Through the Mirror

"Che sensibilità per il Sole.
Arrossire tutte le sere al momento di tramontare".

(Fabrizio Caramagna)

Appartamenti dell'Alfiere, Mastio.
Presidio Errante, Endlos.

« Certo. Quando era in vita, Milest era una forma di vita magica fatta di solo mana di fuoco. Non per nulla lo chiamavano "La Fiamma Vivente", anche se come nome l'ho trovato sempre quanto mai inesatto. Anche se è ridotto a questa patetica parodia di un'esistenza, conserva in se il ricordo di tutte le sensazioni e le emozioni che ha provato quando ancora era in possesso di un corpo. Se per esempio lo getti in acqua prova dolore, se invece lo copri di una patina di gelo gli provochi torpore. Sono tutte sensazioni illusorie, echi di ciò che ha provato in vita, ma tanto basta per punirlo o minacciarlo. E poiché non è in grado di termo-regolarsi e nemmeno di sfruttare in modo autonomo l'energia che possiede non può nemmeno ribellarsi. »
-...poveraccio.
« Un favore non ricambiato è pericoloso. Gli umani usano questa pratica con fin troppa leggerezza, credono davvero che legare il proprio karma a qualcuno con un'azione così profonda e complessa sia del tutto privo di conseguenze. Io però sono una strega, quindi non farò mai qualcosa di altrettanto stupido, anche se il desiderio di rivalsa su coloro che osano mancarmi di rispetto è grande... »

Sinceramente felice di sentire qualcosa del genere uscire dalle piccole labbra della streghetta, Drusilia si rasserenò, e fu indicativo il sospiro di sollievo che si trovò involontariamente a tirare... quasi incurante del sorrisetto diabolico della piccoletta che -invece- suggeriva ben altro.
« Però proprio adesso ho un'idea migliore. Immagino che questo mio strano fratello dai capelli lunghi sia ora investito di alti fardelli, come incaricato di mantenere l'ordine fra la massa di villici. Ed avrà certo desideri frivoli di qualche tipo, qualcosa che desidera fin nel profondo della usa anima, qualcosa che soddisfare rappresenta una sfida anche per una strega del mio livello. »
-Boh, potrebbe...- le rispose la mamma, con una semplice alzata di spalle -Non saprei.
« Dimmi: voglio accordare a questo mio fratello un dono, qualcosa di magnificente e degno di essere opera della più potente strega che questo miserabile semipiano senza leggi né dei. »

Se normalmente chiunque avrebbe provato sospetto, paura o emozioni spiacevoli di fronte a quell'espressione (ed alla sua nomea di "combina-guai"), Drusilia sentì il profondo impulso di tirarle nuovamente le guance... cosa che -tuttavia- le risparmiò. Si sarebbe limitata a porle una mano sulla testolina, in un gesto affettuoso. Le aggiustò anche il cappello che aveva sulla testa, raddrizzandolo un pochetto per darle un'aria diversa da quella del momento, che ricordava vagamente quella di un gattino arruffato.
-Non vivo mica nella sua testa- spiegò, teneramente divertita -...potresti chiederglielo tu, però. Sarebbe una buona occasione per conoscervi, finalmente.
Sperando di trovarla impreparata, probabilmente presa da mille propositi o strane idee, la Dama del Vento si sporse infine in avanti, guidata dall'intento di rubarle un rapido bacetto su una delle guanciotte tonde e morbide.

-Non vivo mica nella sua testa-...potresti chiederglielo tu, però.
Sarebbe una buona occasione per conoscervi, finalmente.
Riful incrociò le braccia al petto, glissando sul fatto che in quel momento Drusilia stava giocherellando con la punta del suo amato cappello, che in quel momento era anche l'unica cosa ad identificarla come strega a causa dell'outfit decisamente "comodo" che si era concessa all'interno della sua inespugnabile fortezza. Con espressione piccata passò al vaglio un paio di opzioni, ma sapeva già cosa presentare come dono a quel fratello della cui esistenza aveva appena appreso.
« E sia! Creerò dal nulla un dono che... »
Rapida Drusilia saettò in avanti, stampandole sulla guancia destra un morbido bacetto, cui Riful si sottrasse immediatamente, arretrando via in fuga da quel gesto di affetto, spalmandosi il dorso della mano sulla guancia incriminata, sorpresa e stupita da quell'attacco a tradimento.
« T-t-t-t-tu, cos...? »
Un movimento del tutto inatteso, e ben più pericoloso dell'attentato alla sua dignità di strega perpetuato da Drusilia, la bloccò e la congelò in un tilt completo fatto di foga, stupore, indecisione su cosa fare e come farlo.

