[H] Un Fringuello in Gabbia

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    La situazione al quartier generale della Hush sarebbe potuta sembrare in quel frangente stazionaria -quasi pigra- ad un occhio esterno, ma per quanto la realtà differisse da ciò nella sua sostanza, era importante che le apparenze rimanessero tali.

    Vero era che i responsabili dell'attentato della Notte di Kisnoth non avevano più compiuto azioni su vasta scala tanto eclatanti da richiamare l'attenzione del Semipiano, ma questo non voleva certo dire che i colpevoli -ancora impuniti- avessero cessato le loro nefande attività; dopotutto, era stato così anche quel fatidico giorno di un anno prima: nessuno aveva visto arrivare la tragedia, e non c'era garanzia che -strisciando nell'oscurità- i loro tentacoli non stessero continuando a spandersi, in attesa del prossimo colpo.

    Così, con fin troppe piste da indagare, gli obiettivi della Gilda si erano concentrati principalmente su due fronti: la raccolta di informazioni -soprattutto da luoghi di forte interesse come il Presidio Nord-, e l'addestramento di forze belliche che fossero preparate per sostenere ogni emergenza... e che fossero pronte a farlo in qualsiasi momento.

    In quell'ottica, il Tempio del Silenzio -un edificio che l'Alfiere Orientale e l'ex-Alfiere Errante avevano acquistato e rinnovato nella deserta Capitale del Pentauron- era divenuto un punto di grande valore strategico, per quanto la sua importanza fosse più simbolica che pratica... ma ciò non di meno,
    l'intrusione di due soggetti non identificati non era un affare da potersi prendere alla leggera.

    Per pura coincidenza, ben due gerarchi si trovavano in Sede quel giorno, e una volta avvertita la presenza di estranei -e provveduta alla loro cattura-, avevano convenuto di procedere ad interrogarli separatamente, di modo da poter cogliere eventuali discrepanze nelle loro versioni, e capire subito -ciascuno coi propri metodi- cosa si nascondesse dietro a quell'effrazione.

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    Per tale motivo, Lancelot du Lac si era recato al piano sotterraneo -nel settore delle celle- per interrogare il più grosso dei due sospetti, mentre Quarion Galanodel percorreva in quegli istanti il corridoio del piano rialzato, diretto alla guardiola dove l'altro indiziato era stato chiuso e tenuto sotto sorveglianza. E ben prima di arrivare alla porta, avrebbe potuto sentire nell'aria qualche nota scordata, accompagnata da un canto decisamente accattivante.


    « Ogni città... ♪ Qualche guaio ha... ♪ Ma qua e là... ♪ C'è serenità... ♪ »

    Al suo ingresso, dall'altra parte del battente, l'Ambasciatore avrebbe trovato ad attenderlo un grazioso ed esile giovanotto dai lineamenti delicati, con orecchie a punta ed occhi leggermente a mandorla -che ne suggerivano i natali parzialmente elfici-, con il volto piacente contornato dai riccioli scuri e dalla pelle ambrata... ma soprattutto ammanettato ad un pesante tavolo in legno di noce, su cui si era comunque arrampicato, così da poter imbracciare un liuto con un buon numero di corde spezzate e riuscire a godere almeno di uno scorcio del giardino assolato.

    « Com'è triste subir... ♪ Questa tirannia... ♪ E non poter... ♪ Volare via... ♪ »

    E certamente le apparenze possono ingannare, ma... quel tale non sembrava proprio avere né l'aspetto né l'attitudine del malintenzionato. Poteva essere davvero un malvagio-mago-evocatore-di-Troll, inviato da qualche nemico? Al Galanodel l'ardua sentenza.

     
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    "Un’indagine è come una partita a scacchi.
    Abbiamo bisogno di sapere dove erano tutti i pezzi prima che il nostro cattivo
    – chiunque esso sia – facesse la sua grande mossa".


    (Tami Hoag)

    Sede di Gilda, Kisnoth.
    Presidio Centrale, Endlos.

    Il rumore cadenzato di eleganti stivali con tacco riempiva le enormi ale -invero, ancora abbastanza vuote- della sede principale della neonata gilda, sostituendosi talvolta al cinguettio proveniente dall'esterno, oltre alcune finestre lasciate aperte dal personale di servizio addetto alle pulizie, scandendo il ritmo di una strana melodia, mai ascoltata fra quelle mura.

    « Ogni città... ♪ Qualche guaio ha... ♪ Ma qua e là... ♪ C'è serenità... ♪ »

    Poco dopo, apparve una figura longilinea e dal portamento sinuoso. Lunghi capelli color cielo ricadevano su una divisa color indaco di chiaro stampo militare. Ad ogni passo, disegnavano onde sulla stoffa e per aria, brillando a ciascun raggio di luce che li colpiva, talvolta riflettendola come specchi.
    Gli occhi d'oro -invece- erano fissi sul proprio obbiettivo: la porta in fondo al corridoio.
    La stessa da cui proveniva la strana musica.

    « Com'è triste subir... ♪ Questa tirannia... ♪ E non poter... ♪ Volare via... ♪ »

    Quando Quarion Galanodel aprì la porta, trovò un grazioso ed esile giovanotto intento a suonare un liuto dalle corde spezzate. Arrampicatosi al tavolo in noce a cui era stato ammanettato, si era seduto in una posizione favorevole ad osservare il mondo fuori dalla finestra. E così i raggi diurni gli baciavano il volto dai lineamenti delicati, creando ombre appena percettibili ai bordi delle orecchie a punta e dei riccioli scuri.

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    Gli occhi leggermente a mandorla -incastonati sul volto piacente e dalla pelle ambrata- non diedero all'Ambasciatore l'idea di un soggetto particolarmente pericoloso. Vi era però da dire che Quarion non fosse nato certamente il giorno prima, ragion per cui tenne per sé quelle che erano -a tutti gli effetti- delle semplici "prime impressioni".

    -Bene, bene...- iniziò l'interrogatorio, levandosi sensualmente la giacca e lanciandola addosso al soldato che era lì di guardia con la stessa energia di una spogliarellista sul palcoscenico. Lui la afferrò al volo, congedandosi con un inchino e chiudendo la porta dietro di sé a chiave -Cosa abbiamo qui?
    Si avvicinò di un paio di passi, reclinando lievemente il capo su di un lato, quasi a voler osservare meglio il loro "prigioniero".
    -Avrei molte domande da fare... ma non riesco a non angustiarmi su come abbia fatto un grazioso uccellino come te a sbucare dal sottosuolo ♥


    Abilità Passive

    →VISIONE NOTTURNA»
    Gli occhi d'oro di Quarion, oltre a renderlo una bellezza "esotica", gli conferiscono una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; può vedere nitidamente in condizioni di buio e penombra come se fosse pieno giorno e di guardare chiaramente in condizioni di luce anche a grandi distanze.
    [Scurovisione]


    →PADRONE DELLA MENTE»
    L'esuberanza del Galanodel non ha mai avuto nulla in comune sulla sua sanità mentale; non a caso è noto ad Est per essere un potentissimo psion, in grado di manipolare gli altri ed ottenere tutto ciò che desidera. Leggende a parte, le sue abilità da maestro della mente sono reali: riesce ad esempio a comprendere la vera natura dei suoi interlocutori a prescindere dal loro charme, del carisma o del terrore che essi infondono per natura negli altri oppure è in grado di emanare continuamente onde psioniche nell'ambiente circostante in grado di localizzare qualunque tipo di presenza fisica. Altrettanto invece non sarà possibile per gli altri: le stesse onde psioniche sono in grado di creare interferenze nelle percezioni di chi entra nella sua area d'influenza, che quindi riceveranno risultati "falsati": questo si traduce in un'impossibilità di comprendere la sua esatta posizione nello spazio, nonostante sia comunque possibile percepire la sua presenza. Carpisce inoltre tutte le attività mentali intorno a sé, distinguendo le creature senzienti e intelligenti da eventuali animali istintivi ed irrazionali. E' infine -ovviamente- perfettamente consapevole, quando capita, di essere il bersaglio di una intrusione mentale; per questa ragione saprà quindi difendersene prima che sia troppo tardi.
    [Antimalia + Empatia + Auspex radar + Antiauspex radar + Mindfuck-Alert + Scansione Mentale ]


    →PAROLA DI BUGIARDO»
    Sono in molti ad affermare di percorrere la via dell'inganno ed altrettanti lo fanno del tutto ignari di quanto sia molto più simile ad una vasca di squali, piuttosto che ad un sentiero in discesa. Non basta essere ladri e truffatori per farcela: è necessario sapersi difendere dai tiri mancini e ricambiare la cortesia con ferocia e cuore di ghiaccio.
    Quarion Galanodel è affabile ed estremamente cortese, ciò nonostante può rivelare un animo spietato ed abilità perfettamente attinenti con quelli che potrebbero essere i suoi scopi: da bugiardo sa riconoscere i suoi simili, come anche tutti i tipi di trucchetti utilizzabili per confondere i poveri sempliciotti. Dopotutto, fra predatori vince sempre il più forte e l'Ambasciatore sostiene di esserlo, forte delle sue doti di bugiardo e della sua spietatezza senza eguali.
    [Trick-detector + Auspex bugie + Spara-balle + Apatia]


    →RICH&FABULOUS»
    "Che schifo i poveri" [cit.]
    Spesso si parla di "ricchezza" per riferirsi ai valori morali di una persona o ad una condizione che la rende felice con sè stessa ed in pace con gli altri al punto da non mancare di nulla. Eppure con Quarion la situazione si fa ben diversa: per il Galanodel si tratta di una condizione non solo di agio economico, connessa alla larga disponibilità di beni materiali e denaro, ma addirittura di lusso sfrenato. Forte dei finanziamenti pubblici dovuti alla carica di Ambasciatore, Quarion ha negli anni allargato i suoi affari economici e politici Ad Est, Laputa e Pentauron, divenendo un mecenate della lussuria in tutte le sue forme oltre che primo finanziatore delle più svariate attività convenzionali. Dalle industrie di biscotti a molte case di moda, ha in pugno quantità di denaro addirittura superiori a quelle di molti alfieri. Ciò non cambia le sue caratteristiche fisiche e biologiche, ma sicuramente lo aiuta in molte situazioni spinose.

