[Quest] The last Carrot

A tale of Bunnies #5

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    Conigli! Cos'altro avrebbero potuto essere in quel frangente? Sadwrn aggrottò le sopracciglia mentre posava il suo sguardo su di loro. Orecchie comprese, erano alti poco più della metà di lui. Alcuni erano armati di mazze di legno come quella che aveva appena bloccato sotto il suo peso, altri brandivano spada e scudo a cavallo di criceti grossi come cani; sopra il pelo bianco non indossavano altro che un drappo di tessuto grande abbastanza da fungere da mantello per loro e, probabilmente, per un bambino Shan Yan – non che ne avesse mai visto davvero uno.

    Il Worren ne scorse un paio lanciarsi all'attacco della cacciatrice e del suo lupo, le lance che aprivano loro la strada.
    « Caiylin, ne arrivano due verso di te! Colpisci in basso! » Sadwrn non sapeva se la donna fosse ancora sotto l'effetto dell'illusione, e in quella parentesi di dubbio stabilì che un avvertimento inutile era molto meglio di nessun avvertimento.

    Qualche metro più avanti, qualcuno o qualcosa scomparve dietro i drappi rossi di un calesse anch'esso trainato dai roditori più grossi che il Worren avesse mai visto. Quest'ultimo sentì un debole strattone provenire da sotto il suo piede: il coniglio che lo aveva attaccato stava cercando di liberare la propria arma, invano. Neppure aveva degnato l'aggredito di una risposta. Sadwrn sospirò.

    Uno dei cavalieri (cricetieri?) si mosse infine per attaccarlo. Sadwrn chiuse per un istante gli occhi, lasciando che la Terra guidasse la sua mano per bloccare il colpo di scudo diretto al suo petto. Fece per reclinare il capo al fine di evitare il fendente, ma non riuscì ad impedire che la lama della spada si facesse strada nella carne della guancia destra. Ci fu un gemito di dolore, ma portando la mano sulla ferita, il Worren realizzò che non si trattava che di un taglio abbastanza superficiale.

    « Arriva uno anche da te! Attenzione a petto e testa! » disse a Black, fissando però il coniglio che lo aveva appena attaccato con un'espressione torva. Seguì un istante più tardi un violento ridoppio roverso contro il suo assalitore, che cercò di spazzare via e allo stesso tempo tagliare con la lama della sua zappa. « Schiena! » aggiunse appena dopo aver lanciato un'occhiata distratta al suo compagno in armatura. Concluse il suo contrattacco con un colpo di piatto al volto e uno meno possente sferrato con l'asta di legno alla schiena, poi vide la ranger puntare con indecisione la sua balestra prima sui conigli, poi su di loro. Lei era decisamente ancora vittima dell'illusione. Perché Sadwrn non aveva chiesto nulla alla foresta prima di addentrarvici, perché? Forse non sarebbero caduti in un agguato simile. « Abbassa un po'... più a destra... ancora un pochino... adesso un pelo a sinis- perfetto! Ora spara. »
    Sadwrn aveva deciso di guidarla al coniglio che ancora teneva sotto scacco. Non poteva tenerlo a bada da solo per sempre, non con altri nemici nei paraggi e una carrozza da inseguire.

    SadwrnStato fisico: Ferita alla guancia destra.
    Stato mentale: Seccato.
    Energia: 75/100 (90-5-10)
    Passive: Mind-Fuck Alert, Trick Detector, Conoscenza della Flora del Presidio Occidentale, Scurovisione
    Equipaggiamento: Kuwa (Zappa – Arma Bianca)

    Slot #1:
    Benedizione della Terra
    I Worren sono animisti, e alcuni di loro praticano il Culto della Terra. Così, in situazioni di pericolo, essa intercede in loro favore, guidandoli e permettendo loro di disperdere offensive di natura fisica o magica, a seconda del bisogno, parandole tramite le loro armi (qualora ne abbiano) o i loro stessi corpi.
    [Consumo Variabile Basso | Difesa Fisica & Energetica | Istantaneo]

    Slot #2:
    Ribaltacielo
    Sadwrn sferra con violenza uno o più colpi tramite la sua arma con una potenza direttamente proporzionale alle energie impiegate, e così per il numero di colpi, per un massimo di dieci di essi.
    [Consumo Variabile Medio | 1-10 2 Colpi | Fisico | Istantaneo]

    Riassunto: Sadwrn si difende dal primo attacco, ma subisce in pieno il secondo. Contrattacca con due colpi di Ribaltacielo [Medio] e uno fisico. Nel mentre dà istruzioni a Cailyin, Black e la ranger ancora nell'illusione, mentre fra sé e sé si mangia le mani per essere caduto in una trappola che sente che avrebbe potuto evitare.
     
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    Altresì ti ritrovasti
    Nel del Silenzio antro
    E non potesti più fuggire
    Da quell'incubo
    Che t'inseguiva
    Da sempre muto.

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    Silenzio -<>- Black -<>- Cavaliere del Silenzio -<>- Scheda -<>- IMG

    La voce del cavaliere non trovò, nel nemico, uno spirito che si prestasse al seguire il codice, nonostante dalle informazioni possedute almeno due dei conigli avrebbero dovuto esser suoi pari. Privi d'onore, o di leggi che tenessero quest'ultimo d'acconto, erano dunque costoro si chiedeva fra sé e sé il corazzato figuro.
    Non v’era però modo di fermarsi a pensare, né tantomeno sembrava buona idea chiedere: nel mezzo d’una battaglia la concentrazione è essenziale; se poi vi s’aggiunge il non poco trascurabile dettaglio del ritrovarsi come avversari invisibili spadaccini, allor diviene obbligo porre la mente sulla situazione attuale, e su ogni piccolo indizio che possa fa comprendere le altrui mosse.

    Piccoli ma fastidiosi, i bianchi guerrieri non attesero conferme e proseguirono con la loro offensiva.
    Nessuno sarebbe stato risparmiato dalla loro furia.

    Non era il momento di perdersi in idee da studioso o percorsi da scienziato: essi, non erano cavie da analizzare o esemplari coi quali interagire; erano minaccia, pericolo, morte imminente. Qualcosa da cui stare alla larga, o da sistemare prima che trovassero il modo di farlo con loro.
    Venne allora il momento, per Black, di abbandonarsi a sé stesso e ad un’altra realtà; a vite altrui, ed anime antiche.
    Ricadde il nulla, sulla curiosa mente, ottenebrando i fragili pensieri; si diffuse, muto, l’enigma che spinge la vita al di là della barriera, rinchiudendo dietro le proprie sbarre ogni emozione e lasciando all’esterno sol ciò che occorreva per sopravvivere.
    S’addormentò il cavaliere, chiuse gli occhi il mortale; al risveglio, attraverso i secoli il Silenzio osservò.

    Si poneva a quel punto un problema, il fondamentale: non poteva vedere contro chi si batteva.
    Disponeva, punto a favore, d’un’armatura completa, e come tale progettata per essere quasi inattaccabile dai colpi di taglio, e che forniva inoltre una discreta protezione contro le armi contundenti: generalmente una lama non era in grado di penetrare l’acciaio, ma i colpi potevano causare seri danni da concussione, sebbene in parte attenuati dalle imbottiture interne.
    Non poteva, punto a sfavore, rispondere a dovere: avrebbe potuto agitare l’arma senza mai neppure avvicinarsi al colpirli.
    In quel frangente, per fortuna, non era da solo.
    Il ragazzo suo alleato, lo stesso che pareva aver spezzato l’illusione, aveva iniziato ad urlare ordini e consigli rivolti ad aiutare i compagni d’arme nella lotta agli invisibili: suggerimenti e guide ben accette, e prontamente seguite senza esitazione alcuna dalla mente che, preda del Silenzio, aveva taciuto ogni interferenza per concentrarsi unicamente su ciò che occorreva.

    Petto e testa, diceva di proteggere. Il primo, era semplice: poteva arrivare sol dal davanti, e si trovava già in posizione adeguata, occorreva solamente aggiustare la presa sulla spada; Per farlo, spostò lungo di questa la mancina verso l’alto il più possibile, per poi girare il tutto così da avere la punta della lama rivolta al terreno, coprendo la maggior parte del corpo ed al contempo potendo sostenere meglio il colpo e muovere la lama una volta capita la direzione dell'attacco. Il primo, si risolse con un momentaneo mancamento del respiro, e poco più di qualche dolore al petto che non avrebbe avuto difficoltà a sostenere.
    L’altro attacco, invece, poteva provenire da ovunque. E tuttavia, non v’era motivo di preoccuparsi, poiché il nero metallo non avrebbe permesso che colui che ne gestiva le vesti venisse ferito da così deboli offensive, e si sarebbe prodigato per limitare i danni: l'assalto nemico incontrò l'acciaio, e scivolò lungo il lato non lasciando traccia alcuna del proprio passaggio.

    Ancora non conosceva le dimensioni degli avversari, però poteva intuirne l’agilità e la forza da ciò che aveva con mano provato: per poterlo colpire, soprattutto alla testa, data la sua stazza dovevano essere in grado di spiccare grandi balzi e muoversi con destrezza.
    Era evidente che, senza vederli, non avrebbe potuto colpirli se non con molta fortuna.
    Doveva per il momento pazientare, limitando al minimo le azioni che non concernevano il difendersi.
    Tuttavia, un paio di colpi voleva comunque provare ad assestarli.
    Così, quando ricevette l’ultimo Avvertimento, si voltò immediatamente verso destra per fronteggiare l'avversario con un mezzano a rotazione totale: un taglio orizzontale portato nella direzione del braccio che impugnava l'arma, trascinato con l'intento di ricoprire pressoché interamente l'area alla quale dava le spalle, ma un poco più in basso considerato il genere di nemici.
    Rinunciò alla difesa per portare avanti l'attacco: poco importava la natura del nemico movimento, egli lo avrebbe soverchiato col proprio.

    E difatti, così facendo, quel colpo di bastone raggiunse il cavaliere in un punto più laterale rispetto a quanto voluto. Provocò dolore, per alcuni attimi s'aggiunse a quello frontale nel far mancare il fiato, e tuttavia risultò più debole o forse maggiormente smorzato dalla corazza; di fatto, non fermò l'avanzare della nera lama, al più la rallentò un poco, ma non abbastanza da impedire che disegnasse un arco che profetizzava terrore.

    Voltatosi completamente in tale direzione, egli velocemente recuperò la spada riportandola a sé e riprese la posa di guardia precedente, salvo poi svanire in un istante nel nulla davanti agli occhi di tutti. L'attimo successivo successivo, il Silenzio riapparve ancora in posa qualche metro alla propria destra, il corpo e lo sguardo rivolti al luogo nel quale poc'anzi si trovava.



    8dry9No
    Energie: 100-5-5=90%
    - - Stato Fisico: dolore al petto per colpa di una scudata (un po' meno di un basso), colpo di rango inferiore a destra della schiena (base attutito dall'armatura) .
    - - Stato Mentale: calerà il Silenzio su quanti oseranno tentare di fermarci.