« Yaawn ~ ♪ »
Come aveva fatto ad entrare?? Riful aveva chiuso con uno spesso lenzuolo di stoffa l'unica apertura verso l'esterno -lo specchio!- e se la luce non è in grado di filtrare allora l'apertura cessa semplicemente di esistere. Non è come un muro, una porta oppure un varco sprangato alla buona, semplicemente quello spazio era chiuso e non esisteva più alcuna entrata. L'incantesimo dello specchio era mostruosamente complicato e Riful ci aveva messo letteralmente settimane a completarlo, fra l'altro bruciando un sacco di risorse personali nel desiderio di avere un posto al riparo da tutte quelle presenze fastidiose che infestavano la torre in cui si era auto-dichiarata prigioniera. Il problema era che aveva subito riconosciuto le entità che avevano invaso la privacy del suo atelier. Erano demoni. I demoni non vanno tanto bene, specie se non sono vincolati da incantesimi che li asservono alla volontà del padrone. Ma perfino una strega dotata di enorme ego e considerevole auto-convizione delle sue infinite capacità come Riful evitava di averci a che fare, a meno che non si trattava di resonator, che sono tutt'altro par di maniche rispetto ad un demone vero e reale come quello che aveva davanti.
« Midas! Sistema questa porcilaia. »
Nel panico iniziale, Riful pensò sul serio che quel demone si stesse riferendo a loro.
Si lanciò in piedi, piazzandosi fra il grassone col cilindro e Drusilia, allungando una mano per chiamare a se la scopa di saggina nuova di zecca che aveva rubato da uno sgabuzzino ad uso della servitù, mentre al fiammeggiare sinistro della pietra del fuoco spettrale Milest si univano in un battito di ciglia il frammento di IA che le aveva donato Rhaziel tempo prima ed altre due pietre magiche azzurre, superstiti di quelle che aveva reclamato dal cuore del vascello pirata di Capitan Uncino nel regno delle fiabe, ed infine il pesante grimorio che aveva portato con se dal reame di sogno: il Libro delle Anime Ritrovate.
« Si, Signore! Subito! »
... Con sua sorpresa invece l'entità minore al servizio del demone vestito in modo strambo si diresse non verso di loro, bensì nella direzione opposta occupata dalla pila di stoviglie che Riful aveva pigramente mollato a se stesse, lasciandola di nuovo stupita e senza parole.

« Alloooora... »
"Ecco, ci siamo!" recitò immediatamente un incantesimo protettivo, preparandosi all'impatto.
« ...hai preso i funghi in questo lerciume e ti sei riprodotta per gemmazione? »
L'incantesimo le scivolò dalle labbra, crollando come una sottilissima patina di carta trasparente e sparendo nel nulla con un soffio. Con colpevole ritardo intuì che il termine "porcilaia" probabilmente veniva in qualche modo dal termine porcile, che non era un aggettivo comunemente riferito ad una persona, ma solitamente ad un luogo. Sempre parandosi fra Drusilia ed il mostro, volse il capo notando come il servitore di quest'ultimo le stava... rifacendo il letto, e venendo così colpita da un'improvvisa quanto irritante epifania.