    [Passiva di ricchezza per background, only gdr]


    →VOLO»
    Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero. Nella norma non può superare i 5m di altezza e viaggia a velocità normale pari a quella di cui il personaggio dispone sul suolo.
    [Passiva di volo]


    →SADOMASO»
    Esistono eroi, uomini dalla grande volontà e dal fisico d'acciaio in grado di andare ben oltre la soglia dell'umano dolore, della stanchezza. E questi uomini potranno affrontare mille torture senza mai lasciar sfuggire un suono dalle proprie labbra, un lamento, una lacrima. Ovviamente, Quarion non fa parte della suddetta categoria. Ebbene si, lui il dolore lo sente, e pure abbastanza bene. Ciò nonostante è perfettamente in grado di superare tranquillamente una sessione di tortura, in parte perché abituato a sedute periodiche ed integrali dall'estetista, in parte perchè perfettamente in grado di portare i tacchi, in parte, soprattutto, perché a quanto pare il dolore gli piace. Si, è esattamente come avete capito. Pensavate davvero che sculacciarlo in quel modo potesse davvero passare inosservato alla sua ben nota quanto temuta libido? Provate a picchiarlo... e capirete da soli perchè nessuno ha mai toccato un tipo del genere...
    [Passiva di eccitazione al dolore]


    →CONOSCENZA DELLE LINGUE»
    Nessun Ambasciatore può considerarsi tale se non possiede una discreta abilità nel destreggiarsi fra diverse culture o se non conosce quantomeno i loro linguaggi. Quarion, nonostante non abbia mai studiato in accademie, è comunque un maestro in materia: forte delle sue passate relazioni con fidanzati/e ed amanti di diverse e svariate culture, saprà sempre rispondere a qualunque tentativo di dialogo come se fosse un madrelingua.
    [Passiva di conoscenza delle lingue]


    →GIOCO DI MASCHERE»
    Quarion è in grado creare una illusione secondo cui appare agli altrui sguardi sotto altre spoglie. Può diventare una ragazza, un animale, un bambino o un altro uomo, o perfino assumere l'aspetto di un pg già esistente. Unica condizione di poter apparire come un pg giocante è quella di averlo già visto.
    [Passiva mutazione + attiva a consumo basso.]
     
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    La porta della sua prigione si aprì all'improvviso, facendolo trasalire sul trespolo di legno su cui si era sistemato e facendogli stonare un'ultima goffa nota dal suo liuto un tempo perfetto, spingendolo ad interrompere il proprio strimpellare per torcere la schiena e voltarsi a guardare il sopraggiunto carceriere - così da poter almeno provare ad indovinare di che morte sarebbe dovuto morire.

    -Bene, bene... Cosa abbiamo qui?

    Il figuro appena arrivato aveva lunghi capelli cerulei che luccicavano come vetro sotto la luce dell'aurora, segno della divina benedizione della Santa Regina dell'Est -che, essendo incidentalmente la sua terra natia, gli parve un segnale molto positivo da parte del karma-, mentre gli occhi erano due pozzi profondi di oro liquido, magnetici come metallo ma attraenti come il miele.

    La bianca pelle d'alabastro splendeva alla luce, priva di ogni estetica pecca,
    rendendo ogni linea del suo viso un'opera d'arte scolpita dagli angeli.

    Nel rimirare quella visione a bocca aperta, il Mezzelfo notò -molto distrattamente, ad esser sinceri- la divisa militare, e molto più la sinuosa grazia delle movenze con cui si liberò della giacca e gli si fece incontro reclinando il capo da una parte, in un pensoso accesso di curiosità; non fu sicuro di aver inteso se fosse un uomo o una donna, ma la cosa sarebbe stata in ogni caso ininfluente.


    La bellezza è espressione del cuore, e non ha genere, colore, o bandiera.

    -Avrei molte domande da fare... ma non riesco a non angustiarmi su come abbia fatto un grazioso uccellino come te a sbucare dal sottosuolo ♥

    Con uno scatto fluido e felino -rapido ed aggraziato-, il Bardo sgusciò giù dal tavolo, poggiò delicatamente lo strumento in avaria per terra accanto alla propria sedia, e si accomodò su quest'ultima in modo composto: con la schiena ben dritta, le gambe accavallate, e l'aria teatralmente afflitta di un innocente ingiustamente accusato, che non aspettava altro che essere ascoltato.

    « Se vostra Graziosa Grazia mi concede di essere sincero, ammetto di non averne un'idea troppo chiara neppure io stesso. Era una bella giornata, quando è cominciata: c'era il sole, il cielo terso, e io stavo visitando le vie di Kisnoth in cerca di ispirazione, perché -vede- sono un Cantore e volevo comporre qualcosa per commemorare la tragedia dell'anno scorso. »
    esordì, portando una mano sul cuore, e rivolgendo all'altro uno sguardo languido e sincero
    « Io camminavo, no? Pensavo ai fatti miei, ma giro l'angolo e vedo questo cerbiatto dall'aria poco presente a sé stesso in mezzo alla via, e così -un po' per educazione, un po' perché mi preoccupo- lo saluto... ma quello inciampa e cade, così lo soccorro: aiuto il ragazzo a rialzarsi, e mi offro di accompagnarlo dai soldati di stanza in città, ma mentre facciamo il giro, becchiamo un tipo strano, che sembrava stare spiando l'avamposto... »

    Parlando, si infervorò, assumendo il tono con cui ci si sfogherebbe di una pessima giornata con un'amica; non a caso, ogni tanto, per enfatizzare alcuni punti salienti del discorso -o, per lo meno, quelli che lo rendevano più insofferente- il Musico gesticolava con le mani delicate, ondeggiando in aria le dita affusolate e facendo tintinnare la catenella del ceppo metallico che gli vincolava un polso alla gamba di legno del pesante tavolo.

    « ...e quello ci attacca! Così: dal nulla. Di botto e senza senso! Roba da non credersi! Naturalmente, non mi sono messo a chiedere spiegazioni: ho afferrato il cerbiatto e l'ho trascinato via! Solo che, nella fuga, siamo finiti separati... e quel bruto incendiario ha deciso di inseguire me! Io non sono neppure un combattente! Preferisco fare l'amore e non la guerra.
    Sono solo un umile servitore della bellezza... »


    Nel parlare di "pace e amore", però, la sua espressione si era fatta sognante ed ispirata, come se non ci fossero più nobili ideali di quelli, e nel pronunciare il termine "bellezza", il suo sguardo -un po' ammiccante- si era eloquentemente dedicato a squadrare il Galanodel da capo a piedi, portandosi una mano sul cuore ed arricciando le labbra in un sorriso affascinante e furbetto, che rendeva chiaro capire a quale bellezza si stesse al momento riferendo.

    Poi, con un sospiro pieno di malincuore, tornò relativamente serio per immergersi nelle spiacevoli memorie delle sue recenti disgrazie, e proseguire il resoconto della sua disavventura.


    « Ho corso per salvarmi la vita: non ho badato granché a dove andavo...! Anche perché quell'infame tipaccio ha continuato a starmi col fiato sul collo, bersagliandomi con le sue fiammate! Ho cercato di nascondermi da qualche parte, ma sono stato raggiunto, e nella concitazione temo si sia attivata una qualche diavoleria magica, e... siamo stati "spostati" altrove: sottoterra, appunto. »
    disse, intrecciando le mani sul ripiano del tavolo, ed arrivando al nocciolo
    « Mi creda, Vostra Beltà: per un Fringuello come me è stato davvero orribile. Bloccato nel sottosuolo, con un pazzo che cerca di arrostirti! Ma... col senno di poi, questo è stato il meno: il vero incubo è iniziato dopo, quando quelle... cose sono strisciate fuori dagli anfratti...! »

    E a quel punto fu costretto ad interrompersi: un brivido di disgusto lo fece trasalire al solo pensiero, e il bel volto gli si deformò in un'espressione nauseata; di qualunque cosa stesse parlando, doveva averlo scosso parecchio... e gli serviva un momento di pausa.