    Riassunto: Inizialmente deluso dalla mancanza di degne reazioni negli avversari, ben presto Black pone l’intera sua concentrazione nel combattimento. Prestando orecchio attento alle parole di Sadwrn, si prodiga per attenuare il primo colpo Basso interponendo la spada sostenuta da entrambe le braccia, una sul manico l’altra sul lato opposto, subendo comunque un colpo contro l’armatura pettorale, che quindi in totale risulta decisamente mitigato. Il secondo Basso lo riceve in pieno sulla testa, seppure bloccato da una difesa fisica (Bassa) .
    In risposta all'avvertimento sul Base, Silenzio si volta verso destra e contemporaneamente inizia un attacco (Base) con rotazione dalla mancina all'opposta, nel mentre che subisce l'offensiva sulla destra della schiena.
    Completato l'attacco, si rimette in guardia e poi si trasla alcuni metri più a destra, ricomparendo rivolto al luogo nel quale si trovava poco prima.

    Tecniche Utilizzate:
    Silenzio - Intoccabile
    Il silenzio non può essere scalfito, il silenzio non può venire ferito, il silenzio non si può colpire. Qualsivoglia genere di offensiva scivolerà lungo la sua corazza senza sfiorarla, si consumerà compiendo attrito con la stessa ma senza davvero toccarla; impossibilitata a raggiungere la superficie, l'offensiva svanirà nel nulla senza lasciare traccia alcuna su di lui.
    (difesa fisica bassa)

    Silenzio - Inseguimento
    E' veloce, troppo veloce, il silenzio si muove con la velocità di una parola. In un istante ti è addosso, e non potrai sfuggire alla condanna.
    (scatto rapido basso)

    Passive:
    Silenzio - Inarrestabile
    Nessun'arma, mortale o sovrannaturale, immonda o celestiale, e di qualsivoglia origine, potrà mai fermare il Silenzio che incombe. Egli è morte eterna, che rincorre chiunque, arrivando alle spalle implacabile; puoi rallentarlo, imprigionarlo, nasconderlo, ma tornerà sempre e non avrai scampo.
    Cadrà il silenzio sulle ferite. Cadrà il silenzio sul dolore. Poiché essi semplicemente, non Sono.
    Ciò che è perso ricrescerà, ciò che è perduto ritornerà; corpo vuoto che avanza, privo di mente, privo di sangue, privo di cuore, non sarà la perdita di un arto o della testa a porre fine alla ricerca.
    Non esiste stanchezza, paura, o fatica.
    Egli è, inarrestabile.
    Arrendetevi ed accettate il giudizio inappellabile del Silenzio.
    (immortalità, eterna giovinezza, nessun bisogno di mangiare o bere, rigenerazione (off combat, in quest con consenso QM), infaticabile)

    Silenzio - Pace
    Cade il silenzio sulle gocce di sudore, sull'acqua che imperla la corazza, il ghiaccio non s’incrina ed il freddo non nuoce; gli elementi nascono e vivono solo per essere muti di fronte alla sua esistenza. Così che al cavaliere nulla importi dei torridi deserti che il ferro sciolgono o degli impervi ghiacciai che le giunture bloccano.
    (Passiva scenica di resistenza alle temperature da elementalist)

    Equipaggiamento:
    Silenzio - Corazzato
    L'armatura del silenzio, riluce di nero, dell'oscurità che lo segue.
    (armatura)

    Silenzio - Distruttore
    L'arma prima del silenzio, la lama del buio, forgiata con l'essenza stessa del suo padrone. Alta quanto il suo proprietario, essa è progettata per essere brandita con una o entrambe le mani, per portare distruzione in ogni dove e cancellare dall'esistenza qualunque minaccia.
    (1.90m di spada)
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    Foresta

    Per fortuna il Worren, sguisciato fuori dall'illusione, prende le redini del gruppo ed avverte ora Silenzio ora la Ranger delle posizioni dei nemici.
    Sadwrn fronteggia il suo cavaliere riportando appena un taglietto superficiale al viso, il cavaliere nemico si allontana di un paio di passi giusto in tempo per dover fronteggiare l'assalto del Worren. Il piccolo coniglio alza il suo scudo che scintilla appena di un'aura sinistra. Lo scudo in legno assorbe senza problemi gli assalti costringendo il nemico giusto appena di indietreggiare di un paio di saltelli.
    La ranger, grazie alle indicazioni, dirige la sua balestra verso il nemico armato di mazza. Scaglia celere il dardo che saetta sino alla gola del nemico che era ancora preso dal liberare la sua arma. Un fiotto rosso disegna la fine delle rimostranze del nemico.
    Black in una poetica danza di morte, mescola difesa ed assalto. Se grazie alla sua resistenza, alla sua armatura ed alle sue armi riesce a minimizzare i danni, grazie al rapido assalto riesce anche a ferire il coniglio armato di mazza che era ancora tutto sbilanciato per il suo assalto.
    L'illusione, intanto, scivola rapidamente via dalla vostra vista permettendovi di vedere la situazione.
    Da un lato abbiamo Black che riappare contro i suoi due conigli, un cavaliere in piena salute ed uno armato di mazza con un taglio superficiale alla spalla destra. Il Worren e la Ranger, invece, fronteggiano il secondo cavaliere in piena salute. In lontananza la lettiga silenziosa in cui è contenuta verosimilmente la nuova matrice.
    Il cavaliere scatta contro il Worren, designato come nemico pericoloso, e questa volta lo fronteggia in maniera del tutto differente. Corre contro di lui, uno scatto rapidissimo, la spada estratta, giunto a meno di un metro il coniglio esegue una sorta di piroetta, il mantello danza insieme al piccolo roditore. Quando ti volge la schiena ed il mantello, però, succede qualcosa: la spada coperta dal corpo, in una torsione estrema, saetta a bucare il mantello per destreggiarsi in un affondo diretto alla tua gamba destra.
    La ranger, intanto, prepara il suo nuovo dardo e prende la mira verso il coniglio superstite armato di mazza. Quest'ultimo, però, riesce a schivare pur riportando l'ennesima ferita, questa volta alla zampa destra. Recupera la sua arma soprassedendo all'assalto.
    L'altro cavaliere, quello designato da Black come suoi avversario, lo squadra guaringo. Lo sta studiando, è ovvio che l'enorme armatura sia un avversario complesso, per un semplice roditore armato di spada e scudo. Dopo qualche secondo il cavaliere comincia a zigare con un certo vigore, una specie di urlo, che genera una potente vibrazione che investe l'armatura. Si tratta di una potente ondata che destabilizza il tuo equilibrio ed è volta a rendere i tuoi movimenti più impacciati. Il cavaliere scatta e sfruttando il precedente assalto cerca di correrti intorno, cerca di oltrepassare la tua spada muovendosi così verso il tuo fianco. La spada utilizzata di piatto, per aumentare la componente di contusione rispetto quella di taglio, ed ecco che cerca il tuo fianco destro.
    Intanto, dopo il potente zigare del cavaliere, dalla lettiga qualcosa si smuove. Una porta si apre anticipando l'uscita della nuova Incubatrice.


    Angolo del QM #6
    @Sadwrn: il cavaliere coniglio si avvicina a te con un rapido scatto a Basso, minimizzando le distanze per poi colpirti con una tecnica di Cappa&Spada, si tratta di un affondo nascosto dal mantello per un consumo pari ad Alto.
    @Silenzio: il cavaliere coniglio ti scaglia contro prima di tutto un'offensiva Psion, a consumo Basso, che rallenta i tuoi tempi di reazione ed il tuo equilibrio, per poi cercare di colpirti con il piatto della spada, in una sorta di frustata, a consumo Medio.

    Per qualsiasi cosa, domanda, avete la bacheca o MP!

    Scadenza: 18/08/19

    Bando: Qui

     
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    Sadwrn era riuscito a costringere il coniglio ad indietreggiare, ma i suoi colpi non avevano incontrato altro che lo scudo del suo avversario. Fu uno scambio che vide il Worren perdente; era difficile portarsi in vantaggio durante un'imboscata e senza potersi neppure muovere liberamente perché si stava cercando di tenere a bada non uno ma due nemici. Si consolò osservando che la ranger era riuscita a seguire le sue indicazioni e a colpire con un dardo il coniglio che cercava ancora di liberare il proprio bastone da sotto il piede del giovane. Ci fu un fiotto di sangue che bagnò il terriccio umido e la pelliccia bianca dell'animale, poi la presa sull'arma si allentò definitivamente.

    Guardare quella scena si rivelò un errore. Sadwrn non fu abbastanza svelto da fermare il secondo attacco del cavaliere: non era abituato a combattere contro avversari così tanto più piccoli di lui, e l'offensiva fu sia troppo rapida che troppo bassa affinché egli potesse reagire appropriatamente. La lama di una spada poco più grande di una daga affondò nella sua coscia. Sadwrn strinse i denti, il dolore come un fuoco che consumava la sua gamba destra, e si piegò su un ginocchio. Il muso del coniglio era appena sotto di lui; il Worren abbassò il capo e lo fissò nelle palle di quegli occhi tutti iridi e pupille.

    Poi, ruggì. Con tutta l'aria che gli era rimasta nei polmoni. Il boato si sparse per la radura, scuotendo le foglie e piegando i fili d'erba nelle vicinanze. Fu un gesto tutt'altro che istintivo: Sadwrn aveva già mosso la mano libera per cercare di afferrare le orecchie del nemico più vicino. Voleva tenergliele aperte, sapeva bene quanto dovevano essere sensibili – ciò che non aveva mai sperimentato era cosa succedeva quando il loro udito veniva sovraccaricato. Anche gli altri sopravvissuti non ne sarebbero usciti del tutto indenni.

    Avrebbe infine utilizzato Kuwa per attaccare di nuovo: un fendente che mirava alla zampa con cui il guerriero impugnava lo scudo, per spezzarla in modo il più possibile rapido ed indolore, seguito da un secondo alla base della testa, per decapitarlo. Avrebbe aggiunto infine un terzo colpo, identico a quello precedente, per essere sicuro che la creatura non soffrisse più del necessario o, in alternativa, che soffrisse quel tanto che bastava dal dissuaderla dall'arrecare altro danno.
    Sperò nel frattempo che anche gli altri riuscissero a tirarsi fuori da quell'impiccio. Anche perché Sadwrn non poteva lasciare in quelle condizioni la sua gamba ancora a lungo.

    SadwrnStato fisico: Taglio sulla guancia destra (basso), ferita grave da perforazione sulla coscia destra (alto).
    Stato mentale: Preoccupato.
    Energia: 55/100 (75-10-10)
    Passive: Mind-Fuck Alert, Trick Detector, Conoscenza della Flora del Presidio Occidentale, Scurovisione
    Equipaggiamento: Kuwa (Zappa – Arma Bianca)

    Slot #1:
    Vibrazione della Terra
    Sadwrn emette un ruggito tanto più fragoroso e potente quanta energia egli decide di impiegare nello sforzo. Si tratta a tutti gli effetti di un'offensiva sonora per rintronare quanto più possibile i suoi avversari.
    [Consumo Variabile Medio | Istantaneo | Area]

    Slot #2:
    Ribaltacielo
    Sadwrn sferra con violenza uno o più colpi tramite la sua arma con una potenza direttamente proporzionale alle energie impiegate, e così per il numero di colpi, per un massimo di dieci di essi.
    [Consumo Variabile Medio | 1-10 2 Colpi | Fisico | Istantaneo]

    Sunto: Sadwrn subisce l'attacco alla coscia e, dopo aver cercato di afferrare le orecchie dell'attaccante, utilizza Vibrazione della Terra (Medio) per cercare di rintronare lui e gli altri conigli nelle vicinanze. Dopodiché attacca sempre il solito con Ribaltacielo (Medio), mirando prima alla zampa con cui il coniglio tiene lo scudo e poi alla nuca. Conclude con un attacco fisico sempre alla nuca.
     
