Big City Lights

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    Ricorrere a pratiche come le Soglie della Curtis -e all'effettivo teletrasporto che ne conseguiva- non era mai qualcosa di cui si potesse abusare, o a cui fosse possibile ricorrere arbitrariamente e indiscriminatamente: c'erano regole da seguire, limiti da rispettare, e condizioni da soddisfare, ma... nella sinergia di incidenti e imprevisti piovuto loro tra capo e collo, il fatto che l'Amore e la Temperanza si fossero trovate proprio in un luogo come l'Accademia Hunter -un ambiente serenamente rivendicabile da più di un Arcano come suo dominio- aveva reso possibile la magia.

    Bastò trovare un ambiente riparato da occhi indiscreti -in qualche modo permeato da un'aria onirica- e aspettare un momento propizio -adatto a creare un'atmosfera mistica, intima e soffusa- e il passaggio si aprì per loro in quello spiraglio irreale ed inconsistente in cui il sogno e la veglia paiono attorcigliarsi l'uno nell'altra fino a confondersi.

    Non era sicura che il sicario Zoldick fosse rimasto davvero lì appostato a tenerle d'occhio, e non se ne fosse piuttosto già andato da un pezzo per inseguire Abel -il suo bersaglio-, ma Sasha aveva ugualmente preso tutte le precauzioni del caso perché nessuno spione potesse accorgersi di nulla.

    Il viaggio fu l'equivalente di attraversare un corridoio buio, e tornare alla realtà fu come ridestarsi da un colpo di sonno... ma il punto di emersione non sarebbe probabilmente apparso troppo affascinante o piacevole per Drusilia.

    Quello in cui le due sostavano in piedi era l'umido vicolo a fondo cieco di una qualche città, compreso tra la parete grigia di un edificio fatiscente, -dove l'intonaco scrostato lasciava intravedere chiazze di mattoni di un rosso sporco e spento, aperte come ulcere nella pelle, e l'ampissima parete di un qualche grosso edificio, completamente coperta di murales coloratissimi e molto evocativi.

    Ad arredare quell'angolo di metropoli, i loro occhi avrebbero scorto solo alcuni enormi cassonetti di metallo addossati ai muri -da cui spuntava una montagna di sacchetti di plastica nera-, e le ossature rugginose di impalcature di rinforzo e scale antincendio, che si inerpicavano verso l'alto, confondendosi contro il cielo viola della sera; i rumori del traffico stradale e dell'indistinto chiacchiericcio giungevano ovattati in quell'anfratto, accrescendo il tono surreale della scena.


    « Non lontano da qui c'è un motel, come dire... convenzionato col mio ambiente professionale. »
    esordì l'Albina, disturbando la quiete surreale
    « È decentemente pulito e non fanno domande: andremo lì... dopo un giro per negozi. »

    Nella penombra rischiarata solamente dai neon intermittenti delle insegne, aggrappati sopra le loro teste, la Mercenaria si voltò a fronteggiare Drusilla con un sorriso promettente sulle labbra ben disegnate.

    jpg
    « Siamo a due passi dalla via principale e... ci sono i saldi questa settimana! ♪ »
    e lei indossava ancora solo dell'intimo e una camicia bianca
    « Mi troveremo un bel paio di pantaloni, e ci divertiremo! ❤️ »

    Ansie, preoccupazioni, cospirazioni, guai e problemi avrebbero aspettato qualche ora.
    Che lo volessero o no.

     
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    "Alla fin fine, lo shopping è più economico dell’analista".

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    Più tardi al Motel, Mirach.

    -I saldi sono un'invenzione straordinaria!
    Fu quella l'esclamazione -pronunciata a voce alta- che annunciò l'arrivo di Drusilia al piano della loro camera di motel. Con quattro buste ad una mano e cinque strette nell'altra, saltellava camminava a passo cadenzato come una bambina a Natale.

    Aveva già ripetuto diverse volte che avrebbe certamente parlato di tale "invenzione" ad un certo "Cesare" e non era stato troppo complicato intuire -né per Sasha, né per i commessi- quanto Drusilia non fosse assolutamente abituata a far compere da sola, in una società consumista. Si era infatti prima preoccupata di eventuali costi troppo elevati per le proprie spese, dando innanzitutto priorità a quelle che sarebbero state le "razioni da viaggio" e gli abiti di sua Sorella. Poi, magicamente, aveva scoperto i saldi e la possibilità di ottenere qualcosa ad un prezzo inferiore rispetto a quello di vendita... e tutto senza rubare!
    A quella che fu una successiva spiegazione del fenomeno, poi... era quasi impazzita di gioia. L'aveva trovato un colpo di genio, un'idea fantastica che avrebbe certamente importato su Endlos, appena tornata.

