Sulle Tracce dei Mandanti

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    Viaggiatore dei Mondi

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    -E va bene... hai vinto. Accetto la tua proposta.

    Sopraffatta dalla contingenza di quel pessimo momento, in cui i modi categorici dell'Assassino si sovrapponevano alla concreta mancanza di alternative migliori, unendosi in sinergia con la preoccupazione per la sorte dei suoi Fratelli dispersi e la fretta di strapparli al pericolo, la Dama del Vento si trovò costretta a capitolare, e quell'ammissione le strisciò fuori dalle labbra insieme ad un sospiro profondamente stanco.

    Tuttavia, tra tutti gli elementi che tinteggiavano il bel quadretto a tinte fosche in cui si era di colpo ritrovata incastrata, a tormentarla maggiormente era l'impossibilità di trovare un senso a quella situazione: perché suo Fratello Abel era divenuto in bersaglio? Perché sua Sorella era stata lanciata nelle grinfie di un "probabile uxoricida" che la cercava accanitamente? Perché quella cara vecchina di Baba, una persona che aveva fatto l'errore di aiutarla doveva essere tenuta in ostaggio?

    Troppi interrogativi, e tutti senza risposta, e -tra quelli- c'era il più pressante, che seguitava a rimbalzarle ossessivamente tra le pareti del cranio.

    Perché era seduta in un fast-food, con un Killer professionista che puntava alla granitica testa di Abel? No... Un momento... Il punto non era lei. Il punto era lui e le sue imperscrutabili intenzioni: doveva cambiare punto di vista. E dunque... Perché un Killer con l'incarico di uccidere suo Fratello, un Killer professionista che aveva fama di non sbagliare un colpo, un Killer che aveva già intralciato di persona, era seduto in un fast-food a chiacchierare con lei?

    Voleva conciliarsi, aveva detto Illumi Zoldick. Ma perché?
    Quel quesito le evase alfine le labbra.


    -Perché... perché vuoi conciliarti con me?

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    -. . .

    In un moto di perplessità che sembrava genuinamente sincera, il Sicario reclinò ancora una volta la testolina corvina da una parte e batté le palpebre un paio di volte, come se non si fosse aspetto quella domanda, o non la comprendesse, o non ne conoscesse la risposta; tuttavia, a spezzare l'immobilità di quell'istante di silenzio, dirottando la conversazione su campi più concreti e a lui certamente noti e familiari non fu altri che la stessa Galanodel.

    -Chi mi assicura che manterrai la promessa
    e non mi ucciderai con Abel, appena si arriverà ad avere un vincitore?


    In un segno evidente di quanto fosse maggiormente a suo agio con quel genere di trattative, lo Zoldick abbozzò nuovamente uno dei suoi sinistri sorrisi e rispose l'ultima domanda senza alcun tipo di esitazione.

    -L'unica garanzia che posso fornirti è la professionalità legata al nome della mia Famiglia.
    replicò con calma inamovibile, senza menzogna e senza sforzarsi di convincerla
    -Non ho nulla contro di te, così come non ho nulla contro questa signora, o contro Disgrace: per questo motivo questa conversazione e il nostro accordo stanno avendo luogo. Se avessi voluto morta qualcuna di voi, non avrei esitato: ci sono state molte occasioni per colpire.

    Non stava cercando di rassicurare la donna dagli occhi verdi, perché non sembrava curarsi affatto di guadagnarsi una qualche forma di fiducia da lei: stava essendo sincero sulle sue intenzioni e sui fatti, e per lui tanto bastava; se Drusilia avesse continuato a nutrire dubbi sulla solidità del loro accordo, sarebbe stato unicamente in problema suo.

    Dopotutto, non c'era altro che la donna potesse fare: ottenere la firma per l'annullamento del contratto di assassinio di Abel -prima che questo si compisse-, o cercare di fermare fisicamente lui prima che portasse a termine l'incarico. E quest'ultima opzione non le sarebbe stata per nulla facile.


