The Ones Who Aspired to Be Gods

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    -Sempre stati su Endlos, caro ♥ -
    « "...?" »
    Kumagawa seguitò a sorridere in modo beota, congelato nella stessa posa con cui aveva terminato la frase -in piedi davanti a Quarion esibendo una chiave come se fosse la spiegazione di tutto- ma non per sorpresa o altro, dava l'idea di... aver dimenticato di cambiare espressione...? Qualcosa del genere. Misogi dava sempre l'idea di essere intento a recitare, in qualche modo. Sembrava leggere dialoghi che gli venivano passati da altri.
    -Firmerò volentieri ogni singolo foglio, ma ora sono abbastanza di fretta, quindi spero tu non ti senta offeso in qualche modo qualora ti trattassi da estraneo e sospetto. Potresti esser così gentile da spiegarmi chi o cosa gira per questi luoghi scimmiottando il mio bellissimo aspetto?

    « "E-e-e-e-h-h...?" »
    Esclamò con lentezza esasperante, declinando alla stessa velocità la testa di lato fino a raggiungere la massima angolatura possibile. Poi, altrettanto lentamente, fece virare gli occhi sulla chiave che reggeva in mano, che poi passò a velocità normale a Darius che si trovava proprio lì di fianco.
    « "Mi appello alla facoltà di non rispondere." »
    Disse facendo praticamente ammissione di colpa. Darius, che si era ritrovato la chiave in mano, guardò l'oggetto con aria schifata e con malagrazia lo passò ad Ahri, che si ritrovò in grembo la patata bollente. Senza un momento di esitazione la rossa lo gettò in braccio a Denver, che si ritrovò obbligato a prendere al volo la chiave oppure a lasciarla cadere. Poi, subito di fianco a lui, c'era Justin che porgeva la mano come se in qualche modo si aspettasse di essere il prossimo a dover farsi carico dell'oggetto evidentemente scomodo. Dopo un breve istante di riflessione però il ragazzino di colore realizzò che quell'idea non aveva minimamente senso e che in effetti lui quella chiave nemmeno la voleva, quindi ritrasse la mano e fece finta di nulla come sperando che nessuno avesse notato il gesto.

    « "Ha piovuto? Secondo i miei calcoli l'acqua sarebbe finita prima del cibo. Poi però i team superbellici che avevo messo a guardia delle scorte usando il timbro del Re del Cielo si sono dati e i ragazzi hanno preso d'assalto i magazzini ignorando i razionamenti. Per non parlare dei nuovi giunti, quelli sono un dramma. Ero rimasto a oltre cinquanta stomaci vuoti in più nell'orfanotrofio, ho direzionato lì metà delle scorte di nascosto perché le sorelle sparano a vista a chiunque prova ad avvicinarsi, però non so quanto possono durare se continuano ad arrivare conigli." »
    Si fermò un attimo a riflettere, poi aggiunse raggiante:
    « "Il nome dei nuovi giunti l'ho inventato io ♥ sono tutte bimbe con gli occhi rossi come quelli dei conigli e mi sembrava un nome molto efficace, l'hanno usato tutti fin da subito! ♥" »

    « Shelly sarebbe quella bionda con le armi da fuoco che abbiamo incontrato di fuori in perfetta forma? »
    Chiese Denver ottenendo una faccia beota ed un'aria vagamente interrogatoria da parte di Kumagawa.
    « Inoltre, vorrei sapere come mai hai ucciso tutti quegli Storm Rider di Nike, e dove diavolo hai nascosto i cadaveri. »

    « "Cadaveri? Quali cadaveri...?" »
    Misogi guardò a destra. Guardò a sinistra. Aveva l'aria più finta del mondo, e sorrideva impassibile.
    « "Mi sa che ti sbagli, non ci sono cadaveri." »
    Poi rincarò la dose con un sorriso finto-sincero di quelli che fanno venire voglia di prendere qualcuno a schiaffi.
    « "Di qualunque cosa tu stia parlando, io sono innocente." »
    Poi di colpo mutò espressione in una molto più frivola e serena.
    « "Oh, quella lì è ancora viva? Significa che c'è qualche superstite fra lo Zodiaco? Ci ho messo un sacco a trovare esattamente dodici membri, non è stato mica facile assegnare a ciascuno un animale appropriato. Però lei non si chiama Shelly, si chiama... si chiama..." »
    Si bloccò, portò lentamente l'indice alla guancia, poi concluse battendo il pugno sul palmo aperto in un gesto plateale (e che sembrava invariabilmente una pessima recita).
    « "... Il bue!" »

    « Misogi è pessimo a ricordare i nomi delle persone, però non gli piace sbagliare. »
    Spiegò distrattamente Justin, alle spalle di Denver. Stava sbirciando nel corridoio, oltre la porta scardinata malamente.
    « E' per questo che gli piacciono i nomi di battaglia tematici. E' stato lui a scegliere i nostri. »
    Alzò l'indice per indicare una porta poco distante.
    « Mi sa che è quella lì. »
    Disse annuendo in direzione della chiave.

    « "Ah... Giusto. Capo...!" »
    Senza aspettare il permesso, Misogi si gettò fra le pile di fogli ammassati per terra, rimaste orfane di qualsiasi mobile adatto a fare da portadocumenti, poi dopo qualche momento tirò fuori alcuni fascicoli tenuti insieme alla buona da spille o graffette.
    « "Non sono aggiornato sugli sviluppi, ma ho tentato di chiudere Klemvor alla città grossa comparsa dal nulla. ♥ I Jingo che la abitano si sono messi a far casino quasi subito, e alcuni dei ragazzi ci hanno rimesso. Hanno anche tentato di dare l'assalto all'orfanotrofio dopo i primi giorni che erano arrivati i primi conigli, però è intervenuto il Re del Fulmine Viola* in persona con la Black Crow al gran completo e... temo che ha fritto due elicotteri, però l'equipaggio li ha salvati tutti. Però subito dopo il Re della Giada Scarlatta** ha sconfinato nel territorio dei Jingo con i suoi Gravity Children e queste sono le foto dei casini. ♥" »
    Offrì a Quarion una sessantina di scatti, riprese dall'alto difficili da analizzare ad una prima scorsa, e poi una missiva scritta a mano in una calligrafia abbastanza pessima, quella di Kumagawa stesso.
    « "Subito dopo c'è stato un contatto radio e ho parlato a nome del Re del Cielo... cioè tuo. E questa è la trascrizione." »

    CITAZIONE
    . Missione Uno. Verso Klemvor:*Il Re del Fulmine Viola è Nue, la black crow è il team di una quindicina di membri circa, tutti gravity children molto piccoli.
    **Il Re della Giada Scarlatta è Nike, ovviamente, l'unico altro "Re" rimasto in circolazione fra le tribù della tempesta.
     
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    Kumagawa non risponde. Vomita una “e” interminabile e spera che Quarion abbocchi, e giusto per guadagnare un altro paio di dita di profondità nella fossa che si sta scavando, piega la testa su di un lato come un gufo. Ci spera, ci spera tantissimo, ma è meno credibile di una notizia su un somaro che vola. Dopo un po' lo capisce, e dopo aver lanciato una chiave a Darius dichiara di volersi avvalere della facoltà di non rispondere. Un'uscita da paraculo che Denver trova sensata nel contesto, ma al tempo stesso si sorprende di sentirla fuori dagli Stati Uniti.

    Darius intanto non vuole avere nulla a che fare con quella chiave, e così la rifila ad Ahri, che a sua volta la lancia al giornalista come se fosse chissà quale patata bollente. Quest'ultimo la afferra lesto con una mano e fissa perplesso Justin che nel mentre ha già allungato la sua, di sicuro aspettandosi una continuazione di quell'assurda catena.

    Altre chiacchiere. Durante il rapporto sciorinato da Kumagawa, Denver offre un'alzata di spalle quando il ragazzino chiede se abbia piovuto di recente: il giornalista è arrivato sì e no un paio d'ore fa e non ne ha la minima idea, ma Klemvor ora si trova nel bel mezzo del fottutissimo Garwec e non è protetta dalle cupole che abbracciano invece Codec e Silphyl. Se non ha piovuto almeno una volta nell'ultimo mese, allora c'è una grossa anomalia meteorologica in corso.
    L'unico altro dettaglio a cui dà peso è l'accenno ai “conigli”: bambine dagli occhi rossi che provengono dalle vicinanze, che Kumagawa chiama “nuove giunte”. Sono le Gastrea menzionate da Lloyd, senza dubbio.

    Una nuova risposta da gnorri quando Denver cerca di incalzarlo sui cadaveri. Denver soppesa la chiave nel pugno chiuso e si ricorda di una porta chiusa lungo il corridoio da cui sono giunti: l'unica che abbia visto in tutto l'edificio. Lancia un'occhiata rapida a Darius e si corregge: l'unica rimasta ancora in piedi.
    Intanto apprende che la bionda tutte curve e mitragliatori di poco fa sarebbe “il Bue.” A lui è sembrata piuttosto una grandissima vacca, ma si trattiene dal farlo sapere ad alta voce – non c'è l'audience adatta.

    « Misogi è pessimo a ricordare i nomi delle persone, però non gli piace sbagliare. »
    Interviene Justin, sbirciando nella direzione da cui erano entrati.
    « E' per questo che gli piacciono i nomi di battaglia tematici. E' stato lui a scegliere i nostri. »

    « Ma non mi dire, » commenta Denver con gli occhi calamitati nella stessa direzione. « Forse il Bue si chiama davvero Shelly. O forse no. Più tardi glielo chiedo. »
    Si avvia verso l'uscita della stanza. Kumagawa cerca di guadagnare tempo lanciandosi in nuovi aggiornamenti, ma Denver non ha voglia di fingere di ascoltare altri resoconti infarciti del gergo degli Storm Rider, e così lascia che Quarion ricostruisca il disegno d'insieme da solo. Il giornalista ci ha già provato e fallito più volte. Oramai si è arreso da diversi mesi. L'Ambasciatore, invece, ci è sempre riuscito benissimo in qualche modo. A menti superiori compiti superiori, dunque.
    Così si rivolge all'ineffabile terzetto di Trident con un mezzo sorriso, « Ragazzi, che fate, venite con me ad aprire la stanza delle meraviglie? »

    Denver BrockmannStato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Scettico
    Energia: 100/100
    Passive: Anti-Malia, Rilevazione Bugie, Rilevazione Pericoli, Auspex Scoop, Auspex Psion, Trick Detector, Volo
    Scenici: N/A
    Equipaggiamento: M1917 Revolver
    Armatura: Armament: Hardening
    Artefatti: Unguento di Rendalim, Cuscino Astrale, Interprete di Babele, Proiettile del Destino, Maschera del Mistero, Rampino del Gentiluomo, Maschere di Gomma, Mantello dell'Invisibilità.
     
