Coronation

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    ~ White

    Group
    Senatori
    Posts
    12,778
    Location
    Ionia

    Status
    Anonymous

    Quello era un giorno di festa, su Laputa. Uomini, donne, bambini e anziani festeggiavano in strada l'incoronazione del nuovo Autocrate, tutto sembrava idilliaco e perfetto per un evento lieto e senza ombre.
    Eppure, non tutti erano distanti da sentimenti oscuri e maligni.

    Da qualche parte nei vicoli, un gatto randagio con un occhio solo vagava rancoroso, soffiando alle ombre dei vicoli covando rabbia nelle profondità dell'unico occhio scuro. Aveva smarrito il suo trofeo, una preziosa lisca di pesce con ancora addosso tutta la testa e parte della pelle. I gatti sanno essere creature perniciose, specie quando viene loro sottratto il cibo. La causa dei suoi mali: il trambusto provocato dalla cerimonia, una carrozza l'aveva quasi travolto, obbligandolo a lasciare il suo prezioso bottino, che si era perso nell'oceano di umani preda della fretta e del giubilio. Emanava puro astio, ma non era il solo. Svoltando, si trovò paralizzato dal terrore, si alzò sulla gobba e fuggì via con un fremito, appena i suoi sensi raffinati di felino entrarono in contatto con un'aura ben più tremenda. Ben più profonda. Ben più spaventosa.
    L'aura di una strega arrabbiata col mondo.

    png

    « ... »
    Il mormorio della sua voce era quasi impercettibile, sembrava bisbigliasse una maledizione in una lingua antica, mentre gattonava qua e là nella semioscurità del vicolo all'ombra di due edifici, intenta a disegnare coi gessetti colorati lunghi archi, strani simboli, cerchi innaturalmente perfetti, la mantellina che strusciava flebile sul selciato, il cappello fatalmente ammaccato come se delle ruote ci fossero passate sopra senza ritegno.
    « Tutti... trovali tutti... uno... due... sei. Sì. Tutti e sei... trovali... »
    Aveva il faccino impolverato, un po' di terra fra i capelli, un ginocchio sbucciato e si era macchiata la camicetta bianca. E fra tutte le creature arrabbiate sul Presidio Errante di Laputa, lei in assoluto era la più arrabbiata di tutte. Terminò l'ultimo cerchio magico, poi si alzò sbattendo le mani sui pantaloncini scuri, soddisfatta del risultato: un'intricatissima rete di magie ed incantesimi di evocazione. Guardandoli ridacchiò, sentendo il sapore dolce della vendetta sul retro del palato. Era pronta a scatenare su Laputa l'ira della più tremenda e malvagia delle streghe. Cioè lei medesima, qualora non fosse chiaro.
    « Ufuf. Me la pagheranno cara. »
    Il cerchio magico si illuminò, emanando energia arcana. Riful rise, alzando le braccia al cielo, pronta ad accogliere la sua creatura. Il suo servo più terribile e leale, l'essere che già una volta aveva minacciato di distruggere la città. E stavolta non ci sarebbero stati di certo arcangeli comparsi dal nulla pronti a rispedirlo nel reame delle fiabe. Fu più o meno in quel momento che qualcosa di piccolo e duro rimbalzò sul cerchio magico, ma lei non ci fece neanche caso. Piuttosto notò la figura che si avvicinava, scambiandolo per un ignaro passante. Si voltò a fronteggiarlo, con un sorriso beffardo sul visetto davvero molto somigliante a quello di Drusilia Galanodel, che proprio quel giorno passava ad altri il ruolo di Autocrate.

    « Sei arrivato appena in tempo, chiunque tu sia! »
    Annunciò lei con una risata diabolica. Il cerchio magico si completò alle sue spalle, irradiando energia. Un'ombra ferale emerse dal cono di luce, preparandosi ad emergere in tutta la sua terribile stazza. Riful agitò la mantellina in un gesto teatrale, poi indicò lo sconosciuto con il dito indice, facendo di lui il primo bersaglio per l'entità richiamata nel mondo reale.
    « Fu fu! Povero sventurato! Disperati e piangi di terrore, perché sarai la prima vittima della mia ira! »
    Alzò le braccia la cielo, mentre infine dietro di se ruggiva inferocito il più terribile drago bicefalo della storia di Celentir!
    « Vieni a me, Abbadon! Ancora una volta ti convoco al mio cospetto per dispensare distruzione!!! Ah ah ah ah ah!!! »
    Ed egli rispose, con un ruggito primordiale. Subito spalancò le possenti ali, alzando entrambe le teste al cielo ed eruttando fuoco nero. Si distese in volo e si scagliò con tutto il suo peso sul nemico. Lui, Abbadon, che in passato aveva terrorizzato intere popolazioni. Lui, che aveva distrutto fortezze e annientato eserciti. Con tutta la rabbia di un drago della mezzanotte selvaggio, ecco che si aggrappava agli stivali dello sfortunato che si trovava sul suo cammino, e con morsi terribili riuscì a scalfirne il cuoio in ben quattro punti differenti. Risultato degno dei nove centimetri di altezza di quel mortale drago nero in miniatura...

     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    .†.Godwrath.†.

    Group
    Member
    Posts
    354

    Status
    Anonymous

    Cortile di Miséricorde, Città di Istvàn.
    Presidio Orientale, Endlos.

    Senza avere un'idea precisa di dove fosse diretto, Leon Belmont avanzava con passo lento e pacato lungo il porticato di pietra che delimitava il campetto con giardino di Miséricorde e ne costeggiava l'edificio principale.

    A decidere l'andatura del suo incedere era la piccola Momo -una bambina afasica ospite del Nido degli Angeli-, che gli camminava davanti tenendolo per mano, con tutta l'aria di volere condurlo in qualche posto, e... se il biondo Cavaliere non avrebbe saputo prevedere il dove, poté facilmente intuire il da chi lo stesse portando: per i suoi problemi, dopotutto, l'unico a non avere alcun tipo di problemi a farsi comprendere da lei era l'Oracolo di Miséricorde. Tuttavia, il Paladino non aveva idea di quali ragioni potesse avere l'Oracolo per volerlo incontrare quel giorno.

    Seguì la sua guida fino all'arcata di un portone dai doppi battenti, mossero insieme qualche passetto nella fresca penombra dell'interno che li accolse piacevolmente, e poi Momo gli lasciò andare la mano, avanzando da sola fino ad una alta finestra del piano rialzato che si affacciava sul cortile interno, fermandosi accanto al ragazzino seduto sul davanzale, impegnato ad incidere qualcosa sulle perline di un braccialetto di legno con l'aiuto di uno spillo d'argento.


    jpg
    « Non volevo disturbare durante i preparativi per l'Incoronazione quindi... »
    salutò quello, sollevando il faccino infantile e sorridente dal proprio lavoro
    « ...scusa se ti ho fatto venire fino a qui, Fratellone Leon! ♪ »

    « Nessun problema: c'è tempo prima della partenza,
    e non ho molto tra cui scegliere per l'abbigliamento. »


    Non avendo altro modo per rassicurarlo, data che l'incompatibilità della loro natura rendeva problematico per il Cacciatore anche solo avvicinarsi al Vampiro senza fargli del male, l'uomo si limitò a rivolgergli un sorriso paziente e un cenno affermativo della testa da dove si trovava.

    « ...piuttosto, tu sei sicuro di non- »

    « Una cerimonia dall'altra parte del Semipiano, tenuta in pieno giorno,
    e in una Sala che riflette la luce del sole non fa proprio per me. »

    l'anticipò l'altro, tornando ad abbassare lo sguardo sulle incisioni e scrollando le spalle
    « …ma grazie comunque del pensiero: lo apprezzo. Dico davvero.
    In ogni caso, ti ho fatto venire qui perché vorrei che fossi preparato. »


    « Preparato per cosa...? »

    Inarcando un sopracciglio e rimanendo a distanza di sicurezza, l'uomo gli rivolse un'occhiata interrogativa, reclinò il capo da una parte, e ristette in attesa di qualche altra sibillina informazione da parte dell'Appeso, ma... per tutta risposta, il ragazzino dall'età indecifrabile tracciò un ultimo segno sull'ultima perlina del braccialetto che si era rigirato tra le mani, soffiò via i rimasugli di polvere e trucioli, e passò in rassegna ogni sfera della composizione con gli enigmatici occhi bigi; poi, lo lanciò verso il Cavaliere, che lo afferrò al volo.