    E così aveva deciso di seguire il flusso del consumismo, comprando uno scalda-orecchie per Yoko, dei guanti con alcuni teschietti punk per Lowarn, un libro di favole per Asaliah, un deodorante per ambienti da dare a Riful ed infine dei calzini per Ryusang. Una busta era perfino piena di tutine da neonato a tema volpini, mentre le ultime tre contenevano tutti indumenti femminili, rigorosamente appaiati -uno per lei, uno per Sasha. C'erano infatti due paia di pantaloni, due magliette abbinate e due sciarpe: poco importava fosse piena estate.
    Aveva perfino trascinato la Temperanza si erano anche fatte alcune foto in una cabina magica(?), ed un paio erano uscite sfocate perché Drusilia non riusciva a rimanere immobile, in attesa dello scatto. Le avrebbe comunque conservate come ricordo di quella bellissima giornata assieme. In verità, si sentiva su di giri a tal punto da non rendersi nemmeno conto che -alla fine- la giornata non fosse affatto finita.

    -Ti adoro! Sei stata meravigliosa, esattamente come questi "saldi"!
    Mi sento così rilassata che nulla al mondo potrebbe innervosir...

    « ... »
    -...mi.
    Ed eccolo, evocato dall'eccessiva gioia, esattamente come il Diavolo e la Sfortuna, concetti di cui certamente incarnava parecchi aspetti. In quel caso, poi, il Re del Tempo ebbe il coraggio di presentarsi a lei sotto le insospettabili spoglie di un botolo grasso. Un cane da borsetta bianco e decisamente sovrappeso.

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    -Tu...
    Non disse altro. Si fermò sulla soglia della porta della camera, fissando quel cane decisamente fuori posto come se avesse appena visto un suo creditore nell'atto di perseguitarla. Brontolò fra se... o forse rivolgendosi al cane?

    -... un po' lo sospettavo che sarebbe finita così.


    Sospirò, ma non protestò oltre.
    Ormai lo aveva capito che non le andava mai bene una...
    ...e del rilassante shopping non avrebbe certo arrestato le disgrazie dal seguirla.

     
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    -I saldi sono un'invenzione straordinaria!

    Cinguettando, felice come una bambina, lungo lo spoglio corridoio del motel in cui avevano riservato una camera doppia per qualche giorno -rigorosamente sotto falso nome, con uno degli alias della Mercenaria-, la Dama del Vento sembrava essersi ormai del tutto ristabilita dallo shock in cui la scomparsa del Paladino l'aveva gettata solo poche ore prima.

    -Ti adoro! Sei stata meravigliosa, esattamente come questi "saldi"!

    Osservandola trotterellare due passi avanti a lei, Sasha si concesse un sorriso divertito e accettò il complimento... per quanto non avesse altro merito che averla accompagnata per negozi, e -una volta opportunamente vestitasi-, essersi prestata a qualche frivola foto-tessera in una delle cabine ad autoscatto incrociate per il bulevard.

    -Mi sento così rilassata che nulla al mondo potrebbe innervosir...« ... »...mi.-

    Incuriosita dalla lunga pausa nell'esclamazione della Galanodel, condita di un'inflessione che parve subitaneamente contraddire quanto appena affermato, l'Albina -ora abbigliata di comodi jeans e stivaletti, in aggiunta alla sua precedente mise- proseguì lentamente fino ad affiancare la Sorella davanti alla porta della stanza.

    -Tu...

    Il destinatario di quella sillaba carica di sdegno era inequivocabilmente un buffo cagnetto bianco -basso, tarchiato e peloso-, dallo sguardo poco sveglio e con al collo un ridicolo foulard rosa a pallini bianchi; un indumento singolare e certamente distintivo, che la donna avrebbe probabilmente riconosciuto al volo...

    ...se solo le fosse capitato di vederlo prima di quel momento: peccato solo che, nel loro unico altro precedente incontro, Sasha e Mephisto avevano avuto un aspetto un po' diverso da quello attuale. E il Re del Tempo, in quell'occasione, indossava un accappatoio e nient'altro.

    -... un po' lo sospettavo che sarebbe finita così.

    Placidamente seduto davanti al loro battente, la bestiola si limitò a fissare l'Angelo con aria indolente, rimanendo immobile al suo posto come fosse in attesa dell'arrivo di qualcuno... e il brontolio rassegnato di Drusilia suggerì a Sasha che l'animaletto stesse aspettando proprio il loro ritorno.

    Il fatto che la donna dagli occhi verdi avesse riconosciuto la creatura, e che sembrasse tanto esasperata alla sua vista, bastarono a suggerire all'altra un qualche legame con l'Arcidemone che la perseguitava... ma, ben lontana dal concepire che lo spilungone e il botolo fossero la stessa entità, l'Albina non ci pensò due volte prima di farsi avanti,
    scostare il cagnolino col piede, e sbloccare la porta con la chiave magnetica.

    jpg
    « Scusa, bello: dobbiamo passare. »

    Delicatamente spintonato da una parte dallo stivaletto nuovo -lucido e nero- della Mercenaria, il quadrupede rotolò su un fianco con un singulto di scandalizzata sorpresa -non di vera sofferenza-, e nel tentativo di opporre resistenza con uno sbuffo indignato, si capovolse pancia all'aria... e mentre il battente verde sporco ruotava sui cardini, schiudendo l'uscio e liberando il passaggio, la forma canina del Re del Tempo si dimenava, più per protesta che per il reale intento di rigirarsi.

