Through the Emerald Bifrost

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    The guru in the darkness...

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    "Nella vita ci sono rischi
    che non possiamo permetterci di correre
    e ci sono rischi che non possiamo permetterci
    di non correre".


    (Massimo Bontempelli)

    Appena fuori dalla LUXURY, Garwec.
    Presidio Orientale, Endlos.

    L'Ambasciatore Orientale ascoltò con attenzione massima ciò che l'Ufficiale Errante aveva da esporre ed un po' meno impegno tutto il teatrino di Rickton e del nipote al seguito, limitandosi a sorridere loro e ridacchiare garbatamente alle lezioni di vita elargite dallo scienziato.

    « Lord Galanodel. »
    A destare Quarion dal flusso di pensieri che -in quel momento- lo aveva travolto come un fiume in piena fu il Cigno di Shea. Con la voce calma ed il portamento elegante e risoluto del migliore fra i Cavalieri Celesti -almeno agli occhi dell'Ambasciatore- gli espose brevemente il proprio pensiero, prendendo iniziativa.
    « Se ci sono dei nostri, dispersi ed in difficoltà nella Foresta, è nostro dovere trarli in salvo al più presto; tuttavia, nemmeno le provvigioni a Klemvor possono tardare: temo non ci resti che frazionare il contingente per assolvere entrambi i compiti. »

    Quarion tacque, concedendogli altro tempo per spiegarsi, tuttavia fu abbastanza evidente nella sua espressione il loro essere concordi, almeno su quel punto.
    « Se la mia temporanea defezione non vi crea disagi, sono pronto a farmi carico della Missione di Recupero: prenderei con me solo un drappello ristretto di elementi, per muoverci il più agilmente possibile e in maniera controllata. » affermò, per poi rivolgersi a tutti i presenti « Ci sono cerusici, medici o guaritori? »

    -Per quanto mi riguarda, non mi create alcun problema, piuttosto sappiate che i tre dispersi sono comunque potenzialmente pericolosi ed instabili. Lascio quindi a voi carta bianca, Sir Lancelot Du Lac: ho fiducia nei vostri talenti e nella vostra esperienza. Sono certo che svolgerete il compito nel miglior modo possibile ♥ - lo vezzeggiò senza mentire, perché -dopotutto- il cavaliere di Shea era il suo partner preferito non solo per aspetto e prestanza, ma per le sue capacità e l'effettiva utilità di averlo sempre come alleato -Quanto a me... credo che mi occuperò di raggiungere il Big Bird. Il popolo di cui sono Re è rimasto per tutto questo tempo senza rifornimenti e -ahimè- non sono autonomi: se mi attardassi metterei a rischio le vite dei più deboli, e vi rallenterei con un Luxuria carico di generi di prima necessità.

    Il ragionamento su cui si basava l'Ufficiale orientale era semplicemente fondato sulle priorità. Terminata la missione di soccorso e parcheggiato il mezzo cingolato, avrebbero potuto occuparsi del resto.

    « Quarion... » intervenne Brifos, indicando la bestiola sulla propria spalla « ...il bio-computer ha rilevato una faglia dimensionale artificiale nella città sconosciuta: vorrei andare avanti da solo per controllare la situazione. »
    Quarion si limitò a fissare l'incubator per qualche attimo, trovandolo a dir poco inquietante. Nonostante somigliasse ad una sottospecie di peluche, pensò che non avrebbe regalato nulla di anche solo vagamente simile ad una potenziale amante. Scacciò quei pensieri con una scrollata di spalle, dunque decise di rispondere.

    by8gRMG

    -Si, certo che puoi. Anzi... se ritieni di aver bisogno di qualcuno, posso farti accompagnare da uno dei miei. Lascio a te la scelta: sei certamente in grado di valutare pro e contro.

    Terminò la concessione indietreggiando di qualche passo, rivolgendosi a Denver, ma parlando a tutti, dallo scienziato che lo avrebbe certamente accompagnato a Klemvor alla Guardia Pretoriana, ad Augustus e a tutti i presenti.

    -Dato modo al mio popolo di sopravvivere, potremo dedicarci ai misteriosi vicini (dopotutto... sono un Ambasciatore!) oppure al fuggitivo. A tal Proposito, Brifos...- si concesse, consapevole di avere molte cose di cui occuparsi -Nel caso incrociassi il fuggitivo, potresti occupartene?

    Abilità Passive

    →VISIONE NOTTURNA»
    Gli occhi d'oro di Quarion, oltre a renderlo una bellezza "esotica", gli conferiscono una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; può vedere nitidamente in condizioni di buio e penombra come se fosse pieno giorno e di guardare chiaramente in condizioni di luce anche a grandi distanze.
    [Scurovisione]


    →PADRONE DELLA MENTE»
    L'esuberanza del Galanodel non ha mai avuto nulla in comune sulla sua sanità mentale; non a caso è noto ad Est per essere un potentissimo psion, in grado di manipolare gli altri ed ottenere tutto ciò che desidera. Leggende a parte, le sue abilità da maestro della mente sono reali: riesce ad esempio a comprendere la vera natura dei suoi interlocutori a prescindere dal loro charme, del carisma o del terrore che essi infondono per natura negli altri oppure è in grado di emanare continuamente onde psioniche nell'ambiente circostante in grado di localizzare qualunque tipo di presenza fisica. Altrettanto invece non sarà possibile per gli altri: le stesse onde psioniche sono in grado di creare interferenze nelle percezioni di chi entra nella sua area d'influenza, che quindi riceveranno risultati "falsati": questo si traduce in un'impossibilità di comprendere la sua esatta posizione nello spazio, nonostante sia comunque possibile percepire la sua presenza. Carpisce inoltre tutte le attività mentali intorno a sé, distinguendo le creature senzienti e intelligenti da eventuali animali istintivi ed irrazionali. E' infine -ovviamente- perfettamente consapevole, quando capita, di essere il bersaglio di una intrusione mentale; per questa ragione saprà quindi difendersene prima che sia troppo tardi.
    [Antimalia + Empatia + Auspex radar + Antiauspex radar + Mindfuck-Alert + Scansione Mentale ]


    →PAROLA DI BUGIARDO»
    Sono in molti ad affermare di percorrere la via dell'inganno ed altrettanti lo fanno del tutto ignari di quanto sia molto più simile ad una vasca di squali, piuttosto che ad un sentiero in discesa. Non basta essere ladri e truffatori per farcela: è necessario sapersi difendere dai tiri mancini e ricambiare la cortesia con ferocia e cuore di ghiaccio.
    Quarion Galanodel è affabile ed estremamente cortese, ciò nonostante può rivelare un animo spietato ed abilità perfettamente attinenti con quelli che potrebbero essere i suoi scopi: da bugiardo sa riconoscere i suoi simili, come anche tutti i tipi di trucchetti utilizzabili per confondere i poveri sempliciotti. Dopotutto, fra predatori vince sempre il più forte e l'Ambasciatore sostiene di esserlo, forte delle sue doti di bugiardo e della sua spietatezza senza eguali.
    [Trick-detector + Auspex bugie + Spara-balle + Apatia]


    →RICH&FABULOUS»
    "Che schifo i poveri" [cit.]
    Spesso si parla di "ricchezza" per riferirsi ai valori morali di una persona o ad una condizione che la rende felice con sè stessa ed in pace con gli altri al punto da non mancare di nulla. Eppure con Quarion la situazione si fa ben diversa: per il Galanodel si tratta di una condizione non solo di agio economico, connessa alla larga disponibilità di beni materiali e denaro, ma addirittura di lusso sfrenato. Forte dei finanziamenti pubblici dovuti alla carica di Ambasciatore, Quarion ha negli anni allargato i suoi affari economici e politici Ad Est, Laputa e Pentauron, divenendo un mecenate della lussuria in tutte le sue forme oltre che primo finanziatore delle più svariate attività convenzionali. Dalle industrie di biscotti a molte case di moda, ha in pugno quantità di denaro addirittura superiori a quelle di molti alfieri. Ciò non cambia le sue caratteristiche fisiche e biologiche, ma sicuramente lo aiuta in molte situazioni spinose.

    [Passiva di ricchezza per background, only gdr]


    →VOLO»
    Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero. Nella norma non può superare i 5m di altezza e viaggia a velocità normale pari a quella di cui il personaggio dispone sul suolo.
    [Passiva di volo]


    →SADOMASO»
    Esistono eroi, uomini dalla grande volontà e dal fisico d'acciaio in grado di andare ben oltre la soglia dell'umano dolore, della stanchezza. E questi uomini potranno affrontare mille torture senza mai lasciar sfuggire un suono dalle proprie labbra, un lamento, una lacrima. Ovviamente, Quarion non fa parte della suddetta categoria. Ebbene si, lui il dolore lo sente, e pure abbastanza bene. Ciò nonostante è perfettamente in grado di superare tranquillamente una sessione di tortura, in parte perché abituato a sedute periodiche ed integrali dall'estetista, in parte perchè perfettamente in grado di portare i tacchi, in parte, soprattutto, perché a quanto pare il dolore gli piace. Si, è esattamente come avete capito. Pensavate davvero che sculacciarlo in quel modo potesse davvero passare inosservato alla sua ben nota quanto temuta libido? Provate a picchiarlo... e capirete da soli perchè nessuno ha mai toccato un tipo del genere...
    [Passiva di eccitazione al dolore]


    →CONOSCENZA DELLE LINGUE»
    Nessun Ambasciatore può considerarsi tale se non possiede una discreta abilità nel destreggiarsi fra diverse culture o se non conosce quantomeno i loro linguaggi. Quarion, nonostante non abbia mai studiato in accademie, è comunque un maestro in materia: forte delle sue passate relazioni con fidanzati/e ed amanti di diverse e svariate culture, saprà sempre rispondere a qualunque tentativo di dialogo come se fosse un madrelingua.
    [Passiva di conoscenza delle lingue]


    →GIOCO DI MASCHERE»
    Quarion è in grado creare una illusione secondo cui appare agli altrui sguardi sotto altre spoglie. Può diventare una ragazza, un animale, un bambino o un altro uomo, o perfino assumere l'aspetto di un pg già esistente. Unica condizione di poter apparire come un pg giocante è quella di averlo già visto.
    [Passiva mutazione + attiva a consumo basso.]
     
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    Ahri se ne va non appena incrocia gli occhi del giornalista, incedendo innervosita nella direzione opposta. Denver decide stavolta di non badarci troppo, poiché anche lasciandole un po' di spazio, la ragazzina non si allontanerà mai troppo dal suo gruppo, certamente non in una zona del genere. Guarda invece Justin Sanchez avvicinarsi dopo essere appena cascato dal proverbiale pero.

    « Ecco, sì. » esordisce, rispondendo all'appello di poco fa, « Ed a me devi chiamare Byakko, capito? »
    « Nessun problema per me, » risponde il giornalista, formando un cerchio con pollice ed indice per dare il segno dell'okay. Si sta rivolgendo a tutti e quattro i presenti, compresa Ahri –anzi, Suzaku– che pure probabilmente non lo starà neppure sentendo.

    « Misogi è rimasto intrappolato a Klemvor quando è scomparso. Pensavo non l'avremmo mai più rivisto. » interviene Vl- Seiryu a sorpresa. Kumagawa si troverebbe ancora nella città, dunque, segno che doveva avere accompagnato l'Ambasciatore in altre spedizioni prima che la città venisse improvvisamente trasportata in un altro Presidio. Per ragioni che il giornalista non conosce, Quarion si sarebbe separato dal ragazzo in quel periodo.

    Sempre Quarion gli spiega intanto che non ha alcun potere sulle regalie. Denver sospira sconsolato, ma già sentiva in anticipo di essere destinato a dover lavorare ancora una volta con i quattro scalmanati di Trident, con buona pace della sua intenzione di conoscere meglio Sharyu.
    « Intr- » cerca di chiedere il reporter, ma viene interrotto prima da Gembu, che lo apostrofa:
    « Ah, vedo che sei stato rifiutato, Romeo. Niente sveltine in sala stampa con la tua Giulietta stavolta? »

    Denver si limita a rivolgere un'occhiata glaciale all'energumeno, senza degnarlo di una risposta.
    « Mi stupisce che un idiota illetterato come te conosca Romeo e Giulietta, Gembu. Cos'è, di recente ti hanno letto le fiabe della buonanotte? » ribatte Seiryu al suo posto.
    « Chiudi il becco, frocio. Per tua informazione ho passato tre fottute settimane a spolverare in una fottuta biblioteca con centotrentadue copie di quella fottuta opera teatrale. »
    « TU conosci la differenza fra un romanzo ed un'opera teatrale? »
    Gembu solleva rabbiosamente un braccio e leva i tacchi.
    « Ma andatevene tutti affanculo. »

    « Suppongo di doverti ringraziare. »
    Continua il ragazzo con tono quieto, allentando e poi sciogliendo il nodo della cravatta. Denver inarca perplesso un sopracciglio.
    « Ahri mi ha raccontato tutto su quel che è successo all'incoronazione del Re del Cielo. Non ti biasimo per averle chiesto di mentire, vuol dire che ci tieni alla tua vita. Anche se non approvo il fatto che hai costretto uno dei miei compagni a mentirmi... »
    « Costretto? »
    C'è un qualcosa di vagamente minaccioso in quel ragazzino, ma il giornalista non riesce a capire se è la voce, la postura, la scelta delle parole o tutto l'insieme. In realtà nemmeno gli importa, perché è troppo impegnato a realizzare che Ahri deve avere raccontato un'ennesima stronzata ai suoi compagni per avere il tempo di sentirsi a disagio.
    « Sei la prima persona che riesce a ferirmi in quel modo e sopravvive. Dovrei essere in collera con te, ma dopotutto è anche merito tuo se ho trascorso il campus a Chediya. In un certo senso... ti sono debitore. Dopotutto non mi importa più: io sono vivo, Satsuki Kiryuin è un cadavere. Quel che è
    stato è stato... »
    Gembu, Byakko e Ahri nel frattempo stanno litigando poco più in là, abbastanza distanti da non poter capire da quella distanza cosa si stiano dicendo, o perché diavolo sia scoppiato un simile bisticcio.
    « Certo sei riuscito davvero a farla incazzare, vero? Beh: ti consiglio di chiederle scusa il prima possibile. E' pur sempre una ragazza, anche se tutti la giudicano male. Magari portale un regalo. Una volta a Klemvor chiedi al tuo capo un paio di Air Treck di un modello che supporta bene la Flame Road, al momento ai piedi ne ha un paio adatte alla Rumble Road e non le calzano nemmeno bene. Vedrai che ti perdonerà. »

    « Non posso certo dire di essere partito con il piede giusto con lei, » ammette Denver. Potrebbe soffermarsi sul fatto che si sta facendo dare consigli sulle donne da un ragazzino che potrebbe essere tranquillamente suo figlio, ma il reporter ha troppo amor proprio per dare più peso del necessario a quell'idea. Se non altro, riflette, Seiryu la conosce molto meglio di lui.
    « Flame Road, eh? » Lo terrà a mente. Denver realizza in quel momento anche che, sempre a differenza di lui, Seiryu ha sempre accettato Ahri per ciò con cui ella si identifica: una Storm Rider. Forse, anche per il giornalista è arrivato il momento di fare altrettanto.
    Parentesi con Maiev a parte, si intende.

    Ora, tuttavia, non è il momento di pensarci. Ciò che è più importante è il racconto di uno degli esploratori, un uomo alto e magro e un po' più giovane di lui, dai lunghi ricci neri e con un paio di occhiali da vista. I lineamenti non gli sono nuovi; forse lo ha già incrociato da qualche altra parte.

    Durante l'esplorazione siamo stati attaccati da alcune strane creatura, delle specie di talpe-insetto e una sorta di grosso cinghiale mutato. Per quanto ho percepito la presenza nella foresta di qualcosa di ben più pericoloso di quei mostri, anzi, probabilmente la madre di tutte queste chimere.
    Per fortuna, però, non abbiamo avuto incontri ravvicinati con questa cosa. Un nostro compagno dovrebbe esser tornato indietro ad intercettarvi e fornirvi la posizione della squadra di elfe, di cui faceva parte Flute. Sono state attaccate e sono ferite. Siete riusciti a prestar loro soccorso?

    Denver scuote gravemente il capo; i pretoriani non hanno fatto menzione di nulla di simile. Qualunque cosa quel tipo intendesse con “presenza”, egli ha appena confermato, consapevolmente o meno, ciò che è scritto sul rapporto redatto da quel tale Lloyd.
    Ci sono inoltre dei dispersi all'interno della foresta a cui dare la priorità; se si vorrà adempiere a tutti gli obiettivi preposti, il team di esplorazione dovrà inevitabilmente dividersi.

    Siamo riusciti ad uscire dalla foresta e ci siamo accampati qui in attesa che arrivaste.
    Come vedete abbiamo scoperto...una grande anomalia, ecco. Klemvor compresa. A tal proposito uno dei membri della mia squadra si è lanciato verso quella direzione e non siamo riusciti a fermarlo. Direi che dobbiamo decidere cosa fare con...emh...questa cosa


    « Chiamala col suo ---bruuuh. Nome, Ragazzo. »
    Si fa avanti Sanchez, barcollando in direzione del gruppo con una bottiglia di scotch pregiato di cui sta pietosamente travasando il contenuto in un'anonima fiaschetta di metallo, la stessa con cui aveva consumato litri di alcool durante il tragitto sulla LUXURY. Suo nipote lo segue a ruota come un valletto.
    « Insomma, con quel che ti pagano potresti anche dimostrarti professionale. Questo genere di robe vanno normalizzate, altrimenti sembrano strane... »
    Adesso sul bordo del cratere, alza un braccio per indicare il centro abitato da poco scoperto.
    « E dai, cosa c'è da preoccuparsi. E' solo una città. E poi quella è Klemvor, è talmente ben nota da essere quasi noiosa. Piuttosto, dovremmo dare un nome a questo posto. Che ne dite di "Rickland"? Suona bene. Anzi, no! Ho un'idea migliore, chiamiamola "Quarionland". »
    « Nonno, sei ubriaco... »
    « Impara, Justin. Devi sempre dare importanza a chi ti paga. Senza i soldi, non si va da nessuna parte in questo mondo... ed anche in tutti gli altri. Io ho iniziato dando i nomi dei miei mecenate alle costellazioni. Ed infatti mi hanno dato una cattedra e parecchi fondi. Poi hanno smesso di pagarmi quando hanno scoperto che di tanto in tanto le costellazioni di Endlos cambiano in modo del tutto casuale. Però non mi sono certo perso d'animo! Ho solo trovato altri modi di farmi pagare. E questo... burp. Perché sono un fottuto genio. »

    Denver rivolge a Justin uno sguardo solidale, senza tuttavia rompere il silenzio che cala dopo le uscite dello scienziato. A quello, per fortuna, ci pensa Sir Lancelot du Lac, che annuncia a Quarion la sua volontà di guidare la squadra di recupero.
    « Ci sono cerusici, medici o guaritori? »
    Il giornalista risponde con un cenno di diniego.
    Brifos, nel frattempo, si avvicina pure all'Ambasciatore, chiedendogli il permesso di andare avanti da solo per indagare su una faglia dimensionale “artificiale”, qualunque cosa ciò significhi. Da solo, aggiunge fra sé il giornalista, o accompagnato da quella creaturina bianca che riposa sulla spalla del Saggio. Kyubey, o qualcosa del genere.

