[Quest] The last Carrot

A tale of Bunnies #5

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    Tenda di Comando

    Chiunque di voi sia anche solo di passaggio nel Nishikaigan è sicuramente a conoscenza di quello che sta succedendo. Voci di taverna, santoni che raccontano storie, mercanti che romanzano la situazione, o magari capovillaggi ben aggiornati sulla situazione.
    Quello che è successo è che una popolazione di conigli antropomorfi, in passato dediti al commercio ed all'agricoltura, si sono ritirati in uno strao silenzio da qualche anno. Da qualche mese, in diversi villaggi, son scomparsi uomini e donne di ogni età, indagini hanno portato alla luce una realtà inquietante: i conigli utilizzavano i cittadini per sfamare una grossa riproduttrice per creare nuovi conigli. Dopo breve è giunta la dichiarazione di guerra dei conigli e la risposta degli umani Orientali è stata quella di unire le forze. Creare una forza congiunta, un comune esercito, per affrontare e debellare il nemico.
    Capo di questa potente forza alleata è Xoy. Xoy è un giovane ragazzo, grassottello, con dei capelli rossi corti ed una tempesta di lentigini sul viso. A guardarlo, probabilmente, non affidereste nemmeno il vostro cane ad una persona del genere. Gli eventi, però, gli sono stati favorevoli e con il giusto aiuto, ad esempio quello della saggia Zegana, è presto diventano un fuoco ardente in protezione dell'Ovest.
    L'esercito dei conigli si è schierato ai piedi di una delle prime montagne che creano il naturale confine con il Presidio Nord. Il temperature sono più rigide del solito ed il terreno brullo ed inospitale. L'assedio, oramai, va avanti da giorni e giorni.

    Una sera, però, dallo schieramento nemico si è distaccato un piccolo gruppetto di uomini, non semplici esploratori, ma qualcosa di diverso. Sembrava proprio qualcuno che stesse scappando via. Xoy, giustamente, ha fatto subito pedinare il gruppo per non perderne le tracce. Chiunque sia, magare qualche coniglio pentito che si è dissociato dalla causa, o chissà chi, va stanato ed elimianto.
    Non potendo privarsi, all'alba della prossima battaglia, di altri uomini il CapoVillaggio ha emanato un dispaccio urgente in tutte le locande della zona, alla disperata ricerca di qualche mercanario adatto alla missione.
    Così, quindi, siete stati semplicemente reclutati. La pergamena indicava in maniera abbastanza specifica la posizione del campo base degli eserciti riuniti. Vi sarà semplice giungere a destinazione. Chiedendo poi si Xoy sarete condotti alla tenda di Comando.
    Invero, inizialmente vi viene assegnata una tenda, in cui avete tutti i comfort di sorta. Potete godervi eserciti schierati, catapulte in azioni e simili. Xoy attende che il numero di mercenari sia congruo, cosa che succede dopo poco meno di una giornata. Venite convocati dal ragazzo.

    La tenda di Comando è una banalissima tenda arancione. A terra tanti tappeti buttati alla rinfusa. Una serie di divanetti ed un lettino sfatto con ciuffi di paglia sparsi qui e lì. Al centro della stanza un grande tavolo con la mappa della zona e tante statuine ad indicare plotoni, armi d'assedio e tutto il resto.
    Trovate Xoy che confabula con una donna truccata, una vera e propria geisha, che quando vi vede vi saluta con un sorriso dolce e prende congedo allontanandosi silenziosa, inquietantemente silenziosa.
    Xoy indossa una specie di armatura rossa rinforzata con dei quadrati di paglia pressata. Il viso è appesantito da occhiaie scure, ma non manca di volgersi un sorriso di benvenuto ed un gesto della mano guantata.
    Oh, salve, voi siete i nostri valorosi mercenari!
    Grazie mille per la vostra disponibilità. Riceverete il vostro compenso una volta terminata la missione.
    Un gruppo di conigli si è allontanato dallo schieramento nemico. Al momento si trova in una foresta di bamboo poco più a sud.
    Il vostro compito è quello di stanarli e sterminarli, molto semplice.
    Ho predisposto dei cavalli per voi, partirete il prima possibile.


    Angolo del QM #1
    Signori e Signore benvenuti a parte del finale del ciclo "A tale of Bunnies".
    Come avete letto siete stati tutti reclutati tramite un bando presente in tutte le taverne del circondario. Il bando invitava gli interessati a dirigersi al campo base degli eserciti riuniti dell'Ovest dove vi attendeva Xoy per la missione.
    Dato che è poco credibile che arriviate tutti insieme, ho dato una giornata di scarto per il vostro arrivo. Chi arriva per primo verrà alloggiato in una tenda in attesa dell'arrivo degli altri. Quando sarete tutti giunti Xoy vi accoglie nella tenda di comando per spiegarvi rapidamente la vostra missione.
    Se avete domande siete liberi di porgerle, in alternativa vi aspettano dei cavalli per giungere alla foresta di bamboo.

    Scadenza: 03/06/19

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    Sadwrn aveva notato quell'allarmante pergamena penzolare da un chiodo che era stato conficcato in malo modo in una parete di legno della taverna che aveva preso occasionalmente a frequentare da quando si era unito alla causa del samurai Nobunaga e del saggio Ego e i suoi spostamenti erano diventati di conseguenza più frequenti.
    Conigli e Worren non avevano mai intrecciato contatti molto stretti, complice nella maggior parte dei casi la distanza geografica fra gli stanziamenti storici delle loro tribù; a questa si era aggiunto in seguito anche il problema dei grandi spostamenti avvenuti durante il periodo delle persecuzioni dei non-umani, quando muoversi in gruppi troppo numerosi significava rischiare di attirare attenzioni indesiderate.
    Senza contare che erano sempre state entrambe popolazioni pacifiche e isolate. Questo, almeno, finché non si diffusero notizie di diversi umani scomparsi da altrettanti villaggi sparsi per tutto il Nishikaigan, e si scoprì in seguito che dietro di esse si celavano proprio le zampe dei Conigli, i quali avrebbero usato tutte quelle persone come fonte di sostentamento. Poco tempo più tardi, la dichiarazione di guerra.
    Guerra a cui Sadwrn aveva deciso di non partecipare proprio perché impegnato su altri fronti. Quando il Worren seppe però che i Conigli si erano ritirati su un monte non distante da Hokugayama, egli decise di non poter più ignorare il problema.

    Sull'annuncio era stato indicato con chiarezza il punto dove i rinforzi dell'ultimo minuto avrebbero trovato il campo base degli eserciti alleati. Sadwrn vi arrivò nel giro di appena mezza giornata di cammino; la locanda dove aveva trovato l'annuncio non si trovava lontano dal luogo della battaglia.
    Appena arrivato si era guardato intorno, cercando di distinguere fra i soldati di Xoy stanziati lì fin dall'inizio dai -detestava quella parola- mercenari giunti come lui a dare man forte. Dopo qualche momento di attenta considerazione, Sadwrn aveva deciso di ritenersi invece un volontario.
    Gli fu assegnata una tenda quasi più comoda perfino della capanna in cui viveva. Venne poi condotto a quella di comando, dove incontrò il generale in persona. Il Worren faticò non poco a nascondere un moto di stupore sul suo volto.
    Nulla in Xoy dava l'idea che egli fosse un capo militare. Egli era molto giovane, forse intorno all'età dello stesso Sadwrn, e né la corporatura massiccia né l'espressione lasciavano intendere che avesse mai visto un campo di battaglia in vita propria. Ciò che più colpì il Worren furono tuttavia i capelli rossi e le macchie che ne costellavano il volto alabastrino – tratti rarissimi fra gli umani del Nishikaigan, e che suggerivano origini straniere o da naufrago.

    Sadwrn lo salutò con un breve inchino e ascoltò le laconiche, ma inequivocabili istruzioni del generale.
    Cavalli? Non ne aveva mai cavalcato uno in vita sua! Solo i Worren delle praterie si servivano di destrieri, mentre lui era invece nato fra quelli delle foreste e cresciuto fra quelli delle montagne.
    Ma furono ben altre parole ad impensierirlo.
    « Stanarli e sterminarli, » ripeté come se stesse faticando ad accettare quelle parole, « quindi senza in nessun caso fare prigionieri, ho capito bene? »

    SadwrnStato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Perfetto
    Energia: 100/100
    Passive: Mind-Fuck Alert, Trick Detector, Conoscenza della Flora del Presidio Occidentale, Scurovisione
    Equipaggiamento: Zappa (Arma Bianca)


    Edited by Kuma. - 1/6/2019, 12:54
     
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    Messaggio telepatico da Caiylin ad Amarog
    Messaggio telepatico da Amarog a Caiylin
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    Parlato da PNG


    Caiylin si trovava in una locanda di un piccolo villaggio del Nishikaigan, nel presidio occidentale, e lei, controvoglia, stava cenando insieme ad Amarog, era stato un lungo, estenuante viaggio dal presidio orientale fino a quel posto, le voci di persone scomparse senza lasciare traccia erano arrivate fino alle sue orecchie, ma erano frammentarie, ricamate per renderle più paurose dai bardi, si parlava di una forza oscura, una sorta di magia, e quale mago poteva essere così forte da far sparire le persone così di punto in bianco? Probabilmente uno che conosceva bene l'elementalista che aveva distrutto il suo villaggio, tanto più che aveva trovato qualche piccola prova che subito dopo lo sterminio era andato in quella direzione, certo, ormai non ci sarebbe stato più nel lì, del resto aveva 10 anni di vantaggio, ma per trovarlo non poteva che seguire le sue deboli tracce, così partì seguita sempre dal suo fidato lupo.