    « Vieni, Edy! ♪ Anche se è tardi, abbiamo un po' di faccende di cui ragionare... »
    varcando la soglia, la Temperanza si fermò per esortare l'Amore a seguirla
    « Per pragmatismo, direi di cominciare dagli argomenti più facili da districare, così da capire come eliminarli dall'equazione nella maniera più diretta e veloce possibile. »

    Ignorando completamente le lamentele della bestiolina, e qualsiasi esitazione la Dama del Vento potesse avere nel lasciarlo lì così, la Mercenaria tirò dentro l'amica e richiuse la porta alle sue spalle, mollando poi la borsa da palestra che aveva acquistato ai saldi e dentro cui aveva infilato i propri acquisti: tutti beni di prima necessità per cavarsela in quelle giornate di "campeggio urbano" improvvisato... come il bagnoschiuma muschio-bianco-e-mora-selvatica che intendeva provare quella sera stessa.

    « Quando stamattina ti ho chiamato, mentre eri in Accademia, era per comunicarti alcune informazioni che ho raccolto in merito alla situazione di Abel con il Consiglio degli Hunter... »
    intavolò con disinvoltura, sbottonando la camicia bianca e dirigendosi nel piccolo bagno
    « ...tuttavia, ho qualche novità anche per quanto riguarda la questione della taglia sulla sua testa; poca cosa, certo, ma se non altro può darci un indizio su cosa cercare. »

    Lo scroscio allegro dell'acqua e il profumo intenso degli aromi fruttati che cominciarono a diffondersi nell'aria lasciarono intuire che Sasha avesse cominciato a riempire la vasca per il bagno rilassante che aveva detto e ripetuto per tutta la sera di volersi concedere prima di andare a dormire.

    « Preferenze sul da cosa cominciare? »

     
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    Più tardi al Motel, Mirach.

    « Scusa, bello: dobbiamo passare. »
    Osservando in silenzio la scena con aria alquanto cupa, Drusilia si trovò a riflettere sul perché Mephisto si fosse presentato lì, proprio in quel momento. Non avendo in alcun modo il potere di gestire i movimenti dell'Arcidemone -infatti- la Dama del Vento aveva infine deciso di diventare più mansueta e limitarsi ad osservarlo, ragionando sulle sue azioni, nella speranza di intercettare i suoi pensieri e le intenzioni. Fino a quel momento -però- di lui aveva compreso ben poco, se non una particolare attenzione alle tempistiche.
    Non le era stato troppo difficile -quindi- intercettare la stranezza insita nella presenza intermittente di quel giorno: se fosse stato interessato a spiarla, avrebbe certamente preferito seguirla da Abel, non essendo quello di Sasha un incontro previsto. Mephisto aveva invece preferito lasciarla andare in compagnia di Leon, e solo in un secondo momento -dopo diverse ore- era riapparso in un motel, oltretutto in versione canina che -per esperienza fin troppo personale- l'uomo tendeva a preferire quando si trovava sotto copertura.
    Considerate le premesse, Drusilia sentì chiaramente che qualcosa non le tornava, e fu evidente dalla bocca che si storceva sul bel volto da silfide, mimando una certa preoccupazione.

    « Vieni, Edy! ♪ Anche se è tardi, abbiamo un po' di faccende di cui ragionare... Per pragmatismo, direi di cominciare dagli argomenti più facili da districare, così da capire come eliminarli dall'equazione nella maniera più diretta e veloce possibile. »
    Drusilia seguì la Sorella in silenzio assorto, decidendo di agguantare il cagnetto sulla soglia e portarselo dentro: lasciarlo fuori sarebbe stato piacevole... ma si trattava pur sempre di Mephisto, ed una semplice porta non lo avrebbe di certo fermato dal perseguitarla.
    Si sedette dunque su un divanetto, lasciandolo accomodare sulle proprie ginocchia, come una qualunque bestiolina da appartamento. Nonostante ciò, non si fece problemi nel posargli le mani davanti agli occhi, nel momento in cui Sasha decise di spogliarsi.
    « Quando stamattina ti ho chiamato, mentre eri in Accademia, era per comunicarti alcune informazioni che ho raccolto in merito alla situazione di Abel con il Consiglio degli Hunter... tuttavia, ho qualche novità anche per quanto riguarda la questione della taglia sulla sua testa; poca cosa, certo, ma se non altro può darci un indizio su cosa cercare. Preferenze sul da cosa cominciare? »

    Nonostante avesse preferito parlarne in privato, Drusilia dovette stare a quelle regole, nella speranza di riuscire ad avvisare in tempo Sasha dello spione. Per questo, alla domanda della Temperanza, preferì aprire il discorso con qualcosa di più generico e -forse- meno legato alla Corte.
    -Non saprei... forse dal Consiglio Hunter?- domandò, cercando di sembrare naturale -Considera però che non sono del posto e non ho certo un passato da avventuriera, qui. Se puoi aggiungere qualche spiegazione a chi sono le persone coinvolte, mi faresti un enorme favore.
    Arrossì, perché non le piaceva far la figura dell'ignorante, cosa che -purtroppo- era, almeno su quell'argomento.
    -Fino ad oggi pensavo fosse solo un gruppo di coordinamento di... ehm... lavoratori su commissione. Però è da un po' che inizio a dubitare sull'idea che mi ero fatta da ragazzina...

