Dozing Off

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    E’ una buona idea sempre fare qualcosa di rilassante
    prima di prendere una decisione importante nella tua vita.


    - Paulo Coelho -


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    Forse è l'effetto dell'abbraccio dell'acqua calda, che lambisce la pelle e tonifica i muscoli -trasformando la vasca in un bozzolo liquido e confortevole-, magari è merito della composizione chimica degli aromi di quel buonissimo bagnoschiuma -studiata per essere rilassante al limite del narcotico-, o sei semplicemente troppo stanca -a livello fisico e mentale- per quella lunga, estenuante e deprimente giornata, ma...

    Ti viene da pensare che potresti restartene lì per sempre... o, per lo meno, per un bel po'; così, senti di essere sul punto di addormentarti quando -tutt'a un tratto- la porta si spalanca di colpo, facendoti trasalire e facendoti istintivamente inabissare sotto il manto di soffici bolle profumate e petali di rosa bianca -che fluttuano sopra l'orlo dell'acqua- per coprire le tue grazie..

    Gli occhi verdi e in allerta si spostano sull'uscio, captando strani scampoli di vegetazione al di là... dove ricordi dovrebbe chiaramente trovarsi la stanza con due letti che dividi con Sasha, nel modesto motel della città in cui hai lasciato il Mephisto in versione cagnolino, non un qualche parco o una sorta di serra.

    A rafforzare il senso di surrealtà che permea la scena, riconosci subito l'identità del figuro spuntato a precipizio dall'altra parte della soglia dalla corta ma arruffata zazzera bionda: al momento non lo vedi in volto, perché ti rivolge le spalle larghe, in quanto la sua prima preoccupazione sembra essere quella di richiudersi il battente alle spalle, ma... sei certa che sia Leon. Così come sei sicura che una simile inaspettata piega degli venti non può essere reale. Sarebbe troppo bello. Perciò...
    Perciò devi stare sognando.

    « Drusilia! Finalmente ce l'ho fatta a raggiungerti! »
    esordisce Leon, con voce vagamente affaticata da un accenno di fiatone che suggerisce che abbia corso
    « Purtroppo non ho molto tempo, ma volevo assicurarti che sto bene - almeno per il momento.
    Il fatto è che mi sono ritrova- »


    Quando il Sole si gira verso di te, la sua voce si spegne di colpo, lasciando la frase in sospeso, e mentre gli occhi cerulei colgono uno scorcio della delicata situazione in cui ti trovi, un certo pudico disagio compare sul volto del Paladino.

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    « . . . »

    Una frazione di secondo più tardi, Leon torna a rivolgerti la schiena, incollando lo sguardo ceruleo sulla ragnatela di crepe nella vernice che riveste la porta.

    « Ehm... Scusa. »

     
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    "Il mio sogno è stabile e regge il mio peso.
    È il gradino su cui salgo, per avvicinarmi alle mie speranze.".


    (Gabriele D’Annunzio)


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    Mondo onirico.

    Rasserenata dal lieve rumore dell'acqua ed ipnotizzata dall'inebriante profumo del bagnoschiuma di Sasha, Drusilia sentì le membra sciogliersi in una posa rilassata, le preoccupazioni farsi da parte ed ogni problema diventare piccolo e lontano. Chiuse gli occhi solo per un istante, respirando profondamente ed abbandonandosi a quella coccola innocente.
    Quando li riaprì, si accorse tuttavia che qualcosa era cambiato. Era ancora in vasca, ma alcuni elementi dell'ambiente non corrispondevano a quelli che ricordava. In più, vide una seconda presenza, e la vista fu così piacevole e rincuorante da suggerirle che non fosse vera. Stava sognando.

    « Drusilia! Finalmente ce l'ho fatta a raggiungerti! Purtroppo non ho molto tempo, ma volevo assicurarti che sto bene - almeno per il momento. Il fatto è che mi sono ritrova- »
    Cercò di comunicarle il Sole, prima di rendersi conto di dove l'avesse raggiunta.
    « Ehm... Scusa. »

    Fortunatamente, il mondo dei Sogni permetteva numerosi slanci creativi. Dopo essersi imbarazzata a sua volta, approfittando della pudica reazione di Leon nel voltarsi nuovamente di spalle, Drusilia fu abbastanza lesta dal sollevarsi dalla vasca... nuovamente vestita. Si trattava di una semplice camicia bianca, su comunissimi jeans; nulla di pretenzioso, dato che non ve ne era motivo o necessità.
    Toccò il pavimento con ancora i capelli bagnati, ma qualche indumento bastò a rendere la situazione meno compromettente.