    -Come ti ho detto, non ho nulla di personale nemmeno contro il Mastino: semplicemente, il suo omicidio mi è stato commissionato, e sono tenuto ad eseguirlo fino a un contrordine o un cambio di scenario.

    -Si, si: "niente soldi, niente lavoro." Abbiamo capito: lo sappiamo come funziona.
    tagliò corto Baba-Yaga, brontolando secca e prendendo un'ultima boccata dal sigaro
    -Ora però parliamo dei cose un attimino più concrete: ho delle domande.
    La sottoscritta che parte avrebbe in questo tuo giochino?


    -Nessuno in particolare, Signora: ora che il mio messaggio è stato consegnato all'interessata..
    replicò l'interpellato, con tono tranquillo, reclinando il calo
    -...può ritirarsi dall'incontro, o diventare una delle risorse della Signorina Krum per questa sfida.

    -Prossima domanda: come facciamo a contattarti per aggiornarci a lavoro finito?

    Non fosse stata colpita dalla commozione per il fatto che con quella risposta -chiaramente al plurale e proiettata al prossimo futuro- Baba-Yaga avesse appena affermato di volerla aiutare nella folle situazione che le si era creata intorno, Drusilia avrebbe potuto trovare un che di abbastanza comico nella scena che le di stava verificando difronte.

    -Ah, già!

    Seduti davanti a lei, uno di fianco all'altra, la Vecchina -piccola di statura e ingolfata nella pelliccia- stava con le braccia conserte e la bocca storta in un'espressione insofferente, mentre il pallido stangone accanto a lei rimaneva composto, con la schiena ben dritta e il viso impassibile che non combaciava per nulla con l'esclamazione sorpresa appena scaturita dalle sue labbra.

    -Per contattarmi puoi usare questo.

    Con tono colloquiale, il giovanotto dai lunghi capelli corvini prelevó qualcosa da una tasca dei pantaloni e lo posó sul tavolo tra sé e la donna: si trattava di una specie di uovo di metallo -le dimensioni erano quelle-, un po' schiacciato per il verso della lunghezza, liscio e di un colore violaceo, sulla cui parte piatta era impressa una stella a sei punte.

    -È un dispositivo di comunicazione della mia famiglia:
    basta premere leggermente sul simbolino e parlarci dentro.


    -Ultima domanda.
    lo interruppe brutalmente Baba, dando un'ultima aspirata al mozzicone di sigaro
    -Facciamo questa cosa, ti battiamo sul tempo, e ci dai una mano a recuperare Disgrace?

    Per quanto la strana conversione -a metà tra una trattativa e un interrogatorio- stesse avendo luogo tra la Complice e l'Assassino, nessuno dei due commensali si era degnato di voltarsi verso il rispettivo l'interlocutore; entrambi seguitavano infatti a scrutare con insistenza il volto della Silfide: sia gli occhi neri e insondabili di Illumi Zoldick e che quelli imperscrutabili di Baba-Yaga, nascosti dagli occhialoni da sole che continuava ad indossare al chiuso.

    -Si, all'incirca. Vi passerei delle informazioni. -E basta? -Oh, non era l'ultima domanda? -Rispondi. -Penso che potrei accompagnarvi. -Senza un compenso? -La Signorina Krum mi incuriosisce: mi ripagherebbe studiarla più da vicino. -Ma voi Zoldick non avete di meglio da fare? -Eccetto il Mastino, non ho altri lavori in agenda, perciò non c'è problema. -Perciò... Ci accompagni. -Si. Nel caso riusciate ad essere più veloci. -E non intendi intervenire? -Potrei farlo su richiesta. -Anche senza soldi? -Come ho detto, ci sono altre forme di pagamento, tipo uno scambio di favori. -...favori di che tipo?
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    Con un certo divertimento sottile nello sguardo d'ossidiana, il Sicario reclinò un poco la testolina da una parte, e mentre la chioma di nero inchiostro si spostava frusciando come un'onda di seta, increspò le labbra in un accenno di sorriso.