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    The guru in the darkness...

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    "Nella vita ci sono rischi
    che non possiamo permetterci di correre
    e ci sono rischi che non possiamo permetterci
    di non correre".


    (Massimo Bontempelli)

    Missione 1 - Verso Klemvor.
    Presidio Orientale, Endlos.

    Quarion Galanodel era un personaggio assai curioso e... no, non solo per le sue abitudini libertine o per i gusti nel scegliere i propri mezzi di trasporto, per alcuni -invero- alquanto opinabili. La caratteristica che lo rendeva così strano -ed al tempo stesso bravo nel proprio lavoro- era la sua abilità nel dosare parole e silenzi, azioni ed attese quasi stoiche. In quel caso particolare -ad esempio- con Kumagawa che gli sventolava fogli sotto al naso con evidente boria, tipica di un ragazzino o comunque di un immaturo, qualunque altra persona avrebbe probabilmente utilizzato le proprie abilità per comandare al ragazzetto di darsi dei pugni da solo. Lui -però- rimase semplicemente a fissarlo, limitandosi a sollevare un sopracciglio, contemporaneamente ad un angolo della bocca.

    Preferì piuttosto guardare gli scatti, tutti contenuti in una busta, molto piccoli e difficili da decifrare a causa della luce inesistente. Distinse in modo apprezzabile solo i dettagli più grandi: tre mezzi blindati militari evidentemente di provenienza della nuova città approdata su Endlos, di cui due erano ribaltati su di un fianco ed un terzo in fiamme, segni evidenti del benvenuto dei riders ai nuovi giunti. Trovò anche vari secondi piani di storm riders in nero, ma non ne riconobbe nessuno; impossibile sarebbe stato capire se fossero Gravity Children o meno, però fra di essi trovò chiaramente la sagoma imponente di Nike, nera e rossa, di quasi un metro e novanta con gli avambracci pompati e scoperti, simili ai pretoriani della guardia. Indossava sul nero dell'uniforme del team drappeggi rossi con motivi che richiamavano i nativi americani ed un cappuccio della stessa foggia.

    La missiva -invece- era scritta a mano da Kumagawa, dalla grafia non particolarmente aggraziata e leggibile. Riportava degli appunti telegrafici e frettolosi: "Vogliono indietro conigli", "settantadue ore ultimatum partire da 18:46", "minacce blabla, lacrimogeni, invasione di klemvor", "i conigli esplodono", "i conigli diventano mostri", "i mostri mangiano i conigli", "spedire lo zodiaco ad ammazzare ciccio-governatore"... il tutto corredato da faccine, disegnini e punti interrogativi sparsi. Quarion li lesse tutti, in modo che Denver ascoltasse. Infine si limitò a sospirare.

    « Ragazzi, che fate, venite con me ad aprire la stanza delle meraviglie? »
    -Si, forse è meglio...
    Almeno in quel momento, non uscì nessun commento dalla propria bocca. Decise che si sarebbe limitato ad indagare, dato che al momento sentì di avere le idee abbastanza confuse.


    Abilità Passive

    →VISIONE NOTTURNA»
    Gli occhi d'oro di Quarion, oltre a renderlo una bellezza "esotica", gli conferiscono una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; può vedere nitidamente in condizioni di buio e penombra come se fosse pieno giorno e di guardare chiaramente in condizioni di luce anche a grandi distanze.
    [Scurovisione]


    →PADRONE DELLA MENTE»
    L'esuberanza del Galanodel non ha mai avuto nulla in comune sulla sua sanità mentale; non a caso è noto ad Est per essere un potentissimo psion, in grado di manipolare gli altri ed ottenere tutto ciò che desidera. Leggende a parte, le sue abilità da maestro della mente sono reali: riesce ad esempio a comprendere la vera natura dei suoi interlocutori a prescindere dal loro charme, del carisma o del terrore che essi infondono per natura negli altri oppure è in grado di emanare continuamente onde psioniche nell'ambiente circostante in grado di localizzare qualunque tipo di presenza fisica. Altrettanto invece non sarà possibile per gli altri: le stesse onde psioniche sono in grado di creare interferenze nelle percezioni di chi entra nella sua area d'influenza, che quindi riceveranno risultati "falsati": questo si traduce in un'impossibilità di comprendere la sua esatta posizione nello spazio, nonostante sia comunque possibile percepire la sua presenza. Carpisce inoltre tutte le attività mentali intorno a sé, distinguendo le creature senzienti e intelligenti da eventuali animali istintivi ed irrazionali. E' infine -ovviamente- perfettamente consapevole, quando capita, di essere il bersaglio di una intrusione mentale; per questa ragione saprà quindi difendersene prima che sia troppo tardi.
    [Antimalia + Empatia + Auspex radar + Antiauspex radar + Mindfuck-Alert + Scansione Mentale ]


    →PAROLA DI BUGIARDO»
    Sono in molti ad affermare di percorrere la via dell'inganno ed altrettanti lo fanno del tutto ignari di quanto sia molto più simile ad una vasca di squali, piuttosto che ad un sentiero in discesa. Non basta essere ladri e truffatori per farcela: è necessario sapersi difendere dai tiri mancini e ricambiare la cortesia con ferocia e cuore di ghiaccio.
    Quarion Galanodel è affabile ed estremamente cortese, ciò nonostante può rivelare un animo spietato ed abilità perfettamente attinenti con quelli che potrebbero essere i suoi scopi: da bugiardo sa riconoscere i suoi simili, come anche tutti i tipi di trucchetti utilizzabili per confondere i poveri sempliciotti. Dopotutto, fra predatori vince sempre il più forte e l'Ambasciatore sostiene di esserlo, forte delle sue doti di bugiardo e della sua spietatezza senza eguali.
    [Trick-detector + Auspex bugie + Spara-balle + Apatia]


    →RICH&FABULOUS»
    "Che schifo i poveri" [cit.]
    Spesso si parla di "ricchezza" per riferirsi ai valori morali di una persona o ad una condizione che la rende felice con sè stessa ed in pace con gli altri al punto da non mancare di nulla. Eppure con Quarion la situazione si fa ben diversa: per il Galanodel si tratta di una condizione non solo di agio economico, connessa alla larga disponibilità di beni materiali e denaro, ma addirittura di lusso sfrenato. Forte dei finanziamenti pubblici dovuti alla carica di Ambasciatore, Quarion ha negli anni allargato i suoi affari economici e politici Ad Est, Laputa e Pentauron, divenendo un mecenate della lussuria in tutte le sue forme oltre che primo finanziatore delle più svariate attività convenzionali. Dalle industrie di biscotti a molte case di moda, ha in pugno quantità di denaro addirittura superiori a quelle di molti alfieri. Ciò non cambia le sue caratteristiche fisiche e biologiche, ma sicuramente lo aiuta in molte situazioni spinose.

    [Passiva di ricchezza per background, only gdr]


    →VOLO»
    Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero. Nella norma non può superare i 5m di altezza e viaggia a velocità normale pari a quella di cui il personaggio dispone sul suolo.
    [Passiva di volo]


    →SADOMASO»
    Esistono eroi, uomini dalla grande volontà e dal fisico d'acciaio in grado di andare ben oltre la soglia dell'umano dolore, della stanchezza. E questi uomini potranno affrontare mille torture senza mai lasciar sfuggire un suono dalle proprie labbra, un lamento, una lacrima. Ovviamente, Quarion non fa parte della suddetta categoria. Ebbene si, lui il dolore lo sente, e pure abbastanza bene. Ciò nonostante è perfettamente in grado di superare tranquillamente una sessione di tortura, in parte perché abituato a sedute periodiche ed integrali dall'estetista, in parte perchè perfettamente in grado di portare i tacchi, in parte, soprattutto, perché a quanto pare il dolore gli piace. Si, è esattamente come avete capito. Pensavate davvero che sculacciarlo in quel modo potesse davvero passare inosservato alla sua ben nota quanto temuta libido? Provate a picchiarlo... e capirete da soli perchè nessuno ha mai toccato un tipo del genere...
    [Passiva di eccitazione al dolore]


    →CONOSCENZA DELLE LINGUE»
    Nessun Ambasciatore può considerarsi tale se non possiede una discreta abilità nel destreggiarsi fra diverse culture o se non conosce quantomeno i loro linguaggi. Quarion, nonostante non abbia mai studiato in accademie, è comunque un maestro in materia: forte delle sue passate relazioni con fidanzati/e ed amanti di diverse e svariate culture, saprà sempre rispondere a qualunque tentativo di dialogo come se fosse un madrelingua.
    [Passiva di conoscenza delle lingue]


    →GIOCO DI MASCHERE»
    Quarion è in grado creare una illusione secondo cui appare agli altrui sguardi sotto altre spoglie. Può diventare una ragazza, un animale, un bambino o un altro uomo, o perfino assumere l'aspetto di un pg già esistente. Unica condizione di poter apparire come un pg giocante è quella di averlo già visto.
    [Passiva mutazione + attiva a consumo basso.]
     
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    « "Aspetta Capo, non vorresti per esempio -ehm- sapere esattamente cos'ha detto il tizio?" »
    Tentò di argomentare Kumagawa, inseguendo il gruppo diretto alla stanza misteriosa.
    « "Era talmente grasso da strabordare dalla vestaglia, diceva di essere il governatore dei Jingo e..." »
    « Eddacci un taglio, sfigato di merda. »
    Darius zittì l'ex Comandante Generale di Trident in tono rude e con un mezzo spintone, nel più classico dello stile da bullo di consumata esperienza, dopodiché semplicemente Denver fece entrare la chiave nella toppa, che dopo la terza mandata mise in moto tutta una serie di schiocchi molto sospetti sul lato dei cardini, come se allo scattare della serratura corrispondessero non meno di quattro distinti ingranaggi ad essa collegata. Ad ogni nota distinta e inquietante degli ingranaggi scattava anche l'istinto del reporter, che oltre a constatare l'ovvio per cui qualquadra non cosava in quella serratura dall'apparenza ordinaria, intuiva anche che non poteva trattarsi di qualcosa di troppo fantascientifico per il semplice motivo che era tutto troppo rustico e sullo stile finto-antiquato per trattarsi di qualche trappola elaborata. Il semplice fatto per cui Kumagawa sembrava più interessato a distrarre Quarion con ogni mezzo a sua disposizione (cioè un bel niente) che a preoccuparsi faceva presagire che era tutto sotto controllo, almeno finché dopo un giro interminabile l'ultima serratura scattò e la porta si aprì praticamente da sola, come se dall'altra parte ci fosse un maggiordomo in trepidante attesa di spalancare l'entrata.