     
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    "Un’indagine è come una partita a scacchi.
    Abbiamo bisogno di sapere dove erano tutti i pezzi prima che il nostro cattivo
    – chiunque esso sia – facesse la sua grande mossa".


    (Tami Hoag)

    Sede di Gilda, Kisnoth.
    Presidio Centrale, Endlos.

    Nel momento in cui gli era stato detto che degli estranei erano stati pescati dal sottosuolo e necessitavano di un interrogatorio, l'Ambasciatore dell'Est aveva immaginato una situazione decisamente più "ostile", complici gli eventi che -negli ultimi tempi- avevano caratterizzato la capitale. E invece... il bel giovanotto legato al tavolo sembrava collaborativo quanto una vittima appena tratta in salvo. Meglio per tutti.

    « Se vostra Graziosa Grazia mi concede di essere sincero, ammetto di non averne un'idea troppo chiara neppure io stesso. Era una bella giornata, quando è cominciata: c'era il sole, il cielo terso, e io stavo visitando le vie di Kisnoth in cerca di ispirazione, perché -vede- sono un Cantore e volevo comporre qualcosa per commemorare la tragedia dell'anno scorso. Io camminavo, no? Pensavo ai fatti miei, ma giro l'angolo e vedo questo cerbiatto dall'aria poco presente a sé stesso in mezzo alla via, e così -un po' per educazione, un po' perché mi preoccupo- lo saluto... ma quello inciampa e cade, così lo soccorro: aiuto il ragazzo a rialzarsi, e mi offro di accompagnarlo dai soldati di stanza in città, ma mentre facciamo il giro, becchiamo un tipo strano, che sembrava stare spiando l'avamposto... e quello ci attacca! Così: dal nulla. Di botto e senza senso! Roba da non credersi! Naturalmente, non mi sono messo a chiedere spiegazioni: ho afferrato il cerbiatto e l'ho trascinato via! Solo che, nella fuga, siamo finiti separati... e quel bruto incendiario ha deciso di inseguire me! Io non sono neppure un combattente! Preferisco fare l'amore e non la guerra.
    Sono solo un umile servitore della bellezza...»


    Adagiandosi al tavolo ed accavallando elegantemente le gambe, Quarion rimase in silente ascolto del prigioniero, annuendo talvolta, mostrandogli sempre il suo lato migliore, quasi si stesse sottoponendo ad un servizio fotografico, piuttosto che ad un interrogatorio. Il "sospetto" -dal canto suo- non fece nulla per farlo smettere, anzi... lo riempì perfino di complimenti, cosa che l'Ambasciatore accolse con un sorriso complice e malizioso.

    « Ho corso per salvarmi la vita: non ho badato granché a dove andavo...! Anche perché quell'infame tipaccio ha continuato a starmi col fiato sul collo, bersagliandomi con le sue fiammate! Ho cercato di nascondermi da qualche parte, ma sono stato raggiunto, e nella concitazione temo si sia attivata una qualche diavoleria magica, e... siamo stati "spostati" altrove: sottoterra, appunto. »

    Un'espressione crucciata si palesò sul bel volto d'angelo di Quarion, nel momento in cui comprese che vi fossero "diavolerie magiche" sparse per la città e con il potere di trasportare qualcuno nel sottosuolo, e che l'interrogato stesso non sapesse esattamente come era riuscito a spostarsi. Era addirittura sincero, e non perché -in effetti- quel tale gli piaceva, e molto, ma perché lui più di tutti riusciva ad intuire trucchi e tattiche di mentitori professionisti, essendolo personalmente e lavorando in un ambiente in cui i complotti erano all'ordine del giorno.
    Certo, le sue parole erano confuse e un po' enfatizzate... ma era rimasto sincero dall'inizio alla fine.

    « Mi creda, Vostra Beltà: per un Fringuello come me è stato davvero orribile. Bloccato nel sottosuolo, con un pazzo che cerca di arrostirti! Ma... col senno di poi, questo è stato il meno: il vero incubo è iniziato dopo, quando quelle... cose sono strisciate fuori dagli anfratti...! »

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    -Oh, povero angelo!- commentò così quella disavventura, enfatizzando anche lui comprensione e sdegno per quanto accaduto, mettendo come prioritario il bisogno dell'ospite di sentirsi al sicuro -Devi essere ancora molto scosso da questa disavventura ♥ Posso offrirti qualcosa? Mi sento abbastanza sicuro nell'affermare che qui non manchi il necessario per una bella cioccolata calda ♥
    Qualora il Fringuello avesse accettato l'offerta, avrebbe chiamato uno dei gendarmi a guardia fuori dalla porta, ordinandogli di tornare subito con la bevanda calda. Nell'attesa, avrebbe continuato con le domande.
    -Intanto, temo di doverti chiedere una cortesia: potresti descrivermi le "cose" che hai visto strisciate fuori dagli anfratti? E cosa è accaduto dopo, esattamente?


    Abilità Passive

    →VISIONE NOTTURNA»
    Gli occhi d'oro di Quarion, oltre a renderlo una bellezza "esotica", gli conferiscono una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; può vedere nitidamente in condizioni di buio e penombra come se fosse pieno giorno e di guardare chiaramente in condizioni di luce anche a grandi distanze.
    [Scurovisione]


    →PADRONE DELLA MENTE»
    L'esuberanza del Galanodel non ha mai avuto nulla in comune sulla sua sanità mentale; non a caso è noto ad Est per essere un potentissimo psion, in grado di manipolare gli altri ed ottenere tutto ciò che desidera. Leggende a parte, le sue abilità da maestro della mente sono reali: riesce ad esempio a comprendere la vera natura dei suoi interlocutori a prescindere dal loro charme, del carisma o del terrore che essi infondono per natura negli altri oppure è in grado di emanare continuamente onde psioniche nell'ambiente circostante in grado di localizzare qualunque tipo di presenza fisica. Altrettanto invece non sarà possibile per gli altri: le stesse onde psioniche sono in grado di creare interferenze nelle percezioni di chi entra nella sua area d'influenza, che quindi riceveranno risultati "falsati": questo si traduce in un'impossibilità di comprendere la sua esatta posizione nello spazio, nonostante sia comunque possibile percepire la sua presenza. Carpisce inoltre tutte le attività mentali intorno a sé, distinguendo le creature senzienti e intelligenti da eventuali animali istintivi ed irrazionali. E' infine -ovviamente- perfettamente consapevole, quando capita, di essere il bersaglio di una intrusione mentale; per questa ragione saprà quindi difendersene prima che sia troppo tardi.
    [Antimalia + Empatia + Auspex radar + Antiauspex radar + Mindfuck-Alert + Scansione Mentale ]


    →PAROLA DI BUGIARDO»
    Sono in molti ad affermare di percorrere la via dell'inganno ed altrettanti lo fanno del tutto ignari di quanto sia molto più simile ad una vasca di squali, piuttosto che ad un sentiero in discesa. Non basta essere ladri e truffatori per farcela: è necessario sapersi difendere dai tiri mancini e ricambiare la cortesia con ferocia e cuore di ghiaccio.
    Quarion Galanodel è affabile ed estremamente cortese, ciò nonostante può rivelare un animo spietato ed abilità perfettamente attinenti con quelli che potrebbero essere i suoi scopi: da bugiardo sa riconoscere i suoi simili, come anche tutti i tipi di trucchetti utilizzabili per confondere i poveri sempliciotti. Dopotutto, fra predatori vince sempre il più forte e l'Ambasciatore sostiene di esserlo, forte delle sue doti di bugiardo e della sua spietatezza senza eguali.
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    →RICH&FABULOUS»
    "Che schifo i poveri" [cit.]
    Spesso si parla di "ricchezza" per riferirsi ai valori morali di una persona o ad una condizione che la rende felice con sè stessa ed in pace con gli altri al punto da non mancare di nulla. Eppure con Quarion la situazione si fa ben diversa: per il Galanodel si tratta di una condizione non solo di agio economico, connessa alla larga disponibilità di beni materiali e denaro, ma addirittura di lusso sfrenato. Forte dei finanziamenti pubblici dovuti alla carica di Ambasciatore, Quarion ha negli anni allargato i suoi affari economici e politici Ad Est, Laputa e Pentauron, divenendo un mecenate della lussuria in tutte le sue forme oltre che primo finanziatore delle più svariate attività convenzionali. Dalle industrie di biscotti a molte case di moda, ha in pugno quantità di denaro addirittura superiori a quelle di molti alfieri. Ciò non cambia le sue caratteristiche fisiche e biologiche, ma sicuramente lo aiuta in molte situazioni spinose.

