Irrompere nell'Irreale

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  1. Yomi
     
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    « Dovrebbe esserci un ristorante di cucina occidentale da quelle parti, il “Giardino del Loto Unto” di Liu Jian Hao. Parcheggiaci davanti. »
    Gamagori seguì le indicazioni in silenzio con modi scrupolosi, raggiunse rapidamente il luogo e fermò la macchina. Girò la chiave sul quadro e spense i motori alzando gli occhi ai palazzi fatiscenti con un grugnito di disapprovazione. Scese come Denver, ma poi si limitò a poggiare i fianchi sul cofano, dando le spalle al reporter, per poi richiudere lo sportello.

    « Ti aspetto qui, Trigger. Sappi che detesto aspettare. »
    Per ultima scese Ahri, con fare guardingo. Le orecchie da volpe fremettero per un istante, poi si guardò attorno con l'aria di qualcuno che si aspetta un agguato da un momento all'altro. Denver comunque si dirige all'ingresso di un vicolo nelle vicinanze, all'ombra di un'insegna al neon dissestata che per un po' cattura lo sguardo della bella liceale dall'aspetto decisamente troppo appariscente per poter girare tranquilla in un posto del genere. Suzaku arriccia il nasino e gli odori pungenti del luogo non le piacciono, così come non le piace tutto il resto. Però rimane in silenzio, ed osserva.

    D'un tratto un coltello fischia nell'aria. Denver rimane immobile, e l'attrezzo rimbalza innocuo sul petto del Trigger, provocando però una decisa reazione in Ahri che scatta lontano di un balzo, le Air Treck che le permettono di assecondare i suoi ottimi riflessi. Quando le ruote potenziate dei pattini iper-tecnologici colpiscono il terreno emettono scintille minacciose, e le ruote posteriori continuano a girare a vuoto con rabbia anche dopo che lei si ferma, stridendo sull'asfalto e lasciando profondi crateri a terra, cicatrici che rimarranno lì per un bel po', a giudicare dall'incuria del posto. Quando però dal vicolo appare un orientale dall'aria sospetta ed inizia a conversare amabilmente con Denver, Ahri alla fine si calma un po', i motori delle Air Treck perdono potenza per poi spegnersi, ed infine la ragazza tornò semplicemente in posizione di riposo, toccandosi nervosamente il braccio sinistro con la mano destra, a disagio in quel posto. La comparsa di un cane parlante non migliorò affatto il suo umore.

    « Giovane, femmina, orecchie da volpe... Suzaku, giusto? » Disse il cane, beccandosi uno sguardo di disapprovazione da parte di lei. « È imparentata con Yoko Saddler, per caso? »
    « Io non sono imparentata con nessuno! »
    Borbottò lei, sentendosi presa in giro. Le battute sulle sue orecchie erano il peggior biglietto da visita possibile, e se a farle è un randagio sporco che parla come un essere umano è anche peggio.
    « Capisco. Credevo fosse ad Istvàn insieme agli altri, però. Invece sei a Bloodrunner, di tutti i posti possibili, e Brockmann mi ha chiamato nel cuore della notte per incontrarmi senza nemmeno un po' di preavviso. Beh, signorina? Che succede qui? »
    Ahri sostiene lo sguardo del cane, le labbra decisamente corrucciate ed un'espressione ferocemente sulla difensiva sentendosi aggredita, pronta a vendere cara la pelle.

    « Chi intendi per gli altri?? »
    Guardò Denver, in tono accusatorio.
    « Non dirmi che hai spiattellato al mondo dei miei compagni, vero?? »
    Tornò a puntare lo sguardo sul cane, ancora più agitata.
    « Se volevi un informatore serio, ce ne sono quanti ne vuoi fra i riders. Non questo... questo... »
    Cercò il termine. Non trovò niente.
    « Cosa cavolo sei, tu??? » Chiese al botolo, in tono offeso « Hanno impiantato un cervello umano in un cane??? »

     
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8 replies since 3/6/2019, 13:37   328 views
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