    Ci mise giorni per arrivare lì, spese soldi, combattè, ma alla fine arrivò al presidio, e ben presto raggiunse il feudo di di Nishikaigan, luogo dove stavano avvenendo le sparizioni, raccolse diverse informazioni e scoprì la triste verità: erano stati i conigli a far sparire le persone, si, dei conigli antropomorfi, la magia non c'entrava nulla e ora si trovava lì, in quella locanda di quel villaggio a pensare alla sua prossima mossa, l'elementalista era stato lì, ne era certa, se non in quel feudo, dio sicuro in quel presidio, il giorno dopo sarebbe partita per l'altro feudo, Qidao nella speranza di trovare qualcosa che l'avrebbe portata più vicina alla sua vendetta.

    Finì velocemente di mangiare e si recò dal locandiere Quanto per una stanza per stanotte? 30 monete Caiylin tirò fuori un sacchettino e prese dal suo interno una manciata di monete, sufficienti a pagare stanza e cena, poi si soffermò per un attimo a guardare al suo interno, erano quasi finite, le monete restanti non sarebbero durate a lungo Ci mancava anche questa Lo rimise via e si incamminò verso la stanza assegnatole, durante il breve tragitto che la separava dalle scale puntò l'occhio sulla bacheca dove venivano affissi gli annunci, e uno attrasse la sua attenzione: si richiedevano avventurieri per dare la caccia a dei conigli che si erano allontanati dal resto dell'esercito, in cambio di una ricompensa, Caiylin aveva bisogno di soldi, per cui prese una decisione, avrebbe offerto il suo aiuto lasciando perdere per qualche giorno la sua vendetta.

    Il giorno dopo partì all'alba e in qualche ora arrivò al punto segnato sull'annuncio, era la prima volta che vedeva una cosa del genere, osservava con finto disinteresse le catapulte, i trabucchi e tutti i soldati schierati in attesa di un comando, uno di quei soldati intercettò Caiylin ed Amarog, la ragazza fece vedere l'annuncio preso alla locanda il giorno prima e chiese di Xoy, apprese che il comandante era la suo interno e sarebbe stata convocata al più presto e gli mostro la sua tenda che avrebbe potuto occupare nell'attesa.

    Attesa che comunque fu breve e ben presto si ritrovò davanti a Xoy nella tenda di comando color arancione, e stavolta non riuscì a nascondere il suo stupore, sembrava tutto tranne che un comandante, con quei capelli rossi, quelle lentiggini e quell'aria da ragazzo, ma sapeva che le apparenze potevano ingannare, infatti, dopo il benvenuto, il ragazzo dai capelli rossi disse quanto c'era scritto sulla pergamena di reclutamento e che avevano il compito di rintracciare i conigli che si erano staccati e ucciderli, ogni parola che Xoy diceva veniva ripetuta telepaticamente da Caiylin ad Amarog che si era seduto ala sua destra Hai qualche domanda? gli chiese sempre telepaticamente No le rispose.

    Al contrario del suo lupo, invece, lei aveva una domanda, guardò l'essere alto accanto a lei che aveva chiesto se aveva capito bene Perchè, non è chiaro? Si lasciò sfuggire, ma solo nei suoi pensieri, aspettò comunque la risposta del giovane comandante ed espresse il suo dubbio Ma sapete perchè si sono staccati? Ostaggi? Diversivo? Diserzione?.... Mentre aspettava la risposta pensava a ogni singola possibilità, trovandone tantissime.

    CITAZIONE
    Stati fisici: Caiylin: Perfetto - Amarog: Perfetto
    Stati mentali: Caiylin: Perfetto - Amarog: Perfetto
    Energia:100/100
    Equipaggiamento:
    -Aslath: Spada fatta di un particolare metallo infondibile con l'elemento del fuoco di lunghezza 80 cm, il metallo ha la resistenza di una qualsiasi spada di ferro, ma può resistere al fuoco infuso da Caiylin e ambientale, ma non al fuoco sprigionato da abilità avversarie.

    -Corpetto in cuoio.

    Passive:
    -Fauci: Amarog (essendo un lupo) è dotato di grosse zanne molto taglienti che può usare efficacemente in battaglia

    -Scurovisione: Amarog (essendo un lupo) riesce a vedere molto bene al buio

    -Legame Vitale: Amarog è legato alla vita di Caiylin, nel caso lei dovesse morire morirebbe anche lui, ma nel caso morisse lui, lei comunque rimarrebbe in vita, questo legame ha dato un'innaturale lunga vita ad Amarog, che adesso risulta immortale nei confronti dell'età, ma non delle ferite riportate e delle debilitazioni dovute a veleni, malattie e simili.
    Questo legame dona anche lo scambio di pensieri fra Caiylin e Amarog

    -Agilità: Grazie agli anni passati nei boschi sia Amarog che Caiylin sono diventati molto agili. (Bloccata per Caiylin)
     
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    Nel del Silenzio antro
    E non potesti più fuggire
    Da quell'incubo
    Che t'inseguiva
    Da sempre muto.

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    Silenzio -<>- Black -<>- Cavaliere del Silenzio -<>- Scheda -<>- IMG

    Egli dormiva, riposava; statua di pietra e metallo, ivi adagiata e dimenticata.
    Attendeva, che allo scoccare dell’ora propizia cessasse l’incanto; paziente, sognava di un futuro che non esisteva, e di un passato perduto.
    Ed il tempo venne, infine, per lui di rompere il muro del Silenzio; attraverso una crepa creata altrove, da un altro sé stesso, irruppe nella realtà d’un nuovo presidio: ed ecco quindi il risvegliarsi, nel mezzo del nulla, circondato da rovine e macerie; nel pieno della battaglia conclusa, assorbito dalla distruzione del mondo e delle genti.
    Lontano, distante dalla prima forma, distaccato dal corpo che per un anno dormì; due che furono uno, uno che sarà tanti, entità unite dalla rete delle naiadi di questo e d’un altro mondo.

    Si destò, ed iniziò il lungo vagabondare.
    Per giorni, mosse un passo dopo l’altro in quei territori nuovi, inconsapevole del perché proprio lì si fosse destato. Erano forse trascorsi anni, accumulandosi e divenendo secoli, dall’ultima volta che i di lui occhi s’erano posati su quelle lande, e l’immenso deserto s’era nel mentre trasformato in foreste, pianure e montagne?
    Più probabilmente, rifletteva, non si trovava nello stesso luogo.
    Vagò, per quelle zone nuove e sconosciute, percorrendo sentieri e cercando tracce di un qualcosa di meno selvaggio; attraversò luoghi non certo privi di pericoli, abitati dalle più variegate forme di vita, così diverse eppure così simili. Difficoltà, una dopo l’altra, si sommarono cercando di fermarlo, di farlo desistere ma, infine, riuscì a raggiungere una località abitata.

    E giunse il momento di prendere contatto, per riprendersi dalla solitudine e dall’isolamento del lungo viaggio, in una locanda; e qui, il primo impedimento del mondo civilizzato: non disponeva di un modo per pagare, non conosceva nulla della zona, non aveva esperienza.
    Come, si chiedeva, avrebbe potuto risolvere il quesito?
    E la risposta, da dentro l’edificio, giunse in breve.

    Ambientarsi prendendo contatto con la popolazione locale, attivarsi per aiutare a risolvere i loro problemi, scoprire che cosa spinga il mondo e cosa lo governi. Questi, erano solo alcuni dei motivi che spinsero il cavaliere ad introdursi, e ben presto venire a conoscenza delle locali problematiche: conigli, moltitudine di sperduto eremiti, rapitori d’umani destinati a sfamare una famelica divoratrice; e loro, le prede, richiamate in una guerra senza precedenti, costrette a contromisure impensabili, misero insieme un esercito e diedero battaglia.
    Come spesso avviene nelle suddette, piccoli gruppi si distaccano per i più svariati motivi: diversi membri degli avversari s’allontanarono, lontano, per non si sapeva dove; tuttavia, proprio in virtù del non conoscerne gli scopi, si era reso necessario intercettarli ed indagare. E così, vennero emanati bando, richieste in ogni locanda, domande di partecipazione rivolte a chiunque, con lo scopo di reclutare valente personale.
    Ed è quindi per questo che, quel dì, nel luogo designato per la missione, il Silenzio giunse. Avvolto nel di lui mantello, racchiuso nella nera corazza, avanzava accompagnato dal rumore del metallo, imponente e dotato del portamento che ci si aspetterebbe.
    Ed egli, dopo aver trascorso la rimanenza della giornata osservando gli eserciti alleati e chiedendo le prime informazioni ai soldati in merito ai conigli, alle loro tattiche e capacità, ottenuta la convocazione e la posizione del comandante del campo ben presto raggiunse quest’ultimo ed i compagni di viaggio designati dal fato.