    « Niente di serio: portalo con te a Laputa, e lancialo nel glifo della Strega. »
    spiegò, conciso e sibillino, saltando giù dal davanzale e prendendo la bambina per mano
    « So che avrai pazienza con lei. E porta i miei saluti a Drusilia. »

    E senza addurre ulteriori spiegazioni,
    i due bimbi sparirono nei freschi e ombrosi corridoi dell'edificio.


    png

    Sala del Trono, Mastio di Laputa.
    Presidio Errante, Endlos.

    jpgGiunto sull'Isola Errante insieme alla delegazione al seguito dell'Alfiere Orientale, Leon Belmont aveva iniziato a notare curiose reazioni del monile affidatogli dall'Oracolo di Istvàn, che aveva indossato sopra il guanto destro; incuriosito dall'avvampare luminoso delle incisioni che solcavano il legno, quasi a indicargli una direzione da seguire, il Paladino aveva così preso un momentaneo congedo dalla sua Sorella e Regina per seguirne le indicazioni.

    Pochi minuti dopo, stava aggirandosi per alcune dimore della Città Alta quando -svoltato un angolo- gli occhi cerulei si posarono sulla nera figuretta di una bambina accovacciata per terra, e fu certo di aver trovato quello che stava cercando non appena mise a fuoco il vistoso tipico cappello da Strega, dalla faglia larga e la sommità a punta: senza intendere cosa la piccina stesse borbottando, il Cavaliere si mosse per raggiungerla, si sfilò il monile dal polso, e lo lanciò con precisione nel cerchio magico tracciato sul selciato con del gessetti.
    Fu allora che la piccola fattucchiera si accorse del suo arrivo.

    « Sei arrivato appena in tempo, chiunque tu sia! Fu fu! Povero sventurato! »
    lo apostrofò, voltandosi a fronteggiarlo con un sorriso beffardo e una strana risata
    « Disperati e piangi di terrore, perché sarai la prima vittima della mia ira! Vieni a me, Abbadon! Ancora una volta ti convoco al mio cospetto per dispensare distruzione!!! Ah ah ah ah ah!!! »

    La bimba levò le braccia al cielo, e dal glifo alle sue spalle, in una colonna di luce, venne fuori una creatura: una creatura nera, squamosa, battagliera, e... piccina. Una versione ristretta di un drago bicefalo (molto simile a quello parcheggiato nei giardini di Palanthas, tra l'altro), che si avventò con ferocia sui suoi stivali.

    Squadrandolo dall'alto con un cipiglio vagamente interdetto, Leon ignorò la bestiolina, lasciandola libera di sfogare le proprie energie in eccesso fino a che non si sarebbe stufata; piuttosto, portò nuovamente gli occhi cerulei sulla Streghetta, e non ci mise molto a ricollegare la sua estrema somiglianza con Drusilia con un passato episodio raccontatogli da Jophiel e con la richiesta di Bess.


    « ... ma... ma... ma... »

    Intanto, la terribile incantatrice, dopo aver indugiato per qualche istante lo sguardo smeraldino sulla sua ben poco minacciosa evocazione, scoppiò in lacrime, e nel vederla così -sconsolata e scarmigliata, con la camicetta sporca e un ginocchio sbucciato-, l'espressione del biondo si ammorbidì in un sorriso gentile e rincuorante, prima di avanzare fino a lei e piegarsi cavallerescamente su un ginocchio al suo cospetto.

    « Permettete, Milady. »
    esordì con gentilezza, posando due dita sulla sbucciatura, risanandola
    « Il mio nome è Sir Leon Belmont, Guardia Indaco dell'Esercito Orientale. »
    si presentò, ora che i loro occhi erano più o meno allo stesso livello
    « Il mio buon amico Balthazar mi ha chiesto di scortarla alla cerimonia. »
    proseguì, infiocchettando un poco la realtà, e porgendole la mano guantata
    « Posso chiedervi la cortesia di seguirmi? »

    Arrossendo e piagnucolando, anziché raccogliere l'invito o rispondere in qualunque modo, Riful estrasse uno specchietto da borsetta dalla propria tasca, lo gettò a terra -tra sé e il Cavaliere- e... ci saltò dentro, lasciando il Paladino in compagnia della sua perplessità; con un sospiro, si risolse così a raccogliere l'oggetto e a contemplarlo per qualche istante, prima di riporlo con attenzione in un tasca interna del mantello: lo avrebbe consegnato a Drusilia una volta concluso il rituale di incoronazione. Quanto al mini-drago, ancora intento ad aggredire in vano le sue calzature...

    « Sarà il caso di trovare una sistemazione anche per te... »

     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Now with 200% more old lady

    Group
    Staffer
    Posts
    8,382
    Location
    Bergamo

    Status
    Anonymous

    Piazza Principale, Quarto Girone.
    Presidio Errante, Endlos.

    wRykHL1Al riparo dal fracasso nella piazza, nella quale centinaia di persone si stavano accalcando davanti alla parete più sgombra, in uno dei tanti vicoli circostanti, c'era una certa agitazione nell'aria. Un topolino sfrecciò terrorizzato fra le gambe di un uomo solitario più interessato alla banana mangiata già per metà che alle immagini proiettate da un manipolo di maghi tramite l'ausilio di qualche aggeggio incantato.
    Appoggiato sulla spalla ad un muro laterale, egli lo seguì con lo sguardo fino a quando non sparì in un pertugio quasi impossibile da notare senza cercarlo attivamente, dopodiché lasciò il proprio sostegno e, una volta percorsa una manciata di metri costeggiando il largo, si affacciò in un'altra calle. Sul lastricato erano state lasciate delle piccole impronte che riconobbe appartenere ad un gatto, distanziate abbastanza da far intendere che questo si fosse allontanato a larghe falcate da...

    ...una ragazzina. Doveva avere intorno ai dodici anni, e il suo completo da streghetta da fiaba era sporco come il suo faccino e i suoi capelli. Aveva un ginocchio sbucciato e un'espressione truce ma, soprattutto, emanava un'aura straordinariamente sinistra. Quella non era solo una bambina travestita, bensì era davvero dotata di almeno un po' di potere magico; sicuramente abbastanza da mettere in allerta il sesto senso di molti animali, e spaventarli di conseguenza. Il roditore di prima doveva aver reagito però al gatto in arrivo, mettendosi al riparo seguendo il proprio istinto di sopravvivenza.
    Certe creature si impressionavano con davvero molto poco.

    Su tutta la stradina erano stati tracciati con dei gessetti una rete di cerchi magici e linee di potere i cui motivi ricordavano quelli impiegati di solito negli incantesimi di evocazione; solo non sapeva di chi o che cosa di preciso. Sicuramente qualcosa di potente e di impegnativo, se una sola persona si era presa la briga di compiere un atto vandalico tanto complesso il giorno in cui, se non aveva capito male, sarebbe stato eletto il nuovo Alfiere del Presidio Errante. Senza ombra di dubbio un giorno perfetto per un'azione terroristica.

    « Ufuf. Me la pagheranno cara. »
    Quando uno dei cerchi si illuminò, Tomas Renkse decise di non essere molto interessato a scoprire ciò che sarebbe saltato fuori da lì a poco. Diede un altro morso al suo frutto, e si voltò verso lo schermo. Aveva appena sentito annunciare l'ingresso della Matrona di Altatorre, Evangeline Raillier-Lanty, e del suo illustre socio, il signor Warren Harding. Alcuni spettatori fischiarono entusiasti quando il décolleté della giovane donna venne messo a fuoco fino ad occupare da solo la parete di un intero palazzo nobiliare. L'inquadratura ritornò alla normalità dopo appena due secondi.

    8lWpVA5« Sei arrivato appena in tempo, chiunque tu sia! »
    Tomas si voltò di scatto, smettendo di masticare e lanciando un'occhiata a quella ragazzina che scoprì non stesse parlando affatto con lui, bensì con un altro uomo vestito da nobile, dai capelli biondi e gli occhi azzurri. Lo riconobbe come Leon Belmont.
    « Fu fu! Povero sventurato! Disperati e piangi di terrore, perché sarai la prima vittima della mia ira! »
    Nel momento in cui la bambina alzò le braccia al cielo, si sentì il tintinnio di un campanaccio dalla piazza. Subito dopo, un muggito, e la voce squillante di un uomo.
    « Ah, ci sarà da divertirsi! »
    Ad intervenire fu per la precisione un vecchio dai tratti e dall'accento così stereotipicamente occidentali da potere automaticamente indurre qualcuno a chiedergli se potesse insegnare le molteplici vie del kung fu. Avvolto in vesti verdi, aveva condotto un enorme bue dal pelo marrone vicino al vicolo tirandone le redini con una mano e accarezzandosi la lunga barba bianca con l'altra.
    « Vieni a me, Abbadon! Ancora una volta ti convoco al mio cospetto per dispensare distruzione!!! Ah ah ah ah ah!!! »

    Abbadon apparve, proprio come comandò la sua evocatrice, con un ruggito feroce. Si librò poi in volo, fuoco nero che veniva sputato da entrambe le teste di quella creatura draconica; una sembrava essere perfino meccanica. Si avventò infine sul cavaliere del Presidio Orientale sotto gli occhi dei due uomini che non poterono trovare in cuor loro la volontà di intervenire. Quegli stivali dall'aspetto pure costoso sarebbero sopravvissuti comunque in qualche modo.
    Renkse, Sir Belmont, il vecchio e il bue si girarono con sincronia disarmante verso la bambina.