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    -Ero spaventata a morte...- rispose piuttosto, brontolando, nascondendo forse per orgoglio il sollievo di averlo finalmente rivisto -L'idea di averti perso, esattamente come ho perso Kora... mi ha mandata in crisi.
    Abbassò lo sguardo, imbronciandosi.
    -Cosa è accaduto? Che ti hanno fatto?
    Ma, soprattutto...
    -Ti serve aiuto?

     
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    -Ero spaventata a morte...
    L'idea di averti perso, esattamente come ho perso Kora... mi ha mandata in crisi.


    Dopo aver piegato la trama onirica al suo volere quel tanto che bastava a dotarsi di vestiti per rendersi presentabile e poter intrattenere una conversazione con il nuovo arrivato, la Dama del Vento celò il sollievo per quella visita dietro un broncio di protesta.

    Forse fu per orgoglio, o più probabilmente un modo di esorcizzare la paura che le aveva più volte stretto il cuore al solo pensiero di immaginarlo in un qualche pericolo, prigioniero chissà dove, o persino alla mercé del loro nemico... e il Paladino parve comprenderlo, perciò non gliene volle.


    « Lo immaginavo. Sono davvero desolato... »
    replicò piuttosto, con sincerità e pazienza, voltandosi a fronteggiarla
    « Ti chiedo scusa per averti fatta preoccupare: non era mia intenzione. »

    -Cosa è accaduto? Che ti hanno fatto? Ti serve aiuto?

    Portando la destra al volto per carezzarsi pensosamente il mento, il Sole si fece assorto, esitando un istante, come sovrappensiero, forse indeciso sulla domanda a cui dare precedenza.

    « Beh... non sono propriamente in pericolo... ma sono pur sempre disperso in un mondo che non conosco, perciò... un po' di aiuto farebbe comodo, ma... posso cavarmela. »

    jpgProvando a far ordine negli eventi delle ultime 24 ore, il Paladino si riavviò distrattamente i capelli dorati in un gesto vagamente nervoso, facendo poi scivolare la mano sulla nuca, e rendendosi conto che -effettivamente- era proprio quello il miglior punto di partenza.

    « Immagino che dopo la mia scomparsa, sarai andata nell'ufficio di Kora a controllarlo, e che lì avrai trovato un cofanetto rosso, corredato da un biglietto con una sorta di criptica dedica... »
    ipotizzò il Cavaliere, certo che le cose fossero andate così, scrollando poi le spalle
    « Era in una cesta sotto la scrivania, in cima ad una pila di scatoli simili, ancora sigillato e chiuso con un fiocco rosso: a giudicare dalla polvere, doveva essere lì da qualche anno... penso sia stato l'ultima consegna prima della sparizione di Kora. »

    Riportando l'arto davanti a sé, ne espose il dorso a Drusilia: la mano sinistra era calzata in un guanto di velluto nero decisamente troppo stretto per lui, e -oltre alla taglia- il fatto che dovesse in origine essere stato un guanto femminile -di quelli adatti agli abiti di gala, lunghi fino al gomito- si evinceva dal fatto che il bordo tagliato di netto era stato evidentemente reciso, accorciandolo al polso.

    Tuttavia, i dettagli che più saltavano all'occhio erano l'ingombro che circondava l'anulare e i glifi scarlatti che erano stati rudimentalmente tracciati su palmo e dorso
    con un rossetto.

    « Ho esaminato il pacchetto, e pensavo di essere stato sufficientemente attento, ma... credo che l'oggetto che conteneva abbia reagito alla mia presenza; chiaramente non era destinato a me, ma... io e mia Gemella abbiamo un'impronta spirituale molto simile, e così... »

    Un sospiro gli evase le labbra, ma più che avvilito per la situazione in cui si era cacciato, triste per la nostalgia della Luna, o frustrato per il disagio che stava causando al già fin troppo tormentato Arcano dell'Amore, il Sole sembrò farsi un pochino imbarazzato.

    « Lo scrigno è scattato, ne è uscito un gran fumo impregnato di aura demoniaca, e mi sono ritrovato nella stanza da letto di una qualche villa: sicuramente un bel posto, ma... abbandonata. Da qualche anno, credo. »

    Decidendo di condividere in un secondo momento le congetture che aveva maturato dopo una prima esplorazione del posto, il biondo prese un profondo respiro e sfilò il guanto, e mentre esibiva l'elaborato anello (nei toni del nero e del rosso, come la sua custodia ed il biglietto) che vi aveva celato al di sotto, Leon si risolse a concludere il racconto.