    [Passiva di ricchezza per background, only gdr]


    →VOLO»
    Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero. Nella norma non può superare i 5m di altezza e viaggia a velocità normale pari a quella di cui il personaggio dispone sul suolo.
    [Passiva di volo]


    →SADOMASO»
    Esistono eroi, uomini dalla grande volontà e dal fisico d'acciaio in grado di andare ben oltre la soglia dell'umano dolore, della stanchezza. E questi uomini potranno affrontare mille torture senza mai lasciar sfuggire un suono dalle proprie labbra, un lamento, una lacrima. Ovviamente, Quarion non fa parte della suddetta categoria. Ebbene si, lui il dolore lo sente, e pure abbastanza bene. Ciò nonostante è perfettamente in grado di superare tranquillamente una sessione di tortura, in parte perché abituato a sedute periodiche ed integrali dall'estetista, in parte perchè perfettamente in grado di portare i tacchi, in parte, soprattutto, perché a quanto pare il dolore gli piace. Si, è esattamente come avete capito. Pensavate davvero che sculacciarlo in quel modo potesse davvero passare inosservato alla sua ben nota quanto temuta libido? Provate a picchiarlo... e capirete da soli perchè nessuno ha mai toccato un tipo del genere...
    [Passiva di eccitazione al dolore]


    →CONOSCENZA DELLE LINGUE»
    Nessun Ambasciatore può considerarsi tale se non possiede una discreta abilità nel destreggiarsi fra diverse culture o se non conosce quantomeno i loro linguaggi. Quarion, nonostante non abbia mai studiato in accademie, è comunque un maestro in materia: forte delle sue passate relazioni con fidanzati/e ed amanti di diverse e svariate culture, saprà sempre rispondere a qualunque tentativo di dialogo come se fosse un madrelingua.
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    →GIOCO DI MASCHERE»
    Quarion è in grado creare una illusione secondo cui appare agli altrui sguardi sotto altre spoglie. Può diventare una ragazza, un animale, un bambino o un altro uomo, o perfino assumere l'aspetto di un pg già esistente. Unica condizione di poter apparire come un pg giocante è quella di averlo già visto.
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    -Oh, povero angelo! Devi essere ancora molto scosso da questa disavventura ♥
    Posso offrirti qualcosa? Mi sento abbastanza sicuro nell'affermare che qui non manchi il necessario per una bella cioccolata calda ♥


    Nel sentire avanzata quella premurosa offerta, al Bardo si illuminarono gli occhi, e -teatralmente- un sospiro emozionato gli risalì il petto e gli evase le labbra.

    « Oh... Quanta grazia! E così siete anche generoso, oltre che bellissimo!
    Mi domando se c'è qualche virtù che vi manchi! »

    cinguettò Svetlano, portandosi una mano al cuore e guardandolo rapito
    « Accetto umilmente la cioccolata calda; se possibile, ci gradirei un ricciolo di panna montata e una bella spolverata di cannella: la mia nonnina -buonanima-, la faceva così, in inverno... »

    Mentre il Mezzelfo si lasciava trasportare dal suo consueto e connaturato senso dello spettacolo, il Galanodel richiamò uno dei gendarmi dal corridoio e gli consegnò rapidamente la richiesta del prigioniero.

    -Intanto, temo di doverti chiedere una cortesia: potresti descrivermi le "cose" che hai visto strisciate fuori dagli anfratti? E cosa è accaduto dopo, esattamente?

    « Ah, si, quelle "cose"! Erano orribili! Orripilanti!
    Avevano corpi allungati come quelli dei serpenti -senza arti-, e i loro volti erano umani, ma non avevano nessuna intelligenza negli occhi: dei mostri dall'aspetto chitinoso, con venature rosse... ardenti e pulsanti, come lava! C'è n'erano di piccoli come lombrichi, e di più grandi di un cavallo... ma li ho visti comportarsi tutti nello stesso modo: sono attratti dal calore, e quando ne captano una fonte... la spolpano! »


    Arricciando le labbra con raccapriccio, il Cantore si portò drammaticamente e brevemente il dorso di una mano sulla fronte; poi, sciogliendo la propria posa -e facendo tintinnare la catena al polso nell'atto-, rabbrividì di nuovo con uno sbuffo che gli fece tremolare le labbra, e riportò le mani sul tavolo, rievocando le scene di cui era stato testimone.

    « Lo so perché quando il mio aggressore stava per carbonizzarmi, quelle cose gli sono sciamate addosso, ignorando me; naturalmente, ho colto l'occasione per cercare di mettermi in salvo, ma erano in troppi ed ero circondato, così mi sono arrampicato sul monumento della piazza -l'unico rialzo alla mia portata-, cercando una via di fuga... ma niente. Ero in trappola! Comunque, stando lassù ho visto abbastanza. Anche troppo. »
    di nuovo, rabbrividì con una smorfia schifata, volgendo lo sguardo al giardino per rasserenarsi
    « Mentre si chiudevano su di lui, l'incendiario non riusciva più a richiamare il fuoco, come se quelle cose se ne nutrissero... ma non lo hanno ucciso. Non subito. Anche se sarebbe stato meglio. Per lui. Io non sono uno studioso, ma... sospetto che l'abbiano usato per riprodursi... »

    Bussarono alla porta: il ritorno della guardia, e l'arrivo della cioccolata calda, permisero al Bardo di distrarsi dalla narrazione quel tanto che bastava per riprendere un po' di fiato e di respiro, rinfrancandosi dell'aroma che la tazza di ceramica -ancora nelle belle mani del signor gendarme che ascoltava il suo interrogatorio sfogo- spandeva nell'aria con la stessa mistica sacralità di un incensiere in una chiesa.

    « Quando i mostri si sono ritirati dal tizio, lo hanno lasciato a terra: era molto sofferente, pallido come un cencio, tanto spossato da non riuscire nemmeno ad alzarsi o a far qualche scintilla, e soprattutto livido... ma col senno di poi, non erano lividi, ma chiazze di bruciato. Anneriva dall'interno. E dopo un po', dei vermetti -cuccioli di quelle cose-, si sono fatte strada fuori dal suo corpo, dilaniandolo. »

    Nel descrivere quell'evento, il bel Mezzelfo mostrò una certa afflizione sul viso, perché certamente doveva essere stato una scena orribile... anche se si trattava della fine mostruosa che colpiva un nemico; tuttavia, dopo quel momento di umanità, uno sbuffo stizzito suggerì lo stato d'animo che avrebbe accompagnato la prossima parte della storia.

    « Il problema è che dopo i mostri si sono accorti di me, e hanno provato ad abbattere la colonna! Per cercare di tenerli buoni, ho fatto l'unica cosa che so fare: ho imbracciato il liuto, e ho iniziato a suonare! E... sa quando si dice che "la musica ammansisce anche le bestie"? Funziona! Il problema è che questo fringuello non ha una forza tale nelle braccia da poter suonare per sempre, e il mio trespolo non avrebbe resistito a lungo a degli assalti nelle pause! »
    argomentò, mostrando i bicipiti tonici ma esili
    « Ormai mi davo per spacciato: sarei morto nel fiore dei miei anni, lontano dai miei fan, nelle umide profondità di una misteriosa città sotterranea; il mio bellissimo corpo usato come incubatrice per delle schifose chimere...! E invece, per fortuna, gli dei hanno ascoltato le mie accorate suppliche, e anche in mezzo al nulla, qualcuno è venuto in mio soccorso! »

    La sua espressione si illuminò di trionfale speranza, si ammorbidì gentilmente in un accesso di gratitudine, e poi... si raggelò nella consapevolezza di essersi effettivamente dimenticato una cosa piuttosto importante, e gli occhi tornarono sull'Ambasciatore, con apprensione e aspettativa.

    « Oh, cavoletti, il Ragazzone! Cosa ne è stato del mio compagno? Sta bene? »

     
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    "Un’indagine è come una partita a scacchi.
    Abbiamo bisogno di sapere dove erano tutti i pezzi prima che il nostro cattivo
    – chiunque esso sia – facesse la sua grande mossa".


    (Tami Hoag)

    Sede di Gilda, Kisnoth.
    Presidio Centrale, Endlos.

    Ascoltando il Bardo con aria concentrata, Quarion Galanodel parve particolarmente interessato alla questione delle fonti di calore ed agli strani modi di accoppiamento delle bestie. Ricordava più che altro racconti simili dei sopravvissuti alla Notte della Prima, in cui erano state ritrovate donne nell'atto di partorire bambini-ragno. A quel punto -considerando il particolare dei volti umanoidi- l'Ambasciatore dell'Est si domandò se si trattasse dello stesso fenomeno. In caso positivo, avrebbe dovuto preoccuparsi molto, perché significava che i loro nemici non se ne erano ancora andati dalla capitale endlossiana.