     
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    Mentre l'acqua calda ruscellava dalla bocca del lavandino fino al fondo della vasca smaltata di bianco, cominciando a riempirla e spandendo nella stanzetta attigua un gorgheggiare allegro e un piacevole profumo di mora-e-muschio, Sasha tornò sui suoi passi per appoggiarsi con una spalla contro lo stipite della porta che metteva in comunicazione il piccolo bagno e la camera da letto.

    -Non saprei... forse dal Consiglio Hunter?-

    Nell'ambiente attiguo, Drusilia Edylabor si era accomodata sul piccolo sofà che costituiva l'arredo principale del loro umile alloggio, sistemandosi il cagnetto sulle ginocchia e coprendogli gli occhietti con una mano: probabilmente impietosita dalla sua goffaggine, la Galanodel doveva aver deciso che fosse più sicuro per l'animaletto tenerlo sotto la sua sorveglianza, che non abbandonarlo a sé stesso nel corridoio di un motel non troppo ben frequentato.

    -Considera però che non sono del posto e non ho certo un passato da avventuriera, qui. Se puoi aggiungere qualche spiegazione a chi sono le persone coinvolte, mi faresti un enorme favore.

    Dal canto suo, notando la presenza del botolo mentre scalciava gli scarponcini nell'angolo vicino al proprio letto, l'Albina non ebbe nulla da ridire: personalmente, non era una gran fan gli animali domestici, perché considerava poco igienico averli in giro nei propri spazi vitali, ma quel cagnetto era abbastanza pulito e ben tenuto. Sembrava un piumino da cipria e... per quanto fosse incredibile a dirsi, aveva l'aria di essere pure più viziato di lei.

    -Fino ad oggi pensavo fosse solo un gruppo di coordinamento di... ehm... lavoratori su commissione. Però è da un po' che inizio a dubitare sull'idea che mi ero fatta da ragazzina...

    Ignorando il rossore della Dama del Vento, il suo disagio per la comprensibile mancanza di nozioni, o quelle giustificazioni non richieste, la Mercenaria scrollò le spalle, affaccendandosi ad imbrigliare i lunghi capelli argentati in una crocchia, che assicurò in cima alla testa perché non si bagnassero durante le abluzioni.

    « Tranquilla: non c'è problema; cominciamo un po' alla larga, dalla figura dei Cacciatori. ♪ »
    rispose semplicemente, sparendo nuovamente in bagno
    « Perché un individuo sia considerato un vero Hunter ci sono solo due requisiti fondamentali: ottenere la Licenza e padroneggiare il Nen. »

    Mentre quelle prime informazioni venivano messe in tavola, il cigolio della manopola del rubinetto accompagnó il progressivo scemare del rumore dell'acqua, segno che la vasca fosse ormai pronta.

    jpg« Naturalmente, nella pratica, il Nen è la cosa più importante, ma... se tutti i Cacciatori devono conoscere il Nen, non tutti quelli che usano il Nen sono Cacciatori. È qui che entra in gioco il valore della Licenza e, per estensione, dell'Associazione. »

    Il fruscio leggero della stoffa che faceva da sottofondo alle sue parole annunciò che la Temperanza si stesse spogliando della camicia e dei jeans, ma -dalla sua postazione sul divano- né l'Amore né il Tempo avrebbero potuto vedere alcunché, pur essendo la porta di comunicazione rimasta aperta per non creare interferenze sonore.

    « Dopotutto è comprensibile: prova ad immaginare che tipo di società si creerebbe con una élite di persone coi superpoteri, che fa il bello e il cattivo tempo sugli altri solo perché può. »

    Non era uno scenario difficile da teorizzare: se tra gli "eletti" ci fossero stati solo animi nobili e coscienziosi, il problema non si sarebbe posto, ma... proprio lei che era cresciuta tra i Galanodel avrebbe saputo fin troppo bene quanto fosse utopico un paradiso senza ombre.

    E se tra i depositari del potere ci fosse stato uno stolto, un megalomane, o un sadico mostro? Gli indifferenti non si sarebbero curati di usare il loro dono per il bene o per il male, né avrebbero badato alla condotta degli altri attorno a loro, e gli arrivisti si sarebbero schierati solo nel proprio interesse personale.

    Nel migliore dei casi sarebbe stato il caos; nel peggiore, un perenne conflitto di ideologie,
    dai risultati imprevedibili.


    « Immagino sia per questo che sia nata l'Associazione degli Hunter: riunire, organizzare e rappresentare questi individui sparsi per il mondo; limitare gli elementi pericolosi... e probabilmente rassicurare il resto della popolazione che non fossero un nemico pubblico, ma una potenziale risorsa. »
    proseguì la donna, cercando di essere il più concisa possibile
    « Così l'Associazione istituì un Gran Consiglio per dettare delle regole di condotta, regolare gli ingressi nelle loro fila con un proprio criterio, e interfacciarsi con le autorità mondiali. »

    Con uno sciabordio delicato e leggero, Sasha scivolò in acqua, abbandonando la schiena contro un'estremità della vasca e lasciando che la schiuma in superficie la ricoprisse come una bianca coperta di bolle.

