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La pioggia sottile che scendeva sul paesaggio desolato che un tempo aveva ospitato Klemvor si addiceva molto alla situazione che stava vivendo Drusilia. La terra sembrava piangere la perdita di un pezzo di se, il cielo era Diventato improvvisamente scuro e spazzato da nubi in tumulto ed intere colonne d'aria tonante ululavano nell'altopiano, planando di peso sul cratere di terra smossa di fresco che un tempo era un oceano di acciaio e cemento. Per fortuna Laputa resisteva. Un sassolino sospeso fra le nubi appena visibile nel fracasso dei cieli dei Feudi Meridionali dove Matamune di Nekomata aveva spedito con un ordine perentorio quelli che erano rimasti: Leo e Seila, la colossale manticora chiamata Nove, Virginia ed i due giovanissimi sciamani che accompagnavano lo spirito-gatto -pure rispettosi degli ordini ma visibilmente scontenti di tale scelta. Malgrado tutto l'Alfiere era praticamente obbligata a seguire Matamune attraverso la pianura spazzata dai venti portando con se il corpicino esanime di Riful, profondamente addormentata come in coma dopo che era tornata la bambina così incredibilmente somigliante a Drusilia. Come premio il gatto aveva promesso delle risposte a molte domande e magari perfino aiuto per lo spettro della tempesta incombente.
La profezia di cui parlava il gatto era un allarme vago e indistinto, ma Endlos aveva già dato prova di essere una calamita irresistibile per cataclismi di ogni genere, tempeste di caos particolarmente violenti e molteplici tipi di fine dei tempi provenienti un po' ovunque da tutto il multiverso. Insomma: non sarebbe niente di particolarmente stupefacente apprendere di una nuova minaccia all'orizzonte. E non sarebbe nemmeno strano scoprire che nasce tutto da quello scricciolo di streghetta profondamente addormentata fra le braccia della sua perfetta copia in versione adulta ed angelica, vista la sua propensione naturale per scatenare disastri. Drusilia era già stata avvertita a suo tempo, riguardo a Riful. La "se stessa" che aveva vissuto su Celentir tanto tempo prima aveva lasciato dietro di se una scia di caos e disastri...
Con il gatto-spettro ad aprire la via con passo lesto, in breve Drusilia si sarebbe trovata ad emergere dai bordi frastagliati del cratere per raggiungere una fitta boscaglia, dove ben presto il goryoshin del casato Asakura le avrebbe indicato la via per un piccolo spiazzo ben pulito, in un circolo di alberi su cui spiccavano tre massi squadrati ed un tronco abbattuto chissà quando, affondato in un oceano di muschio e preda di ogni genere di fungo velenoso. In alto una delle lune di Endlos era apatica e pallida nell'irradiare la sua luce, e nell'aria c'era soltanto un silenzio inquietante. Erano trascorse non meno di una decina di ore da quando era partita per la missione di esorcizzare le macchine... un simile esito era davvero inimmaginabile per la Dama dei Venti alla vigilia della missione.
Placido, lo spettro felino scelse uno dei massi su cui sedette con un saltello, salvo estrarre la sua immancabile pipa che lo faceva sembrare un vecchietto senza rughe, la strinse fra i denti mentre iniziava ad armeggiare con un piccolo sacchettino di tabacco, che iniziò a sistemare nell'alloggio con pazienza certosina.
« Gli altri arriveranno presto, mia signora. »
Disse con un sospiro stanco. Gli spettri possono essere stanchi dopo una camminata? Oppure Matamune soffriva di un altro genere di stanchezza, mentre alzava gli occhi al cielo con la pipa ancora spenta fra le piccole zanne.