    « Il problema è che dopo i mostri si sono accorti di me, e hanno provato ad abbattere la colonna! Per cercare di tenerli buoni, ho fatto l'unica cosa che so fare: ho imbracciato il liuto, e ho iniziato a suonare! E... sa quando si dice che "la musica ammansisce anche le bestie"? Funziona! Il problema è che questo fringuello non ha una forza tale nelle braccia da poter suonare per sempre, e il mio trespolo non avrebbe resistito a lungo a degli assalti nelle pause! »
    Annuendo interessato, il giovane portò una mano affusolata fra le ciocche di capelli luminosi, intrecciandovi le dita con aria assorta, forse registrando quel nuovo bizzarro (ma efficace) metodo di ammansire le bestie. In caso si fossero trovati in situazione di pericolo, avrebbero dovuto considerarlo.
    « Ormai mi davo per spacciato: sarei morto nel fiore dei miei anni, lontano dai miei fan, nelle umide profondità di una misteriosa città sotterranea; il mio bellissimo corpo usato come incubatrice per delle schifose chimere...! E invece, per fortuna, gli dei hanno ascoltato le mie accorate suppliche, e anche in mezzo al nulla, qualcuno è venuto in mio soccorso! »
    Solo a quel punto della storia, parve ricordarsi dell'altro sospetto che avevano trovato in sua compagnia. Individuo che -almeno da quello che era parso di capire- non aveva realmente un legame con quel poveraccio legato innanzi a lui. Simpatie a parte -infatti- agli occhi di Quarion, quel mezz'elfo era innocente su buona parte delle questioni per cui era stato catturato, con la sola colpa di essere sfortunato.
    « Oh, cavoletti, il Ragazzone! Cosa ne è stato del mio compagno? Sta bene? »

    -Si trova in questa stessa sede, in compagnia di un mio collega- lo rassicurò il Galanodel, elargendogli un sorriso gentile -Purtroppo è nostro dovere trattenervi e porvi delle domande, perché è nostro interesse mantenere la zona al sicuro, cosa che non è del tutto, a quanto mi racconti ♥
    Lo puntualizzò senza mai scomporsi, nel tentativo di lanciare il messaggio che fossero loro "i buoni" e che non doveva preoccuparsi. Ovviamente Quarion non accennò affatto ai metodi del collega che era stato assegnato al "Ragazzone"... così da non angustiare il Fringuello.
    -Ma dimmi, caro: conoscevi già questo "Ragazzone"? Sai per caso perché si trovava lì? Inoltre... come ha fatto a salvarti?


    Abilità Passive

    →VISIONE NOTTURNA»
    Gli occhi d'oro di Quarion, oltre a renderlo una bellezza "esotica", gli conferiscono una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; può vedere nitidamente in condizioni di buio e penombra come se fosse pieno giorno e di guardare chiaramente in condizioni di luce anche a grandi distanze.
    [Scurovisione]


    →PADRONE DELLA MENTE»
    L'esuberanza del Galanodel non ha mai avuto nulla in comune sulla sua sanità mentale; non a caso è noto ad Est per essere un potentissimo psion, in grado di manipolare gli altri ed ottenere tutto ciò che desidera. Leggende a parte, le sue abilità da maestro della mente sono reali: riesce ad esempio a comprendere la vera natura dei suoi interlocutori a prescindere dal loro charme, del carisma o del terrore che essi infondono per natura negli altri oppure è in grado di emanare continuamente onde psioniche nell'ambiente circostante in grado di localizzare qualunque tipo di presenza fisica. Altrettanto invece non sarà possibile per gli altri: le stesse onde psioniche sono in grado di creare interferenze nelle percezioni di chi entra nella sua area d'influenza, che quindi riceveranno risultati "falsati": questo si traduce in un'impossibilità di comprendere la sua esatta posizione nello spazio, nonostante sia comunque possibile percepire la sua presenza. Carpisce inoltre tutte le attività mentali intorno a sé, distinguendo le creature senzienti e intelligenti da eventuali animali istintivi ed irrazionali. E' infine -ovviamente- perfettamente consapevole, quando capita, di essere il bersaglio di una intrusione mentale; per questa ragione saprà quindi difendersene prima che sia troppo tardi.
    [Antimalia + Empatia + Auspex radar + Antiauspex radar + Mindfuck-Alert + Scansione Mentale ]


    →PAROLA DI BUGIARDO»
    Sono in molti ad affermare di percorrere la via dell'inganno ed altrettanti lo fanno del tutto ignari di quanto sia molto più simile ad una vasca di squali, piuttosto che ad un sentiero in discesa. Non basta essere ladri e truffatori per farcela: è necessario sapersi difendere dai tiri mancini e ricambiare la cortesia con ferocia e cuore di ghiaccio.
    Quarion Galanodel è affabile ed estremamente cortese, ciò nonostante può rivelare un animo spietato ed abilità perfettamente attinenti con quelli che potrebbero essere i suoi scopi: da bugiardo sa riconoscere i suoi simili, come anche tutti i tipi di trucchetti utilizzabili per confondere i poveri sempliciotti. Dopotutto, fra predatori vince sempre il più forte e l'Ambasciatore sostiene di esserlo, forte delle sue doti di bugiardo e della sua spietatezza senza eguali.
    [Trick-detector + Auspex bugie + Spara-balle + Apatia]


    →RICH&FABULOUS»
    "Che schifo i poveri" [cit.]
    Spesso si parla di "ricchezza" per riferirsi ai valori morali di una persona o ad una condizione che la rende felice con sè stessa ed in pace con gli altri al punto da non mancare di nulla. Eppure con Quarion la situazione si fa ben diversa: per il Galanodel si tratta di una condizione non solo di agio economico, connessa alla larga disponibilità di beni materiali e denaro, ma addirittura di lusso sfrenato. Forte dei finanziamenti pubblici dovuti alla carica di Ambasciatore, Quarion ha negli anni allargato i suoi affari economici e politici Ad Est, Laputa e Pentauron, divenendo un mecenate della lussuria in tutte le sue forme oltre che primo finanziatore delle più svariate attività convenzionali. Dalle industrie di biscotti a molte case di moda, ha in pugno quantità di denaro addirittura superiori a quelle di molti alfieri. Ciò non cambia le sue caratteristiche fisiche e biologiche, ma sicuramente lo aiuta in molte situazioni spinose.

    [Passiva di ricchezza per background, only gdr]


    →VOLO»
    Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero. Nella norma non può superare i 5m di altezza e viaggia a velocità normale pari a quella di cui il personaggio dispone sul suolo.
    [Passiva di volo]


    →SADOMASO»
    Esistono eroi, uomini dalla grande volontà e dal fisico d'acciaio in grado di andare ben oltre la soglia dell'umano dolore, della stanchezza. E questi uomini potranno affrontare mille torture senza mai lasciar sfuggire un suono dalle proprie labbra, un lamento, una lacrima. Ovviamente, Quarion non fa parte della suddetta categoria. Ebbene si, lui il dolore lo sente, e pure abbastanza bene. Ciò nonostante è perfettamente in grado di superare tranquillamente una sessione di tortura, in parte perché abituato a sedute periodiche ed integrali dall'estetista, in parte perchè perfettamente in grado di portare i tacchi, in parte, soprattutto, perché a quanto pare il dolore gli piace. Si, è esattamente come avete capito. Pensavate davvero che sculacciarlo in quel modo potesse davvero passare inosservato alla sua ben nota quanto temuta libido? Provate a picchiarlo... e capirete da soli perchè nessuno ha mai toccato un tipo del genere...
    [Passiva di eccitazione al dolore]


    →CONOSCENZA DELLE LINGUE»
    Nessun Ambasciatore può considerarsi tale se non possiede una discreta abilità nel destreggiarsi fra diverse culture o se non conosce quantomeno i loro linguaggi. Quarion, nonostante non abbia mai studiato in accademie, è comunque un maestro in materia: forte delle sue passate relazioni con fidanzati/e ed amanti di diverse e svariate culture, saprà sempre rispondere a qualunque tentativo di dialogo come se fosse un madrelingua.
    [Passiva di conoscenza delle lingue]


    →GIOCO DI MASCHERE»
    Quarion è in grado creare una illusione secondo cui appare agli altrui sguardi sotto altre spoglie. Può diventare una ragazza, un animale, un bambino o un altro uomo, o perfino assumere l'aspetto di un pg già esistente. Unica condizione di poter apparire come un pg giocante è quella di averlo già visto.
    [Passiva mutazione + attiva a consumo basso.]
     
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    -Si trova in questa stessa sede, in compagnia di un mio collega. -
    con un sorriso gentile, l'uomo dagli occhi d'oro rispose alla domanda
    - Purtroppo è nostro dovere trattenervi e porvi delle domande, perché è nostro interesse mantenere la zona al sicuro, cosa che non è del tutto, a quanto mi racconti ♥ -

    Apprendere quelle notizie suscitò al Bardo dei sentimenti contrastanti: da una parte, il sapersi in custodia di bravi tutori dell'ordine e della legge lo tranquillizzò, e anche il sapere il Ragazzone età tenuto non troppo lontano gli parve senza dubbio positivo, ma... speró che il collega di cui il bellissimo uomo dai capelli cerulei parlava non fosse lo stesso che li aveva tratti in arresto.