    -Si, certo che puoi. Anzi... se ritieni di aver bisogno di qualcuno, posso farti accompagnare da uno dei miei. Lascio a te la scelta: sei certamente in grado di valutare pro e contro.
    Denver sposta lo sguardo da Quarion a Lancelot, le mani nelle tasche dei pantaloni. Non si tirerà indietro se il cavaliere dovesse sceglierlo per qualche bizzarra ragione, ma il fatto che stia lanciando di tanto in tanto occhiate a Trident e a Klemvor dovrebbe far capire dove il giornalista preferirebbe dirigersi.
    -Dato modo al mio popolo di sopravvivere, potremo dedicarci ai misteriosi vicini (dopotutto... sono un Ambasciatore!) oppure al fuggitivo. A tal Proposito, Brifos...Nel caso incrociassi il fuggitivo, potresti occupartene?

    « Ci dovrebbero essere telecamere in giro per Klemvor, no? Anche se le distruggesse, si tratterebbe comunque di un segno del suo passaggio, quindi non dovrebbe essere troppo difficoltoso rintracciarlo. » Si rivolge ora a Brifos, « Se poi qualcuno dovesse rintracciare il fuggitivo, potremmo provare a comunicarlo agli altri gruppi, ammesso che saremo tutti fuori dalla foresta o, almeno, in questa dimensione. »

    Denver BrockmannStato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Perfetto
    Energia: 100/100
    Passive: Anti-Malia, Rilevazione Bugie, Rilevazione Pericoli, Auspex Scoop, Auspex Psion, Trick Detector, Volo
    Scenici: N/A
    Equipaggiamento: M1917 Revolver
    Armatura: Armament: Hardening
    Artefatti: Unguento di Rendalim, Cuscino Astrale, Interprete di Babele, Proiettile del Destino, Maschera del Mistero, Rampino del Gentiluomo, Mantello dell'Invisibilità.
     
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    Numerologia 33: Ricerca


    Le cose sembrano essersi particolarmente complicate da quando la carovana è giunta a destinazione. Si è illuso di aver portato a termine la sua missione e di potersi ritirare, ma invece si trova davanti ad una civiltà sconosciuta nel cuore di Endlos, una foresta degli orrori, Klemvor redidiva che muore di fame ed un fuggitivo potenzialmente pericoloso a spasso. Ah, dimenticavo la questione dell'anomalia di cui nonha compreso pienamente il senso, ma a giudicare dalla gravità con cui se ne parla, sembra qualcosa di potenzialmente letale e pericoloso.
    Tira un lungo sospiro mentre il gruppo, secondo le proprie inclinazioni si distribuisce ora in una missione ora in un'altra.
    Ignora lo sproloquio del "nonno" che ribattezza le nuove terre in vari modi. Si concentra piuttosto su cosa fare adesso.
    Il Numerologo si consulta brevemente con il proprio corteo, ma in cuor suo ha già deciso cosa fare. La sua etica non gli permette di lasciare indietro i suoi compagni o in ogni caso così tanti innocenti. Ha visto e sentito sulla sua pelle di cosa sono capaci le creature della foresta, deve aiutarli.
    Al richiamo del cavaliere si volta immediatamente, annuisce con una vaga insicurezza non sapendo se rietra concretamente in quel gruppo di figuri che ha appena indicato.
    Sto cominciando ad apprendere i primi rudimenti del campo della guarigione. Non sono particolarmente bravo, ma posso essere d'aiuto.
    La mano si porta verso il fianco, dove son disposte le piccole fiale delle sue pozioni.
    Nel peggiore dei casi ho sempre queste.
    Dove il suo potere taumaturgico non è in grado di arrivare, sicuramente può compensare con le sue doti di alchimista. Già che si trova controlla che tutto sia in regola, nonostante i vari scossoni e capitomboli subiti e poi insieme al suo caro corteo spiritico, tutto unanime e d'accordo sulla missione scelta, si avvicina al cavaliere che ha deciso di immolarsi nella missione di salvataggio degli altri uomini.
    Se fosse possibile vorrei avere con me i compagni di squadra della precedente missione
    Si rivolge a Quarion indicando i due ragazzi. Gli son sembrati particolarmente adatti, ma cosa più importante ha sentito che l'Ambasciatore non può sciogliere il suo vincolo, nemmeno volendo. Quindi separarli dal Re gli sembra l'unico modo per donar loro il libero arbitrio. Certo, forse preferiravano tornare a Klemvor e capire cosa fosse successo, ma sicuramente avranno modo di farlo in futuro.
    Formiamo un gruppo nutrito, le insidie saranno molte. Quando avremo recuperato tutti, potremmo riunirci agli altri e dedicarci alle necessità del caso, che sia scoprire qualcosa di questa nuova civiltà, cercare il fuggitivo o aiutare e favorire il ritorno a Klemvor.
    Cerca con lo sguardo chi potrebbe dedicarsi ad una simile missione.
    E Flute? Cosa vorrà fare?

    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi
    Mana: 110%

    Status Fisico: Ferita bassa alla testa
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico, udito e dei legami nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting ed aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche ed illusorie
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore ed alle malie
    Continuità Spirituale - Telecinesi e cast dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni
    Lettura dell’Anima - Radar bugie e Telepatia
    Corazza spiritica - Armatura naturale, PU Resistenza, Levitazione

    Attive

    Equip esplorazione
    Zaino: zaino di media capienza
    Razioni/Acqua: razioni con barrette ipercaloriche per tre pasti. Una borraccia da un litro.
    Gessetti: sei gessetti (due bianchi, due rossi, due verdi)
    Corde: Due corde di 5 metri ognuna
    Fiammiferi/stracci: Una scatola di fiammiferi (venti in totale) e due semplici stracci di stoffa bianca di circa 50x20 cm.
    Coperta: una coperta di lana sottile.
    Occhiali: semplici occhiali di ricambio.
    Quaderno/penne: Un quaderno con una trentina di fogli, due penne (una nera ed una rossa).
    Provette: tre provette in plastica con tappo ermetico a pressione. Capienza 20 ml cadauna.
    Guanti: un paio di guanti neri con una sottile imbottitura in cuio morbido sul palmo così da essere adatti alle superfici rocciose.
    Scarpe: un paio di scarpe comode dalla suola antisdrucciolo.

    Scheda: Qui

    Riassunto

     
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    Ci fu molta meno confusione del previsto quando venne il momento di dividere i vari gruppi, probabilmente perché la quasi totalità dei presenti seguiva meccanicamente le indicazioni date e si limitava ad eseguire ciò che veniva loro detto da Quarion senza rimostranze di sorta e senza avanzare dubbi o perplessità. Brifos si incamminò in avanscoperta con la sola compagnia dell'incubator appollaiato placidamente sul testone munito di corno come un peluche bianco, il grosso della compagnia tornò a bordo della LUXURY con Quarion e Denver in testa a tutti, mentre uno sparuto gruppo di sei coraggiosi guidati da Lancelot ed Augustus fece dietrofront nella foresta. Con il cavaliere celeste e con l'aviatore rosso si mossero anche Sharyu, molto poco presente a se stessa perché sotto gli effetti delle Regalia del Cielo, Il Topo che mormorava frasi sconnesse con l'aria di un condannato a morte che va al patibolo -in quello stato a partire dalla comparsa di Quarion-, poi due Pretoriani dall'aspetto minaccioso che si accodarono al cavaliere ed a sorpresa anche Seiryu, che insisté subito per accompagnare il paladino dell'Est come seppe della sua missione.

    « Non sono un guaritore, ser. Ma lasciate comunque che vi accompagni. Il mio nome è Murray, sono stato scudiero di Lord Cunnington, anche se per un breve periodo, desidero rendermi utile! »
    Seiryu si presentò a Lancelot con un breve inchino rispettoso, ma non fece in tempo a finire la frase che venne aggredito da uno dei suoi quattro compagni, la graziosa ragazzina con peculiari capelli rossi ed orecchie da volpe.
    « Col cavolo!!! Vlad, non puoi mollarci qui!!! Stiamo andando alla Foresta, lo sai che è importante!!! »
    Impassibile, il ragazzo volse lo sguardo su di lei sfiorando il nodo della cravatta, rispondendo glaciale.
    « Non ci sarà nessuna battle stanotte, Kobayashi. Non temere: per domani sera saremo di certo di ritorno, con tutti i dispersi. »
    Lui sorrise. Lei aveva l'aria di essere in procinto di afferrarlo per la giacca ed impedirgli di andare, ma senza troppi complimenti venne letteralmente caricata di peso in spalla da Gembu, il più grosso dei quattro ragazzini di Trident, e trascinata di peso urlante e scalciante sulla LUXURY.

    « E stai un po' zitta, accidenti a te! »
    Le intimò lui, ignorando i pugni che piovevano sulle sue spalle larghe.
    « Lascialo andare, che occupa solo un posto in più. Ser frocio lì ed il puffo cornuto laggiù si levano dalle palle, il nonno di Justin ci da i loro posti in prima classe. Di certo non me ne torno in quella cabina che puzza di ascella per colpa tua che che sei mestruata. »
    « Lasciami, stronzo!!! Vlad non può mollarci qui, abbiamo bisogno di lui nelle battle!!! »
    « Seh, seh. E stà un po' zitta, puoi anche fare gli occhi dolci al tuo Romeo. »
    « Vaffanculo!!! Mettimi giù!!! »
    Gembu fu il primo ad arrampicarsi verso la cabina di prima classe, scalando agilmente il telaio del mostruoso mezzo fuoristrada modificato anche usando una mano sola e con qualche decina di chili di adolescente ribelle caricati in spalla. Scena che in un certo senso ricordava quella di mesi prima in cui si trascinava allo stesso modo una Drusilia ammiccante e provocante e con una taglia di seno in più. I successivi che vennero aiutati a salire da un ascensore umano di bestioni seminudi furono dapprima il luminoso Re del Cielo, poi la sua figlioletta Flute che a quanto pare non ci pensò nemmeno un secondo a tornare nella foresta, ma in questo Augustus doveva in qualche modo farsene una ragione: non era stata una bella esperienza per la piccola elfa dai capelli dorati, che pure non tentò nemmeno di salutare la squadra che l'aveva tratta in salvo, sgattaiolando all'ombra del papino parlottando piano di chissà cosa.
    Adesso si faceva sul serio. Nuova Valhalla da il benvenuto ai suoi visitatori...

    ________________________________________

    . Missione Uno. Verso Klemvor.
    (Quarion, Denver)

    La guardia pretoriana di Quarion, ora ridotta a soli cinque elementi, riuscì a far varcare all'imponente LUXURY anche lo scoglio del bordo del cratere, fatto di terra friabile e più alto di un palazzo rispetto al terreno sottostante. Per quanto capace di varcare praticamente ogni ostacolo riuscendo perfino a scavalcare tronchi l'albero delle dimensioni di edifici, il mezzo rischiava seriamente di ribaltare e rovinare fino alla periferia di Klemvor sottostante, ma i cinque imponenti Storm Rider aprirono un varco con le loro Air Treck, scavando letteralmente una pista incidendo il fianco del cratere e permettendo al mezzo blindato un incedere lento e cauto, ma sicuro e costante. Uno scossone pauroso annunciò infine la presa delle colossali ruote sul cemento, ed il resto del percorso fu un tranquillo tram-tram intervallato solo dall'ingresso in strade secondarie, in cui la LUXURY -troppo grande per due sole corsie stradali- sfasciava intere file delle carcasse di auto ridotte a scheletri di ruggine e dimora di vegetazione. I primi segni degli occupanti di Klemvor furono tre rider che tentarono incautamente di avvicinare il mezzo, sbattendo sulla carrozzeria per intimare agli occupanti di fermarsi. Dopo pochi minuti vennero trascinati all'interno, due privi di sensi ed il terzo con la faccia gonfia per le percosse. Venne gettato ai piedi del Re del Cielo, dove tentò subito di alzare lo sguardo e protestare, salvo beccarsi una pedata nella schiena che lo costrinse a prostrarsi con la faccia sul pavimento di velluto della prima classe della LUXURY.

    « Dovevamo solo controllare i Jingo!!! L'ordine arriva dal Re del Fulmine Viola, siamo solo una pattuglia!!! »
    Implorò il giovane rider. Aveva circa diciassette/diciotto anni, giacca e pantaloni stravaganti di viola e bianco con borchie e tatuaggi tribali ai lati del cranio rasato, su cui svettava una moicana in cui i capelli neri erano intervallati da strisce di un viola sbiadito. In faccia aveva le sopracciglia rasate e piercing ai lati della testa, più uno sul labbro inferiore che era saltato per via dell'impatto con il pavimento. Sanguinava copiosamente. Di lì a poco la LUXURY irruppe sgommando ai piedi del Big Bird, sul piazzale antistante all'enorme stadio reso completamente sgombro. Una piccola folla di riders curiosi si radunò in breve, chiedendosi da dove cavolo fosse saltato fuori quel mostro su ruote.

    « Ordini. »
    Chiese il pretoriano che aveva condotto il prigioniero al cospetto del Re. La Guardia aveva svolto la missione primaria, scortare il loro sire al Big Bird. Ora c'era bisogno di un nuovo piano, fornire nuove direttive. Con tutta probabilità, il difficile iniziava adesso.
    ________________________________________

    . Missione Due. In cerca del fuggitivo.
    (Brifos)

    « Adesso svolta a destra. C'è da camminare molto. Vorrei un altro di quei biscotti. »
    Il Kyuubei non era stupido. Voleva andare alla faglia e voleva andarci il prima possibile, ma aveva bisogno di Brifos e lui aveva posto come priorità il recupero del fuggitivo. Piuttosto che forzare la mano col gigante blu cobalto, aveva deciso di aiutarlo nell'adempimento della missione e di farlo arrivare sull'obbiettivo il prima possibile, accorciando il più possibile i tempi per poi dedicarsi alle cose davvero importanti. Così si erano ritrovati a spasso per le vie di Klemvor, il titano ed il gattino. Fortunatamente gambe lunghe significano falcate ampie...


    « Ehi!! Voi!!! »
    Un gruppo di Storm Rider calò da un edificio poco distante, sbucando dalle finestre come scarafaggi in fuga da un buco nel muro. Erano in sei, avevano con se mazze da baseball dove avevano piantato chiodi e pezzi di metallo, uno di loro aveva un'asta con uno stendardo recante un teschio d'argento su sfondo fiammeggiante.

    « Scocciatori. »
    Commentò il Kyuubei, serafico.
    « Ci rallenteranno e basta. Potresti metterli a dormire. »
    Sobillò in tono neutro, saltando dal testone alla spalla con un balzo, e lì accucciandosi con il sorriso perenne stampato sul musetto felino.
    « Chi sei?? Identificati! »
    Gridò un teppista con la faccia interamente rasata, un teschio d'argento incastonato a mo' di piercing al centro della fronte ampia, ed un grosso aculeo ricurvo piantato nel naso che sbuca fin sulle labbra. Aveva l'aria di essere il capo.
    « Cristo santo. Questo non è umano! »
    Disse quello con lo stendardo, arretrando di un passo.
    « Ehi, bestione! Fai un passo e sei morto, ti pianto la mazza in mezzo agli occhi. »
    Disse un terzo rider, agitando l'arma con fare minaccioso.
    « E' contaminato... » Rabbrividì quello più indietro del gruppo, che non moriva dalla voglia di fronteggiare il demone delle tempeste. « Sono sicuro che è contaminato. Riot, andiamo dal Re della Giada. Diciamo a lui che c'è il problema e ci pensa lui. E' contaminato di sicuro... »
    « Non fartela addosso, Sash. »
    Rispose il pelato, sputando a terra.
    « Allora? Si può sapere chi cazzo sei?? »

    « Non dirgli che siamo in due. Non voglio che si rivolgono a me. »
    Annunciò sornione il Kyuubei, affatto intimorito.
    Stava a Brifos sistemare la scocciatura.

    ________________________________________

    . Missione Tre. Salvare il salvabile.
    (Lancelot, Augustus)

    « Porca puttana. Odio questa cazzo di maschera... »
    Quarion aveva assegnato al gruppo inviato nella foresta due pretoriani, due culturisti a torso nudo con guanti di pelle bordati di metallo e maschere che non permettevano nemmeno di vedere i loro occhi, nonché le caratteristiche e pesanti borchie a forma di gabbia che formavano una specie di museruola sui loro volti mascherati. Appena si erano allontanati dal Re del Cielo, erano tornati in se. Ed uno di loro -il più alto e slanciato e dalle braccia lunghissime- era inaspettatamente loquace...

