[Quest] The Gift of the Seabound Idol

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    Haeseong, Golfo di Undarm.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    Haeseong, di recente rinominata ufficialmente Hǎixīng, accoglieva i suoi visitatori soffocandoli con l'odore inconfondibile del pesce appena pescato e di quello appena arrostito e venduto sulle strade, infilzato su sottili spiedini di legno da uomini e donne di mezza età che promuovevano a gran voce quelli e altri prodotti. Arrivava alle narici trasportato dalla brezza, e coglieva alla sprovvista i viaggiatori che giungevano fin laggiù dalla terraferma.
    Si trattava di uno dei tanti insediamenti della nuova costa dell'Undarm reclamata dal vicino Qídằo. Sebbene prima dell'eruzione non fosse che un altro villaggio sperduto dell'entroterra, gli abitanti, forti già da prima della presenza nelle vicinanze di un lago ora inghiottito dal mare, si erano adattati in fretta ad un nuovo stile di vita. Haeseong era rapidamente cresciuto fino a diventare un borgo di oltre duemila anime grazie in parte alla volontà degli abitanti di non perdersi d'animo, rimboccarsi le maniche e apprendere dei moti delle maree e della fauna che brulicava in quelle acque così bizzarramente salate, e in parte grazie all'apporto dei profughi che erano riusciti a scampare alla disgrazia di Berjaska grazie a delle fortuite coincidenze, ma che si erano ritrovati senza più una casa verso cui tornare.
    Profughi non sempre umani.
    Chi percorreva le strade polverose del villaggio poteva scorgerli mentre camminavano nella direzione opposta o svoltavano l'angolo per scomparire in viuzze strette e ancora più sudicie. Altri invece si affacciavano dai numaru, ovvero dei grandi terrazzi che sembravano al tempo stesso verande, delle case dai tetti spioventi che costellavano il centro abitato, e fissavano affascinati i forestieri di passaggio.
    Costituivano in realtà solo poco meno di un decimo della popolazione, ma saltavano facilmente all'occhio grazie alle loro fattezze singolari, che potevano essere ora delle corna brevi e appuntite che crescevano dalla fronte di una giovane donna dalla pelle scarlatta, ora le ampie ali color seppia che spuntavano dalla schiena di una piccola ed esile signora di poco meno di quarant'anni apparenti.

    Continuando in direzione della costa si sarebbe presto giunti presso il piccolo porto di Hǎixīng, creato dal nulla dove prima, mormoravano con una punta di orgoglio alcuni uomini che abitavano lì da sempre, c'era solo un vecchio molo di legno guasto che si era portato via l'alluvione.
    Adesso stava diventando un punto d'approdo popolare fra alcuni mercanti dell'ovest come tappa in cui fare rifornimenti. Col tempo e con le giuste condizioni avrebbe potuto crescere ulteriormente, avevano previsto alcuni funzionari del Qídằo giunti in visita pochi mesi prima.
    Una previsione che si rivelò corretta: da qualche settimana si era sparsa la voce che due pescatori del Nishikaigan avessero avvistato un'enorme flotta di navi sconosciute all'orizzonte mentre navigavano a poche miglia dalla costa, e la notizia aveva attraversato il semipiano fino a toccare le orecchie del facoltoso e noto mercante conosciuto ai più semplicemente come Raven. Egli aveva deciso di finanziare una vasta operazione esplorativa dei mari ponentini, inviando cartografi ovunque fossero stati avvistati dei nuovi territori, o almeno delle nuove popolazioni con cui interagire e, possibilmente, commerciare.
    Almeno una di esse sarebbe partita proprio dalla città di Hǎixīng (o Haeseong) quello stesso giorno; frotte di curiosi si erano già radunate intorno al molo a cui era attraccata la Nanpaseon, un piccolo ma agile mercantile che avrebbe condotto il cartografo e le sue guardie del corpo nelle acque dove erano state avvistate le imbarcazioni. Dopodiché sarebbe seguito un tentativo di contatto con i marinai, sempre se ce ne fossero, e un'indagine sulla natura della flotta.
    I preparativi procedevano senza intoppi, e il capitano annunciò alla scorta che sarebbero stati pronti a salpare in meno di un'ora. Egli mostrò anche impazienza nei confronti del cartografo che, nonostante si stesse avvicinando l'ora della partenza, ancora non era apparso.

    Circa quindici minuti prima dell'orario previsto, una voce squillante si levò dalla folla.
    « Toā-káng khí hong-íng, tông-tông lâm-jî beh tshut-tsing ♫ » cantava con allegria, incurante delle persone che avevano cominciato a scambiarsi occhiate confuse, e a muovere freneticamente il capo a destra e a manca per capire da dove venisse il rumore.
    « Khì-sè hám-tōng lām-tūi ♫ » continuò. Si udì anche uno sbuffo sordo, e d'un tratto la calca iniziò a dividersi in due, lasciando libera la strada per permettere il passaggio di un enorme bue dal manto bruno che arrancava a passi lenti, ma decisi lungo la banchina. Abbarbicato strenuamente alla schiena dell'animale era un vecchio umano visibilmente ubriaco che stringeva in una mano ossuta un fiasco ricavato da una zucca da vino. Alzò faticosamente il capo per farsi un'idea di chi e cosa gli stesse davanti – o almeno provarci, viste le condizioni in cui versava. Qualche secondo passato in un silenzio meditabondo più tardi, il volto gli si illuminò.
    « Tsê khai hiòng lí guá tsiân-tîng ♫ » concluse contento.
    Scese infine dalla sua curiosa cavalcatura, che muggì docilmente in risposta, ma si concesse ancora alcuni attimi appoggiato al fianco di quest'ultima per assicurarsi di non perdere l'equilibrio. Barcollò poi tranquillo verso le tre donne che si trovavano di fronte alla passerella della Nanpaseon.

    « Voi dovete essere le mie... » Frugò nella sua mente annebbiata in cerca della parola giusta. « Guardie del corpo, sì? »
    Accarezzò con la mano libera lunga barba bianca, raccolta per praticità grazie ad una serie di pratici fermatrecce come gli stessi capelli. Indossava un lungo ma semplice hanfu dalle tonalità verde acqua e blu spente. L'età avanzata ne aveva eroso visibilmente la statura, che anche in gioventù non doveva essere stata particolarmente impressionante, ma non era riuscita a piegarlo del tutto: nonostante l'ebbrezza, le sue spalle erano a malapena curvate in avanti.
    Ruttò senza troppi complimenti, esalando un fortissimo odore di vino di riso, si portò un palmo alla tempia e scosse il capo.
    « Il mio nome di famiglia è Li, il mio nome personale è Kao, e c'è un lieve difetto nel mio carattere, » si presentò, dando allo stesso tempo la sensazione che si trattasse di una formula che aveva ripetuto tante volte nel corso dei decenni.
    « Sono ragionevolmente certo che chi vi ha indirizzato qui vi abbia già spiegato il vostro compito. Oltre a proteggermi, però, voglio chiedervi anche di assistermi nel mio lavoro. Agirete come i miei muscoli, o come menti ausiliari qualora si dimostri necessario. »
    Fece passare lo sguardo a mandorla su tutte e tre le fanciulle. A differenza di loro, Li Kao aveva tutta l'aria di essere un nativo del Presidio Occidentale.
    « Come saprete, il nostro venerabile datore di lavoro vuole indagare su ogni indizio che potrebbe far sospettare la presenza di isole abitate in questi mari. Isole emerse o giunte qui da poco. Questo rimanga fra noi, ma sospetto non troveremo altro che dei relitti disabitati portati qui dal Grande Gorgo Celeste. »
    Li Kao sospirò stancamente. Ogni traccia di ubriachezza sembrava sparita all'improvviso.
    « Cionondimeno, dobbiamo partire, poiché un patto rimane un patto, e va rispettato. Se avete dei dubbi o delle obiezioni, questo è il momento di sollevarle. »
    « Basta che vi sbrighiate, » aggiunse spazientito il capitano.
    Nel frattempo, il bovino di prima aveva cominciato a leccare con fare affettuoso la guancia di un bambino.

    Turno 1Giro introduttivo! Vi do innanzitutto il mio benvenuto in quest.

    Siete arrivate tutte in qualche modo a Haoseong, dal cui porto partirà la nave che vi accompagnerà in questa missione esplorativa, e un po' dopo di voi è giunto anche il cartografo Li Kao. Costui, nonostante l'alcool in corpo,

    A voi descrivere come siete giunte fin qui e quali motivazioni vi abbiano spinto ad accettare questo lavoro. Inoltre, come vi ha già anticipato il vecchio, in questo giro potete fare tutte le domande che volete e, qualora lo desideraste, anche socializzare fra di voi.

    Scadenza: 16/06/2019, ore 23.59.


    Edited by Kuma. - 6/6/2019, 15:48
     
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    Gameaccount di Drusilia Galanodel

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    In quella giornata come tante ad Ovest, una donna alta, magra e palesemente fuori contesto si accese l'ennesima sigaretta con fare seccato, maledicendo in ogni modo possibile la scatola di fiammiferi dalla dubbia utilità che aveva portato con sé, considerando che pareva riuscire ad accenderne uno solo dopo averne rotti almeno cinque.
    Ovviamente Sanglante -così si faceva chiamare a lavoro- avrebbe preferito un semplice e sempre fedele accendino, tuttavia le era giunta voce che quelle popolazioni fossero poco gentili con chi si credeva più moderno, ancor meno se si maneggiavano oggetti tecnologicamente più avanzati del loro standard (a dirla tutta, davvero basso). Una dei suoi clienti le aveva a tal proposito perfino accennato ad un mercante del Bloodrunner che -candidamente- si era lanciato in una crociata economica e politica col fine di vendere alle tribù più sfigate dei fucili al plasma mediamente obsoleti a prezzi particolarmente gonfiati. In qualche modo -in uno che lei non seppe in effetti spiegare- aveva finito per essere arrestato come spia e giustiziato la settimana successiva all'arrivo in terra straniera.
    Ascoltando interessata i racconti della cliente pettegola, Sanglante si era vista consapevole di quanto potessero tramutarsi le storie diffuse tramite passaparola, tuttavia aveva preferito prendere l'ammonimento alla lettera, sempre forte del caro e vecchio motto del "non si sa mai".
    E quindi... niente accendini.
    Solo i cari e vecchi fiammiferi.

    -Porco-Giuda-maledetto.

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    « Toā-káng khí hong-íng, tông-tông lâm-jî beh tshut-tsing ♫ »
    Alzando lo sguardo in direzione di quella cacofonia strana e sollevando un solo sopracciglio con l'aria seccata e perplessa di chi si era evidentemente scocciata di aspettare il suo uomo, Alhandra si trovò per la prima (e probabilmente non ultima) volta ad accarezzare l'idea che lavorare come guardia del corpo di un cartografo per arrotondare lo stipendio nei mesi di magra non era stato esattamente un piano brillante.
    « Khì-sè hám-tōng lām-tūi ♫ Tsê khai hiòng lí guá tsiân-tîng ♫ »
    Pensò infine che -se avesse ascoltato un altro nome impronunciabile- avrebbe presto dato di matto e tirato un pugno al primo passante sotto mano.

    « Voi dovete essere le mie... Guardie del corpo, sì? »
    Alhandra annuì con un cenno del capo, squadrandolo dalla testa ai piedi e cercando di tacere diverse battutine su lei che avrebbe dovuto chiedere un aumento per guardare "quel corpo".
    « Il mio nome di famiglia è Li, il mio nome personale è Kao, e c'è un lieve difetto nel mio carattere, » Nulla di troppo interessante, bove a parte. Quante bistecche ne sarebbero potute uscire? Sembrava grosso e appetitoso. « Sono ragionevolmente certo che chi vi ha indirizzato qui vi abbia già spiegato il vostro compito. Oltre a proteggermi, però, voglio chiedervi anche di assistermi nel mio lavoro. Agirete come i miei muscoli, o come menti ausiliari qualora si dimostri necessario. Come saprete, il nostro venerabile datore di lavoro vuole indagare su ogni indizio che potrebbe far sospettare la presenza di isole abitate in questi mari. Isole emerse o giunte qui da poco. Questo rimanga fra noi, ma sospetto non troveremo altro che dei relitti disabitati portati qui dal Grande Gorgo Celeste. » Sospirò, e Alhandra sperò fosse così, visto che aveva scelto il lavoro fra molti altri appositamente per quel motivo. A chi non piacevano i soldi facili, dopotutto? « Cionondimeno, dobbiamo partire, poiché un patto rimane un patto, e va rispettato. Se avete dei dubbi o delle obiezioni, questo è il momento di sollevarle. »

    -In caso la situazione si mettesse male, per ricevere la paga sarà necessario riportarla a casa semplicemente in vita, giusto? Le mutilazioni o gli stati alterati portano qualche detrazione? L'equipaggio non conta, giusto?
    Un pochino crudo, ma qualcuno doveva pur chiederlo.
    Durante le emergenze sarebbe risultato complicato conversare in quel modo.
    Abilità Passive.