    Una tenda semplice si presentava agli occhi del cavaliere, eppur adatta alla guerra in corso d’opera e quindi non certo da lui disprezzata: nonostante le vestigia e l’aria che l’avvolgeva, non si poteva dire fosse schizzinoso o un borioso nobile abituato alle comodità di lusso; e lo stesso, sulla medesima linea, lo si poteva dire in merito all’armatura indossata dal tal Xoy, sebbene nessuno avrebbe potuto constatarlo essendo il viso completamente celato dall’elmo. Senza prestare più del dovuto attenzione alla donna truccata, e dedicandone invece molte di più al tavolo e alla mappa, il Silenzio, con fare rilassato ma il corpo sempre pronto a muoversi, si posizionò nella stanza; ascoltando e rispondendo, con quella sua voce limpida e cristallina che ricordava l’acqua d’un ruscello.

    “Disponibilità. Si è resa necessaria, e noi abbiamo risposto.”


    Lo scorrere liquido, nell’aria, che risuonava e cantava come toccato da tante piccole pietre. Che avanza senza troppi preamboli, o esitazioni.

    “Informazioni. Sono richieste, su di questi conigli, le loro usanze, numeri e abilità.”



    8dry9No
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    - - Stato Fisico: sano
    - - Stato Mentale: Silenzio
    Riassunto: semplice post introduttivo contenente la spiegazione della sua presenza in zona, il come è venuto a conoscenza del bando, cosa ha fatto e chiesto durante l'attesa nel campo, la risposta alla convocazione con conseguenti azioni e prime idee, e la richiesta di informazioni.

    Tecniche Utilizzate:

    Passive:
    Silenzio - Inarrestabile
    Nessun'arma, mortale o sovrannaturale, immonda o celestiale, e di qualsivoglia origine, potrà mai fermare il Silenzio che incombe. Egli è morte eterna, che rincorre chiunque, arrivando alle spalle implacabile; puoi rallentarlo, imprigionarlo, nasconderlo, ma tornerà sempre e non avrai scampo.
    Cadrà il silenzio sulle ferite. Cadrà il silenzio sul dolore. Poiché essi semplicemente, non Sono.
    Ciò che è perso ricrescerà, ciò che è perduto ritornerà; corpo vuoto che avanza, privo di mente, privo di sangue, privo di cuore, non sarà la perdita di un arto o della testa a porre fine alla ricerca.
    Non esiste stanchezza, paura, o fatica.
    Egli è, inarrestabile.
    Arrendetevi ed accettate il giudizio inappellabile del Silenzio.
    (immortalità, eterna giovinezza, nessun bisogno di mangiare o bere, rigenerazione (off combat, in quest con consenso QM), infaticabile)

    Silenzio - Pace
    Cade il silenzio sulle gocce di sudore, sull'acqua che imperla la corazza, il ghiaccio non s’incrina ed il freddo non nuoce; gli elementi nascono e vivono solo per essere muti di fronte alla sua esistenza. Così che al cavaliere nulla importi dei torridi deserti che il ferro sciolgono o degli impervi ghiacciai che le giunture bloccano.
    (Passiva scenica di resistenza alle temperature da elementalist)

    Equipaggiamento:
    Silenzio - Corazzato
    L'armatura del silenzio, riluce di nero, dell'oscurità che lo segue.
    (armatura)

    Silenzio - Distruttore
    L'arma prima del silenzio, la lama del buio, forgiata con l'essenza stessa del suo padrone. Alta quanto il suo proprietario, essa è progettata per essere brandita con una o entrambe le mani, per portare distruzione in ogni dove e cancellare dall'esistenza qualunque minaccia.
    (1.90m di spada)
    PTARUby
     
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    Tenda di Comando

    Xoy è frettoloso, vi è palese, ma si trova investito da una responsabilità che lo travolge e che gli toglie il sonno da diversi giorni. Sicuramente avrebbe abbandonato tutto e tutti se non avesse avuto la fortuna di incontrare delle persone speciali che lo stanno coadiuvando nelle sue scelte, o sarebbe meglio dire: gli stanno facendo da balia.
    Si muove intorno al tavolo con le mappe, continua ad occhieggiarlo con sguardo stanco, sembra fermarsi per qualche secondo. Riflette su qualcosa e sposta da un paio di centimetri una statuetta in brondo di un samurai che stringe una bandiera dipinta di un rosso tenue. Un gesto così semplice, banale, quasi frettoloso e senza ripercussioni, che probabilmente tra un paio di giorni vorrà dire la salvezza o la morte di un plotone, quindi decine e decine di uomini e soldati dell'Ovest.
    Sentite il peso di queste scelte?
    Xoy, si, lo capite dalla pesantezza di tutti i suoi gesti, di tutte le sue parole cordiali, ma gravate da una oppressione schiacciante.
    Si volta verso di voi per rispondere alle vostre giuste domande.
    Nessun prigioniero
    E' perentorio e non ammette alcuna altra opzione. Quasi stona con la sua figura, eppure c'è qualcosa che lo ha convinto di questa risposta e nessun altra.
    Il gruppo che si è distaccato è formato da cinque-sei individui. Non conosciamo la loro identità, ovviamente, ma siamo riusciti a recuperare qualche informazione.
    Uno dei membri del gruppo è una personalità di spicco, probabilmente una nuova incubatrice che hanno allontanato dalla città così da poter creare una nuova progenie. Questo lo immaginiamo perchè gli altri membri sono una scorta di un trasportino regale, ben lavorato ed intarsiato.

    Una breve pausa mentre torna vicino la mappa a ricercare con lo sguardo la posizione del boschetto.
    In passato abbiamo fatto dei prigionieri, ma abbiamo avuto forti tensioni. Nessuno dei cittadini ha tollerato la sopravvivenza di questi abomini che ci hanno trucidato senza possibilità alcuna di pace.
    Ugualmente non possiamo permettere loro di scappare e creare un nuovo esercito, non siamo in grado di gestirli.

    E qui vi spiega il motivo di tanta decisione della sua scelta. In realtà per quanto è convinto di quello che dice vi sembra che il ragazzo sia in questo momento schiacciato tra un martello ed un'incudine. La popolazione pretende l'attuazione di alcuni soluzioni ed altre sono quelle che garantiscono maggior risultati. Il risultato è qualcosa che non piace a Xoy ma che si trova costretto a difendere.
    La scorta è armata, dei veri e propri cavalieri, due sono anche dotati di strani destrieri roditori.
    Per il resto non abbiamo molte informazioni.
    Dovrete addentrarvi nel boschetto e seguirne gli spostamenti sino a trovarli. Come agire, lo lascio a voi.
    In ogni caso i ranger ci hanno assicurato che si trovano ancora lì, probabilmente in attesa che cominci la battaglia per allontarsi più rapidamente.

    Ed intanto sull'ingresso della tenda si avvicina un soldato semplice che pare essere la vostra guida verso le stalle dove i vostri destrieri vi attendono.
    Xoy attende altre domande o i saluti.


    Angolo del QM #2
    Semplice giro informativo. Xoy vi spiega le ragioni della vostra missione e quanto conosce circa il gruppo che dovrete fronteggiare.
    Se non avete altre domande potete anche spostarvi alle stalle e salire sui vostri destrieri. Avete un giro libero per conoscervi e fare conversazione prima dell'inizio vero e proprio della missione.

    Scadenza: 18/06/19

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    « Capisco, » rispose Sadwrn con un sospiro. Si strinse nelle spalle senza insistere oltre; scegliere il cammino del conflitto era stata in fin dei conti una decisione dei conigli stessi, e il Worren non poteva permettere che altro sangue venisse sparso ancora in guerre insensate. Se quelle creature erano pienamente consce dei rischi a cui si accompagnavano le loro azioni, allora dovevano essersi già preparati alla possibilità di cadere in battaglia. Se invece le loro menti erano state annebbiate insieme al loro spirito, allora tanto valeva che qualcuno ponesse fine alle loro sofferenze.
    Sadwrn cercò di sopprimere il pensiero che qualunque razionalizzazione avesse cercato di trovare, sarebbe stata solo una giustificazione buona solamente a sé stesso per sentirsi dalla parte del giusto ma che di fatto non risolveva alcun dilemma morale.
    La verità era che ciò che avrebbe davvero aiutato tutti sarebbe stato un antidoto a qualunque veleno avesse infettato i corpi e lo spirito dei conigli, ma nessuno aveva avuto il tempo di cercarne uno, non quando i conigli si rendevano una minaccia per tutta la collettività.
    A quel punto non rimaneva che compiere un sacrificio.
    « Non posso nemmeno permettere che minaccino casa mia, » concluse stancamente. Si trattava della stessa spossatezza che si poteva osservare nel giovane Xoy, dalle sue parole misurate con attenzione ai suoi gesti lenti e pesanti. Sadwrn non si sarebbe sorpreso se avesse appreso che il generale doveva recuperare diverse ore di sonno.