« Gli anziani sono spiriti guida, uno per ciascun grande casato. » Spiegò con pazienza, per preparare Drusilia a ciò che sarebbe successo in breve. « Tutti i capifamiglia, sciamani saggi e potenti, confluiscono in spiriti della natura che a loro volta confluiscono nell'oceano di anime che è il Grande Spirito. Hanno in se la saggezza di millenni, ed hanno trasceso la natura mortale per divenire entità di livello superiore. Hanno tanti occhi ed orecchie quanti sono i loro discendenti, il che li rende molto lungimiranti, sebbene -vi avverto!- non infallibili. Sono certo sapranno rispondere alle vostre domande... »
Accese la pipa, mentre visibilmente cercava le parole per quell'ultimo scampolo di frase.
« Sarete stanca, immagino. Mi scuso enormemente per non aver potuto procrastinare ulteriormente questa riunione. Gli anziani non me l'avrebbero concesso. Qui su Endlos i loro poteri sono troppo limitati nel tempo e nello spazio... e l'apocalisse predetta nel nostro mondo è un incubo pressante ed incombente. Spero lo capirete... »
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"Ci sono dubbi che vanno risolti, altri che non possono essere risolti,
altri ancora che è meglio non risolvere".
(Roberto Gervaso)
???
Presidio Occidentale, Endlos.« Gli altri arriveranno presto, mia signora. »
Con un sospiro stanco, dopo aver preso posto su un grosso masso, il vecchio Matamune alzò gli occhi al cielo con la pipa ancora spenta fra le piccole zanne.
« Gli anziani sono spiriti guida, uno per ciascun grande casato. Tutti i capifamiglia, sciamani saggi e potenti, confluiscono in spiriti della natura che a loro volta confluiscono nell'oceano di anime che è il Grande Spirito. Hanno in se la saggezza di millenni, ed hanno trasceso la natura mortale per divenire entità di livello superiore. Hanno tanti occhi ed orecchie quanti sono i loro discendenti, il che li rende molto lungimiranti, sebbene -vi avverto!- non infallibili. Sono certo sapranno rispondere alle vostre domande... »
Nell'ascoltare le parole del felino, accasciata su una piccola sporgenza del terreno con Riful fra le braccia ed il soprabito su capo e spalle -quasi fosse un mantello per riparare entrambe dai detriti trascinati dal vento- la Dama del Vento si trovò a pensare che -in un certo senso- sarebbe piaciuto anche a lei essere una creatura così vicina all'onniscenza.
Avrebbe sicuramente compiuto meno errori nella propria vita e si sarebbe risparmiata notti insonni, delusioni e pianti consumati di nascosto.
« Sarete stanca, immagino. Mi scuso enormemente per non aver potuto procrastinare ulteriormente questa riunione. Gli anziani non me l'avrebbero concesso. Qui su Endlos i loro poteri sono troppo limitati nel tempo e nello spazio... e l'apocalisse predetta nel nostro mondo è un incubo pressante ed incombente. Spero lo capirete... »
-Capisco la vostra e la loro situazione- specificò Drusilia, così da chiarire almeno la sua posizione -Se non mi vedete energica è solo perché sono fatta di carne ed ossa.
Con un movimento lento e delicato, posizionò meglio la bambina addormentata sulle proprie ginocchia, coprendola con un lembo di stoffa.
-Mi sento stanca ed in pensiero su molte cose, ma è mio dovere risolvere anche questa faccenda. Non badi quindi a me: sarà solo un altro piccolo sacrificio.. -
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-Capisco la vostra e la loro situazione. Se non mi vedete energica è solo perché sono fatta di carne ed ossa. Mi sento stanca ed in pensiero su molte cose, ma è mio dovere risolvere anche questa faccenda. Non badi quindi a me: sarà solo un altro piccolo sacrificio.
Il gatto non poté far altro che convenire e dichiararsi costernato per le fatiche a cui stava costringendo Drusilia, d'altra parte tuttavia ella ebbe modo di riposare per oltre mezz'ora, mentre attendevano in silenzio nella radura dove ormai era completamente buio. I fuochi fatui iniziarono a brillare di luci spettrali solo dopo un lungo intervallo di silenzio, piccole fiammelle di un azzurro argentato la cui luce non feriva gli occhi e non riscaldava l'aria, ora sempre più fredda. Matamune non sembrò curarsene, aveva estratto un piccolo libro e ne leggeva le pagine in silenzio, fumando la pipa.