    « ... ma... ma... ma... »
    Quest'ultima scoppiò in lacrime, sconsolata, delusa e umiliata. I tre estranei la guardarono impassibili, mentre l'uomo dai capelli biondi si intenerì, e le sorrise con dolcezza.
    « Permettete, Milady. »
    Cominciò lui, chiudendo la ferita superficiale della ragazzina con l'imposizione delle... dita.
    « Il mio nome è Sir Leon Belmont, Guardia Indaco dell'Esercito Orientale. Il mio buon amico Balthazar mi ha chiesto di scortarla alla cerimonia. »
    Leon Belmont le porse cavallerescamente la mano. Tomas inarcò confuso un sopracciglio, ma l'altro non parve troppo sorpreso dalla nuova svolta negli eventi. Strano, pensò, perché di solito è l'esatto contrario ad avvenire.
    « Posso chiedervi la cortesia di seguirmi? »

    « Credo sia la principessa Riful. »
    Spiegò il vecchio, il tono di voce così basso da costringere il suo interlocutore ad abbassarsi per sentirlo bene. Annuendo, quest'ultimo osservò infine la principessa in questione gettare uno specchietto a terra per poi tuffarvici dentro come in una piscina. Abbadon continuò nel frattempo imperterrito a sgranocchiare le calzature del cavaliere.
    « Sarà il caso di trovare una sistemazione anche per te... »
    Come se avesse fiutato in qualche modo il pericolo, però, il drago cambiò bersaglio, avventandosi questa volta sulle scarpe di Tomas. L'uomo si chinò subito per afferrarlo come avrebbe afferrato un topolino, e fissò la creatura mentre questa si dimenava per liberarsi. Anche le fiamme, non più forti di quelle di un accendino, ebbero alcun effetto – l'anziano ne aveva addirittura allegramente approfittato per accendersi la pipa.

    « Oh, con permesso, a quello posso pensare io, giovane signore! »
    Si fece avanti gioviale.
    « Oggi sono comunque diretto all'Albero Casa, giacché sono stato convocato per una consulenza da parte di un Aviatore. »
    Esibì i documenti, tutti autentici, che provavano ciò che diceva. Era infatti giunto fin lì per verificare l'autenticità di un artefatto ritrovato recentemente nel Presidio Occidentale, e per istruire i lavoratori del ristorante al piano terra il giusto metodo di distillazione di un particolare tipo di vino di riso.
    « Allora a chi devo mollare la lucertola? »
    Tomas alzò il palmo della mano, rivelando un Abbadon che era appena stato di fatto imprigionato nel suo stesso corpo, improvvisamente immobile come una statuina.
    « È ancora viva, » chiarì subito, « l'ho solo pietrificata per un po', nemmeno se ne sta rendendo conto. »

    « Beh... fintanto che non nuoce al piccoletto... » assentì il Cavaliere, inarcando un sopracciglio e reclinando un poco la testa dorata da una parte, dubbioso, prima di porgere la mano all'uomo - non per reclamare il draghetto, ma per porgere i suoi saluti. « Il mio nome è Leon Belmont, Guardia Indaco dei Cavalieri dell'Est, e credo di poter parlare anche a nome dell'Autocrate nel ringraziarvi per l'assistenza: il draghetto è di sua pertinenza, quindi credo sia meglio che glielo riconsegni personalmente. »

    « Tomas Renkse, » rispose l'altro, stringendogli la mano con un accenno di esitazione. Subito dopo aver consegnato la bella statuina nelle mani dell'uomo (non prima però che il bue riuscisse a darle una poderosa leccata con inaudita prontezza di riflessi), concluse sbrigativamente, « Prego. »
    L'anziano si limitò ad un breve inchino alla maniera occidentale. Sorrise poi al cavaliere.
    « Quanto a me, il mio nome di famiglia è Li, il mio nome personale è Kao, e c'è un lieve difetto nel mio carattere. »

    Rivolgendo le iridi azzurre all'anziano, il Paladino reclinò il capo da una parte, mostrandosi un poco smarrito « ...intende il carattere della sua scrittura? »

    « Oh no, » rispose Li Kao con semplicità, sul suo volto ancora il medesimo sorriso allegro, ma al tempo stesso sornione. « In quella, modestia a parte, ricevetti addirittura gli elogi dei grandi calligrafi sotto cui ho studiato all'onorevolissima Accademia di Túyā! »

    Non riuscendo molto a seguire i discorsi del nonnino, il Cavaliere accantonò la questione con un sorriso gentile, archiviando la faccenda come problemi di comunicazione dovuti alla lingua, alla cultura, o alla senilità.
    « Sembra una cosa fantastica, Signor Li: complimenti. » annuì con gentilezza, per poi tornare a rivolgere gli occhi cerulei sull'altro e sul draghetto, ora in apparenza inanimato. « Come detto, vi sono molto riconoscente per l'aiuto, ma -al momento- le circostanze non mi permettono di trattenermi: sono invitato al Mastio per l'Incoronazione e sarebbe irriguardoso tardare, quindi... temo di dover già prendere congedo. »

    « Buon viaggio, allora! »
    Tomas Renkse e Li Kao osservarono placidamente il nobiluomo allontanarsi in direzione del Mastio, il primo con le mani infilate nelle tasche dei pantaloni e l'altro nelle maniche della sua veste. Sia lo specchio in cui era svanita Lady Riful, che aveva attirato l'attenzione del bibliotecario, che il draghetto, a cui era invece interessato il saggio, se ne erano andati con lui.

    Quando non rimasero che loro due, Tomas prese di nuovo parola.
    « Come si chiama il suo animale? »
    « Lu Yu, » disse Li Kao, « ma non deve essere confuso con l'eminente autore de “Il classico del tè”, e tutti si rivolgono a lui come Decimo, poiché egli è il decimo dei suoi fratelli. »
    « Capisco, e lei per caso...? »
    Il vecchio sospirò.
    « No, » lo interruppe con aria sconsolata, « non conosco le molteplici vie del kung fu. »

     
    Top
    .
  4.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    SSA Delta


    Group
    Member
    Posts
    812

    Status
    Anonymous

    Una congiura.
    Non v'erano altri modi per definirla, nossignore signornò. Congiura, tradimento, collusione, associazione a delinquere, riunione di tizi sospetti intenti in atti inappropiati e misteriosi, o forse inappropiatamente misteriosi. Un'unione di intenti truffaldini il cui scopo era l'abbattimento del potere legale-

    +++ Allora, soldato, ti stai divertendo? +++ uscì dal suo comunicatore

    Jattur alzò gli occhi al cielo.
    Si, era una congiura.
    Era la prima volta che Jattur faceva parte di un evento pubblico di portata così grande... da spettatore.

    Complice una vera e propria congiura da parte di superiori, amici, colleghi e intelligenze artificiali, Jattur girovagava fra la folla festiva nella Piazza di Giustizia, in divisa da parata ma privo di obblighi all'infuori di comparire, essere ripulito e divertirsi. Compito nella quale era strettamente sorvegliato dall'onnipresente occhio dell'Argonath, la quale - nonostante la pretesa di sorveglianza stealth orbitale - prestava un'inusitata attenzione a fatti e cose nel raggio di una trentina di metri scarna dal soldato in questione. Quel tanto che bastava per assicurarsi che lo sguardo di Jattur si soffermasse -guardingo e sospettoso di tutto- sul nobiluomo intento in speleologia nasale, le damigelle allegramente scorticandosi verbalmente complimentandosi i rispettivi completi, i bambini impegnati nella tradizionale ed onorevole tradizione del trovar guai, e chi più ne abbia più ne metta.
    Sottigliezza, il tuo nome non è Argonath.