    Muoversi Silenziosamente
    In termini gdr, altro non è che un anti-auspex. Essendo vissuta per gli ultimi anni come una semplice straniera squattrinata, Alhandra ha imparato a muoversi silenziosamente in modo da poter vivere rubando quà e là senza essere scoperta. Grazie alla sua abilità, affinata in anni in cui la disperazione prendeva il posto di ogni motivazione sensata o meno, ora la donna è in grado di non farsi notare nemmeno dall'osservatore più attento o con i sensi più acuti. Nemmeno percepire le auree può aiutare a trovarla... lei è un'ombra.

    [Assenza di Aura | Maschera dell'Anima | Mente Vuota | Apatia | Assenza di Odore | Furtività = 30pt]

    False Verità
    Quando si vive in territorio ostile, sola contro un numero indefinito di persone non necessariamente buone e ben disposte, come anche non necessariamente più deboli di te, è buona cosa imparare a muoversi nell'ombra, agire di nascosto, far perdere le proprie tracce e, soprattutto, essere una buona oratrice qualora si finisca in carcere e ci si ritrovi a doversi difendere da soli contro una giuria ben pagata. E si sa, quando ci si improvvisa avvocati, saper dire le bugie è una delle abilità di base che bisogna sapere a menadito. In termini gdr, Alhandra è in grado di mentire senza che qualcuno sprovvisto di difese possa scoprirla.

    [Spara-Balle passivo = 5pt]

    Ombra traditrice
    Lavorare come ladri non è la vita che tutti sognano, ed anche praticare i rudimenti della magia nera non è il massimo... ma alla lunga tutto dà i suoi frutti. La grande abilità di Alhandra nel manipolare le ombre le permette di percepire ogni ombra presente in un raggio di 15m da lei, comprese quelle in movimento. Questo le permetterà di percepire tutti i corpi solidi -animati e non- all'interno di una determinata area, purchè vi sia anche solo un lieve bagliore, così da creare ombra.

    [Auspex Ombre = 5pt]
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Jung-Xi Chi stava facendo colazione con un pesce arrosto, il più grosso che avesse spiato lungo la strada che portava al porto. Dovevano averlo affumicato con delle erbe profumate o qualcosa del genere, fatto sta che ogni morso le riempiva la bocca di una soddisfacente acquolina.
    O forse era solo la fame.

    Quella mattina sapeva soltanto di dover cercare una nave - la Nanpaseon – e un cartografo.
    Poco, in realtà, ma il lavoro non era esattamente il suo...
    Chiku non era una guerriera… ma se non si fosse presentato nessuno al molo sarebbe stato un guaio! Non voleva certo che Yasha venisse licenziato.

    Jung-Xi Seo, suo padre, era originario del Presidio Ovest; durante il Regime degli Usurpatori, tuttavia, non aveva avuto scelta se non scappare stabilirsi definitivamente a Merovish perché “se devi scegliere tra due posti pericolosi tanto vale andare in quello che ti rende ricco. E non puoi riempirti le tasche imbrogliando solo il tuo vicino di casa”.
    In più non avrebbe mai permesso che il suo “fiorellino” fosse vicino ai rastrellamenti.

    Da quando erano state riaperte le vie commerciali, suo babbo si era baldanzosamente lanciato nella mischia, per così dire. Era dolce vedere Jung-Xi Seo così entusiasta nel descriverle i luoghi, le leggende ad essi legati ed i suoi aneddoti personali, pur avendolo fatto più volte anche anni prima.
    Suo padre era un mercante distinto e ambizioso, ma non era né abbastanza ricco né coraggioso per finanziare una spedizione verso il probabile nulla... tuttavia – egli sosteneva – se qualcuno come Raven si stava scomodando tanto, qualcosa doveva pur “ bollire in pentola! Deve avere un occhio molto lungo o un cervello molto vuoto… e nessuna zucca vuota accumula denaro vendendo mercanzia!

    Suo padre ne era venuto a conoscenza da uno dei suoi contatti in zona, che li aveva fortuitamente invitati a casa sua nello stesso periodo in cui sarebbe partita la spedizione, a cui casualmente aveva deciso spontaneamente di prendere parte Yasha, una delle guardie di Jung-Xi Seo. “Per arrotondare, mia signora...” le aveva raccontato Yasha – dopo che Jung-Xi Chi ebbe domandato spiegazioni – non riuscendo nemmeno a sostenere il suo sguardo, alla luce di quella palese quanto pallida bugia. Arrotondare lo stipendio. A Ovest. Da Merovish.
    Alle volte Chikuyugi pensava che il suo tipo di bellezza fosse una maledizione.
    Jung-Xi Seo voleva un posto in prima fila per sondare la bontà di un eventuale investimento, usando una semplice ed insospettabile guardia come occhi e orecchie; e se la pietanza si fosse rivelata priva di sostanza, beh...non avrebbe perso niente. Dopotutto non ci avrebbe rimesso nessuno!

    Il suo “scambio” con Yasha era stato forzato dalla generosità che il loro ospite aveva prodigato loro nei bagordi della sera prima, incapacitando tanto il suo babbo quanto gli accompagnatori per ubriachezza marcia. Chiku si era defilata per tempo nelle sue stanze.
    Quando – all’alba - aveva cercato di svegliare Yasha e suo padre – riversi tra i cuscini e sotto i tavoli del salone con il padrone di casa –, i suoi sforzi erano stati ricompensati con una sbuffante russata.
    Se nessuno si fosse presentato alla Nanpaseon, il cartografo avrebbe dovuto fare affidamento su una persona in meno, Yasha sarebbe stato sollevato dal servizio e suo padre avrebbe brontolato tutto il tempo.

    E così Jung-Xi Chi si era ritrovata al porto... Con altre due ragazze che non avevano molto l’aria di guardie del corpo neanche loro ed un capitano spazientito che sembrava volergli abbaiare contro ogni volta che si affacciava sulla passerella. Pensò che non sarebbe stato prudente usare il nome di suo padre, avrebbe semplicemente chiesto di essere chiamata ‘Chikuyugi’ o ‘Chiku’. E – dopotutto, penso con una puntina di risentimento – era colpa sua se lei aveva dovuto sobbarcarsi di onorare un appuntamento potenzialmente pericoloso, visto che suo padre e la sua guardia erano stati irresponsabili. Di positivo c’era che avrebbe preso parte ad una spedizione: sperava proprio di vedere qualcosa di interessante! E di non morire nel tentativo, certo. Di negativo… beh, non sapeva combattere ma uno schiaffo o una pedata avrebbe potuto tirarli anche lei ed in più poteva rendersi utile in altri modi!

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    Quando giunse il cartografo – talmente ciucco che probabilmente avrebbe trasudato alcol se l’avesse urtato qualcuno – la fanciulla ebbe un moto di ilarità, un sorriso che nascose discretamente dietro una mano, sia per i parallelismi tra lo stato di Li Kao e dei suoi congiunti sia per l’adorabile e tenero bue da trasporto. Jung-Xi Chi ricambiò l’inchino e si presentò a sua volta al gruppo, rivolgendo loro un sorriso - “Potete chiamarmi Chikuyugi. Ci...prenderemo cura di lei, signor Li”.

    Mentre Li Kao concludeva il suo discorso, Chiku si era spostata lentamente verso il bovino: non voleva rischiare di spaventare l’animale, anche se sembrava tutt’altro che a disagio con le persone, né mancare di rispetto all’uomo. Fu felice di constatare che il bue era ben disposto di accettare qualche carezza, anche perché la fanciulla era ben lieta di dispensarle.

    Ha un nome questa bestiola?

    Questo rimanga fra noi, ma sospetto non troveremo altro che dei relitti disabitati portati qui dal Grande Gorgo Celeste”. La ragazza annuì, era lecito pensarla così...d’altra parte l’unico modo di averne la certezza sarebbe stato salpare. “Almeno questo viaggio sarà stato utile per dissipare ogni dubbio a riguardo… avere l’impressione di essere all’oscuro di qualcosa che dovresti sapere non è una bella sensazione” e lo affermava per esperienza personale. Dopo l’episodio del Bazar aveva sperato che ai primi, frammentari, criptici e surreali ricordi ne seguissero di altri più concreti, ma così non era stato. La voce di una delle sue compagne richiamò la sua attenzione.

    In caso la situazione si mettesse male, per ricevere la paga sarà necessario riportarla a casa semplicemente in vita, giusto? Le mutilazioni o gli stati alterati portano qualche detrazione? L'equipaggio non conta, giusto?

    Dei del cielo e delle sabbie, sperava proprio che le cose non si mettessero male, le piaceva vivere!
    Se non dovessimo uscirne incolumi, almeno farò del mio meglio affinché tutto rimanga attaccato al suo posto!
    Decise che dopotutto avrebbe coccolato il bove ancora un po’…
    ...per tranquillizzarlo.



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    Condizioni Fisiche: Ottimali

    Status Mentale: Determinata e di buon umore

    Riserva Energetica: 100%

    Riepilogo delle Azioni: coccole al bue <3


    Poteri Passivi

    Karenai Hana - Sebbene questa espressione le venga rivolta in famiglia con una frequenza tale da averla resa una sorta di vezzeggiativo, il suo significato letterale di "Fiore che non Appassisce" è più di una dimostrazione di affetto da parte di un padre devoto: facendo il mercante, i frequenti viaggi e i lunghi periodi passati gravitando in Presidi diversi (e il fatto che su Endlos prodigi di tutti i tipi siano all'ordine del giorno) hanno aiutato a lasciar passare la cosa senza troppa rinomanza, ma... dopo averla tenuta con sé per ormai alcuni decenni, il buon vecchio Jung-Xi Seo ha senza ombra di dubbio potuto appurare il fatto che la ragazza che ha trovato nel deserto -priva di sensi e di ricordi- non sia nel frattempo invecchiata di un giorno.
    Lui stesso -probabilmente per merito del prolungato contatto- ha subito un discreto rallentamento dell'invecchiamento, sembrando più giovane di quanto in vero non sia, e se la cosa ha portato molti benefici alla sua salute, da quando l'astuto Mercante ha capito come impiegare la cosa per produrre cosmetici dalla formula segreta ma molto ricercati e popolari, ora anche le sue tasche sono molto più contente. [Eterna Giovinezza]

    Manashiki - Questa parola dal suono misterioso appartiene alla cultura buddhista, dove designa la "conoscenza acquisita del Manas", ossia la Mente Superiore, quello stadio di coscienza in cui sia il campo delle Emozioni che quello della Razionalità si evolvono giungendo a maturazione... lo stadio in cui Mente e Cuore diventano una sola cosa e vibrano all'unisono, conferendo una profonda conoscenza della vera interiorità connessa al divino.
    Chiku non aveva conoscenza di questa parola, e probabilmente non ne conserva una chiara concezione, ma dal momento che suo padre l'ha usata per definire la sua capacità istintiva di capire l'indole delle persone e intuirne i sentimenti, la ragazza l'ha adottata senza farsi troppe domande. [Empatia]

    Luce della Grazia - L'aspetto incantevole e i modi aggraziati finiscono per attirare con facilità l'attenzione e la benevolenza di chi si trova in sua presenza, ma ciò che caratterizza la fanciulla non è tanto la bellezza che possiede, quando quella che ispira negli altri: il suo candore è qualcosa che si irradia in maniera naturale al pari della dolce luce del giorno, così come la nobiltà del portamento trascende gli abiti o gli orpelli che indossa, perché è la gentilezza che offre agli altri ciò che più colpisce chi le sta intorno; in qualche modo, è come se la sua vicinanza placasse i cattivi pensieri e mandasse in risonanza la parte migliore degli altri, per questo non è raro che susciti simpatia e un certo istinto di protezione. [Malia di Gentilezza]


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    La Lepre Bianca di Inaba era quasi certa che l'anziano Li Kao in un'altra vita doveva essere stato uno dei cento bue dal manto bianco e candido che siedono al palazzo imperiale del signore di tutti i buoi, il tonante imperatore-toro dalle corna dorate, poiché altrimenti non riusciva a spiegarsi come fosse possibile che un umano così anziano fosse capace di ruttare con tanta veemenza con in pancia solo del semplice riso fermentato, mentre lei al contrario non era mai riuscita a fare neanche il minimo suono nemmeno dopo le leggendarie settantasette portate all'opulenta tavola del sovrano imperiale di tutti i bovi. Che poi era esattamente il motivo per cui fece in modo di evitare lo sguardo placido del docile quadrupede che accompagnava il cartografo, rifuggendo accuratamente gli occhi acquosi dell'erbivoro nella speranza di non essere riconosciuta da quest'ultimo.