    « Mi sono ritrovato questo addosso, e non viene via: sicuramente è stregato, visto che inibisce i miei poteri... e sospetto abbia anche qualche incantesimo di tracciamento, così, per contenerlo, ho creato un talismano di fortuna con quello che ho trovato in giro. »
    scuotendo il capo, il Cacciatore dette in un mezzo sospiro paziente
    « Sono abbastanza pratico di armi e strumenti magici, ma non sono un'erudito del campo occulto, né un fabbro: ho provato a contattare Nightingale o Isaac, e a spostarmi nella Corte, ma penso che l'anello me lo stia impedendo. »

    Trattando la cosa come una piccola disavventura, forse per pragmatismo e lucidità, forse per ottimismo, o magari per semplicemente evitare ulteriore allarme nella Dama del Vento, il Paladino trovò persino il coraggio di rivolgerle un sorriso incoraggiante.

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    « Per fortuna, le visite oniriche sembrano funzionare, almeno su Mirach. »

     
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    « Ho esaminato il pacchetto, e pensavo di essere stato sufficientemente attento, ma... credo che l'oggetto che conteneva abbia reagito alla mia presenza; chiaramente non era destinato a me, ma... io e mia Gemella abbiamo un'impronta spirituale molto simile, e così... Lo scrigno è scattato, ne è uscito un gran fumo impregnato di aura demoniaca, e mi sono ritrovato nella stanza da letto di una qualche villa: sicuramente un bel posto, ma... abbandonata. Da qualche anno, credo. »
    -Ah.
    Non seppe spiegarsi il motivo, ma in quel momento ebbe la visione fin troppo chiara di come avrebbero reagito alcuni Fratelli all'ascoltare quel racconto. Quarion ed Isaac, per esempio.
    « Mi sono ritrovato questo addosso, e non viene via: sicuramente è stregato, visto che inibisce i miei poteri... e sospetto abbia anche qualche incantesimo di tracciamento, così, per contenerlo, ho creato un talismano di fortuna con quello che ho trovato in giro. Sono abbastanza pratico di armi e strumenti magici, ma non sono un'erudito del campo occulto, né un fabbro: ho provato a contattare Nightingale o Isaac, e a spostarmi nella Corte, ma penso che l'anello me lo stia impedendo. »
    Continuò Leon, confermando ulteriormente che quell'oggetto fosse sicuramente per Kora. Dopotutto, riguardo sue vicende, era sempre presente questa necessità di tenerla separata dal resto della Corte.
    « Per fortuna, le visite oniriche sembrano funzionare, almeno su Mirach. »

    QVDNFAA

    -Vorrà dire che me ne occuperò personalmente.
    La risposta della Dama del Vento fu ovvia quanto scontata. Dopotutto, per salvare Leon si sarebbe fatta tranciare un braccio di netto, figurarsi chiamare i Fratelli nella Curtis.
    -Ti chiedo solo di fare attenzione, perché temo ci possano essere altre trappole. Ciò nonostante, è un bene non vi sia più nessuno: sospetto che ti trovi in una delle dimore di Fistadantilus, prima che si spostasse su Endlos. Potresti -in effetti- trovare qualcosa di interessante su Kora o sul nemico, ma se consideriamo che si tratta di uno psicopatico estremamente attento ai dettagli, non sarà comunque semplice.

    Chiuse quindi rapidamente gli occhi, concentrandosi su cosa avrebbe potuto fare per richiamare gli Arcani più adatti al problema di Leon (senza tuttavia spostarsi e rischiare di perdere nuovamente il Sole).
    -Ora... potrebbe servirmi...
    In realtà, quel tipo di azioni erano da poco entrate nel suo modo di fare e -nonostante si fosse allenata molto da autodidatta, consapevole di quanto il mondo onirico potesse tornarle utile per l'impossibilità di Mephisto nel raggiungerla- le ci volle qualche attimo per far apparire un telefono dallo stile vintage, con il filo collegato chissà dove in quel bagno, ma perfettamente funzionante.
    Sollevò quindi la cornetta, sperando che rispondesse il Mago o l'Imperatore.
    Nell'attesa condivise invece le poche informazioni che era riuscita ad ottenere nelle ultime ore.