    « Smettila di provarci. Lo sai che non si tolgono. La chiave ce l'ha sua maestà. »
    Lo blandì l'altro, il più basso. A guardarlo bene probabilmente era il meno pompato del gruppo, anche se sfoggiava comunque braccia muscolose, ed il torso nudo ben scolpito su cui spiccavano diverse cicatrici. Dalla voce sembrava inaspettatamente molto giovane, ma forse era un'impressione. Difficile valutare senza vedere il viso...
    « Lo so, ma devo grattarmi, porca puttana. Cristo santo, odio questo posto. Troviamo questi tizi che... »
    Fece una pausa. Sembrava aver realizzato improvvisamente qualcosa di importante. Si fermò di botto, obbligando tutto il gruppo a fare lo stesso.
    « ... Ma cosa cazzo ci facevano tutte 'ste persone in questo cesso di foresta??? »

    « Eravamo esploratori. »
    Spiegò con pazienza Sharyu. Anche lei si era ripresa dal condizionamento, ma appariva un po' scossa.
    « Facevamo da apripista al Re. »

    « Oh... »
    Disse il pretoriano, tentando inutilmente di grattarsi alla base del collo, anch'esso terribilmente lungo e dalla pelle tesa come il resto del corpo.
    « E allora per quale merda di motivo andiamo a cercarli? Cazzi loro, no?? Torniamo indietro. Oww, questo posto fa schifo. »
    Si tenne la testa, come in preda ad un'emicrania.
    « ... Fa talmente schifo che mi da mal di testa. »
    Il suo compare più basso gli mollò un calcio in mezzo alle natiche, con le ruote delle Air Treck ferme che sbatterono sul fondoschiena ossuto del pretoriano chiaccherone.
    « Non è la foresta, idiota. E' il condizionamento. Muovi il culo, non ho voglia di passare la notte qui. »
    Lui rimase in piedi nonostante la botta a tradimento, si voltò e mostrò l'indice al compagno.
    « E' già notte, stronzo!!! »
    Ripresero a camminare, ma stavolta era il Topo a interrompere la marcia. Con una certa fretta si affrettò su di uno degli alberi, dove si arrampicò agile come un gatto.

    « Sceglietevi un albero e salite. »
    Suggerì ai presenti. Il pretoriano più basso si mise all'erta, sistemando i guanti. Quello alto si sbracciò, guardandosi intorno senza notare niente di strano.
    « Beh??? »
    Chiese, decisamente spazientito.
    « Beh??? »
    Nulla. La foresta era silenziosa.

    « Ser... »
    Vlad si mise di fianco a Lancelot, le dita che allentavano il nodo della cravatta dell'uniforme scolastica, guardando in una direzione specifica di fronte a se ed annuendo in quella stessa direzione.
    « Credo sia molto grande. Combattiamo o ci ritiriamo? »

    « Ah, beh, tutti con i superpoteri, qui. Cazzoni di merda, volete spiegarmi??? »
    Sbraitò irritato il più alto dei due pretoriani, mentre l'altro gli mollava un calcio per costringerlo a mettersi in guardia.
    « Chiudi quella fogna e preparati a combattere. »
    « Grazie, eh??? »
    Scosse il capo, poi aggiunse a bassa voce:
    « stronzi... ma tu guarda... »

    « Maestro! »
    Seguendo l'esempio del Topo, Sharyu pure si era arrampicata ed ora tendeva una mano all'indirizzo di Augustus, per aiutarlo a salire a sua volta.
    « Credo dovremmo fare come dice Natsuki... »
    All'aviatore rosso la scelta sul seguire o meno quel consiglio...

    CITAZIONE
    Se desiderate dialoghi con uno o più PNG non esitate a contattarmi in privato, li svolgiamo su telegram e poi li potete trasporre nel vostro post. In generale non fatevi problemi a scrivermi per qualsiasi cosa, è un turno di transizione in cui naturalmente devo sorvolare su scene superflue o poco rilevanti per mandare avanti il timing della scena senza perdermi in giri poco interessanti, ma tutto è recuperabile senza problemi.

    Stanfa: Le auree dei due pretoriani sono molto strane. Estremamente strane. Se hai già avuto a che fare in passato con un nonmorto ti sembreranno MOLTO simili, ma non perfettamente uguali. I due non hanno legami particolari fra loro, ma sono accomunati da un destino simile e naturalmente -per ragioni che ti sembreranno ovvie- hanno un collegamento con Quarion molto forte, poiché i loro destini ed i loro karma sono intrecciati al suo.

    Denver: Quando sali sul mezzo Ahri si sposta per mettersi in un punto il più distante possibile dal tuo, dove incrocia le braccia, si sistema sulla poltroncina e passa il resto del tragitto a fissare un punto lontano da quello in cui ti trovi. Ti ritrovi di nuovo con di fianco Rickton, ma stavolta alla tua sinistra hai un esasperatissimo Justin e non Brifos.
     
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    "Nella vita ci sono rischi
    che non possiamo permetterci di correre
    e ci sono rischi che non possiamo permetterci
    di non correre".


    (Massimo Bontempelli)

    Missione 1 - Verso Klemvor.
    Presidio Orientale, Endlos.

    Dopo aver concesso ad Augustus di portare con sé i propri compagni, Quarion iniziò la propria risalita sulla Luxury in compagnia di Flute.
    Fu allora che la mezza-fatata gli si rivolse in modo più confidenziale.

    « Papino, sai che mamma mi ha fatto una predizione, prima di partire? Per questo ero così contenta... però il viaggio si è rivelato orribile... »
    -Di che previsione si tratta, dolcina del papino?
    « Alle altre ha detto che avrebbero incontrato il loro posto dove stare per sempre. A me ha detto che avrei incontrato il grande amore della mia vita e sarei diventata una regina ♥ »
    Nel dirlo, Flute sorrise ed arrossì con la tipica dolcezza e candore di una vergine, cosa che effettivamente al Re del cielo non sorprese, essendo lei di fatto ancora una ragazzina -e per di più anche fata.

    A far scattare campanelli d'allarme furono piuttosto le parole della madre, un oracolo incontrato anni prima e perfettamente in grado di predire il futuro, anche se relativo più a relazioni sentimentali che a veri e propri eventi. In ogni caso, Flute non era una principessa: per diventare Regina avrebbe dovuto sposare un Re. A questo punto, l'unico Re nella zona era proprio Quarion, che -ovviamente- non aveva alcuna intenzione di giacere con una figlia così piccola e così distante dalla sua natura, ed anche se fosse accaduto sotto qualche incantesimo o costrizione, non l'avrebbe comunque presa come sua regina.
    -Non ha detto altro la mammina?
    Doveva quindi esserci un altro Re in giro, qualcuno che non era sotto l'effetto della sua Regalia del Cielo.

    « No, no. Le abbiamo chiesto il significato, ma lei ha detto che nemmeno a lei è dato sapere. Ha cercato nelle immagini e nelle parole anche il papino, ma la predizione è sempre la stessa da prima ancora che vi conoscete. Così ha detto... » Flute intrecciò le dita davanti a sé e aggunse «
    ...ha detto che capirò da sola chi è il mio Re. Ed io papino l'ho capito subito appena l'ho visto ♥ »
    A quel punto, lei prese a guardare il padre con aria sognante.
    Quarion la fissò in silenzio, sempre sorridente, ma sollevando appena un sopracciglio.
    « Papino, puoi ordinare a quel bellissimo cavaliere di amarmi, sposarmi e rendermi felice per sempre??? ♥♥♥»

    A quel punto, Quarion si tranquillizzò, portandole una mano sulla testolina.
    -Prometto che alla fine della missione gli parlerò- sorrise, scommettendo fra sé che, entro il loro ritorno, lei avrebbe iniziato a sospirare per qualcun altro. Dopotutto... Lancelot non era un Re. -Se tuttavia incontri qualche altro giovanotto che ti piace, prometti di avvisarmi?
    « Ma papino! Non ci sono altri uomini! Io sono sicura che è lui l'uomo del mio destino...»
    -...e io gliene parlo se prometti di avvisarmi.
    Flute guardò l'orizzonte con aria sognante e voce emozionata.
    « Sì, papino. Lo farò. Ma è lui!! Ne sono certa. Mi renderà felice ed io gli darò tanti figli...»
    -Lo spero per te, mia fragolina dolce
    Quello scambio di parole si concluse con una ragazzina che abbracciava il padre, sicura che avrebbe ordinato al bel cavaliere di sposarla, essendo un Re. Quarion glielo lasciò credere.
    ________________________________________

    Durante il viaggio che portava a Klemvor, Quarion avrebbe cercato di trovare un modo per isolarsi con Denver. Discostandosi appena dal gruppo e facendogli cenno di raggiungerlo, si sarebbe messo a fissare la propria figlia per qualche attimo, prima di rivolgergli la parola.

    -La mamma di Flute è un Oracolo dei Fatati, sai?- avrebbe detto -Si occupa di questioni amorose il più delle volte... ed ha mandato sua figlia a me, dicendole che avrebbe incontrato il grande amore della sua vita e che sarebbe diventata una regina.
    Abbassò la voce di poco, facendo sì che nessuno oltre a loro due potesse udirli.
    -Dice di essersi innamorata di Lancelot... sai cosa ne penso?
    Alla domanda retorica, gli si sarebbe avvicinato pericolosamente, afferrando il colletto della camicia del Saggio senza mantenere la presa salda, in un gesto più confidenziale ed intimo che aggressivo.
    -Penso che possa innamorarsi anche di un altro Re che incontreremo... o essere rapita e fatta sposa- lo avrebbe guardato intensamente, incatenandogli lo sguardo aureo addosso -A Klemvor l'unico Vero Re sono io. Sono necessario affinché non si ammazzino fra loro: un altro uomo con questo titolo è potenzialmente pericoloso.
    Solo allora si sarebbe discostato, tornando a fissare la figlia.
    -Se scopri qualcosa a riguardo... ti sarei grado se me ne parlassi.
    Si sarebbe quindi congedato, tornando al proprio posto.
    ________________________________________

    Dopo aver varcato un cratere con l'aiuto delle Air Treck della propria guardia ed un certo quantitativo di strada più tranquillo, il gruppo trovò finalmente i primi segni degli occupanti di Klemvor: si trattava di tre riders che -incautamente- avevano cercato di avvicinare la Luxury, intimando a tutti di fermarsi. Trascinato all'interno con i segni di un evidente pestaggio assieme ai compagni svenuti, l'unico ancora vigile venne gettato ai piedi di Quarion.

    « Dovevamo solo controllare i Jingo!!! L'ordine arriva dal Re del Fulmine Viola, siamo solo una pattuglia!!! »
    Implorò il ragazzetto di diciassette/diciotto anni, dalle sopracciglia rasate ed i piercing ai lati della testa. Sanguinava copiosamente. Quarion si limitò ad evitare che lo pestassero ancora, finché il cingolato non irruppe sgommando ai piedi del Big Bird. Una piccola folla di riders curiosi si radunò attorno.
    « Ordini. »
    Chiese uno dei pretoriani.

    -Direi che dovremmo scendere, voi tutti siete pronti?- chiese l'Ambasciatore ai suoi ospiti, per poi rivolgersi alla Guardia -Prima che io mi mostri, vorrei che mi annunciaste, però.

    Abilità Passive

    →VISIONE NOTTURNA»
    Gli occhi d'oro di Quarion, oltre a renderlo una bellezza "esotica", gli conferiscono una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; può vedere nitidamente in condizioni di buio e penombra come se fosse pieno giorno e di guardare chiaramente in condizioni di luce anche a grandi distanze.
    [Scurovisione]


    →PADRONE DELLA MENTE»
    L'esuberanza del Galanodel non ha mai avuto nulla in comune sulla sua sanità mentale; non a caso è noto ad Est per essere un potentissimo psion, in grado di manipolare gli altri ed ottenere tutto ciò che desidera. Leggende a parte, le sue abilità da maestro della mente sono reali: riesce ad esempio a comprendere la vera natura dei suoi interlocutori a prescindere dal loro charme, del carisma o del terrore che essi infondono per natura negli altri oppure è in grado di emanare continuamente onde psioniche nell'ambiente circostante in grado di localizzare qualunque tipo di presenza fisica. Altrettanto invece non sarà possibile per gli altri: le stesse onde psioniche sono in grado di creare interferenze nelle percezioni di chi entra nella sua area d'influenza, che quindi riceveranno risultati "falsati": questo si traduce in un'impossibilità di comprendere la sua esatta posizione nello spazio, nonostante sia comunque possibile percepire la sua presenza. Carpisce inoltre tutte le attività mentali intorno a sé, distinguendo le creature senzienti e intelligenti da eventuali animali istintivi ed irrazionali. E' infine -ovviamente- perfettamente consapevole, quando capita, di essere il bersaglio di una intrusione mentale; per questa ragione saprà quindi difendersene prima che sia troppo tardi.
    [Antimalia + Empatia + Auspex radar + Antiauspex radar + Mindfuck-Alert + Scansione Mentale ]


    →PAROLA DI BUGIARDO»
    Sono in molti ad affermare di percorrere la via dell'inganno ed altrettanti lo fanno del tutto ignari di quanto sia molto più simile ad una vasca di squali, piuttosto che ad un sentiero in discesa. Non basta essere ladri e truffatori per farcela: è necessario sapersi difendere dai tiri mancini e ricambiare la cortesia con ferocia e cuore di ghiaccio.
    Quarion Galanodel è affabile ed estremamente cortese, ciò nonostante può rivelare un animo spietato ed abilità perfettamente attinenti con quelli che potrebbero essere i suoi scopi: da bugiardo sa riconoscere i suoi simili, come anche tutti i tipi di trucchetti utilizzabili per confondere i poveri sempliciotti. Dopotutto, fra predatori vince sempre il più forte e l'Ambasciatore sostiene di esserlo, forte delle sue doti di bugiardo e della sua spietatezza senza eguali.
    [Trick-detector + Auspex bugie + Spara-balle + Apatia]


    →RICH&FABULOUS»
    "Che schifo i poveri" [cit.]
    Spesso si parla di "ricchezza" per riferirsi ai valori morali di una persona o ad una condizione che la rende felice con sè stessa ed in pace con gli altri al punto da non mancare di nulla. Eppure con Quarion la situazione si fa ben diversa: per il Galanodel si tratta di una condizione non solo di agio economico, connessa alla larga disponibilità di beni materiali e denaro, ma addirittura di lusso sfrenato. Forte dei finanziamenti pubblici dovuti alla carica di Ambasciatore, Quarion ha negli anni allargato i suoi affari economici e politici Ad Est, Laputa e Pentauron, divenendo un mecenate della lussuria in tutte le sue forme oltre che primo finanziatore delle più svariate attività convenzionali. Dalle industrie di biscotti a molte case di moda, ha in pugno quantità di denaro addirittura superiori a quelle di molti alfieri. Ciò non cambia le sue caratteristiche fisiche e biologiche, ma sicuramente lo aiuta in molte situazioni spinose.

    [Passiva di ricchezza per background, only gdr]


    →VOLO»
    Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero. Nella norma non può superare i 5m di altezza e viaggia a velocità normale pari a quella di cui il personaggio dispone sul suolo.
    [Passiva di volo]


    →SADOMASO»
    Esistono eroi, uomini dalla grande volontà e dal fisico d'acciaio in grado di andare ben oltre la soglia dell'umano dolore, della stanchezza. E questi uomini potranno affrontare mille torture senza mai lasciar sfuggire un suono dalle proprie labbra, un lamento, una lacrima. Ovviamente, Quarion non fa parte della suddetta categoria. Ebbene si, lui il dolore lo sente, e pure abbastanza bene. Ciò nonostante è perfettamente in grado di superare tranquillamente una sessione di tortura, in parte perché abituato a sedute periodiche ed integrali dall'estetista, in parte perchè perfettamente in grado di portare i tacchi, in parte, soprattutto, perché a quanto pare il dolore gli piace. Si, è esattamente come avete capito. Pensavate davvero che sculacciarlo in quel modo potesse davvero passare inosservato alla sua ben nota quanto temuta libido? Provate a picchiarlo... e capirete da soli perchè nessuno ha mai toccato un tipo del genere...
    [Passiva di eccitazione al dolore]


    →CONOSCENZA DELLE LINGUE»
    Nessun Ambasciatore può considerarsi tale se non possiede una discreta abilità nel destreggiarsi fra diverse culture o se non conosce quantomeno i loro linguaggi. Quarion, nonostante non abbia mai studiato in accademie, è comunque un maestro in materia: forte delle sue passate relazioni con fidanzati/e ed amanti di diverse e svariate culture, saprà sempre rispondere a qualunque tentativo di dialogo come se fosse un madrelingua.
    [Passiva di conoscenza delle lingue]


    →GIOCO DI MASCHERE»
    Quarion è in grado creare una illusione secondo cui appare agli altrui sguardi sotto altre spoglie. Può diventare una ragazza, un animale, un bambino o un altro uomo, o perfino assumere l'aspetto di un pg già esistente. Unica condizione di poter apparire come un pg giocante è quella di averlo già visto.
    [Passiva mutazione + attiva a consumo basso.]


    Edited by Drusilia Galanodel - 28/7/2019, 16:08
     
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    Numerologia 33: Ricerca


    I gruppi si dividono. Il Numerologo coglie con un certo disappunto la scelta di Flute. Da un lato la comprende, sarebbe folle voler tornare nella foresta, così, senza alcun preavviso e con un motivo per alcuni "debole"; dall'altro però, visto il suo attaccamento alle elfe, non riesce a comprendere la menischinità di una simile scelta.
    Sospira e cerca di ammansire il disappunto del corteo di spiriti quando gli altri membri del gruppo sembrano preferire altri lidi e missioni a quella del recupero dei soldati. Dal suo punto di vista è prioritario dedicarsi a questa missione. Sono un gruppo. Una catena dispiegata contro questa avversità...ma forse la sua è una mera illusione. Deve ancora comprendere, o forse deve semplicemente arrendersi, all'idea che i gruppi, i legami non sono poi così forti.
    Lui, i legami, li vede. Li sente. Pulsano raggi di colore tra gli individui. Ha passato così tanto tempo a studiarli, a cercare di comprenderli, ma a conti fatti, i legami sono estremamente effimeri. Lo deve capire e prima o poi, a suon di delusioni, lo capirà.
    Segue il gruppo che si immerge nella foresta, dispiega i suoi spiriti pronti a captare eventuali rischi e pericoli. Parlotta con i due colleghi della precedente missione descrivendogli, con fare piuttosto sbalordito l'effetto che ha avuto Quarion su di loro. Proprio non riesce a comprendere un simile risultato.
    Quando i due pretoriani escono poi dall'influsso del Re del Cielo il Numerologo resta abbastanza perplesso.
    Se ti prude potresti usare un rametto
    Si limita a suggerire indicandone uno che si trova nel sottobosco. Volendo potrebbe utilizzare la Numerologia per trasformare quelle maschere in altro, cambiarne la forma così da renderle meno fastidiose, ma preferisce al momento conservare un po' le forze per la missione principale.
    Ma...emh, sono solo coreografiche o hanno qualche altra utilità?
    Domanda incuriosito da questi strani colossi. Così morti, così succubi e così...zotici? Giulietta preferirebbe un termine diverso che non riporteremo in questa sede.
    Rivolgendosi poi a tutto il gruppo, li mette in guardia su ciò che ha visto.
    Durante una visione ho percepito in questa foresta la presenza di un mostro dal potere distruttivo o meglio creativo o modificativo...insomma, ovunque questa cosa passi trasforma e modifica quello che incontra. Quindi è seguita da un corteo di creature strane, chimere, come quelle che abbiamo già affrontato nella prima fase esplorativa.
    Per questo motivo, se dovessimo sentire l'arrivo di una carovana di vita brulicante, prego tutti di allontanarsi il più rapidamente possibile.
    Non mi sembra un nemico che possiamo al momento pensare di fronteggiare.

