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Eh, no.
A tutto c’era un limite.
Ok, la vita da Hunter. Ok, la vita da cacciatore, da avventuriero. Anche la vita da mercenario. Sì, dai, ci poteva stare. Con i dovuti limiti, ma ci poteva stare.
Ma a tutto c’era un limite.
Quel giorno, tra le rocce, le creature nere e i pennuti viola, Zayn aveva trovato il suo punto di rottura. Non che si fosse stancato di viaggiare, di combattere e di rischiare la vita.
Capiamoci.
Ma non aveva alcun senso rischiare la vita per la gloria.
Eh, no.
Ci aveva messo…troppi anni per arrivarci. Troppi. Ma adesso basta.
Era ora di mettere da parte qualche soldo e investire in qualcosa di poco rischioso e altamente remunerativo.Era ora di aprire un bar!
E la prima cosa da fare quando si vuole aprire un bar è trovare la materia prima. Quel qualcosa che rende unico il tuo posto e fa venire voglia alla gente di tornare ancora e ancora.
Per questo motivo, in quella giornata soleggiata come tante altre nel Presidio Est -una giornata di pioggia sarebbe stata una giornata speciale-, Zayn si era diretto al Mulino L’Ombra del Giglio. Quando lavorava per i bar di Codec aveva visto il logo di quel posto sulle scatole piene di biscotti e prodotti vari. Se molti bar dell’Est si rifornivano lì, doveva per forza essere un buon posto da cui iniziare.
Non era stato un viaggio problematico. Tutto dritto fino a "quel posto inquietante dove non devi mai entrare", come le persone che aveva incontrato avevano apostrofato la Magione Galanodel, non senza coprirsi la bocca e abbassare la voce mentre lo dicevano, tremando come foglie. Sì, ecco, arrivato a quello che sembrava più un castello sfarzoso che un posto inquietante, ma da cui si tenne comunque alla larga sapendo che il proprietario era lo stesso del palazzo a forma di membro maschile che troneggiava a Codec, prese la strada per il Mulino.
Il posto che lo accolse era piuttosto ordinario. La ruota girava, spinta dalla pressione dell’acqua, e il fumo usciva dai camini. Era un buon segno, qualcuno era in casa. Zayn sperò che fosse il padrone di casa e che non fosse costretto a ritornare un altro giorno.
Il ragazzo si tirò il bavero della camicia azzurra, leggermente aperta sul petto, cercando di sistemarla. Nel viaggio si era tutta stropicciata. Si strofinò via la polvere dai pantaloni neri e controllò che gli stivali, dello stesso colore dei calzoni, non avessero macchie di fango. Non portava armi, e sperò che questo bastasse a far capire che aveva buone intenzioni.
Oddio, c’era davvero qualcuno che andava per mulini sventolando spade contro forni e ruote meccaniche?
Che pensiero sciocco!
A qualche passo dalla porta d’ingresso, rimanendo sul vialetto, prese fiato e urlò.« Ehilà! C’è nessuno? »
Edited by Bonx - 15/8/2019, 12:28
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Banderas era solito prendere la giornata come veniva, senza forzare alcun evento e senza andare eccessivamente di furia. Adorava restare seduto sul tetto del mulino per guardare l'alba, il che lo rendeva a tutti gli effetti il primo a svegliarsi fra i suoi collaboratori, gli piaceva anche camminare a piedi scalzi nel giardino fuori dalla struttura dirigendosi spesso verso il Pino. Albero maestoso e molto apprezzato dal mugnaio.
Odiava quindi scappare verso l'uscita salutando in maniera distratta i vari maggiordomi della magione, solitamente si sarebbe fermato a domandargli come stavano le loro famiglie e quali fantastiche novità si raccontavano al castello, però quel girono era assai particolare.
Come ogni mese si era dovuto recare al castello di Quarion per fornire i dati della sua attività, non che il Galanodel esercitasse una certa pressione ma Antonio preferiva informarlo spesso sull'attività in modo da evitarli spiacevoli sorprese nel futuro.
La produzione intensiva di biscotti per il presidio Ovest gli era costato molte risorse, energie e tempo, sapeva però che poteva sempre contare sul supporto di chi lavorava con lui.
Uscendo quindi dal maniero iniziò a dirigersi verso il suo posto di lavoro, sperando di non aver ricevuto visite durante la sua assenza.
« Ehilà! C’è nessuno? »
Forse chi era andato lì cercando il proprietario del mulino, si sarebbe ritrovato davanti una presenza non proprio "pianificata". Il petto della creatura che spalancò la porta era come un bue intero mentre in altezza ne superava tre. La mano destra gli era stata recisa tempo addietro e l'unica cosa che aveva trovato per rimpiazzarla era una bella ascia, una grande bella ascia, una grande bella ascia bipenne luccicante.