    -Per quanto mi riguarda... ho scoperto che i rapporti di Abel sulla notte in cui Kora è scomparsa non coincidono con le informazioni dei testimoni del Consiglio Hunter -un posto dove Kora ha lavorato. Me lo ha spiegato Sasha, che ora è con me: abbiamo anche iniziato ad indagare su chi sta provando a farlo fuori, ma non so ancora se sia collegato o meno alle faccende della Curtis.

     
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    -Vorrà dire che me ne occuperò personalmente.

    Nel fare quel proclama, gli occhi verde smeraldo della Dama del Vento scintillarono di rivalsa e determinazione, prima che le palpebre si abbassassero a celarle lo sguardo, ridisegnando i lineamenti del bel volto da Silfide in una maschera di profonda concentrazione.

    -Ti chiedo solo di fare attenzione, perché temo ci possano essere altre trappole.
    Ciò nonostante, è un bene non vi sia più nessuno: sospetto che ti trovi in una delle dimore di Fistadantilus, prima che si spostasse su Endlos.

    si raccomandò premurosamente la donna, ragionando sul resto
    -Potresti -in effetti- trovare qualcosa di interessante su Kora o sul nemico, ma se consideriamo che si tratta di uno psicopatico estremamente attento ai dettagli, non sarà comunque semplice.

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    « Sì... ho pensato la stessa cosa su quel posto.
    E, naturalmente, ho passato le ultime ore a setacciarlo in cerca di indizi. »


    Mentre Drusilia esercitava ancora una volta le facoltà meta-creative che il suo status di Arcano le conferiva entro i confini di quel reame inesistente -dando forma ad un vecchio telefono a disco, il cui cavo si perdeva in una delle pareti del piccolo bagno-, Leon reclinò la testa da una parte con fare incuriosito, riordinando le idee ed ascoltando gli ultimi aggiornamenti da parte della sua interlocutrice.

    -Per quanto mi riguarda... ho scoperto che i rapporti di Abel sulla notte in cui Kora è scomparsa non coincidono con le informazioni dei testimoni del Consiglio Hunter -un posto dove Kora ha lavorato. Me lo ha spiegato Sasha, che ora è con me: abbiamo anche iniziato ad indagare su chi sta provando a farlo fuori, ma non so ancora se sia collegato o meno alle faccende della Curtis.

    « Non capisco molto bene il problema di Abel con questo "Consiglio",
    ma sono più tranquillo sapendo che Sasha ti ha raggiunto e che non sei da sola. »

    commentò Leon, abbozzando un sorriso e carezzandole la testolina castana
    « In ogni caso, fermare i sicari che hanno preso Abel di mira è prioritario; non importa che questo sia connesso alla Corte o meno: non possiamo perdere un altro Fratello. »

    Intanto, il telefono all'orecchio della Dama del Vento seguitava a squillare a vuoto, segnale che, dato il diverso fluire del tempo su Endlos e Mirach, sia il Mago che l'imperatore dovessero con ogni probabilità essere impegnati nel mondo della veglia.

    A confermarlo attraverso la cornetta giunse la voce sobria e pacata del Maggiordomo, che -con tono impostato- le recitò che
    "i Signori non erano momentaneamente raggiungibili", rassicurandola sul fatto che avrebbe fatto sapere loro che aveva provato a chiamarli, o suggerendole in alternativa di riprovare più tardi; intuendo l'esito di quel contatto, il Paladino batté un buffetto consolatorio sul braccio della Galanodel, e le sorrise paziente.

    « Non preoccuparti troppo: posso aspettare...
    Per ora, credo che mi terrò in movimento e lascerò la magione. »

    annunciò pragmaticamente il Biondo, tornando serio e meditabondo
    « Certo, la villa è deserta, e non c'è immediato pericolo, ma l'innesco della trappola potrebbe aver dato qualche allarme, e mi aspetto che il Nemico mandi qualcuno a controllare. »

    jpgCon un sospiro pensieroso, il Sole chinò il capo facendosi ombroso: aveva decisamente l'aria tormentata di chi ha qualcosa da dire, ma era come se non riuscisse a capire il modo in cui farlo; ma forse... Forse poteva semplicemente mostrarglielo.

    « Ispezionando la casa, non ho trovato nulla che facesse pensare che sia mai stata abitata: certo, c'era un intero guardaroba femminile approntato nella camera matrimoniale, ma niente foto, documenti, o effetti personali... Non è mai stata abitata, ma... è come se avrebbe voluto esserlo. »

    La mano guantata si levò fino a sfiorare la maniglia della porta con fare esitante, e gli ci volle un momento prima di avvolgerla nel palmo e abbassarla, facendo scattare la serratura ed accompagnando lo schiudersi dell'uscio nella silenziosa rotazione dei cardini.

