento con una mano, annuendo con aria assorta alle parole dell'esserino e soppesando la situazione che andava delineandosi mentre gli eventi seguivano il loro corso.

    Siamo riusciti ad uscire dalla foresta e ci siamo accampati qui in attesa che arrivaste.
    Come vedete abbiamo scoperto...una grande anomalia, ecco. Klemvor compresa.

    concluse intanto il Pastore di Anime
    A tal proposito uno dei membri della mia squadra si è lanciato verso quella direzione e non siamo riusciti a fermarlo. Direi che dobbiamo decidere cosa fare con...emh...questa cosa

    « Chiamala col suo ---bruuuh. Nome, Ragazzo. Insomma, con quel che ti pagano potresti anche dimostrarti professionale. Questo genere di robe vanno normalizzate, altrimenti sembrano strane...»
    intervenne Rickton, avvicinandosi al cratere dopo aver rimpinguato la sua fiaschetta
    « E dai, cosa c'è da preoccuparsi. E' solo una città. E poi quella è Klemvor, è talmente ben nota da essere quasi noiosa. Piuttosto, dovremmo dare un nome a questo posto. Che ne dite di "Rickland"? Suona bene. Anzi, no! Ho un'idea migliore, chiamiamola "Quarionland". »

    « Nonno, sei ubriaco... »

    « Impara, Justin. Devi sempre dare importanza a chi ti paga. Senza i soldi, non si va da nessuna parte in questo mondo... ed anche in tutti gli altri. Io ho iniziato dando i nomi dei miei mecenate alle costellazioni. Ed infatti mi hanno dato una cattedra e parecchi fondi. »
    anziché cogliere l'implicita richiesta del nipote a tacere, il vecchio rincarò la dose
    « Poi hanno smesso di pagarmi quando hanno scoperto che di tanto in tanto le costellazioni di Endlos cambiano in modo del tutto casuale. Però non mi sono certo perso d'animo! Ho solo trovato altri modi di farmi pagare. E questo... burp. Perché sono un fottuto genio. »

    « Lord Galanodel. »

    A spezzare il silenzio -quasi sicuramente dovuto alle imbarazzanti uscite dello scienziato- fu il Cigno di Shea: la sua voce -calma e ferma come uno specchio d'acqua-, così come lo sguardo delle iridi verde-mare era principalmente rivolta al suo pari, ma era abbastanza alta perché tutti potessero udirlo con chiarezza.

    jpg« Se ci sono dei nostri, dispersi ed in difficoltà nella Foresta, è nostro dovere trarli in salvo al più presto; tuttavia, nemmeno le provvigioni a Klemvor possono tardare: temo non ci resti che frazionare il contingente per assolvere entrambi i compiti. »
    asserì, condividendo il suo pensiero con gli astanti
    « Se la mia temporanea defezione non vi crea disagi, sono pronto a farmi carico della Missione di Recupero: prenderei con me solo un drappello ristretto di elementi, per muoverci il più agilmente possibile e in maniera controllata. »
    infine, si volse verso la piccola folla, per rivolger loro una specifica domanda
    « Ci sono cerusici, medici o guaritori? »

    Mentre la Guardia Indaco attendeva risposta -dall'interlocutore e dagli astanti- per poter far mente locale sulla squadra da comporre, fu il turno del Raitei di avvicinarsi al Re del Cielo per prendere la parola; diversamente dal Cavaliere, con un tono piatto e sommesso: non esattamente timido, ma l'impressione della scena fu quella di vedere un bambino nerd e taciturno arrischiarsi a richiedere l'attenzione di un fratello impegnato.

    « Quarion... »
    esordì, sollevando un dito per indicare l'animaletto bianco sulla propria spalla
    « ...il bio-computer ha rilevato una faglia dimensionale artificiale nella città sconosciuta:
    vorrei andare avanti da solo per controllare la situazione. »


    Più che un'idea concepita per assecondare l'Incubator, quella volontà (pur ovviamente spinta dalla sua curiosità accademica in materia di Riscrittura) era legata alla pragmatica necessità di doversi muovere rapidamente, di poter raccogliere informazioni senza venire disturbato o distratto, e -soprattutto- di non dover essere responsabile della sicurezza e del benessere dei compagni di gruppo... perché, per quanto trovasse ancora artificioso concepire, riconoscere, e gestire le emozioni umane, teneva sempre a mente gli insegnamenti della Luna, di Kalia, e di Arthur come un qualcosa di insindacabile, e proteggere gli altri era semplicemente una prassi automatica e naturale.

    Ciò non di meno, essere da solo in un territorio sconosciuto rendeva più facile stare allerta, reagire ai pericoli, affrontare le minacce, o anche solo rifuggirle... e vista la natura del compito che si era prefisso, quella era senza dubbio la versatilità di cui aveva bisogno.