« Aspetta un momento!!! Come osate!!! Voi disgustose creature partorite dal warp!!! »
Era un po' sprovvista di incantesimi di offesa propriamente detti, in quel momento. Aveva magie distruttive su vasta scala che avrebbero ridotto a rottami il televisore e la sua play, senza contare che proprio alle spalle dell'intruso sorgeva il suo adorato frigorifero dalla cui esistenza dipendeva la conservazione delle merendine semifredde. Non poteva affidarsi a delle evocazioni poiché il processo per richiamarle a se era troppo lungo e complesso, ma di certo poteva bandire quegli esseri demoniaci da quel piano di realtà. Con la mano libera tracciò un arco nell'aria, su cui vibrarono glifi d'argento luminosi, che andarono rapidamente a comporre un cerchio perfetto.
« Vi do una singola chance di implorare perdono e fuggire dalla mia vista!!! »
Esclamò con foga e trattenendo parte delle energie di cui il cerchio magico ancora necessitava per essere completato. Non sapeva bene se utilizzare le energie di Milest -che in quel momento era piuttosto restio a collaborare-, sfruttare la pietra magica d'acqua ancora buona oppure bruciare del tutto l'altra, che era quasi del tutto esaurita. A dire il vero avrebbe preferito non ricorrere a nessuna di quelle opzioni, dopotutto era pur sempre una strega di alto livello e quelle minacce avvalorate da un incantesimo di ostracizzare potevano forse bastare a convincere quelle due creature a filarsela con la coda fra le gambe. Chiamò a raccolta tutte le sue forze, ponendosi in una collaudatissima posa che esaltava la sua persona facendola sembrare più nobile, potente ed impressionante che mai. Era un pigiama, ma era pur sempre la terribile e malvagia strega dell'Est e quei demoni dovevano percepire tutta la pressione che scaturisce dalla sua ira.
« Io sono Riful! La strega dei draghi, conquistatrice di mondi e... uhm... »
Cavolo. Aveva sbagliato l'ordine dei termini, gli altri non le sovvenivano di conseguenza. Tentennò un brevissimo istante, ma poi si riprese prontamente.
« Questo luogo è la mia casa, di mia proprietà e di mia creazione. Non avete alcun potere qui, andatevene oppure vi bandirò da questo piano di esistenza!!! »
Ecco, così poteva andare. Era stata senza alcun dubbio sufficientemente impressionante.

"Che sensibilità per il Sole.
Arrossire tutte le sere al momento di tramontare".

(Fabrizio Caramagna)

Appartamenti dell'Alfiere, Mastio.
Presidio Errante, Endlos.

« Yaawn ~ ♪ »
Nel momento in cui lo sbadiglio di una voce maschile e roca raggiunse le sue orecchie, Drusilia Galanodel si trovò a sobbalzare per lo spavento, nonostante avesse immediatamente riconosciuto il timbro del proprietario.
« Midas! Sistema questa porcilaia. »
« Si, Signore! Subito! »

La strana sequenza di eventi che seguirono l'apparizione fu tanto assurda quanto prevedibile -almeno per lei- che già aveva avuto modo di studiarlo. La Dama del Vento aveva infatti avuto a disposizione un breve periodo di tempo in sua compagnia, concretizzato in pochi mesi e... dilatatosi all'infinito a causa del numero spropositato di guai e pensieri che Mephisto aveva portato con sé. In tale frangente era presto giunta alla conclusione che, per quanto fosse viziato o tendente ad azioni fuori di testa, doveva essere un uomo estremamente attento all'igiene e all'ordine. Vedere quella cameretta -quindi- doveva averlo infastidito non poco. Stranamente... gli avrebbe anche dato ragione, in quel caso.

« Alloooora... hai preso i funghi in questo lerciume e ti sei riprodotta per gemmazione? »
-...ma che razza di domanda è?!?
« Aspetta un momento!!! Come osate!!! Voi disgustose creature partorite dal warp!!! Vi do una singola chance di implorare perdono e fuggire dalla mia vista!!! » -Ehm... Riful. Calma- « Questo luogo è la mia casa, di mia proprietà e di mia creazione. Non avete alcun potere qui, andatevene oppure vi bandirò da questo piano di esistenza!!! »

Sospirando afflitta -invero, vagamente in difficoltà su come abbassare i toni- la Regina Madre si rivolse per prima al Re del Tempo, rispondendo alla sua domanda leggermente offensiva.

-No, la bambina esisteva già da prima e no... non ho contratto i funghi- rispose con leggera stizza -Lei è la Principessa Riful, nonché mia figlia... la stessa che non era presente all'incoronazione e che si era rinchiusa nell'artefatto che ci ha portato Leon. Essendo mia prole, è normale che mi somigli.