"Piccolo uomo bussa ...", una delle due teste posizionate in cima a quella montagna di carne e muscoli parlò, " ... Ruric e Thar rispondono ...", anche l'altra parlò. Corbezzoli che stranezza.
I quattro occhi studiarono la figura che avevano davanti. Dopo qualche secondo (6,37s) si resero effettivamente conto che quello non era Banders e neppure uno dei tanti contadini che portava il grano la mattina.
Che fosse un ladro?
"Sei un ladro?"
"Ladro no ruba in pieno giorno, idiota. Forse lui essere visitatore!"
"Io no idiota. Tu troppo furbo Thar.
Un passo dell'enorme creatura fece gemere il legno, le viti e persino la macina di pietra che si trovava in fondo alla stanza. Era molto grande e girava lentamente, uno spettatore silenzioso di quello strano incontro.
"Noi no attaccare ma se fai passo falso, io tagliare tuo corpo con mia ascia. Tu vieni per capo Banderas .... giusto?!". -
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« Ah…ehm…Io… »
Si ritrovò a balbettare il giovane davanti a…beh, quella sì che era una bestia strana!
Se già skekDor non gli era sembrato proprio una rosa (più un pennuto viola, in realtà), quella che aveva davanti era…beh. Strana. Difficile trovare un’altra parola, perciò, vediamo…come posso spiegarvi?
Alta più di tre metri, la creatura aveva due teste. Due teste senzienti. Sì, insomma, due teste funzionanti!
Voleva forse dire che aveva anche due cervelli? In quel caso era una creatura o erano due?"Sei un ladro?"
"Ladro no ruba in pieno giorno, idiota. Forse lui essere visitatore!"
"Io no idiota. Tu troppo furbo Thar."
Ok, forse parlare di “funzionanti” e “cervelli” era stato prematuro da parte sua. Infondo, guardandola bene, si sarebbe potuto parlare di un troll con due teste. Due teste e un’ascia a sostituire una mano.« Ma questo non era un mulino? »
Sussurrò il giovane, guardando l’ascia bipenne."Noi no attaccare ma se fai passo falso, io tagliare tuo corpo con mia ascia. Tu vieni per capo Banderas .... giusto?!"
« Ah…! Io starei cercando il proprietario. È in casa? »
Il giovane sorrise. Un sorriso forzato e teso, come se ne vedono pochi nelle campagne. Si grattò la barba, che, stranamente, aveva iniziato a pizzicare. Sarà stato il nervoso? O era qualcosa nell’aria.
Si guardò intorno, nervoso. Non c’erano tracce di grossi pollini e non vedeva micro-polveri.
No, era davvero il nervoso.. -
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Antonio Banderas 
I quattro occhi della creatura si incrociarono con aria stupidta, non capendo appieno le parole pronunciate dall’umano.
Loro si erano limitati ad una semplice domanda, come mai stava pronunciando così tante parole una vicina all’altra? Sarebbe bastano un SI o un NO, loro non volevano quello.
Probabilmente lo ascoltarono i primi secondi (un record praticamente), per lasciarsi poi andare ad un urlo al limite della sopportazione umana.
SASSO!
SASSO!
Guardarono poi il visitatore, dato che altro non poteva essere a detta di entrambi, e si voltarono per tornare alla propria mansione: difendere. Ultimamente intorno a quel mulino stava iniziando a girarci troppa gente e a loro due la cosa non piaceva più di tanto.
"Salve ...", risuonò nella mente di Zayn come una frana a cui fosse stata data una voce, "... uomo di taglia media a giudicare dalle vibrazioni del terreno. Non che la cosa mi importi veramente tanto dato che non è successo niente, ma per formalità sono obbligato a chiedere scusa per quei due."
Un ciottolo grigio chiaro iniziò a levitare davanti all'ospite con totale calma. Leggero come una farfalla ma grande almeno il triplo e di materiale roccioso, una cosa da tutti i giorni praticamente.
"Il Signor. Banderas al momento non è qui, io sono il contabile può rivolgersi pure a me per qualunque cosa. In ogni caso non dovrebbe tardare ad arrivare, sento i suoi passi pesanti come sacchi di farina da qui. Immagino che voglia fare un giro nel mulino mentre aspettiamo, anche solo per non rimanere lì davanti alla porta come un ... sasso."
Il tono piatto utilizzato dalla pietra, dato che è proprio quello, era anche spento ed apatico. La sua voglia di vivere non doveva essere al massimo in quei giorni ma anche in generale.
"Mi segua pure!"SPOILER (clicca per visualizzare)Biscotti deliziosi:
Maestro nell’arte del modellare la pasta frolla, Banderas riesce a metterci un amore che solo in pochi riescono ad emulare. La fragranza, la inzupposità e perfino il sapore, cambiano di persona in persona, fino a renderli perfetti persino per i palati più fini.