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    Silenzio -<>- Black -<>- Cavaliere del Silenzio -<>- Scheda -<>- IMG

    Danzando, di meraviglie e fantasie, s'innalzavano le urla di terrore e di giubilo ed il combattere divenne non più che mero spettacolo, per l'importante figura che dalla lettiga godeva della scena.
    In quel divenire, di nero e di bianco ove, nel trascinarsi appresso il peso delle sventure e delle ferite, guerrieri di opposte fazioni si fronteggiavano a spada tratta e lame insanguinate.

    E, finalmente, il velo d'illusione ricadde, e gli occhi di tutti poterono rivedere la realtà.

    Conoscenza, tattica, sangue freddo e mente lucida; queste è molte altre erano le capacità e caratteristiche mostrate e dimostrate da coloro le cui armi saettavano nell'aria in quel dì. Chi sfoggiava ferite e tagli, chi lividi e confusione, nessuno di loro si escludeva dalla battaglia e tutti esigevano l'altrui fluido vitale.
    Così, nel Silenzio, si intrattenevano al contempo il desiderio di scontri onorevoli e la ferrea volontà di rimanere nel mezzo per rivalersi su coloro che premevano per costringerlo al ginocchio.
    A lui, toccarono ben due avversari, due conigli l'uno armato di mazza e l'altro di acciaio; per la prima volta egli poté osservarli, nella loro statura ed eroica figura, e dedicarsi all'eliminazione degli ostacoli che si frapponevano sul di lui cammino. Essendosi già preventivamente riposizionato ad alcuni metri di distanza, era in grado di vederli entrambi e non si trovava più nella posizione svantaggiosa dell'essere circondato, ed anzi nel breve avrebbe potuto passare al contrattacco.
    Tuttavia, il primo a far la propria mossa fu il bianco spauracchio.

    Il leporide partì all'assalto, in un urlo preannunciante l'imminente catastrofe, uno scoppio nella mente che sconvolse i sensi e i pensieri; vacillavano le gambe, la testa dondolava e ciò che l'occhio recepiva non rimaneva diritto: come dopo essere sceso da una giostra che ha girato per troppo tempo, così si sentiva Black.
    Accorciando poi velocemente le distanze e schiudendo in un abbraccio letale gli arti, il coniglio non voleva lasciar scampo e colpì e colpì ancora, girò intorno alla grande figura che per via della debilitazione subita non riuscì ad opporsi a dovere all'agilità altrui; infierì di piatto sul fianco destro, con una forza tale che, poiché le spade non erano progettate per esser usate come mazze ed in più la sua era sottile e di certo meno resistente di altre, rischiava di danneggiare la propria arma più di quanto riuscisse a fare verso l'avversario; di questo, la corazza si opponeva come avesse volontà propria e tuttavia, forse perché confusa dall'urlo o forse perché la scontatezza di Black richiedeva un principio di punizione, non parò l'interezza dell'offesa. Quest'ultima raggiunse il bersaglio, e nel farlo lui e chi la portava avrebbero sicuramente rimbalzato vibranti per l'urto ed il contraccolpo, forse così facendo esponendosi al contrattacco, forse mettendosi infine in posizione di svantaggio per la nera lama del Silenzio.
    Il colpo, comunque, provocò dolore.

    Non troppo, non insopportabile, ma comunque disturbante, abbastanza da bloccare alcuni movimenti, sufficiente ad infastidire, ma non a distoglierlo dal nemico e dall'obiettivo: soffrendo ma sopportando, e meditando vendetta, riunendo l'interezza della propria mente nel concentrarsi sul proprio avversario il cavaliere si sforzava per ignorare tutto il resto pensando solamente al mulinare la propria spada; le conoscenze acquisite in passate battaglie, ed un pizzico di capacità personale, guidarono le di lui braccia di modo tale che invece di tentare una parata iniziassero un'offensiva, poiché quando una tecnica del nemico riesce a disorientare a sufficienza da non poter innalzare per tempo una difesa allora bisogna tempestivamente iniziare ad attaccare.
    Non si accorse quasi per niente della mossa di Sadwrn, ed è quindi per un colpo di fortuna che i colpi che sferrò fossero pressoché in concomitanza col tentativo di debilitazione ch'egli attua.

    "Dialogo."



    Iniziò una frase, con quella singola parola, mormorata con un tono poco più che sufficiente per essere sentito da chi aveva vicino.
    Nel mentre, assunse l'iniziativa per sferrare una serie di attacchi, e grazie alla decisione presa nei pochi istanti passati gli riuscì prima ancora che l'avversario potesse allontanarsi: anche se destabilizzato nell'equilibrio e quindi non preciso come voluto, avrebbe probabilmente colpito comunque, complice anche il supporto del compagno, seppur non esattamente dove desiderato.
    Diagonalmente sulla spalla e poi attraverso il petto, ma più facilmente sarebbe stato sulla testa e sul braccio per poi passare dal torace, dal lato armato.
    Prevedendo poi un tentativo da parte dell'avversario di sfuggirgli, e per compensare almeno in parte i problemi causati dal brutto tiro mentale, portò i due attacchi successivi tagliando l'aria e creando onde di energia capaci di portare morte e distruzione ben oltre la lunghezza della di lui lama.
    E così facendo riuscire a raggiungerlo anche in caso di fuga.
    Tagliò il vento, dipinse di nero l'aria, creò un’oscura tessitura nello spazio; un'ombra, lunga almeno un metro e mezzo buono in tutto, lunghezza data dall'ampiezza del movimento. Veloce come e più d'una freccia, essa partì per colpire, s’accinse a tagliare, cercò la carne bianca ed il soffice pelo.
    Ed un gemello lo seguì poco dopo, diretto al secondo avversario.
    Era nelle di lui intenzioni, dar prova in quel caso, che il semplice rimanere a distanza non sarebbe bastato per sfuggirgli.

    "Potrà esserci?"



    Infine, completò la frase e pose una domanda; per curiosità e per orgoglio, per non lasciare al caso la possibilità e per non rischiare di perdere quel poco di onore che sperava di trovare.
    Terminate le offensive, non avendo ancora recuperato l'equilibrio, non riuscì a rimettersi in posizione di guardia, dovendosi concentrare maggiormente sul rimanere in piedi e non provar nausea per i movimenti compiuti, e dovette confidare.



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    - - Stato Fisico: dolore al petto per colpa di una scudata (un po' meno di un basso), colpo di rango inferiore a destra della schiena (base attutito dall'armatura).
    Dolore al fianco destro per un colpo piatto di spada (basso).
    - - Stato Mentale: il dolore non sarà sufficiente a fermarmi, e pagherete caro ogni affronto subito.

    Riassunto: rintronato per l'offensiva psion Bassa, Silenzio riesce ad opporre solamente una blanda difesa fisica (consumo Basso) all'attacco Medio nemico.
    Soffrendo ma sopportando il dolore, e meditando vendetta, riunendo l'interezza della propria mente nel concentrarsi sul proprio avversario il cavaliere ignora tutto il resto pensando solamente a mulinare la propria spada. Non si accorge quasi per niente della mossa di Sadwrn, ed è per un colpo di fortuna che i colpi che sferra siano pressoché in concomitanza col tentativo di debilitazione ch'egli attua. Così, senza neppure volerlo, colpisce in parallelo con lui, sferrando un offensiva energetica Alta divisa in un colpo diagonale di potenza Media dall'alto al basso diretto alla spalla destra, e poi in due colpi orizzontali di potenza Bassa da destra a sinistra e viceversa, tutti e tre in grado di oltrepassare il range massimo della lama e colpire anche in caso di fuga del nemico e nel caso anche limitare il danno alla precisione causato dall'attacco psion; tutti diretti verso il coniglio armato di spada tranne l'ultimo.

    Tecniche Utilizzate:
    Silenzio - Intoccabile
    Il silenzio non può essere scalfito, il silenzio non può venire ferito, il silenzio non si può colpire. Qualsivoglia genere di offensiva scivolerà lungo la sua corazza senza sfiorarla, si consumerà compiendo attrito con la stessa ma senza davvero toccarla; impossibilitata a raggiungere la superficie, l'offensiva svanirà nel nulla senza lasciare traccia alcuna su di lui.
    (difesa fisica bassa)

    Silenzio - L'ascesa
    La forza del silenzio permea l'arma, la lama saetta veloce, rilascia un'ombra. Come freccia scoccata da un arco essa viaggia e colpisce, tagliando qualunque cosa sul proprio cammino, inesorabile.
    (offensiva energetica, multicolpo, alta)

    Passive:
    Silenzio - Inarrestabile
    Nessun'arma, mortale o sovrannaturale, immonda o celestiale, e di qualsivoglia origine, potrà mai fermare il Silenzio che incombe. Egli è morte eterna, che rincorre chiunque, arrivando alle spalle implacabile; puoi rallentarlo, imprigionarlo, nasconderlo, ma tornerà sempre e non avrai scampo.
    Cadrà il silenzio sulle ferite. Cadrà il silenzio sul dolore. Poiché essi semplicemente, non Sono.
    Ciò che è perso ricrescerà, ciò che è perduto ritornerà; corpo vuoto che avanza, privo di mente, privo di sangue, privo di cuore, non sarà la perdita di un arto o della testa a porre fine alla ricerca.
    Non esiste stanchezza, paura, o fatica.
    Egli è, inarrestabile.
    Arrendetevi ed accettate il giudizio inappellabile del Silenzio.
    (immortalità, eterna giovinezza, nessun bisogno di mangiare o bere, rigenerazione (off combat, in quest con consenso QM), infaticabile)

    Silenzio - Pace
    Cade il silenzio sulle gocce di sudore, sull'acqua che imperla la corazza, il ghiaccio non s’incrina ed il freddo non nuoce; gli elementi nascono e vivono solo per essere muti di fronte alla sua esistenza. Così che al cavaliere nulla importi dei torridi deserti che il ferro sciolgono o degli impervi ghiacciai che le giunture bloccano.
    (Passiva scenica di resistenza alle temperature da elementalist)

    Equipaggiamento:
    Silenzio - Corazzato
    L'armatura del silenzio, riluce di nero, dell'oscurità che lo segue.
    (armatura)

    Silenzio - Distruttore
    L'arma prima del silenzio, la lama del buio, forgiata con l'essenza stessa del suo padrone. Alta quanto il suo proprietario, essa è progettata per essere brandita con una o entrambe le mani, per portare distruzione in ogni dove e cancellare dall'esistenza qualunque minaccia.
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    Ora che i vostri nemici sono ben visibili, affrontarli è sicuramente più semplice.
    Il Worren, dopo aver incassato la tecnica di Cappa&Spada, afferra per le lunghe orecchie il coniglio vittorioso. L'urlo che investe il nemico gli fa sgorgare un paio di rivoli di sangue dai condotti uditivi oltre a dipingergli sul viso di roditore una smorfia di profondo dolore. La creaturina trema completamente stordita dal ruggito vigoroso, ma l'assalto successivo di Sadwrn è sufficiente a cancellare, definitivamente, le sue sofferenze. La testa del cavaliere rotola qualche metro più in là, mentre le arterie pulsanti del collo ancora zampillano sangue caldo sul Worren vittorioso. Rosso, il colore della vittoria.
    L'armatura, invece, assorbe e richeggia il colpo di piatto della spada del nemico. Il rinculo tonante della lama che danza sinuosa costringe il nemico ad indietreggiare di un paio di zampate. Il ruggito giunge più ovattato, ma apre una finestra utile per Black per infierire e finire il cavaliere nemico. Incuneandosi in quel frangete di confusione la lama d'ombra giunge a cogliere il nemico che sta ancora indietreggiando e che è ancora assorto dal riprendere il controllo della lama traballante. Il secondo fendente che lo coglie gli è fatale, scavando una profonda ferita nel manto bianco, già squarciato dall'assalto precedente. L'offensiva volta verso il secondo coniglio, successiva, è più fiacca, o meglio il coniglio ha modo di riprendersi dall'urlo del Worren. Alla falce nera il coniglio interpone la sua mazza da battaglia. Una difesa minima, ma sufficiente a salvargli la vita. Ribaltato al suolo il roditore si rialza malfermo. Gli occhietti neri che si spostano verso la radura dove la tenda lavorata si sta spostando preannunciando l'uscita di qualcuno. In un guizzo folle la creatura alza la sua arma e si scaglia contro Black. Uno zigare acuto che sottolinea la follia di un simile gesto, un'assalto frontale privo di fronzoli e con mille aperture. E' la ranger ad intervenire piazzando un quadrello alla base del collo del coniglio, che non può che cadere al suolo privo di vita. Qualche scossone gli smuove il corpicino prima che l'eterno riposa giunga.