Specificata quell'ovvietà, si rivolse poi alla streghetta.

-Lui è Mephisto... un signore "in vacanza" su Laputa- cercò di spiegare, evitando dettagli che la mettevano in imbarazzo -Tranquilla, non è qui per attaccarci o farci del male: non c'è bisogno di aggredirlo.

Cercò di rassicurarla come meglio poteva... ricordandosi bene di quanto le aveva detto l'Arcidemone al loro primo incontro. Riful era una ragazzina irruenta... ma non voleva che il Re del Tempo le facesse del male.

-Lui è Mephisto... un signore "in vacanza" su Laputa-
Tentò di spiegare Drusilia, ma lo sguardo di Riful stava già vagando sullo schiavo dell'entità demoniaca, e la faccia della strega sembrava già gridare "da dove cavolo ha preso quegli attrezzi???", prossima ad andare nel panico.
-Tranquilla, non è qui per attaccarci o farci del male: non c'è bisogno di aggredirlo.

« Le mie cose!!! No! No! No!!! »
Il pavimento era letteralmente coperto di pagine dei suoi libri, e quello zelante faccendiere stava sbatacchiando tutto quanto da tutte le parti!!! Riful balzò su di lui, parandosi sul suo cammino con le braccia spalancate ad impedirgli un solo passo in più.
« Un passo in più e giuro che ti faccio davvero del male. »
Minacciò lei in tono feroce, mentre la rossa pietra del fuoco spettrale fiammeggiava minacciosa. Molto probabilmente un incantesimo di fuoco in quel momento poteva provocare un incendio, ma per arrivarci serviva un ragionamento lucido e Riful è tutto tranne che una strega brava a ragionare lucidamente.

« Sì, sì, tanto piacere. »
Nel frattempo era in corso un rapido scambio di battute fra Drusilia ed il demone, che però lei non era riuscita a seguire se non nella sua conclusione.
« Parlando di cose importanti: se il commovente momento madre-figlia è finito,
là fuori c'è il finale di un korean-drama che aspetta di essere visto e commentato. »
Korean drama??

« Non accettarlo!!! »
Scattò la strega, rivolgendosi alla sua perfetta copia adulta.
« I demoni sono mostri infidi e malvagi, usano patti e astuzie per vincolarti a contratti!!! Non devi prendere nulla di loro, tantomeno accettare robe tipo... tipo... » Non aveva la minima idea di cosa fosse un Korean drama, ma sembrava un incantesimo particolarmente pernicioso, perciò abbasso la voce in un tono drammatico per sottolineare la gravità della situazione: « ... tipo un Korean Drama. »
Fatto ciò tornò ad affrontare con fierezza il suo avversario principale, dato che chiaramente il suo schiavo non era neanche lontanamente alla sua altezza. Mani sui fianchi, tutti i suoi artefatti che brillavano di energia in una manifestazione di sfida, era prontissima a dar battaglia senza esclusione di colpi.



« Sappi che io e costei abbiamo impegni della massima gravità! Ti ordino di smettere immediatamente di disturbarla, ho delle faccende importantissime da sbrigare in sua compagnia, e tu non hai alcun diritto di impedircelo. »
Era chiaro. L'unico demone buono è un demone sotto un regolare e vincolante contratto di schiavitù.

"Che sensibilità per il Sole.
Arrossire tutte le sere al momento di tramontare".

(Fabrizio Caramagna)

Appartamenti dell'Alfiere, Mastio.
Presidio Errante, Endlos.

« Sì, sì, tanto piacere.
Parlando di cose importanti: se il commovente momento madre-figlia è finito, là fuori c'è il finale di un korean-drama che aspetta di essere visto e commentato. »
« Non accettarlo!!!
I demoni sono mostri infidi e malvagi, usano patti e astuzie per vincolarti a contratti!!! Non devi prendere nulla di loro, tantomeno accettare robe tipo... tipo... tipo un Korean Drama.»

