Cercando la Luna

Grande Arcana: Temperanza

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    "Il cristiano non può non incominciare il lavoro
    del proprio perfezionamento partendo dall'inizio,
    ovverosia da quel medesimo punto da cui parte anche il pagano,
    e precisamente dalla Temperanza,
    proprio così come uno che vuol salire una scala
    non può non cominciare dal primo gradino".


    (Lev Tolstoj)


    png

    Appartamenti della Famiglia Reale, Mastio.
    Presidio Errante, Endlos.

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    Il rumore dell'acqua scrosciante proveniente dal suo bagno personale cessò d'infastidirla oltre la soglia della porta, segno che l'occupante aveva già riempito la vasca ed era pronto ad immergersi. Personalmente, Drusilia non amava affatto l'idea che qualcuno avesse deciso di usare i suoi effetti personali in quel modo, distruggendo letteralmente ogni forma di sua privacy in pochi gesti, ma da inguaribile ottimista quale era -o per semplice spirito pragmatico- aveva immediatamente deciso di cogliere l'occasione per tentare un'azione che fino a quel momento le era stata impossibile.

    Secondo i propri programmi, avrebbe dovuto infatti compiere quei gesti già da alcuni giorni, in occasione della sua visita diplomatica ad Altatorre. Peccato che Mephisto non le si era scollato mai di dosso, e la presenza costante di Emeraude non aveva aiutato nel ricercare qualche momento di solitudine. Quel giorno su Laputa -però- Emeraude era sotto un ennesimo interrogatorio e Mephisto era appena entrato nel suo bagno, segno che lo avrebbe occupato per almeno un'altra ora. A quel punto Drusilia avrebbe potuto ricercare la solitudine, ricorrendo così a tutti i mezzi di cui disponeva come Arcano.

    Correndo nella propria camera da letto ed indossando abiti più moderni di quelli solitamente portati su Endlos, raccolse il proprio mazzo di tarocchi, regalo dell'ormai defunto Owl e strumento importantissimo per la comunicazione con gli altri Fratelli della Curtis Arcana. Poi pescò la carta della Temperanza, osservandola prima attentamente e poi chiudendo gli occhi.

    -Mi trovo nella mia galleria e impugno il tuo sigillo.
    Avrebbe infine pronunciato, concentrandosi sul volto della sorella e sul proprio legame nei suoi confronti.
    -Temperanza, parla con me!

    Fu allora che uno strano formicolio prese possesso del suo corpo e, nonostante fosse immobile, Drusilia ebbe la sensazione che ogni cellula del suo corpo stesse vibrando. Un tepore l'avvolse come un abbraccio e... si ritrovò in un bel salotto.

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    Ovviamente Drusilia Galanodel non aveva la più pallida idea di dove fosse finita, come accadeva ogni volta che si spostava fra le dimensioni in quel modo. Guardandosi attorno e notando le forme squadrate e lucide della mobilia, suppose di essere su Mirach -consapevole anche delle notizie lasciate trapelare da Sasha durante il loro ultimo incontro. Non riconobbe tuttavia la città che si estendeva aldilà delle enormi finestre di vetro, non essendo su Mirach da molti anni e non avendo di fatto mai vissuto in una metropoli.

    -Ehm... c'è nessuno?

    A quel punto, si guardò attorno, non abbassando mai la guardia o perdendo la sua attenzione: anche se non la vedeva, sapeva che Sasha era lì. Il mazzo di tarocchi raramente sbagliava... ma la Risonanza parlava chiaro. Un altro Arcano era nelle vicinanze.

     
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    -Ehm... c'è nessuno?

    La voce della Dama del Vento rimbalzò per le pareti dell'ampio e silenzioso salotto, e tuttavia la sua presenza era già stata annunciata da un altro e più segreto suono: un suono fantasma, che la sua stessa anima aveva emesso come una nota cristallina in risposta all'esistenza di un'altra, librandosi su frequenze misteriose che solo i loro pari avrebbero potuto udire in cuor loro.
    jpg
    « Ma guarda il tempismo... »

    Il commento di quella voce tipicamente femminile, che seppur non esattamente "familiare" l'Angelo aveva già udito in precedenza, arrivò forse condito con un pizzico di sarcasmo, ma giunse soprattutto da poco lontano.

    Qualche istante più tardi, una bellissima donna dai lunghi capelli
    biondi (...? la visitatrice di Endlos li avrebbe probabilmente ricordati bianco-argento, dalla riunione) ed abbigliata di un elegante ed elaborato abito lungo da sera si affacciò nell'arioso salotto, appuntando gli occhi verdi (...? di nuovo, c'era qualcosa di sbagliato in quel colore: non coincideva con quello del sogno) sulla figura materializzatasi dal nulla nell'ingresso del sontuoso superattico in cui era appena entrata.

    « ...spero ti vada bene del thé nero, perché non ho altro. »

    Lasciato cadere quel commento, ed indicandole i divani in un muto invito ad accomodarsi, la Temperanza sparì nuovamente nel vano adiacente, che doveva coincidere con la cucina: ad indizio di quella realtà, tendendo l'orecchio sarebbe stato possibile udire il borbottio di un bollitore e uno scroscio allegro, segno che doveva essere stata aggiunta dell'acqua anche per l'ospite.

    Quando -un paio di minuti più tardi- la padrona di casa fece ritorno nel salotto, reggeva tra le mani un vassoio contenente un grazioso set di porcellane da thé decorate con motivi floreali, che depose sul tavolino centrale con la grazia e la leggiadria di una geisha, prima di lasciarsi cadere meno compostamente sui cuscini del sofà.


    « Allora, dimmi, Sorellina: come mai mi cercavi? »
    chiese in tono colloquiale e pacato, senza forme di cerimonia
    « Di che cosa volevi parlarmi? »

    Una domanda formale, invero, dato che -in ogni caso- Sasha non sembrava troppo sorpresa di vederla; dopotutto, nel corso della loro piccola Riunione di Famiglia, l'Angelo era stato molto trasparente e preciso circa le proprie priorità, pertanto la Mercenaria aveva probabilmente già intuito il motivo di quella visita.

     
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    ovverosia da quel medesimo punto da cui parte anche il pagano,
    e precisamente dalla Temperanza,
    proprio così come uno che vuol salire una scala
    non può non cominciare dal primo gradino".


    (Lev Tolstoj)


    png

    ???, Mirach.

    « Ma guarda il tempismo... »
    Una voce femminile catalizzò tutta l'attenzione della Dama del Vento, in quel momento impegnata in una generica ricerca di sua Sorella. La riconobbe come quella di Sasha... ma fu -in effetti- l'unica cosa, se si escludeva la Risonanza, ad apparirle vagamente connessa alla figura della donna con cui aveva già parlato nella Galleria degli Specchi.
    « ...spero ti vada bene del thé nero, perché non ho altro. »

    Accantonando tutto ciò che in quegli attimi le parve un po' bizzarro, Drusilia preferì seguire la padrona di casa ed accomodarsi, accettando garbatamente la bevanda e limitandosi a mantenere un atteggiamento abbastanza educato.
    Nonostante facessero parte dello stesso schieramento e condividessero molto più di quanto si potesse pensare nell'osservarle, Drusilia non poteva infatti dire di conoscere realmente Sasha. Nonostante fossero entrambe native di Mirach, probabilmente non l'aveva mai incrociata, né sentito parlare di lei. Per questo motivo -e per molti altri- non era del tutto sicura di averla inquadrata, caratterialmente parlando... e temeva di infastidirla in qualche modo.