    « Credo non debba spiegarti io quanto influente fosse la famiglia Galanodel negli equilibri politici di molti paesi, perciò... la notte della tragedia, il Gran Consiglio fu naturalmente chiamato ad occuparsi delle indagini. »
    spiegò l'Albina, arrivando al punto
    « Al tempo, la Presidentessa del Consiglio era proprio Kora Lewis, e immagino che il vostro incontro sarebbe stato inevitabile... se solo non fosse misteriosamente scomparsa quella notte stessa. »

    Abbandonando la testa all'indietro, Sasha si concesse un sospiro rilassato, godendosi la sensazione rigenerante che le dava l'abbraccio dell'acqua calda e il profumo del sapone; non sembrava particolarmente coinvolta nella narrazione, ma era una professionista, e aveva fatto più ricerche possibile per approfondire, qualora le fosse stato richiesto.

    « Ovviamente, con la Presidente irreperibile,
    le reazioni dell'Associazione sono state più lente e inefficienti. »

    quelle, almeno, erano state le accuse mosse contro il Consiglio da qualche politico
    « Dopotutto, la Luna era una sensitiva molto potente, ed era dotata di capacità che sarebbero state determinanti ad identificare i colpevoli, ricostruire i fatti, e... ritrovare la principessa perduta. »

    Quella coincidenza nelle tempistiche le era subito parsa un po' strana... Come un appuntamento mancato. Restava solo da capire se fosse stata una decisione voluta dal Destino, l'interferenza di qualche volontà malevola, o il più spietato frutto del caso.

    jpg« Il mio informatore all'interno non ha saputo dirmi i dettagli, ma pare che sia saltata fuori di recente una vittima sopravvissuta all'attacco... e qualcosa nella ricostruzione degli eventi di quella notte ha spinto il Consiglio a riesaminare i fascicoli. »
    rivelò allora la Mercenaria, con tono pacato
    « Pare siano emerse delle discrepanze tra il racconto della testimone e il resoconto fornito dalla task-force inviata ad investigare la scena del delitto... ed è per questo che il Consiglio è venuto in Accademia ieri: per verificare. »

    Forse, seguendo i puntini fino a quel momento, e riconnettendo sottintesi ed implicazioni, Drusilia sarebbe ormai già giunta al nocciolo della questione, ma -concedendosi una breve pausa- Sasha sentì comunque la necessità di rendere esplicita quella convergenza.

    « Perché la notte del Massacro dei Galanodel, Abel fu tra i primi Hunter ad arrivare sul posto: è stato lui a stendere quei rapporti. »

     
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    "Alla fin fine, lo shopping è più economico dell’analista".

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    Più tardi al Motel, Mirach.

    Drusilia Galanodel ascoltò in silenzio e pazientemente tutto ciò che Sasha aveva da dirle, immagazzinando informazioni ed infastidendo distrattamente il cane sulle sue ginocchia, a volte sfiorandogli il naso, a volte pizzicandogli la pancia.
    « Credo non debba spiegarti io quanto influente fosse la famiglia Galanodel negli equilibri politici di molti paesi, perciò... la notte della tragedia, il Gran Consiglio fu naturalmente chiamato ad occuparsi delle indagini. Al tempo, la Presidentessa del Consiglio era proprio Kora Lewis, e immagino che il vostro incontro sarebbe stato inevitabile... se solo non fosse misteriosamente scomparsa quella notte stessa. »
    Nonostante cercò di non darlo a vedere, quell'informazione la turbò abbastanza: considerando tutto ciò che aveva visto e passato, il sentore che le tempistiche non fossero dettate dal caso si era ormai fatto spazio rispetto a tutto il resto. Questo -ovviamente- non indicava nulla di buono, e l'idea di essere sempre parecchi passi indietro al nemico la infastidiva come poche altre cose.
    « Ovviamente, con la Presidente irreperibile, le reazioni dell'Associazione sono state più lente e inefficienti. Dopotutto, la Luna era una sensitiva molto potente, ed era dotata di capacità che sarebbero state determinanti ad identificare i colpevoli, ricostruire i fatti, e... ritrovare la principessa perduta.
    Il mio informatore all'interno non ha saputo dirmi i dettagli, ma pare che sia saltata fuori di recente una vittima sopravvissuta all'attacco... e qualcosa nella ricostruzione degli eventi di quella notte ha spinto il Consiglio a riesaminare i fascicoli. Pare siano emerse delle discrepanze tra il racconto della testimone e il resoconto fornito dalla task-force inviata ad investigare la scena del delitto... ed è per questo che il Consiglio è venuto in Accademia ieri: per verificare.
    Perché la notte del Massacro dei Galanodel, Abel fu tra i primi Hunter ad arrivare sul posto: è stato lui a stendere quei rapporti. »

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    Quella notizia fu un ennesimo duro colpo ad un umore decisamente vacillante... e Drusilia non fu del tutto sicura se sentirsi preoccupata nei confronti della Torre, curiosa di sapere cosa Abel avesse visto di diverso dal reale o perfino arrabbiata per l'esser venuta a conoscenza di quel dettaglio in quel modo e dalla bocca di Sasha.
    Solo in un secondo momento si sarebbe domandata chi fosse il famoso "testimone" giunto al Consiglio Hunter, dati i suoi forti dubbi su un ipotetico consanguineo o servitore, domandandosi nel mentre quanto fosse attendibile quella notizia.