A quel punto, Drusilia non seppe esattamente se sentirsi intenerita da quei gesti involontariamente protettivi della piccola, divertita dal suo non aver esattamente capito di che si parlava... o spaventata all'idea che il Re del Tempo potesse sentirsi indispettito e smettere di ignorarla, con tutte le conseguenze che ne sarebbero scaturite, a partire dalle sue risposte crudeli.

« Sappi che io e costei abbiamo impegni della massima gravità! Ti ordino di smettere immediatamente di disturbarla, ho delle faccende importantissime da sbrigare in sua compagnia, e tu non hai alcun diritto di impedircelo. »

Accettando quel tentativo un po' goffo di proteggerla, la Dama del Vento sorrise e decise di assecondarla. Dopotutto, eventi come quelli erano abbastanza rari... e lei stessa era poco avvezza ad esser protetta da qualcun altro, almeno in quel modo.

-Beh, Riful ha le sue ragioni per dire questo- così si rivolse al Re del Tempo, con volto stranamente sorridente ed illuminato da una gioia tutta sua -Non arrabbiarti con lei: è normale che mi chieda il suo tempo: è mia figlia.
Messa una buona parola con l'eccentrico Re, nel tentativo di smorzare i toni ed evitando che degenerasse tutto in un gigantesco disastro, parlò poi alla streghetta. Non abbandonò il suo sorriso, e la voce era pacata e comprensiva.
-Comunque... il Korean Drama è un semplice spettacolo di dubbio gusto. Una recita con degli attori: prima di raggiungerti avevamo quasi finito di vederlo, quindi mi sembra scortese non terminarlo- le avrebbe spiegato la questione mettendo in chiaro che non c'era nulla da temere. Almeno... non per ciò che riguardava il Korean Drama. Magari il resto si... -Se ti va, puoi vederlo anche tu con noi. Il divano è abbastanza grande per tutti e tre ♥

In realtà, sperava che Riful uscisse finalmente fuori dalla sua cameretta, spronata da qualche tentativo di rivalsa o preoccupata dalla nuova presenza. Oppure... che Mephisto decidesse di cancellare il suo proposito, pur di non passare il tempo con una bambina.

« Ma non sono mica arrabbiato, cara:
trovo divertente la sua imitazione di un chihuahua idrofobo. ♪ »
Aspirò una boccata d'aria per lo stupore, per poi sbalzarsi con foga in avanti additando il demone con l'indice accusatorio.
« Io non sto imitando proprio un bel niente!!! Tu stai imitando qualcosa!!! Stai imitando un... un... »
Non era mai stata brava con gli insulti. Ma per quel brutto, grasso mostro con il pizzetto avrebbe tirato fuori il meglio di se!
« ... Rospo. » Concluse, gettando una seconda occhiata al suo nemico. « Uno brutto. E grasso. »

-Comunque... il Korean Drama è un semplice spettacolo di dubbio gusto. Una recita con degli attori: prima di raggiungerti avevamo quasi finito di vederlo, quindi mi sembra scortese non terminarlo-
Le parole di Drusilia non rassicurarono affatto Riful, che però adesso era convinta più che mai degli intenti diabolici di quel mostro viola, cui riservò un'ennesima occhiata risentita, stringendo gli occhi a fessura in modo minaccioso mentre la Regina Madre proseguiva.
« ... »

-Se ti va, puoi vederlo anche tu con noi. Il divano è abbastanza grande per tutti e tre ♥
« E' sicuramente una trappola. »
Concluse lei, mentre immaginava una dozzina di metodi per intrappolare un'anima umana utilizzando uno spettacolo.
« Gli attori sono umani?? Hai visto dei pentacoli, sul palco o fra le scenografie? »
Drusilia probabilmente si sarebbe fatta fregare facilmente, ma non lei. Non la potente Riful, una strega oltremodo esperta ed in grado di riconoscere mille insidie. Mai fidarsi di un demone.