    E invece non c'era nessun maggiordomo. Solo una camera da letto molto, ma molto essenziale, con giusto uno spazioso letto a due piazze, due comodini gemelli ai lati, un comò dall'aria scomoda riempito di una pila di portagioie e cofanetti per il make up di tutte le fogge ed invariabilmente dai colori pastellosi, nonché uno scricciolo con l'innata abilità di passare in secondo piano anche paragonata a dei cofanetti rosa a forma di cuore contenenti mascara e fondotinta. Se ne stava tutta raccolta su se stessa con la schiena al muro e le coperte tirate fino al mento, con entrambe le mani chiuse sul viso da cui fece capolino un occhio di un dorato decisamente artificiale.

    « C... c... credevo scoppiasse tutto. »
    Confessò tremante l'unica occupante della stanza, che nel realizzare di essere ancora viva tirò un sospiro di sollievo della durata di circa mezzo secondo, salvo scattare di nuovo in tensione appena Darius ed Ahri spintonarono Denver per obbligarlo a farsi avanti nella camera affacciandosi troppo incuriositi per aspettare i comodi del reporter, rivelando così dietro di loro la sagoma snella di Quarion Galanodel, subito affiancato dall'ex comandante generale di Trident Misogi Kumagawa, che alzò un ditino sfoggiando un sorriso smagliante, offrendo infine una mezza spiegazione indicando il complesso sistema meccanico di leve e pulegge collegato alla porta, le quali sfociavano in tre grosse taniche di plastica trasparente come quelle usate per la benzina riempite con liquidi di un sospetto blu, rosa e bianco decisamente accesi e vivaci.

    « "Ma no Shelly, come vede il signor Denver ha usato la chiave, e come vi ho già spiegato scoppia tutto solo se forzano la porta, quindi almeno per stavolta non c'è niente di cui preoccuparsi." »
    Fatto ciò abbassò entrambi gli indici su Quarion, indicandolo in modo plateale.
    « "Ti lascio in compagnia del tuo nuovo capo, io adesso vado a vedere se la signora Toshiko è sopravvissuta." »
    Concluse con una pacca amichevole sulla spalla di Denver.
    « "Massì, Toshiko! Toshiko! E' il cinghiale oltretutto, il bue è quello alto vestito da matador spagnolo." »
    Poi tentò lentamente ma platealmente di eclissarsi, facile preda però di ogni tentativo da parte di Quarion o Denver di riacchiapparlo qualora uno dei due o entrambi non fossero così felici di lasciarlo scappare. A quell'uscita però la ragazza balzò giù dal letto e corse a inginocchiarsi sul pavimento, giungendo le mani davanti a se e chinando il capo in una reverenza esagerata rivolta decisamente al Re del Cielo, anche se di fatto era giusto ai piedi di Denver. Indossava soltanto una vestaglia semitrasparente ed aveva sciolto i lunghissimi capelli di un blu metallico, impercettibilmente più scuri e molto meno luminosi di colui di cui imitava l'aspetto in qualità di sosia. Messi l'uno di fianco all'altra risaltavano in modo lampante differenze che potevano essere notate solo da qualcuno di davvero abituato alla presenza del bel Galanodel: le mancavano giusto un paio di centimetri, aveva un viso grazioso ma in qualche modo non bello in modo soprannaturale come quello dell'originale, ma sopratutto aveva davvero l'aria di una bellezza artificiale e difettava chiaramente di quell'aura che invece spiccava nettamente in Quarion. Inoltre come se non bastasse aveva i polsi e le braccia troppo magre -davvero molto evidenti attraverso la vestaglia- ma dai ricordi che Denver aveva intravisto grazie alle abilità della sua congrega la rammentava molto più tonica e vicina alla forma fisica del Re del Cielo. Evidentemente era quel tipo di ragazza che faticava a prendere su massa muscolare ed aver trascorso settimane rinchiusa in quella stanza non le avevano fatto bene.

    « Io... domand--- imploro il perdono di sua maestà per il mio aspetto vergognoso e giuro la mia fedeltà alla sua persona, anima e corpo. Vi devo la vita, disponete di me come più vi aggrada. »
    Disse la ragazza in tono ossequioso, secondo una formula che doveva aver imparato a memoria tempo prima, e che ora ripeteva in tono esitante, ma senza infonderci alcuna giocosità, segno che bene o male capiva il peso di quello che dichiarava. Dopotutto ci vuole una certa fermezza d'animo per accettare di diventare il sosia di qualcun altro e rimanere per settimane in una stanza con il terrore di morire da un momento all'altro qualora qualcuno decide poco saggiamente di sfondare la porta della sua prigione non poi tanto dorata...

     
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    Un rumore di ingranaggi nella serratura gli fa drizzare i peli delle braccia. Quattro movimenti. Le mandate sono tre, e il suono dei pistoncini che si allineano l'ha già sentito, nonostante l'insistente chiacchiericcio di Misogi. Non serve una laurea in ingegneria per intuire che quella porta era stata collegata a qualcosa, ma Denver ce l'ha e quindi la sua intuizione è più vicina ad una certezza – anche se non è quello meccanico il suo campo.

    Gela il capo di Trident con lo sguardo mentre fa un passo indietro quando la porta si spalanca quasi da sé. Si frappone fra essa e tutti gli altri, le braccia allargate come a fare da scudo. Silenzio. Solo una camera da letto piuttosto spartana, dotata di appena un paio di comò, un comodino, e l'unico lusso di qualche misero cofanetto con trucchi e gioielli. Sul talamo giace una figura minuta sepolta fino al mento dalle coperte, e la faccia affondata nelle mani. Di lei, Denver riesce a scorgere soltanto un occhio dorato tanto vitreo quanto familiare.

    « C... c... credevo scoppiasse tutto. »
    Hah! Ciò conferma i suoi sosp-
    « Piano! »
    Due coppie di palmi costringono il giornalista ad entrare. A giudicare dalla grandezza e dalla sensazione al tatto perfino attraverso il cheviot e il cotone, sono Ahri e Darius. Una conclusione a cui si può arrivare anche per esclusione: Quarion non si abbandonerebbe mai a gesti tanto rozzi, e Misogi preferirebbe trattenerlo. C'è anche Justin, che però non gli pare un tipo da spintoni.

    Qualunque nota di sollievo egli abbia visto in quella ragazza, essa sparisce non appena il Re del Cielo e il più problematico di quei ragazzini si fanno visibili. Denver ascolta quest'ultimo spiegare il funzionamento della trappola che aveva posizionato in quella stanza. Come se chiudere una porta blindata dall'esterno non fosse abbastanza.

    « "Ma no Shelly, come vede il signor Denver ha usato la chiave, e come vi ho già spiegato scoppia tutto solo se forzano la porta, quindi almeno per stavolta non c'è niente di cui preoccuparsi." »
    Spiega l'adolescente.
    « Com'è che funziona quella storia del fatto che ritorna in vita come niente dopo aver subito il peggio? » domanda invece con interesse il reporter agli altri tre giovani. Poi si rende conto di cosa abbia appena chiesto e, soprattutto, perché, e viene assalito da una punta di vergogna.
    Misogi, invece, indica infine Quarion.
    « "Ti lascio in compagnia del tuo nuovo capo, io adesso vado a vedere se la signora Toshiko è sopravvissuta." »
    Una pacca sulla spalla di Denver.
    « "Massì, Toshiko! Toshiko! E' il cinghiale oltretutto, il bue è quello alto vestito da matador spagnolo." »
    « Grazie, » risponde il reporter, « ma ti vieto categoricamente di toccarmi ancora. »

    Cambia tuttavia idea non appena il moccioso cerca di telare. Una mano come un paio di tenaglie di ferro stringono la spalla del fuggitivo, il pollice che affonda nella scapola. Lo trascina indietro al cospetto di Quarion, e rivolge a Gembu quello che vuole essere uno sguardo d'intesa. Aiutami a tenerlo qui, gli vuole dire con un semplice moto di sopracciglia e del capo.

    Si gira quindi di nuovo verso Shelly, della quale ora sono visibili le fattezze. La somiglianza con il suo capo è impressionante a tal punto da fargli sospettare che si trattasse di una qualche sua figlia, ma un'occhiata più attenta gli fa sospettare una certa intenzionalità in quell'aspetto fisico. Nemmeno fra i bambini benedetti Denver ha mai visto qualcuno con gli stessi occhi dorati dell'Ambasciatore, o lo stesso taglio di capelli. Manca inoltre del carisma naturale che quest'ultimo irradia, ma questo potrebbe essere dovuto alla malnutrizione. Quanto tempo è passato dall'ultima volta che ha mangiato un pasto decente?

    « Io... domand--- imploro il perdono di sua maestà per il mio aspetto vergognoso e giuro la mia fedeltà alla sua persona, anima e corpo. Vi devo la vita, disponete di me come più vi aggrada. »
    Recita Shelly, prostrata davanti a Quarion – e per estensione Denver stesso, che si trova proprio davanti a lui. C'è ancora del terrore nella sua voce, e la debolezza di chi è rimasto a digiuno e del tutto isolato per chissà quanto tempo.
    Denver si toglie la giacca e la offre alla ragazza; quella vestaglia lascia ben poco all'immaginazione e il reporter non si fida a mandarla fuori in mezzo ad una mandria di teenager in piena tempesta ormonale conciata in quel modo.

    « Abbiamo portato dei rifornimenti, e fuori c'è una festa di Storm Rider. Un dono di sua maestà qui presente. » Si volta verso Quarion. « Credo che questa signorina si meriti un pasto caldo e un po' di contatto umano. Sarà ideale per tutti parlarci quando si sarà rimessa in forze, no? »
    Sì. Denver non si permetterebbe mai di dare un ordine a un proprio superiore, ma il tono è di chi vuole comunicare al proprio superiore che ci sarà parecchio scontento se non verrà ascoltato.