    Il Worren provò a distrarsi girandosi verso i suoi compagni di ventura per osservarne meglio le fattezze. Alla sua immediata destra vide una giovane donna che, a giudicare dai lineamenti, doveva essere umana; i capelli biondi come il grano e l'abbigliamento lasciavano tuttavia intendere che si trattava di una straniera, del vicino Presidio Settentrionale o addirittura quello Orientale. Accanto a lei c'era inoltre un lupo dal manto nero come la lignite. Infine, un'altra presenza che doveva essere spiccata parecchio nel feudo sulla via dell'accampamento era quella di una persona decisamente alta, avvolta in una corazza di metallo scura come il pelo della fiera lì vicino; forse anch'essa dell'Est o del Nord.
    « Comunque sono Sadwrn, » si fece avanti, rivolgendo un piccolo inchino anche a loro. « Appartengo alla tribù dei Worren di Hokugayama. Sarà un onore combattere al vostro fianco, e... »
    Si portò una mano dietro la nuca; sul volto apparve intanto un sorriso imbarazzato che rivelava dei lunghi canini da predatore.
    « ...sebbene abbia già visto altra gente farlo, temo di non avere alcuna esperienza pratica in groppa ai cavalli. Se non dovessi apprendere subito a stare al vostro passo, vi prego di non lasciare che vi sia d'intralcio, e di non aspettarmi. »

    SadwrnStato fisico: Perfetto
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    Non esistendo giustizia, non essendovi rimorso, ogni idea diviene giusta, e la risoluzione imminente. Pensieri che s’avvicendavano nel continuo ricorrere, impietosi e tiranni, verso creature inferiori, piccole e diverse.
    Soprattutto, diverse.
    Ed il divenire diviene mostrarsi, nell'interezza della propria mentalità, ciò che è e ciò che dovrebbe essere si fondono: ed essi rinfrangono, luci riflettono, diffondendo idee e pensieri come olio sull'acqua che mai si amalgama ma tutto ricopre, patina nebbiosa e insondabile.

    Risposte giungono, alle domande poste, parole che volano veloci come il vento ma taglienti come lama affilata: decreto di sterminio, uccisione senza superstiti, nessun prigioniero e zero obiezioni. Occorreva liberare la zona, rimuovere il plotone nemico dalla mappa, ricorrere a stratagemmi e sotterfugi per accaparrarsi una Vittoria che andasse oltre la guerra in corso.

    Una regina per future generazioni di nemici, guardie armate per difenderla, e guerrieri con cavalcature per scortare.
    Il Silenzio ascoltò, muto, attendendo che le frasi smettessero di volare e i fumi della battaglia si diramassero oltre le poche informazioni ricevute; e quando il comandante terminò infine, assimilato il necessario, ai tre concorrenti toccò presentarsi e conoscersi fra di loro, poiché controproducente è l'agire ed il cacciare senza conoscere i compagni di squadra almeno un minimo.

    Una di quelle persone, la ragazza, pareva decisamente più appropriata degli altri e avvezza alla caccia, dati il di lei aspetto ed il compagno al suo seguito, ed invero anche adatta al far sì che il cavaliere potesse apprenderne la saggezza. Il terzo, invece, risultava più difficile da inquadrare ma comunque anch'esso più appropriato;
    Almeno, finché egli non prese parola.
    Ed a quel punto, toccò al cavaliere rispondere ed adeguarsi agli usi del piccolo popolo.

    Si volse quindi, verso l'oratore, ricambiò l'inchino con uno breve, e prese parola.

    “Black. Questo, il nome che mi è stato donato da coloro che trovai.”


    Diffondendo nell'aria suoni armoniosi come di tranquillo ruscello che scorre nel bosco, pose la propria presentazioni, e le proprie opinioni.

    “Onore. Se mai riusciremo a trovarne, sarà per me pure tale il combattere al vostro fianco.”


    Morendo e giustificando, eccidi e genocidi, massacri e defunti, si poteva raggiungere l'intesa sul campo e da lì l'amicizia.

    “Cavalcare. A tal proposito, potrebbe invero risultare più difficile del previsto, nel boschetto, e doveroso abbandonare presto i cavalli. Nel caso, prevedo che riuscirete a riscattarsi nel successivo agire.”


    Aggiunse, poi, rivolgendosi direttamente a Sadwrn.
    E, infine, volse lo sguardo e le attenzioni sugli ultimi membri del gruppo.

    “Cacciatori. Voi due, questo sembrate, e molto utili risulterete, sicuramente più di me nella fase della caccia.”




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    Energie: 100%
    - - Stato Fisico: sano
    - - Stato Mentale: Silenzio
    Riassunto: idee, pensieri, e considerazioni personali; poi prende parola, si presenta e diffonde opinioni.

    Tecniche Utilizzate:

    Passive:
    Silenzio - Inarrestabile
    Nessun'arma, mortale o sovrannaturale, immonda o celestiale, e di qualsivoglia origine, potrà mai fermare il Silenzio che incombe. Egli è morte eterna, che rincorre chiunque, arrivando alle spalle implacabile; puoi rallentarlo, imprigionarlo, nasconderlo, ma tornerà sempre e non avrai scampo.
    Cadrà il silenzio sulle ferite. Cadrà il silenzio sul dolore. Poiché essi semplicemente, non Sono.
    Ciò che è perso ricrescerà, ciò che è perduto ritornerà; corpo vuoto che avanza, privo di mente, privo di sangue, privo di cuore, non sarà la perdita di un arto o della testa a porre fine alla ricerca.
    Non esiste stanchezza, paura, o fatica.
    Egli è, inarrestabile.
    Arrendetevi ed accettate il giudizio inappellabile del Silenzio.
    (immortalità, eterna giovinezza, nessun bisogno di mangiare o bere, rigenerazione (off combat, in quest con consenso QM), infaticabile)

    Silenzio - Pace
    Cade il silenzio sulle gocce di sudore, sull'acqua che imperla la corazza, il ghiaccio non s’incrina ed il freddo non nuoce; gli elementi nascono e vivono solo per essere muti di fronte alla sua esistenza. Così che al cavaliere nulla importi dei torridi deserti che il ferro sciolgono o degli impervi ghiacciai che le giunture bloccano.
    (Passiva scenica di resistenza alle temperature da elementalist)

    Equipaggiamento:
    Silenzio - Corazzato
    L'armatura del silenzio, riluce di nero, dell'oscurità che lo segue.
    (armatura)

    Silenzio - Distruttore
    L'arma prima del silenzio, la lama del buio, forgiata con l'essenza stessa del suo padrone. Alta quanto il suo proprietario, essa è progettata per essere brandita con una o entrambe le mani, per portare distruzione in ogni dove e cancellare dall'esistenza qualunque minaccia.
    (1.90m di spada)
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    edit: correzioni grammaticali

    Edited by Lost Silence - 18/6/2019, 23:28
     
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    Messaggio telepatico da Caiylin ad Amarog
    Messaggio telepatico da Amarog a Caiylin
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    Caiylin ascoltò in silenzio le risposte di Xoy: soprattutto quando disse Nessun prigioniero. Non era una missione di caccia, era una missione di sterminio, ma effettivamente quei conigli andavano eliminati, soprattutto se effettivamente quell'allontanamento fosse dovuto a una nuova incubatrice, era evidente che se questa apparentemente semplice missione fosse fallita, i conigli avrebbero impiegato ben poco tempo per ottenere rinforzi, e quella parte del presidio ovest avrebbe conosciuto la fine, quindi anche farli prigionieri era fuori discussione come sottolineato da Xoy Quindi in teoria basterebbe uccidere l'incubatrice e la missione sarebbe completa. pensò in maniera logica, certo, avrebbero ucciso anche le guardie, ma l'importante era eliminare iol membro più importante rima che fosse riuscito a scappare.

    A quel punto la bionda non aveva più domande, così come non le avevano i suoi due nuovi compagni d'avventura che, a quanto pareva erano in vena di presentazioni, il rivelare la propria identità fu il Worren di nome Sadwarn che aveva voglia di chiacchierare a quanto pareva, l'altro tipo invece si chiamava Black ed era una creatura molto misteriosa che metteva un po' in soggezione Amarog Tranquillo. Le disse telepaticamente Caiylin e quella parola bastò a calmarlo un po', intanto l'umana guardò entrambi i suoi compagni con aria seria, non aveva voglia di rivelare chi fosse, ma si vide comunque costretta a farlo, se poi avessero dovuto rivolgersi a lei? Come l'avrebbero chiamata? Io sono Caiylin, lui è Amarog il lupo fece un piccolo ululato Vi saluta entrambi. Poi ascoltò i discorsi sui cavalli Neanch'io ho mai cavalcato, ma non penso sia un problema, soprattutto con cavalli già ben addestrati. Il problema è un altro. Pensò preoccupata guardando il suo lupo, il motivo per cui non aveva mai cavalcato era: come avrebbe reagito un cavallo alla vista di un lupo? Anche se abituato ai cani, vedere un vero e proprio lupo era un'altra cosa, era vero che non li avrebbe mai attaccati se non gliel'avesse ordinato lei, neanche se fosse sul punto di morire di fame, ma quegli animali non lo sapevano, ed era logico presupporre che si sarebbero spaventati.

    Comunque ha ragione Black. Disse tornando a guardare Sadwrn Ben presto li dovremmo abbandonare, sopratutto quando la boscaglia si farà più fitta. Guardò entrambi e disse Beh, che aspettiamo?. Disse incamminandosi verso i cavalli, voleva finire quel lavoro il prima possibile e riprendere la ricerca del suo obiettivo.