    Certamente aveva un bel faccino, e un fisico da modello di intimo maschile (si, ok, aveva indosso l'armatura completa, ma il Bardo aveva occhio per quelle cose!), ma gli aveva dato la netta impressione di avere un carattere quadrato, pesante e nervosetto come pochi... Non il tipo che ti offre la cioccolata calda, insomma.
    E al suo amico troll servirebbe proprio...

    -Ma dimmi, caro: conoscevi già questo "Ragazzone"?
    Sai per caso perché si trovava lì? Inoltre... come ha fatto a salvarti? -


    Portandosi una mano al volto per carezzarsi pensosamente il mento, e facendo tintinnare la catena al polso nell'operazione, il Bardo reclinò la testa riccioluta da una parte e soppesò quelle domande; soprattutto, passò in rassegna le informazioni che possedeva a proposito.

    « No, io e il Ragazzone ci siamo conosciuti dopo il salvataggio: non mi ha parlato molto di sé -e io era ancora troppo sotto shock per chiedere ed approfondire-, anche perché mi pare avesse anche lui le idee un po' annebbiate. »
    spiegò il Menestrello, rievocando gli avvenimenti
    « Mi ha detto di chiamarsi Makor-Erenai, e mi ha chiesto cosa fossero i mostri che ci assediavano: "probabilmente qualche rimasuglia demoniaca dell'invasione dell'anno scorso", gli ho detto... ma lui non sapeva nemmeno di come fosse andata a finire quella storia: l'ultima cosa che ha detto di ricordare era l'assalto alla città. »

    Il Musico tacque un istante, riflettendo sulla questione, tentennando in merito al fatto di condividere o meno con il gendarme senza nome le proprie supposizioni, ma... alla fine, non c'era nessun danno nell'offrire sul piatto le proprie impressioni, quindi... perché no?

    « Penso che... Makor sia finito nel sottosuolo durante l'attacco a Kisnoth e che -in qualche modo- sia rimasto lì da allora. Inoltre, mi ha mostrato un ciondolo che aveva con sé... »
    confidò sovrappensiero, annuendo col capo
    « ...un occhio con uno zaffiro incastonato, un regalo che aveva ricevuto in passato, che gli indicava la strada da seguire e apriva passaggi per tornare in superficie... Quindi deve avere qualche legame con la capitale... »

    Il ragionamento poteva avere una sua logica: dopotutto, che motivo poteva esserci per uno sconosciuto di possedere una sorta di chiave per percorrere i sentieri mistici della città sotterranea? Alla fine, il Bardo scrollò le spalle, come a voler accantonare la questione.

    « Non che importi più molto, credo: quell'orribile ragazzetto bendato gliel'ha sottratto. O meglio, gli è rimasto in mano mentre io e il Ragazzone eravamo in fuga, e lui tentava di fermarci. »

     
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    « No, io e il Ragazzone ci siamo conosciuti dopo il salvataggio: non mi ha parlato molto di sé -e io era ancora troppo sotto shock per chiedere ed approfondire-, anche perché mi pare avesse anche lui le idee un po' annebbiate.
    Mi ha detto di chiamarsi Makor-Erenai, e mi ha chiesto cosa fossero i mostri che ci assediavano: "probabilmente qualche rimasuglia demoniaca dell'invasione dell'anno scorso", gli ho detto... ma lui non sapeva nemmeno di come fosse andata a finire quella storia: l'ultima cosa che ha detto di ricordare era l'assalto alla città. »


    Giocando con le proprie ciocche di capelli e ragionando sulle informazioni date, Quarion si stupì che quel tale fosse rimasto sottoterra per più di un anno. Di buono però vi era almeno la non appartenenza di Makor-Erenai al gruppo di invasori di Kisnoth, considerando il modo in cui si era posto con il giovane Bardo. Certo, avrebbe potuto mentire, ma -con i pochi dati di cui disponeva al momento- non trovava molte ragioni sensate per essersi inventato una bugia simile in quella situazione.

    « Penso che... Makor sia finito nel sottosuolo durante l'attacco a Kisnoth e che -in qualche modo- sia rimasto lì da allora. Inoltre, mi ha mostrato un ciondolo che aveva con sé... un occhio con uno zaffiro incastonato, un regalo che aveva ricevuto in passato, che gli indicava la strada da seguire e apriva passaggi per tornare in superficie... Quindi deve avere qualche legame con la capitale...»

    Quarion annuì, riflettendo che quella fosse una informazione ottima, e che in qualche modo sarebbe potuta tornare utile alla gilda. Soppresse volutamente la strana sensazione di aver già sentito quel nome dato che, per qualche strano motivo, non riusciva a razionalizzarla o a ricondurla a nulla in particolare. Avrebbe quindi approfondito in seguito, in separata sede.

    « Non che importi più molto, credo: quell'orribile ragazzetto bendato gliel'ha sottratto. O meglio, gli è rimasto in mano mentre io e il Ragazzone eravamo in fuga, e lui tentava di fermarci. »

    Quella, invece, era tutto tranne che una notizia "buona". Crucciandosi un poco e tirando un profondo sospiro, sospettando che quella storia non sarebbe finita lì e che -a quel punto- sarebbe stato molto saggio giocare d'anticipo con un ipotetico "soggetto problematico", Quarion si allontanò un attimo solo dall'ufficio, per poi tornare con un foglio di carta ed un gessetto. Lo dispose di fronte al bardo, sorridendo gentile e nascondendo ogni preoccupazione.

    -So che può sembrarti inusuale, ma mi fido del tuo lato artistico, caro: sapresti disegnarmi questo "ragazzetto" di cui parli? Se ti vien qualcosa difficile da disegnare, puoi anche scriverlo direttamente su foglio. Sappi che ogni dettaglio è per me molto importante ♥
    Dopo avergli lasciato tutto il materiale necessario sul tavolo a cui il povero Svetlano era stato legato, si allontanò di pochi passi, per poi osservare l'artista all'opera con braccia conserte e posa rilassata.
    -Inoltre... ricordi per caso se le sue ferite si rimarginavano rapidamente?- continuò, soffermandosi su alcuni dettagli specifici, memore dei racconti di chi era sopravvissuto alla Notte della Prima -Di che colore era il suo sangue?

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    L'esuberanza del Galanodel non ha mai avuto nulla in comune sulla sua sanità mentale; non a caso è noto ad Est per essere un potentissimo psion, in grado di manipolare gli altri ed ottenere tutto ciò che desidera. Leggende a parte, le sue abilità da maestro della mente sono reali: riesce ad esempio a comprendere la vera natura dei suoi interlocutori a prescindere dal loro charme, del carisma o del terrore che essi infondono per natura negli altri oppure è in grado di emanare continuamente onde psioniche nell'ambiente circostante in grado di localizzare qualunque tipo di presenza fisica. Altrettanto invece non sarà possibile per gli altri: le stesse onde psioniche sono in grado di creare interferenze nelle percezioni di chi entra nella sua area d'influenza, che quindi riceveranno risultati "falsati": questo si traduce in un'impossibilità di comprendere la sua esatta posizione nello spazio, nonostante sia comunque possibile percepire la sua presenza. Carpisce inoltre tutte le attività mentali intorno a sé, distinguendo le creature senzienti e intelligenti da eventuali animali istintivi ed irrazionali. E' infine -ovviamente- perfettamente consapevole, quando capita, di essere il bersaglio di una intrusione mentale; per questa ragione saprà quindi difendersene prima che sia troppo tardi.
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    →PAROLA DI BUGIARDO»
    Sono in molti ad affermare di percorrere la via dell'inganno ed altrettanti lo fanno del tutto ignari di quanto sia molto più simile ad una vasca di squali, piuttosto che ad un sentiero in discesa. Non basta essere ladri e truffatori per farcela: è necessario sapersi difendere dai tiri mancini e ricambiare la cortesia con ferocia e cuore di ghiaccio.
    Quarion Galanodel è affabile ed estremamente cortese, ciò nonostante può rivelare un animo spietato ed abilità perfettamente attinenti con quelli che potrebbero essere i suoi scopi: da bugiardo sa riconoscere i suoi simili, come anche tutti i tipi di trucchetti utilizzabili per confondere i poveri sempliciotti. Dopotutto, fra predatori vince sempre il più forte e l'Ambasciatore sostiene di esserlo, forte delle sue doti di bugiardo e della sua spietatezza senza eguali.
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    Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero. Nella norma non può superare i 5m di altezza e viaggia a velocità normale pari a quella di cui il personaggio dispone sul suolo.
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    Esistono eroi, uomini dalla grande volontà e dal fisico d'acciaio in grado di andare ben oltre la soglia dell'umano dolore, della stanchezza. E questi uomini potranno affrontare mille torture senza mai lasciar sfuggire un suono dalle proprie labbra, un lamento, una lacrima. Ovviamente, Quarion non fa parte della suddetta categoria. Ebbene si, lui il dolore lo sente, e pure abbastanza bene. Ciò nonostante è perfettamente in grado di superare tranquillamente una sessione di tortura, in parte perché abituato a sedute periodiche ed integrali dall'estetista, in parte perchè perfettamente in grado di portare i tacchi, in parte, soprattutto, perché a quanto pare il dolore gli piace. Si, è esattamente come avete capito. Pensavate davvero che sculacciarlo in quel modo potesse davvero passare inosservato alla sua ben nota quanto temuta libido? Provate a picchiarlo... e capirete da soli perchè nessuno ha mai toccato un tipo del genere...
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    →CONOSCENZA DELLE LINGUE»
    Nessun Ambasciatore può considerarsi tale se non possiede una discreta abilità nel destreggiarsi fra diverse culture o se non conosce quantomeno i loro linguaggi. Quarion, nonostante non abbia mai studiato in accademie, è comunque un maestro in materia: forte delle sue passate relazioni con fidanzati/e ed amanti di diverse e svariate culture, saprà sempre rispondere a qualunque tentativo di dialogo come se fosse un madrelingua.
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    Corrucciandosi inspiegabilmente un po' a quelle ultime notizie, il bell'uomo dai capelli cerulei si concesse un profondo e meditabondo sospiro, prima di dirigersi nuovamente alla porta della stanza ed uscire... salvo fare ritorno dopo pochi minuti con carta e carboncino, che depose davanti ad un Mezzelfo vagamente perplesso - ma anche incuriosito.