    Denver BrockmannStato fisico: Perfetto
    Stato mentale: Perfetto
    Energia: 95/100
    Passive: Anti-Malia, Rilevazione Bugie, Rilevazione Pericoli, Auspex Scoop, Auspex Psion, Trick Detector, Volo
    Scenici: N/A
    Equipaggiamento: M1917 Revolver
    Armatura: Armament: Hardening
    Artefatti: Unguento di Rendalim, Cuscino Astrale, Interprete di Babele, Proiettile del Destino, Maschera del Mistero, Rampino del Gentiluomo, Maschere di Gomma, Mantello dell'Invisibilità.
     
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    "Nella vita ci sono rischi
    che non possiamo permetterci di correre
    e ci sono rischi che non possiamo permetterci
    di non correre".


    (Massimo Bontempelli)

    Missione 1 - Verso Klemvor.
    Presidio Orientale, Endlos.

    « C... c... credevo scoppiasse tutto. »
    Dopo l'ennesima barricata -questa volta corredata anche di una trappola- trovarono una sua goffa imitazione, spaventata e malnutrita, che probabilmente quell'idiota di Kumagawa aveva assunto per portare avanti la sua strategia bislacca, senza ricordarsi che gli esseri umani hanno bisogno di mangiare. Ancor più se si trattava del Re del Cielo. Percorrendo la figura della fanciulla con lo sguardo aureo e freddo, Quarion si limitò a comunicare con un suono di lieve stizza, che molti avrebbero mal interpretato come un palese fastidio ad un'imitazione troppo approssimativa, ma che in realtà era tutto rivolto all'incompetenza di Kumagawa nel non badare a quei dettagli, essenziali a rendere una bugia credibile. Era stata una fortuna che i Riders ci avessero creduto comunque.

    « "Ma no Shelly, come vede il signor Denver ha usato la chiave, e come vi ho già spiegato scoppia tutto solo se forzano la porta, quindi almeno per stavolta non c'è niente di cui preoccuparsi." »
    « Com'è che funziona quella storia del fatto che ritorna in vita come niente dopo aver subito il peggio? »
    « "Ti lascio in compagnia del tuo nuovo capo, io adesso vado a vedere se la signora Toshiko è sopravvissuta.
    Massì, Toshiko! Toshiko! E' il cinghiale oltretutto, il bue è quello alto vestito da matador spagnolo."
    »
    « Grazie, ma ti vieto categoricamente di toccarmi ancora. »

    Fortunatamente -seguendo Kumagawa con la coda dell'occhio- il Re del Cielo vide con piacere Il Saggio lì presente acchiapparlo con forza durante un tentativo di fuga, cosa che avrebbe fatto lui stesso, se non si fosse mosso nessuno. Quel ragazzino aveva già creato troppi malintesi: lasciarlo ancora da solo sarebbe stato oltremodo sconsiderato.

    « Io... domand--- imploro il perdono di sua maestà per il mio aspetto vergognoso e giuro la mia fedeltà alla sua persona, anima e corpo. Vi devo la vita, disponete di me come più vi aggrada. »
    Si aggiunse a quel punto la ragazzina, che -poverina- gli diede molto l'impressione di non essere particolarmente tagliata o orgogliosa da capire che era stata usata da Kumagawa per troppo tempo, e pure male. Quarion tirò un sospiro molto stanco a quella vista, iniziando a massaggiarsi le tempie.
    « Abbiamo portato dei rifornimenti, e fuori c'è una festa di Storm Rider. Un dono di sua maestà qui presente. Credo che questa signorina si meriti un pasto caldo e un po' di contatto umano. Sarà ideale per tutti parlarci quando si sarà rimessa in forze, no? »

    -Certo che si, ma non può andare in giro conciata così- spiegò il Re del Cielo, nel tentativo di correre ai ripari ed evitare che la ragazzina finisse coinvolta pubblicamente in quello che era stato il """complotto""" di Kumagawa -Datele qualche vestito adatto al suo rango e camuffatele in qualche modo i capelli. Magari con una tintura, una parrucca o infilandoli in un cappello. Nessuno deve ricondurla ad una mia sosia, o qualche esaltato potrebbe considerarla una traditrice e provare a farle del male.
    Portò le mani dietro la schiena, avanzando oltre Denver e torreggiando sulla fanciulla.
    -La tua punizione sarà non parlare a nessuno di ciò che è accaduto fino ad ora, finché -dopo i festeggiamenti- non ti interrogherà uno dei presenti. Non potrai parlarne nemmeno con il tuo più intimo confidente. Sono stato chiaro? Solo allora, se rispetterai questa condizione, otterrai il mio perdono.


    Abilità Passive

    →VISIONE NOTTURNA»
    Gli occhi d'oro di Quarion, oltre a renderlo una bellezza "esotica", gli conferiscono una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; può vedere nitidamente in condizioni di buio e penombra come se fosse pieno giorno e di guardare chiaramente in condizioni di luce anche a grandi distanze.
    [Scurovisione]


    →PADRONE DELLA MENTE»
    L'esuberanza del Galanodel non ha mai avuto nulla in comune sulla sua sanità mentale; non a caso è noto ad Est per essere un potentissimo psion, in grado di manipolare gli altri ed ottenere tutto ciò che desidera. Leggende a parte, le sue abilità da maestro della mente sono reali: riesce ad esempio a comprendere la vera natura dei suoi interlocutori a prescindere dal loro charme, del carisma o del terrore che essi infondono per natura negli altri oppure è in grado di emanare continuamente onde psioniche nell'ambiente circostante in grado di localizzare qualunque tipo di presenza fisica. Altrettanto invece non sarà possibile per gli altri: le stesse onde psioniche sono in grado di creare interferenze nelle percezioni di chi entra nella sua area d'influenza, che quindi riceveranno risultati "falsati": questo si traduce in un'impossibilità di comprendere la sua esatta posizione nello spazio, nonostante sia comunque possibile percepire la sua presenza. Carpisce inoltre tutte le attività mentali intorno a sé, distinguendo le creature senzienti e intelligenti da eventuali animali istintivi ed irrazionali. E' infine -ovviamente- perfettamente consapevole, quando capita, di essere il bersaglio di una intrusione mentale; per questa ragione saprà quindi difendersene prima che sia troppo tardi.
    [Antimalia + Empatia + Auspex radar + Antiauspex radar + Mindfuck-Alert + Scansione Mentale ]


    →PAROLA DI BUGIARDO»
    Sono in molti ad affermare di percorrere la via dell'inganno ed altrettanti lo fanno del tutto ignari di quanto sia molto più simile ad una vasca di squali, piuttosto che ad un sentiero in discesa. Non basta essere ladri e truffatori per farcela: è necessario sapersi difendere dai tiri mancini e ricambiare la cortesia con ferocia e cuore di ghiaccio.
    Quarion Galanodel è affabile ed estremamente cortese, ciò nonostante può rivelare un animo spietato ed abilità perfettamente attinenti con quelli che potrebbero essere i suoi scopi: da bugiardo sa riconoscere i suoi simili, come anche tutti i tipi di trucchetti utilizzabili per confondere i poveri sempliciotti. Dopotutto, fra predatori vince sempre il più forte e l'Ambasciatore sostiene di esserlo, forte delle sue doti di bugiardo e della sua spietatezza senza eguali.
    [Trick-detector + Auspex bugie + Spara-balle + Apatia]


    →RICH&FABULOUS»
    "Che schifo i poveri" [cit.]
    Spesso si parla di "ricchezza" per riferirsi ai valori morali di una persona o ad una condizione che la rende felice con sè stessa ed in pace con gli altri al punto da non mancare di nulla. Eppure con Quarion la situazione si fa ben diversa: per il Galanodel si tratta di una condizione non solo di agio economico, connessa alla larga disponibilità di beni materiali e denaro, ma addirittura di lusso sfrenato. Forte dei finanziamenti pubblici dovuti alla carica di Ambasciatore, Quarion ha negli anni allargato i suoi affari economici e politici Ad Est, Laputa e Pentauron, divenendo un mecenate della lussuria in tutte le sue forme oltre che primo finanziatore delle più svariate attività convenzionali. Dalle industrie di biscotti a molte case di moda, ha in pugno quantità di denaro addirittura superiori a quelle di molti alfieri. Ciò non cambia le sue caratteristiche fisiche e biologiche, ma sicuramente lo aiuta in molte situazioni spinose.

    [Passiva di ricchezza per background, only gdr]


    →VOLO»
    Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero. Nella norma non può superare i 5m di altezza e viaggia a velocità normale pari a quella di cui il personaggio dispone sul suolo.
    [Passiva di volo]


    →SADOMASO»
    Esistono eroi, uomini dalla grande volontà e dal fisico d'acciaio in grado di andare ben oltre la soglia dell'umano dolore, della stanchezza. E questi uomini potranno affrontare mille torture senza mai lasciar sfuggire un suono dalle proprie labbra, un lamento, una lacrima. Ovviamente, Quarion non fa parte della suddetta categoria. Ebbene si, lui il dolore lo sente, e pure abbastanza bene. Ciò nonostante è perfettamente in grado di superare tranquillamente una sessione di tortura, in parte perché abituato a sedute periodiche ed integrali dall'estetista, in parte perchè perfettamente in grado di portare i tacchi, in parte, soprattutto, perché a quanto pare il dolore gli piace. Si, è esattamente come avete capito. Pensavate davvero che sculacciarlo in quel modo potesse davvero passare inosservato alla sua ben nota quanto temuta libido? Provate a picchiarlo... e capirete da soli perchè nessuno ha mai toccato un tipo del genere...
    [Passiva di eccitazione al dolore]


    →CONOSCENZA DELLE LINGUE»
    Nessun Ambasciatore può considerarsi tale se non possiede una discreta abilità nel destreggiarsi fra diverse culture o se non conosce quantomeno i loro linguaggi. Quarion, nonostante non abbia mai studiato in accademie, è comunque un maestro in materia: forte delle sue passate relazioni con fidanzati/e ed amanti di diverse e svariate culture, saprà sempre rispondere a qualunque tentativo di dialogo come se fosse un madrelingua.
    [Passiva di conoscenza delle lingue]


    →GIOCO DI MASCHERE»
    Quarion è in grado creare una illusione secondo cui appare agli altrui sguardi sotto altre spoglie. Può diventare una ragazza, un animale, un bambino o un altro uomo, o perfino assumere l'aspetto di un pg già esistente. Unica condizione di poter apparire come un pg giocante è quella di averlo già visto.
    [Passiva mutazione + attiva a consumo basso.]