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    « Allora, dimmi, Sorellina: come mai mi cercavi?
    Di che cosa volevi parlarmi? »


    -Nonostante non sia uno dei modi che preferisco per stringere rapporti... temo di essere qui per chiedere un favore.
    Seguendo la Sorella nella volontà d'intraprendere una tranquilla conversazione, senza tuttavia perdersi in inutili orpelli, Drusilia decise di parlare chiaro fin dal principio.
    -Riguarda Abel.

    Abbassò il capo, leggermente modificata. Anche imbarazzata, per certi versi: nonostante fosse necessario, non le piaceva sentirsi debole, ancor meno chiedere aiuto in quel modo. Sasha era infatti sua Sorella nella Curtis Arcana, ma non si conoscevano bene; cosa avrebbe potuto pensare di lei, con quelle premesse?

    -Ho intenzione di fargli visita. Devo parlargli di Kora ed Owl... di cosa è accaduto su Endlos. So che non è interessato agli affari della Curtis, ma credo di dovergli almeno delle spiegazioni su coloro a cui era legato. Sicuramente non gli piaceranno, forse reagirà male... ma non credo sia giusto gli vengano negate queste cose.
    Il petto florido si sollevò piano, accompagnando il respiro profondo che seguì quella confessione. Non fu altro che l'evidente manifestazione di quanto la Dama del Vento finisse preda dell'ansia alla sola idea di dover dare cattive notizie alla Torre durante una situazione già pessima. E questo perché lo conosceva molto bene.
    -Voglio anche offrirmi di aiutarlo nel risolvere i suoi problemi, ma ho come la sensazione che non sarà particolarmente propenso ad accettare o a mettermi in pericolo. Quindi... esiste la probabilità che io mi muova da sola.

    Attese qualche attimo, tacendo sulla personale considerazione di quanto Abel la trattasse ancora come una bambina da difendere, sbagliando. Comprendeva infatti le ragioni dietro quelle accortezze, ma non le accettava. Non dopo quello che aveva passato.
    -Il problema è che vivo su Endlos da anni, e su Mirach non ho avuto mai modo di... "conoscere il mondo", ecco.
    Altra pausa.
    -Ho bisogno di una guida... ed ho pensato a te.

     
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    -Nonostante non sia uno dei modi che preferisco per stringere rapporti...
    Temo di essere qui per chiedere un favore. Riguarda Abel.


    Contrapposto al composto imbarazzo di Drusilia, quell'esordio non fece alla sua interlocutrice alcun effetto particolare, e mentre dissimulava qualsivoglia emozione dietro un'espressione neutra, versando una tazza di thé da offrire garbatamente alla sua ospite e un'altra per sé stessa (perché dopo il lavoro di quella sera se l'era meritato), Sasha si trattenne dal roteare gli occhi al cielo nell'udir menzionato il nome di quel testone del Mastino.

    Sorridendo invece con fare accomodante,
    mosse un cenno di assenso col capo perché l'altra andasse avanti.


    -Ho intenzione di fargli visita. Devo parlargli di Kora ed Owl... di cosa è accaduto su Endlos.
    So che non è interessato agli affari della Curtis, ma credo di dovergli almeno delle spiegazioni su coloro a cui era legato. Sicuramente non gli piaceranno, forse reagirà male... ma non credo sia giusto gli vengano negate queste cose.


    L'approccio tiepido della Mercenaria verso quella faccenda non era tanto dettato da una qualche forma di noia, quanto dal fatto che... beh, non si trattava di nulla di diverso da quanto la Dama del Vento aveva già dichiarato di voler fare durante la Riunione; tuttavia, a dirla tutta, trovò in verità apprezzabile che la donna che aveva davanti stesse facendo seguire dei fatti alle proprie parole.

    Per il resto, il suo distacco era una caratteristica
    purtroppo connaturata: la Temperanza era sempre stata fredda; a volte, questo suo animo di ghiaccio era stato un ostacolo insormontabile per stabilire una connessione tra sé e gli altri, finendo per allontanare anche gli amori più tenaci, ma era innegabile come quel tratto l'avesse anche mantenuta in vita ogni volta - anche quando quegli amori erano stati traditi, disillusi, o strappati via.

    -Voglio anche offrirmi di aiutarlo nel risolvere i suoi problemi, ma ho come la sensazione che non sarà particolarmente propenso ad accettare o a mettermi in pericolo. Quindi... esiste la probabilità che io mi muova da sola.

    A monte di quella semplice divergenza di prospettive, vedere l'Amore comportarsi in maniera tanto emotiva era per lei qualcosa di interessante: pur essendo una cosa molto distante da lei, non era qualcosa che disprezzasse, essendo anzi convinta che le persone di quel tipo esercitassero un certo fascino... ma i sentimenti non erano qualcosa che arrivasse a comprendere completamente, per quanto avesse uno spiccato talento nel simularli e abbinarli ai giusti comportamenti.

    Dopotutto, la capacità di adattarsi alle situazioni era un'abilità che aveva dovuto imparare a padroneggiare fin da bambina, per convenienza ma soprattutto per sopravvivenza.


    -Il problema è che vivo su Endlos da anni, e su Mirach non ho avuto mai modo di... "conoscere il mondo", ecco. Ho bisogno di una guida... ed ho pensato a te.

    « Lusingata. »

    Dopo quella prima replica quieta e concisa, la donna recuperò la propria tazza di thé dal tavolino e ne sorbì un sorso; aveva preferito dire subito qualcosa per non sembrare colta alla sprovvista dalla richiesta, e per non tenere troppo sulla corda la sua Sorellina, ma... in effetti, era il caso di prendersi un momento per valutare la questione e scegliere le parole più adatte a confezionare una risposta.

    jpg« Sono lusingata che tu abbia pesato a me come punto di riferimento. Hai fatto bene a contattarmi. »
    riformulò, posando la tazza di ceramica sul bordo del tavolino
    « È vero che non siamo in confidenza, e magari dirlo così toglie un po' di magia alla cosa, ma... è un fatto che la riuscita dei tuoi propositi sia anche nel mio interesse. »

    Perché il contraccolpo che l'Arcana subiva dalla perdita di uno di loro era qualcosa di doloroso anche per un'anima pervasa dall'apatia, e se la sua freddezza poteva essere d'aiuto nell'imprimere un certo equilibrio alle impetuose emozioni dell'Amore -come anche a quelle della Torre-, la Temperanza avrebbe volentieri fatto il possibile.

    « Purtroppo, tra l'incarico che mi sono assunta davanti ai nostri Fratelli e le mie quotidiane incombenze lavorative, non garantisco di potere starti fisicamente vicina, perciò... sì: credo ci siano molte probabilità che tu debba muoverti da sola. »
    assentì la donna momentaneamente bionda, ravviandosi i capelli
    « Certo, ho una discreta rete di contatti da segnalarti, all'evenienza, ma... la maggior parte di loro non sono persone a cui raccomanderei fiducia, però possono essere utili. »

    Portando una mano ad una delle caviglie sottili, Sasha slacciò il cinturino della scarpa col tacco, ripetendo l'operazione anche con l'altra, prima di scalciarle piano via; poi, abbandonandosi con la schiena all'abbraccio del sofà, portò la destra al volto per massaggiarsi il ponte del naso con fare meditabondo.

