La Spada dell'Arcangelo.

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    Impeto e tempesta

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    "Una spada che i poeti
    compareranno al ghiaccio e al fuoco,
    una spada che un re darà a un altro re
    e questo re a un sogno,
    una spada che sarà leale fino a un’ora nota al destino,
    una spada che darà luce alla battaglia".


    (Jorge Luis Borges)


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    Magisterium, Città Alta.
    Presidio Errante, Endlos.

    Giorno 1.
    Dopo aver pubblicato il mio bando a Laputa, mi son trovato ad accogliere tre mercenari in cerca di danaro. In realtà, il sistema di sicurezza del Magisterium mi aveva anticipato ce ne fossero molti altri in fila, all'ingresso dell'Accademia di Magia, probabilmente interessati più alla ricompensa che alla missione. Ho scelto comunque i primi tre, presentatisi contemporaneamente e -probabilmente- saltando la fila e contravvenendo alle regole: il modo in cui hanno superato gli altri è esattamente ciò che mi serve per portare avanti il mio progetto.
    I miei collaboratori saranno quindi un giovanotto dall'aria losca di nome Ghiaccio, un ragazzino di nome Thory, accompagnato dal proprio cane, ed uno spilungone di nome Xavier che ho trovato particolarmente interessante per diversi motivi. Spero sinceramente non ci lascino le penne: a tal proposito, ho chiesto loro l'autorizzazione di prelevare una parte della loro anima per inserirla in ampolle che conserverò nel mio studio. In caso periscano, infatti, avranno modo di risvegliarsi sani e salvi al Magisterium. Esistono degli effetti collaterali possibili, come un certo livello di affaticamento o la scomparsa di abilità, ma è un prezzo più che ragionevole.
    Nel breve incontro che abbiamo avuto, ho spiegato loro che la missione consiste nel trovare un potente artefatto su una luna Endlossiana, così da darlo ad un Principe che ha chiesto tempo fa il mio aiuto. Otterranno la ricompensa al termine della loro ricerca, ma prima di incontrare il committente, sarà richiesto loro un breve periodo di addestramento.

    Prof. Dan Mihai Simion.

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    Repubblica di Padokia.
    Africa, Mirach.

    Giorno 14.
    Ho accolto ed ospitato i Suoi collaboratori come richiesto: uno di loro, Thory, pare già conoscere i principi base del Nen: è dell'Emissione, ma dato che mi ha dato l'idea di un neofita, mi sono occupato comunque del suo addestramento. Con grande sorpresa, ho scoperto che perfino il suo cane sa usare già il Nen, ed il suo Hatsu è del tipo Conctretizzazione. Una cosa simile è possibile?
    Gli altri due, come prevedibile, hanno avuto maggiore difficoltà: ho dovuto praticare su di loro il Battesimo, affinché potessero sbloccare rapidamente le loro potenzialità. Durante la Cerimonia dell'Acqua, ho potuto constatare che Ghiaccio appartiene alla Trasformazione, mentre Xavier è Specializzazione. Non è ancora chiarissimo come svilupperanno le proprie potenzialità, ma sono -dopo sei giorni di addestramento intensivo- in grado di padroneggiare almeno i principi base del Nen.
    Spero a questo punto di aver rispettato i patti e di aver saldato il mio debito.

    Zsushi.

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    Regno di Kukan'yu/Principato Novak.
    Regioni del Nord, Mirach.

    Giorno 15.
    Dimitri II, Principe Novak, nonché nostro committente, ha deciso di ospitarci nel suo castello per una notte, così da discutere a cena della missione anche con i miei nuovi collaboratori. Ciò che desidera è un potente artefatto: si tratta di una spada che -nel corso dei secoli- ha assunto diversi nomi: spada dell'Arcangelo, ma anche Lama della Gioia o Mano di Dio. Esteticamente dovrebbe apparire come un'arma più ornamentale che altro: lama in argento con rune incise ed impugnatura d'oro con pietre preziose incastonate. Nessuno pare averla mai vista negli ultimi quattrocento anni, giorno dell'ultima esposizione al pubblico su ordine dei proprietari: il casato dei Galanodel, una dinastia molto potente ed ormai scomparsa a seguito di uno sterminio dai contorni oscuri. Pare comunque che la spada sia rimasta in loro possesso fino a circa cinque o sei anni prima del nostro arrivo su Mirach, dato che -su dichiarazione del committente- il proprietario della spada gli ha chiesto di prenderla e nasconderla nel caso gli fosse capitato qualcosa di orribile. Il problema è che -ahimè- nel momento in cui il committente si è diretto al luogo dove avrebbe dovuto trovare la reliquia, ha suo malgrado scoperto che suddetta arma era già scomparsa, in mano di chissà chi, forse di un ladro, nel migliore dei casi. Dopo alcune ricerche, gli è giunta voce potesse esserci lo zampino del Genei Ryodan nel furto, ma sono voci di corridoio e spera vivamente che sia tutto falso.
    Terminata la cena, io ed il committente ci siamo ritirati, lasciando i miei colleghi a riposare nel Castello del Principe. Li ho ritrovati la mattina nella medesima camera, tretti in tre nello stesso letto a baldacchino, con l'evidente espressione di chi non si sentiva completamente al sicuro. Mi hanno accennato la presenza di diverse bare e strumenti musicali nei sotterranei, di un'enorme biblioteca da cui hanno ottenuto mappe ed informazioni ed un incontro con altri due abitanti del castello -una bambina graziosa ed un padre adottivo un po' inquietante, ottimi musicisti. Non capisco la loro agitazione. Ghiaccio in particolare borbotta qualcosa sugli spiriti.

    Prof. Dan Mihai Simion.




    Edited by Drusilia Galanodel - 15/12/2020, 12:05
     
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