« Resistete ancora per qualche minuto, mia signora. Gli anziani saranno qui a momenti, credo. »
La radura ora era bene illuminata, ma c'erano ombre che si muovevano ai margini del circolo di luce fantasma. Drusilia avrebbe allora iniziato a sentirsi osservata, ma non era una sensazione piacevole, né tranquillizzante. Sagome di alberi o cespugli presero a materializzarsi lì dove prima non c'erano, i rami si scuotevano in assenza di vento ed i tipici rumori del sottobosco erano silenti ormai da troppo tempo. Il primo rumore ben distinto e non furtivo venne però da poca distanza, dalla destra della Dama dei Venti. Senza alcun preavviso, zampe delicate di un canide dal manto candido entrò a passo felpato nel circolo di luci fantasma, il muso canino privo di occhi tatuato di brillanti simboli geometrici di un rosso acceso, il pelo raso e delicato ed un improbabile cappello di paglia ben poggiato sul capo, forato per permettere a due orecchie dritte e perennemente in movimento di sbucare. Emise un guaito, tirò fuori una lingua umida, poi sedette sulle quattro zampe, subito imitato da un suo perfetto gemello che apparve solo allora, che imitandolo si accucciò al suolo poco più in là, sempre guardando Drusilia. Matamune sembrò destarsi dal suo torpore, chiuse il piccolo libro di scatto e sorrise all'indirizzo dei due cani.
« Nobile Yohmuei Asakura. »
Il gatto balzò giù dal tronco su cui era rimasto seduto e accennò un inchino, ma a quel punto i due cani voltarono il capo all'unisono, con uno scatto stranamente meccanico e immediato.
« Niente formalità, vecchio amico. »
I due cani fantasma aprirono bocca e sillabarono quelle parole all'unisono, con un'unica voce che non sembrava provenire né da una bestia, né dall'altra, ma in qualche modo riecheggiava dal buio alle loro spalle. Insieme tornarono a volgere lo sguardo cieco e senza occhi su Drusilia, con guaiti di una curiosa sincronia seguiti da una voce anziana, delicata e capace di trasmettere un certo senso di serenità.
« Sono lieto di potervi incontrare, mia signora. Ad apprendere della vostra presenza come riverito ospite sono subito accorso. Siete celebre, tanto fra gli stormi quanto fra i branchi. Ah, ma forse sto facendo confusione... » I due cani guardarono Matamune, prima di proseguire. « Siamo noi a doverci dichiarare vostri ospiti, temo. Poiché questa è casa vostra, sotto il vostro cielo ed alla luce delle vostre stelle... »
« E' così, mio antico amico. »
Matamune si affrettò ad annuire, mentre i due cani alzavano i rispettivi musi al cielo scrutando le stelle, ma senza occhi per vederle.
« Ci troviamo sul travagliato semipiano di Endlos, già crogiolo di numerosi disastri. Secondo la profezia, è da qui che ha inizio il tutto. »
Spiegò lo spirito-guardiano, al che i due cani annuirono all'unisono, comprensivi, salvo dirigere nuovamente i loro musi verso Drusilia, che però avrebbe avuto la netta sensazione che stessero guardando Riful, e non lei.
« Capisco. »
All'unisono, i due cani presero delicatamente a leccare le rispettive zampe destre, mentre la voce maschile spostò la sua provenienza da un'angolazione ancora differente.
« Sarà mia premura tentare di fornirvi un quadro generale della nostra posizione, mia signora. Poiché Matamune è un nostro emissario, ma non parla per la volontà che noi rappresentiamo. Proveniamo da un altro mondo, e da un'altra nazione. Al di fuori dei confini del nostro arcipelago, noi non abbiamo giurisdizione. Questo semipiano è per noi terra straniera, non ci arroghiamo alcun diritto nel muoverci al suo interno, né investiamo le esigue forze a nostra disposizione per combattere guerre altrui, specie considerando che si tratta di sangue del nostro sangue. I nostri discendenti, i figli dei nostri figli... »
I due cani fecero una piccola pausa, smettendo di pulirsi le zampe anteriori e alzando gli occhi alla luna.