    -Assistenza, oppure eventuali collaborazioni.
    ribatté serenamente lo Zoldick, osservando le reazioni degli occhi verdi della Galanodel
    -Io non ho molti amici, ma vedendo quanto siete motivate, mi rendo conto che una rete di contatti come quella di Disgrace è molto utile: potrebbe tornarmi comoda, qualche volta.

    Un sonoro sbuffo, scocciato ed insofferente, fu l'unica replica che ottenne dall'Anziana: la sua conversazione con lo Zoldick era terminata, così si risolse a spegnere il mozzicone del suo sigaro sul vassoio del fast-food, accanto alla porzione di patatine fritte quasi o del tutto intatte, e mosse un leggero cenno del capo in direzione di Drusilia, per farle capire che si stava ora rivolgendo a lei.

    -Io ho finito. Tu hai altre domande da fargli, Zucchero, o possiamo partire?

     
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    "Le persone non cambiano.
    Cambiano solo le maschere che indossano".


    (Ama H. Vanniarachchy)


    png

    Fast-food, Mirach.

    -L'unica garanzia che posso fornirti è la professionalità legata al nome della mia Famiglia. Non ho nulla contro di te, così come non ho nulla contro questa signora, o contro Disgrace: per questo motivo questa conversazione e il nostro accordo stanno avendo luogo. Se avessi voluto morta qualcuna di voi, non avrei esitato: ci sono state molte occasioni per colpire.
    Nonostante la risposta fosse razionalmente esauriente, non spiegava completamente lo strano contesto in cui si trovavano. A peggiorar la situazione fu l'assenza di una risposta all'unica, vera domanda, chiave di volta necessaria a comprendere a fondo la situazione e tutte le implicazioni del caso. Perché il Killer aveva taciuto? Non aveva capito bene cosa intendesse... o nascondeva qualcosa?
    -Come ti ho detto, non ho nulla di personale nemmeno contro il Mastino: semplicemente, il suo omicidio mi è stato commissionato, e sono tenuto ad eseguirlo fino a un contrordine o un cambio di scenario.

    -Si, si: "niente soldi, niente lavoro." Abbiamo capito: lo sappiamo come funziona.
    La voce roca e sgraziata di Baba Yaga fece sobbalzare Drusilia dallo sgabello, cogliendola di sorpresa. Non si aspettava tanta audacia da qualcuno davvero spaventato per la propria vita, come aveva dichiarato lei stessa poco prima, al suo arrivo nel locale.
    -Ora però parliamo dei cose un attimino più concrete: ho delle domande.
    La sottoscritta che parte avrebbe in questo tuo giochino?

    -Nessuno in particolare, Signora: ora che il mio messaggio è stato consegnato all'interessata... può ritirarsi dall'incontro, o diventare una delle risorse della Signorina Krum per questa sfida.
    -Prossima domanda: come facciamo a contattarti per aggiornarci a lavoro finito?
    -Ah, già!

    Mentre la Complice e l'Assassino chiarivano fra loro i dettagli di quella macabra scommessa, Drusilia li osservava in educato (ed imbarazzato) silenzio, più che mai riconoscente nei confronti dell'anziana donna di quel polso che avrebbe dovuto mostrare lei personalmente, ma che non era riuscita a sfruttare con un ostaggio sulla coscienza e due Fratelli in serio pericolo per colpa sua. Si sentiva un pesce fuor d'acqua, forse troppo condizionata dal rischio di danneggiare altri innocenti con le proprie azioni.
    In realtà, la sensazione di inadeguatezza divenne sempre più vivida con il passare del tempo, soprattutto dopo aver notato che entrambi gli interlocutori non si guardavano fra loro, ma fissavano lei.

    SMNtSnX

    -...

    Perché la fissavano entrambi?
    Doveva forse dire o fare qualcosa?

    Sasha non le aveva mai parlato di un Galateo della malavita... ma ebbe come l'impressione di aver appena contravvenuto a qualche sua regola.