    « Di importante, servono principalmente due cose: un canale di comunicazione per tenerci in contatto, e la promessa di tenermi aggiornata sulle tue mosse... »
    tornando a sedersi di scatto, la Mercenaria appuntò lo sguardo in quello di Drusilia e aggiunse
    « ...anzi, tre: ti servirà un'identità alternativa o uno pseudonimo.
    Potrebbe non essere prudente utilizzare il nome "Galanodel". »

     
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    "Il cristiano non può non incominciare il lavoro
    del proprio perfezionamento partendo dall'inizio,
    ovverosia da quel medesimo punto da cui parte anche il pagano,
    e precisamente dalla Temperanza,
    proprio così come uno che vuol salire una scala
    non può non cominciare dal primo gradino".


    (Lev Tolstoj)


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    ???, Mirach.

    « Sono lusingata che tu abbia pesato a me come punto di riferimento. Hai fatto bene a contattarmi. È vero che non siamo in confidenza, e magari dirlo così toglie un po' di magia alla cosa, ma... è un fatto che la riuscita dei tuoi propositi sia anche nel mio interesse. »
    Formulò la Temperanza, sorseggiando la sua bevanda. Drusilia la imitò nei gesti, raccogliendo la sua tazzina.
    « Purtroppo, tra l'incarico che mi sono assunta davanti ai nostri Fratelli e le mie quotidiane incombenze lavorative, non garantisco di potere starti fisicamente vicina, perciò... sì: credo ci siano molte probabilità che tu debba muoverti da sola. Certo, ho una discreta rete di contatti da segnalarti, all'evenienza, ma... la maggior parte di loro non sono persone a cui raccomanderei fiducia, però possono essere utili. »

    Con occhi verdi ed attenti fissi su di lei, Drusilia ascoltò ogni singola parola, annuendo sovente. Nonostante Sasha non potesse essere fisicamente con lei, il suo contributo le sarebbe comunque stato certamente utile, quindi non aveva di che lamentarsi.

    « Di importante, servono principalmente due cose: un canale di comunicazione per tenerci in contatto, e la promessa di tenermi aggiornata sulle tue mosse... anzi, tre: ti servirà un'identità alternativa o uno pseudonimo. Potrebbe non essere prudente utilizzare il nome "Galanodel". »

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    -Beh, non vedo perché rifiutare- si sarebbe limitata a commentare Drusilia, facendo spallucce -Tenerci aggiornate renderà tutto più semplice, ed eviterà malintesi strani... quindi te lo prometto.

    Sorrise tranquilla: quando la Sorella aveva parlato di "condizioni", aveva pensato a qualcosa di molto peggio, o di palesemente infattibile, quindi si sentì stranamente sollevata alla consapevolezza di andare tutto sommato d'accordo.
    -Quanto agli pseudonimi... non credo di averli mai usati. Preferirei lo scegliessi tu, per me.

    Ne seguì un altro sorrisone entusiasta... prima che l'espressione mutasse in qualcosa di vagamente perplesso, quasi sconsolato. Come se le fosse venuto improvvisamente in mente un pensiero fastidioso, o un dubbio amletico a cui non trovava risposta.

    -Aspetta...- tentennò -Perché non sarebbe sicuro il mio nome?

    L'Amore fissò a lungo la Temperanza, sinceramente scossa da quella "piccola" puntualizzazione. Cosa non andava -esattamente- nella sua persona? Dopo così tanti anni dal suo naufragio su Endlos, poi?

     
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    Sorseggiando il proprio thé con gesti meccanici, ed annuendo di tanto in tanto, la Dama del Vento ascoltò in silenzio i commenti, le spiegazioni ed i suggerimenti avanzati dalla Mercenaria, tenendo gli occhi verde smeraldo fissi sul volto dell'interlocutrice con la più distesa delle inclinazioni: dopotutto...

    -Beh, non vedo perché rifiutare.
    Tenerci aggiornate renderà tutto più semplice, ed eviterà malintesi strani... quindi te lo prometto.-

    dichiarò infatti l'Angelo, facendo spallucce con aria tranquilla
    -Quanto agli pseudonimi... non credo di averli mai usati. Preferirei lo scegliessi tu, per me.

    L'Amore le rivolse un sorrisone radioso e pieno di entusiasmo, e la Temperanza -pur trovandolo un po' strano- fu quasi propensa forse un po' troppo prematuramente a concludere che la donna avesse già afferrato la situazione senza ulteriori ragguagli...

    -Aspetta...-

    ...e invece no: distratta dal sollievo derivante dal non dover per una volta sottostare a richieste stravaganti, condizioni folli o pretese assurde, Drusilia ci aveva semplicemente messo un po' a processare l'ultimo elemento del discorso; non di meno, era arrivato il momento delle opportune spiegazioni.

    -Perché non sarebbe sicuro il mio nome?

    Probabilmente, davanti all'espressione scossa della bellissima silfide dagli occhi verdi, chiunque si sarebbe fatto scrupoli ad affrontare un argomento tanto spinoso con lei, ma la freddezza di Sasha era estremamente utile in occasioni come quelle, e anche se non avrebbe commesso l'errore di essere indelicata, non ebbe particolare indugi nel presentare a Drusilia il quadro di cui non era comprensibilmente all'oscuro.

    jpg« Non è che ci sia qualcosa che non vada:
    è solo che potrebbe essere complicato. »

    esordì l'albina, umettandosi le labbra e prendendosi un momento
    « Come saprai, il tuo casato è stato molto influente nelle vicende di questo mondo: la sua scomparsa, avvenuta in circostanze tanto tragiche resta ad oggi ancora un mistero irrisolto, che ha sconvolto l'opinione pubblica, alterato gli equilibri politici nei rapporti tra diversi Stati, e messo in crisi anche l'Associazione degli Hunter. »
    traendo un ultimo sorso dalla sua tazza di thé, si sporse per riporla sul tavolino
    « Certo, nell'ultimo punto la scomparsa della Luna ha influito pesantemente, ma resta il fatto che neppure i Cacciatori più quotati sono riusciti a risolvere il caso: hanno ricostruito gli eventi e le tempistiche, ma molte cose restano oscure, irrisolte, e senza spiegazione... a partire da esecutori e mandanti. »

    Facendo spallucce, la donna pensò di impiegare quel frangente di tempo per recuperare la borsetta abbandonata ai piedi del divanetto su cui sedeva, frugandovi brevemente in cerca di un piccolo scatolino dalla chiusura ermetica, che desigillò con poche pressioni delle dita e adagiò in grembo; poi, con un gesto rapido e disinvolto, la Mercenaria rimosse le lenti a contatto colorate che avevano camuffato le sue iridi e le ripose nel piccolo contenitore, prima di mettere via il tutto e tornare a fissare la sua interlocutrice con occhi azzurri come il ghiaccio.

    « Naturalmente, è passato qualche anno dall'accaduto, e la faccenda non è più così fresca... ma il fatto che il corpo di una delle Figlie del Casato sia l'unico a non essere -ancora ad oggi- mai stato ritrovato ha creato molta risonanza, e ha alimentato un buon numero di leggende metropolitane sulla tua presunta morte o romanzata sopravvivenza. Insomma: il nome di Drusilia Galanodel ha saturato tutti i media per anni, ed è ormai di dominio pubblico. »
    le spiegò Sasha, con gelida pacatezza, senza nasconderle quei dettagli probabilmente stranianti
    « Se ti presentassi col nome della leggendaria "principessa perduta" potresti quindi ottenere reazioni molto eterogenee: nel migliore dei casi, non verresti presa sul serio o finiresti considerata come una mitomane, ma... visto che come saprai la tua Famiglia era oggetto di un culto religioso da parte di una fetta della popolazione mondiale, potresti urtare la sensibilità di qualche fanatico. E con questo intendo che rischi di doverti sciroppare tanto le accuse di blasfemia, quanto le dimostrazioni di "fervore" non richiesto di qualche maniaco. »

    Incrociando le braccia sul petto, ed accavallando le gambe con eleganza, la finta-bionda studiò le reazioni della Sorella, ma preferì concludere le spiegazioni di quell'argomento, prima di lasciarle il proprio silenzio e -con esso- il tempo di metabolizzare e riflettere sulle infinite possibilità di imprevisto che il suo semplice nome avrebbe potuto portarle se usato alla leggera.