    Avete qualche secondo per riprendere fiato, per leccare le vostre ferite, prima che nella radura faccia finalmente la sua comparsa quella che vi è stata dipinta come Incubatrice.
    Dalla lettiga esce una figura bizzarra: si tratta di un coniglio umanoide, molto più simile ad un umano, che ad un coniglio, che indossa dei vestiti sontuosi, una camicia bianca serrata da tre grossi bottoni fatti di opali lavorati e bordati d'oro, una mantella leggera a righe bianche, rosa e nere, pantaloni a sbuffo di un rosa cipria. Lunghe orecchie da coniglio sbucano tra i capelli marroncini, in parte compattati sotto un piccolo cilindro nero bordato di raso confetto. Occhi grandi, sproporzionati rispetto il piccolo viso, son resi ancora più evidenti da lunghe ciglia su cui deve esser stato spalmato qualche unguento catramaso. Le mani affusolate del nemico si stringono intorno una piccola bambola a forma di coniglio, lo accarezza mentre scende gli ultimi scalini e si avvicina a voi.
    Nessun dialogo con coloro che si sono macchiati dell'eccidio della mia gente.
    Risponde pacato il coniglio venendovi incontro con passo leggero, a quanto pare è dotato di un portentoso udito. Via via che si avvicina venite investiti da una strana sensazione, una sorta di vomito sensoriale viene rigurgitato su di voi. Sentire la voce del coniglio, osservarlo, sentire il suo odore vi genera una serie di sensazioni contrastanti e bizzarre. A giudicare dal suo portamento regale appare ben diversa dall'ultima Incubatrice (un grasso coniglio di diversi quintali che sfornata uova pasquali dopo aver divorato qualche umano).
    Il ragazzo coniglio si ferma ad una decina di metri da voi. Vi osserva con sguardo apatico, concentrato su altro. Si toglie il cilindro liberando qualche ciocca riccioluta di capelli. Vi lancia contro il cilindro che in qualche secondo si modifica e si trasforma in un mostro enorme: i tratti del viso ricordano vagamente i roditori, ma le grandi corna sono più caprine. Il colosso peloso, al garrese circa 3 metri, si scaglia verso di voi; la coda ricoperta di placche petrose volteggia a destra e manca; vi carica dopo esserci lanciato in un profondo ruggito. Il bersaglio della sua carica è la nostra Armatura nera, corna in basso e tanta voglia di distruggere il nemico.
    Al contempo il nobile Coniglio solleva la mano affusolata e scaglia una mezzaluna di energia frizzante, di un rosso vinaccia, contro il Worren, per esser precisi il suo bersaglio è il petto dell'uomo.
    La Ranger, intanto, prepara nuovamente la sua balestra ed è quasi pronta per scagliare i suoi micidiali dardi.


    Angolo del QM #7
    Riuscite a far piazza pulita dei vostri nemici ed avete qualche secondo per riprendervi dallo scontro.
    La possibile incubatrice fa la sua comparsa e si dimostra essere un ragazzo-coniglio dai modi regali. Quando si avvicina a voi venite investiti da una passiva di "confusione sensoriale" che colpisce tutti i sensi e tutti gli input sensoriali che provengono dal nemico.
    Ingaggia subito battaglia utilizzando una evocazione, una specie di bisonte roditore, che carica Black con un assalto Fisico paragonabile ad un consumo Alto. Al contempo scaglia una mezzaluna di energia contro Sadwrn, una tecnica Magica a consumo Alto.
    @Sadwrn: grazie alla tua passiva di percezione delle illusioni ti rendi conto che una o entrambe le tecniche utilizzate dal nemico sono illusioni di pari consumo. Ugualmente grazie alla percezione delle invasioni psioniche ti rendi conto che intorno il nemico vi è una "nuvola" di manipolazione psionica, che potrebbe esser giustificata dalla sua passiva di "confusione sensoriale", oppure nasconde altro.

    Per qualsiasi cosa, domanda, avete la bacheca o MP!

    Scadenza: 10/09/19

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    Finalmente, uno dopo l'altro, i conigli caddero. Sadwrn riuscì a vendicare – anche se detestava utilizzare quella parola – la ferita subita, la testa dell'avversario che rotolò via nell'erba. Il Worren gli dedicò la più breve delle preghiere che conoscesse, prima di girarsi verso i due rimasti e osservare Black e la cacciatrice ancora senza nome concludere l'opera. Anche a loro egli augurò un ricongiungimento pacifico delle loro anime con la Notte, e dei loro corpi con la Terra.

    « No, » rispose poi a Black, « ho paura di no. »

    Xoy stesso aveva anticipato loro che ogni possibilità di dialogare era già sfumata tempo fa, e mostrare clemenza a quel punto avrebbe contribuito a creare più tensioni fra le genti del posto di quante non ne avrebbe distese. Sadwrn strappò il tessuto dei pantaloni nel punto in cui era stato ferito, versò dell'acqua dalla sua borraccia sulla ferita per pulirla alla meglio, ed estrasse dalla bisaccia una boccetta offertagli tempo addietro da un mercante riconoscente. Ne versò il contenuto nel punto in cui la sua gamba era stata trafitta, e tirò un sospiro di sollievo. Quell'uomo gli aveva promesso che anche una ferita molto grave si sarebbe richiusa in fretta, e così infatti fu.

    Ancora seduto sull'erba, il Worren si voltò verso la lettiga per osservare l'entrata in scena della famigerata Incubatrice. Assomigliava molto di più ad un essere umano che ad un lagomorfo, tanto fu che Sadwrn si chiedette se appartenessero perfino alla stessa specie, prima di ricordarsi che differenze così marcate fra maschi e femmine non erano poi tanto inconsuete. Stringeva fra le mani una bambola di pezza a forma di, manco a dirlo, coniglio, come se quello fosse stato un oggetto importante da portare via durante la fuga.

    Nessun dialogo con coloro che si sono macchiati dell'eccidio della mia gente.
    « Siete stati voi stessi a cominciare! » protestò, scoprendo tuttavia che la sua voce aveva cominciato a tremare. « ...o sbaglio, e tutto questo non ha alcun senso? »

    Guardò i cadaveri sparsi tutt'attorno a loro. Avevano agito per autodifesa; quei conigli li avevano attaccati per primi in un'imboscata senza nemmeno degnarli di una parola – e il Worren sapeva che se avessero voluto, avrebbero potuto farlo, poiché sul semipiano le barriere linguistiche cedevano come fortezze di paglia di fronte alla più semplice Volontà di comunicare.
    Eppure, Sadwrn non riuscì a scrollarsi di dosso il pensiero che quegli stessi conigli potevano aver pensato di aver agito per istinto di preservazione, poiché sia lui che gli altri erano stati inviati in quella foresta proprio per dar loro la caccia, mentre altrove si svolgeva la battaglia principale.

    Fece un passo indietro quando la donna – era una donna, vero? – avanzò invece in avanti. Costei aveva un odore mai avvertito finora: inebriante e al tempo stesso repellente, rassicurante e terrificante...
    Quando quest'ultima lanciò il cappello a cilindro, Sadwrn si preparò ad intercettarlo con Kuwa, solo per strabuzzare gli occhi quando il copricapo si tramutò in una fiera che, ne era sicuro, non era nativa delle sue terre. Il muso ricordava quello di un coniglio, ma né le corna da capra né la lunga coda e in generale niente di tutto il resto c'entravano un granché. Essa ruggì, e iniziò a caricare Black, mentre a lui toccò un attacco magico ma...

    ...qualcosa non andava. Sicuramente uno di quegli attacchi era un'illusione, ma una strana forza gli impediva di capire quale. Forse la bestia? Forse, ma non poteva certo mettere a repentaglio la vita di Black su una scommessa.
    D'istinto, lanciò la boccetta d'unguento appena svuotata verso quella mezzaluna d'energia. Esplose, ma il suo senso di straniamento non cessò, segno che l'illusione poteva essere tanto potente da simulare perfino simili effetti.

    « Attento! » avvertì il guerriero, « Non so quale degli attacchi sia un'illusione! »

    Sadwrn, mentre pronunciava quelle parole, frappose la sua zappa fra sé stesso, cercando e l'attacco dell'Incubatrice, e chiuse gli occhi. Se l'attacco fosse stato falso, avrebbe consumato inutilmente altre energie ma non in maniera eccessiva. Altrimenti, avrebbe quantomeno attutito i danni ricevuti.

    SadwrnStato fisico: Taglio sulla guancia destra (Basso), IPOTETICO: danni medi al petto (da ustione?) se l'attacco è vero.
    Stato mentale: Agitato, dubbioso.
    Energia: 45/100 (55-10)
    Passive: Mind-Fuck Alert, Trick Detector, Conoscenza della Flora del Presidio Occidentale, Scurovisione
    Equipaggiamento: Kuwa (Zappa – Arma Bianca)

    Slot #1:
    Unguento di Rendalim
    Rinomato presso i guaritori e gli erboristi, oltre che un must negli zaini degli avventurieri più previdenti, questa mistura rossastra dal profumo balsamico è famosa per le sue capacità risananti e cicatrizzanti; se applicato su tagli, contusioni, ustioni, ulcere, o qualsiasi altro tipo di lesione, la sostanza (dalla consistenza gelatinosa e fresca) cancella una quantità di danni fisici cumulativi pari a quelli ricevuti da una tecnica a consumo alto nel giro di un turno; spalmarlo occupa uno slot-tecnica.

    Slot #2:
    Benedizione della Terra
    I Worren sono animisti, e alcuni di loro praticano il Culto della Terra. Così, in situazioni di pericolo, essa intercede in loro favore, guidandoli e permettendo loro di disperdere offensive di natura fisica o magica, a seconda del bisogno, parandole tramite le loro armi (qualora ne abbiano) o i loro stessi corpi.
    [Consumo Variabile Medio | Difesa Fisica & Energetica | Istantaneo]
     
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    Altresì ti ritrovasti
    Nel del Silenzio antro
    E non potesti più fuggire
    Da quell'incubo
    Che t'inseguiva
    Da sempre muto.