    Ha un nome questa bestiola?
    La Lepre Bianca di Inaba trasalì, voltandosi di colpo in una direzione completamente casuale e ridacchiando per dissimulare imbarazzo.
    « Oh, non so! Non so! ♫ » Disse scuotendo una mano e sfruttando tutta la sua consumata abilità di attrice per dissimulare imbarazzo. « Non chiedere a me! Insomma, io non parlo mica la lingua dei buoi, no? Ah ah ah! »
    Ridacchiò visibilmente nervosa, allontanandosi di qualche passo dal bue per sfuggire di nuovo al suo sguardo. Ricordava ancora com'erano furiose le guardie di palazzo mentre al rincorrevano per tutta la volta celeste, decisi a travolgerla sotto i loro zoccoli e poi infilzarla sulle loro corna come da editto imperiale. E tutto perché non era brava a ruttare, come da tradizione per dichiarare la propria soddisfazione. Nella fuga aveva dovuto anche abbandonare quel bellissimo stendardo che aveva preso in prestito dalla tesoreria imperiale per dormirci la notte, da allora non aveva mai più trovato niente di altrettanto caldo e comodo su cui riposare. Se quel bove la riconosceva come minimo tentava di infilzarla! Fortuna che era in incognito e quindi si era presentata all'appuntamento in forma umana! Adesso doveva solo presentarsi a sua volta al nobilissimo cartografo Li Kao usando un'identità fittizia! Di certo egli avrebbe capito subito quale fortuna gli è capitata ad assumere come guardia del corpo niente meno che la divinità protettrice dell'isola di Inaba!
    Oh, guarda, quella bancarella vende tentacoli di polipo grigliato!

    In caso la situazione si mettesse male, per ricevere la paga sarà necessario riportarla a casa semplicemente in vita, giusto? Le mutilazioni o gli stati alterati portano qualche detrazione? L'equipaggio non conta, giusto?
    Chiese una delle due guardie del corpo, al che La Lepre Bianca di Inaba saltellò allegramente nella sua direzione con un gran sorriso stampato in volto ed incorniciato dai lunghi capelli bianchissimi, per poi cercare di tirargli delicatamente la manica in modo da attirare la sua attenzione.

    « Neh, neh. Senti... ti piacciono i tentacoli di polipo grigliati, sì?? ♥ »
    Attese speranzosa un oppure un no come risposta, ma in ogni caso si sarebbe poi diretta alla bancherella poco distante con fare noncurante, canticchiando allegramente un motivetto tipico dei bimbi della fine dei mari d'oriente. Oh, già! La Presentazione! Se n'era dimenticata! Sventolò una mano all'indirizzo di Li Kao sorridendo entusiasta:
    « Io sono la Lepre Bianca di Inaba e non so ruttare! ♥ Vedrà che con noi andrà tuuuuuuuuutto alla perfezione, arriveremo sani e salvi a destinazione, sconfiggeremo i pirati e salveremo la principessa! »


    Status: perfetto
    Energia: 95%
    Note: -

    Spirito Protettore di Inaba. La Lepre di Inaba può scegliere liberamente con quale dei suoi due aspetti mostrarsi: quello di una graziosa leprotta dal manto candido e vellutato (forma nella quale gode di taglia piccola), oppure una ragazzina di sedici/diciotto anni dai lunghi capelli bianchi e dagli occhi rosso-violacei e dal fisico minuto. E' uno spirito, pertanto in forma umana è soggetta a incantesimi che possono costringerla a tornare al suo aspetto originario di lepre bianca, inoltre incantesimi ed esorcismi che colpiscono spettri e fantasmi hanno un certo effetto anche su di lei, seppure con minore efficacia. [Abilità Passiva]
    Curiosa Viaggiatrice. Anche sull'isola di Inaba, come altrove, le lepri sono creature pacifiche, con tendenze sedentarie. Al contrario di molti altri animali erbivori, le lepri non soffrono particolarmente la solitudine, anche se preferiscono di gran lunga la compagnia di un partner dell'altro sesso. Sono meno timide e molto più affettuose rispetto ai conigli lunari, ma tutto sommato rientrano nelle caratteristiche tipiche della loro razza. La Lepre Bianca di Inaba, invece, fin da piccola ha sempre avuto una certa curiosità per il mondo che l'ha convinta a viaggiare, nonché un innato e spiccato senso del ficcarsi nei guai da sola, cui si affianca l'innata propensione della sua razza a sacrificarsi per gli altri in modo del tutto disinteressato.
    In quest, il Quest Master può a sua discrezione fornire alla Lepre di Inaba particolari di background ed altre informazioni di carattere conoscitivo riguardo luoghi, miti e leggende, e può perfino aver già visto in passato figure note o artefatti antichi. Inoltre, avendo viaggiato a lungo e da tempi immemori, la Lepre di Inaba di solito è in buoni rapporti con quasi tutte le tribù di animali, sopratutto con gli erbivori, fanno eccezione rapaci, squali e coccodrilli con cui non ha mai intrattenuto buoni rapporti (la terrorizzano!). [Abilità Passiva]
    Tutte le Lingue degli Animali. Le lingue degli uomini sono complicate e difficili da conoscere, quindi la Lepre di Inaba parla solo il linguaggio comune, che ha imparato direttamente alla corte imperiale della sua isola di origine, alla corte della Principessa Lunare, a palazzo dell'Imperatore dei Millenni o durante i suoi viaggi fra gli umani. Tuttavia ha anche vissuto presso quasi tutte le razze animali esistenti fra le più pacifiche, ed è stata ospite apprezzata anche presso molte razze più belligeranti, accolta quasi sempre come un ospite onorato anche fra le razze più temibili. Come risultato la Lepre di Inaba può parlare liberamente con qualsiasi creatura animale, perfino con i pesci! [Abilità Passiva]
    Uno Spirito, Non Una Semplice Lepre. La Lepre di Inaba guarisce molto rapidamente da tutte le ferite, una volta è stata maciullata dalle fauci di feroci squalodrilli eppure le è bastato bagnarsi in acqua di fonte ed essere curata con pollini per tornare vispa e integra come se nulla fosse successo! Solo le maledizioni più potenti ed incanti particolarmente nefasti possono segnarla permanentemente, ma anche in questo le caso magie di guarigione si riveleranno particolarmente efficaci su di lei. Questo spiega come sia possibile che una pasticciona con un talento naturale per ficcarsi nei guai come la Lepre di Inaba abbia trascorso intere ere viaggiando e combinando guai a non finire senza riportare un solo graffio! [Abilità Passiva]

    Una Lepre, Borseggiatrice Abile. Dotata di buoni riflessi e destrezza di mano, nonché piccole capacità magiche, la Lepre di Inaba può sottrarre piccoli oggetti a distanza, semplicemente entrando a contatto con il possessore del target designato. Per rubare qualcosa è sufficiente conoscere forma e aspetto del bersaglio, anche se non deve per forza averlo in vista, e questo deve essere leggero e di piccole dimensioni. Non capita di rado che finisce con il mancare il bersaglio e rubare qualcosa che non c'entra niente con l'obbiettivo originario, ma di tanto in tanto ci azzecca pure. L'unica cosa che riesce a rubare con una percentuale di successo del 100% sono le monetine, per la quale è talmente esperta da competere con i più raffinati ladri umani. [Consumo Basso]

    Riassunto: Si avvicina ad Alhandra e tenta di entrare in contatto con la sua manica del braccio sinistro nel tentativo di usare Borseggiatrice Abile e sottrarle tutte le monetine in suo possesso, se ne ha.
     
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    Haeseong, Golfo di Undarm.
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    -In caso la situazione si mettesse male, per ricevere la paga sarà necessario riportarla a casa semplicemente in vita, giusto? Le mutilazioni o gli stati alterati portano qualche detrazione? L'equipaggio non conta, giusto?
    Li Kao, per nulla turbato dalla domanda, mostrò a Sanglante le sue mani con tutte le dita bene estese. Abbassò poi queste ultime poco a poco, spiegando con serenità che « Con un arto in meno riceverete il sessanta percento della ricompensa, il quaranta con due, il venti con tre, e il dieci se li perdo tutti e quattro. »
    Sempre sorridendo, rispose anche alla domanda della donna che si era presentata solo come Chikuyugi.
    Ha un nome questa bestiola?
    « Certamente. Egli si chiama Lu Yu, ma non deve essere confuso con l'eminente autore de « Il classico del tè », e tutti si rivolgono a lui come Decimo, poiché egli è il decimo dei suoi fratelli. »
    Suonò anche quella come una frase che doveva avere recitato più volte in precedenza, nonostante l'animale non sembrasse altro che quello che appariva già essere: un semplicissimo bue, placido abbastanza da permettere alla fanciulla di accarezzarlo senza muovere proteste. Addirittura Lu Yu mosse il capo per strofinare il muso sul petto di Chikuyugi.
    Anche la Lepre non ebbe nulla da temere: il bovino non reagì affatto quando ne incrociò gli occhi, segno che non doveva trattarsi di uno dei cento buoi dal manto bianco infuriati del suo passato – il manto in questione era di un altro colore, tanto per cominciare.

    « Io sono la Lepre Bianca di Inaba e non so ruttare! ♥ Vedrà che con noi andrà tuuuuuuuuutto alla perfezione, arriveremo sani e salvi a destinazione, sconfiggeremo i pirati e salveremo la principessa! »
    « Ottimo spirito, Lepre Bianca! » rispose allegro Li Kao, che aggiunse poi, con il tono accomodante di sempre, « Anche se temo di non sapere nulla al riguardo di pirati da sconfiggere, o di principesse da soccorrere. Casomai tu fossi una veggente, mia cara, renderesti un grande servizio a noi tutti se condividessi ciò che hai già appreso. »
    Si voltò verso il suo bue.
    « Lu Yu, aspetterai qui il mio ritorno. Se entro due settimane non dovessi fare ritorno, significherà che la mia anima sarà ascesa al cospetto di re Yanluo, e il mio corpo disceso ai pesci di questi abissi. Allora ti recherai da solo da Raven- »
    « Salite a bordo o no?! » interruppe berciando il capitano. Un accigliato Li Kao gli fece cenno di aspettare che finisse almeno di parlare.
    « Come stavo dicendo, Raven capirà, mentre io ritornerò un giorno su questa terra come un bradipo tridattile, se il sovrano degli inferi me lo concederà. »
    Contro ogni aspettativa, il bue muggì e annuì in un equivocabile segno di assenso. Molti curiosi che si erano soffermati ad osservare la scena fissarono il vecchio e poi l'animale a bocca aperta.
    « Signor Seonjang Bul-un! » chiamò Li Kao, « Siamo pronti per levare l'ancora. »
    Slegò i suoi pochi bagagli dal dorso della bestia su cui aveva viaggiato, e balzò sulla plancia con un'agilità notevole per un uomo tanto anziano e che fino a pochi minuti fa era troppo ubriaco perfino per reggersi in piedi.
    Aspettò infine che le sue guardie del corpo lo seguissero. Quando tutti furono a bordo, Seonjang Bul-un tirò un sospiro di sollievo, borbottando nel frattempo alcune insinuazioni rispetto al presunto vero motivo per cui il cartografo si era scelto tre giovani donne come guardie del corpo e qualche preghiera ai suoi numi affinché quel viaggio finisse il prima possibile e nel migliore dei modi.
    Dopo qualche istruzione del capitano ai suoi marinai rispetto a quali gomene cazzare, e alle ancore da levare, la Nanpaseong si allontanò finalmente dal porto sotto gli occhi dei cittadini che salutavano infervorati i marinai e il corpo di spedizione, nonché quelli di un bovino solitario.


    A bordo della Nanpaseong, Mari Occidentali.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    Seonjang Bul-un aveva incaricato un paio di marinai di scortare il venerabile Li Kao e le sue guardie del corpo alle rispettive cabine. Se l'anziano uomo aveva ottenuto un piccolo alloggio tutto per sé, dotato di qualche minuscola comodità come una scrivania, un calamaio e un piccolo letto, le tre giovani donne vennero stipate in un tugurio dotato di nient'altro che di tre amache che, a differenza di quelle piatte legate agli alberi del giardino di casa, avvolgevano chi vi si sdraiava a mo' di bozzolo. Caderci, dunque, era praticamente impossibile. Come, purtroppo, anche dormirci, aveva avvertito il giovanotto che aveva accompagnato lì Alhandra, Chikyugi e la Lepre, fissandole per la maggior parte del tempo con gli occhi sbarrati di chi non vedeva una donna da un pezzo – figuriamoci tre che erano pure giovani e avvenenti.

    Passeggiando sul ponte principale si poteva godere di una piacevole brezza che soffiava da nord-est, e che rendeva molto più sopportabile il sole cocente del primo pomeriggio. Li Kao aveva preso una sedia pieghevole e si era sistemato a poppa, posizionandosi in modo tale da intralciare sistematicamente ogni marinaio che dovesse passare di lì per qualsiasi ragione.
    A prua invece non si vedeva altro che mare aperto per leghe, senza alcuna terra in vista, e così a babordo e tribordo; ci volle infatti meno di un'ora dalla partenza prima che il golfo sparisse del tutto dagli occhi di chi osservava il panorama ai lati dell'imbarcazione. Né il cartografo né il capitano del resto avevano menzionato previsioni su quanto tempo sarebbe stato necessario prima di imbattersi in ciò che cercavano – chi poteva prevederlo, del resto?

    Così passò una giornata di navigazione, e la notte pure passò tranquilla, con un mare sereno e un cielo pieno di stelle. Chi fosse uscito dalla cabina avrebbe a tal proposito incontrato Li Kao contemplare gli astri con una pipa in bocca, una penna intrisa d'inchiostro in una mano e una quadernino dalle pagine ingiallite appoggiato per terra. Scribacchiava appunti sulla volta celeste così chiara in quella notte senza nuvole, la riproduceva sulla carta con precisione da amanuense, e disegnava nuove costellazioni come quella del Piccolo Drago e dell'Airone, o quella del Gatto.
    Una volta soddisfatto del suo lavoro, l'anziano si ritirò nuovamente nella sua stanza...