« Preferivo la compagnia del fusto biondo qua fuori, ma...
...se proprio ci tieni, la nanetta è autorizzata ad unirsi a noi.
Dopotutto, posso sempre paralizzarle la lingua o toglierle la voce,
se dovesse disturbare. ♥ »

« Ti trasformerò in gelatina prima ancora che riesci a provarci. »
Minacciò lei, facendosi da parte e piazzandosi di fianco a Drusilia.
« Nel frattempo penserò ad un regalo per quel mio fratello. E ci andiamo dopo il Coriyan Dramma. Ma lui!!! »
Puntò di nuovo il ditino in direzione del cilindro del demone.
« Lui chiaramente non è invitato. »

"Che sensibilità per il Sole.
Arrossire tutte le sere al momento di tramontare".

(Fabrizio Caramagna)

Appartamenti dell'Alfiere, Mastio.
Presidio Errante, Endlos.

Che il Re del Tempo e la piccola Riful potessero gettar le basi per quella che sarebbe potuta diventare l'ennesima apocalisse su Endlos era indubbio. Che si comportassero entrambi da bambini, anche. Non che ne fosse realmente sorpresa: Riful era esattamente quello, mentre Mephisto... probabilmente era più vecchio del suo defunto nonno, ma era detto comune che la demenza senile facesse tornare gli individui ad una mentalità profondamente infantile. Non era esperta in materia... ma forse esisteva qualcosa di simile, per gli Arcidemoni con troppi secoli sulle spalle.
A quel punto -comunque- stava ad una persona più matura cercare di far convergere le loro azioni verso comportamenti più moderati e costruttivi, con tutto ciò che si aveva a disposizione al momento.

-Su, su, non fate i brontoloni ♥ - commentò, avvolgendosi al braccio di Mephisto, carezzandoglielo appena e cercando di acquietarlo -Sono sicura che le parole di mia figlia non diano realmente noia ad un Re, quale sei.
Sorrise con candore, lanciandogli anche un'osservazione più che dovuta.
-Se poi a Sua Altezza non piacciono i bambini, forse dovrebbe cercare qualcuno che non ne sia circondato ♥

Si rivolse poi alla bambina, cercando di risultare più accomodante possibile.

-Tuo fratello sarà impegnato in questi giorni per il passaggio della corona, possiamo decidere il regalo anche più tardi- osservò -Allora... che ne dici di venire con noi? Potrai accertarti da sola di cosa stiamo facendo... ed usciremo tutti dalla tua dimora.

-Su, su, non fate i brontoloni ♥ Sono sicura che le parole di mia figlia non diano realmente noia ad un Re, quale sei.
« Lui è cosa? »
Chiese a mezza voce. Probabilmente aveva capito male.
-Se poi a Sua Altezza non piacciono i bambini, forse dovrebbe cercare qualcuno che non ne sia circondato ♥

« Io non sono una bambina!!! »
Brontolò subito Riful, risentita.
« Ho quasi dodici anni! »
Obiettò con fare che non ammette repliche.
-Tuo fratello sarà impegnato in questi giorni per il passaggio della corona, possiamo decidere il regalo anche più tardi. Allora... che ne dici di venire con noi? Potrai accertarti da sola di cosa stiamo facendo... ed usciremo tutti dalla tua dimora.
Lei sbuffò, risentita. Non le piaceva che quel tipo si facesse chiamare Sua Altezza, e le dava fastidio che Drusilia lo trattava in modo accomodante, come un ospite di riguardo. Ancora di più, non le piaceva essere chiamata bambina in sua presenza. Peggio ancora, notò solo allora che quello sciatto schiavo non solo aveva ignorato gli avvertimenti della streghetta di cessare con le sue opere di riparazione, ma aveva addirittura messo su una mensola a muro recuperando gli strumenti da... da... da dove cavolo li aveva presi???

« Va bene. »
Bofonchiò in tono antipatico.
« Ma vengo solo perché sono sicura che questo rospo sta tentando di praticare qualche magia oscura! »
Andò allo specchio e fece cadere il lenzuolo che lo copriva, poi lo indicò con l'indice con fare perentorio.
« Fuori da qui, allora. Devo cambiarmi! Devo solo... »
Guardò a terra, dove aveva gettato i suoi vestiti abituali, e notò solo allora che non c'erano più.
Arrossì in modo fin troppo evidente.
« Dove... dove sono i miei vestiti??? »