    « La missione è uno strabiliante successo. » commentò Jattur con impeccabile temperamento, soffermandosi a bere un sorso dal flùte nella sua mano.
    +++ Lieto di sentirlo +++ cinguettò l'astronave, apparentemente immune tanto alle bordate di sarcasmo puro quanto agli accelleratori di massa dei caccia.
    +++ Per quanto non possa fare a meno di notare come lo champagne del tuo bicchiere sia stato discretamente sostituito con una bibita analcolica visivamente simile, e che il tragitto apparentemente casuale del tuo girovagare sia un mix di vari schemi di pattugliamento ssa. +++

    D'arvit.

    « Davvero? » Jattur sorseggiò ancora la sua bevanda, avendo cura di replicare perfettamente il movimento precedente. « Non me ne ero accorto. Quale curiosa coincidenza. »
    « Quale coincidenza, d'avvero. » replicò l'Argonath... dalle sue spalle.

    Jattur si girò.

    Nella medesima divisa da parata che indossava Jattur, salvo per i gradi, v'era una donna - alta pochi centimetri meno di lui, bionda, capelli a caschetto, occhi... rossi? Davvero?

    « Avatar nanitico? » domandò - abbastanza inutilmente, di cos'altro si poteva trattare? « Scelta interessante. »
    « La missione richiede un approccio sul campo. » rispose l'Argonath sfacciatamente, togliendo il bicchiere di mano a Jattur e sostituendolo con un altro la cui prima zaffata d'odore gli fece arricciare i peli del naso. Replicato, sicuramente: Jattur riteneva improbabile che le distillerie di Laputa potessero creare motore per astronavi tanto potente. « Andiamo » fece lei, afferrandogli la mano. « Ho visto un... »

    Trattenendo un'alzata d'occhi, il soldato si lasciò trascinare via.
    Come aveva già detto: una congiura.

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Cra

    Group
    Staffer
    Posts
    4,626

    Status
    Offline
    mjo9om

    Numerologia 33: Ricerca


    Questi eventi lo fanno sempre sentire profondamente inadeguato.
    Per uno che ha trascorso la sua infanzia, adolescenza ed a conti fatti la gran parte della propria vita nel profondo Nord, dover adeguarsi a certi standard è difficile. Nel suo villaggio, nei giorni in cui venivano macellate le renne, o nel giorno della predica al totem guardiano o in occasione del matrimonio del capovillaggio, si doveva sfoggiare una certa classe: pelli di lupo o di renna, pesanti manti colorati di lana e magari scarponi foderati di cuoio. Il top del buongusto. Ma al Nord si preferisce la sostanza all'estetica, perchè un bel vestito non ti permette di sopravvivere alle temperature delle distese ghiacciate, una pelliccia, seppur spellacchiata ed ispida, invece si.
    Da qui la nota intolleranza sartoriale del Numerologo. Nel suo armadio conta decine di capi, necessari per occasioni formali date dai ruoli che ricopre all'interno della gilda e del Presidio, eppure quelli che concreatemente utilizza sono due o tre: pantaloni color topo, o un paio neri; camicie bianche in abbondanza; un golfino grigiastro per il periodo freddo; un paio di giubotti ed impermeabili. Questo è tutto il suo vestiario.
    Dramma.
    Apocalisse.
    Quando gli è stato detto che non poteva presentarsi così all'incoronazione del nuovo Alfiere. Non è dignitoso per uno degli Ufficiali mostrarsi così al resto del Presidio. Ne è seguito un lungo tira-e-molla tra il Numerologo e la sartoria e tra il Numerologo e Giulietta. Lo spirito, giustamente, ha preteso dal Pastore un vestito che non tradisca le sue origini (gonna di lana spessa a scacchi verdi ed arancioni, pelle di lupo, cotta di maglia leggera) per fortuna la Sartoria ad una simile richiesta si è opposta duramente.
    Il vestito che gli è stato confezionato gli calza a pennello, peccato che è preciso, gli pizzica e gli genera un disagio interiore secondo solo a quello di dover presenziar ad un evento con così tante persone.
    Non può tornarsene nella sua stanza a meditare?
    Si passa l'indice della mano destra ad allentare il colletto della camicia bianca, stretta da una cravatta nera con delle righine bianche, questo è stato tutto il motivo nordico che è stato possibile riportare nella sua mise. Il vestito grigio, troppo lungo dietro per i suoi standard, in realtà è stato prodotto con cura e dattagli, ma lo spirito ascetico del Numerologo non gli permettere di goderselo pienamente.
    Zigzaga per la sala salutando qualche sparuto viso conosciuto, un paio di volte gli tocca anche fermarsi, stringere qualche mano e snocciolare qualche discorso ovvio sul tempo, sull'evento o su quello strano tizio con il ventaglio con piume di pavone.
    In realtà il Numerologo ha già disperso i suoi spiriti alla ricerca di Asaliah. Sicuramente sarà presente ad un evento così importante eppure non riesce ancora a vederla.
    Quando la vede entrare sta parlando con un mercante da cui si distacca immediatamente con una scusa banale. E' folgorato dalla bellezza della ragazza e le sorride imbambolato. Quando però spunta un certo accompagnatore si paralizza. Li fissa mostrando un disagio esistenziale profondo. Cerca di farsi largo tra la folla che chiacchiera per avvicinarsi. Quel maledetto ci aveva già provato alla nascita di Ren ed imperterrito torna sul luogo del delitto, che è Asaliah! La sua Asaliah. Gli bolle nel petto un misto tra dovere genitoriale di protezione ("meglio che ti comporti bene con mia figlia o te la vedrai con me") ed una gelosia morbosa da fidanzatino di undici anni appena.
    Mani serrate, falcata rapida e come un treno si avvia verso l'accoppiata. Prenderà Kerobal e gli farà un bel discorsetto, sicuramente la povera Asaliah è stata raggirata in qualche modo.
    Purtroppo, però, l'evento è formale e crea delle regole precise. Quindi quando il duo si accomoda in prima fila un senso bruciante di sconfitta lo trafigge. Il suo sangue lo tradisce e non può accomodarsi con loro. Stringe i denti ed opta per la seconda fila. Dietro il duo.
    Fissa in cagnesco il Nephilim in iracondo silenzio. Nella mente si immagina una serie di sevizie adeguate per punire un simile affronto. Concentrato com'è si perde mezzo discorso di Drusilia. E' il coro di voci che lo desta e lo trascina nella collegialità.
    Lunga vita al Re!
    E poi, stoico, torna a fissare in cagnesco Kerobal. Per Asaliah, ovviamente, solo sorrisi e complimenti nella sua testa.

    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi (x10), Cocoguyan (x1), Anatema dei Numi, Orologio dell’Eterno Ritorno
    Mana: 110%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Perfetto

    Passive
    Sussurri - Auspex spiritico, udito e dei legami nel raggio di 30 metri
    Figlio dei Numeri - Istant Casting ed aumento riserva di mana
    Spiriti: Giulietta - Percezione delle invasioni psioniche ed illusorie
    Spiriti: Giulietta - Percezione dei pericoli nel raggio di 30 metri
    Condivisione Spiritica - Immunità al dolore ed alle malie
    Continuità Spirituale - Telecinesi e cast dai tarocchi
    Velo dell'Anima - Visioni
    Lettura dell’Anima - Radar bugie e Telepatia
    Corazza spiritica - Armatura naturale, PU Resistenza, Levitazione
    Mazzo di tarocchi - Tasca dimensionale

    Attive

    Scheda: Qui

    Riassunto

     
    Top
    .
  6.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    3,131

    Status
    Anonymous

    jpg
    Ferma in quarta fila, ben lontana dalle teste coronate e dagli illustri ospiti di quel mondo non ancora familiare, Alma Cordelia Iblis sedeva quieta e composta su un cuscino delle belle panche della Sala del Trono... e con indosso quell'ampio e sontuosissimo vestito rosso, i capelli scuri per l'occasione resi più lunghi con un pizzico di magia, e arricciati in boccoli con molto lavoro da parte della Zia Lust, e gli occhi d'ambra fissi sulla pedana dove si sarebbe svolto il formale passaggio di consegne, sembrava in tutto e per tutto una deliziosa bambola di porcellana.

    Per quanto si considerasse estranea alle faccende politiche del Semipiano, a determinare la presenza sua e di suo fratello all'Incoronazione del prossimo Autocrate di Laputa era stato proprio il diretto invito dell'interessato: la notizia dell'abdicazione di sua madre aveva un po' incuriosito la fanciulla, ma apprendere che l'onere del comando sull'Isola Errante sarebbe ricaduto sulle giovani spalle del suo nuovo amico l'aveva in vero lasciata ben poco convinta o
    serena.