    Vuole esser sicuro di esser compreso su questo punto. Lungi dal Numerologo sentirsi il capo della spedizione, ma ci tiene a tutti questi coraggiosi e limpidi cuori che hanno deciso di salvare il prossimo.
    Eh?
    Il Topo si ferma. E visti i precedenti si fida totalmente del suo giudizio.
    Tutti sugli alberi!
    Esorta gli altri mentre annuisce a Sharyu. Utilizzando gli spirti a mò di trampolino si libra nell'aria nella direzione della ragazza. Cerca una posizione comoda su cui andar a galleggiare con grazia ed ugualmente un punto valido di osservazione. Sparge i suoi spiriti in tutte le direzioni pronto a qualsiasi evenienza.

    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi (x10), Cocoguyan (x1), Anatema dei Numi, Orologio dell’Eterno Ritorno
    Mana: 110%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico, udito e dei legami nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting ed aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche ed illusorie
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore ed alle malie
    Continuità Spirituale - Telecinesi e cast dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni
    Lettura dell’Anima - Radar bugie e Telepatia
    Corazza spiritica - Armatura naturale, PU Resistenza, Levitazione
    Mazzo di tarocchi - Tasca dimensionale

    Attive

    Equip esplorazione
    Zaino: zaino di media capienza
    Razioni/Acqua: razioni con barrette ipercaloriche per tre pasti. Una borraccia da un litro.
    Gessetti: sei gessetti (due bianchi, due rossi, due verdi)
    Corde: Due corde di 5 metri ognuna
    Fiammiferi/stracci: Una scatola di fiammiferi (venti in totale) e due semplici stracci di stoffa bianca di circa 50x20 cm.
    Coperta: una coperta di lana sottile.
    Occhiali: semplici occhiali di ricambio.
    Quaderno/penne: Un quaderno con una trentina di fogli, due penne (una nera ed una rossa).
    Provette: tre provette in plastica con tappo ermetico a pressione. Capienza 20 ml cadauna.
    Guanti: un paio di guanti neri con una sottile imbottitura in cuio morbido sul palmo così da essere adatti alle superfici rocciose.
    Scarpe: un paio di scarpe comode dalla suola antisdrucciolo.

    Scheda: Qui

    Riassunto

     
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    Una volta presa le decisione di dividersi in sottogruppi, e stabiliti i rispettivi compiti a cui dare priorità, gli Esploratori si prepararono ad intraprendere ciascuno la propria strada; così, mentre la Corona Blu delle Sette Vie della Conoscenza si allontanava da solo alla volta della città aliena, l'Ambasciatore e il suo seguito di Riders si apprestarono a tornare a bordo della Luxury... sebbene con un'eccezione.

    « Non sono un guaritore, ser. Ma lasciate comunque che vi accompagni. »
    esordì Seiryu Vlad, rivolgendo un inchino al Cigno di Shea
    « Il mio nome è Murray, sono stato scudiero di Lord Cunnington,
    anche se per un breve periodo, desidero rendermi utile! »

    Gli occhi verde acqua del Cavaliere del Lago -rimasto a terra insieme al Pastore di Anime e al gruppo designato al salvataggio- si appuntarono sul giovane albino, ma prima che avesse occasione di schiudere le labbra per formulare una risposta, la fanciulla dai capelli fulvi e le orecchie volpine si fece avanti, manifestando senza alcuna esitazione il suo fervido dissenso.

    « Col cavolo!!! Vlad, non puoi mollarci qui!!!
    Stiamo andando alla Foresta, lo sai che è importante!!!
    »

    « Non ci sarà nessuna battle stanotte, Kobayashi.
    Non temere: per domani sera saremo di certo di ritorno, con tutti i dispersi. »

    Tutt'altro che rassicurata dalla replica, la ragazza fece per ghermire la cravatta del compagno, ma un terzo elemento del gruppetto -un giovanotto grande, grosso e rude- la afferrò di peso e se la caricò in spalla di malagrazia come un troglodita, suscitando la recalcitranza della prigioniera e la riprovazione dello Spadaccino... perché un comportamento del genere -diversamente da motteggi, nomignoli e scurrilità- non era qualcosa a cui potesse soprassedere in silenzio.

    In un gesto fluido -rapido, leggero e disinvolto- la mano inguantata di Lancelot liberò uno degli stiletti da lancio dal proprio alloggiamento alla cintura, lo rigirò tra le dita con maestria, e tese il braccio con uno slancio controllato e sicuro, scagliando la lama sottile verso la Luxury, mandandola ad infilzarsi con un rintocco secco e vibrante di fianco al portellone di ingresso all'abitacolo: esattamente accanto alla gran testa dura di Gembu, che aveva così fretta di salire per primo.


    jpg
    « Abbiate più maniere con una damigella. »

    Scandito quel laconico avvertimento in tono neutro ma glaciale, conficcando un'occhiata fredda tra le scapole di Gembu, il Cigno di Shea volse le spalle al mezzo rosa shoking per concentrarsi sulla propria missione e -relativamente a quella- per rivolgersi al giovane scudiero che aveva offerto i propri servigi alla loro causa.

    « Perdonate l'indiscrezione, Murray,
    ma per l'efficienza della squadra ho necessità di conoscere le vostre condizioni. »

    lo apostrofò con tono pacato l'albino, guardandolo negli occhi
    « Vi siete propriamente nutrito prima della partenza? Avete bisogno di sangue? »

    « Non abbiate timore per me.
    La mia stirpe differisce di parecchio rispetto ai Cainiti di stirpe inferiore a cui siete avvezzo. »

    replicò il ragazzo, senza esitazioni di sorta
    « Non soffriamo la mancanza di sangue, né subiamo alcun tipo di crisi in mancanza di nutrimento. »

    « D'accordo: meglio così, allora. »

    Con un sospiro sollevato, senza altro da aggiungere, il Cavaliere del Lago proseguì in direzione dell'Aviatore, riunendosi al drappello che -a loro rischio e pericolo- avrebbe sfidato la Foresta.

    png

    Quando la Luxury si fu allontanata, ed il ristretto Gruppo di Salvataggio ebbe percorso una distanza tale da eccedere la portata della Regalia del Cielo, i quattro gravity children a cui il Cavaliere e l'Aviatore si accompagnavano tornarono ad animarsi: non più automi in movimento per eseguire un ordine, ma persone vive e reattive, e -in quanto tali- rumorose.

    « Porca puttana. Odio questa cazzo di maschera... »
    lamentò uno dei Pretoriani, quello più alto e con le braccia oblunghe

    « Smettila di provarci. Lo sai che non si tolgono. La chiave ce l'ha sua maestà. »
    redarguì laconico il secondo, più basso, giovane, e sottile

    « Lo so, ma devo grattarmi, porca puttana. »
    protestò il primo, in vena di esternare il suo malcontento
    « Cristo santo, odio questo posto. Troviamo questi tizi che... »

    Se ti prude potresti usare un rametto
    si immise nel discorso il Numerologo, ponendo una questione interessante
    Ma...emh, sono solo coreografiche o hanno qualche altra utilità?

    D'un tratto, però, un'epifania parve colpire lo stangone mascherato, che si bloccò fermo impalato nel bel mezzo nella Foresta, con un solo martellante dubbio nella testa.

    « ... Ma cosa cazzo ci facevano tutte 'ste persone in questo cesso di foresta??? »

    « Eravamo esploratori. Facevamo da apripista al Re. »
    spiegò in tono paziente Sharyu, l'unica presenza femminile del gruppo

    « Oh... E allora per quale merda di motivo andiamo a cercarli? Cazzi loro, no??
    Torniamo indietro. »
    commentò il Pretoriano oblungo, tentando in vano di grattarsi la base del collo
    « Oww, questo posto fa schifo. ...Fa talmente schifo che mi da mal di testa. »

    « Non è la foresta, idiota. E' il condizionamento. »
    sottolineò il Pretoriano più piccolo, tirando un calcio sul deretano dell'altro
    « Muovi il culo, non ho voglia di passare la notte qui. »

    « E' già notte, stronzo!!! »

    Con il cappuccio della cappa incantata sollevato a coprire la testa albina, il Cigno di Shea aveva scelto di marciare in retroguardia, e mentre avanzava affiancato dalla giovane promettente recluta dei Cavalieri Celesti -con la mutua compagnia di un silenzio reciproco-, teneva gli occhi chiusi per concentrare al meglio i sensi nella scansione della massima area consentita dalle proprie percezioni, ascoltando distrattamente i discorsi dei suoi compagni di viaggio... di cui la parte più interessante ed utile fu senz'altro l'avvertimento del Pastore di Anime.

    Durante una visione ho percepito in questa foresta la presenza di un mostro dal potere distruttivo o meglio creativo o modificativo...insomma, ovunque questa cosa passi trasforma e modifica quello che incontra. Quindi è seguita da un corteo di creature strane, chimere, come quelle che abbiamo già affrontato nella prima fase esplorativa.
    aveva condiviso con loro Augustus
    Per questo motivo, se dovessimo sentire l'arrivo di una carovana di vita brulicante, prego tutti di allontanarsi il più rapidamente possibile. Non mi sembra un nemico che possiamo al momento pensare di fronteggiare.

    L'unica volta in cui la Guardia Indaco prese la parola in quel tragitto fu per proporre un piano generico di coordinazione, con la speranza di sviluppare nei presenti una sorta di spirito di gruppo, sensibilizzando e responsabilizzando ciascuno, e -collateralmente- aumentando le loro chance di sopravvivenza.

    jpg« Dal momento che alcuni di noi non sono mai stati nella Foresta, converrebbe dividerci idealmente in coppie, in modo da avere ciascuno un referente più esperto; in più, per far fronte a situazioni di emergenza, sarebbe utile alla sopravvivenza del gruppo e al completamento della missione che ciascuno di noi fosse responsabile per l'altro. »
    aveva esordito con voce chiara, ma pacata proponendo anche delle combinazioni
    « Augustus potrebbe essere il referente di Sei e Sette, e tutti e tre concentrarsi sul guardasi le spalle a vicenda in caso di pericolo; stesso discorso varrà per Vlad e la Signorina Sharyu. Io mi rimetterò invece alla guida e al servizio di Natsuki. »

    Stabilita quella piccola direttiva, la compagnia era ormai in cammino da un po' di tempo quando d'un tratto -senza troppi preamboli- il Topo interruppe la marcia per scalare i rami dell'albero più vicino, guadagnando la cima con la rapidità e l'agilità di un felino.

    « Sceglietevi un albero e salite. »
    suggerì, laconico e pragmatico, evitando di dilungarsi in spiegazioni

    « Beh??? Beh??? »
    brontolò il Pretoriano oblungo, guardandosi intorno mentre l'altro si armava

    « Ser... Credo sia molto grande. Combattiamo o ci ritiriamo? »
    domandò Murray, affiancando Lance e puntando lo sguardo in una precisa direzione

    « Ah, beh, tutti con i superpoteri, qui. Cazzoni di merda, volete spiegarmi??? »
    protestò ancora lo spilungone, perdendo altro tempo prezioso

    « Chiudi quella fogna e preparati a combattere. »
    si inserì il suo compagno, prendendolo a calci per richiamarlo all'ordine

    « Grazie, eh??? stronzi... ma tu guarda... »
    brontolò, scuotendo il capo il primo

    « Maestro! Credo dovremmo fare come dice Natsuki... »
    intervenne la fanciulla, trovando riparo tra i rami e tendendo la mano ad Augustus

    Tutti sugli alberi!
    esortò a sua volta il Numerologo, mettendosi al sicuro

    Guardandosi intorno, Lancelot prese rapidamente un decisione, e abbassando lo sguardo verde-acqua per incrociare quello di Vlad, gli pose una mano sulla spalla, prima di dargli disposizioni.

    « Ascoltiamo gli esploratori: raggiungi un ramo alto, e assicurati che Sharyu sia al sicuro. »
    dopo una pacca esortativa al Purosangue, si volse e marciò dritto in mezzo ai Pretoriani
    «Trovate un posto sopraelevato anche voi: non sembra sicuro restare a terra. »

    Poi, raggiunto il tronco dell'albero più vicino, il Cigno sfruttò le sue doti fisiche e le proprie capacità acrobatiche per effettuare due passi-lampo per scalare il tronco in verticale, saltellando poi di ramo in ramo per raggiungere una buona altezza e avvicinarsi almeno in linea d'aria al Topo.


    Il Corredo di un Cavaliere

    L'Armatura
    Primo emblema dello status di Cavaliere, l'armatura è, per chi è solito portarla in battaglia, ben più di un simbolo: in quanto equipaggiamento protettivo per eccellenza, usato per difendere il corpo di un uomo durante uno scontro, essa è spesso fonte di salvezza per la vita del suo portatore.
    Solitamente, consta di un insieme di armi bianche difensive preposte alla difesa passiva delle varie parti del corpo (l'elmo per il cranio, la corazza per il torace ed apposite protezioni per gli arti quali schinieri, bracciali e guanti corazzati), e il suo peso tende a rendere disagevoli i movimenti... un handicap che la corazza del Cavaliere del Lago non pare infliggere al suo padrone, pur conservando intatte le sue doti difensive.

    [Bonus in Resistenza | Leggerezza]



    La Cappa
    Ancorato agli spallacci dell'armatura, il Cavaliere porta un pesante mantello verde muschio un tempo pregiato, dall'aria vissuta e bordato di pelliccia chiara; al di là delle sue più che logiche funzioni -è un ottimo riparo dal gelo della notte-, la sua stoffa sembra dotata di particolari capacità: quando indossato, il mando avvolge il suo possessore in un'alone di silenzio intrinseco, che lo rende eccezionalmente furtivo... oltre a trattenere e annullare la percezione dell'aura del Cavaliere, rendendolo irrilevabile dal sesto senso dell'Auspex.
    In più, si vocifera che -quando lo desideri- Lancelot possa evitare di essere visto... questo perché, alzando il cappuccio sul viso, la Cappa fa in modo che gli altri distolgano automaticamente lo sguardo quando passa, e che le persone si spostino inconsapevolmente per evitare di entrare in contatto con lui; naturalmente, si tratta di una precauzione per viaggiare in segretezza, ma perché il potere funzioni con efficacia, è necessario stare attenti a mantenere un basso profilo e a non finire in situazioni che richiamino l'attenzione su di sé. (GDR-only)

    [Assenza di Aura | Furtività | Presenza Inosservata]



    La Spada
    L'arma del Cavaliere del Lago si presenta in apparenza come una comune spada da una mano e mezzo, dal doppio filo sempre bene affilato e lucidata alla meglio nonostante la visibile usura che ne testimonia la grande esperienza vissuta sul campo; sebbene l'acciaio che la compone sia di buona fattura, e sebbene circolino voci sul suo conto che la vorrebbero un'arma magica, Lancelot non ha ancora mai considerato l'idea di darle un nome.
    Le uniche proprietà di cui il popolino favoleggia sono la sua capacità di trafiggere gli spettri e la magia come si trattasse di entità concrete e tangibili, e il fatto che il metallo non sarà mai infranto se non quando anche la volontà del suo padrone verrà spezzata.

    [Infrangibile | Fendi-etereo]



    I Coltelli
    Sebbene il suo stile di combattimento prediliga il corpo a corpo, a fronte di determinate circostanze in cui l'urgenza o la cautela richiedano di agire tempestivamente o tenendo le distanze, il Cavaliere del Lago ha (su suggerimento del suo amico e maestro Belmont) incluso nel proprio equipaggiamento alcuni set di lame da lancio -piatte, corte e ben bilanciate-, che porta allineate in cartucciere alla cintura o cucite all'interno del mantello, comode da raggiungere per un'estrazione tanto rapida quanto furtiva.

    [Lame da Lancio [x 20]]


    png

    La Saggezza del Lago

    Figlio della Laguna
    Originario della città lagunare di Selowen -nella regione di Shea-, Lancelot è cresciuto a stretto contatto con le sottili manipolazioni e gli inganni dei sensi spesso perpetrati come scherzi innocenti dai Naga e dalle Sirene, che ne abitano le rive più defilate dei grandi laghi; in questo modo, il giovane ha imparato a riconoscere i più semplici esercizi di illusione e a resistere ai più blandi tentativi di plagio... e, quando i suoi poteri hanno iniziato ad emergere, questa sua attitudine ha fatto sì che diventasse a sua volta piuttosto capace in materia.

    [Mindfuck-Alert | Trick-Detector | Difesa Mentale [Variabile]]



    Cerchi sull'Acqua
    Quando un sasso viene gettato in uno specchio d'acqua, la superficie fino a quel momento placida e serena subisce una perturbazione: la calma si spezza, l'immagine che vi si specchiava tremola e si deforma, e le increspature disegnano cerchi concentrici che indicano senza possibilità di errore il punto esatto in cui ha origine la fonte di disarmonia che ha infranto l'idillio del più perfetto equilibrio.
    Allo stesso modo, le percezioni del Cavaliere sono in grado di localizzare le presenze intorno a lui e renderlo consapevole di tutto ciò che accade in un raggio di 30m... perché ogni movimento, respiro o alito di vento è un'increspatura sullo specchio d'acqua delle sue percezioni.