    CITAZIONE
    Stati fisici: Caiylin: Perfetto - Amarog: Perfetto
    Stati mentali: Caiylin: Perfetto - Amarog: Perfetto
    Energia:100/100
    Equipaggiamento:
    -Aslath: Spada fatta di un particolare metallo infondibile con l'elemento del fuoco di lunghezza 80 cm, il metallo ha la resistenza di una qualsiasi spada di ferro, ma può resistere al fuoco infuso da Caiylin e ambientale, ma non al fuoco sprigionato da abilità avversarie.

    -Corpetto in cuoio.

    Passive:
    -Fauci: Amarog (essendo un lupo) è dotato di grosse zanne molto taglienti che può usare efficacemente in battaglia

    -Scurovisione: Amarog (essendo un lupo) riesce a vedere molto bene al buio

    -Legame Vitale: Amarog è legato alla vita di Caiylin, nel caso lei dovesse morire morirebbe anche lui, ma nel caso morisse lui, lei comunque rimarrebbe in vita, questo legame ha dato un'innaturale lunga vita ad Amarog, che adesso risulta immortale nei confronti dell'età, ma non delle ferite riportate e delle debilitazioni dovute a veleni, malattie e simili.
    Questo legame dona anche lo scambio di pensieri fra Caiylin e Amarog

    -Agilità: Grazie agli anni passati nei boschi sia Amarog che Caiylin sono diventati molto agili. (Bloccata per Caiylin)
     
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    Non essendoci ulteriori domande il giovane Xoy vi saluta con una certa stanchezza e chiama un paio di guardie che vi scorteranno verso le stalle.
    Oltre il tanfo ed il nugulo di mosconi che vi investe, appare un vecchio stalliere mezzo gobbo, con sottoli capelli bianchi. Zoppica verso di voi e comincia ad osservarvi i piedi. Seguono una serie di bestemmie in dialetto quando si accorge della figura del lupo. Questo complica le cose, a suo dire, ma ha già in mente una soluzione. A quanto vi dice lui è riuscito "anche a far cavalcare quel ciccione obeso che si divertiva a camminare con un draghetto". Lo stalliere vi offre tre piccoli sgabelli in un box per cavalli al momento vuoto. Un cumulo di letame fresco vi fa caldo e compagnia.
    Diversi minuti dopo torna il vostro amico stalliere con tre cavalcature pronte per voi. Segue qualche minuto di spiegazioni su come posizionarsi, dove, quando e perchè. L'accorgimento utilizzato per la questione lupo, in realtà è molto semplice: un paio di grossi paraocchi posizionati sui lati della testa dell'animale. A livello del morso, poi, c'è un piccolo contenitore di stoffa nera, appena traforato, da cui spuntano un paio di ciuffi di erba. Si tratta di un piccolo contenitore di erbe per camuffare il più possibile l'odore dle predatore, così che il cavallo sia più tranquillo. Lo Stalliere vi spiega che quel cavallo sarà un po' intontito e meno reattivo, ma vi porterà comunque a destinazione. Vi aiuta a salire in groppa, di volta in volta, e vi consegna una semplice mappa per arrivare al boschetto.

    Il viaggio durerà un paio di ore cavalcando in tranquillità, anche perchè il cavallo affidato a Caiylin, come preventivato, si rifiuta di muoversi troppo rapidamente e necessiterà di un paio di pause extra. Vi ritrovate quindi a giungere a destinazione verso la tarda mattinata. La foresta è formata da una selva di bamboo che si allungano verso il cielo. La sensazione di osservare la foresta è destabilizzante, le canne si trovano disposte a distanza variabile tra loro e questo vi crea una certa sensazione di instabilità e nausea. Tutto troppo simile, varia qualche chiaro-scuro, che si staglia davanti a voi. La distanza dei bamboo, poi, vi pone davanti al fatto che non potrete continuare oltre con i cavalli.
    Ad attendervi all'ingresso della foresta trovate uno dei ranger di cui vi aveva parlato Xoy. E' una giovane donna, sulla trentina, con i capelli raccolti in una cipolla alta dietro la testa. I lineamenti delicati ed allungati suggeriscono le sue origini native del Presidio. Indossa una veste verdastra coperta da una blusa in cuoio. Dietro la schiena alberga una piccola balestra con un porta-frecce.
    Benarrivati
    Vi saluta venendovi incontro ed aiutandovi a scendere dai cavalli che rapidamente lega ad un albero poco vicino.
    Ho avuto comunicazione dagli altri ranger
    E vi indica un piccolo falco marroncino appollaiato su di un ramo, che vi guarda curioso e vivace.
    Che nessuno si è mosso dalla foresta.
    Ho già seguito le loro tracce, vi accompagnerò sin dove sono riuscita.

    E rapida vi indica la direzione da seguire per addentrarvi nella foresta.
    Non c'è tempo da perdere.


    Angolo del QM #3
    Turno di transizione. Scadenza molto ampia perchè sarò assente una settimana a Luglio. Se volete fare un giro extra senza di me, per conoscervi meglio durante la cavalcata, siete liberi di farlo.

    Scadenza: 13/07/19

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    “Black” non era un nome che si sentiva spesso nel Nishikaigan, confermando al Worren che si trattava di un guerriero straniero... o proveniente da una tribù di non-umani; difficile da capire sotto tutto quel metallo. Sadwrn, a sua volta un possessore di un nome piuttosto inusuale (per qualcuno al di fuori della sua specie), si domandò cosa avesse spinto Black fino a quell'angolo sperduto del mondo.
    “Cacciatori. Voi due, questo sembrate, e molto utili risulterete, sicuramente più di me nella fase della caccia.”
    Sadwrn aprì la bocca per correggerlo, ma ebbe l'accortezza di voltarsi prima verso la donna e il lupo e realizzare in tempo che il guerriero si stava rivolgendo in realtà a quest'ultima e all'animale. Effettivamente, rifletté, doveva essere difficile per chiunque scambiare per un cacciatore qualcuno che portava una zappa dietro la schiena.
    Io sono Caiylin, lui è Amarog disse la donna.
    Amarog emise un piccolo guaito.
    Vi saluta entrambi. chiarì la sua padrona, Neanch'io ho mai cavalcato, ma non penso sia un problema, soprattutto con cavalli già ben addestrati.
    Sadwrn si limitò a rispondere, « Speriamo. »

    Xoy congedò i tre guerrieri con una voce che tradiva spossatezza, e incaricò un paio di guardie di scortarli fino alle stalle. Sadwrn rivolse un ultimo, breve inchino al generale, e uscì dalla tenda senza dire altro.
    Vennero accolti da un forte odore di letame e dalle innumerevoli mosche che esso aveva attirato inevitabilmente. Dopodiché un umano anziano, i capelli bianchi sottili e luridi e la schiena ricurva, giunse loro incontro zoppicando nervosamente, fissando i loro piedi come per misurarli o forse per scelta obbligata. Dopo essersi accorto del lupo, borbottò diverse invettive contro i kami che Sadwrn capì solo in parte, ma sebbene la bestia avrebbe creato, a suo dire, dei problemi, questo non parve scoraggiarlo. Il Worren si accomodò su uno degli sgabelli offerti dallo stalliere, incurante nei limiti del plausibile dello sterco che lo circondava e delle sue esalazioni, e attese.
    L'uomo tornò seguito da tre cavalli, e spiegò clementemente come, appunto, andassero cavalcati. Quello di Caiylin era stato bardato con un paraocchi e, davanti al muso dell'equino, un sacchetto di stoffa nera forata dal quale spuntavano alcuni ciuffi d'erbe odorose. Lo stalliere spiegò che il cavallo non sarebbe andato nel panico quando un lupo avrebbe corso proprio di fianco a lui. Sadwrn e Black, dedusse il primo, avrebbero dovuto semplicemente tenersi a distanza di sicurezza o qualcosa del genere.
    Salirono in sella, e il Worren prese la mappa, chiedendo però prima agli altri se fossero d'accordo che la tenesse lui. Del resto, egli era cresciuto in quelle terre, e le conosceva meglio di qualsiasi forestiero.

    Cavalcarono per due ore senza, non senza sorpresa da parte del guerriero, intoppi, a parte qualche rallentamento causato dal destriero di Caiylin. Sadwrn riempì il tempo chiedendo ai suoi compagni chiedendo loro, ovviamente se non erano domande troppo indiscrete, da dove fossero venuti, e cosa li avesse spinti ad unirsi a quella causa.
    Arrivarono alla foresta intorno alla tarda mattinata. Si trattava di una selva di bambù nella quale le piante erano per qualche ragione disposte in modo parecchio irregolare, come se fossero state manomesse da qualcuno o qualcosa...
    ...ma non importava, non in quel momento. Sadwrn scese con qualche sforzo dal cavallo, aiutato da una donna che doveva essere uno dei ranger di cui parlava Xoy. Era una giovane umana sui trent'anni, i capelli corvini raccolti in un pratico shimada, che indossava degli abiti semplici ma, per quei luoghi, adeguatamente resistenti. Aveva una balestra con sé, e non sembrò troppo stupita dall'aspetto dei nuovi arrivati.
    Benarrivati
    Salutò, legando i destrieri ad un albero poco distante.
    Ho avuto comunicazione dagli altri ranger
    « Sì? »
    Che nessuno si è mosso dalla foresta.
    Ho già seguito le loro tracce, vi accompagnerò sin dove sono riuscita.