    Edited by Drusilia Galanodel - 8/10/2020, 11:34
     
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    Denver afferra Kumagawa per la collottola, lo solleva di peso e lo rimette al suo posto, impedendogli la fuga. L'ex comandante generale di Trident si ritrova di nuovo in mezzo ai suoi ex pretoriani, beccandosi tutto un trio di sguardi di biasimo. Un ragazzino comune della sua età si sarebbe fatta piccolo-piccolo, Misogi invece ha la faccia di bronzo di sorridere con l'espressione da recita teatrale che lo contraddistingue, alzando una manina per salutare Darius ed Ahri, i due più vicini.

    « Com'è che funziona quella storia del fatto che ritorna in vita come niente dopo aver subito il peggio? »
    Indaga Denver, e gli risponde il diretto interessato, alzando un dito come a scuola quando si vuole prenotare una risposta, sempre sorridendo alla sua maniera, nemmeno quella fosse una recita scolastica:
    « "Potrebbe essere una brutta idea, già..." »
    Commenta come se stesse leggendo le battute su di uno spartito invisibile.
    « "Mica sono immortale o altro. Se mi uccidi, muoio." »
    Asserisce constatando l'ovvio, che poi trattandosi di lui del tutto ovvio non è. Non sta mentendo, né sta fuorviando in qualche modo, forse nemmeno lui sa come funzionano quei suoi strani ed inspiegabili poteri. Viene quasi il dubbio che fosse tutta una messinscena: ma quando sono entrati nella stanza, lui era davvero morto? Il sangue e tutto il resto forse erano solo dipinti, magari recitava. Peccato che Denver l'ha visto, con il suo "Ascolto", che è una capacità comune ai saggi di Palanthas. L'ha visto nei ricordi di quella stanza che puntava la pistola alla sua tempia e premeva il grilletto, così come ha visto una Shelly molto più convincente di quella pallida imitazione di Quarion che aveva davanti agli occhi.

    -Certo che si, ma non può andare in giro conciata così
    Datele qualche vestito adatto al suo rango e camuffatele in qualche modo i capelli. Magari con una tintura, una parrucca o infilandoli in un cappello. Nessuno deve ricondurla ad una mia sosia, o qualche esaltato potrebbe considerarla una traditrice e provare a farle del male.

    « Una traditrice...? »
    Sussurrò terrorizzata la diretta interessata con un filo di voce, salvo tapparsi la bocca di riflesso premendo entrambe le mani sulle labbra, rendendosi conto di aver parlato quando non doveva. Tentò di chiedere scusa in tono sommesso, ma le sue parole vennero sopraffatte da Ahri e Justin che iniziarono a rovistare fra gli armadi, seguendo le indicazioni a distanza di Kumagawa, che evidentemente sapeva dove cercare. Tirarono fuori un sacco di indumenti freschi di lavanderia, tutta roba accuratamente piegata e imbustata che venne rovinosamente sbattuta sul letto e sul pavimento alla rinfusa, finché non trovarono un mantello da viaggio con cappuccio abbastanza largo da nascondere del tutto i lineamenti del sosia di Quarion.
    -La tua punizione sarà non parlare a nessuno di ciò che è accaduto fino ad ora, finché -dopo i festeggiamenti- non ti interrogherà uno dei presenti. Non potrai parlarne nemmeno con il tuo più intimo confidente. Sono stato chiaro? Solo allora, se rispetterai questa condizione, otterrai il mio perdono.

    « R... rimarrò in silenzio per tutto il tempo, lo giur--- aw! »
    Rispose in tono devoto Shelly. Poi si rese conto che -di nuovo- aveva parlato senza che fosse necessario, al che tornò a tapparsi la bocca.

    Di lì a poco ebbero modo e tempo di uscire dall'edificio, Quarion in testa al gruppo seguito dappresso da un Kumagawa anche più servile del solito, poi Ahri, justin, Denver e Darius che erano abbastanza corpulenti da schermare la presenza di un elemento in più impaludato sotto strati di vestiti, mantello e cappuccio e far sì che passasse inosservato. All'uscita un trio di pretoriani scortò la figura del Re del Cielo, immediatamente raggiunti dagli altri due rimanenti, che prima di entrare Quarion aveva spedito a cercare Sanchez. Avevano fatto presto, anche se non avevano con se il vecchio. In compenso uno dei due teneva per le braccia due sbarbatelli più o meno sedicenni, tutti e due con le Air Treck che toccavano a malapena terra mentre i due energumeni li tenevano saldamente.

    « Controllato. »
    Disse con voce meccanica il Pretoriano che teneva i due ragazzetti in ostaggio. Questi, trovandosi davanti gli altri tre energumeni e che evidentemente non ci avevano capito granché, erano letteralmente terrorizzati e cercarono di balbettare frasi di senso compiuto.
    « Eeeh... c... ci ha solo chiesto da che parte, ci sembrava solo uno fatto, non sapevamo mica che... »
    Tentò di giustificarsi uno dei due.
    « Sì, noi non abbiamo mica fatto niente di male. Voleva indicazioni, pensavamo scherzasse. »
    Si scambiarono uno sguardo allarmato e annuirono con vigore.
    « Ci ha chiesto come fare per arrivare alla metropoli dei Jingo. »
    Continuò il primo.
    « Beh, gli abbiamo detto... che niente, tira dritto vero i monoliti, eh... »
    « E niente, sì, insomma... quello è andato. »
    Momento di silenzio. Poi un "oh, no" plateale.
    Era Justin.
    « Mi sono perso il nonno. Mia mamma mi ammazza... »

    « Sticazzi, è un vecchio ubriaco, ci mandi un paio di stronzi con le AT, lo raggiungono in un attimo, basta seguire il puzzo d'alcool. »
    Commentò Darius, che dopotutto non aveva tutto i torti. Justin però era in piena modalità catastrofista:
    « Tu non conosci mio nonno. »

    Nel frattempo tornò in scena Aeon, dall'aria visibilmente contrariata di essere stato tagliato fuori per tutto il tempo. Aveva tentato di entrare, ma i pretoriani l'avevano obbligato a desistere. A lui evidentemente di che fine avesse fatto un vecchio scienziato pazzo ubriaco importava poco:

    « Sua maestà, la signorina reclamava a gran voce un pasto e mi sono preso la libertà di organizzare negli appartamenti del Comandante Generale, all'interno del Big Bird. »
    Disse con l'aria di autocompiacimento di chi era certo di aver fatto un ottimo lavoro.
    « L'intenzione era quella di scortare anche gli altri gravity children sul posto, ma questi si sono rivelati poco... comunicativi. »
    Tolta Toshiko, i restanti otto gravity children erano immobili nella stessa posizione in cui li avevano lasciati, in attesa di un comando da parte delle Regalia del Cielo che ne inibivano le coscienze. Ora stava solo a Quarion decidere dove dirigersi ed a cosa dare la precedenza...

     
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    “Se mi uccidi, muoio.”
    Quarant'anni di vita e di rado il giornalista ha sentito una risposta più del cazzo di quella, e non certo per quanto sia a dir poco tautologica. Anche se non avesse visto Kumagawa forarsi il cranio con una pistola qualche giorno prima tramite i ricordi contenuti in quella stanza, sono stati in cinque ad averlo osservato tornare in vita a processo di decomposizione già avviato. Sbuffa dal naso, e poi sospira. Un singolo respiro profondo non gli basta.
    « Senza alcun dubbio, » replica, mentre sente la vergogna di prima ritirarsi lesta dinnanzi all'avanzata inarrestabile della sua irritazione. « Ho detto “tornare in vita” non a caso. »

    A restituirgli un'oncia di buonumore è Quarion, che asseconda la sua proposta di mostrare un minimo di umanità nei confronti di Shelly, una delle tante vittime dell'inadeguatezza di Kumagawa, e dell'intero sistema sociale che vede adolescenti problematici a guida di intere schiere di altri adolescenti ugualmente difficili. Quando sono grandi, gli Storm Rider hanno venti o trent'anni. E pure fra di essi, da quel poco che ha visto, sono in pochi fra quelli ancora attivi a dimostrare un livello di maturità adeguato.
    Alla fine di questa storia i clan di Storm Rider devono essere sciolti, o almeno riformati dall'alto. Klemvor si trova oramai all'estremità del Presidio Orientale, ma la stragrande maggioranza di quei ragazzini vive a Blood Runner. Oramai la città fantasma da usare come parco giochi non si trova più dietro casa.
    Quanti interventi chirurgici deve aver subito quella povera ragazza in così poco tempo, al solo scopo di diventare una pedina per portare avanti il piano a dir poco balzano di un sedicenne?
    Chi aveva eseguito quegli interventi?
    Se invece era stata trasformata prima, chi aveva deciso che sarebbe stato ideale disporre di un sosia del Re del Cielo da sguinzagliare a piacimento?

    « R... rimarrò in silenzio per tutto il tempo, lo giur--- aw! »
    Mosso a pietà, Denver sospira.
    « Shelly, intende dire che non puoi parlare di questo, non che non puoi parlare in generale. »

    All'uscita, il gruppo viene raggiunto dai Pretoriani di Quarion: i tre rimasti all'uscita, e i due che erano andati alla ricerca di Rickton Sanchez. Questi ultimi, anziché il vecchio ubriacone, recano con sé due Storm Rider sui sedici anni, stretti per le braccia da mani forte come tenaglie industriali.
    « Eeeh... c... ci ha solo chiesto da che parte, ci sembrava solo uno fatto, non sapevamo mica che... » balbetta uno dei prigionieri.
    « Sì, noi non abbiamo mica fatto niente di male. Voleva indicazioni, pensavamo scherzasse, » continua l'altro.
    « Ci ha chiesto come fare per arrivare alla metropoli dei Jingo. »
    Un innalzamento di sopracciglia.
    « Beh, gli abbiamo detto... che niente, tira dritto vero i monoliti, eh... »
    Un respiro profondo.
    « E niente, sì, insomma... quello è andato. »
    Uno sbuffo, seguito da un “oh no”. Il primo è di Denver, il secondo di Justin.
    « Mi sono perso il nonno. Mia mamma mi ammazza... »

    « Vuoi dire che tu sei responsabile di lui? » domanda un Denver che si scopre suo malgrado sempre meno incredulo quanto più ci pensa su. « Capisco, mi dispiace. »
    « Sticazzi, è un vecchio ubriaco, ci mandi un paio di stronzi con le AT, lo raggiungono in un attimo, basta seguire il puzzo d'alcool. »
    Interviene Darius a gamba tesa.
    « Tu non conosci mio nonno. »

    Denver si trattiene dal mugugnare insulti in direzione di Rick per rispetto del nipote. Il ritorno di Aeon Clock è una piacevole distrazione, e con lui un breve cambio di argomento: uno di cui non gliene frega assolutamente nulla, e pertanto un'occasione eccellente per staccare per una manciata di secondi il cervello e ricaricare le batterie. Bladdy-bladdy blah Big Bird. Bladdy-bladdy blah qualcosa sugli otto Gravity Children dello Zodiaco che non parlano.
    E ora, tempo di riconnettersi alla realtà.