    [Vista Cieca]



    Seguire la Corrente
    Influenzato dall'elemento dominante nella sua terra natia, e animato dal sogno di divenire Cavaliere della Regina Azzurra, Lancelot ha sempre mirato nei suoi allenamenti ad ottenere una capacità di movimento armoniosa come quella dell'acqua: fluido nei movimenti, veloce nello spirito d'adattamento, e tanto agile da sfuggire tra le dita di quanti avessero tentato di afferrarlo, ghermirlo e trattenerlo. Naturalmente -negli anni-, gli sforzi hanno dato i loro frutti, e ora la rapidità e la sfuggevolezza delle sue movenze in battaglia sono un tratto distintivo e rinomato in tutto il Presidio.

    [Bonus in Velocità | Bonus in Agilità | Acrobatismo]



    Grazia del Cigno
    Nell’antichità, il Cigno è sempre stato importante simbolo di saggezza, amore sincero, fedeltà, forza e coraggio: il suo collo flessuoso e il piumaggio bianco ne hanno fatto l’immagine della purezza e dell'innocenza, e per la leggiadria con cui scivolano sul pelo dell'acqua essi sono anche l'emblema della più aggraziata eleganza; allo stesso modo, l'aspetto algido e il carattere posato del Cavaliere -uniti ad una connaturata eleganza e alla sua ferrea devozione-, costituiscono una singolare alchimia di bellezza, magnetismo, rispetto e fascino... un filtro irresistibile a cui si abbeverano gli occhi che posano lo sguardo su di lui.

    [Aura di Carisma]

     
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    Mentre gli esploratori del Presidio Est si ripartivano in due gruppi, di cui uno -il più cospicuo- pronto a proseguire verso lo Stadio di Klemvor, e l'altro -quello più sparuto- deciso a fare dietrofront per reimmergersi nella Foresta in cerca dei dispersi, Brifos si allontanò per una strada leggermente differente, puntando verso la nuova metropoli apparsa per un anomalo fenomeno di Riscrittura nel brullo terreno del Garwec; con se, null'altra compagnia che quella del bianco Incubator, acciambellato sulla sua testa.

    « Adesso svolta a destra. C'è da camminare molto. Vorrei un altro di quei biscotti. »

    Procedendo di corsa, come quando ancora abitava le desolate distese del Makai -e come, in vero, non gli capitava di fare da molto tempo- il Demone delle Tempeste svoltò a destra, avanzò in quella direzione, ed estrasse dal tascapane alla cintura un altro dei biscottini preparati dai Pretoriani che aveva potuto mettere via durante il tratto di viaggio sulla Luxury, tranciandolo a metà con un morso, trattenendone una parte per sé, e allungando l'altra al suo passeggero.

    « Ehi!! Voi!!! »

    Il Raitei aveva ormai raggiunto gli edifici della periferia quando alcune voci lo raggiunsero, anticipando la comparsa dalle finestre di una vicina costruzione di un sestetto di ragazzi abbigliati nella moda delle bande di quartiere, con uno stendardo raffigurante un teschio argenteo su sfondo di fuoco, e armati di clave ben sagomate, che ricordarono al gigante le attrezzature sportive che sapeva impiegate in un gioco a squadre, di cui aveva appreso leggendo un libro.

    « Scocciatori. Ci rallenteranno e basta. Potresti metterli a dormire. »
    valutò Kyubey, saltellando giù dalla sua testa, per posarsi sulla sua spalla

    « Chi sei?? Identificati! »

    Portando gli occhi grigi sul giovane pelato che gli aveva rivolto quella domanda, l'Amal reclinò il testone blu e cornuto da una parte, generò una crepitante scintilla azzurrina lungo il corno dorato, e schiuse le labbra per rispondere – ma fu interrotto.

    « Cristo santo. Questo non è umano! »
    evidenziò quello con lo stendardo, arretrando di un passo

    « Come più del 49% della popolazione Endlossiana. »
    commentò serafico Brifos, portando lo sguardo inespressivo sullo sbandieratore

    « Ehi, bestione! Fai un passo e sei morto, ti pianto la mazza in mezzo agli occhi. »
    minacciò un terzo Rider, ma il Saggio non si mosse neppure per guardarlo

    « E' contaminato... Sono sicuro che è contaminato. Riot, andiamo dal Re della Giada. »
    si agitò un quarto, arretrando con l'aria di chi vorrebbe lasciare quella situazione
    « Diciamo a lui che c'è il problema e ci pensa lui. E' contaminato di sicuro... »

    « Non fartela addosso, Sash. »
    lo frenò il leader dal capo rasato
    « Allora? Si può sapere chi cazzo sei?? »

    « Non dirgli che siamo in due. Non voglio che si rivolgono a me. »
    aggiunse l'animaletto, parlando telepaticamente a unico beneficio dell'Amal

    « Sono Brifos. Studio a Palanthas, nella Capitale del Presidio Est. »

    Dopo aver fornito quella risposta con voce incolore, lo Youkai della Folgore estrasse il taccuino dal tascapane, recuperò la grafite dalla rilegatura e aprì una pagina bianca, pronto a prendere degli appunti; poi, posò lo sguardo color ardesia su quello che si chiamava Sash.

    « Quarion Galanodel, che fa il Re del Cielo, mi ha chiesto di cercare “Dotsuku”: è lui il Re della Giada? Il Re della Giada sa dove potrebbe essere la persona che cerco? Cosa sapete della contaminazione da Virus Gastrea? La città è in stato di epidemia? »

    L'approccio diretto ed immediato che aveva appreso dal piccolo Bess -assiduo frequentatore della Biblioteca- era particolarmente indicato quando si hanno tante cose da chiedere e poco tempo per farlo; così rimase con lo sguardo insondabile e serioso ben fisso sul Riders, in attesa di prendere nota di elementi significativi.

     
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    Con sorpresa di Denver, dividersi in squadre è un processo molto più rapido e ordinato di quanto non abbia previsto. I Gravity Children si muovono come soldatini a carica, seguendo senza obiettare gli ordini del Re del Cielo; molti seguono quest'ultimo e il giornalista a bordo della LUXURY, mentre quattro seguono Sir Lancelot e l'Aviatore dentro la foresta – fra di essi c'è anche Sharyu. Brifos si allontana con il solo Kyubey appollaiato sulla testa come un gatto. Trident si aggrega ovviamente al team diretto a Klemvor, con un'eccezione: Seiryu, che vuole seguire invece quello di soccorso nella foresta.

    « Non sono un guaritore, ser. Ma lasciate comunque che vi accompagni. Il mio nome è Murray, sono stato scudiero di Lord Cunnington, anche se per un breve periodo, desidero rendermi utile! »
    Ahri, tuttavia, gli è addosso prima ancora che il Cavaliere Celeste possa perfino voltarsi.
    « Col cavolo!!! Vlad, non puoi mollarci qui!!! Stiamo andando alla Foresta, lo sai che è importante!!! » sbotta.
    « Non ci sarà nessuna battle stanotte, Kobayashi. Non temere: per domani sera saremo di certo di ritorno, con tutti i dispersi. » replica l'altro con un sorriso che il giornalista non riesce a decifrare. Ahri non è altrettanto divertita, ma non fa in tempo a prendere l'amico per il bavero della giacca per cercare di dissuaderlo che viene presto caricata in spalla da Gembu e trascinata sul mezzo di trasporto mentre urlava, scalciava e sferrava pugni. Nessuna di quelle proteste riuscì a farsi strada attraverso i muscoli e la cocciutaggine del sedicenne.

    « E stai un po' zitta, accidenti a te! Lascialo andare, che occupa solo un posto in più. Ser frocio lì ed il puffo cornuto laggiù si levano dalle palle, il nonno di Justin ci da i loro posti in prima classe. Di certo non me ne torno in quella cabina che puzza di ascella per colpa tua che che sei mestruata. »
    « Lasciami, stronzo!!! Vlad non può mollarci qui, abbiamo bisogno di lui nelle battle!!! »
    « Seh, seh. E stà un po' zitta, puoi anche fare gli occhi dolci al tuo Romeo. »
    « Vaffanculo!!! Mettimi giù!!! »

    Denver decide di voltarsi dall'altra parte, e di entrare nell'abitacolo del bestione nascondendo a quegli adolescenti un sorriso divertito. Quarion e Flute lo seguono subito dopo, supportati da un ascensore di carne formato dai soliti pretoriani. Guardandola da vicino, il giornalista realizza che quest'ultima è troppo malridotta per seguire gli altri nella missione di soccorso. Denver spera solo che Sanchez si sia ricordato di munire la LUXURY di un'infermeria.

    ________________________________________

    Sono cinque i Gravity Children rimasti ad aprire la strada al blindato. Secondo Sanchez, esso sarebbe stato progettato per superare senza problemi anche i ripidi bordi dei crateri come quello che li separa da Klemvor o gli enormi tronchi d'albero grandi come case disseminati sulla via, e sicuramente riuscirebbe a reggere anche un rovinoso rotolamento fino a valle, ma nessuno vuole davvero prendersi simili rischi.
    Denver non reagisce neppure all'ennesimo scossone. Sbadiglia, e osserva con piacere che il viaggio sta proseguendo oramai su strade asfaltate – fanno eccezione alcuni rottami di auto troppo piccole e leggere per disturbare il cammino della LUXURY.

    Ogni tanto lancia delle occhiate ai presenti. Ahri si è seduta dalla parte opposta dell'area di prima classe, evitando deliberatamente di incrociare lo sguardo del giornalista. Accanto a lui ci sono invece Byakko e Rickton, e il più giovane dei Sanchez pure non ha un'aria felice di essere lì. Quarion si distacca dopo un po' dal gruppo, e fa cenno a Denver di avvicinarsi. Il giornalista si alza in silenzio dalla poltrona e raggiunge l'ambasciatore.

    -La mamma di Flute è un Oracolo dei Fatati, sai?- esordisce dopo aver fissato per qualche attimo la ragazza. -Si occupa di questioni amorose il più delle volte... ed ha mandato sua figlia a me, dicendole che avrebbe incontrato il grande amore della sua vita e che sarebbe diventata una regina.
    Denver annuisce. Quarion abbassa un po' la voce.
    -Dice di essersi innamorata di Lancelot... sai cosa ne penso?
    Il giornalista aggrotta le sopracciglia, e lascia che il suo superiore gli si avvicini e gli afferri il colletto della camicia. Deve essere il modo di quest'ultimo di mostrare preoccupazione.
    -Penso che possa innamorarsi anche di un altro Re che incontreremo... o essere rapita e fatta sposa. A Klemvor l'unico Vero Re sono io. Sono necessario affinché non si ammazzino fra loro: un altro uomo con questo titolo è potenzialmente pericoloso.-
    Quarion si discosta, i suoi occhi dorati non più incollati su quelli scuri del saggio.
    -Se scopri qualcosa a riguardo... ti sarei grado se me ne parlassi.

    « Huh. »
    Lancelot Du Lac non è un re, né lo sono, per quanto ne sappia Denver, gli altri presenti – padre di Flute a parte. Ammesso che quella profezia sia attendibile, ciò significa che il “re” in questione si trova in questo momento da qualche altra parte, ma...
    « D'accordo, » dice con una punta di esitazione nella sua voce. Sempre ammesso che Flute troverà questa persona proprio oggi, il “re” potrebbe non essere per forza un sovrano vero e proprio. Si tratta di una parola che viene usata spesso in senso figurato per enfatizzare l'importanza e la bravura di qualcuno in un determinato ambito. Quella di un magnate, ad esempio, oppure di un atleta o un guerriero; inoltre non ci sono forse una marea di Storm Rider che si fanno chiamare “Re” di qualche stronzata?
    Il giornalista sospira. Le uniche persone a cui pensa di poter chiedere in questo momento sono Gembu e Byakko – Ahri è troppo di malumore per essere presa in considerazione.

    ________________________________________

    A confermare che Klemvor è ancora abitata sono tre Storm Rider che si avvicinano alla LUXURY e bussano sulla carrozzeria ordinando alle persone al suo interno di fermare il mezzo. Il tentativo ha vita breve, e pochi minuti più tardi Denver scopre anche il perché: quando vengono trascinati dentro dai Gravity Children rimasti all'esterno, due sono privi di conoscenza e un altro ha il volto gonfio di botte. Quello con gli occhi aperti non arriva ai vent'anni, ma l'abbigliamento e quel ridicolo mohawk nero e viola rende difficile stimare con precisione la sua età.

    « Dovevamo solo controllare i Jingo!!! L'ordine arriva dal Re del Fulmine Viola, siamo solo una pattuglia!!! »
    “Re” del Fulmine Viola? Denver alza già gli occhi al soffitto e poi cerca quelli di Quarion. Ad ogni modo, gli sembra sincero.
    « Ordini. » domanda il pretoriano.

    -Direi che dovremmo scendere, voi tutti siete pronti?-
    « Affermativo. Qualcuno però pulisca quelle ferite. »

    Denver BrockmannStato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Perfetto
    Energia: 100/100
    Passive: Anti-Malia, Rilevazione Bugie, Rilevazione Pericoli, Auspex Scoop, Auspex Psion, Trick Detector, Volo
    Scenici: N/A
    Equipaggiamento: M1917 Revolver
    Armatura: Armament: Hardening
    Artefatti: Unguento di Rendalim, Cuscino Astrale, Interprete di Babele, Proiettile del Destino, Maschera del Mistero, Rampino del Gentiluomo, Mantello dell'Invisibilità.
     
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    . Missione Uno. Verso Klemvor.
    (Quarion, Denver)

    « Piano!!! Piano, fai pia... »
    Al solo scopo di sventolare per tipo un millisecondo un dito indice irriverente all'indirizzo di Lancelot, Gembu staccò la mano con cui si reggeva alla lamiera rosa shocking della LUXURY, girando il busto di botto e provocando vive proteste nella povera Suzaku, che veniva sballottata qua e là in precario equilibrio e sul punto di cadere di testa.

    « LO FARO' QUANDO NE VEDRO' UNA, STRONZONE!!! »
    « Nooooo!!! Tipregotiprego, cadocadocad---- MI FAI CADERE, BRUTTO IDIOTA!!! »
    Gridò il bestione, riagguantando la maniglia e l'equilibrio proprio mentre la rossa stava per gridare in preda al panico sull'orlo di cadere dalla spalla dove era issata come un sacco di patate, salvo poi saltare di botto, forte della presa delle Air Treck chiodate sul metallo liscio del mezzo. Il resto furono gli echi di un atterraggio insalubre, altre grida femminili e poi qualcosa di vetro che andava in frantumi. Probabilmente avevano centrato il carrello con i vassoi per la merenda...

    ________________________________________

    -Direi che dovremmo scendere, voi tutti siete pronti?-
    Quarion dovette accontentarsi di un coro di "seh, seh" da parte di un trio di adolescenti con l'entusiasmo di una scolaresca delle scuole medie in gita al museo comunale locale, un "certo, papino! ♥" bello squillante dalla figlioletta seduta al suo fianco ed un allegro tintinnare di liquore che scivola giù dalla gola di Rickton Sanchez, che aveva di nuovo finito la sua boccetta. All'andata se l'era fatta durare quasi tutto il tempo necessario ad arrivare a Klemvor, ma a quanto pare calibrava i dosaggi in base alla durata del tragitto.
    -Prima che io mi mostri, vorrei che mi annunciaste, però.
    Silenzio in aula. I presenti prima guardarono Quarion (ad eccezione di Flute, che aveva tutta l'aria di non aver capito il significato di quella frase oppure di disinteressarsene completamente), poi iniziarono a guardarsi a vicenda, finché Gembu non prese la parola.

    « Va bene, lo faccio io! »
    Disse ghignando, puntando il pollice al proprio petto.
    « No, col cavolo! »
    Suzaku e Byakko risposero all'unisono in un coro di voci.

    « Lo dicevo io!!! E' tutta colpa vostra, dovevamo impedire a Vlad di andare!!! Doveva farlo lui, non questo grosso idiota qui!!! »
    Curioso: nel dire quelle parole Ahri guardò con sguardo accusatorio prima Gembu, poi Denver, poi Byakko ed infine pure Quarion stesso.
    « Ma almeno sai che cosa dire?? Conosci i titoli da elencare? »
    Incalzò ancora Byakko, decisamente risentito.

    « Titoli?? »
    Gembu fece un'alzata di spalle plateale, braccia conserte mentre sprofondava sulla poltroncina.
    « Esco fuori. Mi piazzo sul tetto. Alzo la voce. Dico a tutti "E' tornato il vostro fottuto Re, in ginocchio altrimenti uso le vostre teste per dunkare duro tutti i cestini della spazzatura nel raggio di tre chilometri", quelli si inginocchiano e fine, ecco fatta l'annunciazione. Meglio dell'arcangelo Gabriele di 'sto gran cazzo! »
    Flute gli rivolse uno sguardo storto, salvo guardare il viso del papino per capire che ne pensava. Rickton si mise a ridere di gusto. Suzaku e Byakko si coprirono le facce con le mani per la vergogna di avere in squadra un elemento del genere.

    « Devi essere solenne, non uno... un... » Cercò un aggettivo. Cercò a fondo. Non ne trovò. « Non un Darius Nox pluriripetente bravo solo a far rimbalzare una palla!!! » Lui lo guardò, decisamente offeso in volto. « Io non la faccio rimbalzare, stupido nerd dimmerda. Io la schiaccio a canestro. Sono il migliore nei dunk. »
    Pur grosso un terzo, Justin Sanchez era lì lì per saltargli alla gola ugualmente, e non per via degli insulti. Ahri lo bloccò sul posto tirandogli il colletto.
    « Torniamo indietro e riprendiamoci Vlad! »
    L'idea di Ahri era talmente stupida che sia Darius che Justin la guardarono con la faccia stupita de "ma che, lo pensa davvero??".
    « Serve a noi!!! »
    Si lamentò lei, sulla difensiva, prontamente ignorata. Poi, con un improvviso lampo di consapevolezza, Byakko trovò lo sguardo di Denver e su di lui si soffermò. A ruota seguì lo sguardo di suo nonno, pure visibilmente brillo e che non sembrava particolarmente convinto che la sua riserva di alcool era davvero a secco. Poi fu il momento in cui anche Darius, come ricordandosi di qualcosa, a sua volta guardò Denver. Unendosi al coro, anche Flute fece lo stesso, pur non capendo un accidente del perché all'improvviso tutti quanti stavano guardando il reporter. Per ultima, e decisamente contrariata, anche la rossa Ahri fece lo stesso.