« ... Tuttavia non è nostra natura rifiutare aiuto a chi ne fa richiesta. Specie se meritevole. Specie se la sua guerra potrebbe un giorno diventare la nostra guerra, come in questo caso. »
Concluse con modi e toni molto diplomatici. Tante parole per un concetto semplice: se Drusilia voleva aiuto doveva abbassarsi a chiederlo. E posta in quel modo non era nemmeno arrogante come richiesta, perché tutto si basava su un concetto molto basilare: "voi siete a casa vostra, non vogliamo farci i fatti vostri a meno che non ce lo chiedete voi".
« Nobile Yohmuei, abbiamo la grande chance di impedire sul nascere una vera e propria Fine dei Tempi che secondo la profezia potrebbe colpire il nostro mondo! »
« Le leggi che disciplinano gli sciamani del nostro popolo furono scritte dai fondatori dei nostri casati, e non possiamo ripudiarle. A maggior ragione vista la gravità della situazione. Inoltre... » All'unisono, ed in modo perfettamente speculare, i due cani sbuffarono, guairono e sedettero sul posto, piazzando il muso fra le zampe anteriori. « come dire? La cosa peggiore che può succedere è la fine di ogni cosa. Sì, non è niente di allettante, ma possiamo solo fare tutto il possibile per impedirlo, come al solito. Quindi, dopotutto, non è nulla di troppo diverso dall'ordinario. »
A Matamune sfuggì la pipa fra le zanne, che gli ricadde sul kimono spargendo una piccola quantità di cenere nell'aria e per qualche istante rimase lì stupito, senza più parole per rispondere.... -
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"Ci sono dubbi che vanno risolti, altri che non possono essere risolti,
altri ancora che è meglio non risolvere".
(Roberto Gervaso)???
Presidio Occidentale, Endlos.Se all'inizio la Dama del Vento ebbe solo la sensazione di essere osservata, le bastò poco tempo per capire che qualcosa aveva raggiunto sia lei che Matamune. Sagome di alberi o cespugli presero a materializzarsi lì dove prima non c'erano, i rami si scuotevano in assenza di vento. Dalla propria destra, Drusilia ebbe modo di sentire un primo -chiaro e ben udibile- rumore a poca distanza da loro.
A passo felpato, zampe di un canide dal manto candido entrarono nel circolo di luci fantasma. Anche il muso di quella creatura aveva un aspetto canino, ma privo di occhi e tatuato di brillanti simboli geometrici di un rosso acceso. Un improbabile cappello di paglia era tenuto sul capo, forato in due punti per permettere a due orecchie dritte di sbucare. Emise un guaito, tirò fuori una lingua umida, poi sedette sulle quattro zampe, imitato da un secondo identico che apparve successivamente. La fissarono entrambi... e Drusilia ebbe l'istinto di avvicinarsi e coccolarli.
« Nobile Yohmuei Asakura. »
« Niente formalità, vecchio amico. »
Per fortuna, si contenne.
« Sarà mia premura tentare di fornirvi un quadro generale della nostra posizione, mia signora. Poiché Matamune è un nostro emissario, ma non parla per la volontà che noi rappresentiamo. Proveniamo da un altro mondo, e da un'altra nazione. Al di fuori dei confini del nostro arcipelago, noi non abbiamo giurisdizione. Questo semipiano è per noi terra straniera, non ci arroghiamo alcun diritto nel muoverci al suo interno, né investiamo le esigue forze a nostra disposizione per combattere guerre altrui, specie considerando che si tratta di sangue del nostro sangue. I nostri discendenti, i figli dei nostri figli...