    « Tuttavia, al tuo posto, quello di cui mi preoccuperei maggiormente sarebbe di non attirare l'attenzione di qualche superuomo: sono diversi gli Hunter che potrebbero sviluppare un interesse morboso per te, fosse anche solo per incentivare la propria carriera professionale, farsi un nome con il caso Galanodel, e guadagnare qualche stella sulla loro Licenza.

    ...e doversi districare tra persone dai poteri imprevedibili che vogliono prenderti in custodia, interrogarti, o "proteggerti", può risultare controproducente e limitante a più di un livello. »

     
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    del proprio perfezionamento partendo dall'inizio,
    ovverosia da quel medesimo punto da cui parte anche il pagano,
    e precisamente dalla Temperanza,
    proprio così come uno che vuol salire una scala
    non può non cominciare dal primo gradino".


    (Lev Tolstoj)


    png

    ???, Mirach.

    « Non è che ci sia qualcosa che non vada: è solo che potrebbe essere complicato. »
    Ascoltare quanto aveva da dire Sasha fu -almeno per Drusilia- decisamente surreale. Non che il susseguirsi degli eventi avesse portato ad una conclusione improbabile (avrebbe dovuto aspettarselo, in realtà), ma il suo essersi rifugiata -letteralmente- in un altro mondo, dove si era rifatta una vita ed una carriera, aveva di fatto allontanato dai suoi pensieri tutto ciò che riguardava il suo passato.
    Tutto il dolore, le fughe e la paura erano ormai un ricordo lontano, fotografie sbiadite ben chiuse in un remoto cassetto della sua memoria. Ripescarle con una semplice chiacchierata fu per lei un risveglio brusco, un ritorno a qualcosa che credeva di aver completamente dimenticato.

    « Se ti presentassi col nome della leggendaria "principessa perduta" potresti quindi ottenere reazioni molto eterogenee: nel migliore dei casi, non verresti presa sul serio o finiresti considerata come una mitomane, ma... visto che come saprai la tua Famiglia era oggetto di un culto religioso da parte di una fetta della popolazione mondiale, potresti urtare la sensibilità di qualche fanatico. E con questo intendo che rischi di doverti sciroppare tanto le accuse di blasfemia, quanto le dimostrazioni di "fervore" non richiesto di qualche maniaco. »
    ...eeeee no, grazie. Di maniaci infervorati ne aveva avuti abbastanza.

    NojuCDF

    « Tuttavia, al tuo posto, quello di cui mi preoccuperei maggiormente sarebbe di non attirare l'attenzione di qualche superuomo: sono diversi gli Hunter che potrebbero sviluppare un interesse morboso per te, fosse anche solo per incentivare la propria carriera professionale, farsi un nome con il caso Galanodel, e guadagnare qualche stella sulla loro Licenza.
    ...e doversi districare tra persone dai poteri imprevedibili che vogliono prenderti in custodia, interrogarti, o "proteggerti", può risultare controproducente e limitante a più di un livello. »


    Sbuffando sonoramente, evidentemente contrariata dalla sola idea di quell'eventualità, Drusilia non ebbe alcun dubbio sull'appoggiare il metodo risolutivo suggerito dalla Temperanza. Anche senza valide ragioni era infatti spesso finita nelle mire di qualche pazzo, e sapeva bene quanto potesse diventare fastidioso aver a che fare con uno o più stalker difficili da abbattere, oltretutto durante una missione di vitale importanza.

    -Va bene, allora mi affido a te.
    Lo disse sollevando le mani, quasi in segno di resa, totalmente d'accordo.
    -Sei certamente molto più pratica di me in queste faccende: mi metto nelle tue mani, così concentrerò maggiormente le mie energie su come aiutare Abel... o convincerlo a farsi aiutare.


     
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    La Dama del Vento si limitò ad ascoltare diligentemente le parole della Mercenaria, concedendosi appena un più che legittimo sbuffo di insofferenza non appena fu messa al corrente di quanto complessa era divenuta ai giorni loro la situazione del Casato Galanodel; un gioco di effetti-domino in cui avrebbe suo malgrado potuto ritrovarsi al centro - forse persino finendo schiacciata sotto qualche tessera particolarmente grossa, pesante, ostica o semplicemente inopportuna.

    Certo, le parole dell'albina finta-bionda non avevano dipinto che alcuni scenari generici, ma... già così il numero di variabili da considerare aveva raggiunto una quota sufficiente da risultare una grana preferibilmente evitabile, e perciò il suggerimento di Sasha di dotarsi di una falsa identità sembrava l'espediente più semplice e ragionevole.

    -Va bene, allora mi affido a te.
    Sei certamente molto più pratica di me in queste faccende: mi metto nelle tue mani...

    assentì infatti Drusilia, alzando le mani in segno di resa
    -...così concentrerò maggiormente le mie energie su come aiutare Abel...
    O convincerlo a farsi aiutare.


    Annuendo con fare sereno, come se non si aspettasse una conclusione diversa da quella, la donna in abito da sera si levò dal divano su cui era rimasta compostamente seduta, aggirò il tavolino, e si avvicinò all'ospite per accomodarsi accanto a lei.

    Portando la destra alla rispettiva coscia, la Temperanza scostò i lembi del lungo abito da sera per rivelare una sorta di giarrettiera rinforzata, da cui si originò un luccichio fugace quando la luce colpì il set di lame da lancio che vi erano infoderate; in ogni caso, non erano
    quelle che stava cercando.

    Da quell'alloggiamento chiaramente segreto, la Mercenaria estrasse infatti un rigido e piatto oggettino nero, che sembrava essere un dispositivo tecnologico di qualche tipo... non dissimile ai verdi occhi dell'Angelo dall'infernale aggeggio rosa e pieno di pupazzini con cui l'Arcidemone in bianco (il suo persecutore) era solito gingillarsi.

    jpgPuntando quell'affare in faccia all'Amore, la Sorella vi batté qualche colpetto con l'indice, premendo qualche bottone comparso sullo schermo colorato... e producendo in risposta un piccolo scatto.


    « Ora dobbiamo solo sceglierti un nome in codice: meglio se si tratta di qualcosa che ti è familiare, e a cui reagisci quando lo senti. »

    ... perché -per esperienza personale- rischiare di non rispondere al tuo presunto nome di battesimo può farti saltare una copertura, in certe occasioni. E non sempre riesci a cavartela con la scusa di essere semplicemente sovrappensiero.

    « ...intanto, con queste foto ti faccio preparare un documento d'identità,
    in modo da essere in regola con eventuali controlli. »


    Nel fornire quella spiegazione alla Dama del Vento, la Mercenaria passò in rassegna sul proprio schermo gli scatti che aveva immortalato sul proprio telefono... e fu in quel momento che, con voce dubbiosa, un ospite indesiderato dichiarò la propria presenza nel salottino.