    -Posso capire la dinamica e la rapidità con cui è giunto sul posto; Abel adora Kora ed avrebbe fatto qualunque cosa per esserle d'aiuto- osservò la Dama del Vento, pensierosa -Capisco anche il suo aver nascosto la mia presenza, una volta incontrata in Accademia, ma l'avermi trovata o meno non implicava particolari bugie nei rapporti stilati mesi prima. Non è il tipo di persona che mente... o che sa farlo bene, ecco.
    Era più plausibile che Abel fosse convinto di ciò che aveva visto e poi scritto. Se qualcosa non quadrava, gli scenari si riducevano a due soltanto: il testimone ritrovato non era attendibile, oppure qualcuno aveva alterato le prove poco prima che il Mastino arrivasse sulla scena del massacro.
    Considerando poi che Kora era anche sparita quel giorno... un nome prese a solleticarle in testa.
    -Che Fistadantilus centri qualcosa?- si domandò -So che è alleato di Asmodeous, e che è lui il demone che ha patrocinato gli assassini della mia famiglia. Se hai già parlato con Owl, sai che Kora era stata ricattata a mantenere il silenzio.
    Le labbra si contrassero in una smorfia di rabbia, tuttavia scelse di chiudere gli occhi e fare un profondo respiro.
    -Riguardo alla taglia sulla testa, invece?

     
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    -Posso capire la dinamica e la rapidità con cui è giunto sul posto; Abel adora Kora ed avrebbe fatto qualunque cosa per esserle d'aiuto.
    valutò Drusilia, stropicciando il musetto del cagnolino
    -Capisco anche il suo aver nascosto la mia presenza, una volta incontrata in Accademia, ma l'avermi trovata o meno non implicava particolari bugie nei rapporti stilati mesi prima. Non è il tipo di persona che mente... o che sa farlo bene, ecco.

    In modo del tutto anti-climatico, mentre la Galanodel si perdeva nell'esplorazione di diversi scenari possibili, alle meditabonde riflessioni della Dama del Vento fece eco una mezza risata della Mercenaria: un gorgheggio ilare -soffice e breve- che le risalì la gola, e la raggiunse da oltre la soglia del bagno.

    « Abel è un cane: non lo chiamano "il Mastino" per niente! »

    Il commento dell'Albina si dispiegò nel momentaneo silenzio, tanto spassionato quanto impietoso, e sebbene non fosse probabilmente nelle sue intenzioni suonare insensibile o sprezzante, a giudicare dal sonoro sbuffo indignato che produsse nel tentativo di rigirarsi sulle tozze zampine, il cagnetto bianco doveva essersi sentito preso in causa dall'osservazione, e non doveva averne gradito le implicazioni a carico della sua categoria.

    « Il fatto che non sappia mentire non significa che sia automaticamente sincero: chiuso com'è, potrebbe aver omesso qualcosa che non voleva fare sapere. »

    Poteva questa tendenza della Torre aprire lo spiraglio ad un terzo scenario plausibile? L'Amore lo conosceva certamente bene, e solo la mattina prima aveva avuto una dimostrazione pratica di come cavargli qualche parola di bocca equivalesse a spremere sangue da una pietra. Ma se suo Fratello aveva omesso qualcosa sui fatti di quella notte... di cosa si trattava...? E, soprattutto, perché lo aveva fatto...?

    -Che Fistadantilus centri qualcosa? So che è alleato di Asmodeous,
    e che è lui il demone che ha patrocinato gli assassini della mia famiglia.-

    rifletté la Silfide, con iridi verdi brillanti di furia
    -Se hai già parlato con Owl, sai che Kora era stata ricattata a mantenere il silenzio.

    « Non so con certezza se quel Fistadantilus sia coinvolto, ma vista la sua fissazione per la Luna e il suo rancore per la tua vecchia incarnazione... beh, far sparire lei dalla circolazione e sterminare il tuo casato sembrerebbero proprio due cose in linea con le sue mire. »

    Arricciando le labbra rosse e ben disegnate in una smorfia incollerita, la Dama del Vento si costrinse a dominarsi, chiudendo gli occhi e traendo un profondo respiro; meglio passare al prossimo punto.

    -Riguardo alla taglia sulla testa, invece?

    « Su questo, in verità, ho trovato meno di quello che avrei voluto, ma... è un inizio. »
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    In quella piccola premessa, seguita da un lieve sbuffo, Sasha lasciò trasparire una certa seccatura: era un po' frustrante per una professionista del settore come lei non essere riuscita ad arrivare all'altro capo del labirinto di falsi recapiti e prestanome, ma... on era ancora finita: era sulla buona strada.