... Tuttavia non è nostra natura rifiutare aiuto a chi ne fa richiesta. Specie se meritevole. Specie se la sua guerra potrebbe un giorno diventare la nostra guerra, come in questo caso. »
-Beh, vi ringrazio.
« Nobile Yohmuei, abbiamo la grande chance di impedire sul nascere una vera e propria Fine dei Tempi che secondo la profezia potrebbe colpire il nostro mondo! »
« Le leggi che disciplinano gli sciamani del nostro popolo furono scritte dai fondatori dei nostri casati, e non possiamo ripudiarle. A maggior ragione vista la gravità della situazione. Inoltre... come dire? La cosa peggiore che può succedere è la fine di ogni cosa. Sì, non è niente di allettante, ma possiamo solo fare tutto il possibile per impedirlo, come al solito. Quindi, dopotutto, non è nulla di troppo diverso dall'ordinario. »
Drusilia Galanodel ascoltò con calma serafica tutta la premessa e, anche se questa poteva esser dovuta a particolare gentilezza o usi e costumi di un altro mondo, ebbe come la sensazione che tutto quel riguardo servisse a persuaderla a percorrere una strada che -in casi normali- si sarebbe probabilmente rifiutata di attraversare.
Al momento -però- la logica dello spirito era inattaccabile e sarebbe certamente stato sgarbato interromperlo o saltare immediatamente a conclusioni. Quindi, lo lasciò parlare e dire la propria.
-Capisco le vostre ragioni e penso di condividerle- annuì -...ma, vede, ho trascorso momenti davvero pesanti e credo di essere molto debilitata. Potreste essere così gentile da spiegarmi chiaramente quale pensate sia la linea d'azione migliore, e perché?. -
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-Capisco le vostre ragioni e penso di condividerle. ... ma, vede, ho trascorso momenti davvero pesanti e credo di essere molto debilitata. Potreste essere così gentile da spiegarmi chiaramente quale pensate sia la linea d'azione migliore, e perché?
« Già. Io direi che capire in che modo esattamente finisce il mondo aiuterebbe. »
I due cani annuirono all'unisono, mentre la voce era stranamente seria e composta, nonostante la frase abbastanza facilona.
Dall'altra parte della radura, Matamune sembrava in qualche modo scoraggiato.
« Quello che il nobile Yohmuei sta cercando di dire è che... abbiamo bisogno di più informazioni. Capire chi o cosa stiamo affrontando. »
I due cani annuirono di nuovo, lasciando parlare il gatto.
« Il secondo passo è radunare un gruppo di individui adatti a far fronte alla catastrofe. Ogni minaccia ha le sue contromisure, dobbiamo solo scegliere attentamente persone dotate di abilità adeguate per stroncare l'apocalisse alla nascita. E' capitato anche di dover radunare eserciti... »
Matamune rimise la pipa fra i canini aguzzi, anche se era spenta, mentre i due cani guairono allegri.
« Oh, sì! Quella volta... chiamala alla memoria più tardi, magari tiriamo su di morale il vecchio orso! »
La voce ora era più o meno allineata al punto in cui si trovavano i due cani ed era parecchio allegra, forse ricordando il passato. Anche lo spirito guardiano dall'aspetto di gatto sorrise al pensiero, salvo poi manifestare una certa nota di preoccupazione nella voce.
« Il venerabile Akahiro Aoyama ha forse motivo di angustie? »
Si informò, pur conscio di divagare. I due cani alzarono una zampa e la sventolarono nella sua direzione, scacciando l'argomento.
« Lasciamo perdere. Comunque, dicevamo, la cosa più importante è mettere in moto un'efficiente e ramificata rete di informatori, entrare in possesso di tutte le informazioni che siamo in grado di ricavare. Al momento, i soli indizi di cui siamo in possesso riguardano quella fanciulla... »
Disse il cane, alludendo a Riful.
« Dobbiamo capire che cosa ha fatto per causare la successione di eventi che porterà all'armagheddon. »
« Che "ha fatto...?" »
Il gatto alzò un sopracciglio, sorpreso.