    « Ma come...? Senza nemmeno un filtrino...? »

    Appoggiato allo schienale del divano, letteralmente in mezzo alle due donne, l'entità che aveva preso a perseguitare Drusilia sotto il nome di Polpetta Mephisto Pheles, se ne stava sporto verso il lato di Sasha, con gli occhi verde peridoto fissi sulla breve galleria fotografica, e con le labbra circondate dal pizzetto caprino arricciate in un'espressione imbronciata.

    « Ma così le foto sono terribilmente noiooose...! »
    brontolò, come se avesse voce in capitolo, prima di estrarre il suo telefono
    « Aspetta! Ti mando qualche scatto dei miei...! ♥ »

    jpgComprensibilmente sorpresa da quella comparsa improvvisa, alla Temperanza non mancò tuttavia la consueta freddezza di evitare reazioni inconsulte, limitandosi a rivelare un'espressione visibilmente perplessa, e a rivolgere un'intensa e muta occhiata al volto sornione e spigoloso del nuovo arrivato; poi, memore di quanto era stato detto alla Riunione, già sospettando l'identità di quello sconosciuto, tornò a rivolgere l'attenzione all'Amore - probabilmente aspettando un suo intervento, o quanto meno una direttiva da seguire.

    « . . . »

    Intanto, lo scampanio prolungato e continuo che proveniva dall'apparecchio dell'albina della finta-bionda attestava l'arrivo di una valanga di notifiche, e mentre Sasha rifletteva che provare ad infilargli una lama-da-giarrettiera- nella carotide sarebbe forse risultato scortese, l'Arcidemone si mise seduto sullo schienale del sofà, accavallando le gambe con disinvoltura. ...e nulla sarebbe stato, se almeno non fosse stato in accappatoio. E nient'altro

     
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    "Il cristiano non può non incominciare il lavoro
    del proprio perfezionamento partendo dall'inizio,
    ovverosia da quel medesimo punto da cui parte anche il pagano,
    e precisamente dalla Temperanza,
    proprio così come uno che vuol salire una scala
    non può non cominciare dal primo gradino".


    (Lev Tolstoj)


    png

    ???, Mirach.

    « Ora dobbiamo solo sceglierti un nome in codice: meglio se si tratta di qualcosa che ti è familiare, e a cui reagisci quando lo senti. ...intanto, con queste foto ti faccio preparare un documento d'identità,
    in modo da essere in regola con eventuali controlli. »

    Dopo averle scattato una fotografia ed iniziato in qualche modo a preparare documenti e carte false, Sasha le consigliò un metodo intelligente da usare per la scelta del nuovo nome. Puntellando un dito sulle proprie labbra, Drusilia -in risposta- rimase in muta contemplazione del soffitto, ragionando su quale scegliere, o cosa inventare.
    « Ma come...? Senza nemmeno un filtrino...? »

    HXX5w55

    Catalizzando immediatamente l'attenzione delle due donne -che fino a quel momento avevano pensato di esser sole- un uomo di una certa età, in accappatoio e nient'altro le osservava dallo schienale del divano su cui era appoggiato, letteralmente in mezzo a loro.

    « Ma così le foto sono terribilmente noiooose...! Aspetta! Ti mando qualche scatto dei miei...! ♥ »
    « . . . »


    Mentre Sasha la fissava con aria perplessa ed il telefono portatile non smetteva di suonare -segno di quanto Mephisto le stesse intasando la casella dei messaggi- Drusilia si sollevò dal divano con aria seccata, cercando di evitare con lo sguardo la figura dell'Arcidemone, semisvestito e a tratti grottesco. Tornò infine a sedersi vicino a Sasha, scavalcando Mephisto, a costo di doversi stringere con la sorella in quello che doveva essere lo spazio vitale di un solo individuo.

    -E' lui, quello di cui ti ho parlato- si limitò a dire, sbuffando -Ignoralo, per favore. Perché farà ciò che può per infastidirci.
    Chiuse la questione lì, cercando di dirottare il discorso su argomenti che riteneva più importanti. Ad esempio la sua falsa identità, forse l'unica cosa che l'avrebbe effettivamente salvata da ulteriori sbroccati o persecutori.

    -In ogni caso: credo che "Edylabor Krum" andrà bene. Usavo quello pseudonimo da piccola, durante i miei tentativi di fuga da casa- spiegò con una naturalezza disarmante, lasciando facilmente intendere che non fosse esattamente in buoni rapporti con la sua famiglia -Ho passato alcuni mesi con quel nome, ed è l'unico pseudonimo che mi sia mai trovata. In genere uso il mio vero nome.


     
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    Portando un indice affusolato alle labbra rosse e ben disegnate, la Dama del Vento sollevò gli occhi verdi al soffitto, cercando in quella vuota campitura bianca qualche spunto conforme al suggerimento avanzato dalla Mercenaria; fu allora che l'Arcidemone la raggiunse, richiamando immediatamente l'attenzione delle due donne e destando particolare perplessità nell'Albina, che rimase in attesa di indicazioni su come rapportarsi a quell'ospite tanto inatteso quanto indesiderato.

    -E' lui, quello di cui ti ho parlato-

    Confermando i sospetti dell'altra, Drusilia proferì quelle parole con uno sbuffo, scivolando più vicino a Sasha, fino ad azzerare la distanza tra loro, così da togliere a Mephisto ogni spazio per mettersi fisicamente in mezzo a loro e ai loro discorsi, escludendolo del tutto e lasciandoselo alle spalle.

    jpg -Ignoralo, per favore. Perché farà ciò che può per infastidirci.

    « Direi che gli viene piuttosto bene. »
    commentò l'altra, con una nota acre nella voce ma un dolce sorriso sulle labbra

    -In ogni caso: credo che "Edylabor Krum" andrà bene.
    Usavo quello pseudonimo da piccola, durante i miei tentativi di fuga da casa-

    spiegò l'Angelo, riprendendo la conversazione ed ignorando l'intruso
    -Ho passato alcuni mesi con quel nome, ed è l'unico pseudonimo che mi sia mai trovata. In genere uso il mio vero nome.

    « Perfetto: mi sembra una buona idea. »

    « Di che state parlando? ♥ »

    Mentre Sasha prendeva nota del nominativo prescelto dall'altra su un'applicazione per appunti del proprio telefono -ancora cinguettante per le notifiche-, e consultava Drusilia sulla corretta trascrizione da fornire al contatto a cui avrebbe rigirato la richiesta di documenti falsi, la Temperanza tenne fede al suo titolo ignorando con serenità la domanda dello smilzo dal pizzetto caprino.

    E riuscì anche a rimanere perfettamente compassata e concentrata sulla pianificazione della copertura dell'Amore quando registrò che lo spilungone in accappatoio rosa non era più appoggiato allo schienale del loro divano (dove lo avevano lasciato), ma stava ora seduto sul sofà difronte -quello da lei stessa occupato in precedenza-, senza che si fosse effettivamente spostato.


    Strano, ma non la cosa più strana che avesse mai visto.