    Ciò nonostante, non aveva avuto cuore di dirgli di no, né aveva condiviso con lui i propri veri pensieri: aveva accettato graziosamente l'invito -esteso dal Musicista anche al resto della propria famiglia-, si era congratulata con lui per la nomina, gli aveva fatto domande sul dress-code previsto per la giornata, sul protocollo di sicurezza, su come rivolgersi a lui da quel momento in avanti... e non aveva permesso alle circostanze di creare alcuna finestra di tempo per esplorare il proprio turbamento. Ma era piuttosto sicura che, con la sua spiccata sensibilità, Lowarn avesse lo stesso intuito qualcosa.

    Non che dubitasse delle capacità del Violinista, perché pur a dispetto della giovane età lo sapeva serio, intelligente ed affidabile, ma la preoccupava la sua indole timida e gentile: suo padre le aveva spiegato e mostrato come il potere tende ad attirare le peggiori mire di chi non lo possiede... e poiché l'innocenza non ha anticorpi -e qualsiasi microbo può distruggerla con la sola forza del pensiero-, Alma temeva per quel che ne sarebbe potuto essere del giovane Galanodel, e in cuor suo non fu sicura se sperare che Lowarn maturasse una resilienza in grado di ergersi al di sopra delle sue preoccupazioni, o augurarsi che il suo candore trovasse un modo di sopravvivere immutato.

    Nella strada percorsa dalla Dogana al Mastio aveva potuto osservare e studiare da abbastanza vicino il massiccio dispiegamento di forze dell'Esercito Errante al gran completo, ma dubitava che tutte le loro armi e sortilegi avessero la facoltà di fermare le critiche delle malelingue annoiate, le mire più maliziose degli intriganti, o gli intenti malevoli degli arrampicatori sociali; confidava che sarebbero certamente arrivati tempestivamente a punirle, ma... per l'animo gentile di Lowarn ogni goccia di astio, disprezzo o arrivismo nei suoi confronti poteva essere un veleno a presa rapida.

    Intanto, mentre suo fratello Vanitas si agitava senza posa accanto a lei, allungando il collo per osservare questo o quell'invitato -probabilmente notando l'appariscente accessorio del Re del Tempo-, in sala calò il silenzio, poi si diffuse la musica, e infine le porte si aprirono per lasciar passare il successore al Trono... e anche se la Regina Madre aveva appena preso la parola, le iridi dorate di Alma rimasero fisse sul Principe, mentre le passava accanto per attraversare la navata centrale: solenne e sicuro come mai lo aveva visto, ad eccezione di quando suonava con trasporto il proprio violino.


    -Signori, Qui vi presento Lowarn Galanodel, il vostro futuro Alfiere. Al quale tutti voi in questo giorno dovrete rivolgere il vostro omaggio e il vostro servizio.
    proseguì la Dama, mentre il figlio si inginocchiava al suo cospetto, sul gradino più alto
    -Lowarn Galanodel, prometti solennemente e giuri di governare il popolo di Laputa e del Presidio Errante e di tutti i territori appartenenti e le pertinenze dipendenti dalla nostra patria, secondo le loro rispettive leggi e costumi?

    -Solennemente prometto di farlo.

    Nel vedere il Musicista pronunciare tutti i suoi voti, alla ragazza parve quasi di vederlo firmare una condanna... perché da quel momento in avanti, le conseguenze di ogni decisione presa e la responsabilità di ogni cosa non fatta sarebbero interamente ricadute sulle sue esili spalle.

    Succedeva sempre così, alle persone gentili: la loro benevolenza si prestava a venire usata per sorreggere i bisognosi... e a venire abusata da tutti gli altri; la loro forza finiva parassitata da quanti troppo pigri o troppo incapaci per ottenere da soli quanto bramato, e il loro favore, dato per scontato – anzi, preteso come qualcosa di dovuto, anche quando il suo prezzo andava a loro discapito.

    Perché le persone gentili sono al tempo stesso desiderate e disprezzate dalle masse,
    agnelli offerti in sacrificio all'altare dei loro plurimi e meschini egoismi.

    Come sua madre.

    -Tutte queste cose io prometto.
    Tutte le cose che ho sin qui promesso, io le manterrò e le metterò in pratica.
    Che gli Dei Erranti mi aiutino.


    A quel punto, Drusilia Galanodel sorrise orgogliosa, depose sul capo del Principe la benedizione di un bacio, e dopo un'altra frase del solenne cerimoniale gli adagiò infine l'ingioiellato simbolo del potere sui lunghi capelli scuri...

    -Come suo predecessore, nomino quindi Lowarn Galanodel Terzo Alfiere Errante, Autocrate di Laputa e Primo Sacerdote degli Dei Erranti.

    ...e mentre la Dama del Vento si faceva da parte, e Lowarn proseguiva fino allo scranno per insediarsi fisicamente e simbolicamente sul Trono dell'Autocrate, dalla platea radunata in sala proruppe un coro spezzato di ovazioni celebrative: acclamazioni che dicevano tutte la stessa cosa.

    « Lunga vita al Re...! » -Lunga vita al Re! « Lunga vita al re! » « Lunga vita al Re! » « Lunga vita al Re! » « Lunga vita al Re! » « Luga vita a me! » « Lunga vita al Re! » « Lunga vita al Re...! ♪ » « Lunga vita al Re. » « Lunga vita al Re! » -Lunga vita al Re!

    Ma in mezzo a quel coro, lei tacque; la sua voce non si unì alle loro, e la boccuccia rosea e ben disegnata di Alma rimase immobile nella curva graziosa e un po' mesta che le increspava le labbra; solo un flebile sospiro, sussurrato tra sé e sé, avrebbe tradito l'effettiva gravità dei suoi pensieri...

    « ...pesante è il capo che porta la corona... »

    ...ma, per i più, quello sarebbe rimasto un segreto.

     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    98

    Status
    Offline

    png...Quella dannata linea era storta.
    Due occhi color miele, felini, seguivano pigramente l’incresparsi degli intarsi sulle pareti, balzando poi al soffitto e poi ancora sul muro.
    Quella linea era storta
    O forse gli si stavano solo incrociando gli occhi, pensò, mentre camuffava uno sbadiglio con la mano guantata.
    Vanitas Iblis era annoiato: era impinguiato e fermo in mezzo ad una stanza piena di persone pompose e noiose perché sua sorella non poteva andarci da sola e suo padre non ne aveva voglia era occupato. Ed era in fila! Certo, era seduto, ma era pur sempre una dannata fila!

    Che palle… Che ci faccio qui?

    Il mutaforma era scivolato lungo il sedile mentre esaminava il suo disanimo e la sala, le gambe lunghe finite sotto la sedia davanti alla sua. Con un sospiro si rimise dritto, cercando di darsi un tono, mentre si passava una mano tra i capelli lisci . Mentre la zia Lust contrattava con i capelli di Alma, suo padre, il Visconte Iblis aveva costretto alla resa i capelli ribelli di suo figlio, con un pettine in ambo le mani e delle boccette di diosacosa.

    Che palleeeee

    Iniziò allora a focalizzare l’attenzione sul resto degli invitati e sull’ancora per poco Alfiere Errante.
    Tu guarda quel pacchiano cafone del Re del Tempo…! Quelli dietro di lui vedranno solo quel tentativo mal riuscito di ventaglio…
    Buttò un’occhiata complice verso sua sorella, ma, nel corso della cerimonia il diavoletto sembrava irrigidirsi sempre di più nelle sue balze. Oh, certo il suo contegno era tranquillo ed affabile per chiunque non ci fosse cresciuto assieme.
    L’attenzione del giovane rampollo tornò al main event che si stava consumando ai piedi dello scranno reale, al ragazzino serio che stava votandosi alla Patria.

    Poveraccio... – pensò – meglio per me che papà non andrà mai in pensione: sai che rottura...?

    Con una lieve scrollata di spalle, Vanitas tornò a guardare di sbieco sua sorella e poi, nuovamente, Lowarn.
    Che la vergine di ferro che Alma aveva in petto si fosse finalmente schiusa per una malcapitata vittima sacrificale?
    Beh, poteva avere nettamente di peggio di un timido principe ben educato, anzi ormai un Alfiere a tutti gli effetti. Tipo quello sgorbio alla Prima, coso… com’è che si chiamava?

    Fece per unirsi al coro di auguri al novello sovrano, ma udì qualcosa che glielo impedì.