    « Credo che andare alla ricerca di mister Sanchez sia prioritario, » esordisce. « Ciononostante, non possiamo nemmeno lasciare la città incustodita, e soprattutto non possiamo lasciarla incustodita con Misogi dentro. Al tempo stesso, sarebbe auspicabile mandare una squadra solida per cercare il nostro disperso in un territorio sconosciuto. »
    Avanza di qualche passo e si pone di fronte a tutti gli altri.
    « Vorrei propormi come volontario per questa spedizione, e vorrei proprre alcune persone che potrebbero accompagnarmi – se se la sentono, ovviamente. » Si volta verso il gruppetto di Trident. « Byakko, noi non conosciamo bene tuo nonno, ma tu sì, e per questo sei la prima persona che raccomando. Ahri, sei una persona molto in gamba e mi renderebbe più tranquillo sapere di poter contare su di te. Gembu, a te vorrei chiedere invece di aiutare Quarion a tenere sotto controllo Misogi. Infine, mi piacerebbe avere con me anche Uzu Sanageyama. Se ha lavorato bene insieme a Rhaziel, probabilmente è compatibile anche con il sottoscritto. »

    Denver BrockmannStato fisico: Perfetto
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    Armatura: Armament: Hardening
    Artefatti: Unguento di Rendalim, Cuscino Astrale, Interprete di Babele, Proiettile del Destino, Maschera del Mistero, Rampino del Gentiluomo, Maschere di Gomma, Mantello dell'Invisibilità.
     
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    "Nella vita ci sono rischi
    che non possiamo permetterci di correre
    e ci sono rischi che non possiamo permetterci
    di non correre".


    (Massimo Bontempelli)

    Missione 1 - Verso Klemvor.
    Presidio Orientale, Endlos.

    « R... rimarrò in silenzio per tutto il tempo, lo giur--- aw! »
    « Shelly, intende dire che non puoi parlare di questo, non che non puoi parlare in generale. »

    Terminata quella faccenda, dovettero occuparsi di tutte le altre; furono infatti immediatamente raggiunti dai Pretoriani rimasti all'uscita e quelli precedentemente mandati alla ricerca di Rickton Sanchez. Al gruppo si erano uniti anche due Storm Rider, certamente trascinati con la forza.
    « Eeeh... c... ci ha solo chiesto da che parte, ci sembrava solo uno fatto, non sapevamo mica che... »
    « Sì, noi non abbiamo mica fatto niente di male. Voleva indicazioni, pensavamo scherzasse, »
    « Ci ha chiesto come fare per arrivare alla metropoli dei Jingo. »
    « Beh, gli abbiamo detto... che niente, tira dritto vero i monoliti, eh... »
    « E niente, sì, insomma... quello è andato. »
    La discussione terminò con uno sbuffo di Denver ed un “oh no”, ovviamente di Justin.
    « Mi sono perso il nonno. Mia mamma mi ammazza... »
    Quarion si limitò al silenzio, anche se l'espressione del disappunto era ben impressa sulla sua faccia.

    « Vuoi dire che tu sei responsabile di lui? » Differentemente dal Saggio, Quarion non fu affatto sorpreso: conosceva il soggetto ed i suoi precedenti « Capisco, mi dispiace. »
    « Sticazzi, è un vecchio ubriaco, ci mandi un paio di stronzi con le AT, lo raggiungono in un attimo, basta seguire il puzzo d'alcool. »
    « Tu non conosci mio nonno. »

    A quel punto, avevano finalmente una priorità fra il marasma di urgenze.
    Peccato che avrebbero potuto benissimo risparmiarsela: Quarion si appuntò per le future spedizioni di mettere sotto potenti sedativi il vecchio.
    « Credo che andare alla ricerca di mister Sanchez sia prioritario, ciononostante, non possiamo nemmeno lasciare la città incustodita, e soprattutto non possiamo lasciarla incustodita con Misogi dentro. Al tempo stesso, sarebbe auspicabile mandare una squadra solida per cercare il nostro disperso in un territorio sconosciuto.
    Vorrei propormi come volontario per questa spedizione, e vorrei proprre alcune persone che potrebbero accompagnarmi – se se la sentono, ovviamente. Byakko, noi non conosciamo bene tuo nonno, ma tu sì, e per questo sei la prima persona che raccomando. Ahri, sei una persona molto in gamba e mi renderebbe più tranquillo sapere di poter contare su di te. Gembu, a te vorrei chiedere invece di aiutare Quarion a tenere sotto controllo Misogi. Infine, mi piacerebbe avere con me anche Uzu Sanageyama. Se ha lavorato bene insieme a Rhaziel, probabilmente è compatibile anche con il sottoscritto.
    »

    -Molto bene- intervenne infine il Re del Cielo, prendendo in considerazione le preferenze di Denver -Allora verranno formati due gruppi. Il primo andrà a recuperare il signor Sanchez, e sarà formato dal Signor Broockman, Justin, Ahri ed Uzu. Vorrei aggiungere gli otto componenti dello Zodiaco e la fazione della White Light.
    Si trattava dopotutto di un gruppo di giovanissimi -almeno ai suoi occhi-, dunque pieni di energie, e tenerli fermi nel sistema conservatore di Aeon sarebbe potuto diventare dannoso. Avrebbe quindi proposto loro una qualche onoreficenza, a condizione di dimostrare valore e fedeltà il loro Re in missione. Nel migliore dei casi, avrebbe ottenuto un gruppo di soldati fedelissimi. Nel caso peggiore, lì avrebbe almeno tenuti impegnati, lontano da Klemvor.
    -Rimarranno qui Aeon Clock e la Flame Road, che saranno responsabili del territorio. Misogi, Shelly e Darius... che sarà il responsabile di Kumagawa. Lo conosce abbastanza, e spero che riesca a fermarlo da ogni idea assurda.
    Perché uno scambio di ruoli poteva risultare l'idea migliore, visto cosa aveva combinato Kumagawa come capo.


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    →VISIONE NOTTURNA»
    Gli occhi d'oro di Quarion, oltre a renderlo una bellezza "esotica", gli conferiscono una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; può vedere nitidamente in condizioni di buio e penombra come se fosse pieno giorno e di guardare chiaramente in condizioni di luce anche a grandi distanze.
    [Scurovisione]


    →PADRONE DELLA MENTE»
    L'esuberanza del Galanodel non ha mai avuto nulla in comune sulla sua sanità mentale; non a caso è noto ad Est per essere un potentissimo psion, in grado di manipolare gli altri ed ottenere tutto ciò che desidera. Leggende a parte, le sue abilità da maestro della mente sono reali: riesce ad esempio a comprendere la vera natura dei suoi interlocutori a prescindere dal loro charme, del carisma o del terrore che essi infondono per natura negli altri oppure è in grado di emanare continuamente onde psioniche nell'ambiente circostante in grado di localizzare qualunque tipo di presenza fisica. Altrettanto invece non sarà possibile per gli altri: le stesse onde psioniche sono in grado di creare interferenze nelle percezioni di chi entra nella sua area d'influenza, che quindi riceveranno risultati "falsati": questo si traduce in un'impossibilità di comprendere la sua esatta posizione nello spazio, nonostante sia comunque possibile percepire la sua presenza. Carpisce inoltre tutte le attività mentali intorno a sé, distinguendo le creature senzienti e intelligenti da eventuali animali istintivi ed irrazionali. E' infine -ovviamente- perfettamente consapevole, quando capita, di essere il bersaglio di una intrusione mentale; per questa ragione saprà quindi difendersene prima che sia troppo tardi.
    [Antimalia + Empatia + Auspex radar + Antiauspex radar + Mindfuck-Alert + Scansione Mentale ]


    →PAROLA DI BUGIARDO»
    Sono in molti ad affermare di percorrere la via dell'inganno ed altrettanti lo fanno del tutto ignari di quanto sia molto più simile ad una vasca di squali, piuttosto che ad un sentiero in discesa. Non basta essere ladri e truffatori per farcela: è necessario sapersi difendere dai tiri mancini e ricambiare la cortesia con ferocia e cuore di ghiaccio.
    Quarion Galanodel è affabile ed estremamente cortese, ciò nonostante può rivelare un animo spietato ed abilità perfettamente attinenti con quelli che potrebbero essere i suoi scopi: da bugiardo sa riconoscere i suoi simili, come anche tutti i tipi di trucchetti utilizzabili per confondere i poveri sempliciotti. Dopotutto, fra predatori vince sempre il più forte e l'Ambasciatore sostiene di esserlo, forte delle sue doti di bugiardo e della sua spietatezza senza eguali.
    [Trick-detector + Auspex bugie + Spara-balle + Apatia]


    →RICH&FABULOUS»
    "Che schifo i poveri" [cit.]
    Spesso si parla di "ricchezza" per riferirsi ai valori morali di una persona o ad una condizione che la rende felice con sè stessa ed in pace con gli altri al punto da non mancare di nulla. Eppure con Quarion la situazione si fa ben diversa: per il Galanodel si tratta di una condizione non solo di agio economico, connessa alla larga disponibilità di beni materiali e denaro, ma addirittura di lusso sfrenato. Forte dei finanziamenti pubblici dovuti alla carica di Ambasciatore, Quarion ha negli anni allargato i suoi affari economici e politici Ad Est, Laputa e Pentauron, divenendo un mecenate della lussuria in tutte le sue forme oltre che primo finanziatore delle più svariate attività convenzionali. Dalle industrie di biscotti a molte case di moda, ha in pugno quantità di denaro addirittura superiori a quelle di molti alfieri. Ciò non cambia le sue caratteristiche fisiche e biologiche, ma sicuramente lo aiuta in molte situazioni spinose.