    ...uscendone il mattino successivo perfettamente riposato e fresco come una rosa. Sorrise e salutò educatamente chiunque egli incontrasse, e si unì a tutti gli altri sul ponte per la colazione: una tazza di tè, senza il lusso dello zucchero, e delle gallette su cui si poteva spalmare del burro di bufalo d'acqua o una pasta di fagioli dal sapore dolce, simile alla marmellata.

    Sulla coffa, un marinaio di vedetta alzò e abbassò il cannocchiale con movimenti dapprima rapidi e scattanti, e poi lenti.
    « Capitano! » chiamò, « Barca a babordo! »
    « Una? Che tipo di barca è? »
    « Una lancia, capitano! »
    « Una lancia? Qui? Quante persone ci sono a bordo? »
    « Solo tre, capitano! »
    A quelle parole, uno scossone improvviso inclinò la Nanpaseong di una ventina di gradi di lato, facendo in modo che i presenti si aggrappassero a qualcosa per non cadere, o finissero per scivolare contro la battagliola.
    « Corpo d'un- che succede adesso?! »
    « A questo posso rispondere io, » intervenne Li Kao, abbarbicato ad una draglia, indicando il mare davanti a sé. « C'è un mulinello da questa parte. »
    « Anche a poppa e a tribordo! » urlò un altro marinaio, altrettanto esterrefatto. Perché, manco a dirlo, prima non c'erano.

    Turno 2Scusatemiilritardopazzesco.
    Comunque, siamo al secondo giro. Qui volevo darvi un po' di spazio per far conoscere meglio i vostri pg l'uno con l'altro – insomma, interazione libera. Dopodiché, siete libere tutte di investigare sui nuovi elementi di disturbo apparsi all'improvviso durante la navigazione. Se ci sono domande, ponetemele pure in bacheca!

    Scadenza: 15/07/2019, ore 23.59.


    Edited by Kuma. - 31/7/2019, 01:11
     
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    Gameaccount di Drusilia Galanodel

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    « Neh, neh. Senti... ti piacciono i tentacoli di polipo grigliati, sì?? ♥ »

    Alhandra non ebbe in realtà modo di rispondere alla ragazzina stramba: presa com'era dall'appuntarsi le percentuali di guadagno esposte dal signore, trovò appena il tempo per voltarsi nella sua direzione e vederla allontanarsi. Ovviamente non si accorse nemmeno del furto: fiera del suo operato, la Lepre di Inaba avrebbe potuto quindi ammirare la refurtiva recuperata dalle tasche di Sanglante: un quarto di fiorino laputense, due fiammiferi rotti ed un paio di preservativi "Quarex" ancora inutilizzati, rispettivamente al gusto "frutti tropicali" e "more selvatiche".

    « Signor Seonjang Bul-un! » chiamò Li Kao, dopo uno strano scambio fra lui ed il suo bue « Siamo pronti per levare l'ancora. »
    E così -finalmente- partirono, fra qualche borbottio del capitano e la speranza di non dover lavorare poi troppo, in quella missione.

    A bordo della Nanpaseong, Mari Occidentali.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    Stipate in un tugurio dotato di nient'altro che tre amache, le tre guardie del corpo avrebbero intuito facilmente -anche senza il commento del loro accompagnatore- di doversi preparare a lunghe notti insonni. Non le avrebbe aiutate nemmeno il clima sulla nave, piena di uomini in astinenza e dai dubbi trascorsi; di certo lei si sarebbe sentita avvantaggiata rispetto alle altre riguardo l'eventuale disagio, forte dei suoi trascorsi come prostituta a Merovish.
    Non ebbe quindi problemi a passeggiare serenamente sul ponte principale, godendo di una piacevole brezza che soffiava da nord-est. Osservò per molto tempo Li Kao, sistemato sulla sua sedia pieghevole come un pensionato davanti ad un cantiere, indecisa se fumare o meno. Alla fine decise di risparmiare scintille all'imbarcazione di legno, quindi tornò nel suo tugurio più nervosa di prima.

    Alhandra Sanglante non era mai stata una grande oratrice, né trovava piacere o utilità nella chiacchiera. Le sue sole interazioni si limitarono quindi ad osservare i glutei dei marinai meno brutti, sghignazzare ogni volta che vedeva qualcuno inciampare e sussurrare a una delle colleghe -la ragazza che si era presentata come Chikuyugi- un semplice "...ma quella lì ha qualche problema?", riferendosi alla leprotta.
    Per il resto, nulla di particolare.

    « Capitano! Barca a babordo! »
    « Una? Che tipo di barca è? »
    « Una lancia, capitano! »
    « Una lancia? Qui? Quante persone ci sono a bordo? »
    « Solo tre, capitano! »
    Uno scossone improvviso inclinò la Nanpaseong, costringendo Alhandra ad aggrapparsi con un braccio ad una sporgenza della nave e con l'altro a ciò che restava della sua colazione. Nonostante non parve agitarsi particolarmente, si trovò a pregare tutti gli dei vecchi e nuovi di quel semipiano chiamato Endlos affinché fosse solo un'onda troppo alta, o qualcosa di non troppo grave. Peccato che non fosse fortunata... e nemmeno troppo apprezzata da dei e santi, regolarmente invocati ogni volta che batteva il mellino contro lo spigolo della sua cassapanca.
    « Corpo d'un- che succede adesso?! »
    « A questo posso rispondere io. C'è un mulinello da questa parte. »
    « Anche a poppa e a tribordo! »
    -ECCHECCAZZO...- commentò Alhandra.
    Abilità Passive.

    Muoversi Silenziosamente
    In termini gdr, altro non è che un anti-auspex. Essendo vissuta per gli ultimi anni come una semplice straniera squattrinata, Alhandra ha imparato a muoversi silenziosamente in modo da poter vivere rubando quà e là senza essere scoperta. Grazie alla sua abilità, affinata in anni in cui la disperazione prendeva il posto di ogni motivazione sensata o meno, ora la donna è in grado di non farsi notare nemmeno dall'osservatore più attento o con i sensi più acuti. Nemmeno percepire le auree può aiutare a trovarla... lei è un'ombra.

    [Assenza di Aura | Maschera dell'Anima | Mente Vuota | Apatia | Assenza di Odore | Furtività = 30pt]

    False Verità
    Quando si vive in territorio ostile, sola contro un numero indefinito di persone non necessariamente buone e ben disposte, come anche non necessariamente più deboli di te, è buona cosa imparare a muoversi nell'ombra, agire di nascosto, far perdere le proprie tracce e, soprattutto, essere una buona oratrice qualora si finisca in carcere e ci si ritrovi a doversi difendere da soli contro una giuria ben pagata. E si sa, quando ci si improvvisa avvocati, saper dire le bugie è una delle abilità di base che bisogna sapere a menadito. In termini gdr, Alhandra è in grado di mentire senza che qualcuno sprovvisto di difese possa scoprirla.

    [Spara-Balle passivo = 5pt]

    Ombra traditrice
    Lavorare come ladri non è la vita che tutti sognano, ed anche praticare i rudimenti della magia nera non è il massimo... ma alla lunga tutto dà i suoi frutti. La grande abilità di Alhandra nel manipolare le ombre le permette di percepire ogni ombra presente in un raggio di 15m da lei, comprese quelle in movimento. Questo le permetterà di percepire tutti i corpi solidi -animati e non- all'interno di una determinata area, purchè vi sia anche solo un lieve bagliore, così da creare ombra.

    [Auspex Ombre = 5pt]
     
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    Durante i suoi viaggi la Lepre Bianca una volta aveva dormito nel leggendario letto di piume di struzzo dalle coperte dorate e dall'imponente baldacchino in diamanti sito nell'harem personale del Ràjah Sheharyar, il Re della Sfiducia e del Disprezzo, eppure non avrebbe mai scambiato quell'imponente opera d'arte e lussuria con la sua bellissima, nuovissima, comodissima amaca dal gusto rustico e che la cullava dolcemente al movimento delle onde, ricordandole così la sua amata isola di Inaba da cui proveniva. Quando aveva scoperto che avrebbe avuto un'intera stanza tutta per se da condividere con le sue due nuove ed affascinanti colleghe aveva fatto i salti di gioia, oltretutto la stanzetta era semplicemente deliziosa ed aveva fatto subito amicizia con i tarli che vivevano felicemente nelle travi dal forte odore di salsedine, una compagnia assolutamente ben gradita al pari della famigliola di minuscoli topolini dal rado pelo nero, che pure si erano dimostrati assai più schivi e paurosi perché terrorizzati dai marinai che davano loro una caccia spietata. Parlando dell'equipaggio si era dimostrata fin da subito assolutamente benvoluta da tutti, saltellava felice e sorridente da un ponte all'altro diventando ospite apprezzato anche nella cabina del capitano, da cui aveva preso in prestito una bottiglia di ottimo liquore di riso che aveva restituito la sera successiva, vuota per quattro quinti. Casualmente la stessa identica sera in cui aveva ricevuto la terza minaccia nel giro di ventiquattro ore di essere gettata in mare da un membro dell'equipaggio -in questo caso dal capitano stesso. A parte quello era palese come anche sulla meravigliosa Nanpaseong, come fra gli animali e fra gli spiriti, la Lepre Bianca di Inaba era senza dubbio ospite onorato e rispettato.

    Quel giorno era iniziato benissimo, perché anzitutto era riuscita a districarsi da sola dall'amorevole abbraccio della sua bellissima amaca e non era stata costretta ad implorare piangendo Chikuyugi di aiutarla a liberarsi dalle corde che l'avevano letteralmente ridotta ad una specie di bruco nel pieno della metamorfosi incapace di trasformarsi in una farfalla. Poi il mare era stupendo come sempre, e l'odore le rimandava con piacere a dolci ricordi di quando era solo una ingenua leprotta dal pelo candido che sognava di visitare il mondo. Poi avevano anche avvistato la prima nave pirata, un piccolo vascello a remi con poche persone a bordo. Lei naturalmente era assolutamente certa che uno dei tre era il capitano, un'affascinante ed avvenente principessa dei pirati dai lunghi capelli rossi e dalla risata spavalda!

    « Una lancia, capitano! »
    « Oh!!! Giusto!!! »
    A quelle parole schizzò via nella sua cabina, dove nel cumulo di cianfrusaglie di tutti i tipi che aveva rubato qua e là tirò fuori la katana dal fodero decorato che le aveva dato l'Imperatore dei Millenni e che solo per miracolo non aveva ancora perso durante i suoi viaggi. Ad uno sguardo incauto poteva sembrare che si stava armando per l'imminente scontro con i pirati, in realtà il fodero recava iscrizioni che la identificavano come messaggero dell'imperatore di giada e le serviva per dimostrare la propria identità alla leggendaria Principessa Pirata. Anche perché col cavolo che sapeva usarla, l'ultima volta che l'aveva sfoderata era ubriaca e si era pure tagliata il palmo della mano...
    « Una lancia? Qui? Quante persone ci sono a bordo? »
    « Solo tre, capitano! »
    Riuscì a sentire appena in tempo, salvo poi cadere di faccia quando la Nanpaseong subì uno scossone tremendo. Rialzandosi dolorante con la guancia arrossata nel punto in cui aveva sbattuto malamente contro le assi del ponte, la Lepre Bianca di Inaba si sporse di nuovo dalla nave per guardare che fine aveva fatto il piccolo vascello della principessa pirata e capire meglio chi di loro impugnava la tanto fantomatica lancia annunciata dalla vedetta. Le lance sono armi terribili in mano ad esperti guerrieri, ma lei non li temeva affatto perché era prontissima a scappare sotto coperta al primo segnale di pericolo.
    « Corpo d'un- che succede adesso?! »
    « A questo posso rispondere io, » disse a quel punto Li Kao e subito lo sguardo della Lepre andò a seguire il cenno della mano del nobile ed anziano cartografo « C'è un mulinello da questa parte. »
    « Oh... »
    Esclamò di nuovo la Lepre, di nuovo realizzando quello che stava accadendo e scoppiando a ridere divertita subito dopo.
    « Anche a poppa e a tribordo! »

    « Ahahahah!!! E' la quinta o sesta volta che la nave dove viaggio affonda! »
    Disse divertita, rivolgendosi alle sue compagne di viaggio, ma usando un tono di voce decisamente troppo alto col risultato che la udirono praticamente tutti i presenti.
    « Se naufraghiamo spero che la nave va a fondo tutta insieme di colpo, l'ultima volta l'albero maestro è esploso di fianco a me e mi ha quasi uccisa! » Disse con un sorriso allegro alle altre due, esibendo ottimismo contagioso misto ad un'aura di sfiga clamorosa, mentre del tutto indifferente al destino della nave che andava correndo verso la rovina aggiungeva con aria sognatrice: « awww, spero tanto di incontrare qualche delfino, è da tanto che non sono ospite presso i loro principi eterni... ♥ »

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Il bizzarro discorso di commiato di Li Kao dal suo bue non impensierì più di tanto Jung-Xi Chi, visto che il cartografo era arrivato al molo ubriaco fradicio… tanto più che... chi avrebbe voluto rinascere bradipo?
    Con una volontà erculea, la ragazza riuscì a staccarsi dal dolcissimo bue Lu Yu e i suoi occhioni, non prima di averlo salutato riempiendolo di carezze per l’ultima volta.
    Non era ben riuscita a seguire il filo del ragionamento della Lepre Bianca, ammesso che ce ne fosse uno, ma nel dubbio premiò comunque il suo svampito ottimismo con un sorriso ed un gentile buffetto sulla testa.
    L’altra sua collega aveva un rivestimento di quasi palpabile lasciamistare per tutta quella faccenda, magari aveva dormito poco o le pesava aver dovuto aspettare che Li Kao si palesasse.