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    Silenzio -<>- Black -<>- Cavaliere del Silenzio -<>- Scheda -<>- IMG

    L’assalto, l’avventato mulinare di colpi riesce nel suo intento di porre termine alla dolorosa offensiva nemica, ed è così che sul terreno ricoperto di canne tagliate e cadute s’aggiungono i corpi, oramai privi della vitale fiamma, dei cavalieri conigli, ai quali nella concitazione di ciò che accadde poco dopo il cavaliere non rese più d’una veloce occhiata per sincerarsi della dipartita.
    Non vi era però tempo per gioire dell’esser vivi, o per prender più d’un paio di respiri, poiché la battaglia ancor alla conclusione non era giunta: rimaneva un avversario, un obbiettivo, il principale motivo della di loro spedizione in quei territori.
    Ben presto egli decise di mostrarsi, e nel farlo rispose alla domanda che Black al vento aveva lasciata: mai di parole lo scontro sarebbe potuto essere, poiché di sangue fin troppo n’era stato versato. Breve e conciso messaggio, racchiudente l’odio e la rabbia d’una intera specie e del suo seguito.

    Quella che doveva essere l’incubatrice, che pian piano a loro s‘avvicinava, aveva tratti ben più umani di quanto avrebbero potuto prevedere; ben vestita, e più simile ad un ragazzo, lasciava più di qualche dubbio nella mente del guerriero, ma quest’ultimo infine aveva deciso di rinunciare all’assai remota possibilità che ci potesse esser spazio per belle parole e per d’imparare da quel popolo i segreti che celavano.
    Dovevano portare a termine la missione, e non v’era almeno per quel momento più spazio per la diplomazia.

    Quel breve distacco tra uno sconto e l’altro, al Silenzio sarebbe bastato per riprendersi completamente dal disorientamento poc’anzi provocatogli, ma non ebbe modo di superarlo completamente poiché l’ultimo dei nemici portava con sé una pesante atmosfera: confusione, bizzarria, tutto era niente ed il contrario d’ogni cosa; posare su di quell’essere lo sguardo portava nausea, malessere, ed il sostener la concentrazione diveniva assai difficoltoso.
    Per fortuna, o a seconda dei punti di vista per sfortuna, le menti dei cacciatori vennero in breve distratte da problemi ben più solidi.

    Ed ecco il cilindro, che lanciato divenne bestia, colosso pronto all’assalto.
    Ed ecco la mano, divenne lama d’aria, che volava per uccidere.

    Non v’era tempo per gli indugi, per attendere, per pensare troppo, occorreva agire e farlo subito. La mente di Black aveva vacillato, ma era di nuovo in sé, mentre i sensi erano confusi ma sol se rivolgeva le attenzioni all’incubatrice; era ferito, sebbene sol poco più che superficialmente, contusioni piuttosto che tagli, l'adrenalina generata in combattimento permetteva di non sentir dolore ma fino a quando?
    Non certamente le migliori premesse per ingaggiar battaglia contro un mostro che ti carica, a testa bassa.
    L’armatura del Silenzio si mostrava stoica, impenetrabile, una difesa perfetta, eppur al di sotto del metallo il corpo di carne soffriva e con lui la mente ivi racchiusa; ebbero, costoro, appena il tempo di eriger difesa prima che il nemico li raggiungesse, e tuttavia nuovamente non sufficiente da bloccar i danni completamente: impegnati nel regger il proprio fisico, e nel tesser un tentativo di futura rivalsa, poterono sol attutire l’incontro con le corna del bestio.

    Si spostarono, nel momento più prossimo ed ultimo, di lato, con l’intento di non farsi scaraventare via per poi d’afferrare una qualsiasi parte di quel coniglio mal cresciuto; illusione, realtà, o entrambi?
    Fosse stato fisico, un corno lo avrebbe colpito, aprendo verosimilmente uno squarcio nel metallo e ferendone il possessore, ma dandogli il tempo di provar ad aggrapparsi a quel che trovava: gli bastava un tocco, con la mano, per scatenar dall’interno una mortale rosa d’acciaio tagliente.
    Fosse stato d’aria, avrebbe perlomeno potuto vantar la requisizione dell’altrui cilindro.



    8dry9No
    Energie: 65% - 10% = 55%
    - - Stato Fisico: dolore al petto per colpa di una scudata (un po' meno di un basso), colpo di rango inferiore a destra della schiena (base attutito dall'armatura).
    Dolore al fianco destro per un colpo piatto di spada (basso).
    Forse un medio al fianco o al petto, attutito leggermente dall'armatura ora forse squarciata.
    - - Stato Mentale: non pensare a quell'essere, al ragazzo: concentrati sul bestio, escludilo ed avrai eliminato la confusione.

    Riassunto: il dolore e gli attacchi mentali sono un fardello, che però diviene un poco più leggero nel momento in cui l'adrenalina riprende a scorrere con efficacia e la concentrazione verso il ragazzo sfuma. Black tenta di ridurre l'impatto della carica Alta spostandosi leggermente di lato ed interponendo una difesa Media, atto che è rivolto non solo al sopravvivere ma soprattutto all'evitare di venire scaraventato via così da poter tentare di afferrarsi ad una qualsiasi parte del nemico.

    Tecniche Utilizzate:
    Silenzio - Intoccabile
    Il silenzio non può essere scalfito, il silenzio non può venire ferito, il silenzio non si può colpire. Qualsivoglia genere di offensiva scivolerà lungo la sua corazza senza sfiorarla, si consumerà compiendo attrito con la stessa ma senza davvero toccarla; impossibilitata a raggiungere la superficie, l'offensiva svanirà nel nulla senza lasciare traccia alcuna su di lui.
    (difesa fisica media)

    Passive:
    Silenzio - Inarrestabile
    Nessun'arma, mortale o sovrannaturale, immonda o celestiale, e di qualsivoglia origine, potrà mai fermare il Silenzio che incombe. Egli è morte eterna, che rincorre chiunque, arrivando alle spalle implacabile; puoi rallentarlo, imprigionarlo, nasconderlo, ma tornerà sempre e non avrai scampo.
    Cadrà il silenzio sulle ferite. Cadrà il silenzio sul dolore. Poiché essi semplicemente, non Sono.
    Ciò che è perso ricrescerà, ciò che è perduto ritornerà; corpo vuoto che avanza, privo di mente, privo di sangue, privo di cuore, non sarà la perdita di un arto o della testa a porre fine alla ricerca.
    Non esiste stanchezza, paura, o fatica.
    Egli è, inarrestabile.
    Arrendetevi ed accettate il giudizio inappellabile del Silenzio.
    (immortalità, eterna giovinezza, nessun bisogno di mangiare o bere, rigenerazione (off combat, in quest con consenso QM), infaticabile)

    Silenzio - Pace
    Cade il silenzio sulle gocce di sudore, sull'acqua che imperla la corazza, il ghiaccio non s’incrina ed il freddo non nuoce; gli elementi nascono e vivono solo per essere muti di fronte alla sua esistenza. Così che al cavaliere nulla importi dei torridi deserti che il ferro sciolgono o degli impervi ghiacciai che le giunture bloccano.
    (Passiva scenica di resistenza alle temperature da elementalist)

    Equipaggiamento:
    Silenzio - Corazzato
    L'armatura del silenzio, riluce di nero, dell'oscurità che lo segue.
    (armatura)

    Silenzio - Distruttore
    L'arma prima del silenzio, la lama del buio, forgiata con l'essenza stessa del suo padrone. Alta quanto il suo proprietario, essa è progettata per essere brandita con una o entrambe le mani, per portare distruzione in ogni dove e cancellare dall'esistenza qualunque minaccia.
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    La ranger assiste trepidante alle vostre vicende, vorrebbe intervenire, ma non ha a sua disposizione abilità utili allo scopo. Si limita a preparare la sua balestra quanto più velocemente possibile.
    La mezzaluna di energia impatta con fragore contro la zappa del nostro Worren. Impatta e lo spazza di qualche passo più in là riversando sul corpo dell'eroe una scarica di energia rossastra, calda, intensa, al punto da generare delle ustioni sul suo petto.
    Il cavaliere, invece, viene investito da un nemico...immaginario. L'enorme creatura, appena sfiora il cavaliere scompare in una nuvoletta di nebbia grigiastra, lasciando l'armatura sprecare le sue energie per un feroce assalto che mai arriverà. Davanti a lui un malridotto cilindro tutto impolverato.
    Il nemico vi osserva con grandi occhi, per quanto sia apatico e silenzioso potete notare con certezza una certa fiacca nella sua postura, le sue energie si stanno esaurendo a causa dei poderosi attacchi che vi sta scagliando contro.
    La ranger imbrocca la sua balestra e prende la mira, un battito di ciglia, ed il quadrello scatta contro il nemico. La traiettoria del proiettile è bizzarra ed innaturale, come se la vostra alleata potesse in qualche modo controllarla. Grazie ad un cambio di direzione riesce a centrare la spalla della presunta Incubatrice. Il dardo di ferro attraversa tutta la spalla, da parte a parte, restando conficcata nell'osso. Un sangue scuro, una piccola cascata, comincia a sgorgare. Non un urlo di dolore, la creatura resta impassibile. Giusto qualche secondo pare scuotersi, ma non vi osserva con ira o altro, sembra francamente spaesato, perplesso, come se non capisse cosa sta succedendo. Le lunghe ciglia si uniscono in un battito e lo sguardo torna apatico e concentrato.
    Chi sei?
    Non sei certo una delle incubatrici!

    La ranger, che conosce di cosa parla, si riferisce al fatto che l'unica altra Incubatrice nota era di dimensioni colossali e sfornava uova dopo aver divorato umani.
    Il mio nome è Abele, Principe dei Conigli, vendicatore della morte di mia Madre per vostra mano.
    Il tono resta pacato, seppur meccanico e caratterizzato da lunghe pause.
    Ignora palesemente la ferita e torna a muovere la mano libera dal peluches verso di voi.
    Questa volta scaglia due mezzelune di energia, una rivolta verso la ranger ed una verso Black, verso il suo petto.
    Un secondo schiocco di dita ed al suo fianco da un piccolo portale, appare una versione bestiale ridotta di quella utilizzata in precedenza. Il mostro, grosso come un cane di grande taglia, si scaglia a gran velocità verso il Worren, cercando di colpirlo cona testata in pieno petto.
    Stanco per le energie utilizzate il Principino si inginocchia al suolo. Cade come un sacco di patate, resta rivolto verso di voi, ignocchiato in una pozza del suo stesso sangue, con una mano che stringe fortemente il suo balocco. E' evidente che sta dando fondo alle sue energie.


    Angolo del QM #8
    Scoprite che le mezzelune di energia erano reali, mentre il bestione no. Ovviamente i consumi per Black sono reali, così come i danni per il Worren.
    Il vostro nemico si presenta ed incassa la prima ferita, in realtà sembra molto debilitato dai suoi assalti.
    Questo giro utlizza due mezze-lune energetiche contro Black e la Ranger, ognuna di consumo pari a Medio.
    Un'evocazione bestiale, simile alla precedente se non per dimensione ridotta, contro Sadwrn, consumo pari a Medio.
    Come prima grazie agli auspex e simili, siete consapevoli che ci sono delle illusioni in campo. Ugualmente resta attiva la passiva di "confusione sensoriale".

    Per qualsiasi cosa, domanda, avete la bacheca o MP!