    « Sullo stesso piano dell'edificio c'erano pronte anche altre stanze. »
    spiegò il Paladino, voltandosi e fissando il battente ligneo della porta con intensità
    « Una camera dei bambini. E una nursery. »

    Dall'altra parte, la luce abbacinante e pigra del meriggio -filtrata dai vetri opachi della finestra e dalle tende bianche-, illuminò una stanzetta arredata con armadi bianchi, un fasciatoio bianco, una culla bianca... e una giostrina con carillon sospesa sopra di essa, e disseminati ovunque -sugli scaffali alle pareti, nelle ceste e ne bauli a ridosso dei muri, sopra gli armadi, e sul pavimento- giocattoli colorati di ogni tipo, invecchiati ed impolverati senza essere probabilmente mai stati usati.

    Una visione strana e surreale, e non solo per l'atmosfera onirica della Corte che filtrava e riproduceva la scena rievocata dai ricordi di Leon... ma perché associare
    quello -quell'ambiente e la tenerezza che simboleggiava e rievocava- alla figura colpevole di aver perpetrato così tanti crimini
    aveva un che di
    disturbante.

    « Sinceramente, non so cosa pensare. »

     
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    È il gradino su cui salgo, per avvicinarmi alle mie speranze.".


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    « Non capisco molto bene il problema di Abel con questo "Consiglio", ma sono più tranquillo sapendo che Sasha ti ha raggiunto e che non sei da sola. In ogni caso, fermare i sicari che hanno preso Abel di mira è prioritario; non importa che questo sia connesso alla Corte o meno: non possiamo perdere un altro Fratello. »

    Drusilia accolse le carezze di Leon con la mansuetudine di una bambina, annuendo appena all'idea di fermare i killer che perseguitavano Abel. Non si trattava solo di una questione della Corte... ma, anche in tempi più miti e pacifici, non avrebbe permesso a nessuno di torcergli un capello. Anche se Abel la faceva spesso innervosire. A volte parecchio.

    gtDiaup

    « Non preoccuparti troppo: posso aspettare... Per ora, credo che mi terrò in movimento e lascerò la magione. Certo, la villa è deserta, e non c'è immediato pericolo, ma l'innesco della trappola potrebbe aver dato qualche allarme, e mi aspetto che il Nemico mandi qualcuno a controllare. »
    Annuì di nuovo, convenendo che quella di Leon fosse una mossa perfettamente sensata. Dopotutto... Kora era già in mano al nemico: se fosse scattato un qualche allarme di quel tipo, sarebbe parso oltremodo strano. Sperò solo che un eventuale allontanamento del Sole permettesse al Mago o all'Imperatore di ritrovarlo.
    -A tal proposito... cerca di trovare un modo per farti rintracciare da Isaac o Nightingale, quando riuscirò ad inviarli da te. Se l'anello non ti permette di contattarli, forse funziona anche al contrario, e potrebbero non riuscire a trovarti con i metodi "classici".
    Quando era finita chiusa in gabbia durante la Notte della Prima, Owl non era stato in alcun modo in grado di rintracciarla. Che il potere di quel monile potesse fare altrettanto, era più che plausibile.
    « Ispezionando la casa, non ho trovato nulla che facesse pensare che sia mai stata abitata: certo, c'era un intero guardaroba femminile approntato nella camera matrimoniale, ma niente foto, documenti, o effetti personali... Non è mai stata abitata, ma... è come se avrebbe voluto esserlo. » continuò il Paladino, mostrandole ciò che si era trovato ad affrontare « Sullo stesso piano dell'edificio c'erano pronte anche altre stanze. Una camera dei bambini. E una nursery. »
    Che quello fosse uno scenario inaspettato, era evidente... ma Drusilia notò un certo imbarazzo in Leon, che sinceramente non capì.

    « Sinceramente, non so cosa pensare. »
    -...che se ci fossimo mossi prima, saresti potuto diventare mamma?
    Tirò fuori quell'idea bislacca con un mezzo sorrisino sulle labbra. In realtà, non trovò nulla di tutto ciò che vide particolarmente disturbante, per il semplice fatto che non riuscì neanche lontanamente ad associarlo al nemico. Era molto più probabile che si trattasse di un qualche inganno per confondere la Luna. Ciò nonostante, era comunque molto strano.
    -Scherzi a parte, Leon. Siamo sicuri che la trappola fosse per Kora? Cioè...
    Portandosi un dito sulle labbra, la Dama del Vento sembrò in difficoltà per un semplice, piccolo dettaglio.
    -Arthur una volta mi disse che i vampiri non potevano in alcun modo generare prole. Kora è un vampiro, no?