    « ...pesante è il capo che porta la corona... »

    Portò, quindi, un braccio attorno alla spalla di sua sorella e le diede un bacetto sulla tempia.

    Non essere così tetra, dolce sorella! Siamo ad una festa! E poi...” - indicò, inclinando la testa in direzione della Famiglia Reale - “non è mica da solo! Sbaglio o ha un fratello anche lui?” concluse con un occhiolino.

     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    A Random Frigobar Over There

    Group
    Member
    Posts
    2,679
    Location
    Terra

    Status
    Offline



    Narrato | Parlato | Pensato




    Kagayaku era disteso su una panchina, un suo braccio esile braccio andava a coprire i suoi occhi. I suoi capelli si iniziavano a sbizzarrire con un leggero accenno di vento. Iniziò a girarsi dalla parte opposta del poggiaschiena della panchina, cadendo a terra di faccia. Stette in quello stato per qualche secondo, prima di rialzarsi, pulendosi dal sangue fuoriuscito dal proprio naso per via della botta.

    « Devo darmi una calmata quando dormo, mi muovo troppo. »

    Si iniziò a stiracchiare, facendo qualche rotazione del busto e delle braccia, le quali vennero interrotte bruscamente da un sonoro scoppietto proveniente dalla sua schiena. Si iniziò subito ad ingobbire, massaggiando la parte interessata e avviandosi verso la vicina uscita dei giardini.

    « Un giorno di riposo ogni tanto ci vuole sempre. »

    Mentre si iniziava a dirigere verso l'albero casa, iniziò a riflettere. Era da un po’ che non tornava là, tutto il tempo si era fermato ai giardini per allenarsi. Chissà se qualcuno lo aveva spacciato per morto. Era quasi arrivato a destinazione, quando d'un tratto qualcosa attirò la sua attenzione. Durante il suo tragitto dall'Albero casa ai giardini aveva notato la poca vivacità per le strade, così ad una piazzetta nei pressi della base, si incuriosì e si avvicinò in piazza. Vide una piccola sfera luminosa, la quale sembrava mostrare delle figure. Incuriosito si avvicinò ad un uomo e bisbigliò ad a quest'ultimo.

    « Mi scusi saprebbe dirmi- »

    Il figuro guardò furioso il ragazzo, facendo cenno con le mani di zittirsi.
    Kagayaku rimase impassibile alla reazione dell'uomo, fissandolo confuso per tutta la durata della sua reazione.
    Si avvicinò dunque ad una signora cercando di comprendere cosa stesse accadendo.
    Ancora una volta, la signora si voltò e inviperita, intimò al giovane di

    « Cuciti quella dannata bocca »

    Kagayaku anche stavolta rimase confuso dalla risposta e sospirando, in segno di sconfitta si limitò a fissare lo strano globo luccicante.
    Seguì il discorso a braccia incrociate, le parole gli parevano familiari per qualche ragione, ma era solo una sua sensazione dopotutto.
    Una volta che il ragazzo di sedette sul trono, la folla impazzì. Letteralmente. Urli, sbraiti, fischi, persone che piangevano e chi più ne ha più ne metta. Si allontanò in fretta dal delirio della piazza e una volta tranquillizzato, si rifugiò nei suoi pensieri.

    « L'alfiere si è dimesso dunque... chissà che impatto avrà con il resto dei presidi. »

    Iniziò a ripensare a quel ragazzo. Non lo conosceva, anzi, non lo aveva mai visto fino ad ora, ma gli sembrava molto giovane, forse un po’ troppo per la carica che aveva ricevuto. Ma Kagayaku prima di tutti pensa che non si debba giudicare un libro dalla copertina, solo il tempo avrebbe confermato o meno il suo giudizio riguardo al nuovo autocrate.

    « Tutto questo pensare mi fa venire proprio fame però, meglio trovare una taverna »

    Si diresse alla prima taverna aperta disponibile, ordinando carne e da bere, finendo tutto in pochi minuti.
    Finalmente sazio, poteva tornare ai giardini ad allenarsi, magari utilizzando qualche bestia poco pacifica come fantoccio per vedere l'efficacia e il risultato del suo arduo lavoro.



    Abilità
    Salute:Perfetta
    Energia: 100%
    Classe: Fighter [Primaria] | Elementalist
    Passive:

    - Day form: Il suo corpo è in grado di catturare e immagazzinare raggi UV dati dal sole che verranno poi trasformati passivamente in energia cinetica che Kagayaku canalizza nel proprio corpo naturalmente. Facendo ciò il suo corpo cresce esponenzialmente per sostenere l'energia cinetica canalizzata. Ciò aumenta forza, velocità e agilità di Kagayaku esponenzialmente in base all'orario. Nel caso non fosse possibile trasformarsi, Kagayaku sarebbe ancora in grado di utilizzarla ma non al suo pieno potenziale o nel caso usasse il 100% il suo corpo riceverebbe gravi ustioni e lesioni. Uno volta raggiunto un picco a mezzogiorno, il suo potere inizierà a diminuire fino al tramonto, al contrario tra l'alba e mezzogiorno ci sarà un continuo aumento di potere.
    [Bonus: Forza | Velocità | Agilità {Malus: Pomeriggio} Attuale: +10%]

    - Nigth form: Durante la notte, in base al tipo di luna (nuova, piena, ecc..), grazie alla luce che viene riflessa dalla luna, Kagayaku è in grado di manipolare la luce che viene immagazzinata nel corpo.
    [Cambio elemento + Bonus diurni]

    - Metamorfosi: Durante il giorno Kagayaku assume le sembianze di un biondo muscoloso ma al calare della notte i suoi muscoli si "sgonfiano" lasciando spazio ad un gracile ragazzino con i capelli neri.
    [Metamorfosi Scenica]

    Equipaggiamento:
    //

    Tecniche attive utilizzate:
    //

     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    1,734

    Status
    Offline

    Laputa.
    Quella era la seconda volta che Mugen metteva piede sull’isola del cielo.
    Se nella sua prima visita alla città volante aveva fatto la conoscenza dell’Alfiere Errante, e tramite Firion ottenuto l’appoggio del suo esercito per stabilizzare l’Ovest, in quella seconda visita stava per assistere ad un evento di portata epocale: l’incoronazione di un nuovo autocrate.
    La Volpe, come molti altri viaggiatori, aveva quindi raggiunto l’isola per celebrare l’avvenimento e perché no dare anche un’occhiata al futuro monarca.
    Grazie quindi alle immagini proiettate da un curioso dispositivo magico la Volpe, in mezzo alla folla di una piazzetta secondaria, poteva osservare quanto stava accadendo nella sala del trono in tempo reale.

    -Signori, Qui vi presento Lowarn Galanodel, il vostro futuro Alfiere. Al quale tutti voi in questo giorno dovrete rivolgere il vostro omaggio e il vostro servizio.

    Negli anni trascorsi su Endlos il Demone aveva avuto modo di conoscere la fama dell’Alfiere Errante, celebre per il suo valore, la sua forza e il suo coraggio. E sapeva bene che non erano solo storie. Aveva visto con i suoi stessi occhi l’Alfiere in azione, dalla carica guidata contro il Drago Divora-Mondo fino agli ultimi eventi della notte di Kisnoth. Drusilia Galanodel era senza dubbio un guerriero e un comandante fuori discussione.

    Del suo successore sapeva invece poco e niente.
    Le poche informazioni che aveva le aveva raccolte da altri viaggiatori e quasi per caso dalla calca nella piazza. Il futuro re non sembrava, a prima vista, condividere lo stesso percorso della madre. Non sembrava esserci memoria di grandi battaglie a cui avesse partecipato, né tantomeno nessuno sembrava descriverlo come un prode guerriero.
    Non che il saper combattere fosse una qualità indispensabile per un re. Più che altro Mugen era ben consapevole che il giovane stava per ricevere la corona in un momento storico molto complicato, con il semi-piano preso di mira da forze malvagie e animate da intenti a dir poco diabolici.
    Il peso della responsabilità che stava per ricevere era immenso.

    Non dubitava però che la Dama del Vento avesse designato il suo erede ben consapevole delle sfide che avrebbe dovuto affrontare di lì a poco. Lasciare poi il trono in un periodo delicato e difficile come quello non doveva essere stata una scelta facile neanche per lei.

    -Come suo predecessore, nomino quindi Lowarn Galanodel Terzo Alfiere Errante, Autocrate di Laputa e Primo Sacerdote degli Dei Erranti.