    « ...posso? »


    jpg

    Poteri Passivi


    Mantra
    Grazie alla particolare genesi, il Raitei è sensibile alle alterazioni del campo magnetico emesso dalla massa dei corpi e dagli spostamenti d'aria attorno a lui, ricavandone la capacità di vedere a 360° -sia alla luce del giorno che nell’oscurità più fonda- e di captare gli spostamenti di qualsiasi cosa entro un raggio di 30 metri, individuando nemici nascosti (mimetizzati, sdoppiati et similia) dall’esposizione all’elemento.
    Tale abilità sfrutta un livello superiore di percezione che viene anche chiamato “occhio interiore”: si vocifera che alcuni ciechi siano in grado di utilizzarlo in sostituzione della normale vista, e molti sostengono che in realtà le percezioni sono offuscate dall’inganno dei sensi, senza i quali sarebbe possibile oltrepassare senza difficoltà quelli che gli umani credono i loro limiti; questa consapevolezza rende più sensibili e difficilmente influenzabili da allucinazioni, suggestioni e concretizzazioni psichiche.
    [Vista Cieca | Radar | Auspex Spiritico | Trick-Detector | Mindfuck-Alert]


    Levitazione
    L'empatia esistente tra il Demone delle Tempeste e il vento -che per metà compone il suo essere- gli permette di galleggiare liberamente nell'aria e librarsi in volo senza il minimo sforzo ogni volta che lo desidera; sfruttando le correnti atmosferiche, può sollevarsi ad una distanza massima di 5 metri dal suolo.
    [Volo]


    Hado
    Secondo la tradizione spirituale giapponese, ogni cosa possiede una forza vitale, un’energia dotata di proprietà speciali e potere di trasformazione; questa prende il nome di "Hado" -che tradotto letteralmente significa "movimento ondulatorio" o "vibrazione"-, e la credenza che sia con esso possibile far fronte alle difficoltà non è del tutto infondata.
    Brifos è uno degli Xolot, personificazione degli elementi che la Notte della Grande Tempesta gli diedero i natali, e un'eco di queste forze -da sempre rappresentazione del potere più selvaggio- ancora permane dentro di lui, conferendogli un supplemento di energia con cui fronteggiare le avversità.
    [+10% di Mana]


    Memento
    Memento è una parola latina traducibile come “Ricordati”, un monito spesso associato ad altre locuzioni che recano -in molte varianti- il senso intrinseco di conservare sempre una piena consapevolezza di sé stessi in ogni situazione, senza dimenticare la transitorietà delle cose e il fatto che tutto può cambiare in un momento; avendo fatto suo questo principio -pur adattandolo al proprio stile di vita-, Brifos ha imparato a sviluppare una prontezza istantanea nel richiamare ogni genere di suo potere, esternando tutta la propria forza senza necessità di ricorrere al filtro del ragionamento.
    [Istant-Casting]


    Ataraxia
    L'Atarassia è un termine filosofico -tipico dell'epicureismo e dello scetticismo- che indica una condizione esistenziale ideale, caratterizzata da assoluta imperturbabilità di fronte alle passioni... e, perciò, esente da ogni dolore.
    L’estrema impassibilità del Demone delle Tempeste, unita alla forza sviluppata per sopravvivere alle asprezze della sua terra natia e alla filosofia maturata con i suoi lunghi studi, gli ha permesso di imparare ad esercitare quel distacco, e non solo dalle rare emozioni che talvolta si affacciano nell’orizzonte dei suoi imperscrutabili pensieri, ma anche -se non soprattutto- in reazione agli stimoli fisici, rendendo Brifos immune ai naturali handicap che il dolore comporta.
    [Resistenza al Dolore | Anti-Malia]


    Intuizione
    La presenza di un gran numero di anime compresse nell’essenza del Figlio della Tempesta è rimasta per lungo tempo tra le latenti potenzialità inespressa del Raitei, fino a che la meditazione, lo studio e l’ascesi lo hanno inconsciamente portato a comprendere le essenze con una nuova accezione: quella dei legami empatici possono mettere in connessione due o più spiriti. Questa passiva permette di vedere i legami karmici (flussi di natura energo-emotiva) tra due creature, permettendo di riconoscere il vincolo che lega due amici, due innamorati, un allievo e un discepolo, ma anche ciò che si instaura tra un mago e i suoi famigli - o evocazioni.
    [Vista Karmica]


    Rianimazione
    L’elettricità che scorre nel suo essere, come il sangue nelle vene, fa in modo che il Ratei non muoia mai: gli impulsi elettrici continuano ad alimentare l’encefalo, a mantenere attivo il circolo cardiaco e a preservare perfettamente reattive le funzioni motorie e i suoi riflessi. Può restare K.O. per qualche tempo, ma il Signore del Fulmine si riprenderà sempre, dopo la sconfitta.
    [Immortalità]


    Autorevolezza
    E' questo un suono che tutti possono udire, perché scaturito dall'alta sapienza di coloro che lo pronunciano; la volontà dei Saggi muove questo potere, così che dalla loro giusta voce escano parole che agli altri appaiono profondamente sapienti, e pertanto degne di rispetto, così come degno di rispetto sarà -per chi ascolta- colui che parla.
    Una malìa, un'azione per convincere anche i più scettici della grandezza dei Sapienti di Endlos, sicché al loro volere il verbo infonda in chi le oda un tale rispetto da non dubitarne, e se verrà pronunciato un comando, vorranno eseguirlo senza proteste, quasi fosse l'ordine del loro più caro e severo dio.
    [Aura di Saggezza - Passiva di Gilda]


    Sapienza
    Così come non vi è guerriero senza spada o mago senza arti arcane, allo stesso modo non vi può essere Saggio senza conoscenza. Caratterizzati dalla loro avida sete di sapere, un membro di Gilda sarà sempre alla ricerca di cultura da aggiungere alla propria. C’è chi è arrivato su Endlos possedendo già un sapere pari a quello di migliaia di libri, ma informazioni rare e segrete vengono tramandate tra i Saggi nei tomi che solo loro possiedono. Se a ciò si aggiungono anche quelli del Magisterium allora un membro di Gilda non potrà che divenire un pozzo di sapere che ben pochi potranno guardare come loro pari. In termini di gioco è considerata una passiva di conoscenze nella via che il membro di gilda ha scelto.
    [Conoscenza - Passiva di Gilda]

     
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