    A bordo della Nanpaseong, Mari Occidentali.
    Presidio Occidentale, Endlos.


    Dei del deserto, non avrebbe mai dovuto mettere piede su quella atroce bagnarola.

    In realtà… sembrava una bagnarola solo per via della “cabina” in cui erano state relegate Chiku e le altre ragazze: era una bara. Una bara umida fatta di nudo e crudo legno. La fanciulla era comprensibilmente a disagio, dopotutto era una viziata figlia di papà. Cercò di consolarsi pensando al tutto come ad una magica esperienza in mari letteralmente inesplorati: ci riuscì a metà.
    Ringraziò il marinaio che le aveva condotte in quella stanza solo perché il suo cervello inorridito aveva mandato in onda il pilota automatico. Non si sarebbe degradata mandando all’aria la sua educazione, avesse pure dovuto mordersi la lingua a sangue fino alla morte per dissanguamento.
    Decise quindi che sarebbe stato più fruttuoso impiegare il suo tempo a socializzare, piuttosto che ruminare sulle sue miserie; dopo un respirone non proprio edificante, si diresse nuovamente sul ponte, cercando di non storcere il naso.

    Passò la mattinata a conversare amabilmente con il cliente, sedendosi contro il parapetto della nave, per dare meno intralcio ai marinai. Chiese a Li Kao cosa lo avesse spinto a fare il cartografo e cosa amasse della sua professione e il posto più bello che ricordasse di aver visto, finendo per attirare nella discussione anche diversi uomini dell’equipaggio nel corso delle loro faccende. Non era stata sua intenzione distrarre quelle persone dalle loro mansioni, per cui – onde evitare di contrariare il capitano e sentendosi progressivamente a disagio – prese a cercare le sue compagne. Reputò più prudente avvicinare Sanglante, ostentando disinvoltura.

    L’altra ragazza sembrava non avere alcun problema con la loro situazione – lei era una effettiva guardia del corpo dopotutto, non un’imbucata -, pareva addirittura spavalda!
    Jung-Xi Chi avrebbe dovuto fingere tantiiiiissimo.
    pngA cominciare dai discreti colpi di gomito che ogni tanto le muoveva la bruna al passaggio di alcuni marinai. Era una specie di codice?
    "...ma quella lì ha qualche problema?"
    Parecchi, come era emerso nel giro di subito. La Lepre Bianca doveva essere un agente del Caos, tanto più che non si rendeva conto di quanto vicina fosse a ricevere uno o più pugnali tra le costole.
    Credo sia solo un po’ troppo… vivace.
    Chikuyugi aveva una bizzarra sensazione di deja-vu nell’osservare le interazioni in contro senso della Lepre con l’equipaggio: quella ragazza...spirito… le trasmetteva tenerezza e nostralgia, oltreché esasperazione.

    Per un attimo alle fattezze albine della Lepre si sovrapposero dei riccioli color miele, un’espressione confusa e l’eco di parole dimenticate.
    Non capisco. Ho solo detto che era brutto e grasso. Non è la verità?
    Jung-Xi Chi trasalì, espirando rumorosamente non appena la confusa visione si dissipò, ripresentandole la fanciulla saltellante in uno stormo di sguardi torvi.
    Si era allontanata da Sanglante senza accorgersene.
    Non era sua responsabilità mantenere l’armonia sull’imbarcazione, ma si ritrovò comunque a cingere con un braccio la leprotta e a cercare di ammansire la folla inferocita: non aveva senso corteggiare un disastro annunciato.
    Si ritrovarono a giocare a ‘Verju ne verju’ con un fin troppo nutrito gruppo di uomini, capitano compreso. Come Chikuyugi riuscì ad arrivare indenne alla fine della partita, senza perdere nemmeno un capo di vestiario lo seppe solo il Cielo. In compenso, con la vincita poté formare una specie cuscino salsedinoso. Scastrò con somma fatica l’amaca dai sostegni e cercò di comporsi un giaciglio sul pavimento, cercando consigli dalle altre due donne.
    Mentre cercava, invano, di prendere sonno rifletté che quegli uomini non dovevano aver prestato la benché minima attenzione al suo viso, quindi si erano meritati di perdere.
    Cercò di concentrarsi su quel che aveva ricordato confusamente, ma – neanche a dirlo – senza successo neppure in quel caso.

    Il nuovo giorno aveva portato un bel niente di cui stare allegri, ecco cosa.
    Durante la notte Jung-Xi Chi aveva dovuto districare la Lepre non una, non due, ma ben tre volte da quella trappola mortale in cui si ostinava a dormire. Non era senza cuore, le dispiaceva che quella poverina piangesse e si dimenasse in una gabbia di corde e stracci.
    Dopo aver fatto colazione, Chiku sgattaiolò nuovamente sottocoperta per cercare disperatamente di chiudere gli occhi per un paio d’ore, confidando nella stanchezza stremata del suo corpo, della sua mente e del suo spirito.
    Purtroppo, nel giro di un lasso di tempo irrisorio quanto un battito di ciglia, la Lepre ripiombò nella stanza per fare poi dietrofront in tutta fretta una volta agguantata una spada ?

    Jung-Xi Chi si rimise in piedi e le corse dietro, per piombare poi in ginocchio con il sussulto della nave. La Lepre Bianca era stata più sfortunata: avendo le mani occupate, la sua faccia aveva malauguratamente salutato il ponte. Chiku cercò di sincerarsi che la ragazza non avesse nulla di rotto, ma nella confusione poté solo massaggiarle la guancia offesa.

    « C'è un mulinello da questa parte. »
    « Anche a poppa e a tribordo! »

    Suo padre doveva aver iniziato ad enumerare tutte le possibili disgrazie che avrebbero potuto abbattersi sul suo povero, dolce fiorellino svanito, causando questa sfiga oceanica.

    -ECCHECCAZZO...-

    Come darle torto?


    jpg
    Condizioni Fisiche: Stanchezza

    Status Mentale: Stanchezza

    Riserva Energetica: 100%

    Riepilogo delle Azioni: babysitting e bondingtime


    Poteri Passivi

    - Karenai Hana - Non invecchia di un giorno. [Eterna Giovinezza]

    - Manashiki - Chiku ha la capacità istintiva di capire l'indole delle persone e intuirne i sentimenti. [Empatia]

    - Luce della Grazia - Attira con facilità attenzione e benevolenza, placa i cattivi pensieri, e suscita simpatia e protezione. [Malia di Gentilezza]


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    {Chikuyugi}

    « Beh, non sono davvero un cartografo, tanto per cominciare, » ammise candidamente Li Kao, sconvolgendo alcuni dei marinai che si erano radunati attorno a lui, « fui contattato da un galoppino di Raven nella mia abitazione sulla Strada degli Occhi, dove vivono i Saggi le cui botteghe recano l'insegna dell'occhio spalancato il cui significato è “la verità sarà rivelata: noi vediamo tutto.” »

    Si concesse un generoso sorso di vino di riso dalla borraccia che portava legata alla cintura.

    « Costoro offrono i loro servizi a caro prezzo: anche cinquanta pezzi d'argento per trovare un cagnolino smarrito. Solo che quel povero ragazzo non aveva tutti quei soldi, così decise di rivolgersi alla casupola che sfoggiava l'insegna dell'occhio aperto a metà il cui significato è “parte della verità sarà rivelata: alcune cose vedo, altre no.” » Fece spallucce. « Dopotutto, c'è un lieve difetto nel mio carattere. »

    Continuò il suo racconto menzionando come avesse avuto bisogno di quei soldi, poiché doveva pagare diversi mesi di affitto arretrato, e di come si fosse guadagnato il favore del mercante presentandogli una mappa particolarmente dettagliata della leggendaria Caverna delle Campane (che aveva avuto l'onore di esplorare personalmente non molto tempo fa), stilata in un'ennesima giornata senza clienti.

    « Quanto a posti interessanti che ho visto, fra tutti mi viene in mente il villaggio di Ku-Fu, nella valle di Cho nel Qídằo. Se ad una prima occhiata mi sembrò un insignificante insediamento di pescatori, contadini e sericoltori, guardando più attentamente noterai che è stato costruito sul versante di una montagna che lo difende da Xuán Wǔ, la Tartaruga Nera, la cui direzione è il nord, il suo elemento è l'acqua e la sua stagione è l'inverno. Al tempo stesso è invece aperto a Zhū Què, l'Uccello Vermiglio del sud il cui elemento è il fuoco e la cui stagione è l'estate. Le colline dove su cui veglia Qīng Lóng, il Drago Azzurro d'oriente il cui elemento è il legno e la cui stagione è la primavera, sono inoltre molto più alte di quelle dove vive Bái Hǔ, il cui elemento è il metallo e la cui stagione è l'autunno. »

    Ed era proprio lì, proseguì il vecchio, che era nato Lu Yu, il bue che l'aveva trasportato per molte miglia fino al porto di Haeseong. Si erano tuttavia incontrati a Jincheng, capitale del Feudo, a cui Li Kao aveva guadagnato accesso quasi ottant'anni or sono dopo essersi classificato primo fra tutti i jìnshì, i migliori studiosi che il Presidio Occidentale potesse offrire, ottenendo così il prestigiosissimo titolo di zhuàngyuán, una parola che poteva essere tradotta grossolanamente come “primo della classe”, detta anche jōgen nel Nishikaigan.

    « Ma ora la capitale è occupata dalle creature che alcuni chiamano demoni o yōkai, ma che noi chiamiamo yāoguài, e comunque non mi manca così tanto. »

    ---

    The Gift of the Seabound Idol
    {Tutti}

    « Ahahahah!!! E' la quinta o sesta volta che la nave dove viaggio affonda! » fece noncurante la Lepre, attirando su di sé le occhiate torve, nonché terrorizzate, di tutti i marinai in ascolto. Nessuno osò chiederle come avesse sopravvissuto a tutti quei naufragi. Nessuno, in realtà, osò proferire parola in toto, per paura forse di attirarsi addosso sfortune ben peggiori.

    « Se naufraghiamo spero che la nave va a fondo tutta insieme di colpo, l'ultima volta l'albero maestro è esploso di fianco a me e mi ha quasi uccisa! » Da quel punto in poi, non ci fu anima viva su quella nave che ebbe più il coraggio di guardare in faccia quella donna così ottimista eppure così incredibilmente menagramo. Solo il capitano Seonjang le rivolse un'ultima occhiataccia glaciale, prima di ordinare al suo equipaggio di ammainare le vele e preparare i remi, poiché voleva cercare di togliersi da quella scomoda e assurda situazione vogando fra i mulinelli, per quanto possibile. « awww, spero tanto di incontrare qualche delfino, è da tanto che non sono ospite presso i loro principi eterni... ♥ »
    « Per l'Augusto Imperatore di Giada, taci! »

    Come se il Destino avesse deciso all'improvviso di rivolgere l'ennesimo dito medio alla Lepre, ma allo stesso tempo lanciando un segnale di speranza alle persone a bordo della Nanpaseong, i mulinelli scemarono e svanirono come erano comparsi. Bul-un guardò esterrefatto prima il mare, e dopo la barca che stava continuando ad avvicinarsi con noncuranza. In quarantasei anni di vita, di cui ventotto passati a navigare, non aveva mai visto nulla del genere.
    « Corpo d'un pappafico, che sta succedendo qu- »
    Ancora uno scossone. Questo fu perfino più deciso di quelli precedenti ma, stavolta, il mercantile si fermò completamente. Il capitano sbuffò infastidito, le mani che si strinsero ancor di più sul timone.
    « Si-woo, controlla cosa diavolo c'è adesso e dimmi che non ci siamo incagliati! »
    Un bel marinaio sulla trentina passò davanti alle tre fanciulle, soffermandosi preoccupato per un istante sulla spada della Lepre, e si affacciò a tribordo.
    « Siamo finiti in una secca, » osservò con perplessità, « non so come... »
    « Non perdere tempo a scusarti, anche perché sono abbastanza certo che prima non c'era. »
    Il capitano prese un respiro profondo, e annunciò:
    « Questa deve essere magia! Qualcuno o qualcosa non vuole farci proseguire oltre per qualche motivo. Fate attenzione, potrebbero essere pirati! »
    « O forse no, » mormorò Li Kao in un tono che rendeva difficile capire se stesse solo parlando fra sé e sé, o se si stesse rivolgendo alle proprie guardie del corpo. Aggiunse, all'erta ma tutt'altro che preoccupato: « Forse in realtà abbiamo appena trovato quello che cercavamo. »

    Un rampino artigliò finalmente una draglia a prua, rompendo con un rumore sordo il silenzio opprimente che era calato fra i marinai terrorizzati e fermi in attesa. Anche se alcuni avevano preparato chi dei coltelli, chi un arpione, e chi addirittura nient'altro che il proprio corpo, nessuno era abbastanza sicuro delle proprie capacità davanti a qualcuno che – se ciò che aveva sottinteso il capitano era vero – era capace di creare vortici nel mare e di innalzarne perfino il fondale. Del resto, la Nanpaseong era una nave mercantile, non da guerra, e il suo equipaggio era composto pressoché esclusivamente da persone comuni che non avevano mai visto nulla di più pericoloso di una rissa da taverna. Alcuni avevano incontrato perfino alcuni dei rari pirati che solcavano tempo fa i pericolosi mari dell'Undarm, ma il capitano aveva sempre deciso che perdere il proprio carico era decisamente meglio che perdere le proprie vite. Nessuno, però, era certo di chi avrebbero incontrato fra poco.