    Quando il nuovo Alfiere Errante si levò in piedi e raggiunse il trono la folla intorno a lui scoppiò in esclamazioni di giubilo. La Volpe unì allora la sua voce a quella dei presenti per festeggiare l’investitura ed offrire i suoi omaggi al nuovo Autocrate del Presidio Errante.

    “Lunga vita al Re!”

     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    295

    Status
    Offline
    rsz_122860991_1538922239534543_8438868897003732992_n
    Giardini, Città Alta.
    Presidio Errante, Endlos


    Questo giorno sarebbe stato memorabile. Il suo amichetto Lowarn stava per essere incoronato Alfiere Errante, e proprio in un periodo buio come questo. Thory avrebbe voluto essere li di persona, ma purtroppo solo chi apparteneva ai ceti più alti poteva parteciparvi. Una vera sfortuna che a differenza del suo mondo originario, dove la sua famiglia faceva pare dell'aristocrazia locale, qui lui non apparteneva a nessun ceto di livello alto, o almeno per ora. "Chissà se ad eventi di questo genere i conti venivano invitati". Durane il tragitto per andare nei giardini della città alta, il ragazzo pensò molto a quella frase. Aveva l'ambizione di diventare conte un giorno, ma quel giorno sarebbe stato sicuramente molto lontano.
    Arrivati ai giardini, entrambi si trovarono davanti a: Gruppi di bambini che giocavano a palla con l'aria di chi era ignaro di tutto ciò che stava succedendo in quelle ore, famiglie pronte a fare un bel picnic con tovaglie stese a terra e cestini per il pranzo e guardie pesantemente armaturate. Di cui una Thory sembrava averla già vista da qualche parte, forse frequentava l'Albero Casa oppure si era allenato qualche volta insieme al ragazzo. Per evitare di fare brutte figure cercò di non incrociare il suo sguardo.
    L'evento era in diretta su grande schermo attraverso delle enormi sfere che mostravano in tempo reale tutto ciò che accadeva. Una magia incredibile e Thory ne rimase affascinato, era come se fosse, in parte, presente anche lui all'incoronazione. Sedutosi su di una panchina, indico a Doge di andare a giocherellare con gli altri bambini, cosi da potersi gustare in tranquillità l'avvenimento su grande schermo.
    CITAZIONE
    -Davanti ai miei Ufficiali e a tutto il Presidio Errante, abdico a favore del Principe Lowarn, mio successore.
    Rinuncio alla carica di Alfiere Errante, a tutti gli oneri ed i doveri che porta con sé e a tutti gli onori ed i privilegi.

    Un sorriso felice e degli occhi emozionati e lucenti si palesarono sul viso del giovane, era veramente contendo per il suo amico.
    Intanto, di fianco alla sfera si notavano: Vari palloni lanciati in aria e sospesi un secondo prima di tornare al suolo, e stranamente un cane di taglia piccola fare capriole a mezz'aria alle stesse altezze dei palloni.
    CITAZIONE
    -Come suo predecessore, nomino quindi Lowarn Galanodel Terzo Alfiere Errante, Autocrate di Laputa e Primo Sacerdote degli Dei Erranti.

    A quel punto, tutti i telespettatori, compreso Thory, si alzarono e urlarono a gran voce:

    LUNGA VITA AL RE!!!!!


    Questa volta si notarono anche dei bambini volare alle stesse altezze dei palloni......
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    2,023

    Status
    Anonymous

    Presidio Errante, Città Alta
    Mastio



    nJBPTy6

    Era la prima volta che Uriel partecipava ad un evento così importante come un'incoronazione. Quel giorno tutto gli sembrava perfetto nella Sala del Trono; gli addobbi, gli invitati tirati di tutto punto per l'occasione e ovviamente anche l'Alfiere, splendida come sempre. Istintivamente ricordò quando per la prima volta Dan Mihai Simion lo portò al cospetto di lei e di quanto gentile fosse stata a conferirgli la carica di Ambasciatore. E sempre grazie a lei aveva potuto conoscere Lady Kalia ed entrare a far parte dei Custodi delle Sette Vie. Le doveva tanto, e in cuor suo gli dispiaceva un po' assistere alla sua abdicazione, ma dopotutto si trattava del suo volere Uriel non poteva che essere felice per lei.

    Osservò dunque in religioso silenzio e con il sorriso passare il Principe Lowarn -nonché suo collega tra i Saggi- raggiungere la madre accompagnato da una melodia cui il giovane musicista sarebbe stato lieto di udire vista l'appartenenza alla sua Via.

    -Come suo predecessore, nomino quindi Lowarn Galanodel Terzo Alfiere Errante, Autocrate di Laputa e Primo Sacerdote degli Dei Erranti.

    In quel momento la folla esultò in coro, e Uriel non poté non essere da meno, unendosi ai festeggiamenti.

    « Lunga vita al Re! »



     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Hit Once, Hit Hard

    Group
    Member
    Posts
    4,022
    Location
    Da un posto EPICANTE

    Status
    Offline

    Ted Carter



    sazh-katzroy-final-fantasy-xiii-9.68





    Iniziava a pesargli svegliarsi la mattina e non vedere più Agrodon, non sentirlo più parlare di magia e studi, della sua ossessione nel mantenere la camera di Ted lontanamente pulita e in ordine.
    Avrebbe tanto voluto cambiare stanza solo per non sentire più quel peso che gli gravava sulle spalle, avrebbe soltanto voluto allontanarsi e farsi una bella camminata dei Rioni di Laputa, cosa che effettivamente fece.
    Le strade erano assai piene, molte di più del giorno di mercato nel Terzo Girone. Le persone sembravano anche molto felici, un evento tanto atteso che si realizzava avrebbe detto il pugile.
    Molto incuriosito dalla cosa prese la prima persona che gli capitò sotto mano, per domandargli cosa effettivamente fosse tutta quella euforia.

    "Ma come giovanotto, non sa che oggi incoronano Lowarn come nuovo alfiere di Laputa?

    "Ma cosa cazzo sta dicendo signora?”

    Possibile che quel ragazzo particolarmente fastidioso che aveva incontrato un paio di volte, fosse destinato a diventare Re? Forse aveva sentito dire a Drusilia una cosa del genere ma non ci avrebbe scommesso più di tanto.

    "La ringrazio comunque, buona festa dell’incoronazione.”

    A quel punto ciò che gli serviva più di tutto era un qualcosa in cui guardare quel fantomatico avvenimento e quale posto migliore se non il suo adorato “Cappio di Bronzo”?!
    Era effettivamente pieno ma ancora non completamente pieno e vi era abbastanza spazio per lasciarlo muovere, si mise quindi al bancone.

    Dopo qualche decina di minuti il locale si era riempito ancora di più ma tutti i presenti dovettero aspettare un’ora prima di vedere il lieto evento trasmesso su di una specie di televisione magico, così almeno parve a Ted.
    Alla fine non potè che farsi trasportare dal coro eccitato delle persone e alzare il calice assieme agli altri.

    "LUNGA VITA AL RE”




    Ted Carter
    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Intontito
    Mana: 110%

    N o t e
    +10% mana; Rigenerazione corpo (Only Gdr); Anti - Sanguinamento; Auspex: Radar; Maschera dell’Anima; Mindfuck-alert

    The Energy:
    Fin dal primo giorno che Ted è arrivato su Endlos qualcosa in lui è cresciuto drasticamente: la propria energia. Da prima presente, ma silenziosa, è cresciuta a tal punto da sviluppare una serie di bonus che il corpo del pugile riesce a sostenere. Un’aumento delle energie di base è stato uno dei primi bonus che ha percepito il pugile. Con il tempo ha iniziato anche a sviluppare peculiari abilità, come la capacità di percepire cosa si muovesse intorno a lui nel raggio di quindici metri o perfino di occultare la propria anima ai mali intenzionati. Inoltre la sua rigenerazione è aumentata in maniera esponenziale tanto che, fuori dai combattimenti, è riuscito perfino a riattaccassi arti persi o guarirsi da ferite profonde, le quali non perdevano neanche un goccio di sangue grazie all’energia che bloccava le varie emorragie creando una barriera protettiva intorno alla ferita. Allenandosi, con il capitano della divisione verde Firion, Ted è stato in grado di modificare ulteriormente la sua energia che ha iniziato a captare anche i vari attacchi mentali che potrebbero colpirlo, un segnale di pericolo lo avvertirà in caso si trovasse sotto attacco da parte di un'offensiva mentale.