    « Di solito, chi assolda dei Bounty-Hunter tende a farlo con pseudonimi o nella forma più anonima possibile, in modo che non si possa risalire al mandante nel caso l'esecutore si faccia beccare... e, naturalmente, chi vuole Abel morto ha preso tutte le dovute precauzioni. »
    spiegò con pazienza e ritrovato distacco
    « Tuttavia, gli Zoldick non sono dei banali Cacciatori di Taglie: loro sono Assassini e sono Professionisti, e non si muovono se non vengono espressamente ingaggiati. »

    Giocherellando pensosamente con le dita affusolate sulla superficie dell'acqua,
    la Mercenaria produsse uno sciabordio leggero.


    « Ora: l'ingaggio è una sorta di contratto, e gli Zoldick sono fissati con i protocolli, quindi sono riuscita a recuperare qualche brandello di informazione considerabile attendibile. »
    annunciò la ragazza, rabbrividendo nella vasca
    « Risalendo alla fonte del denaro che è stato versato come anticipo su uno dei conti della famiglia, l'ordine di assassinio è partito da una compagnia di Trasporti-Import-Export, la Aglasis... ma ignoro perché un'azienda simile dovrebbe avercela con Abel. »
    scivolando nella vasca, si immerse fino al mento
    « Non è da escludere che l'azienda sia stata usata come prestanome e intermediaria, ma -ugualmente- per smuovere un simile capitale, credo che qualcuno dei dirigenti dovrebbe sapere qualcosa... ma dovremmo indagare. »

     
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    « Abel è un cane: non lo chiamano "il Mastino" per niente! Il fatto che non sappia mentire non significa che sia automaticamente sincero: chiuso com'è, potrebbe aver omesso qualcosa che non voleva fare sapere. »
    Ad ascoltare quei commenti, Drusilia storse ancor di più le labbra, domandandosi cosa diavolo gli era passato per la testa a tenere tutto nascosto. Poteva capire qualche riserva verso il consiglio Hunter, ma... perché aveva taciuto anche con lei?!? Aveva avuto molte occasioni per chiarire la faccenda, e lei era in diritto di sapere ogni cosa sia come Arcano che come Galanodel, ed Abel non lo aveva rispettato. Si sentì ferita... nonostante si trattasse solo di una ipotesi.
    « Tuttavia, gli Zoldick non sono dei banali Cacciatori di Taglie: loro sono Assassini e sono Professionisti, e non si muovono se non vengono espressamente ingaggiati. Ora: l'ingaggio è una sorta di contratto, e gli Zoldick sono fissati con i protocolli, quindi sono riuscita a recuperare qualche brandello di informazione considerabile attendibile. Risalendo alla fonte del denaro che è stato versato come anticipo su uno dei conti della famiglia, l'ordine di assassinio è partito da una compagnia di Trasporti-Import-Export, la Aglasis... ma ignoro perché un'azienda simile dovrebbe avercela con Abel. Non è da escludere che l'azienda sia stata usata come prestanome e intermediaria, ma -ugualmente- per smuovere un simile capitale, credo che qualcuno dei dirigenti dovrebbe sapere qualcosa... ma dovremmo indagare. »

    Drusilia sospirò sconsolata, giocherellando distrattamente con la pancetta grassa di Polpetta.
    -Va bene... mi fido delle tue ricerche, ed in ogni caso non saprei davvero cosa fare al momento- annuì fra sé poco dopo, osservando la Sorella che, ormai in accappatoio, si accomodava di fronte a lei. Ne approfittò per indicare il cane con lo sguardo, cercando di lanciarle occhiate particolari, nella speranza di farle almeno intuire che ci fossero sottintesi da non palesare direttamente -Francamente vorrei anche parlare con Abel il prima possibile... e non penso mi sentirò in pace, finché non riuscirò a ritrovare Leon.
    Troppi pensieri, troppi segreti e troppe cose da fare.
    Detestava quella situazione.

    jkITv7i

    -Comunque lui è Polpetta... ed è il mio cane. Mi segue dal mio ritorno su Laputa, dopo la Notte della Prima.
    Aggiunse il dettaglio temporale volutamente, soprattutto alla luce di ciò che già sapeva Sasha riguardo Mephisto.
    -Può essere un fastidio, ma ti prego di tollerare la sua presenza. Abbandonarlo potrebbe risultare pericoloso...
    ...non per lui. Per gli altri, ovviamente.

     
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    -Va bene... mi fido delle tue ricerche, ed in ogni caso non saprei davvero cosa fare al momento-

    La prima cosa che gli occhi azzurro ghiaccio notarono quando la Mercenaria varcò la soglia del bagno con indosso l'accappatoio di spugna blu fu la smorfia di disappunto sulle belle labbra rosse della Dama del Vento: a quanto pare, la scoperta l'eventualità che il suo caro Ex-Maestro potesse avere dei segreti doveva averle graffiato quel cuore tenero e sensibile che -nonostante le troppe battaglie- continuava a spingere in avanti ogni sua azione...

    E per quanto difficile fosse per lei empatizzare con i moti dell'animo di Drusilia, Sasha addolcì i lineamenti in un sorriso e andò a sedersi su un angolo del letto che fronteggiava il divano, così da lasciarle spazio ma farle percepire una certa vicinanza.


    -Francamente vorrei anche parlare con Abel il prima possibile...
    e non penso mi sentirò in pace, finché non riuscirò a ritrovare Leon.