Nessuno avrà da ridire dopo aver assaggiato una delle sue piccole creazioni.
-(Biscotti dal gusto perfetto per chiunque gli assaggi)
Linguaggio animale: Livello scolastico
Ogni giorno sul set era qualcosa di speciale per Banderas e non per gli splendidi collaboratori e il lavoro manuale della lavorazione dei biscotti. Il motivo era solo uno e uno soltanto: Rosita.
Un’amica di cui Antonio non riesce a fare a meno, una preziosa alleata nel momento del bisogno e del pericolo. Peccato che non la capisca più di tanto.
-(Dialoga solo con Rosita, capendo in minima parte il senso.)
Star del Cinema:
Per quanto la gente continui a dire che è caduto in basso, Banderas non si è mai sentito così in pace con sé stesso. La gioia del lavorare la pasta frolla lo ha reso un uomo nuovo e migliore per certi versi. Queste emozioni le esterna continuamente, contagiando perfino chi ha intorno. A renderlo ancora più affascinante, è il fisico che è rimasto invariato durante gli anni. Ancora compatto e muscoloso per via degli allenamenti che si sottoponeva da giovane, i quali comprendevano attività fisiche di ogni genere, perfino camminare su una fune.
-(Malia: Carisma; Malia: Tranquillità;+ 50% Agilità; + 50% Velocità; Equilibrio perfetto). -
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« Ah…ehm…Ma che…? »
Lo sgomento sul volto del ragazzo aumentò ancora, mentre osservava quel troll a due teste -o due troll con un corpo?- chiamare… sasso?"Salve … uomo di taglia media a giudicare dalle vibrazioni del terreno. Non che la cosa mi importi veramente tanto dato che non è successo niente, ma per formalità sono obbligato a chiedere scusa per quei due."
Nella testa di Zayn risuonò una strana voce. Se di voce si poteva davvero parlare. Era più come avere una frana nel cervello e delle parole spuntare fuori da quel trambusto. Dopo cinque anni su Endlos -o erano dieci?-, dopo aver visto pennuti viola e combattuto aberrazioni oscure, possibile che ancora il mondo avesse così tanto da svelare?
No, aspetta. Non lasciamoci trasportare dalla fantasia. Zayn aveva deciso di aprire un’attività commerciale proprio per non dover fare l’avventuriero sottopagato a vita. Una vita ben breve, probabilmente."Il Signor. Banderas al momento non è qui, io sono il contabile può rivolgersi pure a me per qualunque cosa. In ogni caso non dovrebbe tardare ad arrivare, sento i suoi passi pesanti come sacchi di farina da qui. Immagino che voglia fare un giro nel mulino mentre aspettiamo, anche solo per non rimanere lì davanti alla porta come un ... sasso."
Beh, sentire un sasso dire di essere un contabile non è cosa da tutti i giorni. Doveva essere proprio una roccia in matematica. Avere una montagna di conoscenza in economia. Essere molto bravo coi calcoli. Ok, l’ultima non è male, ma presuppone che si sappia che un calcolo è un piccolo sasso che si forma nella vescica. Oppure che si sappia il latino. Ma Zayn non sapeva nemmeno cosa fosse, il latino.« Ah…ehm…Devi essere molto bravo coi cal… »
Ma il tempo di articolare malamente la sua stupida battuta, il sasso si era già mosso, fluttuando nel mulino. Rimanendoci un po’ male, Zayn seguì il suo anfitrione all’interno della struttura. Non che gli importasse davvero fare un giro. Avrebbe di gran lunga preferito incontrare il padrone di casa e spiegargli che era lì solo per dei biscotti e non per incontrare troll, sassi e chissà cos’altro si nascondeva tra quei sacchi di farina!SPOILER (clicca per visualizzare)Passive
Resistenza all’elettricità » dominando l’elettricità e imparando a controllarla, Zayn ha acquisito una naturale resistenza al proprio elemento che gli permette di non subire danni dai propri attacchi o da elementi naturali presenti in natura.
Questa passiva conta come gratuita per la classe Elementalist, usabile in scene e quest (previo consenso del QM).
[Passiva scenica di resistenza all’elettricità]
In » imparando a controllare il fluire della propria energia nel corpo, è possibile sopprimere la proprio presenza e risultare invisibili ai nemici che si basano sulla percezione dell’aura per individuare i propri avversari. Grazie ai continui allenamenti, Zayn è riuscito a ottenere una perenne fase di In, derivato dallo Zetsu, che gli consente di non emettere l'aura e di non essere rilevato dagli Auspex passivi di chi lo circonda.
[Passiva Anti-Auspex Assenza di Aura].
Cercando dei biscotti...speciali!L'Ombra del Giglio |