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    Kuwa intercettò l'attacco del coniglio, ma non riuscì ad evitare che parte dell'incantesimo investisse il suo petto come in una doccia di vapore rovente, superando i suoi abiti, strinando la sua pelle e penetrando nella carne e nelle ossa. Sadwrn trattenette all'inizio un gemito, salvo lasciarsene sfuggire un altro quando con una mano estinse le minuscole fiamme che stavano divorando il suo pelo. Decise infine che non era stata quella l'illusione.

    Si girò verso Black, vedendo il cavaliere del tutto indenne e con un vecchio cappello malandato ai suoi piedi. Grazioso, ammise fra sé e sé, ma non avrebbe mai preso possesso di qualcosa appartenuto a qualcun altro, salvo non si fosse trattato di un dono o di un'eredità.

    Così si voltò ancora, stavolta riportando gli occhi sul loro nemico. Stava ansimando almeno quanto lo stava facendo lui e la fatica ne aveva curvato la schiena; un buon segno, visto che erano rimasti in ogni caso in almeno tre contro uno – dov'erano finiti Caiylin e quel suo lupo, a proposito? Che fossero stati tenuti impegnati da altri conigli rimasti dietro e che nessun altro aveva visto?
    Un dardo sibilò loro accanto, facendosi strada attraverso il sottobosco talvolta perfino cambiando traiettoria fino a quando non si conficcò nella spalla della creatura che avevano identificato come la famigerata Incubatrice. Un rivolo di sangue sgorgò dalla ferita. Non ci fu tuttavia un solo urlo, non un singolo lamento. Solo un'occhiata confusa, spaesata, di chi non aveva la minima idea di cosa stesse realmente accadendo. Sadwrn avvertì una stretta allo stomaco.

    Chi sei?
    Non sei certo una delle incubatrici!

    Il mio nome è Abele, Principe dei Conigli, vendicatore della morte di mia Madre per vostra mano.

    Ah, quindi era davvero un lui alla fine dei conti.
    Abele ignorò la ferita, quasi non la sentisse neppure, e scaglia altre due mezzalune magiche, una rivolta a Black e una alla compagna senza nome e... una doveva essere un'illusione, vero? Udendo uno schiocco di dita, Sadwrn realizzò che non aveva il tempo di capire quale delle due fosse. Una creatura, un coniglio mostruoso come quello di prima ma decisamente più piccolo, lo caricò, puntando (ancora una volta) al petto del Worren.
    Sadwrn strinse di nuovo Kuwa fra le mani, chiuse gli occhi per meno di un istante, e rivolse una rapida preghiera alla Terra, affinché lo guidasse e lo proteggesse quando avrebbe cercato di bloccare quell'ennesimo attacco.
    Se non l'avesse bloccato del tutto, avrebbe sentito una costola o due incrinarsi. Se fosse stato un'illusione o fosse riuscito ad evitare ogni danno, meglio così. A prescindere dal caso, il giovane si sarebbe avvicinato a passi lenti verso Abele, che nel frattempo era caduto in ginocchio privo di energie, riponendo la zappa dietro la schiena e dicendo,

    « Arrenditi. Hai perso, non c'è più ragione di continuare... » Indicò con un braccio la sua ferita, e poi i cadaveri dei conigli sparsi nel verde e nel rosso. « ...tutto questo! Vendicarti non ti restituirà tua madre. Anzi, non restituirà nessuno. Né a voi né a noi. »

    Non c'era alcun onore nel prendere la vita di qualcuno che non si poteva più difendere, e avrebbe di gran lunga preferito catturare Abele, portarlo da Xoy e fare in modo che ricevesse un giusto processo. Sadwrn, però, dubitò che il coniglio avrebbe accettato di buon grado affrontare l'onta della resa (e di una vendetta mancata), rinunciando così al proprio onore. Ciononostante, il Worren era troppo stanco di quel ciclo di stermini reciproci e insensati per non aver almeno considerato egoisticamente l'idea di negare ad Abele anche quell'unico diritto in nome di quello che riteneva un bene maggiore.

    « Il mio nome è Sadwrn, del clan di Hokugayama. Sono stato inviato qui per rintracciarvi, ma alla fine ho dovuto uccidere i tuoi compagni per difendermi. Non ho tuttavia ucciso tua madre, né se possibile vorrei uccidere te. La decisione finale rimane tuttavia tua. »

    Quello fu l'unico modo che trovò per salvaguardare i propri ideali e al tempo stesso l'onore di Abele. Al tempo stesso, però, un sussurro dal profondo della sua mente gli fece realizzare un'altra, più scomoda verità: stava fuggendo dalle responsabilità che avrebbe comportato scegliere da sé. Una posizione di comodo grazie alla quale sarebbe uscito in ogni caso con la coscienza pulita.

    SadwrnStato fisico: Taglio sulla guancia destra (Basso), danni medi al petto da ustione, IPOTETICO: due costole incrinate.
    Stato mentale: Combattuto
    Energia: 40/100
    Passive: Mind-Fuck Alert, Trick Detector, Conoscenza della Flora del Presidio Occidentale, Scurovisione
    Equipaggiamento: Kuwa (Zappa – Arma Bianca)

    Slot #1:
    Benedizione della Terra
    I Worren sono animisti, e alcuni di loro praticano il Culto della Terra. Così, in situazioni di pericolo, essa intercede in loro favore, guidandoli e permettendo loro di disperdere offensive di natura fisica o magica, a seconda del bisogno, parandole tramite le loro armi (qualora ne abbiano) o i loro stessi corpi.
    [Consumo Variabile Basso | Difesa Fisica & Energetica | Istantaneo]
     
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    Altresì ti ritrovasti
    Nel del Silenzio antro
    E non potesti più fuggire
    Da quell'incubo
    Che t'inseguiva
    Da sempre muto.

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    Silenzio -<>- Black -<>- Cavaliere del Silenzio -<>- Scheda -<>- IMG

    L’oscurità travolse, investì, oltrepassò; si librò di fronte alla nera armatura, la inseguì e ne divenne un tutt’uno. Come una volta, come già avvenne, essi si fusero, si unirono.
    E da questo miscuglio ne fuoriuscì un guerriero.

    Il bestio, che d’immaginazione era fatto, scomparve lasciando al suo posto sol il mero cilindro sgualcito, un souvenir, magra ricompensa per gli sforzi; a conferma che fra i due il fisico fosse l’altro, la lama di luce tagliò e ferì, e se da un lato rimase il dubbio dall’altro fu certezza. Trascorsi gli attimi appena necessari per un soggettivo raccoglimento, i due compagni erano nuovamente pronti ad agire.
    Non reprimetevi, pensieri e idee, poiché in questa battaglia reale ed irreale si scontrarono in un conflitto il cui vero scontro non s’era ancor palesato, e la cui risoluzione ancor era lontana.
    O forse, più vicina di quanto potesse sembrare.
    L’avversario, le cui fatiche si iniziavano a mostrare con evidenza, non avrebbe resistito ancor molto a lungo all’assalto di quel gruppo: presto gli sarebbero rimaste sol due scelte, arrendersi al proprio fato oppure tentare la fuga.

    Nel mentre, però, darsi per vinto non rientrava certo nei di lui pensieri.
    Pur con un dardo conficcato nella spalla egli non diede addito ad urla, note di dolore o preoccupazione, forse sol sorpresa o confusione presto ancora una volta celata dietro di una maschera; sebbene il Silenzio potesse provar ammirazione e rispetto per simili comportamenti, al contempo ne comprendeva l’innaturalezza, tanto da chiedersi se non vi fosse dell’altro.
    Alfine, riuscirono a farsi dire il di lui nome, cosicché perlomeno la nomea d’un simile avversario potesse in loro imprimersi.

    Non vi furono purtroppo gli istanti necessari al fermarsi per riflettere poiché gli assalti proseguirono.
    Altre lame, altre bestie, furono mandate all’attacco con pochi semplici gesti: rivolta all’armatura questa volta vi era una mezzaluna, così simile eppur diversa da quelle ch’egli stesso sapeva creare. Ancora una volta, le difese si opposero, tuttavia in quell’occasione poterono finalmente farlo al massimo del loro potenziale.

    Incontrò la difesa di Black, ed in ogni punto ove lo stridio di metallo contro fuoco urlava, si disgregò; divenne polvere, né più né meno che pulviscolo che come un’aura circondava il cavaliere, donando alla sua di lui figura un aspetto assai differente; in ricordo, in memoria di ciò che rappresenta, ai di lui occhi assunse un significato ben più profondo dell’apparenza. L’aria, divenne come permeata di una sensazione di abbandono e di tristezza, palpabile al solo posarvi gli occhi addosso, e man mano che si disgregava non facevano altro se non aumentarla; e lui doveva porvi fine, poiché non la sopportava.
    A patto che non si trattasse d’illusione, ovviamente.
    Scavandosi una via tra gli anelli, trasformando ogni cosa incontrasse in nulla più di frammenti portati via dall’aria, il corazzato menò un fendente al vuoto con tutta la lunghezza che l’arma gli permetteva, da sinistra a destra, e lanciò indietro il silenzio incombente. Quel movimento aprì un varco nell’insieme di lacrime di luce, le spazzò via, consentì al vento di portarle lontano da lui e lo liberò dal gioco dei sentimenti, così che potesse spingersi oltre ancora una volta, e nuovamente cadere preda di quell’entità che dimorava nella sua mente.

    Fu a quel punto, che la trama s’avvio alla conclusione, ove il principe ricadeva a terra circondato dal proprio sangue ed i suoi avversari s’avvicinavano per metter la parola fine.

    Sadwrn prese parola, cercò un punto comune, propose una soluzione che permettesse almeno in quel luogo di non perdere altre vite. Ed alle sue, seguirono quelle del cavaliere, che limpide come acqua d’un lago giungevano dall’elmo vuoto.

    "Sprecato. Come da lui più volte ribadito, tale è il fiato nel proporre questa risoluzione."


    Nel mentre, si chinò per raccogliere con la mano libera il cilindro usato poco prima come arma.

    “Speranza. Non mi dispiacerebbe poterla però riporre.”


    Toccò quindi a lui, compiere qualche passo cercando di non mostrare la minima traccia di ferite o dolore il quale, sebbene non troppo incidente era presente, rimanendo comunque a non meno di qualche metro di distanza, poiché ancora non poteva dirsi meritevole di fiducia. Poteva trattarsi d'una trappola, un'esca?

    “Conscio. Invero mi chiedo se costui lo sia, di ciò che sta avvenendo.”


    Diversi dettagli lasciavano perplesso il Silenzio, nel cercare di comprendere quella figura, fra tutti i comportamenti, le reazioni, e le espressioni emozionali mostrate o forse annullate.



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    Energie: 55% - 10% = 45%
    - - Stato Fisico: dolore al petto per colpa di una scudata (un po' meno di un basso), colpo di rango inferiore a destra della schiena (base attutito dall'armatura).
    Dolore al fianco destro per un colpo piatto di spada (basso).
    - - Stato Mentale: cosa sta realmente succedendo? Quale è la verità, dietro il principe dei conigli?

    Riassunto: scoperto che il bestio altro non era se non illusione, Black prende alcuni istanti per perdersi nei propri pensieri, per poi difendersi dalla mezzaluna; questa volta senza impedimenti o problemi, quindi all'offensiva Media egli risponde con una difesa Media. Poi, seguendo l'esempio del compagno, inizia a parlare con l'avversario, mettendo nel mezzo anche i propri dubbi.