     
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    -A tal proposito... cerca di trovare un modo
    per farti rintracciare da Isaac o Nightingale, quando riuscirò ad inviarli da te.

    assentì Drusilia, annuendo all'idea di Leon
    -Se l'anello non ti permette di contattarli, forse funziona anche al contrario,
    e potrebbero non riuscire a trovarti con i metodi "classici".


    « Era anche la mia preoccupazione, ma credo che potrei riuscire a raggiungerli come ho fatto con te, se si spostassero su Mirach. »

    Quando la conversazione onirica virò sul misterioso luogo in cui era stato spazzato via dal sortilegio dell'anello stregato, Leon cominciò a farsi via via più ombroso e preoccupato: poteva comprendere la dimora isolata in mezzo al nulla, una bella casa e dei bei vestiti per costruire una gabbia dorata...

    ...ma la stanza dei bambini, e persino una nursery:
    che cosa volevano dire? Non riusciva a capirlo, e c'era qualcosa in quegli elementi che gli sembrava sinistro, oltre che terribilmente fuori luogo.

    « Sinceramente, non so cosa pensare. »
    -...che se ci fossimo mossi prima, saresti potuto diventare mamma?

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    « . . . »

    Quando il Paladino diede voce ai suoi pensieri, la bizzarria nella pronta risposta della Dama del Vento lo colpì in pieno come uno schiaffo sferrato a tradimento, destabilizzandolo e raggelandolo mentre -come un fulmine- una sequela di implicazioni connesse a quelle parole prendevano spontaneamente forma di immagini (alcune anche molto scabrose) nella sua mente contro la sua volontà.

    Tuttavia, se il commento della Galanodel finì per far ammutolire e sudar freddo il Cavaliere, ebbe anche l'apprezzabile facoltà di spezzare l'atmosfera tetra che sempre lo impensieriva quando rimuginava sul Nemico, sulla sua opera di distruzione senza scrupoli, e su quale oscuro e misterioso conto in sospeso avesse con sua Sorella e la loro Famiglia per fare quel che aveva fatto...

    E nel contemplare il sorrisino divertito ed ammiccante di Drusilia, Leon cercò di recuperare la compostezza, schiarendosi la voce per darsi un tono, ma restando comunque un po' a disagio.


    -Scherzi a parte, Leon. Siamo sicuri che la trappola fosse per Kora? Cioè...
    riprese la fanciulla dagli occhi verdi, tormentandosi le labbra con un indice
    -Arthur una volta mi disse che i vampiri non potevano in alcun modo generare prole.
    Kora è un vampiro, no?


    «Beh... sì: per quanto i suoi poteri siano divenuti decisamente fuori scala rispetto a quelli di un comune Cainita, e di molte delle altre razze raggruppate nella categoria, Kora è un vampiro. E i vampiri, salvo rari esemplari di poche tipologie, non possono avere figli. »
    concedendosi il tempo di un sospiro rammaricato, il biondo tacque un istante
    « Inoltre... credo che la Luna non abbia mai avuto una discendenza sua. Neanche nelle sue incarnazioni precedenti all'ultima, prima di diventare un vampiro. »

    E vista la sua attitudine, probabilmente non le sarebbe dispiaciuto: era brava con i bambini, e la stessa Drusilia aveva passato alcuni anni a giocare con lei, sebbene solo in sogno, e quando era ancora piccola... Assorto per un momento in quelle riflessioni e in ricordi lontani -forse persino più antichi della vita che stava vivendo-, il Cacciatore arricciò le labbra in una mezza smorfia malinconica.

    jpgPoi, però, sembrò realizzare di aver tralasciato un'ultima questione, e scrollando il capo tornò a fissare gli occhi azzurri nelle iridi verde smeraldo dell'Angelo.