« Quindi... »
« Credevo fosse chiaro. Qualunque cosa sia successa, è già successa. »
Rifletté il cane.
« A questo punto anche tenerla d'occhio, rinchiuderla in una torre oppure perfino eliminarla sarebbe inutile. Ciò che è fatto è fatto. Quindi informazioni, dicevamo. Ricostruire il passato per capire il futuro è la chiave per sventare le minacce... Gli altri ormai sono prossimi ad arrivare. Sapranno aggiungere altro... ». -
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"Ci sono dubbi che vanno risolti, altri che non possono essere risolti,
altri ancora che è meglio non risolvere".
(Roberto Gervaso)???
Presidio Occidentale, Endlos.« Già. Io direi che capire in che modo esattamente finisce il mondo aiuterebbe. »
« Quello che il nobile Yohmuei sta cercando di dire è che... abbiamo bisogno di più informazioni. Capire chi o cosa stiamo affrontando. Il secondo passo è radunare un gruppo di individui adatti a far fronte alla catastrofe. Ogni minaccia ha le sue contromisure, dobbiamo solo scegliere attentamente persone dotate di abilità adeguate per stroncare l'apocalisse alla nascita. E' capitato anche di dover radunare eserciti... »
Mentre i misteriosi individui divagavano su questioni passate al pari di vecchi amici, Drusilia iniziò a porsi diverse domande. Ad esempio, notando la loro impreparazione riguardo molti dettagli fondamentali, finì per chiedersi cosa esattamente li rendesse così sicuri dell'arrivo di un nuovo Armageddon.
« Lasciamo perdere. Comunque, dicevamo, la cosa più importante è mettere in moto un'efficiente e ramificata rete di informatori, entrare in possesso di tutte le informazioni che siamo in grado di ricavare. Al momento, i soli indizi di cui siamo in possesso riguardano quella fanciulla... Dobbiamo capire che cosa ha fatto per causare la successione di eventi che porterà all'armagheddon. »
« Che "ha fatto...?" Quindi... »
« Credevo fosse chiaro. Qualunque cosa sia successa, è già successa. A questo punto anche tenerla d'occhio, rinchiuderla in una torre oppure perfino eliminarla sarebbe inutile. Ciò che è fatto è fatto. Quindi informazioni, dicevamo. Ricostruire il passato per capire il futuro è la chiave per sventare le minacce... Gli altri ormai sono prossimi ad arrivare. Sapranno aggiungere altro... »
-Se devono giungere altri informatori, sarò felice di ascoltarli e capire meglio cosa dobbiamo affrontare- concesse Drusilia, realmente interessata alla questione, ma abbastanza ferma per ciò che riguardava la sua sfera privata -Capisco perfettamente che l'Apocalisse sia un flagello abbastanza spaventoso da smuovere volontà ed eserciti con la sola paura che possa arrivare, ma qui su Endlos accade spesso, e ne ho sventate almeno un paio... e la sola minaccia non mi sembra abbastanza da turbare la vita e la serenità di mia figlia, qualunque cosa abbia fatto. Ha bisogno di tranquillità... e di non ricordare. Ne va della sua crescita.
La voce era gentile e priva di toni irrispettosi o di sfida: si era limitata ad esprimere il proprio pensiero e mostrare le sue priorità. Avrebbe agito sempre per il bene di Riful, e se sarebbe intervenuta, sarebbe accaduto solo se strettamente necessario e per ottime ragioni.
-Sono sempre pronta ad aiutare gli altri e questo mondo, ma ho bisogno di prove concrete per muovermi, perché se su Endlos i disastri sono all'ordine del giorno... lo sono anche i falsi allarmi. Non voglio peggiorare lo stato di mia figlia per qualcosa di troppo ipotetico.
Attese qualche attimo, mortificata per quella dichiarazione -ahimè- necessaria.
-Per tutto il resto, sono ovviamente a vostra disposizione..
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