    Indicò loro la direzione in cui i conigli dovevano essere scappati. Sadwrn portò una mano alla zappa legata dietro la schiena, ma decise di non impugnarla ancora. Si addentrò invece appena nella foresta, prima di voltarsi verso la donna e dire:
    « Guidaci, per favore. »


    SadwrnStato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Perfetto
    Energia: 100/100
    Passive: Mind-Fuck Alert, Trick Detector, Conoscenza della Flora del Presidio Occidentale, Scurovisione
    Equipaggiamento: Kuwa (Zappa – Arma Bianca)
     
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    Altresì ti ritrovasti
    Nel del Silenzio antro
    E non potesti più fuggire
    Da quell'incubo
    Che t'inseguiva
    Da sempre muto.

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    Silenzio -<>- Black -<>- Cavaliere del Silenzio -<>- Scheda -<>- IMG

    Terminate le presentazioni, posto fine ai convenevoli e forniti gli ultimi saluti necessari al chiudere come si conviene una conversazione con dei capi militari, giunse il momento di muoversi ed accorrere al luogo ove si sarebbe svolta la missione; dirigendosi quindi, scortati dalle genti e dall'anziano curatore, alle stalle, essi dovettero attendere che i preparativi fossero ultimati, e nel mentre venire intrattenuti da odori e delizie locali. Infine, dopo la breve attesa atta al predisporre i destrieri, i quattro poterono posare gli occhi su diversi esemplari di equina vitalità ed ottenerne uno per ciascuno. Questi, erano i loro mezzi e compagni dell'attività della caccia, e come tali dovevano essere trattati; oppure, no.
    Non che vi fossero poi molte scelte, e neppure alternative, ma fintanto che avessero svolto i loro compiti nulla da ridire vi sarebbe potuto essere.

    Il Silenzio proseguì, nel rispetto delle leggi e dei costumi di antichi popoli e perduti dettami, per avvicinare la mano alla propria cavalcatura; per trattarla con dolcezza, silenzioso desiderio di farla sentire parte di qualcosa, ed eseguire un rituale degli anziani e dei cavalieri che nelle lontane epoche indossavano e si facevano indossare dalle vestigia ch'egli a quell'oggi portava. Con quei pochi movimenti, avvolto nel mutismo religioso e solenne, egli disegnò nell’aria di fronte al muso del proprio cavallo figure di benedizione e fortuna, di saluto e rinnovamento; per poi, finalmente, salirvi sopra. Forte della propria altezza e di passate esperienze, egli non incorse in difficoltà degne di nota e così, in breve, la caccia ebbe davvero inizio.

    Acconsentendo quindi, in difetto a causa della poca propria conoscenza dei luoghi, con un cenno alla scelta di chi dovesse tenere la mappa e far da guida, iniziarono un viaggio, lungo e breve al medesimo modo si prospettava davanti al gruppo, i cui membri cavalcando senza particolare fretta o furia si dilettarono persino nella conversazione: iniziò, spezzando ghiaccio e pane in favore altrui, il cosiddetto Sadwrn, ed il nominato Black rispose.

    “Provenienza. Dal remoto passato, da antichi luoghi e civiltà dimenticate, eredito l’acciaio che come pelle ricopre l’anima e lo spirito, da tempo morente e dimenticato. Da un lungo sonno, e forse da epoche precedenti, da altri posti ed altri mondi.”


    Quello scambiarsi parole e battute, domande e risposte, non era altro se non un mero stratagemma atto al non incorrere in noia e malumore, tuttavia essendo un gioco utile ed uno scambio di informazioni il cavaliere decise di prendervi parte, con poche e ben selezionate parole; portate, come era oramai consuetudine, con quella voce per molti così difficilmente associabile alla alta figura in armatura.

    “S’abbisognava. V’è forse necessità d’altri perché per spiegare la nostra presenza?”


    Mostrare, nascondere senza mentire, il celare divenne parola d'ordine mentre l'oltre si fece incerto e nebuloso. Nebbie che, magari, si sarebbero diradate man mano, col proseguire da parte degli altri per le relative e personali risposte.

    La destinazione venne infine raggiunta, e nuove sensazioni si dipanarono nei cuori e nelle menti, come matasse di lana i cui fili si disperdono per raggiungere ogni anfratto; una foresta di canne, alte e possenti, si mostra ai loro occhi, col potere di destare ricordi ed emozioni sopite che agiscono scacciando ed allontanando gli stolti che non riescano a resistervi. Forse, si trattava di ancestrali paure, sgomento e terrore di coloro che, come antenati dei presenti o genti similari, avevano vissuto in quei luoghi coltivando esperienze decisamente poco piacevoli.
    Concentrandosi, richiudendosi in sè stesso per alcuni secondi che parverò eterni, nel cavaliere calò quindi il Silenzio, su pensieri e idee, e tutto si fece muto e piatto nel mentre che calma e tranquillità pian piano si facevano nuovamente strada, per riemergere oltre lo sguardo e diretti a ciò che li attendeva.
    E quel che attendeva, era una donna.
    Ella era uno dei ranger che dovevano incontrare, ed anche prossima e vera guida che, con l’intento di condurli ai bersagli, fornì aiuti ed indicazioni.

    Ben presto, non senza ringraziare, tutti furono pronti per addentrarsi nel verde oceano al di lei seguito. E, poichè già tutto venne detto dal ragazzo, così al cavaliere non rimase altro se non l’avvicinarsi, ed il prepararsi ad inoltrarsi in quel luogo nel quale muoversi con le armi in pugno creava più ostacolo che altro, in guardia per la possibile trappola nella quale si stavano infilando, e con occhi attenti per notare ogni cosa che non sembrasse umanoide.
    E, ovviamente, dato ch’egli era quasi per certo il più rumoroso del gruppo, con l’intenzione di tenersi il più nelle retrovie possibile.



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    - - Stato Fisico: sano
    - - Stato Mentale: non saranno mere canne a fermarmi, non fuggirò di fronte ad una foresta, e nessuna ancestrale paura mi fermerà. Sono pronto a combattere, e lo farò.
    Riassunto: si lascia guidare dagli eventi, alle stalle e poi alla foresta, mantenendosi nel proprio silenzio con pochi gesti e frasi verso Xoy, il cavallo ed i compagni. All'ingresso dell'oceano di canne, si prepara a proseguire, in guardia e senza prendere sottogamba la presenza di trappole o nemici, con l'intenzione di non rimanere più di tanto avanti, nelle prime linee.

    Tecniche Utilizzate:

    Passive:
    Silenzio - Inarrestabile
    Nessun'arma, mortale o sovrannaturale, immonda o celestiale, e di qualsivoglia origine, potrà mai fermare il Silenzio che incombe. Egli è morte eterna, che rincorre chiunque, arrivando alle spalle implacabile; puoi rallentarlo, imprigionarlo, nasconderlo, ma tornerà sempre e non avrai scampo.
    Cadrà il silenzio sulle ferite. Cadrà il silenzio sul dolore. Poiché essi semplicemente, non Sono.
    Ciò che è perso ricrescerà, ciò che è perduto ritornerà; corpo vuoto che avanza, privo di mente, privo di sangue, privo di cuore, non sarà la perdita di un arto o della testa a porre fine alla ricerca.
    Non esiste stanchezza, paura, o fatica.
    Egli è, inarrestabile.
    Arrendetevi ed accettate il giudizio inappellabile del Silenzio.
    (immortalità, eterna giovinezza, nessun bisogno di mangiare o bere, rigenerazione (off combat, in quest con consenso QM), infaticabile)

    Silenzio - Pace
    Cade il silenzio sulle gocce di sudore, sull'acqua che imperla la corazza, il ghiaccio non s’incrina ed il freddo non nuoce; gli elementi nascono e vivono solo per essere muti di fronte alla sua esistenza. Così che al cavaliere nulla importi dei torridi deserti che il ferro sciolgono o degli impervi ghiacciai che le giunture bloccano.
    (Passiva scenica di resistenza alle temperature da elementalist)

    Equipaggiamento:
    Silenzio - Corazzato
    L'armatura del silenzio, riluce di nero, dell'oscurità che lo segue.
    (armatura)