    [Passiva di ricchezza per background, only gdr]


    →VOLO»
    Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero. Nella norma non può superare i 5m di altezza e viaggia a velocità normale pari a quella di cui il personaggio dispone sul suolo.
    [Passiva di volo]


    →SADOMASO»
    Esistono eroi, uomini dalla grande volontà e dal fisico d'acciaio in grado di andare ben oltre la soglia dell'umano dolore, della stanchezza. E questi uomini potranno affrontare mille torture senza mai lasciar sfuggire un suono dalle proprie labbra, un lamento, una lacrima. Ovviamente, Quarion non fa parte della suddetta categoria. Ebbene si, lui il dolore lo sente, e pure abbastanza bene. Ciò nonostante è perfettamente in grado di superare tranquillamente una sessione di tortura, in parte perché abituato a sedute periodiche ed integrali dall'estetista, in parte perchè perfettamente in grado di portare i tacchi, in parte, soprattutto, perché a quanto pare il dolore gli piace. Si, è esattamente come avete capito. Pensavate davvero che sculacciarlo in quel modo potesse davvero passare inosservato alla sua ben nota quanto temuta libido? Provate a picchiarlo... e capirete da soli perchè nessuno ha mai toccato un tipo del genere...
    [Passiva di eccitazione al dolore]


    →CONOSCENZA DELLE LINGUE»
    Nessun Ambasciatore può considerarsi tale se non possiede una discreta abilità nel destreggiarsi fra diverse culture o se non conosce quantomeno i loro linguaggi. Quarion, nonostante non abbia mai studiato in accademie, è comunque un maestro in materia: forte delle sue passate relazioni con fidanzati/e ed amanti di diverse e svariate culture, saprà sempre rispondere a qualunque tentativo di dialogo come se fosse un madrelingua.
    [Passiva di conoscenza delle lingue]


    →GIOCO DI MASCHERE»
    Quarion è in grado creare una illusione secondo cui appare agli altrui sguardi sotto altre spoglie. Può diventare una ragazza, un animale, un bambino o un altro uomo, o perfino assumere l'aspetto di un pg già esistente. Unica condizione di poter apparire come un pg giocante è quella di averlo già visto.
    [Passiva mutazione + attiva a consumo basso.]
     
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    -Molto bene
    Allora verranno formati due gruppi. Il primo andrà a recuperare il signor Sanchez, e sarà formato dal Signor Broockman, Justin, Ahri ed Uzu. Vorrei aggiungere gli otto componenti dello Zodiaco e la fazione della White Light.
    Rimarranno qui Aeon Clock e la Flame Road, che saranno responsabili del territorio. Misogi, Shelly e Darius... che sarà il responsabile di Kumagawa. Lo conosce abbastanza, e spero che riesca a fermarlo da ogni idea assurda.

    Sul momento si levarono giusto un paio di esclamazioni sorprese, se non proprio esterrefatte. Aeon in particolare sbiancò paurosamente, preceduto nel lanciarsi in un implorante richiesta rivolta a Quarion di ragionare e rivedere le sue intenzioni solo da Darius, che aveva decisamente un tono di voce più alto e massiccio rispetto a quest'ultimo e quindi aveva ragione di farsi avanti in modo piuttosto imperioso:

    « Ma cor cazzo! »
    Esclamò sovrastando tutte le altre voci, indicando Kumagawa con entrambi gli indici e sottolineando quello che per lui era davvero fin troppo ovvio.
    « Hai lasciato questo coglione a fare il capo per il tempo di andare a pisciare e ti ritrovi la città in un altro presidio, in rivolta e prossima a morire di fame, sul serio molli tutto di nuovo in mano a lui??? »
    Non aveva ancora finito di parlare che dimostrando un certo sprezzo per il pericolo Aeon spostò di peso Darius per far udire meglio le sue ragioni -il quale si mosse più per la sorpresa di qualcuno che aveva il coraggio di smuoverlo di lato che per altro ed anzi era prossimo a prenderlo a pugni se solo Ahri, Justin e Kumagawa non si fiondavano tutti e tre a fermarlo.
    « "Io veramente avrei dato le dimissioni..." »
    Tentò di dire l'ex comandante generale di Trident sorridendo mentre si aggrappava ai bicipiti del burbero compagno di squadra, mentre ignorando il tutto Aeon si inginocchiava ai piedi di Quarion con un atteggiamento servile e fermo al tempo stesso.

    « Sua maestà! Ci ripensi! Siete appena arrivato, abbandonare la Foresta adesso è oltremodo avventato! »
    Venne interrotto nella sua supplica dal povero Justin, pure aggrappato ai fianchi di Darius per obbligarlo a desistere dai suoi intenti bellicosi, il quale fra tutti era quello che andava maggiormente di fretta.
    « Ci metterete ore a radunare tutta 'sta gente, dobbiamo impedire che mio nonno raggiunge la città, non avete idea di che casini può combinare!!! »
    « Ma insomma, piantatela!!! » Li sgridò Ahri « State muovendo un esercito per un vecchietto ubriaco! »
    « La volete fare finita?? » Sbottò Darius, divincolandosi « Sono calmissimo! »

    Eseguire una ad una tutte le direttive di Quarion si rivelò un putiferio, andava ad onore degli Storm Riders la dedizione con cui tentarono in ogni modo di eseguire tutte le indicazioni, per quanto impossibili. Il gruppo di nove elementi dello "zodiaco" vennero condotti al cospetto del Re del Cielo quasi subito, e nel frattempo erano anche aumentati di numero visto che si era uniti a loro un decimo individuo, un omone dagli abiti piuttosto trasandati che Kumagawa identificò subito come "Il Cane". Non faceva parte del gruppo che si era schierato a difesa degli uffici, anzi era arrivato con la stessa spedizione che aveva condotto la LUXURY all'ex dominio delle macchine. Adesso però era sotto l'effetto delle Regalia del Cielo, quindi chiuso in un mutismo assente, come un autonoma in stand by. Al contrario di lui però "Il Cinghiale" era piuttosto animata:

    « Cielo, davvero non avete un minimo di riguardo??! Stavo mangiando! Era il mio primo pasto decente da settimane e mi interrompete per sbattermi in una nuova missione? »
    La donna indicò "Il Cane" con il pollice con fare scocciato.
    « Comunque stava cercando di dire qualcosa riguardo un gigante blu e aveva un biglietto per il boss. »
    Sventolò un pezzetto di carta proveniente dal taccuino di Brifos, su cui erano scarabocchiate nella calligrafia del gigante blu alcune nozioni rivolte specificatamente a Quarion. Subito dopo arrivarono sul posto anche due dozzine di rider dalle giacche rosso fuoco che scortavano cinque riders in bianco, fra cui uno dei due capi della White Light, piuttosto incazzato per il trattamento subito, visto che i riders della Flame Road li avevano prelevati dal rave senza troppe cerimonie e sopratutto senza dare spiegazioni.

    « Il Boss Sanageyama si trova nella zona che prima apparteneva a Trident ed ora è degli Indipendenti! »
    Spiegò il giovane, guardando in cagnesco i riders dai caschi ornati da fiamme che lo circondavano.
    « Lasciate che porto personalmente la convocazione, torneremo in due ore con il Boss e tutta l'elite della megastorm! Quaranta dei migliori riders dei team superbellici! Conquisteremo la città dei Jingo, se ce lo chiedete! »

    « Ma dobbiamo solo riprenderci mio nonno! »
    Piagnucolò Justin, veramente esasperato. Non aveva smesso di ripetere come preferiva partire subito e da solo se necessario, e dopotutto non aveva tutti i torti visto che ogni minuto perso era un minuto in più in cui il nonno era solo e ubriaco fradicio in una zona non proprio scevra di pericoli... Proprio allora arrivò sulla scena un messo proprio della White Light, recando con se un messaggio che pretese di consegnare personalmente a Quarion. Recava il simbolo della neonata megastorm e dichiarò che proveniva direttamente da Uzu Sanageyama ed era della massima importanza.

    Erano poche righe, scritte di fretta e che trasmettevano una certa urgenza. Oltre lo Stige, nei quartieri che un tempo erano territorio di Sleeping Forest, i "Re" che facevano parte dell'entourage personale del Re della Giada Scarlatta, Nike il Dio della Vittoria, avevano catturato un gruppo di stranieri emersi dalla foresta. Fra loro c'erano alcuni nani ed uno storm rider che in passato era stato esiliato, ma non solo. C'erano anche Seiryu il drago, una delle quattro bestie sacre che un tempo facevano parte della guardia personale del comandante generale di Trident, un uomo in armatura che sembrava uno dei cavalieri della capitale dell'Est ed infine un uomo di circa un metro e ottanta con i capelli neri e gli occhiali che non faceva parte degli storm riders.
    La lettera implorava Quarion di raggiungerli sul posto per disperdere una volta per tutte il team di Nike, che si era macchiato di diversi crimini negli ultimi mesi, e imprigionare il Re della Giada Scarlatta per porre fine alla minaccia che rappresentava per tutti i riders...

     
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    Denver è perplesso dalla decisione di Quarion, che a quattro persone della squadra proposta all'inizio ne ha aggiunte prima otto, poi un numero imprecisato – specie rendendosi conto della mole di membri di cui era fatta la White Light. Capirebbe una squadra altamente selezionata di una dozzina di persone o quindici al massimo, con membri accuratamente scelti da Sanageyama all'interno della sua fazione. Quello che vuole Quarion è un intero plotone. Troppo lento per essere formato in tempi utili, e troppo vasto per essere coordinato in modo efficiente – specie con tutti quei cani sciolti. È qui, suppone il giornalista, che viene alla luce la differenza fra un diplomatico e un ex-militare.
    Come se ciò non bastasse, Gembu fraintende e inizia ad attaccare Quarion. Justin e Ahri invece sottolineano quanto dovrebbe essere evidente: troppe persone dovrebbero essere militare. Gli Storm Rider, tuttavia, eseguono. Gli otto dello zodiaco compaiono quasi subito, guidati dalla bionda di prima, stizzita per il pasto interrotto.
    Uzu Sanageyama, invece, pare trovarsi altrove, laddove Denver era convinto che tutti gli Storm Rider si trovassero al banchetto.
    Il giornalista sbuffa.

    « Lascia perdere, due ore sono un'enormità. »
    Del resto, devono riprendersi una sola persona. Una. Che si sta allontanando.
    Neanche a farlo apposta, un attimo dopo appare proprio uno Storm Rider della White Light. Il messaggio, consegnato direttamente a Quarion, contiene qualcosa al riguardo di un tale Nike e del suo team, che avrebbero catturato la squadra di Seiryu e gli altri.
    "Perché," domanda con tono piatto. Man mano che continua, però, la monotonia della sua voce si tramuta in un ringhio esasperato. Esasperato. Una parola che usa fin troppo spesso per descrivere il proprio stato d'animo ogni volta che si trova in presenza degli Storm Rider. "Perché?! Chi diavolo è quel tipo, che diavolo vuole da loro o da noi? Perché qui la gente agisce completamente a caso senza creare altro che danni?"