    « No, no, no, no!!! Lui non va bene!!! »
    Disse in tono lamentoso. Per allora Byakko aveva già iniziato a spiegare a Denver ciò che doveva dire.
    « Allora: è tutto schematico. Guarda, non puoi proprio sbagliare, ok?? Dieci titoli. Dieci. Uno per "strada", più due. Se non ricordi gli aggettivi adatti, puoi inventarti, poi i cronachisti li aggiungono alla lista postumi al tuo discorso. Non c'è un protocollo preciso, va bene?? Però è fondamentale, perciò non sbagliare!! Siamo nella "foresta", queste cose non sono solo importanti, sono letteralmente tutto!!! Allora, ricordati di specificare un aggettivo per ciascuna delle otto strade. Lo sai quali sono, no? No??? Oddio, non le sai. La strada del fuoco, la strada della giada, la strada del fulmine viola, la strada del rombo, la strada dei rovi, la strada del legame, la strada delle zanne insanguinate ed infine la strada del vento. La strada del vento per ultima!!! Sempre!!! Poi apri e chiudi con i due titoli personali, ovvero: Re del cielo, per ultimo, e "colui che si erge al di sopra delle otto strade", come overture. Capito?? E' facile, è facilissimo!!! Vai, vai, vai!!! »
    Un pretoriano aprì il portellone, e Denver si ritrovò tirato di peso da Byakko e costretto ad assolvere il ruolo di presentatore di fronte ad una piccola folla di un buon duecento storm rider in attesa, un pubblico di adolescenti decisamente silenzioso nella piazza illuminata a giorno dai riflettori del Big Bird, sguardi stranamente poco vitali in quel popolo di scapestrati che non faceva presagire nulla di buono sul tipo di aria che si respirava a Klemvor dalla scomparsa della città a questa parte. In quel senso a Denver sarebbe sovvenuta istantaneamente la consapevolezza che la prima preoccupazione dell'ambasciatore dell'Est, nonché Re del Cielo, era stata riempire la LUXURY di viveri ed acqua. Secondo elemento di quelli che fanno pensare, un eco indistinto di raffiche d'arma da fuoco provenienti da un qualche punto fuori dalla visuale, sul lato destro del gigantesco stadio dimora di Genesis, con un'angolazione tale da impedire di vedere i lampi delle esplosioni, ma che stranamente non solo non provocò alcun tipo di allarmismo nei giovanissimi radunati attorno alla LUXURY, ma venne accolto come se solo Denver l'avesse effettivamente udito. Ed anche quando alla prima raffica ne seguirono altre due più brevi, i presenti nemmeno si voltarono in quella direzione, continuando a guardare il reporter ed aspettando le sue parole. Quelli che causarono un vero e proprio scalpore, piuttosto, furono i tre pretoriani che sbarcarono al volo dalla LUXURY schiantandosi al suolo e facendo arretrare tutti quanti di tre passi, provocando un discreto clamore di voci sia con la loro comparsa -dato che furono immediatamente riconosciuti-, sia quando rilasciarono il malconcio trio di sentinelle, di cui due prive di sensi ed una in lacrime per le botte subite, che vennero portate via prima di subito. Infine tutti gli sguardi furono per Denver, cui spettava il dubbio onore di calare il sipario sul teatro di Klemvor, su cui andava in scena l'ennesimo atto della storia più lunga e carica di disagio della storia di Endlos.

    ________________________________________

    . Missione Due. In cerca del fuggitivo.
    (Brifos)

    « Sono Brifos. Studio a Palanthas, nella Capitale del Presidio Est. »
    « Eeeeeh...? »
    Commentarono tutti i presenti, ed improvvisamente tutti all'unisono avevano smesso di agitare le mazze, fissando in tralice il demone delle tempeste, che nel frattempo estraeva un taccuino ed iniziava a prendere appunti.

    « Quarion Galanodel, che fa il Re del Cielo, mi ha chiesto di cercare “Dotsuku”: è lui il Re della Giada? Il Re della Giada sa dove potrebbe essere la persona che cerco? Cosa sapete della contaminazione da Virus Gastrea? La città è in stato di epidemia? »
    Brifos guardò Sash. Kyuubei, pure, aveva gli occhietti puntati sul diretto interessato, anche se in realtà si stava grattando sotto le orecchie dalla forma buffa e allungata. A loro volta, lo storm rider chiamato Riot guardò il collega inquisito, e pure il resto del gruppo fece lo stesso. Infine, il leader si voltò a ribattere a Brifos in tono decisamente offeso.

    « Ehi!!! Che cazzo c'entra lui??? Chiedi a me!!! Qui sono io il capo, chiaro??? »
    Tutti i rider alle sue spalle annuirono e confermarono, primo fra tutti Sash stesso che si mise ad additare il proprio boss.
    « Sì, sì!!! Il capo è lui, chiedi a lui, io non ne voglio sapere niente!!! »
    Poi, con colpevole ritardo, alle spalle del leader due rider iniziarono a dibattere sulle parole usate dal demone blu cobalto.
    « Aspetta. Ha detto Re del Cielo? Che c'entra, non è imprigionato?? »
    « Chi cacchio sarebbe Quarion Galanodel? Mai sentito. »
    « E' il vero nome del Re del Cielo, pezzo d'idiota!!! »
    « Ooooh! Non lo sapevo... »
    Irritato da quel vociare sommesso, Riot avanzò di due passi, sempre mantenendosi ad una ragionevolissima distanza di parecchi metri dall'interlocutore, poi puntò la mazza in avanti in un gesto di sfida che voleva sembrare minaccioso ed autoritario.

    « Qui non c'è nessun virus chiamato gastrea! E non abbiamo nessuna epidemia, ci sono solo le bestie nuove che ci hanno preso il posto di quelle di metallo ed a volte mordono le persone e ci fanno crescere i mostri dentro che poi attaccano gli altri! »
    Tutti annuirono, confermando. Al che Riot continuò:
    « Non ho idea di chi cavolo sia questo Dotsuku di cui parli, e bada alle tue parole perché il Re della Giada Scarlatta che domina sulla Jade Road è il nobile Nike, il Dio della Vittoria che ha sconfitto gli Headhunters ed ora è a capo di tutte le tribù della tempesta! Noi siamo qui per impedire ai Jingo di passare, perché quei bastardi hanno tentato di rapire i conigli all'orfanotrofio ed hanno fatto incazzare di brutto il nostro capo, che ha giurato che se si rifanno vivi sviterà i loro crani dal resto del corpo, uno ad uno! »
    Quelle parole decisamente infervorarono i presenti, che iniziarono ad esultare divertiti apprezzando di molto l'oratoria spinta del capobanda.

    « Potremmo seminarli facilmente. »
    Commentò apatico il Kyuubei durante lo sproloquio del teppista armato di mazza.
    « Ti basta passare fra quei due edifici laggiù... poi dritto di quattro chilometri e mezzo. Il tipo che cerchi si è fermato. Adesso non è più da solo, si trova in un posto molto affollato... »

    « Adesso, bestione, vedi di gettare a terra tutto ciò che hai, non costringerci ad usare la violenza! Tu sei grosso, ma noi siamo in sei quindi vedi di non fare scherzi! Non ho capito una mazza di quello che hai detto, non so dov'è questa Palathas di cui sta parlando e sinceramente non mi importa! Se non sei della foresta, allora devi provenire per forza dalla città! E quindi sei un Jingo del cazzo! »

    ________________________________________

    . Missione Tre. Salvare il salvabile.
    (Lancelot, Augustus)

    Se ti prude potresti usare un rametto
    Il Numerologo si intromise nelle lamentele del pretoriano più alto, che si era presentato come Sette, altro esempio di come gli Storm Rider amavano in modo quasi tribale i nomi in codice, sebbene quello era senza dubbio il meno colorito fra tutti gli esempi disponibili, come adesempio Sharyu che era "La Scimmia" e Natsuki che si presentava come "Il Topo".
    Ma...emh, sono solo coreografiche o hanno qualche altra utilità?
    Lo spilungone voltò il capo mascherato sul pastore di anime, e sebbene il cappuccio lo rendesse molto inespressivo si riusciva in qualche modo a percepire un sorriso da squalo sotto quello strato di cuoio sintetico e metallo lavorato.

    « Coreografiche? No. Ce le ha imposte il boss. »
    Disse leccandosi rumorosamente le labbra, con un disgustoso e plateale suono di risucchio.
    « Non vuole che stacchiamo la testa a morsi ad alleati troppo curiosi. »
    Numero Sei gli mollò uno scapellotto a tradimento, evitato con un movimento del busto dallo spilungone sghignazzante.
    « Sono ornamentali! Il capo ha questi gusti strani, lo sanno tutti. »
    Come spiegazioni suonavano derisoria la prima e fuorviante la seconda, entrambe false ma con un fondo di verità in egual misura, però era vero che Quarion Galanodel era una persona con la fama di eccentrico quindi la spiegazione del pretoriano più basso si poteva anche prendere per buona. Anche se certamente un ornamento non dovrebbe essere così fastidioso...

    « Dal momento che alcuni di noi non sono mai stati nella Foresta, converrebbe dividerci idealmente in coppie, in modo da avere ciascuno un referente più esperto; in più, per far fronte a situazioni di emergenza, sarebbe utile alla sopravvivenza del gruppo e al completamento della missione che ciascuno di noi fosse responsabile per l'altro. »
    Ascoltarono tutti, ma solo Vlad annuì prontamente, gli altri seguitarono ad ascoltare in silenzio, mentre Numero Sette continuava a grattarsi la gola in modo compulsivo lamentandosi degli insetti.
    « Augustus potrebbe essere il referente di Sei e Sette, e tutti e tre concentrarsi sul guardasi le spalle a vicenda in caso di pericolo; stesso discorso varrà per Vlad e la Signorina Sharyu. Io mi rimetterò invece alla guida e al servizio di Natsuki. »
    Il ragazzo annuì con un secco "sì, ser", mentre poco più in là il Topo gemette paralizzandosi per qualche momento, mentre Sharyu lo incoraggiava con un sorriso amichevole.

    « Non sono bravo in queste cose... »
    Ammise titubante, decisamente poco entusiasta all'idea.
    « Dovrei dare ordini...? No, non sono proprio capace... »
    Continuando a sorridere in modo dolce, Sharyu gli prese il polso e lo incoraggiò a riprendere la marcia, tentando di essere incoraggiante nei suoi confronti.
    « Fra tutti sei il più intuitivo ed il più bravo a reagire ai pericoli. Devi solo dire al signor cavaliere quello che senti, tutto qui. Non devi sforzarti di fare l'impossibile. Sono sicurissima che sarai bravissimo, tutti noi riponiamo grande fiducia in te! »

    « Chi è che sarebbe... Augustus? »
    Chiese il pretoriano alto, al che il compare puntò il pollice sull'aviatore.
    « Ah, sei tu? Hai l'aria del topo di biblioteca. Sei sicuro che sai fare il capo? Guarda che tutti e due avevamo squadre da duecento sottoposti, ai tempi della guerra. »
    Numero sei sbuffò irritato all'indirizzo del compagno.
    « La finisci? Sei talmente idiota che nemmeno gli ordini ti restano in testa per più di mezzo secondo. »
    « Che ho detto?? »
    Rispose il pretoriano più alto, risentito.
    « Niente. Taci. Dirò al boss di farti indossare anche qualcosa per tapparti quella fogna che ti ritrovi attaccata alla gola, per non dover sentire la tua voce per tutto il tempo. »

    Più o meno allora iniziarono i primi problemi. Il topo, il più sensibile ai pericoli del gruppo, si arrampicò subito su di un albero, usando le air treck per darsi la spinta di ramo in ramo. Tutti gli altri seguirono il suo esempio, meno i due pretoriani che rimasero al suolo guardando il resto del gruppo con i volti resi inespressivi dalle maschere.

    Tutti sugli alberi!
    Augustus balzò su di un ramo più alto come senza peso, salendo di parecchi metri sui giganteschi tronchi mutati, sotto lo sguardo sorpreso e poi improvvisamente divertito di Sharyu, che pure gli aveva allungato una mano convinta ne avesse bisogno.
    « Maestro, ti muovi con la grazia di una ballerina. Non potevi salire così anche quando abbiamo incontrato quei mostri? »
    Seduta sul ramo, sorrise ad Augustus e poi a Vlad, che levitando a sua volta offrì la mano alla donna per aiutarla a salire ancora di più, fedele agli ordini impartiti da Lancelot. Lei però declinò cortesemente per non essere di peso, preferendo accettare il suggerimento di salire ancora, ma facendolo con le sue sole forze. D'altronde anche lei aveva a disposizione quei pattini superfuturistici ai piedi. Con un bel po' di ritardo, infine anche il pretoriano più alto fece una scrollata di spalle plateale e fece per salire, aggrappandosi all'albero più vicino con le braccia oblunghe, beccandosi però uno sguardo tagliente del compare più basso, che commentò acido:

    « Che fai? »
    I due si guardarono per un momento, poi Numero Sette rispose irritato:
    « Hai sentito gli altri? Salgo. »
    L'altro sbuffò, derisorio.
    « Stai fuggendo. La Guardia Pretoriana combatte. Non fugge. »
    L'altro rimase per un momento in silenzio, evidentemente stupito da quell'affermazione. Numero Sei si era piazzato stoicamente in mezzo al percorso, in attesa del pericolo che si stava già palesando in lontananza sotto forma di rumori che sembravano l'eco di un branco di mufloni impazziti che spazzavano il sottobosco in una carica precipitosa e violentissima. Ancora attaccato all'albero che aveva tutta l'intenzione di scalare, Numero Sette prima guardò il compagno, poi in direzione dei rumori, poi ancora il compagno.
    « Aspetta un momento!!! E' chiaramente una stronzata!!! La Necro Road non fugge, ma combatte e muore. Io che cazzo c'entro con i tuoi precetti da fanatico testa di cazzo, la mia "strada" non ha nessun tipo di costrizioni morali, porca puttana!!! »
    « Non c'entra niente la mia strada! E' una roba di noi Pretoriani. »
    « Vaffanculo, Zack! Io ti mollo qui, sai??? »
    Un ruggito in lontananza, simile ad un verso di sfida.
    « Vai pure. Ci penso da solo. »
    Rispose Numero Sei, mantenendo testardamente la posizione.
    « Vado sul serio! Ti lascio crepare qui come lo stronzo fanatico che sei!!! »
    L'altro non rispose. Finalmente dal limitare degli alberi comparve la bestia.
    Aveva una massa enorme, eppure in un primo momento sembrava levitare nell'aria come senza peso. Si affacciò fra due dei giganteschi alberi mutati a due metri da terra, aggrappandosi ai tronchi con le membra alterate e deformate come plastica disciolta dall'acido. Puntò gli occhi diseguali sui due pretoriani, unici bersagli nel suo campo visivo. Li osservò, e le molteplici bocche che fuoriuscivano asimmetriche dai lati di quella palla di carne schioccarono, sbavando copiosamente flotti di saliva venefica.

    png

    Di nuovo l'essere da incubo sembrò fluttuare, i tentacoli biancastri si disposero ovunque nel terreno aggrappandosi ad ogni sporgenza, ogni ramo, ogni masso, aderendo perfettamente con una lucida bava biancastra. Di nuovo sbatté il grande occhio sinistro, di nuovo fece schioccare le molteplici fauci. Poi, lentamente, un centimetro per volta iniziò a tendere i muscoli. A contrarli come fanno i corpi delle lumache quando incedono, ma con disgustosi suoni come quelli di più fruste che schioccano.

    « State alla larga! »
    Disse Numero Sei.
    « Quell'affare è nostro! »
    Il pretoriano alto sbuffò, si staccò dall'albero su cui aveva intenzione di salire e si riposizionò, mettendosi giusto alle spalle del compare, che sciolse le braccia muscolose dalla posa precedente e si mise in guardia. Infine, con un boato la bestia si gettò in avanti. In un lampo fu un inferno di devastazione e detriti lanciati a decine di metri di distanza. I due pretoriani vennero travolti dall'onda di carne, cui seguì un'onda d'urto simile a quella di un cannone vivente. Ci fu un'esplosione di corteccia e polvere ovunque, quando l'essere terminò la sua carica contro uno degli alberi più lontani. Poi, infine, un diluvio di icore nera che imbrattò il terreno in un'area enorme, più di cinquanta metri dall'epicentro: il luogo dove si ergevano ancora i due pretoriani, ancora miracolosamente in piedi dopo l'impatto.
    Lentamente, Numero sei alzò entrambe le braccia al cielo, poi strinse i pugni e li premette di fronte a se in un chiaro gesto di esultanza, lanciando al contempo un grido di giubilio. Dietro di lui, di schiena, lentamente Numero Sette si accasciò ansimante, sebbene fosse impossibile vederne il volto e quindi capire se era ferito, stanco o semplicemente scosso. Tutti e due i pretoriani erano annaffiati di fluidi vitali della bestia ed avevano le vesti conciate in modo indicibile, con escoriazioni visibili sui petti nudi ed il cuoio dei guanti lacero. Il più basso, che ora seguitava ad esultare, aveva gli avambracci che sembravano ustionati, tanto le escoriazioni erano perfettamente uniformi.