    -Per contattarmi puoi usare questo- lo Zoldyck ripose sul piano uno strano oggetto metallico delle dimensioni di un uovo ed il colore violaceo. Aveva un bottone a forma di stella -È un dispositivo di comunicazione della mia famiglia: basta premere leggermente sul simbolino e parlarci dentro.
    -Ehm... ok. Grazie?
    -Ultima domanda- interruppe brutalmente Baba, sempre più sfrontata, dando un'ultima aspirata al sigaro -Facciamo questa cosa, ti battiamo sul tempo, e ci dai una mano a recuperare Disgrace?
    -Si, all'incirca. Vi passerei delle informazioni. -E basta? -Oh, non era l'ultima domanda? -Rispondi. -Penso che potrei accompagnarvi. -Senza un compenso? -La Signorina Krum mi incuriosisce: mi ripagherebbe studiarla più da vicino. -Ma voi Zoldick non avete di meglio da fare? -Eccetto il Mastino, non ho altri lavori in agenda, perciò non c'è problema. -Perciò... Ci accompagni. -Si. Nel caso riusciate ad essere più veloci. -E non intendi intervenire? -Potrei farlo su richiesta. -Anche senza soldi? -Come ho detto, ci sono altre forme di pagamento, tipo uno scambio di favori. -...favori di che tipo?

    Osservare Baba in azione non fu "solo" commovente. Nonostante la Dama del Vento non avesse forse ancora realizzato che quella donna si fosse consapevolmente infilata in un guaio più grosso della sede dell'Aglasis per aiutare lei e Sasha, in barba ad un assassino ad un palmo di naso e ad ogni sorta di pericolo concreto e non collegato a quella decisione, fu un altro dettaglio a colpirla profondamente.
    Il coraggio di quella vecchia, il suo polso, la parlantina sciolta ed il modo un po' brusco -ma efficace- di tener testa ad un Killer professionista furono per lei fonte di ammirazione ed ispirazione senza eguali. Per sua natura, forse non sarebbe mai davvero invecchiata, ma il suo lato umano desiderò ardentemente diventare come lei, un giorno. Magari senza la puzza di sigaro.

    -Assistenza, oppure eventuali collaborazioni.
    Rispose lui, sorridendo divertito e non perdendo mai il contatto visivo con lei. A quel punto Drusilia fu sicura di aver sbagliato qualcosa, nell'approcciarsi alle trattative. Arrossì violentemente, sentendosi colta in fallo, agitata all'idea di non aver ancora capito il proprio errore. Avrebbe dovuto scusarsi? No... non se ne parlava. Poteva anche averlo offeso involontariamente, ma lui aveva causato il rapimento di Sasha.
    -Io non ho molti amici, ma vedendo quanto siete motivate, mi rendo conto che una rete di contatti come quella di Disgrace è molto utile: potrebbe tornarmi comoda, qualche volta.
    Il sonoro sbuffo di Baba Yaga decretò la fine della sua conversazione con lo Zoldyck. Decise quindi di spegnere il mozzicone del suo sigaro sul vassoio del fast-food, per poi rivolgersi alla Galanodel sotto copertura.
    -Io ho finito. Tu hai altre domande da fargli, Zucchero, o possiamo partire?

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    -No, signora- rispose prontamente -Non ho altre domande.
    Seguì un lungo attimo di silenzio, ed allora Drusilia sollevò gli occhi, cercando di intercettare quelli della vecchia, ben nascosti oltre le lenti scure.
    -Grazie. Davvero.

    -Non c'è bisogno di ringraziamenti, Zucchero- borbottò l'anziana, sbrigativa, voltando le spalle al Sicario per disincastrarsi dalla panca su cui era stata seduta -...anche se delle scuse da un certo qualcuno non ci starebbero male.
    Ben lungi dal cogliere la frecciatina -vuoi per mancanza di competenze relazionali, vuoi per mancanza di interesse-, lo Zoldyck si alzò a sua volta, e rimase a torreggiare sulla Galanodel per qualche istante, prima di prendere congedo.
    -Allora direi che questo è l'inizio delle rispettive operazioni- disse semplicemente -Scusate se non vi aspetto, ma ho un volo da prendere.
    Poi, si voltò e si allontanò; quando scese le scale del salottino del locale, le due donne lo persero di vista.


     
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