    Scoccando una strana intensa occhiata verso il cagnolino che le si era rovesciato pancia all'aria sul sedile accanto a quello che occupava, la Galanodel parve apparentemente cambiare argomento, concentrandosi d'un tratto sulla bianca bestiola -che fingeva convenientemente indifferenza-, ma assumendo una mimica eloquente nella spiegazione che seguì la sua presentazione... un atteggiamento che sembrava voler comunicarle qualcosa.

    -Comunque lui è Polpetta... ed è il mio cane. Mi segue dal mio ritorno su Laputa, dopo la Notte della Prima. Può essere un fastidio, ma ti prego di tollerare la sua presenza. Abbandonarlo potrebbe risultare pericoloso...

    Trovando in quelle parole e quei modi una conferma di quel che aveva ipotizzato già prima, che cioè la bestiola fosse connesso all'Arcidemone che aveva preso a seguirla da dopo la fatidica Notte, la Temperanza non mostrò nessuna reazione particolare, limitandosi ad abbassare le iridi glaciali sul botolo e rivolgendogli un sorriso e qualche parola gentile.

    « Ciao, Polpetta. ❤️ Stai lontano dal mio letto e dai miei vestiti, e non avremo problemi. ♪ »

    Non accennò ad accarezzarlo o altro: era appena uscita dal bagno, e non voleva tornarci a ripulirsi; considerando chiusa la questione "cane-spia" tornò piuttosto a dedicarsi all'Amore, ancora tormentata dalle sue mille preoccupazioni e problemi.

    jpg« So che vorresti parlare al più presto con Abel e fargli sputare il rospo... ma al momento è sotto la custodia del Consiglio Supremo, e... per ora lo lascerei lì: paradossalmente è più al sicuro dagli Assassini. »
    suggerì l'Albina, sciogliendo la crocchia e facendo ricadere i lunghi capelli sulle spalle
    « Arrivando al Mandante, invece, potremmo far revocare la taglia: ti assicuro che nessun collega conserva interesse a dar la caccia ad un bersaglio se nessuno paga... e, a quel punto, potremmo raggiungere Abel e tirarlo fuori da lì. »
    con un sorriso gentile, si sporse poi verso l'altra, battendole un buffetto su un ginocchio
    « Se accetti un consiglio, per ora ti direi di farti un bel bagno caldo anche tu! Ti presto pure il mio buonissimo bagnoschiuma... ❤️ »

    Perché dopo una lunga brutta giornata come quella che aveva avuto, la cosa migliore da fare nell'immediato era probabilmente farsi un bel bagno ristoratore, guardare qualche film in compagnia, e concedersi una lunga e pacifica notte di sonno.

     
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    Più tardi al Motel, Mirach.

    « So che vorresti parlare al più presto con Abel e fargli sputare il rospo... ma al momento è sotto la custodia del Consiglio Supremo, e... per ora lo lascerei lì: paradossalmente è più al sicuro dagli Assassini. »
    In quel momento, per quanto rimanesse composta, Drusilia si sentiva come travolta -forse perfino schiacciata- da tutto ciò che le era capitato. Per quanto provasse a risolvere dei problemi, questi non facevano che peggiorare... e non poté che nutrire forti timori riguardo le loro future mosse. Cos'altro avrebbe provocato? Aveva davvero senso continuare a muoversi? Inutile dire quanto si sentisse demoralizzata.
    « Arrivando al Mandante, invece, potremmo far revocare la taglia: ti assicuro che nessun collega conserva interesse a dar la caccia ad un bersaglio se nessuno paga... e, a quel punto, potremmo raggiungere Abel e tirarlo fuori da lì.
    Se accetti un consiglio, per ora ti direi di farti un bel bagno caldo anche tu! Ti presto pure il mio buonissimo bagnoschiuma... ❤️ »

    KoP1HaD

    Drusilia non aggiunse altro, annuendo sconsolata.
    Ovviamente era felice di tutto il supporto di Sasha, ma... si sentiva estremamente preoccupata per ciò che sarebbe accaduto, avvicinandosi ancora di più al problema. Una parte di lei le suggerì che -forse- sarebbe stato il caso di abbandonare la Sorella quella stessa notte, così da evitare che sparisse come Leon. Un'altra -quella orgogliosa- le ricordò che non muoversi e dividersi era stato esattamente ciò che gli Arcani avevano fatto fino alla Notte della Prima, con tutte le conseguenze del caso. Continuare su quella via sarebbe stato un errore madornale, e tanto valeva scommettere su di un esito incerto, nonostante fosse tremendamente pericoloso.

    Dopo un lieve sospiro, si sollevò dalla poltroncina, posizionando il cagnetto su quello che era precedentemente stato il suo posto.
    -Non fare nulla e resta qui, finché non avrò finito di lavarmi- lo ammonì -Non infastidire la mia amica, siamo intesi? E non guardarla mentre si cambia d'abito.
    Terminate le raccomandazioni, finalmente decise di allontanarsi, dirigendosi verso il bagno.
    In effetti, sentiva chiaramente un enorme bisogno di rilassarsi.

     
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