    « WOOOOOOOOOOOH!!! Porca puttana, è stato spettacolare!!! »
    Gongolava trionfante il più basso. Di contraltare, le grida dell'altro:
    « Ma che cazzo era...? No, davvero, che cazzo era??? Scherziamo!!! Che cazzo di foresta è questa??? »
    Il pretoriano più alto decisamente aveva passato momenti migliori, ma era nettamente il meno colpito dei due.
    Sempre accasciato al solo, seduto con le mani premute a terra per tenersi, guardò in alto e si rivolse a Lancelot, Sharyu e Augustus.
    « Ehi!!! Ma siete seri??? Quanti cavolo sono i tizi che si sono persi qua??? Siete seri quando dite che volete cercarli??? Sono morti!!! Che mi prenda un colpo se non sono stramorti con quegli affari in giro!!! »
    Di opinione diametralmente opposta sembrava l'altro pretoriano, che dal canto suo sembrava più vitale di prima.
    « Questo posto è una ficata. Ringrazierei il boss, se solo potessi farlo! Cazzo, per la prima volta in vita mia sono davvero dispiaciuto di non poterci parlare in prima persona!!! Ah, merda!!! Se solo quel figlio di puttana di Gab fosse qui!!! Qui c'è da divertirsi!!! »

    L'organismo mutato e distorto dal virus gastrea giaceva in un cratere a decine di metri di distanza. Con l'impatto aveva letteralmente travolto un albero delle dimensioni di un palazzo, il quale rimaneva in piedi per puro miracolo. Il mostro era una poltiglia sanguinolenta nera e biancastra, di cui era difficile anche solo distinguere le varie parti. Lo scontro con i pretoriani l'aveva lasciato praticamente diviso in due e l'impatto aveva fatto il resto. Sotto gli occhi dei presenti, tuttavia, l'unico occhio rosso e sanguigno rimastogli si animò all'improvviso. Alcuni orifizi si mossero debolmente, annaspando come in cerca d'aria.

    « Maestro forse dovremmo... aprirlo...? »
    Chiese Sharyu, titubante, rivolgendosi ad Augustus.
    « L'altro mostro aveva nella pancia il braccio di una delle compagne dell'elfa, ricorda? Magari questo qui ha... sì, insomma... mangiato qualcuno...? »
    Come accogliendo con un invito le parole della Storm Rider, le budella esposte della bestia sembrarono ribollire, emettendo uno scarico d'aria mefitica cui seguì un gorgoglio indistinto. Gli intestini erano neri, come fatti di catrame caldo. Non c'era sicuramente bisogno di aprire la carcassa, già ridotta malissimo. Però infilarci le mani dentro... quella era tutt'altra storia! E per di più c'era anche da darsi una mossa! La foresta infatti sembrava ancora più inquieta. C'erano sicuramente predatori in movimento fra gli alberi, bestie chimeriformi rese letali dal gene gastrea attirate dal rumore dello scontro fra i pretoriani e la bestia. Rimanere fermi era decisamente pericoloso...

    CITAZIONE
    . Missione Uno. Verso Klemvor: Il prossimo intervento spetta a Denver, cui seguirà un breve intervento da parte del Quest Master. La reazione della folla ed il conseguente impatto del ritorno del Re del Cielo saranno ivi descritti e fortemente influenzati dalle parole scelte dal nostro reporter preferito! Diciamo che... il lavoro sembra facile, ma in realtà cela un certo numero di insidie nascoste. E' decisamente un lavoro per un personaggio con un buon punteggio in carisma! (Inserire qui una risatina malefica di sottofondo).

    . Missione Due. In cerca del fuggitivo: Poco da dire! Per qualsiasi domanda, sai dove trovarmi!

    . Missione Tre. Salvare il salvabile: La foresta vi da un deciso bentornati, accogliendovi a braccia aperte! Per Augustus non è altro che un ennesimo incontro ravvicinato con la fauna locale: i gastrea! Per Lancelot invece è tutta una novità! Avete sostanzialmente due scelte: analizzare il cadavere rimanendo fermi per qualche tempo, oppure movervi immediatamente. Al momento avete ancora una vaga idea della direzione di provenienza, dunque potete scegliere fra muovervi parallelamente al cratere alle vostre spalle (alla vostra destra o alla vostra sinistra), oppure inoltrarvi ancora di più nel bosco. Siate chiari e specifici nel decidere la posizione, va benissimo anche se lo specificate nello specchietto riassuntivo.
     
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    « Eeeeeh...? »
    « Ehi!!! Che cazzo c'entra lui??? Chiedi a me!!! Qui sono io il capo, chiaro??? »
    « Sì, sì!!! Il capo è lui, chiedi a lui, io non ne voglio sapere niente!!! »
    « Aspetta. Ha detto Re del Cielo? Che c'entra, non è imprigionato?? »
    « Chi cacchio sarebbe Quarion Galanodel? Mai sentito. »
    « E' il vero nome del Re del Cielo, pezzo d'idiota!!! »
    « Ooooh! Non lo sapevo... »

    Con una certa sorpresa -ma nessun reale interesse-, Brifos registrò l'impatto delle sue parole sui giovani ningen che aveva incrociato: dapprima, gli sguardi convergettero su Sash, e subito dopo si scatenò un vocio fitto e confuso, non dissimile da quello che gli studenti di Miséricorde producevano in classe, quando teneva lezione; poi, muovendo due passi in avanti, probabilmente per catturare l'attenzione dell'alto visitatore, fu però Riot a prendere la parola per rispondere alle domande sollevate dal Demone delle Tempeste.

    « Qui non c'è nessun virus chiamato gastrea! E non abbiamo nessuna epidemia, ci sono solo le bestie nuove che ci hanno preso il posto di quelle di metallo ed a volte mordono le persone e ci fanno crescere i mostri dentro che poi attaccano gli altri! »

    Senza staccare gli occhi bigi da quelli del capo-banda, nemmeno per sbattere le palpebre -in un comportamento forse un pochino inquietante-, il Saggio prese diligentemente appunti: anche se il loro atteggiamento non rispettava i protocolli comunicativi che lui aveva studiato essere i più congeniali e corretti per una proficua conversazione, il Raitei trovò comunque quell'interscambio positivo, dal momento che gli fornì diversi dati da poter segnare sul proprio taccuino.

    « Non ho idea di chi cavolo sia questo Dotsuku di cui parli, e bada alle tue parole perché il Re della Giada Scarlatta che domina sulla Jade Road è il nobile Nike, il Dio della Vittoria che ha sconfitto gli Headhunters ed ora è a capo di tutte le tribù della tempesta! Noi siamo qui per impedire ai Jingo di passare, perché quei bastardi hanno tentato di rapire i conigli all'orfanotrofio ed hanno fatto incazzare di brutto il nostro capo, che ha giurato che se si rifanno vivi sviterà i loro crani dal resto del corpo, uno ad uno! »

    Tutti gli altri annuirono, Brifos compreso, e mentre i punk esultavano -in qualche modo galvanizzati da quel racconto-, il colosso dai capelli blu filtrava le informazioni che stava ricevendo, elaborandole con alle conoscenze di cui era entrato in possesso esaminando tutti i report pertinenti trovati a Palanthas, ed inchiostrandole con rapidità meccanica sulla pagina bianca, sotto forma di parole-chiave o brevi pensieri, del tipo: "Contagio Gastrea: in corso (misure contenitive scarse)", oppure "Non conoscono Quarion > Nike “Re Giada Rossa”, e i più importanti "Jingo = Stranieri (?)" e "Orfanotrofio > Conigli = Cursed Children (?)".

    « Potremmo seminarli facilmente. Ti basta passare fra quei due edifici laggiù... poi dritto di quattro chilometri e mezzo. Il tipo che cerchi si è fermato. Adesso non è più da solo, si trova in un posto molto affollato.. »

    L'inserimento dell'Incubator nella conversazione valse al Raitei la creazione di una crepitante scintilla azzurrina sul corno dorato e l'annotazione di una postilla supplementare sulla sua agendina: “Kyubey: sviluppare una Modalità Silenziosa ”; non di meno, il Saggio volse il testone nella direzione che gli era stata indicata, valutando il da farsi... ed ignorando l'inane discorso di Riot.

    « Adesso, bestione, vedi di gettare a terra tutto ciò che hai, non costringerci ad usare la violenza!
    Tu sei grosso, ma noi siamo in sei quindi vedi di non fare scherzi! »

    Reclinando il testone blu cobalto da una parte, Brifos tornò ad appuntare i vacui occhi d'ardesia in quelli del capo-banda, e valutò le ragioni del suo fervore: arrivava a capire che doveva trattarsi di una qualche questione tribale-etologica sul marcare il territorio e dimostrare la supremazia di un esemplare Alpha, ma... non era nulla di rilevante al fine della sua missione.

    Piuttosto, sollevandone un foglio tra pollice ed indice, aprì il libriccino ad una pagina pulita, scrisse qualcosa sulla carta bianca, e lo rimosse dalla rilegatura con uno strappo secco e deciso.


    « Non ho capito una mazza di quello che hai detto, non so dov'è questa Palathas di cui sta parlando e sinceramente non mi importa! Se non sei della foresta, allora devi provenire per forza dalla città! E quindi sei un Jingo del cazzo! »

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    « No, sono Brifos: uno studioso di Palanthas. »
    lo corresse il gigante, chiudendo il taccuino con un secco gesto della manona
    « Comunque, stando alla documentazione che ho letto, le creature infette sono attirate dalla presenza delle bambine con gli occhi rossi, e respinte da una sostanza sintetica sviluppata dagli abitanti della nuova città. »
    li avvertì, riponendo l'agendina nel suo alloggiamento alla cintura.
    « È un metallo: i Jingo lo chiamano Vanarium. Può essere utile al Re Nike. »

    Quasi non vedesse la mazza di metallo che gli era stata rivolta contro, o non ne decodificasse gli intenti intimidatori, lo Youkai della Folgore li fissò tutti -uno alla volta- e poi rivolse loro un profondo inchino.

    « Grazie per le informazioni: siete stati davvero tanto gentili.
    Fate buona guardia. »


    ...e per quanto surreale potesse sembrare, dal suo punto di vista era stato proprio così: i Riders avevano risposto alle sue domande, perciò -per ricambiare la cortesia e per onorare la sua carica di diffusore di conoscenza- li aveva messi a parte di due nozioni potenzialmente utili a gestire la situazione; tuttavia, aveva assicurato al suo bio-computer che avrebbe fatto presto, e dal momento che l'animaletto bianco sembrava temere l'eventualità di venir trattenuti dagli astanti, l'Amal cercò di ridurne la probabilità.

    « Se vi serve aiuto -con i Jingo, le bestie, o le bambine-
    potete chiedere a Quarion: è un bravo Re. »

    aggiunse, a dovere di cronaca, fornendo un'opzione in più alla fazione di Nike
    « Sta andando a Klemvor, adesso. In un posto che si chiama “Big Bird” »

    Dopodiché, tese il braccio verso Riot e lasciò cadere il foglietto, sferrando al contempo un lieve ma deciso pestone sul terreno col piede destro, proiettandosi nella direzione indicatagli dall'Incubator con uno scatto istantaneo, e -senza aspettare di toccare il suolo- attivò la levitazione così da proseguire la tratta in volo, sfruttando la forza cinetica accumulata per accumulare velocità.


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    Condizioni Fisiche: Ottimali
    Status Psicologico: Tranquillo e Concentrato
    Energie Residue: 110% - 5% = 105%

    Riassunto: Dopo aver preso appunti su quello che ha sentito, Brifos scrive una nota da lasciare ai Riders con il nome della sostanza “Vanarium” e l'appunto “Quarion > Big Bird”, nel caso il biglietto arrivi al loro Re.
    Poi, segue le indicazioni del Kyubey allontanandosi nella direzione che gli è stata indicata, usando da fermo la tecnica Kanmuru - Blitz: e proseguendo poi più rapidamente con la passiva di Levitazione.

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    Poteri Passivi


    Mantra: Vista Cieca | Radar | Auspex Spiritico | Trick-Detector | Mindfuck-Alert
    Levitazione: Volo
    Hado: +10% di Mana
    Memento: Istant-Casting
    Ataraxia: Resistenza al Dolore e Anti-Malia
    Intuizione: Vista Karmica dei legami empatici che connettono due o più spiriti
    Rianimazione: Immortalità
    Autorevolezza: Aura di Saggezza [Passiva di Gilda]
    Sapienza: Passiva di Conoscenze [Passiva di Gilda]

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    Tecniche Attive


    Kanmuru - Blitz: Tramite il rilascio di scosse elettriche nel proprio corpo, seguendo il principio dell'elettro-stimolazione, Brifos possiede la capacità di incrementarne un parametro a scelta tra le sue caratteristiche fisiche influendo su tono e ritmo della propria attività muscolare; in questo modo, concentrando una certa quantità di energia elettrica in sé stesso, l’Amal sovra-stimola l’efficienza del suo corpo e ne incrementa la Velocità di movimento, potendo così compiere Schivate eccezionali e Scatti rapidi, coprendo diversi metri (5m x basso, 7m x medio, 10m x alto, 15m x critico) in pochi istanti. L'entità del potenziamento in Rapidità è subordinata alle energie consumate dal Raitei di volta in volta, e funziona per una singola azione soltanto.
    Consumo: Variabile > Basso
     
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    Numerologia 33: Ricerca



    Sono io Augustus Asensi...e...ho le mie esperienze. Sono Ufficiale di un Presidio con diversi milioni di abitanti e Comandante di una squadra di diverse centinaia di uomini.
    Vi può bastare?

    Risponde piccato ai due Pretoriani prima che tutto si stravolga.
    Cerca rapidamente un riparo. Sa bene che questa foresta può riservare delle sorprese inquietanti, mordenti, taglienti, esplosive, mutanti. Quindi, prima si sale sugli alberi, si sta ben lontani dai mostri, e poi si può parlare.
    Sharyu gli pone giustamente una domanda, vista la grazia di ballerina di cui è dotato il Numerologo. Si limita a mostrarle un sorriso appena imbarazzato prima di rispondere agguantandosi ad un ramo robusto e saldo.
    In realtà non pensavo di saperlo fare. Quando la creatura ci ha assaltato nel precedente viaggio, creando una buca, ci ho provato...e ci sono riuscito. Non pensavo che la telecinesi potesse avere applicazioni così variagate.
    In realtà gli spiriti del suo corteo, tessendo fili invisibili di spirito, lo trasformano in una specie di enorme burattino che viene mosso dalle abili mani non-morte dello sciame di spiriti. Una applicazione della loro convivenza a cui non aveva mai badato. Si è ripromesso, invero, di studiare meglio queste particolari varietà del suo spirito rattoppato. Meglio saperlo prima, che scoprirlo mentre si sta per morire divorati da una talpa geneticamente modificata.
    I due Pretoriani, intanto, cominciano a battibeccare e probabilmente stanno confermendo la loro morte. Giulietta, esperta di lettura di anime, si avvicina al Numerologo e gli rivela quanto i due numeri hanno ripetutamente mentito durante i loro dialoghi. Il Numerologo dal canto suo accoglie questa notizia con una certa perplessità. Fa una smorfia arricciando il naso ed alza la voce.
    SCAPPATE SUGLI ALBERI!
    E' quasi tentato di utilizzare le sue doti di numerologo per costringere i due testoni a salire sugli alberi. Purtroppo la creatura multi occhio multi bocche fa la sua comparsa segnando la fine di ogni rilfessione. Assiste in silenzio alla trasformazione del mostro in una palla di cannone. Si volge verso la corteccia dell'albero cercando di proteggere almeno il viso dalla pioggia di icore che investe praticamente ogni cosa. Imbianca, anzi, in-nera tutti i presenti. Di nuovo. Ormai ci ha quasi fatto l'abitudine a questa inquietante pratica. Percepisce ancora gli spiriti simil-morti dei due Pretoriani; tira un sospiro di sollievo a sapere che son sopravvissuti a quell'enorme devastazione.
    Lascia i due numeri a discorrere tra loro, rivolgendosi alla ragazza scimmia. La sua idea, in realtà, è corretta, per quanto rivoltante. Il Numerologo si sobbarca di questo compito.
    Sharayu, mentre io mi occupo di questa cosa, potresti redigere una lista di tutti gli uomini e donne reclutati per la missione?
    Depenna noi, escluso l'alchimista, ed ovviamente Flute.

    Così almeno avranno un'idea di quando fermarsi nella loro ricerca. Fluttuando placidamente si sposta verso un ramo più vicino alla melma che era la creatura. Già che si trova, si volge verso i due Pretoriani. Mordicchia un labbro riflettendo brevemente su quanto gli ha detto Giulietta, alza la voce e si rivolge ai due numeri.
    Visto che siamo una squadra, sarebbe buon costume evitare di mentire a chi sta rischiando la vita con voi.
    Se non volete dirmi il perchè di quelle maschere o volete inventare strane giustificazioni su cosa un Pretoriano fa o dovrebbe fare, basta dirlo apertamente. Non posso costringervi a fidarvi di me, ma almeno evitate di mentirmi.

    Giusto per esser chiaro e diretto, come sembrano esserlo sia sei che sette.
    Avete riportato delle ferite? Sono un apprendista guaritore.
    Si appolaia su un ramo vicino il cadavere e richiama uno degli spiriti a cui affida uno dei tarocchi affilati come lame che porta sempre con se. Lascia fluttuare la lamina verso la pancia del mostro che provvede a tagliare sino a che il suo contenuto non viene riversato al suolo. La visione è disturbante: denti, grumi di capelli, frammenti cartilagini e grossi pezzi levigati e compressi di metallo, forse una qualche armatura.
    Chiude gli occhi, non sa bene a quale divinità votarsi o a quale divinità votare quei caduti.
    In ogni caso è doveroso comprendere chi siano i caduti per avvisare le loro famiglie e comprendere quando sospendere le ricerche.
    Richiama a sè la lamina, che pulisce con un panno e ripone al fianco. Lo spirito viene caricato con la sua energia vitale e nuovamente inviato verso i resti umani. Cerca di far vibrare lo spirito con quegli oggetti così da poterne leggere il passato. Ha bisogno di informazioni e spera così di poterne ottenere.