    La prima figura emerse prima ancora che chiunque potesse reagire e tentare di tagliare la corda del raffio, appoggiando una mano sul legno della nave e issandosi agilmente sul ponte. Si trattava di una giovane donna dalla pelle color del bronzo, capelli bruni, limpidi occhi azzurri e un vistoso naso aquilino. Era di corporatura esile e bassa di statura, tanto che non doveva superare di molto il metro e mezzo. Indossava un lungo abito verdastro e leggero che le arrivava fino alle caviglie, ricavato da chissà quale tessuto, ma ai piedi non portava nulla.
    Senza dire una parola, si spostò di un passo di lato per fare spazio ad una seconda persona: un uomo non molto alto ma decisamente più corpulento, vestito allo stesso modo. Aveva gli occhi castani e una barba che copriva completamente la metà inferiore del suo viso rotondo, e aveva con ogni probabilità fra i venticinque e i trent'anni.
    La terza persona rimase invece sulla barca.

    La donna fece passare il proprio sguardo in silenzio su tutti i presenti, prima di soffermarsi infine sulle tre fanciulle che costituivano la guardia del vecchio Li Kao. Dopo aver preso un respiro profondo, prese parola.

    « Sono Nalîn Lapadi, giunta qui per rappresentare la Flotta di Gemîwane. State navigando nelle acque che intendiamo reclamare come nostro territorio, e perciò devo chiedervi di identificarvi e spiegarmi quali siano le vostre intenzioni qui. »

    Usò un tono severo e con una palese vena di diffidenza, ma non realmente ostile, mentre lanciava di tanto in tanto delle occhiate agli uomini della ciurma, assicurandosi che non stessero pianificando di fare passi falsi.
    Li Kao e Seonjang Bul-un fecero per rispondere all'unisono, il primo tentando di avvicinarsi con il suo solito agire disinvolto e il secondo alzando stizzito l'indice in segno di protesta. Nalîn li zittì entrambi alla prima sillaba.

    « Signori, con tutto il rispetto, non è voi che ho interpellato, » dichiarò. Accennò poi con il capo a Sanglante, Lepre e Chikuyugi. « Voglio sentire la loro risposta innanzitutto. »

    Turno 3Alé, eccoci finalmente al terzo giro!
    Viste le circostanze, innanzitutto avete pressoché la certezza che sia i mulinelli che la secca improvvisa siano state create da qualche incantesimo.
    Quanto ai nuovi figuri, sono entrambi all'apparenza disarmati e, se qualcuno ha una vista buona abbastanza da vedere chi c'è nella lancia ferma praticamente sotto la prua della Nanpaseong, troverete un ragazzino sui sedici o diciassette anni, magrolino e visibilmente teso.

    Manashiki – Chikuyugi: Sia Nalîn che il suo compare sono entrambi molto nervosi. Nalîn è in particolar modo sulla difensiva, e pertanto puoi già supporre che non sarà una buona idea aumentare le tensioni.

    Scadenza: 10/08/2019, ore 23.59.


    Edited by Kuma. - 1/8/2019, 00:30
     
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    A bordo della Nanpaseong, Mari Occidentali.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    Quando tutto si placò improvvisamente, chiunque con un minimo di esperienza e buon senso ebbe il sospetto che qualcosa non andasse... tranne Alhandra. Fieramente ignorante su tutto ciò che riguardava la navigazione, finì per esternare la sua felicità di non essere morta malissimo -come la Lepre forse sperava, giocando a fare la iettatrice con l'equipaggio- con un vistoso gesto dell'ombrello in sua direzione, ed un sonoro "...TIE'!" decisamente infantile, ma probabilmente generato dal forte spavento.

    « Questa deve essere magia! Qualcuno o qualcosa non vuole farci proseguire oltre per qualche motivo. Fate attenzione, potrebbero essere pirati! »
    « O forse no, » mormorò Li Kao, mentre Sanglante recuperava una vaghissima aria di contegno, del tutto disinteressata a cosa dicevano « Forse in realtà abbiamo appena trovato quello che cercavamo. »
    Il rumore sordo di un rampino fu il primo vero segnale esterno che catturò le attenzioni della donna. I marinai si misero ovviamente in allerta, ed anche Alhandra tenne ben pronti i suoi pugnali da lancio, anche se -differentemente (forse) da loro o dalle sue colleghe- probabilmente non si sarebbe mai spinta ad uno scontro diretto.

    0Y3ainU
    Dopo aver posato una mano sul legno della nave ed essersi agilmente issata sul ponte, una giovane donna non particolarmente alta e dalla pelle color del bronzo, corporatura esile, limpidi occhi azzurri e un vistoso naso aquilino fu la prima figura che ebbero tutti modo di osservare. Senza dire nulla, si spostò di un passo sul proprio lato per fare spazio ad una seconda persona: un uomo non molto alto e barbuto ma decisamente più corpulento, vestito allo stesso modo.
    Passando il proprio sguardo in silenzio su tutti i presenti, la donna si soffermò sulle uniche tre figure femminili lì presenti.

    « Sono Nalîn Lapadi, giunta qui per rappresentare la Flotta di Gemîwane. State navigando nelle acque che intendiamo reclamare come nostro territorio, e perciò devo chiedervi di identificarvi e spiegarmi quali siano le vostre intenzioni qui. »
    Nell'ascoltarla, Alhandra non percepì ostilità di sorta. Certamente non la trovò nemmeno simpaticissima... ma andava già bene che non volesse ammazzarli tutti... o scuoiarli vivi giusto per passare il tempo in allegria, idea un pochino bislacca e strampalata, ma abbastanza comune in alcune zone di Endlos.
    Li Kao e Seonjang Bul-un tentarono a quel punto di rispondere all'unisono, ma Nalîn li zittì entrambi alla prima sillaba.
    « Signori, con tutto il rispetto, non è voi che ho interpellato, » dichiarò. Accennò poi con il capo nella loro direzione « Voglio sentire la loro risposta innanzitutto. »

    Battendo le palpebre per la sorpresa, Alhandra si trovò inavvertitamente a fissare per qualche attimo l'interlocutrice con aria assai perplessa. Infine... liquidò le perplessità con un'alzata di spalle. Trovava quell'uscita strana, ma non sgradevole... a tratti perfino "figa".
    -Beh, sicuramente non siamo qui per dare fastidio o far del male- avrebbe risposto, con tono colloquiale, indicando l'equipaggio -Cioè... guardaci. Non sembreremmo pirati nemmeno impegnandoci, non lavandoci per mesi e puzzando di rum.

    A quel punto, decise di rimettere i propri pugnali da lancio al loro posto, così che pure i visitatori capissero che non avevano intenzioni ostili.
    -C'è stato un brutto Tsunami tempo fa e ci hanno mandato a controllare queste aree, così da accertarci che sia tutto in ordine... o qualcosa del genere- a quel punto, tornò ad indicare l'equipaggio, focalizzandosi questa volta sul loro uomo da proteggere -Aiutiamo quel signore lì in questa missione. Lo trovo un tipo abbastanza in gamba!
    Sorrise, cordiale.
    -Per favore, non fateci del male, siamo gente a posto... e siamo anche poveri.
    Abilità Passive.

    Muoversi Silenziosamente
    In termini gdr, altro non è che un anti-auspex. Essendo vissuta per gli ultimi anni come una semplice straniera squattrinata, Alhandra ha imparato a muoversi silenziosamente in modo da poter vivere rubando quà e là senza essere scoperta. Grazie alla sua abilità, affinata in anni in cui la disperazione prendeva il posto di ogni motivazione sensata o meno, ora la donna è in grado di non farsi notare nemmeno dall'osservatore più attento o con i sensi più acuti. Nemmeno percepire le auree può aiutare a trovarla... lei è un'ombra.

    [Assenza di Aura | Maschera dell'Anima | Mente Vuota | Apatia | Assenza di Odore | Furtività = 30pt]

    False Verità
    Quando si vive in territorio ostile, sola contro un numero indefinito di persone non necessariamente buone e ben disposte, come anche non necessariamente più deboli di te, è buona cosa imparare a muoversi nell'ombra, agire di nascosto, far perdere le proprie tracce e, soprattutto, essere una buona oratrice qualora si finisca in carcere e ci si ritrovi a doversi difendere da soli contro una giuria ben pagata. E si sa, quando ci si improvvisa avvocati, saper dire le bugie è una delle abilità di base che bisogna sapere a menadito. In termini gdr, Alhandra è in grado di mentire senza che qualcuno sprovvisto di difese possa scoprirla.

    [Spara-Balle passivo = 5pt]

    Ombra traditrice
    Lavorare come ladri non è la vita che tutti sognano, ed anche praticare i rudimenti della magia nera non è il massimo... ma alla lunga tutto dà i suoi frutti. La grande abilità di Alhandra nel manipolare le ombre le permette di percepire ogni ombra presente in un raggio di 15m da lei, comprese quelle in movimento. Questo le permetterà di percepire tutti i corpi solidi -animati e non- all'interno di una determinata area, purchè vi sia anche solo un lieve bagliore, così da creare ombra.

    [Auspex Ombre = 5pt]
     
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    png« Siamo finiti in una secca, non so come... »
    Andava proprio bene, pensò Jung-Xi Chi, se esperti marinai suonavano incerti quanto lei, che non era del tutto sicura cosa fosse “a dritta” o “a babordo”!

    «Forse in realtà abbiamo appena trovato quello che cercavamo.»
    Non potevano essere approdati ad un’isola senza accorgersene, vero? A meno che non fosse un’isola invisibile o circondata da mulinelli e secche…
    Che fosse stata la Calamità a fare impazzire quelle acque? O... era forse opera di qualcuno come sosteneva il capitano?
    Sperò che il mago in questione fosse una persona ragionevole. Gettò uno sguardo di sbieco alla Lepre: era in grado di usare quella spada o avrebbe finito per tranciare qualcuno dei loro per disattenzione?
    ...avrebbe dovuto sperare nella perizia di Sanglante.

    I due individui che avevano abbordato la Nanpaseong erano entrambi minuti e alquanto tesi, Chikuyugi intuì che dovevano essere nervosi per questo inaspettato incontro tanto quanto lo era l’equipaggio. Non sembravano volerli attaccare, il che era positivo!
    Bisognava dosare bene le parole, ma nessuna delle due parti era del tutto mal disposta.
    Il fatto che avesse parlato la donna - Nalin Lapadi – e che si fosse rivolta alle uniche donne presenti in vista, zittendo quello che palesemente era il capitano del mercantile, poteva indicare una qualche organizzazione matriarcale. Non era così infrequente dopotutto...solo, le dispiacque per il momentaneo “demansionamento” di Li Kao – in considerazione della sua età – e del capitano.

    pngMentre Sanglante parlava, Chikuyugi si spostò verso Nalin Lapadi, frapponendosi tra i messaggeri e la spada della Lepre Bianca. A metà strada si produsse in un inchino, presentandosi con le mani giunte. Cercò di sostenere la direzione della sua collega, incanalando alla meglio l’amichevole affabilità di suo padre.
    Salute Nalin Lapadi. Il mio nome è Chikyugi. Come ha detto la mia compagna, e come potete vedere voi stessi, questo vascello non è una nave armata e noi non siamo dei mascalzoni.”
    Nessuno di particolarmente preoccupante, almeno.

    Dovete perdonarci, ma non eravamo a conoscenza della presenza di una flotta in queste acque…Gemîwane, avete detto? E’ una nuova isola?
    Era il momento giusto per sfoderare i campioncini gratuiti? Forse una distrazione sarebbe stata utile più avanti… Poteva avvertire nell’aria che il tempo che avevano per arginare un precoce incidente diplomatico era agli sgoccioli, se lo sentiva nelle ossa e lungo la schiena. La Lepre, vispa e adorabile, si era dimostrata a dir poco imprevedibile nel suo essere svampita.

    Lepre, tesoro, puoi mettere via l’arma… sono sicura che i signori non intendevano spaventarci!
    Chiku rivolse un sorriso un po’ tirato a Nalin, come a dire va bene tutto, ma non si spaventano i bambini .