    -So che può sembrarti inusuale, ma mi fido del tuo lato artistico, caro...
    esordì il Gendarme, rendendo subito chiaro cosa volesse da lui, e solleticandogli l'ego nel farlo
    -Sapresti disegnarmi questo "ragazzetto" di cui parli? Se ti vien qualcosa difficile da disegnare, puoi anche scriverlo direttamente su foglio. Sappi che ogni dettaglio è per me molto importante ♥

    Replicando a quelle lodi (e anche alle richieste, certo) con un sorriso condiscendente e compiaciuto -ma soprattutto affascinante ed ammiccante-, il Bardo avvicinò il foglio e raccolse tra le dita esili il bastoncino di grafite, cominciando a tratteggiare qualche linea sulla carta con aria dapprima incerta e man mano sempre più sicura e concentrata, intanto che l'Ambasciatore lo osservava pazientemente da qualche passo di distanza, con le braccia conserte sul petto sottile.

    -Inoltre... ricordi per caso se le sue ferite si rimarginavano rapidamente?
    Di che colore era il suo sangue?


    Quelle ultime due domande, poste in maniera così mirata da volergli suggerire una risposta fuori dal comune, svegliarono immediatamente il sospetto del Cantore, che si ritrovò a sollevare lentamente gli occhi verdi dallo schizzo preparatorio, per appuntarli in quelli dorati del suo interlocutore, con interesse.

    Che il bel militare avesse una qualche forma di familiarità con quanto gli fosse capitato nel sottosuolo era evidente, ma il Musico si ritrovò a chiedersi -e a
    chiedergli, con una domanda muta nello sguardo-, come ciò fosse possibile. Adesso era intrigato: chissà in quale cospirazione globale si era ritrovato coinvolto, lui, umile eroico Bardo girovago?

    « Beh... Immagino che ricomporsi dopo essere stati dilaniati dall'interno ricada nel campo della "rigenerazione rapida delle ferite". »
    annuì l'interrogato, rigirandosi il gessetto tra le dita
    « Le spiego: quando ci siamo incontrati, il Ragazzone si stava portando dietro questo Scricciolo magrolino e bassino, bendato e col corpo coperto di cicatrici di vecchia data... Tipino silenzioso, remissivo - quasi senza personalità. »

    Parlando, il Mezzelfo orientò il foglio in direzione del Militare per esibire il disegno -forse un po' vago- a titolo illustrativo: rappresentava su per giù un ragazzo con una benda nera attorno agli occhi, dei capelli a scodella lasciati bianchi -quindi chiari-, e vestito solamente di scarpe e stretti calzoni corti al ginocchio; accanto al petto nudo -glabro e sottile- una freccia puntava alla scritta "pieno di cicatrici".

    « Le uniche volte che ha parlato è stato per dire che doveva tornare dalla sua amata -una certa Ozma-, e per protestare quando l'ho invitato a mollare la giara d'acqua -un coso più grosso di lui- che si trascinava dietro, perché gli sarebbe stato di intralcio nella fuga. »
    ci avevano discusso, e... ingenuo lui, che si era pure preoccupato!
    « Poi ho capito perché quell'affare fosse così importante: l'acqua al suo interno gli abbassava la temperatura corporea, e non appena il coccio si è rotto, lui ha manifestato gli stessi sintomi dell'incendiario che mi aveva aggredito. »

    Storcendo le labbra ben disegnate in una smorfia nauseata, e reprimendo un brivido di ribrezzo, il bel Mezzelfo dalla pelle bronzea cercò di allontanare dalla mente le brutte immagini della "nascita" volgendo lo sguardo al bel giardino assolato fuori dalla finestra.

    « Insomma: salta fuori che il Ranocchietto era pieno di uova, larve o quel-che-è di quei Vermi-Chimera già da prima, e il Ragazzone voleva aiutarlo, ma non ha potuto fare niente, e poco dopo i piccoli sono venuti alla luce, dilaniando il contenitore. »
    raccontò, ricercando lo sguardo dell'interlocutore
    « Il Ragazzone ci è rimasto così male che si è sobbarcato il cadavere sulla via del ritorno, fiducioso che in superficie avrebbe trovato qualcuno in grado di riportarlo in vita... Solo che -quando siamo arrivati al portale- quello si è rimesso insieme da solo da una sorta di viscosa poltiglia nera, e ci ha aggrediti: ingrato e traditore! »

    Dopo un primo momento di indignazione, riflesso tanto dal lampo negli occhi verdi del giovane quanto dalla vibrante emozione nella sua voce musicale, il Bardo si intristì, abbassando gli occhi sul liuto -evidentemente danneggiato- che aveva poggiato per terra, contro il tavolo, accanto a sé, allungando anche la mano incatenata a carezzare il legno, producendo un lieve tintinnio.

    « Il mio più fido amico ha pagato il prezzo della mia salvezza... e, certo, anche il Ragazzone ha aiutato, ma la parte più fastidiosa è che... nonostante tutto, mi è persino spiaciuto un po' di aver abbandonato lo Scricciolo laggiù. »

    Certo, abbandonare qualcuno in qualche posto inaccessibile -soprattutto se infestato da mostri disgustosi- sarebbe facilmente equivalso ad infliggergli una condanna a morte, perciò nutrire rimorsi di coscienza sul proprio operato anche in una questione di vita e di morte era una cosa comprensibile, a livello umano... ma uno scrupolo morale sprecato ed immeritato, vista la probabile natura dell'essere a cui era rivolto: inconvenienti dell'avere un cuore.

    In ogni caso, il testimone non indugiò a lungo in quel pensiero, dimostrando di non avere affatto l'inclinazione dell'anima afflitta... e nemmeno quello dell'anima candida, viste le sue mosse successive: con un lungo sospiro, infatti, il Musico scrollò le spalle, levò le braccia ed inarcò la schiena per stiracchiarsi, e infine rivolse al bel Comandante un sorriso seducente e uno sguardo eloquente.

    « Cooomunque... Se Vostro Idilliaco Splendore mi concede la grazia di avanzare una piiiccolissima richiesta: credo di aver dato dimostrazione di buona fede, buona volontà, e di essere un bravo bambino -carino, affascinante, educato, gran parlatore, acuto, disponibile e molto molto collaborativo-, e perciò, mi chiedevo... »
    con un gesto elegante del braccio, fece tintinnare la catena
    « ... sarebbe possibile rimuovere questi pesanti pesaaanti ceppi? Ho la pelle delicata. ...o, in alternativa, le manette potrebbero essere accettabili, ma a quel punto preferirei essere incatenato a qualcosa di più soffice e confortevole di un tavolo... Tipo un letto! ❤️ »

    E, in attesa di una risposta, il Mezzelfo fece sfoggio di uno dei suoi migliori sorrisi.

     
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    "Un’indagine è come una partita a scacchi.
    Abbiamo bisogno di sapere dove erano tutti i pezzi prima che il nostro cattivo
    – chiunque esso sia – facesse la sua grande mossa".


    (Tami Hoag)

    Sede di Gilda, Kisnoth.
    Presidio Centrale, Endlos.

    Quarion Galanodel ascoltò i racconti del Bardo con l'attenzione di un discepolo verso il suo maestro, cercando di memorizzare ogni singolo dettaglio, così da confrontarlo in futuro con tutte le testimonianze raccolte dalla propria gilda. Quello di cui si sentì sicuro -comunque- riguardava l'altissima probabilità che il ragazzino descritto fosse un Circense disperso, o comunque uno dello staff del Circus Diabolique.