    « Ora bisogna solo procurarti un telefono per poter rimanere in contatto. »
    restando aggrappata al suo senso pratico, Sasha passò all'altra incombenza di quell'incontro
    « Dovrei avere un burner phone di riserva da darti: li uso spesso per lavoro. »

    « Eh?! Ma quella è robaccia usa-e-getta! »
    protestò l'intruso, brontolando in tono polemico
    « Non posso permettere che la mia futura sposa vada in giro
    con un articolo così... così scadente. »


    Un battito di ciglia dopo quella strana dichiarazione, Drusilia si ritrovò a contemplare il volto eburneo di Sasha da una distanza ed angolazione diversa da quelle di poco prima, perché... in modo del tutto analogo a quella del Demonio, anche la Dama del Vento aveva ora cambiato posto: non più appiccicata alla Sorella su un divano, ma d'un tratto seduta al fianco di Mephisto -ancora in accappatoio- su quello dirimpetto, con il palmo sollevato a ricevere un telefono piatto e (neanche a dirlo) terribilmente rosa.

    « Ecco fatto. Problema risolto. Non ringraziatemi. »
    "E invece sì.", sembrava dire il suo sorriso sornione e pieno di aspettativa
    « Ho già provveduto ad inserire in rubrica il mio numero e quello di questa signorina che-non-mi-hai-ancora-presentato, e l'ho schermato da rilevamenti per avere una linea sicura - perché sono un gentiluomo e apprezzo enormemente la discrezione. »

    Dopo esseri prodigato in quella breve presentazione in scioltezza, carezzando l'aggeggio e rivolgendo un mezzo sogghigno a Sasha, gli occhi verde peridoto dell'Arcidemone tornarono a rivolgersi alla Dama del Vento -accomodata suo malgrado al suo fianco- incatenando le sue iridi smeraldine alle proprie in uno sguardo indagatore e in qualche modo predatorio nonostante l'accappatoio rosa...

    jpg
    « Solo, mi chiedo cosa stiate organizzando per avere bisogno di documenti falsi e telefoni non tracciabili in un mondo tanto lontano: sembra una di quelle storie losche ed elettrizzanti che adorerei ascoltare... ♥ »

    ...perché quella situazione aveva destato la sua curiosità, e certamente non avrebbe lasciato cadere la questione senza aver ottenuto una spiegazione esaustiva. O una bugia convincente.

     
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    "Il cristiano non può non incominciare il lavoro
    del proprio perfezionamento partendo dall'inizio,
    ovverosia da quel medesimo punto da cui parte anche il pagano,
    e precisamente dalla Temperanza,
    proprio così come uno che vuol salire una scala
    non può non cominciare dal primo gradino".


    (Lev Tolstoj)


    png

    ???, Mirach.

    « Ora bisogna solo procurarti un telefono per poter rimanere in contatto. Dovrei avere un burner phone di riserva da darti: li uso spesso per lavoro. »
    « Eh?! Ma quella è robaccia usa-e-getta! Non posso permettere che la mia futura sposa vada in giro con un articolo così... così scadente. »
    Nonostante la Temperanza fosse riuscita con magistrale abilità ad ignorare tutte le idiozie pronunciate dallo spilungone in accappatoio, lui non sembrò affatto demoralizzarsi. Piuttosto divenne più molesto ed invasivo: dopo averlo visto scomparire e riapparire in posizioni diverse del salotto, la Dama del Vento si era improvvisamente ritrovata non più di fianco alla Sorella, ma sullo stesso sofà su cui Mephisto era seduto. Aveva un nuovo telefono fra le mani, orribilmente rosa.

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    « Ecco fatto. Problema risolto. Non ringraziatemi. »
    -...
    Come se lei avesse mai avuto intenzione di farlo.
    « Ho già provveduto ad inserire in rubrica il mio numero e quello di questa signorina che-non-mi-hai-ancora-presentato, e l'ho schermato da rilevamenti per avere una linea sicura - perché sono un gentiluomo e apprezzo enormemente la discrezione. »

    A dispetto del cianciare dell'Arcidemone, Drusilia rimase a fissarlo con aria perplessa, tentando di trovare parole adatte a descrivere marea di sensazioni che le provocavano quei continui tentativi di disturbarla. Dall'infilarsi di prepotenza in cose che non lo riguardavano a -letteralmente- spostarla da un punto all'altro della stanza, senza che lei potesse far molto a riguardo. Dopotutto... che non gli avesse chiesto di aiutarla era ovvio e che non le piacesse quella porcheria pacchiana e rosa -che già diverse volte aveva provato a rifilarle, in passato- era evidente. In realtà ancora non capiva perché mai quel tale continuasse a pedinarla, e se davvero era intenzionato a studiarla come supposto da Kalia, poteva benissimo limitarsi ad osservare, evitando di metter mano nelle sue cose. Fossero asciugamani, cellulari, rapporti umani o quant'altro.
    E invece no. Doveva essere anche molesto.

    « Solo, mi chiedo cosa stiate organizzando per avere bisogno di documenti falsi e telefoni non tracciabili in un mondo tanto lontano: sembra una di quelle storie losche ed elettrizzanti che adorerei ascoltare... ♥ »

    Quando tuttavia lo sguardo dell'intruso tornò su di lei, Drusilia provò una sensazione strana. Un disagio ben percepibile, un sentore poco piacevole e difficilmente definibile, che molto si avvicinava alla paura. Non che temesse realmente di frapporsi a lui, fosse stato necessario, o addirittura affrontarlo... ma ciò che provava sembrava più che altro uno spiacevole presentimento. Una preoccupazione istintiva, del tutto irrazionale.
    Disturbata da ciò, le venne spontaneo discostare lo sguardo dal suo interlocutore, fingendo prima di guardare fuori dalla finestra, poi l'arredamento della camera.

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    -Nulla di losco, in realtà- minimizzò -Dato che mi son ritirata dalla scena politica, volevo approfittare del tempo libero per visitare una persona che si è presa cura di me quando ero piccola. Per me è come un Fratello.
    Non aggiunse altro, perché quello bastava.
    -Però anche io vengo da Mirach, e da che ho memoria son sempre stata in fuga, qui. Questo posto è pieno di stalker, psicopatici e gente che vuole ammazzarmi. Quindi... gradirei occuparmi delle mie questioni mantenendo un profilo basso.
    Fece spallucce, mimando disinteresse e continuando a non guardarlo mai in faccia.
    -Lei è semplicemente una mia carissima amica. Si chiama Sasha- si rivolse alla Sorella, sorridendole. Il suo sorriso era però leggermente tirato -Sasha, lui è Mephisto.

     
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    Leggendo quella situazione senza troppa fatica, la Mercenaria rimase perfettamente composta al proprio posto e a proprio agio, evitando di dare l'impressione di aver notato la nemmeno troppo velata minaccia di quell'eccentrico intruso, e preferendo non intromettersi nel discorso tra lui e la Dama del Vento.

    Non si trattava di vigliaccheria, perché Sasha non aveva paura di quel tipo stravagante, e neppure di menefreghismo, visto che -al contrario- riconosceva l'essenziale coincidenza dei propri interessi con quelli di Drusilia, ma... si era trovata in situazioni del genere già fin troppe volte, e quando una coppia discuteva di questioni in sospeso tra loro, la cosa migliore da fare era restarsene calmi e aspettare gli sviluppi - evitando di farsi coinvolgere nella disputa.


    -Nulla di losco, in realtà. Dato che mi son ritirata dalla scena politica, volevo approfittare del tempo libero per visitare una persona che si è presa cura di me quando ero piccola. Per me è come un Fratello.
    spiegò l'Amore, vagando con lo sguardo altrove, a disagio
    -Però anche io vengo da Mirach, e da che ho memoria son sempre stata in fuga, qui. Questo posto è pieno di stalker, psicopatici e gente che vuole ammazzarmi. Quindi... gradirei occuparmi delle mie questioni mantenendo un profilo basso.