    « Ah, comunque c'è un altro dettaglio strano che ho trovato nella villa: nella cantina c'erano molte scatole di cartone e imballaggi, probabilmente appartenenti alle cose presenti in casa, e... erano tutte contrassegnate dallo stesso logo. »
    intavolò il Paladino, vagamente perplesso per quanto stava per dire
    « Il fatto è che, dalle mie conoscenze, si tratta di un sigillo demoniaco: il marchio di un demone minore, solitamente invocato dai maghi per assolvere dei compiti semplici. »
    stringendosi nelle spalle, Leon parve farsi di nuovo riflessivo e concentrato
    « Ho pensato che potrebbe essere solo un caso, come quando due lingue diverse hanno una parola con lo stesso suono, ma anche il disegno rimanda ad una delle sue forme. E... non so: forse è una cosa un po' troppo labile per essere una pista...? »

    ...però ne aveva il sentore. Dopotutto, erano solo sigilli demoniaci, in una magione di proprietà di un Arcidemone, preparata come trappola per un membro della loro Famiglia.

     
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    «Beh... sì: per quanto i suoi poteri siano divenuti decisamente fuori scala rispetto a quelli di un comune Cainita, e di molte delle altre razze raggruppate nella categoria, Kora è un vampiro. E i vampiri, salvo rari esemplari di poche tipologie, non possono avere figli. Inoltre... credo che la Luna non abbia mai avuto una discendenza sua. Neanche nelle sue incarnazioni precedenti all'ultima, prima di diventare un vampiro. »
    Leon confermò quel dettaglio, anche se entrambi non seppero trovare una risposta a quella stranezza.
    « Ah, comunque c'è un altro dettaglio strano che ho trovato nella villa: nella cantina c'erano molte scatole di cartone e imballaggi, probabilmente appartenenti alle cose presenti in casa, e... erano tutte contrassegnate dallo stesso logo. Il fatto è che, dalle mie conoscenze, si tratta di un sigillo demoniaco: il marchio di un demone minore, solitamente invocato dai maghi per assolvere dei compiti semplici. Ho pensato che potrebbe essere solo un caso, come quando due lingue diverse hanno una parola con lo stesso suono, ma anche il disegno rimanda ad una delle sue forme. E... non so: forse è una cosa un po' troppo labile per essere una pista...? »

    La risposta della Dama del Vento non giunse subito. Incrociò le braccia con aria pensierosa e ragionò a lungo. In condizioni normali, sarebbe stata perfettamente in linea col pensiero di Leon. Ricordava però le parole di Bess, e anche la situazione in cui versava la memoria della Curtis Arcana. Durante le indagini bastava una prova a scagionare qualcuno, o incolparlo: per questo non aveva senso valutare quanto le possibilità fossero remote.
    -Per quanto ne sappiamo, tutto è possibile. Anche questa pista labile...- commentò Drusilia, un po' sconsolata -Considera che hanno fatto sparire parte degli Annali. Bisogna partire dal presupposto che ci mancano parecchi tasselli, alcuni forse essenziali a capire davvero cosa ci sta succedendo.
    Sollevò le spalle, in un gesto un po' sconfortato.
    -Quindi... dovremo considerare comunque la possibilità che il rapitore sia un demone, o un mago.
    Quell'idea la fece rabbrividire, più che altro perché ci capiva poco di magia, ed aveva parecchie difficoltà nel tollerare alcuni demoni, soprattutto dopo l'esperienza del Circus Diabolique.

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    -Penso che tu sia la persona più adatta a questa indagine, almeno fra noi due. Probabilmente Nightingale potrebbe darti un aiuto sostanzioso... ma devo riuscire a contattarla in qualche modo. Spero risponda il prima possibile.
    Sbuffò.

     
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    Incrociando le braccia flessuose sul petto morbido, la Dama del Vento si chiuse per qualche istante in un meditabondo silenzio, passando in rassegna con l'occhio della mente la manciata di pezzi di puzzle senza collocazione che erano fino a quel momento riusciti a radunare in merito al complesso mosaico -ancora incompiuto- che costituiva la situazione tra la Corte ed il suo Nemico.

    -Per quanto ne sappiamo, tutto è possibile. Anche questa pista labile...
    ammise la Galanodel, scrollando le spalle con fare desolato
    -Considera che hanno fatto sparire parte degli Annali. Bisogna partire dal presupposto che ci mancano parecchi tasselli, alcuni forse essenziali a capire davvero cosa ci sta succedendo. Quindi... dovremo considerare comunque la possibilità che il rapitore sia un demone, o un mago.

    Ascoltando in silenzio, il Paladino annuí in modo quasi meccanico; quella considerazione non lo stupiva di certo: dopotutto, da quel poco che avevano scoperto su di lui, il loro Nemico era un Arcidemone... e non era raro, per quelle creature, lasciar sbrigare lavoretti sporchi o semplicemente umili a servitori e collaboratori occasionali -maghi e demoni minori, per l'appunto- di cui amavano circondarsi.