    « Il Ragazzone ci è rimasto così male che si è sobbarcato il cadavere sulla via del ritorno, fiducioso che in superficie avrebbe trovato qualcuno in grado di riportarlo in vita... Solo che -quando siamo arrivati al portale- quello si è rimesso insieme da solo da una sorta di viscosa poltiglia nera, e ci ha aggrediti: ingrato e traditore! »
    La figura descritta come "Ragazzone" gli parve invece sempre più innocua, ragion per cui l'Ambasciatore finì per darvi meno rilevanza.
    « Il mio più fido amico ha pagato il prezzo della mia salvezza... e, certo, anche il Ragazzone ha aiutato, ma la parte più fastidiosa è che... nonostante tutto, mi è persino spiaciuto un po' di aver abbandonato lo Scricciolo laggiù. »

    Quarion annuì, mimando comprensione ed empatia, portando addirittura una mano sul petto ed intristendo lo sguardo. In un senso tutto suo, l'Ambasciatore credeva realmente che provar pietà per un nemico fosse "fastidioso"... anche se non aveva la più pallida idea di come ci si sentisse. A lui certe problematiche non si verificavano mai.

    « Cooomunque... Se Vostro Idilliaco Splendore mi concede la grazia di avanzare una piiiccolissima richiesta: credo di aver dato dimostrazione di buona fede, buona volontà, e di essere un bravo bambino -carino, affascinante, educato, gran parlatore, acuto, disponibile e molto molto collaborativo-, e perciò, mi chiedevo... sarebbe possibile rimuovere questi pesanti pesaaanti ceppi? Ho la pelle delicata. ...o, in alternativa, le manette potrebbero essere accettabili, ma a quel punto preferirei essere incatenato a qualcosa di più soffice e confortevole di un tavolo... Tipo un letto! ❤️ »

    -Oh... ma che adorabile fringuello ♥- rispose Quarion, rendendo la propria voce più dolce e premurosa -Magari ci fosse un letto nelle vicinanze! Renderebbe tutto più piacevole ♥
    In compenso si avvicinò a lui, prendendo una chiave dal taschino dei propri pantaloni in un gesto sensuale, lasciandola scivolare su tutto il proprio corpo, prima di concederla al prigioniero.
    -Direi che te la sei meritata ♥- lo vezzeggiò, concedendogli un occhiolino -Fosse stato per me, ti avrei liberato subito: sei così bello che trovo inconcepibile rinchiuderti così, fra quattro mura, senza che nessuno possa ammirarti ♥

    Non mentiva: raramente il Galanodel tollerava che individui molto belli fossero rinchiusi in qualche prigione, o qualcosa che la ricordasse. La bellezza era un bene universale e -come tale- andava rispettato e preservato.
    -Purtroppo ho dovuto farlo per il bene di Endlos, ma non ve ne è più motivo ora: sei libero!

    Abilità Passive

    →VISIONE NOTTURNA»
    Gli occhi d'oro di Quarion, oltre a renderlo una bellezza "esotica", gli conferiscono una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; può vedere nitidamente in condizioni di buio e penombra come se fosse pieno giorno e di guardare chiaramente in condizioni di luce anche a grandi distanze.
    [Scurovisione]


    →PADRONE DELLA MENTE»
    L'esuberanza del Galanodel non ha mai avuto nulla in comune sulla sua sanità mentale; non a caso è noto ad Est per essere un potentissimo psion, in grado di manipolare gli altri ed ottenere tutto ciò che desidera. Leggende a parte, le sue abilità da maestro della mente sono reali: riesce ad esempio a comprendere la vera natura dei suoi interlocutori a prescindere dal loro charme, del carisma o del terrore che essi infondono per natura negli altri oppure è in grado di emanare continuamente onde psioniche nell'ambiente circostante in grado di localizzare qualunque tipo di presenza fisica. Altrettanto invece non sarà possibile per gli altri: le stesse onde psioniche sono in grado di creare interferenze nelle percezioni di chi entra nella sua area d'influenza, che quindi riceveranno risultati "falsati": questo si traduce in un'impossibilità di comprendere la sua esatta posizione nello spazio, nonostante sia comunque possibile percepire la sua presenza. Carpisce inoltre tutte le attività mentali intorno a sé, distinguendo le creature senzienti e intelligenti da eventuali animali istintivi ed irrazionali. E' infine -ovviamente- perfettamente consapevole, quando capita, di essere il bersaglio di una intrusione mentale; per questa ragione saprà quindi difendersene prima che sia troppo tardi.
    [Antimalia + Empatia + Auspex radar + Antiauspex radar + Mindfuck-Alert + Scansione Mentale ]


    →PAROLA DI BUGIARDO»
    Sono in molti ad affermare di percorrere la via dell'inganno ed altrettanti lo fanno del tutto ignari di quanto sia molto più simile ad una vasca di squali, piuttosto che ad un sentiero in discesa. Non basta essere ladri e truffatori per farcela: è necessario sapersi difendere dai tiri mancini e ricambiare la cortesia con ferocia e cuore di ghiaccio.
    Quarion Galanodel è affabile ed estremamente cortese, ciò nonostante può rivelare un animo spietato ed abilità perfettamente attinenti con quelli che potrebbero essere i suoi scopi: da bugiardo sa riconoscere i suoi simili, come anche tutti i tipi di trucchetti utilizzabili per confondere i poveri sempliciotti. Dopotutto, fra predatori vince sempre il più forte e l'Ambasciatore sostiene di esserlo, forte delle sue doti di bugiardo e della sua spietatezza senza eguali.
    [Trick-detector + Auspex bugie + Spara-balle + Apatia]


    →RICH&FABULOUS»
    "Che schifo i poveri" [cit.]
    Spesso si parla di "ricchezza" per riferirsi ai valori morali di una persona o ad una condizione che la rende felice con sè stessa ed in pace con gli altri al punto da non mancare di nulla. Eppure con Quarion la situazione si fa ben diversa: per il Galanodel si tratta di una condizione non solo di agio economico, connessa alla larga disponibilità di beni materiali e denaro, ma addirittura di lusso sfrenato. Forte dei finanziamenti pubblici dovuti alla carica di Ambasciatore, Quarion ha negli anni allargato i suoi affari economici e politici Ad Est, Laputa e Pentauron, divenendo un mecenate della lussuria in tutte le sue forme oltre che primo finanziatore delle più svariate attività convenzionali. Dalle industrie di biscotti a molte case di moda, ha in pugno quantità di denaro addirittura superiori a quelle di molti alfieri. Ciò non cambia le sue caratteristiche fisiche e biologiche, ma sicuramente lo aiuta in molte situazioni spinose.

    [Passiva di ricchezza per background, only gdr]


    →VOLO»
    Poichè deriva da creature del cielo, è in grado di sollevarsi in aria e muoversi in essa grazie al pensiero. Nella norma non può superare i 5m di altezza e viaggia a velocità normale pari a quella di cui il personaggio dispone sul suolo.
    [Passiva di volo]


    →SADOMASO»
    Esistono eroi, uomini dalla grande volontà e dal fisico d'acciaio in grado di andare ben oltre la soglia dell'umano dolore, della stanchezza. E questi uomini potranno affrontare mille torture senza mai lasciar sfuggire un suono dalle proprie labbra, un lamento, una lacrima. Ovviamente, Quarion non fa parte della suddetta categoria. Ebbene si, lui il dolore lo sente, e pure abbastanza bene. Ciò nonostante è perfettamente in grado di superare tranquillamente una sessione di tortura, in parte perché abituato a sedute periodiche ed integrali dall'estetista, in parte perchè perfettamente in grado di portare i tacchi, in parte, soprattutto, perché a quanto pare il dolore gli piace. Si, è esattamente come avete capito. Pensavate davvero che sculacciarlo in quel modo potesse davvero passare inosservato alla sua ben nota quanto temuta libido? Provate a picchiarlo... e capirete da soli perchè nessuno ha mai toccato un tipo del genere...
    [Passiva di eccitazione al dolore]


    →CONOSCENZA DELLE LINGUE»
    Nessun Ambasciatore può considerarsi tale se non possiede una discreta abilità nel destreggiarsi fra diverse culture o se non conosce quantomeno i loro linguaggi. Quarion, nonostante non abbia mai studiato in accademie, è comunque un maestro in materia: forte delle sue passate relazioni con fidanzati/e ed amanti di diverse e svariate culture, saprà sempre rispondere a qualunque tentativo di dialogo come se fosse un madrelingua.
    [Passiva di conoscenza delle lingue]


    →GIOCO DI MASCHERE»
    Quarion è in grado creare una illusione secondo cui appare agli altrui sguardi sotto altre spoglie. Può diventare una ragazza, un animale, un bambino o un altro uomo, o perfino assumere l'aspetto di un pg già esistente. Unica condizione di poter apparire come un pg giocante è quella di averlo già visto.
    [Passiva mutazione + attiva a consumo basso.]


    Edited by Drusilia Galanodel - 28/5/2020, 18:22
     
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9 replies since 5/5/2020, 10:09   135 views
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