    P
    a
    s
    s
    i
    v
    a




    N o t e
    +100% Forza; +100% Agilità; +100% Resistenza; Immunità al dolore; Pelle dura come Roccia

    The Champion:
    Potendo vantare il titolo di campione mondiale di Boxe, il corpo di Ted è per antonomasia più robusto e tonico rispetto a molti altri. Le continue sessioni di allenamento gli hanno permesso di potenziare la forza (Aumentata ulteriormente dal Bracciale di Ercole), l’agilità (Aumentata ulteriormente dalla cavigliera di Ercole) e la resistenza (Aumentata ulteriormente dal Bracciale di Ercole) portandole ad un livello superiore a quelle del comune essere umano. L’energia poi ha valorizzato quelli che erano già alcuni dei suoi punti forti. Da un giorno ad un’altro, Ted, ha smesso di provare dolore, qualsiasi esso fosse, come se i suoi nervi fossero stati bruciati dall’improvviso aumento di energia. La pelle, già coriacea di suo, con il tempo e i combattimenti, ha sviluppato una durezza paragonabile a quella delle rocce.

    P
    a
    s
    s
    i
    v
    a



    N o t e
    Resistenza alla fatica; Telepatia con il Pet; Vista condivisa; Istan-Casting

    The Training:
    Da quando Agrodon Mustang ha iniziato a seguire il percorso del pugile attraverso la magia, quest’ultimo, si è ritrovato costretto a studiare e ad allenarsi per migliorare le sue capacità nel padroneggiarla. Per quanto Ted preferisca dire che non è merito di nessuno, questi studi gli hanno permesso di sviluppare una certa resistenza alla fatica, che solitamente incrementerebbe con l'abbassarsi delle energie, ciò gli permette di essere più lucido durante i combattimenti. Quando però raggiunge la soglia minima, Carter sviene come chiunque altro. Inoltre è stato possibile notare come la velocità nel lanciare qualsiasi tipo d'attacco o difesa sia aumentata, permettendogli così di diventare ancora di più un avversario temibile. Gli allenamenti in coppia, hanno inoltre intensificato il contatto mentale fra i due, ottenuto originariamente da un contratto con la Seele. Adesso fra i due vi è un forte canale telepatico, nel quale riescono a scambiarsi informazioni e anche immagini.

    P
    a
    s
    s
    i
    v
    a

     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Impeto e tempesta

    Group
    Member
    Posts
    1,057

    Status
    Anonymous

    "Che cos’è nobile?
    Che cosa significa ancora, per noi oggi, la parola «nobile»? In che cosa si rivela, da che cosa si riconosce, sotto questo cielo pesante e coperto dell’incipiente dominio della plebe, per il quale tutto diviene opaco e plumbeo, l’uomo nobile? Non sono le azioni a dimostrarlo – le azioni sono sempre ambigue, sempre insondabili – non sono neanche le «opere». Tra gli artisti e i dotti se ne trovano oggi non pochi che, attraverso le loro opere, rivelano di essere spinti da profondo desiderio verso ciò che è nobile; ma proprio questo bisogno di ciò che è nobile è radicalmente diverso dai bisogni dell’anima nobile stessa, è addirittura un segno eloquente e pericoloso della sua mancanza..."


    (Friedrich Nietzsche)


    j24wQdq

    Sala del Trono, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

    Occhi aurei, forse più brillanti di molti dei decori e dei ricami messi in bella mostra in quella sala, osservavano con dissimulata attenzione ogni singolo invitato lì presente. Infallibili come sempre, avevano già notato l'assenza di una principessa e l'imprevista -ma sempre piacevole- comparsa del Magister Saddler, proprio di fianco al suo adorato nipote... che già la sera prima aveva vezzeggiato con complimenti e doni particolarmente costosi, ed avrebbe probabilmente continuato a fare nei giorni successivi.

    Dalla camicia di seta ben lavorata ed un cappello piumato con ricami in oro bianco -identici a quelli dell'abito blu, indossato per l'occasione- Quarion Galanodel lanciava talvolta occhiate ostili in direzione del fin troppo visibile ventaglio a coda di pavone sventolato in prima fila, di fianco all'Alfiere Orientale. In realtà, buona parte dell'astio derivava principalmente da ciò che provava verso il padrone dell'accessorio, da quelli che sembravano essere i suoi trascorsi e dalle dichiarazioni che faceva... ma l'Ambasciatore dell'Est ebbe comunque modo di sfogarsi, sparlandone amabilmente con la figlia Eva.

    EhPDUag

    Voltando leggermente il capo sulla destra, controllò le prime file, intravedendo immediatamente l'abito rosa e vaporoso della nobile e gentile Momoriku Lalariku, un tempo regina dei Taru-Taru laputensi ed ora fervida sostenitrice di Drusilia.
    Temendo gli effetti del passaggio di corona, l'Ambasciatore aveva trascorso del tempo con lei il giorno prima, così da accertarsi su quale fosse il clima nella Città Alta; con dolcezza e disponibilità davvero simili a quelli praticati da Kalia nel proprio regno, la piccola nobildonna si era detta più che felice della nomina di Lowarn, consapevole dell'ovvia innovazione che avrebbe portato con sé, ma senza mai svilire l'operato della madre. Quando gli sguardi si incrociarono, Quarion le sorrise, prima di concentrarsi sulla lunga chioma aurea del nobile Araton Derìnha, figlio ed erede di un Sildavin ormai stanco ed in ritiro dalla vita pubblica.
    Fiero e rigoroso, dal portamento marziale quanto elegante, era da sempre stato uno dei nomi più quotati fra coloro che sarebbero diventati Gerarchi dell'Esercito Errante. Al ritiro del padre dagli affari pubblici, aveva tuttavia deciso di seguirlo a sua volta, prendendo moglie e dedicandosi alla propria famiglia ed al semplice addestramento delle reclute.

    Cercando ancora fra gli invitati, senza tuttavia muoversi troppo, riuscì a scorgere solo alcuni fra gli esponenti del clan degli Ancalagon o dei casati di Ulthadar e Silverkin, ma non le figure più eminenti, probabilmente fuori dal suo campo visivo.
    Al loro posto, trovò comunque un buon sostituto da osservare a lungo: dai bei lineamenti ed i modi schivi quanto eleganti, il Maestro del Conio era certamente colui che poteva ricoprire al meglio il ruolo di "scapolo d'oro" di Laputa. Restio a mostrarsi negli eventi mondani, ma dai natali nobili quanto quelli di molti presenti, Cesare Vittorio Borgia era quasi impossibile da incontrare fuori dagli uffici, ed erano numerose le fanciulle involontariamente finite col cuore spezzato a causa del suo disinteresse all'amore ed al piacere.
    Fu durante un pensiero come quello che lo vide voltarsi, incrociando lo sguardo con il suo. Colto di sorpresa, l'Ambasciatore gli sorrise prima con cortesia, e poi ammiccò sbarazzino, ricevendo in cambio solo un'occhiata perplessa ed un sopracciglio alzato.

    -Come suo predecessore, nomino quindi Lowarn Galanodel Terzo Alfiere Errante, Autocrate di Laputa e Primo Sacerdote degli Dei Erranti.

    Al termine della cerimonia, il giovane nipote fu incoronato, ed il giubilo che ne derivò fu più composto -ma altrettanto emozionato- di quello che si sarebbe potuto udire fuori dal Mastio. Compiacendosi all'idea di aver contribuito al buongusto in un evento così importante, commissionando abiti di Alfieri, nobili e principesse, osservò quel ragazzino in vesti da monarca arrossire agli applausi... e si trovò -con sommo dispiacere- a condividere il pensiero di molti: Lowarn era giovane, inesperto, ma soprattutto innocente; da solo -in quelle condizioni- non sarebbe riuscito a tener su praticamente nulla, portando Laputa rapidamente al collasso.
    Nonostante questo, Lowarn non era solo un Saggio ed un bravo musicista: era un Galanodel e -a differenza della madre di circa un decennio prima- poteva contare su di un buon numero di eccellenti alleati, che gli avrebbero guardato le spalle al posto suo.
    Zii compresi, anche se di un altro Presidio.

    -Lunga vita al Re!

    j24wQdq

    "... Non sono le opere, è la fede che decide qui, che stabilisce qui la gerarchia, per riprendere un’antica formula religiosa in un senso nuovo e più profondo: una qualche certezza di fondo che un’anima nobile ha su se stessa, qualcosa che non si può cercare né trovare e forse nemmeno perdere.
    L’anima nobile ha un profondo rispetto di sé."


    (Friedrich Nietzsche)

     
    Top
    .
27 replies since 2/7/2019, 13:58   861 views
  Share  
.