    Tecniche Utilizzate:
    Silenzio - Intoccabile
    Il silenzio non può essere scalfito, il silenzio non può venire ferito, il silenzio non si può colpire. Qualsivoglia genere di offensiva scivolerà lungo la sua corazza senza sfiorarla, si consumerà compiendo attrito con la stessa ma senza davvero toccarla; impossibilitata a raggiungere la superficie, l'offensiva svanirà nel nulla senza lasciare traccia alcuna su di lui.
    (difesa energetica media)

    Passive:
    Silenzio - Inarrestabile
    Nessun'arma, mortale o sovrannaturale, immonda o celestiale, e di qualsivoglia origine, potrà mai fermare il Silenzio che incombe. Egli è morte eterna, che rincorre chiunque, arrivando alle spalle implacabile; puoi rallentarlo, imprigionarlo, nasconderlo, ma tornerà sempre e non avrai scampo.
    Cadrà il silenzio sulle ferite. Cadrà il silenzio sul dolore. Poiché essi semplicemente, non Sono.
    Ciò che è perso ricrescerà, ciò che è perduto ritornerà; corpo vuoto che avanza, privo di mente, privo di sangue, privo di cuore, non sarà la perdita di un arto o della testa a porre fine alla ricerca.
    Non esiste stanchezza, paura, o fatica.
    Egli è, inarrestabile.
    Arrendetevi ed accettate il giudizio inappellabile del Silenzio.
    (immortalità, eterna giovinezza, nessun bisogno di mangiare o bere, rigenerazione (off combat, in quest con consenso QM), infaticabile)

    Silenzio - Pace
    Cade il silenzio sulle gocce di sudore, sull'acqua che imperla la corazza, il ghiaccio non s’incrina ed il freddo non nuoce; gli elementi nascono e vivono solo per essere muti di fronte alla sua esistenza. Così che al cavaliere nulla importi dei torridi deserti che il ferro sciolgono o degli impervi ghiacciai che le giunture bloccano.
    (Passiva scenica di resistenza alle temperature da elementalist)

    Equipaggiamento:
    Silenzio - Corazzato
    L'armatura del silenzio, riluce di nero, dell'oscurità che lo segue.
    (armatura)

    Silenzio - Distruttore
    L'arma prima del silenzio, la lama del buio, forgiata con l'essenza stessa del suo padrone. Alta quanto il suo proprietario, essa è progettata per essere brandita con una o entrambe le mani, per portare distruzione in ogni dove e cancellare dall'esistenza qualunque minaccia.
    (1.90m di spada)
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    Il principe vi osserva in ginocchio, quasi a chiedere pietà.
    Le lame di energie scagliate contro Black e la ranger, giunte a contatto, esplodono in una densa nebbiolina che dirada rapidamente senza lasciare alcuna traccia. Di contro, invece, il piccolo muflone che carica il Worren si dimostra essere assai più concreto e reale, così come il dolore dovuto alle coste che si fratturano dopo il pesante impatto. Fiato corto a parte, però, siete in grado di fronteggiare il vostro nemico senza troppi problemi.
    Vi avvicinate mentre il Principe Coniglio sembra prossimo a destituire la sua corona ed arrendersi a voi. Invece, imperterrito ed iracondo continua con i suoi sforzi omicidi. A dispetto però dei suoi gesti, la mimica del principino è completamente piatta ed assente.
    Il Coniglio lancia via il suo balacco, alle sue spalle, con un gesto rapido. Apre la mano verso di voi accumulando una sfera di potere rubino pulsante. Nessuna illusione, in quella sfera il nemico riversa la sua stessa vita, che vedete sfiorire secondo dopo secondo davanti a voi. Il Principe invecchia, profonde rughe si disegnano sul viso, la muscolatura si asciuga come risucchiata da un potere invisibile, i capelli diventano fini e cominciano a cadere.
    E qui notate qualcosa, le orecchie del Principe non sono reali, ma malamente incollate e suturate sul suo scalpo ormai quasi del tutto canuto. Inoltre il Worren potrà notare quella strana sensazione di manipolazione via via allentarsi sempre di più nei dintorni del Principe. La sfera minacciosa, però, incombe contro di voi e non accenna a fermare la sua crescita. La ranger, avendo ormai pronto il suo dardo e constatando che il nemico non frena la sua offensiva, scaglia il suo quadrello mirando al petto del nemico. Una strana traiettoria viene disegnata in aria e termina con la punta di metallo che attraversa il costato del Principe. La sfera, come un palloncino in cui non si insuffla più aria al proprio interno, si sgonfia e scompare, mentre al suolo della foresta una macchia rossa si espande sempre di più.
    Notate tutti un movimento confuso, uno scatto bianco, poco oltre il cadavere e poi solo fogliame in movimento.
    Per i più attenti e riflessivi, notate che il balocco del Principe è scomparso ed il cadavere al suolo non è altro che quello di un umano, seviziato e deturpato, ma non certo un Principe dei Conigli.
    La ranger perplessa si guarda intorno e vi fissa senza parole. Non riesce a comprendere cosa stia succedendo.
    Non so chi tu sia, ma per cortesia puoi restare fermo immobile qui?
    Magari anche senza fare danni o cercare di manipolarmi? <3

    Una voce celestiale giunge dalla selva di bamboo poco oltre la vostra posizione, dove avete visto il movimento di foglie. Quella che appare è una strana donna-uccello, una figura snella ed avvenente. Sulla testa un pagliericcio di capelli castani, arruffati a mò di nido d'aquila. Il viso tondo è imbellettato da una cipria scura, che si sposa con il colore dei capelli e va in contrasto con i profondi occhi blu della figura. Quest'ultimi ed il naso sono coperti da una maschera grigia dalle fattezze di un rapace. Il corpo, seminudo, è coperto dal seno in giù da piume multicolori, mentre dietro la schiena quelle che sembrano essere delle ali, calano lungo il corpo sino a suolo, quasi a trasformarsi in una lunga veste con strascico. Sul seno destro vedete tatuati quattro puntini bianchi connessi tra loro da sottili linee argentate. Le dita lunghe ed affusolate, che terminano in artigli pericolosi, punzecchiano un piccolo esserino al suolo che si riporta verso di voi.
    Davanti alla figura della donna-uccello, vi è il pupazzo coniglio, il balocco di Abel, che a mani alzate si muove verso il vostro gruppo.
    Salve a tutti, miei cari!
    Ho trovato questo birbantello che cercava di scappare ed ho pensato di fermarlo! :)
    Anzi, visto che siete così gentili, mi sapreste dire chi è questo birbantello?
    Una persona a cui tengo molto, è interessato a questo fuffoso coniglietto, ma vorrei capire il perchè! <3

    La voce è un flauto che zufola e vi ristora sin nel profondo nell'animo. Vi mette a vostro agio e vi rende accomodanti.
    Intanto una flottiglia di uccelli multicolore si avvicina alla cena. A gruppi i volatili portano tra i loro becchi tralci di viticci ed edere. Il pupazzo coniglio allunga le sue mani e le offre agli stormi che vi intrecciano intorno le liane avvolgenti. La scena ha un che di bizzarro, la prenda che si immola per farsi immobilizzare ora i polsi, poi le caviglie. Il tutto sotto lo splendido sguardo della donna uccello che vi sorride amorevolmente.


    Angolo del QM #9
    Fronteggiate l'offesa del nemico, che però è sordo alle vostre richieste ed anzi è pronto a scagliarvi contro un'ultima e mortale offensiva (tanto per voi quanto per lui). Grazie all'intervento della ranger, però, scampate il pericolo ma vi rendete presto conto che chi avete davati non è ciò che pensante.
    Il vero Abele non è altro che il piccolo coniglio balocco stretto in mano dalla sua ignara marionetta. Questi si da alla fuga ma viene presto riportato sulla scena, mansueto ed inerme, da una strana donna-uccello.
    Considerate che la donna-uccello è dotata di una malia di bellezza che vi rende inclini, a prescindere dal sesso, ad essere accomodanti e gentili nei suoi confronti.
    Per quanto riguarda il Worren, la donna-uccello ha una passiva di completo dominio sulla fauna, data la tua particolare genealogia, sarai sicuramente più incline a fare ciò che la donna-uccello ti chiede.

    Per qualsiasi cosa, domanda, avete la bacheca o MP!

    Scadenza: 26/10/19

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    Black aveva ragione: Abele non dava alcun segno di intenzione di arrendersi. Sadwrn non poté biasimarlo; i tre combattevano dalla parte che aveva sterminato il suo clan, ed una cattura sarebbe equivalsa ad una condanna a morte. Provando ad addentrarsi nella testa di quelle creature, questa non sarebbe stata che l'ennesimo sopruso da subire, nonché l'ultima umiliazione che sarebbe arrivata insieme all'estinzione finale.

    Così, Abele gettò via alle proprie spalle il pupazzo, e davanti al palmo aperto riversò tutte le poche energie che gli erano rimaste e perfino la sua stessa linfa vitale in una sfera color rubino che si faceva sempre più grossa e minacciosa man mano che il suo evocatore invecchiava di decenni nel giro di pochi istanti. Sadwrn indietreggiò di alcuni passi senza riuscire a togliere lo sguardo dalla pelle che si raggrinziva e i capelli che, ora canuti, si staccavano dal cuoio e cadevano al suolo.
    Anche la nebbia che aveva confuso per così tanto le loro percezioni andò dissipandosi, lasciando al Worren una sensazione di leggerezza nella sua testa.

    Sadwrn si preparò ad un ultimo, disperato sforzo di difesa, ma un quadrello incantato che si conficcò nel petto di Abele mise fine alla minaccia del globo che, oramai privo di supporto, si sgonfiò e scomparve insieme alla vita del principe.
    Perché era dovuta finire così?

    Qualcosa si mosse in un lampo bianco. Dopodiché si sentì solo un fruscio. Il giocattolo era scomparso. « Uh? » fece Sadwrn, gli occhi rivolti prima ai cespugli in movimento e poi al cadavere del... della persona appena caduta in battaglia. Le lunghe orecchie si erano staccate ed ora giacevano in una pozza di sangue non lontano dal cranio. Erano finte. « Ma è umano. »

    Non so chi tu sia, ma per cortesia puoi restare fermo immobile qui?
    Magari anche senza fare danni o cercare di manipolarmi? <3


    All'improvviso la voce di una creatura divina. Sadwrn si girò ancora verso la vegetazione di prima e vi trovò Lei. Era giovane e bellissima, dalla figura snella come quella di una cacciatrice e al tempo stesso procace, con i ricci bruni scarmigliati in una criniera che, insieme al colorito della pelle, contrastavano con i suoi occhi di un blu intenso. Una maschera da uccello ne celava parte del volto, mentre i vestiti, fatti all'apparenza di piume (Sadwrn avrebbe verificato volentieri al più presto), lasciavano al contrario ben poco all'immaginazione. Aveva mani grandi e dalle dita affusolate che terminavano in artigli che, insieme alle ali, marcavano quella donna come non-umana. Ai suoi piedi, il giocattolo di Abele, che in qualche modo si era animato, cercava di correre verso di loro dimenando le braccia. Sadwrn, però, non riuscì a farci troppo caso. Che quell'umano avesse solo trasferito la propria essenza vitale in quell'oggetto o ne fosse stato manipolato poco importava: avevano vinto, no? Quella donna invece era molto più interessante!