    -Aiutiamo quel signore lì in questa missione. Lo trovo un tipo abbastanza in gamba!
    Il sommo Li Kao, l’uomo che stiamo accompagnando, si trova a bordo in qualità di cartografo. Come dimostra questo incontro, può essere pericoloso non sapere dove si è.”



    jpg
    Condizioni Fisiche: Normali

    Status Mentale: Allerta

    Riserva Energetica: 100%

    Riepilogo delle Azioni: tentativo di diplomazia.


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    « Per l'Augusto Imperatore di Giada, taci! »
    Sbottò infine Li Kao, beccandosi in risposta un sorriso immobile stupito da parte della Lepre Bianca, ed un'alzata di spalle che diceva tutto. Era abituatissima a beccarsi le ire degli umani, specie nelle bische quando finiva invariabilmente con il perdere tutti i soldi che aveva e quindi andava qua e là a chiedere qualche moneta per continuare a provare a vincere, oppure per pagarsi una bevuta. D'altronde non poteva che capire gli umani a bordo: la nave stava per affondare e probabilmente sarebbero morti tutti. Dopotutto le tartarughe di passaggio e gli eventuali delfini avrebbero salvato prima lei, in quanto divinità protettrice della famiglia reale di Inaba, lasciando annegare il resto dell'equipaggio. Non perché sono cattivi o perché hanno in odio gli esseri umani, capiamoci. Semplicemente un umano adulto pesa troppo per la schiena di una tartaruga.

    « Questa deve essere magia! Qualcuno o qualcosa non vuole farci proseguire oltre per qualche motivo. Fate attenzione, potrebbero essere pirati! »
    Al che la Lepre bianca esultò alzando le braccia al cielo tutta contenta, saltellando di gioia mentre si sporgeva con fin troppo entusiasmo dalla balconata.
    « Yayyy!!! ♥ Finalmente sono arrivati i pirat---owwww!!! »
    Si resse disperatamente alla balaustra con entrambe le mani quando all'ennesimo terremoto, puntualissimo, quasi finiva fuori bordo rischiando di dover ricorrere all'aiuto degli amici marini prima ancora dell'ormai inevitabile inabissamento della nave. Rimettendosi in qualche modo in piedi, scoppiò imprevedibilmente a ridere trovando buffissimo quello scampato pericolo in cui si era ficcata da sola. Era contentissima perché la sua missione che l'aveva condotta fra gli esseri umani stava per volgere al termine, appena la principessa pirata si sarebbe palesata le avrebbe consegnato la spada che la certificava come inviata dell'Imperatore di Giada e...

    E...

    Si guardò le mani, abbastanza stupita di trovarle vuote. Si guardò attorno, e dopo qualche istante di attenta analisi finalmente ritrovò la sua spada intenta a rotolare placidamente per il ponte della nave. La Lepre Bianca iniziò ad inseguirla in mezzo ai marinai, come una bambina che insegue la palla in tangenziale, quando proprio allora finalmente Nalîn Lapadi balzò agilmente sul ponte della nave, attirando su di se le attenzioni di tutti i presenti, compresi quelli della Lepre che interruppe momentaneamente la sua caccia per sbirciare oltre le spalle di un paio di marinai, ammirando così la maestosa apparizione della leggendaria principessa dei pirati che era senza ombra di dubbio degna di presentarsi in quanto concubina dell'Imperatore di Giada in persona!

    « Sono Nalîn Lapadi, giunta qui per rappresentare la Flotta di Gemîwane. State navigando nelle acque che intendiamo reclamare come nostro territorio, e perciò devo chiedervi di identificarvi e spiegarmi quali siano le vostre intenzioni qui. »
    Esclamò imperiosa e regale la principessa, guadagnandosi lo sguardo adorante della Lepre Bianca di Inaba, che di principesse e regalità modestia a parte se ne intendeva non poco. Che eleganza! Che sguardo! Che naso! C'era solo un problema!!! Doveva assolutamente assicurarsi della presenza di petto della lady. Era un requisito fondamentale. Intenta com'era ad ammirare la candidata, si perse la seconda parte del suo discorso, ma per fortuna intervenne Alhandra, che per fortuna sapeva bene quali erano le priorità!

    -Beh, sicuramente non siamo qui per dare fastidio o far del male-
    « Esatto, esatto!!! »
    Esclamò con entusiasmo la Lepre Bianca saltellando sul posto e sventolando il braccio, confermando che non erano lì per portare guerra ai pirati.

    Lepre, tesoro, puoi mettere via l’arma… sono sicura che i signori non intendevano spaventarci!
    « L'arma...?? »
    Chiese lei, un po' basita. Impiegò i cinque secondi successivi ad elaborare quel concetto, con scarsi risultati sul breve termine.
    Il sommo Li Kao, l’uomo che stiamo accompagnando, si trova a bordo in qualità di cartografo. Come dimostra questo incontro, può essere pericoloso non sapere dove si è.”
    Con colpevole ritardo, i pochi neuroni in croce nella testolina della Lepre Bianca di Inaba collegarono la parola "arma" alla katana che stringeva goffamente in braccio

    « Oooooh...! Questa arma!! »
    Esclamò tutta contenta, trovando divertentissima la situazione.
    « Ma questa qui non mi serve come arma!!! Mi serve per lei! »
    Continuò con noncuranza rivolgendosi alla principessa nonché futura salvatrice di tutta l'alta nobiltà dei coniglietti lunari, ora sventolando allegramente la katana in direzione della principessa, solo reggendola malamente per il fodero facendola rimbalzare più e più volte sulla guardia decoratissima, col rischio notevole di ritrovarsi fra le mani solo un pezzo di legno leggero con tutta la parte della "spada" propriamente detta che finisce dritta dritta nell'occhio a qualcuno dei presenti, magari Li Kao oppure il capitano che oltretutto erano lì vicini.

    « Signorina!!! L'ho cercata dappertutto, sono strafelice di averla finalmente incontrata!!! ♥ »
    Esclamò con l'aria di chi aveva appena vinto alla lotteria di capodanno all'indirizzo di Nalîn Lapadi.
    « Sono un'emissaria dell'augusto e potente Imperatore di Giada venuta da lontanissimo per chiederle di diventare la sua concubina! Certo immaginavo la principessa pirata un po' meno bassa, ma di sicuro tutti a palazzo apprezzeranno sicuramente il suo naso una volta che troviamo abiti che possano valorizzare il vostro nobile rango!!! »
    Concluse d'un fiato, tempestando di complimenti la fanciulla mentre già si faceva i complimenti da sola per essere riuscita in così poco tempo a completare la sua difficilissima missione. Di certo l'Imperatore avrebbe fatto i salti di gioia una volta portata la principessa Nalîn Lapadi a corte! Ci aveva infatti messo meno di due mesi, e non ci aveva rimesso ancora nessun arto! Certo doveva sopravvivere alla nave che affonda che... oh, già. Guardò Chikuyugi, sbattendo le palpebre un po' stupita.
    « A proposito! Quando affonda la nave? »

     
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    -Beh, sicuramente non siamo qui per dare fastidio o far del male- esordì Sanglante.
    « Esatto, esatto!!! » confermò la Lepre, saltellando accanto all'altra donna mentre sventolava forsennatamente un braccio come se volesse rendere a tutti i costi nota la propria presenza.
    -Cioè... guardaci. Non sembreremmo pirati nemmeno impegnandoci, non lavandoci per mesi e puzzando di rum.

    Nalîn Lapadi osservò Sanglante riporre i coltelli da lancio senza commentare. Aggrottò brevemente le sopracciglia mentre gli occhi si abbassarono dal volto di quest'ultima alle sue armi, ma poi distolse lo sguardo per rivolgerlo all'equipaggio della nave in generale. Ogni tanto lo lasciava scivolare sui marinai che, muovendosi con finta disinvoltura, cercavano di tornare sotto coperta o perlomeno di allontanarsi da lì, e che puntualmente si fermavano come pietrificati quando si accorgevano di essere visti.

    Salute Nalin Lapadi. Il mio nome è Chikyugi. Come ha detto la mia compagna, e come potete vedere voi stessi, questo vascello non è una nave armata e noi non siamo dei mascalzoni.”
    « Chi... kyugi. » ripeté con cautela, come se non volesse essere certa della propria pronuncia. Le braccia incrociate, si voltò per un istante verso il suo compagno, il quale annuì in tutta risposta senza avere bisogno di altri cenni.
    Dovete perdonarci, ma non eravamo a conoscenza della presenza di una flotta in queste acque…Gemîwane, avete detto? E’ una nuova isola?

    « Gemîwane è la flotta, » spiegò, « e la flotta è la nostra casa. Se veramente dite di non avere intenzioni ostili nei nostri confronti... Er... »
    Si interruppe, portando pollice e indice sul ponte del naso. Stava rivolgendo tutta la sua attenzione alla Lepre Bianca di Inaba, che imperterrita agitava ancora la sua spada come una bandiera, tenendola oltretutto per il fodero. Nalîn frappose il palmo della sua mancina fra di sé e la ragazza, che fissò a bocca semi-spalancata e lo sguardo concentrato di chi era pronto al peggio. Se non impugnare quell'arma per il manico era probabilmente un inizio per quanto riguardava le intenzioni di quegli stranieri, era lecito chiedersi quanto fosse davvero involontaria la palese imprudenza di quel gesto.
    Nalîn fece un respiro profondo.
    « Posa quell'arma, o ci saranno conseguenze. »

    Lepre, tesoro, puoi mettere via l’arma… sono sicura che i signori non intendevano spaventarci!
    « L'arma...?? »
    Entrambi i Gemîwanesi fissarono la Lepre con gli occhi sbarrati. Almeno aveva smesso.

    -C'è stato un brutto Tsunami tempo fa e ci hanno mandato a controllare queste aree, così da accertarci che sia tutto in ordine... o qualcosa del genere-
    « Tsunami? » disse Nalîn, girandosi poi verso l'uomo indicatogli dalla sconosciuta.
    -Aiutiamo quel signore lì in questa missione. Lo trovo un tipo abbastanza in gamba!
    Il sommo Li Kao, l’uomo che stiamo accompagnando, si trova a bordo in qualità di cartografo. Come dimostra questo incontro, può essere pericoloso non sapere dove si è.”
    « Esatto! » confermò lui.

    « Quindi mi state dicendo di essere semplici esploratori, e che non sapevate di Gem- »

    « Oooooh...! Questa arma!! »
    Intervenne di nuovo la Lepre, realizzando finalmente il significato delle parole di Chikuyugi.
    « Ma questa qui non mi serve come arma!!! Mi serve per lei! »

    « Come prego? » replicò Nalîn, che aggiunse alzando la voce, « Fermati con quella cosa! »
    Li Kao accorse in quel momento per afferrare la spada per il manico e spingere quest'ultima dentro il fodero facendo nel frattempo cenno alla guardia del corpo di calmarsi o, perlomeno, scatenarsi lasciando gli oggetti taglienti a distanza di sicurezza.

    « Signorina!!! L'ho cercata dappertutto, sono strafelice di averla finalmente incontrata!!! ♥ »
    « Eh? »
    Nalîn fu imitata nella sua risposta dall'altro uomo, che era rimasto fino ad allora muto.
    « Sono un'emissaria dell'augusto e potente Imperatore di Giada venuta da lontanissimo per chiederle di diventare la sua concubina! Certo immaginavo la principessa pirata un po' meno bassa, ma di sicuro tutti a palazzo apprezzeranno sicuramente il suo naso una volta che troviamo abiti che possano valorizzare il vostro nobile rango!!! »

    « La principessa pirat- Ako! »
    Sbottare stizzita non servì a nulla. Ako era scoppiato a ridere dopo alcuni istanti di silenzio allibito, e nonostante avesse farfugliato qualche scusa alla donna, gli ci vollero alcuni secondi prima di riprendere il controllo di sé...
    « A proposito! Quando affonda la nave? »
    ...solo per perderlo di nuovo per un paio di secondi quando vide un uomo caricare ringhiando la Lepre. Era il capitano, le cui braccia tese in avanti e gli occhi iniettati di sangue lasciavano intuire che avesse intenzione di catturare il povero lagomorfo. Forse per strangolarlo, oppure per un giro di chiglia. Fortunatamente, l'uomo venne trattenuto da alcuni marinai.