    Sul sedile accanto a quello dell'Angelo, l'Arcidemone si limitò a corrugare le labbra in un'espressione meditabonda, ritraendo la mano ossuta dal telefono rosa per portarsela al mento e carezzarsi pensosamente il pizzetto caprino con sguardo assorto, prima di accennare un distratto assenso con il capo: ricordava -un po' vagamente, in realtà, visto che al tempo era stato molto concentrato sull'anomalo sogno dell'altra- di aver avuto una conversazione con lei a proposito di un viaggio su Mirach, dove la donna intendeva presentargli una specie di parente...

    jpgMa per quanto gli sfuggisse che bisogno ci fosse di curare la questione a sua insaputa, specie mentre lui era impegnato in un momento sacro come la toiletta e le abluzioni, il Nobiluomo in Bianco in accappatoio rosa parve propenso ad accettare quell'argomentazione.


    « Oh, sì: la nostra visita su Mirach, per incontrare quel famigliare-surrogato che intendevi presentarmi! »
    esclamò conviviale, schiudendo la dentatura in un sogghigno
    « Ricordo, ricordo! Ma avresti potuto rivolgerti a Me: avrei provveduto Io a tutto il necessario per il viaggio! »

    Ignorando il disagio di Drusilia, che ancora rivolgeva lo sguardo al mobilio -o alla stanza, o al tappeto, o fuori dalla finestra dove ormai calava la sera- Mephisto riportò le iridi verde peridoto sulla giovane bionda accomodata difronte a lui, di cui ancora non gli era stata spiegata né l'identità né il ruolo: solo un nome, e una classificazione genericissima.

    -Lei è semplicemente una mia carissima amica. Si chiama Sasha.
    Sasha, lui è Mephisto.


    Tuttavia, la Temperanza intercettò con imperturbabile disinvoltura quell'occhiata tanto penetrante da sembrare in grado di dissezionare un corpo con la semplice volontà di analisi, e piegò le labbra ben disegnate in un sorriso cordiale e affascinate -che tuttavia non raggiungeva i suoi occhi azzurri-, mentre prendeva l'iniziativa di portarsi una mano al petto e sporgersi in avanti per tributare un inchino all'invadentissimo ospite.

    « Lieta di fare la vostra conoscenza, Signor Mephisto.
    Il mio nome è Sasha Ratalys Larissa Zackland, e sono una Tuttofare. »

    si presentò, divulgando informazioni tutto sommato già
    « Stavo aiutando la mia amica a procurarsi i mezzi per circolare serenamente per la maggior parte del continente: a lei possono servire i miei servigi per qualcosa? »

    « No, cara: non al momento, direi...! Ma ti terrò presente. ♥ »
    replicò l'interpellato, con un divertimento malcelato sul viso pallido
    « Piuttosto: voi due vi conoscete... come? »

    Domanda legittima: in effetti, come faceva una persona che aveva vissuto fino all'adolescenza sotto la stretta sorveglianza della famiglia più potente del continente, e il resto della sua vita su un mondo alieno, a conoscere una signorina invischiata con il mercato nero? Fiutando la domanda a trabocchetto, la Mercenaria continuò a sorridere, torcendo vezzosamente una ciocca di capelli dorati tra le dita candide e sottili, e scrollando un poco le spalle.

    jpg
    « Accademia degli Hunter. »

    Una risposta vaga, ma eloquente... e soprattutto efficace: il possesso di una Licenza da Hunter offriva senza dubbio un contesto ed una spiegazione ai suoi intrallazzi lavorativi effettivamente un po' loschi, ma creava infatti anche una finestra plausibile alla possibilità di un avvenuto incontro tra lei -una ragazza intraprendente ed ambiziosa- e la sopravvissuta in fuga di un Casato distrutto, che aveva effettivamente trascorso in quella struttura tempo sufficiente a far calmare le acque.

    jpgPoi, lo scatto di una serratura risuonò fino al salottino da uno dei corridoi collegati con l'interno dell'attico, e qualche istante più tardi un ragazzo alto e slanciato si affacciò sulla soglia, contornato da una nube di vapore della doccia calda -che lo aveva seguito dal bagno-, dai lineamenti delicati e lucidi per l'umidità, e dai capelli rossicci ancora gocciolanti mentre li tamponava con un asciugamano...

    Asciugamano che, per amor della decenza, avrebbe fatto meglio a tenere altrove.
    Tipo, attorno ai fianchi, per esempio.


    « Oh. ♣ Non sapevo avremmo avuto visite... ♠
    Buonasera a tutti! ♥ »


    Un giovanotto bello, atletico, dal sorriso affabile, senza senso della vergogna o del pudore, e per la Dama del Vento completamente sconosciuto... sulla cui anima, però, i suoi occhi verdi avrebbero trovato in modo del tutto inaspettato qualcosa di familiare. Il Marchio della Luna.

     
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    "Il cristiano non può non incominciare il lavoro
    del proprio perfezionamento partendo dall'inizio,
    ovverosia da quel medesimo punto da cui parte anche il pagano,
    e precisamente dalla Temperanza,
    proprio così come uno che vuol salire una scala
    non può non cominciare dal primo gradino".


    (Lev Tolstoj)


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    ???, Mirach.

    « Oh, sì: la nostra visita su Mirach, per incontrare quel famigliare-surrogato che intendevi presentarmi! Ricordo, ricordo! Ma avresti potuto rivolgerti a Me: avrei provveduto Io a tutto il necessario per il viaggio! »
    Giusta osservazione -in liena di massima. Peccato che Drusilia avesse una risposta perfettamente sensata a riguardo, nemmeno lontana da quella che era la realtà dei fatti. Dopo qualche attimo di agitazione, trovò la forza di guardarlo, aiutata in parte dallo scemare di quelle brutte sensazioni che l'avevano travolta poco prima.

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    -Dimentichi che questo mondo rimane la mia casa, e che tengo molto alla persona che dovrò rivedere. Preferisco occuparmi personalmente dei dettagli, dato che ho ancora qualche amico disposto ad aiutarmi.
    Prima il motivo serio... poi quello assolutamente vero, sotto ogni punto di vista.
    -E poi volevo ridurre al minimo l'utilizzo di gadget rosa.
    Anche se era riuscito a rifilarglielo, era giusto che sapesse quanto quella robaccia non gli fosse affatto gradita.

    In ogni caso, a quel punto avrebbe voluto volentieri dirottare la conversazione su discorsi più tranquilli, ma Mephisto decise che non si sarebbe certo fermato lì nell'impicciarsi delle sue questioni private. Quindi iniziò ad infastidire sua Sorella, che per fortuna era in qualche modo preparata a quel tipo di interrogatori.