    Silenzio - Distruttore
    L'arma prima del silenzio, la lama del buio, forgiata con l'essenza stessa del suo padrone. Alta quanto il suo proprietario, essa è progettata per essere brandita con una o entrambe le mani, per portare distruzione in ogni dove e cancellare dall'esistenza qualunque minaccia.
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    Dopo i saluti del caso, la vostra guida vi introduce alla foresta di bamboo. Muoversi non è proprio semplice, ma prestando un po' di attenzione, riuscite ad evitare senza troppi problemi le canne rigide e qualche raro rovo. Il bamboo permette una buona areazione, motivo per cui all'interno della foresta vi è un clima tutto sommato mite, ma cosa ben più importante il terreno è asciutto e ben compatto, nessuna faghiglia umida che cerca di farvi cadere malamente.
    Inizialmente la vostra guida è piuttosto chiacchiereccia, vi domanda da dove venite, se avete avuto già occasioni di caccia; ora vi indica un fungo-parassita che cresce su un bamboo (cosa che per Sadwrn sarà piuttosto interessante), ora una traccia sbiadita, e praticamente invisibile per tutti tranne lei.
    Dopo una lunga camminata, fatta di insenature, zigzag e deviazioni, notate che la guida comincia ad imbracciare la sua piccola balestra e si fa via via più taciturna. Vi rendete conto che vi state avvicinando al punto dove è conclusa l'esplorazione precedente. Probabilmente siete vicini al nemico.
    Da qui in poi fate attenzione
    Vi comunica la guida superando una barriera fatta di cespigli fitti e marroncini. Passa oltre e si china a studiare una foglia accartocciata, calpestata da qualcuno. Riflette brevemente e vi indica una precisa direzione da seguire. Sembra aver colto qualcosa, un passaggio, una traccia che segue.
    Vi fa cenno di seguirla con un ampio gesto della mano. Punta la balestra in avanti e poi dopo un battito di ciglia, scompare.
    Ancora un battito di ciglia, e scompare un'altro individuo del gruppo, sino al punto che, ognuno di voi si ritrova da solo.
    Eppure, anche se non vi vedete più, tutto intorno a voi sembra identico. Non solo, sentite anche le voci e gli odori degli altri presenti.
    Ehi! State tutti bene?
    La voce della vostra guida è chiara, cristallina, ma se vi doveste volgere verso di lei, semplicemente non vedrete altro che alberi.
    Una situazione bizzarra, che diviene ancora più oscura, nel momento in cui sentite le urla di una donna e l'ululare di un lupo. Un potente spintore giunge alle spalle del colosso in armatura cercandolo di atterrare. Una bastonata, invisibile, eppure preceduta dal sibilo che fende l'aria, arriva invece diretta alle gambe del povero Sadwrn.
    Sembra che il nemico, oltre a farsi osservar, abbia studiato con cura i vostri movimenti.


    Angolo del QM #4
    Scusate il ritardo, ma riprendiamo con il prossimo giro.
    Francis mi ha comunicato che abbandona il forum, quindi per ora muovero io il pg per rendere concreta la trama che ho dovuto riadattare.
    In ogni caso vi inoltrate nella foresta sino ad avvicinarvi al punto dove dovrebbe trovari l'accampamento del nemico.
    Venite investiti da una tecnica illusoria/psionica (prevedibile con uno dei due auspex necessari) che vi priva della vista di tutti gli altri esseri viventi nella zona. Vi basterà utilizzare una difesa magica o psion a consumo Medio per poter uscire da questa trappola, altrimenti resterete vittima dell'incanto per due turni.
    Per quanto riguarda la spallata e la bastonata, contano come comuni attacchi base che mirano a mettervi in ginocchio. A quanto pare non vogliono uccidervi, piuttosto catturarvi.
    Scadenza lunga sempre a causa ferie, giuro che prima o poi finiranno!


    Scadenza: 04/08/19

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    Sadwrn non capì granché della risposta di Black, decidendo che il guerriero avesse deciso di rimanere di proposito sul vago, o che nel peggiore dei casi fosse un po' tocco. Scosse il capo alla sua domanda retorica, e decise di non chiedergli altro. Non era nulla su cui valesse la pena prendersela a male, in fondo.

    Addentrandosi nella foresta, si sentì porre domande simili dalla ranger, alla quale rispose che egli abitava nelle vicinanze, sui monti, e che aveva già avuto esperienze di caccia, anche se non poteva certo paragonarsi ai cacciatori veri, di quelli che facevano del procacciarsi la selvaggina un mestiere. Sorrise con un pizzico di imbarazzo quando gli fu indicata un'escrescenza spugnosa che protrudeva da una pianta di bambù, senza avere il cuore di dirle che conosceva già quel fungo parassita. La sua tribù utilizzava molto il bambù per costruire abitazioni, ed era proprio Sadwrn ad avere il compito di aiutare i raccoglitori a selezionare le piante migliori, e assicurarsi al tempo stesso che le foreste avessero la possibilità di rigenerarsi. I Worren chiamavano quei funghi chikutake.

    Vide con un po' di fatica invece una traccia quasi scomparsa di quello che poteva essere un animale di passaggio o che stava marchiando il proprio territorio, ma era troppo consumata per capire perfino di quale bestia si trattasse, o perfino se appartenesse di fatto ad un animale.
    Notò infine che la guida aveva imbracciato la propria balestra, segno che si stavano addentrando in un territorio potenzialmente ostile. Sadwrn impugnò la zappa. Gli occhi scuri balenarono sui suoi dintorni, e i passi di lui divennero intervallati da colpetti di manico sulla terra asciutta. Il rumore era sordo e pieno, non c'era nessuna trappola.

    Da qui in poi fate attenzione
    Disse la guida, aprendosi un varco attraverso dei fitti cespugli legnosi. C'era una foglia accartoccata sul terreno, che qualcuno aveva calpestato in precedenza. Con un cenno della mano fece loro segno di proseguire in direzione nord-est e, dopo aver puntato la balestra, scomparve.
    Sadwrn si voltò smarrito verso Caiylin, senza però vederne il lupo. Nel giro di un battito di ciglia, sparì anche lei dalla sua vista. Black li seguì un attimo più tardi, come un'immagine che all'improvviso era stata cancellata.
    Ehi! State tutti bene?
    Sentendo la voce del ranger, il Worren confermò a sé stesso quello che già sospettava.

    « Sì, io sto bene! » rispose sereno. Prese poi un respiro profondo, chiuse gli occhi e dissipò l'illusione. Quando li aprì, tutti erano rimasti pressoché dove li aveva lasciati.
    Intercettò infine una bastonata diretta alle sue gambe poggiando fermamente il manico della sua zappa sul terreno, lasciando che il legno colpisse altro legno. Poi si mosse lesto per piantare un piede sull'arma del proprio avversario e poi un altro ancora, premendo con forza affinché non potesse più recuperarla. Avrebbe poi puntato la zappa contro il suo aggressore dalla parte del ferro in un gesto che sperò sembrare sufficientemente minaccioso.
    « Oi, cosa diamine pensavate di fare?! Spero abbiate una buona spiegazione per questo tiro mancino. »

    SadwrnStato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Perfetto
    Energia: 90/100 (100-10=90)
    Passive: Mind-Fuck Alert, Trick Detector, Conoscenza della Flora del Presidio Occidentale, Scurovisione
    Equipaggiamento: Kuwa (Zappa – Arma Bianca)

    Slot #1:
    Benedizione della Notte
    Anche quando sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, i Worren sono in grado di uscire deliberatamente dallo stato di trance in cui entrano di propria spontanea volontà. Così, già in grado di riconoscere quando la loro mente viene ingannata da fonti esterne, con uno sforzo adeguati essi possono spezzare quegli incantesimi, impedendo che offuschino la loro mente.
    [Consumo Variabile Medio | Difesa Mentale | Istantaneo]
     
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    Altresì ti ritrovasti
    Nel del Silenzio antro
    E non potesti più fuggire
    Da quell'incubo
    Che t'inseguiva
    Da sempre muto.

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    Silenzio -<>- Black -<>- Cavaliere del Silenzio -<>- Scheda -<>- IMG

    L’avanzata attraverso le immense canne procedette priva di intoppi particolari; non vi furono pesanti uomini che affondarono nelle verdi terre, o stivali che incespicando si rivoltarono contro i proprietario, né animali selvaggi e non che rivolsero zanne o artigli conto il gruppo.
    Tutto fin troppo tranquillo, avrebbero potuto pensare, per ciò che li attendeva poco più avanti.
    Percorrendo i sentieri invisibili, orecchie attente e occhi veloci, lanciando parole al vento come per alleviare lo stress o per levare dalle menti la noia del viaggio, infine furono raggiunti i limitari della zona di caccia: colei che di guida aveva il ruolo si protrasse in avanti, ridusse i sussurri, impugnò la propria arma e così facendo lanciò a tutti il segnale, l’invito al fare lo stesso per quanto possibile. Messaggio immediatamente accolto da ognuno dei cacciatori, e dalle di loro mani che in breve raggiunsero le impugnature per poi sfoderare gli armamenti.
    Poco trascorse, da quel momento, nel quale indicando una via ella iniziò ad avanzare più attenta che mai, prima che la trappola scattasse.

    E, uno dopo l’altro, iniziarono tutti a scomparire.

    Nell’aria, nel vento, inghiottiti dalla foresta, ogni compagno svanì alla sola vista, lasciando agli altri sensi il compito di compensare la mancanza. Una domanda, delle voci, urla e colpi; un’imboscata.
    Erano ancora lì, tutti, ma non potevano veder l’un l’altro, né tantomeno il nemico, il quale approfittando della cecità mosse il primo passo colpendo alle spalle.

    Qualcuno aveva fatto calare la nebbia sui loro occhi.