    « Signora Lepre, temo ci sia un malinteso, » cercò di rispondere Nalîn, lanciando ogni tanto delle occhiate perplesse a Seonjang Bul-un. « Non siamo pirati, né tantomeno sono una principessa. » Si rivolse ora a tutti i presenti. « Siete dunque al servizio dell'Imperatore di Giada? Vorrei capire però ora se siate davvero semplici esploratori, o stiate solo cercando delle donne da offrire al vostro signore. Sono anche curiosa di conoscere il nesso fra questa ricerca e la spada, ma questo è di importanza secondaria. Ako... »
    « Subito. »

    Ako aprì il palmo della mano, rivelando un globo di luce azzurrina sopra di esso. Quest'ultimo esplose in una cupola che avvolse in un battito di ciglia tutta la Nanpaseong. Dopodiché si ritirò nella sua forma originale e scomparve nel pugno dell'uomo.
    « Cinquantatré persone in tutto. »
    « Armi? »
    « Mi serve qualche minuto. »
    « Concesso. »

    Nalîn guardò il suo compagno inspirare ed espirare in modo profondo ripetutamente, prima di scivolare come uno spettro attraverso il fasciame del ponte, scomparendo sotto coperta con un “oplà.”
    Come egli stesso aveva annunciato, ci volle un po' di tempo prima che Ako riaffiorasse sopra il legno su cui gli altri stavano poggiando i piedi. Passò di fronte ad un marinaio tremante e subito dopo ritornò al fianco di Nalîn.
    « Stanno dicendo la verità: non c'è niente là sotto che possa minacciare la Flotta. »
    « Cionondimeno... » si girò verso la Lepre. Così fece anche Li Kao, gli occhi ridotti a due fessure. « ...Vorrei che mi diciate una volta per tutte da dove venite, e che cosa siete venute qui a fare veramente. Se tu, » si rivolse a Chikuyugi, « e la tua compagna siete quelle che stanno dicendo la verità, e voglio credere che sia questo il caso, concederò a voi e al vostro cartografo di visitare la Flotta. In caso contrario, sarò costretta a chiedervi di tornare indietro. »

    Turno 4Bentornate!
    Come avrete notato, Nalîn non è rimasta del tutto soddisfatta dalla presunta contraddizione fra la risposta di Alhandra e Chikuyugi e quella della Lepre Bianca di Inaba. Anche se tutte e tre siete state sincere, alla donna che avete davanti mancano per ovvie ragioni alcuni elementi e, pertanto, è arrivata a delle conclusioni imprecise.
    Vi concede, tuttavia, di offrire una nuova versione più uniforme o quantomeno abbastanza dettagliata da fugare ogni dubbio.

    Manashiki – Chikuyugi: come prima, Nalîn è confusa e continua a non sentirsi del tutto a suo agio, ma se non altro è più chiaro che mai che non abbia cattive intenzioni nei vostri confronti. Ako, invece, è più rilassato, ma questo probabilmente perché non è sulle sue di spalle che grava il peso di quel primo contatto.

    Lepre: Se ti concentri molto sul petto di Nalîn, riuscirai a stimare che la presenza di petto che stai cercando non è... molto accentuata, diciamo, anche se è difficile da giudicare con certezza con quegli abiti.

    Scadenza: 06/09/2019, ore 23.59.
     
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    Gameaccount di Drusilia Galanodel

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    A bordo della Nanpaseong, Mari Occidentali.
    Presidio Occidentale, Endlos.

    Vista la pessima situazione in cui si trovavano, Alhandra osservò con ben evidente disapprovazione sul volto tutto lo stupido teatrino della ragazzina, sognando dentro di sé di vederla prima o poi agonizzare a seguito di qualche colpo di lama lanciato per esasperazione da uno dei presenti... o condannata a vivere senza più lingua o mezzi per comunicare.

    « Siete dunque al servizio dell'Imperatore di Giada? Vorrei capire però ora se siate davvero semplici esploratori, o stiate solo cercando delle donne da offrire al vostro signore. Sono anche curiosa di conoscere il nesso fra questa ricerca e la spada, ma questo è di importanza secondaria. » a quel punto, Alhandra sospirò « Cionondimeno... Vorrei che mi diciate una volta per tutte da dove venite, e che cosa siete venute qui a fare veramente. Se tu, e la tua compagna siete quelle che stanno dicendo la verità, e voglio credere che sia questo il caso, concederò a voi e al vostro cartografo di visitare la Flotta. In caso contrario, sarò costretta a chiedervi di tornare indietro. »

    -Non siamo al servizio di nessun Imperatore di Giada. Non io, almeno: gli altri li ho conosciuti da poco e di questo "imperatore" ne sento parlare solo adesso- disse, non mentendo -Nonostante la scarsa conoscenza dell'equipaggio, posso però affermare con certezza che la ragazzina non ci sta con la testa: parla a vanvera dalla partenza di questa nave e... fossi in voi non le darei retta a priori.
    Roteando il dito attorno ad una tempia in un chiaro riferimento alla follia, aggiunse enfasi alle proprie parole.
    -Credo abbia qualche disturbo mentale: prova piacere nell'infastidirci o nel mandare al diavolo l'operazione di esplorazione. Nel caso non fosse pazza, penserei che è stata pagata da qualche avversario del nostro finanziatore per boicottarci e... francamente ancora non capisco perché è ancora libera di parlare e muoversi.

    Terminata quella specifica -necessaria ad andare avanti e non essere ammazzati sul posto- decise di rispondere alla donna che -almeno in apparenza- non le sembrava apertamente ostile. Esisteva uno spiraglio di dialogo, e questo era un bene.

    -Veniamo da delle terre ad est. Non so la rotta precisa, perché non me ne occupo: so solo che abbiamo viaggiato puntando ad ovest- precisò -Ci sono diversi regni ad est: su questa nave non credo che siamo nemmeno tutti nativi dello stesso posto. Siamo solo un gruppo di lavoratori onesti, mandati in missione di esplorazione dopo una tragedia che ha modificato le nostre coste, finanziati da un mercante. Tutto qui.
    Abilità Passive.

    Muoversi Silenziosamente
    In termini gdr, altro non è che un anti-auspex. Essendo vissuta per gli ultimi anni come una semplice straniera squattrinata, Alhandra ha imparato a muoversi silenziosamente in modo da poter vivere rubando quà e là senza essere scoperta. Grazie alla sua abilità, affinata in anni in cui la disperazione prendeva il posto di ogni motivazione sensata o meno, ora la donna è in grado di non farsi notare nemmeno dall'osservatore più attento o con i sensi più acuti. Nemmeno percepire le auree può aiutare a trovarla... lei è un'ombra.

    [Assenza di Aura | Maschera dell'Anima | Mente Vuota | Apatia | Assenza di Odore | Furtività = 30pt]

    False Verità
    Quando si vive in territorio ostile, sola contro un numero indefinito di persone non necessariamente buone e ben disposte, come anche non necessariamente più deboli di te, è buona cosa imparare a muoversi nell'ombra, agire di nascosto, far perdere le proprie tracce e, soprattutto, essere una buona oratrice qualora si finisca in carcere e ci si ritrovi a doversi difendere da soli contro una giuria ben pagata. E si sa, quando ci si improvvisa avvocati, saper dire le bugie è una delle abilità di base che bisogna sapere a menadito. In termini gdr, Alhandra è in grado di mentire senza che qualcuno sprovvisto di difese possa scoprirla.

    [Spara-Balle passivo = 5pt]

    Ombra traditrice
    Lavorare come ladri non è la vita che tutti sognano, ed anche praticare i rudimenti della magia nera non è il massimo... ma alla lunga tutto dà i suoi frutti. La grande abilità di Alhandra nel manipolare le ombre le permette di percepire ogni ombra presente in un raggio di 15m da lei, comprese quelle in movimento. Questo le permetterà di percepire tutti i corpi solidi -animati e non- all'interno di una determinata area, purchè vi sia anche solo un lieve bagliore, così da creare ombra.

    [Auspex Ombre = 5pt]
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    « Gemîwane è la flotta, e la flotta è la nostra casa. Se veramente dite di non avere intenzioni ostili nei nostri confronti... Er... »

    Oh. Quindi… non c’era nessuna isola? O forse c’erano una flotta ed un’isola, non collegate tra loro?
    Jung-Xi Chi non ebbe tempo di pensarci troppo, perché - ovviamente - lo span di attenzione della Lepre giocava pesantemente contro la riuscita della missione… o il loro ritorno a terra tutti interi. Avrebbe voluto avere con Sanglante la telepatia dell’intesa che sembrava unire i Gemîwanesi: sarebbe stata molto utile per limitare le possibilità di danno e morte per linciaggio.

    Avrebbe voluto parlare a quattrocchi con Nalin Lapadi, ma come fare? Al momento poteva solo osservare con costernazione gli exploit della Lepre. Si vedeva che Nalin fosse a disagio quasi quanto lei: Jung-Xi Chi poteva anche sentirne il peso, oltre al suo stesso imbarazzo.

    « Siete dunque al servizio dell'Imperatore di Giada?»

    Oh, no. No no no. Non avrebbe permesso che la sua persona venisse associata ad un uomo con un harem, nossignora.

    Sanglante aveva una lingua davvero tagliente, però... dopotutto era una situazione che come minimo avrebbe fatto saltare i nervi a chiunque, ma Chikuyugi era una vera signora e nessuna Lepre svampita, punk indelicata, ciurma di maleducati e nessun fantasma che passi attraverso le benedette pareti avrebbe cambiato la cosa.

    Per cui: era necessario correre ai ripari o avrebbe tirato una scarpa in testa a qualcuno, chiunque.

    Domando scusa, ma è proprio necessario continuare a parlare sul ponte? Con l’agitazione di poco fa mi tremano ancora le gambe…
    Rivolse un’occhiata implorante al capitano della Nanpaseong e a Li Kao, pregando che qualcuno su quella nave volesse terminare dignitosamente la giornata.
    Capitano, sarebbe troppo chiederle l’uso della sua cabina per qualche minuto?
    Si rivolse nuovamente a Nalin “Come le ha confermato il suo compagno” - disse, facendo all’uomo un sorriso stanco – “non abbiamo armi sottocoperta, per cui se voleste seguirci, magari per un té… sempre ammesso di averne...
    Lanciò un’occhiata incerta ad Ako “oppure può… passare attraverso il ponte se le è più comodo… come vuole...

    Nel vedere la Lepre che zigzagava per il ponte, sventolando la spada della discordia, muoversi nuovamente fin troppo vicino agli ospiti, rivolse gli occhi al cielo, raccomandò al Dio che era lassù di evitare che alla ragazza fosse fatto lo scalpo in sua assenza. “ Datemi un momento, prendo congedo e vi raggiungo. ” La fanciulla puntò, quindi, decisa a rigirare la Lepre verso la ciurma “ Hai già avuto la tua udienza con la principessa Lepre, adesso è il mio turno. Perché non giochi a carte con questi signori e rispieghi loro che non sei un coniglio, mmh?” Così dicendo, la fanciulla sorrise al gruppetto di malcapitati. “Non fatele male, ci manca soltanto che pensino che siamo dei barbari.

    E – per buona misura – trattenne Sanglante, prima che potesse scendere sottocoperta al seguito del Capitano e dei Gemîwanesi “Prima di raggiungerci, potresti assicurarti che la Lepre sia impegnata? O comunque sia, rimanga lontana il più possibile dalla cabina? Dille… che so… che c’è una foca monaca che gira intorno alla nave e la cerca? Qualcosa che ci faccia guadagnare un po’ di tempo… e magari qualcos’altro, se riesco a spiegare a quelle persone che non trattiamo schiave.

    Si affrettò, quindi, a recuperare terreno verso Nalin Lapadi e la prese sottobraccio fino alla loro destinazione. Una volta ‘accomodati’ tutti, cercò di radunare le idee.
    Dunque, come diceva la mia collega Sanglante, la donna con i coltelli, un ricco mercante di nome Raven ha ingaggiato il cartografo Li Kao, qui presente.” disse, con un cenno del capo diretto all’interessato “Dopo la Catastrofe, i territori dell’Ovest sono stati sconvolti e… beh c’è del mare dove prima non c’era… Hanno pensato che oltre a quello potesse esserci dell’altro ” e guardandola negli occhi, con un guizzo di entusiasmo, proseguì “Ed avevano ragione! Ci siete voi!

    Il suo sorriso si affievolì un po’, a quel punto “Non mi risulta che il signor Raven commerci in così tanta giada da poter essere chiamato ‘Imperatore’, inoltre non intratterrei volentieri rapporti con uomini tanto incostanti e capricciosi da necessitare di un harem, nemmeno per tutta la giada del semipiano… non è il mio colore.” Qualcosa in quella affermazione la disturbò, probabilmente la faccenda dell’harem.
    In ultimo… Sanglante è stata un po’ indelicata nei confronti della Lepre, ma vi prego di non pensare male di nessuno! Questa traversata si è rilevata un filino provante… Ecco, io sono una guaritrice… la Lepre è una persona un po’ troppo vivace e disattenta, ma non è cattiva… spero… non realizza che quello che fa o dice potrebbe turbare chi le sta intorno. Vede il mondo a modo suo, ecco… un modo un po’ bizzarro...
    Forse non era il modo adatto per fugare i loro dubbi, perché mentre Jung-Xi Chi parlava, non faceva altro che avvalorare, in qualche modo le parole di Alhandra.


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    Condizioni Fisiche: Ottimali

    Status Mentale: Stanca, ma ci prova comunque ad essere di buon umore

    Riserva Energetica: 100%

    Riepilogo delle Azioni:damage control; #Chikurellaintensifies


    Poteri Passivi

    - Karenai Hana - Non invecchia di un giorno. [Eterna Giovinezza]

    - Manashiki - Chiku ha la capacità istintiva di capire l'indole delle persone e intuirne i sentimenti. [Empatia]

    - Luce della Grazia - Attira con facilità attenzione e benevolenza, placa i cattivi pensieri, e suscita simpatia e protezione. [Malia di Gentilezza]


    Tecniche Utilizzate
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31 replies since 6/6/2019, 09:21   944 views
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