    « Lieta di fare la vostra conoscenza, Signor Mephisto. Il mio nome è Sasha Ratalys Larissa Zackland, e sono una Tuttofare. Stavo aiutando la mia amica a procurarsi i mezzi per circolare serenamente per la maggior parte del continente: a lei possono servire i miei servigi per qualcosa? »
    « No, cara: non al momento, direi...! Ma ti terrò presente. ♥ Piuttosto: voi due vi conoscete... come? »
    « Accademia degli Hunter. »


    Infine, il rumore di una serratura la distrasse, e a quel punto Drusilia mai avrebbe immaginato che la situazione -già tragica- sarebbe ulteriormente degenerata. Come? Con l'apparizione da una nube di vapore di un ragazzo alto e slanciato, dai lineamenti delicati e lucidi per l'umidità, i capelli bagnati e rossicci ed un asciugamano fra le mani a tamponarli. Asciugamano che, personalmente, avrebbe preferito vedergli altrove, considerando che fosse completamente nudo.
    « Oh. ♣ Non sapevo avremmo avuto visite... ♠ Buonasera a tutti! ♥ »

    -B-buonasera...
    Mugugnò Drusilia, voltando lo sguardo e parte del corpo nella direzione opposta, letteralmente sconvolta dalla mancanza di pudore di quel tale. Fissando intensamente Mephisto nel suo accappatoio rosa -che improvvisamente le parve un'ottima alternativa al nudismo- percepì qualcosa di vagamente simile al Marchio della Luna su quel tale... ma non ne diede troppo peso, particolarmente desiderosa di andarsene il prima possibile.
    -Ahem... non disturbatevi! Ero passata solo a salutare un'amica! Ora ce ne andiamo subito!

    Nel dirlo, scattò in piedi con la medesima rigidità di un soldatino, non scordandosi di afferrare il braccio dell'Arcidemone e tirarlo su con lei. Se non si fosse opposto, gli avrebbe preso la mano e lo avrebbe condotto fuori dall'attico il prima possibile, dato che non le importava più non farsi trovare nella stessa stanza con uno che aveva il coraggio di indossare quell'accappatoio indecente.

    -Ciao, Sasha! Ti lascio con il tuo... ehm...- le fissò le mani, in cerca di qualche anello all'anulare. Di sicuro non guardò quelle di lui -...fidanzato? Bene, alla prossima! Baci!
    E con ciò, aprì la porta.

     
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    -Dimentichi che questo mondo rimane la mia casa, e che tengo molto alla persona che dovrò rivedere. Preferisco occuparmi personalmente dei dettagli, dato che ho ancora qualche amico disposto ad aiutarmi.

    Pur poco incline agli sterili sentimentalismi come quello -a cui era solito preferire comodità, velocità ed efficienza quali criteri di scelta per le sue decisioni-, il Nobiluomo annuì comprensivo, come richiesto dalle sempre squisite predisposizioni di un gentiluomo verso le piccole innocue fissazioni della sua compagna: dopotutto, quell'improvvisata gli aveva fornito dati interessanti da usarsi come spunto di riflessione per il futuro, e anche l'occasione di creare qualche aggancio per il futuro.

    Assorto in quelle riflessioni, l'Arcidemone sorvolò serenamente l'illazione appena avanzata dall'Angelo al suo fianco, ma non è dato di sapere se non avesse semplicemente prestato ascolto a quella vana speranza quel delicato suggerimento per distrazione o perché il suo cervello scegliesse convenientemente di ignorare le opinioni contrastanti con la propria. Specie su argomenti inviolabili come lo stile. Di cui lui era certamente una sacra icona.

    -E poi volevo ridurre al minimo l'utilizzo di gadget rosa.

    Per quanto con il proseguire dell'interrogatorio della conversazione, la situazione parve normalizzarsi, portando la tensione a dei livelli di guardia tutto sommato accettabili anche in presenza di un imprevedibile Re del Tempo in accappatoio rosa, un nuovo evento turbò la serenità della Galanodel... che se aveva provato disagio per l'abbigliamento del suo accompagnatore, dovette rivedere e ampliare il concetto quando ai margini del salottino fece il proprio ingresso un tizio chiaramente esibizionista nudo.

    jpg-B-buonasera...
    « . . . »
    « Buonasera, giovane! ★ »

    E intanto che Drusilia ricambiava il saluto con educazione e volgeva pudicamente lo sguardo altrove con evidente imbarazzo, e Sasha incrociava le braccia sul petto fissando con severità -e un pizzico di stizza- il sorriso affilato del nuovo arrivato, Mephisto agitò allegramente la mano nell'aria per salutare il giovanotto, sogghignando divertito mentre lo squadrava da capo a piedi - soffermandosi nel mezzo.

    -Ahem... non disturbatevi! Ero passata solo a salutare un'amica! Ora ce ne andiamo subito!
    annunciò l'Amore, scattando in piedi e trascinando l'Arcidemone con sé
    -Ciao, Sasha! Ti lascio con il tuo... ehm... ...fidanzato? Bene, alla prossima! Baci!

    Così, raggiungendo la porta in tutta fretta e trainandosi dietro lo stangone in accappatoio, la Dama del Vento schiuse il battente e attraversò la soglia: un passo che, con lo zampino del Re del Tempo, l'avrebbe immediatamente riportata a Laputa, sana e salva.

    Rimasta sola nella stanza con il suo
    collega, appena comparso sulla scena in condizione ben poco professionale -per non dire indecente- e certamente di proposito dopo aver captato la presenza di ospiti, la Temperanza lo squadrò con occhi torvi, ben poco divertita dalla sua trovata.

    « Hai messo in imbarazzo -e in fuga- i miei ospiti. »
    lo apostrofò la donna dagli occhi di ghiaccio, senza battere ciglio
    « E io che sono stata tanto buona da lasciarti persino il primo turno in doccia. »

    Come l'elegante abito da sera lasciava intuire, il lavoretto di quella sera prevedeva che la Mercenaria si imbucasse ad una festa dell'alta società per togliere di mezzo un magnate industriale -un po' attempato e con un debole per le bionde-, e per non dare eccessivamente nell'occhio, aveva richiesto ad uno dei suoi tanti contatti di scortarla in veste di semplice accompagnatore... mansione per cui era stato già opportunamente pagato con un equo versamento, come da accordi.

    Dopo aver svolto quello per cui il suo committente l'aveva ingaggiata, Sasha si era diretta -come da programma- ad uno dei covi temporanei per far calmare le acque e -soprattutto- dismettere l'identità fittizia che aveva assunto, e visto che il
    Pierrot aveva voluto seguirla, lei gli aveva accordato il benestare di sfruttare quell'attico intestato a terzi come appoggio per mettersi comodo prima di dileguarsi... ma per quanto la visita di Drusilia non fosse stata una cosa programmata, non aveva apprezzato la sua intrusione.

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    « Scusami tanto. ♣ Chi erano, comunque? »
    « Un'amica, e un riccone stravagante a cui fa da badante. »
    « Oh, ma che brava ragazza... ♥ Peccato non si siano fermati: sembravano simpatici. ♠ »
    « A momenti avrei comunque chiesto a tutti di togliersi dai piedi, perché la doccia mi aspetta. ♪ »

    Riconoscendo la curiosità ed il barlume di interesse svegliatosi negli occhi del suo complice -e preferendo evitare di vederlo risvegliarsi anche altrove-, l'Albina finta-bionda si lasciò cadere di bocca quel commento brusco con l'intento di manifestare una certa seccatura e tanto menefreghismo da scoraggiare il rossino dal chiederle altre informazioni sull'argomento... e a quanto pare funzionò.

    « Oh... Vale anche per me? ♦ »
    domandò sornione il giovanotto, con la solita faccia di bronzo

    « Soprattutto per te. ♥ »
    lo rimbeccò la Mercenaria, ricambiando il sorriso

    Così, alzandosi dal divano e stiracchiandosi stancamente, Sasha si affrettò a chiudere la conversazione e a concludere quella lunga e stressante giornata; l'indomani, avrebbe cominciato i preparativi per la trasferta di Drusilia.

     
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