    Intermediari di intermediari, che lanciassero sassi ai loro bersagli, mentre la mano del mandante restava celata ed insospettabilmente immobile... una pratica che il Cavaliere non faticava a ricollegare al
    modus operandi di un maniaco dell'anonimato.

    -Penso che tu sia la persona più adatta a questa indagine, almeno fra noi due.

    Più ascoltava Drusilia, e più rifletteva sui propri dubbi, più Leon si convinceva che il guizzo di intuizione che quel disegno gli aveva suscitato meritasse e necessitasse un'ulteriore indagine: trovare un collegamento da seguire era tutto ciò di cui avevano bisogno.

    jpg-Probabilmente Nightingale potrebbe darti un aiuto sostanzioso... ma devo riuscire a contattarla in qualche modo. Spero risponda il prima possibile.

    Allo sbuffo dell'Angelo, fece eco un sospiro paziente da parte del Paladino, seguito da un sorriso e da una nuova carezza di incoraggiamento sui capelli castani della sua interlocutrice.

    « Dai, non ti crucciare: magari è semplicemente impegnata anche lei. Aspetterò. »
    ribadí il biondo con tono fiducioso, perché la donna se ne rincuorasse
    « Per sicurezza, ti lascio un bozzetto del sigillo che ho visto: potrebbe servirti nel caso dovresti imbattertici anche tu, o... trasmetterlo a Nightingale. »

    Al posto suo, nel caso gli fosse capitato qualcosa. Senza aggiungere altro, il Cacciatore voltò le spalle all'Angelo per avvicinarsi al lavandino del bagno e aprire l'acqua calda; non ci volle che qualche istante, prima che una nube di vapore appannasse il vetro dello specchio sovrastante, e fu su quello strato di condensa che tracciò con l'indice il disegno di un cerchio, al cui interno ricalcò delle linee curve e spiraleggianti... forse a ricordare delle onde, o delle frecce.

    « Nel disegno che ho visto sulle scatole, questo marchio era impresso sul fagotto penzolante dal becco di un uccello stilizzato; l'uccello aveva le gambe lunghe e sottili, e penso sia facile confonderlo con una cicogna, ma... uno degli aspetti con cui il demone correlato si mostra è quello di una gru nera. »
    specificò Leon, voltandosi nuovamente verso Drusilia
    « In ogni caso, non è un demone propriamente pericoloso: il suo talento è, per l'appunto, quello di teletrasportare cose e persone da un punto all'altro del mondo per conto del mago con cui è sotto contratto. »

    Dopo aver istruito l'Amore con quella breve e concisa presentazione, il Sole le rivolse un ultimo sorriso e si diresse alla porta di uscita.

    « Per ora, credo sia tutto: adesso è meglio che vada. »
    annunciò, stringendo la mano sul pomello
    « Abbi cura di te, e salutami Sasha. »

    Il battente si schiuse silenziosamente sui propri cardini, incorniciando lo sconfinato orizzonte di un campo di grano biondissimo al di là, sormontato dall'infinito cielo dorato del meriggio, in mezzo ai quali si stagliava la sagoma scura di un'antica villa; così, senza voltarsi più indietro, Leon oltrepassò la soglia, e l'uscio si richiuse lentamente alle sue spalle.

    png

    Al suono dello scatto fantasma della serratura onirica si sovrappose quello più concreto del mondo reale, e mentre la porta si apriva per permettere a Sasha di affacciarsi all'interno del piccolo bagno, Drusilia si ridestò dal suo sonnellino fuori programma.

    Preoccupata dal troppo tempo trascorso, ma più che altro allarmata dalla mancata risposta della Dama del Vento al suo bussare, alla fine la Mercenaria si era limitata a far spallucce e a fare irruzione entrare a controllare.


    « Ah, ok: eri solo addormentata. Tutto bene allora... »

    Con aria neutra, come a cercare una definitiva confutazione di eventuali preoccupazioni, l'Albina lasciò vagare gli occhi azzurro ghiaccio per il resto dell'ambiente... e il suo sguardo si appuntò con curiosità sullo specchio appannato posto sopra al lavandino -dove restava la traccia di un disegno circolare tracciato sul vapore- e un fine sopracciglio argenteo si incurvò con fare interrogativo prima di riportare l'attenzione sull'occupante della vasca.

    jpg
    « ...perché hai disegnato il logo della Aglasis sullo specchio? »

    Perché il sonno porta consiglio...
    E il Destino ha strani modo di mostrarci la strada.

     
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