    Salve a tutti, miei cari!
    Ho trovato questo birbantello che cercava di scappare ed ho pensato di fermarlo! :)
    Anzi, visto che siete così gentili, mi sapreste dire chi è questo birbantello?
    Una persona a cui tengo molto, è interessato a questo fuffoso coniglietto, ma vorrei capire il perchè! <3


    Sadwrn ascoltò la donna come incantato, e come incantato rimase immobile davanti alla scena che si svolse subito dopo davanti a lui: uno stormo di uccelli accorse portando edere, liane e viticci fra i loro becchi, mentre il coniglio di stoffa imbottita porgeva i polsi e le caviglie – se così potevano essere chiamati – come per farsi immobilizzare.

    « V-veramente non lo so. Stavamo combattendo contro il principe Abele che ce l'aveva in mano tutto il tempo e... » Indicò il cadavere poco distante con un cenno del capo. Avvampò nel guardare ancora una volta quella donna magnifica, e avvertì una brutta fitta al petto quando cercò di prendere un respiro profondo per calmarsi. Ciò lo distrasse per un momento dal fascino della sua interlocutrice. Portandosi una mano sul petto, Sadwrn chiese, « Scusi, ma lei chi è? Che... che sta facendo quel pupazzo? »

    SadwrnStato fisico: Taglio sulla guancia destra (Basso), danni medi al petto da ustione, due costole incrinate (Basso).
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    Silenzio -<>- Black -<>- Cavaliere del Silenzio -<>- Scheda -<>- IMG

    Lame di morte portatrici, videro tramutarsi in sottili polveri e disperdersi, nell'aria, nel vento; privi di vera sostanza, pulviscoli di realtà mista a fantasia, si rivelarono agli attenti occhi di coloro che li ricevettero.
    L'ultima, disperata offensiva del principe ebbe inizio.
    Egli, che di arrendersi non aveva neppur il pensiero, si rivelò nella sua vera forma: spintosi oramai troppo oltre non poteva più fermarsi, e l'unica per lui scelta era quella di immolarsi alla causa. Così, liberatosi le mani lanciandosi alle spalle il pupazzo, estraendo sino all'ultima stilla di vita che l'animava Iniziò a preparare ciò che della di lui storia era il finale: sfera crepitante, di rubino e di sangue gorgogliante, tra le sue mani s’agitava incontrollabile; pronta a colpire per creare un vuoto, in attesa del gesto per liberare l'energia contro quelli ch'erano nemici, incombeva come minaccia nutrendosi di colui che la stava generando. Era anima e sangue, ricolmo dell'esistenza che svaniva, e Abele che come rosa sfioriva e sempre più non esisteva divenne nutrendola l'ombra di sé.

    E fu quella, la fine d'una vita.
    Nel silenzio della foresta, vuota, si consumò l'ultimo triste atto nei confronti di colui che all'ideale aveva donato tutto ed anche di più: un dardo, si conficcò nel petto del principe, e ponendo fine alle sofferenze di un inerme corpo liberò lo spirito che aveva sacrificato l'essenza vitale. Ed egli poté finalmente spirare, libero dai vincoli da altri creati, e ricongiungersi ai propri cari.
    Immerso in un lago scarlatto, giaceva; ed umano si rivelò.

    Non vi è il tempo di sorprendersi, poiché nel frattempo ad un guizzo tra le foglie seguì una voce che come canto di usignoli giungeva alle loro orecchie. Parole e suoni che mettondo al sicuro anche la mente più sospettosa, rimpinguano di fiducia i cuori e forniscono cibo per le esauste menti, esse provengono da bocca d’angelo o per meglio dire di splendida donna e d’uccello figura.
    Ella, palesandosi preceduta da quello che sembrava essere il balocco del principino, catturava l’attenzione degli astanti e con poche rime disegnava il contorno d’un auditorium con lei al centro e gli altri intorno ad ascoltarla rapiti.

    Pur rapito da quelle poche ma potenti frasi, il cavaliere rimaneva tale, e quindi si prese alcuni istanti per fornire al corpo del fino a poco prima loro avversario almeno un minimo delle dovute attenzioni.
    Rinfoderò l'arma poi, finito di ascoltare la creatura nel mentre gli uccelli legavano il Balocco e il worren parlava, raggiunse il precoce defunto per coprire il viso, col suo stesso cilindro, di quello che s’era scoperto essere sol un ragazzo umano che il coniglio come burattinaio aveva fino a poco prima guidato, chiudendosi per alcuni secondi in una silente preghiera; silenziosi ossequi ai quali pure lui aveva diritto.
    Marionette e manipolatori, concetti e realtà che da sempre Black aveva sperato di non ritrovare così evidenti in quel lido dov'era approdato, eppure eccoli proprio davanti ai suoi occhi che gli ricordavano il passato. Rimembranze, di mondi perduti e dei tiranni, per quel breve momento s'affollarono nella di lui mente; poi, ricadde, ancora una volta il Silenzio, che frena le emozioni e i pensieri e ricopre tutto con un sipario oltre il quale non vi è null'altro se non l'immenso nulla.
    Quale mente si nascondeva dietro le azioni dei conigli, quale pensiero si celava alle spalle della rivolta?

    Il cavaliere si rialzò, ora per porsi in un inchino breve ma significativo, e poi per rispondere alle gentili parole della misteriosa signora.

    "Damigella. Dal vostro sguardo, sento che di voi potrei fidarmi sebbene sembriate così simile alle divine entità che il mio astio in altri luoghi e tempi si meritarono."


    Disappunto? Risentimento? Una marea di dubbi che si affollavano nella mente, nel profondo conscia di star subendo la medesima sorte ancora una volta, ma all’esterno convinta si tratti di cosa buona e giusta.

    "Perdono. Lo richiedo, poiché tutto quel che posso fare è ipotizzare che quest'essere sia il principe Abele o si fingesse tale, da noi affrontato sino poc'anzi."




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    - - Stato Mentale: cosa sta realmente succedendo? Quale è la verità, dietro il principe dei conigli? Importerà davvero al cospetto della bellezza cosparsa di piume?

    Riassunto: dopo le azioni del principe e della ranger, e dopo il palesarsi della donna uccello, Black si prende alcuni secondi per porre dei brevi ossequi al corpo del ragazzo; poi si rivolge alla nuova venuta con un inchino e poche risposte.

    Tecniche Utilizzate:



    Passive:
    Silenzio - Inarrestabile
    Nessun'arma, mortale o sovrannaturale, immonda o celestiale, e di qualsivoglia origine, potrà mai fermare il Silenzio che incombe. Egli è morte eterna, che rincorre chiunque, arrivando alle spalle implacabile; puoi rallentarlo, imprigionarlo, nasconderlo, ma tornerà sempre e non avrai scampo.
    Cadrà il silenzio sulle ferite. Cadrà il silenzio sul dolore. Poiché essi semplicemente, non Sono.
    Ciò che è perso ricrescerà, ciò che è perduto ritornerà; corpo vuoto che avanza, privo di mente, privo di sangue, privo di cuore, non sarà la perdita di un arto o della testa a porre fine alla ricerca.
    Non esiste stanchezza, paura, o fatica.
    Egli è, inarrestabile.
    Arrendetevi ed accettate il giudizio inappellabile del Silenzio.
    (immortalità, eterna giovinezza, nessun bisogno di mangiare o bere, rigenerazione (off combat, in quest con consenso QM), infaticabile)

    Silenzio - Pace
    Cade il silenzio sulle gocce di sudore, sull'acqua che imperla la corazza, il ghiaccio non s’incrina ed il freddo non nuoce; gli elementi nascono e vivono solo per essere muti di fronte alla sua esistenza. Così che al cavaliere nulla importi dei torridi deserti che il ferro sciolgono o degli impervi ghiacciai che le giunture bloccano.
    (Passiva scenica di resistenza alle temperature da elementalist)

    Equipaggiamento:
    Silenzio - Corazzato
    L'armatura del silenzio, riluce di nero, dell'oscurità che lo segue.
    (armatura)

    Silenzio - Distruttore
    L'arma prima del silenzio, la lama del buio, forgiata con l'essenza stessa del suo padrone. Alta quanto il suo proprietario, essa è progettata per essere brandita con una o entrambe le mani, per portare distruzione in ogni dove e cancellare dall'esistenza qualunque minaccia.
    (1.90m di spada)
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    [QUOTE=Stanfa,18/10/2019, 17:33 ?t=76694292&st=15#entry635250958]


    Foresta

    La ranger senza nome continua ad osservare la scena con una certa perplessità. Combattendo eserciti di conigli ha compreso he Endlos è uno strano semipiano, ma certo non così tanto. Gli eventi strani che stanno accadendo le lasciano un certo senso di inadeguatezza che riesce a compensare solo incoccando un altro quadrello di ferro e puntare ora la punta contro la donna-uccello, ora contro il piccolo coniglio tutto infagottato all'interno di liane ed edere.
    Il cavaliere è il primo, dopo il dovuto Silenzio, a prendere la parola con la sconosciuta. Quest'ultima intanto si china su Abele che seduto ed infagottato se ne sta tranquillo. Afferra le redini di edera e lo tiene a guinzaglio come si potrebbe fare con un qualsiasi cagnolino.
    Oh, per caso sei originario di uno dei miei domini?
    Non ricordi di averti però mai visto, ed è difficile che nei miei mondi qualcosa o qualcuno venga taciuto al mio sguardo!

    Fa una breve pausa tirando il coniglio che la segue rapidamente. La donna avanza verso di voi fiancheggiando con fare mordace, vi ammalisa con la sua cascata di piume ed ali.
    Cavaliere penso proprio che tu abbia ragione. Questo piccoletto appena mi ha visto ha cercato di incantarmi con qualche strana malia mentale. Peccato che ha trovato un muro sin troppo alto da scalare, gli ho rivoltato contro la sua stessa medicina costringendolo così.
    A ben pensare, questa sua abilità, è probabilmente il motivo per cui la persona di cui vi parlavo è molto interessata a lui.
    Quel vigliacco è un accumulatore seriale di stupefacenti poteri ed abilità. Questo birbantello farebbe una bellissima figura nella sua collezione.

    Annuisce muovendo il becco adunco su e giù, un dito artigliato gratta poco sotto l'orecchio e poi si muove lungo il collo. Ammiccante la donna si muove con una naturalezza disarmante. Non fiancheggia per ammaliarvi, non si muove i riccioli arruffati per rendervi suoi schiavi, fa così perchè è così, è naturalmente una seduttrice.
    Sadwrn, giustamente, pone l'unica domanda sensata da fare. La donna uccello fa un saltello indietro zufolando un piccolo urletto.
    Scusate, sono stata molto maleducata. Il mio nome è Apus, guardiana degli Uccelli del Paradiso.
    Io ed alcuni miei fratelli siamo giunti su questo mondo seguendo la traccia di un nostro simile, si fa chiamare Ofiuco o Serpentario, è un viscido ladro che ci ha sottratto qualcosa di molto importante.
    Pare che abbia deciso di aprire il suo mercato in questa vostra realtà.
    Ne avete mai sentito parlare?

    La ranger sconsolata muove la testa a destra e manca in segno negativo. Non ha la minima idea di cosa sta blaterando Apus.
    Intanto, il cielo sopra le vostre teste, oltre i bamboo ed il fogliame, comincia a illuminarsi di luci alternate, lampi colorati di avvenimenti poi non così lontani.


    Angolo del QM #10
    La donna-uccello si presenta e vi spiega il motivo della sua comparsa.
    Si tratta di un semplice dialogo che però vi introduce, se vorrette, ad un futuro filone/campagna :)

    Per qualsiasi cosa, domanda, avete la bacheca o MP!

    Scadenza: 05/11/19

    Bando: Qui

     
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