    Quarion osserva l'avviso riguardo Nike e storce la bocca.
    « La mia presenza lì potrebbe generare complicanze » sospira, ma non sembra rivolto a nessuno, più un pensiero a voce alta.
    Sospira di nuovo, poi aggiunge: « Non è solo lui a creare danni. Temo sia il contesto »
    I sottintesi sono evidentissimi, e Denver può capire bene ciò a cui Quarion allude: tutti gli Storm Riders sono problematici. Nessuno escluso.

    « Aonuccio, tesoro, vieni qui! »
    fa cenno con la manina ad Aeon di affiancarlo.
    « Puoi essere così gentile da dirmi dove posso trovare Nue? »

    « Abbiamo già... tentato di contattare sua eccellenza il Re del Fulmine Viola più volte. Non è interessato, respinge ogni tentativo di implorare il suo intervento. Ci vorrà un po' per trovarlo, conosciamo la posizione di alcuni magazzini usati come rifugio dai team artistici ma la maggior parte sono ben nascosti. »
    Ci sarebbe voluto tempo per convocarlo. E non era nemmeno detto che avrebbe risposto...
    Quarion sbuffa, poi fissa Denver:

    « Se siamo in troppi, lascio a te il comando della missione sul nostro vecchio scienziato. Portati chi vuoi. Qui evidentemente ho più di qualche problema... »
    Il giornalista annuisce.
    « Va bene. Un team più snello sarà più efficiente e gestibile. » Si rivolge ad Ahri e Byakko. « Ragazzi, siete sempre disposti a venire con me? A questo punto anche tu, Gembu. »
    Si volta infine verso il Bue o il Cinghiale o quello che è.
    « Signorina, ci scusiamo per il disturbo arrecato. »

    Sistemata quella questione, Quarion si avvicina ad Aeon e gli sussurra qualcosa all'orecchio
    da lontano sembrano smancerie, per come sorride malizioso
    « Secondo te la White Road ha possibilità di attirarlo più delle vecchie conoscenze? »
    Aeon ha una reazione nervosa, ma non per i gesti di Quarion quanto per dover ammettere delle mancanze del passato, quindi intuisci che ci sono diverse ruggini (niente di incomprensibile tenendo conto dei soggetti). « Beh, prima era sempre Simca che... in qualche modo riusciva sempre a trovare Nue. E' possibile che dalla sua deposizione il Re del Fulmine Viola abbia avuto diciamo... diverse incomprensioni sulla attuale gestione di Genesis e che per questo si sia defilato. E' possibile che non riusciamo a trovarlo perché non vuole farsi trovare, ecco. »

    Quarion gli dà un bacino sulla guancia, un po' per stuzzicare, un po' per rincuorarlo, quasi a voler alleggerire l'ammissione di colpe.

    « Quello che mi piace di te è la tua obbiettività. Per il resto, possiamo risolvere tutto » gli fa un occhiolino « Chiamami i capi della White Road per una conversazione privata. »
    « Sarà fatto, sire »
    risponde Aeon sfiorandosi la montatura degli occhiali.

    « Una macchina!! »
    Irrompe Justin fra i due, intromettendosi in modo piuttosto scortese nella discussione fra Quarion e Aeon, una foga dettata dalla fretta. Fra tutti, era l'unico ad avere davvero a cuore i minuti che passavano inesorabili.
    « Ci serve una macchina e dei corrieri che conoscono la strada! »
    Quarion da il suo assenso, Aeon immediatamente chiama a raccolta un trio di rider dai caschi dipinti di fiamme e li manda a cercare chi di dovere:
    « Andate al rave e tirate fuori i primi corrieri che riuscite a trovare e assicuratevi che non siano fatti. »

    Mentre Denver si defilava per dirigersi sulle tracce di Sanchez, accompagnato dal trio più problematico della storia delle tribù della tempesta, Quarion guidò verso la tranquillità del Big Bird il nutrito codazzo di storm riders della Flame Road, gravity children sotto l'effetto della regalia e ragazzi con le uniformi bianche della White Light. Fuori il rave impazzava, ma l'interno era relativamente quieto mentre attraversavano le suoi ampi corridoi deserti fino a raggiungere una aula dove era stato appena adagiato lo scranno foderato di velluto adatto a permettere a Quarion di tenere udienza. E' quasi tutto pronto quando quasi di infilata si mette in mezzo Kumagawa, gettando il sasso in modo un po' subdolo salvo poi defilarsi quasi immediatamente fra la folla dei presenti come il più classico del "lancio il sasso e poi nascondo la mano"
    Le sue parole a mezza voce sono:

    « Riguardo la Messa dei Diluvi, invece...? »
    Sboccia un vociare continuo, tutti i presenti che si chiedono in tono fra l'eccitato e il confuso se il Re del Cielo aveva già parlato di una Messa dei Diluvi, con Aeon che di fianco a Quarion inizia a urlare per riportare l'ordine e permettere a Quarion di ricevere i due capi della White Light. Il Re del cielo decide di fare orecchie da mercante davanti a quella nuova piega di eventi e decide nello stupore generale di invitare i due capi della futura nuova megastorm ad una... passeggiata, di fatto escludendo dall'udienza il resto di quella variopinta corte, compreso Aeon. Con loro solo la compagnia incombente della guardia pretoriana e dei nove gravity children dello zodiaco, che per tutto il tempo seguiranno come un'ombra il trio di testa agli ordini delle Regalia del Cielo.

    « Molto bene. Ora che siamo fra noi vi va di parlarmi meglio della vostra Road? »
    In cosa vi ritenete abili? Cosa avete fatto fino ad oggi?
    Finalmente in una situazione di tranquillità, ora Quarion poteva analizzare meglio i due. Il più alto era circa un metro e settantacinque, i capelli tirati all'indietro, sguardo aquilino e gli zigomi alti, occhi piuttosto indagatori e non ha l'aria molto raccomandabile. E' il più silenzioso e riflessivo e sta attento a quello che dice. L'altro superava di poco il metro e settanta ha i lineamenti più rotondi e i capelli castani tinti a chiazze di un rosso piuttosto acceso e artificiale, tanto che sembra vernice spray un po' punk. Ad occhio il più alto ha diciassette anni, il più basso sarà sui sedici senza dubbio. Finora non conosci i nomi, il più alto si è presentato come a capo della Gladio Road mentre il più basso è effettivamente l'ex capo della squadra White Light
    Alla domanda posta da Quarion, il leader della gladio road fissa Quarion senza rispondere subito, mentre l'altro si lancia orgoglioso in una spericolata descrizione della futura nuova megastorm, che nascerà dalla fusione dei due team che rappresentano più la fazione di Uzu sanageyama che non è presente.
    La White Light quindi viene descritta come un gruppo d'elite composto da oltre settanta membri in tutto, tutti quanti utilizzano armi da corpo a corpo a differenza dei normali storm riders che si affidano unicamente alle AT. Le armi preferite sono un tipo speciale di elsa che emette una "lama" di una sostanza chimica concentrata incandescente capace di, parole sue, "carbonizzare le interiora di un mostro ed anche di un Jingo, se necessario"
    Il leader della Gladio Road invece si presenta come "Re senza Corona" e dice che nelle sue AT è innestata una componente delle Rumble Regalia che un tempo appartenevano a Yoshitsune, ex comandante generale di Trident.
    Si dichiara a capo di un team di sette persone a cui si affiancano due juniores da otto e undici membri in tutto, quindi tre team. Tutti seguono la Gladio Road, cioè sono anche loro riders che usano armi in aggiunta alle normali AT però non specifica quali.
    Tutti e due dichiarano di aver trascorso le ultime settimane a proteggere la città dai Jingo e dalle creature che escono dalla foresta, il capo della White Light dichiara che senza di loro il Big Bird sarebbe già stato travolto da tempo e che la Flame Road non sarebbe mai riuscita a contenere l'invasione di quei mostri.

    Quarion risponde al capo della White Light che lo ringrazia per il coraggio e la volontà di proteggere il territorio, e che ciò che ha fatto gli fa molto onore. Idem all'altro, il più silenzioso: dice loro che mai come ora è necessario raccogliere le forze ed agire per il bene comune
    Poi chiede loro se è capitato di incrociare nue nelle lotte coi jingo. Mentre il leader della White Light si mostra molto soddisfatto a quelle parole, l'altro risponde con un cauto "probabilmente avere ragione, sire". Alla domanda riguardo Nue, il leader della White Light risponde che il Re del Fulmine Viola è intervenuto due volte per aiutare i suoi ragazzi in situazioni molto pericolose e che il capo (ovvero Sanageyama) ha instaurato dei contatti con lui in più di un'occasione
    Il leader della Gladio Road invece dice che Nue è in rotta sia con Nike che con Genesis e che al momento è più attento a proteggere l'orfanotrofio che Klemvor in generale.

    Quarion ringrazia loro della disponibilità e chiede se pensano di riuscire a combinare un incontro con lui prossimamente. Ha necessità di contattarlo, ma non sa bene come
    E dice che la loro collaborazione gli sarebbe di grandissimo aiuto nel risolvere la brutta situazione in cui tutti loro si trovano
    In un primo momento risponde prontamente il leader della White Light dicendo più o meno quello che ha già detto Aeon, però lo interrompe il compagno più adulto dicendo che sì: è possibile, che il loro leader può farlo nel giro di 12H se necessario
    Quarion ringrazia e chiede se possono essere così gentili da ottenere un incontro con Nue al più presto. Ha necessità di parlargli
    Poi chiede loro cosa vorrebbero in cambio
    Il leader della White Light sta per dire qualcosa, ma il compagno con un gesto della mano lo tiene a bada e prende la parola al suo posto: "vi porteremo il Re del Fulmine Viola durante il matrimonio, quando le nostre squadre saranno proclamate una megastorm... e se ci sarà una Messa dei Diluvi, vogliamo i tre seggi che un tempo appartenevano a Trident"

    "molto bene." furono le parole del Re del Cielo. "Esaudite il mio desiderio. Fatemi vedere con Nue e parlare con lui in assoluta tranquillità e, se verranno soddisfatte queste mie condizioni, vi concederò i tre seggi

    "Parto subito" annuncia in tono serio il capo della gladio road. L'altro tentenna "ma dovremmo..." cerca di dire, ma l'altro lo ferma "rimani qui con gli altri, organizzate il matrimonio per domani, sarò qui con il capo e Nue entro il mezzodì"

     
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