    Risaputo, era, che i loro avversari erano esperti di illusioni ed inganni, capaci di nascondersi ai sensi ed ingannare le menti: il cavaliere lo aveva udito nelle taverne, nella città, e nel campo quando aveva deciso di andarsene in giro per ascoltare e chiedere ai soldati informazioni sugli obiettivi.
    Com'era prevedibile, e decisamente poco inaspettato, i cacciatori erano entrati nel territorio nemico prima di quanto sperassero.
    Il rimanere in guardia in attesa dell’ovvia trappola, ponendosi nelle retrovie pronto a sfoderare l’acciaio contro la carne, non portò i risultati positivi previsti.
    E così uno spintone, ben più potente di quanto si sarebbe potuto prevedere da parte di conigli, giunse nelle retrovie al colosso: egli venne colpito a tradimento, alle spalle, e spinto in avanti da una forza invisibile; lasciandosi guidare dal colpo ricadde, forte della propria esperienza come guerriero e combattente sul ginocchio destro e già pronto al lanciare una risposta, ed immediatamente reagì come meglio poteva data la situazione.
    Il corpo era pronto, lo spirito fremeva, per il desiderio di battaglia. I muscoli, le carni erano sin dall’avvertimento del ranger pronti a scattare alla minima avvisaglia, e così la risposta non si fece attendere: facendo leva sulla gamba sinistra compì, usando l’altra come perno, una rotazione oraria, arma in pugno, per portare a compimento un fendente che coprisse l’intera area dietro a sé e la quasi totalità delle zone laterali. Ovviamente rallentato ed indebolito dalle canne che lo circondano, il colpo non avrebbe certo avuto l’efficacia voluta e tuttavia, data la forza impressa dalla rotazione di braccia e gambe, non sarebbe stato comunque debole.
    Poi, non potendo vedere l’aggressore, si limitò a recuperare ed interporre la spada, come improvvisato scudo tra sé e l'ipotetico avversario, e nel frattempo rialzarsi e mettersi in guardia.

    Udendo quindi il ragazzo che lo accompagnava parlare ad entità celate, il cavaliere volse bevemente a lui lo sguardo; osservando per pochi istanti e vedendolo sfoderare l'arma verso un nemico che si trovava oltre il loro sguardo, il cavaliere comprese come egli potesse in realtà vedere oltre l’illusione.
    Aveva spezzato l’inganno, oppure su di lui non aveva effetto.
    Era il momento di approfittare delle altrui potenzialità.

    Rivolgendosi nuovamente in avanti, Black finse di poter vedere il proprio avversario, complici gli occhi celati dall'elmo ed il compagno che effettivamente pareva in grado di farlo.
    Possedendo il vantaggio delle informazioni, conoscendo a più o meno grandi linee le abilità dell'esercito dei conigli, ed avendo dalla propria parte qualcuno in grado di discernere attraverso le illusioni, forse avrebbero con una piccola messinscena potuto ingannare gli ingannatori

    “Onore. Lo possedete, o sol di colpire alle spalle siete capaci?”


    Come piano alternativo, il tentare di provocarli con voce calma e limpida, priva d'ironia, sarcasmo o disprezzo, per far si che che si mostrassero ed accettassero duelli e scontri onorevoli, poteva dirsi una mossa azzardata e tuttavia obbligata per colui che, di cavaliere, il titolo osava fregiare.



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    Energie: 100%
    - - Stato Fisico: pronto alla battaglia
    - - Stato Mentale: credevano davvero che non ci aspettassimo trappole e imboscate?
    Riassunto: continua a seguire la guida, accettando di buon grado il consiglio di fare attenzione ed imbracciare le armi. Quando poi tutti scompaiono, forte delle informazioni che più o meno tutti nella zona posseggono in merito alle capacità dei conigli non si lascia più di tanto sopraffare dalla sorpresa; lo spintone, tuttavia, va a segno, ma il cavaliere riesce a sfruttare la posizione nella quale finisce come perno per portare la propria offensiva. Fatto ciò, si pone in guardia e difesa, osservando brevemente la situazione di Sadwrn e dalle di quest'ultimo azioni trae un piano improvvisato atto a contrastare quello nemico, o perlomeno al guadagnare tempo.

    Tecniche Utilizzate:

    Passive:
    Silenzio - Inarrestabile
    Nessun'arma, mortale o sovrannaturale, immonda o celestiale, e di qualsivoglia origine, potrà mai fermare il Silenzio che incombe. Egli è morte eterna, che rincorre chiunque, arrivando alle spalle implacabile; puoi rallentarlo, imprigionarlo, nasconderlo, ma tornerà sempre e non avrai scampo.
    Cadrà il silenzio sulle ferite. Cadrà il silenzio sul dolore. Poiché essi semplicemente, non Sono.
    Ciò che è perso ricrescerà, ciò che è perduto ritornerà; corpo vuoto che avanza, privo di mente, privo di sangue, privo di cuore, non sarà la perdita di un arto o della testa a porre fine alla ricerca.
    Non esiste stanchezza, paura, o fatica.
    Egli è, inarrestabile.
    Arrendetevi ed accettate il giudizio inappellabile del Silenzio.
    (immortalità, eterna giovinezza, nessun bisogno di mangiare o bere, rigenerazione (off combat, in quest con consenso QM), infaticabile)

    Silenzio - Pace
    Cade il silenzio sulle gocce di sudore, sull'acqua che imperla la corazza, il ghiaccio non s’incrina ed il freddo non nuoce; gli elementi nascono e vivono solo per essere muti di fronte alla sua esistenza. Così che al cavaliere nulla importi dei torridi deserti che il ferro sciolgono o degli impervi ghiacciai che le giunture bloccano.
    (Passiva scenica di resistenza alle temperature da elementalist)

    Equipaggiamento:
    Silenzio - Corazzato
    L'armatura del silenzio, riluce di nero, dell'oscurità che lo segue.
    (armatura)

    Silenzio - Distruttore
    L'arma prima del silenzio, la lama del buio, forgiata con l'essenza stessa del suo padrone. Alta quanto il suo proprietario, essa è progettata per essere brandita con una o entrambe le mani, per portare distruzione in ogni dove e cancellare dall'esistenza qualunque minaccia.
    (1.90m di spada)
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    Foresta

    Per Sadwrn è semplice strisciare fuori dall'illusione e poter finalmente guardire in faccia i vostri nemici.
    L'ambiente in cui vi trovate è il medesimo, se non fosse per la comparsa di un nutrito gruppo di conigli. In particolar modo ci sono due cavalcacriceti armati di lunga lancia che si stanno gettando all'inseguimento del lupo e della sua padrona. Probabilmente questa è ancora vittima dell'illusione e sta prendendo tempo prima che si dissipi.
    Al vostro cospetto restano altri quattro conigli alti poco meno di un metro. Bianchi batuffoli candidi, vestiti con un semplice drappo a mò di mantello, con piccoli occhi che sembrano pozzi di catrame. Due sono i conigli a voi più vicini, quelli che vi hanno attaccato: entrambi sono armati di una mazza corta di legno, una specie di bastone da baseball. Poco più dietro, ai limitari di una piccola radura, ci sono altri due cavalieri conigli; questi sono armati di una piccola spada ed uno scudo di legno, dei veri e propri cavalieri in miniatura. Nella radura è presente una lettiga di legno lavorata e modificata, così da avere due ruote così da poter esser trainata dai criceti. Lunghi drappi rossi celano l'interno della lettiga, appena per qualche secondo notate un movimento prima che qualcuno vi si celi nuovamente dietro. Un paio di lunghe orecchie sinuose scompare all'interno della struttura.
    La domanda di Sadwrn resta senza risposta. Con il piede ben piantato sulla mazza del coniglio, con quest'ultimo che cerca inutilmente di recuperarla. Non sembrano essere particolarmente forti, anzi. L'armatura di Silenzio, inginocchiata, cerca il nemico con la propria arma, ma lo lambisce appena visto che quest'ultimo indietreggia rapidamente.
    Se è vero che non ricevete alcuna risposta verbale dai conigli, sicuramente suscitate in loro una certa reazione: i due cavalieri si avventano contro di voi, si muovono come ombre gemelle sfruttando gli stessi movimenti. Prima di scagliano contro di voi con lo scudo ben in alto per cercare di stordirvi con un sonoro tonfo in pieno petto e successivamente giunge un colpo di spada, un fendente poderoso che mira alle vostre teste.
    Il coniglio che in precedenza aveva attaccato Silenzio, si scaglia nuovamente verso di lui cercando di colpirlo con il bastone corto al centro della schiena. Quello che aveva assaltato il Worren, invece, sta ancora cercando di liberarsi dal piede del contadino.
    La vostra guida, immersa ancora nell'illusione, si guarda intorno, puntando ora la sua balestra contro di voi, poi contro i conigli. A quanto pare riesce a sentirvi, ma non sa bene dove mirare.


    Angolo del QM #5
    @Sadwrn: esci dall'illusione ed al momento sei l'unico in grado di vedere quello che realmente accade. Riesci a bloccare il coniglio che cerca di divincolarsi senza successo. L'assalto del cavaliere coniglio è formato da due attacchi a consumo Basso, il primo per stordirti, il secondo per ferirti.
    @Silenzio: sei ancora vittima dell'illusione, come la vostra guida, motivo per cui non puoi vedere i tuoi nemici. L'offensiva che giunge contro di te è uguale a quella di Sadwer, quindi una scudata in pieno petto per stordirti, un fendente per ferirti, entrambi attacchi di natura fisica. Contro di te si aggiunge anche il coniglio armato di mazza corta, che cerca di colpirti in piena schiena, quest'ultimo conta come attacco Base.

    Per qualsiasi cosa, domanda, avete la bacheca o MP!

    Scadenza: 12/08/19

    Bando: Qui

     
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32 replies since 26/5/2019, 21:21   613 views
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