    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi (x10), Cocoguyan (x1), Anatema dei Numi, Orologio dell’Eterno Ritorno
    Mana: 110-5=105%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico, udito e dei legami nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting ed aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche ed illusorie
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore ed alle malie
    Continuità Spirituale - Telecinesi e cast dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni
    Lettura dell’Anima - Radar bugie e Telepatia
    Corazza spiritica - Armatura naturale, PU Resistenza, Levitazione
    Mazzo di tarocchi - Tasca dimensionale

    Attive
    ۸ Numerologia: 18, Segreto
    Attraverso lo studio delle pratiche occulte Augustus è divenuto padrone di una strana arte magica che sfrutta contemporaneamente la manipolazione della materia, degli spiriti e della mente.
    Richiamando a sè uno o più spiriti e bisbigliandogli il numero diciotto Augustus è in grado di plasmare lo spirito secondo quelli che sono i dettami associati al numero.
    Diciotto è il numero dei segreti e dei misteri. Augustus sarà in grado di utilizzare uno spirito, dopo aver pagato un obolo adeguato, per interagire con qualsiasi tipologia di oggetto/ambiente. Lo spirito potrà recuperare informazioni sul passato dell'oggetto e sugli eventi che lo hanno riguardato. Nella pratica il QM può fornire informazioni sull'oggetto e sul suo passato.
    Tipologia: Attiva
    Consumo: Basso
    Durata: Un turno

    Equip esplorazione
    Zaino: zaino di media capienza
    Razioni/Acqua: razioni con barrette ipercaloriche per tre pasti. Una borraccia da un litro.
    Gessetti: sei gessetti (due bianchi, due rossi, due verdi)
    Corde: Due corde di 5 metri ognuna
    Fiammiferi/stracci: Una scatola di fiammiferi (venti in totale) e due semplici stracci di stoffa bianca di circa 50x20 cm.
    Coperta: una coperta di lana sottile.
    Occhiali: semplici occhiali di ricambio.
    Quaderno/penne: Un quaderno con una trentina di fogli, due penne (una nera ed una rossa).
    Provette: tre provette in plastica con tappo ermetico a pressione. Capienza 20 ml cadauna.
    Guanti: un paio di guanti neri con una sottile imbottitura in cuio morbido sul palmo così da essere adatti alle superfici rocciose.
    Scarpe: un paio di scarpe comode dalla suola antisdrucciolo.

    Scheda: Qui

    Riassunto

     
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    Apparentemente imperturbabile quanto i laghi che punteggiavano la laguna di Shea, il Cigno ascoltò le vuote rimostranze sollevate dai Pretoriani senza intervenire, costringendosi -nella contingenza del momento- a sopportare la loro insubordinazione priva del benché minimo raziocinio, facendo tuttavia appello in cuor suo alla benevolenza della Dama Azzurra perché la stoltezza di quei due non costasse loro la vite – e al resto del gruppo la sicurezza di poter contare sull'apporto di un paio di braccia in più.

    Quando la colossale bestia infettata dal Virus emerse dalla linea degli alberi, le iridi color ciano dell'albino studiarono con attenzione tanto il nemico quanto quel poco che gli riuscì di osservare dello stile dei presunti
    alleati, e mentre gli umori del mostro abbattuto ricadevano sui due Riders in una pioggia nera, Sei esultò come un ragazzino, mentre Sette si accasciò a terra ansimante.

    « Ehi!!! Ma siete seri??? Quanti cavolo sono i tizi che si sono persi qua???
    Siete seri quando dite che volete cercarli??? Sono morti!!! »
    sbraitò il Pretoriano oblungo, rivolgendosi agli altri sugli alberi
    « Che mi prenda un colpo se non sono stramorti con quegli affari in giro!!! »

    Intanto, l'unico occhio rosso e sanguigno rimasto alla carcassa del Gastrea si rianimò,
    e alcune delle sue cavità visibili tremolarono, come annaspando in cerca d'aria.


    « Maestro forse dovremmo... aprirlo...?
    L'altro mostro aveva nella pancia il braccio di una delle compagne dell'elfa, ricorda?
    »
    la donna di nome Sharyu si rivolse ad Augustus
    « Magari questo qui ha... sì, insomma... mangiato qualcuno...? »

    Sharayu, mentre io mi occupo di questa cosa,
    potresti redigere una lista di tutti gli uomini e donne reclutati per la missione?

    rispose quello, aggiungendo precise disposizioni per procedere metodicamente
    Depenna noi, escluso l'alchimista, ed ovviamente Flute.

    Così disponendo, il Numerologo fluttuò da un ramo all'altro per avvicinarsi ai resti della creatura abbattuta, confrontò i Pretoriani sulle menzogne che avevano proferite -rendendo manifesta la sua capacità di percepirle- e si informò sulle loro condizioni; poi, facendo aleggiare magicamente una delle sue carte-lama nell'aria, cominciò a dedicarsi alla sezione delle viscere della carcassa e all'ispezione del loro contenuto: denti, matasse di capelli, pezzi di ossa e di metallo...

    Intanto, il Cavaliere del Lago si erse in piedi sul proprio ramo, rivolgendosi anch'egli ancora una volta alle due guardie assegnate loro come rinforzo da Quarion.


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    « Visto che sostenete di aver guidato in battaglia numerosi uomini,
    avrei una domanda per voi, Sei e Sette. »

    esordì Lancelot, con voce glacialmente calma
    « Come comandanti, voi cosa avreste fatto a due soldati che non rispettano gli ordini? »
    e dopo un istante di silenzio, cercò di essere più chiaro
    « Ne stanno arrivando altri: salite sugli alberi. »



    Status

    Condizioni Fisiche - Ottimali
    Condizioni Mentali - Spazientito
    Riserve Energetiche - 100%
    Riassunto delle Azioni - Aspetta che Augustus finisca di eviscerare il Gastrea, perciò resta sull'albero - e ripete ai Pretoriani di fare altrettanto.


    Equipaggiamenti

    L'Armatura - Bonus in Resistenza | Leggerezza
    La Cappa - Assenza di Aura | Furtività | Presenza Inosservata
    La Spada - Infrangibile | Fendi-etereo
    I Coltelli - Lame da Lancio [x 20]


    Poteri Passivi

    Figlio della Laguna - Mindfuck-Alert | Trick-Detector | Difesa Mentale [Variabile]
    Cerchi sull'Acqua - Vista Cieca
    Seguire la Corrente - Bonus in Velocità | Bonus in Agilità | Acrobatismo
    Grazia del Cigno - Aura di Carisma
     
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    -Prima che io mi mostri, vorrei che mi annunciaste, però.

    Cala il silenzio. Denver sospira e, stravaccato nella sua poltroncina, si prepara a godersi il sicuro battibecco che scoppierà di lì a poco. Quarion viene guardato con aria spaesata da tutti e tre i membri di Trident rimasti, che subito dopo si lanciano a vicenda occhiate dubbiose. Ahri, Byakko e Gembu: se ci fosse anche Seiryu, sarebbe già fuori a fare le presentazioni di tutti. Se il giornalista non ha fatto male i suoi calcoli, il primo a farsi avanti sarà...

    « Va bene, lo faccio io! »
    ...Gembu, ovviamente, nel gruppo quello di gran lunga più sicuro di sé, ma anche il più irruento e di gran lunga il meno adatto da mandare avanti per fare una buona prima impressione a chiunque. Ahri – pardon, Suzaku e Byakko questo lo sanno benissimo, e infatti...
    « No, col cavolo! »
    ...si opporranno, e visto che non ci sono argomenti a cui controbattere, adesso la palla passerà ad uno dei due candidati rimanenti.

    « Lo dicevo io!!! E' tutta colpa vostra, dovevamo impedire a Vlad di andare!!! Doveva farlo lui, non questo grosso idiota qui!!! »

    Sbotta Suzaku, posando i suoi occhi accusatori su tutti i presenti, inclusi Denver (che non se ne sorprende troppo) e perfino Quarion stesso. Al che il giornalista ritiene saggio non protestare e prendersi in silenzio le proprie inesistenti responsabilità. Anche discutendo non otterrebbe nulla, del resto; si limita ad alzare gli occhi al soffitto e a cercare per un momento quelli dorati dell'Ambasciatore.

    « Ma almeno sai che cosa dire?? Conosci i titoli da elencare? »
    Incalza ancora Byakko, imitando il Saggio nell'ignorare del tutto l'altra ragazza.

    « Titoli?? »
    Gembu fa spallucce, e si sbraca nel suo posto a braccia conserte con aria di sfida.
    « Esco fuori. Mi piazzo sul tetto. Alzo la voce. Dico a tutti "E' tornato il vostro fottuto Re, in ginocchio altrimenti uso le vostre teste per dunkare duro tutti i cestini della spazzatura nel raggio di tre chilometri", quelli si inginocchiano e fine, ecco fatta l'annunciazione. Meglio dell'arcangelo Gabriele di 'sto gran cazzo! »

    « Gembu, modera i termini quando parli delle fedi altrui. »

    Lo rimprovera Denver rivolgendogli un'occhiata torva; per tutto il resto non serve nemmeno lui per fargli notare che si tratta di un'idea del cazzo. Anzi, nel caos che è la società degli Storm Rider, il giornalista non riesce ad essere neppure del tutto sicuro che sia davvero una cattiva idea. Flute lo guarda con disapprovazione, mentre Rickton scoppia a ridere e i due ragazzini nascondono i propri volti paonazzi dietro le mani.

    « Devi essere solenne, non uno... un... » C'è una lunga pausa fatta di infruttuose ricerche della parola giusta. « Non un Darius Nox pluriripetente bravo solo a far rimbalzare una palla!!! »
    « Ouch. »
    « Io non la faccio rimbalzare, stupido nerd dimmerda. Io la schiaccio a canestro. Sono il migliore nei dunk. »

    È una fortuna che Gembu sia un ragazzo dalle priorità chiare. Denver vorrebbe mettersi a ridere, ma si trattiene solo per evitare di venire coinvolto in ciò che sta bollendo pochi piedi più in là.

    « Torniamo indietro e riprendiamoci Vlad! »
    In retrospettiva, riflette il giornalista, sarebbe stato meglio portarsi dietro dei tappi per le orecchie.
    « Serve a noi!!! »

    Ah, allora basta dirlo al macchinista, che sarà contentissimo di farsi un'altra volta il viaggio massacrante da Klemvor ai bordi del cratere, senza contare il recupero di Vlad nella foresta e... No, non saprebbe neppure da dove cominciare nel risponderle e- perché adesso stanno guardando lui? Perfino Flute si è aggregata, anche se la sua espressione suggerisce che stia capendo ancora meno del giornalista.

    « No, no, no, no!!! Lui non va bene!!! »
    Oh, no. Byakko intanto non gli dà nemmeno il tempo di protestare. Oh, hell no.
    « Allora: è tutto schematico. Guarda, non puoi proprio sbagliare, ok?? Dieci titoli. Dieci. Uno per "strada", più due. Se non ricordi gli aggettivi adatti, puoi inventarti, poi i cronachisti li aggiungono alla lista postumi al tuo discorso. Non c'è un protocollo preciso, va bene?? Però è fondamentale, perciò non sbagliare!! Siamo nella "foresta", queste cose non sono solo importanti, sono letteralmente tutto!!! Allora, ricordati di specificare un aggettivo per ciascuna delle otto strade. Lo sai quali sono, no? No??? Oddio, non le sai. La strada del fuoco, la strada della giada, la strada del fulmine viola, la strada del rombo, la strada dei rovi, la strada del legame, la strada delle zanne insanguinate ed infine la strada del vento. La strada del vento per ultima!!! Sempre!!! Poi apri e chiudi con i due titoli personali, ovvero: Re del cielo, per ultimo, e "colui che si erge al di sopra delle otto strade", come overture. Capito?? E' facile, è facilissimo!!! Vai, vai, vai!!! »

    Cerca di ricordarsi tutta quella fiumana di informazioni, e in particolare i nomi delle otto strade che era sicuro fossero cambiate dall'ultima volta che le aveva studiate. Strada dei rovi? Credeva ce ne fosse una dell'acqua!

    « Ma dammi almeno un minuto per prepararmi! »
    Le sue preghiere non vengono ascoltate. Un pretoriano spalanca lo sportello e Denver è spinto fuori nell'aria umida e pesante di Klemvor da Byakko, un ragazzino parecchio forte per essere un tredicenne tanto ossuto. Si ritrova così davanti ad almeno un paio di centinaia di adolescenti che lo guardano pieni di attesa.
    Inspira, ma appena apre bocca viene distratto da una di arma da fuoco proveniente da lontano. Nessuno Storm Rider sembra reagire; forse sono solo i suoni di un poligono di tiro da quelle parti. Altre due seguono, ma stavolta il giornalista è preparato. Sobbalza invece quando i tre Gravity Children atterrano con violenza tutt'attorno al reporter, che allarga esasperato le braccia.
    « Oh, andiamo! »

    Si pente delle sue parole non appena essi posano al suolo le tre vedette malconce di poco fa. Alcuni dei presenti si fanno avanti per portarli via in quella che Denver spera sarà un'infermeria almeno passabile. Il giornalista tira così un sospiro di sollievo, e prende parola.

    « STORM RIDERS! » tuona. « Vi annuncio l'arrivo di colui che si erge al di sopra delle otto strade. Colui che arde più di tutti sulla strada del fuoco, il gioiello più prezioso sulla strada della giada, il più rapido sulla strada del fulmine viola la cui voce si ode meglio di tutte sulla strada del rombo, egli è colui che si libra sopra le spine sulla strada dei rovi, il filo che unisce sulla strada del legame, il predatore più feroce sulla strada delle zanne insanguinate, e soprattutto colui che è più libero del vento stesso. Non so che cazzo ho appena detto, ma poco importa. Ciò a cui dovete prestare attenzione è che è giunto fra voi il Re del Cielo in persona: Quarion Galanodel! »

    Si fa infine da parte per lasciar libero il passaggio per l'Ambasciatore. Forse avrebbe dovuto presentarsi prima, ma non si pente della sua scelta, perché nessuna persona sana di mente si presenterebbe davanti ad una tribù di Cacciatori della Tempesta sconosciuti come uno degli uomini più controversi della loro storia: il Trigger.

    Denver BrockmannStato fisico: Perfetto
    Stato mentale: “ma cosa sto facendo”
    Energia: 100/100
    Passive: Anti-Malia, Rilevazione Bugie, Rilevazione Pericoli, Auspex Scoop, Auspex Psion, Trick Detector, Volo
    Scenici: N/A
    Equipaggiamento: M1917 Revolver
    Armatura: Armament: Hardening
    Artefatti: Unguento di Rendalim, Cuscino Astrale, Interprete di Babele, Proiettile del Destino, Maschera del Mistero, Rampino del Gentiluomo, Mantello dell'Invisibilità.
     
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    « C'è qualcosa di strano. »
    Fu la sentenza di Justin "Byakko" Sanchez, mentre fuori Denver ancora era impegnato con il suo discorso, molto più lungo e complesso di quanto ci si potrebbe aspettare. Stavano sbirciando lo spicchio di cielo che si intravedeva dal portello, oltre la sagoma del giornalista, intento ad arringare la folla.

    « Sta facendo schifo? »
    Domanda Ahri, tentando di vedere oltre. Fra i tre era quella più svantaggiata riguardo la visuale: Darius era il più alto di tutti, mentre Justin si era meritato il posto in prima fila a pochi metri dal reporter, impegnato in quella buffa sfilza di termini familiari solo alle Tribù della Tempesta.
    « No, sta andando bene. » Risponde piccato il ragazzino, « ma non stanno facendo casino! Neanche un po'... »
    Darius grugnì, manifestando nervosismo. Lui non stava guardando la folla, guardava al di là del vasto spiazzo di fronte all'ex stadio, quartier generale di Genesis. C'erano state almeno due raffiche di proiettili da quella parte, anche se i suoi due compagni erano molto più interessati alla performance di Denver.

    « Ha finito??! Sì, ha finito, ha finito!!! »
    Esclamò all'improvviso Ahri, gesticolando in modo improvviso mentre uno dei colossali pretoriani si posizionavano giusto dietro il trio di ragazzini, precedendo il Re del Cielo. Lei se ne accorse con colpevole ritardo, rimanendo per un momento basita rendendosi conto di avere così vicino uno di quei "cosi" conciati in quella maniera inquietante. Di fronte a lei, nello spazio angusto che precedeva il portellone, Darius e Justin nemmeno ci avevano fatto caso, assorbiti da ciò che stava accadendo fuori. Denver aveva nominato Quarion Galanodel da neanche due istanti, ma già fuori era piombato un silenzio che rischiava di diventare in breve imbarazzante.

    Ci furono altri due scoppi, stavolta abbastanza secchi e improvvisi da scuotere i presenti, anche se -ancora!- nessuno fuori ci fece minimamente caso. Non erano bombe, né proiettili, erano scoppi secchi che ricordavano quelli dei fuochi di artificio, ma preceduti di poco da bagliori bianchi che feriscono la vista.

    « Quelle non sono granate stordenti? »
    Domanda Justin, incapace di ignorare l'evento. Darius annuì.
    « Merda, se lo sono! »
    Però fuori il silenzio c'era davvero. E se in un primo momento i tre pretoriani che avevano rimesso alle cure mediche la squadra di ricognizione malmenata aveva fatto scalpore ed allontanato un bel po' di gente, improvvisamente i più coraggiosi fra i ragazzi assiepati ai piedi della LUXURY si fecero avanti, addirittura fronteggiando i massicci pretoriani agitando i pugni fino a colpire le enormi gomme del fuoristrada corazzato. La marea di voci che iniziò a levarsi tutta insieme era abbastanza incomprensibile, ma il tono non era né quello di una protesta, né quello di una folla rabbiosa. Era più un...

    "Salviamo il Re del cielo!!!" gridò forte una ragazza, sovrastando il resto delle persone che la circondavano. Quella frase venne ripresa da altri, e presto diventò un coro. "Salviamo il re del cielo!!!" e no, non erano né cori furiosi, né voci di una folla impazzita.
    Era piuttosto come se stessero implorando di aiutarli...

    CITAZIONE
    E' molto imbarazzante, ma in realtà mi ero completamente dimenticato che la turnazione era questa. Vi chiedo perdono, abbiamo perso almeno nove giorni di tempo prezioso, cercherò di rifarmi.
    Dunque, la situazione non è semplice. I circa duecento ragazzi assiepati ai piedi della LUXURY non si comportano certamente come i normali storm riders, anzi. A ben vedere sono tutti o quasi tutti la grande massa di individui che compongono la comunità delle Tribù della Tempesta, ragazzi normalissimi ed anche piuttosto giovani, mediamente, però -citando una conoscenza comune a tutti i partecipanti della quest- chiaramente "qualquadra non cosa". La parola a Quarion Galanodel, poi si va avanti!
     
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